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IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore Lab. Analisi Cliniche I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi

IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

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IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO

BIOLOGICO CORRELATODrago Lorenzo

Direttore Lab Analisi Cliniche

IRCCS Istituto Ortopedico

Galeazzi

RISCHIO BIOLOGICO

I materiali biologici e le manipolazioni necessarie

per il prelievo il trasporto e la diagnostica

possono comportare lrsquoesposizione ad agenti

biologici pericolosi per la salute e raramente egrave

possibile conoscerne a priori la potenzialitagrave

patogena

Trattare tutti i campioni come POTENZIALMENTE

INFETTI ED INFETTANTI

Raccolta ed invio del campione

LrsquoUO di degenza (o comunque la struttura che effettua il prelievo) ersquo responsabile

della corretta raccolta del campione in accordo

con le informazioni fornite dal laboratorio

della sua identificazione

della compilazione del modulo di richiesta

dellrsquoinvio tempestivo dei campioni

della conservazione con modalitarsquo idonee

Identificazione del campione

Tutti i contenitori inviati devono essere identificati

con il nome del malato eo con lrsquoetichetta

riportante il relativo codice a barre

Quando si inviano piursquo campioni per uno stesso

malato deve essere indicato su ogni contenitore

anche il materiale eo lrsquoindagine richiesta

Compilazione della richiesta

I moduli di richiesta predisposti dal laboratorio

devono essere compilati in modo completo

corretto e devono accompagnare sempre il

campione

Invio e trasporto

Il campione deve essere inviato tempestivamente ecomunque nel rispetto delle indicazioni diconservazione indicate per ciascuna indagine eocampione

I campioni devono essere inviati in appositi contenitoriper garantire la protezione dal rischio biologico deglioperatori addetti al trasporto e alla manipolazionesuccessiva (epatiti infezione da HIV tubercolosi ecc)

Il modulo di richiesta deve viaggiare insieme alcampione utilizzando contenitori a due scomparti unoper il campione biologico lrsquoaltro per il modulo dirichiesta

Fattori condizionanti unrsquoinfezione in ambiente lavorativo

Rispetto delle precauzioni raccomandate

Prevalenza dellrsquoinfezione nella popolazione

Numero e tipo di esposizioni

Efficacia di trasmissione dellrsquoinfezione

Prevenzione del rischio

Presidi di sicurezza

Pratiche di lavoro

Dispositivi di sicurezza

individuale

Formazione

Informazione del

personale

Profilassi vaccinale

Valutazione del rischio

Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente

Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione

BIOSAFETY

Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti

BMBL editions

DEFINIZIONE

Agenti patogeniart75 del DLgs 62694

Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare

malattia

Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare

malattia e scarsa diffusibilitagrave

Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e

diffusive

Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con

elevato rischio di propagazione

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)

Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente

Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)

Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori

Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive

Pericolosita` degli agenti biologici

Infettivita` capacita` di

un microrganismo di

infettare un organismo e

di moltiplicarsi

Patogenicita` capacita`

di un microrganismo di

causare malattia

Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile

Virulenza

sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`

I disinfettanti

non sostituiscono

la pratica standard

microbiologica o

le buone regole igieniche

Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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RISCHIO BIOLOGICO

I materiali biologici e le manipolazioni necessarie

per il prelievo il trasporto e la diagnostica

possono comportare lrsquoesposizione ad agenti

biologici pericolosi per la salute e raramente egrave

possibile conoscerne a priori la potenzialitagrave

patogena

Trattare tutti i campioni come POTENZIALMENTE

INFETTI ED INFETTANTI

Raccolta ed invio del campione

LrsquoUO di degenza (o comunque la struttura che effettua il prelievo) ersquo responsabile

della corretta raccolta del campione in accordo

con le informazioni fornite dal laboratorio

della sua identificazione

della compilazione del modulo di richiesta

dellrsquoinvio tempestivo dei campioni

della conservazione con modalitarsquo idonee

Identificazione del campione

Tutti i contenitori inviati devono essere identificati

con il nome del malato eo con lrsquoetichetta

riportante il relativo codice a barre

Quando si inviano piursquo campioni per uno stesso

malato deve essere indicato su ogni contenitore

anche il materiale eo lrsquoindagine richiesta

Compilazione della richiesta

I moduli di richiesta predisposti dal laboratorio

devono essere compilati in modo completo

corretto e devono accompagnare sempre il

campione

Invio e trasporto

Il campione deve essere inviato tempestivamente ecomunque nel rispetto delle indicazioni diconservazione indicate per ciascuna indagine eocampione

I campioni devono essere inviati in appositi contenitoriper garantire la protezione dal rischio biologico deglioperatori addetti al trasporto e alla manipolazionesuccessiva (epatiti infezione da HIV tubercolosi ecc)

Il modulo di richiesta deve viaggiare insieme alcampione utilizzando contenitori a due scomparti unoper il campione biologico lrsquoaltro per il modulo dirichiesta

Fattori condizionanti unrsquoinfezione in ambiente lavorativo

Rispetto delle precauzioni raccomandate

Prevalenza dellrsquoinfezione nella popolazione

Numero e tipo di esposizioni

Efficacia di trasmissione dellrsquoinfezione

Prevenzione del rischio

Presidi di sicurezza

Pratiche di lavoro

Dispositivi di sicurezza

individuale

Formazione

Informazione del

personale

Profilassi vaccinale

Valutazione del rischio

Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente

Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione

BIOSAFETY

Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti

BMBL editions

DEFINIZIONE

Agenti patogeniart75 del DLgs 62694

Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare

malattia

Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare

malattia e scarsa diffusibilitagrave

Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e

diffusive

Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con

elevato rischio di propagazione

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)

Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente

Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)

Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori

Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive

Pericolosita` degli agenti biologici

Infettivita` capacita` di

un microrganismo di

infettare un organismo e

di moltiplicarsi

Patogenicita` capacita`

di un microrganismo di

causare malattia

Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile

Virulenza

sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`

I disinfettanti

non sostituiscono

la pratica standard

microbiologica o

le buone regole igieniche

Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 3: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

Raccolta ed invio del campione

LrsquoUO di degenza (o comunque la struttura che effettua il prelievo) ersquo responsabile

della corretta raccolta del campione in accordo

con le informazioni fornite dal laboratorio

della sua identificazione

della compilazione del modulo di richiesta

dellrsquoinvio tempestivo dei campioni

della conservazione con modalitarsquo idonee

Identificazione del campione

Tutti i contenitori inviati devono essere identificati

con il nome del malato eo con lrsquoetichetta

riportante il relativo codice a barre

Quando si inviano piursquo campioni per uno stesso

malato deve essere indicato su ogni contenitore

anche il materiale eo lrsquoindagine richiesta

Compilazione della richiesta

I moduli di richiesta predisposti dal laboratorio

devono essere compilati in modo completo

corretto e devono accompagnare sempre il

campione

Invio e trasporto

Il campione deve essere inviato tempestivamente ecomunque nel rispetto delle indicazioni diconservazione indicate per ciascuna indagine eocampione

I campioni devono essere inviati in appositi contenitoriper garantire la protezione dal rischio biologico deglioperatori addetti al trasporto e alla manipolazionesuccessiva (epatiti infezione da HIV tubercolosi ecc)

Il modulo di richiesta deve viaggiare insieme alcampione utilizzando contenitori a due scomparti unoper il campione biologico lrsquoaltro per il modulo dirichiesta

Fattori condizionanti unrsquoinfezione in ambiente lavorativo

Rispetto delle precauzioni raccomandate

Prevalenza dellrsquoinfezione nella popolazione

Numero e tipo di esposizioni

Efficacia di trasmissione dellrsquoinfezione

Prevenzione del rischio

Presidi di sicurezza

Pratiche di lavoro

Dispositivi di sicurezza

individuale

Formazione

Informazione del

personale

Profilassi vaccinale

Valutazione del rischio

Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente

Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione

BIOSAFETY

Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti

BMBL editions

DEFINIZIONE

Agenti patogeniart75 del DLgs 62694

Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare

malattia

Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare

malattia e scarsa diffusibilitagrave

Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e

diffusive

Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con

elevato rischio di propagazione

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)

Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente

Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)

Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori

Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive

Pericolosita` degli agenti biologici

Infettivita` capacita` di

un microrganismo di

infettare un organismo e

di moltiplicarsi

Patogenicita` capacita`

di un microrganismo di

causare malattia

Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile

Virulenza

sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`

I disinfettanti

non sostituiscono

la pratica standard

microbiologica o

le buone regole igieniche

Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Identificazione del campione

Tutti i contenitori inviati devono essere identificati

con il nome del malato eo con lrsquoetichetta

riportante il relativo codice a barre

Quando si inviano piursquo campioni per uno stesso

malato deve essere indicato su ogni contenitore

anche il materiale eo lrsquoindagine richiesta

Compilazione della richiesta

I moduli di richiesta predisposti dal laboratorio

devono essere compilati in modo completo

corretto e devono accompagnare sempre il

campione

Invio e trasporto

Il campione deve essere inviato tempestivamente ecomunque nel rispetto delle indicazioni diconservazione indicate per ciascuna indagine eocampione

I campioni devono essere inviati in appositi contenitoriper garantire la protezione dal rischio biologico deglioperatori addetti al trasporto e alla manipolazionesuccessiva (epatiti infezione da HIV tubercolosi ecc)

Il modulo di richiesta deve viaggiare insieme alcampione utilizzando contenitori a due scomparti unoper il campione biologico lrsquoaltro per il modulo dirichiesta

Fattori condizionanti unrsquoinfezione in ambiente lavorativo

Rispetto delle precauzioni raccomandate

Prevalenza dellrsquoinfezione nella popolazione

Numero e tipo di esposizioni

Efficacia di trasmissione dellrsquoinfezione

Prevenzione del rischio

Presidi di sicurezza

Pratiche di lavoro

Dispositivi di sicurezza

individuale

Formazione

Informazione del

personale

Profilassi vaccinale

Valutazione del rischio

Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente

Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione

BIOSAFETY

Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti

BMBL editions

DEFINIZIONE

Agenti patogeniart75 del DLgs 62694

Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare

malattia

Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare

malattia e scarsa diffusibilitagrave

Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e

diffusive

Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con

elevato rischio di propagazione

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)

Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente

Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)

Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori

Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive

Pericolosita` degli agenti biologici

Infettivita` capacita` di

un microrganismo di

infettare un organismo e

di moltiplicarsi

Patogenicita` capacita`

di un microrganismo di

causare malattia

Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile

Virulenza

sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`

I disinfettanti

non sostituiscono

la pratica standard

microbiologica o

le buone regole igieniche

Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Compilazione della richiesta

I moduli di richiesta predisposti dal laboratorio

devono essere compilati in modo completo

corretto e devono accompagnare sempre il

campione

Invio e trasporto

Il campione deve essere inviato tempestivamente ecomunque nel rispetto delle indicazioni diconservazione indicate per ciascuna indagine eocampione

I campioni devono essere inviati in appositi contenitoriper garantire la protezione dal rischio biologico deglioperatori addetti al trasporto e alla manipolazionesuccessiva (epatiti infezione da HIV tubercolosi ecc)

Il modulo di richiesta deve viaggiare insieme alcampione utilizzando contenitori a due scomparti unoper il campione biologico lrsquoaltro per il modulo dirichiesta

Fattori condizionanti unrsquoinfezione in ambiente lavorativo

Rispetto delle precauzioni raccomandate

Prevalenza dellrsquoinfezione nella popolazione

Numero e tipo di esposizioni

Efficacia di trasmissione dellrsquoinfezione

Prevenzione del rischio

Presidi di sicurezza

Pratiche di lavoro

Dispositivi di sicurezza

individuale

Formazione

Informazione del

personale

Profilassi vaccinale

Valutazione del rischio

Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente

Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione

BIOSAFETY

Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti

BMBL editions

DEFINIZIONE

Agenti patogeniart75 del DLgs 62694

Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare

malattia

Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare

malattia e scarsa diffusibilitagrave

Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e

diffusive

Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con

elevato rischio di propagazione

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)

Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente

Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)

Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori

Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive

Pericolosita` degli agenti biologici

Infettivita` capacita` di

un microrganismo di

infettare un organismo e

di moltiplicarsi

Patogenicita` capacita`

di un microrganismo di

causare malattia

Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile

Virulenza

sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`

I disinfettanti

non sostituiscono

la pratica standard

microbiologica o

le buone regole igieniche

Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Invio e trasporto

Il campione deve essere inviato tempestivamente ecomunque nel rispetto delle indicazioni diconservazione indicate per ciascuna indagine eocampione

I campioni devono essere inviati in appositi contenitoriper garantire la protezione dal rischio biologico deglioperatori addetti al trasporto e alla manipolazionesuccessiva (epatiti infezione da HIV tubercolosi ecc)

Il modulo di richiesta deve viaggiare insieme alcampione utilizzando contenitori a due scomparti unoper il campione biologico lrsquoaltro per il modulo dirichiesta

Fattori condizionanti unrsquoinfezione in ambiente lavorativo

Rispetto delle precauzioni raccomandate

Prevalenza dellrsquoinfezione nella popolazione

Numero e tipo di esposizioni

Efficacia di trasmissione dellrsquoinfezione

Prevenzione del rischio

Presidi di sicurezza

Pratiche di lavoro

Dispositivi di sicurezza

individuale

Formazione

Informazione del

personale

Profilassi vaccinale

Valutazione del rischio

Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente

Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione

BIOSAFETY

Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti

BMBL editions

DEFINIZIONE

Agenti patogeniart75 del DLgs 62694

Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare

malattia

Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare

malattia e scarsa diffusibilitagrave

Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e

diffusive

Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con

elevato rischio di propagazione

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)

Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente

Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)

Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori

Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive

Pericolosita` degli agenti biologici

Infettivita` capacita` di

un microrganismo di

infettare un organismo e

di moltiplicarsi

Patogenicita` capacita`

di un microrganismo di

causare malattia

Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile

Virulenza

sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`

I disinfettanti

non sostituiscono

la pratica standard

microbiologica o

le buone regole igieniche

Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Fattori condizionanti unrsquoinfezione in ambiente lavorativo

Rispetto delle precauzioni raccomandate

Prevalenza dellrsquoinfezione nella popolazione

Numero e tipo di esposizioni

Efficacia di trasmissione dellrsquoinfezione

Prevenzione del rischio

Presidi di sicurezza

Pratiche di lavoro

Dispositivi di sicurezza

individuale

Formazione

Informazione del

personale

Profilassi vaccinale

Valutazione del rischio

Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente

Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione

BIOSAFETY

Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti

BMBL editions

DEFINIZIONE

Agenti patogeniart75 del DLgs 62694

Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare

malattia

Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare

malattia e scarsa diffusibilitagrave

Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e

diffusive

Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con

elevato rischio di propagazione

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)

Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente

Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)

Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori

Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive

Pericolosita` degli agenti biologici

Infettivita` capacita` di

un microrganismo di

infettare un organismo e

di moltiplicarsi

Patogenicita` capacita`

di un microrganismo di

causare malattia

Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile

Virulenza

sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`

I disinfettanti

non sostituiscono

la pratica standard

microbiologica o

le buone regole igieniche

Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 8: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

Prevenzione del rischio

Presidi di sicurezza

Pratiche di lavoro

Dispositivi di sicurezza

individuale

Formazione

Informazione del

personale

Profilassi vaccinale

Valutazione del rischio

Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente

Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione

BIOSAFETY

Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti

BMBL editions

DEFINIZIONE

Agenti patogeniart75 del DLgs 62694

Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare

malattia

Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare

malattia e scarsa diffusibilitagrave

Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e

diffusive

Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con

elevato rischio di propagazione

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)

Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente

Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)

Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori

Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive

Pericolosita` degli agenti biologici

Infettivita` capacita` di

un microrganismo di

infettare un organismo e

di moltiplicarsi

Patogenicita` capacita`

di un microrganismo di

causare malattia

Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile

Virulenza

sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`

I disinfettanti

non sostituiscono

la pratica standard

microbiologica o

le buone regole igieniche

Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 9: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

Valutazione del rischio

Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente

Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione

BIOSAFETY

Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti

BMBL editions

DEFINIZIONE

Agenti patogeniart75 del DLgs 62694

Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare

malattia

Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare

malattia e scarsa diffusibilitagrave

Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e

diffusive

Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con

elevato rischio di propagazione

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)

Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente

Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)

Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori

Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive

Pericolosita` degli agenti biologici

Infettivita` capacita` di

un microrganismo di

infettare un organismo e

di moltiplicarsi

Patogenicita` capacita`

di un microrganismo di

causare malattia

Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile

Virulenza

sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`

I disinfettanti

non sostituiscono

la pratica standard

microbiologica o

le buone regole igieniche

Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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BIOSAFETY

Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti

BMBL editions

DEFINIZIONE

Agenti patogeniart75 del DLgs 62694

Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare

malattia

Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare

malattia e scarsa diffusibilitagrave

Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e

diffusive

Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con

elevato rischio di propagazione

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)

Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente

Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)

Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori

Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive

Pericolosita` degli agenti biologici

Infettivita` capacita` di

un microrganismo di

infettare un organismo e

di moltiplicarsi

Patogenicita` capacita`

di un microrganismo di

causare malattia

Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile

Virulenza

sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`

I disinfettanti

non sostituiscono

la pratica standard

microbiologica o

le buone regole igieniche

Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Agenti patogeniart75 del DLgs 62694

Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare

malattia

Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare

malattia e scarsa diffusibilitagrave

Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e

diffusive

Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con

elevato rischio di propagazione

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)

Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente

Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)

Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori

Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive

Pericolosita` degli agenti biologici

Infettivita` capacita` di

un microrganismo di

infettare un organismo e

di moltiplicarsi

Patogenicita` capacita`

di un microrganismo di

causare malattia

Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile

Virulenza

sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`

I disinfettanti

non sostituiscono

la pratica standard

microbiologica o

le buone regole igieniche

Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)

Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente

Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)

Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori

Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive

Pericolosita` degli agenti biologici

Infettivita` capacita` di

un microrganismo di

infettare un organismo e

di moltiplicarsi

Patogenicita` capacita`

di un microrganismo di

causare malattia

Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile

Virulenza

sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`

I disinfettanti

non sostituiscono

la pratica standard

microbiologica o

le buone regole igieniche

Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 13: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

LA SICUREZZA BIOLOGICA

Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)

Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori

Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive

Pericolosita` degli agenti biologici

Infettivita` capacita` di

un microrganismo di

infettare un organismo e

di moltiplicarsi

Patogenicita` capacita`

di un microrganismo di

causare malattia

Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile

Virulenza

sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`

I disinfettanti

non sostituiscono

la pratica standard

microbiologica o

le buone regole igieniche

Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Pericolosita` degli agenti biologici

Infettivita` capacita` di

un microrganismo di

infettare un organismo e

di moltiplicarsi

Patogenicita` capacita`

di un microrganismo di

causare malattia

Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile

Virulenza

sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`

I disinfettanti

non sostituiscono

la pratica standard

microbiologica o

le buone regole igieniche

Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 15: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

I disinfettanti

non sostituiscono

la pratica standard

microbiologica o

le buone regole igieniche

Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Modalita` di esposizione

Via ematica

Via mucoso-cutanea

Via aerea

Via alimentare

tramite ferite e inoculi accidentali di sangue

tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare

tramite aerosol

Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca

Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Esposizione lavorativa

Via ematica sangue di pazienti infetti

HBV HCV HIV

Via muco - contatto con molti batteri

cutanea Brucella ssp Salmonella

Cdiphteriae N meningiti-

dis Mtuberculosis

Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Esposizione lavorativa

Via muco- molti virus Herpes

cutanea Citomegalovirus

Parassitosi

Via aerea Mtuberculosis

Nmeningitidis

Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Esposizione lavorativa

Brucellosi Tubercolosi

DifteriteMeningite

Ingestione Salmonellosi Tifo Colera

Tularemia

Epatie A Rotavirus

Poliomielite Toxoplasmosi

Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Esposizione a batteri

Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave

di esposizione a questi batteri

ndash Mycobacterium tuberculosis

ndash Bacillus anthracis

ndash Bordetella pertussis

ndash Brucella sp

ndash Neisseria meningitidis

Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Esempi di dose infettante

Minime Dosi Infettanti

Mtuberculosis 10 cells

Salmonella typhi 100000 cells

Listeria lt 1000 cells

Cryptosporidium lt10 cells

Rotavirus 10-100 iu

Vibrio cholera 1000000 cells

LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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LrsquoAEROSOL

Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente

Determinanti sono la concentrazione e le

dimensioni delle particelle generate

particelle con diametro inferiore a 5m sono

le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano

fino a livello alveolare mentre le altre

vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti

(bronchi e bronchioli)

Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3

INFEZIONI

Varicella ndashZ

Influenza

Morbillo

Infezione Nmeningitidis

Rosolia

Tubercolosi

Pertosse

RISCHIO

Elevatointermedio

Basso

Elevato

Raro

Intermedio

Elevato

Intermedio

Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Esposizione a batteri

N meningitis

ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF

ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio

ndash Vaccino disponibile

ndash Antibiotici Post-esposizione

Rifampicina o ciprofloxacina per os

Ceftriaxone IM

Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Esposizione a batteri

Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF

urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)

ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)

Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 26: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

Esposizione a batteri

Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai

TB attiva

ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose

ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase

ATTIVA

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 27: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

Rischio occupazionale di trasmissione della TBC

Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi

Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia

Emergenza ceppi multiresistenti

Maggior rischio per particolari attivita`

indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 28: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC

DIAGNOSI E TERAPIA

2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente

PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 29: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)

3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria

VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI

4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale

SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 30: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

Patogeni trasmissibili per via cutanea

Brucella spp

Chlamydiophila spp

Cdiphteriae

Mtuberculosis

Nmeningitidis

Salmonella spp

Epstein Barr

Herpes simplex

Citomegalovirus

Parassitosi cutanee e

degli annessi

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 31: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA

1 Segnalazione allrsquoUfficio competente

2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente

3 Consultazione del dermatologo

4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL

5 Eventuale allontanamento dal servizio

6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro

7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 32: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

Patogeni trasmissibili per ingestione

Brucellosi

Tubercolosi

Difterite

Meningite

Salmonellosi

Febbre Tifoide

Colera

Tularemia

Cdifficile

Epatite A

Rotavirus

Poliomielite

Toxoplasmosi

Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione

Modalita` di Infezione

pipettamento

gocce di materiale infetto sulle labbra

oggetti o dita contaminati portati a contatto

con la bocca

consumo di alimenti sul luogo di lavoro

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 34: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI

1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti

allrsquoassunzione e periodicamante (una volta

lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione

2 In caso di positivita` indagine

epidemiologica per risalire alla fonte ( altri

casi situazioni rischio)

PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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PROTOCOLLO OPERATIVO

3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio

1 dellrdquoASL

4 Controlli dopo chemioterapia sino alla

negativizzazione della coprocoltura

5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo

opportuno allontanarlo temporaneamente

dal servizio

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 36: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

Contaminazione ambientale (suppellettili

pavimenti)

Personale (soprattutto mani)

C difficile puograve persistere per mesi essendo

sporigeno

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 37: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

Clostridium difficile

FATTORI DI RISCHIO

1 individuali

2 batterici

3 ospedalieri

Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente

terapie intensive reparti chirurgici medicine

Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Fattori Ospedalieri

Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza

Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta

Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno

prolungamento della profilassi)

Mani del personale come veicolo di infezione

Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc

Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi

NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 39: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

PROCEDURE DI CONTROLLO

Identificazione precoce dei casi

Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)

Applicazione delle misure igieniche

1048707 Lavaggio mani

1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)

1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature

1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo

Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 40: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV

La trasmissione di questi virus e`

essenzialmente di tipo parenterale e per

contaminazione di mucose eo di cute non

integra

PREVENZIONE PRECAUZIONI

UNIVERSALI

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 41: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

PRECAUZIONI UNIVERSALI

per sangue e altri liquidi biologici

1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e

sostituirli dopo il contatto con ciascun

paziente

2 Indossare mascherine occhiali protettivi o

coprifaccia per particolari procedure

pericolose per schizzi di sangue

3 Indossare camici e grembiuli a protezione

dagli schizzi di sangue o altro materiale

PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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PRECAUZIONI UNIVERSALI

1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la

rimozione dei guanti

2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti

neacute rimossi dalle siringhe o manipolati

3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi

contenitori resistenti per lrsquoeliminazione

4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti

secernenti non possono prestare assistenza

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 43: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV

Esposizione

parenterale

Contaminazione

mucose e cute

non integra

Tagli e punture

Schizzi e imbrattamenti

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 44: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

Rischio professionale da HBV

Rischio tra il 15 e il 35

Lrsquoinfezione si contrae per contatto con

sangue o emoderivati

liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)

HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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HBV Modalita`di esposizione

A contatto diretto

tramite puntura con ago infetto

contaminazione di cute lesa

contaminazione delle mucose

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 46: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

HBV Modalita`di esposizione

B Contatto indiretto

superfici ambientali contaminate

lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare

mangiare o strofinarsi gli occhi

mordersi le unghie

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 47: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

HBV rischio occupazionale

La carica virale dosi bassissime di plasma infetto

La durata e la frequenza delle esposizioni

1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri

2 reparti chirurgici terapie intensive

3 laboratori

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 48: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

Rischio professionale da HDV

Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione

Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza

Modalita` di prevenzione simili ad HBV

Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Rischi professionale da HCV

E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione

Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago

2 Contaminazione di mucose o cute lesa

3 Morso

Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte

Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Rischio professionale da HIV

Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV

Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue

2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico

3 Essudati infiammatori

4 Sperma o secrezioni vaginali

5 Latte umano

6 Colture cellulari del virus

HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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HIV Rischio occupazionale

La carica infettante e` importante ed e` in

funzione della

1 quantita` di sangue inoculata

2 carica virale presente nel sangue

contaminante del paziente-fonte (stadio

clinico)

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 52: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

HIV Gerarchia del rischio

ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue

Contatto diretto con alte concentrazioni di virus

RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento

visibilmente contaminato da sangue

Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue

HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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HIV Gerarchia del rischio

BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)

Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue

Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura

RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra

Ferite con strumenti non contaminati da sangue

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1

Caratteristiche infettanti del paziente - fonte

HBsAg pos (ultimi 12 mesi)

Anti-HCVpos

Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )

Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2

Il paziente identificabile su consenso informato

(legge 13590 art5) viene sottoposto alla

determinazione urgente di

Anticorpi anti-HBV e HBsAg

Anticorpi anti-HCV

Anticorpi anti-HIV

IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3

Valutazione della necessita` della profilassi

ldquocounselingrdquo

Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla

profilassi

Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 57: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

Analisi generale degli infortuni in IOG

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Il numero degli

infortuni indicato

non contempla

quelli in itinere

Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati

elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e

Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

Page 58: IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO …fad.galeazzi-gsd.it/galeazzi/Upload/B/BIOMod2Logo.pdf · CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO BIOLOGICO CORRELATO Drago Lorenzo Direttore

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi generale infortuni

Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Analisi degli infortuni per reparto presidio

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia

Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Analisi dettagliata infortuni - 2013

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche

Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Analisi dettagliata infortuni - 2015

La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di

reparto e di carattere biologico

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio

ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del

totale

Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e

manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo

nel 11

Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la

distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda

principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi

mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata

principalmente da operatori in libera professione

PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione

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PER SAPERNE DI PIUrsquo

3 Area individuazione e valutazione dei rischi

lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP

sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale

dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione

dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie

alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di

seguito una sintesi delle principali informazioni

PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO

INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO

In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a

quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente

indirizzo Intranet

Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5

Avvisare il Preposto

Identificare il paziente fonte

Fare firmare il consenso informato

Effettuare il prelievo al paziente fonte

Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure

del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)

In caso di infortunio

Avvisare il Preposto appena possibile

Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto

recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione

delle procedure del caso (a cura del Medico di

Guardia po il Pronto Soccorso)

Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio

Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per

procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione