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Una straordinaria fantasia zoologica da ascoltare, suonare, ballare, vedere, disegnare e...

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Il Carnevale degli Animali di C. Saint- Saëns

Gesto e movimento per la comprensione musicale. Ascolto dal “Carnevale degli animali” di Camille Saint-Saëns | Sintoni | Musica Doctamusicadocta.unibo.it Il carnevale degli animali - Wikipediait.wikipedia.org Agenzia Stampa Homedigilander.libero.it [CD] Charles Camille Saint-Saëns (1835 - 1921)audio-music.info Il carnevale degli animali - carneval.pdforadimusica.it Camille Saint-Saëns - Il Carnevale degli animalidiesisebemolle.wordpress.com Nuova pagina 2mongolia.it Istituto Comprensivo di Castellucchio: Il Carnevale degli animaliiccastellucchio.gov.it

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Gesto e movimento per la comprensione musicale. Ascolto dal “Carnevale degli animali” di Camille Saint-Saëns | Sintoni | Musica Docta

musicadocta.unibo.it SPECIAL_IMAGE-http://musicadocta.unibo.it/public/journals/19/pageHeaderTitleImage_it_IT.jpg-REPLACE_ME Il file PDF selezionato dovrebbe caricarsi qui, se il tuo web browser ha un plugin per un lettore PDF installato (per esempio, una versione recente di Adobe Acrobat Reader).

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Il carnevale degli animali - Wikipedia

it.wikipedia.org Il carnevale degli AnimaliCompositoreCharles Camille Saint-SaënsTipo di composizioneSuiteNumero d'operaEpoca di composizione1886, ViennaPrima esecuzione26 febbraio 1922, ViennaDurata media23 minutiOrganico 2 pianoforti, 2 violini, viola, violoncello, contrabbasso, ottavino, flauto, clarinetto, xilofono, glassarmonica

Il carnevale degli animali (Le Carnaval des Animaux) è una delle più famose opere del compositore franceseCamille Saint-Saëns.

Fu composta nel 1886 durante un periodo di riposo a Vienna. Venne eseguita privatamente nel 1887, in occasione della festività del martedì grasso. Per volere del compositore, infatti, l'opera doveva essere eseguita pubblicamente solo dopo la sua morte. La sua prima fu il 26 febbraio 1922, trentasei anni dopo la sua composizione e un anno dopo la morte dell'autore.

Il carnevale degli animali divenne la musica più caratteristica di Saint-Saens per i suoi toni umoristici e canzonatori.

I 14 brani, tutti molto brevi, si riferiscono ciascuno ad un animale. Non mancano riferimenti dichiaratamente satirici e umoristici. La comicità del brano è data anche dalle citazioni esplicite di brani o motivi conosciuti.

Il primo brano descrive l'avanzata del leone, immaginato come di consueto come re della foresta. Gli accordi ripetuti dei pianoforti sottolineano la cadenza del passo dell'animale. La solennità del brano è resa da sonorità chiare e incisive, in tempo Andante maestoso.

Pianoforti, violini e viola riproducono il chiocciare delle galline per trentacinque battute. Il "coccodè" è reso da note corte e incalzanti, con l'acciaccatura sulle note acute. SPECIAL_IMAGE-//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/9a/Saint-Saens_carnival_02.jpg/600px-Saint-Saens_carnival_02.jpg-REPLACE_ME Saint-Saens carnival 02.jpg L'immagine che il brano propone è la corsa veloce e frenetica di questi asini o cavalli selvatici; il tempo Presto furioso caratterizza questa parentesi virtuosistica dei due pianoforti. Dopo veloci arpeggi e scale, il brano si conclude con sbrigativi accordi finali.

L'ironia del brano consiste nella scelta del tema. Il famoso Can-can dell'Orfeo all'inferno di Jacques Offenbach, originariamente un travolgente balletto, viene qui proposto in versione lenta, evidentemente "adattato" per l'andatura lenta delle tartarughe.

Il goffo animale viene descritto dal timbro grave del contrabbasso, che espone un valzer su accompagnamento del secondo pianoforte. Anche qui la citazione di un tema famoso, la Danza delle silfidi di Hector Berlioz, dà ironia al brano: le silfidi erano creature mitologiche leggiadre e graziose, che contrastano con la pesantezza dell'animale.

I salti improvvisi dei canguri sono riprodotti da brevi successioni di note dei pianoforti. Nonostante il carattere comico della descrizione musicale, il brano conferisce un tono di mistero e di ambientazione fantastica, introducendo al suggestivo brano che segue.

I pianoforti, il flauto, la glassarmonica e gli archi eseguono una dolce nenia, in tempo Andantino. I fraseggi e gli arpeggi, esplorano sonorità inconsuete, descrivendo l'ambiente impalpabile e al contempo soave dell'Acquario. Le scale ascendenti degli archi e del pianoforte descrivono efficacemente le bollicine dell'acquario.I pianoforti suonano nel registro acuto.TEMA:violini e flauto(traverso). SPECIAL_IMAGE-//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c0/Saint-Saens_carnival_07.jpg/600px-Saint-Saens_carnival_07.jpg-REPLACE_ME Saint-Saens carnival 07.jpg8. Personaggi dalle orecchie lunghe (Personnages à longues oreilles)[modifica | modifica sorgente]

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Il brano riproduce inequivocabilmente il raglio degli asini, con note acute dei violini succedute da note basse (hi-ho). Il titolo del brano però allude anche ai critici musicali del tempo e alla loro aria saccente, presi di mira da Saint-Saëns con questa descrizione caricaturale. SPECIAL_IMAGE-//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b7/Saint-Saens_carnival_08.jpg/600px-Saint-Saens_carnival_08.jpg-REPLACE_ME Saint-Saens carnival 08.jpg9. Il cucù nel bosco (Le coucou au fond des bois)[modifica | modifica sorgente]

Il cuculo si inserisce con il suo cu-cu (suonato dal clarinetto) in una trama di accordi minimali dei pianoforti. L'atmosfera riproduce i colori e le sensazioni della foresta, con la presenza quasi nascosta dell'uccello. SPECIAL_IMAGE-//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/7b/Saint-Saens_carnival_09.jpg/300px-Saint-Saens_carnival_09.jpg-REPLACE_ME Saint-Saens carnival 09.jpg Il rapido volo incessante di uccelli non meglio identificati viene riprodotto da una leggera frase del flauto, ripresa più volte, sull'accompagnamento degli archi. Il brano suggerisce sensazioni di libertà e spensieratezza.

La musica di questo brano non è altro che una serie di semplici e ripetitivi esercizi di studio per l'apprendimento del pianoforte. Inserendo la "razza" dei pianisti tra gli animali, Saint-Saëns dipinge una divertente parodia di questi musicisti, costretti ad ore di ripetitivo ed estenuante studio sulla tastiera. Lo strumento stesso viene messo in ridicolo, mentre propone elementari studi piuttosto che scale, arpeggi o virtuosismi.

I fossili vengono riprodotti dallo xilofono, che fa pensare al rumore delle ossa. I temi di questo brioso brano sono tratti dalla Danza Macabra dello stesso Saint-Saëns e dal Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini. Con questo brano Saint-Saens prende in giro i critici musicali, spesso vecchi e antiquati.

Sicuramente il più celebre motivo di Saint-Saëns, conosciuto soprattutto per il balletto La morte del cigno, di cui fa parte. Sugli arpeggi dei due pianoforti, il violoncello espone il dolcissimo tema, in tempo 6/4 in sol maggiore.

Il finale è un allegro rondò che alterna il nuovo divertente tema con la citazione di temi già proposti dagli altri brani, quasi a ricapitolare tutta l'opera.Portale Musica classica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica classica

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digilander.libero.it SPECIAL_IMAGE-http://digilander.iol.it/AgenziaStampa/images/Titolo.gif-REPLACE_ME  IL CARNEVALE DEGLI ANIMALI di Camille Saint-Saens  

di Marina Pinto Il "Carnevale degli animali" è uno dei brani più divertenti ed originali del panorama musicale del tardo ottocento, fu definita dallo stesso autore "una grande fantasia zoologica"; questa

composizione, di carattere descrittivo, era stata pensata come un divertimento da eseguire tra amici, e fu data alla stampa solo dopo la morte dell'autore. Divenne, ed è tuttora, uno dei brani più eclettici e

fantasiosi che siano mai stati scritti, e da qui il suo grande successo. Si tratta di una suite, 14 piccoli brani dedicati ad altrettanti animali o personaggi; ogni singolo brano mette in evidenza, spesso con ironia, uno o più aspetti dell'animale (l'andatura, il verso, l'ambiente in cui vive) o del personaggio descritto. Una piccola orchestra composta da due pianoforti, un quartetto

d'archi, un flauto, un clarinetto, un'armonica a bocca e uno xilofono accompagna sapientemente la descrizione di ogni animale e di ogni personaggio.

Gli animali e i personaggi che compaiono in questa "suite zoologica" sono: leone, galli e galline, emioni (cavalli selvaggi), tartaruga, elefante, canguri, pesci nell'acquario, personaggi dalle lunghe

orecchie, il cucù in fondo al bosco, uccelli nella voliera, pianisti, fossili, cigno. Il brano inizia con una brave introduzione che preannuncia l'ingresso del primo animale, ed infatti ecco entrare con una andatura maestosa un leone, archi e pianoforti imitano il suo ruggito possente; poi galli

e galline beccano il cibo e il loro verso viene riprodotto da archi, pianoforte e clarinetto. Due pianoforti si rincorrono con scale velocissime ad imitare la corsa sfrenata degli emioni, e

immediatamente contrasta l'ingresso della tartaruga, la melodia eseguita da pianoforte ed archi è quella del famoso can can di Offenbach, naturalmente rallentata. 

Pianoforte e violino accompagnano un elefante che, con la sua "leggerezza" balla un minuetto, e subito dopo alcuni canguri saltellanti sembrano passare sulla tastiera del pianoforte. L'atmosfera diventa

suggestiva e di carattere vagamente orientale allorché entriamo in un acquario, l'ambiente acquatico e l'andatura elegante dei pesci è resa dal pianoforte e dal suono delicato e morbido dell'armonica a bocca. Ecco entrare in scena i personaggi dalle lunghe orecchie, sentiamo distintamente il raglio di un asino,

questo brano è dedicato con una ironia sottile e pungente ai critici musicali dell'epoca, che, spesso senza una vera conoscenza musicale, criticavano in modo aspro le musiche degli autori dell'epoca.

Ripetuti accordi di pianoforti ci introducono in un bosco misterioso, dove da lontano echeggia il verso del cucù eseguito dal clarinetto; sentiamo improvvisamente uno svolazzare e una serie di festosi

gorgheggi, siamo in una voliera, diversi uccelli cantano e volano, qui c'è un vero virtuosismo del flauto. I pianisti che suonano in maniera spesso "animalesca", picchiando pesantemente sui tasti ed eseguendo

ripetutamente esercizi di tecnica, sono qui presi di mira dall'arguto Saint-Saens. Lo xilofono ci annuncia in modo sorprendentemente reale l'ingresso in scena dei fossili, il rumore delle

loro ossa e il loro andamento quasi saltellante. L'ultimo animale che entra elegantemente è un magnifico cigno, elegante e sinuoso si muove

sull'acqua accompagnato da una celebre melodia eseguita dal violoncello. Per terminare ecco una fantasia dei brani eseguiti, si risentono le voci dei vari animali che si

incontrano e con grande allegria fanno un girotondo.  

 

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[CD] Charles Camille Saint-Saëns (1835 - 1921)

audio-music.info SPECIAL_IMAGE-http://www.audio-music.info/htm/s/../../pic/Saint_Saens_Camille.jpg-REPLACE_ME Charles Camille Saint-Saëns (9 October 1835 – 16 December 1921) was a French composer and performer, best known for his orchestral work The Carnival of the Animals. Camille Saint-Saëns' long life spanned nearly the entire duration of the Romantic period of music. He was part of the heyday of the movement and witnessed its death and the dawn of 20th-century music.Child prodigy

He was born in Paris to a government clerk who died only three months after his son's birth. His mother, Clémence, sought the aid of her aunt, Charlotte Masson, who moved in and introduced Camille to the piano. One of the most talented musical child prodigies of all time, he had perfect pitch and began piano lessons with his great-aunt at two years old, then almost immediately began composing. His first composition, a little piece for the piano dated 22 March 1839, is now kept in the Bibliothèque nationale de France. Saint-Saëns' precociousness was not limited to music; he could read and write by the time he was three, and had learned Latin four years later. His first piano recital was given at age five, when he accompanied a Beethoven violin sonata. He went on to begin in-depth study of the full score of Don Giovanni. In 1842, Saint-Saëns began piano lessons with Camille-Marie Stamaty, a pupil of Friedrich Kalkbrenner, who had his students play the piano while resting their forearms on a bar situated in front of the keyboard, so that all the pianist's power came from the hand and fingers and not the arms. At ten years of age, Saint-Saëns gave his debut public recital at the Salle Pleyel, playing Mozart's Piano Concerto No. 15 in B-flat major (K. 450), and various pieces by Handel, Kalkbrenner, Hummel, and Bach. As an encore, Saint-Saëns offered to play any of the thirty-two Beethoven piano sonatas from memory. Word of this incredible concert spread across Europe and even to America, appearing in a Boston newspaper. In the late 1840s, Saint-Saëns entered the Paris Conservatory, where he studied organ and composition, the latter under Jacques Halévy. Saint-Saëns won many top prizes, but he failed to win the prestigious Prix de Rome in both 1852 and 1864. The reputation these awards garnered him resulted in his introduction to Franz Liszt, who became one of his closest friends. At the age of sixteen, Saint-Saëns wrote his first symphony; his second, published as the Symphony No. 1 in E-flat major, was performed in 1853 to the astonishment of many critics and fellow composers. Hector Berlioz, who became one of Saint-Saëns' good friends, famously commented, "Il sait tout, mais il manque d'inexpérience" ("He knows everything, but lacks inexperience").Middle years

For income, Saint-Saëns worked playing the organ at various churches in Paris. In 1857, he replaced Lefébure-Wely at the eminent position of organist at the Église de la Madeleine, which he kept until 1877. His weekly improvisations stunned the Parisian public and earned Liszt's 1866 observation that Saint-Saëns was the greatest organist in the world. From 1861 to 1865, Saint-Saëns held his only teaching position as professor of piano at the École Niedermeyer, where he raised eyebrows by including contemporary music—Liszt, Gounod, Schumann, Berlioz, and Wagner—along with the school's otherwise conservative curriculum of Bach and Mozart. His most successful students at the Niedermeyer were André Messager and Gabriel Fauré, who was Saint-Saëns' favourite pupil and soon his closest friend. Saint-Saëns was a multi-faceted intellectual. From an early age, he studied geology, archaeology, botany, and lepidoptery. He was an expert at mathematics. Later, in addition to composing, performing, and writing musical criticism, he held discussions with Europe's finest scientists and wrote scholarly articles on acoustics, occult sciences, Roman theatre decoration, and ancient instruments. He wrote a philosophical work, Problèmes et Mystères, which spoke of science and art replacing religion; Saint-Saëns' pessimistic and atheistic ideas foreshadowed Existentialism.

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Other literary achievements included Rimes familières, a volume of poetry, and La Crampe des écrivains, a successful farcical play. He was also a member of the Astronomical Society of France; he gave lectures on mirages, had a telescope made to his own specifications, and even planned concerts to correspond to astronomical events such as solar eclipses. In 1870, Saint-Saëns was conscripted into the National Guard to fight in the Franco-Prussian War, which, though over in barely six months, left an indelible mark on the composer. In 1871, he co-founded (with Romain Bussine) the Société Nationale de Musique in order to promote a new and specifically French music. After the fall of the Paris Commune, the Society premiered works by members like Fauré, César Franck, Édouard Lalo, and Saint-Saëns himself, who served as the society's co-president. In this way, Saint-Saëns became a powerful figure in shaping the future of French music. In 1875, Saint-Saëns married Marie-Laure Truffot and they had two children, André and Jean-François, who died within six weeks of each other in 1878. Saint-Saëns left his wife three years later. The two never divorced, but lived the rest of their lives apart from one another.

Later years1886 brought two of Saint-Saëns' most renowned compositions: Le Carnaval des Animaux and

his Symphony No. 3, dedicated to Franz Liszt who had died that year. That same year, however, Vincent d'Indy and his allies had Saint-Saëns removed from the Société Nationale de Musique. Two years later, Saint-Saëns' mother died, driving the mourning composer away from France to the Canary Islands with the alias Sannois. Over the next several years he travelled the world, visiting exotic locations in Europe, North Africa, Southeast Asia, and South America. Saint-Saëns chronicled his travels in many popular books written under the Sannois name. Saint-Saëns continued to write on musical, scientific, and historical topics, frequently travelling before spending his last years in Algiers, Algeria. In recognition of his accomplishments, the government of France awarded him the Legion of Honour. Camille Saint-Saëns died of pneumonia on 16 December 1921, at the Hôtel de l'Oasis in Algiers. His body was brought back to Paris for a state funeral at La Madeleine and was buried in the Cimetière du Montparnasse in Paris.

Relationships to other composersDuring his life, Saint-Saëns was either a friend or enemy to Europe's most distinguished

musicians. He stayed close to Franz Liszt until Liszt's death and maintained a fast friendship with his pupil Gabriel Fauré until the end of his life. But despite being a strong advocate for French music, Saint-Saëns openly despised many of his fellow French composers such as Franck, d'Indy, and Jules Massenet. Saint-Saëns also hated the music of Claude Debussy; he is reported to have told Pierre Lalo, "I have stayed in Paris to speak ill of Pelléas et Mélisande." The personal animosity was mutual; Debussy quipped: "I have a horror of a sentimentality and I cannot forget its name is Saint-Saëns." On other occasions, however, Debussy also acknowledged an admiration for Saint-Saëns' musical talents. Saint-Saëns had been an early champion of Richard Wagner's music in France, teaching his pieces during his tenure at the École Niedermeyer and premiering the March from Tannhäuser. He had stunned even Wagner himself when he sight-read the entire orchestral scores of Lohengrin, Tristan und Isolde, and Siegfried, prompting Hans von Bülow to call him "the greatest musical mind" of the era. However, despite admitting appreciation for the power of Wagner's work, Saint-Saëns defiantly stated that he was not an aficionado. In 1886, Saint-Saëns was punished for some particularly harsh and anti-German comments on the Paris production of Lohengrin by losing engagements and receiving negative reviews throughout Germany. Later, after World War I, Saint-Saëns angered both French and Germans with his inflammatory articles entitled Germanophilie, which ruthlessly attacked Wagner. On 29 May 1913, Saint-Saëns famously stormed out of the première of Igor Stravinsky's Le Sacre du printemps (The Rite of Spring), allegedly infuriated over the misuse of the bassoon in the ballet's opening bars.

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ReputationSaint-Saëns began his musical career as a musical pioneer, introducing France to the symphonic

poem and championing the radical works of Liszt and Wagner in a time when Bach and Mozart were the norms. He had been the embodiment of artistic modernity during the 1850s and 1860s, but soon transformed himself into a crusty and somewhat bitter reactionary. By the dawning of the 20th century, Saint-Saëns was an ultra-conservative, fighting the influence of Debussy and Richard Strauss. This is hardly surprising—Saint-Saëns' career began while Chopin and Mendelssohn were in their prime, and ended at the commencement of the Jazz Age; but his crotchety image endured for years after his death. As a composer, Saint-Saëns has always bordered on the edge of obscurity, often criticized for his refusal to embrace romanticism and at the same time, rather paradoxically, for his adherence to the conventions of 19th century musical language. He is sometimes disparagingly referred to as "the greatest second-rate composer who ever lived" and "the greatest composer who was not a genius." He is remembered chiefly for a limited number of works, including "Le Carnaval des Animaux," which was not published in full until after his death; the opera Samson and Delilah, the Symphony No. 3; the second, fourth and fifth piano concertos; the third violin concerto; the first cello concerto; and the first violin sonata.

StyleSaint-Saëns the composer was widely regarded by his contemporaries and some later critics as

writing music that is elegant and technically flawless, but occasionally dry and uninspired. His works have been called logical and clean, polished, professional, and never excessive. His concertos and many of his chamber music works are both technically difficult and transparent, requiring the skills of a virtuoso. The later chamber music pieces, such as the second violin sonata, the second cello sonata, and the second piano trio, are less accessible to a listener than earlier pieces in the same form. They were composed and performed when Saint-Saens was already slipping in popularity and, as a result, they are little known. They show a willingness to experiment with more progressive musical language and to abandon lyricism and charm for more profound expression. The piano music, while not as deep or as challenging as that of some of his contemporaries, forms the stylistic connection between Liszt and Ravel. The two-piano music is particularly interesting. Brilliant, transparent and idiomatic, there at least three intriguing pieces: the well-known Variations on a Theme by Beethoven; the Scherzo, a fascinating piece organized as a palindrome, which uses a blend of striking, modern tonalities and conventional gestures; and the Caprice Arabe, a lovely, rhythmically inventive fantasy that pays homage to the music of northern Africa. Though in later life Saint-Saëns was considered old-fashioned, he explored many new forms and reinvigorated some older ones. His compositional approach was inspired by French classicism, which makes him an important forerunner of the neoclassicism of Ravel and others. In performance, Saint-Saëns is said to have been "unequalled on the organ", and rivaled only by a few on the piano. Liszt himself is reported to have thought that Saint-Saëns and he were the two best pianists in Europe. However, Saint-Saëns's concert style was restrained, subtle, and cool; he sat unmoving at the piano. His playing was marked by extraordinarily even scales and passagework, great speed, and aristocratic refinement. The recordings he left at the end of his life give glimpses of these traits. He was often charged with being unemotional and business-like, and so he was less memorable than other more charismatic performers. He was probably the first pianist to publicly perform a cycle of all the Mozart piano concertos. In some cases these influenced his own piano concertos; for example, the first movement of his fourth piano concerto, in C Minor, strongly resembles the last movement of Mozart's 24th Concerto, which is in the same key. In turn, his own concertos have appeared to influence those of Sergei Rachmaninoff and other later Romantic composers. Throughout his life, Saint-Saëns continued to play with the technique taught to him by Stamaty, which kept the

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performing strength in the hand and not the arm, and so the recordings he made in the 1910s are remarkable in that one can hear the pianistic technique of Kalkbrenner, which predates Chopin.

Musical worksSaint-Saëns' early start and his 86 years provided him with time to write hundreds of

compositions; during his long career, he wrote many dramatic works, including four symphonic poems, and thirteen operas, of which Samson et Dalila and the symphonic poem Danse Macabre are among his most famous. In all, he composed over three hundred works and was the first major composer to write music specifically for the cinema, for Henri Lavedan's film L'Assassinat du Duc de Guise. Saint-Saëns wrote a total of five symphonies, although only three of these are numbered. He deleted from his catalogue the first one, written for Mozartian-scale orchestras, and the third one, a competition piece. His contributions in the genre of symphony must be considered signficant at a time when the French symphonic tradition was otherwise in decline. Saint-Saëns also contributed voluminously to the French concertante literature; he wrote five piano concertos, three violin concertos, two cello concertos, and about twenty smaller concertante works for soloist and orchestra, including a colorfully orchestrated piano fantasy, "Africa," and the charming Morceau de Concert for harp and orchestra. Of these, the Second and Fourth Piano concertos, the Third Violin Concerto, and the First Cello Concerto remain especially popular. In 1886 he wrote his final symphony, the Symphony No. 3, "avec orgue" ("with organ"), perhaps the most famous of all his works. Aided by monumental symphonic organs built in France by Aristide Cavaillé-Coll, at that time the world's foremost organ builder, this work in particular is immersed in the spirit of "gigantism" of the dying 19th century, along with the Eiffel Tower, the Universal Exposition at Paris and the beginning of the "belle époque". The Maestoso of the fourth movement is clearly an expression of the confidence of the European man in himself, in his technology, his science, his "age of reason" (ironically, the melody was later used as the basis for the theme music of the immensely popular film Babe). He was frequently named as "the most German composer of all the French composers", perhaps due to his fantastic skills exhibited in the construction of melodic passages. Also in 1886, Saint-Saëns completed Le Carnaval des Animaux, which was first performed on 9 March. Despite the work's great popularity today, Saint-Saëns forbade complete performances of it shortly after its première, allowing only one movement, "Le Cygne" ("The Swan"), a piece for cello and piano, to be published in his lifetime. The piece was written as a sort of musical jest, and Saint-Saëns believed it would damage his "serious" reputation. Saint-Saëns also wrote six preludes and fugues for organ, three in op. 99 and three in op. 109, the most performed of which is the Prelude and Fugue in E flat major, op. 99, no. 3.

Homepage: www.1911encyclopedia.org    audio-music.info

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oradimusica.it Istituto Comprensivo Moretta [email protected] Il carnevale degli animali di Camille Saint Saёns Grande fantasia zoologica Per due pianoforti e piccola orchestra Obiettivi del nostro lavoro • Imparare a riconoscere il timbro di alcuni strumenti musicali. • Avviare alla conoscenza degli elementi costitutivi del linguaggio musicale. • Prendere coscienza delle possibilità descrittive della musica. • Imparare ad ascoltare con attenzione e in modo critico. Camille Saint Saёns • Compositore, pianista e organista francese, Camille Saint Saëns nacque a Parigi nel 1835 e morì ad Algeri nel 1921. • Debuttò come pianista all’età di dieci anni. • In seguito studiò organo ed armonia al Conservatorio di Parigi. • Dal 1858 al 1877 fu organista presso la chiesa della Madeleine a Parigi. • Fu molto attivo come concertista d’organo e pianoforte • Viaggiò a lungo in Oriente e in Africa. • La sua musica, ispirata alla tradizione classica, è elegante e precisa nei dettagli e nella forma. • Tra le sue numerose composizioni ricordiamo: o L’opera lirica “Sansone e Dalila” (1877). o Due sinfonie (1878 e 1886). o Cinque concerti per pianoforte e orchestra. o Tre concerti per violino e orchestra. o Il poema sinfonico “Danza macabra” (1874). o La suite per due pianoforti e piccola orchestra “Il carnevale degli animali” (1886). Il carnevale degli animali • Il carnevale degli animali è la più conosciuta tra le opere di Saint Saëns. • Fu composto nel 1886 in occasione di una festa di carnevale tra amici musicisti. • L’autore ne proibì la pubblicazione prima della morte, perché considerava questo lavoro un semplice divertimento ad uso famigliare e per gli amici. • L’esecuzione è affidata ad un piccolo gruppo di strumenti: o Due pianoforti o Due violini o Una viola o Un violoncello o Un contrabbasso o Un flauto traverso e un ottavino o Un clarinetto o Una celesta o Uno xilofono Istituto Comprensivo Moretta [email protected] • La composizione è formata da 13 brani che descrivono in modo divertente e ironico le caratteristiche di alcuni animali. • Il primo brano è preceduto da una breve introduzione. • Dopo l’ultimo brano Saint Saëns inserisce un finale che conclude allegramente questa divertente galleria di personaggi. • L’autore, insieme a quella degli animali, fa anche la caricatura di alcuni personaggi (i pianisti e i critici musicali) legati alla sua attività di concertista e compositore. • Alcuni dei temi musicali utilizzati non sono originali, ma provengono da brani di altri musicisti. Primo ascolto: riconoscimento dei personaggi Il primo ascolto sarà dedicato al riconoscimento dei personaggi (animali e umani) che vengono descritti musicalmente. Ecco i titoli dei 13 brani in ordine sparso: Canguri Il cigno Personaggi dalle orecchie lunghe Pianisti Marcia reale del leone Acquario Voliera Elefante Il cucù nel bosco Galli e galline Tartarughe Fossili Emioni Durante l’ascolto dovrete cercare di riconoscere i personaggi descritti dalla musica e riscrivere i titoli nell’ordine esatto. INTRODUZIONE Brano n°1 Brano n°2 Brano n°3 Brano n°4 Brano n°5 Brano n°6 Brano n°7 Brano n°8 Brano n°9 Brano n°10 Brano n°11 Brano n°12 Brano n°13 FINALE Nel finale ritornano i temi di quattro brani già ascoltati in precedenza: riesci a riconoscerli? oradimusica.it

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Camille Saint-Saëns - Il Carnevale degli animali

diesisebemolle.wordpress.com Camille Saint-Saëns – Il Carnevale degli animaliIl Carnevale degli animali è una suite di genere descrittivo, dai toni umoristici e canzonatori, scritta nel 1886 durante un soggiorno a Vienna e destinata ad un piccolo organico orchestrale formato da flauto, ottavino, xilofono, celesta, due pianoforti, due violini, viola, violoncello e contrabbasso. I quattordici brani che la compongono sono una divertente caricatura musicale, ispirata al mondo degli animali ma con manifesti riferimenti satirici a determinati personaggi; e proprio per questi intendimenti ironici Saint-Saëns ne aveva proibito, lui vivente, l’esecuzione in pubblico, fatta eccezione per “Il Cigno”. Su questo brano, presto rivelatosi un grandissimo successo, Mikhail Fokine crea per la grande Anna Pavlova il celebre balletto “La morte del cigno”, rappresentato al Teatro Mariinskij nel 1905 e diventato il simbolo del nuovo balletto russo.

1) Introduzione e marcia reale del Leone (Andante maestoso) L’introduzione ha il compito di creare un’atmosfera adatta al tipo di esecuzione. Un tempo di marcia annuncia l’arrivo del leone, il primo a fare il suo ingresso trionfale in quanto re della foresta; il ritmo marcato e solenne mette in evidenza la sua superiorità nei confronti degli altri animali. Il tema musicale è proposto dagli archi all’unisono mentre i due pianoforti scandiscono il ritmo di marcia, successivamente il tema passa ai pianoforti accompagnati dagli archi.2) Galline e Galli (Allegro moderato) Breve pagina umoristica con il clarinetto, gli archi e i pianoforti impegnati a riprodurre i caratteristici versi di questi pennuti.3) Emioni (Presto furioso) I due pianoforti evocano, con rapidi passaggi virtuosistici, la corsa sfrenata di questi piccoli asini nelle praterie dell’Asia.4) Tartarughe (Andante maestoso) Saint-Saëns ironizza sul Can Can di Jacques Offenbach. Il brano molto rallentato affinché possa essere eseguito dalle tartarughe, è quasi irriconoscibile; il sovrapporsi delle terzine del pianoforte al ritmo quaternario degli archi crea un particolare ondeggiamento della musica che ricorda l’incedere lento e dondolante di questi animali.5) L’Elefante (Allegretto pomposo) Adesso è un brano di Berlioz a fornire il tema per la danza dell’elefante. Il grazioso e leggero balletto delle Silfidi, tratto da “La dannazione di Faust”, diventa una parodia asmatica e goffa affidata al contrabbasso accompagnato dal pianoforte.6) Canguri (Moderato) I due pianoforti, con accordi leggeri e staccati, imitano il saltellare dei canguri che viene accentuato facendo precedere ogni accordo da un’acciaccatura.7) Acquario (Andantino) Elementi timbrici e melodici creano una delicata tessitura nella quale ogni strumento rende percepibile l’immagine di un acquario. Gli arpeggi dei pianoforti rappresentano il movimento dell’acqua, l’effetto bollicine  è affidato alla celesta (o al glockenspiel), i lenti e sinuosi movimenti dei pesci sono descritti dal flauto e dai violini all’unisono.8) Personaggi dalle lunghe orecchie (Tempo ad libitum) Qui il bersaglio di Saint-Saëns sono i critici musicali, che ascoltano molto e male. I due violini si alternano nell’imitazione del raglio producendosi in salti sonori tra due note a distanza anche di più di tre ottave.9) Il cucù in fondo al bosco (Andante) Nella quiete del bosco, accordi minimali dei pianoforti, si inserisce il cuculo con il suo verso affidato al clarinetto.

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10) Voliera (Moderato grazioso) Lo svolazzare degli uccelli nella grande gabbia è descritto abilmente da un intrecciarsi di trilli, arpeggi e scale; al gioco sonoro partecipano anche i violini ed i pianoforti, su tutti emerge il flauto, lo strumento più agile e canoro dell’orchestra.11) Pianisti (Allegro moderato) Anche i pianisti sono presi di mira e considerati una particolare specie di animali, o meglio, di asini. Saint-Saëns ironizza su quei musicisti dilettanti che caparbiamente vogliono perseguire mete ambiziose e trascorrono lunghissime ore in ripetitivi e inutili esercizi al pianoforte.12) Fossili (Allegro ridicolo) Oggetto dell’ironia sono i critici musicali, culturalmente arretrati e incapaci, a causa della loro mentalità antiquata, di comprendere le nuove tendenze della musica, ecco pertanto le continue allusioni a melodie già note: il tema della “Danza macabra” dello stesso Saint-Saëns, la musica popolare “Ah, vous dirai-je, Maman”, il vecchio inno “Partant pour la Syrie”, il tema dall’aria di “Rosina” dal “Barbiere di Siviglia” di Rossini.13) Il Cigno (Andantino grazioso) Come già accennato è il brano più celebre di tutta la suite. Musica pura senza alcuna ironia; la melodia principale, eseguita dal violoncello, viene cinta delicatamente dagli arpeggi del pianoforte.14) Finale (Molto allegro) Breve introduzione, poi vivace rondò; i temi precedenti vengono ripresi e combinati insieme per chiudere con effervescente allegria.Vivian Troon e Roderick Elms, pianoforti Royal Philharmonic Orchestra, dir. Andrea Licata diesisebemolle.wordpress.com

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mongolia.it SPECIAL_IMAGE-http://www.mongolia.it/images/anorso.jpg-REPLACE_ME La splendida fitta pelliccia invernale dello Zibellino è - per sua disgrazia - famosa in tutto il mondo. In Mongolia non è in pericolo di estinzione, tanto che la caccia, totalmente proibita dal 1953 al 2000, ora è permessa dal 21 ottobre al 16 febbraio, comunque circa il 20% degli esemplari vive in zone protette. Due le sottospecie presenti in Mongolia: la M.z.Princeps, che abita le foreste di larici e pini nelle regioni montagnose del nord, Hentii e Daguur e la M.z.Averini, presente nella catena degli Altai. Lo zibellino è un carnivoro, abilissimo cacciatore dalle abitudini notturne; fissa la propria dimora in cavità del terreno, anfratti naturali fra le rocce oppure nelle cavità degli alberi. Nel corso degli incendi naturali che percorrono le foreste i cuccioli sono particolarmente vulnerabili in primavera, quando non escono ancora dalle tane e possono rimanere intrappolati dal fuoco. Non esistono censimenti recenti della popolazione di zibellini in Mongolia. Gli ultimi dati risalgono agli anni '70, quando la densità abitativa nella zona del Hentii era stimata essere all'incirca di 10.000 esemplari, vale a dire 11,7 individui ogni 1.000 ettari. (foto di V. Medvedev)

GAZZELLA PERSIANA (Gazella subgutturosa) Khar suultiiE' una piccola elegante antilope, molto veloce e resistente nella corsa. Una volta era ampiamente diffusa nelle aree desertiche e semi desertiche dell'Asia Centrale e del Medio Oriente e sino a pochi anni fa molto comune in Mongolia. La caccia intensiva e la distruzione progressiva del suo habitat negli ultimi 50 anni ne ha causato un rapido declino, tanto che attualmente il 40-50% della popolazione mondiale di questa gazzella vive in Mongolia ed è stata di recente riclassificata in una situazione intermedia tra "quasi a rischio" e "vulnerabile". Solo il maschio possiede le corna, che sono anulate dalla base all'apice e possono raggiungere i 115 cm. di lunghezza. Come la cugina Gazzella Mongola (Zeren), il maschio esibisce una laringe sporgente a mo' di "pomo d' Adamo", molto più accentuato nella stagione degli accoppiamenti. E' presente in abbondanza nel deserto Govi Dzungarian, ma vive anche nella depressione dei Grandi laghi, nella Valle dei Laghi e nei deserti Govi Trans Altai e Eastern Govi.Migra stagionalmente, raggiungendo d'estate altitudini di 2.700 metri in montagna, in cerca d'acqua e cibo. La popolazione stimata negli anni '90 era di 60.000 capi, sono in corso censimenti più accurati in collaborazione con organismi internazionali. (foto di B. Huffman)

RENNA (Rangifer tarandus) Tsaa BugaLa renna selvatica, tipica dei climi freddi, è un cervide dalla pelliccia fitta e ispida, con ricca criniera sul collo e larghe zampe che le permettono di camminare agilmente nella neve; i grandi palchi di corna ramificati che terminano con una formazione palmata servono all'animale per scavare nella neve in cerca dei muschi e licheni, suo principale nutrimento. Diversamente che in tutte le altre specie di cervidi, i palchi delle renne crescono annualmente in entrambi i sessi. In Mongolia vive la sottospecie R.t.Valentinae in due distinte popolazioni stanziate sulle montagne dell'Hovsgol, nelle foreste ricche di muschi che si trovano lungo i fiumi Jodog, Byaranga, Tengis, Narin Hoo, Sharga, Heven e Zaluu Uur  e stagionalmente migra in cerca di cibo, ma senza coprire lunghe distanze. La caccia di frodo e la condivisione del territorio con le renne domestiche sono determinanti nell'attuale declino delle renne selvatiche in Mongolia. Si sono verificati casi di contagio di una grave malattia - la brucellosi - e sono stati registrati episodi di ibridazione con il bestiame domestico. La popolazione stimata è di circa 1.000 renne selvatiche, ma non esistono dati recenti sull'effettiva consistenza dei branchi in Mongolia. (foto di B. Huffman)GATTO DI PALLAS(Otocolobus manul) ManulIl Manul è un piccolo gatto selvatico un tempo

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diffuso dalle sponde del Mar Caspio fino al Tibet ed alla Mongolia. Vive ad alte quote (fino a 4.000 mt) in zone fredde, aride e sassose e nelle steppe dell'Asia Centrale.  E' una specie quasi estinta a causa del bracconaggio intensivo subito negli anni passati per appropriarsi della sua straordinaria pelliccia, la più lunga e folta del regno dei felini; alcuni pensano che le razze a pelo lungo di gatto domestico derivino dal Manul, ma non è un dato accertato scientificamente. Di abitudini crepuscolari, pesa dai 2 ai 4,5 Kg. ed ha altre caratteristiche uniche: pupille che contraendosi restano subrotonde, zampe corte e testa molto appiattita con piccole orecchie basse sui lati del cranio, forse una strategia per mimetizzarsi fra la bassa vegetazione, quando caccia i piccoli mammiferi e gli uccelli che costituiscono la sua dieta. Il colore della pelliccia è grigio-rossastro, con striature su muso e coda e la punta del pelo bianca, il che gli conferisce un bizzarro aspetto "congelato". In Mongolia, fra il 2005 e il 2007, sono stati condotti accurati studi a mezzo di radio-collare applicato su 27 gatti adulti (12 maschi e 15 femmine), con l'obiettivo di comprendere le abitudini e salvaguardare questa splendida specie che è strettamente protetta dalle leggi sulla caccia in Mongolia (ultimamente anche in Cina). Il risultato delle ricerche è stato presentato nella primavera 2007 da un gruppo di scienziati riunitisi per l'occasione nella capitale Ulaan Baatar.  Il Manul è ormai rarissimo, uno studio dell'IUCN (Organizzazione mondiale per la salvaguardia della natura)  riporta la cifra di soli 117 esemplari in tutto il mondo, dei quali 48 vivono negli Stati Uniti. (foto da www.nikonclub.com)Per finire questa carrellata sui mammiferi principali della Mongolia non potevamo certo tralasciare il cane, da sempre compagno dei nomadi mongoli e prezioso aiuto nel loro duro lavoro.IL CANE MONGOLOL'alleanza fra i nomadi e il cane è antichissima, molte pitture rupestri dimostrano che nell'Asia Centrale i pastori lo usavano per cacciare e sorvegliare le greggi. Nelle sepolture degli Unni sono stati rinvenuti oggetti raffiguranti la caccia con i cani, oppure cani cremati insieme al padrone nei riti funebri. Antiche fonti storiche cinesi descrivono i cani degli Unni come "Grandi cani molto feroci, con gambe forti e torace largo" e questa razza non ha quasi subito variazioni da allora.In Mongolia ogni nomade possiede almeno due o tre cani che vivono all'aperto anche durante i rigidissimi inverni, magari accucciati su una semplice piattaforma di legno, ma ben nutriti e accuditi.Il rispetto del mongolo verso il proprio cane è rafforzato da una legislazione antica, già nel Codice delle Leggi (1640-1709) erano previste pene per chi battesse o uccidesse un cane e questa regola è stata  osservata e applicata fino al 1921. Come d'uso per l'amato cavallo, anche il cane veniva sepolto in luoghi rialzati, in modo che nessun piede ne potesse calpestare i resti. La coda dell'animale veniva recisa e posta sotto il capo come un cuscino, in bocca veniva introdotto un pezzetto di grasso mentre si recitava una formula di commiato che augurava al cane di rinascere in forma di uomo.Sono quattro le principali razze di cani in Mongolia: il Gharzh, un mastino tibetano usato principalmente come cane da guardia; il Taiga, un laika siberiano usato per la caccia; il Borz, un segugio originario dell'Asia Centrale e infine il Cane Mongolo, che alcuni ricercatori ritengono il solo autoctono.E' un cane che rassomiglia molto al mastino tibetano ma possiede tratti fisici e morfologici differenti. Il vero cane mongolo ha una caratteristica particolare: un paio di macchie gialle o brune sopra agli occhi, che attestano la purezza della razza, anche se non è riconosciuta a livello mondiale. Questo imponente animale abbaia con tono basso e profondo, ha un udito finissimo (può sentire il fischio del padrone a una distanza di 250-300 metri) e pur non possedendo l'odorato incredibile del cane pastore alsaziano può seguire  tracce per 20 o 30 km. Ha il pelo lungo e molto folto, alcuni usano lisciarlo con del grasso, in modo che il collo somigli alla criniera di un leone. Con il soffice sottopelo del proprio cane pettinato in primavera, le donne mongole confezionano calze invernali che lasciano il piede asciutto e caldo anche durante gli inverni più gelidi. Il cane mongolo non aveva un carattere facile al tempo degli Unni e da allora non è molto migliorato. Anche al giorno d'oggi il nomade che si avvicina a cavallo ad una gher  fin da lontano avvisa della sua presenza con un grido, in modo che il padrone di

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casa abbia tempo di richiamare i cani, che sono sempre liberi, e ordinar loro di non toccare l'ospite. Il cane mongolo è un animale piuttosto pigro nell'obbedire agli ordini, ma al momento del bisogno, quando un branco di lupi attacca le pecore, mostra tutto il suo coraggio e una mortale efficienza. E' l'unico animale domestico a ricevere l'onore di un nome proprio; in Mongolia gli altri animali - persino l'adorato cavallo - vengono chiamati con un nome che ne richiama il colore o la forma, ma il cane mongolo è, a tutti gli effetti, un membro della famiglia. (foto da www.mongoliatoday.mn)  Per i sempre più numerosi innamorati della Mongolia, pubblichiamo in italiano un estratto del volume, che comunque può essere consultato per intero (in inglese) all’indirizzo http://www.regionalredlist.com/, insieme all’analogo interessante libro che tratta della salvaguardia delle specie ittiche (Mongolian Fishes).EMIONE(Hequus Hemionis) Hulan 

L'asino selvatico o Emione, che un tempo colonizzava gran parte del continente asiatico fino alla penisola arabica , ora è quasi ovunque estinto nella sua forma originaria. Nel sud della  Mongolia vive oltre l'85%.di tutti gli esemplari  "puri" esistenti al mondo, principalmente nelle aree a protezione totale del Grande Gobi e nei deserti Dzungarian Govi e Trans Altai Govi. E' un animale ormai raro, dalle zampe snelle, grande testa, lunghe orecchie e mantello dai bellissimi colori che variano nelle due distinte sottospecie. L'esistenza dell'emione è strettamente legata alla presenza di acqua nel territorio dove vive: per trovare l'elemento vitale questo mammifero assai intelligente è in grado di scavare buche profonde più di 60 cm nel letto dei fiumi in secca, un'attitudine ben conosciuta e sfruttata dai pastori nomadi che, seguendo le sue tracce, sono in grado di dissetare il bestiame; durante l'inverno l'emione ricava il prezioso liquido mangiando la neve. La caccia all'Emione è proibita dal governo mongolo fin dal 1953 ma purtroppo il bracconaggio, alimentato dal traffico illegale di carne e pelli con la vicina Cina, è ancora stimato in  circa 3.000 esemplari uccisi ogni anno. Anche l'incremento rapido delle estrazioni minerarie che ha fatto sorgere strade e nodi ferroviari prima inesistenti, come pure la costruzione della ferrovia UlaanBaatar-Pechino, stanno causando una pericolosa frammentazione del suo habitat. Nel 2003 la popolazione stimata di asini selvatici era di circa 20.000 esemplari, sono ora in corso rilevamenti più accurati con la collaborazione di Istituti di ricerca internazionali.(foto di M. Stubbe)

  SPECIAL_IMAGE-http://www.mongolia.it/images/ancavallo.jpg-REPLACE_ME SPECIAL_IMAGE-http://www.mongolia.it/images/ancervo.jpg-REPLACE_ME SPECIAL_IMAGE-http://www.mongolia.it/images/ancervo2.jpg-REPLACE_ME SPECIAL_IMAGE-http://www.mongolia.it/images/anmarmot2.jpg-REPLACE_ME SPECIAL_IMAGE-http://www.mongolia.it/images/ansco.jpg-REPLACE_ME mongolia.it

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Istituto Comprensivo di Castellucchio: Il Carnevale degli animali

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Camille Saint Saёns

(1835-1921)

26 febbraio 1922

Destinatari: Alunni della scuola primaria

Obiettivi del lavoro

Fonti: http://www.oradimusica.it/sitopub/prima/carnevale/carneval.pdf

http://musicadocta.unibo.it/article/view/3225/2610

Generali Imparare a riconoscere il timbro di alcuni strumenti musicali.

Avviare alla conoscenza degli elementi costitutivi del linguaggio musicale.

Prendere coscienza delle possibilità descrittive della musica.

Imparare ad ascoltare con attenzione e in modo critico.

Specifici Riconoscere, confrontare e denominare le caratteristiche dei suoni musicali in base ai

parametri fondamentali (altezza, intensità, timbro, durata) nei brani selezionati.

Riconoscere in una sequenza sonora l’andamento, il profilo melodico e le proprietà ritmiche, dinamiche e agogiche.

Riconoscere e discriminare alcuni strumenti dell’orchestra sinfonica in base al timbro e alla morfologia.

Cogliere la funzione della ripetizione e dell’ostinato.

Riconoscere e discriminare la struttura formale ABA(ABA').

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L’opera

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Il_carnevale_degli_animali

http://digilander.libero.it/AgenziaStampa/Archivio/Musica/pinto027.htm

Il carnevale degli animali (Le Carnaval des Animaux) è una delle più famose opere del compositore francese Camille Saint-Saëns.

Fu composta nel 1886 durante un periodo di riposo a Vienna ed era stata pensata come un

divertimento da eseguire tra amici. Venne eseguita privatamente nel 1887, in occasione della festività del martedì grasso. Per volere del compositore, infatti, l'opera doveva essere eseguita pubblicamente solo dopo la sua morte. La sua prima fu il 26 febbraio 1922, trentasei anni dopo la sua composizione e un anno dopo la morte dell'autore.

Il carnevale degli animali divenne la musica più caratteristica di Saint-Saens per i suoi toni umoristici e canzonatori.

Divenne, ed è tuttora, uno dei brani più eclettici e fantasiosi che siano mai stati scritti, e da qui il suo grande successo.

I 14 brani, tutti molto brevi, si riferiscono ciascuno ad un animale. Non mancano riferimenti dichiaratamente satirici e umoristici. La comicità del brano è data anche dalle citazioni esplicite di brani o motivi conosciuti.

L’opera appartiene al genere musicale “da camera” perché è destinato ad un complesso limitato di esecutori.

Il compositore

Fonti: http://www.audio-music.info/htm/s/Saint_Saens_Camille.htm

http://www.oradimusica.it/sitopub/prima/carnevale/carneval.pdf

Compositore, pianista e organista francese, Camille Saint Saëns nacque a Parigi nel 1835 e morì ad Algeri nel 1921.

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Debuttò come pianista all’età di dieci anni.

In seguito studiò organo ed armonia al Conservatorio di Parigi.

Dal 1858 al 1877 fu organista presso la chiesa della Madeleine a Parigi.

Fu molto attivo come concertista d’organo e pianoforte.

Viaggiò a lungo in Oriente e in Africa.

La sua musica, ispirata alla tradizione classica, è elegante e precisa nei dettagli e nella forma.

Tra le sue numerose composizioni ricordiamo:

L’opera lirica “Sansone e Dalila” (1877); Due sinfonie (1878 e 1886);

Cinque concerti per pianoforte e orchestra;

Tre concerti per violino e orchestra; Il poema sinfonico “Danza macabra” (1874);

La suite per due pianoforti e piccola orchestra “Il carnevale degli animali” (1886).

Gli strumenti

L’esecuzione è affidata ad un piccolo gruppo di strumenti:

Due pianoforti

Due violini

Una viola

Un violoncello

Un contrabbasso

Un flauto traverso e un ottavino

Un clarinetto

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Una celesta

Uno xilofono

Il primo brano è preceduto da una breve introduzione.

Dopo l’ultimo brano Saint Saëns inserisce un finale che conclude allegramente questa divertente galleria di personaggi.

L’autore, insieme a quella degli animali, fa anche la caricatura di alcuni personaggi (i pianisti e i critici musicali) legati alla sua attività di concertista e compositore.

Alcuni dei temi musicali utilizzati non sono originali, ma provengono da brani di altri musicisti.

I brani dell’opera

Fonti: https://diesisebemolle.wordpress.com/2013/03/14/camille-saint-saens-il-carnevale-degli-animali/

http://www.educazione.sm/on-line/home/docenti/risorse-per-la-didattica/musica/scheda41130562.html

http://musicadocta.unibo.it/article/view/3225/2610

1) Introduzione e marcia reale del Leone (Andante maestoso)

Fonte: http://www.istitutojeanpiaget.it/disegni/album/pages/leone_gif.htm

L’introduzione ha il compito di creare un’atmosfera adatta al tipo di esecuzione. Un tempo di marcia annuncia l’arrivo del leone, il primo a fare il suo ingresso trionfale in quanto re della foresta; il ritmo marcato e solenne mette in evidenza la sua superiorità nei confronti degli altri animali. Il tema musicale è proposto dagli archi all’unisono mentre i due pianoforti scandiscono il ritmo di marcia,

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successivamente il tema passa ai pianoforti accompagnati dagli archi. Durante il brano il leone fa sentire più volte il suo terribile ruggito.

2) Galline e Galli (Allegro moderato)

Fonte: http://www.bambiniinfattoria.it/ingrandimento_gallina--gallo--pulcino--pollo--pollastro--cappone-da-colorare_1599_0_1.html

Breve pagina umoristica con il clarinetto, gli archi e i pianoforti impegnati a riprodurre i caratteristici versi di questi pennuti.

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Saint-Saens_carnival_02.jpg

3) Emioni (Presto furioso)

Fonte: http://www.mongolia.it/animali_contenuto.htm#EMIONE

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Gli emioni sono dei cavalli selvatici che galoppano nelle prateria dell’Asia.

Ora l’emione è quasi ovunque estinto nella sua forma originaria. Nel sud della Mongolia vive oltre l'85%.di tutti gli esemplari "puri" esistenti al mondo, principalmente nelle aree a protezione totale del Grande Gobi e nei deserti Dzungarian Govi e Trans Altai Govi. E' un animale ormai raro, dalle zampe snelle, grande testa, lunghe orecchie e mantello dai bellissimi colori che variano nelle due distinte sottospecie. L'esistenza dell'emione è strettamente legata alla presenza di acqua nel territorio dove vive: per trovare l'elemento vitale questo mammifero assai intelligente è in grado di scavare buche profonde più di 60 cm nel letto dei fiumi in secca,Nel brano a loro dedicato I due pianoforti evocano, con rapidi passaggi virtuosistici, la corsa sfrenata di questi piccoli asini nelle praterie dell’Asia.

4) Tartarughe (Andante maestoso)

Fonte: http://www.coloratutto.it/disegni_tartarughe/images/2.jpg

Saint-Saëns ironizza sul Can Can di Jacques Offenbach. Il brano molto rallentato affinché possa essere eseguito dalle tartarughe, è quasi irriconoscibile; il sovrapporsi delle terzine del pianoforte al ritmo quaternario degli archi crea un particolare ondeggiamento della musica che ricorda l’incedere lento e dondolante di questi animali.

5) L’Elefante (Allegretto pomposo)

Fonte: http://www.lepi.it/Images/disegni/elefante.gif

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Adesso è un brano di Berlioz a fornire il tema per la danza dell’elefante. Il grazioso e leggero balletto delle Silfidi, tratto da “La dannazione di Faust”, diventa una parodia asmatica e goffa affidata al contrabbasso accompagnato dal pianoforte.

Il brano è una sorta di valzer.

Il contrabbasso è lo strumento che per dimensioni e agilità si avvicina di più all’elefante e Saint-Saëns lo costringe a fare qualcosa che di norma non fa e che, soprattutto, poco gli si addice.

In questo brano si può esercitare la comprensione della forma musicale ABA'. Infatti è costituito da tre parti con l’ultima che riprende la prima accorciandola con arpeggi pianistici leggeri al posto degli accordi: quasi che l’animale si alludesse di aver vinto la propria stazza e sognasse di volteggiare come una silfide.

6) Canguri (Moderato)

Fonte: http://stampa-e-colora.blogspot.it/2011/01/canguro.html

I due pianoforti, con accordi leggeri e staccati, imitano il saltellare dei canguri.

Per accentuare l’effetto del salto Saint Saëns fa precedere ogni accordo da una “acciaccatura” ,nota velocissima che crea un effetto di rimbalzo.

In Canguri si può anche introdurre il concetto di fraseggio.

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7) Acquario (Andantino)

Fonte: http://bambini.e-papa.it/disegni-da-colorare/12/51.html

Elementi timbrici e melodici creano una delicata tessitura nella quale ogni strumento rende percepibile l’immagine di un acquario. Gli arpeggi dei pianoforti rappresentano il movimento dell’acqua, l’effetto bollicine è affidato alla celesta (o al glockenspiel), i lenti e sinuosi movimenti dei pesci sono descritti dal flauto e dai violini all’unisono.

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Saint-Saens_carnival_07.jpg

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8) Personaggi dalle lunghe orecchie (Tempo ad libitum)

Fonte: http://www.bambiniinfattoria.it/ingrandimento_ASINO--ASINELLO--SOMARO--SOMARELLO-da-colorare_469_0_1.html

Qui il bersaglio di Saint-Saëns sono i critici musicali, che ascoltano molto e male. I due violini si alternano nell’imitazione del raglio degli asini producendosi in salti sonori tra due note a distanza anche di più di tre ottave.

Il brano si presta ad introdurre gli elementi essenziali del discorso musicale e attraverso il movimento aiuta i bambini ad avvicinarsi alla comprensione dei parametri del suono (altezza, intensità, timbro, durata) e dell’articolazione ( staccato, legato).

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Saint-Saens_carnival_08.jpg

9) Il cucù in fondo al bosco (Andante)

Fonte: http://disegni-da-colorare-gratis.com/disegni-cucu-da-colorare-e-stampare.html

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Nella quiete del bosco, accordi minimali dei pianoforti, si inserisce il cuculo con il suo verso affidato al clarinetto.

Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Saint-Saens_carnival_09.jpg

10) Voliera (Moderato grazioso)

Fonte: http://www.imagui.com/a/dibujos-de-pajaros-para-colorear-ieKax8RBX

Lo svolazzare degli uccelli nella grande gabbia è descritto abilmente da un intrecciarsi di trilli, arpeggi e scale; al gioco sonoro partecipano anche i violini ed i pianoforti, su tutti emerge il flauto, lo strumento più agile e canoro dell’orchestra.

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11) Pianisti (Allegro moderato)

Fonte: http://www.boorp.com/disegni_da_colorare/disegno_topolino_pianista_da_colorare.php

Anche i pianisti sono presi di mira e considerati una particolare specie di animali, o meglio, di asini. Saint-Saëns ironizza su quei musicisti dilettanti che caparbiamente vogliono perseguire mete ambiziose e trascorrono lunghissime ore in ripetitivi e inutili esercizi al pianoforte.

Ecco la poesia dalla quale in musicista ha tratto ispirazione per descrivere questi “animali”:Di tutte le bestie il pianista è il peggiore

specie e suona a tutte le ore,se poi lo fa in modo infame

nessuno gli toglie il nome del… cane.

12) Fossili (Allegro ridicolo)

Fonte: http://www.midisegni.it/disegni/dinos/fossile_dinosauro.gif

I fossili non sono solo i resti pietrificati di animali e vegetali della preistoria

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Saint-Saëns considera fossili anche i critici musicali, culturalmente arretrati e incapaci, a causa della loro mentalità antiquata, di comprendere le nuove tendenze della musica, ecco pertanto le continue allusioni a melodie già note:

• La “danza Macabra”, poema sinfonico scritto dallo stesso Saint Saëns nel quale viene descritta la danza di alcuni scheletri sopra le tombe di un cimitero. Il tema è suonato dallo xilofono.• La “canzonetta”, una melodia popolare francese utilizzata anche da Mozart• Au clair de la lune”, una canzoncina francese molto conosciuta• Il tema di “Io son docile”, una celebre aria tratta dall’opera “Il barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini.

13) Il Cigno (Andantino grazioso)

Fonte: http://www.sottocoperta.net/bambini/giochi/pics/animali/cigno.gif

Come già accennato è il brano più celebre di tutta la suite. Musica pura senza alcuna ironia; la melodia principale, eseguita dal violoncello, viene cinta delicatamente dagli arpeggi del pianoforte.

Questa bellissima melodia, eseguita dal violoncello, viene anche utilizzata come accompagnamento musicale nel balletto “La morte del cigno”.

14) Finale (Molto allegro)

Breve introduzione, poi vivace rondò; i temi precedenti vengono ripresi e combinati insieme per chiudere con effervescente allegria.In questo brano il compositore utilizza un nuovo tema suonato dall’ottavino e dal clarinetto.Lo schema della riproposta dei brani è il seguente:

Tema del finale Emioni Tema del finale Galli e galline Canguri

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Personaggi delle lunghe orecchie

Proposte di attività

L’insegnante proporrà l’ascolto dei singoli brani dell’opera descrivendo le caratteristiche di ciascuno.

L’ascolto di ogni brano potrà essere abbinato ad un’attività motoria che evochi il movimento degli animali descritti e/o metta in risalto la forma musicale del brano.

I bambini potranno fare disegni che riproducano le caratteristiche dell’opera ( personaggi, ambienti)

I bambini potranno costruire strumenti con materiali poveri ( scatole, lattine) e suonare le cellule ritmiche che si ripetono e che caratterizzano alcuni brani.

Proposte di ascolto e visione

http://www.youtube.com/watch?v=poTi3f1pCcs

http://www.youtube.com/watch?v=lttDuRwC7yw

http://kidslink.bo.cnr.it/frassoni/carnevale/carnevale_degli_animali.htm

Verifica

Fonte: http://www.iccastellucchio.gov.it/il_carnevale_degli_animali

Al termine dell’esperienza di ascolto e di produzione l’insegnante potrà proporre la seguente verifica:

1. Scrivi V se è vero F se è falso

Il musicista ha scritto un brano triste e noioso.

Il musicista ha voluto scrivere una musica allegra per giocare e scherzare.

La musica inizia con un’introduzione.

La musica delle tartarughe è veloce.

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Si sentono i passi del visitatore del bosco e il canto del cuculo.

La musica del cigno è allegra.

Nel gran finale tutti gli animali sfilano veloci in una grande parata.

2. Collega gli “animali” agli strumenti

3. Segna con una X gli animali che fanno parte dello scherzo musicale di Saint- Saëns

LEONE GALLI E GALLINE SERPENTI CAVALLI TARTARUGHE COCCODRILLI ELEFANTE CANGURI

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PESCI ORSI ASINI CUCULO AQUILA UCCELLI PIANISTI FOSSILI CIGNO

ANATRE

4. Scrivi i contrari delle parole e riporta le iniziali nella colonna al centro, troverai il nome del compositore dell’opera che hai ascoltato

SCURO

DOLCE

VIVERE

FINE

BUIO

RUVIDO

CORRETTO

5. Da quali strumenti è composta l’orchestra, perché viene definita “da camera”?

6. Come mai vengono inseriti anche i PIANISTI nell’opera?

7. Cosa sono i FOSSILI per Saint Saëns oltre i resti pietrificati di animali e vegetali della preistoria?

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8. Chi sono gli EMIONI?

9. Nel brano delle TARTARUGHE il compositore usa il tema di un brano del famoso compositore Offenbach, ricordi il nome?

10. Cosa succede nel “Gran Finale”? Quali temi vengono riproposti?