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IIS M. Ramadù - Sede di via Rimini
mercoledì 14 febbraio 2018
ore 9.00 Biblioteca
IL PARLAMENTO
Il Parlamento della Repubblica Italiana è l’organo costituzionale titolare del potere
legislativo.
L'ordinamento italiano prevede un bicameralismo perfetto in cui sono presenti due
Camere, la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, ciascuna delle quali
gode dei medesimi poteri dell'altra.
Il Parlamento viene eletto a suffragio universale diretto ogni 5 anni, questo periodo di
chiama LEGISLATURA.
LE CAMERE
La CAMERA DEI DEPUTATI comprende 630
deputati eletti da tutti i cittadini che
abbiano compiuto 18 anni, mentre sono
eleggibili i cittadini che abbiano compiuto
25 anni.
Il SENATO DELLA REPUBBLICA comprende 315
senatori eletti dai cittadini che abbiano
compiuto 25 anni, mentre sono eleggibili tutti i
cittadini che abbiano compiuto 40 anni. Sono
presenti anche i Senatori a vita, che sono gli
ex Presidenti della Repubblica e fino a 5nominati dal Capo dello Stato nel corso del
suo mandato settennale.
FUNZIONE LEGISLATIVA
FUNZIONE LEGISLATIVA
L'iter legis è il procedimento che porta alla formazione della legge, composto da 4 fasi:
INIZIATIVA → governo, singoli parlamentari, cittadini (che devono presentare una proposta di legge accompagnata dalle firme di 50.000 elettori), Consigli regionali, C.N.E.L.
DISCUSSIONE E APPROVAZIONE → commissioni e aula
PROMULGAZIONE → Presidente della Repubblica
PUBBLICAZIONE → Gazzetta Ufficiale
SEDUTA COMUNEIl Parlamento si riunisce in seduta comune
a Montecitorio presieduto dal Presidente
della Camera:
per l'elezione del Presidente della
Repubblica;
per assistere al giuramento di fedeltà
alla Repubblica del Presidente;
per l'elezione di otto membri del CSM;
per la messa in stato di accusa del
Presidente della Repubblica;
per l'elezione di 1/3 dei membri della
Corte Costituzionale.
FUNZIONE DI CONTROLLO E INDIRIZZOFUNZIONE DI CONTROLLO
Interrogazioni, si chiede al governo se un fatto sia vero, e se saranno presi
provvedimenti.
Interpellanze, si chiedono i motivi della condotta del governo e gli
intendimenti futuri.
FUNZIONE DI INDIRIZZO POLITICO riguarda il rapporto fiduciario con il Governo
Mozione di fiducia, che esprime il consenso del Parlamento all’esecutivo.
Questione di fiducia, che il Governo pone su una legge ritenuta
fondamentale per la propria azione politica.
Mozione di sfiducia, (all'intero governo o a un ministro) attraverso cui il
Parlamento manifesta il venir meno del rapporto fiduciario con il Governo.
Risoluzione, atto con cui il Parlamento indirizza il Governo sugli argomenti di
competenza delle Commissioni.
I SISTEMI ELETTORALI
IL SISTEMA ELETTORALE È COSTITUITO DALL'INSIEME DELLE REGOLE
CHE SI ADOTTANO IN UNA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA PER
TRASFORMARE LE PREFERENZE O I VOTI ESPRESSI DAGLI
ELETTORI IN SEGGI DA ASSEGNARE ALL'INTERNO DEGLI ORGANI
RAPPRESENTATIVI.
ELETTORATO
attivo e passivo ELETTORATO ATTIVO età minima per poter esprimere il voto
CAMERA DEI DEPUTATI: 18 anni
SENATO DELLA REPUBBLICA: 25 anni
ELETTORATO PASSIVO età minima per poter essere votati
CAMERA DEI DEPUTATI: 25 anni
SENATO DELLA REPUBBLICA: 40 anni
IL SISTEMA MAGGIORITARIO
SISTEMA MAGGIORITARIO: in genere è uninominale,
prevede la vittoria del candidato che ha riportato il
maggior numero di voti, tutti gli altri vengono esclusi.
Il territorio è ripartito in tanti COLLEGI UNINOMINALI
quanti sono i seggi da attribuire e ogni collegio
esprime un solo eletto.
PRO: favorisce la governabilità.
CONTRO: limita fortemente la rappresentanza
della minoranza.
IL SISTEMA PROPORZIONALE
SISTEMA PROPORZIONALE: i seggi sono assegnati
suddividendoli fra le liste in proporzione ai voti ottenuti.
Il territorio è diviso in CIRCOSCRIZIONI PLURINOMINALI
ad ognuna delle quali vengono attribuiti più seggi.
PRO: rappresentanza parlamentare che riflette la
situazione e le divisioni politiche effettive di un Paese,
con una significativa tutela delle minoranze.
CONTRO: la formazione del Governo richiede coalizioni
di più partiti, con conseguente forte instabilità.
IL ROSATELLUM (SISTEMA MISTO) MAGGIORITARIO il 36% dei seggi attribuito con collegi uninominali
PROPORZIONALE il 64% viene assegnato con collegi plurinominali
CAMERA DEPUTATI
232 seggi sono assegnati con il maggioritario nei collegi uninominali
386 seggi + 12 esteri sono assegnati con il proporzionale
SENATO
116 seggi sono assegnati con il maggioritario nei collegi uninominali
193 seggi + 6 esteri sono assegnati con il proporzionale
SOGLIA DI SBARRAMENTO 3% per le singole liste - 10% per le coalizioni.
Solo per il Senato sono ammesse alla ripartizione dei seggi anche le liste chehanno raggiunto il 20% dei voti in almeno una regione.
Per le coalizioni non vengono comunque computati i voti dei partiti che nonhanno superato la soglia dell’1%.
COMPOSIZIONE DELLE CAMERE
IL ROSATELLUM (le liste) CANDIDATURE 1 collegio uninominale e 5 collegi plurinominali.
Se il candidato nel collegio uninominale viene eletto sia nel maggioritario che
nel proporzionale, prevale il collegio uninominale.
Se il candidato viene eletto in diversi listini, sarà assegnato il collegio
plurinominale in cui la lista a lui collegata ha ottenuto il minor numero di voti.
FIRME i partiti o formazioni che non sono in Parlamento devono raccogliere
750 firme (a regime 1.500) per depositare il proprio simbolo.
COALIZIONI I partiti possono presentarsi da soli o in coalizione. La coalizione
è unica a livello nazionale con candidati unitari nei collegi uninominali.
Nella scheda elettorale i nomi dei singoli candidati sono associati ai partiti che
li sostengono, con accanto i nomi del listino del collegio proporzionale.
I partiti o le coalizioni devono depositare, insieme al contrassegno elettorale,
un programma con l’indicazione del capo della loro forza politica.
Collegi il territorio è diviso in ambiti con più o meno la stessa popolazione.
Dimensione dei Collegi circa 250.000 abitanti per la Camera e 500.000 per il
Senato; normalmente il collegio non può dividere un Comune.
Minoranze linguistiche devono avere il minor numero di seggi possibile per
agevolare la rappresentatività.
Collegi uninominali: in ogni collegio si elegge un unico rappresentante con
il sistema maggioritario.
Collegi plurinominali: in ogni collegio si eleggono più rappresentanti con il
sistema proporzionale, da un minimo di 3 ad un massimo di 8.
I Collegi plurinominali si individuano con l’unione di 2 o più Collegi
uninominali interi e contigui.
I COLLEGI ELETTORALI
I COLLEGI• Dei 315 senatori
• 115 saranno eletti in collegi uninominali
• 193 saranno eletti in 33 collegi plurinominali• 6 saranno eletti in circoscrizione Esteri
• 1 in Val d'Aosta
Dei 630 deputati
• 231 saranno eletti in collegi uninominali
• 386 saranno eletti in 63 collegi plurinominali• 12 saranno eletti in circoscrizione Esteri
• 1 in Val d'Aosta.
Le Circoscrizioni raggruppano più Collegi elettorali, in
particolare sono:
o 20 per il Senato, una per ogni Regione
o 28 per la Camera (coincidono con il territorio delle Regioni
ma per quelle più popolose, si hanno più circoscrizioni: 4 per
la Lombardia; 2 per il Piemonte, per il Veneto, per il Lazio, per
la Campania, per la Sicilia).
Le Circoscrizioni sono importanti per il recupero dei resti in base
ai quozienti elettorali.
LE CIRCOSCRIZIONI
LE CIRCOSCRIZIONI
Per il Senato le Circoscrizioni sono 20,una per ogni Regione.
Per la Camera dei deputati le Circoscrizioni sono
28, coincidono con il territorio delle Regioni, ma
per le più popolose si hanno più circoscrizioni: 4
la Lombardia; 2 il Piemonte, il Veneto, il Lazio, la
Campania, la Sicilia.
Le Circoscrizioni
determineranno
non il 'quantum'
delle percentuali
dei diversi partiti,
calcolato a livello
nazionale, ma il
dove e chi verrà
eletto.
Il Lazio costituisce 1 Circoscrizione,
ripartita in 10 COLLEGI ELETTORALI
UNINOMINALI ad ognuno dei quali
è attribuito 1 seggio.
SENATOAL LAZIO SONO ATTRIBUITI 28 SEGGI
SENATO DELLA REPUBBLICA – REGIONE LAZIORipartizione del territorio in 10 collegi uninominali
SENATO DELLA REPUBBLICA – REGIONE LAZIO
Ripartizione del territorio in 3 collegi plurinominali
SENATOAL LAZIO SONO ATTRIBUITI 28 SEGGI
Il Lazio costituisce 1 Circoscrizione,
ripartita in 3 COLLEGI ELETTORALI
PLURINOMINALI cui sono attribuiti in
tutto 18 seggi:
Il Collegio Lazio 1 elegge 5 senatori
Il Collegio Lazio 2 elegge 6 senatori
Il Collegio Lazio 3 elegge 7 senatori.
LAZIO 1
LAZIO 3
LAZIO 2
Il Lazio è diviso in 2 Circoscrizioni,
Lazio 1 e Lazio2.
Circoscrizione Lazio 1sono assegnati 38 seggi di cui 14
attribuiti in collegi uninominali.
CAMERA DEPUTATI – REGIONE LAZIO
CIRCOSCRIZIONE LAZIO 1
Ripartizione del territorio in 14 collegi uninominali
CAMERAAL LAZIO SONO ATTRIBUITI 58 SEGGI
Il Lazio è diviso in 2 Circoscrizioni,
Lazio 1 e Lazio2.
Circoscrizione Lazio 1
sono assegnati 38 seggi di cui 24
attribuiti in 3 collegi plurinominali
✓Lazio 1-01 elegge 8 deputati
✓Lazio 1-02 elegge 8 deputati
✓Lazio 1-03 elegge 8 deputati.
CAMERA DEPUTATI – REGIONE LAZIO
CIRCOSCRIZIONE LAZIO 1
Ripartizione del territorio in 3 collegi plurinominali
CAMERAAL LAZIO SONO ATTRIBUITI 58 SEGGI
LAZIO 1-02LAZIO 1-03
LAZIO 1-01
Il Lazio è diviso in 2 Circoscrizioni,
Lazio 1 e Lazio2.
Circoscrizione Lazio 2sono assegnati 20 seggi di cui 7
attribuiti in collegi uninominali.
CAMERA DEPUTATI – REGIONE LAZIO
CIRCOSCRIZIONE LAZIO 2
Ripartizione del territorio in 7 collegi uninominali
CAMERAAL LAZIO SONO ATTRIBUITI 58 SEGGI
Il Lazio è diviso in 2 Circoscrizioni,
Lazio 1 e Lazio2.
Circoscrizione Lazio 2
sono assegnati 20 seggi di cui 13
attribuiti in 2 collegi plurinominali
✓Lazio 2-01 elegge 6 deputati
✓Lazio 2-02 elegge 7 deputati
CAMERA DEPUTATI – REGIONE LAZIO
CIRCOSCRIZIONE LAZIO 2
Ripartizione del territorio in 2 collegi plurinominali
CAMERAAL LAZIO SONO ATTRIBUITI 58 SEGGI
LAZIO 2-01
LAZIO 2-02
Un'importante differenza, stabilita dall’art. 57 della Costituzione, tra Montecitorio e
Palazzo Madama è che il Senato deve essere eletto su base regionale.
La ripartizione dei seggi tra le liste alla Camera sarà effettuata su base nazionale
mentre al Senato sarà regionale e quindi meno dipendente dal totale nazionale dei
voti del Senato; le soglie del 3% e del 10% si calcoleranno su base nazionale.
Quote di genere I candidati nei collegi plurinominali devono essere presentati in
ordine alternato per sesso; in ogni coalizione nessun genere può superare la quota del
60% nei collegi uninominali a livello nazionale. Stessa quota è prevista nei listini
proporzionali.
Nel complesso delle candidature uninominali e nei collegi plurinominali in qualità di
capolista, nessuno dei due generi può essere rappresentato, a livello nazionale per la
Camera e a livello regionale per il Senato, in misura superiore al 60%.
DIFFERENZE TRA CAMERA E SENATO
I partiti, i movimenti e gruppi politici organizzati che si presentano alle
elezioni debbono avare uno Statuto.
Chi ne è sprovvisto potrà presentare liste elettorali solo indicando alcuni
elementi minimi di trasparenza: il legale rappresentante, il titolare del
contrassegno, gli organi del partito, la composizione e le funzioni.
Non c’è l’obbligo per le coalizioni di presentare un programma comune.
Tutto il materiale sarà pubblicato online sul sito del Ministero dell'Interno,
insieme al programma elettorale di ogni partito o coalizione e al nome
del capo della forza politica, non della coalizione, di ogni lista o partito.
Per quanto riguarda il candidato premier, la nuova legge elettorale non
obbliga le coalizioni a doverne indicare uno.
NORME SULLA TRASPARENZA
Le schede elettorali sono dotate
di un tagliando anti-frode con
codice alfanumerico annotato
prima dell’ingresso dell’elettore
nella cabina elettorale;
la scheda inserita dopo il voto
nell’urna deve corrispondere al
codice annotato.
Il tagliando è rimosso prima
dell’inserimento della scheda
nell’urna.
LA SCHEDA ELETTORALE
Non sarà possibile il voto disgiunto.
Ognuno potrà esprimere un solo voto che andrà al candidato del suo collegio (per la
quota maggioritaria) e alla lista che lo appoggia (per la quota proporzionale).
COME SI VOTA La scheda è uguale per la Camera e per il Senato.
La scheda reca il nome del candidato nel collegio
uninominale e il contrassegno di ciascuna listao coalizione di liste per il collegio plurinominale.
I contrassegni delle liste hanno riportati a fianco i
nominativi dei candidati nel collegio plurinominale.
Nei confronti dei candidati nei collegi plurinominali
non si esprimono preferenze.
Sulla parte esterna della scheda elettorale, sono
riportate le istruzioni per facilitare l’esercizio del dirittodi voto.
Se un elettore barrerà il nome del solo candidato del
collegio uninominale, e non uno dei partiti che losostengono, verrà meno la sua scelta per la parte
proporzionale. Perciò la somma dei voti per i collegi e
quella per i proporzionale potranno differire.
✓SEGNO SUL CONTRASSEGNO
DELLA LISTA
Vale anche per il candidato
uninominale collegato
✓SEGNO SOLO SUL NOME DEL
CANDIDATO UNINOMINALE
COLLEGATO A PIÙ LISTE IN
COALIZIONE
Questi voti sono ripartiti tra le liste
in proporzione ai loro voti ottenuti
nel collegio.
✓SEGNO SUL RETTANGOLO
CONTENENTE IL NOMINATIVO
DEL CANDIDATO DEL COLLEGIO
UNINOMINALE
✓SEGNO SUL SOTTOSTANTE
RETTANGOLO CONTENENTE IL
CONTRASSEGNO DI UNA DELLE
LISTE COLLEGATE
Il voto è valido a favore della lista
e del candidato uninominale.
NON È PREVISTO VOTO DISGIUNTO
SE L’ELETTORE TRACCIA UN SEGNO
SUL RETTANGOLO CONTENENTE IL
NOMINATIVO DEL CANDIDATO
UNINOMINALE E UN SEGNO SU UN
RETTANGOLO CHE CONTIENE IL
CONTRASSEGNO DI UNA LISTA CUI IL
CANDIDATO NON E’ COLLEGATO
IL VOTO È NULLO
ATTRIBUZIONE DEI SEGGI
NON È PREVISTO UN PREMIO DI MAGGIORANZA
Alla CAMERA
232 seggi ai candidati nei collegi uninominali
386 seggi in proporzione ai voti ottenuti su base
nazionale.
12 seggi alle circoscrizioni estere con proporzionale.
Al SENATO
102 seggi ai candidati nei collegi uninominali
207 seggi in proporzione ai voti ottenuti su base
regionale.
6 seggi alle circoscrizioni estere con proporzionale.
I voti dei partiti in coalizione che abbiano raggiunto la soglia dell’1%, ma non sono
riusciti ad arrivare alla soglia del 3%, vengono ripartiti dentro la stessa coalizione.
Sotto la soglia dell’1% i voti dati a quella lista vanno dispersi, cioè non vengono
attribuiti a nessuno, però contribuiscono alla percentuale totale della coalizione.
I voti dei partiti che non superano il 3% e non sono in coalizioni non sono attribuiti a
nessuno.
IL CANDIDATO CHE SI IMPONE IN UN COLLEGIO MAGGIORITARIO, CONSERVA IL
SEGGIO ANCHE SE IL PARTITO A CUI APPARTIENE È FUORI DALLA RIPARTIZIONEELETTORALE.
I PRO E I CONTROI PRO
La legge n. 165/17 uniforma i sistemi elettorali di Camera e Senato.
Garantisce la rappresentanza e non distorce troppo la volontà degli elettori:
✓le liste del plurinominale, pur essendo bloccate, sono brevi per garantire la
riconoscibilità dei candidati
✓i collegi uninominali permettono agli elettori di scegliere un rappresentante con un
legame con il territorio in cui si candida.
Sotto il punto di vista tecnico, il ridisegno di collegi più piccoli, consentirà
campagne elettorali a costi più contenuti.
I CONTRO
Uno dei difetti più contestati è la possibiltà delle candidature multiple che
favorisce i candidati più graditi ai partiti che decidono le liste.
Il Rosatellum inoltre non sembra poter garantire la governabilità del sistema.
Come si vince con il Rosatellum
I seggi per i collegi uninominali sono concentrati nelle Regioni più
popolose.
Per raggiungere la maggioranza dei seggi alla Camera occorrerà
conquistare almeno il 55/60% dei collegi uninominali e dal 38/42% dei
collegi di quota proporzionale.
Determinante sarà il risultato delle piccole liste che porteranno, o non
porteranno, alcuni voti in più che potranno far scattare alcune soglie.
La partita per la nascita di una maggioranza alla Camera si giocherà
in Piemonte, Lazio, Campania e Puglia.
La coalizione che dovesse fare il pieno di eletti in queste regioni nei
collegi maggioritari (ne distribuiscono ben 77) avrà probabilmente i
numeri per governare, anche se sarebbe comunque una
maggioranza risicata.
RISCHILa proiezione per la Camera è estendibile senza grandi differenze al Senato.
È poco realistico che una delle coalizioni o partiti in campo possano arrivare a queste
percentuali, ma se anche uno dei contendenti arrivasse al 40% dei seggi proporzionali
e vincesse il 70% dei maggioritari, avrebbe una maggioranza stretta di 317 seggi.
Nel caso straordinario che un competitore vinca il 55% dei seggi maggioritari, dovrebbe
ottenere la percentuale eccezionale del 50% dei proporzionali per arrivare a 321 totali.
CONCLUSIONITra le tante si riporta l’analisi tecnica del professor Roberto
D’Alimonte, Docente di Sistema Politico alla Facoltà Scienze
Politiche della LUISS.
Pur nell’incertezza che caratterizza il comportamento degli
elettori, le combinazioni di vittorie maggioritario-
proporzionale appaiono poco credibili, soprattutto in
presenza non di due, ma di tre poli e di un numero
comunque non esiguo di partiti minori.
La conclusione è rischiosa:
grazie alla previsione dell’art. 67 della Costituzione, che
fa divieto di mandato imperativo, il prossimo governo
dovrà probabilmente nascere dalla scomposizione delle
coalizioni che si sono presentate davanti agli elettori in
campagna elettorale e dalla loro successiva
ricomposizione in una maggioranza di governo che non
corrisponderà alle promesse fatte agli elettori al
momento del voto.