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E•T o IL RIARPI o ANNO III Mercoledi 13 Gennaio 1875 Num. 3 ELE Z IONE itti i ne ute ne- de- :rà ma ee, na, oce ■sa, olti ar- ! - rasi vi- Mi mai en- ora o. 89. ;hie 3tto esti lata e. me- altri il. 2 kil. Otti fOr6 per naso esso à , rrna- ichi- for- dro. via ra 6 del . no- 'esso LIITI CORI- Calze appli- , per revia ifinsa- dalle 'icato: ttterarie SI PUBBLICA OGNI MERCOLEDÌ E SABATO Di CIASCUNA SETTIMANA AMMINISTRATIVO - POLITICO -SCIENTIFICO - LETTERARIO VIA Castelletto 11.° 2, Primo Piano, I manoscritti che s'inviano alla Direzione non ai restituiscono, Là si rende ragione della ricusa di stamparli: non si accettano manti anonimi. — Le lettere non francate non si ricevono. Pisa, 12 G-en.n.aio L'elezione del IO Gennaio Ormai devono essere convinti i no- 3tri avversarj che sul terreno politico lei collegio di Pisa essi non possono fabbricare non solo, ma neppure pian- tare i temporanei attendamenti del no- made. Dividano pure il comune in 3 o in 5 sezioni, distinguano o confondano i manclamenti; fasciano pure forza di vele sul mare delle nullità sotto res- perto nocchiero elettorale Salvadore Giani; presentino un candidato o lavo- rino alla sordina; raccolgano le forze o procurino dispersioni di voti; accor- rano alle urne o ser!ne astengano: tutto è inutile. Il collegio di Pisa ha sempre, co- stantemente, invariabilmente, splendi- damente risposto: Olinto Barsanti. Olinto Barsanti fu eletto una prima, una seconda, una . terza, una quarta volta, in tempo relativamente breve. La Camera dei Deputati elle ha già. potuto ammirarne l'ingegno ed. il ca- rattere, che in omaggio alla legalità e all' articolo 61 a malincuore gli chiu- deva momentaneamente le porte di Montecitorio,- potrà finalmente acco- glierlo. Domenica scorsa fu una brillantis- sima giornata elettorale. Lotta a dir vero non ci fu. Il marchese Spinola, edotto dai resultati di Novembre delle vere cendizioni del collegio, saviamente non si ripresentò; noi ne fummo lie- tissimi; questo risparmiò a noi il (li- spiacere di combattere politicamente un cAtadino di cospicua famiglia, ri- sparmiò a tutti le agitazioni dolorose d'una lotta che avrebbe potuto farsi accanita, senza però mettere neppu r R.:T ombra in forse il resulta,to defini- tivo. Del quale non abbiamo mai dubitato. Gli amici del signor Ranieri Sitno- nelli deideravano pro,:etrare a questo una dimostrazione elettorale: gli diedero tanti veti quanti si contano sulle ,dita di una mano. Probabilmente avrebbero potuto raccoglierne qualcuno eli più, se non avessero preferito quale obiettivo elettorale il ballottaggio e quindi l' a • stensiene. Il signor Carlo Meyer raccolse un centin•rrio di voti; cioè non raccolse; crediurno infatti essere bene informati dicendo che egli non pensò neppure a seminare nelle zolle elettorali pisane; gli furono dati i pochi voti; inútti col- l'obiettivo del ballottaggio un nome ci voleva. Mancando lo stimolante d'una lotta vivace e per le calcolate astensioni si sarebbe potuto ragionevolmente preve- dere una deficienza di elettori alle urne e quindi la necessità d'un ballot- taggio. Ma i nostri amici hanno il culto dei loro diritti politici, la coscien- za dei loro doveri; sono .-àcdorsi nu- merosi ed hanno onorato °liuto Barsanti di 953 voti. Questo fatto rese lieto e superbo l'elet- to; procurava a noi una compiacenza indicibile; perchè ci prova come sia compatta e salda quella maggioranza imponente che abbiamo sempre asse- rito nostra. Venga pure Salvadore Giani colla squadra delle nullità; venga colle proteste o con altri amrninicoli: a lui spetta il dirifto di personificare in il partito dei nostri avversari. Dome- nica scorsa tutto è proceduto colla massima regolarità; ma se per ipotesi, riuscisse al gran nullitario obbligare gli elettori del colleo o ia di Pin a nuove votazioni, stia pur sicuro, lui ed i suoi, che la gran maggioranza deporrà sempre nelle urne il nome di Olinto Thrsanti, il nome del nostro candidato, come ha fatto in quattro successive e solennissime votazioni. L. SERA DEL 10 GENNAJO. Appena conosciuto l'esito della votazio- ne, fu generale e spontaneo negli amici nostri il desiderio che l'avv. Olinto Bar- santi venisse a Pisa, onde congratularsi con lui dell'esito felicissimo. — Non si volevano dimostrazioni offensive agli av- versari; ma poichè altra volta si tentò da questi interpretare come poca co- scienza della vittoria politica quello che fu soltanto generosa e prudente serietà di centegno, i nostri a nici vollero provare solennemente che della vittoria nuova erano lietisaimi, che ne comprendevano l'importanza. Solo verso sera fu noto che l'avvocato Barsanti si arrendeva al desiderio degli elet- tori; mancava il tempo materiale di orga- nizzare, di fabbricare l'entusiasmo__ Ebbene; quando alle nove pomeridia- ne giungeva il Barsanti da Firenze, una folla immensa aveva - invaso la stazione della ferrovia. Il Deputate di Pisa scendeva salutato da entusiaetiche acclamazioni fra il suono delle musiche e vivacissimi fuo- chi di gioia. In quel momento l' aspetto della ma uifesta.zione pubblica era i m po- nente. E si mantenne tale durante il len- tissimo tragitto dalla stazione al Palazzo Ber tacchi. Una folla enorme precedeva, accompa- gnava il corteggio e faceva ressa intorno alla carrozza dove stava il Barsanti. Qual- che centinaio di torcie a vento e fuochi di vari colori illuminavano, la scena. Cir- ca quaranta carrozze seguivano penando ad, aprirsi la strada fra la folla incalzante e plaudente. Il tratto di Lungarno dal Ponte di Mezzo al Palazzo Bertacchi era tutto oc- cupato dalla dimostrazione e presentava un colpo d'occhio magnifico. Gli avversari furono completamente dimenticati; non una esclamazione si udì che potesse offenderne la suscettibilità. Giunto il corteggio allo storico palazzo dove si riunisce abitualmente II comitato dei nostri amici, l'avv. Barsanti a stento frenapdo la sua commozione entrò coi più intimi, ed affacciatosi al balcone par- lò alla folla che occupava la Piazza della Berlina e il lungarno. Disse g che era profondamente grato, agli elettori di Pisa che per quattro volte gli avevano già conferito il mandato; che questi splendidi attestati di fiducia lo com- pensavano largamente delle amarezze di lotte elettorali vivacissime. Saper ben egli quali fossero i gravi doveri annessi all'ono- re altissimo che riceveva; ma aver coscien- za e volontà ferma di adempierli, inco- minciando dall'adoperarsi a ristabilire la pace e la tranquillità che da alcuni anni mancano a Pisa. Essere fiducioso che, ve- nendo a render conto del suo mandato, gli elettori saranno convinti non aver egli demeritato la loro fiducia. e Le parole dell'onorevole l3arsanti furo- no accolte da fragorosi applausi: dopo i quali la dimostrazione pacificamente e di- gnitosamente si sciolse. I Pisani non sono soltanto elettori-mo- dello; sanno dar prova di contegno serio e nobile anche nelle manifestazioni di gioia che spesso altrove degeuerano in deplorevoli scene da piazza. Dileguatasi la folla, l'onorevole Barsanti, che frattanto si era trattenuto in legit- time espansioni di gioia e di riconoscenza cogli amici suoi ed elettori, si affrettò a render visita ed omaggio all'illustre Car- rara, presidente del nostro comitato, e al Senatore Prefetto della Provincia, accom- pagnato dal Senatore Raschi e da altri distinti cittadini. Carrara gli disse: « pensate alla patria a. L'onorevole Barsanti ha infatti mente per pensarvi, amore per amarla e vo- lontà per servirla. I nostri amici lo sanno e i nostri avversarj; il corpo elettorale ha solamente provato di esserne convinto. La vigilia dell' elezioni del 10 corrente il Corriere delt' Arno salutava il Senatore Prefetto così: Ave, Cesar. Qualcuno osservò argutamente come il fatto abbia provato che potevano sog- giungere: morituri te salutant. AMMINISTRAZIONE Libreria Nistaq sotto Borgo Lo assooiassioni han.no il principio 1.0 ed il 16 d' ogni mese, con pagamento anticipato di lire 8 per un anno e di lire 5 per sei mesi ' - Un Numero separato centesimi 10, arretrati centesimi O. Avvisi ed inserziotni contesimi 15 ogni linea o spazio di•ln IIIMILITHZ10110 dell'ano giudiziario e Per l'inaugurazione dell' anno giudizia- rio lesse un forbito discorso il signor Genesio d'Arcayne, sostituto procuratore del Re. Questo giovane magistrato si distingue per ingegno non comune, per acutezza d'osservazioni, per elegante eloquenza e special mente per coraggio di convinzioni che chiameremmo audacia, se non fosse figlio d'un indomito amore alla giustizia, d'una coscienza a tutta prova e d'un no- bile sentimento della dignità e della re- sponsabilità annessa all'ufficio del pubbli- co ministero. Tale elogio per parte nostra non può essere sospetto nè di adulatrice parzialità nè di servile ossequenza. Tutti in fatti ricorderanno come il signor d'Arcayne non rispariniasse il nostro giornale in un pro- cesso che si svolse l'estate scorsa e come per parte nostra abbiamo pubblicamente protestato contro qualifiche che ci sem- bravano immeritate. Ma torniamo al di- scorso inaugurale. - In esso il signor d' Arcayne, premesse parole d'ossequio alla locale magistrature giudicante e ai suoi superiori e. e:l:Leghi d'uffizio, passava in rivista successivamente le resultanze statistiche relative all'annni- nistrazione della giustizia per parte dei giudici conciliatori, dei pretori, clel Tribu- nale, del Presidente, del Pubblico Mini- stero, delle cancellerie e degli uscieri. L'oratore fu saviatuente parco di cifre, che naturalmente noi non potremmo ri- produrre. Commendò altamente le gratuite e me- ritorie prestazioni dei conciliatori, confor- tandoli a tollerare le noie della carica nell'interesse del pubblico bene. Quanto ai pretori, constatò in alcune preture un anormale arretrato di cause, imputabile a biashnevole negligenza, non risparmiando elogi ai pretori del terzo mandamento di Pisa, di Pontedera, di Vicopisano e di Rosignauo Marittimo che soddisfecero alle più scrupolose esigenze, fin superando le aspettative legittime dei superiori. Trovò nulla più che normale il residuo di affari non risoluti presso il Tribunale, così che lo si debba ritenere l' ordinario ed inevitabile addentellato fra l' uno e l'altro anno giuridico. Mise in evidenza lo zelo del Presidente nella risoluzione degli affari di volontaria , giurisdizione ed altri al esso specialmente attribuiti dalla legge; l'instancabile attivi- tà del Pubblico Ministero nelle sue svaria- tissime e spesso penose attribuzioni, noti senza lagnarsi della prolungata provvisoria sede della Corte d'Assise, dove manca salubrità e decoro. Si lodò pure dei giudici istruttori e dello' cancellerie; espresse invece severe parole di biasimo contro gli uscieri, pei quali di- chiarò passato il tempo della misericordia aggiungendo che la Procura del Re era fermamente decisa a punirne la negligenza e la leggerezza e a fare ad essi inesora- bilmente rifondere i danni risultanti al pu.b- blico erario. G-IOM\TAI,E della OTTICA e P1=1.C>VII\TCIA. 4ii 1='ISA. COLLEGIO DI PISA Elezione del 10 Gennaio Elettori inscritti: 2656 votanti: 1120 Carlo 'Mayer ebbe voti 59 Carlo Meyer » 46 Sig. Mayer 2 Mecer Carlo Mario 1 Carlo Mauro 1 Carlo Maere Carlo Mayen » 1 Computando tutti questi voti come rac- colti su Carlo Mayer, se ne avrebbero 112. Barsanti ebbe voti 953 Barsanti ) 5 Spinola » » 19 Sirnonelli Ranieri 5 Cuturi o » 3 Gli altri ?3 voti, nulli .

III Mrld Gnn 8 I IAI o E• o - OPACopac.bibliotecauniversitaria.pi.it/opacpisa/opac/pisa/96... · 2008-05-30 · I IAI o E• o NN III Mrld Gnn 8 . L IOE ii i e ue e e:à ma è ee,

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E•T oIL RIARPIoANNO III Mercoledi 13 Gennaio 1875 Num. 3

ELE Z IONE

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ra6 del. no-'esso

LIITI

CORI-

Calzeappli-, perreviaifinsa-dalle

'icato:

ttterarie

SI PUBBLICA OGNI MERCOLEDÌ E SABATO Di CIASCUNA SETTIMANA

AMMINISTRATIVO - POLITICO -SCIENTIFICO - LETTERARIO

VIA Castelletto 11.° 2, Primo Piano,

I manoscritti che s'inviano alla Direzione

non ai restituiscono, Là si rende ragionedella ricusa di stamparli: non si accettanomanti anonimi. — Le lettere non francatenon si ricevono.

Pisa, 12 G-en.n.aio

L'elezione del IO GennaioOrmai devono essere convinti i no-

3tri avversarj che sul terreno politicolei collegio di Pisa essi non possonofabbricare non solo, ma neppure pian-tare i temporanei attendamenti del no-made.

Dividano pure il comune in 3 o in5 sezioni, distinguano o confondano imanclamenti; fasciano pure forza divele sul mare delle nullità sotto res-perto nocchiero elettorale SalvadoreGiani; presentino un candidato o lavo-rino alla sordina; raccolgano le forzeo procurino dispersioni di voti; accor-rano alle urne o ser!ne astengano: tuttoè inutile.

Il collegio di Pisa ha sempre, co-stantemente, invariabilmente, splendi-damente risposto: Olinto Barsanti.

Olinto Barsanti fu eletto una prima,una seconda, una . terza, una quartavolta, in tempo relativamente breve.La Camera dei Deputati elle ha già.potuto ammirarne l'ingegno ed. il ca-rattere, che in omaggio alla legalitàe all' articolo 61 a malincuore gli chiu-deva momentaneamente le porte diMontecitorio,- potrà finalmente acco-glierlo.

Domenica scorsa fu una brillantis-sima giornata elettorale. Lotta a dirvero non ci fu. Il marchese Spinola,edotto dai resultati di Novembre dellevere cendizioni del collegio, saviamentenon si ripresentò; noi ne fummo lie-tissimi; questo risparmiò a noi il (li-spiacere di combattere politicamenteun cAtadino di cospicua famiglia, ri-sparmiò a tutti le agitazioni dolorosed'una lotta che avrebbe potuto farsiaccanita, senza però mettere neppu rR.:T ombra in forse il resulta,to defini-tivo.

Del quale non abbiamo mai dubitato.Gli amici del signor Ranieri Sitno-

nelli deideravano pro,:etrare a questouna dimostrazione elettorale: gli diederotanti veti quanti si contano sulle ,ditadi una mano. Probabilmente avrebberopotuto raccoglierne qualcuno eli più, senon avessero preferito quale obiettivoelettorale il ballottaggio e quindi l' a •stensiene.

Il signor Carlo Meyer raccolse uncentin•rrio di voti; cioè non raccolse;crediurno infatti essere bene informatidicendo che egli non pensò neppure aseminare nelle zolle elettorali pisane;gli furono dati i pochi voti; inútti col-l'obiettivo del ballottaggio un nome civoleva.

Mancando lo stimolante d'una lottavivace e per le calcolate astensioni sisarebbe potuto ragionevolmente preve-

dere una deficienza di elettori alleurne e quindi la necessità d'un ballot-taggio. Ma i nostri amici hanno ilculto dei loro diritti politici, la coscien-za dei loro doveri; sono .-àcdorsi nu-merosi ed hanno onorato °liuto Barsantidi 953 voti.

Questo fatto rese lieto e superbo l'elet-to; procurava a noi una compiacenzaindicibile; perchè ci prova come siacompatta e salda quella maggioranzaimponente che abbiamo sempre asse-rito nostra.

•Venga pure Salvadore Giani collasquadra delle nullità; venga colleproteste o con altri amrninicoli: a luispetta il dirifto di personificare in sèil partito dei nostri avversari. Dome-nica scorsa tutto è proceduto collamassima regolarità; ma se per ipotesi,riuscisse al gran nullitario obbligaregli elettori del colleooia di Pin anuove votazioni, stia pur sicuro, luied i suoi, che la gran maggioranzadeporrà sempre nelle urne il nome diOlinto Thrsanti, il nome del nostrocandidato, come ha fatto in quattrosuccessive e solennissime votazioni. —

L. SERA DEL 10 GENNAJO.

Appena conosciuto l'esito della votazio-ne, fu generale e spontaneo negli amicinostri il desiderio che l'avv. Olinto Bar-santi venisse a Pisa, onde congratularsicon lui dell'esito felicissimo. — Non sivolevano dimostrazioni offensive agli av-versari; ma poichè altra volta si tentòda questi interpretare come poca co-scienza della vittoria politica quello chefu soltanto generosa e prudente serietà dicentegno, i nostri a nici vollero provaresolennemente che della vittoria nuovaerano lietisaimi, che ne comprendevanol'importanza.

Solo verso sera fu noto che l'avvocatoBarsanti si arrendeva al desiderio degli elet-tori; mancava il tempo materiale di orga-nizzare, di fabbricare l'entusiasmo__

Ebbene; quando alle nove pomeridia-ne giungeva il Barsanti da Firenze, una follaimmensa aveva - invaso la stazione dellaferrovia. Il Deputate di Pisa scendevasalutato da entusiaetiche acclamazioni frail suono delle musiche e vivacissimi fuo-chi di gioia. In quel momento l' aspettodella ma uifesta.zione pubblica era i m po-nente. E si mantenne tale durante il len-tissimo tragitto dalla stazione al PalazzoBer tacchi.

Una folla enorme precedeva, accompa-gnava il corteggio e faceva ressa intornoalla carrozza dove stava il Barsanti. Qual-che centinaio di torcie a vento e fuochidi vari colori illuminavano, la scena. Cir-ca quaranta carrozze seguivano penandoad, aprirsi la strada fra la folla incalzantee plaudente.

Il tratto di Lungarno dal Ponte diMezzo al Palazzo Bertacchi era tutto oc-cupato dalla dimostrazione e presentavaun colpo d'occhio magnifico.

Gli avversari furono completamentedimenticati; non una esclamazione si udìche potesse offenderne la suscettibilità.

Giunto il corteggio allo storico palazzodove si riunisce abitualmente II comitatodei nostri amici, l'avv. Barsanti a stentofrenapdo la sua commozione entrò coipiù intimi, ed affacciatosi al balcone par-lò alla folla che occupava la Piazza dellaBerlina e il lungarno.

Disse g che era profondamente grato,agli elettori di Pisa che per quattro voltegli avevano già conferito il mandato; chequesti splendidi attestati di fiducia lo com-pensavano largamente delle amarezze dilotte elettorali vivacissime. Saper ben egliquali fossero i gravi doveri annessi all'ono-re altissimo che riceveva; ma aver coscien-za e volontà ferma di adempierli, inco-minciando dall'adoperarsi a ristabilire lapace e la tranquillità che da alcuni annimancano a Pisa. Essere fiducioso che, ve-nendo a render conto del suo mandato,gli elettori saranno convinti non averegli demeritato la loro fiducia. e

Le parole dell'onorevole l3arsanti furo-no accolte da fragorosi applausi: dopo iquali la dimostrazione pacificamente e di-gnitosamente si sciolse.

I Pisani non sono soltanto elettori-mo-dello; sanno dar prova di contegno serioe nobile anche nelle manifestazioni digioia che spesso altrove degeuerano indeplorevoli scene da piazza.

Dileguatasi la folla, l'onorevole Barsanti,che frattanto si era trattenuto in legit-time espansioni di gioia e di riconoscenzacogli amici suoi ed elettori, si affrettò arender visita ed omaggio all'illustre Car-rara, presidente del nostro comitato, e alSenatore Prefetto della Provincia, accom-pagnato dal Senatore Raschi e da altridistinti cittadini.

Carrara gli disse: « pensate alla patria a.L'onorevole Barsanti ha infatti mente

per pensarvi, amore per amarla e vo-lontà per servirla. I nostri amici lo sannoe i nostri avversarj; il corpo elettorale hasolamente provato di esserne convinto.

La vigilia dell' elezioni del 10 correnteil Corriere delt' Arno salutava il SenatorePrefetto così: Ave, Cesar.

Qualcuno osservò argutamente come ilfatto abbia provato che potevano sog-giungere: morituri te salutant.

AMMINISTRAZIONE

Libreria Nistaq sotto Borgo

Lo assooiassioni han.no il principio1.0 ed il 16 d' ogni mese, con pagamentoanticipato di lire 8 per un anno e di lire 5

per sei mesi ' -Un Numero separato centesimi 10,

arretrati centesimi O.Avvisi ed inserziotni contesimi 15

ogni linea o spazio di•ln

IIIMILITHZ10110 dell'ano giudiziarioe

Per l'inaugurazione dell' anno giudizia-rio lesse un forbito discorso il signorGenesio d'Arcayne, sostituto procuratoredel Re.

Questo giovane magistrato si distingueper ingegno non comune, per acutezzad'osservazioni, per elegante eloquenza especial mente per coraggio di convinzioniche chiameremmo audacia, se non fossefiglio d'un indomito amore alla giustizia,d'una coscienza a tutta prova e d'un no-bile sentimento della dignità e della re-sponsabilità annessa all'ufficio del pubbli-co ministero.

Tale elogio per parte nostra non può

essere sospetto nè di adulatrice parzialitànè di servile ossequenza. Tutti in fattiricorderanno come il signor d'Arcayne nonrispariniasse il nostro giornale in un pro-

cesso che si svolse l'estate scorsa e comeper parte nostra abbiamo pubblicamenteprotestato contro qualifiche che ci sem-bravano immeritate. Ma torniamo al di-scorso inaugurale.- In esso il signor d' Arcayne, premesse

parole d'ossequio alla locale magistraturegiudicante e ai suoi superiori e. e:l:Leghid'uffizio, passava in rivista successivamentele resultanze statistiche relative all'annni-nistrazione della giustizia per parte deigiudici conciliatori, dei pretori, clel Tribu-nale, del Presidente, del Pubblico Mini-stero, delle cancellerie e degli uscieri.

L'oratore fu saviatuente parco di cifre,che naturalmente noi non potremmo ri-produrre.

Commendò altamente le gratuite e me-ritorie prestazioni dei conciliatori, confor-tandoli a tollerare le noie della caricanell'interesse del pubblico bene.

Quanto ai pretori, constatò in alcunepreture un anormale arretrato di cause,imputabile a biashnevole negligenza, nonrisparmiando elogi ai pretori del terzomandamento di Pisa, di Pontedera, diVicopisano e di Rosignauo Marittimo chesoddisfecero alle più scrupolose esigenze,fin superando le aspettative legittime dei

superiori.Trovò nulla più che normale il residuo

di affari non risoluti presso il Tribunale,così che lo si debba ritenere l' ordinarioed inevitabile addentellato fra l' uno e

l'altro anno giuridico.Mise in evidenza lo zelo del Presidente

nella risoluzione degli affari di volontaria, giurisdizione ed altri al esso specialmente

attribuiti dalla legge; l'instancabile attivi-tà del Pubblico Ministero nelle sue svaria-tissime e spesso penose attribuzioni, noti

senza lagnarsi della prolungata provvisoria

sede della Corte d'Assise, dove manca

salubrità e decoro.Si lodò pure dei giudici istruttori e dello'

cancellerie; espresse invece severe paroledi biasimo contro gli uscieri, pei quali di-

chiarò passato il tempo della misericordiaaggiungendo che la Procura del Re erafermamente decisa a punirne la negligenzae la leggerezza e a fare ad essi inesora-bilmente rifondere i danni risultanti al pu.b-blico erario.

G-IOM\TAI,E della OTTICA e P1=1.C>VII\TCIA. 4ii 1='ISA.

COLLEGIO DI PISAElezione del 10 Gennaio

Elettori inscritti: 2656votanti: 1120

Carlo 'Mayer ebbe voti 59Carlo Meyer » 46Sig. Mayer

2MecerCarlo Mario • 1Carlo Mauro 1Carlo MaereCarlo Mayen » 1

Computando tutti questi voti come rac-colti su Carlo Mayer, se ne avrebbero 112.

Barsanti ebbe voti 953Barsanti )

5Spinola » » 19Sirnonelli Ranieri 5Cuturi o »3

Gli altri ?3 voti, nulli .

Page 2: III Mrld Gnn 8 I IAI o E• o - OPACopac.bibliotecauniversitaria.pi.it/opacpisa/opac/pisa/96... · 2008-05-30 · I IAI o E• o NN III Mrld Gnn 8 . L IOE ii i e ue e e:à ma è ee,

01E111130 i bq 0019

In genere poi deplorò la frequenza e lafacilità con cui sulle vive istanze delle par-ti si accordano gli aggiornamenti, dichia-raudo che d'ora innanzi il P. M. vi si sa-rebbe energicamente opposto, meno i casinei quali la domanda, fosse evidentementefondata in diritto.

Compiuto così il resoconto statistico, ilsignor d"Arcayne ringraziava í giudici, icittadini testimoni e giurati e la curiadel concorso volonteroso prestato all' am-ministrazione della giustizia. Ma stigma-tizzava con • energia quelli che si'resero rei

di falsa testimonianza.Chiudeva toccando senza riguardi due

delicatissimi argomenti, l'internazionale ei partiti pisani.

Quanto alla prima deplorava che sifosse fatta strada e avesse cominciato ametter radice nelle città e campagne delcircondario, facendo sentire la sua in-fluenza fino nell'aula della giustizia; sirallegra: il Governo l'avesse coraggio-samente attaccata e felicemente sgominata;confortava i giudici a punirla con manodi ferro nell'interesse sociale.

Poi non risparmiava parole severe cir-ca le intestine discorra e le lotte perso-nali che agitano la città e la provincia,circa la stampa che attacca le autoritàcpstituite, lagnandosi che fosse fuggita lapace da Pisa rendendo la città nostrasgradito soggiorno a quanti ricercando ilmite clima, vogliono anche la quiete del-l'animo e sentono il bisogno degli oneetisollievi della vita sociale.

Su quest'ultimo e doloroso argomentoche ebsa, dovremo dire noi? che la pitturafatta delle nostre condizioni dal signord'Arcayne è pile troppo fedele. È forzaconfesearlo; e per ora non possiamo ehefar voti affiuchè le circostanze per virtùdei Cittadini o per altra benefica influen-za si mutino in modo che le dissensionie gli odi persónali diventino un capitolodella storia passata della vita pubblicapisana anzichè un articolo di cronacapalpitante d'attualità,

CRONACA LOCALE

Proarin.cia.

Volterra. Circa le 7 poin.del 30 dicembrefu esplosa una fucilata carica a palla per lafinestra che corrispon le nella cuciu lei con-tadino Silvestro Gistri, abitante nel luogodetto Sberlao; il proiettile andò ad investireil camino all'altezza di un uomo.

È gravemente indiziato conio autore ocomplice del reato un tal B. G. che amereg-giava con una figlia del Gistri e che, essen-do stato dalla fanciulla congedato, proferìparole di minaccia: Qnando gli si preeenta-rono r i rr. carabinieri, prinia che gli fesserivolta ie , ssuna domanda, si compromise conuna, 'excasietio non petita.

Fieopisano. — Nella notte dal' 8 al 9corrente sconosciuti ladri, pregio scalati:Lentoe rottura di una finestra, penetrarono nellostudio del dottore aloardo Sorterini7notaro,e dopo aver aperto con violenza duo casset-te della scrivania si servirono delle chiaviivi trovate per aprire un armadio e involarelire 1000 in biglietti di ba,nea, 3 napoleonid'oei, lire 63 in monete d'argento, e lire 20in rame.

Ponsacco. — Pii arrestato il giorno 8 cer-to G. P. come gravemente in•izi•to di ap-proari indebita d'un poetafogli conte-nente lire 205, sin irrito il giorno prima aMentimi dal sig. Alessandro Del Gran le diPisa, maggiore in ritiro. — IL ,giorna e•e-guente f.I rilasciate parche confessi il fateoe preenrò Lt e, Aj:11ZiOW` ' 1 01 POrtaflgli; i tregiorni voiuti dal celia., t> , 11310 per costituirel'api;repriazioue in lebita non eretici ancoratrasersi.

Campiglia. — Il 3 and tube, ineritte il con-

tadino Giuseppe Vannozzi verso le 7 pom.stava in cucina mangiando colla propria fa-miglia, mano ìgnota esplodeva un colpod'armo da tuoce nella finestra e i proiettiliei conficcavano nel soffitto.

Colognole. (d. Giuliano) — Verso le 9 -

poin. dei 6 corrente u.vvenne per futli moti-

vi una riddit fra 5 individui, dei quali uno,

certo G. A. riporto varie contusioni per col-

pi di bastone.— La uotte del 5 al 6 andante

ignoti dadr .5_ peectrati nella camera da let-

to di Pietro Cealeazzi involarono au porta-tegli ,contenemes lire 250 e ua orologio delvalore di lire 70.

i=> I sli San"GidVandino dei RosseludiniA sempre maggior Janne sopra que-

sta' pregevolissima opera a arte, : ripor-(salilo dal Monitore ad, Bologna quan-to segue.

Mogi" avrU,nao lii,to. nel N. 3164"deilazetta d'Ilatia eseeret l'itrovaia una. betlieenna

dtartAti: la marine, opera rue:muta eeggi neieinnale Alietielaugeio BaJuerreti, raepreeen-tante uu San GLOVe4niddì20 atni'eta al circa14 anni, propricte U1 coate Loeuvieu ttee-oeliniin-(iaatitaali di Pisa.

Questo fatto a 'metro giudizio) forma un

avvennueute per l'arte, e la :si deve alle in-,

telligenza e perizia del nostro scultore pro-.- fesseti . Salvino' Salvini , inseg. nante statua- ,ria nella Accademia' di Bone Arti diBologna: e ciò gli fa grande . onore ; par-che detta opera fu sempre tenuta da, quantila videro, int•.›..11igenti ei amatori di cosed'arte, come opera del amatene anziché delBaenarroti.

Frattanto noi crediamo di far cosa gra,-ditissima al pubblico ed agli artisti, ripor-tando alcuni brani più importanti della let-tera (a noi corteeemento dal stia autore fa-vorita), lettera che il peor. S IVLi scrivevanel settembre decorso da B )iegue al sieri«.conte Rosselmini-Gualandi, relativamente algiudizio da lui emesso sul nulla dell'autoredella statua in parola.

E ao intanto la lettera:

Gentili,ssimo sig. Conte.

Bologna 21 settembre 1874.

Tornato in .questa .città da pochi gior-ni, non pongo indugio a scriverle, nonavendo avuta la fortuna (come sperava)ai ritrovarla in Pisa dopo la mia gitafatta a Firenze; e ciò per darle contodelle impressioni avute nel rivedere leopere d1 Donatello e del Buouarroti, ou-de avvalorare il mio primo giudizio inrelazione della di Lei bella statua delSan G-iovannino, ritenuta fino ad oggi,da quanti la videro pritna di me, per > unascultura del Donatene.

Or bene, le dirò francamente che i pri-mi Miei apprezzamenti sopra l'autore diquesta bellissima statua, a parer elio ven-gouo non solo Convalidati, ma aggiungerei,se mi si concede l'espressione, accertati,dopo avere confrontato e fatto uno studioanalitico fra le opere del Buona,rroti e delDonatello che si trovano in Fir alMuseo Nazioeale, non LIV"19 che e;it _Davidche oggi è all'Accaderuia d BeIL Arti;ed anzi di questa statu potei ammiraremaggiormente la sublime bellezza, avendopotuto salire sul ponte che la circ aula ovederla da vicino; così tutte queste opereconfrontate con la fotografi i della di leistatua in parola, servirono per coevincer-mi sempre più essteeil ,San Giovanninonon opera del Thitatdllo, tua di quel som-mo ingegno chs fu MICHELANGELO &TNR

ROTI; inquantochè al di ftiora di questosommo artista, io non saprei a chi altroattribuirla, avendo tuta l'essenza del suosapere; ma dirla del Donatene no certo;abbenchè grande anchle.sso e maestro dicolor che sanno.

Faccio adesso una considerazione spe-ciale, ed è sulla originalità del come è im-maginata dal suo autore la figura tradizio-nale del San Giovanni Battista, la qualenon è raffigurata come comunemente cifu dato a vedere cioè con la croce di can-na e col dittico: Ecce agnus Dei; questafigurina invece la vediamo con un favo dimiele nella mano sinistra, e nella destracon una specie di cavalletta in atto di chine vuol gustare. Ora, la rappresentazionedi tale personaggio non è impropria, per-chè anche l'evangelista San Marco la, de-scrive in tal modo. Questo genere di com-porre un tale tioggetto, è originalissimo;proprietà unica di un artista, indipendentenell'arte, quale fu il Buonarroti con lesue creazioni.

Ora le aggiungerò che avendo fatto,pure ricerca nella vita del Buonarrotiscritta dal Vasari, onde rintracciare sefra le molte Sue opere avesse fatto purquesta, treVo di fatto che ciò avvenne;ed ecco come si esprime il biografo are-tino amico ed ammiratore di Michelan-gelo: c Dopo d'essere stato alcun tempoa Bologna col suo protettore ed anticoAldrovandi, tornò a Fiorenza e l'è per Lo-renwo di Pier, Francesco de' Medici, dimarmo n San Giovannino; in fondo aquesto periodo poi trovo la nota (24)ed in questa leggo fra le altre cose:« Del San G-iovannino neppure il _Bottaritrovò memoria alcuna dove fosse.

Questa nota a parer mio spiega l'eni-gma, ed a me pare aver vinta una granpartita. Dunque, domando, dove è questoSan Giovannino? E la risposta '.,he neviene è questa: In Pisa nella casa delconte Rosselmini Gualandi.

Carissimo signor conte, io sarò felicese altri artisti pi ù. autorevoli di me po-trauno ancliseesi veder quest'opera; e quan-do, per avventura, non siano di parere

contrario al mio, sarò ben sadd:sfatto

d'essere . stato il primo a ritrovare l'auto-re vero di una delle statile più belle deldivino Bnonarroti, la qual cosa sarà dipiacere per l'arte e di giusta guida allastoria.

Ora soggiungo che Le sarò riconoscen-tissimo se Ella vorrà aver la bontà dìtenermi interniate di ciò che diranno ar-tisti in proposito.

Suo devotissimoS. SALVINI.

Il Teatro dei Ravvivati si è aperto do-menica, a un vegl i one medierete, lunedìad un accademia del prestigiatore Frizzo.

Cominciamo : dal veglione.I signori negozianti flicero per parte

loro le cose in Tegola: abbondanti vasi. difiori adornavano l'ingresso; morbidi tap-peti coprivano la platea e il palcoscenico;l'illuminazione senza risparmio e ben di-sposta. Solo non ci pare di molto buongusto l'ornato di fiori e di cartonaggioche corre sul davanti dei palchi.

La musica era ben nutrita dai Con-cor li e dalla Piccola Strauss, e discreta-mente ballabile.

Il concorso fu sufficiente, vista la tra-dizionale jettatura d' un primo veglione.Le signore non erano molte; ma speria,

mo di vederle più numerose in seguito;basti ad . incoraggiarle la nobile e geutilepresenza, della Contessa Agosti ni, dellamarchese Spitiola (bella toilette in velluto

cremi:si raso color pesca) della contessaMastiani (elegantissima in abito di eetaverde . con nastri bia.schi a finissimo ri-camo in colori), delle signore NIon,i, Nis-sim, cc. In alcuni palchi lo champagneallegrain ente . scorreva a carezzare il palatoe brillantare litJequela

Maschere poche; qualcuna appena pese

sabilmente elegante. Fra queste una ce-leste (d'abito) e bionda (di chiome) la-sciava vedere piedini piccini e ben calzati;la dicevano davvero Cenerentola: il prin-pe.... c'era.

Una debardeure aveva ardita calzaturàe un collo del piede nervoso, inquieto eben tornito: tutto il resto bisognava in-dovinare.

Un vecchio bianco per antico pelo davail braccio ad una seducente mascherinadalle forme vantaggiose: poteva esserequesta l'Antigone d'un Edipo rusticanoo qualche cosa di punto figliale e moltoaffettuoso

Saremmo imbarazzati a continuare l'e-lenco: e però augurando un progressivosviluppo di carnovalit, pisana, registriamoche dopo le cene o i bicchierini, il ve-glione acquistò di brio e si mantenne ani-mato fino verso le 4.

La società dei negozianti ha fatto al-tre larghe, promesse e siamo sicuri chele manterrà.

Ed ora :due parole sul celebre Frizzo,,prestigiatore, vincitore di Patrisio in sin-gelar tenzone che attirò già all'Argentinatutta Rema, ec. ec.

Lasciando le solite meraviglie di presti-digitazione di necromanzia e di carto-manzia, l'attenzione del pubblico fu spe-cialmente attirata da due esperimenti. Ilprimo è applaudita invenzione del Frizzo.Ila per titolo la. biblioteca nazionale el'arte di Guttemberg fra mille anni. Senoi dicessimo a uno dei nostri lettori:prendete 5 grossi volumi (Dante, Petrarca,Ariosto e Tasso): scegliete a vostra postaun volume; in questo una pagina; nellapagina una strofa, e nella strofa un ver-so; io m -incarico di indovinare tutto que-sto in precedeuza e vi consegno scritta esuggellata la mia predizione il nostrolettore scommetterebbe contro di noi.

Ebbene: Friezo vi ha fatto il tiro congrazia o disinvoltura. E quasi ciò nonbastasse, stropicciaudo i pezzetti del bi-gliettino ne fabbrica un foglio dove coni-periscono stampate a caratteri cubitali lesuddette indicazioni.Il pubblico gustò molto l'elegante:espe-

rhnento e alwanacca la spiegazione chenoi non vogliamo dare perchè è un se-greto del signor Frizzo; trovò invece di-scretaitiente ineipida quella famosa valigidelle Indie che a Parigi rese celebre uningegnere.

Frizzo fece in 4 minuti l'esperimentoche a Parigi si dava in 6 minuti e mezzo;ma egli stesso, riproducendolo a scrupolod'attualità, fece capire che non divideval'entusiasmo parigino.

Forse il pubblico sarebbe restato piùeolleticato de nel sacco fosse stata chiusae fosse uscita dalla valigia un'Indianadalle forme seulturali e seducenti, anzichèun valletto pur elegantemente vestito.

In uno dei passati numeri, riproducen-do dalla P>ovincia di Lucca una letteradel nostro artlico Bolla (signor AntonioSarting diretta ad alcuni dilettanti filo-drammatici di Pisa, si esprimeva da noila speranza che la questione non avesse se-

guito. Contrariamente al nostro onestodesiderio, sappiamo che l'incidente non fuchiuso allora. Senza però occuparci dellesue fasi diverse intermedie, pubblichiainoil seguente proceeso verbale dell'opinione

formulata da cinque cittadini, pregati dalsignor &latini di pronunziarsi sulla suacondotta uidla vertenee suddetta.

Ci sia lecito rinnovare reepre ,zsione deldesiderio nostro che, almeno dopo questoverbale, sia chiuso un iaeideute che non

avrebbe dovute sorgere.

Page 3: III Mrld Gnn 8 I IAI o E• o - OPACopac.bibliotecauniversitaria.pi.it/opacpisa/opac/pisa/96... · 2008-05-30 · I IAI o E• o NN III Mrld Gnn 8 . L IOE ii i e ue e e:à ma è ee,

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Ecco il processo verbale nella sua in-

rità.;Pisa, 11, gennaio 1875.,

Pregati dal signor Antonio Sa.rtini,me risulta dalla lettera allegata, con-nnero in casa del .signor cav, dott.ano Cuturi i signori cav. dott. Carloturi, avv. Enrico Carlo Cecconi, dott.hille Ballori, avv. Giuseppe Marcotti,

"to Nistri, allo scopo di rispondere aiesiti ad essi sottoposti dallo stesso sig,tonici Sartini, relativi ad ,nna vertenza.orta al seguito di un articolo firmatoha comparso nel giornale La Provin-

di Lucca.I suddetti signori ai riunirono alle duemezzo pomeridiane, e dopo aver presoatta cognizione dei documenti e delleostanze relative al fatto, risposero co-

e segue ai suddetti ed infrascritti que-

ti.Domandava adunque il signor Sartini.

1. Nell'articolo firmato Bolla, pubbli-to nella Provincia di Lucca n. 96 anno

col titolo < Due chiacchiere a propo-to degli Studi sulla declamazione peruseppe Soldatini » e riprodotto collosso titolo, nel giornale II Risorgimento100 anno II, si può riscontrare ele-

ento qualsiasi, che riferendosi a una de-minata società di filodrammatici o. in

enere alle ietituzioni filodrammatiche, aracasse offesa o potesse eccitare suscetti-ilità personali?I signori suddetti all'unanimità rispo-ro: nó,2. Qualora, dato e non concesso che

el suddetto articolo si contenessero al-sioni, quali vollero ritenere i signorialmiro Moriglioni ed altri firmatari din articolo pubblicato nel Corriere del-Arno n. 104 anno II sotto la rubricaComunicazioni la risposta che a que-'ultimo articolo diede colla firma Rollasig. Antonio Sartini nel:a ProvinciaLucca n. 104 anno IV, non era forse

le da togliere ogni dubbio sulla sussi-nza e sul valore delle allusioni rimpro-

erategli?I signori suddetti all'unanimità risposero

3. Il sig. Antonio Sartini (nel caso chesuddetti due quesiti fossa risposto al

rirno negativamente, al secondo afferma-vamente) si sarebbe dovuto ritenere inbbligo di dare ulteriori spiegazioni o sod-'sfazioni ?I signori suddetti all' unanimità rispo-

ro: nò.Esaurito così lo scopo pel quale eranoati chiamati, in fede di quanto riferiscepresente Verbale apposero le loro firme

Dott. C. CatiniAvv. Enrico Carlo CecconiDott. A. BalloriAvv. G. Marcotti (incaricato

di redigere il verbale)Tito Nistri.

Lunedì passato ebbe luogo nella R. Uni-rsità la prolusione al corso di Econo-'a, politica . Il chiaro prof . Torri-ni lesse per tale circostanza un suocorso intitolato: la storia e l' Economiaitica; felicissima fu la scelta del sog-tto, e quanto mai iuteressante lo svol-

gimento che seppe dare al medesimo.

ttb

'mostrò la grande importanza di beneliare i fatti di che la storia ci amma-

estra, e la necessità che le induzioni daiecle3imi siano fatte col massimo serri-lo,, colla Più grande esattezza , poichèni più lieve errore può essere causagravissime conseguenze. Avvertì pure

non ogni fatta si dovesse credereetto delle ricerche economiche, come

samente ritennero alcuni del pri ucipio

del secolo, che fecero della Economiatutta quanta la scienza sociale, ma q uellisoltanto che rivelano carattere e naturaessenzialmente economica. A tale oggettoaccennò all'importanza di ben determi-nare il campo di questa scienza, e qualedeve essere il punto di partenza, l' oggettodella medesima. Quindi ad uno ad unoenumerò gli errori principali nei qualiincorsero gli economisti, per non avereappunto saputo bene studiare e distin-guere questi fatti, e i danni gravissimiche ne derivarono alla società. Dì quiprese occasione di esporre a grandi trattila storia della scienza economica, e parlòdegli antichi documenti greci e romani,dei mercantili, dei fisiocrati, di Smith esuoi successori . Parlando della scuolainglese si sentiva il filosofo profonda-mente convinto delle sue idee, e riuscìsplendidissimo. Non poteva trascurare difare parola delle due opposte scuole eco-nomiche che in Italia si disputano oggiil terreno; vogliamo dire di quella ches' intitola da Adamo Smith, e dell' altrache diremo germanica. Infatti spiegò i.caratteri per i quali 1' una dall' altra sidistingue; difese la scuola di Smith dagliattacchi bene spesso troppo leggieri, diche è fatta bersaglio, citando molto benea proposito il giudizio che di Smithfecero Cousin, e fra gli economisti Raued altri della stessa Germania; ed avvertìcome facilmente colla scuola opposta sicada nell'empirismo, che è la morte dellascienza. Siamo dolenti di non poter dareai nostri lettori che questi brevi e forsenon sempre precisi appunti del discorsodell' on. Professore; è ciò che la memoriaha potuto ritenere da una fugace lettura.Speriamo peraltro che sarà reso pubblicomediante la stampa, ed allora potremostudiarlo con nostro grande profitto.

Dispensa dalle visite pel Capo d'AnnoDuranti CLv. Prof. Pietro.Slini pruf. Andrea.Spinola marchese Luigi.

STATO CIVILE

dal dl 11 ai 20 dicembre 1874 inclusiveNascite denunziate

Maschi 48 -• Femmine 36.

Nati morti 4.

Matrimoni.Braccini Luigi di Santi, vedovo, fornaciaio, di

Barbaricina, con Santerini Emilia di Luigi, nubile,coloro), di san Prospero (Cascina) - Luelaini Ore-ste di Carlo, intagliatore, con Nocchi Ainelia delfu Gaetano, attendente a casa, ambedue celibi, diPisa -Marrarli !lanieri del fu Giovanni, con SbranaRosa del fu Gaspero, ambedue celibi, braccianti,di san Marco alle Cappelle - Lenzi Riccardo diMichele, &m Casini Graziosa di Gaetano, ambe-due celibi, braccianti, di Putignano - TaddeiGuglielmo di Andrea, con Carli Antonia di Ranieri,ambedue celibi, coloni, di Barbaricina - VolpiLeopoldo del fu Angiolo, bracciante, con AmerighiSanta di Angioto, tessitrice, ambedue celibi, disan Giovanni al Gatano - Paolino Stefano di G.Batta, con S'opponi Maria di Domenico, ambeduecelibi, braccianti, di Pisa - Seria Aronne di Nloisè,negoziante, con Cava Gentile di Giuseppe, atten-dente a casa, ambedue celibi, di Pisa.

Morti.

Guidi Costantino fu G. Batta., coniugato, dianni 41, Motore di lana, di Pisa - Loni Lina diSabatino 2. di Pisa - Merlíni nei BaldasseriniIrene di Giuseppe 28, benestante, di san Micheledegli Scalzi - Nessi Rosa di Eugenio 4, di santoErmete - Moroni,Elvira di Leopoldo 1, di Pisa -Morosi libaldino dei Regi Spedali 1, di PisaMartin nei Grassi Elisabetta fu Pietro 63, atten-dente a casa, di Pisa - Consani Matteo fu Pietro,vedovo 35, bracciante, di Calci - Ghelardi Orestedi Tommaso l, di Pisa - Mtiller Ranieri fu Fran-cesco, coniugalo 66, bracciante, di Pisa - Jaco-poni Rosa di Giuseppe, nubile 57, di Pisa - L 'm-bardi Silvio di f:ristoforo . 8, di san Marco alleCappelle Loni Emilio fu Giuseppe, celibe 49,impiegalo, di san Marco allo Cappelle - ContiAgostino del fu Lorenzo, coniugato 52, colono, diBarbariciva - Bitnbocci Albina fu Antonio, nu-bile 23, attendente a casa, di Pisa - Tuci Agide diLodovico 5, di san Michele ;degli Scalzi - NatiDaniele di Pietro 1, di Pisa - Barsotti Zita del

fu Carlo, nubile 25, bracciante, dì Pisa - GettiAngiolo fu Santi, coniugato 50, facchino, di Pisa -

Di Dente Pietro del fu Angiolo, vedovo 63, brac-

ciante, di Riglione Luziani Rosa di Cosimo 4,di Pisa - Vasetti vedova 13alestri Santa fu

spero 67, bracciante, di san Marco alle Cappelle -Marietti Pietro fu Francesco, coniugato 46, tin-

tore, di Pisa - Bozzi Francesco fu Paolo, coniu-gato 67, merciaio, di Riglione - Rarsuglia Alfredodel fu Massimiliano 9, di Pisa - Cerini Clarice

dei Regi Spedati 2, di Pisa -Pieraccioni Giuseppefu Domenico, coniugato 60, bracciante, di sanGiovanni al Gatano - Chiocchini Carlo di Odoar-do l, di san Michele degli Scalzi - Ricci Giorgiodi Agostino 1, di san Michele degli Scalzi -

Omodarme Angiolo di Ranieri 2, di san Marcoalle Cappelle - Giorgi nei Botto Maria del fuFaustino 68, attendente e casa, di Pisa - Cap-

peroni Gemma dì Dionisio 4, di san Piero a Grado- Manetti Maria di Eugenio, nubile 12, di sanMarco alle Cappelle - I.enzi Egisto dì Ranieri,coniugato 43, facchino, di Pontettera - CortesiRanieri fu Giuseppe o Gustavo, coniugato 65,bracciante. di Putignano - Del Corso nei DelCorso Carmina fu Lorenzo 44, attendente a casa,

di san Michele degli Scalzi - Del Guerra neiSirnoni Giovanna fu Santi 69. attendente a casa,di Pisa - Mesi Gaetano fu Giuseppe, coniugato71, scrivano, di Pisa - Brogiolini Oddone deiRegi Spedali 2, di Pisa - V•ini nei LuperiniCarlotta . fu Domenico '70, attendente a casa, di

Santo Stefano extra 'umilia - Frasi Angiolo fuAndrea, coniugato 85, sarto, di Pisa - GuigliondaEster fu Pietro, nubile 53, attendente a casa, diPisa Giannetti M. Maddalena di Domenico 4,di san Piero a Grado - Mesti A neiolo fu Maurizio,vedovo 4'7, calzolaro, di Pisa -Fontani nei CorsiGiustina fu G. Batta. 50, stiratrice, di Pisa -Matteueci Ettore di Ferdinanli, celibe 16, stu-dente, di Livorno - Giannessi °tinto fu Giovanni,coniugato 38, calzolaro, di Pisa NanniciniSelene di Toren° 2, di san Piero a Grado.

E più 15 al disotto di un anno.

Cambiamenti di residenza.

Barsacchi Santi di Raffaello, da Cascina a

Pisa - Guiducci flartolommeo fu Santi, dai Bagnisan Giuliano a Pisa - Jermini avv. Giulio, da

Pisa a Spoleto.

Nostre informazioni

Il generale Garibaldi ha rispostocolla seguente lettera alla deliberazio-ne _municipale, che dispone in suo fa-vore un annuo assegno.

Illustrissimo sig. SindacoPisa.

Accetto con gratitudine le lire tre-cento annue da catesta Giunta muni-cipale generosamente deliberate.

Caprera, 5 Gennaio 11875Sempre vostro

G. GARIBALDI.

L'Amministrazione provinc'ale, oltreaver dato querela a Fortunato Poli,noyro gerente, si è già costituitaparte civile nel Corriere dell' Arnoil quale ha cominciato le sue difese.E per rendersele più facili ha suppo-sto nell'articolo querelato quello chenon c'era.

Noi abbiamo fatto alcune domandeper aver luce sopra un complesso difatti che non ci sembravano chiari. Ele domande certamente implicano nel-l'animo di chi le fa quello stato psico-logico che si chiama dubbio e che èil miglior mezzo per giungere allascoperta della verità.

Ma il nostro dubbio restò formulatoin modo affatto generico, ed era na-turale dal momento che si trattava dicose oscure.

Il Corriere dell'Amo s'è incarica-to lui (W specificare mettendo questealternative di dubbio nell'animo nostrosul cdnto dell'amministrazione provin-ciale: o appropriazione indebita, o mal-versazione, o dolosa negligenza.

Però quando si vogliono incoareprocessi d'intenzione e si va nelcampo dell'ipotesi, bisogna accoglierle

tutte: il nostro dubbio ammette duealtre alternative: la negligenza colpo-sa e 1' ignoranza .amministrativa. Ilmarcio può esserci tanto nelle co-scienze come nei cervelli e noi abbia-mo parlato ironicamente di amministra-tori-modello in quanto ci pareva chenon sapessero far bene gli all'ari, de-ducendo questo dal fatto che con unresto di cassa di 676 mila lire perpagare i creditori si andava incontro adaltri debiti.

E nel - nostro -generico dubbio, nellapossibilità di cinque alternative, chihr. autorizzato il Corriere dell'Arnoa prendere le tre più gravi, trascu-rando le due altre, che per le regolecomuni di giurisprudenza devono inve-ce essere accolte? -

È per qUeste ovvie considerazioniche noi dubiti-amo se la nostra causaverrà in udienza (preghiamo il Cor-riere dell'Amo a non voler specifica-re il nostro dubbio nel senso _che danoi Si speri nell'ingiusta indulgenzadei magistrati). E se ci verrà, udremocon piacere le arguzie di chi volessecontinuare la difesa del querelantecome l' ha cominciata il Corriere

stesso.Per ora aggiungeremo soltanto che

nell'amministrazione proviciale (e ciòriguarda il passato) c'erano d'oscuroaltre cose ben diverse dai resoconti

dell'avvocato Angiolo Nuti.E conchiudiamo facendo osservare

che il desiderio del bene pubblico,della quiete cittadina, della concordiae del rispetto personale sono perfetta-mente conciliabili colla massima liber.tà nel sindacare gli atti delle pubbli-che amministrazioni e nel biasimarli.Questo si rannoda appunto a quella

distinzione per la quale e colla qualesoltanto da noi si predicò la quiete,la concordia e il rispetto personale.

Si è pubblicato il N° 50 del Giornaledei Lavori Pubblici e delle Strade Ferrateche contiene:Sommario. - Secondo Congresso de-

gli Arohitet ti e degli ingegneri italiani. -Circolare. - Canale Magi. - Gli scioperi

e Io indwitrie metallnrgiche in Inghilter-ra. - Atti ufficiali. - Notizie ferrovia-

rie. -Notizie e progetti di lavori. - Ap-

palti. - Notizie divPrse. - Nostre infor-mazioni. -Rivista, finanziaria settimanale.

- Annunzi. -

FORTUNATO POLI, Gerente respon.,7317,,S,

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viene gli Amatori di Zoologia che haaperto per soli pochi giorni una venditadi piccoli volatili esotici, pappagalli, rare,scimmie ec., presso il negozio dei fratelliSartori piazza del Pozzetto in Pisa, oveparimente trovasi un bel assortimento digabbie tanto di lusso che per trasporto.

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Page 4: III Mrld Gnn 8 I IAI o E• o - OPACopac.bibliotecauniversitaria.pi.it/opacpisa/opac/pisa/96... · 2008-05-30 · I IAI o E• o NN III Mrld Gnn 8 . L IOE ii i e ue e e:à ma è ee,

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(Vedasi Dichiarazione della Commissione Ufficialedi Berlino 4 agosto 1869).

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Dalla Tipografia Histri è stato pubblicato:

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