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I trecento giorni di Famagosta Per dieci mesi un pugno di veneziani guidati da Marc’Antonio Bragadin si oppose alla potenza ottomana. Il discendente del condottiero rievoca quattrocento anni dopo l’atroce fine che i turchi riservarono al suo avo. Il capitano Roberto Malvezzi scese a precipizio le scale verso il più profondo sotterraneo nel forte del Revellino. Le cannonate scuotevano le mura. Si udivano le urla dei combattenti, il crepitio della fucileria. Sulla spianata alla sommità della Fortezza, i turchi aveva conquistato le trincee scavate dai veneziani e stavano per sopraffarli. Malvezzi corse nell’ultima galleria accecato dai calcinacci, trovò a tentoni i barili delle polveri e il cordone della miccia che lui stesso, assieme al colonnello Alvise Martinengo, aveva predisposto giorni prima per quel caso estremo. Le mani gli tremavano: perdette momenti preziosi. Allora, con subitanea decisione, Malvezzi tagliò la miccia cortissima e l’accese: guardò per un attimo la fiammella guizzante e si precipitò sulle scale per risalire all’aperto. Dopo alcuni secondi le polveri esplosero: dalle viscere del Rivellino, con un boato vulcanico, eruppe una massa di pietroni e di terriccio. I combattenti furono proiettati in aria e la fortezza, svuotata e squassata, rovinò in una frana che travolse e seppellì vivi e morti, turchi e veneziani. Solo allora, nell’enorme polverone che oscurò il cielo, l’onda impetuosa degli attaccanti, si ritrasse. Era il mezzogiorno del 9 luglio 1571. Nell’enorme silenzio che seguì, i pochi difensori sopravvissuti cominciarono, esausti, a riordinarsi tra le macerie, e si resero conto che i morti, tra l’una all’altra parte, dovevano essere migliaia. Il colonnello Martinengo, che aveva ordinato di far saltare la santabarbara del Rivellino, cercò invano Malvezzi. Solo dopo quattrocento anni, scavando tra le devastate fortificazioni di Famagosta, il porto dell’isola di Cipro, è stata riportata alla luce l’orrenda tomba di un vivo: un tronco di galleria che l’esplosione e i secoli avevano lasciato intatto, perché occluso alle estremità dalla frana. A

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ItrecentogiornidiFamagostaPerdiecimesiunpugnodivenezianiguidatidaMarc’AntonioBragadinsiopposeallapotenzaottomana.Ildiscendentedelcondottierorievocaquattrocentoannidopol’atrocefinecheiturchiriservaronoalsuoavo.

IlcapitanoRobertoMalvezzisceseaprecipiziolescaleversoilpiùprofondosotterraneonelfortedelRevellino.Lecannonatescuotevanolemura.Siudivanoleurladeicombattenti,ilcrepitiodellafucileria.SullaspianataallasommitàdellaFortezza,iturchiavevaconquistatoletrinceescavatedaivenezianiestavanopersopraffarli.Malvezzicorsenell’ultimagalleriaaccecatodaicalcinacci,trovòatentoniibarilidellepolverieilcordonedellamicciacheluistesso,assiemealcolonnelloAlviseMartinengo,avevapredispostogiorniprimaperquelcasoestremo.Lemaniglitremavano:perdettemomentipreziosi.Allora,consubitaneadecisione,Malvezzitagliòlamicciacortissimael’accese:guardòperunattimolafiammellaguizzanteesiprecipitòsullescaleperrisalireall’aperto.Dopoalcunisecondilepolveriesplosero:dallevisceredelRivellino,conunboatovulcanico,eruppeunamassadipietroniediterriccio.Icombattentifuronoproiettatiinariaelafortezza,svuotataesquassata,rovinòinunafranachetravolseeseppellìviviemorti,turchieveneziani.Soloallora,nell’enormepolveronecheoscuròilcielo,l’ondaimpetuosadegliattaccanti,siritrasse.Erailmezzogiornodel9luglio1571.Nell’enormesilenziocheseguì,ipochidifensorisopravvissuticominciarono,esausti,ariordinarsitralemacerie,esireserocontocheimorti,tral’unaall’altraparte,dovevanoesseremigliaia.IlcolonnelloMartinengo,cheavevaordinatodifarsaltarelasantabarbaradelRivellino,cercòinvanoMalvezzi.Solodopoquattrocentoanni,scavandotraledevastatefortificazionidiFamagosta,ilportodell’isoladiCipro,èstatariportataallalucel’orrendatombadiunvivo:untroncodigalleriachel’esplosioneeisecoliavevanolasciatointatto,perchéocclusoalleestremitàdallafrana.A

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terrac’eranoirestipolverizzatidiunuomo,unanellod’oroeunafibbiadaufficialedellaRepubblicadiVenezia.Iturchiinfatti,dopoaveroccupatoFamagosta,semidistruttanelterribileassedio,lasciaronol’anticacittàincompletoabbandono.Illungoletargohaconsentito,intempirecenti,diritrovaremoltetraccediquellaguerra,spessointegreedrammatiche:armiedelmi,proiettiliebombeamano,ungrandesotterraneoscavatonellarocciaarifugiodellapopolazionecontroibombardamenti,innumerevoliframmentideibicchieridiMuranoedelvasellamecheivenezianidistrussero,conaltriarredi,primadiconsegnarelacittàaivincitori.

All’apicedellasuaenormepotenza,nelfebbraiodel1570,l’imperoturco,adducendocapziosipretesti,aveva“ordinato”aVeneziadoconsegnarglil’isoladiCipro,unicaterradelLevanterimastainmanieuropee.IlrifiutodapartedellarepubblicaaprìunaguerrachedovevaconcludersiconlafamosabattagliadiLepantoechefulapiùdrammaticadelletanteaffrontatesinoadalloradaVeneziaperarginarelastraripanteinvadenzadeiturchiversoilMediterraneoel’Europa.Ilgigantescoesercitoottomano,ilpiùpossentedell’epoca,iniziòleoperazionidisbarcoilI°luglio,sulle

indifesespiaggetraLimassoleLarnaca.Lacapitaledell’isola,Nicosia,cheerapoderosamentefortificataebenpresidiata,fuespugnatadopoduemesidilotta.Subitoiturchinesterminaronoidifensorisuperstitielainnocentepopolazione:20.000personemassacrateinunsolgiorno.Davantiaquestoesempioterrificante,unadelleduepiazzefortimarittimediCipro,Kirenia,tradìgliordiniricevutiepassòintattaalnemico.AivenezianirimasesoloFamagosta.Questacittàfortificatanonsipiegòalleminaccedistrageerespinseogniintimazionediresa,perciòvenneaccerchiatadalletruppenemicheebloccatadallaloroflotta:apparveevidenteatutticheeracondannataamortesicura,ovenonfossestatasubitosoccorsa.Iturchilainvestironoinfatticonmasseditruppecheviaviaassommaronoacirca200.000uomini,mentreilpresidiovenezianonecontavaappena7.000.Tuttavia,mentrelaliberazionediFamagostaelariconquistadiCiproeranoormaiinteressedituttal’Europamediterranea,larepubblicadiSanMarcononerapiùingradodiaffrontaredasolalastrapotenzadell’avversario.Ilgovernovenezianoriuscìquindiriuscìquindiastipulareun’alleanzaconlaSpagna,loStatodellachiesaequalcheminoreprincipatoitaliano.Leflottediquesta“Lega”siriunironoaSuda(isoladiCreta),aiprimidiagosto,permuovereversoCipro.L’alleanza,però,erapiùformalechesostanziale.Glispagnoli,anzi,miravanoadiventareipadronidelMediterraneo,facendoinmodocheturchievenezianisidissanguasseroreciprocamente.Perciò,dopolunghediscussionitraicapi,laflottaalleatasalpòversoFamagostasoltantoil20settembre1570e,quandofuamezzania,ilcomandantedell’armatanavalespagnola,GianandreaDoria,adducendoilpretestochelastagioneeraormaitroppoavanzata,tornòinpatriaasvernare:glialtriloseguironoprudentemente,rinviandoleoperazioniallaprimaverasuccessiva.GirolamoZane,checomandavalaflottadiSanMarco,appenatornatoaVeneziafudestituitoquasiconinfamia,tuttaviaFamagostarimaseabbandonataasestessa,nonostantecheilgovernovenezianocontinuasseadesortarelapiazzadiresistereeafarlesolennipromessediprontiedadeguatisoccorsi.Nelfrattempoiturchi,cheavevanostrettol’accerchiamentodellacittàfinoatirodicannone,cingendolaadunveroeproprioassedio,cominciaronoabombardarelepostazioniveneziane

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el’abitato,convinticheFamagosta–puravendorespintoaltredueintimazionidiresa–dovesseinbrevecadere,perconquistaeperfame.LaFamagostadiqueltempo–prosperoefeliceemporiodelLevante–erastatacostruitatresecoliprimadaireducifrancesidelleCrociate:perciòerariccadipalazziedichiesenelpiùpurostilegotico,cheivenezianisiaffrettaronoaproteggeredaibombardamenticontravatedisostegnoecumulidisacchettidisabbia,comesièvistoinEuropaduranteleultimeguerre.Infattilabattagliasiannunciavacomeunavicendabellica“moderna”intuttiisignificatideltermine.SullefortificazionidiFamagostaeranoschieratialmeno500cannonid’ognicalibro,egliavversarinestavanopiazzandocircailtriplosullelievialturechecontornavanolacittà.Iturchi,inoltre,sistavanopreparandoaunimpiegodiminetalmentegrande,innumeroepotenza,chepoirisultòsenzaprecedentienonfupiùsuperatofinoalleultimeguerremondiali.

LefortificazionidiFamagosta,ricostruitedalcelebrearchitettodeltempoSanmichieli,eranofruttodellepiùavanzateconcezionibelliche.Lacintarettangolaredellemura,lungaquasiquattrochilometrierafforzataaiverticidapossentibaluardi,eraintervallatadadiecitorrioniecoronatadaterrapienilarghipersino30metri.Suquestisilevavanonumeroseridotteecasematte.Allespallepoi,lemuraeranosovrastatedaunadecinadiforti–detti“cavalieri”–chedominavanoilmareelacampagna,mentreall’esternoeranocircondatedaunfossatoampioeprofondo,sullacuicontroscarpaocchieggiavanoletrinceedegliavamposti.Laprincipaledirettricedell’attacco.Infine,eradifesadall’imponentemassicciodelforteAndruzzi,davantialqualesiprotendeva,piùbasso.IlfortedelRivellino.Dapartenemica,c’eratuttaviaunesercitodirisorseillimitate,condottocongrandeenergiaecapacitàpersonalmentedalcaposupremodegliesercitiimperiali,MustafàPascià,decisoadottenerechelaconquistadell’”imprendibile”Famagostadiventasselapiùsfolgorantedellesuevittorie.Esistevanodunquetuttiipresuppostiperun’ampiabattaglia,tantopiùcheancheVeneziaavevasceltobeneil“CapitanoGenerale”(oggilodiremmo“governatore”)cuieranoaffidatiipoterimilitariecivilidelterritorioorientalediCipro,equindianchediFamagosta.

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Eglidiscendevadaunafamigliaantichissima,notafindalleprimeoriginidiVenezia,dacuilaRepubblicaavevasempretrattocapimilitaridibuonatempra:aveva46anniesieragiàdistintoinimportanticarichecivilioltreche–comeufficialedimarina–alcomandodirepartinavali.Dovevapassareallastoriaperundestinoraro,tragicoegloriosoinsieme.SichiamavaMarc’AntonioBragadin.Nell’interno–mentreMustafàsaggiavagiornopergiornolefortificazionivenezianeelacittàconsumavalesuescorte–piccoleevelociimbarcazioniche,partitedaSuda,sfuggivanoalblocconavaleeseguitavanoaportaremessaggidelgovernoveneziano,incuisirinnovavanolepromessedisoccorsoegliincitamentiallaresistenza.Bragadinquindipredisposetuttoquantonecessarioaunalungadifesaeimpegnòsiailpresidiosialapopolazionealottarefinoall’estremo.Il24gennaio1571arrivòimprovvisamentedaSudaunpiccolorinforzodisoldati,condottodipropriainiziativadalcolonnelloMartinengo.Gliassediatinefuronofelici,sebbenel’aiutofosseminimorispettoallenecessitàeall’ingentemassaditruppeearmamenticheoziavanoaCreta.IlgenerosoevolontariosoccorsorivelòaBragadinche,nonostantegliordinidelgoverno,icapimilitariveneziani(SebastianoVenieroperlaflottaeSforzaPallavicinoperl’esercito)siopponevanointuttiimodiall’inviodirinforziaFamagosta,nonintendendocorrerealcunrischiopersosteneregliassediati.Lagraverivelazionenonsminuìtuttaviaalfermezzadipropositidel“governatore”,convintochelamadrepatrianonloavrebbeabbandonato.Tramarzoeaprile,poichélaflottavenezianasenestavaimmobileaCorfù,moltigrandiconvogliturchipoteronotrasportareaCipro,senzaalcundisturbo,altredecinedimigliaiadisoldatiearmamentid’ognispecie(tracuialcuniobicigiganteschi).QuindiMustafà,stancodiattenderecheFamagostacadesseperfame,decisedipassareall’offensiva,sicurodiconquistarelacittàinpochigiorni.Cosìall’albadel19maggio1500cannonitirchiaprironoilfuoco,scatenandounbombardamentodipotenzainaudita,chepraticamentenonsiinterruppepiù,giornoenotte,finoallafinedellabattaglia(cioèperbensettantaduegiorni),conunatatticadidemolizionesistematicadellepostazionidifensiveedidebilitazionepsicologicadegliavversari,chetroveràriscontrosolodurantel’ultimaguerramondiale,nelmartellamentoaereoitalo‐tedescosuMaltaeinquelloamericanosuPantelleria.EpropriocomeaPantelleria,lapopolazionesirifugiòterrorizzatanelleoperemilitari,aggravandolagiàprecariasituazionedeicombattenti,anchesedurantelanotte,quandoilbombardamentosiattenuava,icivilicollaboravanocoraggiosamente–donneeragazzicompresi‐ariempirelebrecceconsacchiditerraemasserizie,ascavaretrincee,aripararelepostazionidiartiglieria.Intantolebellecase,lechiesegotiche,ipalazzifamosi,oraperorabruciavanoecrollavanoirrimediabilmente(esiebberogiorni,allafinediluglio,incuiarserointerisettoridellacittà):oraperorale170.000cannonate,cheiturchispararonodurantelabattaglia,corrodevanoeindebolivanoledifese.Contemporaneamente,puracostodimigliaiadimorti,iturchicolmavanotrattidelfossato,conrampediterrachesalivanofinoalcigliodellefortezze,esferravanoassaltisemprepiùviolentiperirromperenellacittà.Bragadintuttaviariuscivaamantenerevivoneisuoiuominiuntalecoraggio,chelefaticheeimassacri,lesperanzedeluseeleprivazioni,nonsminuivanolalorfogacombattiva;edessiseguitavanoarespingereogniassalto,infliggendoinoltreainemiciperditesanguinose.

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Nonappenalabattagliasieramanifestatapiùduradelprevisto,Mustafàavevadatoinizioallaguerradellemine.Scavandolunghissimicunicolichepassavanosottoalfossato,iguastatoriturchiraggiungevanolefondamentadeiforti,eleminavanocongrandiquantitàdiesplosivo.Perciò,dicontinuo,vastitrattidellepostazionisaltavanoall’improvvisosottoipiedideiveneziani;esubitoiturchibalzavanosullemacerie,attaccandoselvaggiamenteinpiùondate.Particolarmentegravifuronolaminacheil21giugnoaprìlabreccianelbaluardoangolaredell’Arsenale,equellacheil29giugnoneaprìun’altranelfortedelRivellino,anchesepoiiveneziani,dopomolteoredilottafuriosacorpoacorpo,riuscironosempreaconteneregliinvasori.Le5.000cannonatechegrandinaronosuFamagostanellasolagiornatadell’8luglio,fecerointuirel’imminenzadiunattaccogenerale:infattiMustafàloscatenòl’indomani,concentrandolosullebreccedelRivellinoedell’Arsenale.Iturchifuronoarrestati,maperimpedirechedilagasserogiùdalRivellinofunecessario–comesièdetto–faresploderel’interafortezzasacrificando,conilcapitanoMalvezzi,quasitrecentosoldativeneziani.“Veneziani”soltantoperchécombattevanosottolostendardodiSanmarco.Infatti,comel’interoesercitodellaRepubblica,ilpresidiodiFamagostaeraformatodacompagniediventura“assoldate”perlopiùnelleregionidell’Italiacentro‐meridionale,cosìcomeilorocapitanieillorogenerale(ilperuginoAstorreBaglioni).TuttaviaaFamagosta,contrariamenteaquantosieraverificatoincircostanzeanaloghe,questimercenaricombatteronoquasitutticonvalore,sinoall’ultimo,nellaconvinzione,inessitrasfusadal“Governatore”chedallalororesistenzadipendevalasortedituttelegentidellaPenisola,almenofinoaquandolaflottadellaLegafosseandataabattersiconquellaottomana.IntantoFamagostaeragiuntaall’estremo.Lerestavanomenodi2.000soldati,ingranparteferitiomalati,comunquedebilitatidallafaticaedallafame.Datempoinfatti,esauritoognialtrocibo,militarieciviliricevevanosolounarazionedipocopanecattivoedipocaacquatorbidaconqualchegocciad’aceto.Findaiprimidilugliolasituazioneapparveatuttisenza

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speranza,speciedopochelanotizia,secondocuilaflottadellaLegaeragiànelleacquediCipro,risultòamaramentefalsa.Inrealtàl’armatanavalevenezianasieratrasferitaaMessina,conlegaleepontificieedeglialleatiminori,instaticaattesadell’armataspagnola(chearrivòsoltantoallafinediagosto).Unconvoglioditruppeerifornimenti,cheilgovernovenezianoavevafinalmentepotutoavviareversoFamagosta,durantelatappaaSuda,fudirottatoaMessinaperordinediSebastianoVeniero,checosìdistolseafavoredellasuaarmataquell’estremosoccorsopergliassediati,forsedecisivoperlalorobattaglia.Famagostarestòquindiabbandonataasestessa.raccomandandodi“perdonarechiavessecolpa”diquell’abbandono,cheormaiassumevailprofilodiuntradimento.Conquestoestremomessaggio,chefulettoconenormecommozionedatuttaVenezia,il“governatore2parveconsapevoledell’imminenteperditadiFamagostaedellapropriavita.Frattantoilcomandanteturco,adiratoperchéivenezianitenevanoinscaccoilsuoesercitooltreogniaspettativa,stavapreparandoun’offensivadischiaccianteedecisivapotenza.Laseradel29luglio,decinedimigliaiaditurchisferraronounattaccogenerale,checontinuòsenzapauseper48ore,sinoallaseradel31.Maincredibilmente,moltiplicandosineipuntipiùcontesi,ledecimatecompagniediquesti“assoldati”italiani–affamati,stracciati,eormaiacortodimunizioni–riuscironoovunqueacontenerelafuriosamareadelletruppeimperiali.Mustafàquindi,lastessanottedel31luglio,conunaminadigrandepotenza,fecesaltareinarial’interobaluardodell’Arsenale,eunlungotrattodellemuraadiacenti.Tuttiidifensoridiquelsettorefuronoinghiottitidaun’enormefrana,maaltriaccorseronelbuiosullemaceriee,battendosi“nondauominimadagiganti”(cosìMustafàscrissepoialsovrano),ancoraunavoltaarginaronoerespinserol’invasionenemica.All’albadel1°agosto,infatti,iturchisiritiraronoesausti,lasciandoilcampocopertodimorti(fraiquali,aquantopare,ancheilvalorosofiglioprimogenitodiMustafà);eperlaprimavolta,doposettantaduegiorni,tacqueroilorocannoni.Nell’incredibilesilenziochesidistesesullacittà,ivenezianisostaronoattoniti:avevanovintoanchequellabattaglia.IncampoavversoMustafà,preoccupatoperl’inverosimilesconfitta,eperlegravissimeperditesubite,eralontanodall’immaginarelemiserecondizionideidifensori.Tuttaviapensòdipoterlifinalmentediindurreadesisteredaquellalottaatroce,offrendopattieccezionalmenteonorevoliegenerosi:salvilavitaeibenidituttiindistintamentegliassediati,pienorispettodellapopolazioneancheperilfuturo,onorimilitariaivenezianielorotrasportoaSuda.Nellastessagiornatadel1°agosto1571,unparlamentareportòincittàleproposteturche.Bragadindeprecòchelosifosselasciatoentrareenonvollenemmenovedereildocumento.MailgeneraleBaglioniloavvertìcrudamenteche,dopol’ultimabattaglia,rimanevanomunizionisufficientiperunasolagiornatadifuoco,esoltanto700soldaticompresiiferiti(quindi,inmedia,unoogni5o6metridelperimetrodifensivo).Baglionisollecitòallora“ilgovernatore”aconvocaregliufficiali,imagistrati,ilvescovoeicapidellapopolazione,perascoltarneipareri.Riunitiaconsiglio,Martinengoepochiufficialidichiararonocheeramegliomorireinunestremocombattimento,perchéiturchiavrebberocertamentetraditoipatti;malagrandemaggioranzadeiconvocati,conBaglioniallatesta,affermòilcontraronoilcontrarioesostennerocheaquelpunto–conilcomprovatoabbandonodiFamagostadapartedellamadre‐patria–eradoverososalvarealmenolavitadellapopolazioneedeisoldatisuperstiti.Questamaggioranza,ormaiquasiribelle,spezzòinfinelaferreatenaciaconcuiBragadinavevacondottounannodiguerra:eglid’altrondenonavevapiùimezziperimporrealtrascelta.Personalmenteil“governatore”nonvollepiegarsialnemico,tuttaviaaccondisceseche

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Baglionifirmasselacapitolazione.

Il4agosto,senzaalcunincidente,iturchientrarononellacittàeivenezianisiimbarcaronosullenaviloroconcesseperandareaSuda:tuttosembravadarragioneaBaglioni.Mustafàanzichiese,conmoltacortesia,cheBragadineisuoiufficiali,primadipartire,sirecasserodaluiperchédesideravaconoscerliecomplimentarliperlalorovalorosacondottabellica.Madurantelavisita,conunimprovvisovoltafaccia,ivenezianifuronodisarmati,legatiemassacratisulposto,acominciarepropriodaBaglioni.QuellaseraMustafàlasciòinvitasolol’intendenteTiepolo(dicuierastatoamicoinaltritempi,alCairo),MartinengoeBragadin:aquestiperòfecesubitotagliareleorecchie,comeiturchiusavanoconimalfattori.Contemporaneamente–dimostrazionediunpianopreordinato–isoldaticheattendevanoabordodellenavifuronoimprigionati,peressereportatischiaviaCostantinopoli.IlsettantenneTiepolofuimpiccatotregiornidopo,innanzialgeneraleturcocheentravaincittà.Martinengofuimpiccatotrevolte(perchéleprimedueglisistrappòillacciodellaforca),sebbeneisoldatiturchineavesserotantoammiratoilvaloreincombattimento,daaverdatoilsuonomealpiùgrandedeibaluardiangolari.AMarcantonioBragadin,infine,Mustafàriserbòunmartiriocosìorrendo,chepersinoaCostantinopolipoiloriprovarono.Glistoricimoderninehannoricercatoilmovente,nontantoneifermirifiutidiBragadinallereiteratesollecitazionidipassarealserviziodell’imperoturco,quantonell’irasuscitatainMustafàdallamancataespugnazionediFamagosta.Un’iracheinfattisisviluppòinunodioferoce,quandoilgeneraleebbeaccertatol’esiguitànumericadeivenezianisuperstitiedelleloromunizioni,specieaconfrontodelleenormiperditesubiteintornoaquellacittà:complessivamente80.000uomini,traimiglioridell’esercitoimperiale.Conl’aggiuntadeipiùdi6.000mortiveneziani,lostoricoingleseRupertGunnishavalutatoche‐conunalineadieffettivocombattimentononpiùlungadiduechilometri–labattagliadiFamagostasuperalefamosestragidiLondonderryediVerdun.Ilmattinodel17agosto,dopotredicigiornienottidicontinueeatrocitorture,Marc’AntonioBragadinfutrascinatoinmezzoalletruppeturcheperleviediFamagosta,suiforti,sui

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terrapieni,suibaluardi.Stremato,feritoepiagato,conlecavitàdelleorecchiepurulente,fucostrettoatrasportarepesanticarichiditerriccio,trapercosseeoffesediognispecie.Ladignitàelostoicismoconcuisopportavaognisevizia,accrescevaalferociadegliaguzzini,tuttavia,davantialletruppeschieratenellapiazzadellacattedrale,eglitrovòancoralaforzad’insultareaspramenteilgeneraleturcoedirimproverarglilabarbarieeiltradimentodeipatti.Ammonitoperl’ultimavoltachesenonsifossepiegato,gliavrebberodatounamortespaventosa,risposesemplicemente“fatemimoriresubito”.Alloralolegaronocontrolacolonna,tuttoraesistente,dacuierastatoabbattutoilLeoneveneziano,elentamentestaccaronodalsuocorpovivolapelle,spogliandolainunsolpezzo,acominciaredallanucaelaschiena,epoiilvolto,lebraccia,iltoraceetuttoilresto.Lavittimasopportòilsacrificioconsovrumanocoraggio.Nonemiseunsologemito.Disse:“Nonsannoquelchefanno”.Disseancora:“Lamiapoveramoglie,imieifiglioli,quandolosaprete”.Eancora:“Sonocontentodimoriredovesonomortitantibravisoldati”.Spirònelfiniredellalungatortura,ancorainpiedi,addossatoallacolonna.Ilmartirio,chedovevaessereunabarbarafesta,sicompìnell’attonitosilenziodimigliaiadiuomini,soggiogatidallasupremadignitàdiquellamorte.Dieciannidopo,lapellediMarc’AntonioBragadin–cheerastataimbalsamataeportatacomeuntrofeoaCostantinopoli–fusottrattadaunsoldatodiFamagosta,giàschiavodeiturchi,etrovòriposoaVenezia,inunmonumentonellabasilicadeisantiGiovanniePaolo.Lì,chiscrive,nevideiresti,duranteunaricognizioneeffettuatanel1961checonfermòletestimonianzediquelmartirio.CosìcomeaFamagostacifupoiconfermatalatestimonianzavivadiunepilogochesembravaleggenda.Secondounatradizione,infatti,ilcorpodiBragadinerastatoriscattatodaunamico,enascostamentesepoltonellevicinanzedellacittà.Elì,sullastradaanorddiFamagosta,dopoquattrosecoliabbiamoritrovatoquelsepolcro,sottounapiccolacappella,chedurantel’occupazioneturca,qualcunocostruìpertramandarnelamemoriasegreta.LabattagliadiFamagostaeilsacrificiodeisuoidifensorinonfuronocomunquevani:logoraronoleforzeturchedandotempoalleflottedellaLegadiaccordarsifinalmente,permuovereversoquellastrepitosavittoriadiLepantocheavviòlapotenzaottomanaaldeclino.Quelgiorno,il7ottobre1571,legaleevenezianesigettaronosuiturchigridando:“RicordatevidiFamagosta!”.Marc’AntonioBragadin.Articolocomparsonegliannisettanta,inunarivistachesioccupavadistoria.CredofosseStoriaIllustrata,manonnesonosicuro.L’autore,acuihoavutoilpiaceredistringerelamano,èoggi,nel2008,unarzilloelucidoottuagenariocheviveaCrespanodelGrappa.MihaprecisatocheilsuograndeAvo,spiròrecitandoilMiserere.Pensochelachiesacattolicabenfarebbeadannoverarlotraisuoimartiri.IlcuratoreMilloBozzolan