8
I SABATO 29 SETTEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I I IERI L’incontro con i 19enni della professione di fede e i partecipati al pellegrinaggio a Roma Il Vescovo in dialogo con i giovani a pochi giorni dall’inizio del Sinodo Tanti i giovani che ieri sera si sono raccolti nella casa vescovile per continuare il cammino e accogliere l’invito ad “Andare per città e villaggi” di Federico Gaudenzi A pochi giorni dall’inizio del Si- nodo dei giovani, il vescovo Mauri- zio ha incontrato i diciannovenni che hanno da poco effettuato la Pro- fessione di fede, e i giovani che han- no condiviso l’esperienza del pelle- grinaggio da Gubbio ad Assisi, cul- minato a Roma con la preghiera al Circo Massimo insieme al Papa. A tutti si è rivolto il vescovo, con la frase evangelica “Andava per città e villaggi”, che ispira l’anno del “ri- pensamento” dopo il triennio pasto- rale. «Anche il nostro pellegrinaggio è stato un cammino per città e vil- laggi» ha esordito, invitando a ri- pensare ai giorni di cammino, alle difficoltà e alle gioie dell’esperienza vissuta. E invitando a ripensare, soprat- tutto, alla Risurrezione, «che scon- volge e non lascia tranquillo nessu- no, nonostante le nostre apatie e la triade terribile che sento tutto il do- vere di evocare in particolare ai gio- vani, quella dell’indifferenza che di- venta dipendenza e disperazione». Il vescovo ha quindi ricordato la Messa di apertura a Fonte Avellana prima del cammino a piedi da Gub- bio ad Assisi. Era la festa della Tra- sfigurazione e si imponeva la figura di Paolo VI, tornato alla Casa del Pa- dre proprio il 6 agosto di quarant’an- ni orsono ed ora prossimo alla cano- nizzato: «È il Papa della Populorum progressio, che ha rappresentato un po’ il nostro ’68, con l’impeto - specie giovanile - per la giustizia, il pro- gresso e la pace, dando vita a tante Monsignor Malvestiti ha chiesto ai presenti di pensare alle grandi povertà ma anche di tornare al cuore dell’umano L'agenda del Vescovo Sabato 29 settembre A Lodi, nella chiesa di San France- sco, alle ore 10.00, presiede la Santa Messa nella Festa della Polizia. A Lodi, nella Casa Vescovile, saluta i francofoni lodigiani partecipanti all’incontro col Vicario Generale. Domenica 30 settembre, XXVI del Tempo Ordinario A Colturano, alle ore 10.30, pre- siede la Santa Messa di apertura della Visita Pastorale; alle 12.00, porge il saluto all’Amministrazione Comunale. A Balbiano, per la Visita Pastorale, alle ore 15.00, incontra i ragazzi della catechesi delle due Parroc- chie di rito ambrosiano della Dioce- si e i loro genitori; a seguire prega per i defunti ai due Cimiteri. A San Fiorano, porge il saluto al nuovo Parroco e ringrazia il Parro- co trasferito a Castelnuovo Bocca d’Adda. Lunedì 1° ottobre A Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 21.00, presiede la riunione congiunta dei Consigli Pastorale e Presbiterale Diocesani. Martedì 2 ottobre A Colturano, per la Visita Pastora- le, alle ore 9.30, incontra gli alunni delle scuole dell’infanzia; a seguire alcuni ammalati nelle loro abitazio- ni; nel pomeriggio, visita alcuni luoghi di lavoro. A Livraga, nella frazione Cà de’ Mazzi, alle ore 20.30, presiede la Santa Messa. Mercoledì 3 ottobre A Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 9.45, presiede il Consiglio dei Vicari. A Balbiano, per la Visita Pastorale, in oratorio, alle ore 19.00, incontra gli adolescenti e i giovani delle due Parrocchie e alle ore 21.00, il Gruppo Lettura. Giovedì 4 ottobre Per la Visita Pastorale, al mattino, incontra gli alunni delle scuole di Paullo e al pomeriggio quelli di Tribiano. A Casalpusterlengo, nella Parroc- chia di Maria Madre del Salvatore, alle ore 21.00, presiede la Santa Messa solenne di San Francesco nel centesimo anniversario dell’Or- dine Francescano Secolare “Ma- donna dei Cappuccini”. Venerdì 5 ottobre A Lodi, alle ore 18.00, inaugura la nuova palestra della Scuola dioce- sana. A Balbiano, per la Visita Pastorale, alle ore 20.45, recita il Santo Rosa- rio e presiede la Fiaccolata dalla Chiesa Parrocchiale alla Madonna delle Rogge. CHIESA L’apostolo Giovanni, probabilmente non dotato di carattere dolcissimo, vedendo alcuni che scacciavano demoni, voleva impedirlo, per l’ottima ragione che tali esorcisti non facevano parte del loro gruppo, non li seguivano. Gesù ordina di non ostacolarli, poiché il bene è bene da dovunque e da chiunque arrivi, e va inco- raggiato e ammirato. Quanto è ampia la mente di Cristo. Egli non ha solo un cuore spalancato, ma anche una mente larga e pronta, capace di cogliere sfumature, novità, sorprese, e gli intrecci complessi della vita. La ri- sposta del Signore evidenzia che un cuo- re aperto e svelto si accompagna ad una organizzazioni laicali bellissime. Ma è lo stesso autore della Humanae vitae, in cui ebbe il coraggio di dire che la vita umana è intangibile e sacra dal primo momento in cui si accende nel grembo di una madre, fino all’ultimo respiro». Ai giovani ha detto: «Vi chiedo queste due testimonianze: pensate alle grandi povertà donando voi stessi, ma tornate anche al cuore dell’umano, battendovi perché la vita sia custodita sempre. Non si cammina sulla stessa via (sinodo !) se non si elabora una condivisa vi- sione dell’uomo, della donna, del lo- ro futuro, la stessa visione della vi- cenda umana, cogliendone insieme i caratteri irrinunciabili». All’incontro è quindi intervenu- to Gioele Anni, un giovane che ha partecipato all’incontro presinodale a marzo e sarà presente al Sinodo in qualità di uditore. «Si tratta di una riunione di tutti i Vescovi del mondo dedicata ai giovani, alla fede e al di- scernimento vocazionale – ha spie- gato -. A noi giovani è chiesto di fare come Giovanni, che si è messo a cor- rere per raggiungere il sepolcro, ma poi ha aspettato Pietro per entrare. Il nostro ruolo in questo Sinodo è quello di spingere avanti la Chiesa, ma poi di aspettare gli altri, cammi- nando insieme alla saggezza di chi è meno giovane». «Camminando insieme nel pelle- grinaggio, abbiamo capito cosa si- gnifica essere Chiesa» ha commen- tato il vescovo prima della preghie- ra finale e della amichevole cena nel giardino della casa episcopale. n IL VANGELO DELLA DOMENICA Una mente cattolica è “aperta su tutto e tutti” di don Cesare Pagazzi mente ospitale e agile nel trovare strade dove normalmente si vedono ostacoli. Né un’intelligenza folgorante né un’erudi- zione vasta assicurano una mente ariosa; si può essere dotti e dotati, ma dalla men- te ristretta e lenta nel cogliere le oppor- tunità della vita. Tra gli aggettivi più belli e qualificanti la fede cristiana è “cattolico”, che signifi- ca: “secondo il tutto”. Seguire Cristo, si- gnifica anche avere una mente cattolica, una sensibilità cattolica, vale a dire “aperta su tutto e tutti”, che tiene presen- te il tutto e non solo un dettaglio, magari anche molto importante. Gesù non si fis- sa sul fatto che quegli esorcisti non lo seguivano, ma li considera cattolicamen- te, nella loro totalità, sicché è capace di intuire anche il loro bene. La storia e la Chiesa hanno bisogno di uomini e donne capaci di giudizi “cattolici”, persone dalla mente larga, in grado di vedere tutte le sfaccettature delle cose, delle situazioni, della gente; uomini e donne in grado di misurare i pesi e i contrappesi delle vi- cende umane. Avere il portamento di Cristo (e quan- to lo Spirito Santo cerca ogni giorno di donarci) significa essere al sicuro da qualsiasi forma di provincialismo che all’inizio può intaccare la mente, ma pre- sto o tardi restringerà anche il cuore.

I SABATO 29 SETTEMBRE 2018 I CHIESA - diocesi.lodi.it · serbare memoria. Gli ascoltatori, usciti sì e no dall’analfabetismo, avevano nel-l’ascolto della predica quasi l’unica

  • Upload
    others

  • View
    3

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

I SABATO 29 SETTEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I I

IERI L’incontro con i 19enni della professione di fede e i partecipati al pellegrinaggio a Roma

Il Vescovo in dialogo con i giovania pochi giorni dall’inizio del Sinodo

Tanti i giovani che ieri sera si sono raccolti nella casa vescovile per continuare il cammino e accogliere l’invito ad “Andare per città e villaggi”di Federico Gaudenzi

A pochi giorni dall’inizio del Si-nodo dei giovani, il vescovo Mauri-zio ha incontrato i diciannovenni che hanno da poco effettuato la Pro-fessione di fede, e i giovani che han-no condiviso l’esperienza del pelle-grinaggio da Gubbio ad Assisi, cul-minato a Roma con la preghiera alCirco Massimo insieme al Papa.

A tutti si è rivolto il vescovo, conla frase evangelica “Andava per cittàe villaggi”, che ispira l’anno del “ri-pensamento” dopo il triennio pasto-rale. «Anche il nostro pellegrinaggioè stato un cammino per città e vil-laggi» ha esordito, invitando a ri-pensare ai giorni di cammino, alledifficoltà e alle gioie dell’esperienzavissuta.

E invitando a ripensare, soprat-tutto, alla Risurrezione, «che scon-volge e non lascia tranquillo nessu-no, nonostante le nostre apatie e latriade terribile che sento tutto il do-vere di evocare in particolare ai gio-vani, quella dell’indifferenza che di-venta dipendenza e disperazione».

Il vescovo ha quindi ricordato laMessa di apertura a Fonte Avellanaprima del cammino a piedi da Gub-bio ad Assisi. Era la festa della Tra-sfigurazione e si imponeva la figuradi Paolo VI, tornato alla Casa del Pa-dre proprio il 6 agosto di quarant’an-ni orsono ed ora prossimo alla cano-nizzato: «È il Papa della Populorumprogressio, che ha rappresentato unpo’ il nostro ’68, con l’impeto - speciegiovanile - per la giustizia, il pro-gresso e la pace, dando vita a tante

Monsignor Malvestiti ha chiesto ai presenti di pensare alle grandi povertà ma anche di tornare al cuore dell’umano

L'agendadel Vescovo

Sabato 29 settembreA Lodi, nella chiesa di San France-sco, alle ore 10.00, presiede la Santa Messa nella Festa della Polizia.

A Lodi, nella Casa Vescovile, saluta i francofoni lodigiani partecipanti all’incontro col Vicario Generale.

Domenica 30 settembre, XXVI del Tempo OrdinarioA Colturano, alle ore 10.30, pre-siede la Santa Messa di apertura della Visita Pastorale; alle 12.00, porge il saluto all’Amministrazione Comunale.

A Balbiano, per la Visita Pastorale, alle ore 15.00, incontra i ragazzi della catechesi delle due Parroc-chie di rito ambrosiano della Dioce-si e i loro genitori; a seguire prega per i defunti ai due Cimiteri.

A San Fiorano, porge il saluto al nuovo Parroco e ringrazia il Parro-co trasferito a Castelnuovo Bocca d’Adda.

Lunedì 1° ottobreA Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 21.00, presiede la riunione congiunta dei Consigli Pastorale e Presbiterale Diocesani.

Martedì 2 ottobreA Colturano, per la Visita Pastora-le, alle ore 9.30, incontra gli alunni delle scuole dell’infanzia; a seguire alcuni ammalati nelle loro abitazio-ni; nel pomeriggio, visita alcuni luoghi di lavoro.

A Livraga, nella frazione Cà de’ Mazzi, alle ore 20.30, presiede la Santa Messa.

Mercoledì 3 ottobreA Lodi, nella Casa Vescovile, alle ore 9.45, presiede il Consiglio dei Vicari.

A Balbiano, per la Visita Pastorale, in oratorio, alle ore 19.00, incontra gli adolescenti e i giovani delle due Parrocchie e alle ore 21.00, il Gruppo Lettura.

Giovedì 4 ottobrePer la Visita Pastorale, al mattino, incontra gli alunni delle scuole di Paullo e al pomeriggio quelli di Tribiano.

A Casalpusterlengo, nella Parroc-chia di Maria Madre del Salvatore, alle ore 21.00, presiede la Santa Messa solenne di San Francesco nel centesimo anniversario dell’Or-dine Francescano Secolare “Ma-donna dei Cappuccini”.

Venerdì 5 ottobreA Lodi, alle ore 18.00, inaugura la nuova palestra della Scuola dioce-sana.

A Balbiano, per la Visita Pastorale, alle ore 20.45, recita il Santo Rosa-rio e presiede la Fiaccolata dalla Chiesa Parrocchiale alla Madonna delle Rogge.

CHIESA

L’apostolo Giovanni, probabilmente nondotato di carattere dolcissimo, vedendoalcuni che scacciavano demoni, volevaimpedirlo, per l’ottima ragione che taliesorcisti non facevano parte del lorogruppo, non li seguivano. Gesù ordina dinon ostacolarli, poiché il bene è bene dadovunque e da chiunque arrivi, e va inco-raggiato e ammirato.

Quanto è ampia la mente di Cristo.Egli non ha solo un cuore spalancato, maanche una mente larga e pronta, capacedi cogliere sfumature, novità, sorprese,e gli intrecci complessi della vita. La ri-sposta del Signore evidenzia che un cuo-re aperto e svelto si accompagna ad una

organizzazioni laicali bellissime. Maè lo stesso autore della Humanae vitae, in cui ebbe il coraggio di direche la vita umana è intangibile e sacra dal primo momento in cui siaccende nel grembo di una madre,fino all’ultimo respiro».

Ai giovani ha detto: «Vi chiedoqueste due testimonianze: pensatealle grandi povertà donando voi stessi, ma tornate anche al cuore dell’umano, battendovi perché la vita sia custodita sempre. Non si cammina sulla stessa via (sinodo !)

se non si elabora una condivisa vi-sione dell’uomo, della donna, del lo-ro futuro, la stessa visione della vi-cenda umana, cogliendone insiemei caratteri irrinunciabili».

All’incontro è quindi intervenu-to Gioele Anni, un giovane che ha partecipato all’incontro presinodalea marzo e sarà presente al Sinodo inqualità di uditore. «Si tratta di unariunione di tutti i Vescovi del mondodedicata ai giovani, alla fede e al di-scernimento vocazionale – ha spie-gato -. A noi giovani è chiesto di fare

come Giovanni, che si è messo a cor-rere per raggiungere il sepolcro, mapoi ha aspettato Pietro per entrare.Il nostro ruolo in questo Sinodo è quello di spingere avanti la Chiesa,ma poi di aspettare gli altri, cammi-nando insieme alla saggezza di chiè meno giovane».

«Camminando insieme nel pelle-grinaggio, abbiamo capito cosa si-gnifica essere Chiesa» ha commen-tato il vescovo prima della preghie-ra finale e della amichevole cena nelgiardino della casa episcopale. n

IL VANGELO DELLA DOMENICA

Una mente cattolica è “aperta su tutto e tutti”

di don Cesare Pagazzi

mente ospitale e agile nel trovare stradedove normalmente si vedono ostacoli. Néun’intelligenza folgorante né un’erudi-zione vasta assicurano una mente ariosa;si può essere dotti e dotati, ma dalla men-te ristretta e lenta nel cogliere le oppor-tunità della vita.

Tra gli aggettivi più belli e qualificantila fede cristiana è “cattolico”, che signifi-ca: “secondo il tutto”. Seguire Cristo, si-gnifica anche avere una mente cattolica,una sensibilità cattolica, vale a dire“aperta su tutto e tutti”, che tiene presen-te il tutto e non solo un dettaglio, magarianche molto importante. Gesù non si fis-sa sul fatto che quegli esorcisti non lo

seguivano, ma li considera cattolicamen-te, nella loro totalità, sicché è capace diintuire anche il loro bene. La storia e laChiesa hanno bisogno di uomini e donnecapaci di giudizi “cattolici”, persone dallamente larga, in grado di vedere tutte lesfaccettature delle cose, delle situazioni,della gente; uomini e donne in grado dimisurare i pesi e i contrappesi delle vi-cende umane.

Avere il portamento di Cristo (e quan-to lo Spirito Santo cerca ogni giorno didonarci) significa essere al sicuro daqualsiasi forma di provincialismo cheall’inizio può intaccare la mente, ma pre-sto o tardi restringerà anche il cuore.

II I CHIESA I SABATO 29 SETTEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI

lui. Anche qui, del resto, l’ambito dei nostrisommessi pensieri è rivolto al passato, alclero che fu, spinti, come siamo, da un giu-sto interesse per le vicende della storia, chedovrebbe essere amata come maestra divita. I predicatori di un tempo erano consa-pevoli della difficoltà di questo ministero,e ricorrevano ad accorgimenti per impedi-re che la predica non funzionasse comegetti d’acqua su lastre di ghiaccio esposteal sole. Così sentivo dire da uno dei predica-tori di quei tempi così diversi, personaggiodi grandi doti, che ricorreva spesso, perfarsi capire, al racconto di esempi o anchea cenni, sobri e discreti, a dati di cultura,relativi a eventi storici o a realtà che, anchevagamente evocate, suscitavano qualcosanella mente degli ascoltatori.

Il primo dei due accorgimenti è ben no-to, e rimanda addirittura alle parabole deivangeli. Con il secondo le cose vanno diver-samente. A colpire non è l’intelligibilità delracconto o del dato, ma, al contrario, il mi-stero in cui il tutto resta avvolto. Si aggiun-ga che l’ascoltatore è un po’ costretto adare autorevolezza e rispetto all’oratore,che mostra, con prove irrefutabili, di essereistruito, uno - cioè - di quelli che hanno

studiato. Si sa, però, che non tutti i progettivanno a buon fine. Qualcosa può rovinosa-mente franare. Mi capitò, infatti, di doverprender atto di questo aspetto così dolentedella condizione umana proprio ascoltan-do una predica, tanti anni fa. L’oratore -uno zelante parroco che dava l’impressio-ne di combattere licenziose e innominabilidevianze - diceva con grande impeto chesono inimmaginabili gli abissi a cui puòspingere la lussuria.

Non che in linea di principio si possaobiettare un gran che, ma, nel procederedi quell’eloquenza, qualcosa non funzionò.Nulla di grave, tant’è vero che quasi nessu-no deve essersene accorto. C’era stato, in-fatti, il ricorso, da parte sua, al secondo deidue accorgimenti sopra accennati. Egliinfatti, desideroso di desumere, da vicendedi grandi personaggi storici, prove irrefu-tabili della tesi che lo animava nella suaoratoria, disse con scroscianti parole: «Percapire a cosa può condurre la lussuria,dovete ricordare che Lutero tradì la Chie-sae sposò Anna Bolena». Rimasi (ma forse- ahimè - io solo) trasecolato. Messa così,la frase sembrava inadatta a far capire ladifferenza fra le nozze e il tradire la Chiesa,

Sono sotto gli occhi di tutti le differen-ze tra il clero che fu e quello di oggi, per nondire di quello che verrà, ancora totalmenteimmerso nelle ombre dell’incerto e dell’im-prevedibile. Isoliamo un punto su cui faruna piccola sosta al proposito. Si tratta delministero della predicazione, pietra di pa-ragone specialissima - mi pare - per ren-dersi conto delle differenze abissali ormaiconsolidate fra il tempo che fu, quello cheè e quello che sarà. Nei decenni appenatrascorsi la predica (oggi si dice omelia, masiamo sempre lì) si svolgeva in contestiumani e sociali dei quali è persino difficileserbare memoria. Gli ascoltatori, usciti sìe no dall’analfabetismo, avevano nel-l’ascolto della predica quasi l’unica possi-bilità di accedere a un pensiero su temi noncerto identici a quelli della ferialità e delloro vissuto, a cui l’oratore doveva pur ac-cedere, riuscendovi solo se dotato di spe-ciali qualità.

Non che oggi, in un mondo mutato, nonesistano problemi nell’esercizio di questoimportantissimo e assai difficile ministero.Un amico, assai colto e di raffinata dottri-na, mi disse una volta: «sunt lacrimae re-rum», ma non volli affrontare il tema con

ma c’era dell’altro, perché si sa come anda-rono le cose. La moglie di Lutero si chiama-va Caterina Bora, mentre Anna Bolenaaveva solo occupato uno dei posti riservatiall’équipe delle mogli di Enrico VIII. Unaperdonabilissima distrazione aveva scom-bussolato la fervente oratoria del buonparroco, senza, per altro, incidere sulla for-za persuasiva della sua voce tonante e del-l’incrollabile fermezza delle sue convinzio-ni.

Piccola appendice. Dopo la celebrazio-ne, in sagrestia, cercai di ricordare all’otti-mo oratore il posto esatto che andava as-segnato alle due celebri mogli. Altra mera-viglia per me. Il parroco mi ascoltò senzabattere ciglio. Mi chiedevo: era al correnteo no del come erano andate le cose riguar-do ai personaggi da lui citati nell’omelia?Mi giunse allora la voce maligna di un pic-colo demone, sussurrandomi che, sì, si erareso conto. Perdonai però, il parroco. I tem-pi erano quelli che erano. Per lui riconosce-re un errore pur piccolo e da nulla di frontea un ragazzo di liceo, era impossibile, quasicome per Lutero prendere in moglie AnnaBolena.

[email protected]

CLERO CHE FU

Era convinto che Lutero avesse sposato Anna Bolena

di Giuseppe Cremascoli

Per persone separate, divorziate e in una nuovaunione: proprio per loro è pensato “Oltre”, uno “spaziodi incontro nella fede” che prevede momenti di pre-ghiera, meditazione sulla Scrittura ed eventualmentelo scambio in gruppo. È sempre l’Ufficio pastorale perla famiglia della diocesi di Lodi a curare la proposta,che riprende un’attenzione bene esplicitata anche nell’Amoris Laetitia. Si può fare riferimento al direttoredell’Ufficio, don Antonio Peviani (331 8699407, [email protected]), e a Luca e Annamaria Alquati (3451019642, [email protected]).

L’invito parte con il 5 ottobre al Collegio Vescovile,

CAMBIAMENTI I seminaristi di Crema e di Vigevano saranno stabilmente a Lodi

Aperto il nuovo anno di SeminarioEcco i nomi di tutti i responsabili

Lunedì 24 settembre, con lasanta Messa solenne nella Cappellamaggiore del Seminario presiedutada Mons. Corrado Sanguineti, ve-scovo di Pavia, e concelebrata daivescovi di Lodi, Crema, Cremonacon tutti gli educatori e insegnanti,ha avuto inizio l’anno formativo delSeminario, segnato da una impor-tante novità: la presenza stabile aLodi anche dei seminaristi di Cre-ma e di Vigevano. La decisione èstata presa dai vescovi interessati,insieme ai rispettivi rettori, comeesito di un lavoro di riflessione e disperimentazione portato avanti or-mai da alcuni anni. La comunità delSeminario pertanto è costituitaquest’anno da 10 seminaristi di Lo-di, 3 di Crema e 2 di Vigevano.

Nella stessa giornata di lunedìsi è tenuto il Collegio dei docentidello Studio teologico. Nel corsodella riunione il Vescovo Maurizioha reso noto ai docenti e agli educa-tori il nuovo organigramma del Se-minario di Lodi, mentre il preside,don Antonio Facchinetti, ha comu-nicato che anche i seminaristi diPavia frequenteranno a partire daquest’anno lo Studio teologico deiseminari riuniti che ha sede a Lodi.

Qui di seguito l’organigrammadegli educatori del Seminario.

Rettore di Lodi:don AnselmoMorandi.

Rettore di Crema:don GabrieleFrassi (presente nei giorni di lunedì– mercoledì – venerdì)

Rettore di Vigevano:don MauroBertoglio (presente il mercoledì)

Padre spirituale di Lodi:don EliaCroce (presente il mercoledì e il gio-

vedì e disponibile con personaleaccordo)

Padre spirituale di Crema: donAlessandro Vagni (presente il mer-coledì)

Confessore:Mons. DomenicoMorstabilini (presente il venerdìmattina)

Assistente di Comunità: don Si-mone Ben Zahara

Economo:Antonio ColombiCollaboratore del Rettore per le

questioni tecniche: Pietro TonaniCommissione amministrati-

va:Rettore, in qualità di presidente;rappresentante dei sacerdoti resi-denti in Seminario (mons. RobertoVignolo); preside degli Studi teolo-gici (don Giovanni Cesare Pagazzi)– parroco designato dal vescovo(don Dino Monico) – laico designatodal vescovo (Luigi Lupi). Segretariodella commissione, senza diritto divoto, è l’economo. n

La Messa di lunedì pomeriggio, presieduta dal Vescovo di Pavia (nella foto accanto al Vescovo di Lodi) è stata seguita dal Collegio dei docenti

Continuano nelle parrocchiedella Diocesi gli ingressi dei nuoviparroci.

Don Giuseppe Castelvecchioinvece farà il suo ingresso nellaparrocchia di San Fiorano dome-nica 30 settembre alle 17.30.

Don Castelvecchio sostituiscecome Pastore di San Fiorano donLuca Maisano, che invece guideràpresto le parrocchie di Castelnuo-vo bocca d’Adda e di Maccastor-na. Don Maisano farà il suo in-gresso a Castelnuovo domenica7 ottobre alle 17.30. Il parrocouscente, don Antonio Boffelli, perraggiunti limiti di età , ha ricevu-to l’incarico di collaboratore pa-storale nella stessa comunità diCastelnuovo.

Infine, don Giancarlo Malcon-tenti, che a Cerro al Lambro giàricopriva l’incarico di ammini-stratore parrocchiale, sarà festeg-giato dalla comunità ma comenuovo parroco durante la santaMessa della sagra, in programmasabato 6 ottobre alle 18. n

L’INGRESSO

DomaniSan Fioranoaccoglieil parroco

Don Giuseppe Castelvecchio

quando ci sarà l’introduzione a tutto il cammino dell’Uf-ficio pastorale per la famiglia e la presenza del profes-sor Robert Cheaib.

Tutti gli altri incontri di “Oltre” si tengono, comedi consueto, il sabato pomeriggio dalle 15 alle 18 a CasaBetania, in via Martin Lutero a Lodi. E in linea con tuttala proposta annuale dell’Ufficio, il tema di “Oltre” sarà“Parlava loro in parabole”. Ecco qui di seguito date eprogramma: sabato 10 novembre 2018, “Il seminato-re”; il 15 dicembre, “Le vergini sagge e le vergini stolte”;il 12 gennaio 2019, la “Parabola degli operai”; il 9 feb-braio, “La parabola della pecora perduta”; il 9 marzo,“La parabola del ricco stolto”; il 13 aprile, “La paraboladei due figli”; il 18 maggio, “La parabola in arte”. Laconclusione sarà con il fine settimana a Caresto (PesaroUrbino), dal 28 al 30 giugno 2019. n R. B.

UFFICIO FAMIGLIA“Parlava loro in parabole”,al via gli incontri di “Oltre”

CHIESA I SABATO 29 SETTEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I III

incendiaria. In Ebraico Dio che èspirito significa che è un uragano,una tempesta, una potenza irresi-stibile. La spiritualità è appassio-nante nei confronti dell’esistenza,la vita religiosa una delle più gran-di passioni umane. Diceva don Lo-renzo Milani che quando un cri-stiano muore ci sia qualcuno chepiange, ma anche qualcuno che ti-ra un sospiro di sollievo, altrimentiche cristiano sarebbe stato?». DaMadeleine Delbrêl a Marco Aurelio,da Charles De Foucault a EvagrioPontico dei Padri del deserto, daRomano Guardini al francescanesi-mo, con i detti ebraici a fare da sas-solini segna – cammino (uno pertutti, sul giusto combattimento:«Da quando ho vinto l’ira la tengoin tasca, tutte le volte che ne hobisogno la tiro fuori»), don Cazzu-lani ha appassionato sui tratti diquella vita interiore «bisogno cheognuno si porta dentro». E se unoccidentale sta davanti alla tvquattro ore al giorno… «Io cerco perquattro ore la settimana, due da-vanti ai libri. Una volta l’anno miritiro in solitudine, ripenso ai gior-ni passati. Quasi sempre mi vienequalche buona idea», ha dichiara-to…. Bill Gates.

Martedì 9 intervengono donEnrico Bastia e monsignor BassanoPadovani. n Raffaella Bianchi

UNITALSI Conto alla rovescia per il viaggio nel doppio anniversario

A Lourdes con il Vescovo,in 285 al pellegrinaggio

Pellegrini e malati in preghiera alla grotta di Massabielle

di Luisa Luccini

Conto alla rovescia per il tra-dizionale pellegrinaggio a Lour-des della sottosezione di Lodidell’Unitalsi. Ed in partenza c’èun folto gruppo di pellegrini lodi-giani, ben 285 quelli della Diocesidi Lodi che avranno la gioia dipotersi raccogliere spiritualmen-te nei luoghi dell’apparizione ma-riana assieme al vescovo monsi-gnor Maurizio Malvestiti. Spette-rà al vescovo della Chiesa lau-dense, infatti, il compito di guida-re i partecipanti lodigiani nel lorocammino di fede, nell’ambito diun pellegrinaggio partecipato an-che dall’assistente Unitalsi donGiuseppe Bergomi, dal parroco diCodogno monsignor Iginio Passe-rini e da don Cristiano Alrossi.

L’appuntamento è ormai im-minente, con il pellegrinaggio fis-sato dal 6 all’11 ottobre (per chiviaggia in pullman) e dal 7 al 12ottobre (per chi viaggia in aereo),nell’ambito di un’esperienza chequest’anno assume un significatoparticolare, da momento che ri-corrono il 90esimo anniversariodella costituzione della sottose-zione Unitalsi di Lodi ed il160esimo anniversario delle ap-parizioni di Lourdes.

«Nel fare pellegrinaggio civengono richieste tre cose – in-terviene il presidente provincialedell’Unitalsi lodigiana Carlo Bo-satra - : partire dalle proprie caseaffidandosi ad una chiamata, cer-care nel santuario Colui che ci hachiamato facendosi aiutare daigesti di vicendevole servizio chefacciamo tra noi, tornare alle pro-prie case convertiti, cioè cambia-ti e pronti a rinnovare, nei propriluoghi abituali, i gesti di caritàche vivremo in questi giorni.Chiediamo al Signore, con l’inter-cessione della Vergine Maria, checi aiuti nel rispondere con fede,speranza e carità a queste richie-ste». n

Per la festa di Santa Teresa diGesù Bambino, lunedì 1 ottobre, lacomunità del Carmelo di Lodi invitatutti coloro che lo desiderasseroalla Messa solenne delle 7.15, al ter-mine della quale ci sarà la venera-zione e il bacio alla reliquia di SantaTeresa. La celebrazione sarà presie-duta dal cappellano del Carmelo,don Bassiano Uggè, e tutti i sacer-doti che lo vogliono, potranno con-celebrare. Teresa di Lisieux morì il30 settembre 1897, a soli 24 anni,a causa di una tubercolosi. Protet-trice dei missionari, delle missionie delle vocazioni, è stata proclama-ta Dottore della Chiesa da GiovanniPaolo II nel 1997. n

IL PRIMO OTTOBRELunedì la Messaper Santa Teresinacon la comunitàdel Carmelo di Lodi

Mercoledì 3 ottobre avrà luo-go la Santa Messa per gli ammala-ti al Santuario della Mater Amabi-lis di Ossago.

La felice coincidenza con ilmese di ottobre dedicato alla Ma-donna faciliterà una preghiera piùintensa per gli ammalati.

La celebrazione prevede alleore 15.30 il santo Rosario e a se-guire alle 16 la celebrazione euca-ristica con la benedizione e pre-sieduta dal parroco e a seguire lasupplica alla Madonna. È disponi-bile un sacerdote per le confes-sioni. Si può parcheggiare nel cor-tile dell’oratorio adiacente al San-tuario. n

OSSAGOMater Amabilistorna mercoledìla celebrazioneper i malati

Duecentocinquanta catechistida tutta la diocesi sono stati allaprima delle “Tre sere” di formazio-ne, martedì 25 settembre in Semi-nario Vescovile. Esauriti i posti asedere e quelli in piedi, prendeva-no appunti sul pavimento e negliangoli. C’erano i catechisti che fan-no servizio da una vita e ogni annosi rimettono in ascolto; c’erano ipiù giovani, quei 14 e 15enni ai qua-li l’intera assemblea ha riservatoun applauso carico di augurio e af-fetto. La serata si è aperta con ilpassaggio tra il direttore dell’Uffi-cio catechistico diocesano “uscen-te”, monsignor Bassano Padovani,e il nuovo direttore, don GuglielmoCazzulani. Monsignor Padovani hapresentato la proposta dell’anno edato il benvenuto a don Cazzulani.

Accattivante come sempre, di-sarmante, ironica e profondissimanella sua concretezza, la riflessio-ne di don Guglielmo. Al centro, lavita spirituale, sulla traccia del te-sto Cei “Comunicare il Vangelo inun mondo che cambia”.

Ha precisato don Cazzulani:«Spiritualità non è uguale a spiri-tualità cristiana. La spiritualità cri-stiana ha vita interiore, esperienzacomunitaria, ascolto perseverantedella Parola di Dio, preghiera - dia-logo. La Messa non come una tisa-na per star calmo o un centro be-nessere, ma un’esperienza un po’

INCONTRO Partecipanti da tutta la diocesiNella prima “tre sere”un applauso di affettoai catechisti più giovani

Oltre 250 catechisti raccolti per il primo incontro, guidato da don Cazzulani

La misericordia come criteriodi riforma per la teologia e peruna rinnovata prassi della Chiesa:riprendono anche quest’anno gliincontri del Movimento ecclesialedi impegno culturale (Meic), conuna serata sulla misericordia, te-ma caro a Papa Francesco. Ospiteil prof. Roberto Mancini, ordinariodi Filosofia teoretica all’universi-tà di Macerata. L’incontro, dal tito-lo “Il Vangelo della Misericordia.Una possibilità per la Chiesa e laTeologia”, avrà luogo il 9 ottobrealle 21 nell’aula magna del Liceo“Verri”.

Il prof. Mancini era già statoospite del Meic nel 2013, per unaconferenza dal titolo “Le idee ere-tiche”: questa volta invece offriràalcuni spunti di riflessione sul te-ma della misericordia, intesa co-me viva forza di cambiamento. Ildocente universitario, oltre allenumerose pubblicazioni in ambi-to teologico, sociale ed economi-co, ha anche scritto un libro sultema, dal titolo “Il senso della mi-sericordia” (2016, Edizioni Rome-na), che sarà in vendita la seradell’incontro.

«Il senso del Vangelo – scrive

Mancini - non va cercato in unconcetto o in una dottrina, perchéinvece è un invito: l’invito alla fe-licità indistruttibile, l’invito allavita vera che non ha fine. La mise-ricordia è la soglia d’accesso perchi sceglie di seguire questo invi-to. È come una voce che con tene-rezza chiama ciascuno per no-me».

Quest’anno il Meic proponeanche delle serate di ulteriore di-scussione sui temi affrontati neisingoli incontri: l’appuntamentodel 10 dicembre sarà dedicato allariflessione sull’incontro col prof.

Mancini. «Cuore del Vangelo stes-so, quindi della vita del credente,il tema della misericordia dovreb-be essere più che conosciuto ma,in realtà, sappiamo che non è così- dice Giuseppe Migliorini, presi-dente del Meic -. Travisamenti,errori, interessi, manipolazioni,

sono tutti fattori che molto spes-so hanno appannato il Vangelo eoffuscato la misericordia. Il rela-tore, che conosciamo e apprezzia-mo per la sua brillantezza e chia-rezza nell’esporre anche i temi piùcomplessi, ci aiuterà a toglierequeste scorie, a eliminare quegliimpedimenti culturali, strutturali,ambientali, psichici e a volte per-sino religiosi che impediscono diriconoscere nella “Misericordia”la sua vera natura e le conseguen-ze anche pratiche della sua tradu-zione nella vita». n Lorenzo Crespiatico

Mancini ospite del Meic nel 2013

IL MOVIMENTO Il primo appuntamento, che sarà di martedì, mette al centro la misericordia come via per la Chiesa e la teologia

Riprendono le serate del Meic di Lodi:il 9 ottobre relatore Roberto Mancini

IV I CHIESA I SABATO 29 SETTEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI

VISITA PASTORALE Ieri monsignor Malvestiti ha concluso le sue giornate a Galgagnano in due luoghi di lavoro

Il capitale umano, ricchezza di un’azienda

sto non mi stanco di ripetere cheognuno, secondo le proprie possi-bilità e il proprio ruolo, deve impe-gnarsi per il lavoro, soprattuttoper i giovani».

La ditta, in pochi anni, ha quasiraddoppiato i propri addetti, cheattualmente sono una novantina,e si occupa di macchine per la tra-sformazione del cartone ondulatoe di quaderni di carta, sotto la di-rezione del managing directorUwe Ernst Hartmann.

Oltre alla ex-Curioni il Vescovo,sempre accompagnato dal parro-co don Virginio Moro, ha visitatoanche l’officina meccanica Coraz-za, guidata da Felice Corazza e dal-la moglie Mirella Tansini. Una pic-cola azienda meccanica con setteaddetti che ha accolto con gioia ilPastore della Chiesa di Lodi. n

Alcuni momenti della visita di monsignor Malvestiti alla ex Curioni di Galgagnano, oggi-BW Papersystems.Sotto la visita del Pastore all’officina meccanica Corazza

di Federico Gaudenzi

Anche a Galgagnano, la visitapastorale non ha trascurato i luo-ghi di lavoro, dove si concretizza-no le ambizioni, le speranze, maanche le fatiche della vita quoti-diana, dove si esprime la dignitàdell’uomo che plasma il creato ene trae il profitto per realizzare ipropri progetti di vita. Il VescovoMaurizio, ieri mattina, è stato invisita alla ditta Curioni, storicomarchio lodigiano che è stato ac-quisito dalla BW Papersystems,che fa parte del gruppo americanoBarry-Wehmiller. BW, però, oltread essere l’acronimo del gruppo,significa anche “Better world”,mondo migliore, come ha spiegatoil coordinatore della sicurezzaGiorgio Zigliani al vescovo. «Il nu-mero uno della ditta, l’americanoBob Chapman, pone particolareattenzione sui lavoratori, sul temadella sicurezza ma anche sullapromozione di stili di vita corretti.Infatti siamo stati premiati per ilnostro impegno nella promozionedella salute nei luoghi di lavoro».

Il vescovo Malvestiti, ascoltan-do le parole dei lavoratori, è rima-sto affascinato dalla filosofia cheguida l’operato dell’azienda, sinte-tizzata dal titolo del libro scrittodallo stesso Chapman: Tutti con-tano – Avere cura dei dipendenticome se fosse la propria famiglia.

«Quando visito un luogo di la-voro, sottolineo sempre quantosia fondamentale mettere al cen-tro la persona, il capitale umano,vera ricchezza di un’azienda – hacommentato il Vescovo -. È bellosapere che questa impresa è gui-data da simili indicazioni, che ciconfermano come la centralitàdella persona sia indispensabileanche per avere il giusto profitto».

Il Vescovo ha attraversato gliuffici e incontrato gli impiegati,mentre nell’area produttiva hastretto la mano agli operai, con unaugurio particolare ad uno di loro,al suo ultimo giorno di lavoro pri-ma della pensione.

«Ho letto un articolo in cui siaffermava che il mercato del lavo-ro contemporaneo chiama i lavo-ratori ad unire linguaggi nuovi,matematica, creatività. Il linguag-gio migliore, per noi, è semprequello della solidarietà – ha dettoil vescovo ai lavoratori -. Per que-

Il Vescovo ha apprezzato lo “stile” della ex Curioni e la filosofia che guida il suo attuale proprietario nel mettere al centro la persona

«Oggi i lavoratori devonounire linguaggi nuovi: il linguaggio migliore, per noi, è sempre quello della solidarietà

CHIESA I SABATO 29 SETTEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I V

Non si può nascondere che le parrocchie di Sant’Antonio in Coltu-rano e San Giacomo Maggiore in Bal-biano, seppure incardinate nella diocesi lodigiana, guardino a Milanoper via della propria posizione e del-la popolazione che le abita che, toltoun nucleo storico, è in gran parte formata da cittadini sfuggiti al caosdella metropoli. Due parrocchie di-stinte, ma affidate quasi sempre aun unico parroco, che dal settembre2013 è don Andrea Coldani. «Coltu-rano nasce come agglomerato di ca-scine – spiega il parroco -, mentre Balbiano si è sviluppato prima comepaese, con alcune realtà commer-ciali durate fino agli anni Settanta.Negli anni Novanta si è aggiunto ilboom di residenti provenienti da Milano, che però faticano ad entrare

nella vita di un paese che è anche molto disperso logisticamente. Unpaese che rischia di diventare “dor-mitorio”, in cui però la realtà parroc-chiale combatte le divisioni e creaaggregazione e comunità: «La par-rocchia è un ente di aggregazione,anche per i ragazzi, e difatti è bellovedere famiglie e giovani impegnatiin parrocchia, vedere che hanno svi-luppato anche un percorso di fedematura. E che inoltre si impegnanoe collaborano nelle varie attività».Nonostante questo, il parroco am-mette di vivere in una realtà forte-mente secolarizzata: «È un paese diverso rispetto a quelli, non so, del-la Bassa lodigiana: qui la tradizionetiene fino a un certo punto, e la fedeè una scelta più che una consuetu-dine. È un fatto positivo, per certi

versi, ma che ci obbliga a lottare quotidianamente per coinvolgerele persone».

In attesa dell’arrivo del vescovoMaurizio, don Andrea Coldani ha giàcoinvolto i fedeli in un percorso dipreparazione: «Abbiamo sottolinea-to l’importanza della figura del ve-scovo come successore degli apo-stoli, come occasione di fede, comeoccasione per compattare la comu-nità cristiana verso la diocesi di Lo-di, a cui apparteniamo, benché te-niamo il rito ambrosiano».

«Unire la comunità – prosegueil sacerdote -, ma anche avvicinarechi invece non si sente ancora partedella parrocchia. Speriamo che la presenza del Vescovo possa almenoinnescare la curiosità in chi magariha soltanto un rapporto di cordialità

con il parroco, che in questo modopossa essere richiamato a qualcosadi più profondo delle sole iniziativesociali o di aggregazione». Richia-mare, insomma, a una domanda difede, che passa anche attraverso leiniziative meno “canoniche”, comela mostra fotografica legata alla di-mora episcopale: «La casa del ve-scovo è mostrata nella sua semplici-tà, per dimostrare che monsignor Malvestiti è una persona normale,vicina a noi». n Federico Gaudenzi

Don Coldani è parroco da 5 anni

L’INTERVISTA La parrocchia guidata da don Coldani proporrà anche una mostra sulla casa episcopale

In una realtà molto secolarizzatail richiamo a una domanda di fede

VISITA PASTORALE Domenica mattina l’apertura solenne con la celebrazione eucaristica delle 10.30

Il Vescovo a Colturano e Balbiano

Il programma della visita pasto-rale nelle parrocchie di Colturanoe Balbiano si snoda nelle prossimedue settimane.

Domani mattina è prevista l’ac-coglienza del Vescovo alla parroc-chiale di Sant’Antonio in Colturano,con la celebrazione della Santa Messa alle ore 10.30. A seguire, l’in-contro in municipio con il sindacoe i rappresentanti dell’amministra-zione comunale, e il pranzo comu-nitario in oratorio.

Nel pomeriggio di domani, il ve-scovo Maurizio incontrerà i ragazzidella catechesi delle due parrocchiee le loro famiglie a Balbiano, quindivisiterà i cimiteri di Balbiano e Col-turano.

Martedì 2 ottobre, al mattino, ilvescovo sarà ospite delle scuole dell’infanzia e in seguito visiterà alcuni malati nelle loro abitazioni.Il pomeriggio sarà dedicato ai postidi lavoro. Mercoledì il Pastore in-contrerà gli adolescenti e i giovanidell’oratorio di Balbiano in una cenacomunitaria, a cui seguirà l’incon-tro con il gruppo di lettura.

Venerdì 5 ottobre, monsignorMalvestiti presiederà la recita delSanto Rosario e la fiaccolata alla chiesa parrocchiale di Balbiano. L’accoglienza del vescovo a Balbia-no con la celebrazione della SantaMessa presso la parrocchia di SanGiacomo Maggiore sarà però la prossima domenica, 7 ottobre, alleore 10.30. A seguire, alle 11.45, ci sa-rà l’inaugurazione della mostra fo-tografica del circolo fotografico Parvum, dedicata alla Chiesa e allacasa del Vescovo. Nel campetto del-l’oratorio di Balbiano, a seguire, cisarà un aperitivo offerto dalla Pro

Loco del paese. Tra le numerose oc-casioni di incontro della comunitàcon il pastore lodigiano, non man-cheranno le visite agli ammalati eai bisognosi della parrocchia, e lavisita presso alcune realtà del mon-do produttivo.

La settimana successiva, inve-ce, il vescovo incontrerà il ConsiglioPastorale e il Consiglio Affari Eco-nomici, oltre agli operatori pastoralidei vari gruppi della parrocchia. n Fe. Ga.

La chiesa parrocchiale di Balbiano, intitolata a San Giacomo Maggiore

Visita pastorale del vescovo MaurizioVICARIATI DI PAULLO E SPINO D’ADDA

Chiesa di Lodi

Celebrazione Eucaristica nelle comunità parrocchiali

Gradella - Reliquiario di San Bassiano in argento

“...uscirono... evangelizzando”

SETTEMBRE 2018SABATO 8 Paullo ore 18.00LUNEDÌ 10 Celebrazione Vicariale al Pratello ore 21.00 DOMENICA 16 Spino d’Adda ore 10.00SABATO 22 Gradella ore 18.00DOMENICA 23 Nosadello ore 10.00 Galgagnano ore 11.15DOMENICA 30 Colturano ore 10.30

OTTOBREDOMENICA 7 Balbiano ore 10.30 Mignete ore 15.15DOMENICA 21 Muzzano ore 9.00 Zelo Buon Persico ore 10.30DOMENICA 28 Tormo ore 9.15 Crespiatica ore 10.30

NOVEMBREDOMENICA 4 Dresano (chiesa Madonna delle Grazie) ore 10.30DOMENICA 11 Casalmaiocco ore 10,30SABATO 17 Mulazzano ore 17.30DOMENICA 18 Cassino d’Alberi ore 10.00DOMENICA 25 Boffalora d’Adda ore 10.00

DICEMBREDOMENICA 2 San Barbaziano ore 9.30 Tribiano ore 11.00SABATO 8 Dovera ore 10.00DOMENICA 9 Postino ore 11.00 Roncadello ore 18.00DOMENICA 16 Quartiano ore 9.45 Cervignano d’Adda ore 11.00SABATO 22 Cadilana ore 20.30DOMENICA 23 Abbadia Cerreto ore 9.30 Corte Palasio ore 11.00

GENNAIO 2019SABATO 12 Marzano ore 17.00DOMENICA 13 Merlino ore 10.30 Comazzo ore 17.00DOMENICA 20 Lavagna ore 10.30

(Lc 9,6)

La chiesa parrocchiale di Sant’Antonio in Colturano

VI I CHIESA

Stiamo poi lavorando, anche quadi concerto con tutte le ammini-strazioni locali della zona, ad unprogetto di trasporto pubblicodel melegnanese: abbiamo pre-sentato un piano dedicato, e miauguro che l’Agenzia Trasporti,che sta definendo il nuovo as-setto del trasporto, tenga contodelle richieste e delle propostedi quest’area. Il piano che soste-niamo è frutto di collaborazionee lavoro comune da parte di entilocali che hanno caratteristicheed esigenze simili».

Sicurezza sulle strade, ma anche at-tenzione alla vivibilità di un comuneche, per quanto piccolo, offre occa-sioni di incontro.«Si, per un amministratore di uncomune delle dimensioni di Col-

operatori privati decidano discommettere sul rilancio dellecascine oggi abbandonate, e ci siaiutino a disegnare il volto futu-ro della nostra comunità. Unesempio è la Corte Granda, pro-prietà del Pio Albergo, o quelloche è conosciuto come “Mona-stero di Colturano” che in realtàsi è scoperto essere la casa dicampagna di Antonino Fregoso,poeta amico degli Sforza che quiveniva a cacciare e riposare».

Una storia antica, quella di Coltura-no, ma solo in parte conosciuta.«Vero, a parte le scoperte fattesulla presenza del Fregoso, diqualche documento che attestala presenza in loco di marcite erisaie e di legami con personaggistorici di pregio, le conoscenzestoriche che abbiamo su questazona le dobbiamo alle ricerchefatte da appassionati locali.Qualche anno fa l’amministra-zione ha pubblicato il volume re-alizzato da Sergio Leondi, bennoto storico e ricercatore, che harivelato diverse curiosità e par-ticolarità, ma quello che sappia-mo è che questa zona, in passa-to, era soprattutto luogo di vil-leggiatura e svago dei nobili mi-lanesi, che qua venivano a cac-ciare nel fitto bosco che sorgevalungo le rive dell’Addetta».

L’Addetta appunto, un vero e pro-prio fiume che taglia il territorio eche è oggetto di vanto e orgoglio. Eche può sfoggiare, nel territorio diBalbiano, una vera e propria “chicca”che forse pochi conoscono.«Si, Balbiano è realtà importantequanto Colturano, e nella suastoria c’è un legame fortissimocon la città di Milano. Il ponteche permette di superare l’Ad-detta, e che probabilmente èsempre esistito per consentiredi raggiungere la chiesa parroc-chiale, nella forma attuale è sta-to costruito, su ordine degli au-striaci e per diretto impegno del-l’Illustrissimo Magistrato Contee Marchese Paolo Camillo D’Ad-da, nel 1765. Il ponte, che vale lapena di ammirare e che è orgo-glio dei balbianesi e non solo,

Un esempio?«È il complesso di villette la cuirealizzazione è iniziata una de-cina di anni fa su un’area centra-le del nostro comune. Il progetto,che adesso è ripartito e ci augu-riamo arrivi a completamento,prevede oltre alle abitazioni,una palazzina a L, una piazza espazi commerciali che, sulla car-ta, dovrebbero realizzare quelcentro che Colturano, nato comeaggregazione di realtà agricole,non ha e di cui avrebbe bisogno.Ci sono poi altri spazi e altrestrutture che potrebbero diven-tare occasione di recupero e cre-scita per il nostro comune, ma lecui proprietà (in diversi casi ilPio Albergo Triulzio, che in zonaha una lunga storia di proprietà,ndr) al momento non sembranoaver trovato proposte o idee peril rilancio».

In parte la mancata crescita è dovutaanche ad una serie di vincoli ambien-tali, sia per l’inserimento nel ParcoSud sia per la caratteristica agricoladel territorio. Diventa quindi difficileipotizzare nuovi insediamenti.“Certamente, ma esistono diver-si edifici che potrebbero essererecuperati e trasformati in nuo-ve ricchezze per la vita sociale,culturale ed economica del no-stro comune. La speranza è che

In queste pagine, alcune immagini della realtà di Colturano

vanta un piccolo importantissi-mo “gioiello”: il ponte “a schienad’asino” ha un legame strettissi-mo con il Duomo di Milano, delquale condivide lo stesso tipo dimarmo. Una curiosità, che dimo-stra tra l’altro come il corso d’ac-qua fosse in passato non una se-parazione ma un importantissi-mo tratto d’unione».

I corsi d’acqua come “strade comuni-tarie”, per una realtà che, proprio inquanto piccola, ha fatto della colla-borazione con i vicini di casa uno deisuoi punti di forza.«Si, da tempo abbiamo in attouna collaborazione strettissimacon Vizzolo, con il quale condivi-diamo servizi e intenti. Dicosempre che l’essere piccoli è cer-tamente un vantaggio, ma esi-stono anche controindicazioni ei progetti che abbiamo in campoper Colturano richiedono faticaed impegno a volte immani. Il 30per cento delle nostre risorse so-no impegnate per garantire ser-vizi e scuole, e il mantenimentodi un livello di attenzione allaspesa sociale che riteniamo do-verosa. In questo modo resta po-co spazio per altre progettuali-tà».

Sorvolando, come doveroso, sull’im-pegno che Colturano e Vizzolo assol-veranno domani, 30 settembre, conil referendum sull’ipotesi di fusione,parliamo di cosa potrebbe fare l’an-no prossimo, qualora, finito il man-dato, Colturano tornerà alle elezioni.«L’ho già detto e lo ribadisco,qualora non dovesse passare ilprogetto di fusione, io mi rican-diderò. Stiamo lavorando per ga-rantire vivibilità e sicurezza nelnostro comune, e ci sono una se-rie di progetti destinati ad esse-re portati avanti. Tra questi, lasoluzione all’annoso problemadella viabilità all’ingresso delcomune, dove gli insediamentiindustriali, terziari e logistiche,decisi negli anni ‘90, hanno crea-to un oggettivo problema di via-bilità e sicurezza. Con le realtàpresenti stiamo lavorando pertrovare soluzioni, e se mi rendoconto che il provvedimento dame adottato (un’ordinanza chevieta il transito ad auto, cicli emotocicli in via Dalla Chiesa,ndr) ha creato perplessità e po-lemiche, confermo di aver volu-to garantire la sicurezza dei mieicittadini».

Possiamo scendere nei particolari?«La presenza di mezzi pesantisulla sede stradale è troppo im-ponente per non ipotizzare ri-schi concreti. Aspettiamo che ilprogetto annunciato, che do-vrebbe garantire una netta ridu-zione di tir sull’asse stradale,trovi attuazione, ma nel frat-tempo ribadisco come la sicu-rezza sia obiettivo primario.

di Barbara Sanaldi

Piccolo centro costruito co-me una punta di triangolo incu-neata tra le provinciali Cerca eSordio-Bettola, attraversato dal-le acque dell’Addetta e caratte-rizzato dalla “doppia identità” le-gata alle sue due frazioni, Coltu-rano appunto, e Balbiano, doveha sede il Municipio “realizzatoqui forse proprio per unire i duecentri abitati, un tempo nucleicollegati solo da strade di cam-pagna”, dice il sindaco, MarilenaDosi, impiegata 59enne, al suoprimo mandato alla guida di unalista civica di centrosinistra.Duemila e poco più abitanti, tan-te aree verdi inserite nei confinidel Parco Sud e un numero ele-vato di cascine, molte delle qualiormai in disuso, Colturano è unodei pochi comuni che «negli ulti-mi anni ha assistito ad un bas-sissimo tasso di espansione».

Quello dei nuovi insediamenti è unodei “tasti dolenti” per il comune,sembra di capire...«In parte si, abbiamo assistito, apartire dal 2007, al declino diquella che era la caratteristicaprincipale di Colturano, e cioè diessere un’importante realtàagricola, attiva e vitale. Moltedelle cascine, che rappresenta-no la storia stessa della nostracomunità, hanno terminato laloro attività. C’è stato così uncerto interesse da parte di socie-tà immobiliari che avevano vi-sto negli edifici ormai abbando-nati la possibilità di realizzarenuove abitazioni ma la crisi delsettore, e una serie di fattori didifficile interpretazione, hannofatto sì che qualcosa, a Coltura-no, si inceppasse».

PARLA IL SINDACO Come il primo cittadino Marilena Dosi guarda al futuro

Il nostro impegno? Non trasformare Colturano e Balbiano in dormitorioMolte delle cascine, che rappresentano la storia stessa della nostra comunità, hanno terminato la loro attività

I SABATO 29 SETTEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I VII

Movimenti migratoriA testimonianza delle vitalità de-mografica di Colturano sono i tassi di natalità che negli ultimi anni non sono mai scesi sotto il 9 per mille, toccando però anche punte del 14 o 15 per mille (ad esempio nel 2016 e nel 2012). Ne-gli ultimi sei anni i nuovi nati so-no stati ben 148, a fronte di 74 de-cessi. La crescita del paese è in-somma stata sostenuta soprat-tutto dal tasso naturale, perché nello stesso periodo il numero di residenti che si sono trasferiti al-trove (590) ha superato, sia pur dipoco, quello dei nuovi arrivati (577). Relativamente modesti i movimenti da e per l’estero (28 espatri contro 58 nuove iscrizio-ni in sei anni), con un trend di ar-rivi per altro in ripresa nel 2017 (16), dopo due anni di segno op-posto.

Gli stranieriLa presenza di stranieri a Coltu-rano ha toccato il suo massimo proprio alla rilevazione del 1° gennaio scorso, con 180 residenti (91 maschi e 89 femmine), 28 in più rispetto ad un anno prima. Siamo all’8,5 per cento dei resi-denti, contro il 6,4 del censimen-to 2011. Una crescita comunque moderata. La comunità più rap-presentata è quella romena (50 residenti a inizio anno), seguita da quelle filippina (25), maroc-china (23) ed egiziana (14); poi al-tre 24 nazionalità con numeri in-feriori.

Oltre tre stranieri su quattro(138 pari al 76,7 per cento) hanno tra i 15 e i 64 anni; la quota di gio-vanissimi (34, 18,9 per cento) è sotto la media territoriale; gli an-ziani sono solamente 8 (4,4 per cento).

TerritorioIl boom demografico degli anni Novanta ha avuto per Colturano alcune conseguenze. Intanto l’in-cremento della densità demogra-fica, passata in dieci anni da 308 a 464 abitanti per chilometro quadrato, salvo poi stabilizzarsi nel primo scorcio del terzo mil-lennio (468 nel 2011). Poi – e so-prattutto – il rinnovamento del parco residenziale: tanto che l’età media del patrimonio abita-

tivo recente (cioè post 1962) è ri-masta in dieci anni pressoché la stessa (da 12,6 anni a 13,6), segno che le nuove abitazioni hanno compensato l’invecchiamento delle vecchie o le hanno sostitui-te; allo stesso modo l’indice di espansione edilizia registrato nel2001 era del 18 per cento contro l’11 del decennio precedente, mentre la quota di territorio oc-cupata da centri e nuclei abitati è salita tra il 1991 e il 2001 dall’11 al 14,8 per cento. E non a caso nel periodo la percentuale di case di proprietà è passata dal 66,7 al-l’80,5 per cento. Poi, di pari passo con la frenata demografica, an-che gli indici abitativi hanno “svoltato”: l’età media degli stabi-li è cresciuta di 9 anni in un de-cennio, l’indice di espansione edilizia è sceso al 12 per cento, addirittura la quota di territorio urbanizzata a fini residenziali si è ridotta al 12,2 per cento.

IstruzionePiù progressiva la crescita del li-vello medio di istruzione. L’incre-mento demografico ha spinto in su la quota di adulti in possesso di diploma o laurea (dal 25,7 al 45,1 per cento negli anni Novan-ta), quota che però ha continuato a rafforzarsi fino al 56,1 per cento del 2011, ultimo dato disponibile. Lo stesso è accaduto per i giovanifra i 30 e 34 anni in possesso di istruzione universitaria: erano il

di Aldo Papagni

Il suo boom demografico Col-turano l’ha registrato negli anni Novanta, quando la popolazione è aumentata del 50 per cento (dai 1.285 abitanti del censimento 1991 ai 1.934 delle rilevazioni 2001), a consolidamento dei pro-gressi già registrati nei due de-cenni precedenti. Niente male per un paese che, complice lo spopolamento degli anni Sessan-ta, si era ritrovato nel 1971 con unnumero di residenti (724), addi-rittura inferiore a quello registra-to ai tempi dell’Unità d’Italia, centoventi anni prima (754). Dal-l’inizio del terzo millennio, però, il paese ha rallentato i ritmi di crescita: in 17 anni ha aggiunto soltanto 170 abitanti fino a tocca-re il massimo di 2.105 (1.050 ma-schi e 1.029 femmine) al 1° genna-io 2018.

La composizioneSe Colturano sta invecchiando, lofa molto lentamente, con i giova-nissimi che ancora prevalgono sulla fascia d’età più avanzata. Al1° gennaio 2018, i minori di 15 an-ni erano infatti 356, esattamente come sei anni fa, pari a una quotapercentuale del 16,9 per cento contro il 18,1 del 2012. Nello stes-so arco di tempo i cosiddetti an-ziani, cioè i residenti con più di 64 anni, sono aumentati di 42 unità, passando da 277 a 319, per un incremento di un punto per-centuale, dal 14,1 al 15,1 per cento.

Praticamente stabile la fasciadi popolazione attiva (68 per cen-to), malgrado una crescita in ter-mini assoluti di quasi cento resi-denti (da 1.327 a 1.430). Gli indici di dipendenza sono di conse-guenza peggiorati: la dipendenzaanziani (rapporto tra over 64 e popolazione attiva) è passata da 20,9 a 22,5, la dipendenza giovani(rapporto tra under 15 e popola-zione attiva) è sceso da 26,8 a 24,9. Siamo comunque lontanis-simi dai dati medi della vicina provincia di Lodi, come pure per quel che riguarda l’indice di vec-chiaia (rapporto tra anziani e gio-vani), salito da 77,8 a 89,6 ma ben lontano dal 150 del territorio con-finante.

Dei 1.050 maschi in anagrafe,558 sono celibi (250 sono mino-renni) e 470 sono coniugati; delle 1.067 residenti di sesso femmini-le, le donne sposate sono 478, esattamente quante sono le nu-bili (199 le minori di 18 anni). I di-vorziati sono in tutto 38, divisi esattamente a metà tra uomini e donne; le vedove (63) sono più del triplo ei vedovi (20).

3,4 per cento nel 1991, sono saliti prima all’11,6, poi al 17,4 per cen-to. E, sempre ai dati dell’ultimo censimento, solo 9 giovani tra i 15 e i 24 anni hanno lasciato la scuola dopo la licenza media (erano 38 nel 1991 e 25 dieci anni dopo).

LavoroSempre in riferimento al censi-mento 2011 erano 64 i residenti diColturano che avevano un lavoroo lo stavano cercando, poco me-no di dieci anni prima. Ma se la quota maschile si era ridotta dal 76,5 al 70,8 per cento, quella fem-minile, che nel 1991 non arrivava al 42, ha continuato a crescere, fi-no al 56,9. In ripresa anche il nu-mero dei giovani tra i 15 e i 29 an-ni che non studiavano e non la-voravano: 15 ogni cento.

In altalena il tasso di disoccu-pazione: quello complessivo è sceso dall’11,3 del 1991 al 4,2 di dieci anni dopo per poi risalire al 5,4; stesso andamento per la componente maschile (dal 10 al 3,9, poi al 4,6 per cento) e per quella femminile (dal 13,7 al 4,7, poi al 6,4). Male i giovani con un tasso di disoccupazione risalito dal 15,5 al 24,3 per cento.

A comprimere il tasso di occu-pazione (dal 62,9 al 60,4) è invece la componente maschile, scesa nel 2011 al 67,6 per cento sui livel-li nel 1991 (a inizio millennio su-perava il 73); quella femminile, dopo il boom degli anni Novanta (da 36,2 a 52,3 per cento), si è in-vece stabilizzata (53,3 nel 2011).

Il terziario occupa quasi lametà della forza lavoro di Coltu-rano (46,7 per cento, con quasi dieci punti di incremento da ini-zio Duemila); l’industria perde appeal (in vent’anni gli occupati sono scesi dal 38,9 al 29,6 per cento), mentre il commercio è tornato sui livelli del 1991 (21,1 per cento, dal 24,7 del 2011) e l’agricoltura ha quasi dimezzato la percentuale di addetti (dal 4,6 per cento del 1991 al 2,6 dell’ulti-mo censimento). n

DOVE VA LA VISITA PASTORALE La sua vivacità è testimoniata da tanti aspetti

Negli anni Novanta fu un vero boomcon la popolazione cresciuta del 50%Il terziario occupa quasi la metà della forza lavoro: il 46,7 per cento, con quasi dieci punti di incremento dall’inizio del Duemila

turano è forse questa una dellesfide maggiori. Chi sceglie di ve-nire a vivere qua lo fa sia persfuggire al caos e all’inquina-mento della grande città sia pervivere serenamente, ma il ri-schio è che questi centri si tra-sformino in semplici dormitori.Nostro compito è così quello difavorire e incentivare l’aggrega-zione sociale, e in questo moltofanno le associazioni presentisul territorio, attive sia in camposociale, cosa che rappresenta unvalidissimo e prezioso sostegnoalla macchina comunale, sia incampo culturale, con feste, in-contri e rievocazioni (la cena sulponte, ad esempio, è appunta-mento irrinunciabile da anni,ndr) che rendono viva la nostrarealtà». n

VIII I CHIESA I SABATO 29 SETTEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI

Si è aperto nella preghiera e in-sieme al Pastore della Diocesi l’annovincenziano, giovedì 27 settembre.La San Vincenzo presente sul terri-

torio della diocesi di Lodi si è ritro-vata per la Messa con il vescovo monsignor Maurizio Malvestiti, nelpomeriggio nella cripta della Catte-

drale. La Santa Messa è stata presie-duta dal Vescovo e concelebrata dalconsigliere spirituale della societàSan Vincenzo monsignor Giacomo

Bersani. Si è aperto così un nuovo anno di impegno in favore dei pove-ri, seguendo le orme del fondatoreFederico Ozanam. n

La celebrazione eucaristica è stata concelebrata da monsignor Bersani

CON IL VESCOVO La Messa presieduta da monsignor Malvestiti ha dato l’avvio all’impegno della società

Si è aperto giovedì l’annodei vincenziani di Lodi

Sabato 29 settembre alle ore10.00 presso il Collegio Scaglioni invia P. Gorini si terrà l’annuale in-contro di aggiornamento per i Mi-nistri straordinari della Comunio-ne.

L’incontro sarà tenuto dal Di-rettore dell’Ufficio liturgico donAnselmo Morandi e avrà come te-ma la presentazione dell’esortazio-ne apostolica di Papa Francesco“Gaudete et exultate”.

Tutti i Ministri, comprese le re-ligiose, sono invitati a partecipare.

Il corso per i nuovi Ministristraordinari della Comunioneprenderà avvio sabato 6 ottobredalle 10.00 alle 11.30 presso il Semi-nario vescovile.

I candidati devono essere pre-sentati con lettera del parroco in-dirizzata al vescovo.

APPUNTAMENTI

Per i ministristraordinaridella Comunione

Sopra Robert Cheaib, scrittore e teologo, relatore della serata. Nel riquadro la copertina del sussidio

È oramai tradizione consolidata che la prima domenica di ottobre le diocesi lombarde,tramite i rispettivi uffici pastorali Migrantes, organizzino il pellegrinaggio regionale ditutti i migranti che vivono nelle nostra regione e nelle dieci diocesi presenti in Lombardia.Tale pellegrinaggio ha come meta, quest’anno, la città e la diocesi di Cremona. Potetetrovare a destra il programma della giornata.

Quest’anno la meta scelta è Caravaggio e anche a Lodi è in moto la macchina organizza-tiva per partecipare. Il ritrovo è previsto alle ore 11 presso la chiesa di San Giacomo, nellavia omonima di Lodi, per la partenza in pullman verso Caravaggio. Il pellegrinaggio inizieràalle ore 13.30 e si concluderà con la Santa messa alle ore 15,00. Il rientro a Lodi è previstoper le ore 17.30. n

si dimentichi l’attività del Con-sultorio “Centro per la famiglia”,in via Biancardi a Lodi: da questomese ad esempio è attivo un nuo-vo gruppo di auto – aiuto permamme, lunedì 1 ottobre si tieneil corso pre – parto, tra gli altriservizi ci sono la consulenza gi-necologica, psicologica, legale,sui metodi naturali.

Conclude don Peviani nel sus-sidio che sarà presentato vener-dì: «Le piccole cose quotidiane,nelle quali siamo immersi, sonodoni che le nostre famiglie posso-no gustare, attraverso i quali l’in-finito Amore ci avvolge. Ogni pa-rola, ogni gesto, se ne va per ilmondo e produrrà frutto». n

INCONTRO Appuntamento il 5 ottobre alle 21 presso il collegio vescovile

Gruppi famiglia,venerdì serala presentazionedel cammino

di Raffaella Bianchi

Sono le parabole a segnare ilpercorso proposto quest’anno aiGruppi famiglia da parte dell’Uf-ficio pastorale per la famigliadiocesano. Un percorso introdot-to dal sussidio che sarà presenta-to il prossimo venerdì 5 ottobrealle 21 al Collegio Vescovile. Conil titolo “Famiglia, parabola delPadre”, il testo comprende rifles-sioni di diverse persone che vivo-no e sono impegnate nella nostradiocesi. La serata avrà l’interven-to del professor Robert Cheaib,docente presso la Pontificia Uni-versità Gregoriana, la Facoltà te-ologica Teresianum e l’UniversitàCattolica, sede di Roma. Anchescrittore, Cheaib è stato tra l’altrocommentatore dell’Amoris Laeti-tia per “Famiglia Cristiana”.

Scrive don Antonio Peviani,direttore dell’Ufficio pastoraleper la famiglia, nella presentazio-ne del sussidio: «Magia delle pa-rabole: un linguaggio che contie-ne di più di quel che dice. Un rac-conto minimo, che funziona co-me un carburante: lo leggi ed ac-cende idee, suscita emozioni, av-via un viaggio tutto personale».E continua: «Gesù parla in para-bole per dirci che tutto ciò che

esiste è segno dell’infinito Amoredi un Padre che riempie l’univer-so dei suoi doni, magari piccolimentre noi li vorremmo grandi,talvolta incomprensibili mentrenoi li vorremmo sempre secondoi nostri criteri».

Ecco allora “Famiglie in ascol-to”, con la Veglia di Avvento perfamiglie, sabato 1 dicembre 2018al Santuario delle Grazie a Lodi,e il pomeriggio di spiritualità diQuaresima, domenica 17 marzo2019 in Seminario. Domenica 3febbraio 2019 si celebrerà la Gior-nata per la vita, dal 5 al 7 aprile2019 gli esercizi spirituali in col-laborazione con l’Azione cattoli-ca diocesana. Venerdì 26 ottobree 9 novembre 2018 a San Bernar-do, appuntamento con “Dialoghi”,per le coppie e i sacerdoti che neivicariati accompagnano i corsiverso il matrimonio. Infine, non

Il tema al centro dell’anno e del sussidio che lo accompagna è legato alle parabole, sarà presentato dal teologo Robert Cheaib

A CARAVAGGIODa Lodi al pellegrinaggio regionale dei migranti,pullman in partenza dalla chiesa di San Giacomo

GRUPPI PARROCCHIALI

Chiesa e welfare,sabato la Caritasva a convegno

Le Caritas parrocchiali si ritrovano a convegno,sabato 6 ottobre 2018 dalle 8.30 alle 14 al Seminariovescovile di Lodi, in via XX Settembre 42.

Un appuntamento consueto, in questo periodo,che ricerca sempre il confronto con l’attualità: suun welfare in trasformazione allora si incentra ilConvegno delle Caritas parrocchiali 2018. La formu-la è quella consolidata, con due parti centrali, laprima sull’ascolto della Parola, la seconda sull’inter-vento di un “esperto” del tema. Ma ecco il program-ma completo della giornata.

Alle 8.30 è prevista l’accoglienza e la colazionecondivisa. Alle 9 il saluto e la presentazione delConvegno saranno espressi da don Andrea Tenca,direttore di Caritas Lodigiana. Subito dopo, alle 9.10,ci sarà dunque il momento di Ascolto della Parola,caratterizzato dalla Lectio divina su Marco 10,46-52con l’episodio di Bartimeo che chiama Gesù. Sipartirà dal salmo 34: «Questo povero grida e il Si-gnore lo ascolta». A proporre l’approfondimento,don Giancarlo Baroni, parroco di Bertonico.

Alle 10 il tema centrale scelto per il Convegno,“ La Chiesa in un welfare in trasformazione”. ParleràEnnio Ripamonti, psicosociologo e formatore, presi-dente della società di consulenza “Metodi”, docenteall’Università degli studi di Milano Bicocca e al-l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sempre aMilano. Da oltre vent’anni Ripamonti si occupa diprogrammi di sviluppo di comunità nel campo dellepolitiche di welfare, prevenzione, cittadinanza atti-va, rigenerazione urbana e politiche giovanili. Haal suo attivo numerose pubblicazioni sui temi del-l’animazione sociale, lo sviluppo di comunità e illavoro con i gruppi territoriali.

Dopo il suo intervento è previsto il confrontonei gruppi, cui seguirà il dibattito in assemblea. Alle12.45 si pranzerà sul posto (contributo di 10 euro)e in questo momento verrà presentato l’anno pasto-rale, così come alcune esperienze di Carità, attra-verso video e momenti di sensibilizzazione. Alle14 si concluderanno i lavori.

Lo stimolo del Convegno è espresso dalla Caritasdiocesana, che spiega il tema con queste parole:«… dentro un Welfare in trasformazione, come lenostre Caritas Parrocchiali possono operare perpromuovere carità e solidarietà, coniugando colla-borazione e testimonianza». n Raf. Bia.