I misteri di Maria di Massimo Camisasca (estratto)

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MASSIMO CAMISASCA

I MISTERIDI MARIA

Piccole meditazioni

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Le citazioni dei testi biblici sono tratte da La Bibbia. Nuovissima versione dai testi originali.

© EDIZIONI SAN PAOLO s.r.l., 2015 Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano) www.edizionisanpaolo.it Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l. Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (Milano)

ISBN 978-88-215-9502-8


Alle Missionariedi San Carlo



In questo piccolo libro ho voluto racco-gliere alcune mie riflessioni sui misteri più importanti della vita di Maria e il commen-to alle principali preghiere e antifone ma-riane. In questo modo, desidero aiutare i miei lettori a percorrere con Maria il cam-mino stesso di Gesù, il cammino della fede, della carità e della speranza.

M.C.8 dicembre 2014

Solennità dell’Immacolata



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INTRODUZIONE

La Chiesa nasce nei cuori degli uomini at-traverso il dono che Gesù fa di se stesso. Nella fede che egli suscita nelle persone. Co-lei che più di ogni altro ha accolto questo dono è stata Maria. In lei vediamo l’imma-gine vivente della donna e dell’uomo che credono, guardando a lei possiamo capire come stare di fronte a Gesù, come vivere con lui, come seguirlo.

Nell’incontro con la cugina Elisabetta, se-guìto all’Annunciazione, Maria si sente rivol-gere questa parola: Benedetta colei che ha cre-duto al compimento di ciò che le è stato detto dal Signore (Lc 1,45). La Vergine è entrata con tutta la sua persona nella promessa che le è stata fatta, non ha dubitato. Zaccaria, il fu-


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turo padre del Battista, era diventato muto per la sua incredulità di fronte all’annuncio dell’angelo (cfr. Lc 1,20). Maria invece, non chiede se avverrà ciò che è stato profetizza-to. Domanda semplicemente come avverrà. E l’angelo le spiega: «Sarà lo Spirito Santo a scendere su di te, a stendere la sua ombra generatrice». Sono gli stessi termini con cui l’Antico Testamento parla della nube che di-scende sull’Arca dell’Alleanza. Maria è l’Arca della nuova e definitiva Alleanza. Ma in lei non sarà custodito semplicemente il rotolo della Legge che conteneva le parole di Dio, ma il Dio fatto carne.

L’angelo poi le dirà: quello che nascerà sarà chiamato santo (Lc 1,35). Santo è il nome di Dio. Colui che nascerà in lei sarà Dio e, nel-lo stesso tempo, Figlio di Dio. Soltanto ne-gli anni Maria potrà dipanare i significati pro-fondi contenuti nelle parole dell’angelo. A poco a poco termini di difficile compren-sione prenderanno in lei forma e colore.


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Beata colei che ascolta e osserva

Beata colei che ascolta la parola di Dio e la os-serva (cfr. Lc 1,45; 11,28). Ascoltare e osser-vare sono i due verbi che vengono usati più di frequente in riferimento alla Madonna, insieme a custodire. Ascoltare implica l’aper-tura a Dio che parla. Osservare, prima an-cora che obbedire, significa guardare fisso, custodire, lasciare penetrare dentro di sé la parola che si è ascoltata.

Maria è colei che ascolta e custodisce. Non è forse questo il mistero della maternità? Accogliere e portare frutto. Accogliere il se-me che viene da un altro e farlo diventare una vita nuova.

Joseph Ratzinger ha scritto che Maria è la forma suprema della Chiesa perché ci in-segna che essa non è una struttura che vive di attività, ma innanzitutto una sposa e una madre. La forma femminile, spiega Ratzin-ger, precede quella maschile. In una Chiesa in cui non ci fosse più posto per Maria, il


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cristianesimo diventerebbe solo burocrazia e iniziative1.

Guardando a Maria, si comprende cosa significhi che la Chiesa è corpo di Cristo, il corpo in cui si compie il mistero coniugale di Adamo ed Eva, in cui Cristo si incontra con la carne degli uomini in una tensione spirituale di amore. Maria, come la Chiesa, è «l’ancella in ascolto che, divenuta libera nella grazia, pronuncia il suo fiat e così di-venta sposa e corpo»2.

Il cammino del discepolo

In Maria si osserva tutto quanto il cam-mino del discepolato. Innanzitutto colpisce la sua recettività, che è la caratteristica fon-damentale della vita femminile, oltre che di ogni autentico discepolo di Gesù. La stessa

1 J. Ratzinger, Maria. Chiesa Nascente, San Paolo, Cinisello Balsamo 2005, pp. 7-8.

2 J. Ratzinger, Maria. Chiesa Nascente, cit., p. 18.


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recettività che fa domandare ai primi apo-stoli: Rabbì, dove stai? (cfr. Gv 1,38). Per es-sere accolti da Gesù dobbiamo accoglierlo. La sua è un’iniziativa che viene da fuori di noi, che ci sorprende, che entra nella nostra vita, che ci parla, che ci chiama. Occorre che questa sua parola, questa voce, questa iniziativa sia lasciata depositare in noi. Oc-corre del tempo per capire cosa Dio ci chie-de, che significato hanno le parole che egli ci rivolge, la strada su cui ci mette. Non tut-to è chiaro subito dall’inizio. Occorre, come dice san Luca della Madonna (cfr. Lc 2,19), portare dentro di sé le parole ascoltate e confrontarle fra di loro.

La madre

Maria non è solo l’icona del discepolo. Proprio in quanto ha obbedito e ha creduto, è diventata madre. Madre perché vergine. Alle nozze di Cana e sotto la croce appare


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con chiarezza la realtà di Maria madre, me-diatrice di ogni grazia, ordinata alla nascita continua di Cristo nel mondo.


I MISTERI



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L’ANNUNCIO

Al sesto mese Dio mandò l’angelo Gabriele in una città della Galilea chiamata Nazaret,a una vergine sposa di un uomo di nome Giuseppe del-la casa di Davide: il nome della vergine era Ma-ria. Entrò da lei e le disse: «Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te». Per tali parole ella rimase turbata e si domandava che cosa signifi-casse un tale saluto. Ma l’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai nel grembo e darai alla luce un figlio. Lo chiamerai Gesù. Egli sarà gran-de e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Si-gnore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre, e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno e il suo regno non avrà mai fine». Allora Maria dis-se all’angelo: «Come avverrà questo, poiché io


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non conosco uomo?». L’angelo le rispose: «Lo Spirito Santo scenderà sopra di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra; perciò quello che nascerà sarà chiamato santo, Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, ha con-cepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia, e lei che era ritenuta sterile è già al sesto mese; nessuna cosa infatti è impossibile a Dio». Disse allora Maria: «Ecco la serva del Signore; si fac-cia di me come hai detto tu». E l’angelo si al-lontanò da lei.

Luca 1,26-38

L’evangelista Luca, che insieme a Giovan-ni è la fonte più significativa per chi vuole conoscere la figura di Maria, parla di una visita dell’angelo Gabriele alla Vergine. È quella più importante, che si conclude con il concepimento di Gesù.

Io penso tuttavia che quell’incontro tra la giovane donna, di quattordici-quindici anni, e l’inviato di Dio, sia stato il vertice di una serie di incontri, sempre più colmi di mi-


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stero, tra Maria e il suo Signore, attraverso la mediazione dell’arcangelo.

Il primo fu nel grembo di sua madre, Anna. Maria fu concepita senza che la sua umanità, a differenza della nostra, parteci-passe della colpa di Adamo e di Eva. Senza macchia, immacolata. Così lei stessa defi-nirà il suo nome in una delle apparizioni di Lourdes a un’altra ragazzina, Bernadette Soubirous.

Scelta fin dal grembo materno, anzi pri-ma ancora, come i grandi profeti Isaia (cfr. Is 49,1) e Geremia (cfr. Ger 1,5; Sal 139,13-16). Amo pensare che fin dai primi anni di vita Maria sia stata visitata dall’Altissimo che ha lentamente e progressivamente prepara-to il suo cuore e la sua mente alla grande ri-velazione e alla grande missione.

Maria così ha imparato a meditare. Sen-tiva nascere dentro di sé un’attrattiva pro-fonda verso la Parola di Dio, percepita come luce che illumina i fatti del mondo, come voce che chiama, come azione all’opera nel-


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la storia piccola dei singoli uomini e nella storia grande dei popoli e del cosmo.

Per lei la preghiera del sabato in sinagoga era un momento atteso, preparato, e aveva un seguito naturale nel corso di tutta la set-timana. Durante la vita a Nazaret, con Giu-seppe e Gesù, gli evangelisti diranno che me-ditava nel suo cuore (cfr. Lc 2,19.51), con-frontava quanto finora aveva compreso del mistero attivo di Dio con la parola nuova che era apparsa all’orizzonte del suo cuore e della sua mente. Per questo non stupisce che il racconto lucano dell’Annunciazione sia intessuto di reminiscenze dell’Antico Te-stamento. È un esempio di come Maria pen-sava, rifletteva, meditava. Dio parlava nei fat-ti che lei vedeva accadere, nella Parola della Scrittura che ascoltava leggere, nel suo cuo-re a cui spettava la lenta sintesi di quei lun-ghi suggerimenti.

Maria ricordava tutti i momenti, i luoghi in cui l’angelo le era apparso, in cui una nuo-va luce si era fatta dentro di lei. Quel giorno


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al pozzo, quella mattina con le pecore, quel-la sera mentre rientrava a casa dopo le ore nei campi, quella notte mentre era a letto un po’ stanca e malata e si sentiva tanto so-la...

Erano tutti momenti reali, non erano né fantasie né visioni, una chiarezza lentamen-te guadagnata, nella preghiera, con molto lavoro e assieme quasi per caso. Nella vita di Maria era entrato Giuseppe, un alleato forte e silenzioso nella strada verso Dio. Ave-vano deciso di sposarsi. Erano già avvenute le feste del fidanzamento. Poche parole tra loro, molti sguardi, il sentimento preciso di una grande missione di cui non potevano concepire né volevano anticipare i contorni.

Ho sempre pensato a un voto di vergini-tà di Maria, forse anche di Giuseppe (è pos-sibile infatti un voto di verginità senza il con-senso dell’altro sposo?). Ed ecco ora l’appa-rizione decisiva dell’arcangelo che raccoglie i diversi fili della storia e li porta a compi-mento.


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Le parole del messo di Dio fanno pensa-re a una freccia scoccata da molto lontano che giunge ora al suo obiettivo. Raccolgono i semi di storie e parole disseminate nel tem-po: Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te. Il turbamento di Maria non nasce dall’aver conosciuto qualcosa di nuovo, ma dalle im-provvise aperture sconfinate di una vocazio-ne già intravista.

Non temere, Maria. Concepirai nel grembo e darai alla luce un figlio. Lo chiamerai Gesù. An-che le espressioni successive (sarà grande, Fi-glio dell’Altissimo, regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno) ritorneranno più volte nel silenzio di Nazaret e nelle ore drammatiche di Ge-rusalemme. Lo Spirito Santo scenderà sopra di te. Quello che nascerà sarà chiamato santo, Figlio di Dio.

Maria, in fondo, comprende con chiarez-za soprattutto questo: Dio l’ha scelta per es-sere strumento privilegiato del suo disegno preparato da secoli: Ecco la serva del Signore; si faccia di me come hai detto tu.


INDICE

Introduzione pag. 9

I MISTERI L’annuncio » 17La visita a Elisabetta » 23La nascita di Gesù » 29La presentazione al tempio » 35La fuga in Egitto » 41Gesù smarrito a Gerusalemme » 47Gli anni di Nazaret » 51Le nozze di Cana » 55Gesù raggiunto da Maria e dai parenti » 61Maria nella passione del Figlio » 65Maria sotto la croce » 71Maria nel Cenacolo » 75L’Assunzione » 79


PREGHIERE A MARIAAve Maria » 85Salve Regina » 97Alma Redemptoris Mater » 107Ave Regina caelorum » 111Sub tuum praesidium » 115


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