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I MICROORGANISMI e il loro AMBIENTE NATURALE In natura le cellule vivono in associazione con altre cellule L’insieme di più popolazioni che occupano lo stesso habitat e sono metabolicamente correlate CONSORZIO MICROBICO POPOLAZIONI INSIEME DINUMEROSI ORGANISMI DELLA STESSA SPECIE Composte da gruppi di cellule che derivano da divisioni cellulari successive a partire da una singola cellula parentale Si definisce habitat il luogo in cui una popolazione microbica vive Metodologie microbiche AA 2011-2012

I MICROORGANISMI e il loro AMBIENTE NATURALE · I MICROORGANISMI e il loro AMBIENTE NATURALE Un ECOSISTEMA è controllato in modo significativo dalle TRASFORMAZIONI MICROBICHE I microorganismi,

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  • I MICROORGANISMI e il loro

    AMBIENTE NATURALE

    In natura le cellule vivono in associazione con altre cellule

    L’insieme di più popolazioni che occupano lo stesso habitat e

    sono metabolicamente correlate

    CONSORZIO MICROBICO

    POPOLAZIONI INSIEME DINUMEROSI ORGANISMI DELLA STESSA SPECIE

    Composte da gruppi di cellule che derivano da divisioni cellulari successive a partire

    da una singola cellula parentale

    Si definisce habitat il luogo in cui una popolazione microbica vive

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • sono costituite da diverse popolazioni microbiche (consorzi)

    che interagiscono tra di loro in un determinato ambiente.

    COMUNITA’ MICROBICHE

    I componenti e il num di cellule che costituiscono una comunità microbica dipendono dalle risorse e

    dalle condizioni presenti in quel determinato habitat

    ECOSISTEMA

    è costituito dagli organismi viventi unitamente ai

    costituenti chimici e fisici dell’ambiente di cui fanno parte

    Le popolazioni in una comunità microbica interagiscono tra loro in modo benefico e/o dannoso

    In molti casi vi è cooperazione: per esempio i prodotti di scarto delle attività metaboliche di alcune

    cellule possono fungere da nutrienti per altre cellule

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

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  • I MICROORGANISMI e il loro

    AMBIENTE NATURALE

    Un ECOSISTEMA è controllato in modo significativo dalle

    TRASFORMAZIONI MICROBICHE

    I microorganismi, conducendo i loro processi metabolici, rimuovono nutrienti dall’ambiente circostante.

    Allo stesso tempo, liberano nell’ambiente i loro prodotti di scarto

    Nel tempo, un ECOSISTEMA gradualmente cambia, sia

    CHIMICAMENTE che FISICAMENTE attraverso le

    trasformazioni microbiche dei nutrienti

    ECOLOGIA MICROBICA studio dei microrganismi nei loro habitat naturali

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • METODI per l’ANALISI dei MICROORGANISMI e

    delle COMUNITA’ MICROBICHE

    Metodi

    CULTURE-DEPENDENT

    Metodi

    CULTURE-INDEPENDENT

    Permettono l’ISOLAMENTO dei

    microrganismi mediante l’impiego

    di terreni selettivi specifici per la

    crescita seguito da una

    CARATTERIZZAZIONE mediante

    saggi fisiologici e metabolici

    Tecniche che prescindono dalla

    coltivabilità di un microrganismo.

    Consentono di monitorare la

    COMPOSIZIONE e le DINAMICHE di

    popolazione delle comunità

    microbiche presenti in varie matrici

    (acqua, suolo, reflui, etc.) senza

    ricorrere a isolamenti preventivi

    convenzionali molecolari

    Permettono di analizzare le caratteristiche biochimiche e

    genetiche delle cellule che compongono la comunità

    Metodi MICROSCOPICI Utilizzando sonde fluorescenti permettono

    l’identificazione in situ dei microrganismi (FISH)

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • Le tecniche molecolari permettono la caratterizzazione sia della

    frazione coltivabile che di quella non coltivabile presente in un

    campione ambientale. Con le tecniche di coltivazione standard è

    invece possibile identificare solo quei microorganismi capaci di

    crescere su determinati terreni selettivi

    La quantità di campione necessaria per lo studio della comunità

    microbica utilizzando tecniche molecolari è minore rispetto a quella

    necessaria per l’approccio classico

    Solo con le tecniche culture-dependent è possibile avere a

    disposizione il microorganismo isolato per studi di carattere

    fisiologico e metabolico. È importante cercare di ottimizzare le

    tecniche di pre-arricchimento e arricchimento selettivi per riuscire a

    recuperare le popolazioni microbiche meno dominanti, stressate e

    non coltivabili, che sono presenti a bassa carica

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • METODI CULTURE-DEPENDENT

    Costituiscono le cosiddette ‘procedure standard’ di identificazione dei

    microorganismi

    Prevedono: 1) ISOLAMENTO in COLTURA PURA

    2) CARATTERIZZAZIONE fenotipica degli isolati ottenuti

    sulla base di caratteristiche morfologiche , biochimiche e

    della composizione chimica cellulare

    LIMITI • Questo approccio non è applicabile indifferentemente a qualsiasi

    specie microbica. Necessita quindi di essere adattato e ottimizzato

    di volta in volta sulla base della matrice (ambientale e/o alimentare)

    da analizzare e dei ceppi microbici in studio.

    • Le tecniche proprie della tassonomia fenotipica forniscono

    risultati a volte incerti e di difficile interpretazione

    • I microorganismi coltivabili e quindi isolabili in una matrice

    rappresentano solo una parte dell’intera comunità microbica

    Per esempio: in una matrice ambientale i coltivabili sono < 10% del

    totale

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • ISOLAMENTO DI CEPPI MICROBICI IN COLTURA PURA

    Anche su mezzo di crescita ottimizzato risulta isolabile al massimo il 20%, in

    media la frazione isolabile risulta compresa tra 1%-10%

    CONDIZIONI COLTURALI

    NON ADEGUATE

    VITALITA’ del

    microorganismo da isolare

    Vi sono microrganismi che su

    determinati terreni di coltura non

    attecchiscono o crescono molto

    lentamente

    Vi sono microrganismi che in condizioni

    ambientali sfavorevoli entrano in uno stato

    di metabolismo ridotto

    VNC – “non coltivabili ma vitali”

    (viable but not cultivable)

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    vanni V

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    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • LA COLTIVAZIONE DEI BATTERI

    I microorganismi quando crescono su un terreno di laboratorio sono chiamati

    COLTURA

    I MEZZI SU CUI VENGONO COLTIVATI I MICROORGANISMI VENGONO

    DETTI TERRENI DI COLTURA

    I TERRENI DI COLTURA

    Con i terreni di coltura si cerca di riprodurre artificialmente un ambiente in

    grado di soddisfare le esigenze metaboliche del microorganismo che si

    desidera coltivare.

    Il terreno prima della semina deve essere sterile e contenuto in recipienti

    sterili dotati di un sistema di chiusura che garantisca la sterilità del contenuto.

    Tutte le operazioni relative alla semina devono essere condotte osservando

    precauzioni necessarie a evitare la contaminazione del terreno ad opera dei

    batteri presenti nell’ambiente

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • I TERRENI DI COLTURA – IMPIEGHI

    • conteggio dei microorganismi presenti in una matrice;

    • isolamento dei microorganismi;

    • mantenimento in coltura pura;

    • identificazione e studio delle caratteristiche biochimiche;

    • coltivazione per la produzione di antibiotici, enzimi, tossine, antisieri, vaccini,

    colture starter;

    • valutazione dell’attività di prepararti farmacologicamente attivi (per es:

    antibiotici, ricerca di sostanze inibenti)

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • IL CAMPIONAMENTO

    IL CAMPIONE AMBIENTALE NON è OMOGENEO!!

    Le cellule presenti in un singolo grammo di matrice NON SONO UGUALMENTE

    DISTRIBUITE nello spazio della matrice (aggregati)

    Numerosi REPLICATI

    Raccolti in punti diversi dell’ambiente in esame

    1. OMOGENIZZAZIONE

    2. DISTACCO DELLE CELLULE MICROBICHE DALLA MATRICE

    lavaggi con soluzioni saline che alterano le interazioni elettrostatiche

    tra la parete batterica e la matrice stessa

    3. La sospensione microbica così ottenuta viene quindi utilizzata per

    l’isolamento o la quantificazione

    L'analisi di un piccolo campione prelevato da una massa di grandi dimensioni

    ha senso soltanto se il campione è rappresentativo di tutta la massa e ne

    rispecchia quindi la composizione media.

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • ISOLAMENTO E COLTIVAZIONE DEI BATTERI

    Isolamento: la separazione di un dato individuo (cellula) dagli altri

    individui (popolazione mista naturale di cellule)

    Coltivazione: moltiplicazione del singolo individuo (cellula) su un

    substrato adatto alla crescita così da ottenere alla fine una

    popolazione di cellule appartenenti ad un’unica specie.

    COLTURA PURA o AXENICA

    Per coltura pura si intende l’insieme delle cellule che si

    ottengono dalla riproduzione di una sola cellula iniziale

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • METODI PER LA QUANTIFICAZIONE DEI MICRORGANISMI

    DIRETTI

    INDIRETTI

    conta al microscopio ottico

    conta al microscopio a fluorescenza (FISH, colorazioni)

    conta su piastra

    MPN

    PCR quantitativa

    Biomassa

    attività microbica

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • METODI PER LA QUANTIFICAZIONE DEI MICRORGANISMI

    CONTA SU PIASTRA

    Partendo dalla matrice ambientale preparo una sospensione

    Vengono allestite diluizioni seriali della sospensione

    Opportune diluizioni seriali vengono seminate su opportuni mezzi di crescita:

    Minimi, ricchi, arricchiti, selettivi

    Sulla base della diluizione piastrata e del volume piastrato posso risalire al

    numero di UFC (Unità Formanti Colonia) presenti per grammo di matrice

    M (UFC)= n * F

    V

    M= num di m.o. per ml

    n = num di colonie cresciute

    V = volume seminato

    F = fattore di diluizione

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  • ISOLAMENTO DIRETTO

    Sospensione di un’aliquota di matrice in soluzione fisiologica (0.9% NaCl)

    -L’ottenimento dei ceppi avviene a seguito di semina su piastra contenente

    mezzo non selettivo agarizzato

    -i ceppi ottenuti vengono successivamente testati per la loro capacità di

    crescere in presenza del contaminante di interesse

    L’ottenimento di ceppi in coltura pura avviene dopo strisci

    successivi di colonie singole a partire dalla piastra iniziale COLTURA PURA

    MANTENIMENTO

    degli isolati

    Gli isolati devono essere mantenuti su mezzi di crescita

    in presenza del contaminante

    METODI PER L’ISOLAMENTO DI CEPPI BATTERICI in COLTURA PURA

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • METODI PER L’ISOLAMENTO DI CEPPI BATTERICI in COLTURA PURA

    COLTURA DI ARRICCHIMENTO

    Sospensione di un’aliquota della matrice in mezzo di crescita liquido selettivo,

    contenente il contaminante di interesse.

    Fattori importanti da considerare:

    -Concentrazione del contaminante

    -Solubilità in acqua del contaminante: possono essere utilizzati solventi

    organici miscibili in acqua DMSO, DIMETILFORMAMMIDE, ALCOOL

    ETILICO, ACETONE (conc del solvente < 1% vol/vol) -Il contaminante può essere aggiunto anche per evaporazione

    -Preparazione di soluzioni stock sterilizzate per filtrazione

    -Tempo di incubazione

    L’ottenimento dei ceppi selezionati avviene a seguito di semina su piastra

    contenente mezzo selettivo agarizzato

    Fa ricorso all’utilizzo di terreni selettivi in grado di sostenere la crescita delle

    differenti specie microbiche aventi necessità trofiche distinte

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • CARATTERIZZAZIONE MORFOLOGICA

    CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE

    MACROSCOPICHE

    CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE

    MICROSCOPICHE

    Colore e forma delle colonie - Forma delle cellule batteriche (cocchi,

    bacilli, spirilli)

    - Dimensione cellulare

    - Colorazione di Gram

    MICROSCOPIA OTTICA

    MICROSCOPIA ELETTRONICA TEM (microscopia elettronica a trasmissione)

    SEM (microscopia elettronica a scansione)

    Risulta estremamente difficile identificare ogni componente di una comunità

    microbica attraverso la semplice osservazione al microscopio. Inoltre molti

    gruppi microbici presentano caratteri fenotipici non specifici e quindi non

    utilizzabili ai fini della loro identificazione

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • STUDIO DELLA MORFOLOGIA

    NUTRIENT AGAR SLANT

    • quantità di crescita: nessuna, lieve, moderata, abbondante

    • colore: il colore può essere presente nella biomassa batterica (Serratia

    marcescens),oppure diffondere nel mezzo facendolo colorare (Pseudomonas

    fluorescens)

    • opacità: dipende dalla quantità di biomassa prodotta: opaco, trasparente,

    traslucente

    • forma: la strisciata su uno slant può dare crescita di diversa forma a seconda del

    tipo di batterio

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • STUDIO DELLA

    MORFOLOGIA

    NUTRIENT AGAR

    PLATE

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  • CARATTERIZZAZIONE BIOCHIMICA I saggi biochimici forniscono un maggior numero di informazioni rispetto ai

    saggi morfologici,consentendo quindi una più facile identificazione

    Misurano: - capacità di utilizzare diverse fonti di carbonio

    - capacità di condurre determinate reazioni enzimatiche (ossidasi,

    catalasi)

    Alcuni KIT diagnostici per microbiologia API (BioMerieux)

    BIOLOG

    CRYSTAL (Becton-dickinson)

    AUXACOLOR (Sanofi Pasteur) Svantaggi: 1. Le proprietà biochimiche possono essere instabili e suscettibili alle variazioni

    dell’ambiente circostante (es. temperatura, pH, età della coltura, concentrazione di O2)

    2. Può risultare difficile distinguere microrganismi appartenenti a specie diverse che

    presentano lo stesso profilo biochimico

    3. I saggi biochimici sono immediati ma proprio per questo è facile interpretare in

    maniera errata l’esito della reazione

    4. È necessario mettere a punto saggi biochimici sempre più sensibili in grado di

    discriminare nuove specie microbiche

    È tra le più efficienti e per questo è molto utilizzata

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • ANALISI DEGLI ACIDI GRASSI (FAME)

    METODO BIOCHIMICO CHE SI BASA SULLA SEPARAZIONE GAS

    CROMATOGRAFICA DEGLI ESTERI METILICI DEGLI ACIDI GRASSI

    Gli acidi grassi rappresentano un frazione relativamente costante della biomassa cellulare

    Esistono profili di acidi grassi caratteristici e distintivi dei principali gruppi

    tassonomici di microrganismi

    Nel caso in cui tale analisi sia effettuata su campione ambientale, una variazione del

    profilo in acidi grassi può essere dovuto a un cambiamento nella composizione

    tassonomica della comunità microbica

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • METODI CULTURE-INDEPENDENT

    1. SEGUIRE L’EVOLUZIONE E IL COMPORTAMENTO DI UN CONSORZIO

    MICROBICO NEL TEMPO (MONITORAGGIO DIACRONICO)

    2. VALUTARE LA SICUREZZA MICROBIOLOGICA TRAMITE

    MONITORAGGIO in situ DI MICROORGANISMI PATOGENI

    3. RICOSTRUIRE L’EFFETTIVA COMPOSIZIONE DI UNA COMUNITA’

    MICROBICA

    4. MONITORARE in situ LA PERSISTENZA DI UN DETERMINATO

    INOCULO BATTERICO (bioaugmentation)

    TECNICHE MOLECOLARI

    Permettono di rilevare sia microorganismi presenti a basse

    concentrazioni che microorganismi non coltivabili in laboratorio

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • Le tecniche molecolari sviluppate per il monitoraggio della dinamica

    delle comunità microbiche possono essere raggruppate

    essenzialmente in due categorie:

    A. Tecniche che si basano sull’analisi delle sequenze di DNA

    indipendentemente da conoscenze pregresse circa la struttura della

    comunità microbica di interesse. In particolare le tecniche che si basano

    sulla PCR si sono rivelate un mezzo estremamente veloce ed efficace per

    l’identificazione, la caratterizzazione e il monitoraggio dei microorganismi in

    generale e dei batteri in particolare

    B. Tecniche di ibridazione che impiegano sonde molecolari, utilizzate quando

    esistono informazioni pregresse riguardo alla comunità microbica di

    interesse

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  • PRINCIPALI TECNICHE DI INDAGINE MOLECOLARI

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • TECNICHE DI PCR FINGERPRINTING

    In generale le metodiche molecolari basate sull’utilizzo della PCR permettono di

    distinguere entità microbiche strettamente correlate dal punto di vista genetico

    attraverso l’ottenimento di specifiche impronte molecolari (molecular

    fingerprinting)

    PCR con primers per marker genici di particolare interesse filogenetico

    16S rDNA, 23S rDNA, regione intergenica 16S-23S

    18S e 26S rDNA

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • rRNA RIBOSOMALI

    I rRNA possono essere considerati dei veri e propri

    CRONOMETRI MOLECOLARI

    perché caratterizzati dalla presenza al loro interno di zone più o meno

    conservate,soggette a differente variabilità durante il processo evolutivo.

    L’informazione contenuta nei rRNA fa si che il sequenziamento dei geni

    (rDNA) che codificano per le suddette macromolecole permetta

    l’individuazione,su base genetica, di generi e specie, anche nel caso di batteri

    di difficile classificazione

    Molecole essenziali per la vita delle cellule

    Costituiscono la parte non proteica dei ribosomi

    Elementi chiave della sintesi proteica

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • IL GENE 16S rDNA

    LA SEQUENZA DEL GENE CHE CODIFICA PER IL16S rRNA NEI

    MICROORGANISMI PROCARIOTI (EUBATTERI E ARCHEBATTERI) SI E’

    RIVELATA UN OTTIMO STRUMENTO TASSONOMICO

    È una sequenza universale tra i batteri

    Non è soggetta a trasmissione orizzontale

    Presenta regioni conservate e regioni variabili intersperse discriminanti le

    diverse specie batteriche

    Le regioni al 5’ e 3’ del 16S rDNA sono fortemente conservate mentre quelle

    interne presentano una maggiore variabilità.

    I primers per le reazioni di PCR possono essere disegnati su tutte e due le

    regioni fornendo informazioni differenti:

    -Se disegnati al 5’ e 3’ permettono amplificazione e sequenziamento di

    regioni conservate che consentono l’identificazione del genere

    -Se disegnati sulle regioni ipervariabili è possibile ottenere anche

    l’identificazione della specie

    RDP – Ribosomal Database Project – allineamento e identificazione

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • ARDRA – Amplified Ribosomal DNA Restriction Analysis

    Consiste nello studio dei profili elettroforetici ottenuti dopo

    digestione con enzimi di restrizione della sequenza di 16S

    rDNA ottenuta mediante PCR

    Tecnica efficace, veloce, semplice ed economica per l’identificazione della

    composizione di comunità microbiche complesse

    • Permette analisi simultanea di un elevato numero di microorganismi

    • Fornisce importanti informazioni sulle popolazioni microbiche presenti in

    ambienti differenti descrivendo il loro grado di biodiversità e il loro

    comportamento nel tempo

    • Riesce a discriminare i microorganismi a livello di specie

    PCR-RFLP

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012

  • ARDRA – Amplified Ribosomal DNA Restriction Analysis

    L’ARDRA può essere utilizzata per lo screening di microorganismi coltivabili

    e non coltivabili

    Per ceppi microbici coltivati:

    1. Isolamento dei batteri dall’ambiente naturale mediante le tradizionali

    tecniche di coltura

    2. Amplificazione del 16S/18S rDNA dei singoli isolati via PCR

    3. Digestione degli ampliconi ottenuti mediante l’impiego di

    endonucleasi

    4. Separazione elettroforetica dei prodotti della digestione per ciascun

    amplicone e ottenimento di profili elettroforetici tipici (impronta) per

    ciascun amplicone digerito

    5. Suddivisione dei profili ottenuti per ciascun amplicone in gruppi

    definiti OTU (Operational Taxonomic Units)

    6. Sequenziamento del 16S/18S rDNA per il capostipite di ogni OTUs

    7. Allineamento delle sequenze ottenute con quelle presente in banca

    dati mediante programma BLAST

    8. Assegnazione dell’appartenenza a genere e specie

    Su 16S/18S/26S

    Metodologie microbiche – AA 2011-2012