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LE FONTI
LE FONTI CHE CI PARLANO DI QUESTO
POPOLO GERMANICO SONO DI DUE
GENERI: SCRITTE E MATERIALI
Uno storico longobardo,
PAOLO DIACONO, scrive
un’opera «Storia dei
Longobardi» in cui parla
del suo popolo e la scrive
in laino Anche il papa GREGORIO
MAGNO scrive delle letere
ai vari vescovi d’Italia
commentando le varie fasi
dell’occupazione longobarda
Le foni materiali sono
tanissimi oggei rinvenui
anche nei corredi funebri dei
defuni: si trata di armi, di
oggei di oreiceria, di capi di
vesiario, di suppelleile varia
LANCIA
COLTELLISPADA
LUNGA
CROCE
D’ORO
STAFFA
SCUDO DA PARATA
CON MANICO
ELEMENTI
METALLICI DI DUE
CINTURE (IL CUOIO
SI E’ CONSUMATO)
Corredo funerario di
un cavaliere
longobardo
(Collegno- Torino)
IL LORO NOME SIGNIFICA «POPOLO DALLE LUNGHE
BARBE» O «LUNGHE LANCE»
LA LUNGA BARBA E LA LUNGA CHIOMA FULVA CONFERIVA LORO UN
ASPETTO SPAVENTOSO PER I ROMANI
ERANO UN POPOLO DI POTENTI E FEROCI GUERRIERI: IL CAVALLO
ERA IL LORO ANIMALE SIMBOLO E COMBATTEVANO CON SPADE
LUNGHE MA ANCHE CORTE (LO SCRAMAX)
LA LORO LINGUA AVEVA UN SUONO DURO, CHE
SCHIOCCAVA COME UNA FRUSTA, MOLTO DIVERSA
DAL LATINO
DI RELIGIONE ERANO PAGANI, POI SI
CONVERTIRONO ALL’ARIANESIMO
Da queste foni
apprendiamo che:
Una chioccia e i suoi sete pulcini beccano dei
semi dal terreno, VI-VII secolo. Secondo la
tradizione questo prezioso oggeto in lamina
di argento dorato e gemme, fu donato alla
Basilica di Monza dalla regina longobarda
Teodolinda. (Monza, Museo del Duomo)
Qualcuno sosiene che
rappreseni la regina
Teodolinda con i suoi
suddii, altri Cristo con
i suoi fedeli
PRATICAVANO ANCHE L’ARTE
ORAFA, CON GRANDE
MAESTRIA
Splendido esempio di oreiceria longobarda del VII secolo
conservato a Monza, la Croce di Agilulfo coniene delle
gemme lavorate e intagliate secondo l’uso barbarico e
incastonate a freddo dell’oro, alternate a perle. Le ile di
perline, che invece possiamo notare ai bordi della croce,
conferiscono a tuta l’opera lucentezza e luminosità
sull’intera supericie.
CORONA FERREA
La leggenda vuole che papa Gregorio I abbia donato uno
dei chiodi della croce di Cristo a Teodolinda, regina dei
Longobardi, che fece erigere il duomo di Monza; ella fece
fabbricare la corona e vi inserì il chiodo, ribatuto a forma di
lamina circolare. La Corona Ferrea fu usata dai re
Longobardi, e poi da Carlo Magno (che la ricevete nel 775)
e dai suoi successori, per l'incoronazione dei re d'Italia.
ERANO ORGANIZZATI IN TRIBU’ CHIAMATE FARE, OGNUNA
DELLE QUALI GOVERNATE DA UN CAPOFAMIGLIA, IL DUCA.
LA LORO SOCIETA’ ERA SUDDIVISA IN QUESTO MODO:
RE, eleto dagli arimanni
ARIMANNI (i GUERRIERI), uomini liberi, gli unici a poter possedere le armi. Erano guidai da un capo, il
DUCA
ALDI, uomini liberi di svolgere aività economiche, ma per il
resto semiliberi
SERVI
AVEVANO UNA CULTURA ORALE E NON POSSEDEVANO UN
CODICE DI LEGGI SCRITTE: I REATI SI PUNIVANO SECONDO LE
USANZE TRIBALI DELLA FAIDA (VENDETTA: OCCHIO PER
OCCHIO, DENTE PER DENTE) E DELL’ORDALIA (PROVE DI
INNOCENZA: I SOSPETTATI DI UN REATO DOVEVANO SUPERARE
DELLE PROVE PER DIMOSTRARE LA LORO INNOCENZA)
ORGANIZZAZIONE SOCIALE
DA DOVE VENIVANO?
POPOLO ORIGINARIO DELLA PENISOLA SCANDINAVA,
DA CUI EMIGRA NEL CORSO DEL II SECOLO DOPO
CRISTO.
RISALENDO IL CORSO DEL FIUME ELBA NEL V SECOLO
ARRIVANO IN PANNONIA, NELL’ATTUALE UNGHERIA: QUI SI
CONCERTONO ALL’ARIANESIMO E VENGONO IN CONTATTO
CON L’IMPERO BIZANTINO
ALL’INIZIO DEL VI SECOLO SI SPOSTANO IN MASSA,
CON DONNE E BAMBINI, E PENETRANO IN ITALIA DA
NORD, VARCANDO LE ALPI
«Alboino, entrato nei territori della Venezia, che è la prima provincia d'Italia, senza alcun ostacolo si
impadronì di Cividale del Friuli, e cominciò a pensare a chi dovesse aidare quella prima provincia
che aveva conquistato. Tuta l'Italia, che si protende verso mezzogiorno, o meglio, verso sud-est, è
circondata dai lui del mare Tirreno e dall'Adriaico; a occidente e a setentrione è così chiusa dai
gioghi delle Alpi che non si può trovare un passaggio se non per strete gole o atraverso le alte cime
dei moni. Dalla parte orientale, che la unisce alla Pannonia, ha invece un valico assai largo e agevole,
di facilissimo transito. Come dicemmo, Alboino, pensando a chi dovesse lasciare il comando di quei
luoghi, stabilì di porre a capo di Cividale del Friuli e di tuta quella regione, come si tramanda, suo
nipote Gisulfo, uomo abile in ogni cosa, che era suo scudiero o, come si dice nella loro lingua,
marphais. Gisulfo disse che non avrebbe assunto la guida di quella cità e di quel popolo se non gli
fossero state assegnate quelle fare dei Longobardi, cioè quelle sirpi e quei gruppi familiari, che egli
stesso avesse voluto scegliersi. Ciò fu fato, col consenso del re, ed egli ricevete, perché rimanessero
con lui, le principali casate dei Longobardi, come aveva desiderato. E così otenne i itoli e gli onori di
duca. Chiese pure mandrie di buoni cavalli, e anche in questo fu esaudito dalla generosità del
sovrano.»
Ascoliamo il racconto di Paolo Diacono:
I LONGOBARDI guidai dal re ALBOINO,
penetrarono in Italia e dilagarono in Italia
setentrionale: prima CIVIDALE DEL FRIULI, poi
VERONA, BRESCIA, MILANO. PAVIA resistete
all’assedio tre anni: quando fu conquistata
divenne la capitale del nuovo REGNO
LONGOBARDO
Alcuni DUCHI coninuarono le conquiste anche
al sud Italia, risparmiando Roma ed i territori
che appartenevano alla Chiesa: fondarono così
i DUCATI di SPOLETO e di BENEVENTO
I BIZANTINI oppongono pochissima resistenza e la
popolazione locale è troppo stremata dalla guerra
greco-goica per combatere i nuovi invasori.
Come avvenne la conquista?
CONSEGUENZA: l’Italia è DIVISA IN DUE
Da una parte la LONGOBARDIA (da cui poi derivò il
nome LOMBARDIA), formata dal Regno d’Italia, con
capitale Pavia, e dai Ducai di Spoleto e Benevento
(indipendeni dal Regno d’Italia del nord)
Dall’altra la ROMANIA (da cui deriverà il
nome ROMAGNA) cosituita dai territori
rimasi ai BIZANTINI, con capitale
RAVENNA.
TAPPE DELLA DOMINAZIONE
I PRIMI DECENNI DI RAZZIA
• Le cronache parlano di chiese e campagne distrute e saccheggiate, la popolazione locale lasciata senza alcuna garanzia
LA CONVERSIONE AL CATTOLICESIMO• Poi i Longobardi capirono che per creare uno stato avevano
bisogno della Chiesa come alleata, depositaria delle aniche tradizioni e leggi romane
• Fu la regina TEODOLINDA a portare il catolicesimo alla corte di PAVIA : grazie al suo dialogo con papa Gregorio Magno, si inaugura la fase della ricostruzione delle chiese distrute, la fase dell’architetura longobarda (duomo di Monza ad esempio)
LA LEGISLAZIONE SCRITTA• Per costruire uno stato sono necessarie leggi scrite, atraverso le
quali il re possa imporre il suo volere ai suddii.
• Fu il re longobardo ROTARI nel 643 che emanò le prime leggi germaniche scrite (Edito di Rotari)
• Si mantennero molte regole tribali, ma alcune scomparvero: la faida viene sosituita con il GUIDRIGILDO (risarcimento in denaro).
• Vengono riconosciute le REGALIE al sovrano, cioè i dirii del re
IL RINASCIMENTO LONGOBARDO (712-744)• Soto il re LIUTPRANDO il regno dei Longobardi vive un
periodo di grande splendore: il re è un uomo saggio e colto ed
arricchisce il regno con importani monumeni a Cividale, Monza e Pavia.
• Purtroppo i suoi successori commeteranno un errore fatale: ataccheranno i territori bizanini in Italia centrale e tenteranno di strappare al papa i territori che la Chiesa aveva ricevuto in dono dai suoi benefatori nei secoli precedeni. Quesi territori si chiamavano PATRIMONIO DI SAN PIETRO. Il papa non ne fu felice e………..
E a noi oggi cosa resta dei Longobardi?
Tante, tante PAROLE…
BANDA, GUARDIA, ELMO,
ALBERGO, SGUATTERO,
STAFFA, SPALTO, STRALE
GUANCIA, CIUFFO, ZAZZERA,
SCHIENA, NOCCA, STINCO,
MILZA, ANCA
ARRANCARE, SMALTIRE,
SPACCARE, STROFINARE,
ARRAFFARE, SCHERZARE,
RUSSARE TUFFARERICCO, STRACCO,
GUERCIO, SCHIETTO,
SGHEMBO
STECCA, FIASCO, NASTRO, STANGA,
STAMBERGA, PALCO, PANCA, SCAFFALE,
STUCCO, GRUCCIA, TRAPPOLA, PANNA,
ZANNA, GRINFIA, MELMA