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i Concerti del Conservatorio gennaio marzo 2020

i Concerti del Conservatorio...violino, archi e basso continuo RV 230 di Antonio Vivaldi) Allegro Alessandro Grandi O Intemerata 1590 - 1630 mottetto per voce e basso continuo Girolamo

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i Concerti delConservatorio

gennaiomarzo2020

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i Concerti gennaio marzo 2020

mercoledì 15 gennaio 2020 ore 20.30Sala Tartini

Scandinavian Guitar DuoPer Paalsson e Jesper Sivebæk - chitarraIn collaborazione con Royal Danish Academy of Music - Copenhagen

Musiche di Carl Nielsen, Anders Koppel, Asger Buur, Fernando Sor, Claude Debussy, Isaac Albeniz

mercoledì 22 gennaio 2020 ore 20.30Chiesa Luterana di Trieste

Inaugurazione dell'Organo Luigi e Benedetto Tronci 1793Dono del M° Don Umberto Pineschi

Serena Arnò - sopranoGiuliana Casagrande, Anna Giulia Dewald, Maria Mauri, Manuel Staropoli - flauti dolciPaola Erdas - clavicembaloWladimir Matesic - organoManuel Tomadin - organoIn collaborazione con la Comunità Evangelica Luterana di Confessione Augustana di Trieste

Musiche di Autori Vari

mercoledì 29 gennaio 2020 ore 20.30Sala Tartini

“La suite tra poesia, danza e arte”

Viktor Guraziu - pianoforte

Musiche di Claude Debussy, Igor Strawinsky, Modest Petrovič Mussorgsky

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i Concerti gennaio marzo 2020

mercoledì 5 febbraio 2020 ore 20.30Sala Tartini

Sara Brumat - flautoAlberto Faroni - oboeTommy Budin - clarinettoAlberto Olivo - pianoforte

Musiche di Camille Saint-Saëns, Johan Amberg, Sean Michael Salamon

mercoledì 12 febbraio 2020 ore 20.30Sala Tartini

Sara Zoto - violaLuca Chiandotto - pianoforte

Musiche di Mikhail Glinka, Robert Schumann, Johannes Brahms

mercoledì 19 febbraio 2020 ore 20.30Sala Tartini

Tome Kostovski - pianoforte

Musiche di Fryderyk Chopin, Ferenc Liszt

mercoledì 26 febbraio 2020 ore 20.30Sala Tartini

Luisa Sello - flautoBruno Canino - pianoforteIn collaborazione con Amici della Musica - Udine

Musiche di Ludwig van Beethoven, César-Auguste Franck

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i Concerti del Conservatorio | gennaio_marzo 2020

Sala Tartini Conservatorio di Musica "Giuseppe Tartini"

Via Carlo Ghega, 12 – Trieste

mercoledì 4 marzo 2020 ore 20.30Sala Tartini

Chromatic Harp EnsembleIrene Pauletto, Myriam Genito, Diletta Capua, Anna Talbot, Valeria Vevoto, Ester Ban

Musiche di Reinhold M. Gliere, Gioacchino Rossini, Mark Elliot, Isaac Albeniz, Alfredo Rolando Ortiz, George Bizet, Bernard Andres

mercoledì 11 marzo 2020 ore 20.30Sala Tartini

“L'Organo sinfonico francese: un'antologia”

Wladimir Matesic - organo

Musiche di Alexandre Guilmant, Jehan Alain, César-Auguste Franck, Louis Vierne

mercoledì 18 marzo 2020 ore 20.30Sala Tartini

Meme QuartetMarin Komadina, Emma Marcolin, Elia Sorchiotti, Matilda Travain - sassofoni

Musiche di Johann Sebastian Bach, Aleksandr Konstantinovič Glazunov, Russell Peck, Pedro Iturralde

mercoledì 25 marzo 2020 ore 20.30Sala Tartini

Nicoletta Sanzin - arpaSandro Torlontano - chitarra

Musiche di Antonio Vivaldi, Rafael Català, Máximo Diego Pujol, Enrique Granados, Luigi Boccherini

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mercoledì 15 gennaio 2020 ore 20.30

Sala Tartini

Scandinavian Guitar DuoPer Paalsson e Jesper Sivebæk - chitarraIn collaborazione con Royal Danish Academy of Music - Copenhagen

Carl Nielsen da Aladdin op. 341865 - 1931 Oriental Festival March

Anders Koppel 4 Pieces for two guitars1947

Asger Buur Two danish folk tunes1988 The Lime tree Chrysillis

Fernando Sor L'Encouragement op. 34 - Fantasie pour deux guitarres1778 - 1839 Introduction Théme and variations Valse

Claude Debussy dalla Suite bergamasque1862 - 1918 Clair de lune

da Deux Arabesques Arabesque I

Isaac Albeniz dalla Suite española op. 471860 - 1909 Asturias

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Carl Nielsen, riconosciuto come il compositore danese più famoso, deve la sua notorietà soprat-tutto alle sei sinfonie e ai concerti per violino, flauto e clarinetto; nei suoi primi lavori si ispira a Brahms e Grieg, ma presto sviluppa il suo stile personale, sperimentando le assonanze russe fuse con la tecnica atonale tedesca.Anders Koppel è invece un compositore del suo tempo. Con un piede saldamente radicato nella tradizione musicale europea classica e l'altro nella musica rock e jazz, la carriera di Koppel può essere vista come una lunga e continua missione per unire queste culture in un linguaggio musi-cale contemporaneo. Autore di opere originali, tutte caratterizzate da una speciale capacità di comunicare emozioni ed energia, in modo potente e diretto, tra musicisti e pubblico, come i 4 Pieces che ascolteremo, dedicati proprio allo Scandinavian Guitar Duo.Il tuffo nel contemporaneo ci porta a Asger Agerskov Buur, violoncellista, ma anche compositore e arrangiatore di grande talento. Straordinarie sono queste vecchie canzoni popolari danesi, sopravvissute per così tanti anni perché sempre capaci di raccontare una storia. The Lime treeè una bellissima canzone d'amore sul desiderio di ciò che non si può ottenere. Un movimento lento e fluttuante propone nel mezzo una sezione più ritmata che trae ispirazione dalla scena popolare moderna. Chrysillis inizia con la nota re suonata da sola, come fosse un cuore che batte. La melodia fa capolino con brillanti accordi maggiori, controbilanciati da cadenze scure e minori. In questa alternanza di solennità e semplicità si inserisce una parte quasi ballabile.Fernando Sor è uno dei più importanti compositori nella storia della chitarra. Riceve un'educa-zione alla musica e alla composizione liturgica nel monastero di Montserrat, vicino a Barcellona ma nel 1808 si trova a combattere nella guerra d'indipendenza spagnola contro l'esercito di Napoleone. Parigi, dal 1813, diventa la sua città d'elezione. Ed è lì che compone L’encouragement op. 34, ricco di parti virtuosistiche e abbellimenti.A chiudere il programma quattro brani scritti originalmente per il pianoforte, qui riproposti nelle trascrizioni per due chitarre.Clair de lune e Arabesque I sono probabilmente tra le composizioni pianistiche più conosciute di Claude Debussy. Sonorità magiche ed incantate per il Clair de lune, liberamente ispirato all'o-monima poesia di Paul Verlaine, avvolgono l'ascoltatore in una dimensione onirica. Elegante, ric-ca di spunti moreschi l'Arabesque, che rivela un profumo lirico ed una leggerezza di tocco unici.E proprio Debussy dice di Albeniz: "Mai prima d'ora la musica è stata così piena di impressioni o di tanti colori". Ispirati alle diverse regioni spagnole, i brani che compongono la Suite española di Albeniz raccontano i differenti stili musicali presenti nel territorio iberico. E anche se Asturias non era compresa nella prima stesura che l'autore diede all'editore, quest'ultimo, aggiungendola alla stampa della Suite, l'ha con ogni probabilità consegnata alla storia, nonostante il ritmo tipico del flamenco andaluso in essa contenuto abbia poco a che vedere con le Asturie.

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Per Paalsson e Jesper Sivebæk“La migliore interpretazione che abbia mai sentito. I contrasti nel loro modo di suonare sono impressionanti” - John Williams

I chitarristi Per Paalsson e Jesper Sivebæk hanno iniziato la carriera con lo Scandina-vian Guitar Duo nel 1993, quando vinsero il primo premio al prestigioso Concorso di musica da camera della Radio Dane-se. Sebbene alcuni dei migliori e più noti ensemble da camera come il quartetto d'archi, il quintetto di fiati e il trio di pia-noforte avessero partecipato alla com-petizione, lo Scandinavian Guitar Duo ha incantato sia la giuria che il pubblico con le sue esibizioni dinamiche e accattivanti, elevando così la chitarra al massimi livelli nella musica da camera.

“Massima qualità. Le prestazioni di que-sto duo estremamente talentuoso sono di altissimo livello” - Chitarra classica UK

Questo straordinario successo è stato se-guito da altri premi esclusivi: quello della King Frederik e Queen Ingrid´s Foundation e della King Christian X´s Foundation ma soprattutto lo speciale “Segovia Award” della Leonie Sonning Foundation, un risul-tato reso ancora più impressionante se si tiene conto del fatto che questo premio (basato su una donazione del leggenda-rio chitarrista spagnolo Andres Segovia quando nel 1974 ricevette il premio Son-ning) è stato creato a condizione che fos-se dato solo una volta e quindi ha aspet-tato da allora per trovare i più meritevoli.Lo Scandinavian Guitar Duo ha eseguito più di 500 concerti in gran parte dell'Eu-ropa, del Canada e degli Stati Uniti, in festival internazionali ed in trasmissioni radiofoniche e televisive.

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mercoledì 22 gennaio 2020 ore 20.30

Chiesa Luterana di Trieste

Inaugurazione dell'Organo Luigi e Benedetto Tronci 1793Dono del M° Don Umberto Pineschi

Serena Arnò - sopranoGiuliana Casagrande, Anna Giulia Dewald, Maria Mauri, Manuel Staropoli - flauti dolciPaola Erdas - clavicembaloWladimir Matesic - organoManuel Tomadin - organo

In collaborazione con la Comunità Evangelica Luterana di Confessione Augustana di Trieste

Jan Pieterszoon Sweelinck Unter der Linden grune (4 variazioni)1562 - 1621

Cesare Borgo Canzon La Scarabella ca. 1560/65 - 1623

Gregorio Strozzi Mascara sonata e ballata da più cavalieri1615 - 1687 Napoletani nel Regio Palazzo

Domenico Cimoso Andante legato1780 - 1850

Ignazio Spergher Allegro ma non tanto1734 - 1808

Manuel Tomadin - organo

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Lucas Ruiz de Ribayaz y Fonseca Españoletas1626 - dopo 1677 Lodovico Grossi da Viadana La Fiorentina1564 - 1627

Manuel Tomadin - organoPaola Erdas - clavicembalo

Johann Sebastian Bach dal Concerto in re maggiore1685 - 1750 (trascrizione per organo del Concerto per violino, archi e basso continuo RV 230 di Antonio Vivaldi) Allegro

Alessandro Grandi O Intemerata1590 - 1630 mottetto per voce e basso continuo

Girolamo Frescobaldi dal Secondo Libro di Toccate1583 - 1643 Toccata Prima

Umberto Pineschi Passacaglia et thema fugatum 1935 sopra il nome "COLLODI" per organo

Claudio Monteverdi dalla Selva morale et sprirituale1567 - 1643 Jubilet per soprano e basso continuo

Serena Arnò - sopranoWladimir Matesic - organo

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Dario Castello Sonata Seconda per flauto e basso continuo1602 - 1631

Manuel Staropoli – flauto dolceManuel Tomadin - organo

Giovanni Battista Riccio Canzona a 4 voci col basso continuofine XVI sec. - dopo il 1621

Johann Pachelbel Canone a 3 flauti e basso continuo1653 - 1706 Giuliana Casagrande, Anna Giulia Dewald, Maria Mauri, Manuel Staropoli – flauti dolciPaola Erdas - clavicembaloManuel Tomadin - organo

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Umberto PineschiNativo di Trieste, è professore emerito di organo e composizione organistica dei Conservatori “G. Rossini” di Pesaro e “G.B. Martini” di Bologna, direttore emerito della Scuola Comunale di Musica “T. Mabellini” di Pistoia, organista della cattedrale di Pi-stoia, fondatore nel 1975 dell’associazione Accademia di Musica Italiana per Organo, divenuta nel 2001 “Accademia internazio-nale d’organo Giuseppe Gherardeschi”, di cui è tuttora presidente. È consulente del-la Soprintendenza ai Beni Artistici, Storici ed Etnoantropologici per gli organi storici della città di Pistoia. Ha scritto articoli per le riviste “L’Organo” e “Informazione orga-nistica” (di cui è stato fondatore e diretto-re responsabile per 13 anni), “Het Orgel” (Paesi Bassi), “Organ-Kenkyu” (Giappone), “Organ Year Book” (Regno Unito) e “The Diapason” (USA). Ha compilato ex novo e aggiornato quindici voci (organari e com-positori per organo italiani) nel “New Gro-ve Dictionary of Music and Musicians”. Ha pubblicato l’opera omnia organistica di Giuseppe e Luigi Gherardeschi e musiche organistiche di altri compositori toscani (Giovan Battista Oradini, Vincenzo Pane-rai, Cosimo Casini, Giovan Pietro Baldi e Gherardo Gherardeschi), opera tutte da lui ritrovate. Ha recentemente curato nuove

edizioni delle toccate di Claudio Merulo e di Michelangelo Rossi per Vigormusic, che, tra il 2017 ed il 2018, ha anche pubblica-to, in tre volumi, le sue composizioni per organo. Si è esibito in Francia, Germania, Spagna, Svezia, Argentina, Giappone, Uru-guay e USA, e ha effettuato registrazioni radiofoniche e televisive. Ha svolto attività didattiche anche in Argentina, Giappone, Uruguay e USA. In Giappone, nella città di Shirakawa, tiene ogni anno, a partire dal 1985, un corso di interpretazione di let-teratura organistica italiana (quella del 2019 è stata la 35.a edizione). Ha ricevu-to nel 1978 una medaglia d’oro dalla città di Pistoia, nel 1980 il “Leoncino d’argento” dalla Brigata del Leoncino di Pistoia, nel 2001 un “Attestato di Ringraziamento” dal presidente del Gifu-ken (Giappone) e nel 2009 l’Ordine del Sol Levante con “Raggi d’oro con nastro” dal governo giapponese “per aver contribuito al rafforzamento de-gli scambi culturali tra il Giappone e l’Italia grazie alla musica per organo”. È cappella-no di papa Francesco, canonico presiden-te del capitolo della cattedrale di Pistoia e commendatore dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

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Scheda Organo Luigi e Benedetto Tronci 1793Chiesa Luterana di Trieste

Disposizione

Manuale di 47 tasti (Do1 – Re5 con prima ottava corta)

Pedaliera di 8 tasti (Do1 – Si1 con ottava corta) sempre unita al Manuale

Registri (divisione bassi e soprani tra Mi3 e Fa3)Principale 8’Ottava 4’Decimaquinta 2’Decimanona 1 1/3Vigesima seconda e sesta 1 2/3Flauto in ottava 4’ (dal Do2)Cornetto I soprani 4’, 1 3/5Cornetto II soprani 2 2/3Voce languente soprani 8’

Effetti SpecialiTimpano (2 canne), Usignoli

Somiere a TiroCanna maggiore di Facciata: Do2 del Principale

Pressione dell’aria: 46 mmDiapason: 440 Hz a 25°

Accordatura: temperamento del tono medio

Questo strumento fu costruito da Luigi e Benedetto Tronci pistoiesi nell’anno 1793, il numero di catalogo impresso nel cartiglio all’interno della segreta è 8. Fu inizialmente posizionato nella Cappella di una villa appartenente alla nobile famiglia fiorentina Rucellai, situata a Campi Bi-senzio, paese ubicato tra Prato e Firenze. Nel 1998, quando la famiglia vendette la Villa, vennero messi in vendita i suoi mobili e l’organo venne acquistato per la Cattedrale di Pistoia. Prima di quel momento l’organo rimase sempre in una cantoria nascosta, gli interventi di manutenzione furono sempre fatti in maniera scrupolosa annotandoli all’interno della cassa. Quindi lo strumen-to si trova tuttora in condizioni originali, comprese le etichette dei registri, le fettucce di stoffa che connettono i pedali ai manuali, le corde dei mantici, le chiavi e i relativi cartellini di ottone e, soprattutto, il temperamento mesotonico. Solamente i fregi e lo stemma del Capitolo alla som-mità della Cassa furono aggiunti nel 1998. Lo strumento è un dono del Sacerdote Don Umberto Pineschi per il Conservatorio di Trieste.

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mercoledì 29 gennaio 2020 ore 20.30

Sala Tartini

“La suite tra poesia, danza e arte”

Viktor Guraziu - pianoforte

Claude Debussy Suite bergamasque1862 - 1918 Prelude Menuet Clair de lune Passepied

Igor Strawinsky dal balletto “L’uccello di fuoco” 1882 - 1971 (trascrizione di Guido Agosti) Danse infernale Berceuse et Finale

Modest Petrovič Mussorgsky Quadri di un'esposizione1839 - 1881 Promenade Gnomus Promenade Il vecchio castello Promenade Tuileries (Dispute d'enfants après jeux) Bydło Promenade Balletto dei pulcini nei loro gusci Samuel Goldenberg und Schmuÿle Promenade Limoges, le marché Catacombæ La capanna sulle zampe di gallina (Baba Jaga) La grande porta (Nella capitale Kiev)

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i Concerti del Conservatorio | gennaio_marzo 2020

Il programma del concerto vuole cercare una simbiosi nella commistione tra le arti, elemento che tende a ripetersi spesso nella storia della musica. Debussy afferma ad esempio di poter impa-rare di più attraverso il contatto con gli artisti e poeti che frequentava nella Parigi di fine '800, piuttosto che dai suoi maestri di composizione. Forte infatti fu il suo legame con poeti e artisti simbolisti della sua epoca, da cui deriva l’ispirazione per la Suite bergamasque, scritta facendo riferimento alla raccolta di poesie “Fetes galantes” dell’amico poeta Paul Verlaine. Ciascun brano prende il titolo da una poesia della raccolta.Molto attivo nello scrivere balletti fu invece Strawinsky che, reduce dall’espatrio dalla Russia, incontra a Parigi l’impresario dei balletti russi Sergei Diaghilev, con cui inizia una prolifica colla-borazione dalla quale nasceranno capolavori come i balletti “Petrushka” e la “Sagra della prima-vera”. L’“Uccello di fuoco” fu il primo balletto commissionato da Diaghilev al compositore. Oggi ne viene presentata una trascrizione realizzata dal grande pianista e didatta italiano Guido Agosti.La pittura trova invece spazio nell’ispirazione di Mussorgsky, che partorisce la celebre suite “Quadri di un’esposizione” grazie all’amicizia con il pittore russo Viktor Hartmann, ai cui quadri si ispira per creare quest'opera. Il pittore muore prematuramente nel 1873 e nell’anno successivo viene prodotta un'esposizione dei suoi quadri all’Accademia Russa di belle arti; Mussorgsky vi partecipa e ne rimane profondamente colpito. In memoria del sodalizio artistico che lo legava al pittore, egli scrive in poche settimane questo ciclo imponente, volta a creare un’arte legata alle radici russe e contrapposta alla tendenza occidentalizzante della corte di Mosca.

Viktor GuraziuInizia lo studio del pianoforte a 10 anni al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste dove studia nella classe di Massimo Gon. Dopo solo due anni di studio sarà scelto per suonare al concerto di apertura dell’Anno Accademico del Conservatorio in qualità di solista accompagnato dall’Orchestra Sinfonica dell’istituto. Si esibisce nel suo primo recital a 12 anni. Negli anni successivi otterrà vari primi premi assoluti in concorsi nazionali e internazionali.Ottiene il diploma ordinamentale con il massimo dei voti al conservatorio “B. Mar-cello” di Venezia nel 2007.Ha seguito le masterclass di grandi didat-ti e pianisti, tra cui, Aldo Ciccolini, Dmitri Bashkirov, Elisso Virsaladze, Karl-Heinz Kämmerling.Si perfeziona in importanti scuole di ambi-to internazionale, per 3 anni al Mozarteum di Salisburgo nella classe del pianista Pa-vel Gililov, e all’accademia Interazionale di Imola con Leonid Margarius.Nel 2008 risulta vincitore del Premio Ca-sella (secondo premio) al premio pianistico nazionale più importante in Italia, il “Pre-

mio Venezia”, a seguito del quale viene in-vitato ad un ricevimento privato al palazzo Quirinale con l’allora Presidente della Re-pubblica Giorgio Napolitano.Si è esibito in concerti in varie città italiane: Auditorium “Pollini” di Padova, Festival di Portogruaro, a Venezia e Bologna.Di recente completa i suoi studi seguendo i corsi del biennio specialistico al conserva-torio di Trieste ottenendo la laurea in pia-noforte indirizzo interpretativo nella classe di Giuseppe Albanese.

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mercoledì 5 febbraio 2020 ore 20.30

Sala Tartini

Sara Brumat - flautoAlberto Faroni - oboeTommy Budin - clarinettoAlberto Olivo - pianoforte

Camille Saint-Saëns Caprice sur des airs danois et russes op. 791835 - 1921 Poco Allegretto moderato (ad libitum) Allegro vivace

Johan Amberg Suite for flute, oboe, clarinet and piano1846 - 1928 Seguedille (Allegretto) Devant la cathédrale (Largo) Ronde villageoise (Comodo)

Sean Michael Salamon June Dances1992 The village (Forlane) Larry Kramer’s play (Sarabande) The joy (Tambourin)

Camille Saint-Saëns, compositore, organista e pianista francese, è stato autore di opere teatrali, sinfoniche, per pianoforte e da camera.Il Caprice sur des airs danois et russes op. 79 è stato appositamente composto per Paul Taffanel (flauto), Georges Gillet (oboe) e Charles Turban (clarinetto) che si sono uniti a Saint-Saëns per una serie di sette concerti organizzati dalla Croce Rossa Russa a San Pietroburgo durante la settima-na di Pasqua dell'aprile 1887. L'opera è dedicata alla zarina Maria Feodorovna, nata come Prin-cipessa Sophie Fredericka Dagmar, figlia del re di Danimarca, e divenuta moglie dell'Imperatore russo Alessandro III. Da qui il motivo dei temi danese e russo. La Caprice sfrutta le meravigliose tonalità e sfumature della palette di fiati, intervallate da passaggi brillanti per il pianoforte. Il registro inferiore del clarinetto e del fagotto sono spesso usati con grande effetto nell'articola-zione delle autentiche melodie russe e danesi. Il tempo varia da sezioni vivaci ed energiche a temi lenti, espressivi.La Suite for flute, oboe, clarinet and piano venne composta dal violinista Johan Amberg nel 1905, ed è divisa in tre movimenti: nel primo, “Seguedille”, l'autore cita un'opera del poeta france-se Jules Bois, e crea un clima calmo, quasi triste; racconta infatti in musica, di come una giovane gitana abbia rubato il suo cuore e sia poi sparita. Il secondo movimento “Devant la cathédrale” inizia con il pianoforte solo, che rievoca un risuonare di campane, che gradualmente diventano sempre più leggere come se si stessero allontanando: si crea così un clima molto misterioso. Con il terzo movimento “Ronde villageoise ” tutte le nuvole della tristezza spariscono e risplende nuovamente il sole. Il primo tema richiama la leggerezza francese della musica da Salon, ma

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ad un certo punto il clarinetto si volge quasi ad un tema jazz, al quale gradualmente si uniscono tutti gli strumenti.June dances di Sean Michael Salamon è una piccola suite di tre danze ispirate allo stile barocco che richiamano le emozioni e i sentimenti provati da un testimone durante un Gay Pride a New York nel 2011.Il primo movimento si intotola “The village”, e descrive una passeggiata a Christopher street in una serata estiva che proseguirà fino ad attraversare il Christopher Park. Il secondo movimento, la “Sarabanda”, è un momento più calmo e meditativo che inizia con il clarinetto solo. Il tempo finale “The joy” invece è più veloce e ritmato e richiama temi di Bartok e Mahler.

Sara BrumatInizia giovanissima gli studi musicali, per poi entrare al conservatorio “G. Tartini” di Trieste nel 2013 sotto la guida di Luisa Sello. Nel 2011 vince il concorso per giovani musicisti “Certamen Musicum” classifican-dosi al primo posto e ricevendo il premio speciale per la migliore esecuzione flau-tistica.Ha partecipato a numerosi campus mu-sicali Italiani ed esteri ed ha frequentato dei master con Bruno Cavallo, Derek Jo-nes, Matej Grahek, Borislav Yasenov, Lau-ra Levai Aksin, Hang Guoliang, Hiroshi Ma-tsushima, Tatjana Krkeljic, Marc Growels, Vladimir Mendelssohn, Philippe Entre-mont e in particolare con Susan Hoepp-ner nell'ambito del campus- Euroregione dal 2015 al 2017 vincendo la Menzione

Campus Musica 2015 e il premio della giu-ria tecnica e popolare.Ha svolto concerti come solista in Italia, Austria e Slovenia. Nel 2018 le viene as-segnata la “Menzione speciale Euroregio-ne”, e la “Menzione campus Amici della Musica 2018”.Si esibisce inoltre con formazioni cameri-stiche e orchestrali; recentemente ha re-gistrato con l'orchestra sinfonica del con-servatorio Tartini di Trieste un concerto per la Rai.Nel 2019 è stata invitata al festival inter-nazionale flautistico di Qingdao (Cina) e all'Istituto Italiano di Cultura di Pechino, dove si è esibita con l'ensemble “Lis Aga-nis” diretto da Luisa Sello.

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Alberto FaroniAttualmente iscritto al terzo anno del triennio inizia lo studio dell'oboe a 11 anni, studiando con Enrico Cossio, Evaristo Ca-sonato ed attualmente con Pietro Milella. Ha partecipato al concorso internaziona-le di Povoletto nel 2015 (terzo classificato) ed al concorso di Palmanova, ha frequen-tato masterclass con oboisti di prestigio quali Omar Zoboli, Guy Porat e Ionoaia Florenel. Collabora con l'orchestra Civica di Fiati “Giuseppe Verdi” città di Trieste da più di 2 anni. Attualmente ricopre il ruo-lo di 1° oboe nell'Orchestra sinfonica del Conservatorio.

Tommy BudinFin da piccolo inizia a suonare vari stru-menti come autodidatta per poi iscriversi al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste. Stu-dia il clarinetto con Domenico Foschini e si diploma nel 2019 con il massimo dei voti. Nel corso degli studi frequenta varie ma-sterclass con M. Miani, J. Kotar. Nel tempo libero si dedica anche alla composizione, scrive arrangiamenti e studia il pianoforte jazz. Dal 2019 ricopre il ruolo di clarinet-tista nella più prestigiosa band di musica slovena (ansambel Saša Avsenika) con la quale tiene 160 concerti all'anno in Slo-venia, Italia, Germania, Austria, Svizzera, Olanda e Francia.

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Alberto Olivo Comincia lo studio del pianoforte all'età di 5 anni con Alessio De Franzoni. Nel 2010 inizia gli studi presso il Conservatorio "G. Tartini" di Trieste, sotto la guida di Mas-simo Gon, e nel 2016 si diploma con il massimo dei voti presso il “Liceo Musicale G. Carducci” di Trieste. Ha inoltre studia-to presso il “Real Conservatorio Superior de Mùsica de Madrid” con Ignacio Marin Bocanegra. Partecipa a numerosi concor-si, ottenendo nel 2007 il Premio Speciale "Presidenza del Consiglio Regione F.V.G", per la sicurezza e l'interpretazione dei brani del '900 all'"11° Concorso Internazio-nale per Giovani Strumentisti" di Povolet-to. Sempre nello stesso anno vince il Primo Premio al "3° International Music Compe-tition" di Trieste, e nel 2013 si aggiudica il Primo Premio al "1° Concorso Nazionale per Giovani Musicisti Città di Palmanova". Nel 2015 vince il Primo Premio al 28° Con-corso Pianistico "Città di Albenga", mentre nel 2016 si aggiudica il Premio Pianistico “Filippo Trevisan” al “4° Concorso Musica-le Città di Palmanova” con il punteggio di 100/100. Ha partecipato a numerose masterclass e corsi con S. Gadjev, A. Ga-djev, P. Entremont, L. Dedova, M. Prause, R. Kinka, D. Andonova. Si è esibito e ha tenuto concerti sia in Italia che all’estero (Austria, Croazia, Slovenia, Serbia, Mace-donia, Spagna).

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mercoledì 12 febbraio 2020 ore 20.30

Sala Tartini

Sara Zoto - violaLuca Chiandotto - pianoforte

Robert Schumann Märchenbilder per viola e pianoforte op. 1131810 - 1856 Nicht schnell Lebhaft Rasch Langsam, mit melancholischen Ausdruck

Mikhail Glinka Sonata per viola e pianoforte1804 - 1857 Allegro Moderato Larghetto ma non troppo (Andante)

Johannes Brahms Sonata n. 2 per viola e pianoforte op. 1201833 - 1897 Allegro amabile Allegro appassionato Andante con moto

Michael Glinka viene solitamente considerato il padre della musica russa. La sua fama poggia principalmente sulle sue due opere, ma scrisse anche numerosi brani cameristici, in particolare durante la sua visita in Italia. La Sonata per viola e pianoforte fu scritta tra il 1825 e il 1828, ma rimase incompiuta. All'epoca il giovane Glinka era principalmente autore di melodie vocali e si dice che fosse altrettanto dotato come cantante oltre che come compositore. Questo aspetto emerge in particolare nel primo movimento, ricco di calore e passaggi brillanti per il pianoforte oltre ad un intenso cromatismo. Benché intesa dall'autore per un utilizzo domestico (Glinka stes-so suonava sia il pianoforte che la viola) contiene, secondo le sue stesse parole, “del contrappun-to davvero interessante”. Questi tratti, assieme all'immediatezza e all'eleganza, rendono questa sonata un importante tassello all'intero repertorio per viola.Nei Märchenbilder di Robert Schumann si ritrova lo spirito delle storie fantastiche di gusto te-desco, ricche di simboli e di allegorie legate alle leggende popolari, raccolte e particolarmente valorizzate in letteratura da Eichendorff, Tieck e Novalis, i quali sostenevano che i loro racconti erano semplicemente dei sogni, simboli di un mondo proiettato verso una ideale armonia ce-leste. Ciò che conta in questi racconti letterari è l'atmosfera poetica misteriosamente evocata, quasi in un rapporto medianico tra l'individuo e la natura; così nei Märchenbilder è la magia del suono realizzata in ogni sua sfaccettatura a determinarne l'essenza espressiva.La Sonata in mi bemolle maggiore op. 120 n. 2 ci rappresenta un Brahms nostalgico eppure dignitoso e controllato, chino su sè stesso alla ricerca del tempo perduto, ma dotato e padrone della necessaria intensità e profondità di pensiero. Dal punto di vista dei contenuti questa sonata si presenta ricca di soluzioni impreviste e inusitate, di ombreggiature liriche alternate a scatti emotivi, che a tratti richiamano lo Schumann dei Phantasiestücke, sino quasi a rievocarne la sonorità, la Stimmung.

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i Concerti del Conservatorio | gennaio_marzo 2020

Sara ZotoInizia lo studio della viola all’età di nove anni con E. Katroshi, per poi continuare con A. Paco. Dal 2016 è iscritta al Conser-vatorio “G. Tartini” di Trieste dove studia sotto la guida di Andrea Amendola, con-tinuando inoltre il suo percorso di perfe-zionamento con Tabea Zimmerman. Ha vinto numerosi concorsi, tra i quali: “Earth Songs”, “Tirana Talent”, “Ars Kosova”, “Pje-ter Gaci”, “Concorso di giovani strumen-tisti” (UD), “Premio Città di Padova”. Dal 2012 al 2014 ha ricoperto il ruolo di prima viola nell’Orchestre Akademie Bochum (Germania). Nel 2015 ha vinto l'audizione per suonare come solista la “Sinfonia Con-certante” di W. A. Mozart accompagnata dall’Orchestra Giovanile del Montenegro. Nel 2018 suona come solista il concerto di G.P. Telemann per viola e orchestra d’archi con il Dominant Ensemble e l'Orchestra

Pianissimo. Ha tenuto numerosi concerti in Europa, sia come solista, che come stru-mentista con diversi complessi cameristici ed orchestrali come Camerata Strumen-tale Italiana, Orchestra Filarmonica del Teatro Verdi di Trieste, Nuova Orchestra da Camera Ferruccio Busoni, Orchestre Akademie Bochum, l’orchestra Giovanile del Montenegro, sotto la direzione di: D. Glineur, A.Martinolli D’Arcy, R. Gessi, A. Li-caj, A. Palmen, M.Podda, Th. Clamour, P. Aderhold, B. Alliu, E. Koco, D. Sulejmani, F. Castellana.Ha partecipato a numerose masterclass tenute da docenti internazionali, tra cui: A. Ganz, V. Bukač, J. Julius, M. Jackson, A. Tafilaj, L. Verney, D. Gaxha, A. Senazjensky, M.V. Der Nahmer, M. Gatti, V. Mendelhson, M. Hossen.

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Luca ChiandottoÈ vincitore del Premio L. Brunelli 2018, ri-servato ai migliori diplomati italiani, e fi-nalista all'I. Bajic Piano Memorial Compe-tition 2018 di Novi Sad. Si è diplomato nel 2019 con il massimo dei voti, la lode e la menzione d'onore al Biennio di pianoforte ad indirizzo interpretativo frequentando il Conservatorio “G. Tartini di Trieste” nella classe di Flavio Zaccaria.Inizia lo studio del pianoforte a cinque anni, sotto la guida di Jessica Galetti. At-tualmente si perfeziona con Marian Mika presso l'Accademia F. Chopin di Padova. Ha partecipato ai corsi di Benedetto Lupo, presso l'Accademia di Pinerolo, di Irene Veneziano a Novara, e di Alessandro Ta-verna e Aquiles Delle Vigne. È stato inoltre allievo di Klaus Kaufmann all'Università Mozarteum di Salisburgo.

Si è esibito in numerose sale da concer-to in Italia e all'estero, tra cui la Sala del Ridotto del Teatro Verdi di Trieste, le Sale Apollinee del Teatro La Fenice di Venezia, il Palazzo Leoni Montanari di Vicenza, il Museo di S. Caterina di Treviso, la Sala dei Giganti di Padova, la Showroom Fazioli di Milano, il Museo Civico di Radovlijca (SLO), la Comunità degli Italiani di Abbazia (HR) e la Wiener Saal di Salisburgo.Come solista con l'orchestra, debutta nel 2016 con l’Orchestra del Conservatorio di Trieste, diretta da Romolo Gessi, suonan-do in cinque date il concerto KV 414 di W. A. Mozart. Nel 2018 suona il Concerto n. 2 di Chopin con la Belgrade Symphony, di-retta da Radan Jovanović.

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i Concerti del Conservatorio | gennaio_marzo 2020

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mercoledì 19 febbraio 2020 ore 20.30

Sala Tartini

Tome Kostovski - pianoforte

Fryderyk Chopin Notturno in do minore op. 48 n. 11810 - 1849 Sonata n. 2 in sib minore op. 35 Grave. Doppio movimento Scherzo Marcia funebre: Lento Finale: Presto

Fryderyk Chopin Notturno op. 48 n. 2 fa# minore Polonaise in lab maggiore op. 53

Ferenc Liszt Mephisto Waltz 1811 - 1886

I Notturni op.48 di Fryderyk Chopin furono pubblicati nel 1841 e sono l'autentica manifestazione creatrice del musicista romantico per antonomasia. Dedicati a mademoiselle Laure Duperré, il primo Notturno è una sintesi delle nuove caratteristiche stilistiche acquisite da Chopin in quel periodo: include infatti una marcia, cui seguono un corale e una parte in doppie ottave di sti-le sinfonico, inserite in un discorso piuttosto denso armonicamente, che determinano sonorità molto solide e compatte. Il secondo propone invece una nuova forma, il recitativo, quasi vio-loncellistico. Una melodia distesa e semplice, in ritmo binario si sovrappone a quello ternario dell’accompagnamento.La Sonata n. 2 op. 35 in si bemolle minore fu composta tra il 1837 e il 1839 a Nohant e pubblicata a Parigi nel 1840. È nota per la Marcia funebre, che costituisce il suo terzo movimento, il cuore pulsante intorno al quale è stata composta l’intera opera.La scelta delle tonalità, minori in tutti i movimenti, ben rappresenta un’atmosfera di lirismo an-gosciante alternato a picchi di sonorità quasi violente, che la rendono una “Sonata di morte” in cui Chopin appare proiettato ben oltre la sua epoca.

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Tome KostovskiHa iniziato lo studio del pianoforte all'età di 8 anni sotto la guida di Marija Samoska. Dopo un periodo di mobilità Erasmus, è stato ammesso quale allievo effettivo al Conservatorio “G. Tartini”, dove frequenta il terzo anno del Bachelor nella classe di Teresa Trevisan.Sin dagli esordi, ha dimostrato di essere un giovane molto promettente. Ha par-tecipato alle serate Chopin, proposte an-nualmente a novembre dall'Ambasciata polacca e dall'Associazione polacca di Bitola in Macedonia. Si è esibito inoltre ai concerti organizzati a Skopje per i 200 anni dalla nascita di Chopin e Liszt.

Nel 2012-13 ha partecipato, quale studen-te nella classe di Ana Gatseva, ai concerti del Lions Club Bitola, e nel 2017 e 2018 ai concerti dedicati ai Santi Cirillo e Meto-dio, tenutisi nella chiesa di Santa Sofia a Ocrida. Nel 2013, 2016 e 2017 si è esibito con successo con la Skopje Philharmonic Orchestra. A ottobre 2019 è stato invitato a tenere un recital al Festival Internazio-nale “Interfest” di Bitola, quale vincitore del Concorso Pianistico Internazionale In-terfest. Vincitore di numerosi concorsi ha tenuto concerti in Serbia, Italia, Kossovo, Croazia, Belgio.

La Polacca in lab maggiore op. 53 “Eroica” è senza dubbio alcuno uno dei brani chopiniani più noti e più irti di difficoltà tecniche per un pianista. Dedicata al banchiere francese Auguste Léo, fu composta nel 1842 e pubblicata a Lipsia e a Parigi nel 1843 da Schlesinger. La definizione di Eroica le viene da George Sand, che così la menzionò in un carteggio con Chopin.Il Mephisto Waltz di Ferenc Liszt è tratto dal secondo di due poemi sinfonici per grande orche-stra, ispirati da due episodi del Faust di Lenau: “Il corteo notturno” e “La danza nell'osteria del villaggio”. La trascrizione per pianoforte è dedicata a Carl Tausig. Si ispira alla scena in cui Faust si innamora di una bella ragazza, durante una festa campestre in un’osteria e chiede a Mefisto di conquistargliela. Il diavolo strappa il violino ad un suonatore e intona un Valzer, improvvisando una sequenza di melodie seducenti, languide e demoniache al tempo stesso, infarcite del sarca-smo che spesso appare nella musica di Liszt.

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mercoledì 26 febbraio 2020 ore 20.30

Sala Tartini

Luisa Sello - flautoBruno Canino - pianoforteIn collaborazione con Amici della Musica - Udine

Ludwig van Beethoven dal Concerto per pianoforte e orchestra 1770 - 1827 in do maggiore op. 15 (elaborazione di Theobald Boehm) Largo Ludwig van Beethoven Serenata op. 41 in re maggiore per flauto e pianoforte Entrata, Allegro Tempo ordinario d'un Minuetto Trio I e Trio II Allegro molto Andante con Variazioni Adagio Allegro vivace

César-Auguste Franck Sonata in la maggiore 1822 - 1890 (elaborazione di Jean-Pierre Rampal) Allegretto ben moderato Allegro Recitativo-Fantasia: Ben moderato. Largamente con fantasia Allegretto poco mosso

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i Concerti del Conservatorio | gennaio_marzo 2020

Il Concerto in do maggiore op. 15 venne ultimato da Beethoven nel 1798 e porta una dedica ad una sua giovane allieva, Anna Luisa Barbara von Keglevich, detta 'Babette'. Il Largo centrale, che ascoltiamo nella trascrizione per flauto e pianoforte, è nella morbida e sognante tonalità di la bemolle maggiore. Le sue volute melodiche sono molto ampie e l'espressività raggiunta da Be-ethoven, considerando il suo momento artistico, è senza dubbio notevole. Il tema è ben giocato tra i due strumenti; l'orchestra, affidata al pianoforte, sostiene ed accompagna questo dialogo, questo scambio di piccole frasi, di dolci accenni, per rinforzarsi qua e là in brevi sussulti di vigore che ridanno dinamismo alla melodia, nitida anche nelle sue transizioni tonali tra minore e maggiore. La Serenata per flauto e pianoforte op. 41 è considerata un pezzo di musica da eseguirsi all'aria aperta in occasione di una lieta ricorrenza o di un festeggiamento, come dimostrano la semplicità di scrittura e l'eleganza melodica dei sette movimenti. La pagina beethoveniana, pur rispettosa delle strutture formali caratteristiche di questo genere musicale, presenta il suo biglietto da visita stilistico sin dall'Entrata, contrassegnata da un Allegro di fantasiosa e spigliata varietà inventiva, con quel ritmo scandito come un cinguettio di uccello dallo strumento a fiato: è fra le trovate più brillanti ed estroverse del primo Beethoven. Il Minuetto non esce dagli schemi consueti di una musicalità graziosamente galante, mentre il presto dell'Allegro molto ha un accento sostenuto e ben timbrato. Trasparenti e leggere, come il volo di una farfalla, in una serata d'estate, appaiono le variazioni sul tempo di Andante. L'Allegro scherzando e vivace reca il segno espressivo tipico dei brani di questo genere e il clima sale di tono nell'Adagio e nell'Allegro vivace finale, dove l'animo del compositore si riflette con vivace, spensierata e giovanile prestanza ritmica, quasi a sottolinea-re l'addio al paradiso perduto della felicità settecentesca.Assieme alla Sinfonia in re minore, alle “Variazioni sinfoniche”, a “Psyché”, al Quartetto in fa minore, ai due grandi trittici per pianoforte, la Sonata per violino rappresenta uno dei massimi risultati conseguiti da Franck nel periodo della sua piena maturità. Ne ascoltiamo questa sera la rielabo-razione per flauto e pianoforte del grande flautista Jean-Pierre Rampal.Il gran segreto della unitarietà di questa Sonata, risiede nella sapienza con cui il compositore, contrappuntista educato sui modelli di Bach, riesce ad elaborare il materiale tematico in una sal-dissima rete di rapporti ritmici ed intervallari, conseguendo una coerenza strutturale di grande interesse.Formalmente, l'Allegretto ben moderato iniziale segue lo schema classico della sonata. Ma la relativa concisione degli sviluppi, esclusivamente basati sulla ripetizione del primo tema, unita alla scarsa incisività tonale, sembra sfuggire la tensione dialettica propria alla forma nella tradizione classica. L'Allegro seguente, più ampio e drammatico, è caratterizzato da una continua tensione cromatica, agitata dal mareggiare del pianoforte, la cui scrittura qui si addensa nello scorrere di accordi spezzati lungo tutta l'estensione della tastiera. Il tema principale ricompare profon-damente modificato, e si alterna con un disegno più disteso e lirico. Introdotto da un elemento cromatizzante esposto dal pianoforte, un lungo disegno affidato principalmente al flauto apre il Recitativo-Fantasia. Il discorso si anima progressivamente, su di un tema largo, cantabile, che si compiace di approdi dal minore al maggiore e viceversa. I motivi si rivelano trasfigurazione di idee tematiche già presentate nei movimenti precedenti, e la loro fusione crea un clima di espressività densa ed estenuata, ma nobile. Il finale sembra volerci ricondurre in un'atmosfera più classica, ten-dente all'eleganza più che alla complessità. È un rondò, basato ancora una volta sul tema princi-pale, non troppo alterato nella sua fisionomia intervallica, ma reso comunque irriconoscibile. Dietro l'apparente leggerezza del discorso, si nasconde infatti una estrema elaborazione compositiva.

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Luisa Sello Flautista internazionale, artista testimo-nial della Miyazawa Flute, con attività in Europa, Estremo Oriente, Stati Uniti e Sud America, invitata da Wiener Symphoniker Concert Verein, Salzburger Kammerorche-ster, Miami Greater Symphony Orchestra, I Virtuosi Italiani, Thailand Symphony Or-chestra, ha collaborato con l'Orchestra della Scala di Milano sotto la direzione di Muti. Ha suonato con grandi interpre-ti tra i quali Alirio Diaz, Trevor Pinnock, Philippe Entremont. Karl Leister. Ospite a Musikverien di Vienna, Parco della Musica a Roma, Brahms Saal a Mosca, National Theatre a Astana, Operà a Il Cairo, NCPA a Pechino, è titolare di flauto al Conser-vatorio di Trieste, ospite all’ Università di Vienna (Universität für Musik) e professore

di dottorato in Flute Artistry Performan-ce alla New Bulgarian University di Sofia. Laureata in Lingue e Letterature moder-ne, ha conseguito il dottorato in concer-tismo (PhD all’Universita’ di Bratislava) e in Scienze Linguistiche Comparate (PhD all’Universita’ di Udine). Si è perfezionata a Parigi con Raymond Guiot e Alain Ma-rion e all’Accademia Chigiana di Siena con Severino Gazzelloni. Definita dal New York Concert Review artista dalla ‘avvincente e spontanea cantabilità, tecnica brillante, eccellente controllo del fiato, suono gene-roso e grande charm’ è artista scelta dal Ministero Italiano dei Beni Culturali per rappresentare la musica italiana. Incide per ‘Stradivarius’, Dynamic e Millennium di Pechino.

Il duo, recentemente invitato alla Carnegie Hall di New York per la celebrazione dei 125 anni, ha attirato la stampa specializzata per l’eccellente intesa e l’ottimo affiatamento interpretativo. Accanto alle qualità personali dei due artisti, la loro collaborazione mette in luce la capacità di comunicare emozioni difficili da dimenticare, qualità apprezzate dalla critica internazionale, ma anche dal grande pubblico che si è sentito più vicino alla grande musica proprio per la chiarezza, la compenetrazione e la simpatia delle loro interpretazioni.

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i Concerti del Conservatorio | gennaio_marzo 2020

Bruno Canino Riconosciuto come uno dei massimi ca-meristi e pianisti dei nostri tempi, Bruno Canino studia pianoforte con Vincenzo Vitale e composizione con Bruno Bettinelli al conservatorio di Napoli. Distintosi subi-to nei concorsi internazionali di Bolzano e Darmstadt, inizia una lunga carriera concertistica e in tutto il mondo assieme ad artisti come Cathy Barberian, Severi-no Gazzelloni, Salvatore Accardo, Viktoria Mullova. Ha frequentato con particolare assiduità il repertorio moderno e con-temporaneo. Tra le sue registrazioni più importanti le Variazioni Goldberg di Bach, l’integrale dell’opera pianistica di Casella e la prima integrale pianistica di Debussy su cd, le opere di Mendelssohn per violon-cello e pianoforte assieme a Lynn Harrell, i lavori di Prokofiev, Ravel e Stravinsky con la violinista Viktoria Mullova, incisione per la quale ha ricevuto il premio Edison.

È stato docente di pianoforte al conserva-torio di Milano e alla Hochschule di Berna. Tiene regolarmente corsi di perfeziona-mento nelle istituzioni musicali in tutto il mondo. Attualmente è docente di musica da camera con pianoforte presso la Scuo-la di Fiesole e alla Escuela Reina Sofia di Madrid. Ha esercitato inoltre l'attività di direttore artistico e nel 1999-2002 è stato direttore musicale della Biennale di Vene-zia. Fortemente interessato alla musica contemporanea, ha lavprato con molti compositori come Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, György Ligeti, Pierre Boulez, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bus-sotti e Mauricio Kagel, eseguendo spesso prime assolute. Dal 1999 al 2002 è stato direttore artistico della Biennale di Vene-zia. È autore di libri editi da Passigli Edi-tore tra cui ‘Vademecum for a Chamber Pianist’ e ‘Senza Musica’.

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mercoledì 4 marzo 2020 ore 20.30

Sala Tartini

Il repertorio per insieme di sole arpe affonda le sue radici nella metà dell’Ottocento, subito dopo la nascita “ufficiale” dell’arpa moderna, allora chiamata a doppio movimento, grazie alla genia-lità del francese Sebastian Erard nel 1811. Ma è nella prima metà del Novecento che la musica per gruppi di arpe sole viene codificata, ampliata e portata alla ribalta del palcoscenico grazie al compositore, arpista, direttore e didatta Carlos Salzedo. “Bisogna studiare come diavoli per suonare come angeli” questo uno dei suoi motti preferiti, che ripeteva ai numerosissimi studenti che affollavano la Colonia di Camden ogni estate e per i quali ha prodotto un numero indefinito di brani e trascrizioni.Il programma proposto questa sera spazia quindi da trascrizioni a brani composti per ensemble d’arpe e vuole essere un percorso che alterna danze popolari o tratte da balletti a brani scritti originariamente per arpa nel XX e XXI secolo.

Chromatic Harp EnsembleIrene Pauletto, Myriam Genito, Diletta Capua, Anna Talbot, Valeria Vevoto, Ester Ban

Reinhold M. Gliere Danse de femmes dal balletto Shakh-Senem1875 - 1956

Gioacchino Rossini La Danza1792 - 1868

Mark Elliot Rhyme and Treason Prelude - Minuet - Fantasia - Rigaudon - Passepied

Isaac Albeniz dalla Suite España op. 1651860 - 1909 n. 3 Malagueña

Alfredo Rolando Ortiz Habanera Gris1946 Cumbia Deliciosa Danza de Luzma

George Bizet Carmen Suite 1838 - 1875 (arrangiamento di Flavio Gatti) Intermezzo - Aragonaise - Finale

Bernard Andres Port au Prince1941

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i Concerti del Conservatorio | gennaio_marzo 2020

Chromatic Harp Ensemble è nato dall’idea di sei studentesse ed ami-che, supportate dall’insegnante Nicoletta Sanzin, all’interno del Conservatorio “G. Tartini” di Trieste per il desiderio di condi-videre in maniera diversa e approfondita le esperienze fatte durante il percorso di studi. Ciascun membro frequenta i corsi superiori di arpa dell’Istituto e, singolar-mente, si sono distinte in concorsi interna-zionali in Italia e all’estero e tenuto con-certi da soliste e in ensemble cameristici in diversi festival in Italia.Hanno preso parte a master e corsi di per-fezionamento con insegnanti di fama in-ternazionale tra i quali si ricordano: Isabel

Moreton, Milena Stanisic, Marcella Carbo-ni, Mario Falcao, Diana Cikovic.Fin da piccole hanno partecipato ai con-vegni del metodo Suzuki e hanno una nu-merosa esperienza in ensemble di arpe. Tra gli appuntamenti più importanti si ri-corda “Torino città dalle mille corde" nel 2017 ed il recente evento “Arpe 3V” che ha visto esibirsi a sul palco del teatro Rus-solo a Portogruaro più di 100 arpiste pro-venienti dai Conservatori del Triveneto. Si sono esibite con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio in vari concerti nonché nell’ Orchestra “CEMAN”, che riunisce i migliori studenti delle accademie dell’est Europa.

“La Danse des femmes” è una danza tratta dal balletto “Shakh-Senem” del compositore russo Reinhold Gliere. In quest'opera l’eredità musicale classica russa si combina con materiale folklorico e orientalismi sinfonici. Un’altra danza, ma con carattere totalmente diverso, è quella di Rossini, che, scritta originariamente per la voce, ha la particolarità di essere costituita da una successione di ritmi in cui ogni sillaba del testo corrisponde ad una nota. A seguire, Rhyme and Treason scritto nel 1994 dal compositore Mark Elliott e arrangiato da K. Gist per ensemble: cinque movimenti che si susseguono alternando momenti lirici a movimenti di danza. Danza che, come filo conduttore, fa approdare a Malagueña, terzo movimento della Suite España op. 165 di Isaac Albeniz.Tra i compositori ancora in vita che scrivono per ensemble d’arpe un posto di rilievo è occupato da Alfredo Rolando Ortiz. I tre brani eseguiti questa sera sono tre danze originali caratterizzate da temi semplici ed orecchiabili che attingono alla tradizione popolare sudamericana. Dalla Suite da concerto tratta dalla “Carmen” di Bizet vengono invece trascritte da Flavio Gatti per trio d’arpe l’In-termezzo, dove nel balletto l’arpa accompagna la melodia, l’Aragonaise, danza tradizionalmente accompagnata da nacchere e battiti, e il Finale. Il concerto si conclude con “Port au prince” del fecondo compositore e arpista francese Bernard Andres. Composto in memoria delle vittime del terribile terremoto di Haiti nel 2010, presenta tutti gli stilemi tipici dell’opera di Andres: effetti sonori, glissandi, suoni xilofonici, suoni pizzicati e colpi sul corpo dell’arpa.

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mercoledì 11 marzo 2020 ore 20.30

Sala Tartini

“L'Organo sinfonico francese: un'antologia”

Wladimir Matesic - organo

Alexandre Guilmant Marche sur un théme de Haendel op. 151837 - 1911

Jehan Alain Litanies1911 - 1940

César-Auguste Franck da Six Pièces (versione manoscritta)1822 - 1890 Fantaisie op. 16

da Trois Pièces Pièce heroïque

Louis Vierne dalla Sinfonia n. 1 op. 141870 - 1937 Allegro vivace

dalla Sinfonia n. 4 op. 32 Final

Allegretto op. 1

dalla Sinfonia n. 1 op. 14 Final

Organo e Orchestra, ovvero Pontefice e Imperatore. Questo il paragone proposto da Héctor Berlioz all'interno del suo celebre Grand traité d'instrumentation et d'orchestration modernes op. 10 (1843-44). Berlioz dichiara naturalmente improponibile ogni tentativo di alleanza tra trono e altare, ri-conoscendo in particolare all'organo caratteristiche foniche che non incontrano i gusti dell'epoca, come le cosiddette “piramidi armoniche” che mescolano intervalli di ottava, quinta e, talvolta, terza a diverse altezze, tanto da compromettere la corretta percezione dell'armonia.Vero è però che – soprattutto in Francia – l'arte organistica e organaria, a partire dall'inizio del XIX secolo, subisce il fascino delle potenti sonorità sinfoniche di stampo wagneriano. Un facteur d'orgues in particolare, Aristide Cavaillé-Coll (1811-1899) propone un modello di strumento affatto inedito: l'organo sinfonico-orchestrale, dove le austere e scarne piramidi di ripieno vengono scal-

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i Concerti del Conservatorio | gennaio_marzo 2020

Wladimir Matesic È titolare dalla cattedra di Organo presso il Conservatorio "G.Tartini" di Trieste.Studia Organo presso i Conservatori di Piacenza e Bologna nelle classi di Giusep-pina Perotti e Umberto Pineschi, diplo-mandosi nel 1992.Dal 1993 al 1995 prosegue gli studi orga-nistici presso la Musikhochschule di Frei-burg im Breisgau nella classe di Klemens Schnorr, conseguendo a pieni voti il Diplo-ma Superiore di Organo. In questo perio-do ricopre la carica di Organista Titolare della chiesa di St. Albert in Freiburg-Bi-schofslinde.Dal 1999 al 2001 frequenta il Corso Supe-riore di Improvvisazione Organistica pres-so la Musikhochschule di Luzern, nella classe di P. Theo Flury, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode. Per questo risultato, ottiene il Foerderungspreis dalla medesima Istituzione. All'interno di que-sto corso, supera brillantemente l'esame di Liturgisches Orgelspiel. A partire dal 2002 frequenta un Biennio specialistico dedicato alla letteratura sinfonica fran-cese per organo presso il Conservatorium di Rotterdam studiando con Ben Van Oo-sten, e diplomandosi nel 2004.Nel 1996 ha vinto il 2° Premio al XVI° Con-corso Organistico Internazionale "Rijn-streek" di Nijmegen (NL), nel 2001 il Primo Premio assoluto al I° Concorso Organistico Nazionale "Benedetto XIII" di Gravina in Puglia e il 2° Premio al XXIV° Concorso In-

ternazionale "V. Bucchi" di Roma.Nel 2006 consegue infine la Laurea in D.A.M.S. presso l'Università di Bologna.Dal 2009 al 2019 è stato organista co-ti-tolare della Cattedrale di Bologna.Ha tenuto concerti in Italia, Francia, Spa-gna, Svizzera, Austria, Germania, Olanda, Inghilterra, Slovenia, Croazia, Polonia, Lettonia, Finlandia e Giappone, seminari e masterclass sul repertorio organistico romantico e moderno per i Corsi Acca-demici Superiori dei Conservatori italiani ed esteri. Ha pubblicato saggi e articoli per riviste specializzate ("Arte Organaria e Organistica", "Rivista Umbra di Musico-logia"). Per la casa discografica Tactus, ha pubblicato due CD.È direttore artistico del Festival "Voci ed Organi dell'Appennino”, dal 2019 confluito nel progetto “Antiche vie degli organi”.

zate da registri di grande intensità e volume sonoro, che possono esprimere tutte le nuances di un grande complesso sinfonico.Tra i primi ad intuire le potenzialità dei ritrovati di Cavaillé-Coll sarà proprio César-Auguste Franck, che definirà con entusiasmo lo strumento su cui suonava “mon orchestre”. Come spesso accade, l'organo forgia gli organisti e di lì a poco una schiera di compositori, più o meno didatticamente imparentati con Franck quali Widor, Vierne, Guilmant, produrranno pagine in cui l'organo riuscirà a comporre in armonico quid unum la polifonia di tradizione bachiana con le armonie “presagiose” e travolgenti del coevo sentire romantico. Il programma proposto questa sera tenterà di illustrare in maniera esauriente gli assunti di questa sintesi.

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mercoledì 18 marzo 2020 ore 20.30

Sala Tartini

Meme QuartetMarin Komadina - sax baritonoEmma Marcolin - sax altoElia Sorchiotti - sax sopranoMatilda Travain - sax tenore

Johann Sebastian Bach da "Die Kunst der Fuge" BWV 1080 1685 - 1750 Contrappunto I Contrappunto II Contrappunto IX Contrappunto X

Aleksandr Konstantinovič Glazunov Quartetto per saxofoni op. 109 in Sib Maggiore 1865 - 1936 I. Première partie, Allegro II. Canzone variée Tema - Andante 1' variazione - même mouvement 2' variazione - con anima 3' variazione - à la Schumann, Grave 4' variazione - à la Chopin, Allegretto 5' variazione - Scherzo, Presto III. Finale, Allegro moderato, Più mosso

Russell Peck Drastic Measures1945 - 2009 Mov I, II

Pedro Iturralde Suite Hellenique1929 Kalamatianos Funky Valse Kritis Kalamatianos

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i Concerti del Conservatorio | gennaio_marzo 2020

Meme Quartet Nasce nel novembre 2018 ed è com-posto da alcuni studenti della classe di Massimiliano Donninelli. Il gruppo ri-volge particolare attenzione al reper-torio classico, anche attraverso diverse trascrizioni, per esplorare le possibilità tecnico-espressive del saxofono e dimo-strare la grande flessibilità e versatilità dello strumento, capace di esprimersi al meglio anche in composizioni non di-rettamente pensate per tale organico.

A pochi mesi dalla sua creazione, il quar-tetto ha già avuto modo di esibirsi in pre-stigiosi contesti nel territorio regionale tra i quali: Teatro "Piccola Fenice" di Trieste, Castello di Miramare, Villa Correr di Porcia, Sala Darsena di Lignano.Il gruppo ha partecipato a numerose ma-sterclass con musicisti di fama nazionale ed internazionale tra i quali Giampaolo Pretto, Edward Benyas, Carlo Fabiano, Fe-derico Mondelci.

Con un concerto che spazia dalla musica classica a quella folklorica passando per il jazz, il Meme Quartett intende rendere testimonianza della versatilità ed unicità del quartetto di saxofoni. Il punto di partenza è uno dei grandi capolavori di Johann Sebastian Bach. Nonostante i secoli che separano la creazione dei contrappunti tratti da Die Kunst der Fuge dalla nascita del saxofono, l'ascoltatore potrà apprezzare come anche questo tipo di ensemble si adatti perfettamente alla grande lezione compositiva bachiana.Un salto di circa due secoli ci porta nel 1935 quando il compositore russo Aleksandr KonstantinovičGlazunov scrive appositamente per questa formazione il suo quartetto opera 109, da non confon-dere con il Concerto per sassofono contralto e orchestra d'archi in mi bemolle maggiore che porta lo stesso numero d'opera, ma che è un brano differente. Il Quartetto per sassofoni si articola in 3 movimenti: in molti punti Glazunov prende direttamente spunto dallo stile di autori passati, come ad esempio nel secondo movimento, dove alcune variazioni del tema principale sono “Alla Schu-mann “ o “Alla Chopin”. Egli infatti possedeva particolari caratteristiche stilistiche: ispirate da uno stile tardo romantico che però si collocano temporalmente (e paradossalmente) in concomitanza con la nascita del jazz. Ad acuire questo contrasto interno tra stile e tempo è il Drastic Measures di Russell Peck, che si rifà in modo evidente al jazz ma con decise influenze blues e funky. Composizione del 1976, è stata ispirata dal lavoro di alcuni eccellenti sassofonisti della Northern Illinois University e dal Quartetto di sassofoni del New Century. Lo stesso Peck descrive così il suo lavoro: “il primo movimento è lento, lirico e polifonico, ed evidenzia le capacità dell'ensemble. Il secondo è virtuosistico, più blues, jazz, orientato al rock e molto energico, anche con accenti di lingua slap. È anche ritmicamente com-plesso. Ciò che mantiene la popolarità nel secondo movimento è la sua stretta coerenza formale. Un motivo a tre note ascoltato come figura di accompagnamento al primo movimento diventa la base per l'intero brano, raggiungendo diverse culmini espressivi nel secondo.”

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mercoledì 25 marzo 2020 ore 20.30

Sala Tartini

Nicoletta Sanzin - arpaSandro Torlontano - chitarra

Antonio Vivaldi Concerto in re maggiore RV 931678 - 1741 (trascrizione del Concerto in re maggiore per 2 violini, liuto e b.c. di Cecilia Andreis) Allegro Largo Allegro

Rafael Català Prisionera del Mar1960

Máximo Diego Pujol Suite Mágica1957 Preludio Vals Tango Candombe

Enrique Granados dalle “Danzas Españolas” per pianoforte1867 - 1916 Danza Española n. 2 “Oriental” Danza Española n. 5 “Andaluza”

Luigi Boccherini dal Quintetto n 4 in re maggiore 1743 - 1805 per chitarra e archi G 448 Introduzione e Fandango

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i Concerti del Conservatorio | gennaio_marzo 2020

MEDITERRANEAN MOOD Arpa e chitarra vantano un percorso comune che si perde nei meandri della storia della musica. Sin dal Medioevo, gli antenati di questi due strumenti sono stati spesso e volentieri accostati sia nelle iconografie che nella prassi esecutiva comune. Così come la vihuela e l’arpa spagnola, associate assieme alla tecla in moltissima della trattatistica del 1500-1600, erano strumenti che suonavano assieme e che appartenevano ai consort della musica alta, eseguita nelle nobili corti.Il programma presentato questa sera dal duo Nicoletta Sanzin e Sandro Torlontano, affermati concertisti e colleghi presso il Conservatorio “G. Tartini” di Trieste, è frutto di un desiderio di svelare sonorità nascoste oltre alle particolarità timbriche di questa formazione.Il Concerto in re maggiore di Antonio Vivaldi, composto originariamente per liuto, due violini e basso continuo, questa sera viene presentato nella versione per arpa e chitarra nella trascrizione a cura di Cecilia Andreis, che ne mantiene intatta la brillantezza così come la profonda e struggente bellezza del Largo.A seguire due composizioni originali per questo duo, Prisionera del Mar (2010) di Rafael Catalá, brillante chitarrista e prolifico compositore spagnolo, e Suite Mágica (2015) del chitarrista e com-positore argentino Máximo Diego Pujol. Entrambe le composizioni pur recenti, hanno come con-notazione comune andamenti di danza con chiare influenze e ispirazioni ispaniche.Su questa falsariga si pongono le due Danzas Españolas di Enrique Granados, Oriental e Anda-luza.La conclusione è affidata ad un vero e proprio vortice sonoro: il celebre e trascinante Fandango di Luigi Boccherini tratto dal Quintetto n°4 in Re maggiore per chitarra e archi è probabilmente uno dei brani più famosi del compositore lucchese.

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Nicoletta Sanzin Diplomata col massimo dei voti e lode presso il Conservatorio “J. Tomadini” di Udine sotto la guida di P. Tassini si è suc-cessivamente perfezionata negli USA con E. Malone (Eastman Univeristy of Roche-ster, N.Y.) e S. Mc Donald (Indiana Univer-sity, Bloomington); in Italia con E. Zaniboni all’Accademia di S. Cecilia dove ha conse-guito il diploma col massimo dei voti, lode e borsa di studio della SIAE. Nel 2006, con una tesi su E. Parish Alvars, ha inoltre conseguito la Laurea specialistica in Di-scipline musicali indirizzo interpretativo in arpa col massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio A. Buzzolla di Adria. Ha vinto premi in numerosi concorsi nazionali e internazionali, è stata finalista al con-corso internazionale per Prima Arpa del Teatro alla Scala. Si è esibita con successo ai World Harp Congress di Vienna, Parigi e Dublino e ai Simposi Europei dell’arpa a Norimberga come solista e a Perugia in duo col clarinetto (N. Bulfone). Ha collabo-rato con numerose orchestre (Teatro Verdi Trieste, Sinfonica RAI di Roma, Teatro La Scala, Accademia di S. Cecilia, Opera di Lubiana, Moscovia Chamber Orchestra, RTV Slovena, Tokio Kosei Wind Orche-stra, Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra Mozart) ed è stata diretta da maestri quali R. Muti, E. Inbal, D. Baren-boim, M. Angius, Y. Temirkanov, D. Oren, C. Kleiber, P. Fourniellier, J. Cura. Dal 1995 al 2001 dopo aver vinto concorso internazio-nale, è stata Prima arpa della Slovenska

Filharmonija di Lubiana con cui si è spesso esibita anche come solista. È stata ospite in importanti festival in Italia e all’estero, registra regolarmente per emittenti ra-diofoniche e televisive internazionali ed ha all’attivo numerosi CD per Between, Collage, Nuances, Fior di virtù, Viatores, Open rite. Molto attiva anche nel campo della musica contemporanea, ha esegui-to in prima esecuzione brani composti per lei e collabora stabilmente con lo Slowind Quintet di Lubiana e con l’ExNovo Ensem-ble di Venezia. È attualmente docente titolare della Cattedra di arpa presso il Conservatorio “G. Tartini” di Trieste e col-labora con la Scuola di Musica S. Cecilia di Portogruaro.Nel luglio del 2011 è stata eletta, in rap-presentanza per l’Italia, nel Board of Di-rectors del World Harp Congress, organiz-zazione arpistica mondiale.

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Sandro Torlontano Diplomato con il massimo dei voti al Con-servatorio “S.Pietro a Majella “di Napoli con Bruno Battisti D’Amario, si è perfe-zionato con José Tomas in Spagna e con Alberto Ponce in Francia all’Ecole Normale de Musique “Alfred Cortot” de Paris dove in un solo anno ha conseguito il Diplome Superieur d’Execution. Primo assoluto in Concorsi Nazionali ed Internazionali con presidenti di giuria come Goffredo Petras-si, Franco Donatoni, Angelo Gilardino, nel 1994 risulta vincitore (3° classificato su ol-tre 800 iscritti) del Concorso per titoli ed esami per l’insegnamento nei Conserva-tori in seguito al quale diviene docente di chitarra dapprima nei Conservatori di Na-poli, Foggia, Venezia e dal 2011 al Conser-vatorio “G. Tartini” di Trieste. È stato invita-to da prestigiose istituzioni concertistiche esibendosi oltre che in Italia in Germania, Francia, Spagna, Svizzera, ex Yugoslavia, Portogallo, Turchia, Danimarca, Lettonia e in U.S.A., dove è stato per quattro anni regolarmente ospite del "Newport Music Festival". Ha collaborato con varie orche-stre fra cui l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma sotto la direzione di Miu Wu Chung, Daniele Gatti, Hans Vonk, suonando nel 2000 alla presenza di Sua Santità Papa Giovanni Paolo II e parteci-pando da solista con Luis Bacalov come direttore all'inaugurazione della Cavea del Parco della Musica a Roma. Ha preso parte con I Solisti Aquilani all’esecuzione e all'incisione per la Dynamic in prima

nazionale dell’opera “Maria de Buenos Aires” di Astor Piazzolla. Ha registrato per la RAI, Mediaset, SAT2000, Catalunja Ra-dio (Spagna), Dayton Public Radio, WGBH (U.S.A.), RTS (Serbia); ha inciso per Dyna-mic e Videoradio, ha effettuato revisioni di opere contemporanee per chitarra ed è invitato come membro di giuria in Concor-si Nazionali ed Internazionali.Sandro Torlontano suona su una chitarra “Lorenzo Frignani” del 2013.

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Organigramma dicembre 2019

DIRETTORE Roberto Turrin

DIRETTORE VICARIOMassimo Gon

CONSIGLIO ACCADEMICO

Componenti designati dal Collegio dei professoriMassimo BelliNicola BusoMargherita Canale Pier Luigi CoronaCristina FedrigoMassimo GonGiuseppina MascherettiWladimir Matesic

COORDINATORI DEI DIPARTIMENTI

Canto, coralità e teatro musicaleAdriano Martinolli

Didattica della musica e dello strumentoCristina Fedrigo

Direzione d'orchestra, musica da camera e d'insiemeRomolo Gessi

Strumenti a fiatoMassimiliano Morosini

Strumenti ad arcoSinead Nava

Strumenti armoniciDimitri Romano

Nuovi linguaggi, percussioni e tecnologie musicaliPietro Polotti

Teoria della musica, armonia, analisi, musicologiaEnrico Perrini

DELEGATI DALLA DIREZIONE PER LE ATTIVITÀ DEL CONSERVATORIO

Coordinamento della didattica e servizi agli studentiPierluigi Maestri

Coordinamento e programmazione delle attività di produzione artisticaAndrea Amendola

Realizzazione e organizzazione delle attività di produzione artisticaDaniele Proni

Coordinamento e realizzazione del programma "Erasmus+" e relazioni internazionaliNicoletta Sanzin

Coordinamento, aggiornamento e sviluppo dei servizi informatici d'istitutoMassimo Parovel

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PRESIDENTE Lorenzo Capaldo

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Direttore amministrativoFrancesco Gabrielli

Componenti del Consiglio di AmministrazioneBenito Torretta esperto designato dal Ministero

Marco Maria Tosolini componente designato dal Consiglio Accademico

Serena Arnò componente designato dalla Consulta degli studenti

Direttore di ragioneriaSerena Trocca

Comitato Unico di GaranziaFabrizio Del Bianco Francesco GabrielliRossella LucchiniMartina MarinWladimir MatesicPietro PolottiKatia Salvato RotaElisabetta Tigani SavaSerena TroccaMichela Urdido

CollaboratoriMattia Biondi Rossella Lucchini

AssistentiMassimo BiancoGiovanna Bordin Federica CecottiMatteo CudicioBruno Diogo UnferMartina Furlanich Elena Matcovich Nausicaa Peric Katia Salvato Rota Paola Trevisan Alessio Vanzelli

Personale tecnicoIsabella Cecotti, Cristina Costanzo, Filomena Mangiafave, Martina Marin, Elena Matcovich, Salvatore Napolano, Marzia Opassich, Sabrina Penzo, Lucia Prato, Claudia Radivo, Vittorio Rizzian, Fulvio Salvetat, Boris Suspize, Maurizio Wallner

Collegio dei revisori Antonella ConiPaolo Musacchio

Consulta degli studentiSerena ArnòMichela SabadinNiccolò Zampiron Elia Zuberti

RSUMassimiliano MorosiniAlessandro PaparoMichela Urdido

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DOCENTI PER SETTORE ARTISTICO-DISCIPLINARE (dicembre 2019)

Accompagnamento pianistico Fabrizio Del BiancoSilvio SirsenSilvano ZabeoArpaNicoletta Sanzin

Batteria e percussioni jazz Stefano Peretto

Bibliografia e biblioteconomia musicale Paolo Da Col

CantoCinzia De Mola

Canto jazzDaniela Spalletta *

Chitarra Pier Luigi Corona Sandro Torlontano

Chitarra jazz Riccardo Chiarion

ClarinettoDomenico Foschini Mirco Gherardini

Clavicembalo e tastiere storichePaola Erdas

ComposizioneFabio Nieder

Composizione musicale elettroacusticaPaolo Pachini

Contrabbasso Stefano Sciascia

Contrabbasso jazz Giovanni Maier

Corno

Direzione di coro e composizione corale Adriano Martinolli

Direzione d'orchestra Marco Angius

Direzione di coro e repertorio corale per Didattica della musicaRomano Vettori

Elementi di composizione per Didattica della musicaStefano Bellon

Esecuzione e interpretazione della musica elettroacusticaNicola Buso

Esercitazioni corali Gualtiero Lo Nigro

Esercitazioni orchestrali Stojan Kuret

Fagotto Sergio Lazzeri

FisarmonicaCorrado Rojac

FlautoPierluigi MaestriGiuseppina MascherettiLuisa Sello

Flauto dolce Manuel Staropoli

Informatica musicalePietro Polotti

Lettura della partitura Daniele Proni

Multimedialità Stefano Bonetti

Musica d'insieme per strumenti a fiatoStefano Vezzani

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* a contratto

Musica d'insieme per strumenti ad arco

Musica da camera, d'insieme e d'orchestraAlessandra CaraniFedra FloritRomolo GessiPaola La Raja

OboePietro Milella

OrganoWladimir Matesic Manuel Tomadin

Pedagogia musicale per Didattica della musica Cristina Fedrigo

PianoforteGiuseppe AlbanesePaolo BidoliTiziana BortolinClaudio Crismani Massimo GonAlessandro PaparoAndrea Rucli Alessandro TavernaTeresa Maria TrevisanFlavio Zaccaria

Pianoforte jazz

Pratica della lettura vocale e pianistica per Didattica della musica Patrizia Tirindelli

Pratica e lettura pianisticaDimitri RomanoMichela Urdido

SaxofonoMassimiliano Donninelli

Saxofono jazz Klaus Gesing

Storia della musicaGiulio Aldo D'AngeloMarco Maria Tosolini

Storia della musica per Didattica della musica Margherita Canale

Strumenti a percussioneIvan MancinelliDario SavronFabián Andres Pérez Tedesco

Tecniche di consapevolezzaed espressione corporea

Teoria, armonia, analisi, direzione d'orchestra e musicologiaMassimo ParovelFilippo PeroccoDario Regattin

Teoria e tecnica dell'interpretazione scenicaRosalba Trevisan

Teoria, ritmica e percezione musicaleRoberto De NicolòEnrico PerriniDavide Pitis Vittoriano Vinciguerra

TrombaMassimiliano Morosini

Tromba jazz

Trombone Mauro Ferrari

ViolaAndrea Amendola

ViolinoMassimo BelliOrietta MalusàDiana MusteaSinead NavaPaolo Rodda

VioloncelloPietro Serafin

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Accesso ai concerti

La serie di manifestazioni di cui al presente programma rientra nell'attività didattica del Conservatorio e costituisce parte integrante del Progetto d'Istituto.

Alle manifestazioni possono accedere, con ingresso libero, docenti e allievi del Conservatorio, e contestualmente anche il pubblico esterno, previa prenotazione dal giorno precedente il concerto presso la portineria del Conservatorio.

T. +39 040 6724911 Info: www.conts.it

Le registrazioni dei concerti sono effettuate per uso didattico e di documentazione dagli studenti della Scuola di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio.

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Conservatorio di Musica "Giuseppe Tartini"Via Carlo Ghega, 12 – 34132 Trieste

T. +39 040 6724911 – F. +39 040 6724969

www.conts.it

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