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ROUNDTABLE
DESTINAZIONE DIGITALE
Pubblico e privato alla prova del futuro
11 luglio 2018
Piazza dei Santi Apostoli 66, Roma
La digitalizzazione delle imprese.
Investimenti e nuovi modelli di business
3
Nel 2017 il mercato digitale italiano è cresciuto del 2,3% attestandosi su 68.722 milioni di euro. Nel 2018 tale
crescita si attesta al 2,6% per salire al 2,8% per il 2019 e 3,1% per il 2020. Il fenomeno Industria 4.0 nel 2017 ha
espresso un mercato complessivo pari a 2184 mln (in crescita del 19,3%), ripartiti per il 56% in sistemi ICT
(1219,2 milioni, +18,1%) e per il 44% in sistemi industriali (965 milioni, +20,7%) (rilevazioni condotte da Anitec-
Assinform in collaborazione con NetConsulting cube).
Le tendenze del mercato digitale italiano
Servizi ICT
11.056,8 mln (+4%). A guidare la crescita i servizi di data center e
cloud computing, la cui crescita si attesta al 16,7% (2.641,8 milioni)
con la componente cloud in crescita del 23,3%
Software e
soluzioni ICT
6.626,1 mln (+5,9%). Il software applicativo cresce dell’8,8% (4.892
milioni), spinto dal rinnovo e dalle componenti più innovative (piattaforme
per la gestione web, IoT, etc.).
Dispositivi e
sistemi
18.332,7 mln (+0,2%). Spicca la componente personal & mobile device,
che ha registrato un incremento del 2,2% (6.382 milioni di euro) grazie al
ruolo dei dispositivi indossabili (wearable, +17,9%, 488,3 milioni) e
degli smartphone (+3,1%, 3710 milioni), che hanno ampiamente
compensato la contrazione subita dai PC laptop (-1,3%, 883 milioni), dai
tablet (-0,2% a 782 milioni) e dagli altri dispositivi mobili
10.360,3 mln (+7,7%). Contenuti digitali
e digital
advertising
4Fonte: Elaborazione I-Com su dati Wikibon Big Data Project (2016), demosEUROPA e WarsawInstitute for EconomicStudies (2014) e Eurostat
• Le stime circa il mercato dei Big Data parlano di unacrescita consistente da qui al 2026 (+13% medio annuo)
• Entro la fine del decennio in corso lo sviluppo dei Big Dataporterà ad un miglioramento del PIL di tutte le economieeuropee, quantificabile, per l’Italia, in circa +1,6% del PIL,poco meno rispetto al dato medio europeo (+1,9%)
• I maggiori benefici saranno registrati, in entrambi i casi, neisettori manifatturiero, del commercio e finanziario
• Nonostante gli indubbi vantaggi dei Big Data, ancora scarsoappare, in Italia ma anche negli altri Paesi UE, il cosiddettoBig Data Analytics (BDA): solo il 9% delle imprese italiane,nel 2016, ha utilizzato strumenti di BDA, poco meno d’altraparte della media UE (10%)
2732
40
48
56
6471
7883
8892
0%
10%
20%
30%
40%
0
25
50
75
100
2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026
Mercato Big Data (2016-2026)
Mercato BD (in mld $; asse sinistro) Var. anno su anno (asse destro)
CAGR= +13%
22%
19%
14%13%
6%
4%
22%
Italia
Manifatturiero
Commercio
Finanziario
PA
ICT
Sanità
Altro
23%
22%
13%
11%
6%
5%
20%
UE 28
Miglioramento del PIL, per settore (2013-2020)
109
0
5
10
15
20M
alta
Pae
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UE
28
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Utilizzo del BDA tra le imprese (2016)
I Big Data
5Fonte: Elaborazione I-Com su dati OCSE e Ericsson
• Secondo l’OCSE, a fine 2017, il
traffico dati avrà raggiunto
quota 120 exabyte (miliardi di
Gigabyte), circa 70 volte quello
esistente nel 2005. Di questi il
68% proviene dalla rete Internet
fissa ed il 9% da tutti i dispositivi
• Secondo i dati Ericsson, nel
2021 i dispositivi IoT
arriveranno a rappresentare il
56% dei dispositivi connessi,
che complessivamente
passeranno dagli attuali 15
miliardi a circa 28 miliardi entro
il 2021, generando una crescita
enorme della mole di dati
disponibili
0
5
10
15
20
25
30
2015 2021
Dispositivi connessi (in mld)
Telefonia fissa
Telefonia mobile
PC/laptop/tablet
Non-cellular IoT
Cellular IoT
0
20
40
60
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120
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2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Traffico di dati IP mensile globale
Managed IP Rete Internet fissa Dati mobile
La crescita esponenziale del traffico dati
6Fonte: Elaborazione I-Com su dati IDC (2016)
• Il valore di mercato dei dati
ammontava nel 2016, solo in Italia,
a complessivi 4,6 miliardi di euro,
circa l’8% del totale UE (59,5 miliardi
di euro)
• Questo valore è cresciuto
costantemente negli ultimi anni
nell’Unione Europea (+26% rispetto al
2013), mentre è rimasto piuttosto
stagnante in Italia (solo +5%).
Tuttavia, secondo le attuali proiezioni,
il mercato italiano dei dati dovrebbe
superare i 6,3 miliardi di euro da qui al
2020, crescendo quindi ad un tasso
medio annuo dell’8,3%, una crescita
dunque più sostenuta di quella media
europea (pari a quasi il 7,5%,
passando dai 55 miliardi del 2016 agli
oltre 73 miliardi del 2020)80
100
120
140
160
180
2013 2014 2015 2016 2020*
Indice del valore di mercato dei dati, in Italia e UE
Italia
UE28
4.606 6.327
59.539
79.637
0
10.000
20.000
30.000
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50.000
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70.000
80.000
90.000
2013 2014 2015 2016 2020*
mln
€
Valore di mercato dei dati
UE28
Italia
Il mercato dei dati
7Fonte: Elaborazione I-Com su dati IDC (2016) e Eurostat
• Secondo le stime di IDC, l’archiviazione di dati in cloud
crescerà del 30%, con circa un quinto dei carichi
complessivi presenti in cloud anziché su server
tradizionali nel 2018.
• Il boom delle applicazioni di gestione dei BD è legato a
doppio filo alla diffusione del cloud computing (CC), che
permette alle aziende di avere a disposizione potenza di
calcolo e spazio storage potenzialmente illimitati in modo
scalabile a costi contenuti. Il mercato mondiale dei Big
Data as a Service crescerà nel quinquennio 2015-2020
a un tasso medio annuo composito (CAGR) del 31,5%,
arrivando a generare nel 2020 un giro d’affari di 7
miliardi di dollari.
0
10
20
30
40
50
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Adozione di servizi cloud (2016)
Cloud services at a medium-high level of sophistication Overall cloud services
0%
5%
10%
15%
20%
25%
2016 2018
Dat
i in
clo
ud
Trend di archiviazione dati in cloud
Il cloud
0
2
4
6
8
2015 2020
BDaaS market (in bln $)
CAGR=31,5%)
Il fenomeno dell’intelligenza artificiale
Gli investimenti in IA
9
Fonte: IDC 2018
Gli investimenti mondiali in sistemi di
intelligenza artificiale e cognitive computer
dovrebbero raggiungere – secondo le stime
IDC (2018) – $ 19,1 miliardi nel 2018 ed entro il
2021 dovrebbero toccare la cifra record di $
52,2 miliardi con un CAGR del 46,2%
Le imprese impegnate nella vendita al
dettaglio investiranno $3,4 miliardi in una
vasta gamma di applicazioni IA, soprattutto per
l’assistenza al cliente. Gran parte, invece, dei $
3,3 miliardi spesi dal settore bancario
andranno verso sistemi automatizzati e
prevenzione delle minacce, analisi e
investigazione di frodi, consulenti di
programmi e sistemi di raccomandazione. Il
settore manifatturiero si collocherà al terzo
posto con ben $ 2 miliardi di spesa in sistemi
automatizzati di manutenzione preventiva e di
gestione della qualità e sistemi di
raccomandazione. Infine, il settore sanitario
investirà i suoi $ 1,7 miliardi principalmente in
sistemi cognitivi per le diagnosi precoci ma
aumenteranno anche gli investimenti in sistemi IA
per la drug discovery.
19,1
52,2
0
10
20
30
40
50
60
2018 2021
Mili
ard
i $
Investmenti mondiali in sistemi congnitivi e di intelligenza artificiale
3,43,3
2
1,7
0
1
2
3
4
Retail Banking Manufacturing Healthcare
Mili
ard
i $
Investimenti in sistemi cognitivi e di intelligenza artificiale, per settore (2018)
I ricavi derivanti dalle applicazioni IA
10Fonte: Tractica 2017
Tractica (2017) prevede che le
entrate generate dall’applicazione
diretta e indiretta di software di
intelligenza artificiale saranno di
circa $ 90 miliardi entro il 2025.
0
10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
80.000
90.000
100.000
2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025
Mili
on
i $
Software IA, ricavi mondiali (2016-2025)
0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000
Medical image analysis
Intelligent recruitment and HR systems
Convertng paperwork into digital data
Prevention against cybersecurity threats
Predictive maintenance
Localization and mapping
Algorithmic trading strategy performance…
Patient data processing
Static image recognition, classification, and…
Machine/vehicular object…
Milioni $
Top 10 delle applicazioni di IA, ricavi cumulati (2016-2025)
I ricavi maggiori deriveranno
dall’applicazione di software di IA
per il rilevamento e il
riconoscimento di oggetti (circa $
9 miliardi) e classificazione di
immagini ($ 7,6 miliardi). Anche le
applicazioni in ambito sanitario
come l’elaborazione dei dati dei
pazienti supereranno i $ 7 miliardi
nel periodo 2016-2025.
L’IA spinge i ricavi e l’occupazione
11
Fonte: Accenture 2017
Gli investimenti in intelligenza artificiale potrebbero far crescere del 38% i ricavi delle imprese e del 10%
l’occupazione entro il 2022.
Secondo le previsioni di Accenture:
✓ settore sanitario: prospettive di profitti in crescita del 49% ed aumento della forza lavoro del 15%;
✓ telecomunicazioni: incremento del fatturato del 46% e dell’occupazione del 21%;
✓ settore finanziario: aumento del fatturato del 32% e dell’occupazione del 9%.
10%
6%
9%
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0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
All Industries
Automotive
Financial Services
Chemical
Professional Services
Retail
Telecommunications
Health
Consumer Godds
L'impatto degli investimenti in IA
sui ricavi
sull'occupazione
IA: Stati Uniti e Cina a confronto
12
Fonte: CB Insight, Top AI Trends to watch in 2018
A livello globale gli Stati Uniti, soprattutto negli anni passati, hanno dominato la scena, con un numero
sempre crescente di startup che puntavano sull’IA. Nell’ultimo anno la tendenza sembra essere un po’
cambiata e ciò fa presagire che nel prossimo futuro alla ribalta ci sarà la Cina. Le aziende cinesi sembrano
sorpassare le loro controparti statunitensi nelle domande di brevetto nel Deep learning e nell’IA.
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100
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2013 2014 2015 2016 2017
Numero di brevetti nel Deep learning
Cina
Stati Uniti
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2013 2014 2015 2016 2017
Numero di brevetti nell'IA
Cina
Stati Uniti
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2013 2014 2015 2016 2017
Numero di brevetti nel Machine learning
Cina
Stati Uniti
Le iniziative delle istituzioni europee 1/2
13
Febbraio 2017
Il Parlamento europeo ha adottato una Risoluzione recante raccomandazioni alla Commissione
concernenti norme di diritto civile sulla robotica. Proposte:
1) rafforzamento degli strumenti finanziari per i progetti di ricerca nella robotica e nelle TIC,
compresi i partenariati pubblico-privati;
2) avvio di un dialogo pubblico strutturato sulle conseguenze dello sviluppo di tali tecnologie;
3) definizione di un quadro che soddisfi i requisiti di connettività per il futuro digitale dell'Unione e a
garantire che l'accesso alla banda larga e alla rete 5G sia pienamente conforme al principio di
neutralità della rete;
4) avvio di una riflessione sulla possibilità di istituire un'Agenzia europea per la robotica e
l'intelligenza artificiale;
5) valutazione delle implicazioni delle diverse soluzioni giuridiche tra cui: a) l'istituzione di un
regime assicurativo obbligatorio; b) la costituzione di un fondo di risarcimento; c) la
possibilità per il produttore, il programmatore, il proprietario o l'utente di beneficiare di una
responsabilità limitata qualora costituiscano un fondo di risarcimento nonché qualora
sottoscrivano congiuntamente un'assicurazione che garantisca un risarcimento in caso di danni
arrecati da un robot; d) la scelta tra la creazione di un fondo generale per tutti i robot autonomi
intelligenti o di un fondo individuale per ogni categoria di robot e tra il versamento di un contributo
una tantum all'immissione sul mercato di un robot o versamenti regolari durante la vita del robot;
e) l'istituzione di un numero d'immatricolazione individuale; f) l'istituzione di uno status giuridico
specifico per i robot nel lungo termine.
9 marzo 2018 la Commissione ha aperto le candidature per la creazione gruppo di lavoro sulle IA con
il compito, tra l’altro, di redigere entro l’anno una proposta di linee guida sullo sviluppo etico e l’uso
dell’IA ed ha aperto un bando per la formazione di un gruppo di esperti sulla responsabilità per danno
e nuove tecnologie
Le iniziative delle istituzioni europee 2/2
14
Dichiarazione del Gruppo europeo per l’etica delle scienze e delle nuove tecnologie (EGE) - organo
consultivo indipendente dalla Commissione - pubblicata anch’essa il 9 marzo scorso, ha evidenziato la
necessità di:
1) assicurare il rispetto della dignità umana attraverso la fissazione di limitazioni alle determinazioni e
classificazioni concernenti le persone operate sulla base di algoritmi e sistemi “autonomi” e la
predisposizione di strumenti in grado di garantire il chiaro discernimento dei casi in cui si parla con un
uomo e quando con una macchina;
2) garantire il rispetto dell’autonomia umana;
3) sviluppare ed applicare le IA sulla base di decisioni democratiche e nel pieno rispetto dei diritti e delle
libertà degli uomini;
4) assicurare che le IA siano improntate a giustizia, equità e solidarietà e, dunque, contribuiscano alla
giustizia globale e all’accesso universale ai benefici e vantaggi esse possono garantire;
5) individuare con certezza i criteri di attribuzione delle responsabilità per eventi dannosi dovuti a
condotte indesiderate dei sistemi autonomi;
6) sviluppare le IA in maniera da tutelare l’integrità fisica e mentale degli uomini;
7) declinare nuovi diritti, quale quello ad avere relazioni significative con gli umani e a non essere profilati,
misurati, analizzati;
8) assicurare uno sviluppo sostenibile nell’interesse delle future generazioni.
25 aprile 2018: Comunicazione della Commissione europea sull’I.A. che definisce la strategia
europea in materia. Essa si fonda su tre pilastrI.
1) anticipare gli sviluppi tecnologici e incoraggiare l'adozione da parte dei settori pubblico e privato;
2) prepararsi ai cambiamenti socioeconomici determinati dall’IA sostenendo partenariati business-education
per attrarre e mantenere più talenti di intelligenza artificiale in Europa e programmi di formazione e
riqualificazione professionale, incoraggiando anche la modernizzazione dei sistemi di istruzione e
formazione degli Stati membri;
3) garantire un adeguato quadro etico e legale.
Politiche nazionali 1/3
15
Nel 2017:
✓ il Ministero federale dei trasporti e dell'infrastruttura digitale ha pubblicato una
relazione sull'etica della guida automatica e connessa che identifica le linee
guida e gli obiettivi
✓ Il Ministero Federale dell'Istruzione e della Ricerca ha lanciato la Piattaforma
Lernende Systeme che riunisce le principali competenze della scienza,
dell'industria e della società in materia
✓ 4 marzo 2018: la coalizione ha annunciato un "Masterplan per l'intelligenza
artificiale" nell'estate 2018 - che dovrebbe essere finalizzato nell'autunno 2018 -
e un centro di ricerca congiunto sull'intelligenza artificiale con la Francia.
29 Marzo 2018:
✓ Il Presidente Marcon ha lanciato la Strategia nazionale sull’I.A. (“A.I. for
Humanity”) stanziando 1,5 mld di fondi pubblici per 5 anni (2018-2022)
Politiche nazionali 2/3
16
26 aprile 2018:
✓ Il Governo la lanciato la nuova strategia nazionale sull’I.A. (“Sector Deal for AI”) articolata
su 5 macrotemi: 1) Persone (sistemi di formazione e support per il re-skill); 2) Infrastrutture;
3) Aziende (fondi e partnership tra governo ed industria); 4) Territori; 5) Idee (sostegno alla
ricerca in I.A.).
Maggio 2017:
✓ il ministro degli affari economici, Mika Lintilä, ha istituito un gruppo di lavoro incaricato di
individuare le azioni in grado di garantire che la Finlandia sarà tra i principali utilizzatori di I.A. nel
futuro
Ottobre 2017:
✓ Il ministero degli Affari economici e dell'occupazione ha presentato il rapporto “Finland’s Age of
Artificial Intelligence” che prevede 8 azioni chiave:
▪ miglioramento della competitività aziendale attraverso l'uso di intelligenza artificiale;
▪ utilizzo efficace dei dati in tutti i settori;
▪ garantire che l'intelligenza artificiale possa essere adottata più rapidamente e facilmente;
▪ garantire competenze di alto livello e attirare esperti di alto livello;
▪ favorire gli investimenti;
▪ costruire i migliori servizi pubblici al mondo trasferendo la gestione di numerosi processi di servizio
dall'amministrazione all'intelligenza artificiale;
✓ stabilire nuovi modelli di collaborazione tra il settore pubblico e privato e tra diversi settori;
✓ fare della Finlandia un leader nell’IA.
✓ April 2019:
✓ The steering group will submit the final report on the progress of the program.
Politiche nazionali 3/3
17
Settembre 2017: AGID ha dato il via alla task force sull'Intelligenza Artificiale al
servizio del cittadino con il compito di comprendere come la diffusione di nuovi
strumenti e tecnologie di IA possa incidere nella costruzione di un nuovo rapporto tra
Stato e cittadini
21/03/2018 è stato presentato il libro bianco “L'Intelligenza Artificiale al servizio del
cittadino” frutto di un lavoro di consultazione che ha coinvolto circa un centinaio di
soggetti pubblici e privati che a vario titolo si occupano di IA in Italia e che per la prima
volta si rivolge alle amministrazioni pubbliche rivolgendo loro raccomandazioni e
indicazioni su come sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’Intelligenza
Artificiale, limitandone criticità e aspetti problematici, per sviluppare servizi pubblici
sempre più a misura di cittadino.
Sfida etica Sfida
tecnologica
Sfida delle
competenze
Sfida dei
dati
Sfida legale
Sfida
dell’accessibi
lità
Misurazione
impatto
Sfida
dell’essere
umano
Le nuove professioni nell’era digitale
19Fonte: elaborazione I-Com su dati Eurostat e European Data Market Monitoring Tool, IDC (2016)
5,6%
2,8%2,1%
10,7%9,4%
2,0%2,8% 2,5%
1,7%0,8%
3,0%
0%
2%
4%
6%
8%
10%
12%
14%
0
200
400
600
800
1.000
1.200
1.400
Data workers, per settore
2016 (in migliaia) 2016 (% sull'occupazione totale)
2,0%
2,2%
2,3%
2,3%
2,5%
2,7%
2,8%
2,8%
2,8%
2,9%
2,9%
2,9%
3,1%
3,1%
3,1%
3,1%
3,2%
3,3%
3,4%
3,5%
3,5%
3,6%
3,6%
3,6%
3,6%
3,7%
4,2%
4,3%
6,5%
0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7%
Romania
Grecia
Spagna
Italia
Slovacchia
Austria
Cipro
Portogallo
Rep. Ceca
Ungheria
Croazia
Bulgaria
Danimarca
Germania
Francia
UE 28
Finlandia
Belgio
Slovenia
Lettonia
Svezia
Polonia
Paesi Bassi
Malta
Estonia
Irlanda
Lituania
Regno Unito
Lussemburgo
Data workers (% sul totale impiegati)
• La quota di data workers sul totale degli
impiegati è ancora molto bassa in tutta l’UE
(3,1%), in particolar modo in Italia (2,3%)
• i settori storicamente più digitalizzati - ICT e
finanziario – sono gli unici a mostrare una
presenza di data workers relativamente
maggiore (10,7% e 9,4%, rispettivamente),
mentre negli altri settori l’incidenza resta ancora
molto bassa e compresa tra l‘1,2% del settore
trasporti e il 5,6% dei servizi professionali
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxData workers, data skills and skill gap (1/2)
Di pari passo con l’evoluzione digitale di interi settori economici, anche il modo di lavorare all’interno
delle aziende sta cambiando radicalmente, richiedendo competenze e figure professionali differenti
20Fonte: elaborazione I-Com su dati European Data Market Monitoring Tool, IDC (2016)
0%
4%
8%
12%
0
4.000
8.000
12.000
2016 2020
in m
iglia
ia
Data workers skills gap nell’UE
Domanda (asse sinistro) Offerta (asse sinistro) Data workers skill gap (asse destro)
-
4
8
12
16
Italia Spagna UE28 Regno Unito Francia Germania
in %
Data workers skills gap nei Paesi Big Five
2016
2020
• Secondo i dati di IDC, Sono state
circa 420.000 le posizioni di data
worker scoperte in UE nel 2016
(pari al 6,2% della domanda
totale), di cui 53.000 solo in Italia,
pari al 9,3% della domanda
nazionale
• Secondo le stime al 2020, anziché
migliorare, la situazione dovrebbe
andare peggiorando, giungendo ad
una carenza di circa 769.000
profili professionali, pari al 9,8%
della domanda totale (10,4% in
Italia, corrispondente a 67.000
posizioni)
Data workers, data skills and skill gap (2/2)
La P.A. alle prese con la digitalizzazione
22
✓ Il Piano coordina un insieme
di attività il cui investimento
ammonta a circa 4,6 miliardi
di euro
✓ Il principale obiettivo è,
dunque, quello di definire le
linee della strategia di
sviluppo e realizzazione del
sistema informativo della
Pubblica Amministrazione
sulla base di quanto previsto
dagli obiettivi dell’Agenda
Digitale italiana, e di
supportare il processo di
riqualificazione della spesa
ICT delle amministrazioni,
coerentemente con la Legge
di stabilità 2016.
Modello strategico di evoluzione del sistema
informativo della PA
Piano Triennale per l’informatica nella
Pubblica Amministrazione 2017-2019
23
Fonte: Elaborazione I-Com su dati AgID
42%
28%
12%
8%
5%3%
1%1% 0%
0%
Distribuzione CED, per tipo di Amministrazione (2013)
Comune
ASL/AO
Provincia
PAC
Unione o Federazione Comuni
Regione
Ente regionale
CM
Ente comunale
Cons. reg.
0
50
100
150
200
250
300
Numero di CED, per regione (2013)
Un nuovo censimento è stato disposto lo scorso 30 novembre, nell’ambito del Censimento del
Patrimonio ICT delle Amministrazioni e qualificazione dei Poli Strategici Nazionali
Il 23 aprile 2018 è partita la seconda fase del censimento del patrimonio ICT di tutte le amministrazioni
che dispongono di infrastrutture fisiche attraverso cui suddividere le amministrazioni in tre categorie:
- Gruppo A: amministrazioni che dispongono di data center di qualità intermedia;
- Gruppo B: amministrazioni con infrastrutture carenti;
- Polo strategico nazionale (PSN): soggetti con data center caratterizzati da elevati standard di
qualità.
Il censimento dei data center del 2013 e
gli attuali sviluppi
24
Le iniziative in campo per l’offerta di servizi
digitali 1/2
SPIDSistema pubblico di identità
digitale
(marzo 2016)
PagoPAsistema nazionale per i
pagamenti a favore della P.A.
E-Procurement(aprile 2016)
Marzo 2018: solo 3.866 le PP.AA. attive e 2.279.000 le
credenziali rilasciate dagli otto gestori dell’identità
abilitati. Alcune amministrazioni, tra l’altro hanno attivato
un solo servizio o servizi solo parzialmente fruibili online.
Gli incentivi governativi per favorirne l’adozione – es.
bonus 18enni e bonus docenti – hanno fatto sì che a
settembre fossero 90.000 le identità SPID erogate, a fine
novembre (a 8 mesi e mezzo dal via) 430.000 e a
gennaio oltre un milione.
Il monitoraggio predisposto da AgID a settembre 2017
indicava che circa il 35% dei Comuni italiani è attivo su
PagoPA evidenziando una maggiore adesione da parte
dei Comuni al di sopra dei 15000 abitanti.
rappresenta una fondamentale leva per la crescita
dell’economia, per la modernizzazione ed una maggiore
efficienza dei processi amministrativi, per il controllo e la
riduzione della spesa pubblica.
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Le iniziative in campo per l’offerta di servizi
digitali 2/2
Intelligenze artificiali(settembre 2017)
progetto per
l’acquisizione e lo
sviluppo delle
competenze digitali da
parte di cittadini,
imprese e P.A.
Task force sull'Intelligenza Artificiale al servizio del
cittadino con il compito di comprendere come la
diffusione di nuovi strumenti e tecnologie di IA possa
incidere nella costruzione di un nuovo rapporto tra Stato
e cittadini. L’attività del gruppo è culminata nel Libro
Bianco “L'Intelligenza Artificiale al servizio del cittadino”
Nel corso del 2018 si avvierà la definizione di linee guida
per le competenze digitali di base, applicabili anche
all’interno della PA.
Quanto alle competenze specialistiche dal 2017 AgID
si occupa di supportare la definizione delle competenze
digitali per le professionalità operanti nel settore ICT e
per i soggetti che utilizzano l'ICT all'interno delle attività
lavorative
Per il 2018, AGID ha individuato le proprie priorità d’azione in Cybersecurity, pre-
commercial procurement e intelligenza artificiale per i servizi pubblici.
Fondamentale, in ottica sicurezza, l’evoluzione del Cert-PA — la struttura dedicata al
trattamento degli incidenti di sicurezza informatica delle pubbliche amministrazioni — che
ha iniziato a valutare i rischi sempre più frequenti di attacchi informatici secondo un
approccio preventivo e non più esclusivamente con azioni reattive, utilizzando in maniera
intelligente tool automatici di analisi delle minacce.
Questioni chiave
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1. Quale il livello di consapevolezza delle aziende sull’importanza di una “conversione al digitale”? Quali le
iniziative da mettere in campo per agevolare l’adozione di strumenti digitali da parte delle piccole e medie
imprese?
2. Le I.A. rivoluzioneranno sempre di più il contesto socio-economico in cui cittadini ed imprese lavorano.
Quali gli ambiti che maggiormente beneficeranno degli strumenti di I.A. in Italia? Quali le criticità ancora da
affrontare? Si ritiene che il GDPR sia in grado di arginare le preoccupazioni legate alla tutela della privacy?
Come governare l’impatto sul mondo del lavoro e come favorire l’acquisizione delle nuove competenze
richieste?
3. Quali strumenti ed incentivi sono necessari adottare per favorire l’acquisizione delle competenze digitali
all’interno delle aziende? Si ritiene sufficiente quanto previsto a livello europeo e nazionale? In caso
negativo, quali gli ambiti di intervento prioritari? Come favorire la formazione delle nuove figure professionali
richieste da parte del nostro sistema scolastico?
4. Quale è il ruolo della P.A. nella digitalizzazione del sistema Paese? Quali sono ad oggi gli ambiti più critici
su cui agire? Quali leve utilizzare per accelerare il processo di digitalizzazione della P.A.? Quali le priorità da
evidenziare al nuovo Governo?
5. Il progetto dell’Agenzia per l’Italia Digitale sulla razionalizzazione dei data center e l’avvio del G-Cloud –
avviato ormai circa un anno fa – rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese, da diversi punti di
vista. Importante è, però, che l’intervento sia concepito non solo sul livello tecnologico ma anche su quello
delle competenze delle persone, della cultura, dei processi operativi, della governance. A quale punto siamo
di questo percorso e cosa possiamo realisticamente aspettarci per il futuro più prossimo?
6. Come favorire l’adozione degli strumenti digitali proposti da parte di cittadini, imprese e P.A.? Come
agevolare l’acquisizione delle competenze digitali all’interno delle amministrazioni? Quali sono ad oggi gli
ostacoli da rimuovere? Quali le priorità su cui intervenire a livello politico?
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