Hugo Rahner - Mater Ecclesia

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Inni e testi dell'antichità cristiana sul mistero della Chiesa.

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    11

    teologia,

    fonti/1

    '

    A distanza di tre anni dall'inizio della collana

    Teologia

    iniziamo l'edizione

    di Teologia/Fonti

    riguardante opere di Padri

    della Chiesa e di Teologi

    l

    quali siamo debitori per l'attuale im-

    postazione della teologia e per

    la

    possibilit di riattua izzare la loro

    esperienza culturale fatta a partire dalla novit che la Chiesa di

    Dio pone nell'uomo e nel mondo.

    n

    questo senso non esiste

    di-

    stinzione sostanziale fra Padri e Teologi: nella misura e per quan

    to

    gli uni e gli altri esercitarono, in momenti diversi della storia

    della Chiesa,

    il

    loro carisma del l' insegnamento al di dentro

    della realt che ne forma e ne indirizza la dinamica, I Padri hanno

    avuto ed hanno funzione dogmatica, teoretica ed ecumenica

    il

    cui

    arco si muove dalla costituzione del canone della scrittnra alla

    formalizzazione razionale dei simboli della fede, prima che nel

    l'unica Chiesa si distinguessero confessioni cristiane diverse

    (J.

    Ratzinger,

    Storia e Dogma

    pp. 49-70). I Teologi ne sono prolun

    gamento nel senso di ripresa della metodologia di fede, che non

    s'illude o si trincera nella strumentazione intellettuale e persino

    scritturistica, ma

    si

    conosce alla luce della libert dello Spirito,

    che

    spira dove

    vuole

    (Gv 3,8) ed vita della Verit. La sua

    presenza costituisce un luogo d'imprevedibile, permanente

    novit che inizia con una chiamata e seguita con radicali, anche

    se impercettibili, rivoluzioni:

    il

    progetto umano scompare di fron

    te all'ef cacia dell'atto di Dio. La Chiesa la storia del disegno di

    salvezza che la potenza del Padre ha reso visibile nel Figlio, mor

    to e resuscitato per .noi

    La novit di questa storia diventa per

    ci novit di coscienza, che dev'essere detta sopra i tetti (Mt

    10,27).

    La teologia si presenta quindi come iniziativa di rigorosa

    esplicitazione del fatto di Ges Cristo

    cheJ

    partendo dall'espe

    rienza del suo

    luogo

    affronta

    la

    realt non tanto per un'istan

    za

    sistematica quanto , sul fondamento della nuova 'storicit che

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    connota il cristiano, per un istanza intriseca di verit della fede

    che si pone nel mondo come a n n ~ n c i o di liberazione radicale. La

    rilettura di esperienze di Chiesa sta quindi sulla linea metodolo

    gica (fede) e nella proposizione contenutistica (storia della sal

    vezza) dalle quali erompe la vitalit della Chiesa stessa. Sarebbe

    altrettanto scorretto soffermarsi esclusivamente sia sulla riflessio

    ne teoretica della Parola di Dio che sul momento dell interlocu

    zione comunitaria, perch il luogo della teologia non sta n

    nella storia, n nella filosofia, n nell evoluzione dell umanit, del

    la comunit e della persona - strutture assunte dalla grande af-

    fermazione cristologica:

    pose in mezzo a noi

    la

    sua dimora, pie

    no di grazia e di verit (Gv 1,14)-, ma nella fede

    della

    Chiesa

    che deve emergere costantemente al di sopra di tutte le concretiz

    zazioni. Cosl l esperienza di fede e di obbedienza (vita di Chiesa)

    registrano continuamente l equivoco dell assolutizzazione o dell au

    toriduzione - facce della stessa tentazione umana di sostituirsi a

    Dio - specificando criticamente la propria genesi e la propria

    dinamica d incarnazione, come del Verbo di Dio fatto uomo H.

    Urs von Balthasar, erbum Caro pp. 165-177).

    La Chiesa come

    luogo di storia nuova (dinamismo

    nuovo di conoscenza e di azione) trova nella riproposizione di que

    sti testi un punto di riferimento ineludibile ed att1.iale. La compi

    lazione di una sorta di antologia infatti non avrebbe alcun senso,

    dato che i suoi criteri - in ultima analisi filologici e neutrali -

    conferirebbero cristallizzazione definitiva a ci che da troppe par

    ti

    visto con occhio nostalgico ed acquiescente proprio ricono

    scendone il valore. L unico modo corretto di

    rilettura partire

    dalla vita della Chiesa per fa Chiesa di oggi.

    .

    .

    .

    I

    Red. Hugo R ~ h n e r

    Mater Ecclesia

    Inni di lode alla Chiesa tratti dal primo millennio

    della

    lett . . .

    , er tut cr st ana

    Jaca Book

    teologia/ fonti

    ~ - . . .

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    -,.

    --,

    Titolo originale Mater Ecclesia

    Traduzione Donato Perron

    944

    Verlagsanstalt Benziger Co. AG.,

    Einsiedeln

    972

    Coop. Edizioni Jaca Book, Milano

    Indice

    7 Prefazione

    11 Introduzione

    Canto iniziale

    41 Signora dell universo - Liturgia ambrosiana

    I

    43 Madre dei viventi

    44 I. Eva e la Chiesa - Ambrogio di Milano

    45 II. Il nuovo Paradiso - Gottschalk

    di

    Limburg

    47 III Madre mistica - Clemente di Alessandria

    48

    IV.

    La

    santa ancella - Paolino da Nola

    49

    V. Il giglio nel terreno della valle - Ambrogio di Milano

    50

    VI

    Chi o sposo? - Quodvultdeus di Cartagine

    51

    VII Madre e vergine - Ambrogio di Milano

    52 VIII Matrimonio nel sangue - Efrem Siro

    54 IX. Il grande m i s ~ r o - Giacomo di Sarug

    56 X. La donna sotto la

    croce

    - Ildegarda di Bingen

    IL

    5

    9 Chiesa dei dofori

    6 XI. Le mammelle della Chiesa

    -

    Aimone di Halberstadt

    62

    XII La nascita dal battesimo - Iscrizione battesimale romana .

    63

    XIII La donna

    al

    mulino

    -

    Massimo di Torino

    64

    XIV Professione di fede - Alcuino di York

    65 XV. Stare nella Chiesa

    -

    Ambrogio

    di

    Milano

    66

    XVI Colei che rende felici - Quodvultdeus di Cartagine

    67

    XVII

    Il tripudio pasquale

    della hiesa

    - Sacramentario Gelasiano

    68

    XVIII Luminosa notte pasquale - Asterio

    di

    Amasea

    7 XIX Colei che gioca sotto la vigna - Notker der Stammler

    7

    XX

    Immagine delle realt terrene - Eusebio di esarea

    73 XXI Il

    cielo

    sulla terra - Notker der Stammler

    75 XXII Maestra degli uomini - Agostino

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    135

    137

    Indice

    XXIII. La roccia nella persecuzione -

    Ps.-Atanasio

    XXIV.

    Consolatrice delle madri

    - Epitaffio del

    5

    secolo

    XXV. Colei che prega ogni giorno - Cirillona

    XXVI.

    Festa gotica della

    vittoria

    - Leandro di

    Siviglia

    XXVII. Canto dopo la lotta iconoclasta - Epifanio di Catania

    XXVIII La .Chiesa

    e l imperatore

    - Papa

    Leone

    II

    XXIX

    Le

    colonne

    della

    Chiesa - Ps.-Agostino

    XXX.

    O

    Roma nobilis

    - Poesia

    del

    10

    secolo

    XXXI. Umilt e grandezza - Sacramentario Leoniano

    XXXII

    Roma

    beata

    - Paolino di Aquileia

    XXXIII Cesare

    e Pietro - Hildebert di

    Le

    Mans

    XXXIV. Susanna in

    ml 'zzo

    ai lupi - Ippolito di Roma

    XXXV. Il

    canto della madre in

    punto

    di

    morte

    -

    Cirillo Aless.

    XXXVI Vergine

    che piange

    - Notker der Stammler

    XXXVII La

    Chiesa nel torchio

    -

    Il senatore

    Cassiodoro

    XXXVIII Lamento contro i preti -

    Ildegarda

    di Bingen

    XXXIX In attesa della gloria - Quodvultdeus di Cartagine

    XL

    La vincitrice terrena - Giovanni Crisostomo

    III.

    Regina etema

    XLI. Benedetta tra le donne - Anastasio Sinaita

    XLII.

    Donna apocalittica -

    Metodio di Filippi

    XLIII. Regina di Saba - Efrem Siro

    XLIV. Madre

    celeste

    - Il

    senatore

    Cassiodoro

    XLV. La patria delle anime - Ps.-Agostino

    XLVI.

    La sposa del Libano

    - Epifanio

    di

    Salamina

    XLVII. Visione

    della

    pace - Inno dell'8 secolo

    XLVIII. Il compimento

    delle

    immagini

    - Canto armeno del

    9

    secolo

    XLIX. Celeste

    consacrazione della Chiesa -

    W

    aldram di

    Sankt

    Gallen

    L.

    Ognissanti nell eternit

    - Helisachar

    di Trier

    Canto finale

    l nuovo canto - Metodio di Filippi

    Elenco delle fonti e osservazioni storico-letterarie'

    i

    1

    ,

    ;

    Prefazione

    Mater Ecclesia. Questa l'esclamazione gioiosa della cri'

    stianit primitiva. Questa espressione familiare sorta innanzi

    tutto sulle labbra dei martiri. Essa sta scritta

    su

    quei mosaici nei

    quali incede

    il

    passo dei santi. I padri. della Chiesa non

    si

    stan

    carono di annunciarla

    ai

    loro fedeli, e nella notte di Pasqua dalle

    voci giovanili dei diaconi

    si

    innalzava l canto alla madre-Chiesa.

    Chi vi ha generati, voi,

    ai

    quali io parlo, che siete le

    membra

    di

    Cristo?

    ,

    cos Agostino interroga i suoi uditori, e d

    egli stesso la risposta:

    sento

    la

    voce del vostro cuore: la madre

    Chiesa

    1

    .

    In

    queste pagine vogliamo cantare per gli uomini dei

    no-

    stri giorni quegli inni del primo amore cristiano per la Chiesa.

    In-

    fatti, in

    mezzo

    a tutte le sofferenze terrene, noi siamo pure

    di-

    ventati stanchi della Chiesa, e ci

    necessaria la parola che Gio

    vanni Crisostomo dovette dire una volta ai suoi fedeli:

    vero

    che la Chiesa non sempre mi

    fissa

    in quanto essa ancora pelle

    grina sulla terra,

    ma

    certamente per l fatto che essa gi di casa

    nel cielo, mi guarda' . Anche la Chiesa dei primi cristiani era

    una pellegrina che cammina faticosamente, offuscata dall'oscurit

    del mondo, che procede in

    mezzo

    alla polvere della debolezza

    uma-

    na. Per nei suoi occhi brillava la luce del futuro splendore. E

    ogniqualvolta i cristiani dei tempi passati scoprivano questa luce,

    dai loro cuori

    si

    eleva uno di quegli inni immortali alla Chiesa,

    dei quali sono pieni i primi libri dei padri della Chiesa.

    Su

    questa

    terra

    la

    Chiesa come una nave sbattuta dalle tempeste, per i

    passeggeri cantano presagendo un felice

    approdo,

    dice

    Pietro

    Cri-

    sologo, e

    con degli inni i marinai placano ogni minaccia

    del-

    l'alta marea, un cantico marcia in testa agli eserciti vittoriosi

    di-

    stogliendo

    la

    loro attenzione dall'aspra guerra, e tutto

    ci che

    arduo

    e

    faticoso, ecco, superato da un dolce canto' Questi

    inni sono pieni della lirica divina del Cantico dei Cantici, nel

    quale la primitiva cristianit usava salutare la madre Chiesa con

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    8

    Prefazione

    queste parole: amica mia, bellezza mia, colomba che

    _stai _negli

    anfratti della roccia, fammi vedere l tuo volto, fammi udire la

    tu voce

    4

    Noi vogliamo ascoltare questa voce e sentire la lode che

    stata cantata nei primi mille anni di amore cristiano per la Chiesa.

    Intenzionalmente abbiamo scelto solo le voci del primo millennio.

    Infatti ci che i tempi posteriori hanno cantato a lode della

    ma-

    dre Chiesa

    solo un'eco di quello che hanno prodotto padri

    della Chiesa e i teologi dell'epoca carolingia e del primo medio

    evo.

    l

    periodo ristretto, spiritualmente e teologicamente unita

    rio, di cui noi facciamo echeggiare le_ lodi alla Chiesa, si estende

    dal secondo al dodicesimo secolo, dal tempo dei martiri fino al

    medioevo, dalle ~ t c o m b e alle cattedrali, ai cui .Portali fa da

    guardia l'imponente figura della Ecclesia.

    un millennio tumul

    tuoso e meraviglioso, dalle cui profondit si innalza al cielo il can-

    tico della Chiesa. frastagliato come i monti sia nella sommit

    che

    al

    fondo.

    l

    sangue dei martiri consacra l suo inizio, l trionfo

    di Costantino e la caduta dell'Impero cristiano, lo splendore e

    l'abissale crollo del papato, l fragoroso ingresso di nuovi popoli e

    la paziente formazione della cultura occidentale, la lacerante espe

    rienza della guerra e la insignificanza del quotidiano: tut to que

    sto vi presente e indica difetti e rughe nel volto dei cristiani di

    questi mille anni. Per come la luce del sole, come una deliziosa

    melodia, come un profumo, su tutto ci

    si

    libra l canto sublime

    della madre Chiesa, della genitrice degli uomini, della regina dei

    secoli. I popoli passano, ma la Chiesa rimane, i re scompaiono

    ma la regina troneggia. Td fai perdere la luce al sole prima di

    far scomparire la Chiesa , dice Crisostomo in un momento dl

    profondissima umiliazione della Chiesa

    5

    Questo sole risplende

    pure sopra

    il

    nostro millennio. Che anche oggi noi possiamo

    can-

    tare di nuovo i cantici del primo millennio

    Una parola sul modo della scelta. Abbiamo attribuito una

    importanza primaria al fatto di riportare un canto corale veramente

    cattolico, raccogliendo delle voci di tutte le terre e di tutte le

    lingue dell'antichit cristiana. Accanto

    ai

    Greci e ai Latini, che

    naturalmente formano il blocco principale, hanno la parola an-

    che i Siri e gli Armeni. Non dovevano essere presentati solo i

    grandi tra i padri della Chiesa e i teologi, e neppure solo i testi

    comunemente noti, ma anche quelli sconosciuti; i valori segreti,

    totalmente nascosti, che solo una ricerca paziente e faticosa stata

    in grado di scoprire, noi li vorremmo difendere come gioielli pre

    ziosi. E tutto questo in maniera tale che i testi, nella loro dispo-

    sizione da noi operata, possano fornire in certo qual modo una

    teologia del cristianesimo primitivo sulla Chiesa.

    9

    Prefazione

    L'esperto noter nella nostra scelta la mancanza di una

    quantit di testi cristiani primitivi per l'ecclesiologia. Per senz'al

    tro egli potr pure vedere come sia impossibile presentare anche

    i gioielli pi preziosi dall'abbondante ricchezza della Chiesa pri

    mitiva, di questa madre in possesso d tutto, che Anastasio l Si-

    naita una volta ha definito lo scrigno pieno del -genuino oro

    imperiale

    6

    Ci che ci ha guidati nella scelta stato l concetto

    agostiniano

    7

    del genus grande , del linguaggio sublime del-

    l'antica dizione, che quindi sgorga sempre dalle labbra quando il

    cuore pieno di passione e la stessa prosa della predicazione o

    delle lettere riempita di una magnificenza poetica che altrimenti

    tl'aspare solo nelle opere poetiche. Zenone di Verona ha definito

    questo modo di esprimersi come il linguaggio trionfante , Per

    ci abbiamo voluto scegliere questi brani a preferenza su tutti gli

    altri. n questa linea

    si

    spiega anche l modo con cui abbiamo di

    stribuito in versi dei brani di per s prosaici cio, per rendere per

    cettibile nella forma esterna della parola lo slancio che informa

    l linguaggio entusiastico della Chiesa. Cos pure

    sF

    motiva la

    precedenza che diamo nella nostra scelta alla parola propriamente

    poetica.

    La

    traduzione, dove non viene indicato espressamente

    qualcosa d'altro, proviene da noi per

    tutti

    i brani.

    Infine, questi canti, che il primo millennio ha cantato a

    lode della madre Chiesa, siano dedicati alla stessa madre e h ~ sta

    con noi oggi alla fine insanguinta ed oscura del secondo mil-

    lennio. Essa ancora oggi rimane la Chiesa dei martiri e dei con

    fessori. Essa sia anche la Chiesa dei fanciulli che possono ancora

    cantare E valga tuttora ci che

    un

    grande del periodo carolingio

    ha scritto mille anni

    fa:

    sia

    benedetta la _Chiesa nella forza del

    Signore, perch per mezzo di essa il Signore ha annientato il po

    tere del demonio.

    Sia

    benedetta fra tutte le donne della terra, poi

    ch la sua fede e la sua adorazione d Dio regna sovrana in tutto

    l mondo. E non venga mai a cessare sulle labbra degli omini l'in

    no di lode alla Chiesa

    9

    .

    Sitten, maggio 1944 Hugo Rahner

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    Introduzione

    Nell'espressione madre Chiesa contenuta come in

    un fecondo grembo materno la pienezza del pensiero teologico,

    che innumerevoli testimoni e numerose lingue per la durata di

    mille anni sanno esporre intorno alla Chiesa. Questa teologia ri

    guardante la dignit materna della Chiesa come lo sfondo do

    rato dei mosaici cristiani primitivi, che raccoglie in una meravi

    gliosa unit la variet di colori delle figure. Come tutta l grazia e

    tutto

    l

    fulgore di Maria si fondano nel suo titolo di madre di Dio,

    cos la sublime grandezza della Chiesa ha origine dalla sua posi

    zione di madre del corpo mistico di Cristo, di mediatrice della vita

    divina, di genitrice verginale degli uomini che sono in Cristo.

    Maria ha dato alla luce

    l

    vostro capo; voi siete stati generati

    dalla Chiesa. Perci anch'essa nello stesso te mpo madre e ver

    gine:

    madre attraverso

    l

    seno dell'amore,

    vergine nella incolu

    mit della fede devota. Essa genera dei popoli che per sono

    membra di una sola persona, di cui essa contemporaneamente

    corpo e sposa, anche in questo paragonabile a quell'unica vergine

    Maria, perch essa fra i ;tanti la madre dell'unit

    1

    . Cos Ago

    stino compendia il mistero dogmatico di fondo della Chiesa. Da

    ci noi vogliamo cercare di capire la ecclesiologia quale vissuta

    nei cuori

    di tu1Jti

    quegli uomini che ci cantano i loro cantici di

    lode alla Chiesa.

    l

    preludio e

    l

    motivo conduttore di tutti gli inni alla

    Chiesa che sorto sta ti canta ti sul la terr a

    ce

    li

    fornisce san Paolo,

    quando scrive ai Galati:

    ~ L a

    Gerusalemme dell'alto invece la

    nostra madre, ed libera. Sta scritto infatti: Esulta, o sterile,

    che non hai figli, prorompi in grida di gioia,

    tu

    che non hai doglie.

    Infatti molti sono i figli della abbandonata, pi di quelli di colei

    che ha marito

    2

    Ora

    si adempie la visione del profeta Isaia

    riguardo alla madre sovrana di

    tutti

    i popoli che deve venire. Ma

    Paolo va ancora oltre; gli stessi misteri che stanno all'origine del

    l'umanit trovano il loro compimento ora nella pienezza dei tem-

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    12

    Introduzione

    pi:

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    14 Introduzione

    perch non fraintendiamo l'essenza della sna signoria, ella tiene.

    nelle mani la croce del suo Signore e il vaso d'incenso profumato

    della sua preghiera. La madre Chiesa Signora del mondo solo

    nella croce e nella grazia.

    1 adre dei viventi

    una delle caratteristiche essenziali

    d e l l e c c l e s i ~ l o ~ i a

    dei

    primi mille anni quella di vedere nella Chiesa la madre dei vi-

    venti , in cui si adempie nella pienezza di significato ci che nel

    passato era attribuito alla prima. madre dei viventi, Eva, e ci

    che nella nuova creazione della vita divina tra gli uomini iniziato

    in Maria, la quale col parto verginale

    ci

    ha donato

    l

    Dio vivente.

    'Eva, Maria, la Chiesa: la teologia antica vede sempre queste t re

    grandezze l'una nell'altra, quasi come in un quadro trasparente,

    Che questa visione sia tipica delle origini della

    t e ~ l o g i

    cristiana

    lo

    sappiamo gi scorgere nel secondo secolo dalle parole famose

    di Ireneo cli Lione, che vanno applicate sia a Maria che alla Chie

    sa: come pu l'uomo andare a Dio se prima Dio non venuto

    tra gli uomini? Per come potr egli lasciare l'origine della n;i9rte

    se non viene rigenerato nella nuova nascita, che in maniera mera

    vigliosa e misteriosa stata data da Dio nella vergine attravctso

    la .fede, come segno della salvezza "?

    .

    Da Eva, che ha tratto

    origine dalla vergine terra, che nata dal fianco di Adamo in-

    sieme con la nascita corporale anche la vita divina stata desti-

    nata al genere umano. Dalla vergine Maria nato l'uomo nuovo

    che in forza della sua natura divina ricapitola in una nuova unit

    i discendenti di Adamo. Dalla Chiesa nascono i figli di questa fa-

    miglia divina, e cos la fine si innesta di nuovo al principio: la

    Chiesa Eva, madre dei viventi, poich essa proviene dal fianco

    dell'Adamo morente nella morte salvifica, cio da Cristo. Dal

    grembo materno della Chiesa discendono i popoli della vita di-

    vina, che in Cristo sono raccolti in

    un

    unico corpo: per questo

    la

    Chiesa simile. a Maria, che ha generato in modo verginale il

    ca-

    po.

    Essa

    colei che viene salutata dall'angelo: ave, gratia piena.

    Essa

    colei che

    stata prefigurata da Eva, dalla madre dei vi-

    veriti, la quale in questo modo col suo nome, come per un piano

    misterioso, ha segnalato il futuro. Dalla vergine Maria nata la

    vita in persona e. perci Maria diventata la madre dei viventi.

    Vale quindi per Maria ed nello stesso tempo applicabile alla

    Chiesa ci che ha prodamat",, la Scrittura: i due diverranno una

    sola carne.

    Il

    Signore si

    formato il corpo da Maria, dal suo fian-

    co ha

    dato origine alla Chiesa, quando la lancia gli ha trapassato

    15

    Introduzione

    l

    costato . Cos Epifanio

    di

    Salamina nel quarto secolo riassu

    me la teologia riguardante l'origine della Chiesa. E nello stesso

    periodo Agostino annuncia -l'identica dotttina, che non mai pi

    stata dimenticata, e che risuona di nuovo come

    un

    meraviglioso

    canto corale sulle labbra dei nuovi popoli all'inizio del primo me

    dioevo, e viene raffigurato ancora nei semplici ma affascinanti

    . quadri delle miniature gotiche. Qui soltanto .si colloca l nostro

    primo inno di lode alla Chiesa. Ambrogio contempla Eva e la

    Chiesa come in

    un

    unico quadro. Come Dio ha edificato Eva

    dal fianco di Adamo, cos egli edifica la Chiesa, la madre dei vi-

    venti; e nella esptessione

    edificare Ambrogio vede immedia

    tamente

    laltra

    immagine della Chiesa, l'immagine della citt, del

    la Gerusalemme celeste, che lentamente si innalza fino al giorno

    .in cui trasc inata in alto nell; amore, nella trasfigurazione con Cri

    sto, come una sposa entra nella stanza del ' amato.

    In

    questo

    to che ha accenti lirici profetici noi scorgiamo come sono indis

    solubilmente fuse insieme le immagini della madre', della citt,

    della sposa, proprio come appare gi nell'Apocalisse di Giovanni,

    in

    Paolo_ e nei profeti dell'Antica Alleanza.

    Il

    fondamento origi

    nario da cui sorge tale abbondanza di immagini e da cui deriva

    nello' stesso tempo tutto l suo significato, la teologia cristiana

    primitiva sull'origine della Chiesa dal fianco di Cristo, l nuovo

    Adamo.

    Il

    primitivo piano di Dio, che consisteva nel dare a t utto

    l genere umano la grazia attraverso Eva, la madre dei viventi,

    stato distrutto col peccato d'origine, ma solo perch l'amore pre

    vidente di

    bio

    gi prevedeva

    la

    ristrutturazione in Cristo.

    stata

    la provvidenziale colpa

    di cui canta l'espressione ardita del

    l'Exu tet pasquale e con cui esprime un pensiero, che la teologia

    della Chiesa primitiva declina in stupende variazioni:

    l

    piano

    salvifico di Dio

    talmente vittorioso

    the tutti

    gli

    avvenimenti del

    la

    creazione del mondo e del peccato originale diventano il para

    digma di ci che

    l

    Salvatore in Cristo gi dispone per cos dire in

    modo anticipato. Ecco perch sta scritto:

    prima della creazione

    del mondo egli

    ci ha

    eletti in Cristo, nell'amore ci ha stabiliti

    co-

    me suoi figli per mezzo di Ges Cristo "

    Ci che accaduto nel _

    Paradiso, si compie nella Chiesa: essa l riuovo paradiso. Un

    autore del primo medioevo, Gottschalk di Limburg, ha reso in

    un

    canto

    q u ~ s t o

    pensiero patristico che . presente dovunque nel

    mondo della teologia primitiva.

    una sequenza per l'Ottava del

    giorno dell'Epifania, per quel periodo perci durante

    l

    quale nel

    la Chiesa primitiva si commemorava l'unione nuziale tra Cristo e

    la

    Chiesa. Oggi la Chiesa si unisce allo Sposo celeste

    ,

    dice

    an-

    cor ora

    l ntifona

    delle Lodi di questa festa. Oggi, in cui viene

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    10/78

    16

    Introduzione

    celebrata la santa

    epiphaneia

    la manifestazione dello splen

    dore divino nell'involucro umano,

    si

    adempie quanto dice la

    se

    quenza: Tu, figlio unigenito del Padre, che ci hai resi fratelli

    nell'amore, ora forll i

    l

    corpo della Chiesa.

    In un

    significativo

    accostamento, come nei quadri delle Bibbie gotiche, si allineano

    uno accanto all'altro i fatti della creazione e della redenzione, e

    tutto ci con un'arte perfetta nella formazione delle parole, un'ar

    te che con queste sequenze veramente

    costituisce

    l

    punto mas

    simo che

    l

    Medioevo latino ha raggiunto nella poesia con

    l

    fer

    vido movimento spirituale. Questi canti religiosi si elevano

    al

    l'altezza della lirica vetero-testamentaria, e mostrano una gran

    dissima vitalit religiosa e un'eccezionale ricchezza di pensiem

    9

    .

    Dalla Chiesa proviene la vita nuova ai membri dell'uma

    nit decaduta i n Adamo e salvata in Cristo . Essa la madre mi

    stica della grazia. Come tale pensiero sia stato in vigore

    glt

    nella

    teologia pi antica ce lo indica Clemente di Alessandria alla fine

    del secondo secolo. Ci che accaduto a Maria, quando partorl

    rimanendo vergine e diede il latte a suo figlio senza che venisse

    infranto il sigillo, trova il suo compimento nella Chiesa, che ma

    dre e vergine.

    d

    mia gioia poterla chiamare: Chiesa

    ,

    risuo

    na

    l

    grido di giubilo del grande Alessandrino. La Chiesa ci nutre

    con latte materno, e

    l

    suo nuttimento Cristo stesso. Questo

    canto profondo abbraccla come con un gesto ilnmenso tutt i mi-

    steri della fede cristiana, in quanto proviene dalla Trinit e si

    spinge fino all'umilt del cibo eucaristico. Nel punto centrale

    per si trova, come primo accenno del mistero cos ampiamente

    sviluppato in seguito,

    l

    crocifisso che ha generato l nuovo po

    polo nelle

    doglie del sangue .

    Prima di meditare questo mistero, noi volgiamo ancora

    una volta lo sguardo alla donna che, stando sotto la croce, ud

    la parola:

    ecco, il tuo figlio

    .

    Maria

    fin

    dalla origini della

    teologia cristiana, il prototipo della Chiesa, perch essa madre

    vergine, la santa ancella. Dal suo sangue puro Dio prese il sangue

    per la redenzione, l santo

    abito da culla del nuovo popolo

    della Chiesa. Il poeta Paolino da Nola ha cantato il rapporto tra

    Maria e la Chiesa nei versi che noi riproduciamo dal suo bel epi

    talamio composto per

    un

    amico. Maria come

    un

    impluvio della

    grazia, come

    la

    loggia scoperta di

    un

    tempio in cui

    il

    cielo viene

    gi in maniera torrenziale. Cos essa pure la

    grandiosa im

    magine mistica per le nozze della Chiesa con Cristo

    .

    Essa

    co

    me dice Ambrogio in una esclamazione piena di tutta la lirica del

    Cantico dei .Cantici,

    l

    giglio nel

    t ~ r n o

    della valle, dal cui pro

    fumo incantevole scende Dio stesso: ma ci lo pure

    la

    Chiesa

    eh.e ora, dopo la venuta di Dio, emana nella valle di questo mondo

    J

    j

    17

    Introduzione

    terreno

    l

    profumo delizioso della sua incessante preghiera: no

    bilmente bella procede

    la

    Chiesa ed annuncia

    l

    messaggio della

    gioia. Come Maria essa attraversa i monti, essa come ama

    dire

    l

    commento greco al Cantico dei Cantici, la

    Chiesa porta

    trice di Cristo "'

    .

    Per

    l

    fondamento originario di ogni grazia per Maria e

    per la Chiesa la morte in croce del Signore. Come Maria stata

    prescelta ad essere madre, vergine ed immacolata solo per l'effi

    cacia anticipata del sangue sparso, che essa stessa fu in grado di

    procurare al suo figlio, cos la morte dello sposo

    l'ora di nascita

    della Chiesa.

    Qui

    noi tocchiamo

    l

    mistero pi intimo della prima

    ecclesiologia, e solo da questo punto di vista si comprendono tutti

    gli inni e i cantici di lode che da ora in poi seguono. Il mistero

    della storia salvifica di Dio,

    che

    racchiuso nei due nomi di Eva

    e Mari a; si adempie nel momento in cui dal fianco aperto del Re

    dentore morto sgorga

    un

    torrente d'acqua e sangue per la sal

    vezza e la santificazione di tutti i discendenti di Adamo, che de

    vono essere ricongiunti in una nuova unit, cio nella Chiesa.

    Perci i pad ri della Chiesa vedono nel ' apertura del costato di

    Cristo

    l

    compimento di quella derivazione della prima madre dei

    viventi dalla costola di Adan10 dormiente: solo perch essa

    nata da questo sangue divinamente fecondo, 'essa divenuta ma

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    11/78

    18

    Introduzione

    vozione cristiana

    .al

    Cuore di Ges, e un meraviglioso coro di

    voci

    si

    innalza in tutti i periodi e in tutte le terre del primo mil

    lennio a lode di quella ferita al costato dispensatrice di vita, da

    cui nata la vergine madre Chiesa. Cos predica Giovanni Criso

    stomo nella splendida basilica di Antiochia: Cristo ha costruito

    la Chiesa dalla sua ferita al costato, come

    un

    tempo la prima

    ma-

    dre Eva era

    s t ~ t

    formata da Adamo.

    Per

    questo Paolo dice: sia

    mo della sua carne e delle sue ossa Egli si riferisce infatti alla

    ferito

    al

    costato di Ges. Come Dio, per formare la donna, prese

    la costola del costato di Adamo, cos Cristo, per formare la Chiesa,

    ci

    trasmette sangue e acqua dal suo costato trafitto

    23

    . E con un

    meraviglioso accordo di insegnamento cattolico, Agostino .predica

    negli stessi termini

    ai

    semplici fedeli di Ippona Regio:

    Adamo

    dorme perch nasca Eva. Cristo muore, affinch abbia origine la

    Chiesa. Eva proviene dal fianco di colui che .dorme, Cristo dopo

    la morte viene trafitto con la lancia cosicch ora sgorgano i sacra

    menti, da cui

    si

    innalza la Chiesa

    24

    .

    E ancora altrove: La pri

    ma donna e madre dei viventi stata chiamata vita. Col capo in

    clinato morto in croce il secondo Adamo perch

    si

    formasse una

    sposa da ci che usciva dal fianco del dormiente. O morte, per

    mezzo della quale i morti risorgono a nuova vita Che cosa pi

    puro di questo sangue, pi salutare di questa .ferita

    25

    ?

    .

    Questo insegnamento sempre rimasto vivo, soprattutto

    nello stampo agostiniano delle parole. Nelle prediche carolingie,

    nelle miniature romaniche, nella teologia dei grandi Scolastici,

    nella preghiera mistica della devozione al Cuore di Ges iniziata

    nell'undicesimo secolo: dappertutto

    si

    parla di questo mistero e

    lo

    si

    raffigura in qualche modo. L'amore per la madre Chiesa tro

    va qui il suo fondamento originario pi profondo. La regale Ec

    clesia, che raccoglie in

    un

    calice d'oro

    l

    sangue del cuore dello

    sposo, che brilla nella serena

    d i g n i t ~

    materna derivatale da tale

    sangue, la sovrana dei popoli: questo il quadro preferito, che

    gli artisti del primo medioevo continuano a rappresentare. E nel

    le iscrizioni che essi dipingono o incidono noi percepiamo quella

    che forse

    la tonalit pi delicata dell'amore per la Chiesa.

    Ec-

    co la Chies, come umile, ma tuttavia degna di tale grazia da

    raccogliere il fiotto di sangue dell'Agnello

    ,

    scritto sulla coper

    tina di un libto del nono secolo

    26

    Ed

    ancora

    in un

    intaglio

    in

    le

    gno del tardo medioevo, sulla Chiesa, che porta l calice col san

    gue di Dio,

    si

    trovano scritte queste magnifiche parole:

    La sua forza

    ti

    data

    Tu sei la vi ta e terna "

    Nel. mistero della sua provenienza dal sangue del cuore di

    Dio

    si

    fonda perci la fecondit materna della Chiesa. Essa

    Eva

    .

    .

    i

    i

    I

    19

    Introduzione

    solo in Adamo, madre di tutti i popoli solamente in Cristo, che

    Dio. In questa connessione si dispongono ora i due inni seguenti.

    Chi

    lo sposo? Questo l'interrogativo che pone il vescovo di

    Cartagine Quodvultdeus, il quale vive dello spirito di Agostino,

    in una delle sue appassionate prediche

    ai

    neo-battezzati: . salga

    l

    nostro' sposo sulla

    crcice

    vi monti sopra e ivi dorma nella

    morte, si apra

    l

    suo fianco e da esso

    ~ s c

    la vergine sposa: come

    un tempo Eva stata formata dal fianco di Adamo, cos ora sia

    formata la Chiesa dal fianco del Cristo morente sul legno della

    croce

    ,

    cos egli aveva predicato, ed ora inizia l'inno che cn

    una profonda dialettica dell'accostamento descrive il mistero della

    Chiesa proveniente dal sangue di Cristo. Chi questo sposo e

    in che cosa consiste

    la

    feconda efficacia del suo sangue, che d

    dei figli alla Chiesa su tutta la terra?

    Dio in forma umana,

    il

    re della gloria nonostante la morte in croce e l'umiliazione.

    Con' questo pensiero la teologia compie un passo ancor pi pro

    fondo: il mistero della maternit della Chiesa

    un

    mistero divino,

    perch viene realizzato dalla parola comparsa in

    forn:1a

    umana,

    che ora in forza della sua morte in croce dispensa

    lo

    Spirito

    San-

    to del Padre, lo Spirito che ricopre con la sua ombra, lo Spirito

    che sulle acque cova la nuova vita,

    lo

    stesso Spirito che

    un

    tempo

    sceso sulla vergine Maria e

    l'ha

    tesa madre senza infrangere il

    sigillo verginale. Ci ha luogo tuttora in modo foistico nella Chie

    sa.

    Il

    suo abbraccio lo Spirito perch il suo amato Dio

    cos aveva gi cantato Paolino da Nola.

    Ora

    Ambrogio

    si

    eleva in

    un

    canto di lode, espresso con slancio innico, alla Chiesa come

    vergine e madre. La Chiesa vergine perch essa, come custode

    della verit portata da Cristo, mantiene intatta la fedelt allo

    sposo, perch essa non pu e non vuole pi, come una volta Eva,

    allontanarsi da Dio. Il primitivo concetto cristiano della vergi

    nit

    della Chiesa ha

    un

    significato profondo e difficile. Ma noi

    lo possiamo chiarire se

    ci

    rifacciamo alla parola di Paolo: io vi

    ho fidanzati ad un solo sposo, .per presentarvi a Cristo come ver

    gine

    p.ura. Ora

    io temo che, come

    l

    serpente con la sua

    scal-

    trezza sedusse Eva, cos anche

    l

    vostro cuore possa corrompersi

    allontanandosi. dalla sincera dedizione a Cristo

    29

    .

    La teologia

    cristiana primi tiva vuole affermare questo: ci che a questo ri

    guardo possibile per i singoli cristiani,.

    impossibile per tutta

    quanta la Chiesa: essa non pu venir meno, essa rimane perenne

    mente vergine in forza della sua origine dal sangue della ferita al

    costato. Per questo il primo autore cristiano Egesippo presenta

    la Chiesa di Gerusalemme come una vergine pura ed illibata

    fin-

    tanto che essa non era ancora intaccata dalle eresie

    30

    Perci que

    sta dottrina della verginit della Chiesa non nient'altro che l'e

    20

    Introduzione

    Introduzione

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    12/78

    spressione cristiana originaria di ci che noi oggi chiamiamo 'in

    fallibilit della Chiesa: essa la madre che sola dispensa l latte

    genuino della dottrina apostolica, come dice Ambrogio nel nostro

    inno, come gi lo descrisse Clemente di Alessandria nell'immagine

    della madre mistica, come Crisostomo lo predic, inoltrandosi

    fin nelle profondi t: osservate con quanta tenerezza Cristo si

    legato alla sua sposa, con quale cibo egli ci ha saziati: egli stesso

    l nostro cibo e l nostro alimento, e nello stesso modo con cui

    una donna nutre

    l

    figlio col latte materno e col proprio sangue,

    cos Cristo nutre col suo proprio sangue tutti coloro che ha resti

    tuito alla vita nella rigenerazione

    3

    . L'insegnamento che la Chie

    sa

    i d per nutrimento, dispensandocelo come madre e conser

    vandolo puro in quanto vergine, in maniera pi profonda Cri

    sto, la verit in persona.

    Nella tnorte in croce di Cristo si fonda perci l'essenza

    della Chiesa come vergine della verit e come madre dei popoli.

    Le nozze nel sangue sono state celebrate nella ferita al cuore di

    Dio. B stata in primo luogo la devozione della Chiesa siriaca ad

    avvicinarsi con predilezione a questo mistero della Chiesa deri

    vata dal cuore di Ges: essa ha assunto un'importanza rlotevole

    anche per l'Occidente nel primo millennio, quando dei papi si-

    riaci introdussero a Roma nella liturgia del venerd santo l dolce

    lamento degli Improperi, e quando dei cristiani della Siria fecero

    conoscere nelle Gallie l'immagine insanguinata della croce del Si-

    gnore

    32

    Efrem Siro divenuto l poeta classico dell'amore siriaco

    per la croce e nello stesso tempo il cantore della madre Cbiesa, a

    cui

    f

    dire queste parole:

    E

    la mia bellezza ora manda in visi

    bilio la terra

    Sotto la croce sta la Chiesa, e dietro di essa

    l

    po

    polo redento, l coro dei suoi santi, le belle creature nate verginal

    mente dal bagno battesimale, prescelto per la stanza nuziale della

    luce, chiama e con Cristo a regnare per sempre.

    Tutto

    ci che

    un

    tempo era stato riservato a Eva viene compiuto, e ancora una vol

    ta si innalza, di nuovo dalla devozione siriaca,

    un

    canto di lode ai

    misteri della storia salvifica di Dio, al grande mistero e.saltato

    nel passato da Paolo.

    In

    un'omelia sviluppata in forma dramma

    t i ~ l poeta Giacomo di Sarug descrive le nozze fra Cristo e la

    Chiesa, in cui trova compimento ci che Mos in una profezia

    velata ha preannunciato sull'unit tra l'uomo e la donna. Ora,

    dopo le nozze sulla croce, la tenebra si diradata, ora il velo,

    che nascondeva il volto di Mos e della parola veterotestamenta

    ria, tolto.

    Con questo pensiero entriamo in

    un

    mondo di imma

    gini teologiche che furono care ai padri della Chiesa e al primo me

    dioevo, soprattutto alla sua mistica e alla sua arte: la vergine

    ; .

    l

    '

    ,,.

    "

    \

    21

    madre Chiesa tton sta da sola sotto la croce dello sposo, dall'altra

    parte, a sinistra, sta la Sinagoga, la sposa chiamata d'un tempo,

    che'non ha o n s e r v ~ t o la verginit della sua fedelt alla rivela

    zione del Signore ed stata perci rigettata. La croce diventata

    il verdetto, e cos le due figure della Ecclesia e della Sinagoga vo

    gliono essere una espressione figurata semplice e profonda della

    rovina e resurrezione in Cristo, del passaggio del messaggio di

    Dio dai Giudei pagani. Questo accostamento della Chiesa e della

    Sinagoga, la cos iddetta Concordantia Veteris

    et

    Novi Testa

    menti appartiene al nucleo originario della teologia cristiana

    33

    Un

    contemporaneo di sant'Agostino ha espresso questo in una

    disputa tra la Chiesa e la Sinagoga

    ;un

    libro che perci diven

    tato di estrema importanza per lo sviluppo della teologia del ' arte

    del Medioevo

    34

    In esso la Cbiesa pa.rla alla Sinagoga: Ascolt a,

    o sinagoga, ascolta, tu che sei vedova, ascolta, tu che sei abban

    donata: io sono ora ci che

    tu

    non potevi essere, io sono ora la

    regina che ti ha rovesciata dal trono, io sono ora la sposa che ha

    ripudiato i suoi idoli ed scesa dai suoi monti e dalle foreste.

    Gi il tuo patriarca lo ha predetto: "ecco, il profumo di mio figlio

    come il profumo di

    un

    campo benedetto dal Signore". E

    l

    mio

    sposo dice: da dove vieni dunque tu, vergine con latte materno,

    ancella intatta che indossi una corona di fiori,

    tu

    che provieni dal

    boschetto ombreggiato, semplice creatura, gioiosa, col tuo man

    tello che risplen4e come neve?".

    Ed

    io gli rispondo:

    il

    mio spo

    so pi bello di

    tutti

    i figli degli uomini, il re dei re, che mi

    incorona il capo con una corona, che mi avvolge con

    un

    mantello

    di porpora, che mi prende nelle sue braccia quando io gli corro

    incontl o

    35

    '

    >>

    Cosl proprio in queste immagini una profonda dogmatica

    si collega con la lirica pi sublime, e in questo modo l'immagine

    della Ecclesia rimasta preziosa per i secoli seguenti. Nei mo-

    saici di santa Sabina a Roma, sulle copertine d'avorio dei libri

    del periodo carolingio, nelle miniature romanicl1e e gotiche, sui

    portali dei solenni duomi: dappertutto

    ci

    si presentano le due

    sublimi figure del grandioso dramma di Dio. Permane ancora qual

    cosa dell'efficacia della teologia cristiana primitiva nella rappre

    sentazione dell'anticristo che si svolge nel Togernseer (12 secolo),

    quando nella scena finale

    l

    fulmine abbatte l'avversario di Dio e

    la sinagoga pentita ritorna dalla vittoriosa regina Ecclesia che

    conclude la rappresentaz ione con queste solenni parole:

    e c c ~

    cos finisce l'uomo che non ripone la sua speranza

    in

    Dio.

    Io

    per

    sono nel vestibolo del Signore, verdeggiante come

    un

    olivo ricco

    di frutti. Cantate una lode al nostro Dio

    36

    .

    E uno scultore tar

    do-gotico, accanto alle due bellissime statue di arte gotica, la

    Introduzione

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    13/78

    22

    Chiesa e la Sinagoga, nella cattedrale di Strasburgo, ha inciso le

    seguenti frasi, una accanto alla ,Chiesa, l'altra accanto alla Sina

    g0ga

    Col sangue di Cristo io ti domino.

    Lo stesso sangue mi acceca .

    Con questo inno di lode alla Chiesa da questo mondo di

    pensieri noi concludiamo perci questa prima parte dei nostri

    inni. Quanto sia stato prezioso tale amore alla Chiesa per

    l

    me

    dioevo che viveva del. patrimonio della teologia cristiana antica,

    ce lo indica Alberto Magno, particolarmente conosciuto ne( pas

    sato, quando descriveva un quadro della croce con la Chiesa e la

    Sinagoga: alla destra del crocifisso rappresentata una vergh1e

    dal volto di una bellezza serena, con una corona sul capo:

    la fi-

    glll'a della Chiesa che, piena di sacro rispetto, raccoglie l sangue

    di Cristo in

    un

    calice

    38

    . questo sangue, cosl egli specifica ul

    teriormente

    l

    contenuto teolcigko dell'immagine, la Chiesa ottie

    ne per tutti i suoi figli credenti un triplice bene: la vera luce, la

    gioia del cuore, la corona della gloria. Questa la donna sotto la

    croce di cui gi un secolo prima di Alberto ha parlato la mistica

    Ildegarda

    di

    Bingen nelle sue ardite visioni profetiche:

    la spo

    sa del Signore, la madre del popolo, che rigenera le anime nella

    salvezza con acqua e spirito

    2. hiesa dei dolori

    Con quanto stato detto finora, noi abbiamo indicato le

    linee fondamentali. di una ecclesiologia, come si espressa negli

    spiriti del primo millennio. La Chiesa madre dei viventi perch

    essa la donna che sta sotto la croce.

    Ci che ora segue

    semplicemente l dispiegarsi di que

    sta legge fondamentale nel mondo delle vicende storicamente per

    cettibili della Chiesa. Possiamo perci presentare pi brevemente

    anche l'introduzione agli inni e alle doti che celebrano questa sor

    te terrena della Chiesa. Infatti in ognuno di questi canti prove

    nienti dalla valle delle lacrime si trover una melodia smarrita del

    canto di giubilo sull'origine divina della Chiesa.

    Fintanto che la Chiesa colei che genera il nuovo popolo in Cri

    sto, perci fino alla fine del mondo, essa si trova ancora nelle

    doglie, una Chiesa dei dolori. Questo il suo compito di madre.

    Essa non prova le sofferenze soltanto a causa della persecuzione

    ad opera dei nemici, da Nerone fino all'anticristo. Il suo dolore

    pi pro(ondo, e lo si pu comprendere solo quando lo parago

    niamo al continuo oltraggio subito dal Signore fattosi uomo:

    do

    l

    l

    \

    , ' - )

    23

    Introduzione

    ore per la vita che quaggi non ancora trasfigurata, per la lon

    tananza di Dio fino all'abbandono in croce, per l'mfedelt del suo

    popolo, per l fallimento apparente di tutto l suo insegnamento

    e delle sue istruzioni, per il tradimento degli apostoli e delle

    masse, per essere stato coinvolto sul piano penale nel vortice e l ~

    lo sviluppo storico e delle questioni politiche, per i discepoli ad

    dormentati e i preti venali, per l disgusto provato al giardino

    degli olivi e i supplizi della croce. Anche la Chiesa soffre per tutto

    questo nel suo cammino verso il monte dell'ascensione, che prima

    era un monte degli olivi.

    Ma anche in mezzo' a tutti i dolori la Chiesa.non ha di

    menticato i canti, perch la sua sofferenza non tragica, non

    sempre soltanto eroica, ma di solito semplice come la sofferenza

    quotidiana sopportata da Ges di Nazareth: infatti solamente

    cosl, soltanto perch non ha mai dimenticato la gioia, la Chiesa

    pu pure con Cristo resistere alle tre ore di sofferenza eroica. L'mi

    zio di questi inni, che si elevano anche dal cuore della Chiesa pel

    legrina, stanca, coperta di polvere e perseguitata, lo ha composto

    l

    primo papa quando scriveva:

    Carissimi, non vi sembri strano

    se si incomincia a bruciare per mettervi alla prova, come se vi ca-

    pitasse qualcosa di straordinario. No, rallegratevi se potete parte

    cipare alle sofferenze di Cristo Allora voi potete pure esu ltate e

    gioire in occasione della manifestazione della sua gloria. E se ora

    ricevete degli insulti per il nome di Cristo, beati voi perch in

    questo modo riposa su di voi lo Spirito della gloria, lo Spirito

    di

    Dio"

    . Di questo soffio dello Spirito Santo, del presentimen- .

    to

    che sotto tutte le sofferenze terrene della Chiesa si nasconde

    la trasfigurazione, traspare qualcosa anche nei canti in cui ora

    deve, c ~ m p r i r c i davanti la vita della Chiesa non ancora glori

    ficata;

    La sofferenza terrena si dispone attorno alla Chiesa

    co-

    me cerchi di bronzo che si restringono in maniera concentrica:

    dalle doglie sacramentali della nascita e della resurrezione dei suoi

    figli, essa si ripresenta ogni anno nella rotazione dell'anno litur

    gico, di questo cammino di croce e.be non termma mai; prosegue

    poi nella ordinaria ferialit che la Chiesa, nella sua sapienza ma

    terna, aiuta i suo\ figli a sopportare; si introduce ancor pi a fon

    do

    nel contatto con la politica mondana, a cui la Chiesa non pu

    e

    non

    ha il diritto di sottrarsi, perch essa

    una vera madre degli

    uomini e deve

    pure

    contribi.1ire a formare tutto ci che

    terre

    stre; e scende fino alla presenza visibile spesso penosa nel destmo

    della Chiesa di Roma e dei papi; e infine: ogni dolore si con

    centra nei giorni della persecuzione, quando la Chiesa viene pe-

    Introduzione

    25

    Introduzione

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    14/78

    24

    stata, piange,

    si

    trova in agonia, e i suoi

    figli

    rischiano la vita

    per lei.

    . Cosl

    si

    raggruppano anche i nostri canti, che noi attin-

    giamo dalla Chiesa dei dolori. Sono degli inni di lode, raccolti

    da mille anni di pellegrinaggio terreno, che cantano la Chiesa

    del

    le doglie sacramentali, la Chiesa dei giorni feriali, la Chiesa della

    politica, la Chiesa di Roma, la madre dei dolori che piange, che

    perseguitata e che attende la gloria.

    a.

    La Chiesa delle doglie sacramentali

    Giorno per giorno, dalla Pentecoste dello Spirito fino

    alla parusia del Signore trasfigurato, il corpo mistico di Cristo

    si

    edifica nel sacramento del santo battesimo che la Chiesa di-

    spensa. Anche

    oggi

    la donna viene costruita, oggi formata,

    oggi

    creata, anche oggi

    si

    ergono i muri della casa spirituale ,

    cosl

    si

    era espresso Ambrogio. Ma ci avviene in quelle doglie

    che Isaia previde nella profezia sulla nuova nascita del popolo di

    Dio e che

    si

    trasformano nel grido di giubilo: Gioite con Ge-

    rusalemme, voi tutti, che la amate. Bevete a saziet alla sua

    mam

    mella ricca di consolazioni

    40

    . Ci vale per la Chiesa, la madre

    che nutre tutti i popoU. Sulla miniatura semplice ma stupenda di

    un manoscritto del monastero di Engelberg

    41

    rappresentata la

    madre Chiesa nell'atto di porgere la sua mammella ad un vescovo

    e ad un laico. La spiegazione ce la d il commentario carolingio

    che si attribuisce ad Aimone di Halberstadt: la parola profetica

    di Isaia

    si

    adempie con la Chiesa che chiamata, al posto della

    Sinagoga divenuta infedele, a nutrite i popoli

    al

    suo seno e ad

    offrire agli uomini la fede filiale

    in.

    Cristo

    .

    Questo per

    si ve-

    . tifica nel battesimo, nel momento in

    ct{i

    la liturgia prevede la

    domanda

    al

    battezzato:

    che

    cosa desiderf dalla Chiesa? La

    fede .

    Uno dei monumenti pi belli dell'epigrafia e della teolo-

    gia cristiana primitiva ci fa conoscere pi a fondo il significato di

    ,questa nascita per il battesimo. Si tratta dell'iscrizione che

    il

    papa

    Sisto nel quinto secolo ha fatto apporre nel peristilio a co

    lonne della Chiesa battesimale romana, e

    che

    probabilmente ha

    come autore Leone Magno. Tutti i misteri di cui abbiamo parlato

    nella prima parte di questa introduzione, risuonano di nuovo qui.

    a

    Chiesa

    come Maria

    madre

    vergine. L'acqua del batte-

    simo

    una figura del grembo verg )ale, e lo stesso Spirito Santo,

    che feconda la sorgente battesimale, ha reso feconda pure la ver-

    gine

    ,

    cosl predica il papa Leone un paio di anni dopo che era

    stata apposta questa iscrizione

    42

    E con termini ancor pi

    sug-

    gestivi: L'origine che egli prese dal seno materno della vergine,

    egli la colloc pure nella sorgente del fonte battesimale; Egli ha

    dato all'acqua ci che diede alla madre

    43

    . Ma

    questa forza ge

    nerativa dello Spirito . n Maria e nel fonte battesimale

    efficace

    solo per mezzo del sangue della croce, la sorgente di vita che

    sca

    turisce dalla ferita

    al

    costato del Signore, e perci il principio di

    vita della Chiesa terrena non ancora glorificata

    racchiuso in que-

    ste parole: la vita proviene solamente da una ferita. Ci che

    stato inciso nella trabea delle colonne in porfiria del Laterano,

    che esistono ancor oggi, la Chiesa dei nostri giorni

    lo

    canta nella

    festa del Cuore di Ges: La Chiesa nasce come sposa di Cristo

    da un cuore aperto

    44

    Gi battezzando ed istruendo i suoi

    figli

    battezzati, essa

    la Chiesa dei dolori.

    Nell'immagine biblica della donna al mulino il vescovo

    Massimo di Torino rileva questa funzione educatrice della Chiesa.

    Essa vorrebbe preparare per noi il solido pane della vita eterna:

    ma ci riesce solo quando il lievito della passione del Signore, il

    lievito del sangue e della fede, 'tiene unita la farina. Massimo pa-

    ragona il gesto con cui

    si

    spula e

    si

    macina con la iniziazione dei

    candidati al battesimo. La Chiesa consegna loro, prima del bat-

    tesimo, in un momento celebrato con solennit liturgica, la pro-

    fessione di fede apostolica, per essi si d premura il prete che pre-

    dica ed il vescovo nelle catechesi, come Cirillo di Gerusalemme,

    Agostino, Quodvultdeus, Cesario e tutte quelle persone

    scono

    sciute per le quali arde nel cuore la frase paolina:

    io mi

    trovo

    nelle doglie per voi, finch Cristo non sia formato in voi

    45

    . Ma

    la lode ha veramente inizio quando interviene la spiegazione

    del

    la professione di fede:

    o credo la Chies una, santa, cattoli-

    ca .>>. Ci che Alcuino, ancora nel periodo carolingio, ha detto a

    lode della Chiesa, ci che Ambrogio ha scritto in una lettera di

    esortazione,

    ci

    che l'appassionato vescovo di Cartagine Quod-

    vultdeus ha proclamato in

    mezzo

    al periodo delle persecuzioni ad

    opera dei vandalici Ariani, appartiene

    al

    patrimonio di pensiero

    pi bello del primo millennio cristiano.

    Di tutto ci risuona il canto di giubilo pasquale che la

    Chiesa intona quando nella santa notte dei battesimi pu con-

    durre alla sorgente di vita del sacramento i suoi figli che

    si

    procurata nelle doglie. Di nuovo essa .vede Maria, la vergine,

    quale suo specifico modello, di nuovo essa contempla la beata

    fonte, che sgorga luminosa dal costato del Signore . Ci che qui

    nel prefazio della notte di Pasqua, tratto dal Gelasianum, trova

    un'espressione cosl profonda, viene manifestato in modo altret-

    tanto suggestivo anche in altre liturgie: come se questa Chiesa

    dei dolori non si sia mai stancata di elevarsi continuamente alla

    26

    Introduzione

    27

    Introduzione

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    15/78

    bellezza del suo particolare mt1mo splendore.

    Qui

    sorgono

    i

    figli della luce che la madre Chiesa per la grazia dello Spirito

    Santo genera nel bel parto mattutino, esprime11do in

    s

    ['imma

    gine della vergine madre di Dio Maria

    , si

    dice nell'antica

    li-

    turgia spagnola"'. E caro a noi tutti l tripudio dell'Exultet pa

    squale riguardo alla madre Chiesa. Nelle illustrazioni dei rotoli

    dell'Exultet

    47

    essa avanza verso di noi come una donna sontuosa,

    sotto l portale della sua casa spirituale, avvolgendo con braccia

    protese

    tutti

    i popoli che accorrono a lei. Un psso greco paral

    lelo

    al

    nostro inno pasquale latino ci mostra come gi nel quarto

    secolo anche nel ' Asia Minore si usava celebrare

    l

    mistero della

    splendente notte di Pasqua.

    l

    vescovo di Amasea nel Ponto,

    Asterio,

    ci

    ha trasmesso questo canto pieno di vigore poetico.

    Per come segno della perenne efficacia dell'ecclesiologia cristia

    na primitiva, a questo canto pasquale greco noi facciamo seguire

    la incantevole sequenza che l monaco

    di

    Sankt Gallen, Notker

    der Stammler, ha composto per

    la

    festa di Pasqua. Con una

    ab-

    bondanza di immagini genialmente accostate viene

    n;iesso

    in

    Luce

    l

    mistero della gioia che rimane in fondo al cuore della Chiesa

    ancora peregrinante nel dolore: essa pertanto colei che gioca

    sotto la vigna, poich Cristo risorto, poich essa raccoglie l

    sangue dal cuore del Signore,, essa canta

    l

    suo canto nella nave

    sicura fatta col legno della croce ". Cristo

    l

    Sansone vittorioso

    che ha abbattuto le torri di Gaza,

    l

    Davide che con

    l

    sassolino

    della sua umilt ha ucciso Golia. Perci ogni sofferenza della

    Chiesa sulla terra in

    fin

    dei conti solamente come

    un

    gioco, e

    i padri della Chiesa hanno visto in Isacco e Rebecca i simboli elo

    quenti della

    gioia e pazienza

    ;

    Clemente di Alessandria per

    primo ha descritto l'immagine della Chiesa che si diverte, quan

    do scriveva:

    O meraviglioso gioco di fanciulli E stato

    un

    sor

    riso sorretto dalla pazienza, e il re faceva da spettatore. Si ralle

    gra lo spirito dei figli nati in Cristo, che ancora camminano nella

    pazienza; e proprio questo

    il

    gioco divino

    49

    .

    Cos) dunque per

    la

    Chiesa la sua vita terrena,

    l

    suo

    cam-

    mino lungo l'anno liturgico,

    come

    un

    viaggio verso

    la

    festa della

    consacrazione della chiesa, festa che conclude questo anno. Perfino

    l'aspetto esterno dell'edificio della chiesa, lo splendore delle ba

    siliche e la bellezza del servizio liturgico, sono solamente una pre

    figurazione anticipata dell'immagine della citt di Gerusalemme

    . che gi ora

    installata nei cieli. Eusebio, immediatamente dopo

    l

    sanguinoso terrore della persecuzione di Diocleziano, in occasione

    della consacrazione della nuova basilica di Tiro, ha parlato di que

    sta immagine delle realt terrene, che egli in una visione plato

    nica trasfigurata cristianamente contempla al di l di quanto vi-

    '

    sibile. E per il monaco

    di

    Sankt Gallen l'edificio semplice e ro

    busto della chiesa carolingia del suo monastero il cielo sulla

    terra. Nella ristrettezza delle mura e nella limitatezza dei giorni,

    nelle combinazioni del divenire storico, nell'osservazione delle

    re-

    liquie che si sfasciano e delle luci di cera e di olio che si consu

    mano, lo spirito si innalza a

    quella citt nella quale non di

    venta mai sera

    b. 'La Chiesa della ferialit

    La Chiesa ai suoi figli non insegna soltanto a lasciare ci

    che terreno o a trasfigurarlo elevandolo all'immagine divina.

    Essa

    l

    afferra coraggiosamente, e con le abili mani di una madre

    premurosa,

    in

    mezzo alla vita quotidiana. Essa la maestra degli

    uomini. Agostino ha esposto questo aspetto

    in

    uno dei suoi canti

    di

    lode pi belli alla Chiesa. Egli rivolge questo inno di lode

    mentre ancora sotto l'impressione recente della 'sua conversione

    personale e del suo battesimo, dopo l'agitazione di Milano e di

    Roma, dopo l'uragano delle passioni sensuali. E il canto di un

    uomo che

    ha

    trovato la via di casa che conduce alla madre. Egli

    lo canta mentre vive ancora la dolce solitudine di Tagaste: ma

    presto uscir fuori per mostrare agli uomini che solo la Chiesa

    custode

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    16/78

    mentarie sulla donna forte.

    In

    essa infatti sono compresenti

    in

    maniera stupenda la forza e la grazia, la dignit regale e la pre-

    mura materna. La Chiesa Domina Mater, nello stesso tempo

    Si-

    gnora e Madre, e non mai l'una senza l'altra. La donna forte

    la

    santa Chiesa cattolica

    51

    ,

    dice nel quinto secolo Salonio, il ve-

    scovo di Genf, riprendendo idee agostiniane. Essa chiamata

    donna in quanto genera a Dio, nell'acqua e nello Spirito Santo, dei

    figli spirituali. E detta forte in quanto giudica insignificanti,

    di-

    sprezzandoli,

    tutti

    i dolori e i divertimenti di questo mondo ter-

    reno, per salvare la fedelt e l'amore al suo creatore e salvato-

    re

    52

    n

    basso e l'alto medioevo hanno cantato volentieri questo

    sublime canto alla Chiesa vista come la dopna forte, e

    in

    una scul-

    tura d'avorio carolingia la Chiesa rappresentata come mulier

    fortis, con un volto virile austero, con lo scettro della croce

    in

    una

    mano e nell'altra i simboli della sua bont materna,

    la

    conocchia

    e il fuso

    53

    Per questo il cristiano in tutte le necessit della sua vita

    terrena si ricorda di questa amorevole premura materna. La madre

    che piange perch il suo figlio morto, quando si rivolge alla

    Chiesa, la consolatrice delle madri, si asciuga le lacrime.

    In

    modo

    commovente

    ci

    testimonia questo epitaffio del quinto secolo che

    stato scoperto a Roma. Con delle parole che chiaramente rie-

    vocano

    il

    pensiero

    di

    san Cipriano, una cuppia di genitori in lutto

    si consola al pensi.er che la madre Chiesa corsa incontro al fi-

    glio morto con le braccia spalancate. E nella lontana Siria il poeta

    Cirillona eleva un canto pieno di magnificenza poetica, che pre-

    senta la madre Chiesa mentre, in mezzo alle necessit politiche e

    alla paura dei contadini di fronte alle cavallette e alla siccit si

    '

    accosta al tribunale di Dio come colei che prega ogni giorno

    l

    motivo pi profondo del suo ardito linguaggio dinanzi a Dio

    questo:

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    17/78

    amare. Essa cerca incessantemente di stipulare con gli stati e coi

    sovrani, con i capi e gli imperatori,

    un patto

    del

    cuore un

    concordato. Chiesa ed imperatore devono trovare

    un

    accordo per

    ch Stato e Chiesa procedono dalla mano di Dio. Cosl

    ci

    pu an

    'che sembrare tipico di una devozione bizantina il canto di tri

    pudio che il papa Leone

    II

    intona in onore dell'imperatore d'O

    riente quando questi

    si

    compiacque di fare nuovamente ritorno

    alla Chiesa: una testimonianza della prontezza sempre des ta del

    la Chiesa nel dare a Cesare queilo che di Cesare

    54

    Tuttavia essa

    rimane Chiesa del dolore, perch la sicura libert

    per

    cui essa

    prega non

    si

    raggiunge mai sulla terrn, e perch la storia con i

    s.uoi

    disinganni riconduce continuamente la Chiesa alla croce

    '

    quando essa diventa troppo entusiasta delia terra.

    .d. La Chiesa di Roma

    La Chiesa di Cristo

    talmente inserita nella realt del

    mondo che Pietro, come apostolo di Cristo, stabilisce l sua cat

    tedra nel punto centrale dell'impero, e che da allora per tutti i

    tempi

    si

    possono indicare i confini della verit di Dio custodita

    nella Chiesa guardando all'unit col vescovo di Roma. Cosi la

    Chiesa

    di

    Roma in particolare diventa ci che tutta quanta

    la

    Chiesa: madre dei viventi, ma anche Chiesa dei dolori. Pietro,

    l

    pescatore di uomini, l'ha fondata, Paolo, il dottore delle genti,

    l'ha custodita. Per questo

    l

    si

    chiama

    madre di tutte le Chie

    se

    55

    e grembo materno cattolico

    56

    . Ma i fondatori hanno

    sparso l loro sangue a Roma, e da allora Roma l terreno

    fe-

    condo dei martiri

    57

    ,

    la visibile Chiesa dei dolori che quasi reca

    del male, in cui

    si

    deve leggere la misura e

    l

    rischio della tra

    smissione della vita divina agli uomini. Secondo la legge di fon

    dazione, che inseri queste colonne della Chiesa nel territorio di

    Roma, da allora

    si

    costituisce

    fa

    struttura di tutta

    q ~ n t

    la

    Chiesa, e l'ignoto autore della predica di Paolo, da cui attingiamo

    il suo canto alla Chiesa, esclama a ragione: O mistero divino,

    l modo meraviglioso con cui Pietro e Paolo hanno edificat

    la

    Chiesa

    .

    I suoi destini sono tracciati dalla debolezza e dalla

    forz di Pietro, che mentisce e ammaestra; ai suoi inizi rimane

    sempre ancora

    ci

    che

    l

    predicatore diee di Paolo: come

    fu

    dolorosa la sua nascita, . come tremarono prima delle doglie le

    membra della madre Chiesa . Eppure alla Chiesa romana

    promessa la verginit della fede pura, essa rimarr sempre la si-

    gnora dei popoli. Il papa Leone ha incominciato

    l

    canto di lode

    alla Chiesa di Roma dicendo:

    O Roma, questi apostoli sono gli

    uomini attraverso i quali ti apparsa la luce del vangelo di Cristo.

    '

    Per mezzo loro

    ru

    sei divenuta la discepola della verit,

    tu

    che

    un

    tempo fosti

    la

    maestra dell'errore

    58

    .

    E tutti

    i secoli banno

    ri-

    preso questo canto di lode. O Roma nobilis, inizia l'immortale

    poesia del decimo secolo, e la nobilt di Roma

    si

    fonda nel fatto

    che le palme dei martiri si intrecciano intorno alla fronte di

    q11e-

    sta sublime donna, nel fatto che

    la

    sua grandezza si dimostra nel

    l'umilt, come canta gi l'antichissimo prefazio per la festa di

    Pietro del quinto secolo, nel fatto che essa Roma beata perch

    i suoi fondatori principeschi vengono consacrati nel loro proprio

    sangue e l loro abito di porpora non quello. dei Cesari, ma quel'

    lo

    del sangue.

    Il

    poeta dell'undicesimo secolo, stando davanti allo

    splendore sommerso del Foro, paragona Cesare a Pietro. Ancora

    una volta risuonano le commosse parole che

    un

    tempo Agostino

    disse con tutto il cuore

    ai

    suoi fedeli in occasione della caduta

    della Roma superba ad opera dei Goti:

    quindi morto e sepol

    to Pietro per l fatto che nessuna pietra cade dall'anfiteatro

    59

    ? .

    Ed

    ora

    un

    poeta degli inizi dell'alto medioevo mette sulle labbra

    della stessa Roma la risposta:

    Tutto

    finito. Perch? O-Roma

    ni, possa io costruire non sperando nello splendore terreno, ma

    solamente nella croce . :La croce l'ultima parola della Chiesa,

    che Pietro ha fondato sul Vaticano, il colle della sua morte in

    croce.

    e.

    La vergine che piange

    Gi Papa Clemente, che ha ancora conosciuto gli apostoli,

    riferisce del grande numero dei martiri che sono stati associati ai

    valorosi apostoli Pietro e Paolo nella coraggiosa lotta per Cristo"'.

    All'inizio del terzo secolo, immediatamente dopo l persecuzione

    della Chiesa

    ad

    opera dell'imperatore Se;timio Severo,

    un

    presbi

    tero romano di nome Ippolito predica

    ai

    fedeli sulla sofferenza

    che contraddistingue la Chiesa

    di

    Cristo, e le sue parole sono

    co-

    me

    un

    commento alle semplici pitture con

    cui un

    tempo si inizi

    a decorare

    le

    oscure catacombe. La Chiesa, cosi dice, come

    Su-

    sanna tra i lupi,' incalzata da t utte le parti, da Giudei e pagani e

    da falsi fratelli. E cosa singolare: proprio Ippoli to

    un

    paio di

    an-

    ni pi tardi dovette diventare

    un

    antipapa, che combatt la Chiesa

    romana e

    l

    successore di Pietro come

    un

    lupo: ma la grazia 'di

    Cristo lo trasform. di nuovo in

    un

    agnello, come trasform

    un

    tempo Paolo. Queste parole monitorie del prete romano sono la

    migliore spiegazione al concetto della verginit della Chiesa che si

    fonda nella verit e nella fedelt della fede, e la sua predica sulla

    sofferenza, che si eleva dalla catacombe romane, raggiunge la luce

    del paradiso celeste. Ci che accaduto qui all'inizio della stoia

    Introduzione

    33

    Introduzione

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    18/78

    della Chiesa continua necessariamente fino alla p e r ~ e u z i o n e della

    fine dei giorni. La Chiesa sempre

    la

    madre che sta in punto di

    morte per amore alla vita dei suoi figli, e l'umanit redenta

    il

    figlio dei suoi dolori

    Lasciateci quindi cantare il canto della

    Chiesa morente , scrive Cirillo di Alessandria. Con queste pa-

    role egli indica

    il

    mistero pi profondo della Chiesa, che dispensa

    la vita solo grazie al fatto che muore essa stessa, e diventa per

    cosi dire inutile perch essa ora ha dato tutta la vita che lo sposo

    le ha posto nel grembo sulla croce. Ma questo morire fino alla

    fine dei .giorni solo un ingresso nella nuova vita dell'eternit,

    il

    pianto

    sempre gi gioia, il naufragio

    ascesa in Dio, e il canto

    della Chiesa morente si trasforma .in uno stupendo inno a coloro

    che vivono eternamente. Col simbolo analogo di Rachele che muo-

    re alla nascita dell'ultimo figlio, Notker der Stammler d forma

    alla sua lodatissima sequenza che porta questo titolo: la vergine

    che piange.

    In un

    dialogo pieno di semplice drammaticit tra

    la

    Chiesa e uno dei suoi figli credenti, la madre piange la morte di

    uno dei suoi figli caduto quale martire. Sempre i migliori vanno

    in rovina, permane tale e quale solo

    la

    massa dei figli insensati,

    dei quali, ahim, ne ho partoriti cosi tanti , in questo modo

    essa piange. Quale profonda spiegazione della sofferenza pi atroce

    che la madre Chiesa deve sopportare su questa terra Veramente

    essa

    la Chiesa nel torchio, che

    calpestata dalla soiferenza per-

    ch l'umanit abbia il vino della gioia. E per lei il dolore pi in-

    timo consiste nel fatto che cosl spesso sono proprio i pastori qua-

    lificati della Chiesa a stracciare il suo abito e a macchiare il suo

    volto. La mistica profetica del dodicesimo secolo, Ildegarda di

    Bingen, eleva nel nome della Chiesa qlJesto lamento contro i

    preti, ella vede la spada sospesa della vendetta divina, ma con-

    templa pure la schiera dei fedeli che non hanno piegato le ginoc-

    chia dinanzi a Baal. E cosi tutti questi canti delle lacrime

    t

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    19/78

    Chiesa quale vive tra di noi, quella umile, quella disprezzata, quel

    la non ancora trasfigurata: in essa l'occhio di fede e d'amore gi

    contempla l'intima gloria. Essa la luce che intercetta l luce del

    sole futuro e gi ora la trasmette nella nostra oscurit

    65

    Ci .che

    Giovanni riferisce nell'Apocalisse riguardo alla sua visione della

    donna apocalittica, i padri lo applicano alla chiesa e alle sue vi

    cende terrene. Essa perci

    gi ora, come spiega Metodio, rive

    stita del sole che Cristo, ma nello stesso tempo si trova ancora

    nelle doglie, mette al mondo

    l

    re che governa con una dura ver

    ga, viene perseguitata dai draghi la cui coda spazza le stelle dal

    cielo. La Chiesa in quanto regina , come dice Metodio con un

    pensiero platonico, la immagine divina che agisce

    su

    questa ter

    ra della Chiesa terrena, e allo sguardo sapiente dell'uomo che

    crede diventa in certo qnal modo trasparente la forma terrena

    della Chiesa,

    la

    sua oscurit diventa misteriosa manifestazione che

    nasconde e svela nello stesso tempo. Infatti la Chiesa la regina

    di Saba, a cni Salomone nella sua sapienza divina ha risolto tutti

    i problemi ed ha mostrato tutti i tesori

    66

    Essa colei che stata

    prescelta quale confidente del pi stupendo tra

    tutti

    i misteri, la

    rivelazione della Trinit di Dio. Anche Cassiodoro elogia in lei

    questo aspetto nel suo inno alla Chiesa quale madre del cielo. n

    questa donna sontuosa non si adempiono soltanto i prototipi del

    paradiso, ma anche tutto ci che si trova nella patola di Dio della

    Antica Alleanza

    applicato a lei: essa l'arca di salvezza, l de

    posito del grano, la sposa del Cantico dei Cantici, la regina dei

    salmi. Essa la piramide dell'unit tra i popoli,

    l

    solido edificio,

    la lampada della pace - non esiste parola che non sia stata uti

    lizzata per cantare la sua lode, e tutte quante vogliono dire questa

    unica cosa:

    .la

    Chiesa di questa terra gi la regina dei cuori,

    quanto di pi stupendo hoi possiamo avere,

    la

    patria delle ani

    me in cui noi, poveri figli di Eva, troviamo sempre un rifugio

    familiare. Ci che dice a parole questo ardente grido alla madre

    Chiesa nel secolo dodicesimo, nello stesso periodo espresso in

    una magnifica scultura. Vi troneggia, nella semplicit saldamente

    ordinata della Chiesa conventuale di Priifen, la Ecclesia quale re

    gale donna che, in mezzo alle tenebre di quel secolo pieno di

    ap-

    passionanti controversie ecclesiastiche, annuncia ai figli della ma

    dre Chiesa, che stanno in preghiera e sono oppressi dalla fatica, la

    seguente iscrizione:

    Tra

    le gemme della virt risplende qui la vergine eterna,

    unita in matrimonio col Signore, essa regna in eterno con lo

    [sposo

    6

    .

    La signoria regale della Chiesa produce perci in primo

    luogo nel cuore credente dei suoi figli

    l

    senso cattolico della sicu-

    1

    rezza, dell'essere accompagnati, e questo suo regno sulla terra

    una delle irradiazioni pi percettibili della luce della sua gi tra

    scendente dignit di regina. La principale rappresentante della

    teologia allegorica del dodicesimo secolo, Herrad di Landsberg,

    nelle stupende descrizioni del suo Hortus deliciarum ha rap

    presentato la Chiesa come regina, quale troneggia nella pi alta

    sala dell'edificio terreno della cristianit, e la postilla cosi com:

    menta: La regina, che qui troneggia nel tempio, simbolizza la

    Chiesa che chiamata vergine e madre. Essa la personificazione

    di tutti coloro che governano nella Chiesa, cio degli apostoli, dei

    vescovi di Roma e degli altri vescovi, degli abati, dei preti e dei

    prelati, che nel fonte d'acqua della rinascita e nell'insegnamento

    salvifico dell ' predicazione ogni giorno generano dei figli spirituali

    nel tempio del Signore, cio nella Chiesa

    68

    .

    La Chiesa perci

    regina, .ed madre che difende, che guida, che riprende e che di

    rige, perch essa sposa di un re, perch essa chiamata vergine

    e madre. Di conseguenza

    l

    mistero della Chiesa si riconduce con

    tinuamente alla sua dignit

    di

    madre e di vergine Essa la sposa

    del Libano, come una nuvoletta sull'arena della temporalit, il

    porto della pace nel mare agitato del mondo.

    l

    sentimento pi profondo del cristiano alla vista della

    Chiesa regina quindi la nostalgia. La celeste Gerusalemme chia

    mata visione della pace, e l'inno della Chiesa merovingia, che si

    cantava entrando nella vasca battesimale e nella festa della consa

    crazione della chiesa, immette l 'inizio nella fine: la stessa Chiesa

    che genera con acqua e Spirito i figli per Ccisto,

    l

    figlio del Padre,

    in Cristo fanno ritorno al cuore del Padre. Nella Chiesa v' la

    realizzazione

    di tutte

    le immagini, cosl la religiosit armena ma

    gnifica in modo appassionato, quasi esaltato, I Arca santa e la

    Chiesa ecumenica, poich, come la ricerca nella preghiera da

    parte dei cristiani armeni dell'antichit ha fissato una vera devo

    zione per la

    Katholik , press' a poco cosi nella commovente

    relazione del valoroso condottiero armeno Wahan Amatuni (

    9

    se

    colo), di

    cui

    si narra che prima di una battaglia si sia ancora

    ri

    volto alla Chiesa pregando: l coraggioso, W ahan gett uno

    sguardo sulla Katholik e disse: aiuta mi"

    .

    Ma la stessa nostalgia vive pure nelle ordinate e compo

    ste forme delle sequenze latine, che provengono dalla stessa epo

    ca

    in

    cui sorse

    l

    lontano fervore dell'amore armeno per la Chiesa.

    La consacrazione terrena dell'edificio della chiesa

    fa

    si che lo spi

    rito beato si innalzi alla divina consacrazione della Chiesa, e

    l

    poeta della cella monastica di Sankt Gallen, in maniera analoga

    al poeta armeno, loda la madre catholica , verso

    l

    cui trono

    36 Introduzione 3 7 Introduzione

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    20/78

    luminoso. noi alziamo lo sguardo, anche se siamo anco 'a pellegrini

    della terra e cenere cupa, come le reliquie siamo cenere e tuttavia

    al sicuro in scintillanti reliquiari. Presto viene la festa di

    tutti

    i

    santi nell'eternit, festa che

    l

    predicatore carolingio Elisachar

    de-

    scrive in modo cosl semplice e tuttavia nella grandiosit delle

    espressioni di Cipriano; Presto la madre di coloro che vivono eter

    namente, che non sar pi una Chiesa dei dolori, allargher le

    sue braccia per condurre al trono dell'agnello i figli del suo seno.

    Allora

    si

    adempir la preghiera che saliva al cielo durante

    l

    perio

    do pasquale nella liturgia gallica antica e nella liturgia irlandese:

    concedi che noi tutti possiamo un tempo trovare riposo nel seno

    della madre Chiesa con una felicit duratura

    70

    .

    La fine sar come

    l

    principio:

    l

    Paradiso. I discendenti

    di Eva, rinati in Maria vergine, uniti alla Chiesa regina, berranno

    eternamente alle acque di vita che sgorgano abbondanti dal Pa

    radiso divino. La teologia immaginifica del primo . medioevo ha

    trovato per dire questo un'espressione che contiene in s

    tutta

    la

    sapienza dei padri. La Chiesa vi troneggia come regina del cielo.

    Intorno ad essa girano, come una ruota mistica, i quattro fiumi

    del paradiso, i quattro evangelisti, i quattro dottori della Chiesa

    e

    le

    quattro virt cardinali. Sul suo grembo per riposa Cristo

    Si-

    gnore,

    l

    quale porta uno striscione con queste parole: Se qual

    cuno

    ha

    sete, venga e beva

    71

    . Questa lei, la regina eterna, la

    Chiesa portatrice di Cristo,

    l

    paradiso dei viventi. Di lei sta scrit

    to

    nell'u ltima parte del ' Apocalisse divina: Lo Spirito e lo Sposo

    dicono: vieni Chi ascolta, dice: vieni Chi ha sete venga e chi

    ne vuole prenda gratuitamente l'acqua di vita

    72

    .

    E quando

    tutti

    i figli della Chiesa hanno trovato la via

    della casa, allora inizia il nuovo canto, il canto conclusivo di tutti

    i canti terreni alla madre Chiesa, l'inizio interminabile del canto

    eterno, che

    simile allo scroscio di acqua abbondante e al rim

    bombo di

    un

    poderoso tuono, simile ai canti

    di

    arpisti

    73

    .

    l

    poeta cdstiano antico Metodio, nei ritmi che procedono in modo

    sublime del so inno di lode alle vergini, ha cercato di venire a

    sapere qualcosa di questo canto paradisiaco alla Chiesa regina.

    Di lei vale eternamente questo:

    l

    paradiso degli uomini ora non pi vedovo come

    un

    tempo,

    no, di nuovo risuona la parola di Dio del tempo primitivo:

    [abitaci

    Noi per,

    pe

    apparteniamo ancora alla madre Chiesa non

    glorificata, carica di dolori, che sediamo lungo i fiumi di Babilo

    nia e cantiamo i canti del Signore in terra straniera, guardiamo in

    alto alla madre che troneggia, alla regina eterna, e dal nostro cuo-

    re sgorga l'ultima preghiera di questo inno di lode di mille anni

    alla santa madre Chiesa:

    Padre,

    t

    preghiamo,

    fa

    che anche noi con

    l

    tuo figlio

    possiamo andare verso casa, attraverso

    la

    porta della vita

    .

    :I Canto iniziale

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    21/78

    e

    41 Canto iniziale

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    22/78

    Signora dell universo

    veramente cosa degna e giusta renderti grazie, Signore

    santo, Padre onnipotente, eterno Dio, per mezzo di Cristo nostro

    Signore.

    Egli infatti ha deposto nelle mani della Chiesa il potere

    sublime che spettava a lui personalmente.

    n

    forza della sua personale nobilt la chiam regina e

    sposa.

    Alla sua augusta autorit egli ha sottomesso il mondo

    intero.

    l

    suo giudizio, secondo il suo comando, deve valere nel

    cielo.

    Essa madre di tu tti i viventi, donna beata nell abbon-

    danza dei figli.

    Ogni giorno essa genera dei figli per Dio nello Spirito

    Santo.

    Tutta la terra riempita del germoglio delle sue viti.

    suoi rami, sostenuti dal tronco del legno della croce, si

    arrampicano in alto fino al regno dei cieli.

    Essa

    la

    citt innalzata, edificata sulla montagna, visibile

    a tutti poich essa illumina ognuno.

    l suo fondatore e nello stesso tempo colui che la abita

    Ges Cristo, nostro Signore e tuo figlio.

    A lui noi cantiamo insieme con te l inno della gloria, di-

    cendo con tutti gli angeli e gli arcangeli:

    santo, santo, santo.

    Liturgia ambrosiana del quinto secolo

    I

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    23/78

    adre dei viventi

    44

    Mater Ecclesia

    i

    45

    Madre dei viventi

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    24/78

    I.

    Eva e la Chiesa

    Venga dunque Dio e

    creila

    donna.

    Crei Eva quale collaboratrice di Adamo, costruisca la

    Chiesa quale collaboratrice di Cristo.

    Non perch Cristo abbia avuto bisono dell'aiuto, no, ma

    perch noi cerchiamo ardentemente di trovare la sua grazia at

    traverso la mediazione della Chiesa Anche oggi la donna continua

    ad essere edificata, plasmata, formata e creata. Perci

    la

    Scrit

    tura dice con una parola nuova:

    Siamo edificati sul fondamento

    degli apostoli e dei profeti

    .

    Sl, ancora oggi le mura della casa

    spirituale si alzano verso il sacerdozio santo. .

    Vieni quindi, Signore Dio, e costruisci la donna, edifica la

    citt

    E venga il tuo servo, poich io credo alle parole della

    Scrittura:

    Il mio servo mi costruir la citt .

    Ecco la donna, madre di

    tutti

    i viventi.

    Ecco la casa spirituale.

    Ecco la citt che permane in eterno perch si scordata

    della morte. Questa la citt di Gerusalemme.

    Essa pare ancora costruita sulla terra, ma essa rapita,

    in modo pi sublime di Elia, trascinata in cielo pi in alto di

    Enoch, che scomparve senza morire, poich stato rapito affin-

    ch la malizia non avesse pi a turbargli il cuore

    .

    Essa

    amata da Cristo poich gloriosa e santa, imma-

    colata e senza rughe.

    Come sar bello .quando il corpo

    di

    Cristo sale verso

    il

    cielo, pi bello che nel giorno della sua personale ascensione

    al

    cielo.

    Quest a la speranza della Chiesa: essere innalzata nella

    verit, essere rapita e portata nella sua casa del cielo.

    Elia stato rapito in

    un

    carro di fuoco. Cosl viene rapita

    anche la Chiesa. Non mi credi? Credi dunque a Paolo, poich in

    lui parla Cristo:

    saremo rapiti una volta nei cieli, incontro a

    Cristo, e per sempre noi vivremo presso il Signore

    .

    Ambrogio di Milano

    II

    Il nuovo Paradiso

    Lode a te, o Cristo,

    marito della sposa,

    per mezzo tuo sia lode

    alla santa Trinit.

    Tu

    sei il plasmatore del mondo,

    sei la sua salvezza, perch

    un giorno sei stato liberatore.

    Poich con la forza dello Spirito

    sigilli il cuore,

    tu

    angelo e

    tu

    creatura umana.

    Sorgente che sgorga da bont,

    Eterno ritorno in patria,

    Origine prima

    delle cose, termine di ogni evento.

    Tu

    hai congiunto a te

    la

    natura umana,

    e hai dato al figlio della terra

    un

    sentimento divino.

    Un tempo il Padre

    ci ha guardati e creati

    amandoci per mezzo tuo

    nello Spirito.

    Disponendo,

    plasmando,

    tu

    ci formi come

    un

    artista

    in

    una bellezza variopinta,

    Tu formi

    le

    creature per

    irradiare l'ombra

    del tuo pensiero.

    L'esistenza cristallina dell'angelo

    solida per mezzo tuo,

    tu

    rendi robusta la vita umana che come vaso di terracotta.

    Tu

    figlio unigenito

    generato nel cuore del Padre,

    ci

    hai resi fratelli

    nell'amore.

    Tu

    lo costituisci erede

    della luce divina,

    in modo che le tenebre

    non danneggino il cuore dell'uomo.

    ,

    Ora

    tu

    formi il corpo

    della Chiesa.

    46

    Mater Ecclesia

    47

    Madre dei viventi

  • 7/17/2019 Hugo Rahner - Mater Ecclesia

    25/78

    Noi siamo rami di vite attaccati al ceppo

    e membra unite

    al

    capo.

    Limitati per l peccato,

    consunti,

    tu ci rendi puri nella fede

    e freschi nello Spirito.

    Fiorellino del ramoscello di ]esse,