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xpress Xpress, rivista di Executive Group International • Editore: Executive Group International • Redazione: Il Tamburino • Progetto grafico e coordinamento: Joblines • Stampa: Gam Edit - Curno (BG) House Organ trimestrale del Corriere EXECUTIVE www.executivegroup.com Numero 2/2005 Wireless, la tecnologia che viaggia nell’aria Volare, una passione tra hobby e lavoro Trieste, aria di cultura europea Un corriere che punta sempre in alto

House Organ trimestrale del Corriere EXECUTIVE Un corriere ... aprile 2005.pdf · le spedizioni Executive… con consegne a oltre 2000 ... Comune più alto d’Italia, dove il contatto

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xpressXpress, rivista di Executive Group International • Editore: Executive Group International • Redazione: Il Tamburino • Progetto grafico e coordinamento: Joblines • Stampa: Gam Edit - Curno (BG)

House Organ trimestrale del Corriere EXECUTIVE

www.executivegroup.com

Numero 2/2005

Wireless, la tecnologia che viaggia nell’aria

Volare, una passione tra hobby e lavoro

Trieste, aria di cultura europea

Un corriere che punta semprein alto

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In poco meno di un anno, la tecnologia wireless ha reso piùveloci alcune fondamentali attività del Gruppo Executive. Neparliamo con il Direttore IT, Michele De Francesco, e con alcune importanti figure del suo staff di lavoro, diviso tra Cesena e Milano, cuore tecnologico del Corriere.

Signor De Francesco, in cosa consiste esattamente il suo lavoro?“È difficile dare una risposta esauriente in quanto oggi l’infor-matica è parte integrante della nostra vita e in particolare diquella di un’azienda. In sintesi, tra le tante attività di una divi-sione IT come la nostra, c’è lo sviluppo e la definizione dei software applicati nei vari ambiti aziendali: un lavoro che com-porta sia la soluzione e la gestione di situazioni specifiche sial’integrazione con tutte le realtà interne del nostro Gruppo. Aciò si aggiunge la gestione dell’hardware che va dall’acquistodi nuove macchine alla manutenzione e all’assistenza, sinoalle sedi remote. Altro ambito è la gestione delle reti, ossia ilcomplesso flusso dei dati che copre tutto il territorio naziona-le e che avviene attraverso un ‘virtual private network’ (vpn) cuisi collegano tutte le Sedi, colloquiando con i server centrali. Larete serve a veicolare e ricevere informazioni dalle Sedi, a met-tere a disposizione servizi quali email, sito web, intranet azien-dale. L’IT si occupa anche di corsi di formazione su nuovi ap-plicativi, dell’attività di Helpdesk dedicata a problematiche

software e hardware e di molto altro ancora. In definitiva, ilnostro lavoro consiste nel garantire il funzionamento ottimale in ogni sua parte di una macchina come Executive”.

Al suo fianco ha una squadra di collaboratori che quoti-dianamente l’aiutano nella gestione e nello sviluppo di progetti legati al mondo dell’IT…“Collaborano con me 31 persone, preziose ed insostituibili,suddivise in diversi reparti tra Cesena e Milano: Amministra-zione Sistemi e Reti (ASR), Sviluppo Software (SS), Soluzionie Supporto Tecnico (SST) e Soluzione e Assistenza Utenti(SAU). Ogni reparto si suddivide poi in altre aree di sviluppospecifico. Tra i miei collaboratori ci sono Ivan Curciarelloche, oltre ad essere il mio assistente, si occupa anche dellapiattaforma AS 400 per gli aspetti contabili amministrativi;Massimo Gabellini, Responsabile Ufficio AmministrazioneSistemi e Reti; Maurizio Albonetti, Responsabile UfficioSoluzioni e Supporto Tecnico; i sistemisti di rete StefanoAlessandri, Massimiliano Galatioto e Loris Ugolini, ognunoa capo di aree che spaziano dal networking alla security”.

La tecnologia “wireless” collega i dispositivi informatici senza l’uso dei cavi. Che vantaggi offre attualmente e quali sono le previsioni per il futuro di Executive?“Con ‘wireless’ si intende una serie di tecnologie accomunate

dal trasferimento di informazioni senza la necessità di cablag-gi fissi: in pratica, una trasmissione ‘senza fili’. Per essere piùprecisi, sotto il termine wireless sono comprese varie applica-zioni, e ognuna si presta ad essere usata in settori specifici: latecnologia bluetooth, con una copertura da 10 a 100 metri; latecnologia IEEE 802.11; la tecnologia GPRS/UMTS. Executiveha introdotto il wireless con due test pilota che stanno dandorisultati interessanti e verranno sicuramente sviluppati in futuro. In un caso il wireless è stato adottato in due dei 9 Centridi Smistamento per velocizzare la trasmissione dei dati di lettura dei segnacolli; nell’altro, invece, viene utilizzato in alcune Sedi per le attività di consegna e ritiro della merce presso i clienti. In pratica ogni autista ha a disposizione unpalmare collegato alla Sede tramite la rete GSM, che invia,in tempo reale, la situazione delle consegne e le richiestedei ritiri da effettuare nella giornata”.

È d’accordo con chi sostiene che il wireless aiuta a lavorare senza dover fronteggiare ostacoli tecnologici?“Una rete wireless consente di svincolare le postazioni lavo-rative dalla rigidità connessa al cablaggio fisso, ma anche il ‘senza fili’ presenta qualche problema perché un canale trasmissivo è comunque necessario per veicolare un’informa-zione. Ora, nel wireless questo canale non è fisico, ma è ottenuto creando un cavo fittizio con una certa frequenza di

Michele De Francesco - Direttore IT

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editoriale

azienda

Aria. Elemento naturale che richiama l’idea di libertà, dileggerezza, di ampi orizzonti aperti sul futuro. E di oriz-zonti Executive ne ha molti davanti a se. A cominciaredai progetti che vedono coinvolto il Gruppo nello svi-luppo di nuovi applicativi, come la tecnologia wireless,che è entrata nel quotidiano operativo di alcuni impor-tanti settori dell’attività aziendale. Nessun cavo, nessunlegame fisico con una postazione informatica fissa:i dati viaggiano nell’aria regalando libertà di movimento

e di accesso alle informazioni, in tempo reale. Per unservizio sempre più puntuale ed eccellente. L’altezza egli orizzonti sono anche elementi che accompagnanole spedizioni Executive… con consegne a oltre 2000metri di quota. Non a caso ci siamo spinti fino alComune più alto d’Italia, dove il contatto con il cieloe con la purezza dell’aria si sente e si respira. Ma l’ariaè anche la passione di personaggi che lavorano nelmondo Executive. Efficienti e professionali, nascon-

dono, dietro a una vita comune e tranquilla, l’amore perle emozioni e le sfide: volare. Executive è con loro, comesponsor. E a proposito di atmosfera e ampie vedute,ecco Trieste, la città che meglio rappresenta lo spiritodi questo numero di xpress: vento, montagne e grandipanorami… raccontati da chi quotidianamente vive ladimensione di questa splendida città di frontiera.

Executive Group International

Aria per comunicare: il wireless entra in ExecutiveLa tecnologia “senza fili” per la gestione dei Centri di Smistamento e per ritiri e consegne in tempo di record

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trasmissione. In questo caso l’ostacolo può essere causatodalla presenza di più canali trasmissivi di frequenze uguali o vicine, che possono creare interferenze”.

In passato, uno dei maggiori inconvenienti con il wirelessè stata la sicurezza. I progressi nella tecnologia hanno eliminato tali rischi?“Solo in parte. Paradossalmente, a sfavore del wireless giocail suo stesso vantaggio e cioè la sua veicolazione nell’ariache, per definizione, è a disposizione di tutti”.

Il wireless ha migliorato le relazioni con i clienti Executive?“Sì. Il wireless permette di collegarsi al nostro sito da un portatile da qualsiasi località dotata di una rete wireless, adesempio mentre si è in aeroporto, e di verificare in temporeale se una spedizione è andata a buon fine”.

E ora sentiamo cosa ne pensa il suo staff della “rivoluzio-ne wireless”.

Ivan Curciarello, in Executive dal maggio 2003 dopouna lunga esperienza lavorativa presso Deutsche Post:“Mi occupo degli aspetti contabili amministrativi, gestiscoun server separato e molto potente in grado di stabilire undialogo continuo tra amministrazione e area operativa e quindi il mio lavoro non si adatta al wireless. Da qualche tempo abbiamo concentrato su questo server tutti i dati, comprese le fatturazioni, garantendo il passaggio diretto delle informazioni dalle Sedi all’amministrazione centrale tramite la creazione di una piattaforma comune”.

Massimo Gabellini, Responsabile Ufficio AmministrazioneSistemi e Reti, che si occupa del networking del GruppoExecutive, è invece maggiormente coinvolto nel wireless: “Il mio impatto con questa nuova tecnologia è sostanzialmentetecnico. L’introduzione del wireless in Executive ci ha fattosviluppare software specifici per i palmari in uso nei Centridi Smistamento per la lettura dei barcode. Anche se non hadirettamente migliorato la mia vita lavorativa, il wireless miha permesso di ampliare le mie conoscenze tecniche”.

Alla domanda in quali settori dell’azienda ha trovato applica-zione la tecnologia wireless risponde anche MassimilianoGalatioto, sistemista di rete del networking della GLS Italydi Milano, con compiti che vanno dalla creazione e gestionedi account di server di posta, alla loro manutenzione oltre alla parte security e firewall: “I vantaggi maggiori si sono avuti nel comparto magazzino e nei Centri di Smistamento.Prima i vecchi terminali ed i palmari avevano una scarsa velocità per la necessità di scaricare la lettura dei segnacollisu un terminale fisso, mentre ora con il wireless è possibile accedere ai dati e consultarli in tempo reale. Il wireless è impiegato anche nei corsi di formazione presso i nostri uffici di Milano, dove l’aula ha un ‘access point’ e sei pc che viaggiano su piattaforma wireless. È utile anche per chipossiede un pc con scheda wireless perché gli permette di essere operativo senza dover configurare e assegnare un indirizzo statico”.

Ma chi si occupa di istruire gli utenti del Gruppo, di daresupporto alle loro richieste? Maurizio Albonetti, ResponsabileUfficio Soluzioni e Supporto Tecnico, risponde: “Il nostro ufficio si attiva di fronte alle richieste di assistenzaprovenienti dagli utenti informatici dislocati nelle Sedi, pressoi Centri di Smistamento e gli Uffici della GLS Italy. Il lavorodell’area di cui sono responsabile consiste in buona partenell’assistenza tecnica, effettuata anche per via telematicaquando i problemi possono essere risolti senza interventidiretti. Inoltre ci occupiamo di individuare ed acquistare lemacchine hardware per le Sedi ed eseguiamo anche leriparazioni e le sostituzioni delle stesse tramite la fornituradi apparecchiature di backup. Così possiamo garantire lacontinuità delle attività sia periferiche sia centrali. Il nostrolavoro, per ora, non prevede l’impiego del wireless”.

E in merito alle applicazioni Loris Ugolini, sistemista di rete in GLS Italy a Cesena, specialista negli applicativi dei palmari in uso nei Centri di Smistamento e delle stampanti termiche per i segnacolli, racconta: “In una attività di corriere espresso il wireless porta sicuri vantaggi per la reperibilità dei dati quasi in tempo reale. Un esempio è la Sede di Padova dove è stata organizzata una gestione dei ritiri innovativa che permette agli autisti di ricevere sui propri palmari la pianificazione dei ritiri da effettuare in giornata, mano mano che arrivano le richieste in Sede. La connessione avviene tra palmare e rete Gsm”.

Stefano Alessandri, sistemista di rete presso gli uffici GLS Italy di Cesena e specialista dei sistemi Unix e Linux, fondamentali nelle infrastrutture Executive, aggiunge: “Altro progetto in corso è quello, appunto, applicato ai Centri di Smistamento. Le persone sono libere di muoversi all’interno degli hub senza essere vincolate ad una postazio-ne fissa e cablata per scaricare i dati. Ciò aumenta il livello di produttività e di velocità di esecuzione del lavoro. Il wireless però dovrebbe essere impiegato per quello che puòrealmente offrire perché troppo spesso si adotta una nuova tecnologia senza valutarne gli effettivi vantaggi per il lavoro quotidiano. Non a caso uno dei principali proble-mi legati al wireless è la sicurezza. E molta della sua velocitàdipende proprio dalla presenza o meno di sistemi di protezione. Più sono gli impianti di sicurezza, più lento è il trasferimento dei dati”.

A proposito di sicurezza intervengono nuovamenteMassimiliano Galatioto e Massimo Gabellini: “Riteniamoche al momento la tecnologia wireless sia giunta ad un livel-lo di protezione sufficiente se applicata in certi ambiti, comenel caso della logistica e movimentazione dei magazzini edei Centri di Smistamento. La principale misura di sicurezzaadottata sta nel ‘limitare’ le zone di ricezione con firewall periferici in modo da evitare intrusioni esterne nella rete”.

Ma come funziona esattamente una rete wireless e quali sono gli svantaggi che sono connessi all’uso di una rete fissa? Alla domanda risponde Loris Ugolini: “La differenza tra una rete fissa e una wireless è anche nel costo. Una retefissa deve essere installata da società informatiche, con lavori di cablaggio di cavi in rame entro una certa distanza,ed in fibra ottica oltre i 90 metri. Per far questo c’è bisognosia di aziende specializzate nella posa dei cavi, sia di appa-rati particolari in grado di leggere il segnale in fibra ottica econvertirlo in dati trasmissibili. Con la rete wireless invece unaqualsiasi equipe informatica può dotare l’area da coprire di un‘access point’, configurando la portata e l’estensione del segnale”. “Tuttavia - aggiunge Stefano Alessandri - non èesatto dire che la rete wireless sia più veloce di una rete inrame o in fibra ottica. La differenza è nella disponibilità quasi immediata del dato da trasmettere grazie ai tempi di ricono-scimento delle schede di rete e di tutti gli apparati, che risultano minori rispetto a una rete tradizionale. E comunque,allo stato attuale della tecnologia, una rete in rame è più sicura di una wireless”.

Ci si domanda se il problema è di carattere strettamente tec-nologico o se sia da imputare invece alla formazione deglispecialisti. E a questo quesito risponde, concludendo l’inter-vista, il Direttore IT Michele De Francesco: “Il problema prin-cipale sta nella preparazione dei tecnici. Poiché l’informaticaè sempre più un fenomeno di massa, nonché un settore inforte sviluppo, spesso si assiste ad installazioni e configu-razioni degli apparati wireless eseguite senza le necessarieconoscenze, per cui non vengono adottati tutti gli accorgimentinecessari a garantire la sicurezza. È lo stesso fenomenoriscontrabile in Internet, dove la maggior parte della violazio-ne dei siti è imputabile più alla mancata implementazione deisistemi di sicurezza che agli strumenti informatici. Per fortu-na i professionisti al mio fianco, altamente qualificati, sonouna garanzia per il nostro lavoro e per tutti i nostri clienti”.

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azienda

L’inserimento della tecnologia wireless in un’attività come quella di un corriere espresso

porta sicuri vantaggi...

” Ivan Curciarello Assistente Direttore IT

Massimo GabelliniResponsabile Ufficio Amministrazione Sistemi e Reti

Maurizio AlbonettiResponsabile Ufficio Soluzioni e Supporto Tecnico

Stefano Alessandri Sistemista di Rete

Massimiliano Galatioto Sistemista di Rete

Loris Ugolini Sistemista di Rete

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sponsor

Executive decolla dall’Airone ClubIn viaggio con un aereo sponsorizzato, per il massimo della visibilitàVolare, una passione che accompagna l’uomo sin dall’anti-chità. Toccare il cielo e librarsi nell’aria: un’emozione che accomuna il Signor Renato Viola, fondatore dell’Airone Club e il Signor Valter Demarie, Licenziatario della Sede Executivedi Biella.

Signor Viola da quanto tempo coltiva la passione per il volo?“Praticamente da sempre. È un interesse che mi ha accom-pagnato fin da bambino. Sono 20 anni che mi dedico al volo”.

Qual è il suo rapporto con l’aria, tema di questo numero dixpress? Quale sensazione prova nel decollare e osser-vare la terra dal cielo?“Una sensazione indescrivibile. Bisogna viverla per capire qua-le grande emozione può suscitare, ci si sente liberi, ma anchepiccolissimi davanti a tanta immensità. Certo bisogna sempreessere concentrati sul pilotaggio dell’aereo… insomma una sfi-da continua… ecco come definirei il volo”.

Quando nasce l’Airone Club? “Dodici anni fa. Insieme ad altri due soci, appassionati quan-to me, abbiamo deciso di concretizzare il nostro amore per ilvolo, fondando l’Airone Club, con sede a Caluso, frazioneCarolina (TO). Inizialmente i modelli di ‘ultraleggeri’ che ospi-tavamo erano semplici, tant’è vero che ai piloti non era richiesto alcun attestato di volo. Negli anni gli ‘ultraleggeri’ sisono evoluti diventando sempre più simili agli aerei. L’AironeClub si è adeguato al cambiamento acquistando nuovivelivoli, migliori sia a livello di sicurezza sia per potenza e raggio d’azione”.

Ma per guidare un velivolo ultraleggero si deve conse-guire un brevetto di volo? “Oggi per guidare un ultraleggero è obbligatorio avere un attestato che certifichi l’idoneità al volo, diverso secondo il tipo di velivolo. Ciò è necessario in quanto le regole del volocambiano a seconda del mezzo che si sta pilotando. Volare,per esempio, con mezzi provvisti di motore presenta molti piùrischi che planare con un deltaplano; pilotare un elicottero èmolto diverso dall’effettuare un volo con il parapendio, e cosìvia… Si tratta di vere specializzazioni che richiedono conoscenze specifiche del mezzo. Quando sei in aria devi essere in grado di gestire qualsiasi situazione”.

Ci sono rischi a pilotare un ultraleggero?“Non particolari. Fin dalla prima lezione di volo s’impara che qualsiasi aereo o velivolo deve poter atterrare anche senza motore. Come gli alianti. Qualsiasi prato deve poter essere utilizzato per atterraggi d’emergenza. Gli ‘ultraleggeri’ toccano terra a una velocità di 60-70 Km orari e bisogna saperli condurre e governare. Certo maggiore è l’esperienza diun pilota, minori sono i rischi. Per questo sostengo la neces-sità di mantenersi allenati. È bene non far passare troppo tempo tra un volo e l’altro”.

Com’è strutturato esattamente il servizio all’internodell’Airone Club, ognuno ha i propri velivoli oppure siete voi che li mettete a disposizione?“Entrambe le cose. Gli attuali soci del Club sono tutti piloti e co-proprietari di mezzi che vengono guidati a turno.Ovviamente per far funzionare questo accordo, è necessariorispetto nei confronti di tutti, massima coscienza nell’uso deivelivoli, attenzione e precisione nel segnalare qualsiasi anomalia di funzionamento. Ci vogliono professionalità e correttezza. Esistono anche diversi club dove ogni socio ha unproprio velivolo personale. Ma è una scelta di costi e di gestio-ne. Diciamo che l’Airone Club punta sulla comune passione

per il volo anche attraverso la condivisione dei mezzi, metten-do in condizione ‘tutti’ di poter dare spazio al proprio sogno di volare”.

Esistono dei raduni di volo? Lei partecipa a questi incontri?“Certo! Ce ne sono un’infinità. Partendo dal mese di aprile gli incontri s’infittiscono, con appuntamenti anche bisettima-nali. Il nostro Club partecipa a quelli più importanti: Castiglionedel Lago il prossimo aprile, Bologna in maggio, Carpi in settembre. Questi sono raduni nazionali cui si affiancano altriraid, anche internazionali, come quelli organizzati a Tunisi inTunisia, a Capo Nord in Norvegia… Già negli anni scorsi l’Airone Club ha partecipato a questi ritrovi”.

Da quanto tempo conosce il Signor Valter Demarie,Licenziatario della Sede Executive di Biella? Com’è nata la vostra collaborazione?“Ci conosciamo da circa 10 anni. Ci siamo incontrati per la prima volta durante un raduno, lui era un appassionato di aeromodellismo. Parlando mi disse che gli sarebbe piaciutoimparare a volare e l’ho indirizzato subito verso l’Airone Club. Così oggi è uno dei nostri soci”.

Signor Demarie, lei è Licenziatario della Sede Executive diBiella ed è socio dell’Arione Club. Può raccontare com’è nata la sua passione per il volo?“Ho sempre avuto un debole per gli aerei radiocomandati. Si tratta di un particolare tipo di modellismo. Poi, crescendo,ho deciso che volevo provare l’ebbrezza del volo, quello vero.Così dieci anni fa sono diventato socio dell’Airone Club, doveho conseguito l’attestato di pilota, una sorta di brevetto che certifica l’idoneità al volo per specifici velivoli”.

Ci parli della sua idea di personalizzare un velivolo dell’Airone Club, con il marchio Executive?“L’occasione dei raduni e dei raid cui l’Airone Club parte-cipa nel corso dell’anno in tutta Italia, mi ha suggerito lapossibilità di trasformare in ‘mezzo di comunicazione’ unodei velivoli del Club dandogli una veste un po’ speciale:

il marchio Executive. Un’importante operazione di immagine,resa ancora più proficua dal fatto che questi velivolidecollano con molta più frequenza di quelli privati. Inoltreai raduni partecipano moltissime persone, tra cui ancheimprenditori di piccole e medie aziende. Così ho ritenutofosse un buon biglietto da visita da mostrare in queste occa-sioni. Una forma di pubblicità e di divulgazione del marchiosicuramente efficace ed originale, almeno per il nostro Gruppo.Una volta è capitata anche una cosa curiosa… in un campodi volo mi è stato chiesto se, per caso, fossimo attrezzatiper consegne aeree…”

Che altre sponsorizzazioni segue?“Sponsorizzo, tutti gli anni, una manifestazione di aeromo-dellismo a Biella… è un po’ come il primo amore che non siscorda mai. Fornisco i miei furgoni Executive e curo anche laveste di alcuni aeromodelli. Qualche anno fa mi sarebbe piaciuto scendere con l’ultraleggero… Che spettacolo sarebbe stato, ma l’ente che gestisce il campo di volo non ha rilasciato il permesso”.

Torniamo alla sua passione per il volo… che rapportoha con l’aria?“Splendido, di pura libertà. Volare per me ha un effetto terapeutico. Quando il lavoro è stressante e il peso delle responsabilità si fa sentire, il volo mi regala la possibilità di‘staccare’ letteralmente la spina e di rigenerarmi. Al punto che tutte le decisioni importanti le ho sempre prese alla fine di unvolo. Il silenzio, la solitudine e la vastità del cielo mi danno laserenità sufficiente per ragionare. E per decidere con lucidità”.

Preferisce volare solo?“In realtà dipende molto dal momento. Quando si hanno tan-ti pensieri, librarsi nell’aria in completa solitudine, aiuta a ‘stac-care la spina’. La calma scende leggera e ti senti bene, in pace con te stesso. Ma volare con un compagno accanto offre altrettante sensazioni piacevoli. Si condividono emozio-ni indimenticabili, soprattutto quando si ha la fortuna di esse-re parte di un gruppo affiatato come il nostro dell’Airone Club”.

Valter Demarie - Licenziatario Sede Executive di Biella

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Nata da una passione amatoriale per il volo in aliante, la GTPropellers si è conquistata prestigio e fama per la qualità produttiva delle sue eliche, esportate in tutto il mondo. Con Executive, suo partner da vent’anni. La parola al Signor Tonini, titolare dell’azienda riccionese.

Come e quando nasce la GT Propellers? Da chi è stata fondata?“La ditta GT Propellers è stata fondata dai fratelli Tonini nel1969. Nasce in seguito alla costruzione amatoriale di unaliante, disegnato dai due fratelli Tonini. All’epoca non esiste-va ancora la legge per gli aerei autocostruiti e non c’eranonorme specifiche che ne regolamentassero l’idoneità al volo.Di conseguenza le prime eliche prodotte da GT Propellerserano destinate ai costruttori amatoriali. Solo più tardi sipassò alla produzione in serie”.

Quali modelli di eliche produce la GT Propellers, e per quali velivoli?“Con la rapida diffusione del volo sportivo sono state prodotte, in tutto il mondo, eliche per oltre cento modelli dif-ferenti. Ognuna destinata a velivoli o applicazioni specifiche:ultraleggeri, hovercraft, generatori eolici, a passo variabile, pa-ramotors, per la produzione di effetti speciali cinematografici,fino ad arrivare agli ultimi aerei di media-alta potenza. L’affermarsi di questa forma di volo ha incoraggiato la dittaGT Propellers alla certificazione di eliche con la JAR 22P. Siconsideri che dalla fine della seconda guerra mondiale nessu-na ditta aveva costruito eliche certificate in Italia. Sono stati ifratelli Tonini nel 1996, i primi a certificare alcune delle elichedella loro produzione con i registri aeronautici italiani, tedeschi, polacchi: RAI E26 e LBA 32/110/21”.

Quali sono state le tappe fondamentali dell’azienda?“Devo dire che il successo è arrivato molto velocemente. Giungevano tantissime richieste da tutto il mondo, tanto chealla fine siamo stati costretti a trasferirci in una nuova sede,che ci ha permesso di dotarci di macchinari di precisione”.

Qual è il vostro target di riferimento e quali sono i vostri maggiori clienti?“Da diversi anni lavoriamo con importanti ditte costruttrici di aeromobili in tutto il mondo. Inviamo le nostre eliche negli

Stati Uniti, in Canada, Corea, Cina, Russia, Pakistan, Australia, Nuova Zelanda e in tutta Europa”.

Da quanto tempo ha scelto la Sede Executive di Rimini come partner per le vostre spedizioni?“Ci serviamo della Sede Executive di Rimini da circa vent’anni”.

Ha richiesto ad Executive una proposta su misura per la GT Propellers?“Come le dicevo conosco il Signor Franco Vanni, Licenziatariodella Sede, ormai da 20 anni. Siamo stati tra i suoi primiclienti. La nostra è diventata una collaborazione affiatatissi-ma, basata sul rispetto reciproco. Viviamo in una zona moltoproduttiva, dove il più delle volte si rimane in ufficio fino atardi. L’urgenza è ormai la routine e ci capita spesso di doverspedire dei pacchi all’ultimo minuto. A volte arriviamo inExecutive tardissimo. Eppure, anche in questi casi, troviamouna totale disponibilità da parte della Sede. E tornando alladomanda, un servizio aggiunto di Executive, è proprio questaprofonda comprensione che ci offre. Venendoci incontroin ogni nostra richiesta”.

E ora la parola al Signor Franco Vanni, Licenziatario della Sederiminese di Executive che racconta di questa lunga e con-solidata partnership con GT Propellers.

Da quanto tempo è attiva la Sede Executive di Rimini e come è strutturata?“La Sede è operativa dall’ottobre del ‘94. In totale traimpiegati, magazzinieri e autisti, attualmente, siamo unostaff di 45 persone”.

Come è nata questa partnership con GT Propellers?“Esiste da sempre. L’abbiamo acquisita quando è nata l’azienda. Al primo incontro ho capito che poteva nascere unsodalizio duraturo perché abbiamo la stessa filosofia di lavo-ro. Entrambi poniamo al primo posto le esigenze dei nostriclienti, offrendo sempre un servizio puntuale e professionale”.

Ci parli del rapporto di Executive con l’azienda GTPropellers: quali sono le peculiarità delle spedizioni che effettuate per conto dell’azienda?“Sicuramente garantire l’integrità del prodotto. Si tratta di

spedizioni molto fragili e delicate e in molti casi basta anchesolo un piccolo colpo per danneggiarne il funzionamento. A questo si aggiunge un’attenzione particolare per la puntua-lità delle consegne. La GT Propellers si rivolge per lo più aclienti privati, spesso molto più esigenti rispetto alle aziende”.

Quali sono, all’incirca, i numeri delle consegne annuali effettuate per la GT Propellers?“Le spedizioni GT Propellers sono in media 800 all’anno, tra ritiri e consegne”.

Qual è la filosofia della sua azienda?“Direi la flessibilità. Cerchiamo di essere un partner fidato, cui ci si può rivolgere sempre. In grado di trovare risposte ad hoc per ogni richiesta. Una profonda conoscenza di tutti inostri clienti, radicata ormai negli anni, ci offre l’opportunità di seguirli passo per passo. Senza mai deluderli. Constatareche in vent’anni mai nessuno ci ha abbandonato è la nostra grande conferma del successo raggiunto. Credo, meritatamente”.

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clienti

aria che passione

Le eliche di GT Propellers sulle ali di ExecutiveRispetto e comprensione reciproca. Questi i valori di una collaborazione ormai ventennale

Fabio Capone Licenziatario della Sede Executive di Pisa racconta del suo passato militare nel prestigioso corpo paracadutista della Folgore. È qui che è nata la passione della sua vita: lanciarsi nell’aria a 300 km all’ora.

Da quanto tempo è Licenziatario della Sede Executive di Pisa?“Da parecchi anni, esattamente dal 1991”.

Quali sono state le scelte vincenti che hanno permesso alla Sede di crescere nel tempo?“Abbiamo investito nell’immagine e nel modo in cui ci presentiamo ai clienti. Particolare cura è stata dedicata aimezzi, sponsorizzati, e si è ritenuto opportuno trovare unanuova Sede in una zona della città più adeguata…. Cui si èaggiunta una certa dose di coraggio e di intraprendenza, visto che il mercato appariva già saturo. Contemporanea-mente abbiamo puntato ad acquisire clienti importanti, anchese inizialmente non erano propriamente alla nostra portata.La volontà di arrivare unita ad una grande professionalità hareso possibili i risultati di oggi. Nessuno è rimasto deluso del nostro lavoro”.

Abbiamo saputo del suo passato da paracadutista. Com’ènata questa passione, le è stata tramandata da amici o pa-renti oppure è un desiderio che ha provato fin da bambino?“In realtà è una passione che è nata durante il servizio militare. Ai tempi ero già Licenziatario della Sede Executivedi Pisa. Non volendomi allontanare troppo dal mio lavoro, decisi di arruolarmi nel reparto paracadutisti della caserma

di Pisa. Il reparto è quello della Folgore. E da lì è incomin-ciata la sfida”.

Come si diventa paracadutista, in cosa consiste la prepa-razione? Richiede molto allenamento?“Sì. È una preparazione molto dura. Soprattutto quandosi tratta, come nel mio caso, di formare paracadutisti militari tattici da guerra. Oltre all’addestramento consueto,decisamente stressante, bisogna sottostare alle regole militari imposte dai reparti speciali come quello storico di cuiho fatto parte. Il periodo di addestramento non è molto lungo. Varia dai 45 ai 60 giorni. Dopo un allenamento moltofaticoso, da effettuare entro tempi minimi stabiliti, aveviaccesso alle prove successive per arrivare al lancio.Consideri che un paracadutista ha un impatto con l’aria di circa 300 km orari. L’uscita dalla porta, in posizione ‘compatta’, deve essere rapida e decisa, per evitare che ilvento crei giri di avvitamento del paracadute. È utile una precisazione, esistono due tipi di lanci: il primo, quello più conosciuto, è il lancio libero e si effettua a 5-6 mila metri dialtezza; il secondo è vincolato a bassa quota. Si effettua a700-800 metri. Si è collegati all’aereo tramite appositi lacciche si rompono a determinate pressioni. La discesa è rapidissima, intorno a 1 minuto. Quindi è importante che anche l’uscita sia altrettanto veloce, per evitare l’avvitamentodel paracadute”.

Quale sensazione le ha dato il primo lancio?“Quando ci si libra nell’aria si prova una sensazione di totale libertà. Ci si sente i veri padroni del mondo”.

Le è mai capitato di avere paura prima di un lancio?“In quei momenti non c’è spazio per la paura. C’è molta adrenalina. Anche se ci tengo a precisare che si tratta di unasensazione adrenalinica molto diversa da quella che si provadurante altri tipi di sport estremi. La concentrazione deve essere al massimo. Non sono ammessi errori. Bisogna sempre mantenere la massima lucidità. Appena l’aereo raggiunge la quota, la zona di lancio e si accendono le luciverdi di segnalazione, il direttore di volo apre i portelloni.Il rumore diventa assordante, tutti i controlli di sicurezza e i consigli sono impartiti unicamente attraverso gesti. Il momento è cruciale; ogni movimento deve essere preciso etempestivo. Un ripensamento, un’indecisione, metterebbe arepentaglio la vita della persona stessa e dei suoi compagni”.

Volare nell’ariaUna grande passione per il paracadutismo

Fabio Capone - Licenziatario Sede Executive di Pisa

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Problemi di altitudine e di basse temperature non scoraggia-no la Sede Executive di Sondrio, guidata dalla LicenziatariaMarina Milani, a fare le consegne a oltre 2000 metri di quota,nel Comune più alto dell’arco alpino e della nostra penisola.La voce cordiale e il piglio da vera imprenditrice è quanto emer-ge dalla conversazione nata attorno alla curiosità del Comune

più alto d’Italia (Trepalle 2079 mt), che si trova vicino a Livignoed al Passo del Foscagno, meta abituale delle consegne della Sede Executive di Sondrio.

Signora Milani da quanto tempo è attiva la sua SedeExecutive?“È stata aperta nell’ottobre del ‘96. Inizialmente era collocataa circa 7 km di distanza da Sondrio, poi nel settembre del 2000ci siamo trasferiti all’inizio della Valtellina. Zona altamente produttiva e territorialmente strategica, in quanto posizionata all’incrocio di tre province: Lecco, Como e Sondrio. Questafortunata ubicazione ci permette di offrire un servizio più puntuale ed esteso rispetto ad altri corrieri situati nel centrodella Valtellina. Infatti serviamo anche alcune località delle pro-vince di Como, da Gera Lario fino a Menaggio, e di Lecco, da Colico fino a Varenna e Valsassina”.

Com’è strutturata la Sede: quante sono le persone che vi lavorano, e quali sono i loro ruoli?“Abbiamo due magazzinieri, due impiegati e sette autisti”.

Quali sono i valori che cerca di comunicare ai suoi dipen-

denti, per migliorare sempre di più l’efficienza della Sede Executive di Sondrio?“Innanzi tutto premetto che la maggior parte delle persone chelavorano nella nostra Sede ha un’età inferiore ai 30. Quindi,vantiamo collaboratori giovani, ricettivi ed entusiasti. Dettoquesto, l’obiettivo è sempre quello di motivare le persone, insegnando loro il valore etico del lavoro, il rispetto ed il principio della collaborazione. Ai miei dipendenti richiedo inprimo luogo professionalità e disponibilità verso gli altri. Ingenerale, la volontà è quella di creare una squadra affiatata,compatta ed omogenea. Una condizione necessaria per portare avanti con successo e soddisfazione di tutti, le iniziative di investimento dell’azienda”.

Che tipo di problematiche comporta consegnare pacchi e buste nel Comune più alto d’Italia?“Diverse, tutte legate prevalentemente alle condizioni meteorologiche ed allo stato della viabilità. Comunque, per rispondere in modo preciso e circostanziato, credo sia oppor-tuno passare la parola a Francesco Uberti, nostro prezioso collaboratore e autista che si occupa delle consegne nella zona di Bormio e Livigno”.

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Marina Milani - Licenziataria Sede Executive di Sondrio

Francesco Uberti, autista della Sede Executive di Sondrio,sta verificando le consegne ed i ritiri da effettuare in giornata.

Il Signor Uberti, inizia il suo giro dirigendosi a Trepalle, il Comune più alto d’Italia.

Un tratto di strada con molta neve, lo costringe ad una brevesosta per montare le catene.

all’interno del gruppo

Aria d’alta montagnaExecutive arriva nel Comune più alto d’Italia

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Da quanto tempo lavora per la Sede Executive di Sondrio?“Sono tre anni. L’ambiente è informale e le persone sono tutte estremamente disponibili e gentili. Sicuramente il clima ideale per lavorare”.

Ci racconti una sua giornata tipo..“Inizio al mattino molto presto. Per prima cosa smisto la merce che arriva, dopo di che carico il furgone e via… a fareconsegne e ritiri, anche in alta montagna! La sera rientro e smisto nuovamente le spedizioni per le partenze serali”.

Il suo lavoro di ritiro e consegna può presentare difficoltàed imprevisti. Con quale spirito affronta i problemi che si verificano durante la giornata?“Il segreto è mantenere il sangue freddo! I problemi sono all’ordine del giorno, con un po’ di esperienza s’impara a man-tenere la calma e a risolverli, uno alla volta, con pazienza e nel minor tempo possibile”.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del suo lavoro?“Fare le consegne per un corriere espresso è sicuramente impegnativo. Ti stanca mentalmente, perché devi essere sem-

pre concentrato sulla guida, e fisicamente per gli orari parti-colari e per la merce da smistare. Che non sempre è leggeris-sima… Di fatto è un lavoro dinamico, che ti mette in contattodiretto con le persone. Non ci si annoia davvero mai!”

Sicuramente sarà capitato di fare delle consegne nella zona di Trepalle, il Comune più alto d’Italia. Vista la sua caratteristica conformazione territoriale e il clima partico-larmente rigido, è difficoltoso raggiungere il paese?“Nonostante sia una località dal clima non propriamente amichevole, devo dire che non ho mai avuto grandi difficol-tà a raggiungerla. Certo è una strada che richiede qualche attenzione in più, e forse anche una certa esperienza di guida. Ma il percorso è sempre agibile, anche quando il termometro tocca parecchi gradi sotto lo zero e la neve è fresca”.

Prima di effettuare le consegne in quella zona deve equipag-giare il suo furgone appositamente? Ci sono delle misure disicurezza necessarie per rendere sicuro il suo lavoro?“Ogni furgone Executive deve sempre essere equipag-giato con le catene. Nel caso dovessero servire. Per quanto

riguarda altre misure di sicurezza sono le stesse che dovreb-be aver qualsiasi guidatore”.

Ha un aneddoto da raccontare legato al suo lavoro?“Non è propriamente un aneddoto divertente, perché mi è costato una multa salata… Sono partito da Sondrio con il bel tempo, una giornata limpida e soleggiata. Arrivato sul confi-ne per Livigno il cielo si è rannuvolato di colpo e ha iniziato a nevicare. In poco tempo la strada si è coperta di uno spesso strato di neve - immagine sicuramente poetica detta così - manon propriamente rassicurante per chi guida…. Il furgone continuava a slittare. Dovevo assolutamente mettere le catene,ma non trovavo neanche uno spiazzo dove fermarmi. Alla finemi sono affiancato ai margini della carreggiata, convinto che in una situazione di pericolo convenisse infrangere le regole piuttosto che mettere a rischio la mia vita e quella di altrepersone. Ho pensato: ‘ci vogliono solo cinque minuti, non sarò così sfortunato… e comunque sono sicuro che la polizia chiuderà un occhio…’ Purtroppo mi sbagliavo, su tutti i fronti. Non solo la polizia è passata proprio in quei 5 minuti ma mi ha anche multato pesantemente! Ma si sa, sono gli inconvenienti del mestiere…”

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Arrivato alla meta, deve salire una lunga scalinata per effettuare la consegna.

Le consegne della giornata sono state concluse. Ora puòprocedere con la fase dei ritiri.

Una volta terminati i ritiri, il Signor Uberti si dirige verso laSede Executive di Sondrio.

all’interno del gruppo

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La Sede Executive di Terranuova Bracciolini ha raggiunto il tra-guardo di miglior Sede del Trimestre, dopo Imola. La vocedalla cadenza tipicamente toscana di Maurizio Pesci ci acco-glie a Terranuova Bracciolini. Comunicandoci tutto il calore e l’ospitalità tipica della Regione.

Da quanto tempo è Licenziatario di Sede e in che cosaconsiste principalmente la sua attività quotidiana? “Sono Licenziatario della Sede Executive di TerranuovaBracciolini dal 1988, anno della sua nascita. Il mio compitoprincipale è quello di supervisionare ogni attività della Sede.Seleziono il personale, mi occupo del rapporto con i fornitori,della gestione dei clienti, stabilisco gli obiettivi da raggiunge-re nell’anno e programmo quelli a più lungo termine…”

Come sono stati gli inizi della Sede Executive di Terranuova Bracciolini?“La Sede, attiva su tutta la provincia aretina, era compostada tre soci ed un collaboratore che si occupava delladistribuzione. Nel 1998 è stata divisa in due: abbiamo apertola Sede Executive di Arezzo per servire esclusivamente lezone a sud della città. Quest’operazione si è resa necessaria

per migliorare il servizio con una maggiore flessibilitàe capillarità nel territorio; inoltre per ovviare ai crescentiproblemi di spazio che si stavano creando”.

Quali erano i “numeri” all’inizio, e quale risultato è stato raggiunto oggi?“Abbiamo cominciato con due spedizioni poi, giorno per giorno, le richieste sono aumentate notevolmente. Attualmente le due Sedi Executive di Terranuova Bracciolini e di Arezzo vantano complessivamente 20 mezzi per la distribuzione e40 collaboratori. Un traguardo notevole se si pensa agli inizi”.

Come siete giunti a questo traguardo?“Con la coerenza. Siamo sempre rimasti fedeli agli obiettivi pre-fissati, mai troppo ambiziosi, senza grandi mire espansionisti-che. Siamo sempre stati realisti, concentrando l’attenzione suinostri clienti e assistendoli al meglio. E forse proprio questa tat-tica da ‘formica’, ci ha portato a raggiungere i risultati di oggi”.

Programmi futuri di sviluppo della Sede?“Sì. Nell’immediato futuro stiamo valutando di valorizzare lestrutture. Inoltre stiamo cercando di ampliare la gamma dei

prodotti offerti, in collaborazione con GLS Italy. Un esempio?SafePlus, un nuovo prodotto di sicurezza, che prevede la gestione quasi a vista della movimentazione di merce di valore, come telefoni cellulari, articoli di foto-ottica, computer portatili, orologi, pellicce”.

Il Signor Diego Tarlao, Licenziatario della Sede Executive diTrento, ha deciso di offrire un importante contributo a favoredi Avon Running, un circuito internazionale di corsa su stradatutta al femminile, creato dall’azienda di cosmetica Avon.Diventata celebre non solo per i suoi prodotti di bellezza, maanche per l’ impegno a favore del benessere e della salute delle donne: solo in Italia, dal 1995 a oggi, 1 milione dieuro sono stati devoluti a favore della prevenzione e della ricerca contro il tumore al seno. Sono giunte ormai a quota200.000, tra appassionate e vere professioniste, le partecipanti,di ben 20 paesi diversi nel mondo. Un chiaro esempio del successo della manifestazione che raccoglie ogni annosempre più sportive. Le quote di iscrizione sono interamente devolute alla Fondazione dell’Istituto Europeo di Oncologia, diretto dal Professor Umberto Veronesi. La manifestazione èormai giunta alla sua ottava edizione in Italia e si svolgeràall’Arena Civica di Milano il 15 maggio 2005. Occasione in cuiil marchio Executive, grazie anche al contributo di GLS Italy,offrirà tutta la sua solidarietà.

Una corsa all’aria aperta per la solidarietà

Corriere Executive Fornitore Ufficiale Avon Running

sede del trimestre

Costanza e determinazioneUna filosofia che ha portato la Sede Executive di Terranuova Bracciolini a raggiungere ottimi risultati

Maurizio Pesci - Licenziatario Sede Executive di Terranuova Bracciolini

Paesaggi incantevoli e una fortunata posizione geografica rendono Trieste una città a misura d’uomo. Qui è sempre esistita, con alterne vicende, la Sede Executive di Trieste.

Signor Chiaradia da quanto tempo è Licenziatario dellaSede Executive di Trieste?“Abbiamo rilevato la Sede nel 1998. Inizialmente abbiamocondiviso il magazzino con la Sede Executive di Gorizia, poici siamo trasferiti a Trieste, in via Pigafetta 10. Nella nostraSede lavorano tredici persone, di cui sette autisti che sioccupano, giorno per giorno, di organizzare le distribuzioninella nostra provincia”.

Quali sono i clienti principali e cosa offrite loro in terminidi servizio? Ha delle particolari strategie per fidelizzare i clienti?“Abbiamo diversi clienti che consideriamo ‘top’: molti nel settore informatico, nel settore tipografico, ospedaliero e na-vale. La fidelizzazione avviene attraverso una gestione veloceed efficiente delle richieste e tramite la rapida risoluzione di eventuali problemi”.

L’aria è il tema principale di questo numero di xpress. Il collegamento a Trieste è subito fatto: si chiama bora,un vento che riesce a raggiungere anche i 70 km orari.

Come interferisce con il vostro lavoro; è un fenomeno atmosferico che crea problemi?“Quando la bora tocca i 70 km orari per i triestini è una giornata normale. I problemi iniziano quando i ‘refoli’ ti piom-bano addosso a 110-130 km orari. Vola tutto, i cassettoni dell’immondizia, gli scooter parcheggiati e anche per chi, co-me noi, consegna sempre, in ogni condizione atmosferica, iproblemi non mancano. Le porte dei furgoni sbattono impaz-zite e spesso quando si viaggia contro vento si fa persino fatica a tenere la ‘strada’”.

Come descriverebbe Trieste e perché ne consiglierebbe una visita?“Trieste è veramente una città a misura d’uomo, si vive in modo tranquillo senza annoiarsi mai. Un perfetto compromes-so tra una grande metropoli e un paesino di provincia”.

Tra le bellezze naturali della sua Regione, cosa ritiene sia irrinunciabile vedere?“A Trieste la storia è dovunque: dai numerosi resti romani, come l’anfiteatro, alle numerose chiese e cattedrali rinasci-mentali, fino ad arrivare al periodo asburgico che ha lasciato unatraccia indelebile nell’architettura, nell’urbanistica e soprattuttonell’animo mitteleuropeo dei triestini. Un esempio è il castello di Miramare, assolutamente da non perdere”.

Se dovesse consigliare un menù gastronomico tipico, cosasi dovrebbe assolutamente assaggiare? E soprattutto doveè possibile degustare i piatti della tradizione friulana?“Piatto tipico per eccellenza a Trieste è la ‘Jota’, zuppa di fagioli e cavolo cappuccio, ma non si può lasciare la cittàsenza aver prima assaggiato il prosciutto cotto in crosta di pane. Ottimi ristoranti che mi sento di consigliare sono laTrattoria ‘Suban’, con cucina tipica triestina. Mentre per quelche riguarda la cucina più moderna e ‘sperimentale’ consiglioil ‘Casablanca sulle rive’”.

giro d’italia

Trieste città d’ariaUn crocevia di storia e tradizioni dove il vento raggiunge i 100 km orari

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