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GUSTAV HOLST THE PLANETS
guida all’ascolto
per cominciare… i ragazzi del Berklee College of Music di Boston in un Flash Mob del tema più suggestivo di tutta l’opera in questione..BUON ASCOLTO! https://www.youtube.com/watch?v=q3cpOrB1GW8
THE PLANETS (I pianeti)
suite sinfonica per grande orchestra composta tra il 1914 e il 1916
da
GUSTAV HOLST
compositore e direttore d’orchestra inglese (1874-1934) nonché grande appassionato di astrologia e teosofia
LA SEQUENZA DEI BRANI
1. MARS, the Bringer of War (Marte, il portatore di guerra)2. VENUS, the Bringer of Peace (Venere, il portatore di pace)3. MERCURY, the Windger Messenger (Mercurio, il messaggero alato)4. JUPITER, the Brinder of Jollity (Giove, il portatore dell’allegria)5. SATURN, the Bringer of Old Age (Saturno, il portatore della vecchiaia)6. URANS, the Magician (Urano, il mago)7. NEPTUNE, the Mystic (Nettuno, il mistico)
G. Holst, con quest’opera, ha cercato di descrivere il carattere astrologico dei pianeti conosciuti all’epoca (ad esclusione del pianeta Terra), una sorta di descrizione ‘emotiva’ attraverso i suoni dell’orchestra.
Il risultato sono sette bozzetti musicali ispirati da umori legati ai pianeti più che da qualcosa di strettamente legato all’astrologia, il tutto a partire dallo studio del libro di un famoso astrologo che descrive le caratteristiche della personalità dei vari pianeti
MARTE, IL PORTATORE DI GUERRAIndipendente, ambizioso, caparbio
Ispirato al carattere battagliero e implacabile del dio della mitologia greca e romana che dà il nome al pianeta. Brano imponente e impressionante, dall'opprimente ritmo di 5/4 e dalle forti dissonanze.Fu definito "il più feroce pezzo di musica di tutti i tempi" ed evoca una scena di battaglia di immense proporzioni. È il brano più famoso, citato e imitato di Holst e che ha influenzato grandemente un certo stile compositivo di colonne sonore del cinema.
VENERE, IL PORTATORE DI PACEamore che rinasce, emotività
Brano pacato, sereno e dolcemente evocativo,
ispirato alla figura dell’ antica dea e dall'apparenza di luminosa
placidità del pianeta (Venere è il pianeta più luminoso del cielo)
MERCURIO, IL MESSAGGERO ALATOpieno di risorse, eclettico
Si tratta di uno scherzo veloce, leggero, scintillante nell'orchestrazione e nell'uso di armonie esotiche. Probabilmente l'idea di velocità fu ispirata anche dal fatto che il pianeta Mercurio
ruota molto velocemente intorno al sole (88 giorni).
GIOVE, IL PORTATORE DELL’ ALLEGRIA portatore di abbondanza e perseveranza
brano di larga popolarità, alterna momenti di grande allegria e scoppiettante giovialità a
momenti di epica e cantabile solennità. L'inciso centrale fu anche rielaborato successivamente da Holst in un inno (I Vow to Thee, My Country)
divenuto molto popolare in Inghilterra ed usato spesso in occasioni solenni.
Il pianeta Giove è il più grande del sistema solare.
SATURNO, IL PORTATORE DELLA VECCHIAIA
Inizia con una regolare e lugubre scansione ritmica,
come il ticchettio di un orologio, che accompagna poi l'intero brano e rappresenta l'ineluttabilità del cammino
della vita e rivela sia la dignità sia la fragilità della vecchiaia. È il brano più originale della serie e Holst lo predilesse
tra tutti.
URANO, IL MAGO
Brano dall'incedere frenetico e grottesco, caratterizzato da una crescente vitalità che sfocia in un pianissimo finale, chiaramente un omaggio ad un altro celebre
scherzo sinfonico, L'Apprendista Stregone di Paul Dukas.
Rappresenta il remoto e all'epoca misterioso pianeta Nettuno.
E’ un brano misterioso ed evocativo di remoti mondi alieni,
privo di un tema ben definito, un'eterea alternanza di due
accordi minori a distanza di una terza minore, che nella parte
finale viene arricchito da un coro femminile dietro le quinte
NETTUNO, IL MISTICO