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Guida Turistica di Venezia

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Guida turistica della città di Venezia con all'interno i principali punti d'interesse da visitare ed approfondimenti vari. Nessuna pubblicità fastidiosa all'interno!!!

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Weagoo è un’azienda specializzata nella rac-colta ed elaborazione di informazioni turistiche brevi ed essenziali a carattere storico, artistico, culturale, naturalistico ed architettonico. Wea-Goo, nella sua attività di ricerca e recensione dei siti, con gli attuali 24.000 punti d’interesse, 110 province, 1.400 comuni e tutte le città d’arte italiane, sta costantemente e progres-sivamente realizzando una mappatura capil-lare del territorio che comprende anche località minori, ma non per questo prive di storia e di testimonianze importanti.Il nostro obbiettivo è creare il più grande data-base d’informazioni turistiche localizzate e de-scritte in modalità “short information” concepite per fornire un’informazione essenziale ma utile al turista prima e durante la visita della città. WeAGoo è differente della maggior parte dei siti disponibili su internet. Nel nostro portale si cercano e si trovano informazioni. Tutte le nos-tre descrizioni dei punti di interesse non sono opinioni che pur utili, a volte divertenti, possono fornire informazioni soggettive, le nostre sono oggettive, storiche, prese da fonti ufficiali, seg-uono uno standard di realizzazione preciso in cui la georeferenzazzione è sicuramente una

parte fondamentale ed imprescindibile.L’attività primaria di WeAGoo consiste nel riv-ersare queste informazioni nel proprio portale weagoo.com fornendo funzionalità di ricerca dei punti di interesse e risultati immediati. Dal portale si possono creare, generare, riordinare e stampare propri itinerari turistici con luoghi, mappe, immagini, note e informazioni utili delle città. Gli utenti che si registreranno gratuita-mente potranno inoltre usufruire di maggiori funzionalità come il salvataggio dei propri itin-erari in un proprio profilo utente, la creazione di programmi di viaggio multi-città e alcune com-ponenti social.Tutte le informazioni e funzioni di questo por-tale sono offerte gratuitamente al visitatore, il portale si finanzia attraverso le attività di pro-duzione di guide personalizzate, contributi, sponsorizzazioni e inserzionisti. Visita la sezi-one “Diventa Sponsor” per maggiori informazi-oni . WeAGoo è un marchio registrato a livello mondiale e controlla ed utilizza un portafoglio di sub-brands ognuno ideato ed impiegato nella propria specificità

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In epoca romana con il nome “Venezia” si identificava quella zona situata nell’Italia nord-orientale, ciò cambiò in seguito alla discesa del popolo Longobardo in Italia (568), da questo periodo infatti con “Venezia” si cominciò a des-ignare quella parte caratterizzata dai modesti centri cittadini formatisi nelle isole della laguna, esistente tra l’Adige ed il Piave. L’economia di questi luoghi era essenzialmente basata sul commercio con i paesi dell’Europa del Nord (Germania e Belgio) e con quelli del vicino ori-ente. Capitale della Repubblica di Venezia per più di 1000 anni, la città nel corso della sua sto-ria ha assunto diversi appellativi: la “Serenissi-ma”, la “Dominante” e la “Regina dell’Adriatico”. Queste denominazioni erano opposte agli epiteti “la Superba” o “la Dominante dei Mari” riferiti invece alla rivale città di Genova: il ca-poluogo ligure rappresentava infatti il principale concorrente e avversario di Venezia.

La storia narra che Venezia fu fondata il 25 aprile 421 d.C., nel giorno di San Marco, patrono della città. Originariamente il più importante vil-laggio in laguna era Torcello (attuale isola della laguna veneta settentrionale), qui si rifugiarono dalle invasioni barbariche molte persone. Ven-ezia è stata edificata poco a poco su alcune isole della laguna, isole successivamente unite tra di loro tramite ponti. I Dogi (capi del gov-erno) di Venezia diedero gestione e prosperità

alla Serenissima: il primo storicamente noto è doge Orso Ipato (nel 726). Il palazzo dei Dogi, l’attuale palazzo Ducale, venne edificato a par-tire dall’anno 814 in quella che oggi è Piazza San Marco. Al 834 risale invece l’inizio dei lavori della Basilica di San Marco. Parlando della storia di Venezia, non si può non ricord-are il viaggio del mercante locale Marco Polo da Venezia alla Cina. Questa è una delle più affascinanti storie vere del Medio Evo. Le sue impresa, così come l’incontro con Gengis Khan oltre a tante altre avventure sono raccontate nel libro “Il Milione”. Fu proprio Marco Polo a inaugurare la rinomata rotta dei commerci conosciuta con il nome di “Via della Seta”. Nel 1348 la popolazione locale venne dimezzata dalla peste, ma nonostante questo riuscì a di-ventare leader delle 4 potenze del Mediterra-neo: primeggiò su Amalfi, Genova e Pisa. Nu-merose furono le conquiste nei mari sia a livello di territori che per quanto riguarda le rotte e i commerci. Venezia conquistò il litorale della Dalmazia e dell’Istria, è proprio da quest’ultimo che provenivano i famosi marmi utilizzati per la costruzione degli edifici. Nel 1489 Venezia conquistò l’isola di Cipro. Un’altra devastante peste colpì l’Italia e Venezia nel 1630, questo periodo coincide con l’inizio della decadenza. La città fu infatti sconfitta da Napoleone nel 1797 e divenne parte dell’Impero Asburgico. Nel 1866 entrò a far parte del Regno d’Italia.

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Soprattutto con i decreti degli anni venti del se-colo XX la città vide accrescere notevolmente il proprio territorio.

Ovunque, intensi e penetranti, sono i segni della storia. Venezia è universalmente consid-erata una della più belle città del mondo, tale titolo è dovuto al suo imponente e rinomato pat-rimonio artistico, oltre che alle sue peculiarità urbanistiche. La città è annoverata, assieme alla sua laguna, tra i patrimoni dell’umanità tutelati dall’UNESCO. Tutte queste caratteris-tiche e particolarità hanno fatto si che Venezia sia, subito dopo Roma, la città italiana con il più alto flusso turistico: qui si recano infatti ogni anno milioni di turisti, in gran parte proveniente dall’estero. La città, capoluogo del Veneto, si estende in gran parte sulla laguna circostante ma anche sulla terraferma. E’ costituita da 118 isolette collegate tra loro da ben 354 ponti e divise da 177 tra rii e canali. Costituisce un vero e proprio paradiso terrestre per gli affezionati all’arte moderna, ma anche gli amanti dell’arte contemporanea non rimarranno certo delusi. La città dedica infatti a questo tipo di arte, ogni due anni, una delle mostre più antiche, importanti e prestigiose a livello mondiale: la Biennale di Venezia. Tale nome è da sempre utilizzato come sinonimo dell’Esposizione inter-nazionale d’arte di Venezia. Per quanto riguar-da poi l’arte europea ed americana della prima metà del XX secolo, in città troviamo il museo più importante d’Italia dedicato all’argomento: stiamo parlando della Peggy Guggenheim Collection, situata in quella che fu la casa del collezionista; l’esposizione è ricca di capolavori di artisti come Picasso, Dalì, Magritte, Pollock e Fontana. Questa città è perfetta anche per gli amanti della musica classica e dell’Opera. Per la musica classica la cornice ideale è l’appena ricostruito “teatro La Fenice”, il principale teatro lirico cittadino, distrutto completamente da un incendio nel 1996. Sempre per quanto riguar-da l’ambito musicale va sottolineato come nel capoluogo si tenga la “Biennale di Musica”: manifestazione a livello internazionale di mu-sica contemporanea. La città italiana “degli innamorati” è Verona per antonomasia, ma anche Venezia in questo contesto è in grado di riscuotere grande successo. La motivazione è presto spiegata. Qui, non esistendo le auto-

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mobili, è possibile fare passeggiate lunghe e molto romantiche avvolti solamente dal suono dell’acqua che lambisce le rive. La grande e vera arte veneziana, quella cioè dei vari Tizi-ano, Tintoretto, Veronese e Tiepolo “prosegue” anche al di fuori di chiese e musei. L’arte a Venezia è dappertutto, la ritroviamo infatti nei colori cangianti delle acque e dei palazzi, nei camini sopra i tetti, nei trafori di portici e logge e negli scorci di figure oltre un ponte o una calle (tipica strada veneziana). Venezia si gira a piedi, in vaporetto o in gondola, quest’ultimo è uno dei tanti simboli della città. Prima di con-cludere, bisogna assolutamente citare quello che è l’evento cittadino più straordinario in as-soluto: il Carnevale. La festa dura una decina di giorni e attira centinaia di migliaia di visitatori proveniente da tutti i paesi.

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rata interamente a piedi, ed è forse questo il modo migliore per conoscerla a fondo, sco-prirne gli angoli più nascosti. Passeggiando tra ponti, calli e campi, vivreti ogni aspetto di questa magica città.

DALL’AEROPORTOL’Aeroporto Marco Polo di Venezia è raggiungi-bile dal centro storico in diversi modi: Taxi stradali: in 15 minuti si arriva a Piazzale Roma. Da Piazzale Roma si può proseguire in città direttamente a piedi oppure spostandosi con i vaporetti ACTV. Taxi acquei: rappresentano il modo forse più veloce di raggiungere il centro di Venezia (30 minuti circa), ma indubbiamente anche il più costoso. Bus navetta ATVO: collega l’Aeroporto Marco Polo direttamente a Piazzale Roma in 20 minuti (€ 9 andata e ritorno). Esiste, inoltre, un servizio dedicato con navetta flybus dall’Aeroporto Marco Polo alla stazione FFSS di Mestre. Bus ACTV: l’Aeroporto è collegato a Piazzale Roma anche dall’autobus di linea dell’ACTV numero 5, in 30 minuti. L’Aeroporto è, inoltre, collegato alla stazione ferroviaria FFSS di Mes-tre dall’autobus di linea numero 15.

COME MUOVERSI A VENEZIA

GONDOLAFare un giro sull’imbarcazione più famosa, la Gondola, per i Canali di Venezia è sicuramente un’esperienza affascinante e molto romantica anche se non molto economica.

TAXI BOATPer il turista desideroso di visitare Venezia in totale autonomia la soluzione migliore è sicura-mente il taxi boat. Numerose società private di trasporti offrono imbarcazioni di diversa tipolo-gia e dimensione in grado di effettuare giri tur-istici di durata e tragitto differenti.

VAPORETTIUtilizzati nelle linee interne urbane per percor-rere il Canal Grande.

BATTELLI FORANEIUtilizzati nei collegamenti minori e maggiori con le isole.

MOTOSCAFIUtilizzati nelle linee urbane di circumnavigazi-one per la loro maggior velocità. Grazie alla loro minore altezza, è consentito il passaggio anche sotto i ponti bassi.

PEOPLE MOVERIl sistema di trasporto pubblico ettometrico di tipo people mover collega l’Isola del Tronchetto a Piazzale Roma, passando per la cosiddetta zona Marittima. Il people mover ha velociz-zato notevolmente il tempo di percorrenza tra il Tronchetto e Piazzale Roma (a piedi si imp-iegano circa 20 minuti, 3 minuti con il People Mover), anche in virtù della frequenza delle corse (ogni 7 minuti dalle 7 alle 23).

BUSLa città è dotata delle normali reti di trasporto pubblico urbano (autobus e tram), che servono la terraferma e le isole del Lido e di Pellestrina. Numerose sono le linee che operano anche du-rante le ore notturne.

GIRARE A PIEDIVenezia per le sue dimensioni può essere gi-

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INFORMAZIONI UTILISITI INTERNET UFFICIALI DELLA CITTÀ Per informazioni generali visitate il sito:www.comune.venezia.itoppure il sito ufficiale del turismo:www.turismovenezia.itPer informazioni sul carnevale:www.carnevale.venezia.it

UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE Azienda di promozione turistica (APT)Via Sestiere Castello, 5050Tel. +39 041/[email protected]

NUMERI UTILI Carabinieri 112Polizia di Stato 113Vigili del Fuoco 115Emergenza sanitaria 118Viaggiare informati (CCISS) 1518

CITY PASS Il servizio “Imob.Venezia” è il sistema di bigliettazione elettron-ica offerto dall’azienda dei trasporti veneziani ACTV. Attraverso questo servizio non ci sarà più bisogno del biglietto cartaceo, sostituito da un documento di viaggio elettronico intelligente. La tessera personale permette, se richiesto, inoltre l’utilizzo del servizio di bike sharing, e la gestione di titoli di viaggio integrati ferro/gomma dell’area centrale veneta. Per informazioni sulla guida all’uso e sui costi visitare il sito www.actv.it/imob.

CLIMA Il clima di Venezia, simile a quello della Pianura Padana, è miti-gato per la vicinanza al mare nelle temperature minime invernali (3 °C in media) e nelle massime estive (24 °C in media). Le pi-ogge sono abbondanti in primavera e in autunno, anche se fre-quenti sono i temporali estivi. In inverno invece le nevicate non sono rare (ma normalmente la neve tende a sciogliersi rapida-mente), tuttavia la notte gela spesso, cosa che coinvolge anche le acque lagunari delle zone più interne. L’elevata umidità può provocare nebbie nei mesi freddi ed afa in quelli caldi.

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DA VISITARE

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Basilica di San MarcoPiazza San Marco, 302/a - Venezia

Da sempre la basilica è il luogo piu’ ammirato di Venezia e ne rappresenta degnamente la grandezza. Nel tempo si è arricchita di ogni sorta di tesoro che spesso veniva portato a Venezia dai mercanti provenienti dal lontano oriente. La sua architettura è insieme bizantina, romana e veneziana. Venne edificata sui resti delle prime due chiese, nel luogo dove la leggenda riferisce che un angelo indicò a San Marco, in navigazione verso Roma, il luogo della sua sepoltura.

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Basilica dei Santi Giovanni e PaoloCampo Giovanni e Paolo Santissimi - Venezia

Consacrata nella prima metà del XV sec., la chiesa conserva nella facciata una serie di arcate gotiche mentre il portale, più tardo, rivela influenze di stile rinascimentale. Accoglie numerose e importanti opere d’arte tra le quali un Polittico di G. Bellini e una tela di L. Lotto. Interessanti i monumenti funebri di dogi e personaggi illustri che fanno di San Giovanni e Paolo il Pantheon della storia di Venezia.

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Basilica di Santa Maria della SaluteFondamenta della Dogana alla Salute, 2-9 - Venezia

Chiesa seicentesca dedicata alla Vergine, capolavoro dell’architettura barocca veneziana, fu costruita dopo la liberazi-one di Venezia da un’epidemia di peste e iniziata da B. Longhe-na che però non la vide compiuta. Bellissimo l’insieme di statue che ne decorano la facciata mentre l’interno, a pianta ottagonale, custodisce importanti dipinti: San Marco e santi, opera giovanile di Tiziano, autore anche delle tre mirabili tele nel soffitto e le Nozze di Cana di Tintoretto.

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Basilica di Santa Maria Gloriosa dei FrariCampo dei Frari, 3002 - Venezia

Un tempo chiamata Ca’ Grande, eretta tra il 1236 e il 1338 ad opera dei Frati Francescani Minori Conventuali, fu ricostruita nel XIV secolo in forme grandiose e in stile gotico-francescano. L’imponente campanile trecentesco è uno dei più alti di Vene-zia. All’interno preziosi dipinti, tra i quali uno dei capolavori del Tiziano, la Pala dell’Assunta, il Trittico della Vergine e Santi di Giovanni Bellini e la statua lignea di San Giovanni Battista, di Donatello.

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Basilica di San Giorgio MaggioreCampo Nani O Barbaro, 1 - Venezia

La chiesa, dalla nobile facciata di linee classiche, del Palladio, fu portata a termine nel 1611, solo dopo la sua morte. Nel 1800, nella sala del conclave della Basilica di San Giorgio Maggiore, il Cardinale Barnaba Chiaramonte venne eletto papa col nome di Pio VII. L’interno, a croce latina con tre navate, conserva opere di grandi maestri quali Jacopo Tintoretto, Jacopo Palma il Gio-vane, Sebastiano Ricci, Carpaccio.

Monastero di San Giorgio MaggioreCampo Nani O Barbaro, 1 - Venezia

L’importante monastero benedettino, dal 1951 sede della Fon-dazione «Giorgio Cini», sorge sul’isoletta omonima con un comp-lesso insieme di ambienti, realizzato dietro progetto di Andrea Palladio e articolato attorno alla ralativa chiesa e ai due chiostri. Mirabile il lavoro di Baldassarre Longhena cui si deve lo scaloned’onoore, la bnuova facciata ed il noviziato. Qui il doge Memmo fu costretto ad andare a morire, dopo essersi fatto monaco in seguito ad una rivolta di piazza.

Chiesa e Cimitero di San MicheleFondamenta Serenella, 3-6 - Venezia

L’isola è nota in quanto, dal 1807, ospita il cimitero monumentale di Venezia e la grande quantità di personaggi illustri ivi sepolti ne fa uno dei luoghi turistici più frequentati della città. Tra essi Ezra Pound, Igor Stravinskij, Emilio Vedova ma anche Helenio Herrera. La chiesa realizzata su progetto dell’architetto Mauro Codussi a partire dal 1469 è considerata la prima chiesa rinasci-mentale di Venezia.

Chiesa di San Giacomo di RialtoSestiere San Polo, 122 - Venezia

La tradizione la considera la chiesa più antica di Venezia, cos-truita nel 421 da un carpentiere, tale Candioto o Eutinopo, che si sarebbe votato al santo per domare un grave incendio. Pare però che risalga al 1152. Interessante l’esterno con il campanile a vela, il grande orologio e il porticato gotico, uno degli ultimi es-empi del genere rimasti in città. La sua storia è legata al mercato: un’iscrizione sull’abside esterno invita i commercianti all’onestà.

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Chiesa del RedentoreSestiere Giudecca, 195 - Venezia

È un importante edificio religioso progettato dal Palladio nel 1577 sull’isola della Giudecca. All’interno troviamo opere di Tintoretto, Paolo Veronese, Palma il Giovane, Francesco Bassano, Alvise Vivarini, Pietro della Vecchia. È tradizionalmente il fulcro della grande Festa del Redentore, celebrata la terza domenica di lug-lio a memoria del pericolo scampato di una pestilenza che colpì la città nel 1575.

Chiesa di Santa Maria del GiglioCampo Santa Maria Zobenigo, 2515-2520 - Venezia

Prende il nome dalla famiglia Jubanico che l’avrebbe fondata nel IX secolo intitolandola alla Maria del Giglio. Straordinaria la facciata barocca del Sardi. All’interno, opere di Tintoretto e una Sacra Famiglia di Rubens, unica opera fiamminga a Venezia. Fu ricostruita nel ‘600 come monumento alla famiglia Barbaro. Rus-kin, intellettuale inglese, l’ha per questo definita una manifestazi-one di insolente ateismo non essendo dedicata esclusivamentea Dio.

Duomo di MuranoCalle San Donato, 10-12 - Venezia

Fondata probabilmente nel VII secolo, la chiesa, a pianta ba-silicale, è divisa in tre navate, separate a loro volta da cinque colonne di marmo greco, con capitelli di stile veneto-bizantino. All’interno è conservato un maestoso mosaico raffigurante una Madonna orante. Degno di nota è il campanile quadrato, sud-diviso in tre ordini e concluso da una cella campanaria con trifore e archetti pensili.

Chiesa di Santa Maria FormosaCampo Santa Maria Formosa - Venezia

Fu innalzata nel 639 da San Magno di Oderzo a cui era apparsa la Vergine che gli indicò tale luogo per l’edificazione della chiesa a lei dedicata. Venne rinnovata nel 864, e dopo un incendio nel 1106. Trovandosi in stato di decadenza venne ricostruita nel 1492 da Mauro Codussi. All’interno della chiesa opere di grande rilievo di Palma il Vecchio, Bartolomeo Vivarini e di Giambattista Tiepolo. A

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Palazzo DucaleRiva degli Schiavoni, 4209 - Venezia

Aperto al pubblico come museo, è a tutti gli effetti parte del sis-tema dei Musei Civici Veneziani oltre che sede della “Soprint-endenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Venezia e Lagu-na”. I primi insediamenti stabili nella laguna veneta risalgono con ogni probabilità alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, il palazzo ducale nasce prima come agglomerato di più edifici, passando per un castello fino all’attuale aspetto familiare a opera del doge Bartolomeo Gradenigo nel 1340.

Ca’ RezzonicoFondamenta Rezzonico, 3136 - Venezia

Attuale sede del Museo del Settecento Veneziano venne costru-ita nel 1649 su progetto dell’archiettetto veneziano Baldassarre Longhena per la famiglia Bon. Rimase incompiuta fino a che Gi-ambattista Rezzonico, mercante e banchiere acquistò nel 1751 il palazzo e ne affidò il completamento a Giorgio Massari, famoso ed eclettico architetto. Nel tempo fu spogliato dell’arredo, suddi-viso tra gli eredi e poi venduto nel 1935 dopo lunga e complessa trattativa al Comune di Venezia.

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Ca’ d’OroCalle Ca’ d’Oro, 3934 - Venezia

La Ca’ d’Oro, eretta nella prima meta’ del ‘400 da Marino Con-tarini, e’ un simbolo di Venezia con la tipica architettura tardo gotica delle logge aperte sul Canal Grande. Il barone Giorgio Franchetti, che l’aveva acquistata e restaurata alla fine dell’’800, dono’ allo Stato nel 1915 il Palazzo e le sue raccolte d’arte. Tra leopere: dipinti di Giovanni Bellini, Carpaccio, il “San Sebastiano” del Mantegna e ancora tele di Tiziano, Giorgione, Tintoretto.

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Scuola Grande di San RoccoCampo San Rocco - Venezia

La Scuola Grande di San Rocco, una confraternita formata da cittadini benestanti veneziani, venne fondata nel 1478 e divenne particolarmente prospera verso il 1515. Nel 1564 venne chiesto a Tintoretto di decorare la Scuola. Tutte le opere sono sue o dei suoi allievi. Di particolare pregio la Sala dell’Albergo. Il merav-iglioso ciclo di tele realizzato nelle tre Sale tra il 1564 e il 1588 per la sua unitarietà rappresentano per Venezia quello che per Roma è la Cappella Sistina.

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Ca’ FoscariCalle Foscari, 3257-3259 - Venezia

È un palazzo gotico del 1453 di Bartolomeo Bon, oggi sede dell’università Ca’ Foscari Venezia. Sorge al posto di un altro palazzo, detto “Casa delle Due Torri” che doveva essere la res-idenza di Gianfrancesco Gonzaga, signore di Mantova e vice-capitano dell’esercito della Serenissima. Fu invece utilizzato per ospitare personaggi illustri ospiti della Serenissima. I recenti res-tauri hanno messo in luce un pavimento affrescato del XV secolo e soffitti con dorature del XVI secolo.

Fontego dei TedeschiCalle Fontego dei Tedeschi, 5343 - Venezia

È di antica fondazione (XIII secolo) e legato alle esigenze com-merciali della Repubblica di Venezia: era punto d’approdo delle merci trasportate da mercanti tedeschi, che qui le immagazzina-vano. Fu ricostruito dopo un incendio nel 1508 con affreschi in facciata, oggi persi, di Giorgione e Tiziano Vecellio. Gli interni conservavano opere di inestimabile valore, dei pittori Paolo Ve-ronese, Tiziano Vecellio e Jacopo Tintoretto, di cui oggi si è per-duta quasi ogni traccia.

Palazzo Contarini del BovoloCorte Contarini, 4304-4306 - Venezia

In stile gotico, della fine del ‘400, è famoso per la torre rotonda con scala a chiocciola (detta appunto bòvolo in dialetto venezi-ano) che termina in un belvedere a cupola con ampia visuale sulla città. Fu usato da Wilhelm Tempel come osservatorio as-tronomico e da qui scoprì nel 1859 una cometa e la Nebulosa di Merope. Oggi è proprietà delle Istituzioni di Ricovero e di Edu-cazione.

Palazzo GiustinianCalle Giustinian, 3232 - Venezia

È formato da due edifici gemelli che furono costruiti nella sec-onda metà del XV secolo: il palazzo di destra, che ospita ambi-enti dell’Università “Ca’ Foscari”, è conosciuto come Ca’ Gius-tinian dei Vescovi, dal nome del ramo di quella famiglia che vi abitava; l’altro (privato) come Ca’ Giustinian dalle Zogie. Dietro alla facciata sono separati da una stretta calle che tramite un so-toportego arriva al portale di centro. vi abitarono il pittore Natale Schiavoni e Wagner.

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Palazzo Grassi - StuckyCampo San Samuele - Venezia

Il progetto è dell’architetto Giorgio Massari. È l’ultimo palazzo che Venezia ha costruito prima del crollo della Repubblica, fu finito nel 1772. Lo scalone d’onore fu decorato con affreschi di Michelangelo Morlaiter e Francesco Zanchi. È stato ristrutturato nel 2005 da Tadao Ando. Ospita la Fondazione e Collezione François Pinault che è una delle cinque collezioni d’arte moder-na e contemporanea più grandi del mondo con opere di Rothko, Manzoni, Hirst, Warhol e altri.

Palazzo Grimani di San LucaCalle Grimani - Venezia

Imponente palazzo rinascimentale di Venezia edificato a metà del ‘500. Le grandi finestre sono legate alla leggenda secondo la quale un Grimani, volendo sposare una Tiepolo, si sentì rispond-ere dal padre di questa che non avrebbe mai dato la mano della figlia a un disperato senza casa sul canale. Al che il Grimani promise che avrebbe costruito una casa con le finestre più gran-di del portone di Ca’ Tiepolo, e così avvenne.

Palazzo BarbarigoCampo San Vio, 730 - Venezia

L’edificio fu costruito nel XVI secolo, in pieno Rinascimento ed ha una facciata tra le più caratteristiche del Canal Grande che si distingue per la copertura a mosaico in vetro di Murano, applica-ta nel 1886 per volontà degli allora proprietari, possessori di una vetreria. A partire dal XX secolo è diventato quartier generale della Pauly & C. - Compagnia Venezia Murano, azienda vetraria.

Ca’ DarioCalle San Cristoforo, 699/b - Venezia

L’edificio fu costruito nel 1479 da Pietro Lombardo per conto del proprietario Giovanni Dario, segretario del Senato della Re-pubblica di Venezia. Si distingue per i marmi policromi che ne decorano la facciata in stile rinascimentale. Su di esso pende una maledizione per la quale i proprietari rischiano di finire sul lastrico o di morire di morte violenta. Uno degli ultimi proprietari fu Raoul Gardini. A

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Biblioteca Nazionale MarcianaPiazzetta San Marco - Venezia

Deve la sua origine al mecenatismo del cardinale Bessarione, che donò nel 1468 la sua raccolta: 750 codici, 250 manoscritti e alcune opere a stampa. La Marciana incrementò poi le sue raccolte grazie al trasferimento in essa di parte delle biblioteche di alcuni monasteri, nonchè per effetto dell’obbligo imposto agli stampatori di depositarvi un esemplare di ogni libro pubblicato, come previsto da una legge veneta del 1603. Conta oggi un mil-ione di volumi.Aperto da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 19.00; il sabato dalle 8.00 alle 13.30.

1

Collezione Peggy GuggenheimSotoportego Centanni, 713 - Venezia

Sicuramente il museo più importante in Italia per l’arte europea ed americana della prima metà del XX secolo. Ha sede a Vene-zia presso Palazzo Venier dei Leoni, sul Canal Grande, in quella che fu l’abitazione di Peggy Guggenheim. Aperto nel 1951 dalla nipote di Solomon R Guggenheim, ricco industriale americano ecollezionista d’arte, il museo ospita opere di Picasso, Dalì, Magritte, Pollock, Fontana, ed altri. Peggy Guggenheim è se-polta in un’urna posta nel giardino privato.Aperto tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10.00 alle 18.00. Ingresso 12 €.

2

Museo di Storia Naturale Sestiere Santa Croce, 1730 - Venezia

Il Fontego dei Turchi, del XIII secolo, è uno dei palazzi più carat-teristici tra quelli affacciati sul Canal Grande, ben riconoscibile per la sua elegante facciata decorata. Vi ha sede il museo con le tre grandi sezioni che affrontano la Storia Naturale da tre diversi punti di vista, la paleontologia, l’evoluzione del collezionismo naturalistico e forma e funzione negli esseri viventi.1 giugno-31 ottobre: da martedì a domenica 10.00-18.00. 1 novembre-31 maggio: da martedì a venerdì: 9.00-17.00; sabato e domenica 10.00-18.00. Ingresso 8 €.

3

Museo Storico Navale e ArsenaleSestiere Castello, 3376 - Venezia

Di proprietà della Marina Militare è situato presso l’Arsenale. Il museo raccoglie testimonianze storiche riguardanti la navigazi-one ed in particolare la storia marinara italiana e la marineria veneziana. Il museo è nato ufficialmente nel 1923. L’edificio prin-cipale raccoglie cimeli artistici e storici legati alla storia della ma-rina italiana distribuiti in 42 sale espositive su un totale di cinque piani.Aperto da lunedì a venerdì dalle 8.45 alle 13.30, il sabato fino alle 13.00. Ingresso 1,55 €.

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Museo CorrerPiazza San Marco, 52 - Venezia

Prende nome da Teodoro Correr, nobile di antica famiglia vene-ziana che lasciò alla Municipalità di Venezia le sue ricche collezi-oni, raccolte in vita con passione in un periodo in cui la Città sembrava incapace nel non disperdere il suo enorme patrimonio storico e artistico. A questo primo consistente nucleo di opere, nel tempo si sono aggiunti altri doni ed acquisti che costituiscono oggi il complesso e diversificato patrimonio dei Musei Civici Ven-eziani d’Arte e di Storia.1 aprile-31 ottobre: 10.00-19.00; 1 novembre-31 marzo: 10.00-17.00. Ingresso 16 €.

Museo del Settecento VenezianoFondamenta Rezzonico, 3136 - Venezia

Ha sede in Cà Rezzonico. Al primo piano è possibile ammirare, dipinti, sculture e arredi settecenteschi, oltre ai preziosi affreschi decorativi dei soffitti. Al piano superiore che si apre con il portego dei dipinti dominato da due tele del Canaletto, da non perdere sono la sala dedicata all’opera del Longhi e gli affreschi staccati dalla Villa Zianigo eseguiti da Giandomenico Tiepolo. Al terzo, tre ambienti della farmacia “Ai do San Marchi” e la Pinacoteca Egidio Martini.1 aprile-31 ottobre: 10.00-18.00; 1 novembre-31 marzo: 10.00-17.00. Ingresso 8 €.

Museo del VetroFondamenta Marco Giustinian, 1-15 - Venezia

L’edificio è l’antico Palazzo dei Vescovi di Torcello sull’isola di Murano. Le collezioni esposte al primo piano del Museo sono or-dinate cronologicamente: oltre alla sezione archeologica (piano ammezzato), che comprende notevoli reperti romani tra il I e il III secolo dopo Cristo, vi si trova la più vasta rassegna storica del vetro muranese con importanti pezzi prodotti tra il Quattrocento e il Novecento, tra cui capolavori di rinomanza mondiale.1 aprile-31 ottobre: 10.00-18.00; 1 novembre-31 marzo: 10.00-17.00. Ingresso 8 €.

Casa di Carlo GoldoniSestiere San Polo, 2794 - Venezia

Fu eretta nel XV secolo e conserva tutte le caratteristiche dell’architettura gotica a Venezia di quel periodo. La famiglia Goldoni rimase in questa casa, in cui Carlo nacque il 25 feb-braio 1707. fino al 1719. Ospita un piccolo museo goldoniano e di cimeli teatrali veneziani ma concentra la propria attività soprat-tutto sul centro studi teatrali e sul costante incremento della sua biblioteca e dell’archivio.1 aprile-31 ottobre: 10.00-17.00; 1 novembre-31 marzo:10.00-16.00. Ingresso 5 €.

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Galleria Internazionale d’Arte ModernaCalle Pesaro, 2074 - Venezia

Fu progettata nel ‘600 dall’architetto Longhena per volontà della ricchissima e nobile famiglia Pesaro, ma completata solo nel 1710. E’ considerato uno dei più bei palazzi veneziani con la facciata barocca, impreziosita da bassorilievi e statue, che lo rendono unico. Divenuto proprietà della duchessa Felicita Bev-ilaqua La Masa, essa destinò il palazzo a divenire galleria d’arte moderna dal 1902. Ospita opere di Klimt, Chagall, Kandinsky, Klee, Morandi, De Chirico ed altri.1 aprile-31 ottobre: 10.00-18.00; 1 novembre-31 marzo: 10.00-17.00. Ingresso 8 €.

Punta della DoganaFondamenta della Dogana alla Salute, 2-9 - Venezia

Punta della Dogana è un nuovo centro d’arte contemporanea di Venezia. L’edificio di Punta della Dogana è caratterizzato da una struttura semplice e razionale: il volume crea un triangolo, diretto riferimento alla forma della punta dell’isola di Dorsoduro, mentre gli interni sono ripartiti in lunghi rettangoli, con una serie di paretiparallele. Il progetto è dell’architetto giapponese Tadao Ando.Aperto tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10.00 alle 19.00. Ingresso 15 €.

Museo Fondazione Querini StampaliaCalle Querini, 4779 - Venezia

Il museo Querini Stampalia è una dimora storica, situato al secondo piano di un palazzo del Cinquecento, già abitato dal patriarca di Venezia, impreziosito da stucchi e affreschi. Nelle sue stanze raffinate, decorate con tenui colori e impreziosite da dipinti, arredi, lampadari di Murano, arazzi, stoffe e porcellane, ospita cento dipinti con oggetto la Venezia del 700, opere di Pi-etro Longhi e Gabriel Bella.Da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00. Ingresso 10 €, ridotto 8 €.

Gallerie dell’AccademiaCampo de la Carità, 1049-1050 - Venezia

Il complesso monumentale delle Gallerie dell’Accademia occupa la prestigiosa sede della Scuola Grande di Santa Maria della Carità. Ne fanno parte anche l’omonima chiesa di Santa Maria e il monastero dei Canonici Lateranensi, realizzato dal Palladio. Il museo ospita una ricca collezione di dipinti veneziani e veneti, dal Trecento bizantino e gotico agli artisti del Rinascimento, Bell-ini, Carpaccio, Giorgione, Veronese, Tintoretto e Tiziano per ar-rivare al Tiepolo e Canaletto.Lunedì: 8.15-14.00; da martedì a domenica: 8.15-19.15. Ingresso 6,50 €.

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Campanile di San MarcoPiazza San Marco - Venezia

Si trova di fronte alla Basilica. Ha un’altezza che sfiora i 100 metri con in cima una statua dorata dell’Arcangelo Gabriele con delle grandi ali che, spinte dal vento, la fanno ruotare. Quando l’angelo è rivolto verso la basilica per i veneziani è segno che ci sarà l’acqua alta. Nel 1902 il campanile crollò e la sera dello stesso giorno il Consiglio Comunale deliberò che il Campanile si ricostruisse. Nel 1903 già cominciavano i lavori e nel 1912 l’Angelo tornava al suo posto.

1

Torre dell’OrologioPiazza San Marco, 302/a - Venezia

La Torre dell’Orologio è parte di un edificio più ampio. Costruito tra il 1496 e il 1499 dall’architetto Mauro Codussi l’arco sotto-stante collega la piazza S.Marco con le Mercerie. Il quadrante dell’orologio in oro e smalto blu segna ora, giorno, fasi lunari e i segni dello zodiaco. L’Orologio è dotato di un carillon di statue raffiguranti la natività e attivato solo nel giorno dell’Epifania. In cima sono posizionati i Mori di Venezia che suonano 5 minuti prima e dopo l’ora esatta.

2

Ponte di RialtoPonte di Rialto, 5329 - Venezia

Il ponte di Rialto che conosciamo è piuttosto recente: venne cos-truito nel 1588 in sostituzione di uno in legno. Il primo ponte fu fatto su barche nel 1175, sostituito da uno fisso nel 1265; questo venne distrutto nel 1310 e ricostruito. Il più famoso ponte di Ven-ezia, rimase fino al 1854 l’unico ad attraversare il Canal Grande. E’ diviso in tre rampe da due file di negozi unite al centro da altrettante arcate. Le fondamenta poggiano su tavoloni di larice e 12.000 pali.

3

Ponte dell’AccademiaPonte de l’Academia - Venezia

E’ uno dei quattro ponti che collegano le due sponde del Ca-nal Grande. Originariamente in ferro, fu aperto il nel 1854. In seguito al deperimento di quest’opera, fu indetto un concorso per l’edificazione di un nuovo ponte in pietra che non fu mai realizza-to. Nel frattempo si ricostruì in legno su progetto dell’ingegnere Eugenio Miozzi (1889-1979) ; successivi interventi hanno aggi-unto all’opera originaria elementi metallici in acciaio. Il ponte ha una lunghezza di 48 mt.

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VENEZIA

Ponte degli ScalziPonte Scalzi - Venezia

Il Ponte degli Scalzi, che i veneziani chiamano anche ponte della stazione, fu costruito nel 1934 su progetto dell’ingegnere Euge-nio Miozzi. E’ costituito da una singola arcata interamente in pi-etra d’Istria. Il ponte attuale ha sostituito un vecchio ponte in ferro costruito dagli austriaci nel 1858. Il Ponte degli Scalzi, assieme al Ponte di Rialto, al Ponte dell’Accademia e al nuovo ponte di Calatrava, è uno dei quattro ponti che oggi attraversano il Canal Grande a Venezia.

5

Ponte dei SospiriRiva degli Schiavoni, 4209 - Venezia

Serviva da collegamento tra le prigioni vecchie del Palazzo Du-cale e quelle nuove. Soprannominato così poichè si immaginava che i prigionieri che di qui transitavano andando alle prigioni, guardando fuori sospirassero, sapendo che non avrebbero mai più rivisto la luce del sole. Al centro della facciata in pietra d’Istria è posto lo stemma del doge Marino Grimani, sotto il cui dogato il ponte venne costruito con un rilievo raffigurante la “giustizia”.

6

Arsenale di VeneziaPonte de l’Arsenal - Venezia

L’Arsenale di Venezia costituisce una parte molto estesa della città insulare e fu il cuore dell’industria navale veneziana a partire dal XII secolo. Rappresenta l’esempio più importante di grande complesso produttivo dell’economia preindustriale. La superficie si estendeva su un’area di 46 ettari e vi lavoravano fino a 2000 persone al giorno. È attualmente utilizzato solo in piccola parte, come una delle sedi espositive della Biennale di Venezia.

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Teatro la FeniceCampo San Fantin, 1918-1984 - Venezia

La Fenice è il principale teatro lirico di Venezia. Distrutto com-pletamente da un incendio nel 1996, è stato riedificato, nello stile del precedente, in circa otto anni; il nuovo teatro è stato inau-gurato nel 2003 con un concerto diretto da Riccardo Muti. Già sede di un’ importante stagione operistica e del Festival interna-zionale di musica contemporanea, il teatro “La Fenice” era stato inaugurato nel 1792 con l’opera di Giovanni Paisiello, I giochi di Agrigento.

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Ponte di Calatrava o della CostituzionePonte della Costituzione - Venezia

Il quarto ponte sul Canal Grande è stato inaugurato nel 2008. Ha forma arcuata con struttura in acciaio, i pavimenti in vetro della Saint Gobain, pietra d’Istria e trachite. All’interno dei corrimano sono installate lampadine a led che dissipano il raggio di luce nei parapetti in vetro. Il ponte è lungo 94 mt. e ha una ampiezzacentrale di 81 metri. La larghezza varia da 5.58 metri fino a 9.38 metri nella parte centrale. L’altezza varia da 3.20 a 9.28 mt. al centro.

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Ponte dei PugniPonte dei Pugni - Venezia

Presenta sui quattro vertici della pavimentazione quattro im-pronte di piedi in pietra d’istria e prende il nome da un’antica tradizione di Venezia: la Guerra dei pugni, che era praticata anche su altri ponti di Venezia. I Castellani e i Nicolotti, due fazioni avverse, si scontravano a “pugni” sulla parte superiore del ponte con l’intento di gettare gli avversari nel rio sottostante. Gli scontri vennero proibiti nel 1705 dopo che dai pugni si passò ai coltelli.

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Ponte delle TetteCalle de l’Agnella - Venezia

Per evitare che il numero degli omosessuali a Venezia potesse aumentare fino a diventare un pericolo per la sopravvivenza della città, il Senato deliberò che proprio in questo ponte fosse concesso alle meretrici di mettere in mostra le proprie virtù per attirare un pubblico di uomini sempre più numeroso e mantenere così ben saldi gli usi ed i costumi propri di una cultura eteroses-sule.

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Ponte della PagliaRiva degli Schiavoni - Venezia

Il ponte è molto spesso affollato dai turisti non solo perché per-mette un’ottima visuale sul Ponte dei Sospiri e su tutto il Bacino di San Marco, ma anche perché, nelle sere d’estate, offre i più bei tramonti veneziani col sole che cala dietro la Basilica della Salute. Il nome “della Paglia” deriva dalla barche cariche di pa-glia che lì ormeggiavano, come dimostrato da alcune leggi e or-dinanze della Repubblica che proibivano tale abitudine.

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Piazza San MarcoPiazza San Marco - Venezia

Piazza San Marco è definita la più bella piazza del mondo. Ha carattere rinascimentale e si può tranquillamente annoverare tra i luoghi più visitati e più belli del mondo. E’ situata di fron-te alla Basilica di San Marco. Sugli altri lati ci sono: la Torre dell’Orologio, le Procuratie Vecchie e la neoclassica Ala Nuovis-sima. All’estremità di queste si leva l’alto campanile di San Mar-co, anticamente faro di naviganti. Il campanile segna l’imbocco della piazzetta San Marco.

1

Canal GrandeCanal Grande - Venezia

Divide in due la città ed è la maggiore via d’acqua di Venezia. Esso si snoda in vistose anse per quattro chilometri, disegnando una grande esse, con una larghezza che va dai 30 ai 70 m e una profondità di 5,20 m. Lungo le sue sponde si allineano circa 200 splendidi palazzi, costruiti su antiche palafitte dall’aristocrazia veneziana. E’ divenuta la più elegante via del mondo. E’ attra-versato da tre ponti: il Ponte degli Scalzi, il Ponte di Rialto e quello dell’Accademia.

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Ghetto EbraicoGhetto di Sestiere Cannaregio, 2892 - Venezia

Il ghetto di Venezia era la zona di Venezia dove gli ebrei venezi-ani erano obbligati a risiedere durante il periodo della Repubblica veneta. Dal suo nome deriva la parola ghetto. Nel corso del ‘500 vennero edificate varie sinagoghe, una per ogni gruppo di omo-genea provenienza. Così sorsero la Schola Grande Tedesca, la Schola Canton, la Schola Levantina, la Schola Spagnola e la Schola Italiana. Gli edifici costituiscono tuttora un complesso ar-chitettonico di grande interesse.

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Campo Sant’AngeloCampo Sant’Angelo - Venezia

Deve il suo nome alla chiesa omonima che vi sorgeva ed è uno spiazzo di grandi dimensioni con pianta a Z, posto in un punto di collegamento importante, nel cuore della città. Gli edifici di maggiore rilevanza storico architettonica che si affacciano sul campo sono Palazzo Trevisan Pisani, Palazzo Gritti Morosini, Palazzo Duodo e il complesso del monastero di Santo Stefano. Sono presenti anche due pozzi del XV secolo, posti entrambi tra Palazzo Gritti e Palazzo Duodo.

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VENEZIA

Campo San BarnabaCampo San Barnaba - Venezia

Dominato dalla Chiesa di San Barnaba, è stato usato molto sp-esso come set cinematografico. Tra i film più famosi che conten-gono scene girate qui ci sono “Tempo d’estate”, con Katharine Hepburn e Rossano Brazzi (nella scena in cui la protagonista cade in acqua nel canale), e “Indiana Jones e l’ultima crociata”, con Harrison Ford (nella scena in cui il protagonista esplora i sot-terranei della chiesa, nella realtà inesistenti).

Campo dei FrariCampo dei Frari - Venezia

Il campo si dispone a L ed è uno dei campi più importanti e fre-quentati della città lagunare per la presenza del complesso della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, uno dei maggiori edifici religiosi di Venezia, contenente opere fondamentali del Rinasci-mento, come due pale del Tiziano. Nel campo si affccia anche ilmonastero dei francescani, attuale Archivio di Stato di Venezia. E’ presente un pozzo, posto sul lato più vicino al campanile.

Campo ManinCampo Manin - Venezia

Al centro del campo si trova il monumento a Daniele Manin (1875) di Luigi Borro. Il lato di fondo opposto al rio è chiuso da Palazzo Nervi-Scattolin, sede della Cassa di Risparmio di Ven-ezia, che secondo alcuni costituisce una rottura stilistica in con-trasto con i rimanenti palazzi, al cui progetto contribuì Pier Luigi Nervi per il 150º anniversario della banca avvenuto nel 1972.

Campo San MaurizioCampo San Maurizio - Venezia

Ha una certa importanza sia quanto a dimensioni, sia per gli edifici che vi sorgono. Su di esso si affacciano la Chiesa di San Maurizio, Palazzo Bellavite, Palazzo Molin e Palazzo Zaguri. Dal 1970 è sede di un mercato dell’antiquariato che si tiene per quat-tro fine settimana all’anno.

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Campo San PoloCampo San Polo - Venezia

Campo San Polo è il campo più grande di Venezia. Inizialmente venne destinato alle coltivazioni e a pascoli. Nel 1493 venne interamente pavimentato e venne sistemato il pozzo al centro del campo per venire poi utilizzato come luogo di mercati, fiere e grandi riunioni. Nel 1548 vi venne assassinato Lorenzino de’ Medici, pugnalato da due assassini al servizio di Cosimo de’ Medici. Vi si affacciano Palazzo Soranzo e Palazzo Corner Mo-cenigo.

Campo San RoccoCampo San Rocco - Venezia

Gioiello dell’architettura veneziana. Il nome del campo è dato dalla chiesa e dalla Scuola Grande di San Rocco che vi sorgono, dando, con le loro moli bianchissime, l’aspetto dominante del campo. I portali della chiesa e della scuola sono uniti ogni anno il 16 agosto da un tendone sorretto da una struttura lignea. Il tendone è frutto di un antico voto del Senato e della Signoria per la liberazione della città dalla peste.

Campo della SaluteFondamenta della Dogana alla Salute, 2-9 - Venezia

Vi si affacciano la Basilica di Santa Maria della Salute, il Semi-nario Patriarcale ed il prospetto posteriore della Dogana da mar. È senza dubbio uno dei campi più visibili dal Canal Grande e soggetto di innumerevoli pitture del Canaletto. Vi si svolge ogni anno il 21 novembre la Festa della Madonna della Salute, nella quale vengono unite da un ponte di barche molto suggestivo le sponde opposte del Canal Grande.

Campo Santo StefanoCampo Santo Stefano - Venezia

Uno dei campi più vasti di Venezia sul quale si affacciano la Chie-sa di Santo Stefano, la Chiesa di San Vidal, Palazzo Morosini, Palazzo Loredan e Palazzo Pisani. Al centro la statua dedicata al letterato Niccolò Tommaseo. Durante il periodo primaverile i bambini di Venezia usano questo spazio come parco giochi.

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chiese ..................................................pag 1palazzi .................................................pag 5musei ...................................................pag 9monumenti e strutture..........................pag 13teatri.....................................................pag 21varie .....................................................pag 23

CONSIGLI DI VIAGGIO

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GITA A MURANO

La rinomata isola di Murano, che si presenta oggi totalmente urbanizzata, è costituita da sette isole minori, due delle quali hanno addi-rittura origine artificiale. Gli isolotti, separati da canali, sono collegati tra di loro da numerosi ponti. Questa località, con i suoi quasi 5.000 abitanti, risulta essere uno dei centri più popo-losi della Laguna. Secondo la tradizione, il suo nome “Ammurianum” deriva da un quartiere dell’antico borgo romano di Altino (l’attuale comune di Quarto d’Altino) o da una delle porte della città madre. La storia narra che gli abitanti di Altino furono costretti ad abban-donare la propria città nel 453 a causa delle pressioni degli Unni e che si rifugiarono su queste isole. Murano è ormai famosa in tutto il mondo grazie al plurisecolare artigianato della lavorazione del vetro. I cittadini impara-rono a trattare e lavorare il vetro, arrivato in città verso l’anno Mille, grazie all’influenza e ai rapporti commerciali che il comune aveva con l’Oriente: è soprattutto per questo motivo che la conoscenza nell’arte della lavorazione del vetro riuscì ad essere portata a livelli altissimi. Vediamo ora il modo in cui nacque la grande fama di Murano. La svolta per l’isola avvenne intorno all’anno 1100. Venezia infatti, a causa dell’inquinamento e del pericolo di incendi, fu costretta a spostare le fornaci dedicate alla pro-duzione del vetro, nella vicina Murano. Ancora oggi in questo luogo le famiglie si tramandano di generazione in generazione, i segreti e le ric-ette che nessuno mai in tutto il mondo è riuscito ad eguagliare. Il vetro è caratterizzato da una miscela di sabbia silicea, ossidi e carbonati; ne esistono di tantissimi tipi, ognuno diverso dall’altro a seconda della funzione che deve andare a svolgere. Lavorare e creare il vetro

è qualcosa di decisamente molto complicato, bisogna avere caratteristiche molto particolari e Murano, con i suoi mille anni di esperienza e tradizione vetraria, ha portato queste caratteris-tiche ai massimi livelli. Il vetro del luogo è infatti di una qualità eccellente, stabile e brillante nei colori: tutte fattezze che l’hanno reso assoluta-mente eccezionale e probabilmente il migliore del pianeta. Numerosi sono i turisti che visitano l’isola, ed in particolare la zona di Piazzale de La Colonna, alla ricerca di negozi caratteristici e fabbriche di artisti vetrai. Per tutti coloro che volessero comprare un oggetto tipico in vetro soffiato, consigliamo di recarsi personalmente alle fornaci, qui infatti è possibile assistere al lavoro degli artigiani e comprare direttamente alla fonte. Imperdibile è poi il Museo del vetro allestito all’interno del gotico Palazzo Giustin-ian, antica residenza dei vescovi di Torcello (isola della laguna Veneta settentrionale). Le esposizioni sono costituite dalla presenza di preziosi esemplari di coppe, lampadari, scul-ture e vasi di diverse epoche, tutti realizzati da artigiani del posto. Qui troviamo poi la più vasta rassegna storica del vetro locale con importanti pezzi prodotti tra il Quattrocento e il Novecento, tra cui capolavori di rinomanza mondiale.

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COSE DA NON PERDERE...

MERCATO DI RIALTODal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 13.30. Rialto

Il mercato Rialto è il vero centro vitale della città; si può suddividere in due parti: il mercato della frutta e verdura ed il mercato del pesce. Quello che rendeva il Mercato di Rialto veramente speciale era l’Erbaria. Ancora oggi comunque il Mercato di Rialto è sempre affollato la mat-tina da centinaia di veneziani e turisti che vi trovano degli ottimi prodotti, spesso provenienti dall’estuario (Vignole e Sant’Erasmo), ad un prezzo contenuto per una città come Venezia.

CARNEVALEDi origini antichissime, tanto che il termine “car-nevale” fu utilizzato per la prima volta già nel 1094, in un documento del Doge Vitale Falier, il Carnevale di Venezia è un evento unico al mondo, secondo solo a quello di Rio de Ja-neiro. Famoso per la ricchezza dei costumi e delle maschere, lo sfarzo dei festeggiamenti e i numerosi eventi organizzati (mostre d’arte, sfilate di moda, spettacoli teatrali…), il Car-nevale veneziano attrae ogni anno migliaia di turisti provenienti da tutta Italia ed Europa. Ricca di storia, suggestione e tradizione, la manifestazione fu rilanciata un paio di decenni fa, diventando un grande e spettacolare evento turistico. Momento clou dei festeggiamenti è il tradizionale Volo dell’Angelo, durante il quale ogni anno un artista diverso, legato ad una cor-

da, discende dal campanile di San Marco fino a Palazzo Ducale.

REGATA STORICALa Regata Storica è un’importante manifestazi-one veneziana che si svolge la prima domenica di settembre. Numerosi sono i cittadini e i turisti che ogni anno accorrono in città per assistete al tradizionale corteo storico, una sfilata di im-barcazioni tipiche cinquecentesche, capitanate dal pittoresco Bucintoro, la barca di rappresen-tanza della Serenissima. Questa colorita sfilata è una rievocazione dell’accoglienza riservata, nel 1489, a Caterina Cornaro, sposa del re di Cipro, che rinunciò al trono a favore di Ven-ezia. Ma il momento più atteso dagli spettatori è sicuramente la competizione che vede scon-trarsi i campioni del remo.

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BIENNALE DI VENEZIA

La Biennale di Venezia è una istituzione cul-turale, tra le più prestigiose al mondo che da oltre un secolo ha come obiettivo la promozi-one delle nuove tendenze artistiche. Si colloca ai vertici mondiali per la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, per l’Esposizione Inter-nazionale d’Arte e la Mostra Internazionale di Architettura, per i Festival di Musica e Teatro e per il più recente Festival di Danza

Oggi, ha sede a Ca’ Giustinian in piazza San Marco, 1364/A ma le attività espositive si svol-gono nelle strutture sparse per la città

GIARDINI DELLA BIENNALE I Giardini della Biennale sono in realtà dei gi-ardini pubblici ubicati nel sestiere di Castello e sono sede della Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia. Attualmente si contano 29 padiglioni per le partecipazioni di paesi strani-eri oltre al Padiglione Centrale che ospita la mostra principale dell’evento.

BIBLIOTECA DELLA BIENNALENell’agosto 2010 è stata inaugurata la bibli-oteca della Biennale che occupa una area di 1.400 mq all’interno del padiglione Centrale. Nella biblioteca si trova una sala di lettura di oltre 305mq e disposti su due livelli , 800 metri lineari di scaffalature che ospitano i 130mila vo-

lumi del fondo librario ASAC.La Biblioteca è aperta a visitatori dal martedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 17.00.

PADIGLIONE CENTRALECostruito nel 1894 su volere della municipalità veneziana, nel 1895 ospiterà la prima Bien-nale. L’edificio realizzato su progetto di Enrico Trevisanato in collaborazione per la facciata in stile liberty con De Maria e Bartolomeo Bezzi. Per 10 anni, la Biennale è concentrata in ques-to unico Palazzo e gli artisti di ogni nazione es-pongono assieme senza alcuna divisione. Solo nel 1907, sarà il padiglione del Belgio a dare il via alla costruzione dei successivi padiglioni nazionali. Oggi, la struttura di 3.500 mq, di cui 2.800 mq dedicati agli eventi espositivi, è stata trasformata in uno spazio aperto tutto l’anno in grado di accogliere le numerose attività pro-

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PADIGLIONI NAZIONALIDal 1907, dopo la costruzione del primo pa-diglione nazionale da parte del Belgio in ag-giunta a quello Centrale, sorsero via via nel tempo altri 28 padiglioni, ognuno capace di ospitare e promuovere le proprie tendenze ar-tistiche. E’ così che nel 1909 fu costruito il pa-diglione Gran Bretagna, nel 1930 quello degli Stati Uniti d’America, nel 1962 quello dei Paesi Nordici ed infine 1995 quello della Corea. Tutti i padiglioni sono stati progettati da grandi artisti, che ne fanno del padiglione stesso una impor-tante firma dell’architettura del ‘900.

PALAZZO DEL CINEMA Sede principale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica venne inaugurato il 10 agosto 1937 per la quinta edizione della Mostra. Qui sono passati i più grandi nomi della cinematografia mondiale e ancora oggi ritenuta una delle più importante kermesse mondiali da attori e registi. All’interno del Palazzo si trova la storica Sala Grande, con una capienza di 1.100 posti.

ARSENALEl’Arsenale di Venezia costituisce una parte molto estesa della città insulare e fu il cuore dell’industria navale veneziana a partire dal XII secolo. Rappresenta l’esempio più importante di grande complesso produttivo dell’economia preindustriale. La superficie si estendeva su un’area di 46 ettari e vi lavoravano fino a 2.000 persone al giorno. È attualmente utilizzato solo in piccola parte, come una delle sedi espositive della Biennale di Venezia. All’interno dell’area dell’Arsenale, Il Giardino delle Vergini, una am-pia e importante area verde di 14.000 m² che dal 2001 è sottoposto ad una importante pro-getto di bonifica e recupero.

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CUCINA

Venezia è una città che nel corso della sua sto-ria ha avuto diversi contatti sia con molte re-gioni italiane che con paesi stranieri: tutto ciò ha senza dubbio influito anche per quello che riguarda l’ambito gastronomico. La tradizione culinaria locale è semplice ma allo stesso tem-po ricca di ingredienti e soprattutto di spezie. Le ricette più rinomate della cucina veneziana (il baccalà mantecato, pasta e fagioli, risi e bisi, le patate alla veneziana) sono basate su ingre-dienti internazionali e proveniente da tutto quali per esempio: la patata, il pomodoro, le spezie dall’Asia, il baccalà proveniente dal Baltico, il mais, i fagioli, il tacchino dall’America, i pep-eroni e il riso dall’Europa orientale. Tutto ques-to serve per confermato quanto accennato in precedenza. Le pietanze che vengono servite hanno infatti alle spalle tradizioni di popoli di-

versi con culture ed abitudini eterogenee. Va detto, per concludere la breve panoramica sulla cucina veneziana, che la storia della gas-tronomia locale è anche strettamente intrec-ciata con fatti storico-politici e religiosi. Esem-pio di quanto detto è il merluzzo essiccato, che costituisce una particolarità in una città come questa in cui la pesca ha sempre garantito pesce fresco ai propri cittadini. A giustificare la scelta di tale ricetta arriva però in soccorso la storia: Venezia ha infatti dovuto subire lunghi periodi di astinenza dall’uso della carne, ciò gli era stato imposto dal Concilio di Trento come segno penitenziale per i credenti. La cucina di Venezia offre, dunque, una varietà di scelta per gusti diversi. La bevanda tipica locale è lo spritz: aperitivo alcolico a base di vino e acqua.

Fegatino di vitello alla venezianaIngredienti: 600 gr di fegato di vitello; 700 gr di cipolle bianche; 2 cucchiai di olio d’oliva; 1 noce di burro; sale e pepe q.b.

Preparazione: Tagliate mezzo chilo di fegato di vitello a fettine sottili e non troppo lunghe. Fate imbiondire lentamente in olio e burro, tenendole coperte, due grosse cipolle tagliate finemente. Togliete dal fuoco e lasciate intiepi-dire. Aggiungete il fegato e rimettete sul fuoco. Dopo due o tre minuti, rimescolate e lasciate cuocere un altro paio di minuti. Salate il tutto e accompagnate il fegato con fette di polenta abbrustolita.

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Risi e bisiIngredienti: 1 kg. di piselli freschi con il bac-cello; 1 grosso ciuffo di prezzemolo; 2 cipol-line fresche; 50 gr di pancetta in una sola fetta; 60 gr di burro; 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva; 1.2 lt di brodo leggero; 200 gr di riso; 3 cucchiai di parmigiano grattugiato; sale e pepe q.b.

Preparazione: Preparate un brodo leggero di dado. Sgranate i piselli e immergete i baccelli lavati nel brodo freddo; fateli bollire per circa 60 minuti su fuoco moderato. A fine cottura filtrate il brodo e passate i baccelli al setac-cio; raccogliete la purea ottenuta e rimettetela nel brodo filtrato. Tritate la pancetta; lavate e tritate il prezzemolo; pelate e tritate la ci-polla. Sciogliete in una casseruola metà del burro con l’olio; fate rosolare la cipolla, la pan-cetta e il prezzemolo. Aggiungete i piselli e insaporiteli per qualche minuto con l’aggiunta di qualche mestolo di brodo. A questo pun-to versate tutto il brodo, regolate di sale ed eventualmente di pepe e portatelo ad ebol-lizione; unite il riso. Mescolate spesso con un cucchiaio di legno e cuocetelo al dente. Nel caso che la minestra si asciugasse troppo, aggiungete dell’acqua bollente. La consisten-za finale deve essere quella di una minestra densa. A fuoco spento, mantecate con il resto del burro e col parmigiano.

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ADOVE MANGIARE A VENEZIA?

Venezia non è una città economina. Se vuoi mangiare bene spendendo poco, una soluzi-one conveniente sono i Bacari, le tipiche tav-erne che devono il nome ad un vino pugliese popolare in città alla fine del diciottesimo se-colo. Posti senza fronzoli dove è possibile mangiare gli autentici cicheti veneziani. Sono

dei piccoli luoghi di ritrovo sparsi tra i vari calli e canali che possono offrire una ristorazione di gusto con prezzi abbordabili.

Attenzione ai caffè e alle bottigliette d’acqua in Piazza San Marco, possono essere davvero cari.

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GLOSSARIO VENETO

GONDOLALa gondola, simbolo di Venezia da più di un millennio, fungeva anticamente da collega-mento tra vari punti della città, che all’epoca aveva molti più canali e meno ponti. Elegante, silenziosa, un tempo dotata di cabina “Felze”, oggi scoperta ma ancora dipinta di nero come da antico decreto della Repubblica Serenis-sima (1633), si allunga per 11 metri ed è leg-germente asimmetrica e a fondo piatto, per permettere al gondoliere di manovrarla usan-do un solo remo, navigando anche su fondali molto bassi. Il remo appoggia ad un supporto dalla forma caratteristica denominato fórcola che è sfilato dopo l’uso. Il dolfin (ferro di prua), invece, bilancia l’imbarcazione e rappresenta i sei sestieri di Venezia compresa la Giudecca, e il cappello del Doge. Il ferro di poppa è detto rìsso (riccio). L’assemblaggio dei 280 pezzi di legno di varie essenze che la compongono può richiedere anche un anno.

BRICIOLE E PALINE Sono pali fabbricati con un legno quasi indis-truttibile, l’Acacia “Robina” conficcati nel fondo della laguna, a volte singoli (palina) a volte uniti a gruppi di tre o più (bricola) e servono per segnalare il limite tra un canale navigabile e la secca. Dalla loro istituzione nel 1439 ad oggi nulla è cambiato, eccetto l’applicazione di un catarifrangente e talvolta di una luce per la navigazione notturna. Alcuni tipi di paline si tro-vano anche all’interno dei canali cittadini, deco-rati un tempo con i simboli delle varie casate, ed hanno la funzione di ormeggio.

CALLEVia tipica di Venezia. In tutta la città esiste solo una “strada”: Strada Nova; poi vi sono due “vie”: Via Garibaldi e Via XXII Marzo. Tutte le altre si chiamano “calli”.

CICHETIStuzzichini vari che si mangiano in osteria per accompagnare qualche ombra di vino. Ci pos-sono essere fagioli lessati, polpettine, pezzetti di formaggio, carciofi impanati e fritti, cipolle lessate, fette di salumi con sottaceti, cozze al gratin, sarde fritte eccetera.

OMBRABicchiere di vino bevuto all’osteria. Il termine viene forse dalle bancarelle che vendevano vini in Piazza San Marco e che si spostavano continuamente durante il giorno per restare sempre all’ombra del Campanile di San Marco.

ALTANESono delle specie di terrazze in legno poste sopra i tetti, molto caratteristiche. L’idea, presa quasi sicuramente dal mondo Orientale era quella, in una Venezia stretta nelle sue calli spesso buie e umide, di creare degli spazi per prendere il sole o stendere i panni. Anticamente le giovani veneziane usavano schiarirsi i capelli nelle loro altane con l’azione dei raggi solari, usando un cappello con un buco al centro da cui fuoriusciva la chioma.

BACCALA’Merluzzo seccato; una ricetta tipicamente ven-eziana è quella del baccalà mantecato: il mer-luzzo secco viene tenuto a mollo nell’acqua per qualche tempo e poi bollito nel latte, quindi dopo l’eventuale aggiunta di qualche altro in-grediente lo si mescola lungamente fino a rica-varne una saporitissima purea.

FONDAMENTAStrada che è fiancheggiata solo da una parte dalle pareti degli edifici, mentre l’altro lato corre lungo un canale o altro spazio acqueo.

LANCIALa lancia è il tipico taxi acqueo veneziano. Tradizionalmente in legno verniciato, oggi viene frequentemente sostituita da scafi in plastica o vetroresina con sagome anche molto diverse dal modello originale.

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