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Guida all'uso ISOMAP & ROTOMAP Ricostruzione e restituzione grafica superfici & analisi della caduta blocchi

Guida all'uso · Web viewMicrosoft® Windows® 95 OSR 2.0, Windows 98, Windows Millennium, Windows NT®* 4.0 con Service Pack 5 o 6, Windows 2000, Windows XP 64 MB di RAM (128 MB

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Guida all'uso

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Doc-To-Help Standard Manual

ISOMAP & ROTOMAPRicostruzione e restituzione grafica superfici & analisi della caduta blocchi

Doc-To-Help Standard Manual

Geo Soft di ing. G. Scioldo

Sommario

1Capitolo 1 - Introduzione al programma

Introduzione al programma1

Capitolo 2 - Installazione ed avvio del programma2

Requisiti necessari per l'esecuzione del programma.2

Installazione del programma2

Capitolo 3 - Protezione del programma8

Protezione del programma8

Chiave di protezione su porta USB8

Chiave di protezione su porta parallela9

Capitolo 4 - Uso del programma in rete locale11

Uso del programma in rete11

Capitolo 5 - Aggiornamento del programma12

Aggiornamento del programma mediante procedura automatica12

Frequenza degli aggiornamenti13

Come utilizzare l'aggiornamento automatico13

Capitolo 6 - Interfaccia utente15

Convenzioni15

Interfaccia utente ed introduzione dati15

Interfaccia utente: la barra dei menu ed i menu15

Gestione delle finestre per l'introduzione dati16

Gestione dell'introduzione dei dati mediante tabelle17

Le Finestre di Messaggio18

Help on Line18

Capitolo 7 - Creazione di un nuovo lavoro20

Menu Lavoro20

Comando Nuovo Lavoro20

Comando Apri Lavoro21

Comando Cancella Lavoro22

Comando Configura Stampante22

Capitolo 8 - ISOMAP - Creazione Griglia23

Operazione Creazione Griglia23

Metodi Classici: la Media Pesata23

Metodi Classici: il Kriging24

Metodo della Superficie Polinomiale Limite24

Procedura d'uso25

Menu Edizione - Creazione Griglia25

Comando Edizione Punti25

La finestra di dialogo "Edizione dei punti di misura"25

Comando Parametri Costruzione Griglia26

La finestra di dialogo "Parametri costruzione griglia"26

Esempi27

Comando Schema Maglie Utili29

Menu Calcoli - Creazione Griglia30

Comando Esecuzione Calcoli30

Comando Calcolo Z(X,Y)30

Comando Calcolo Volume30

Menu Stampa30

Comando Parametri31

La finestra di dialogo "Definizione parametri grafici"31

Pulsante 35

Comando Stampa Griglia35

La finestra di anteprima di stampa35

Comando Stampa Sezione36

La finestra di dialogo “Parametri grafici sezione”36

Comando Esporta in formato SLK37

Comando Configura38

Menu Uscita39

Capitolo 9 - ISOMAP - Pendenze40

Operazione Pendenze - ISOMAP40

Procedura d'uso40

Menu Edizione - Pendenze40

Comando Schema Maglie Utili41

Menu Calcoli - Pendenze41

Comando Esecuzione Calcoli41

Comando Calcolo Z(X,Y)41

Comando Calcolo Volume41

Menu Stampa - Pendenze41

Capitolo 10 - ISOMAP - Esposizioni42

Operazione Esposizione - ISOMAP42

Procedura d'uso42

Menu Edizione - Esposizioni42

Comando Schema Maglie Utili42

Menu Calcoli - Esposizioni42

Comando Esecuzione Calcoli43

Comando Calcolo Z(X,Y)43

Comando Calcolo Volume43

Menu Stampa - Esposizioni43

Capitolo 11 - ISOMAP - Differenza griglie44

Operazione Differenza griglie - ISOMAP44

Procedura d'uso44

Menu Edizione - Differenza griglie44

Comando Schema Maglie Utili44

Comando Selezione File Differenza Griglia45

La finestra "Definizione lavoro sottraendo"45

Menu Calcoli - Differenza Griglie45

Comando Esecuzione Calcoli45

Comando Calcolo Z(X,Y)45

Comando Calcolo Volume45

Menu Stampa - Differenza griglie45

Capitolo 12 - ISOMAP - Trasformazioni lineari46

Operazione Trasformazioni Lineari - ISOMAP46

Procedura d'uso46

Menu Edizione - Trasformazioni lineari46

Comando Schema Maglie Utili47

Comando Parametri Trasformazioni Lineari47

La finestra di dialogo "Parametri Trasformazione Lineare"47

Menu Calcoli - Trasformazioni Lineari47

Comando Esecuzione Calcoli47

Comando Calcolo Z(X,Y)47

Comando Calcolo Volume48

Menu Stampa - Trasformazioni Lineari48

Capitolo 13 - ISOMAP - Filtraggio49

Operazione Filtraggio - ISOMAP49

Procedura d'uso49

Menu Edizione - Filtraggio49

Comando Schema Maglie Utili49

Comando Selezione Filtro50

La finestra di dialogo "Selezione Filtro"50

Comando Edizione Filtro50

Menu Calcoli - Filtraggio51

Comando Esecuzione Calcoli51

Comando Calcolo Z(X,Y)51

Comando Calcolo Volume51

Menu Stampa - Filtraggio51

Capitolo 14 - ISOMAP - Duplica Lavoro52

Operazione Duplica Lavoro - ISOMAP52

Procedura d'uso52

Capitolo 15 - ISOMAP - Importazione DTM53

Operazione Importazione DTM - ISOMAP53

Procedura d'uso53

Capitolo 16 - ISOMAP - Importazione file VID54

Operazione Importazione file in formato VID - ISOMAP54

Procedura d'uso54

Capitolo 17 - ISOMAP - Importazione file XYZ55

Operazione Importazione file in formato XYZ - ISOMAP55

Procedura d'uso55

Capitolo 18 - ISOMAP - Importazione file DXF56

Operazione Importazione file in formato DXF - ISOMAP56

Procedura d'uso58

Capitolo 19 - ISOMAP - Importazione file ASC59

Operazione Importazione file in formato ASC - ISOMAP59

Procedura d'uso59

Capitolo 20 - ROTOMAP - Operazione Rotolamento Massi60

Introduzione a ROTOMAP60

Procedura d'uso63

Menu Edizione - Rotolamento Massi64

Comando Schema Maglie Utili64

Comando Parametri Calcolo Rotolamento64

La finestra di dialogo "Parametri rotolamento massi"64

Comando Parametri Geomeccanici Rotolamento66

Comando Posizionamento Punti di Partenza67

La finestra di dialogo "Edizione dei punti di partenza"67

Comando Posizionamento Reti68

La finestra di dialogo "Edizione dei punti di posizionamento delle reti"68

Menu Calcoli - Rotolamento Massi68

Comando Calcolo Scendimenti69

Comando Calcolo Arrivi69

Comando Calcolo Energie Medie70

Comando Calcolo Energie Massime70

Comando Calcolo Tempi Minimi70

Comando Calcolo Altezze Massime70

Comando Calcolo Z(X,Y)70

Comando Calcolo Volume70

Menu Stampa - Rotolamento Massi70

Comando Parametri71

Comando Selezione Tematismi71

La finestra di dialogo "Selezione dei tematismi"71

Comando Stampa Griglia72

Comando Stampa Sezione72

Comando Stampa Scendimenti72

La finestra di dialogo "Parametri per la stampa delle sezioni"73

Comando Esporta in formato SLK74

Comando Configura74

Capitolo 21 - Rotomap, un esempio commentato75

Rotomap, un esempio commentato75

Capitolo 22 - Reported values for coefficients of restitution80

Reported values for coefficients of restitution80

Riferimenti bibliografici82

Capitolo 1 - Introduzione al programma

Introduzione al programma

ISOMAP permette il calcolo e la restituzione grafica in forma di curve di livello di superfici di elevata qualità.

Il programma prevede due tipologie di operazioni: le operazioni "di base" e le operazioni "aggiuntive".

Sono operazioni di base:

· Generazione Griglie \Relate "module18ita.doc!4", "Generazione Griglie" \D2HTargetDefault

· Pendenze medie e Pendenze massime \Relate "module18ita.doc!5", "Pendenze medie e Pendenze massime" \D2HTargetDefault

· Esposizioni \Relate "module18ita.doc!25", "Esposizioni" \D2HTargetDefault

· Differenza di Griglie \Relate "module18ita.doc!27", "Differenza di Griglie" \D2HTargetDefault

· Trasformazione Lineare \Relate "module18ita.doc!22", "Trasformazione Lineare" \D2HTargetDefault

· Filtraggio \Relate "module18ita.doc!23", "Filtraggio" \D2HTargetDefault

Le operazioni aggiuntive sono invece correlate al trattamento di dati idrogeologici (Inquimap) ed alla simulazione del rotolamento massi (Rotomap \Relate "module18ita.doc!29", "Rotomap" \D2HTargetDefault ).

Ciascun lavoro è caratterizzato dall'operazione selezionata. Necessitando ogni operazione di informazioni e dati diversi, il programma modifica, pur mantenendo invariato l'aspetto della barra di menu presente nella prima riga dello schermo, i comandi presenti all'interno di alcuni dei menu in funzione dell'operazione selezionata.

Per rendere più veloce la consultazione, si è quindi deciso di illustrare i menu, il cui contenuto dipende dalla scelta dell'operazione, all'interno del capitolo dedicato all'illustrazione dell'operazione stessa.

Capitolo 2 - Installazione ed avvio del programma

Requisiti necessari per l'esecuzione del programma.

· Processore classe Pentium®

· Microsoft® Windows® 95 OSR 2.0, Windows 98, Windows Millennium, Windows NT®* 4.0 con Service Pack 5 o 6, Windows 2000, Windows XP

· 64 MB di RAM (128 MB raccomandati)

· 100 MB di spazio disponibile su hard-disk

· Lettore CD-ROM

· Stampante: per il corretto funzionamento del programma è indispensabile che sia installata una stampante, anche se non deve necessariamente essere connessa al PC.

Installazione del programma

Per eseguire l'installazione occorre avviare il programma di installazione ROTOMAP32SETUP.EXE dal CD-ROM o dalla cartella in cui esso è stato scaricato.

Premere il pulsante AVANTI per iniziare l'installazione.

Premere il pulsante AVANTI dopo aver letto il contratto di licenza.

Premere il pulsante AVANTI dopo aver letto le istruzioni riportate

Selezionare la cartella in cui deve essere creata la directory ROTOMAP32 e fate click su AVANTI.

Premere il pulsante AVANTI per far creare il gruppo "ROTOMAP32" nel menu Start.

Scegliere se far creare l'icona del programma su Desktop.

Premere il pulsante INSTALLA per proseguire l'installazione …

Terminata l'installazione dei files, premere il pulsante FINE per uscire dall'installazione ed avviare il programma.

Successivamente, per avviare Rotomap32 fate clic sul pulsante Start quindi scegliete dal menu Programmi il gruppo ROTOMAP32 e fate clic su Rotomap32 .

Il programma è automaticamente avviato in italiano.

La lingua utilizzata sarà salvata all'interno del file "LANGUAGE.CFG" presente nella cartella del programma.

Per selezionare una diversa lingua è sufficiente cancellare questo file prima di avviare il programma; così facendo verrà nuovamente proposta la finestra di selezione della lingua.

Capitolo 3 - Protezione del programma

Protezione del programma

Il programma funzionerà solamente se la chiave è collegata alla porta, e se le procedure di installazione sono state eseguite correttamente.

Nel caso in cui la procedura automatica di installazione non andasse a buon fine potete provare ad eseguire manualmente l’installazione dei driver, secondo le procedure descritte in seguito.

Chiave di protezione su porta USB

Avvertenze per l'installazione: poiché la gestione della chiave di protezione richiede l'installazione di un driver che viene copiato in una sotto cartella del programma durante l'installazione, E' NECESSARIO INSTALLARE IL PROGRAMMA PRIMA DI COLLEGARE LA CHIAVE DI PROTEZIONE ALLA PORTA USB.

L’installazione di SmartKey USB nei sistemi Windows XP e Windows 2003 è integrata con la procedura di Installazione Guidata Nuovo Hardware di Windows XP. La procedura per l’installazione è quindi la seguente:

• Installare il programma, il quale provvederà all'installazione dei driver.

• Inserire SmartKey USB nella porta USB del PC.

• Selezionare Avanti della prima finestra di Installazione Guidata Nuovo Hardware.

• Selezionare Fine della seconda finestra di Installazione Guidata Nuovo Hardware.

Nel caso in cui la procedura automatica di installazione non andasse a buon fine (ad esempio perché la chiave hardware è stata collegata prima di aver terminato l'installazione del programma) potete eseguire manualmente l'installazione, utilizzando la seguente procedura:

1.avviate Windows ed effettuate un LOGIN come AMMINISTRATORE

2.selezionate la cartella EUTRON presente nella cartella del programma installato ed avviate il programma SDI.EXE (SmartKey Driver Installer). SDI mette a disposizione tre opzioni per i tre tipi d’installazione e disinstallazione, SmartKey Parallela, SmartKey USB e Global Security System. L’interfaccia grafica di SDI mette a disposizione tre opzioni:

• Installa: installa i driver del tipo selezionato

• Disinstalla: disinstalla i driver del tipo selezionato

• Elimina: disinstalla i driver senza controllare eventuali dipendenze.

3.selezionate la scheda "USB" e fate clic sul pulsante

4.L'avvenuta installazione del driver è segnalata da una finestra: fate clic sul pulsante per uscire. Se l’installazione non andasse a buon fine, SDI apre un pannello “pop-up”in cui mostra dettagliatamente le operazioni che sono fallite e il numero dell’errore del sistema operativo.

Nel caso in cui, collegando la chiave di protezione, il sistema operativo avvii ugualmente la procedura di installazione di un nuovo hardware si dovrà indicare la cartella EUTRON come percorso in cui trovare i driver necessari.

Per ulteriori informazioni sulle chiavi di protezione hardware potete visitare il sito Web http://www.eutron.com

Chiave di protezione su porta parallela

Avvertenze per l'installazione: SmartKey Parallela deve essere inserita prima di accendere il computer e la stampante collegata in cascata. In caso contrario, sia SmartKey Parallela sia la stampante potrebbero non funzionare correttamente.

Il processo di installazione dei driver è normalmente silente, e non richiede nessuna interazione con l’utente.

Su sistemi Windows 95, Windows 98 e Windows Me, la presenza della chiave di protezione su porta parallela è automaticamente determinata dal sistema, e non richiede pertanto informazioni aggiuntive.

Su sistemi Windows NT, Windows 2000 e Windows XP, nel caso in cui la procedura automatica di installazione non andasse a buon fine potete eseguire manualmente l'installazione, utilizzando la seguente procedura:

1.avviate Windows ed effettuate un LOGIN come AMMINISTRATORE

2.selezionate la cartella EUTRON presente nella cartella del programma installato ed avviate il programma SDI.EXE (SmartKey Driver Installer). SDI mette a disposizione tre opzioni per i tre tipi d’installazione e disinstallazione, SmartKey Parallela, SmartKey USB e Global Security System. L’interfaccia grafica di SDI mette a disposizione tre opzioni

• Installa: installa i driver del tipo selezionato

• Disinstalla: disinstalla i driver del tipo selezionato

• Elimina: disinstalla i driver senza controllare eventuali dipendenze.

3.selezionate la scheda "Parallela" e fate clic sul pulsante

4.l'avvenuta installazione del driver è segnalata da una finestra: fate clic sul pulsante per uscire. Se l’installazione non andasse a buon fine, SDI apre un pannello “pop-up”in cui mostra dettagliatamente le operazioni che sono fallite e il numero dell’errore del sistema operativo.

Per ulteriori informazioni sulle chiavi di protezione hardware potete visitare il sito Web http://www.eutron.com

Capitolo 4 - Uso del programma in rete locale

Uso del programma in rete

I programmi possono essere usati in rete locale senza dover necessariamente spostare la chiave hardware da un PC all’altro. È inoltre possibile acquistare licenze multiple per l’utilizzo dei programmi su più postazioni contemporaneamente.

Vengono rispettivamente definiti “Server” l’elaboratore al quale è fisicamente connessa la chiave hardware, e “Client“ gli elaboratori che remotamente richiedono al server l’autorizzazione a funzionare in modalità non dimostrativa.

Il programma deve innanzi tutto essere installato sul Server (compresi i driver della chiave hardware) e su ciascun Client (in modalità dimostrativa).

Sul server deve quindi essere installato il programma di gestione della chiave hardware KEYSERVER.EXE, utilizzando il programma di installazione reperibile sul CD-ROM o sul nostro sito Web all’indirizzo:

http://www.geoandsoft.com/download/KeyServerSetup.exe

Avviato KEYSERVER.EXE comparirà la finestra del programma di gestione della chiave hardware.

Occorre fare clic sul bottone “Create Program Configuration File”, e quindi sfogliare la rete cercando il programma per il quale si vuole abilitare l’utilizzo in rete (a titolo di esempio il percorso potrebbe essere \\COMPUTER03\C\PROGRAMMI\ROTOMAP32\ROTOMAP32.EXE).

Da questo momento, e a condizione che il programma KEYSERVER.EXE sia avviato, il programma ROTOMAP32.EXE installato sul PC “computer03” sarà pienamente operativo.

NOTA: l’utilizzo contemporaneo dei programmi su più postazioni è subordinato all’acquisto di licenze multiple. Diversamente i programmi potranno essere eseguiti in modalità non dimostrativa su di un solo elaboratore alla volta.

Capitolo 5 - Aggiornamento del programma

Aggiornamento del programma mediante procedura automatica

Seguendo una politica commerciale immutata fin dalla fondazione della nostra azienda, gli aggiornamenti dei programmi sono forniti gratuitamente.

Poiché spesso non vengono rilasciati aggiornamenti completi del prodotto, cioè delle nuove versioni, ma vengono apportate continue modifiche, migliorie ed aggiunte, non è sempre indispensabile una reinstallazione del programma.

Nell'ottica di fornire un servizio di supporto puntuale, che permetta ai nostri clienti di mantenere sempre aggiornato il programma acquistato senza costi od aggravi particolari, la GeoSoft ha deciso di automatizzare il download e l'installazione degli aggiornamenti dei programmi, implementando AutoUpdater, un servizio che, accedendo al sito Internet geoandsoft.com individua e scarica i file aggiornati, li installa e sposta i file ormai inutili in una cartella di backup, per consentire eventualmente all'utente di ripristinare la versione precedente.

AutoUpdater può essere eseguito in modalità Interattiva o Automatica. In modalità Interattiva (predefinita) AutoUpdater verifica l'elenco degli aggiornamenti disponibili esclusivamente dietro espressa richiesta dell'utente, che fa clic sul pulsante "Aggiorna".

Per ricevere gli aggiornamenti utilizzando AutoUpdater in modalità Interattiva:

1. Avviate il programma

2. Fate clic sul pulsante "Aggiorna" nella parte inferiore della finestra.

3. Attendete che il programma verifichi quali dei file sono da aggiornare: se sono presenti file più recenti di quelli presenti sul computer locale ne viene visualizzato l'elenco, con la possibilità di scegliere, per ciascun file, se debba essere scaricato o tralasciato. In particolare tutti i file saranno predisposti per essere scaricati, ad eccezione di quelli personalizzabili dall'utente (ad esempio i file di configurazione dei colori) per i quali AutoUpdater, pur rilevando la differenza di data fra il file presente nel sito di aggiornamento ed il file presente sul disco, richiede l'esplicita autorizzazione allo scaricamento.

4. Scegliete i file da scaricare e fate clic sul pulsante " Aggiorna" per scaricarli e installarli.

5. Al termine dell'installazione viene avviato automaticamente il programma.

In modalità Automatica, AutoUpdater verifica la presenza di nuovi aggiornamenti ad ogni avvio del programma. Per impostare la modalità automatica selezionate la casella "Aggiorna ad ogni avvio".

Frequenza degli aggiornamenti

E' preferibile eseguire una verifica della disponibilità di aggiornamenti subito dopo l'installazione del prodotto, soprattutto se si utilizza per l'installazione un CD DEMO.

Una volta che i file sono aggiornati, è consigliabile eseguire regolarmente la verifica degli aggiornamenti del programma, che vengono rilasciati quando necessario.

Come utilizzare l'aggiornamento automatico

Per le procedure di aggiornamento automatico e di attivazione della modalità demo estesa i nostri programmi utilizzano il protocollo HTTP. Nel caso in cui l'elaboratore sia connesso direttamente e permanentemente ad Internet esso si può collegare direttamente al nostro server tramite la porta 80.

Qualora la procedura non abbia successo, occorre probabilmente l'intervento dell'amministratore del sistema, a cui sono dedicate le seguenti note.

· DIALUP (rete fissa, ISDN, BlueTooth ecc.)

La connessione a Internet deve essere stabilita prima di avviare il programma.

· FIREWALL

Sia il programma che si desidera aggiornare, sia il modulo autoupdater3.exe, devono avere il permesso di accedere a Internet. E' possibile che, in presenza di firewall, al primo tentativo di accesso la procedura non venga completata in modo efficace a causa di interferenze e/o timeout dovuti al firewall stesso, si consiglia perciò di abilitare i permessi di accesso in modo permanente ed eventualmente ripetere l'avvio del programma.

· PROXY

Il programma autoupdater3.exe accede al server proxy qualora questo sia stato abilitato per condividere la connettività su una rete locale; ciò può essere controllato verificando da Internet Explorer che in "strumenti>opzioni internet>connessioni>impostazioni LAN" sia abilitata la voce "utilizza un server proxy ...". In alternativa è possibile verificare la configurazione della connettività utilizzando Regedit.exe:

HKEY_CURRENT_USER

Software

Microsoft

Windows

CurrentVersion

Internet Settings

ProxyEnable: 1

ProxyServer: ftp=xxx.xxx.xxx.xxx:21;gopher=...;http=xxx.xxx.xxx.xxx:80

Capitolo 6 - Interfaccia utente

Convenzioni

In questo documento vengono utilizzate alcune convenzioni tipografiche e della tastiera al fine di facilitare il riconoscimento delle informazioni.

Lo stile grassetto è utilizzato per indicare nomi di comandi e relative opzioni. Il testo scritto in grassetto deve pertanto essere digitato esattamente come riportato, sia per quanto riguarda i caratteri che per quanto riguarda gli spazi.

Le parole in corsivo indicano la richiesta di informazioni.

Il carattere MAIUSCOLO indica invece i nomi dei computer, delle stampanti, delle cartelle e dei files.

Interfaccia utente ed introduzione dati

L'interfaccia utente è stata pensata per essere facile e potente con una guida costante, pratica e teorica, che aiuti e guidi l'utilizzatore nella gestione dei programmi senza obbligarlo ad una frequente consultazione dei manuali.

Tutti i comandi sono contenuti all'interno dei menu a tendina presenti nella barra dei menu, selezionabili sia con il mouse sia da tastiera.

La disposizione dei menu, studiata secondo criteri ergonomici, rispetta l'ordine logico delle operazioni inibendo l'accesso alle operazioni successive fino a che non siano stati forniti tutti i dati richiesti nella sezione precedente.

Lo schema dell'interfaccia è conservato per quanto possibile in tutti i programmi di nostra produzione per rendere più semplice il passaggio da un programma all'altro, senza dover imparare comandi e procedure diverse per funzioni simili (come l'inserimento dei dati o la gestione dei files) o dover, all'opposto, utilizzare comandi simili per funzioni diverse.

Esaminiamo ora i componenti generali utilizzati nell'interfaccia utente dei programmi della Geo Soft.

Interfaccia utente: la barra dei menu ed i menu

La barra dei menu gestisce l'accesso a tutti i comandi del programma. La filosofia generale che regola l'uso dei menu ne prevede una disposizione quanto più possibile ergonomica, semplice ed intuitiva.

Per effettuare elaborazioni complete i menu devono (generalmente) essere utilizzati da sinistra a destra, ed in ciascuno di essi i singoli comandi dall'alto in basso seguendo uno schema quanto possibile fisso: definizione del nome del lavoro, introduzione dei dati richiesti ed esecuzione dei calcoli, restituzione grafica in forma di anteprima o di stampa definitiva.

Si noti che i programmi possono disabilitare automaticamente alcuni menu od alcune voci all'interno di questi ultimi allorché l'operazione in oggetto non sia correntemente possibile; esempi tipici sono la disattivazione del menu di calcolo finché non sia stato completato l'inserimento dei dati e la disattivazione del menu di stampa fino a che non siano stati eseguiti i calcoli.

Per scegliere un comando da un menu possono essere seguite le seguenti procedure:

puntare sul menu da attivare e fare clic, quindi puntare sul comando da aprire e fare clic. Qualora non voleste selezionare un comando presente in questo menu, uscite dall'area del menu prima di rilasciare il pulsante del mouse.

Gestione delle finestre per l'introduzione dati

I comandi contenuti all'interno dei menu possono dar luogo ad una azione immediata oppure visualizzare una finestra di dialogo per l'introduzione o la modifica dei diversi set di dati.

Quando una finestra è visibile vengono ignorate tutte le azioni che non si riferiscono alla gestione della finestra stessa; pertanto è necessario chiuderla per riprendere il normale utilizzo del programma.

Nel bordo in alto della finestra è presente la barra del titolo, la quale ricorda sinteticamente la funzione della finestra attiva. Le finestre possono essere riposizionate in una diversa area dello schermo semplicemente trascinando la barra del titolo.

All'interno delle finestre di dialogo vengono impiegati alcuni tipi fondamentali di strumenti d'uso: campi per l'inserimento di dati, liste di selezione e pulsanti di controllo.

I campi per l'inserimento di dati gestiscono l'immissione dei valori e dei testi. Al loro interno sono utilizzabili la maggior parte dei tasti di inserimento e modifica (home, end, ins, canc, ecc.).

Se il campo presenta sul lato destro una freccia rivolta verso il basso significa che possiede un elenco di scelta. Per visualizzare il contenuto dell'elenco e selezionarne un elemento:

fare clic sull'icona quindi fare clic sull'elemento da selezionare

I pulsanti di controllo presenti nelle finestre sono tre:

- salva i dati inseriti e passa alla fase successiva.

- chiude la finestra senza salvare i dati introdotti od eseguire il comando.

- produce una finestra contenente alcune informazioni generali sulla finestra selezionata.

Per utilizzare i pulsanti di controllo:

fare clic sul pulsante

Per l'inserimento e la modifica dei dati all'interno delle finestre si utilizzano i seguenti tasti:

· tab - sposta il cursore nel campo successivo; qualora il cursore fosse posizionato all'interno dell'ultimo campo visibile porta il cursore sul primo pulsante di controllo della finestra. Premendo shift+tab il cursore torna nel campo precedente.

· invio - sposta il cursore nel campo successivo. Se il cursore è posizionato su uno dei pulsanti presenti nella finestra viene eseguito il comando corrispondente.

· backspace - cancella l'ultimo carattere inserito.

· del - cancella il carattere a destra del cursore.

· esc - chiude la finestra senza salvare i valori introdotti od eseguire il comando. È equivalente all'uso del pulsante .

· freccia su / freccia giù - sono utilizzabili nei soli campi multipli, cioè in quei campi in cui è presente un elenco di scelta.

· freccia sinistra / freccia destra - spostano il cursore all'interno del campo.

· home - porta il cursore in testa al campo.

· end - porta il cursore sull'ultima posizione del campo.

Spostando il cursore all'interno dei diversi campi viene proposto nell'apposito spazio, presente nella parte bassa della finestra, un breve testo di spiegazione del dato richiesto.

Qualora il testo esplicativo non sia completamente visibile, può essere visualizzato facendo doppio clic all'interno della zona dedicata all'help.

Gestione dell'introduzione dei dati mediante tabelle

Sono utilizzate per l'introduzione di lunghe sequenze di numeri e/o di testo. I tasti da utilizzare sono i seguenti:

· tab - sposta il cursore sul primo pulsante della finestra; premendo nuovamente il tasto tab il cursore si sposta sui pulsanti successivi.

· shift+tab - porta il cursore sul pulsante precedente.

· invio - sposta il cursore nel campo successivo. Se il cursore è posizionato su uno dei pulsanti presenti nella finestra viene eseguito il comando corrispondente.

· page up - riporta indietro di 15 righe

· page down - porta avanti di 15 righe.

· freccia su - sposta il cursore nel campo soprastante.

· freccia giù - sposta il cursore nel campo sottostante.

· freccia sinistra / freccia destra - spostano il cursore rispettivamente nel campo a sinistra ed a destra di quello in cui è posizionato il cursore.

· backspace - cancella l’ultimo carattere presente nel campo.

· home - porta il cursore all'inizio della riga.

· end - porta il cursore alla fine della riga.

· f2 - porta il contenuto del campo all’interno della cella presente sotto la barra del titolo della finestra, per permetterne una più agevole modifica. In alternativa potete fare doppio clic sul contenuto della cella. Quando lavorate all'interno di questo campo ricordate di premere invio per confermare le modifiche effettuate prima di chiudere la finestra con il pulsante o di spostare il cursore del mouse in un'altra cella.

Le tabelle dispongono inoltre di due pulsanti aggiuntivi:

· - crea una riga vuota prima di quella in cui è posizionato il cursore.

· - cancella la riga in cui è posizionato il cursore.

Spostando il cursore all'interno dei diversi campi viene proposto nell'apposito spazio, presente nella parte bassa della finestra, un breve testo di spiegazione del dato richiesto. Qualora il testo esplicativo non sia completamente visibile, può essere visualizzato facendo doppio clic all'interno della zona dedicata all'help.

Suggerimento importante

Il contenuto delle tabelle può essere importato od esportato da / verso altre applicazioni, quali Microsoft Excel.

Per copiare il contenuto della tabella:

premere la combinazione di tasti ctrl+c. Tutte le informazioni presenti vengono temporaneamente salvate negli Appunti di Windows.

Per incollare il contenuto degli Appunti in una nuova tabella:

premere la combinazione di tasti shift+ins oppure la combinazione di tasti ctrl+v.

Le Finestre di Messaggio

Sono finestre non destinate all'inserimento dei dati ma esclusivamente alla comunicazione di particolari messaggi sullo stato del sistema, quali ad esempio il verificarsi di un errore dovuto ad un uso improprio del programma.

Help on Line

I programmi sono dotati di un potente dispositivo di aiuto costantemente disponibile alla consultazione (Help on Line). È possibile richiedere informazioni e suggerimenti sui comandi o sull'uso del programma utilizzando le seguenti procedure:

1. premendo il tasto funzione f1 dopo aver posizionato il cursore sull’elemento di cui si desidera avere maggiori informazioni.

2. scegliendo Sommario dal menu Help.

3. facendo clic sul pulsante Help presente in ogni finestra.

Capitolo 7 - Creazione di un nuovo lavoro

Menu Lavoro

Questo menu contiene i comandi per l'apertura e la cancellazione del file all'interno del quale vengono archiviate tutte le informazioni relative al progetto in corso nonché il comando per l'attribuzione dell'operazione da eseguire.

I nomi degli ultimi quattro progetti utilizzati vengono riportati nella parte inferiore del menu Lavoro.

Comando Nuovo Lavoro

Permette di aprire un progetto vuoto:

scegliete Nuovo Lavoro dal menu Lavoro facendo clic prima sul nome del menu quindi sul comando Nuovo Lavoro.

Il programma propone la finestra di dialogo “Apri” nella quale dovrete definire il nome del nuovo lavoro.

Per aprire un archivio:

scegliete Nuovo Lavoro dal menu Lavoro facendo clic prima sul nome del menu quindi sul comando Nuovo Lavoro. Digitate nel campo Nome File il nome del file da creare quindi fate clic sul pulsante .

Il nome del file non deve contenere spazi e segni di interpunzione; non è inoltre necessario indicare alcuna estensione in quanto viene aggiunta automaticamente l'estensione ".NFJ": per esempio assegnando il nome "PROVA1" si ottiene un file chiamato "PROVA1.NFJ".

Definito il nome del nuovo lavoro il programma propone la finestra per l'attribuzione dell'operazione da effettuare sui dati che verranno introdotti; il programma non permette l'accesso agli altri menu finché non si è definita l'operazione.

Ad ogni lavoro può essere attribuita una sola operazione che, una volta selezionata, non può più essere modificata. L'esecuzione di più operazioni comporta quindi la creazione di più lavori ai quali devono essere attribuiti nomi diversi.

Con ISOMAP è possibile creare una serie di lavori, ognuno dei quali può usare come "origine" i risultati di lavori precedentemente elaborati: questi lavori sono chiamati nel programma Lavori Origine.

Alcune delle operazioni disponibili - Generazione Griglie \Relate "module18ita.doc!4", "Generazione Griglie" \D2HTargetDefault , Pendenze medie e Pendenze massime \Relate "module18ita.doc!5", "Pendenze medie e Pendenze massime" \D2HTargetDefault , Esposizioni \Relate "module18ita.doc!25", "Esposizioni" \D2HTargetDefault , Differenza di Griglie \Relate "module18ita.doc!27", "Differenza di Griglie" \D2HTargetDefault , Trasformazione Lineare \Relate "module18ita.doc!22", "Trasformazione Lineare" \D2HTargetDefault e Filtraggio \Relate "module18ita.doc!23", "Filtraggio" \D2HTargetDefault - richiedono una successiva fase di elaborazione dei dati; al contrario le operazioni Importazione file ZRE \Relate "module18ita.doc!6", "Importazione file ZRE" \D2HTargetDefault , Importazione file VID \Relate "module18ita.doc!7", "Importazione file VID" \D2HTargetDefault , Importazione file XYZ \Relate "module18ita.doc!8", "Importazione file XYZ" \D2HTargetDefault , Importazione file DXF \Relate "module18ita.doc!9", "Importazione file DXF" \D2HTargetDefault e Importazione file ASC \Relate "module18ita.doc!10", "Importazione file ASC" \D2HTargetDefault , gestiscono l'importazione dei dati a partire da sorgenti preesistenti, e sono quindi equivalenti alla operazione Creazione Griglia, ad eccezione del fatto che quest'ultima prevede l'inserimento manuale dei dati.

All'interno del programma non esiste uno specifico comando per il salvataggio dei dati in quanto essi vengono salvati automaticamente ogni qualvolta vengono effettuate delle modifiche.

Comando Apri Lavoro

Per lavorare con il programma occorre innanzi tutto aprire un archivio, che potrà essere nuovo o già esistente.

Per aprire un archivio:

scegliete Nome Lavoro dal menu Lavoro facendo clic prima sul nome del menu quindi sul comando Nome Lavoro. Digitate nel campo Nome File il nome del file da aprire oppure fate doppio clic sul nome del documento scegliendo fra quelli presenti nell'elenco posto sotto il campo Nome File.

Il nome del file utilizzato è ricordato all'interno della barra del titolo della finestra principale ed all'interno di una apposita finestra richiamabile selezionando il menu Help.

All'interno del programma non esiste uno specifico comando per il salvataggio dei dati in quanto essi vengono salvati automaticamente ogni qualvolta vengono effettuate delle modifiche.

Comando Cancella Lavoro

Permette di eliminare tutti i files collegati ad un lavoro. Prima di utilizzare questo comando occorre quindi essere sicuri di non aver utilizzato le informazioni generate dal lavoro che si desidera cancellare per elaborare un lavoro successivo.

Prima di eseguire la cancellazione il programma chiede che il comando venga confermato.

Comando Configura Stampante

Selezionando questo comando si accede alla finestra di dialogo "Stampa" tramite la quale è possibile verificare e modificare la configurazione della stampante predefinita oppure selezionare una diversa stampante, scegliendo tra quelle installate nel vostro sistema.

Capitolo 8 - ISOMAP - Creazione Griglia

Operazione Creazione Griglia

Il calcolo è basato su due fasi di trattamento, la prima delle quali consiste nella creazione di una griglia regolare a partire da un "seminato" di punti sparsi, la seconda nella ricostruzione delle curve a partire dalla griglia regolare.

La prima fase può essere realizzata attraverso i due noti metodi del reciproco della distanza e del kriging, oppure attraverso un sofisticato algoritmo di interpolazione ed estrapolazione basato sul riconoscimento di un trend regionale di tipo polinomiale.

L'applicazione di un algoritmo a trend polinomiale permette di generare punti esterni al nucleo dei valori rilevati tali da rispettare l'andamento generale della superficie, anche quando questa assume geometrie non approssimabili con un semplice piano.

Questa proprietà è particolarmente preziosa per tutte quelle discipline che richiedono la valutazione di linee di flusso ortogonali alle curve di livello; in questi casi, infatti, i comuni algoritmi di estrapolazione basati su medie pesate (tra cui anche il kriging) possono portare ad errori gravi come la completa inversione della direzione del flusso nelle aree più esterne della mappa.

L'uso di un algoritmo a trend polinomiale per la generazione dei punti necessari a completare il reticolo utilizzato permette inoltre di ottenere una superficie più realistica anche nelle zone interne al nucleo dei punti di misura, in quanto rende la valutazione meno sensibile alla distribuzione spaziale ed alla densità dei valori rilevati.

La griglia a maglie quadrilatere regolari viene poi interpolata con spline bicubiche, ottenendo una superficie intrinsecamente continua e continuamente derivabile ed (al limite) passante per i punti di misura.

L'operazione principale alla base di qualsiasi lavoro eseguito con questo programma è la costruzione della griglia per il calcolo della superficie. La griglia deve essere a maglie quadrate e viene generata, utilizzando uno dei metodi di calcolo proposti dal programma, a partire da un set di terne di valori comunque disposti sull'area in esame. Va da sé che maggiori sono la regolarità e la densità delle stazioni di misura, maggiore è l'affidabilità del risultato finale, indipendentemente dal metodo di calcolo utilizzato. Vediamo ora quali sono i metodi di calcolo proposti.

Metodi Classici: la Media Pesata

I metodi classici per la stima del valore di una variabile spaziale in un determinato punto in funzione di una determinata distribuzione di valori misurati sono basati sull'utilizzo di tecniche correlate all'uso di medie pesate.

La difficoltà consiste, in questi casi, nel determinare il set di pesi da attribuire alle diverse letture per ottenere la stima ottimale. Il metodo più semplice consiste nell'attribuire un peso tanto maggiore quanto più la stazione di misura risulta vicina al punto in cui effettuare la stima. Si usa quindi come peso una funzione in cui la distanza appare al denominatore, cioè, in generale:

Z

'

(

p

)

=

/

(

Z

(

i

)

*

(

1

/

D

(

i

,

p

)

)

)

(

1

/

D

(

i

,

p

)

)

i

=

1

n

i

=

1

n

a

a

å

å

dove:

Z'(p) = valore stimato al punto p

Z(i) = valore misurato al punto i

D(i,p) = distanza tra il punto p e il punto i

alpha = esponente di influenza

n = numero di punti di misura

Le sommatorie vengono di norma estese a tutti i punti di misura, ciononostante è possibile considerare un determinato raggio di influenza ed estendere le sommatorie ai soli punti che si trovano ad una distanza inferiore ad esso.

In questo secondo caso, soprattutto qualora la griglia sia piuttosto fitta ed il numero di stazioni di misura limitato, può darsi il caso che due nodi contigui abbiano entro il proprio raggio di influenza rispettivamente n e n-1 (con n piccolo!) punti di misura: la superficie che si ottiene subisce così una variazione tra i due nodi artificiosamente brusca, in altre parole la superficie che si ottiene risulta intrinsecamente discontinua. Aumentare l'esponente di influenza ha l'effetto di "irrigidire" la superficie nell'intorno delle stazioni di misura; infatti il rapporto tra reciproci di distanze aumenta con l'aumentare di alpha, e quindi l'influenza del punto più vicino diventa decisamente predominante.

Metodi Classici: il Kriging

Il Kriging è un metodo di stima basato su un approccio statistico piuttosto che non puramente geometrico.

Il principio generale consiste nell'analisi delle letture effettuate e nella costruzione di un semivariogramma G(D) esprimendo quindi la varianza delle differenze tra le letture stesse in funzione della loro reciproca distanza D.

In particolare il modello di semivariogramma da noi elaborato è caratterizzato dall'annullamento della varianza nell'origine e da un andamento lognormale nella restante parte del grafico.

Una volta definito il semivariogramma si procede a definire il set di pesi L(i) che consentono la stima

Z

'

(

p

)

=

(

Z

(

i

)

*

L

(

i

)

)

i

=

1

n

å

dove:

Z'(p) = valore stimato al punto p

Z(i) = valore misurato al punto i

n = numero di punti di misura

Tale set di pesi deve ovviamente possedere la proprietà

L

(

i

)

=

1

å

e garantire la minimizzazione dell'espressione generale che rappresenta la varianza dell'errore associato alla stima relativa al punto p

2

*

(

L

(

i

)

*

G

(

D

(

i

,

p

)

)

-

g

(

D

(

p

,

p

)

)

i

=

1

n

-

(

(

L

(

i

)

*

L

(

j

)

*

G

(

D

(

i

,

j

)

)

)

)

j

=

1

n

i

=

1

n

å

å

å

2

*

(

L

(

i

)

*

G

(

D

(

i

,

p

)

)

-

g

(

D

(

p

,

p

)

)

i

=

1

n

-

(

(

L

(

i

)

*

L

(

j

)

*

G

(

D

(

i

,

j

)

)

)

)

j

=

1

n

i

=

1

n

å

å

å

in cui:

G(D(x,y)) = varianza media associata alla distanza tra i punti x ed y

n = numero di punti di misura

Tale minimizzazione viene ottenuta con la tecnica dei minimi vincolati di Lagrange, attraverso la soluzione di un sistema di n+1 equazioni lineari.

Metodo della Superficie Polinomiale Limite

Uno dei problemi più spinosi, legato all'utilizzo delle metodologie precedentemente descritte, è l'impossibilità da parte di tali metodologie di generare valori al di fuori dell'intervallo definito dai valori minimo e massimo delle letture effettivamente eseguite. Tale problema si riflette quindi nella completa impossibilità di estrapolare in modo significativo una superficie oltre l'area effettivamente coperta dalle letture.

Le applicazioni idrogeologiche basate sul trattamento di grandezze legate alle derivate parziali della superficie (gradienti), sono estremamente sensibili ad irregolarità anche piccole della geometria della piezometrica; il problema illustrato ha, come diretta conseguenza, una fortissima deformazione delle linee di flusso sul contorno (ed in particolare a valle ed a monte dei valori minimi e massimi) che in taluni casi può giungere persino alla completa inversione della direzione di flusso.

Per questo motivo si è adottato un algoritmo più sofisticato basato sull'uso di uno stimatore ausiliario di tipo polinomiale Z"(i) in grado di rappresentare l'andamento regionale della variabile in esame.

La stima assume perciò la forma

Z

'

(

p

)

=

/

(

Z

"

(

i

)

*

(

1

/

D

(

i

,

p

)

)

)

(

1

/

D

(

i

,

p

)

)

i

=

1

n

i

=

1

n

a

a

å

å

dove:

Z'(p) = valore stimato al punto p

Z"(i) = valore stimato in funzione del valore assunto al punto i

D(i,p) = distanza tra il punto p e il punto i

alpha = esponente di influenza

n = numero di punti di misura

Procedura d'uso

· Selezionare il comando “Nuovo Lavoro” dal menu “Lavoro”

· Attribuire un nuovo nome al lavoro

· Selezionare “Generazione Griglia” nella finestra “Operazioni”

· Usare il comando “Edizione Punti” del menu “Edizione” per inserire i punti di misura

· Usare il comando “Parametri Griglia” del menu “Edizione” per scegliere la metodologia di calcolo della griglia

· Selezionare il menu “Calcoli” dalla barra dei menu

Menu Edizione - Creazione Griglia

È il menu che gestisce l'introduzione e la modifica dei dati di ingresso necessari per l'esecuzione dell'operazione.

Comando Edizione Punti

Permette l'inserimento e la modifica dei valori di lettura delle stazioni di misura.

La finestra di dialogo "Edizione dei punti di misura"

Nella finestra di dialogo "Edizione dei punti di misura" devono essere introdotti:

· Coordinate X e Y: le coordinate planimetriche dei punti devono essere introdotte in metri a partire da un'origine arbitraria.

· Quota - è la quota o la grandezza fisica da rappresentare.

· Stazione - è un descrittore alfanumerico per il riconoscimento della stazione di misura; è l'unico dato della quadrupla richiesta ad essere facoltativo. Per un miglior risultato in fase di stampa è preferibile che il nome sia estremamente breve. Qualora il nome della stazione di misura inizi con il carattere @ il valore del punto verrà utilizzato in fase di calcolo ma non verrà rappresentato durante la stampa: questo accorgimento può risultare utile per forzare l'andamento della superficie all'interno di zone di cui sia nota la geometria pur non possedendo letture precise. Al contrario, attribuendo al punto un nome iniziante con in carattere #, esso verrà rappresentato in fase di stampa ma non utilizzato durante la fase di calcolo: un accorgimento utile per riportare all'interno della carta punti di riferimento o per far sì che vengano disegnati punti la cui importanza è però ridotta e che pertanto non si ritiene necessario far utilizzare nel ricalcolo della superficie.

È importante osservare che il programma utilizza la notazione americana e pertanto occorre utilizzare il punto come separatore dei valori decimali.

Comando Parametri Costruzione Griglia

Permette la definizione dei parametri per la generazione della griglia. La griglia è una entità ottenuta suddividendo il territorio in maglie regolari e quadrilatere; è caratterizzata dai valori che la superficie assume a ciascun nodo, valori che possono rappresentare la quota o qualunque altra grandezza fisica. Il programma propone alcune indicazioni relative ai parametri da utilizzarsi per la costruzione; è comunque preferibile che questi vengano sempre controllati dall'operatore, in particolare eseguendo delle verifiche di prima fase sui parametri definiti utilizzando, anziché la rappresentazione planimetrica, la vista tridimensionale della superficie. Quest'ultima, infatti, oltre ad essere prodotta più velocemente, evidenzia immediatamente le irregolarità sistematiche dovute all'uso di un algoritmo non perfettamente adeguato, come la costruzione di picchi e piani.

La finestra di dialogo "Parametri costruzione griglia"

Nella finestra di dialogo "Parametri costruzione griglia" vengono richiesti:

· Algoritmo di calcolo: il ricalcolo della superficie potrà essere effettuato utilizzando il Kriging od il metodo della superficie polinomiale limite (che permette di utilizzare, come sottocaso, il metodo della media pesata rispetto al reciproco delle distanze).

· Ordine della superficie polinomiale limite: la superficie polinomiale limite è una superficie calcolata matematicamente per rappresentare il piano di best fitting dell'andamento regionale dei dati. La scelta dell'ordine del polinomio da utilizzare può risultare leggermente ostica alle prime elaborazioni: ecco quindi alcuni consigli su come effettuare la scelta. Innanzi tutto possiamo così approssimare il criterio di selezione dell'ordine del polinomio: l'ordine della superficie utilizzata dipende dal numero di piani che ne approssimano l'andamento; ad esempio il versante di una montagna sarà normalmente approssimato al meglio dalla superficie di ordine uno, per la rappresentazione di una vallata con i due versanti sarà normalmente utilizzata una superficie di secondo ordine e così via. La superficie di ordine zero è utilizzabile sia in caso di andamento suborizzontale che in caso di superfici talmente complesse da non poter essere rappresentate dalla superficie polinomiale del terzo ordine. Una superficie di ordine zero rappresenta il piano medio, cioè un piano posto orizzontalmente ad una quota pari al valore medio delle quote presenti. È utilizzabile qualora l'andamento dei punti sia suborizzontale, con massimi e minimi localizzati, od anche quando non sia riconoscibile un gradiente medio. N.B.: coincide con il metodo della media pesata rispetto ad una potenza del reciproco. Una superficie di ordine uno è la superficie che normalmente approssima al meglio i casi in cui sia riconoscibile un gradiente pressoché costante; In altre parole è da utilizzarsi quando le curve di livello sono pressoché parallele e rettilinee. Gli ordini superiori sono da utilizzarsi per casi di superfici aventi un andamento regionale più complesso. Brevemente possiamo dire che si utilizza una superficie del secondo ordine quando le curve di livello descrivono delle U parallele mentre una superficie del terzo ordine si usa normalmente quando le curve di livello descrivono delle S parallele. Si noti che estrapolando le superfici di ordine superiore al primo possono presentarsi sul contorno della griglia aumenti di pendenza accentuati.

· Lunghezza del lato delle maglie: la lunghezza, da definirsi in metri, deve essere tale da non superare nelle due direzioni i 500 nodi.

· Raggio limite d'influenza: è il raggio, da definirsi in metri, entro cui vengono presi in considerazione i punti per il calcolo dei nodi mancanti della griglia. Utilizzando superfici polinomiali dal primo al terzo ordine è di norma conveniente indicare un raggio decisamente superiore alle dimensioni della griglia, così che vengano trattati sempre tutti i punti di misura; diversamente la griglia che si ottiene risulta intrinsecamente discontinua. Una griglia con maglie infinitesime presenterebbe salti netti sulle linee di passaggio tra aree influenzate da punti omogenei. Utilizzando una superficie polinomiale di ordine zero può al contrario risultare utile che il programma non tenga conto contemporaneamente di tutti i punti di misura ma che consideri solo quelli compresi entro il cerchio definito dal raggio imposto, suddividendo così ciclicamente la zona in esame in tante aree con valori medi localizzati.

· Esponente: è l'esponente del reciproco della distanza dei nodi della griglia dai punti utilizzati nel calcolo. Questo parametro definisce l'influenza dei valori misurati sull'area circostante; definendo un valore piccolo tenderanno a formarsi dei picchi in corrispondenza dei punti di misura, utilizzando un valore grande si avranno in tali punti tratti piani con tendenza a passare bruscamente a piani diversi nel passare dall'area d'influenza di un punto di misura ad un altro. Di norma danno buoni risultati valori compresi tra 4 e 6.

· Coordinata X minima: insieme all'ordinata del lato inferiore definisce le coordinate del limite in basso a sinistra della zona da trattare.

· Coordinata X massima: insieme all'ordinata del lato superiore definisce le coordinate del limite in alto a destra della zona da trattare.

· Coordinata Y minima: insieme all'ascissa del lato sinistro definisce le coordinate del limite in basso a sinistra della zona da trattare.

· Coordinata Y massima: insieme all'ascissa del lato destro definisce le coordinate del limite in alto a destra della griglia della zona da trattare.

Esempi

I punti utilizzati per le prove sono stati rilevati tracciando una griglia regolare su di una cartina, mentre la superficie polinomiale utilizzata è del primo ordine. Utilizzando un set di punti rilevati con tanta regolarità diventa irrilevante il valore dell'esponente utilizzato, in quanto il programma non deve eseguire il ricalcolo della griglia, corrispondendo ad ogni nodo un valore noto. La figura 1 mostra il risultato ottenuto.

figura 1

Per la realizzazione delle figure 2, 3, 4 e 5 si è proceduto invece ad infittire la griglia, dimezzando la lunghezza del lato delle maglie e imponendo come esponente del reciproco della distanza dei nodi dai punti rilevati i valori 1, 2, 4, 8. Possiamo così notare quanto diventi influente tale valore per l'attribuzione dei valori ai nodi ricalcolati.

L'effetto della scelta dell'esponente è stato qui enfatizzato, oltre che dall'uso di una griglia particolarmente fitta in un caso in cui, per il metodo stesso di rilevamento dei punti, non era assolutamente necessario apportare alcuna modifica, anche dalla selezione di una superficie di ordine polinomiale basso (ordine 1) e di un passo molto fitto nel tracciamento delle curve.

figura 2

figura 3

Un esponente troppo basso (figg. 2 e 3) causa, infatti, la formazione di picchi ed avvallamenti in prossimità dei nodi in quanto le formule utilizzate per l'interpolazione tendono a riportare i valori ricalcolati alla superficie di best fitting appena ci si allontana dai punti noti.

Un esponente troppo alto (figg. 4 e 5), pur essendo preferibile, porta ad un caso opposto, in altre parole alla costruzione di zone quadrangolari piane.

figura 4

figura 5

Nella figura 6, ottenuta utilizzando esponente 3, pur essendo ancora visibile la tendenza alla formazione di picchi e quadrati piani, dovuta soprattutto alla scelta di parametri non adatti (passo delle curve troppo fitto, superficie polinomiale di ordine troppo basso), si ha un risultato che minimizza la rilevanza di entrambi i difetti.

figura 6

Comando Schema Maglie Utili

Il comando Schema Maglie Utili permette di nascondere alcune maglie della griglia. Selezionandolo viene disegnata una griglia di colore verde nella quale, secondo l'impostazione di default, tutte le maglie sono attive.

Vediamo quindi come eseguire la disattivazione delle maglie. Sul lato destro dello schermo sono riportati i comandi per la gestione della finestra:

· /: facendo clic su questi due campi si seleziona la modalità di lavoro del mouse. Scegliendo il programma lavora in modalità "inserimento", rendendo attive le maglie su cui si fa clic con il mouse. Scegliendo il programma lavora in modalità "cancellazione", disattivando le maglie su cui si fa clic con il mouse. Le maglie disattivate vengono campite in rosso.

Suggerimento Importante

Tenendo premuto il tasto sinistro e trascinando il mouse sulla griglia è possibile effettuare una selezione continua (multipla) di maglie. Terminata la fase di selezione, facendo clic con il tasto destro viene attivata (o disattivata, a seconda la modalità di lavoro selezionata) tutta l'area delimitata dalla linea di maglie selezionate.

· : annulla l'ultima modifica apportata.

· : salva le modifiche apportate e passa alla fase successiva.

· : chiude la finestra senza salvare i dati introdotti od eseguire il comando.

Menu Calcoli - Creazione Griglia

Tramite questo menu viene eseguito il calcolo della superficie.

Comando Esecuzione Calcoli

Selezionando questo comando il programma esegue il ricalcolo della griglia utilizzando l'algoritmo di interpolazione ed estrapolazione selezionato.

Comando Calcolo Z(X,Y)

Selezionando questo comando è possibile visualizzare la "z" relativa ad un qualunque punto della zona trattata. Il programma propone la finestra di dialogo "Calcolo Z(X,Y)": introducete le coordinate del punto da calcolare e fate clic sul pulsante .

Il programma esegue l'elaborazione e riporta il risultato ottenuto nel campo "Z".

Comando Calcolo Volume

Selezionando questo comando il programma esegue il calcolo del volume totale della griglia ricalcolata e lo riporta in una finestra di messaggio.

Menu Stampa

Il menu Stampa effettua la gestione della rappresentazione grafica della planimetria, della vista tridimensionale e della vista prospettica.

Comando Parametri

Selezionando questo comando viene presentata la finestra di dialogo "Definizione parametri grafici".

La finestra di dialogo "Definizione parametri grafici"

La finestra di dialogo "Definizione parametri grafici" gestisce l’inserimento di una parte delle impostazioni generali della stampa. Per ulteriori informazioni si veda il comando Configura di questo stesso menu.

· Planimetria, Vista prospettica, Prospettiva griglia: permettono la selezione della tipologia di rappresentazione dei dati.

La finestra dispone di tre pulsanti che permettono di visualizzare ciclicamente le diverse schede che contengono le impostazioni grafiche:

· Pulsante : facendo clic su questo pulsante si accede alla scheda “Parametri geometrici” nella quale si introducono:

· Scala: è la scala di rappresentazione grafica che verrà utilizzata per gli elaborati. È da intendersi come denominatore del rapporto 1:...

· Passo curve di livello quotate: è la differenza di quota fra due curve quotate. Occorre ricordare che il numero di curve rappresentate è inversamente proporzionale al passo indicato. Un passo troppo fitto rallenta quindi la rappresentazione.

· Passo curve di livello non quotate: è la differenza di quota fra due curve continue. Occorre ricordare che il numero di curve rappresentate è inversamente proporzionale al passo indicato. Un passo troppo fitto rallenta quindi la rappresentazione.

· Grado di arrotondamento: rappresenta il numero di elementi in cui il lato di ogni maglia viene suddiviso per la rappresentazione delle isolinee; maggiore è il numero di segmenti migliore sarà il risultato grafico. L'uso di un valore alto comporta però un aumento del tempo di elaborazione e dell'occupazione di spazio sul disco, proporzionale al quadrato del numero di segmenti. Utilizzando al contrario un valore basso, le curve tracciate saranno delle spezzate. Il valore 1 è comunque particolarmente veloce, in quanto basato su un algoritmo semplificato. Il numero di segmenti può variare da uno a nove.

· Coordinata Z minima da rappresentare: definisce il valore di soglia minimo da utilizzare nella rappresentazione delle isolinee. Questo parametro può essere particolarmente utile nel tracciamento di curve di isoconcentrazione in cui non è ovviamente sensata la rappresentazione di valori negativi. Il range definito dai valori minimo e massimo è di tipo aperto.

· Coordinata Z massima da rappresentare: definisce il valore di soglia massimo da utilizzare nella rappresentazione delle isolinee. La possibilità di definire dei valori di soglia è utile per eliminare la rappresentazione di valori troppo elevati, ad esempio le frange esterne di estrapolazione polinomiale.

· Intorno di zero da escludere: questo parametro permette di indicare il range di valori, intorno allo zero, che non devono essere rappresentati. La possibilità di definire questo parametro permette di eliminare, ad esempio, la rappresentazione del rumore di fondo dovuto al filtraggio o ad errori di approssimazione ed arrotondamento nel trattamento di dati magnetometrici e gravimetrici. Il range definito è di tipo aperto.

· Fattore stiramento verticale: permette di evidenziare, variando la scala di rappresentazione, le anomalie presenti nella topografia. Non è utilizzabile nella Planimetria.

· Distanza del punto di vista: usato nella sola Vista Prospettica, definisce la distanza assoluta (in metri) tra il punto di vista ed il centro della griglia. Questo parametro non è efficace nella Prospettiva Griglia che utilizza un punto di vista posto a distanza infinita.

· Coordinate X, Y Z del vettore vista: definiscono la direzione del vettore del punto di vista a partire dal centro della griglia. Il programma non tiene conto della distanza ma esclusivamente della direzione. È utilizzato nella Vista Prospettica e nella Prospettiva Griglia.

· Coordinate X, Y, Z del vettore luce: definiscono la direzione della sorgente luminosa a partire dal centro della griglia. Nel caso in cui la terza coordinata sia uguale a zero non sarà aggiunto alcun effetto luminoso. Questo parametro è utilizzabile nella Planimetria e nella Vista Prospettica.

· Punti di misura: gestisce l'inserimento della rappresentazione delle stazioni di misura. Le possibili tipologie di rappresentazione delle stazioni sono: Posizionamento (la sola crocetta), Nome punti (la crocetta con il nome della stazione, nome che deve essere stato definito in fase di inserimento dei punti), Valore punti (la crocetta quotata), Non rappresentati.

· Pulsante - facendo clic su questo pulsante si accede alla scheda “Vettori e titoli” nella quale si introducono:

· Vettori di flusso: gestisce l'inserimento opzionale dei vettori di flusso, rappresentati da frecce orientate centrate su ogni nodo della griglia. Le scelte proposte sono: Non rappresentati - non viene tracciato alcun tipo di vettore; Direzione - vengono tracciati i versori rappresentativi della direzione di flusso; essi hanno lunghezza costante e sono posizionati sui nodi della griglia secondo il passo indicato; Velocità - vengono tracciati i vettori della velocità darcyana rappresentati da segmenti orientati di lunghezza proporzionale al prodotto del gradiente per il valore della permeabilità; Gradiente - i vettori di flusso sono rappresentati con frecce orientate secondo la direzione di massima pendenza e di lunghezza proporzionale al gradiente della superficie. Questi tre sistemi permettono di ottenere la copertura completa delle direzioni e dell'intensità del flusso, facilitando il tracciamento manuale delle linee di flusso e delle linee spartiacque. Per ottenere un buon effetto grafico è preferibile non richiedere il tracciamento dei vettori di gradiente qualora si stiano trattando aree aventi piccole zone a permeabilità bassa o nulla (ad esempio dovute alla presenza di una barriera impermeabile): in questo caso, infatti, si creano zone aventi gradiente elevato e pertanto i vettori (essendo proporzionali al valore del potenziale idraulico rapportato al vettore di lunghezza massima) renderebbero illeggibile il grafico in quell'area mentre risulterebbero insignificanti nella restante area trattata.

· Passo rappresentazione vettori: permette di definire la frequenza di tracciamento dei vettori, qualunque opzione si sia scelta nel campo precedente. Ad esempio definendo una frequenza pari a 3 verrà tracciato un vettore ogni tre nodi.

· Rapporto lunghezza vettori / larghezza maglia: il rapporto tra il valore definito in questo campo ed il vettore di lunghezza massima definisce un fattore di scala, al quale verranno rapportate le lunghezze dei vettori. La massima lunghezza (o unità) dei vettori è pari, per default, alla larghezza della maglia. È normalmente consigliabile definire come lunghezza massima dei vettori un valore inferiore al prodotto del passo scelto per la larghezza delle maglie.

· Linee - il tracciamento delle linee di flusso richiede la definizione degli estremi di un immaginario segmento lungo il quale avverrà il passaggio delle linee (X,Y primo punto, X,Y secondo punto) ed il numero di punti di passaggio lungo tale segmento (Numero linee), equispaziati tra gli estremi precedentemente introdotti.

· Titoli: è previsto un massimo di quattro linee di titoli, l'introduzione delle quali non è obbligatoria.

· Didascalia legenda: nel caso in cui la Planimetria o la Vista Prospettica siano rappresentate mediante aree di colore verrà automaticamente stampata una legenda. In questo campo è possibile introdurre un titolo per descrivere la grandezza rappresentata.

· Selettore della legenda: deselezionando il campo a fianco della didascalia, il programma non stamperà la legenda dei colori; questa opzione può risultare utile nel caso in cui si debbano produrre output grafici da utilizzare con altri programmi, ad esempio GIS.

· Pulsante - per la stampa degli elaborati il programma propone diverse opzioni di configurazione dei colori. Facendo clic su questo pulsante si accede alla scheda “Selezione colori” nella quale si definiscono:

· Numero colori non superiore a: il programma determina automaticamente il passo di rappresentazione ottimale delle isolinee, utilizzando multipli di 1.0En, 2.0En e 5.0En. Definendo un valore per il parametro "Numero colori non superiore a" il programma sarà forzato a scegliere un passo delle curve che produca un numero di isolinee (ed un range di colori) minore di tale valore.

· Pulsante "Riassegna intervalli": facendo clic su questo pulsante il programma ricalcola il passo di rappresentazione delle isolinee in funzione del parametro "Numero colori non superiore a".

· Tipo Scala: la distribuzione delle gradazioni di colore può essere organizzata usando diverse tipologie di scale di colori: lineare, lineare inversa, logaritmica, logaritmica inversa, quadratica e quadratica inversa.

· Tipo Colore: ciascuna delle scale di colore proposte potrà essere visualizzata utilizzando uno dei colori presenti in questo campo: Bianco e Nero, Rosso, Verde, Blu, Multicolore, Random. Utilizzando l'opzione Bianco e nero si otterranno gradazioni di grigio; utilizzando Rosso, Verde o Blu si otterranno, se non diversamente definito, delle sfumature del colore scelto verso il bianco; utilizzando l'opzione Multicolore il programma utilizzerà, se non diversamente indicato, una scala dal viola al rosso; utilizzando infine l'opzione Random verrà prodotta dal programma una sequenza di colori casuale.

· Disattiva stampa aree a colori: selezionando questa opzione il programma disegna esclusivamente le curve di livello.

· Sfumatura da R/G/B verso il nero: selezionando questa opzione si otterranno, se il Tipo colore scelto è il Rosso, il Verde od il Blu, delle sfumature del colore scelto verso il nero anziché verso il bianco.

· Disattiva stampa curve di livello: selezionando questa opzione il programma non riporterà del grafico le curve di livello ma solo le aree a colori.

· Elimina colore viola dal multicolore: selezionato questa opzione si potrà scegliere, se il Tipo Colore è il Multicolore, se eliminare o lasciare il colore viola nella scala di colori generata dal programma; nel primo caso si otterrà una scala di colori dal blu al rosso, nel secondo dal viola al rosso.

· Usa colori assegnati manualmente: selezionando questa opzione si potranno scegliere manualmente i colori da utilizzare nella colorazione delle aree tra due curve adiacenti. Per definire i colori e gli intervalli fate clic sul pulsante .

· Pulsante - se il numero di intervalli di colore è minore di 21, facendo clic su questo pulsante il programma apre la finestra "Assegnazione manuale dei colori" e vi copia la selezione dei colori corrente; diversamente l'opzione non è attiva.

Pulsante

· Pulsante - facendo clic su questo pulsante si accede alla relativa finestra, tramite la quale possono essere definiti manualmente dei profili di colore personalizzati, inserendo nella colonna Estremi Intervalli i passi delle curve ed assegnando a ciascun intervallo un preciso colore. Ognuna di queste configurazioni può essere salvata come profilo colore personalizzato.

Per modificare un colore fate doppio clic sul campo della colonna Colore e scegliete della finestra Colori il nuovo colore da assegnare l'intervallo.

Ogni qualvolta sia stato definito e confermato un set di colori questo sarà utilizzato come profilo colore di default per le stampe con definizione manuale dei colori. Questa selezione dei colori sarà utilizzata ogni volta in cui sarà selezionata l'opzione Usa colori assegnati manualmente, a meno che non sia caricato o salvato un differente profilo di colori; in questo caso, il profilo colore di default sarà sovrascritto ed il profilo selezionato (salvato o caricato) sarà permanentemente associato al corrente progetto, indipendentemente dalla configurazione manuale dei colori di default.

· Pulsante : se il numero di intervalli di colore è minore di 21, il programma propone come base per il nuovo profilo colore gli intervalli ed i colori che ricava dalle impostazioni della finestra di dialogo "Definizione scala colori". Diversamente tutti i campi saranno vuoti.

· Pulsante : permette di richiamare un profilo di colore precedentemente salvato; in questo modo il profilo colore caricato sarà associato al lavoro in modo permanente.

· Pulsante : permette di salvare su disco il profilo colore definito, che potrà anche essere utilizzato per la stampa di altri lavori. Il profilo colore salvato sarà associato al lavoro in modo permanente.

Comando Stampa Griglia

Selezionando questo comando viene disegnata nell'apposita finestra la superficie calcolata, che potrà quindi essere stampato od esportata in differenti formati.

La finestra di anteprima di stampa

Nella finestra di anteprima di stampa, visualizzata lungo la parte superiore della finestra al posto della barra dei menu, è presente la barra degli strumenti. Essa consente di accedere rapidamente con il mouse ai diversi comandi. Per selezionare uno dei comandi in essa contenuti fate clic sull'icona corrispondente.

La barra degli strumenti dispone dei seguenti comandi:

-Zoom +: facendo clic sulla prima icona si attiva la funzione Zoom, utilizzabile solo con il mouse, che permette di ingrandire parte del grafico. La funzione resta attiva fino a che non viene selezionata l'icona Zoom -. Per ingrandire una parte del grafico:

fate clic sull'icona quindi selezionate la zona da ingrandire facendo clic nel punto di inizio della finestra di ingrandimento e trascinando il mouse fino a che il rettangolo che delimita la zona da ingrandire non contiene tutti gli elementi desiderati. A questo punto, lasciate il pulsante. Nota: Data la bassa risoluzione dello schermo, i testi possono apparire leggermente differenti in funzione del livello di zoom. Questo non ha alcun effetto sulla qualità di stampa degli output finali.

-Zoom -: facendo clic sulla seconda icona il grafico viene riportato alla dimensione originale.

-Frecce: facendo clic sulle icone a forma di freccia dopo aver attivato l'opzione "Zoom +" si scorre il grafico presente sullo schermo.

-Stampa: facendo clic su questa icona il grafico viene inviato alla stampante predefinita.

-Stampa ridimensionato: facendo clic su questa icona il grafico viene inviato alla stampante predefinita, automaticamente ridimensionato in modo da poter essere stampato in un unico foglio.

-Creazione DXF: facendo clic su questa icona si accede ad una finestra di dialogo tramite la quale è possibile assegnare il nome al file in formato DXF, di default uguale al nome del file di dati.

-Creazione EMF (W): facendo clic su questa icona si accede ad una finestra di dialogo tramite la quale è possibile assegnare il nome al file in formato EMF (Enhanced Windows Metafile) - compatibile con i filtri di importazione di Microsoft Word.

· Creazione EMF (D): facendo clic su questa icona si accede ad una finestra di dialogo tramite la quale è possibile assegnare il nome al file in formato EMF (Enhanced Windows Metafile) - compatibile con i filtri di importazione di Corel Draw. Si noti che Coreldraw non importa nella scala corretta i file EMF con dimensioni superiori ai 32 cm. Nel caso in cui si debbano importare elaborati di lunghezza superiore occorrerà utilizzare la seguente procedura:

- produrre il file EMF;

- verificare il valore di scala che il programma scrive nel file "EMFSCALE.LOG" presente nella cartella RTOMAP32;

- importare in CorelDraw l'immagine EMF creata con il programma;

- modificare la dimensione dell'immagine, utilizzando il comando Scala, della percentuale indicata nel file "EMFSCALE.LOG"

· Creazione BMP: facendo clic su questa icona si accede ad una finestra di dialogo tramite la quale è possibile assegnare il nome al file in formato BMP.

· Creazione GIF: facendo clic su questa icona si accede ad una finestra di dialogo tramite la quale è possibile assegnare il nome al file in formato GIF.

· Creazione JPG: facendo clic su questa icona si accede ad una finestra di dialogo tramite la quale è possibile assegnare il nome al file in formato JPG.

-Uscita: facendo clic su questa icona si chiude la finestra e si torna al programma.

Comando Stampa Sezione

Selezionando questo comando viene proposta una finestra nella quale potrà essere configurato l'output grafico delle sezioni verticali di terreno.

Per maggiori informazioni: "La finestra di anteprima di stampa \Relate "module18ita.doc!30", "La finestra di anteprima di stampa" \D2HTargetDefault "

La finestra di dialogo “Parametri grafici sezione”

Tramite questa finestra si definiscono le linee lungo le quali saranno calcolate e stampate le sezioni verticali del terreno. I parametri richiesti sono:

· Passo di calcolo punti: è la distanza tra due punti adiacenti calcolati [m].

· Quota piano di riferimento: da esprimersi in metri.

· Scala Orizzontale: scala orizzontale di rappresentazione dell'output grafico.

· Scala Verticale: scala verticale di rappresentazione dell'output grafico. Le scale sono separate per permettere un fattore di stiramento verticale.

· Ascisse ed Ordinate: coordinate planimetriche X e Y dei nodi delle spezzate, a partire dall'origine arbitraria usata nella creazione della griglia, lungo le quali sono allineati i punti calcolati.

· : la sezione viene visualizzata nella finestra di anteprima di stampa.

· : termina l'operazione corrente senza eseguire il comando.

Comando Esporta in formato SLK

Selezionando questo comando viene proposta una finestra per la selezione della tipologia di informazioni da esportare in formato SLK, compatibile con Microsoft Excel ed altri fogli di calcolo.

Facendo clic sull'icona all'inizio della riga è possibile selezionare la tipologia di informazioni da esportare in formato SLK. Le tipologie disponibili sono:

· Topografia: tabella delle quote del terreno.

· Frequenza dei punti di arresto: tabella della distribuzione delle frequenze dei punti di arrivo. La distribuzione è espressa in arrivi per metro quadro per milioni di scendimenti.

· Tempi minimi di percorrenza: tabella dei tempi minimi di percorrenza dei blocchi.

· Altezze massime: tabella delle altezze massime dei rimbalzi.

· Energie medie: tabella della distribuzione delle energie medie (v2/2).

· Energie massime: tabella della distribuzione delle energie massime (v2/2).

· Parametri geomeccanici: tabella dei coefficienti di restituzione energetica normale e tangenziale e del coefficiente di attrito di roto-scivolamento.

· Statistiche attraversamento reti: tabella contenente le principali informazioni circa gli scendimenti che hanno in qualche modo interagito con le reti di protezione.

Comando Configura

Tramite questo comando si definiscono gli attributi con cui vengono disegnati i diversi oggetti degli output, attributi che vengono utilizzati sia a video sia in fase di stampa.

Vediamo come associare a ciascun oggetto configurabile un colore, uno spessore di linea ed un set di caratteri:

· fate clic sull'oggetto da configurare (eventualmente utilizzando la barra di scorrimento per scorrere l'intera lista)

· nella sezione "Colori" fate clic sul colore da associare all'oggetto selezionato. Scegliendo l'opzione "Non disegnato" esso non sarà riportato negli output grafici

· nel caso in cui l'oggetto contenga del testo, si potrà scegliere il tipo di carattere dalla lista dei font (eventualmente utilizzando la barra di scorrimento per scorrere l'intera lista)

· nel caso in cui l'oggetto contenga delle linee, se ne potrà definire lo spessore in millimetri. Se il valore è zero il programma userà la linea più sottile disponibile nel dispositivo di stampa.

· opzionalmente possono essere definiti i valori (in centimetri) per il margine superiore e per il margine sinistro.

NOTA: All'interno del campo Colori sono elencati i quindici colori a tinta unita supportati da tutti gli adattatori video in modalità VGA. A seconda del tipo di adattatore video e di monitor possono venire visualizzati centinaia di colori non omogenei, cioè colori generati da un motivo di punti colorati che simulano un colore o un motivo. Perché il colore non omogeneo possa essere stampato è necessario che la stampante sia in grado di utilizzare sfumature di colore.

È possibile modificare i colori predefiniti utilizzando la tavolozza dei colori; fate doppio clic sul colore da modificare per aprire la finestra di dialogo "Colori".

La finestra contiene l'elenco dei colori di base e l'elenco dei colori personalizzati; per creare un colore personalizzato selezionate il pulsante .

Per creare dei colori personalizzati selezionate il colore di base da cui si desidera partire facendo clic su di esso, quindi fate clic sulla freccia accanto alla barra della luminosità. È anche possibile creare un colore digitando i numeri nei campi "Rosso", "Verde" e "Blu" o nei campi "Tonalità", "Saturazione" e "Luminosità". Si noti che il colore creato viene visualizzato nella parte sinistra del campo "Colore/Tinta unita". Nella tavolozza "Colori personalizzati" selezionate una casella per il nuovo colore scegliendo una casella vuota oppure una casella contenente un colore che si desidera modificare quindi fate clic sul pulsante . Scegliete il pulsante .

Viene presentata la finestra di dialogo "Descrizione colori" tramite la quale può essere modificato il nome attribuito al colore modificato. Per chiudere la finestra scegliete .

Menu Uscita

Se si è terminato di lavorare con Il programma si può uscire dal programma utilizzando questo menu.

All'interno del programma non esiste un specifico comando per il salvataggio dei dati in quanto essi vengono salvati automaticamente ogni qualvolta vengono effettuate delle modifiche.

Capitolo 9 - ISOMAP - Pendenze

Operazione Pendenze - ISOMAP

Permette di elaborare la carta delle pendenze (in gradi) della superficie topografica. Il programma può calcolare la mappa delle pendenze medie o massime nell'intorno di ogni nodo della griglia. Essendo i , j gli indici dei nodi della griglia, e l la larghezza delle maglie, si ha:

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2

2

2

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j

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z

-

-

+

+

-

-

+

Procedura d'uso

· Aprire un nuovo lavoro (comando Nuovo Lavoro del menu Lavoro);

· Definire il nome del nuovo lavoro;

· Selezionare “Pendenze massime” nella finestra “Operazioni”

oppure

· Selezionare “Pendenze medie” nella finestra “Operazioni”

· Scegliere tramite la finestra di dialogo "Definizione lavoro origine" la griglia contenente la superficie topografica da trattare

· Selezionare il menu “Calcoli” dalla barra dei menu

Menu Edizione - Pendenze

Tramite questo comando il programma crea una griglia contenente la mappa delle pendenze della superficie topografica.

Al momento dell'attribuzione dell'operazione al nuovo lavoro sarà possibile scegliere se far calcolare al programma la pendenza media o la pendenza massima del terreno nell'intorno dei nodi della griglia.

Comando Schema Maglie Utili

Il comando Schema Maglie Utili permette di nascondere alcune maglie della griglia.

Per maggiori informazioni: "Schema Maglie Utili \Relate "module18ita.doc!16", "Schema Maglie Utili" \D2HTargetDefault - ISOMAP - Operazione Creazione griglia"

Menu Calcoli - Pendenze

Tramite questo menu viene eseguito il calcolo delle pendenze della griglia precedentemente selezionata.

Comando Esecuzione Calcoli

Questo comando permette di calcolare la pendenza, in gradi, della superficie topografica.

Si usi il menu "Stampa" per verificare i risultati dell'elaborazione.

Comando Calcolo Z(X,Y)

Selezionando questo comando è possibile visualizzare la "z" relativa ad un qualunque punto della zona trattata.

Per maggiori informazioni: "Calcolo Z(X,Y) \Relate "module18ita.doc!17", "Calcolo Z(X,Y)" \D2HTargetDefault - ISOMAP - Operazione Creazione griglia"

Comando Calcolo Volume

Selezionando questo comando il programma esegue il calcolo del volume totale della griglia ricalcolata e lo riporta in una finestra di messaggio.

Menu Stampa - Pendenze

Il menu Stampa effettua la gestione della rappresentazione grafica della Planimetria, della Vista Prospettica e della Vista Tridimensionale.

Per maggiori informazioni: "Menu Stampa \Relate "module18ita.doc!11", "Menu Stampa" \D2HTargetDefault - ISOMAP - Operazione Creazione griglia"

Capitolo 10 - ISOMAP - Esposizioni

Operazione Esposizione - ISOMAP

Tramite questo comando il programma genera una griglia contenente l'angolo di immersione del terreno rispetto al Nord. L'asse Y deve essere orientato verso Nord. La direzione Sud sarà uguale a 180°; le direzioni Est ed Ovest saranno uguali a 90°.

Procedura d'uso

· Aprire un nuovo lavoro (comando Nuovo Lavoro del menu Lavoro);

· Definire il nome del nuovo lavoro;

· Selezionare “Mappa Esposizioni” nella finestra “Operazioni”

· Scegliere tramite la finestra di dialogo "Definizione lavoro origine" la griglia contenente la superficie topografica da trattare

· Selezionare il menu “Calcoli” dalla barra dei menu

Nota: è possibile ottenere interessanti risultati lavorando sulla superficie topografica originale posizionando orizzontalmente il Vettore del Punto Luce.

Menu Edizione - Esposizioni

Tramite questo comando il programma genera una griglia contenente l'angolo di immersione del terreno rispetto al Nord. L'asse Y deve essere orientato verso Nord. La direzione Sud sarà uguale a 180°; le direzioni Est ed Ovest saranno uguali a 90°.

Comando Schema Maglie Utili

Il comando Schema Maglie Utili permette di nascondere alcune maglie della griglia.

Per maggiori informazioni: "Schema Maglie Utili \Relate "module18ita.doc!16", "Schema Maglie Utili" \D2HTargetDefault - ISOMAP - Operazione Creazione griglia"

Menu Calcoli - Esposizioni

Tramite questo menu viene eseguito il calcolo dell'angolo della direzione di immersione del terreno rispetto al Nord.

Comando Esecuzione Calcoli

Tramite questo menu viene eseguito il calcolo dell'angolo della direzione di immersione del terreno rispetto al Nord. Si usi il menu "Stampa" per verificare i risultati dell'elaborazione.

Comando Calcolo Z(X,Y)

Selezionando questo comando è possibile visualizzare la "z" relativa ad un qualunque punto della zona trattata.

Per maggiori informazioni: "Calcolo Z(X,Y) \Relate "module18ita.doc!17", "Calcolo Z(X,Y)" \D2HTargetDefault - ISOMAP – Operazione Creazione griglia"

Comando Calcolo Volume

Selezionando questo comando il programma esegue il calcolo del volume totale della griglia ricalcolata e lo riporta in una finestra di messaggio.

Menu Stampa - Esposizioni

Il menu Stampa effettua la gestione della rappresentazione grafica della Planimetria, della Vista Prospettica e della Vista Tridimensionale.

Per maggiori informazioni: "Menu Stampa \Relate "module18ita.doc!11", "Menu Stampa" \D2HTargetDefault - ISOMAP - Operazione Creazione griglia"

Capitolo 11 - ISOMAP - Differenza griglie

Operazione Differenza griglie - ISOMAP

L'operatore Differenza permette di eseguire la sottrazione nodo a nodo di due griglie. È quindi assolutamente necessario che le griglie trattate abbiano lo stesso numero di righe e di colonne.

Procedura d'uso

· Aprire un nuovo lavoro (comando Nuovo Lavoro del menu Lavoro);

· Definire il nome del nuovo lavoro;

· Selezionare “Differenza griglie” nella finestra “Operazioni”

· Scegliere tramite la finestra di dialogo "Definizione lavoro minuendo" la griglia di origine

· Selezionare il comando "Definizione lavoro sottraendo" del menu “Edizione”

· Scegliere la griglia da sottrarre

· Selezionare il menu “Calcoli” dalla barra dei menu

Menu Edizione - Differenza griglie

Tramite questo menu si introducono i dati di ingresso necessari all'elaborazione della nuova griglia. Vengono richiesti pochissimi dati per l'esecuzione di questa operazione in quanto il programma opera su griglie preesistenti. Le griglie da trattare devono ovviamente essere state create precedentemente e devono possedere un egual numero di nodi. Nel caso in cui le due griglie non siano congruenti il programma negherà l'accesso al menu di calcolo.

Comando Schema Maglie Utili

Il comando Schema Maglie Utili permette di nascondere alcune maglie della griglia.

Per maggiori informazioni: "Schema Maglie Utili \Relate "module18ita.doc!16", "Schema Maglie Utili" \D2HTargetDefault - ISOMAP - Operazione Creazione griglia"

Comando Selezione File Differenza Griglia

Tramite questo comando si seleziona la griglia sottraenda.

La finestra "Definizione lavoro sottraendo"

Per selezionare un archivio:

digitate nel campo Nome File il nome del file da aprire oppure fate doppio clic sul nome del documento che desiderate aprire scegliendo fra quelli presenti nell'elenco posto sotto il campo Nome File.

Menu Calcoli - Differenza Griglie

Tramite questo menu viene eseguita la sottrazione nodo a nodo delle due griglie precedentemente selezionate.

Comando Esecuzione Calcoli

Selezionando questo comando il programma esegue la sottrazione nodo a nodo di due griglie. Si usi il menu "Stampa" per verificare i risultati dell'elaborazione.

Comando Calcolo Z(X,Y)

Selezionando questo comando è possibile visualizzare la "z" relativa ad un qualunque punto della zona trattata.

Per maggiori informazioni: "Calcolo Z(X,Y) \Relate "module18ita.doc!17", "Calcolo Z(X,Y)" \D2HTargetDef