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Grazia Fassorra Competenze, standard, Competenze, standard, certificazioni certificazioni Gestire l’innovazione Gestire l’innovazione

Grazia Fassorra Competenze, standard, certificazioni Gestire l’innovazione

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Competenze, standard, Competenze, standard, certificazionicertificazioni

Gestire l’innovazioneGestire l’innovazione

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Competenze, standard, Competenze, standard, certificazionicertificazioni

I riferimenti:

Edgar Morin: la testa ben fattaHoward Gardner: le intelligenze

multipleDaniel Goleman: l’intelligenza emotivaMichele Pellerey: la valutazione

autentica

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Tre premesseTre premesse1. Trovare il tesoro

“Un tempo la mia vita era facile.La terrami dava fiori frutti in abbondanza.Or dissodo un terreno secco e duro.La vangaurta in pietre, in sterpaglia. Scavar devoprofondo, come chi cerca un tesoro”.

U. Saba “Lavoro”

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Tre premesseTre premesseovvero

“scuola di massa”

Uguaglianzae

diversità

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Tre premesseTre premesse2. Quali “conoscenze”

“La conoscenza si sviluppa in forme diverse da persona a persona in relazione all’età, alle condizioni, ai contesti di vita e di lavoro. Non è il dato finale di attività intenzionali, nell’ambito di strutture preposte allo scopo. E’ l’esito, costantemente mutevole, di un’elaborazione sia di saperi volutamente trasmessi e accolti, sia di idee, informazioni, abilità acquisite in via informale o attraverso l’esperienza. E’ il risultato di itinerari non lineari nel corso dei quali si costruisce e ricostruisce un personale modo di porsi di fronte alla realtà, si assumono riferimenti di valore, nascono legami di appartenenza, si definisce un’identità legata a condizioni e valutazioni di carattere sociale, storico, di genere, di classe, civile, etnico e culturale.”

(S. Meghnagi, Il sapere professionale. Competenze, diritti, democrazia, Feltrinelli,Milano, 2005)

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Tre premesseTre premesseovvero

Curricolo implicito e

curricolo esplicito

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Tre premesseTre premesse3. Quale valutazioneMisurazione dell’apprendimento degli studenti(condizioni di partenza e contesto) cioè del “valore

aggiunto” della formazione rispetto ad un insieme di criteri condivisi

Sistema standardizzato di valutazione degli apprendimenti: punto di riferimento esterno rispetto alla valutazione formativa dei docenti, da cui comparabilità trasversale dei risultati conseguiti

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Tre premesseTre premesseovvero

IndicatoriDescrittoriStandard

Standard a-prioriMisurazione e valutazioneTecniche e strumenti di misurazione e

valutazione

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competenze, abilità, competenze, abilità, conoscenzeconoscenze

• competenze: comprovata capacità di usare conoscenze ed abilità in modo autonomo in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo personale o professionale

• abilità: capacità di applicare conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi

• conoscenze: fatti, principi, teorie relativi al settore di studio o di lavoro

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competenze, abilità, competenze, abilità, conoscenzeconoscenze

• citando Pellerey: “…alcune competenze sono della stessa natura dalla prima classe della scuola primaria all’ultima classe del secondo ciclo, ma variano nel loro livello di complessità e adattabilità a situazioni molteplici. Un esempio è dato dalla competenze nella lingua italiana, che tradizionalmente sono distribuite secondo quattro categorie: ascoltare, parlare, leggere e scrivere, con l’aggiunta oggi dell’interagire.”

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competenze, abilità, competenze, abilità, conoscenzeconoscenze

Come valutare le competenze• principio di triangolazione (Pellerey), tipico

delle metodologie qualitative: la rilevazione di una realtà complessa richiede l’attivazione e il confronto di più livelli di osservazione per consentire una ricostruzione articolata e pluriprospettica dell’oggetto di analisi. Non è sufficiente un unico punto di vista per comprendere lo sviluppo della competenza, occorre osservarlo da molteplici prospettive e tentare di comprenderne l’essenza attraverso il confronto tra i diversi sguardi che esercitiamo, la ricerca delle analogie e delle differenze che li contraddistinguono.

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competenze, abilità, competenze, abilità, conoscenzeconoscenze

• La natura polimorfa del concetto di competenza, la compresenza di componenti osservabili e latenti presuppone una molteplicità di punti di vista: si tratterà di abbinare una prospettiva soggettiva, una intersoggettiva e una oggettiva per arrivare a cogliere la complessità del fenomeno e inserirla in un quadro di insieme coerente ed integrato.

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competenze, abilità, competenze, abilità, conoscenzeconoscenze

• A queste tre dimensioni dell’osservazione dovranno corrispondere diversi strumenti di valutazione, evidentemente abbastanza lontani da quelli tradizionali. Sul piano soggettivo svolgeranno una funzione importante il diario di diario di bordo, le liste di controllo, i dossierbordo, le liste di controllo, i dossier e altri processi di carattere “metacognitivo”. Sul piano dell’osservazione intersoggettiva opereranno modalità di osservazione e valutazione delle prestazioni del soggetto costituite da strumenti quali le rubriche valutative, protocolli di osservazione strutturati e non strutturati, questionari o interviste intesi a rilevare le percezioni dei diversi soggetti coinvolti nel processo, note e commenti valutativi.

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competenze, abilità, competenze, abilità, conoscenzeconoscenze

• Infine la dimensione oggettiva della valutazione sarà perseguita con l’analisi delle prestazioni dell’individuo impegnato in compiti operativi: prove di verifica, più o meno strutturate, compiti di realtà, realizzazione di prodotti assunti come espressione di competenza.

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Segnali di innovazioneProgettare per competenze

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La progettazione per competenze

Il significato di educazione per MORIN

Fornire una cultura che permetta di DISTINGUERE CONTESTUALIZZARE, GLOBALIZZARE AFFRONTARE i problemi multidimensionali, globali e fondamentali

Preparare le menti……..alla complessità dei problemi

Preparare ad affrontare l’incertezza …………..favorendo l’intelligenza strategica

(E.Morin, La testa ben fatta, riforma dell’insegnamento, riforma del pensiero)

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La progettazione per competenze

QUALE CURRICOLO PER L’EDUCAZIONE DI DOMANI?

CURRICOLO COME ACCUMULO DI UNITÀ DIDATTICHE

Insegnamento come trasmissione descrittiva di tipo statico e oggettivoProduce CONOSCENZA

CURRICOLO COME RETE DI MODULIcome rete di competenze, di basi di conoscenzePercorso di apprendimento dinamico e soggettivoPRODUCE COMPETENZA

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La progettazione per competenze

MODULO

Offerta formativa ESPERTA che collega diversi livelli di esperienze e conoscenze

in termini di economicità ed efficacia

Riorganizzazione di saperi dichiarativi e procedurali

Esplorazione di relazioni, connessioni, modelli…

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……due modelli di riferimentodue modelli di riferimento…MODELLO PER UNITA’ DIDATTICHE

- Taglio oggettivista e razionalista

- Conoscenze e competenze delimitabili, rappresentabili, riducibili in parti

più semplici

- Percorso didattico: obiettivi, approccio top-down, carattere sistematico e

sequenziale

- Apprendimento in forma astratta e decontestualizzata

- Valutazione con test di ingresso, in itinere, finali

- Possibile uso di tecnologie didattiche, come istruzione programmata,

tutoring, mastery learning…

Salvaguardia del principio dell’uguaglianza: portare tutti alla stessa meta

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Due modelli di riferimentoDue modelli di riferimentoMODELLO PER PROGETTI DIDATTICI

- Taglio costruttivista ed ermeneutico

- Percorso di natura partecipata e flessibile, non predeterminato

- Gli obiettivi si sviluppano sulla base di bisogni emergenti nel contesto didattico

Si valorizzano:

- Autonomia progettuale

- Strategie metacognitive

- Apprendimento nel contesto

- Costruzione negoziata del significato

- Ricorsività poliprospettica

- Cooperazione, distribuzione, alternanza dei ruoli

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Due modelli di riferimentoDue modelli di riferimento- Il concetto di valutazione si discosta da quello della misurazione

obiettiva a favore di forme di autovalutazione (dossier,

portfolio), di valutazione situata, intersoggettiva (pluralità di

osservatori, triangolazione)

- Ci si può avvalere di tecnologie quali: ipertestualità,

comunicazione in rete

- Si afferma lo “sharing” o condivisione e distribuzione delle

risorse.

(v. A. Calvani, 1998)

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Analisi disciplinare

Analisi disciplinare

Trasformazione delle sequenze del manuale in mappe di conoscenzeScelta dei nodi essenziali

per il raggiungimento degli standard

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La progettazione per moduliLa progettazione per moduli

Per impostare la progettazione per moduli occorre

• Definire le finalità del processo formativo• Analizzare la valenza formativa della disciplina• Partire dalla struttura della disciplina

(statuti e mappe concettuali)• definire gli esiti in termini di competenze• definire gli standard per la certificazione

(di competenze, conoscenze ecc.)

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La progettazione per moduli

Fasi della progettazione

Organizzazione dei concetti (definizione del percorso cognitivo)

Descrizione dei processi

Definizione degli standard e modalità di certificazione

Modalità di scansione dell’intervento didattico

Collocazione nel curricolo

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Organizzare la didatticaOrganizzare la didatticaEsempi di organizzazione1. I dipartimenti sono articolazioni disciplinari del Collegio

dei docenti ed hanno la funzione di definire:

-         Gli obiettivi generali delle singole discipline- I criteri uniformi di valutazione-        Gli standard minimi (in termini di competenze) comuni a

tutte le classi parallele e/o in uscita dai periodi-         Prove di ingresso per la valutazione iniziale degli allievi-         Prove di valutazione comuni per classi parallele e/o per

livelli-         Proposte per attività didattiche non curricolari attinenti

l’area disciplinare propria -         Attività e strumenti di documentazione         

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Organizzare la didatticaOrganizzare la didattica• I dipartimenti sono coordinati da un docente nominato dal

Dirigente su proposta dei docenti delle discipline.• Il coordinatore ha il compito di raccogliere e coordinare le

varie proposte provenienti dai docenti di  dipartimento e inoltrarle agli organi competenti per le eventuali delibere.

• Ha inoltre il compito di raccogliere le prove di verifica ritenute dai singoli docenti più significative per destinarle alla formazione di una banca dati.

• Il coordinatore di dipartimento fa parte del Comitato Scientifico Didattico della scuola

 

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Organizzare la didatticaOrganizzare la didattica2. Compiti del consiglio di classe/interclasse/team docenti• ORGANIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI DI RECUPERO E DI

SOSTEGNO; • ORGANIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI DI

APPROFONDIMENTO PER CHI NON HA EVIDENZIATO LACUNE;

• OBIETTIVI COMUNI (comportamentali e cognitivi); • STRATEGIE DA METTERE IN ATTO PER IL LORO

CONSEGUIMENTO; • STRUMENTI DI OSSERVAZIONE, DI VERIFICA E DI

VALUTAZIONE: • Griglie comuni di osservazione dei comportamenti e del

processo di apprendimento; • Strumenti da utilizzare per le verifiche formative;

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Organizzare la didatticaOrganizzare la didattica• Strumenti per le verifiche sommative; • Fattori che concorrono alla valutazione periodica

e finale; • Definizione dei criteri comuni per la

corrispondenza tra voti e livelli di competenze, abilità e conoscenze;

• DEFINIZIONE CARICHI MASSIMI DI LAVORO SETTIMANALE  DOMESTICO;

• DEFINIZIONE NUMERO MASSIMO PROVE SOMMATIVE SETTIMANALI E GIORNALIERE;

• ATTIVITA’ INTEGRATIVE PREVISTE.

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Organizzare la didatticaOrganizzare la didattica3. Comitato tecnico - scientifico • Discute le proposte di innovazione

strutturale fatte dal dirigente, dai dipartimenti, dai gruppi di progetto, dai singoli docenti sulle scelte progettuali e sui singoli progetti

• Elabora progetti e percorsi innovativi• Prepara le proposte per le delibere del

Collegio dei docenti sui progetti e sui percorsi innovativi

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Organizzare la didatticaOrganizzare la didatticaAutonomia didattica e di ricercaCriticità• Frammentarietà didattica e scarso

collegamento fra i vari dipartimenti • Curricolo verticale incompleto • Progettazione modulare incompleta • Dicotomia tra curricolo e laboratori • Prove d’ingresso non correlate all’effettiva

progettazione didattica • Mancanza di un lessico condiviso

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Organizzare la didatticaOrganizzare la didattica Ipotesi di miglioramento• Ricondurre a unitarietà e sistematicità il processo primario

di apprendimento/insegnamento • Completamento moduli e curricoli verticali • Interrelare: curricolo, laboratori, area di progetto • Mettere al centro dell’azione didattica: lotta al disagio e

orientamento • Fare emergere ed evidenziare il carattere orientativo dei

laboratori • Prove d’ingresso correlate all’effettiva progettazione

didattica • Fare un glossario dei termini più significativi • Nuove valutazioni connesse agli Ob. Trasversali/formativi

sia per le aree disciplinari, sia per i laboratori.

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Organizzare la didatticaOrganizzare la didattica• Autonomia organizzativaCriticità• Accumulo e sovraccarico di responsabilità su pochi docenti • Inadeguata integrazione/cooperazione • Conoscenza non sempre diffusa dei processi di

cambiamento in atto • Uso non ottimale del tempo programmato • Uso disomogeneo di  strumenti di documentazione e

rendicontazione del lavoro svolto • Mancanza di interazione e scambio tra FF.SS , Membri del

Comitato Tecnico Scientifico, Coordinatori di C.d.C, Coordinatori dei progetti e delle attività collaterali al curricolo

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Organizzare la didatticaOrganizzare la didatticaIpotesi di miglioramento• Maggiore distribuzione di responsabilità • Previsione  di tempi e spazi per:coordinamento delle

attività; svolgimento delle attività; documentazione delle attività;  autovalutazione delle attività

• previsione di un budget di spesa a disposizione dei vari docenti con incarichi di funzioni strumentali; coordinatori di progetti/processi/attività

• Uso di modalità e strumenti  unitari di verbalizzazione/documentazione delle varie attività

• Raccordo tra funzioni strumentali, coordinatori di progetti/processi/attività e Uffici Amministrativi.

• I docenti funzioni strumentali, coordinatori di progetti/processi/attività  dovranno raccogliere e conservare tutta la documentazione attestante il lavoro svolto : chi (presenze/assenze),che cosa (attività di coordinamento/insegnamento), quando (tempi/ore).

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Organizzare la didatticaOrganizzare la didatticaProcesso comunicativoCriticità• mancanza di un coordinatore della comunicazione che:segua le comunicazioni dalla sorgente alla foce;segnali l’avvenuta presa visione delle comunicazioni da parte

di tutti;intervenga per ripianare in tempo reale omissioni di

comunicazione; • mancanza di un luogo fisico in cui lasciare le comunicazioni

tra docenti coinvolti nello stesso progetto/attività  

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Organizzare la didatticaOrganizzare la didatticaIpotesi di miglioramento• individuazione per ciascun progetto/attività un

referente mittente e ricevente dei messaggi • individuazione di modalità e strumenti condivisi

per le comunicazioni in casi d’emergenza • individuazione di modalità e strumenti condivisi

per le comunicazioni tra docenti dello stesso C.d.C.

• individuazione di filtri per accedere al diritto di critica e protesta dallo staff al dirigente

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……per finireper finireAlcuni esempi di competenze:• IFTS• Percorsi triennali istruzione/formazione

professionale: area comune (Conf. Unificata 2004)

• Obbligo di istruzione (DM 22.08.2007)• Percorsi triennali istruzione/formazione

professionale: area professionale (Conf. Unificata 2007)

• Area Lingua 2: Unione Europea