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LINDBERG, OCCHIALI DALL’ANIMA SPECIALE POLITICI SOTTO… LA LENTE! UNA BOCCATA D’OSSIGENO PER GLI OCCHI www.glassesandfashion.com

Glasses and Fashion - allegato al Sole 24 Ore

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Glasses & Fashion, dedicato al consumatore finale, parte dal mondo degli occhiali, percorrendo tutte le strade della moda, del marketing e del design con un occhio di riguardo per le novità in termini di lenti e lenti a contatto senza trascurare l’importanza del benessere visivo. La rivista ha l’obiettivo di diventare un autorevole punto di riferimento e di divulgazione per quanto riguarda le tendenze, l’occhiale e il benessere visivo a 360°. Glasses & Fashion, dunque, si posiziona sulla fascia di mercato medio-alta: in piena coerenza con la scelta distributiva che la vede allegata, due volte l’anno, all’intera tiratura del quotidiano Il Sole 24 Ore.

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LINDBERG, OCCHIALI DALL’ANIMA SPECIALE

POLITICI SOTTO… LA LENTE!

UNA BOCCATA D’OSSIGENO PER GLI OCCHI

www.glassesandfashion.com

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- MOD. GA 828THE NEW OPTICAL COLLECTION

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03 Editoriale /

G&FeVisionOttica,laprimaconsumertvdell’occhiale

05 Profili /

IMomentidivitadiGiorgioArmani

10 Attualità/

Quandol’occhialeèungiocoerotico…

14 Cover Story /

Occhialidall’animaspeciale

18 Moda /

L’occhialesaràmulticolor

23 Moda /

BohemianGentleman

26 Costume/

Politicisotto…lalente!

30 Benessere visivo/

Nientestress,fateiltest!

34 Lenti a contatto/

Unaboccatad’ossigenopergliocchi

39 Lenti oftalmiche/

Leprogressive“adpersonam”sonogiàinvigore

42 Sport /

Maschere-caschi,“combinata”vincente

44 Sport /

Laprotezione,innanzitutto

46 Shopping /

AutunnoInverno2010-2011

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Maschere-caschi,

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Incopertina:LINDBERG,modello1130

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G&F e VisionOttica, la prima consumer tv dell’occhiale

di Angelo Magri

Nell’era delle vetrine virtuali, dello shopping touch screen, delle sfilate in 3D e degli eventi fashion in streaming anche il mondo dell’occhiale dà una svolta alla propria comunicazione e al proprio business. I protagonisti di questa “rivoluzione” sono tre: VisionOttica, Glasses&Fashion e Solari. VisionOttica è un’insegna con circa 200 negozi di ottica sull’intero terri-torio nazionale. Settimana scorsa ha lanciato un’importante campagna con Striscia la notizia, all’interno della quale spiccano i primi “totem”, alti quasi due metri, prodotti dalla Solari di Udine. Quest’ultima è un’azienda leader nel settore, nota per fornire i maggiori aeroporti, stazioni e banchi-ne dei mezzi pubblici di megaschermi digitali con tutte le informazioni utili e gli orari d’arrivo. Da alcuni giorni, nel cuore di Milano e di Belluno, con questi “totem” ha fatto il suo debutto la web tv targata VisionOttica, dedi-cata a soddisfare le esigenze dei consumatori sull’universo dell’eyewear. E tra poco toccherà anche a questa testata, che al cartaceo ha abbinato non soltanto un sito web, glassesandfashion.com, con tutte le informazioni e le curiosità legate alla visione, ma che sta per lanciare anche la stessa tipo-logia di web tv a uso e consumo dell’utilizzatore finale (termine una volta tanto adottato con nobili intenti). Chi porta occhiali da vista oppure lenti a contatto, chi vuole acquistare un modello da sole potrà trovare, passando davanti alle vetrine dei migliori negozi di ottica, i “totem” Glasses&Fashion

con video, immagini, news su tutte le novità del momento.

Boss Modello in iniettato dalla linea avvolgente e aerodinamica per un look sportivo

in 3D e degli eventi fashion in streaming anche il mondo dell’occhiale dà una svolta alla propria comunicazione e al proprio business. I protagonisti di questa “rivoluzione” sono tre: VisionOttica, Glasses&Fashion e Solari. VisionOttica è un’insegna con circa 200 negozi di ottica sull’intero territorio nazionale. Settimana scorsa ha lanciato un’importante campagna con Striscia la notizia, all’interno della quale spiccano i primi “totem”, alti quasi due metri, prodotti dalla Solari di Udine. Quest’ultima è un’azienda leader nel settore, nota per fornire i maggiori aeroporti, stazioni e banchine dei mezzi pubblici di megaschermi digitali con tutte le informazioni utili e gli orari d’arrivo. Da alcuni giorni, nel cuore di Milano e di Belluno, con questi “totem” ha fatto il suo debutto la web tv targata VisionOttica, dedicata a soddisfare le esigenze dei consumatori sull’universo dell’eyewear. E tra poco toccherà anche a questa testata, che al cartaceo ha abbinato non soltanto un sito web, glassesandfashion.com, con tutte le informazioni e le curiosità legate alla visione, ma che sta per lanciare anche la stessa tipologia di web tv a uso e consumo dell’utilizzatore finale (termine una volta tanto adottato con nobili intenti). Chi porta occhiali da vista oppure lenti a contatto, chi vuole acquistare un modello da sole potrà trovare, passando davanti alle vetrine dei migliori negozi di ottica, i “totem” Glasses&Fashion

con video, immagini, news su tutte le novità del momento.

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/ I Momenti di vita di Giorgio Armani /di Francesca Tirozzi

/ Si chiama “Frames of life” il progetto dello stilista che si ispira alla linea eyewear degli anni ’80 /

l inea “The new optical collection” ne sono i protagonisti assoluti: accompagnano i vari momenti della vita di ciascuno di noi come fedeli compagni di viaggio. Questa campagna vuole rendere omaggio a uno dei prodotti più iconici di Giorgio Armani che fin dalla fine degli anni ‘80 rappresen-ta uno dei business più interessanti e pro-fittevoli per il marchio, e che ha contribuito

La nuova campagna pubblicitaria di Giorgio Armani si distingue al primo sguardo per la scelta del bianco e nero delle immagini, dettata dalla volontà di mantenere un codi-ce comunicativo molto amato dallo stilista e per rappresentare, attraverso scatti dal sapore cinematografico, l’intimità di alcuni momenti della giornata di qualsiasi uomo e qualsiasi donna. Gli occhiali da vista della

Nella nuova campagna pubblicitaria Giorgio Armani gli occhiali non sono una semplice cornice attraverso cui osservare il mondo, ma lo strumento con cui vivere intensamente ogni attimo

Montatura da vista con Signature Pin

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le rivolto a uomini e donne di ogni età. Fi-gure di spicco degli scatti sono Pure Oval, remake del modello femminile del classico tondino ispirato agli anni 20, e Intellectual Chic, declinazione al maschile di una sa-

goma sempre arrotondata nei contorni, ma dal tocco vaga-

a renderlo famoso e apprezzato in tutto il mondo. Le campagne mirano, inoltre, a ca-ratterizzare sia il mood maschile sia quel-lo femminile mantenendo però separate le due identità della collezione riproponendo in pieno lo spirito Armani delle prime colle-zioni di occhiali, dal target trasversa-zioni di occhiali, dal target trasversa-

Intellectual Chic: sagoma tonda, di ricercato gusto

anni ’40, frontale in acetato con ponte in metallo fissato

da rivetti, aste flex decorate da una sottile guarnizione

tubolare in plastica

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mente anni 40. Entrambi sono una riedi-zione dei modelli originali, che riscoprono qualità artigianale e valore della tradizione di “saper fare gli occhiali come una volta”. È anche una scelta strategica per la qua-le sono state riattivate le fondamentali li-nee di produzione, tipiche di quegli anni. Il risultato è una collezione di occhiali che conserva una forte identità manifatturiera, mai così contemporanea come quando ri-

scopre le radici. Sono oggetti di raffinato design che ci seguono in ogni momento di vita. Da questa visione, così personale e intimista, è nato Giorgioarmani-frameso-flife.com, un progetto on line interattivo, in cui l’utente può vivere le suggestioni e le atmosfere dell’adv campaign persona-lizzandole secondo il suo punto di vista. Il website permette infatti di vivere una duplice experience on-line: l’utente può

Gli occhiali ci accompagnano nella vita come in un lungo viaggio:

un elemento da cui è impossibile separarsi

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framesoflife.com permette, inoltre, agli utenti di scoprire e di vivere, ogni volta in modo diverso, la nuova collezione eyewear, trasformando anche la navigazione in un momento davvero unico.

scegliere di “diventare regista” o “diventa-re fotografo” creando un video personaliz-zato o il suo esclusivo album fotografico. Entrambe le experience possono essere poi condivise sui social media. Giorgioarmani-

Il modello Pure Oval, riedizione del classico tondino di forte ispirazione anni ’20. Aste caratterizzate da una leggera guarnizione decorativa tubolare in plastica e cerniera a pistone

framesoflife.com permette, inoltre, agli utenti di scoprire e di vivere, ogni volta in

scegliere di “diventare regista” o “diventa-re fotografo” creando un video personaliz-

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Barcelona World Race @ The Start with HUGO BOSSVinci un viaggio di quattro giorni a Barcellona e conosci Alex Thomson e il suo equipaggio.Per maggiori informazioni visita www.winhugoboss.it.

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«Gli uomini non fanno la corte alle donne con gli occhiali» scriveva nell’800 Emily Dickinson. Lo scriverebbe ancora? E Superman nella sua natura “umana” di timido e goffo giornalista sarebbe an-cora rappresentato con gli occhiali? Molto è cam-biato nel mondo dell’eyewear, tanto da pensare

che sex appeal e occhiali possono viaggiare sullo stesso binario. «Una donna può essere sexy con gli occhiali, questi possono addirittura diventare un elemento di fascino. Lo sguardo risulta più in-teressante dietro le lenti. Mi riferisco a donne dai 30 in su, non a ragazze. Dipende anche dal tipo di montatura», dice Fausto Pezzoli, consulente aziendale nel settore moda. «Non sono sexy gli occhiali neri e grandi come si usavano un tempo, lo sono invece quelli neri, spessi, ma più piccoli - spiega Aldo Premoli, giornalista e ricercatore di tendenze - Mi viene in mente Scarlett Johansson con quel tipo di occhiali. Sono intriganti perché rinnovano il viso, lo tagliano, lo scompongono in parti quasi geometriche con rimandi alla pittura di Picasso e Dalì». Secondo Gian Piero Siemek, architetto e artista, che si occupa di allestimen-ti di mostre e di recente ha realizzato un’opera con occhiali, «una donna con gli occhiali non solo non perde charme, ma anzi lo acquista. Ricordo delle foto di Marilyn Monroe in cui manteneva

/Quando l’occhiale è un gioco erotico… /

/ Toglierli e metterli appare un gesto così attraente da farne un accessorio particolarmente sexy sulle donne, tanto che molte di loro se non lo indossano perdono qualcosa. Negli uomini, invece, la montatura è ancora sinonimo d’intellettuale /

Scarlett Johansson

Marilyn Monroe

di Luisa Espanet

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inalterato il suo sex appeal. E perfino di Moana Pozzi, altrettanto sexy con gli occhiali. Ci sono persone così connotate con gli occhiali che to-gliendoli, perdono qualcosa». C’è anche chi come Alberto Gavazzi, architetto, ritiene che gli occhiali da vista sono più sexy di quelli da sole: «Nascondono gli occhi, mentre le lenti bianche li lasciano vedere. Purché non siano deformanti o del tipo professoressa di una volta, completa-mente asessuati, quasi una maschera dietro cui nascondere la femminilità». «Gli unici occhiali che non sono sexy su una donna sono quelli da lettura. Anche il gesto di metterli e toglierli è at-traente. Ora poi sono oggetti di design, non più delle protesi, rientrano negli accessori, anche di culto, proprio come le scarpe», dice Luca Beatri-ce, critico d’arte, curatore di mostre e del Premio Cairo 2010. «Se poi l’occhiale è l’unico oggetto che indossa una donna, può essere quanto mai sexy», aggiunge ridendo Urbano Cairo, creatore del Premio omonimo, nonché editore e presi-dente del Torino Calcio. E subito il pensiero corre a una delle scene più erotiche di “Eyes Wide Shut” di Stanley Kubrick: Nicole Kidman con indosso solo un paio di occhiali d’oro davanti allo spec-chio, sola e con il marito, allora anche nella vita,

Tom Cruise. «Gli occhiali da vista sono sexy nella donna versione spettacolo. Marilyn è irresistibi-le in “Come sposare un milionario” - ribadisce Luisa Gay, regista teatrale - C’è un luogo comu-ne dei vecchi film americani sulla donna bruttina con gli occhiali, che quando se li toglie diventa bellissima. Le cose non stanno così. In teatro gli occhiali sono un oggetto “utile” per la regia, tolti e reinfilati diventano un attrezzo di scena, proprio come un cerchietto per capelli molto femminile. Se poi hanno una montatura partico-lare sono ancora più d’effetto. Certo è difficile nella lirica mettere in scena una Violetta con gli occhiali da vista. Ma in una riedizione in chiave

Nicole Kidman in Eyes Wide Shut

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contemporanea di un’opera classica è possibi-le. M’immagino bene Zerlina nel “Don Giovanni” con occhiali. Ne accentuerebbero l’aria un po’ svampita. Quanto a un uomo con gli occhiali è molto sexy, soprattutto quando se li toglie e ti guarda con aria interessata». L’uomo occhialuto sembra sdoganato da tempo. Già a metà degli anni Ottanta la rivista di moda maschile “Linea Uomo” metteva in copertina un modello con gli occhiali. E ora molte campagne di prodotti ma-schili prendono come testimonial ragazzi con sguardo da sex symbol che indossano un paio di occhiali. «Il fascino dell’uomo con gli occhiali è un mio retaggio adolescenziale. Già a 16 anni, quando leggevo i romanzi di Françoise Sagan, mi piacevano gli uomini con gli occhiali perché erano degli intellettuali e, ancora oggi, per me la

persona colta è attraente», spiega Giovanna Dal Magro, fotografa e ritrattista. Nel suo book fi-gurano artisti, registi, scrittori, poeti, stilisti, ar-chitetti, imprenditori e naturalmente attori, dato che da anni segue il Festival di Venezia, indos-sando una montatura dal dettaglio di gondola. Uno dei suoi soggetti preferiti e plurifotogra-fati è Richard Gere. «Direi che con gli occhiali è ancora più sexy. Ma si può fotografare anche senza. Ci sono invece uomini come Vittorio Sgarbi cui non si può far togliere gli occhiali, perché sono parte integrante della fisionomia. Così è anche per certe donne, gli occhiali di-ventano un dettaglio di eleganza. Raramente le fotografo senza, cerco di prendere l’ango-latura giusta per eliminare i riflessi. Togliere

Richard Gere

Vittorio Sgarbi

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gli occhiali è come cancellare le rughe con il photoshop. Non concepisco così il ritratto». Ed è lo stesso Sgarbi a ricordare che «se una donna è sexy lo è sempre, senza o con gli oc-chiali. Certo il modo di portare gli occhiali, di toglierli e metterli, può essere anche motivo

di sex appeal». Una conferma di questa tesi viene dagli stilisti gemelli di DSquared2, che nell’ultima sfilata per la primavera estate 2011 hanno mandato in passerella seduttrici-bon ton con grandi occhiali da vista dalla monta-tura nera.

La donna si fa seduttrice con gli occhiali da vista persino in passerella: tre scatti dall’ultima sfilata Dsquared2

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/ Occhiali dall’anima speciale /di Angelo Magri

/ Ricerca dei materiali più esclusivi, studio di ogni dettaglio, attenzione costante al comfort: così Lindberg è diventata una delle realtà più apprezzate e interessanti nell’eyewear di design /

Innovazione, ricerca e gusto estetico guidano i creatori degli occhiali LINDBERG a esplorare sempre nuove frontiere dell’occhialeria di de-sign. Il tutto ispirato ai principi dell’eleganza e del comfort. «Fin dall’inizio la nostra passione è stata quella di dare ai nostri clienti un senso di design, comfort e individualità nell’eyewear LINDBERG», spiega Henrik Lindberg, artefice dello sviluppo industriale della società danese di occhiali di design, nata 41 anni fa ad Aarhaus dal negozio di ottica aperto dai genitori, Poul-Jøm e Hanne Lindberg, e trasformatasi in una realtà che oggi conta 200 addetti in Danimarca e altri 300 nei laboratori di finissaggio di pro-prietà nelle Filippine da dove escono montatu-re rifinite a mano, per un totale di 90 mercati raggiunti sull’intero pianeta. Va ricordato che in quattro decenni di attività il brand ha anche ottenuto ben 47 premi internazionali di design, tra cui l’anno scorso il “By appointment to the Royal Danish Court”, direttamente dalla casa re-ale danese.

REGINA DI DESIGNIl design, sintesi di esperienza e artigianalità, rappresenta il cuore di LINDBERG: sinonimo di ricerca costan-te di materiali, studio

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di ogni dettaglio o particola-re, spasmodica attenzione al com-

fort e alla portabilità di ogni modello, viene sviluppato in un incessante gioco di squadra che coinvolge tutti, dalla proprietà fino ai designer e agli operai. Il vero protago-nista è il titanio, la sua duttilità combinata con giochi cromatici di eleganza e raffinatezza uni-che. Il passaggio verso creazioni che entrano di diritto nella fascia del lusso è garantito da oro, corno e diamanti, materie preziose utilizzate

Anche la sede di Aarhaus è stata progettata all’insegna della filosofia che ispira la creatività degli occhiali firmati LINDBERG

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da LINDBERG per rendere ancora più esclusive le proprie collezioni top.

I DETTAGLI NON SONO UN DETTAGLIOL’estrema cura per i dettagli che muove l’intera ricerca creativa dell’azienda danese contribui-

sce alla realizzazione di montature che si pos-sono definire veri pezzi di artigianato, in quanto conservano un’anima speciale, risultato di un mix calibrato di originalità e precisione, degno di un oggetto dal valore artistico.

TUTTO SI FA ALL’INTERNOPer ottenere questi risultati, che fanno oggi di LINDBERG il perfetto connubio tra lusso, fashion e creatività, l’azienda danese ha deci-so di evitare qualsiasi forma di outsourcing. Da qui la scelta di gestire in completa autonomia le varie fasi del lavoro, dalla progettazione alla produzione, dalla promozione alle vendite: il tutto s’inserisce perfettamente in una precisa politica aziendale che fa della cura minuziosa di ogni aspetto professionale la propria carta vincente. «Riteniamo sia un grande vantaggio che tutti i nostri occhiali vengano disegnati e prodotti nelle strutture di nostra proprietà – sottolinea ancora Henrik Lindberg - Questo, infatti, ci permette di utilizzare molte soluzio-ni fuori dal comune e ci ha fatto guadagnare

L’artigianalità della lavorazione e la cura

dei dettagli sono tratti distintivi del brand danese

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numerosi premi internazionali. Le originali so-luzioni di design e la vera artigianalità permet-tono a chi indossa i nostri occhiali di avere quel forte senso d’individualità che tante persone cercano oggi: una valida alternativa all’attuale massificazione del mercato».

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/ L’occhiale sarà multicolor /

/ Accesi contrasti di tonalità nelle aste, coraggioso mix cromatico nei frontali: le prime anticipazioni dell’eyewear 2011 lasciano alle spalle il nero della crisi, riscoprendo una nuova voglia di giocare e osare /

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di Nicola Santini

Lo sguardo con il quale guardare il futuro è cambiato. Segno che la ripresa è non solo sen-sibile, ma già scava le fondamenta per un’evi-denza che non lasci dubbi. Sarà la noia del par-lare della crisi o la consapevolezza che parlarne senza far niente per anni non ha risolto nulla, ma gli umori sono cambiati e questo inevita-bilmente ha seminato i propri segnali anche nella moda e negli accessori, in particolare nel mondo degli occhiali. Al Silmo, l’appuntamen-

to annuale parigino di fine settembre dedicato agli occhiali, paragonabile alla settimana della moda, dove si presentano le nuove collezioni per capire le tendenze per l’anno successivo, l’aria che si respirava era un inno al coraggio e la parola d’ordine era osare. Occhiali che non temono di passare di moda, legati a materia-li, forme o tonalità concepiti non per durare all’infinito, ma per fare assaporare anche il gu-sto del frivolo e di un lusso che sta nel poter

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fare a meno della longevità negli accessori e nel look, segno che la paura è finita, la macchi-na riparte e con essa la voglia di giocare anche con gli accessori. Segno distintivo ormai da anni nelle collezioni esposte al salone di Parigi è sempre stato la prepotenza del bianco e del nero nella cartella non colore, che assicurava lunga vita e facile abbinamento. Quest’anno il passepartout per eccellenza ha trovato le por-te chiuse per lasciar spazio a un cromatismo

coraggioso, talvolta addirittura esasperato, che ha contaminato tutte le creazioni in espo-sizione. Astine bicolore senza paura di fare contrasto o di stridere, multicolor e miscele cromatiche che creano un mix di sensazioni, cui l’occhio abituato alla concezione del basi-co, a tutti i costi dovrà forse ancora abituarsi arrivano anche sul frontale dell’occhiale, per incorniciare uno sguardo orientato a un futu-ro che di nero non ne vuole più sapere. Sono

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20molte le aziende che si sono adeguate ai nuovi diktat. Ed ecco che Mykita, ad esempio, fede-lissima ai colori neutri dei metalli, ha presenta-to una linea dai cromatismi metallizzati ma che si rifanno ai pantoni più vivaci e colourful che rappresentano un’autentica innovazione per il marchio berlinese, conosciuto per le montatu-re leggerissime e geometriche. Nei materiali trionfa l’acetato: sia tra le aziende che da sem-pre ne fanno una bandiera sia nelle griffe che ci

buttano un occhio, sperimentandolo in alcune montature e raccogliendo immediati responsi positivi. È il caso di Cartier, la maison francese che ha presentato durante Silmo la collezione Première, dove i pezzi sono tutti in acetato e dove il nome, appunto, sottolinea la novità entrata in casa. Alain Mikli ha puntato molto sulla tendenza “matt”, ossia opaco: i colori da sempre cari al couturier dell’occhialeria, arrivano in tinte che non riflettono la luce ma

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l’assorbono quasi a voler catalizzare l’atten-zione sulla montatura e conservarla non solo il tempo di uno sguardo. La sicurezza nell’uso dell’acetato, da sempre il materiale dominante della griffe, spinge il francese a puntare il tutto sulla tradizione: «Non è tempo di ricerca di ma-teriali, non cerchiamo colori nuovi: l’eleganza quest’anno è nella tradizione e nella rigorosità dell’esecuzione nella realizzazione della mon-

tatura». Infine, uno sguardo alla natura e al fu-turo più pulito anche quando si tratta di moda e accessori. Gli occhiali del prossimo anno saranno eco-responsabili: creati in materiali naturali come legno, lavorato minuziosamen-te per essere resistente, ma senza perdere la propria essenza, oppure in materiali riciclati, dalla montatura, al packaging, alla carta utiliz-zata per i supporti marketing.

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/ Bohemian Gentleman /

/ Occhiali nati per incorniciare il volto. Per vedere, ma anche per accordarsi a un look, che nel suo essere apparentemente easy-going, è accuratamente sofisticato. Eleganza e moda raramente vanno di pari passo. Ma quando succede, si chiama stile. Tommaso de Mottoni y Palacios è il guru di un’eleganza socio-sostenibile, figlia di pragmatismo e senso estetico, non da vetrina o da copertina, ma da vita frenetica e al contempo godereccia dove lo spazio e il tempo, nella loro gestione, sono parte integrante dell’aspetto /

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di Luigi Marchesi

Aristocratico ma lavoratore, personaggio televi-sivo ma antivip, che rapporto ha con la moda?Viviamo in un’epoca in cui è la moda che fa l’uo-mo e non l’uomo che fa la moda e questo talvol-ta mi fa vedere il tutto con eccessivo distacco, lo ammetto. Per cui mi limito a individuare i capi e gli accessori che mi piacciono con la regola di non lasciarmi mai tentare dal total look e metto tutto nel frullatore, incurante degli accostamen-ti di stagione, delle proporzioni dettate dagli stylist e di cosa vedo intorno. Ma sia chiaro che il mio è un istinto e non una volontà: metto chi cerca di essere alternativo a tutti i costi sullo stesso piano di chi guarda le vetrine e si veste senza autonomia. L’alternativo e il modaiolo sono semplicemente ai due estremi della stes-sa filosofia che è il conformismo. Detto questo, i miei amici più cari sostengono che io mi vesta al buio.

Quando sente parlare di chic & cheap le vengo-no i brividi?Dire che si può essere elegantissimi anche non spendendo una fortuna è una leggenda metro-politana che ormai non incanta più nessuno. Scegliere capi e accessori di buona qualità ri-chiede necessariamente di non scendere al di sotto di certe cifre. Per me niente può essere definito elegante, men che meno chic se non ha valore dal punto di vista del materiale e questo purtroppo si riscontra anche “nelle migliori fa-miglie”, ossia anche dove si spende molto, dove il disegno è ineccepibile, ma la qualità del capo lascia a desiderare. Per cui il mio, ovviamente, non è un attacco alle griffe minori o alle pro-duzioni low cost, ma soprattutto a quei marchi che, proprio perché forti di numeri importanti, dovrebbero mantenere alti i livelli di quello che producono.

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Come si può dunque essere eleganti facendo i conti con il portafogli?Scegliendo, appunto, senza essere condizionati da quello che è il capo del momento, perché, per defini-zione, dura un momento e quindi poi si è obbligati a rapidi cambi che inevitabilmente intaccano il portafo-gli. E non bisogna avere fretta. Un guardaroba come si deve ci mette anni a nascere. Se una cosa è bella non c’è rischio che si debba seppellire dopo poco. Io poi sono un cultore dei capi basici da valorizzare reinventandoli con abbinamenti più fedeli all’aria che si respira in un dato momento e con l’aiuto degli accessori, ma senza essere troppo “accessoriati”.

Ha mai seguito un modello di eleganza?Osservando Carlo Ripa di Meana ho imparato ad abbinare la comodità e la discreta eleganza della polo con la cravatta, sostituendola spes-so alla camicia, che quasi mai arriva in ordine a fine giornata. Per me è più importante una camicia stirata di una griffata. Quella delle cravatte è una passione che ho da sempre. Se nei capi di abbigliamento le fantasie stentano ad apparire, fatto salvo il tartan che nei pan-taloni o nelle giacche (mai insieme) mi piace, le cravatte sono il luogo dove parcheggio l’ec-centricità.

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Che rapporto ha invece con gli occhiali?Indosso sia occhiali da vista che da sole. E li reputo un accessorio con il potere di magne-tizzare anche uno sguardo che di per sé non ha alcun brio.

Quali sono le montature che preferisce?Le montature squadrate in acetato, sia tarta-rugato che nero, sono quelle di cui ho perso il conto. Mi piacciono gli occhiali di Jil Sander, di Michael Kors, Dior e ultimamente, per il sole, Borsalino, Yono Henessy, ma anche gli sportivi Bikkembergs e i Try.

Infine, cosa consiglia al look dell’uomo per que-sto inverno?Chi porta gli occhiali non abbia timore a indos-sare gli occhiali, ossia si separi definitivamente dalle montature a scomparsa, a giorno, mostran-do una cornice definita, visibile. New England e Ralph Lauren stanno proponendo dei look che ri-cordano i collegi americani della East Coast, ma che possono essere compatibili con tutte le età. Colore e calore nei tessuti e nell’abbigliamento basico, da completare con montature apparente-mente classiche, ma che nelle loro diverse decli-nazioni consentono di non annoiarsi mai.

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26Che l’eyewear fosse un accessorio diffuso da-gli albori della politica italiana lo dimostra anche il dipinto di Francesco Hayez del 1864, raffigurante un piano americano del primo mi-nistro di casa Savoia, Camillo Benso Conte di Cavour. Una montatura glasant ante litteram quella di uno dei protagonisti del Risorgimen-to italiano, con lenti molto piccole dalla forma circolare che fanno sembrare a pieno diritto lo statista piemontese un antenato dei vari Fini, Schifani, Bonino e Veltroni di oggi. Questi per-sonaggi del mondo istituzionale odierno, infat-ti, si contraddistinguono per una scelta sobria dell’occhiale da vista: tondeggiante, squadrata o più marcatamente rettangolare, tutti optano comunque allo stesso modo per una montatura invisibile. Nella maggior parte dei casi gli oc-chiali non sono solo un supporto visivo per chi li indossa, ma rappresentano anche una spe-ciale “lente”, e qui è proprio il caso di dirlo, per il mondo esterno, con cui quest’ultimo è in

/ Politici sotto… la lente! /di Valentina Grassini

/ Gli occhiali accompagnano da sempre i personaggi pubblici del nostro paese che, attraverso la scelta delle montature, rivelano luci e ombre della propria personalità/

emma bonino

gianfranco fini

grado di mettere a fuoco sfumature e accenti della personalità di chi ha di fronte. Un paio di occhiali sono una spia e insieme un’espressio-ne dell’interiorità e del temperamento di chi sceglie di indossare un modello, una forma, un colore piuttosto che un altro. Così, ad esempio, Gianfranco Fini, uomo dall’aspetto composto ed elegante, sfoggia in ogni occasione degli oc-chiali con montatura a giorno che sembrano ri-specchiare una personalità calibrata e discreta. Stessa scelta per le donne dell’opposizione, da Rosy Bindi a Emma Bonino. Carré biondo, occhi azzurri e carnagione lunare, il volto femminile del Partito Radicale non può essere immagina-to senza il suo modello di occhiali glasant che donano luminosità e leggerezza all’incarnato, a

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27conferma dello stile semplice ed essenziale che da sempre contraddistingue l’eterna compa-gna di battaglie politiche di Marco Pannella. Su scala più ampia, gli occhiali non rappresentano solo uno dei modi che il soggetto ha per espri-mere la propria personalità e il proprio senso estetico, ma registrano anche i cambiamenti di costume che hanno attraversato il nostro paese nel corso degli anni. Dagli “occhialoni” rettangolari e tartarugati alla Craxi o alla Giulio Andreotti prima maniera, molto in voga nel ven-tennio ’70-’80, si è progressivamente passati a un concetto più complesso e multisfaccettato di montatura. Le dimensioni si sono rimpiccioli-te, le forme aggraziate e il design ha preso una piega moderna e originale. Lo stesso senato-re a vita Giulio Andreotti incarna l’esempio di questa metamorfosi dell’occhiale da vista: se negli anni centrali del suo mandato, l’allora capo della DC era solito indossare il tipico mo-dello degli anni Settanta, con una montatura molto pronunciata dalla forma rettangolare e dal colore scuro, oggi il “divo”, secondo l’acce-zione del regista Sorrentino, sceglie invece un occhiale “tre pezzi” molto più discreto e sposa la sobrietà. A questa scelta di rigore e minima-lismo, altri esponenti della politica rispondono con il colore e l’originalità. Personaggi come Roberto Maroni, Mariastella Gelmini, Oliviero Diliberto o Fausto Bertinotti, infatti, abbando-nano la trasparenza e l’impercettibile legge-rezza per modelli più vistosi dalle tinte forti e decise, quasi elettriche. L’eyewear dei ministri dell’attuale governo diventa un tutt’uno con il fausto bertinotti e giulio andreotti

loro volto e l’immagine che l’opinione comune ne conserva non può prescindere dalla pre-senza dei loro occhiali particolari, a pieno ti-tolo elemento distintivo fondamentale, come il colore dei capelli o la forma del naso. Nel ‘78 Battiato cantava “C’è chi si mette degli occhia-li da sole per avere più carisma e sintomatico mistero”, oggi potremmo dire, tralasciando la geniale ironia e la punta di polemica che il cantautore siciliano lasciava sottintendere con questo verso, che l’occhiale da vista ha acqui-sito una funzione analoga, non rappresentan-do più soltanto un supporto per vedere meglio, ma un accessorio di degna considerazione da sfoggiare anche per accentuare e arricchire

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28la propria personalità. Il rosso-nero di Maro-ni – omaggio alla fede calcistica del ministro dell’Interno - il blu elettrico della Gelmini o la montatura perfettamente circolare tortoise di Giulio Tremonti, infatti, catturano l’attenzione in maniera ipnotica e conferiscono al personag-gio un aspetto particolare e incisivo. Il ministro della Pubblica Istruzione ha spesso giocato con l’occhiale da vista, presentandosi in occasioni ufficiali ravvicinate con dei modelli di eyewear differenti, tutti caratterizzati da una montatu-ra rettangolare leggermente affusolata ai lati, quasi a farfalla, che addolcisce le linee del vol-to, e da colori sgargianti e carichi, quali il bluet-te, il lilla o il rosso. Infine, altri due volti storici del mondo istituzionale sono noti per i loro in-separabili occhiali da vista. Fausto Bertinotti e Vittorio Sgarbi, un burrascoso passato politico alle spalle, meglio conosciuto tuttavia, per la sua attività di critico d’arte o per i suoi accesi alterchi televisivi, si mostrano in pubblico da molti anni con dei precisi modelli da vista: un ovale color caramello per l’ex segretario di Ri-fondazione Comunista, presenza ormai defilata all’interno della scena politica italiana, il cui caratteristico e inconfondibile modo di tenere gli occhiali appoggiati all’altezza della fronte è diventato un’immagine emblematica ben stam-pata nella mente di tutti, mentre Sgarbi, con la classica montatura scura e rettangolare che contrasta con l’incarnato pallido e i capelli ca-nuti, rispetta in pieno il cliché dell’intellettuale dal fascino enigmatico e dall’ésprit sovversivo e ribelle. mariastella gelmini

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Lo stress è la r isposta del l ’organismo a uno st imolo negativo e si manifesta sotto forma di disagio. L’apparato visivo uma-no si è svi luppato nei mil lenni per adem-piere a funzioni legate al la vita al l ’ar ia aper ta. Le nuove abi l i tà visive r ichieste dal la vita moderna, qual i la guida, la let-tura e l ’ut i l izzo del computer, connesse a condizioni d’ i l luminazione prevalente-

/ Niente stress, fate il test! /di Angelo Magri

/ Guida, lettura, utilizzo prolungato del computer: il nostro stile di vita quotidiano può comportare l’affaticamento visivo. Ora è possibile verificarne il livello con una semplice, ma efficace prova /

mente ar t i f ic iale, sono fattori di stress che possono compor tare l ’affat icamento o i l degrado del l ’organo visivo. Ma oggi esiste un sistema, tanto rapido quanto eff icace, per valutarne i l l ivel lo e trova-re le soluzioni ott iche adatte. Si chiama “ Test del lo Stress Visivo” e ha lo scopo di r i levare segnal i d’ ineff ic ienza del la visione che possono manifestarsi nel lo

L’esterno del centro ottico VisionOttica

di Piazza De Angeli a Milano, dove sono state girate le telepromozioni

sul test dello stress visivo all’interno di Striscia la notizia

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31svolgimento di normali att iv ità quotidia-ne. Considerando che l ’85% degl i st imoli sensorial i r icevu-t i dal cer vel lo umano proviene dal la vista, avere una buona qual ità e f lessibi l i tà del la visio-ne è una premessa fon-damentale per i l proprio benessere generale. Gl i esper t i del la visione coin-volt i in questa operazione concordano sul fatto che non bisogna considerare i l test del lo stress visivo al pari di un esame del la vista, ma di

31svolgimento di normali att iv ità quotidia-ne. Considerando che l ’85% degl i

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-damentale per i l proprio benessere generale. Gl i esper t i del la visione coin-volt i in questa operazione concordano sul fatto che non bisogna considerare i l test del lo stress visivo al pari di un esame del la vista, ma di

Sopra il libretto “SOS – servizio occhiali sicuri”, principale servizio di customer service targato VisionOttica

A sinistra come si presentavanoi negozi VisionOttica allestiti per la campagna “Test Stress visivo”

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32una sor ta di screening prel iminare in gra-do di inquadrare le caratter ist iche visive del soggetto. E soprattutto i l test non sostituisce la visita del medico ocul ista, che va invece effettuata periodicamente, a tutela del la salute degl i occhi . I l test del lo stress visivo, tuttavia, è uno stru-mento originale e inedito f inal izzato a in-dividuare soluzioni ott iche anche per chi vede bene, per far “r iposare” gl i occhi o potenziare le proprie perfomance visive; nonché per quel le persone che sono sen-sibi l i a l tema del benessere. Dopo aver effettuato i l test, sono quattro i t ipi di r isultat i possibi l i :1) non si sono r iscontrat i segni di stress visivo, per cui s i suggerisce di provare soluzioni ott iche protett ive (ad esempio, occhial i da sole)2) s i sono individuati potenzial i segni di stress visivo, quindi s i suggerisce di adottare soluzioni ott iche per par t icola-r i condizioni v is ive (ad esempio lettura, computer o guida)3) s i sono individuati moderati segni di stress visivo, per cui s i consigl ia di adot-tare soluzioni ott iche personal izzate per le proprie esigenze visive4) si sono evidenziat i r i levanti segni di stress visivo: s i raccomanda, perciò, una visita medica ocul ist ica per escludere la presenza di patologie oculari e valutare un’adeguata correzione ott ica.

Matteo Piovella, presidente della Società oftalmologica italiana, che rappresenta 4.000 oculisti

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VISIONOTTICA: DALLA TV ALLA LEADERSHIP NAZIONALE

«Offrire soluzioni ottiche personalizzate e servizi dedicati sono temi che stanno a cuore ai centri ottici con insegna VisionOttica. Tutto questo è possibile grazie alla professionalità che i nostri punti vendita sanno garantire al consumatore finale». Chi parla è Marco Procacciante, ammi-nistratore delegato di VisionOttica, all’indomani della campagna televisiva nazionale coincisa con una settimana di telepromozioni all’interno di “Striscia la notizia”. Il tema era proprio quello del test dello stress visivo gratuito presso i circa 200 centri ottici dell’insegna, sparsi in tutta Italia. «A differenza di altri non abbiamo voluto utilizzare la leva promozionale del prezzo, bensì quella del ruolo di servizio che i centri VisionOtti-ca sono in grado di ricoprire nei confronti del consumatore finale - sottolinea Procacciante - Il test dello stress visivo ci ha, quindi, permesso di coinvolgere anche categorie come i giovani e i cosiddetti emmetropi, quanti cioè non necessita-no di dispositivi ottici per compensare dei deficit visivi. Il tutto con il patrocinio della Società oftalmologica italiana, a garanzia del fatto che questo innovativo depistage non vuole assoluta-mente essere sostitutivo della visita dal medico specialista». «Con il nostro patrocinio abbiamo voluto sfruttare un’attività di marketing per fare prevenzione visiva», ricorda Matteo Piovella,

Marco Procacciante, amministratore delegato di VisionOttica,

200 punti vendita in tutta Italia

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presidente della Società oftalmologica italiana, l’associazione che rappresenta circa 4 mila ocu-listi italiani. Il benessere visivo è stato al centro delle sei telepromozioni, che hanno avuto come protagonisti il Gabibbo e le veline della popolare trasmissione di Canale 5. L’iniziativa ha visto la partecipazione in co-marketing di Carl Zeiss Vision, azienda leader nelle lenti oftalmiche, e degli occhiali Gunnar, studiati per attenuare l’af-faticamento davanti allo schermo del computer, al debutto sul mercato italiano proprio grazie alla distribuzione esclusiva nei centri ottici a insegna VisionOttica. Questa campagna, che sino alla fine del 2010 verrà ulteriormente declinata su al-tri mezzi di comunicazione a livello nazionale, ha rappresentato il debutto sul piccolo schermo di VisionOttica: l’insegna si pone come obiettivo di diventare entro il 2015 la principale rete di punti di vendita di ottica in Italia.

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Ore e ore davanti al computer e gli occhi co-minciano a risentirne. È la classica situazione di chi indossa le lenti a contatto: si avverte bruciore e si lamenta fastidio soprattutto al termine della giornata. Ma a cosa è dovuta questa mancanza di comfort? Sono tre i con-cetti chiave: permeabilità all’ossigeno, capa-cità di idratare e di resistere ai depositi. Per occhi dall’aspetto sano, infatti, è necessario che le lenti a contatto lascino passare un’ade-guata quantità di ossigeno. È importante an-che che il film lacrimale sia sempre mantenu-to costante e che la superficie della lente sia adeguata all’eliminazione dei naturali depo-siti che si formano. La ricerca applicata alla contattologia ha portato alla realizzazione di un particolare materiale, altamente innovati-vo: il silicone hydrogel, che oggi permette di realizzare lenti a contatto a lungo confortevoli e in grado di lasciar passare elevate quantità di ossigeno. Prodotti di elevato contenuto in-novativo richiedono, tuttavia, un livello di ma-nutenzione all’altezza. Per la scelta, l’applica-zione e la gestione durante l’uso è necessario, quindi, rivolgersi ai centri ottici specializzati.

OVER 40 ANCORA PIÙ AFFASCINANTIL’introduzione del silicone hydrogel ha eleva-to il livello di comfort per tutte le fasce dei

/ Una boccata d’ossigeno per gli occhi /di Angelo Magri

/ I portatori di lenti a contatto nel mondo sono 140 milioni: la maggior parte utilizza le cosiddette morbide. Negli ultimi anni è diminuito l’abbandono dell’uso, grazie soprattutto al migliore comfort e benessere consentiti dalla tecnologia di ultima generazione, il silicone hydrogel, ideale anche nella presbiopia /

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ACUVUE®. SEE WHAT COULD BE™ACUVUE®, 1•DAY ACUVUE® TruEye™ e SEE WHAT COULD BE™ sono marchi della Johnson & Johnson Vision Care. ©J&J VC 2010. Johnson & Johnson Vision Care è una divisionedella Johnson & Johnson Medical S.p.A. È un dispositivo medico CE0086. Leggere attentamente le istruzioni per l’uso. Verificare l’assenza di controindicazioni dal medico oculista. Aut. Min. del 29/04/2009.

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36consumatori, dai più giovani, particolarmen-te sensibili all’uso delle lenti a contatto, fino agli over 40, che in questa tipologia di prodot-to possono trovare una soluzione importante. Spesso la presbiopia, fisiologica degenera-zione della capacità visiva da vicino che co-mincia genericamente a quell’età, porta con

UNA “FAMIGLIA” MOLTO UNITA

«Un recente studio ha confermato che metà dei portatori presbiti di lenti a contatto non usa lenti a contatto multifocali perché non immagi-nava fosse possibile correggere la presbiopia e la miopia contemporaneamente con una lente a contatto e che, quindi, non esistessero lenti sul mercato in grado di farlo». Alla Ciba Vision, azienda leader nel settore, sono convinti che il futuro dei presbiti passi attraverso un più capil-lare utilizzo di questo tipo di prodotti. Tanto che hanno lanciato sul mercato una lente mensile specifica in silicone hydrogel, la Air Optix Aqua Multifocal, «che favorisce la visione alle distan-ze intermedie e da vicino senza compromettere la visione da lontano – spiegano alla Ciba Vision Italia - Fa passare attraverso la lente fino a 5 volte più ossigeno rispetto alle tradizionali lenti in hydrogel, con il risultato di occhi dall’aspetto più sano. Inoltre il Sistema Aqua Moisture offre comfort al contatto tutto il giorno, ogni giorno». Quella destinata al mondo dei presbiti rappre-

senta, tuttavia, solo una delle molteplici esigenze che la “famiglia” delle lenti mensili Air Optix in silicone hydrogel è in grado di soddisfare in termini di correzione visiva: miopia, ipermetropia, astigmatismo, persino lenti su costruzione per specifici deficit visivi sono gli altri ambiti toccati dalle Air Optix. «Ossigeno, idratazione e resistenza ai depositi rappresentano i loro punti di forza – ricordano alla filiale italiana di Ciba Vision – L’obiettivo comune è offrire una naturale sensazione di benessere a qualsiasi portatore». In pratica, sin da una giovane età, passando poi per quella adulta, chi vuole portare un paio di lenti a con-tatto trova qui una “famiglia” sempre pronta ad accoglierlo e soddisfarlo.

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37sé, infatti, anche condizionamenti psicologi-ci, soprattutto nell’universo femminile: “sono costretta a mettere gli occhiali, non posso più portare le lenti a contatto, devo avere sempre con me un paio di occhiali oltre alle lenti a contatto…”. Oggi in Italia, benché i potenziali presbiti siano il 69,1% della popolazione, le lenti a contatto progressive rappresentano soltanto il 5% del mercato delle lenti a ricam-bio settimanale o mensile. Inoltre il fenomeno dell’abbandono dell’uso delle lenti a contatto si concentra soprattutto nella fascia dei primi presbiti, cioè tra i 44 e i 54 anni. Alcuni dati

oggettivi, come l’innalzamento dell’età me-dia di vita, il maggiore potere d’acquisto de-gli over 45 e il fatto che un po’ tutti vogliamo sembrare più giovani, giocano a favore di una maggiore diffusione delle lenti a contatto per correggere la presbiopia. Secondo le aziende produttrici, infatti, indossare un paio di len-ti a contatto progressive anziché un paio di occhiali con lo stesso tipo di lenti comporta una serie di vantaggi funzionali (alla guida, ad esempio, nel fare sport o attività all’aria aperta, nel truccarsi), oltre che emotivi e re-lazionali.

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Accertare l’assenza di controindicazioni dal medico oculista. Autorizzazione ministeriale su domanda dell'11/10/2010.

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/ Le progressive “ad personam” sono già in vigore /

/ L’ottico, insieme alle migliori aziende di lenti da vista, è oggi in grado di trovare soluzioni personalizzate per i presbiti, adatte a ogni stile di vita/

In Italia e, più in generale, nei paesi industrializzati l’età media continua ad aumentare in maniera co-stante. Secondo alcune fonti europee, già oggi un consumatore su tre rientra negli over 50. Si stima che a metà del ventunesimo secolo la proporzione sarà di uno su due. Negli ultimi anni, inoltre, il com-portamento visivo da vicino è cambiato notevol-mente per questa fascia di persone, tanto che nel 2007, per la prima volta, il numero degli internauti ultrasessantenni risultava superiore a quello dei giovani con meno di 20 anni. Non va poi trascura-

di Angelo Magri

UN’IMMAGINE NITIDA, ANCHE CAMBIANDO DIREZIONE

«Rivolgersi all’ottico optometrista è molto impor-tante non solo per individuare il proprio difetto visivo, ma anche perché è in grado di proporre le migliori soluzioni ottiche, comprendendoin quali situazioni specifiche si ha la necessità di utilizzare maggiormente gli occhiali». Lo ricordano alla Hoya, azienda leader nella produzione di lenti da vista a livello mondiale, particolarmente attenta al benessere visivo. Dopo i 40 anni è naturale che il cristallino riduca l’elasticità e l’occhio non riesca più a mettere a fuoco gli oggetti a distanza ravvi-cinata. «Le lenti progressive Hoya sono indicate in ogni situazione, anche in quelle più impegnative, come lettura o lavoro al computer, guida, sport e tempo libero – spiegano alla Hoya – Offrono, infatti, una visualizzazione delle immagini ampia, nitida e senza distorsioni a tutte le distanze e in tutte le direzioni, anche in direzione obliqua. Ga-

rantiscono, inoltre, stabilità nei movimenti, quindi una grande sensazione di tranquillità, e un rapido e istintivo passaggio da lontano/vicino».Come abbiamo visto, a volte il tipo di montatura può condizionare la scelta di un occhiale con lenti progressive. Da qui la necessità di personalizzarle al massimo e di affidarsi ai professionisti della visione. «Le nostre lenti progressive sono adatte a qualsiasi tipo di montatura, anche le più piccole, moderne e alla moda, e soddisfano il gusto esteti-co di tutti – ricordano alla Hoya - L’ottico dispone, inoltre, di un avanzato strumento di misurazione e personalizzazione: HoyaiLog. Si tratta di un’esclu-siva tecnologia che permette di realizzare le lenti su misura e di garantire la migliore combinazione fra lente e montatura, ottimizzando gli spessori delle lenti. Il risultato? Estetica invidiabile e presta-zioni visive ottimali».

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ta ancora più fondamentale per chi vuole migliorare la visione da vicino senza, ad esempio, rinunciare a un certo tipo di montatura, fashion piuttosto che particolarmente avvolgente; o addirittura a portare in un certo modo un certo tipo di montatura, cioè in base al proprio stile di vita e alla propria quotidia-nità. Oggi gli ottici italiani, in collaborazione con le migliori aziende fornitrici di lenti da vista, sono in grado di garantire prodotti di qualità su misura a un prezzo non sensibilmente superiore a delle normali lenti progressive. Così la rotazione dello sguardo, il cambio di direzione, la distanza o le aberrazioni cromatiche non sono più un problema per chi, dai 40-45 anni insù, deve fare i conti con la presbiopia, ma non vuole rinunciare alle proprie abitudini.

to il fatto che ora un numero sempre più elevato di over 50 utilizza cellulari, smartphone e altri prodot-ti tecnologici all’avanguardia, che implicano un’im-portanza sempre maggiore di un’eccellente visione da vicino.Queste dinamiche di vita, abbinate al fisiologico avanzare della presbiopia, impongono scelte impor-tanti per la correzione visiva. E, soprattutto, scelte personalizzate. Se, infatti, da un lato sta crescendo nel nostro paese la consapevolezza che un occhiale dotato di lenti progressive di qualità può risolvere il problema della presbiopia, dall’altro emergono esigenze specifiche e soggettive che spingono ver-so lenti progressive sempre più personalizzate. Ne consegue che il ruolo dell’ottico optometrista risul-

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41Vicino, intermedio o lontano? C’è sempre una soluzione

Visione confortevole e naturale da vicino e da lontano, massimo comfort visivo grazie ad aree di visione più ampie, adattate al profilo individuale del portatore, adattamento imme-diato grazie al bilanciamento personalizzato di tutte le aree di visione; e ancora: design personalizzato per ogni portatore, lenti più sottili e leggere possibili, che garantiscono un prodotto dall’elevato contenuto estetico. Sono questi i principali vantaggi per quanti scelgono la nuova lente progressiva Zeiss Gradal Individual Eyefit, in grado di adattar-si, come un abito sartoriale, alle esigenze vi-sive specifiche di ogni presbite. «Grazie alla rivoluzionaria EyeFit Technology – spiegano in Carl Zeiss Vision – le lenti vengono costrui-te tenendo in considerazione le abitudini vi-sive individuali, con un’attenzione specifica all’area del vicino dove normalmente il pre-sbite accusa una maggiore difficoltà e a cui oggi si può rinunciare sempre meno, per via dell’uso di computer, navigatori, cellulari. La personalizzazione dell’area del vicino avvie-ne, infatti, sulla base di tre differenti tipi di visione che a loro volta possiedono diverse caratteristiche di design: Balanced – ovvero bilanciato per chi cerca una soluzione univer-sale di elevatissima qualità e ha un’esigenza di dinamicità con utilizzo frequente di tutte

le aree di visione. Intermediate - ovvero in-termedio per chi necessita di una visione dinamica principalmente per lontano e per l’intermedio (60-90cm), con frequenti cam-bi di focus; Near - vicino per chi necessita di lunghi periodi di visione da vicino (30-60 cm)». Ma non è tutto la nuova lente progres-siva integra in sé elaborati calcoli matematici di determinazione del valore individuale del centro di rotazione dell’occhio e di ottimiz-zazione delle superfici per un comfort senza eguali e una qualità estetica unica. «I nostri laboratori di ricerca sono costantemente im-pegnati nell’individuazione di soluzioni otti-che che possano portare reali benefici a co-loro che scelgono i nostri prodotti e da oltre 160 anni la nostra missione è realizzare lenti di precisione che consentano a chi le indossa di vivere una nuova dimensione di visione – ricordano in Carl Zeiss Vision - Ecco perché gli astronauti della Nasa hanno scelto le no-stre lenti per immortalare il primo sbarco sul-la luna, famosi registi di Hollywood creano spettacolari sequenze cinematografiche con le nostre cineprese e Google Earth cattura immagini del nostro pianeta grazie a lenti fir-mate Zeiss».

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42VANITY e BEATCH SPH LACE Il nuovo casco da sci per lei Vanity si mette in mo-stra grazie ai dettagli deluxe: raffinata colorazio-ne bicolore bianco-marrone, orecchiette rivestite in pelle a effetto vintage e impreziosite con strass swarovski, decorazioni floreali intagliate sulla calotta e sulle orecchie. All’interno presenta un rivestimento soffice e confortevole. È abbinato a una bag in vernice bianca con profili brown, deco-rata con la firma Carrera.La nuova maschera Beatch Sph Lace ha un design compatto e linee eleganti, decori floreali a effetto “pizzo” sul frontale e sulla fascia elastica, logo in corsivo, colorazioni sofisticate nei toni del white lace e del black lace. In evidenza il fitting femmi-

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BULLET e CARRERA STEEL XMix perfetto tra stile Eighties e conte-

nuti tecnici innovativi per il casco Bullet dalla struttura in leggeris-sima fibra di vetro e con una li-nea arrotondata, personalizzata da raffinate grafiche “decal”. Da

Per affrontare le piste durante la stagione inver-nale non bastano tecnica, esperienza e un pizzico di coraggio. Anche gli occhi vanno protetti, sia che lo sciatore abbia problemi visivi e quindi debba dotarsi di lenti a contatto sia che voglia semplice-mente ripararsi dagli agenti esterni. Proprio questo è il punto chiave: la protezione. Maschere e caschi sono i prodotti che meglio rispondono a tale esi-genza: le une proteggono gli occhi da neve, ven-to, eventuale ghiaccio o altro materiale che possa schizzare nell’aria, gli altri tutelano l’incolumità fisi-ca di quanti scendono a velocità anche ragguarde-voli e difendono da qualsiasi urto. Oggi l’innovazio-ne tecnologica ha sposato il gusto e l’eleganza per proporre a tutti, uomini e donne, senza dimenticare i bambini, per i quali il casco sulle piste è obbliga-torio al di sotto dei 14 anni, prodotti efficaci e raf-finati al tempo stesso. Con il contributo dello staff di Carrera, brand storico (è stato fondato 54 anni fa) di occhiali e altri articoli per lo sport di proprie-tà della Safilo di Padova, abbiamo affiancato tre maschere da sci ad altret-tanti caschi per affinità di innovazione tecnologica ed elementi estetici.

/ Maschere-caschi, “combinata” vincente /di Angelo Magri

/ Carrera, marchio leader nel segmento sportivo ed eyewear, ci guida alla scoperta dei prodotti più adatti per vivere le piste da sci nella prossima stagione invernale. Abbinando non solo tecnologia, ma anche design /

Vanity e Beatch Sph Lace

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segnalare il rive-stimento interno in tessuto “dry wave”, materiale in grado di assorbi-re l’umidità e di garantire il massimo comfort allo sciatore. Nella zona delle orecchie il casco presen-ta, inoltre, una serie di fori profilati in alluminio a effetto vintage, per garantire percezione uditiva ed equilibrio ai massimi livelli.Sono le lenti il punto di forza della maschera Car-rera Steel X: quella extra, da inserire quando cam-biano le condizioni di luce, per una visione sempre ottimale; e la Zero Resistance, che garantisce ele-vata aerodinamicità e proprietà anti-fog, grazie an-che alla tecnologia Seal-Ring. Quest’ultima, infatti, mantiene le lenti doppie cilindriche perfettamente parallele per creare un’efficace barriera termica, eliminando possibili distorsioni nel campo visivo e fastidiosi appannamenti, scongiurati anche grazie al sistema di ventilazione attiva.

ASSAULT e CHOPPERL’efficace tecnologia di ventilazione attiva, grazie a un sistema a 24 fori, è il cavallo di battaglia di Assault, il nuovo casco da sci dotato anche dell’in-novativo sistema di regolatore di taglia AFS Fitting System: si tratta di un meccanismo posizionato nella parte posteriore che permette di adattare per-fettamente il casco alla misura della testa.

Personalizzato dal logo Carrera a effetto rubber nella zona orecchie e dall’icona color argento sulla parte frontale, è accessoriato con una pratica visiera removibile. La maschera Chopper, dal design aerodinamico e decorata con una grafica di impatto, propone lenti sferiche lavorate con tec-nologia anti-scratch e anti-fog: un’efficace barriera termica elimina così fastidiosi appannamenti e ogni possibile distorsione nel campo visivo. La maschera è casco-compatibile e, grazie anche all’aggancio re-golabile, assicura sempre una calzata perfetta.

Bullet e Carrera Steel X

Assault e Chopper

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A 24 anni ha praticamente già vinto tutto: campione del mondo e olimpico in carica in gigante, vincitore della Coppa del mondo di sci nel 2010. Carlo Janka, svizzero, fa parte del Carrera Ski Racing Team e in questa intervista esclusiva racconta il suo rapporto con maschere e caschi quando è sulle piste.

Quali sono i requisiti principali che deve avere una maschera per l’attività sciistica ad alto livel-lo? E quali, invece, un casco?Anche casco e maschera contribuiscono senza dubbio a ottenere una performance atletica vin-cente. Entrambi hanno prima di tutto una funzione

protettiva, condizione indispensabile per chi come me pratica lo sci a livello professionistico e, soprat-tutto, sceglie discipline ad alta velocità come la discesa libera. Inoltre, sono studiati per garantire la massima aerodinamicità, elemento fondamen-tale in uno sport dove si vince o si perde per una manciata di centesimi. Devono, poi, presentare una calzabilità perfetta. Le maschere, poi, devono garantire una corretta visione, senza distorsioni, e una perfetta ventilazione per evitare l’appanna-mento delle lenti, mentre il casco viene progettato anche per assicurare percezione uditiva e equili-brio per un massimo comfort.

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/ La protezione, innanzitutto /

/ Carlo Janka, attuale numero uno dello sci mondiale, svela i segreti di strumenti fondamentali, come maschere e caschi, per quanti praticano lo sci a livelli agonistici o amatoriali /

di Mario De Paola

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Casco e maschera cambiano in base al tipo di disciplina, cioè slalom anziché discesa libera?Assolutamente! In slalom si predilige il casco con l’orecchio morbido, perché favorisce l’equi-librio. Inoltre viene inserita la mentoniera per proteggersi da eventuali urti contro i paletti. Nella discesa libera e in tutte le discipline ve-loci, la maschera presenta tutti i fori chiusi per garantire massima aerodinamicità.

Quali consigli si sente di dare per la protezione visiva a chi pratica lo sci a livello amatoriale?Consiglio sempre, anche agli amici che sciano per passione, di scegliere una maschera di ottima qualità. Deve essere confortevole ma soprattutto deve garantire una visione perfet-ta, senza distorsioni. Gli occhi vanno protetti dalla luce, dal vento e da eventuali urti, ma soprattutto è importante vedere perfettamen-te la pista. Cambi di luce improvvisa possono essere molto pericolosi anche se si scia tran-quillamente.

Da quando è testimonial di Carrera? Che tipo di rapporto ha con l’azienda italiana di maschere e caschi?Sono con Carrera da quando ho iniziato a gareggiare. Carrera è sempre stato il mio mar-chio e con l’azienda ho un ottimo rapporto. Il team è giovane, condividiamo lo spirito spor-tivo e l’entusiasmo per le sfide. Sono molto impegnati nella ricerca e sempre al passo con le innovazioni e i nuovi materiali. Inoltre sono davvero creativi.

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45Come vengono accolti i suoi suggerimenti tecnici dall’azienda fornitrice? Vengono poi sempre rea-lizzati in concreto sui nuovi prodotti?Testo i loro prodotti in anteprima. In base ai miei suggerimenti poi valutiamo insieme le eventuali modifiche da apportare alla maschera o al casco.E lavoriamo sul prodotto fino a ottenere il risulta-to perfetto.

Cosa chiede dal punto di vista estetico a una maschera e a un casco?Beh, sono un ragazzo giovane, attento alle mode ma senza eccessi. Mi piace che casco e maschera siano abbinati, con colorazioni classiche ma non banali, proprio come sono i prodotti Carrera. Per la prossima stagione ho scelto il casco Bullet e la maschera Kimerik.

Come ci si sente a essere Campione del Mondo?Spesso me lo ripeto e ogni volta mi emoziono! Ho lavorato tanto, con impegno. Ci ho creduto, ma ora non mi accontento.

Carlo Janka in azione alle Olimpiadi di Vancouver (a sinistra) e in Coppa del Mondo 2010, di cui ha vinto il trofeo di cristallo (nella pagina accanto) nel gigante

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/Shopping Autunno Inverno 2010 - 2011

di Danae de Stefano

/ Per lui: praticità ed eleganza anche in città, design e tecnologia sono di rigore, se il colore dominante è il nero. Per lei: look aggressivo, gemme luccicanti e il verde per ogni occasione /

/ Moschino / Occhiale da vista dal frontale in metallo cerchiato che avvolge sui musi un piccolo fiocco in microfusione, illuminato da toni lucidi /

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01. Giorgio Armani / Modello in acetato, versione moderna della sagoma a goccia personalizzata da riconoscibili ele-menti del design dei primi tempi, come il ponte a chiave e i rivetti in metallo / 02. Aldo Bruè / Scarpa dalla punta im-portante e dalle proporzioni rivisitate, ricca di dettagli interpretati in chiave contemporanea grazie alle moderne tecniche per realizzare intarsi, stampe digitali su pelle e inediti trattamenti sulle tomaie finite / 03. Montblanc / Magistrale esecuzione tecnica per questo modello che presenta aste su cui si adagia un dettaglio in vera fibra di carbonio, mentre l’ampio e squadrato frontale è in acetato

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/ Technological black man /

/ Cambiano i tempi, cambia il concetto stesso di eleganza ma il nero rimane una certezza! Materiali, design e tecnologia si fondono e si confondono dando vita ad accessori a cui lui non può proprio rinunciare /

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04. Gianfranco Ferré / Occhiale da vista maschile tondeggiante, pantos realizzato in acetato con naso a chiave / 05. Momodesign / Il cinturino integrato in gomma ricorda il battistrada dei pneumatici e il quadrante black è ispi-rato al quadro di un’auto da corsa: inserti in fibra di carbonio, minuteria gialla, due contatori, scala tachimetrica e datario sono i dettagli che determinano lo stile di questo orologio da polso / 06. Persol / Modello da vista in ace-tato caratterizzato dalla classica freccia supreme. Il sistema meflecto e le ampie aste conferiscono una personalità forte a questa montatura intramontabile / 07. Frey Wille / Gemelli in oro bianco smaltati, ispirati alle opere di Monet

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08. Henry Jullien / La plasticità dei materiali, metallo e acetato, rendono la linea di questo occhiale delicata e piacevole, dove la purezza dei volumi è notevole / 09. VaVeliero / Realizzata in ecopelle, questa cover protegge l’I-Pad agevolandone l’utilizzo. Ed ecco che l’ultimo gioiello della Apple si trasforma in un piccolo portatile grazie alla tastiera bluetooth con i comandi rapidi uguali a quelli di un Mac / 10. Silhouette / Le linee rigorose e precise di questa montatura a giorno convivono in armonioso contrasto con l’inserto colorato che caratterizza le doppie aste / 11. Alfred Dunhill / Dallo stile decisamente inglese, questo occhiale in acetato garantisce una calzata perfetta, materiali di altissima qualità e una protezione affidabile contro i raggi Uv

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o201. Rodenstock / Dotato di un sistema a clip magnetiche che permette di trasformare velocemente e facilmente una montatura da vista in una da sole, è un occhiale 2 in 1 adatto per ogni occasione / 02. Altea / Cappello modello Bogard in lana con stampa tartan nei toni del verde e marrone / 03. Arfango / In edizione limitata e solo su ordi-nazione, la bicicletta Velvet Bike è rivestita a mano con dettagli di velluto: in particolare i pomoli delle manopole, la canna e il sellino

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/ Sporty chic /

/ Una perfetta combinazione tra praticità ed eleganza pensata per giovani dinamici, ma anche fuori dagli schemi. Perché, anche in città, l’uomo sente la necessità di emanciparsi, così diventa un globetrotter che non rinuncia allo stile /

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04. Lindberg / Ispirato da elementi propri dello stile classico retrò, questo modello si distingue per il design più am-pio e più angolato della fronte, che offre un’apparenza di dinamismo e di reale vivacità / 05. Converse / Rivisitazione della classica Chuck Taylor utilizzando l’inimitabile tessuto in lana Woolrich, proposto in una nuova fantasia a quadri sulle tonalità del rosso, del nero e del beige / 06. Ray-Ban / Occhiale da sole in metallo nero con lenti verdi. Il modello riprende lo storico Signet del passato con la classica forma squadrata alta con un doppio ponte originale

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07. Nike / L’occhiale da sole Vintage 74 riprende la forma del classico modello pilota. I colori a contrasto e le lenti a spec-chio garantiscono un look retrò e al contempo innovativo / 08. Boss Orange / Nasce da un’ispirazione street il modello da vista maschile in leggerissimo acciaio, dalla forma ultra-slim, con aste ondulate e personalizzate dal logo a effetto “rubber” / 09. Oga / Gioca su contrasti d’ispirazione architettonica, con cerniera flex brevettata esclusiva, questa monta-tura dalle aste in metallo, prolungate da terminali soft-touch, modellate per un design ricercato / 10. Gallo / Basta una passata con il ferro da stiro… et voilà! Il buco è sparito e la calza è salva, grazie alle piccole toppe multicolor in Alcantara

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01. Ralph Lauren / Ampia montatura in acetato che esalta le linee sottili del frontale e delle aste, garantendo a questo occhiale verde bottiglia assoluta leggerezza e flessibilità / 02. Boss / Gli occhiali da sole femminili in acetato interpretano uno charme “ladylike” e senza tempo, nella forma morbida e arrotondata / 03. Helena Rubinstein / Effetto anti-borse immediato, occhiaie ridotte e rughe attenuate. Il contorno occhi Prodigy Power-cell associa al potere rigenerante delle cellule madri vegetali la protezione di un potente attivo antiossidante, per una riparazione e una difesa anti-età di questa zona particolarmente delicata

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/ For… ever green /

/ È il grande protagonista di questo inverno: il verde, in tutte le sue sfumature. Secondo gli psicologi, la tonalità della speranza evoca perseveranza, equilibrio e stabilità. Chi lo indossa prova, quindi, una sensazione di solidità, persistenza, senso d’identità e autostima /

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04. Cesare paciotti / Décolleté in nappa goffrata con plateau e tacco alto / 05. X-Ide / Questo modello da vista si ispira ai tessuti e ai filati: un mondo in cui trame, orditi e texture si aprono a continue sperimentazioni concettuali, tra passato e contemporaneità / 06. Daniela de Marchi / Un perfetto mix tra prati fioriti e fondali corallini colorati danno vita all’anello “Margherita di mare” in ottone smaltato verde con quarzo avventurina

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07. Elle / L’eleganza formato Jackie-O. Occhiali da sole con logo monogramma arrotondato e importante sulle aste: decisamente retrò e oversize per un look misterioso e sexy / 08. Sermoneta gloves / Guanto in edizione limitata in morbida pelle, foderato in seta, per garantire il massimo comfort, e rifinito da un’ elegante bordatura ecru con un taglio a V sul polso / 09. Tosca Blu / Non importa se su pelle, eco pelle, su linee morbide o rigide: il tema è rigorosamente l’animal print per la Naplack con stampe a zebra

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01. Gucci / Minimal e ricercato al tempo stesso, questo occhiale da vista in metallo affascina con una forma am-pia a farfalla, con le lenti sostenute da nylon, per un effetto ultra-light / 02. Vanni / Un tuffo negli anni ‘60 per la montatura Happy Days / 03. Manuel Bozzi / Quest’anello “vibra” in un mondo di corde abilmente forgiate nell’ar-gento che giocano in un intreccio eterno a formare nodi, romantiche “prigioni” per pietre dall’inestimabile valore simbolico

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/ Aggressive mood /

/ Le donne “passionali” esprimono, nella decisione di un colore, dei materiali, dei simboli, una nuova moderna provocazione. Ogni giorno e per ogni occasione scelgono di “indossare” l’umore, rendendo il proprio look originale e assolutamente autentico /

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04. Blumarine / Occhiale da sole in edizione speciale con frontale oversize in acetato dalla forma tondeg-giante. L’asta è impreziosita dalla pantera-gioiello ed è completata da una texture effetto maculato nei toni del nero / 02. Giuseppe Zanotti / Il “nero duro”, a tratti rocker’s style, si illumina anche di luci preziose, con una predilezione per i booties punk-baroque / 03. Gilli / Realizzata in nappa, impreziosita da frange, cucita totalmente a mano e rigorosamente made in Italy. È la Mopti Bag: morbida e capiente borsa ispirata alla cultura Dogon, antico popolo di astronomi del Mali

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04. Fred / Un occhiale da sole dai materiali preziosi: oro e diamanti per una donna che ricerca nell’accessorio la massi-ma espressione del lusso / 02. Juicy Couture / Per le regine del social network l’oggetto del desiderio è il mouse con strass, rigorosamente rosa, in puro stile californiano / 03. Laura Biagiotti / Strass Swarovski e pins sulle aste rendono accattivante questo nuovo elemento della collezione della stilista romana

/ Brilliant detail /

/«Diamonds are a girl’s best friend», cantava Marilyn nel 1953. Ma ancora oggi le donne si sentono attratte dallo sfavillare delle gemme… e non solo di quelle preziose, basta che brillino! Ed ecco che occhiali, gioielli e tecnologia si ricoprono di dettagli luminosi /

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04. Misis / Anello dadi in argento rodiato e brunito, zirconi bianchi e neri / 05. Fendi /Ispirato alla collezione di gioielli, le sfaccettature delle pietre preziose, riprodotte su frontale e aste, rendono questo occhiale lussuoso e senza tempo, ulte-riormente arricchito dagli strass incastonati a mano all’interno del logo in metallo / 06. Swarovski / A forma di uccellino questa chiavetta Usb ha i cristalli applicati a mano con la tecnica Pointiage, che dona un tocco brillante e sofisticato

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Direttore responsabileAngelo [email protected]

RedazioneFrancesca Tirozzicoordinamento [email protected] de [email protected] [email protected]

CollaboratoriMario De PaolaLuisa EspanetLuigi MarchesiNicola Santini PubblicitàLuciano [email protected]

Editore e RedazioneB2Vision spa / Via Ripamonti 44, 20141 Milanotel. +39 02 36638601, fax +39 02 [email protected] / www.glassesandfashion.com

Grafica e impaginazioneTatiana ForoniMeloria

StampaMediagraf S.p.a.Viale della Navigazione Interna, 8935027 Noventa Padovana (PD)

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CarreraSafilo – tel. 049 6985111 www.safilo.com

Ciba VisionTel. 041 5939311 www.cibavision.it

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Si ringraziano:Glasses and Fashion

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