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C O M UN I T A’ A P ER T A C O M UN I T A’ A P ER T A ANNO V NUMERO OTTAVO GIUGNO 2015 NEWS PERIODICO DELLA COMUNITA’ PARROCCHIALE DI S. BENEDETTO

Giugno - Comunità Aperta

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COMUNITA’APERTA

COMUNITA’APERTA

ANNO VNUMERO OTTAVO

GIUGNO 2015

NEWS

PERIODICO DELLA COMUNITA’ PARROCCHIALE DI S. BENEDETTO

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COMUNITA’ APERTA NEWS

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Parrocchia S. Benedettovia Caterina da Forlì,19 20146 Milano

Segreteria: tel 02471554 fax 024223677

Orari S. Messe:

Feriali: ore 9.00 e 18.00

Festive: vigiliari ore 18.00

domenica ore 8.30/10.00/11.30/18.00

• Carissimi parrocchiani

• Obiettivosu!

• ALT

• VitadiComunità

• Flash

• Calciod’angolo

• Inbacheca

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Indice

Direttore:

Responsabile redazione:

Collaboratori

Coordinamento esecutivo:

Redazione:

Segreteria:

Distribuzione

Contatti

Don Ugo Dei Cas

Don Alessandro Digangi

Don Valeriano Giacomelli

Luciano AlippiDavide Cassinadri

Letizia AlippiLuca CeciCarla FerrariFederico LucreziSara SantusGiulia Soresini

Stefania De Mas

Luca Cartotto

[email protected]

L’oratorio che (non)va in vacanza Federico Lucrezi

Giugno:il mese del Papadon Ale

LaRedazione

DoubleGiulio FIlisetti

Aiutiamo il Nepala rinascereGabriella Fucci

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Carissimi parrocchiani...Carissimi parrocchiani...Carissimi fratelli e sorelle,eccoci alla fine del mese di maggio, mese carico di iniziative che hanno coinvolto a più riprese la nostra comunità parrocchiale e non solo: i rosari serali che hanno visto l’adesione di molti (belli quelli organizzati dalle classi di catechismo, con i ragazzi e soprattutto, i loro genitori); la festa di San Luigi Orione che ha dato il via all’OrioneInFesta, mettendo in moto una sinergia straordinaria tra Parrocchia, Cottolengo, Casa del Giovane, e non solo…, davvero un’iniziativa di comunione e condivisione di valori umani e cristiani, dove anche vari dipendenti si sono resi disponibili fuori dal loro orario di lavoro. Grande esempio di gratuità umana e cristiana da parte di tutti; le solennità dell’Assunzione e della Pentecoste, che diventano per noi uno stimolo importante per una sempre maggior adesione di fede, sia personale che comunitaria, alla persona di Cristo Risorto. Lo Spirito Santo risvegli in noi un forte senso di appartenenza alla Chiesa e ci aiuti a testimoniare visibilmente e con coraggio la nostra adesione a Gesù!Papa Francesco ci ricorda che: «Quando accogliamo lo Spirito Santo nel nostro cuore e lo lasciamo agire, Cristo stesso si rende presente in noi e prende forma nella nostra vita; attraverso di noi, sarà Lui lo stesso Cristo a pregare, a perdonare, a infondere speranza e consolazione, a servire i fratelli, a farsi vicino ai bisognosi e agli ultimi, a creare comunione, a seminare pace. Pensate quanto è importante questo: per mezzo dello Spirito Santo, Cristo stesso viene a fare tutto questo in mezzo a noi e per noi».Sant’Isacco di Ninive, meglio conosciuto come Isacco il Siro, soleva ricordare ai suoi fedeli, che il più grande peccato dell’uomo

è rimanere insensibili all’evento Pasquale, evento che non ha come protagonista solo Cristo Risorto, ma ciascuno di noi, che con la sua adesione a tale mistero, dovrebbe, ogni anno, divenire sempre più protagonista della testimonianza del Regno.Lo Spirito Santo ci viene a ricordare come Gesù, con la sua risurrezione, ci ha donato la vittoria sul peccato, sulla morte, spazzando via la vendetta e l’odio. Ci ricorda come l’uomo, una volta terminata la vita terrena, non è destinato al nulla, ma all’incontro con il Padre nella

vita celeste.Luciana Martinez, moglie di Salvatore Martinez presidente del Rinnovamento nello Spirito, in un’intervista afferma come il principale effetto del lasciarsi guidare dallo Spirito Santo sia: «La riscoperta della grazia battesimale che rivive in noi, che risveglia in noi, diciamo una potenza, un’urgenza anche, che poi si concretizza nella riscoperta della Parola di Dio, in una diversa frequentazione dei sacramenti, nella riscoperta della preghiera ispirata, cioè sottomessa all’azione dello Spirito Santo, che si lascia guidare…, che porta ad una rivitalizzazione della vita cristiana…». Accettare l’azione dello Spirito Santo

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don Valeriano Giacomelli

è quindi fondamentale per rivitalizzare in noi la sequela al Cristo Risorto, cercando di vivere la sua Parola e imitandone gli insegnamenti. Lo Spirito ci fa riscoprire la presenza di un Dio che, da sempre, si interessa alla vicenda umana, un Dio che, se accolto, ci aiuta ad essere buoni e a dare un senso alla nostra vita che deve essere orientata al prendersi cura gli uni degli altri e al valorizzare ogni delle bellezze del creato.Concordo con il sociologo Z. Bauman nel dire che si i nostri tempi sono “duri per la fede, per ogni fede, sacra o secolare: per la fede nella Provvidenza o in una divina catena degli esseri, ma anche per la fede in un’utopia laica, in una futura società

perfetta”, ma proprio per questo occorre lasciare che lo Spirito Santo ispiri le nostre menti, scaldi i nostri cuori, affinché ciascuno di noi, alla stregua di San Luigi Orione, confidando nell’aiuto della Divina Provvidenza, si impegni a “far cristiana la società, a dar speranza al mondo”, proviamo almeno ad impegnarci nel fare cristiana la nostra famiglia, il nostro ambiente di lavoro, lo “spazio” dell’oramai poco tempo libero che ci è rimasto. Il cardinal Kasper afferma che la nostra è società “dove la fede e la mediazione della fede sono entrate in una situazione di universale diaspora”, vi è allora estremo bisogno di segnali di speranza, di piccoli semi di speranza, e noi, proprio noi, io, sono

chiamato a seminare tali semi!Penso che molti non frequentano più la Chiesa perché facciamo fatica a far cogliere, a coloro che ci incontrano, la bellezza entusiasmante di conoscere, seguire, testimoniare Cristo.Anziché mostrare come la pratica religiosa, con la sua partecipazione ai sacramenti, con l’ascolto della Parola che si fa carità vissuta, sia qualcosa di coinvolgente, affascinante, che riempie di senso tutta la nostra vita, spesso, purtroppo, diamo l’impressione che la nostra religione sia un contenitore vuoto, sterile e noioso. Per certi versi, se anni fa si parlava della mancanza di Dio, della sua non esistenza, del suo vuoto, ora si avverte un cristianesimo vuoto, svuotato dalla presenza del Signore Risorto, ma non perché Lui non sia presente, ma perché noi rimaniamo indifferenti alla sua presenza.Forza allora, chiediamo con insistenza: Vieni Spirito Santo, riempi i cuori e le menti di noi, che ancora siamo tuoi fedeli e accendi in noi il fuoco del tuo amore, il solo che può dare speranza al mondo!

GUARIRE LUIGICIMMARRUSTI TERESARAGNI SANTINABIANI ANTONIO MARIODE PAOLI ANGELA MARIAEGLI SOPHIAROSA ANNAMARIACARUSO SALVATORE

DE RITIS NINA MARIAVALLE PUMA MARIANGELAATWA ANTHONYSIRAGUSA AURORA

Sono entrati a far parte della nostra comunità

Hanno lasciato la nostra comunità

ANGRISANI MARIA LUISAVILLA ELISA AMELIA

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Obiettivo su!COMUNITA’ APERTA NEWS

Giugno: il mese del Papa

Si è aperto il mese di giugno che la Chiesa dedica alla devozione del Sacro cuore di Gesù e che per noi orionini ha un’impronta prettamente papalina, ricorrendo il 29 giugno la festa liturgica dei Santi Pietro e Paolo.Don Orione visse in un periodo storico diverso da quello attuale, l’amore per il Papa e per la Chiesa si era molto affievolito, la breccia di Porta Pia era una delle tante testimonianze.Don Orione vivendo in mezzo a questo tempo storico respira attorno a sé un’aria anticlericale forte e potente ma si sente spinto da sempre ad amare la Chiesa ed il Papa.Se l’amore per i poveri è stato frutto della permanenza nel convento francescano di Voghera, l’attenzione ai giovani conseguenza dei tre anni vissuti alla scuola di don Bosco, sembra facile concludere che è presente un elemento specifico, proprio del suo carisma cioè del dono fatto da Dio alla Chiesa, che è palesato nell’amore alla Chiesa e al Papa.In uno scritto per i suoi confratelli leggiamo così:

“...Ed ora, ad uno ad uno e insieme, spiritualmente abbracciandovi “in osculo sancto” vi esorto ad avere sempre grandissima confidenza nella Divina Provvidenza, e ad amarvi, figlioli miei, ad amarvi insieme, e ad amarvi tanto, e ad amare le Anime, le Anime!, cercando specialmente gli umili e i piccoli abbandonati.Questo è il desiderio affocato dell’anima mia; ma, prima ancora il mio più dolce e più grande amore è il Papa, cioè Cristo: il Papa, per me e per Voi, è Gesù Cristo stesso: “il dolce Cristo in terra”, diceva Caterina da Siena. Amare il Papa è amare Gesù Cristo. Onde dobbiamo avere a singolarissima grazia del Cielo di logorare, di consumare e dare la vita umilmente e fedelissimamente, ai piedi della Chiesa e per la Santa Chiesa, per i Vescovi e per il Papa”.

Don Orione riesce a comprendere nel suo continuo viaggio spirituale ai piedi del crocifisso ed alla scuola di Maria, che l’unico modo per portare il popolo alla Chiesa non risiede tanto nella predicazione dai pulpiti ma nello stare in mezzo al popolo, in quel “fuori di sacrestia” che è invito a percorrere le periferie esistenziali, precorrendo in qualche modo l’attuale pontefice Francesco.La carità è per don Orione il mezzo che potrà aiutare tutti a ritornare alla Chiesa, dunque al Papa.Il fine della Congregazione non è dunque la carità, piuttosto la fedeltà al vicario di Cristo.Lo si legge chiaramente nell’articolo 5 delle costituzioni e regole dei Figli della Divina Provvidenza intitolato: “Fine speciale della Congregazione”:“Fine speciale della Congregazione è diffondere la conoscenza e l’amore di Gesù Cristo, della Chiesa e del Papa, specialmente nel popolo; trarre ed unire con un vincolo dolcissimo e strettissimo di tutta la mente e del cuore i figli del popolo e le classi lavoratrici alla Sede Apostolica, nella quale, secondo le parole del Crisologo, il beato Pietro vive, presiede e dona la verità della fede a chi la domanda.E ciò mediante l’apostolato della carità fra i piccoli e i poveri, con quelle istituzioni ed opere di misericordia spirituale e corporale più atte alla educazione e formazione

Obiettivo su!

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cristiana della gioventù più bisognosa e del popolo, con l’intendimento di modestamente cooperare, ai piedi della Sede apostolica e dei Vescovi, a rinnovare e unificare in Gesù Cristo Signor nostro l’uomo e la società, portando alla Chiesa e al Papa il cuore dei fanciulli più abbandonati, dei poveri e delle classi operaie”.L’amore al Papa è stato per don Orione il grido continuo nei suoi scritti e nel suo operato. Per il Papa ha sofferto ed ha anche compiuto atti che considereremmo piuttosto esagerati, come quello di baciare il pavimento del treno quando si era accorto di essere arrivato nella città di Roma, oppure di dormire sotto il colonnato di San Pietro in attesa di essere ricevuto in udienza privata dal Sommo Pontefice.Un amore fatto di devozione ma mai di deviazionismo scevro e superficiale, piuttosto fattiva militanza nelle schiere di coloro che volevano lavorare nella Chiesa e per la Chiesa, lo testimoniano le diverse relazioni intercorse fra don Orione e alcuni sacerdoti tacciati di modernismo affidati a lui proprio dal sommo Pontefice.“Amarci dobbiamo, ma nel Signore, perché questo è l’amore che vuole e piace al Signore: amarci l’un l’altro ed amare ognor più Gesù Cristo e il Papa, che ne è il Vicario in terra. E al Papa sempre più intimamente stringerci, perché, come Gesù Cristo, e così il Papa non si ama mai abbastanza;

e per il Papa ineffabilmente stringerci e unirci a Cristo nel suo mistico corpo che è la Chiesa”.E’ per questo che i Figli della Divina Provvidenza, i figli di don Orione, professano oltre ai tipici voti di povertà, castità ed obbedienza anche quello di fedeltà al Papa, come si legge nelle costituzioni della Piccola Opera della Divina Provvidenza ai numeri 47 e 48:“Nella nostra Congregazione, l’obbedienza dovuta al Sommo Pontefice e il particolare carisma che ci distingue trovano significativa espressione nella professione del quarto voto di speciale fedeltà al Papa. Con esso ci obblighiamo:• al pieno riconoscimento della sua autorità gerarchica nella Chiesa universale;• alla incondizionata adesione al suo magistero e al suo programma;• alla più completa disponibilità a qualsiasi sua determinazione a nostro riguardo per ogni servizio in qualsiasi parte del mondo, per realizzare il carisma indicato nel motto: “Instaurare omnia in Christo; ut fiat unum ovile et unus Pastor”.Il voto ci impegna in uno sforzo costante in queste direzioni:• fedeltà alla Chiesa di cui il Papa è il centro di comunione• studio, approfondimento e attuazione del magistero ordinario; conoscenza e diffusione dei documenti pontifici e delle Congregazioni romane;• amore e adesione ai Vescovi nelle chiese locali;• opera di comunione all’interno e all’esterno della Chiesa, lavorando per essere fermento di unità;• impegno missionario ed ecumenico;• servizio preferenziale ai poveri, dei quali, in nome del Papa e in fedeltà a lui, difenderemo i diritti e le istanze”.Come figli della Divina Provvidenza legati dal voto di fedeltà al Papa non possiamo che farci testimoni dei messaggi che il sommo Pontefice continuamente invia alla chiesa, ma anche come laici orionini, impegnati nel servizio parrocchiale o come “figli della Chiesa” perché battezzati, siamo chiamati a vivere questa fedeltà nel nostro quotidiano. Impegno forse semplice ora in cui viviamo un vero e proprio entusiasmo per la figura di Francesco ma impegno che potrebbe tradursi nella lettura settimanale di qualche suo discorso, omelia, catechesi, enciclica. Anche questo, nel piccolo, è essere fedeli al Papa, dunque a Cristo.

don Ale

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ALT Aziona La

Testa

Con il mese di Maggio e l’O’rioneinfesta l’anno pastorale volge al termine.L’impegno estivo è ancora grande con il Grest, il Campus di calcio e i campi scuola delle medie e delle superiori ma gli obblighi settimanali del catechismo, della scuola calcio e del dopo cresima sono terminati e con loro probabilmente anche il “giro” delle persone in oratorio.Un anno che finisce è sempre occasione per fare bilanci.Il 2014-2015 è stato l’anno del “non abbiamo più l’oratorio!”. E’ vero, c’è chi diceva che avere un cortile sarebbe bastato ma mi sono accorto che non è così; non avere lo spazio delle panche di pietra, la fontana compagna di coloro che accalorati giocano a calcio, il bar interno e la sala giochi è stato un handicap che ha influito molto sull’organizzazione delle attività e sulla frequentazione dell’oratorio stesso.E’ stato l’anno del “è cambiato il parroco”, che ha influito anche sul vice parroco e sul carico di lavoro, certo ha le spalle grosse ma la fatica dell’affiancamento al nuovo è sempre tanta.E’ stato anche l’anno del “i lavori non finiscono più!”, ed è vero! Tra la ditta che non è riuscita a portare avanti i lavori, i soldi da trovare per iniziare nuovamente e secondo un nuovo progetto, i tempi si sono allungati e così ci troviamo a giugno con i lavori ancora in “alto mare”.

E’ stato l’anno “della piccola casetta in Canadà”, che ha permesso di avere uno spazio bar esterno per la bella stagione.E’ stato l’anno del “il grest si farà?”; già perché mancando gli spazi le mamme giustamente si preoccupano e non sanno che in realtà i luoghi ci sono, basta avere un po’ di sana passione per i giovani e i ragazzi.E’ stato l’anno anche del “don Ale va via!”, voce che ripercorre i corridoi parrocchiali soprattutto alla vigilia della primavera. Non capisco mai se è segnata più da preoccupazione o da desiderio.E’ stato l’anno de “Camillo è andato in paradiso!”. Con lui ci ha lasciato un pezzo di carisma orionino della nostra società sportiva che bisognerà pian piano ricostruire e formare nelle giovani generazioni già presenti.

Cosa dire?In fin dei conti l’anno è stato difficile, gestire la “baracca” diventa sempre più complicato e necessita di tante forze e continui aggiornamenti.Ringrazio tutti quelli che hanno avuto pazienza, quelli che si sono lamentati sono figli del loro tempo, non ne mancano mai in parrocchia e soprattutto attorno a quelli che cercano di fare il bene e farlo bene.

Non so dirvi se a settembre, arrivando, troverete l’oratorio aperto e funzionante; di una cosa sono sicuro, che troverete me, un po’ matto ma contento sempre di fare il bene soprattutto fra i giovani e per i giovani.

Ci vediamo a settembre.

Buone vacanze

2014-2015: “è stato l’anno del...”

don Ale

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Aiutiamo

…con questo slogan la nostra comunità parrocchiale di San Benedetto non è rimasta insensibile al recente e terribile terremoto che ha colpito il Nepal, causando la morte di migliaia di persone e la distruzione di case lasciando milioni senza tetto.

Nelle giornate di Sabato 2 e Domenica 3 Maggio sono stati raccolti in Parrocchia € 2.575,00.

Questo è stato reso possibile grazie al sostegno del nostro Parroco Don Valeriano che ha appoggiato questa iniziativa, alla generosità e disponibilità dei parrocchiani e all’impegno del “Mandala Onlus”, un Centro orientato al servizio ai bisognosi, volto sulle vie della solidarietà e legato spiritualmente a monasteri di Kathmandu. In questa circostanza ha costituito un Fondo di Emergenza e correrà in aiuto portando

sollievo a chi è stato colpito dalla sventura, ai piccoli nepalesi, che senza rendersene conto stanno vivendo una tragedia che segnerà indelebilmente la loro vita.Questa calamità ha generato un ulteriore disagio ad una popolazione già povera ma che ha sempre saputo accogliere i visitatori con mitezza, disponibilità e armonia.Tra le vittime di questo immane disastro vi sono centinaia di bambini che il sisma ha separato dai loro parenti:

molti di questi piccoli forse non ritroveranno mai più i loro genitori. Tutti sono ora affidati alla pubblica assistenza in attesa che le ricerche dei superstiti diano un esito che si spera positivo. Nel frattempo è necessario provvedere al loro sostentamento assicurando cibo, abiti, ospitalità e calore umano che non devono mai venire meno nei confronti di queste fragili creature.Ora è necessario identificare ogni bimbo e trovare la sua famiglia, ma nel frattempo questi piccoli smarriti e indifesi, devono essere assistiti, curati, protetti. Il sostegno deve essere immediato e improntato sulla massima efficacia. A tale scopo il Mandala Onlus affiancherà, con i fondi raccolti, il TIBETAN S.O.S CHILDREN’S VILLAGE, una organizzazione presente in Nepal da oltre 40 anni e che in questa situazione di massima emergenza sta ospitando il maggior numero possibile di bambini vittime del terremoto, in attesa che i loro genitori siano rintracciati.

Al termine della ricerca i piccoli, eventualmente rimasti senza famiglia, risiederanno stabilmente nelle strutture del TCV o potranno essere adottati a distanza.Grazie quindi a Don Valeriano e a tutti per la tangibile condivisione e disponibilità dimostrata, che ben riporta alle istanze di Papa Francesco, affinché venga promossa nel mondo una effettiva cultura della Pace e al

Cardinale Carlo Maria Martini che in molte sue lettere pastorali invitava l’uomo a “farsi prossimo” verso coloro che soffrono, rendendo operante questa prossimità con sinceri e concreti atti di compassione. Per concludere vorrei aggiungere che, al di là delle cifre, un obiettivo importante è comunque già fin d’ora stato raggiunto: quello cioè di testimoniare la fratellanza tra gli uomini.

Gabriella Fucci

il Nepal a rinascere

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Vita di comunità

L’oratorio che (non) va in vacanza

“E quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita”

Che poi Venditti non è che sia mai passato nel nostro oratorio, però ci descrive piuttosto bene in questo periodo dell’anno.E tu sei lì: catechismo, dopocresima, attività e incontri volgono al termine, un’altra edizione dell’O’rione In Festa viene consegnata agli archivi, le giornate si fanno più lunghe e la testa è già proiettata alle vacanze (se non sei iscritto al Politecnico, ma questa è un’altra storia).Gli impegni diminuiscono e quella tipica quotidianità frenetica milanese che siamo abituati a vivere allenta un po’ la presa, ci ritroviamo a respirare quell’aria allo stesso tempo leggera e pesante, allegra e malinconica, che racconta la fine di qualcosa anche quest’anno.

Eppure, proprio quando pensi che ormai sia finita, ecco che puntualissimi i display di decine di cellulari si illuminano.È lui. È Don Ale.L’invito è perentorio.E allora non importa che tu debba preparare il Grest o un camposcuola, in ogni caso riesci già a percepire lo stress che sale e la tua agenda che magicamente si riempie di riunioni.Signore e signori: ecco a voi lo splendido periodo maggio-giugno. Se vi capita di sfidare il caldo per una granita in oratorio potrebbe capitarvi di incontrare:

- L’animatore del Grest

Tipicamente è uno studente delle superiori: da maggio in poi non ha più una mazza da fare (e quand’anche ce l’avesse prepare il Grest sarebbe comunque un’alternativa migliore). Siccome un oratorio estivo è complesso e c’è sempre parecchio da fare si trasferisce letteralmente in oratorio: lo si trova a qualunque ora del giorno impegnato in attività di vario genere, c’è quello più intellettuale intento a spulciare libri su libri alla ricerca del gioco perfetto per il pomeriggio del mercoledì della terza settimana e quello che dà libero sfogo alla sua creatività preparando bellissime scenografie che solitamente richiedono oggetti di facile reperibilità quali la pistola della colla a caldo, le forbici a zigzag o la bucatrice di fogli (solitamente si trova allegato a un altro animatore, il suo braccio destro, ormai rassegnato a trascorrere il pomeriggio alla ricerca degli attrezzi di cui sopra). Ogni tanto qualche famiglia si ricorda di avere un figlio e, allertati i parenti, organizza spedizioni in oratorio per riportarli a casa per cena, o almeno i primi giorni, poi subentra la rassegnazione di rivedere i figli quando il Grest sarà finito.

- L’animatore del Grest che ha la maturità

È la naturale evoluzione dell’animatore del Grest.

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Vita di comunità

giorno con la capacità dell’ubiquità che ancora non è stata raggiunta (ma ci sta lavorando).Lo si può vedere nei pomeriggi estivi vagare per il cortile dell’oratorio, durante gli spostamenti da una riunione all’altra, solitamente circondato da quattro animatori del Grest intenti a chiedergli cinque cose diverse e un paio di mamme con un paio di figli a testa che gli rubano ‘giusto un paio di minuti’.Un pensiero fisso in testa: Ma chi me l’ha fatto fare?

Tra mille impegni e riunioni (e in tutto questo anche gli esami da preparare) resta però sempre un sorriso, a fine giornata, al pensiero delle avventure e delle esperienze che anche quest’estate non mancheranno, grazie all’impegno e al lavoro di tutti. Lavoro e impegno che saranno ampiamente ricompensati dall’entusiasmo di un centinaio di bambini che anche quest’anno hanno scelto noi o dalla carica incredibile del clima di un camposcuola venuto bene.

Buon lavoro a tutti!

Federico Lucrezi

Arrivato in quinta superiore e ormai abituato da anni a passare maggio e giugno a preparare giochi e attività, al solo pensiero di chiudersi in casa a studiare cade in una profonda crisi di identità. Qualcuno per sentirsi meno solo monta una postazione di lavoro in oratorio e scrive la tesina in mezzo a chi prepara il Grest; qualcun altro sparisce dalla circolazione, salvo ricomparire dopo la terza prova con la barba di due mesi e lo sguardo perso da reduce del Vietnam, in evidente stato confusionale.

- L’educatore del gruppo dopocresima

Nella maggior parte dei casi universitario, a volte già lavoratore, in ogni caso tendenzialmente pieno di impegni. Li si può trovare in piccoli gruppi, impegnati nell’ennesima riunione per preparare il camposcuola di turno, solitamente a notte inoltrata, all’ora di pranzo o comunque ad orari improponibili, gli unici a mettere d’accordo tutti.La frequenza delle riunioni cresce esponenzialmente col passare delle settimane. Ci sono le prime riunioni esplorative, si buttano giù idee, si sviluppano idee, si cambiano idee, si buttano via idee, si torna a quella iniziale, che non era poi così male. Ci si divide il lavoro, ci sono le riunioni in cui ci si aggiorna sui progressi, ci sono le riunioni di inizio luglio, quelle in cui si realizza tutto quello che manca da fare, solitamente tutto, e infine c’è la maratona finale, la settimana prima della partenza. Una riunione che dura circa una settimana, quando va bene si mangia un panino, ma uno piccolo perché c’è ancora il libretto da finire, i cartelloni da preparare...

- Lo studente universitario

Il mix di sole, estate e sessione d’esame è una delle principali fonti di depressione. Non è raro che qualche studente universitario si accampi in una stanza della parrocchia per preparare gli esami per sentirsi meno solo, ma le urla dei bambini del Grest e degli animatori in lontananza lo riportano alla dura realtà. Solitamente lo studente universitario e l’educatore del gruppo dopocresima sono la stessa persona. Per lui l’estate è un dramma.

- Don Ale

Tre campiscuola da pensare, un Grest da pensare e portare avanti, una media di due tre riunioni al

Don Ale in tenuta da Grest alla quarta riunione della giornata

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Gabriella Maggi

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Calcio d’ango

lo

Non è mai semplice riassumere un’intera stagione sportiva in un solo articolo. Quando è stata movimentata e ricca di spunti come quella appena passata la difficoltà aumenta ulteriormente. La rosa di giocatori messa insieme dalla dirigenza durante la scorsa estate non lasciava spazio a dubbi: il campionato sarebbe stato nostro. Di squadre campionesse a settembre e a becco asciutto a maggio ne è piena la storia del calcio, ma per fortuna la terza categoria dell’Orione non si è dovuta iscrivere a questo elenco di scontenti. Sì, perché dopo aver visto conquistare il primato ai bravissimi Red Devils (un po’ per i tanti punti lasciati per strada contro avversari decisamente abbordabili, un po’ per gli scandalosi avvenimenti di Rozzano) la squadra ha saputo compattarsi come mai aveva fatto durante la stagione regolare e ha conquistato

Doublela promozione attraverso la via più impervia: quella dei play-off. Ne sono nate due partite destinate a rimanere a lungo nella memoria di chi ha assistito e, soprattutto, di chi ha avuto la fortuna e il merito di giocarle. Davanti a un pubblico di dimensioni inusuali per la categoria e a una curva scatenata i ragazzi della terza sono riusciti, in semifinale, a spazzare via l’Atletic Rozzano, andandosi a prendere una rivincita sia sportiva che morale su una squadra che non merita alcun commento. Una settimana dopo il trionfo si è fatto attendere. A tratti sembrava quasi stesse per sfuggire dalle mani dei biancazzurri in direzione Ozzero. A quel punto però sono saliti in cattedra i due giocatori più rappresentativi, Vitali e Hassan, che con un gol a testa hanno dato il via alla festa sfrenata. Per raggiungere un obiettivo come quello della promozione

TERZA CATEGORIA

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Calcio d’angolo

ALLIEVI 98

servono qualità sia fisiche che morali. Qualità che questo gruppo ha dimostrato ampiamente di avere e che lasciano ben sperare in vista della nuova categoria da affrontare. Più difficile, ma anche più stimolante. Per il resto si potrebbero descrivere i momenti sul campo più belli, le azioni più entusiasmanti, ma penso sia più interessante sottolineare quanto l’Unione Sportiva Orione sia una squadra diversa dalle altre. Composta per la maggior parte da giocatori che sono nati e cresciuti fra il cemento dell’oratorio e il fu fango del campo a 11, ma capace anche di accogliere e far sentire a casa i nuovi giocatori. Penso in particolare al

“Doc” e a “Fresh”, arrivati a stagione in corso, ma subito capaci di integrarsi alla perfezione nei meccanismi dello spogliatoio. Per finire a chi dedicare questa stagione trionfale? Il pensiero va subito ai troppi ragazzi della squadra che sono rimasti fuori dal campo per tutto l’anno o quasi a causa di gravi infortuni e a mister Tonino Russo, che proprio nel momento clou ha dovuto mettere al primo posto la sua salute, ma che è pronto a tornare con ancora più entusiasmo in vista del prossimo campionato di Seconda Categoria.

Non solo la seconda promozione in Seconda Categoria nel giro di pochi anni: il bilancio sportivo dell’Orione 2014-2015 è arricchito dalla vittoria del campionato primaverile da parte degli Allievi ’98. Risultato incredibile se si pensa a quali fossero le premesse: il gruppo dei ’98 l’anno scorso spesso e volentieri faticava a raccattare gli undici giocatori necessari per dare il via alle partite. Il lavoro di selezione e reclutamento svolto in estate ha consegnato ai mister Puricelli e Filisetti una rosa numericamente e qualitativamente di buon livello, ma su cui c’era tanto da lavorare. Non è mai semplice amalgamare alla perfezione

una squadra formata per metà da giocatori che non si erano mai conosciuti prima. A complicare le cose anche il fatto che buona parte delle nuove leve proveniva dal C.S.I. o era addirittura alla prima esperienza calcistica. Il campionato autunnale, che metteva in palio la qualificazione ai regionali, ha riservato meno soddisfazioni di quelle che ci si aspettava vista la qualità della rosa. È stato però fondamentale per la crescita sia individuale che collettiva: escluse due batoste subite per mano del Sempione Half, le prestazioni hanno sempre lasciato intravedere il potenziale del gruppo. Spesso e volentieri però gli episodi chiave sono andati a favore degli avversari di turno e presto siamo

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Calcio d’angolo

Giulio Filisetti

TERZA CATEGORIA1 Red Devils 462 Orione 452 Virtus Ozzero 454 Fatima 445 Atletico Rozzano 42

JUNIORES1 Barona 662 Accademia Gaggiano 632 Sporting Valleambrosia 634 Basiglio Milano III 587 Orione 41

ALLIEVI A1 Orione 282 Barona 202 Baggio Secondo 202 Iris 205 Virtus Binasco 17

ALLIEVI B1 Olmi Milano 292 Viscontini 272 Assago 244 Quinto Romano 239 Orione 9

GIOVANISSIMI B1 Romano Banco 242 Assago 223 Trezzano 173 SGB Cesano 178 Orione 7

www.usorionemilano.itGIOVANISSIMI A

1 Bareggio 232 Sedriano 202 La Biglia 204 Quinto Romano 148 Orione 7

usciti dalla corsa al titolo. Parlare di sfortuna però è sbagliatissimo: nel calcio vince chi è capace di sfruttare le occasioni a disposizione e sa difendersi nei momenti difficili, non per forza chi mette in campo la manovra più fluida. La lezione è servita t a n t i s s i m o quando si è trattato di affrontare il campionato primaverile, con in palio il titolo di campioni provinciali. Dopo un primo mezzo passo falso in occasione del pareggio contro il Casorate, gli Allievi sono stati in grado di inanellare ben 9 vittorie consecutive, vincere il girone e qualificarsi alle finali provinciali. Purtroppo, pur non demeritando, l’Andice Pioltellese è riuscita a superarli nel doppio confronto semifinale, ma rimane l’impresa di un gruppo che ha imparato a conoscersi e diventare

squadra nel giro di pochissimi mesi. Molti membri della rosa faranno parte della Juniores l’anno prossimo e per la prima volta spesso dovranno confrontarsi contro compagni avversari più grandi di loro. Sono sicuro che se lavoreranno con la voglia e la costanza di quest’ anno sapranno mettere in difficoltà i loro nuovi allenatori e saranno un ostacolo molto impegnativo per tutti gli avversari che incontreranno.

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COMUNITA’ APERTA NEWS

19

In

bacheca

Giugno20151 L

2 M Festa della Repubblica italiana

3 M

4 G

5 V

6 S

7 D

9 M Open days US ORIONE h.16.00

8 L Inizio Grest - Inizio Campus US ORIONE

10 M

12 V

13 S

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16 M Open days US ORIONE h.16.00

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18 G Open days US ORIONE h.16.00

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M23 Open days US ORIONE h.16.00

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G25 Open days US ORIONE h.16.00

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S27

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13-18 luglio

Camposcuolamedie

seconda e terza media

a Lozio (BS)

L29 San Pietro e Paolo

M30

20-26 luglio

Camposcuolasuperiori

Velletri (RM)

29 agosto - 6 settembre

Ritiro US OrioneSelvino (BG)

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