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LA NOSTRA VOCE Giornalino di classe 3 L
Nel corso di questi tre anni di scuola media, guidati
dai nostri insegnanti, abbiamo imparato a riflettere
in modo critico su noi stessi e sulla realtà che ci
circonda; ci siamo sforzati di esprimere le nostre
emozioni, i nostri i nostri pensieri, i nostri desideri;
abbiamo confrontato tra di noi le nostre opinioni e le
abbiamo messe in relazione con quelle del mondo degli
adulti, consapevoli del fatto che la nostra voce è
importante perché noi siamo i cittadini di domani.
Il mondo che desideriamo per il nostro futuro è un
mondo più giusto e solidale, dove i diritti dell’ uomo
sono rispettati, dove i rapporti tra le persone sono
basati sul rispetto reciproca, l’accoglienza, la
collaborazione, dove vince la legalità nella vita di
tutti i giorni.
Primi giorni di scuola media
troverò nuovi amici? classe prima media, anno scolastico 2012-13
In classe abbiamo discusso su come ci siamo trovati
all’inizio di questo anno di I° media con i nuovi
compagni di classe. Qualcuno ha detto che si sentiva
solo e questo è successo anche a me: non avevo
nessuno con cui parlare e quindi cercavo di fare più
conoscenze possibili! Altri dicevano che si sentivano
presi in giro per l’abbigliamento, l’aspetto fisico.
I primi giorni di scuola io avevo qualche pregiudizi su
un paio di compagni, ma ora che li ho conosciuti
meglio non ne ho più. All’inizio cercavo di stare solo
con chi mi era simpatico, ma poi ho imparato che,
conoscendole, tutte le persone possono essere
simpaticissime! .
Questa “riflessione” sui primi giorni di scuola mi ha
fatto ricordare le mie prime emozioni e mi ha aiutato
parecchio, perché ora, quando litigo con i miei amici,
ripenso a quanto mi sentivo solo quando non ci
conoscevamo ancora, così riesco in qualche modo a fare
pace!
Federico
L'amicizia, quella vera, l'ho cercata ma non c'era,
poi un giorno all'improvviso, l'ho trovata in un sorriso.
Sofia Z.
E’ difficile andare d’accordo CLASSE 2, anno scolastico 2013-14
Ancora una volta ci troviamo a discutere in classe
sui rapporti tra noi compagni.
Quest’anno, siamo divisi in gruppetti, sia di maschi
che di femmine, molto affiatati al loro interno, il
brutto però è che qualcuno resta tagliato fuori o
escluso. Io, per risolvere questo problema, proporrei di
dare una mano a chi è meno inserito nella classe per
fargli imparare a socializzare di più e proporrei agli
altri di mostrarsi più disponibile e d evitare di dire:
“Quello/a mi sta antipatico e quindi non lo/a
aiuto”...
Ci sono pochi contatti tra maschi e femmine forse
perché gli interessi sono diversi. Tra le femmine c'è
rivalità, soprattutto per l’aspetto fisico a cui teniamo
molto, infatti siamo sempre con le mani fra i capelli a
sistemarceli. Secondo me, essere ambiziosi del proprio
aspetto fisico, nell'adolescenza è normale, ma se ci
diamo troppe arie, facciamo i superbi e disprezziamo gli
altri, questo non è positivo, ci rendiamo antipatici e
prima o poi verremmo esclusi dal gruppo.
Insomma....in fin dei conti non dobbiamo fare altro
che mostrarci più aperti ed accoglienti, non
escludere gli altri e, anche se siamo divisi in
gruppetti, dobbiamo sempre rimanere tutti uniti!!
Gloria
classe seconda media, anno scolastico 2013-14
LETTERA APERTA AI COMPAGNI
"Care compagne di classe,
io con voi ho poche occasioni di parlare, perciò lo farò
tramite questa lettera aperta. Secondo me, voi avete
paura di fare nuove amicizie e vi tenete strette,
solo per voi, quelle che avete per paura che
trovandone altre possiate perdere quelle storiche.
Cambiare gruppetto invece potrebbe farvi scoprire
nuove persone che ora voi ignorate o rifiutate
perché le considerate antipatiche o cattive; potreste
scoprire invece che sono diverse da come voi le
giudicate, che hanno , le vostre stesse
paure, che hanno i vostri stessi interessi e i vostri
stessi ideali.
Io, da parte mia, ho provato a darmi da fare, ad aprirmi
a nuove conoscenze, a cercare amici che abbiano le
stesse mie passioni per poterle condividere, ma ho
incontrato delle difficoltà. Secondo me, sarebbe
veramente bello se, unendo i vari gruppetti,
facessimo una catena umana di mani che si
stringono: sarebbe sufficiente che almeno uno di voi
tendesse la mano fuori dal suo gruppo ed il gioco ...
sarebbe fatto!..." Elena
SOCIAL NETWORK
che passione!
Martedì 25 marzo, abbiamo partecipato ad un
incontro tenuto in aula magna dall’avvocato Silvia
Marai su internet, i social network e sul pericolo del
cyberbullismo e pedofilia in rete.
L’avvocato ci ha spigato molte cose. Per cominciare,
internet viene definito un sistema di comunicazione
internazionale e l'utilizzo dei social network è molto
comune tra noi ragazzi. Su face book o ask non è
possibile conoscere con certezza l'identità vera
della persona con cui chattiamo mentre noi ci
fidiamo, senza alcun problema, e oltretutto senza
che i genitori ne siano al corrente.
Oggi navigano in internet 250.000.000 di bambini e
alcuni di questi vengono contattati e manipolati da
pedofili che si fingono di essere loro coetanei; creano
così un clima di fiducia, si assicurano che il bambino
non sia controllato da adulti e passano poi ad
argomenti sessuali, accendono la sua curiosità, e gli
suggeriscono comportamenti sconvenienti o
addirittura cercano di convincerlo a un incontro reale,
da solo.
E' stato calcolato dalla Polizia Postale che il 52%
dei ragazzi chatta con persone sconosciute e
ragazze molto giovani inviano proprie foto e video a
persone sconosciute. Il 4% di ragazzi nell’età
compresa tra i 12 e 14 anni invia foto che li ritrae
spogliati.
L’avvocato ci ha fatto vedere alcuni video di denuncia
del fenomeno dove la vittima non viene controllata dai
genitori e la polizia attraverso sistemi di controllo
anti pedofilia scopre i dati del pedofilo e
automaticamente questo viene arrestato.
I modi per difendersi su internet sono: mantenere
un comportamento riservato, impostare un nickname
generico, in modo che non si sappia come ti chiami
realmente, in caso di pericolo parlarne con persone
adulte e denunciare.
Ma anche i minori possono a volte fare un cattivo
uso dei social network creando il fenomeno del
cyberbullismo. il bullismo è un fenomeno molto
comune tra i giovani: il bullo è descritto come un
tipo forte, magari grande
grosso, con degli aiutanti che si comportano come
delle “pecore”; la vittima è isolata, a volte piccola,
timida e indifesa; ci sono poi gli
osservatori che rimangono indifferenti a guardare,
come se il fenomeno non li riguardasse
Il cyber bullo è un bullo informatizzato; può fare
affermazioni, caricare una foto rubata o un video
fatto a sua insaputa alla vittima prescelta e
pubblicarle su internet; in pochissimo tempo esse
hanno moltissime visualizzazioni, da tutto il mondo. La
vittima spesso non sa reagire alla vergogna e, come
mostrano alcuni casi di cronaca, può giungere a
togliersi la vita. A tal proposito, va ricordato che
esiste il reato di violazione della Privacy , per chi
ha compiuto i 14 anni e per i minori di età sono le
famiglie a dover rispondere. Gloria
Su Ask, un giorno, alcuni ragazzi, approfittando
dell’anonimato, hanno commentato il profilo di una
compagna, dicendo che era “brutta da far scifo” e la
incitavano a suicidarsi. Questa ragazza, sentendosi
umiliata, si è veramente uccisa, gettandosi dal terrazzo
di casa.
Vittoria
Nella nostra classe, alcuni compagni hanno postato
su Instagram una foto un po’ imbarazzante, rubata
ad una compagna, così lei si è sentita umiliata e
presa in giro.
Sofia Z.
Su wharsapp noi della classe abbiamo un gruppo che ci
serve per parlare tra di noi, però certe volte ci sono
dei litigi con parolacce ed è accaduto anche che sia
stato escluso dal dialogo qualche compagno
“antipatico”.
Nicolò
Classe terza, anno sc. 2014-15
UNO SGUARDO ATTORNO A NOI ATTACCO TERRORISTICO a PARIGI Secondo me, coloro che hanno compiuti gli attacchi terroristici di Parigi dei giorni scorsi e prima ancora l'attacco alle Torri Gemelle di N Y del 2001 hanno paura, paura delle diverse culture, paura che quelle possano in qualche modo interferire con la loro cultura e modificarla. La paura è una cosa brutta, fa compiere azioni che una mente lucida non farebbe mai. La paura del diverso, in Germania ha portato alla costruzione dei campi di concentramento e all'Olocausto. Fosca La libertà di parola e di espressione è un diritto che ci permette di essere noi stessi, di dire le nostre idee ed opinioni, di diventare delle Persone, degli Individui che si distinguono dagli altri. Purtroppo non è sempre semplice rispettare questo diritto, ce ne accorgiamo nella vita di ogni giorno, quando ad esempio incontriamo qualcuno che vuole sempre avere l'ultima parola e ci impedisce di esprimere le nostre idee. Il problema si aggrava quando, per chiudere la bocca a chi dice cose che non si condividono, si fa uso della violenza. Riccardo
LA CULTURA DELLA
LEGALITA’ PER
COMBATTERE LA MAFIA
Per cultura della legalità si intende riconoscere e condannare tutti i comportamenti illeciti, dal più
piccolo al più grande.
Alcuni comportamenti quotidiani illegali sono
considerati lievi, ma indicano comunque mancanza di
rispetto delle regole e possono avere come
protagonisti anche noi ragazzi, per esempio non
pagare il biglietto sui mezzi pubblici o non mettere il
casco in moto, non rispettare il codice della strada,
ecc..Altri sono considerati comportamenti
socialmente più pericolosi come l'esclusione del
"diverso", la discriminazione, il bullismo e il
cyberbullismo, l'uso di alcol e droghe.
Nel mondo degli adulti i comportamenti illegali sono
tanti. L'evasione fiscale, cioè è il ricorso a ogni
espediente pur di non pagare le tasse è un comporta-
mento illegale vero e proprio perché, oltre al fatto
che pagare le tasse è obbligatorio, finisce per pesare
sui cittadini più bisognosi che hanno bisogno dei
servizi forniti dallo stato e pagati con le tasse.
Altri comportamenti illegali sono l'acquisto di " falsi
griffati",di merce di contrabbando o rubata che
finiscono per finanziare la criminalità; il ricorso alle
raccomandazioni degli "amici" per essere assunti o
avanzare di carriera a prescindere dal merito; la
corruzione pubblica , il pagamento di tangenti per
avere il permesso di aprire un esercizio commerciale,
ottenere appalti,ecc...
Il prevalere di una cultura dell'illegalità comporta
una forte limitazione dei diritti dei cittadini nel
senso che essi vengono privati delle libertà
fondamentali, la sicurezza, il diritto al lavoro, la
libertà di parola, perché costantemente
minacciati. Vittime della mafia sono caduti anche
imprenditori e commercianti che hanno rifiutato di
pagare il “pizzo” e giornalisti che hanno denunciato il
malaffare sulle pagine dei quotidiani.
Le organizzazioni mafiose prosperano e si
diffondono dove comportamenti illeciti sono
considerati normali le abitudinari, dove possono
contare sulla indifferenza, una complicità diffusa e
sull'omertà.
Il silenzio consenso e l'indifferenza della massa
rendono più forti le associazioni mafiose perché
isolano chi cerca di combatterle.
Una società dominata dall'illegalità è una società
non libera di progredire perché dominano la
volontà e la prepotenza di chi gestisce il potere.
Chi governa lo Stato deve combattere la mafia, appog-
giare e difendere i servitori dello stato impegnati in
prima linea nella lotta all’illegalità e soprattutto dare
il BUON ESEMPIO per poter godere della stima dei
cittadini, essere credibili e affidabili perché una
democrazia poco funzionante potrebbe far sentire il
cittadino estraneo al concetto di “bene comune”.
Solo così quei commercianti/imprenditori che si vedono
costretti a pagare il “pizzo” per evitare di vedersi
distruggere il negozio\fabbrica, rinunciando così ai
propri diritti e mettendosi sotto la “protezione” delle
organizzazioni mafiose, potrebbero vincere la paura,
magari associandosi tra di loro, e poi denunciare i
ricattatori e i criminali a chi di dovere.
Gloria
COSA E’ LA MAFIA?
La mafia è un fenomeno criminale tipico della Sicilia
centro occidentale, profondamente radicato nella
cultura locale e con connessioni importanti con il potere
politico ed economico; è protetto dalla legge
dell’omertà e strutturato gerarchicamente; le sue
origini sono antiche, infatti la parola comparve per la
prima volta in un documento della Questura di Palermo,
nel 1863. Ora però la mafia non riguarda più solo la
Sicilia ed è diventato un problema nazionale e non solo.
BREVE STORIA DELLA MAFIA
ANNI 70-80:
Negli anni 1970-80 la mafia divenne protagonista del
narcotraffico, intrecciando rapporti con organizzazioni
straniere, ma si verificarono anche grandi conflitti
intestini dai quali emerse vincitore il gruppo detto dei
Corleonesi.
Nel 1979 iniziò una violenta offensiva dello Stato volta
a contrastare la mafia , la quale rispose con l’uccisione
di uomini politici, poliziotti e magistrati.
Vittime della mafia sono caduti, tra gli altri, P.
Mattarella nel 1980, P. La Torre e il generale C.A.
Dalla Chiesa nel 1982 e il giudice R. Chinnici nel
1983.
ANNI 90
Il culmine della guerra alla mafia è stato raggiunto
nel 1992 dal Pool Antimafia di Palermo che mise in
atto nuove strategie per combatterla, servendosi dei
pentiti ed iniziando indagini nelle banche per trovare
le prove del tesoro della mafia, del narcotraffico,
del riciclaggio,ecc… La mafia reagì duramente con
l’assassinio dei giudici G. Falcone e P. Borsellino e con
un messaggio chiaro ai politici che non mantenevano il
patto del voto di scambio, attraverso l’uccisione del
finanziere N. Salvo e del deputato democristiano S.
Lima.
Nel frattempo, però, le rivelazioni di una serie di
mafiosi ‘pentiti’ hanno consentito di compiere passi
importanti nella lotta antimafia, istituendo fra l’altro,
un maxiprocesso a più di 400 persone.
Nel 1986: sono stati arrestati i boss corleonesi L.
Liggio, S. Riina e, nel 2006, B. Provenzano,
insieme a moltissimi altri capimafia
LA MAFIA DEI COLLETTI BIANCHI, OGGI
Dagli imprenditori di vari settori dell’economia
legale (commercio, edilizia, agricoltura) i mafiosi
pretendono tangenti promettendo di ‘proteggerli’
contro la delinquenza, rilevano le loro imprese in
difficoltà economica e spesso per questa via diventano
essi stessi imprenditori, mentre continuano le loro
attività criminali e il commercio illegale di
stupefacenti, armi, prodotti di contrabbando.
La mafia moderna si espande e trova maggior
possibilità di riciclare il proprio denaro sporco nel
nord Italia.
La mafia moderna è detta “dei colletti bianchi”: è
efficiente, intelligente, si avvale di professionisti
della finanza e raramente ha bisogno di sporcarsi
le mani, di uccidere qualcuno, di piazzare bombe,
di mandare loschi individui a fare minacce
maldestre. Esercita un controllo tentacolare sul
territorio e sulle istituzioni e tramite pressioni,
intimidazioni, corruzione e ricatti riesce a deviare le
indagini. Essa contamina come un cancro tutti quegli
organi istituzionali ai quali la vittima si affida per
avere protezione e giustizia.
GLORIA
⁃ Dal discorso di insediamento del Presidente della Repubblica
Sergio .Mattarella Il Presidente della Repubblica è garante della costituzione. Garantire la costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro. …
Significa libertà. Libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in quella economica, nella sfera personale e affettiva. … Garantire la costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità. La lotta alla mafia e quella alla corruzione sono priorità assolute. La corruzione ha raggiunto un livello inaccettabile. Divora risorse che potrebbero essere destinate ai cittadini. Impedisce la corretta esplicazione delle regole del mercato. Favorisce le consorterie e penalizza gli onesti e i capaci. L’attuale pontefice, Francesco, che ringrazio per il messaggio di auguri che ha voluto inviarmi, ha usato parole severe contro i corrotti: “Uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini”. È allarmante la diffusione delle mafie, antiche e nuove, anche in aree geografiche storicamente immuni. Un cancro pervasivo, che distrugge speranze, impone gioghi e sopraffazioni, calpesta diritti. uniscono gli effetti eccitanti a quelli del viaggio e sono molto
tossiche. Il grave pericolo dell’uso di droghe è la dipendenza che può
essere di tipo fisico, quando il corpo si abitua ad assumerle,
ne richiede sempre di più e quando si cerca di smettere,si
Nella lotta alle mafie abbiamo avuto molti eroi. Penso tra gli altri a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Per sconfiggere la mafia occorre una moltitudine di persone oneste, competenti, tenaci. E una dirigenza politica e amministrativa capace di compiere il proprio dovere. Alessandra
COMMENTO DEL FILM
“LA MAFIA UCCIDE SOLO D'ESTATE”
Questo film mi è piaciuto moltissimo anche per la sua
originalità; mi ha colpito l’ approccio al tema della mafia
presentato dal punto di vista di un testimone
inconsapevole che ha avuto con essa familiarità
addirittura fin dal concepimento, per tutta l’infanzia e
la giovinezza.
I genitori a cui lui si rivolge per aver dei chiarimenti su
quanto accadeva a Palermo attorno a lui, cercano di
sminuire i fatti per esorcizzare la paura della mafia: “è
come con i cani, basta stare alla larga” “la mafia uccide
solo d’estate e ora è inverno!”. Ma il protagonista,
crescendo, si accorgerà di cosa è veramente la mafia e
di quanto limiti la libertà di ogni cittadino comune e
assisterà impotente all’uccisione di personaggi
importanti che avevano suscitato la sua ammirazione
come il generale Dalla Chiesa, il giudice Chinnici,
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Una volta diventato adulto non commetterà l’errore
dei sui genitori e per suo figlio vorrà essere un vero
padre, uno che “difende il figlio dal male, ma gli insegna
anche a riconoscerlo”. Per questo lo porterà in
pellegrinaggio nei luoghi delle stragi di mafia, da quello
di Dalla Chiesa, fino a G.Falcone e P-Borsellino,
trasmettendo al figlio il loro ricordo ed esempio.
FOSCA
Il narcotraffico, impresa
mafiosa “La mafia ha scoperto un’arma terribile, la droga, per
“catturare” i giovani, coloro che per onestà intellettuale ed entusiasmo proprio dell’età costituiscono un polo di
aggregazione nella lotta alla mafia. La disperazione e
l’emarginazione cui porta la droga,creano terreno fertile per il reclutamento di manovalanza, soprattutto giovanile.” ((Rosario
Calabrese “Mafia e giovani contro)
L’ USO DI DROGHE TRA I GIOVANI Le droghe sono sostanze in grado di modificare lo stato di
coscienza delle persone che le assumono e fanno provare loro
piacere ed emozioni forti. Le possiamo dividere in droghe legali, come fumo e alcool;
illegali di tipo pesante, cocaina eroina e quelle definite
“leggere” come haschis e mariuana. In base agli effetti che provocano, distinguiamo droghe “su”,
stimolanti ed eccitanti; droghe “giù”, calmanti e rilassanti;
droghe del “viaggio” che causano una visione distorta della realtà
GLORIA
Perché un ragazzo si avvicina alla droga? Ci sono diversi motivi: la mancanza di interessi personali in grado di farti provare emozioni piacevoli; gli amici sbagliati
che ti influenzano negativamente, ma soprattutto il carattere debole. Bisogna essere coraggiosi e forti per dire di no al
gruppo degli amici che ti invoglia a fare certe nuove
esperienze. Molti dicono che un’altra causa è il disagio
familiare, ma secondo me, un’ assenza di dialogo con i
genitori non è un motivo sufficiente per avvicinarsi alla droga.
Gloria
Durante il periodo dell’adolescenza si sente il bisogno di
libertà, ci si sente oppressi da genitori e insegnanti e si
malsopportano divieti ed obblighi, si assumono perciò spesso atteggiamenti trasgressivi o di ribellione con i quali
si vuole dimostrare di essere grandi ed autonomi. Anche per
questo motivo alcuni ragazzi si avvicinano alle droghe.
Altri giovani lo fanno perchè “così fan tutti” e non
“seguendo l’onda” si può essere presi in giro ed
emarginati.
Altri ancora lo fanno per sfuggire alla noia. Anche io, a volte,
avverto il bisogno di evadere dalla routine quotidiana e
desidero maggior libertà, ma mi limito a sognare ad occhi aperti. Molti coetanei trasgrediscono alle regole e si danno al
fumo che, ricordiamo, è una droga legale ma vietata ai minori,
che fa male e crea dipendenza.
Fosca
Ci si avvicina alla droga per vari motivi, ad esempio per problemi di relazione. Una persona che si sente emarginata
da tutti, invece di parlare con qualcuno pensa che utilizzando
droghe si sentirà meglio; una volta che si comincia però, poi sarà difficile smettere perché la droga crea dipendenza. Altre
persone invece, che non hanno problemi di nessun tipo,
cominciano a far uso di droghe solo per andare in cerca di
sensazioni forti.
Chi si droga non pensa alle conseguenze, da quel momento la
sua vita sarà rovinata forse per sempre; per cominciare, viene
emarginato da tutti, poi si brucia il futuro: la droga lo
seguirà ovunque come un’ombra e andrà incontro ad altri
problemi, crisi di astinenza, liti in famiglia, furti, carcere o ospedale.
Secondo me, un ragazzo che si droga è un debole, perché
invece di affrontare le sue difficoltà preferisce
dimenticarsele.
Riccardo
Canzoni stonate Dell’uso di droga, sempre più frequente tra i giovani,
ne parlano giornali e libri, mettendone in risalto i rischi
e i pericoli, ma ne parlano anche le canzoni che i
giovani ascoltano molto di più di quanto leggano.
Cosa dicono le canzoni dell’uso di droga? Abbiamo
analizzato in gruppo alcune canzoni famose dei nostri
cantanti preferiti. Volete saper cosa è emerso? .
TITOLO: "La mia signorina"
CANTANTE: Neffa ARGOMENTO: L'autore dice che sta bene quando fa uso di
erba (la "signorina") cioè la mariuana e l'hascis perché
stimolano la mente e lo fanno viaggiare con la fantasia
TEMA: l'"erba" e gli effetti immediati che il fumo ha sul
consumatore
MESSAGGIO: L'autore prova conforto nel fare uso di "erba", si
sente forte e pensa non avere più limiti COMMENTO PERSONALE: Secondo noi anche fumare gli
spinelli e fare uso di droghe leggere non fa bene alla salute ed è
inutile perché ci sono molti altri modi per sentirsi bene e per
provare conforto, come ad esempio fare sport o avere hobby
cioè degli interessi personali che riempiono la giornata.
MESSAGGIO: Vasco Rossi, nella sua canzone, mette in
evidenza la vita che vorrebbe fare, una vita spericolata, esagerata, senza il peso delle responsabilità, senza il limite delle
regole.
COMMENTO: Questa canzone non ci piace perché chi non è
soddisfatto della propria vita può cambiarla senza far uso di droga o alcol. Questo atteggiamento di certo non modifica in
meglio il soggetto, ma lo mette “a rischio”; non solo mette a
rischio se stesso ma anche chi gli sta vicino.
“DROGA E ALCOL”
DI DUCK,MINTANA E SEPPIA.
ARGOMENTO: la canzone parla di un ragazzo scontento
della vita che conduce, che per scordarsela fuma “erba”. Per procurarsi la droga, fa lo spacciatore , così è contento
perchè spacciando guadagna molto e soddisfa ogni suo capriccio.
Questo ragazzo fa anche uso di alcolici; la vita gli fa schifo,
così beve notte e giorno. Per procurarsi alcol e droga spaccia e ruba, la sua mente ora è
diventata malata e la vita gli fa ancor più schifo.
TEMA: il consumo di droga tra i giovani.
MESSAGGIO: la droga “rintrona” e porta alla dipendenza,
ma per il ragazzo che ne fa uso è una bella cosa drogarsi e bere, perchè lo fa sentire vivo.
COMMENTO: secondo noi, drogarsi e bere non è la soluzione ai problemi della propria vita e non è una cosa di cui vantarsi,
ma vergognarsi.
Lavoro di gruppo
Classe prima
POETI IN ERBA
E bello essere amici, giocare insieme, scherzare,
sentirsi felici.
Con gli amici è bello parlare, cantare, avere
mille cose da raccontare.
Restando assieme, il sorriso non manca
di parlare mai ci si stanca!
A volte, ci penso E mi chiedo perchè tra tante persone
tu hai scelto proprio me…
Chi trova un amico, trova un tesoro e io con te
ho trovato l’ oro! Noemi
Classe seconda
Femminicidio
cento vittime nel 2012. Una donna uccisa ogni due giorni
Il termine femminicidio si riferisce a tutti quei casi di omicidio in cui una donna viene uccisa da un uomo. A volte questo genere di violenza è compiuto da persone che hanno legami strettamente sentimentali con la vittima,come mariti o fidanzati. Il motivo?? L'autore del delitto presupponeva che la vittima dovesse iniziare o continuare la relazione sentimentale o sessuale con lui.
L’amore non è possesso L’amore si fonda sulla premura, il rispetto, la responsabilità
PERCHE’ TANTA VIOLENZA SULLE DONNE?
L'antropologa messicana Marcela Lagarde scrive nel 1997: « Il Femminicidio costituisce un'oppressione del genere femminile, che porta all'eliminazione simbolica e concreta delle donne e al loro controllo da parte del maschio. Il femminicidio (...) richiede complicità e consenso: interpretando il danno per le donne come se non fosse tale, tergiversando su cause e motivazioni e negando le sue conseguenze. Tutto questo lascia le donne senza ragione, senza parola e senza essere in grado di rimuovere tale violenza. »
LUCIA ANNIBALI, giovane avvocatessa, sfregiata con l'acido dall'ex fidanzato
Lucia è sopravvissuta, ma porterà per sempre sul volto il segno della violenza subita, ma non è uscita sconfitta da questa tragica esperienza e con coraggio dice: "A quelle donne schiacciate da uomini inetti e incapaci di convivere con le proprie fragilità,dico di volersi bene, tanto, tantissimo! Di lottare e credere in se stesse nelle proprie idee e in ciò che suggerisce loro il cuore. È in questi luoghi che si trova la verità, non nelle parole che escono dalla bocca di quegli uomini. Ogni atto di violenza sulle donne non dipende mai dalla donna che ama l'uomo sbagliato, ma dall'uomo inetto che lo commette. E NOI DONNE, impariamo che la nostra identità non è data dall'aspetto esteriore, ma da quello che c'è nel nostro cervello e nel nostro cuore."
Il 25 novembre 1999 giornata contro la violenza sulle donne
Istituita dall’ONU per DENUNCIARE il grave problema del femminicidio.
Diciamo basta alla violenza sulle donne
CLASSE TERZA
Quest’anno con la psicologa e con alcuni
insegnanti abbiamo approfondito il tema
dell’amore. E’ un tema a cui sono molto
interessata perché trovo che l’amore sia il
sentimento più forte di tutti.
Prima di affrontare in classe questo
argomento non ne sapevo quasi niente. Con
la psicologa abbiamo fatto due incontri di
due ore ciascuno; abbiamo lavorato in due
gruppi, masche e femmine divisi, per
verificare le idee che avevamo sull’altro
sesso, individuando aspetti positivi e
negativi di entrambi e per poter parla re
più liberamente di apparati sessuali e
contraccezione.
Questi incontri liho trovati davvero
interessanti, peccato non aver potuto
farne altri! Comunque l’argomento è stato
ripreso nelle ore di Lettere con la lettura
di brani e schede che approfondivano le
fasi dell’amore: innamoramento, rapporto di
coppia, fine di un amore.
Ho capito che quando ci si innamora non
bisogna assolutamente annullarsi nel
proprio partner, abbandonare gli amici,
cambiare il proprio modo di essere per
piacere a lui/lei. Essere se stessi è da
persone mature e di carattere, altrimenti
si diventa pecore. Trovo inoltre ingenue le
persone che si innamorano di sconosciuti su
internet e i social network credendo di
aver trovato il partner perfetto senza
conoscerlo veramente e correndo seri
rischi. Alessandra
Io ho apprezzato molto il fatto che anche la
nostra insegnante di Lettere abbia
approfondito il tema dell’amore, perché lei
ha avuto la possibilità di osservarci molto
bene dato che ci ha accompagnato nel corso
dei tre anni e ha imparato a riconoscere le
nostre personalità e i nostri modi di
comportarci.
Tutti si sono mostrati interessati
all’argomento, anche se alcuni hanno detto di
non essere interessati all’altro sesso;
secondo me o sono troppo timidi e introversi
per esprimerlo oppure indossano una
maschera, quella dell’indifferenza. Questo
percorso è stato utile anche perché ci ha
permesso di confrontare le proprie idee con
quelle degli altri e di formarci opinioni
motivate.
Riccardo
Ho capito che quando ci si chiude troppo in
una relazione a due, si finisce per isolarsi,
trascurare gli amici e se poi la storia finisce
si rimane completamente soli. La
separazione poi dovrebbe essere accettata
e non essere vissuta come una tragedia: non
si deve rimanere tristi per troppo tempo e
gli amici servono anche a consolare e
distrarre.
Matteo
Quando finisce una storia, non è vero che
poi ti crollerà il mondo addosso e che lui. Il
tuo tutto, ti lascerà solo il niente, se tu
sarai riuscito a mantenere la tua
individualità. La coppia è fatta di uno +
uno=due. Vittoria
Molte ragazze sognano il principe azzurro:
bello, fisico da Rambo, ma deve anche
essere romantico e soprattutto deve
giurare amore eterno. Non hanno ancora
capito che il partner perfetto non esiste e
magari insistono nel volerlo cambiare.Tutti
abbiamo lati positivi e negativi ci si deve
amare per quello che si è.
Nicolò
Queste lezioni mi sono servite moltissimo e
adesso sono più consapevole e sicura di me.
Quando ci si innamora bisogna chiedersi;
conosco veramente la persona della quale
sono follemente innamorato/a. Mi posso
fidare di lui/lei? Oggi purtroppo accadono
cose orrende, gesti che non mostrano alcun
rispetto per il compagno/a; violenze,
femminicidio. Non si deve scegliere alla
leggera, magari perché si è spinti dalla
moda, dagli amici ad avere un partner,
quello che sia.
Vittoria
E per concludere…
Cari professori, siamo giunti quasi al termine di questi tre anni di scuola media che sono stati ricchi di emozioni… pianti e risate ma ora devo dire che sono cresciuta, mi sono trasformata da bambina spensierata in ragazza che guarda il mondo con occhi critici. Fra poco dovrò dire addio alla Scuola Media Betteloni e devo dire che… un po’ me ne dispiace! Noemi
Nel corso di questi tre anni di scuola media
Abbiamo svolto attività che ci sono state
utili per la nostra crescita personale; al loro
termine sono seguiti dibattiti e riflessioni
personali che ci hanno fatto maturare sia
nel pensiero che psicologicamente.
Sofia Z.
Mi è piaciuto capire come “gira il mondo” e
poter esprimere sempre il mio, motivando le
mie ragioni e confrontandole con quelle dei
compagni e dei professori.
Il mondo in cui viviamo è pieno di insidie e
pericoli, ma se ci saranno accanto a noi delle
figure di riferimento che ci guidano, come i
nostri genitori e i nostri insegnanti, potremo
superare gli ostacoli che ci troveremo
davanti con facilità.
Christian
SINTESI DI LAVORI
SVOLTI DALLA CLASSE 3 L
NEL CORSO DEI TRE ANNI
DI SCUOLA MEDIA
SEDE BETTELONI
COMPRENSIVO8VR
ANNI SCOLASTICI
2012-13
2013-14
2014-15
Professoressa Maristella Zangrandi