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Gianluca Giusti Riflessioni logiche sui misteri del mondo Q UALCOSA NON TORNA

Gianluca Giusti QUALCOSA NON TORNA · ecco che scatta la psicotrappola per cui l'uomo si trova ... gli aspetti storici di essa: esistono prove convincenti che Gesù sia stato realmente

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Gianluca Giusti

Riflessioni logiche sui misteri del mondo

Q UALCOSA

NON

TORNA

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Gianluca Giusti

QUALCOSA NON TORNA

Collana LUCE Prefazione a cura di Marco Cappadonia Mastrolorenzi

Introduzione a cura di Armando De Vincentiis Direttore Editoriale: Cinzia Tocci

Responsabile di Redazione: Federica Barbarossa

ISBN 978-88-98295-14-2

In data 18/7/2014, il volume ha ottenuto il gratuito patrocinio della Presidenza dell'Assemblea Capitolina Roma

per il valore ad esso riconosciuto

Stampato in Italia da

Questo libro è stato stampato su carta prodotta con cellulose senza cloro gas provenienti da

foreste controllate, nel rispetto delle normative ecologiche vigenti

Tutti i diritti sono riservati, incluso il diritto di riproduzione e/o

adattamento integrale o parziale in qualsiasi forma, di traduzione.

© Copyright by EDIZIONI C’ERA UNA VOLTA - Roma, 2014

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A Cinzia e Federica

Una dedica speciale per voi, per il vostro coraggio,

il vostro entusiasmo, la vostra grinta.

La nostra grande avventura, una costruttiva follia.

Un sincero grazie a Gabriele De Luca per la sua consulenza e

competenza sui temi religiosi e

documenti ufficiali.

Un aiuto decisivo.

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Sommario

pag. 7 Prefazione

pag. 17 Introduzione

Capitolo I

Religione pag. 22

Peccato o crimine pag. 46

Contraddizioni di Dio pag. 58

Gesù e i Vangeli pag. 75

Stranezze in alcuni miracoli pag. 102

Le ultime ore di Gesù pag. 107

Le esasperazioni del film di Mel Gibson pag. 137

La Sindone pag. 151

Le tre Religioni monoteiste pag. 168

Sei a favore della morte? No! Della libertà di scelta pag. 173

Dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio pag. 179

Capitolo II

Paranormale religioso pag. 186

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L'oblò celeste: Paradiso o Inferno pag. 186

Esperienze di premorte pag. 200

I Miracoli pag. 212

Attentato al Papa: un altro Miracolo? pag. 225

Immagini nei muri e statuine piangenti pag. 230

Stigmate pag. 237

Bilocazioni pag. 242

Possessioni Diaboliche pag. 244

Reincarnazione pag. 253

Capitolo III

Paranormale pag. 257

Ufo pag. 257

Cerchi nel grano pag. 268

Triangolo delle Bermuda pag. 274

Scie chimiche - Il complotto del "chissà chi" pag. 281

Astrologia pag. 297

Spiritismo, esperienze extrasensoriali e sensitivi pag. 312

pag. 331 Conclusione

pag. 342 Appendice

pag. 349 Bibliografia generale

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"Non riesco a concepire un Dio che premi e castighi le sue creature o che sia dotato di una volontà simile alla nostra. E neppure riesco né voglio concepire un individuo che sopravviva alla propria morte fisica; lasciamo ai deboli di spirito, animati dal timore o da un assurdo egocentrismo, il conforto di simili pensieri. Sono appagato dal mistero dell'eternità della vita e dal barlume della meravigliosa struttura del mondo esistente, insieme al tentativo ostinato di comprendere una parte, sia pur minuscola, della Ragione che si manifesta nella Natura. Per me, la parola Dio non è niente di più che un’espressione e un prodotto dell’umana debolezza, e la Bibbia è una collezione di onorevoli ma primitive leggende, che a dire il vero sono piuttosto infantili. Nessuna interpretazione, non importa quanto sottile, può farmi cambiare idea su questo. Per me la religione ebraica, come tutte le altre, è un’incarnazione delle superstizioni più infantili."

Albert Einstein

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Prefazione a cura di Marco Cappadonia Mastrolorenzi

Quello che colpisce positivamente della riflessione di Gianluca Giusti è il profondo acume nell'analisi di fatti e avvenimenti passati e presenti considerati da molti dei misteri inspiegabili (esistono soltanto misteri inspiegati, non inspiegabili), sia per quanto riguarda la sfera religiosa sia per quanto attiene al mondo del paranormale in senso stretto. Ed è proprio la logica e il sano scetticismo a guidare l'autore nei meandri del nuovo libro che ho il privilegio di presentare in questa prefazione: un libro che dovrebbe essere letto anche dai numerosi appassionati di misteri tout-court che iniziano il loro percorso di indagatori del CICAP e che si apprestano a diventare provetti Sherlock Holmes. Il saggio è diviso in tre capitoli: nel primo si riflette sul significato delle religioni e si cerca di comprendere i meccanismi metaforici e i significati possibili delle narrazioni storiche contenute nelle Scritture Cristiane. Un'acuta riflessione sui Vangeli, sulla vita di Gesù, sul concetto di Bene e di Male e sul fatto che il Cristianesimo si fonda principalmente sul meccanismo psicologico del senso di colpa. Gianluca Giusti esegue una critica lucida e un'analisi sistematica sulle contraddizioni continue presenti nella letteratura scritturale. Ed ecco che scatta la psicotrappola per cui l'uomo si trova costantemente nella necessità della forte presenza del divino. L'autore si sofferma sul fatto che «nella religione c'è sempre bisogno di un avversario o un alter ego. In ogni vicenda, in ogni passaggio c'è sempre una contrapposizione da superare come

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se Dio e Gesù non potessero vivere tranquilli e beati senza un nemico da affrontare e naturalmente da sconfiggere». Il ritmo binario prosegue all'interno della narrazione scritturale, come per un confronto continuo e parallelo: Dio e Lucifero, Dio e Adamo ed Eva, Dio e il serpente, Dio e Caino. E ancora: Gesù e il peccato, Gesù e il diavolo, Gesù e gli Ebrei, Gesù e i Farisei, Gesù e Pietro, Gesù e Tommaso, Gesù e i mercanti del tempio, Gesù e Giuda, Gesù e Caifa, Gesù e Hannah, Gesù e il Sinedrio, Gesù e Pilato e l'elenco potrebbe continuare. La riflessione si fa più incalzante sulle incongruenze presenti nei Vangeli. Di essi ne esistono più di sessanta, ma quelli canonici, scelti arbitrariamente, come si sa, sono soltanto quattro e furono scritti tra il 50 e il 100 d.C., codificati, quindi, molti anni dopo la morte di Gesù. Con il passare degli anni la memoria si affievolisce e i ricordi sbiadiscono venendosi a creare, così, numerose zone d'ombra. Quale può essere, a questo punto, l'attendibilità di tali racconti costruiti senza nessun documento o notizia diretta? Lo stesso evangelista Giovanni, che dovrebbe essere stato presente ai fatti narrati, scrive la sua parte quando ha un'età che si aggira intorno ai 120 o 130 anni. Ammesso che fosse arrivato a quella veneranda età, come può la memoria ricordare, per filo e per segno, fatti avvenuti oltre un centinaio di anni prima? Un vero prodigio e caso paranormale? La ricerca delle incongruenze passa poi attraverso la riflessione su alcuni miracoli attribuiti a Cristo, come l'episodio del fico seccato, delle nozze di Cana, della moltiplicazione dei pani e dei pesci e della buona pesca nelle reti dei pescatori. Tali prodigi non sarebbero altro che delle metafore, dei tropi

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retorici usati per rimandare ad altri significati, degli escamotage semiotici e diegetici. Altri quesiti interessanti riguardano la sfera religiosa e gli aspetti storici di essa: esistono prove convincenti che Gesù sia stato realmente crocifisso? Ci sono fonti storiche che descrivono dettagliatamente la crocifissione? Gli scrittori biblici parlano di stauròs = palo e di xylon = legno. Dove viene sepolto il corpo di Cristo? Ed eccoci giunti alle esasperazioni e alle assurdità presenti nel film di Mel Gibson, The passion of the Christ del 2004. La riflessione si sposta sulle ultime dodici ore di Gesù. Gibson prende spunto dai quattro vangeli canonici e dalle descrizioni di una monaca, presunta veggente, che dice di aver visto cosa è successo a Cristo durante la passione. I vangeli raccontano davvero quanto si vede nel film di Gibson? La pellicola è basata su fonti storiche accreditate? Finalmente arriviamo alla parte in cui si tratta della Sindone di Torino che per i fedeli rappresenta il telo che avrebbe ricoperto il corpo di Cristo. Al di là delle fede, per cui credo quia absurdum (credo perché è assurdo), per dirla con Tertulliano, il famoso lenzuolo con impressa l'immagine di un corpo umano è davvero la sindone usata per avvolgere il corpo di Gesù? Quando si ha notizia, per la prima volta, di tale telo? L'usanza ebraica dell'epoca non era, forse, quella di ricoprire il corpo del defunto con delle bende? Le incongruenze sono talmente tante che Gianluca Giusti non può esimersi dal riflettere su tali lacune. Dopo aver ricordato la cosiddetta analisi al Carbonio 14, la quale prova che il telo fu costruito nel 1300, Giusti scrive: «Se potessimo prendere un uomo, vivo, con misure identiche all’uomo della Sindone e lo facessimo adagiare nella medesima posizione, coprendolo con la parte

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superiore del lenzuolo, l’impronta del mento scivolerebbe in corrispondenza del naso. Questo perché la sommità della testa occupa quello spazio che invece manca». Il lenzuolo è stato davvero appoggiato su un corpo? Oppure l'impronta è stata presa su una statua o una figura in rilievo? L'immagine raffigura un uomo con i capelli lunghi, come la tradizione iconografica tramanda. L'autore ricorda che all'epoca, in quelle zone e in quella cultura dove avvenne la presunta crocifissione, un uomo con i capelli lunghi in quel modo sarebbe stato identificato come un nazir, cioè un pericoloso rivoltoso. L'acuta analisi prosegue per individuare le numerosissime incongruenze storiche e scientifiche presenti sul telo, come la posizione delle braccia (che sono incrociate sul pube), per esempio, ritenuta impura dal Talmud, le tracce di sangue femminile di tipo AB, le tecniche dell'immagine impressa e ancora il naso rotto, gli occhi e la bocca chiusi. Le riflessioni continuano mettendo in parallelo le tre religioni monoteiste tra familiarità e divergenze. Sul concetto di libertà per la Chiesa Cattolica si analizzano categorie importanti attraverso delle parole-chiave quali scelta, divorzio, aborto eutanasia. Scrive Giusti: «Quello che interessa alla Chiesa non è la vita o la morte ma il controllo sulla vita e la morte. Durante la vita con la psicotrappola del peccato, durante la morte con i divieti e le scelte obbligate». Con il capitolo sul paranormale religioso si affronta il tema delle esperienze simili alla morte e delle cosiddette NDE (Near Death Experience). L'autore, dopo aver parlato di patologie quali il Parkinson e l'epilessia e dopo aver citato fonti scientifiche e studi accreditati (in tutto il libro si rimanda ad una esauriente bibliografia), invita a riflettere sul fatto che esperienze del genere avvengono in tutto il mondo, in ogni

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cultura, come segno che i meccanismi neurofisiologici del nostro cervello sono uguali per tutti a prescindere dalle confessioni o dal credo personale. Sentito mai parlare delle varie forme di depersonalizzazione psichica e di disfunzione della percezione? Quando si arriva al momento dei miracoli l'autore riflette acutamente sul concetto delle regressioni spontanee tumorali e del potente sistema immunitario umano che se è in grado di riconoscere un tumore, in taluni casi (purtroppo pochi), può intervenire per aggredire la cellula sbagliata (come la letteratura scientifica mostra). Il 6 dicembre del 2006 il prof. Veronesi rilasciò un'intervista per il settimanale Oggi in cui disse: «Talora è la cellula stessa che si riconverte alla normalità». E l'attentato a papa Wojtyla del 13 maggio 1981? Fu un miracolo (come lo stesso papa ebbe a dire) a salvarlo oppure vi sono spiegazioni logiche di come andarono i fatti legati a quel giorno? Il 14 luglio del 1948 anche Palmiro Togliatti rischiò la morte in una strada semideserta e con l'attentatore di fronte. Nessuno parlò, in quel caso, di miracolo, ma soltanto di fortunate coincidenze (o magari della bravura dei medici). Cambia dunque la prospettiva da cui si osservano gli eventi? Come quando ci capita di vedere delle macchie di umidità sul muro le quali possono assumere delle forme note ai nostri occhi. Oppure quando una nuvola che stiamo osservando prende le forme di un viso o di un corpo (la cosiddetta pareidolia). Ma come mai l'immagine che si crede spesso di vedere di Padre Pio, per esempio, non si materializza mai in una casa musulmana o in una moschea oppure in un tempio buddista? E viceversa, un Buddha non è mai presente sui muri di una casa cattolica? E cosa dire delle statuette di gesso che

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riproducono madonnine che piangono lacrime o sangue? E delle divinità egizie, greche e romane che trasudano sangue? Le acute riflessioni di Gianluca Giusti, nel campo del paranormale religioso, proseguono sul fenomeno delle presunte stimmate di Francesco D'Assisi e di Padre Pio da Pietrelcina, soprattutto considerando il fatto che, ad oggi, non si registrano stigmatizzati fuori dalla cultura cattolica: è una caratteristica esclusiva del mondo cattolico, perché? Esistono varie spiegazioni scientifiche sul fenomeno delle stimmate, studiato, per esempio da Armando De Vincentiis del CICAP (nel libro giustamente citato) secondo il quale «sulla base delle attuali conoscenze scientifiche e psichiatriche è possibile evidenziare numerosi dubbi sulla sovrannaturalità della figura del Beato. Le sue visioni, le sue stigmate e le sue estasi possono trovare una naturale via di spiegazione in termini prettamente psicopatologici. Infatti, di recente, uno psichiatra dell'Università la Sapienza di Roma, Luigi Cancrini, sulla base di un'attenta analisi della biografia di Padre Pio, ha effettuato una lettura psichiatrica su quest'ultimo. In essa si conclude che il frate cappuccino soffriva, secondo il DSM IV (edizione aggiornata del manuale internazionale dei disturbi mentali), di un disturbo istrionico di personalità associato al disturbo di trance dissociativa, mentre le sue stigmate sono particolari sintomi di conversione somatica». Dalle presunte stimmate ai casi di possessione diabolica o di reincarnazione il passo è davvero breve. Come mai le presunte possessioni del diavolo si manifestano esclusivamente all'interno della cultura che produce tali credenze? Pochissime nel mondo ebraico e musulmano, più frequenti in quello cattolico. Il diavolo si manifesta in una cultura atea o dove non è contemplata l'esistenza dello stesso? Come si spiegano

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fenomeni quali la glossolalìa (presunta capacità di parlare lingue sconosciute) o l'avversione al sacro oppure casi di forza sovrumana? Nel terzo ed ultimo capitolo Gianluca Giusti ci guida alla riflessione sul fenomeno UFO, sigla che, come è noto, sta per Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object, ovvero oggetto volante non identificato, espressione con cui si indica ogni fenomeno aereo le cui cause non possono essere individuate facilmente o immediatamente da un osservatore. La United States Air Force, che ha coniato il termine nel 1952, ha inizialmente definito UFO quegli oggetti che rimangono non identificati in seguito alle verifiche di esperti, anche se oggi il termine UFO è comunemente utilizzato per riferirsi a qualsiasi avvistamento non identificabile, indipendentemente dal fatto che si sia verificato. Crescenti segnalazioni di UFO sono avvenute dopo il primo avvistamento ampiamente pubblicizzato negli Stati Uniti, segnalato dal pilota Kenneth Arnold il 24 giugno 1947, che ha dato origine all'espressione disco volante. Oggi, del resto, basta effettuare una piccola indagine su internet o sui siti degli ufologi incalliti, per trovare continui avvistamenti ovunque e tutti i giorni sui nostri cieli. Un traffico superiore di gran lunga a quello aereo. Davvero straordinario. È credenza popolare che gli alieni avrebbero scolpito nel grano i famosi cerchi o girotondi, altro fenomeno UFO (o ad esso strettamente correlato) che da almeno trent'anni non smette di incuriosire ed affascinare. Come il famigerato Triangolo delle Bermuda il quale, stando alle ricostruzioni fantastiche, sprigionerebbe delle misteriose energie inspiegabili causando la scomparsa di aerei e di navi. Ma i fatti stanno realmente in questo modo? Sono veramente spariti nel nulla o

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sono affondati velivoli e imbarcazioni all'interno di questo triangolo d'oceano? Il triangolo delle Bermuda, lo ricordiamo, è una zona dell'Oceano Atlantico settentrionale di forma, per l'appunto, triangolare, i cui vertici sono i seguenti:

vertice Nord - il punto più meridionale della costa dell'arcipelago delle Bermuda; vertice Sud - il punto più occidentale dell'isola di Porto Rico; vertice Ovest - il punto più a Sud della penisola della Florida.

In relazione a questa vasta zona di mare, di circa 1.100.000 km2, a partire dagli anni cinquanta la cultura popolare ha fatto sì che nascesse la convinzione che si fossero verificati, dal XIX secolo in poi, numerosi episodi di sparizioni di navi e aeromobili, motivo per cui alcuni autori hanno soprannominato la zona Triangolo maledetto o Triangolo del diavolo. Non può assolutamente mancare la riflessione sull'attuale complotto delle scie chimiche (il nuovo tormentone, una sorta di autodistruzione di massa) secondo il quale alcune scie di condensazione, visibili nell'atmosfera terrestre, sarebbero composte da agenti biologici o chimici, spruzzati in volo attraverso ipotetiche apparecchiature montate su alcuni velivoli. Secondo la teoria, l'operazione farebbe parte di un complotto globale portato avanti da autori misteriosi per motivi sconosciuti. A tal riguardo sono state avanzate le ipotesi più diverse, la più comune delle quali è quella secondo cui si tratterebbe di un piano di irrorazioni con sostanze dannose in grado di alterare il clima terrestre. L'attenzione si sposta poi sul campo dei sensi misteriosi. Cosa si intende precisamente per esperienze extrasensoriali? In

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tutto il mondo scientifico, sono mai stati individuati, dagli indagatori del mistero, i cosiddetti sensitivi? Esistono persone che possiedono un certo sesto senso, oscuro alla maggior parte degli esseri umani? Dopo il libro Oscuramente (Edizioni Errekappa, 2013), in cui l'autore si propone di spiegare e forse di sfatare il mito secondo il quale gli esseri umani userebbero soltanto il 10% delle potenzialità del cervello, Gianluca Giusti esce in libreria con quest'altro lavoro dal titolo Qualcosa non torna. Riflessioni logiche sui misteri del mondo. Un libro che non è soltanto un manuale per provetti indagatori del mistero, ma una guida logica sul mondo del cosiddetto paranormale. Mentre Piero Angela usciva nel 1978 con il famoso Viaggio nel mondo del paranormale (divenuto poi un best seller e un modello per gli appassionati e addetti ai lavori), e una decina di anni dopo dava inizio ufficialmente al CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni Pseudoscientifiche, organizzazione che fa parte dell'European Council of Skeptical Organizations, ECSO, un organismo internazionale che raccoglie numerose associazioni scettiche), Gianluca Giusti esegue, in questa nuova indagine, riflessioni sistematiche sul concetto di paranormalità, entra all'interno dei meccanismi mentali che stanno alla base del pensiero dei creduli e penetra nei meandri di come si forma un fenomeno e della psicotrappola in agguato. Quando affronta la questione delle Religioni lo fa senza entrare in merito della credenza, quasi in punta di piedi e col massimo rispetto verso i credenti, ma invita a riflettere su quanto non torna nel ragionamento e nella chiusura dei conti logici a piè di pagina. Il suo modus operandi è quello dell'esperto ricercatore del CICAP per cui non è la Religione ad essere messa sotto processo, ma sono i fenomeni ritenuti

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paranormali, legati al mondo religioso e spirituale, che fanno muovere i fili dell'indagine e della riflessione logica. Insomma un libro da tenere sul comodino (magari accanto a Oscuramente), da leggere e rileggere più volte. Un libro da regalare e da regalarsi come speciale nutrimento per la mente e che va ad impreziosire la libreria di chi non è mai stanco di capire come stanno effettivamente le cose e che vuole comprendere (non credere) l'affascinante mondo del mistero attraverso gli occhi della scienza e della ricerca seria. Dubium sapientiae initium.

Marco Cappadonia Mastrolorenzi

Marco Cappadonia Mastrolorenzi, nato a Roma il 21/01/1970, è un semiologo del testo e docente di Letteratura Italiana. Ha pubblicato saggi di critica letteraria in riviste specializzate come «Il 996» e «Letteratura e società». Di formazione classica si interessa di scienza e dintorni: scrive e collabora per alcune riviste cartacee e telematiche, tra cui "LucidaMente" e "Fili d'Aquilone". Si occupa di ricerca, giornalismo, critica letteraria e divulgazione scientifica. Oltre alla ricerca semiologica e letteraria è socio del CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze. Ha collaborato, anche, con il portale "Scetticamente" e recentemente con "Query", l'organo di stampa ufficiale del CICAP. Si definisce scettico-razionalista.

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Introduzione a cura di Armando De Vincentiis

Qualcosa non torna sembra l’applicazione pratica di uno dei maggiori concetti scientifici già ben spiegati nel 1962 da Richard Feynman, ossia il dubbio, come il maggior motore dell’evoluzione del pensiero umano. Già dal titolo, ci pone in una condizione di dubbio. La funzione però non è quella di mettere in discussione un concetto solo per confermare una idea già pre-costituita o per timore di abbracciare una visione alternativa degli eventi, che possa intaccare la nostra economia mentale, ma ha uno scopo ben più evoluto: evidenziare contraddizioni, debolezze e paradossi di numerosi fenomeni che, implicitamente, contengono delle “verità” definite una volta per tutte e, ovviamente, non verificabili. Ad esempio le NDE come conferma di un aldilà, la Sindone come certezza di una resurrezione, le stimmate come la realtà di un contatto divino e così via. Osservare e comprendere quanto un fenomeno cosiddetto sovrannaturale possa essere infondato non significa chiudere le porte a realtà alternative ma aprire le porte della conoscenza poiché questa osservazione ci permetterà di capire la vera natura dei fenomeni, e in questo, "Qualcosa non torna" ci porta il suo contributo.

Armando De Vincentiis

Armando De Vincentiis è psicologo-psicoterapeuta saggista, divulgatore scientifico e filmaker italiano. Si occupa di fenomenologia dei comportamenti religiosi, esperto di stati di coscienza e paranormale religioso. È specializzato in psicoterapia sistemico

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relazionale e famigliare. Ha insegnato come docente a contratto presso l'Istituto Universitario "Progetto Uomo" sponsorizzato dalla Università Pontificia Salesiana di Roma. È consulente scientifico del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) e coordinatore del Gruppo CICAP Puglia. Nel 2010 gli viene riconosciuto il premio Gran Galà della Cultura Città di Taranto per aver contribuito alla promozione culturale e conoscenza del territorio.

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"Il mondo sta rimanendo senza geni... Einstein è morto,

Beethoven è diventato sordo... ed io comincio a non sentirmi

tanto bene."

Woody Allen

Carissimo lettore, innanzitutto grazie per condividere con me le

pagine di questo libro che cerca con molta umiltà di riflettere

sui temi che suscitano da sempre grande discussione e accesi

dibattiti. Per fare questo citerò in alcuni passaggi il prof.

Piergiorgio Odifreddi, non solo per il suo essere rigoroso uomo

di scienza ma anche perché è uno dei pochi esponenti della

parte scettico razionale ad avere il privilegio di essere chiamato

nelle trasmissioni televisive come controparte su temi di natura

così detta “inspiegabile”.

Religione, Miracoli, Sindone, Ufo, fenomeni paranormali, questi

sono tra i temi più gettonati e richiesti dal grande pubblico,

cerchiamo di capire però cosa succede in linea generale.

L’arena televisiva è formata da 5, 6 ospiti o forse più, credenti

un dato fenomeno, il conduttore molto spesso patteggia con la

maggioranza e il senso del dibattito prende subito questa

forma: e ora professore ci spieghi razionalmente perché… Ti

posso assicurare che già il fatto che una voce autorevole di

estrazione scettico razionale possa parlare in televisione è di

per sé un evento memorabile. Per anni queste voci sono state

completamente ignorate, ora finalmente anche i membri del

CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni

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sulle Pseudoscienze) vengono qualche volta invitati a

confrontarsi nei vari contraddittori. È un passo avanti, ma il

“Ring” rimane sempre e comunque sfavorevole. Perché?

Perché di solito c’è Odifreddi oppure un membro del CICAP, da

solo contro quelle 5, 6 persone di prima, cui vanno aggiunte per

dare vivacità al dibattito, le immancabili showgirls o attrici più o

meno famose, naturalmente pro fenomeno. Per fenomeno

cosa intendo, ripetiamolo: i miracoli, le apparizioni di figure

religiose, le previsioni astrologiche, le statuine piangenti oppure

i sempre e super gettonati extraterrestri. L’arbitro conduttore

fischia l’inizio, spiega di cosa tratterà la trasmissione, poi parola

a Odifreddi: due - tre minuti perché il tempo stringe e il

commento passa al resto della truppa. Altri due - tre minuti a

testa quanto fa? Un quarto d’ora abbondante prima che tocchi

di nuovo al prof. poter replicare. Fai il conto su una

trasmissione di un’ora e mezzo più pubblicità e servizi vari,

quanti minuti sono disponibili per il CICAP o a Piergiorgio per

esporre e spiegare una versione razionale. Minuti che si

contano su una mano ma, ripeto, c’è da festeggiare poiché

prima erano zero e in alcune trasmissioni lo zero è tristemente

rimasto. Un passo avanti è stato fatto; adesso provo anch’io,

con molta umiltà, a dare una mano.

Prima di cominciare voglio fare una piccola ma doverosa

premessa che deve servire come linea guida. Sui fenomeni

paranormali in generale o sull’Astrologia sono decisamente

scettico e resterò tale fino a che non ci sarà la prova che un

dato fenomeno si sia verificato sotto stretto controllo

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scientifico. A oggi l’assegno di un milione di dollari messo a

disposizione dalla fondazione Randi a chi riesca a produrre un

autentico fenomeno paranormale è in attesa di essere

incassato. Chi pensa di avere siffatti poteri può mettersi in

contatto con il CICAP per concordare la prova, nel libro ne

parleremo meglio. Su Dio lo schema cambia un pochino. Io non

sono sinceramente in grado di dire se Dio esiste o no, non ho

né le competenze né la Fede per affermare una cosa o l’altra.

Non posso dare certezze assolute. Il mio obiettivo principale

diventa allora proporre alcune indicative riflessioni e domande

su Dio, Gesù, la/le religione/i in genere.

Il mio pensiero per essere chiaro fin da subito è: se Dio esiste

bene, se non esiste bene lo stesso; purtroppo, in questo caso,

non posso farci niente. Cercherò di riflettere insieme a te. La

Fede però è un patrimonio del singolo individuo, questo libro

potrebbe metterla in discussione oppure rafforzarla, solo dopo

aver letto lo saprai. Non resta allora che cominciare.

Buona lettura

Gianluca Giusti

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Capitolo 1

Religione

"La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre."

Albert Einstein

E Dio disse: Sia fatta la luce! E dopo 200 milioni di anni la luce

fu! Scusami, pensavi forse che la luce si fosse accesa all’istante?

Beh non proprio. Come tempo non è molto, anzi nulla se

paragoniamo questi pochi anni con l’età dell’Universo, ma non

è esattamente all’istante. Se la pensi così, tranquillo! Sono in

molti a credere all’effetto interruttore, così come sono in molti

a credere che Dio armato di pongo e creta abbia fatto il cielo, il

Sole, la Terra e gli uomini, tutto in sei giorni e poi si sia

serenamente riposato il settimo giorno. Questo racconto che ci

propinano da sempre, il cult del catechismo, in realtà è solo una

piacevole metafora dal sapore romantico tanto ingenua quanto

ben costruita. Molto efficace però! Perfettamente in grado di

spiegare agli uomini di 3.000 anni fa non proprio istruiti, come

Dio avesse potuto creare il Tutto, da essere compreso in modo

rapido e facile. Poiché questo sistema ha nel corso dei secoli

ben funzionato, il metodo continua imperterrito ad essere

proposto senza contare che qualcosina in più su com’è nato

l’intero Universo è stato chiarito. Non è un caso, infatti, che i

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Creazionisti1, continuino a sbandierare con indomita energia le

loro divine e superate teorie. Su cosa si basa però questo

racconto per fare così tanta presa su antichi pastori, contadini,

uomini senza la benché minima cultura e senza nessun tipo di

conoscenza scientifica? Su dei punti fermi. La Terra sicura e

stabile al centro, il Sole a giragli intorno, la Luna come fedele

compagna con le stelle, ritenute niente di più che piccoli

puntini luminosi a dare profondità alla volta resa oscura dalla

notte. La Creazione, una sorta di teatrino meccanico scandito

da pochissime e prevedibili variabili, dove qualunque altro

fenomeno fuori dall’ordinario, quindi, lo si poteva spiegare solo

con il divino. E Dio dove poteva mai trovarsi se non aldilà del

visibile? Lui con il Paradiso proprio oltre l’azzurro, pronto ad

accogliere i buoni e meritevoli, senza però perdere mai,

neanche per un attimo, il controllo della sua meravigliosa

creatura, il Mondo. Esattamente lì, a un passo, vicino e lontano

come fonte di speranza e di timore, perché, mai dimenticarlo, è

1 Il creazionismo è la credenza che l'Universo, la Terra, la vita e l'uomo abbiano avuto

inizio in seguito a un atto di creazione attribuito al Dio delle religioni abramitiche

nell’arco di sei giorni letterali. Le posizioni creazioniste sono in genere caratterizzate

da una critica (o proposta di revisione) delle teorie cosmogoniche e

antropogenetiche scientifiche alla luce dei racconti della creazione contenuti per

esempio nella Genesi o in altri testi sacri, interpretati in modo più o meno letterale. Il

dibattito fra creazionisti e non creazionisti (in particolare in rapporto alla teoria

dell'evoluzione) è tradizionalmente molto vivo negli Stati Uniti, ma diffuso anche nel

resto del mondo.

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dal suo giudizio che dipende la nostra vita eterna. Adesso

sappiamo però che le cose non stanno esattamente così.

Dietro l’azzurro c’è ben altro e la Terra è tutto meno che

immobile. Solo per rendere l’idea: la Terra si muove a ben

108.000 km/h intorno al Sole, a soli 30 km al secondo.

Non solo, ma anche l’intero sistema solare è in movimento, a

782.000 km/h intorno al nucleo della Via Lattea! L’obiezione

potrebbe essere che è pur vero che per la Bibbia, nel passo 1:1

della Genesi, sia l’Universo che la Terra erano (forse) già

presenti prima dei 6 giorni creativi. Questi, sempre per il

medesimo testo sacro, non si riferiscono esattamente a un

giorno come un arco di tempo di 24 ore, ma a una lunghezza

maggiore, quindi, di fatto non ben misurabile. Va benissimo, ma

è anche vero che si parla di un generico e indefinito “Principio”;

“In principio Dio creò il cielo e la Terra”! Senza indicare mai un

inizio definito. In principio quando!? Che vuol dire principio?

Tanto che nel passo 2:4 si specifica: “Queste sono le origini dei

cieli e della Terra quando furono creati, nel giorno che l'Eterno

Dio fece la Terra e i Cieli”. Il principio allora è concomitante o

no con l’inizio della creazione in generale? Lascio alla

discrezione del lettore decidere.

Dicevo prima che la luce si è accesa dopo 200 milioni di anni,

perché? Perché questo è il tempo che è servito dopo il Big Bang

agli atomi per formarsi, prima però l’Universo appena nato,

doveva raffreddarsi. Considera che pochi minuti dopo l’istante

iniziale la temperatura era qualche miliardo di gradi e la densità

paragonabile a quella dell’aria. Le particelle subatomiche

26

leggere largheggiavano, poi iniziarono a combinarsi con quelle

più pesanti, formando i primi nuclei di deuterio e di elio,

processo chiamato nucleo sintesi. La radiazione intanto si

separò dalla materia per continuare a vagare libera nello

spazio. Questa radiazione fossile, che ancora oggi è

apprezzabile, è conosciuta come radiazione cosmica di fondo.

Nel 1965 due fisici Americani la intercettano, sono Arno Penzias

e Robert Wilson che oltre ad assicurarsi il Nobel hanno

consentito alla fisica un’ulteriore e decisiva conferma di questa

teoria. Inizialmente, la maggior parte dei protoni non si

combinò e rimase sotto forma di nuclei in attesa dei primi

elettroni. Perché gli elettroni si unissero ai protoni per formare

idrogeno doveva avvenire appunto un raffreddamento. Fu solo

quando l’Universo abbassò la sua temperatura, aiutata dalla

gravità, che la materia cominciò a organizzarsi in atomi:

idrogeno ed elio. Le prime stelle si stavano accendendo. Solo

dopo la formazione di queste stelle primordiali (fenomeno

chiamato anche Alba Cosmica), la luce ha fatto capolino tra le

polveri del nostro incredibile, nascente Universo. La

combinazione delle osservazioni e delle teorie suggerisce, che i

primi Quasar2 e le prime galassie, si formarono circa un

2 Il Quasar è un oggetto di natura simil stellare che si trova, di solito, al centro di

galassie iperattive molto vecchie. Sono considerati tra gli oggetti più luminosi

dell'Universo osservabile, tanto da emanare una quantità di energia quanto decine di

galassie normali messe tutte insieme. Una loro caratteristica peculiare è di rilasciare

la stessa quantità di radiazione in quasi tutto lo spettro elettromagnetico, dalle onde

radio, ai raggi X e gamma.

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miliardo di anni dopo il Big Bang per organizzarsi

successivamente in strutture più grandi, come gli ammassi e i

super ammassi galattici. Per darti un’idea molto semplice, il Big

Bang è una concentrazione di energia in un punto molto piccolo

che esplodendo ha cominciato un’espansione che continua

tutt’ora, un’espansione di 13,8 miliardi di anni luce. Come mai è

più corretto dire espansione che non esplosione? Perché non ci

sono limiti definiti e invece di distruggere ha creato, da subito,

lo spazio, il tempo e nei passaggi successivi la materia.

Un’espansione velocissima basata sul principio dell’inflazione

cioè il doppio del doppio del doppio, ecc. per poi rallentare. La

Fig.1 serve a rendere un’idea molto semplificata di quello che è

avvenuto dal primo istante a oggi. Mentre la straordinaria

notizia dell’ultim’ora è che le prime conferme di questa

fondamentale ipotesi arrivano grazie al team degli astronomi di

Harvard e dall’avveniristico telescopio BICEP 2 posizionato in

Antartide. Se ti stai domandando cosa c’era al posto

dell’Universo prima della sua nascita, posso risponderti: la

stessa cosa che c’è nei punti che l’Universo sta occupando

adesso nella sua corsa verso l’infinito e che c’era prima che

cominciasse. Il Nulla! Il Nulla vuol dire assenza assoluta della

materia. Qui potrebbe scattare la fatidica domanda: cosa c’era

allora prima del Big Bang? La risposta è che di fatto è una

domanda non senso. Se il tempo è cominciato al momento

stesso del Big Bang non può esserci un prima, il prima prende

significato solo con lo scorrere del tempo, quindi il Nulla si

conferma la migliore ipotesi.

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Fig. 1 (Grazie a particleadventure.org)

Niente tempo, niente spazio, niente materia = il Nulla. È un bel

rompicapo, mi rendo conto, e siamo solo all’inizio, magari a

breve una nuova teoria potrebbe rimettere di nuovo tutto in

discussione. Non si possono certo escludere futuri e clamorosi

colpi di scena. Nuovi studi sembrano dimostrare che nel nulla

potrebbero esserci parti infinitesimali di materia che oscillando

a certe frequenze appaiono e non appaiono a seconda del

verificarsi di particolari condizioni. Un rompicapo avevo detto?

Certo, da emicrania permanente!

29

Non è questo un testo di astronomia e i concetti sono

difficilissimi da capire talvolta anche per gli stessi fisici, ma

consentimi di darti solo qualche dettaglio in più sul sistema di

cui facciamo parte. Il Sistema Solare è solo una piccola base di

una galassia “La Via Lattea”, che conta per difetto dai 2 ai 3

miliardi di stelle. Ha un diametro di 100.000 anni luce, con al

centro un Buco nero super massiccio grande 4 milioni di volte la

massa solare. Tradotto, vuol dire che per occupare quello

spazio servono 4 milioni di corpi celesti con una massa quanto il

nostro Sole. Se vi fosse un modellino in scala con un diametro

di 130 km che rappresentasse la nostra Galassia, il sistema

solare ne occuperebbe appena 2 millimetri. Uscendo dalla Via

Lattea ci aspetta un Universo come detto largo e lungo 13,8

miliardi di anni luce, con oltre 200 miliardi di galassie e per

giunta in espansione.

Per darti un’idea delle dimensioni, dai un occhiata alle

proporzioni del sistema solare con questa fantastica immagine

che rende l’idea delle proporzioni (la Terra è il terzo pianeta e si

fa fatica a notarla) Fig. 2

Se il Sole ti sembra grande (lo è, eccome, in rapporto a noi),

tieniti forte perché è niente in confronto ad altre stelle, in

particolare alla Super gigante VY Cane Maggiore, la cui

circonferenza è così enorme che un areo di linea lanciato a circa

900 km orari impiegherebbe un migliaio di anni per fargli un

giro intorno. Straordinario, non c’è che dire, ma in termini

universali siamo ancora nel piccolo, guarda sotto.

30

Fig. 2

"Tutte le religioni si fondano sulle paure della maggioranza

degli uomini e sulla furbizia di una minoranza."

Stendhal

31

Appendici "Se i fatti e la teoria non concordano, cambia i fatti."

Albert Einstein

Voglio dimostrarti che pur senza conoscerti so molte cose di te.

Non ho la tua data di nascita quindi non posso essere specifico

sugli avvenimenti futuri, però so per certo chi sei. Leggi con

fiducia:

Alcune delle tue aspirazioni tendono a essere in qualche

circostanza poco realistiche. A volte sei estroverso, affidabile,

socievole mentre in altre sei introverso, diffidente e riservato.

Hai sviluppato inoltre un certo pragmatismo per quanto

riguarda l’arte di stare al mondo. Una saggezza non teorica ma

appresa con le esperienze a volte spiacevoli ma istruttive della

vita vissuta. Hai scoperto che talvolta non è saggio rivelarsi

troppo francamente agli altri. Ti ritieni essere un pensatore

indipendente e non accetti l’opinione degli altri senza verifiche

soddisfacenti. Pur essendo un tipo stabile con le sue sicurezze,

hai bisogno di avere una certa quantità di cambiamenti e di

varietà tanto da sentirti insoddisfatto se ti trovi di fronte a

restrizioni e limitazioni. L’entusiasmo ti porta a volerti buttare a

capo fitto in nuove avventure ma a volte hai seri dubbi se hai

preso o no la decisione migliore oppure se hai fatto la cosa

giusta e ciò ti rende opportunamente riflessivo. Sei comunque

una persona che guarda al risultato e questo ti ha ben guidato

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32

fino adesso. Disciplinato e controllato all’esterno, dentro di te

però, qualche volta ma è normale, tendi ad a essere ansioso e

insicuro. Da un punto di vista sessuale hai affrontato qualche

incertezza e paura risolta dalle tue sempre maggiori esperienze

e convinzioni. Avverto in te, nel profondo del tuo Io, il desiderio

nascosto orientato verso la ricerca di stabilità personale e

familiare. Pur avendo qualche debolezza di personalità sei

perfettamente in grado di compensarla anche nelle situazioni

più difficili. Hai una gran quantità di capacità inespresse che

ancora non hai diretto a tuo vantaggio ma so che ci stai

lavorando intensamente anche se, forse preso da un umano

scoraggiamento, in alcuni momenti ti sembra durissima, tanto

da essere perfino troppo critico verso te stesso. A volte ti sei

chiesto e ti chiedi se tutti i tuoi sforzi profusi nella tua vita e

nella realizzazione del tuo lavoro abbiamo un senso e se sei

disposto ad affrontare rinunce e sacrifici. Hai bisogno di piacere

e di essere ammirato dalla gente e sei consapevole di non

essere sempre capito dagli altri. Sei una persona buona ma la

tua sensibilità non sempre si esprime come vorresti e talvolta

sei prevalso da sensi di colpa sicuro però di poter dare ogni

volta il tuo contributo. Cerchi la felicità e sei consapevole di

riuscire a voler bene intensamente. Gli amici sono fondamentali

e sei disposto a essere generoso e altruista ma non tolleri

offese, mancanza di lealtà e fiducia condizione questa da

renderti allora chiuso ed egoista. L'amore per te è importante e

senti con l’incontro giusto di poterne dare tantissimo. Vedo

però che c’è un conflitto interiore ma su questo tema posso

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33

prevedere con la massima certezza che lo affronterai in

maniera adeguata e risolutiva entro i prossimi 15 mesi. 3

Ti ritrovi con la mia analisi? Non dirmi di no! Per il semplice

motivo che è talmente generica che chiunque può trovare

attinenza con molti dei punti toccati, basta adattarli a se stessi.

Le superstizioni invece fanno parte della vita di molti: fare

sempre il solito gesto, passare o non passare nel solito posto,

l’ammennicolo porta fortuna. Hanno un senso? No! Siamo noi

che diamo un potere a qualcosa che non l’ha, se un corno rosso

fosse capace di modificare lo stato fisico del mondo quel

mondo fisico andrebbe riscritto poiché questo non succede, il

corno rosso resta un oggetto come un altro, dal colore rosso.

Teniamoci tranquillamente le nostre credenze basta solo

ricordarsi che sono solo, credenze limitanti.

Per sdrammatizzare leggi le superstizioni di grandi dello

spettacolo.

Come tutti sanno, nell'ambiente dello spettacolo circolano

tantissime credenze superstiziose, per rendersene conto basta

sfogliare una qualunque rivista o leggere un volume che tratti

questi temi.

3 Un sentito grazie a Massimo Polidoro e Francesco Tesei per l’aiuto alla

formulazione dello pseudo oroscopo (pag. 337) e al sito del CICAP per le esilaranti

notizie sulle superstizioni (www.CICAP. org).

344

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Si scoprirà per esempio che il grande Eduardo De Filippo

interpretava come cattivo presagio il fatto che un orologio si

fermasse, mentre se scorgeva una persona che accavallava le

gambe, distoglieva lo sguardo perché gamba accavallata porta

male.

Per quanto riguarda i colori, invece, il viola sembrerebbe quello

più detestato. Si racconta che Wanda Osiris si facesse

confezionare addirittura le violette di un altro colore. Per molti

attori, comunque, anche il giallo non porterebbe bene, così

parecchi scenografi teatrali evitano con cura i tendaggi di

questa tonalità.

Viceversa, se si ritiene che qualcosa porti costantemente

fortuna, il suo uso può tranquillamente trasformarsi in

abitudine. John Wayne, per esempio, amava apparire con la

pistola da lui usata nel suo primo film western. Di James

Stewart, invece, si dice che portò lo stesso cappello per tutta la

carriera, anche quando ormai quest’ultimo cominciava a cadere

a pezzi.

Nei teatri, non meno importanti di amuleti e talismani vari sono

considerate le azioni. Ecco allora che lasciare cadere anche solo

per errore, un pettine o un ombrello sul palcoscenico equivale a

cercare guai. Bisogna fare attenzione, inoltre, se si scorge

qualche persona lavorare a maglia tra le quinte o accanto al

palcoscenico, non è un buon segno. Sconsigliato anche

guardarsi nello specchio al di sopra della spalla di un collega, o

rovesciare il contenuto di un cofanetto da trucco.

345

35

Naturalmente, come sicuramente abbiamo già intuito, non tutti

gli attori danno credito a queste credenze irrazionali, fra i tanti,

il celebre attore comico Groucho Marx, per esempio, aveva una

serie di divertentissime interpretazioni personali sulle

superstizioni circolanti nel mondo dello spettacolo. Eccole:

Se a qualcuno prude il naso, è segno che dovrebbe grattarselo.

Un gatto nero che vi attraversa la strada significa che l'animale

sta andando da qualche parte.

Tredici persone a tavola sono un numero sfortunato quando la

padrona di casa ha solo servizi da dodici.

Cantare prima di colazione preannuncia una lite con il vicino, se

quest'ultimo vuol dormire fino a tardi.

Gettarsi del sale sopra la spalla può dare l'impressione che la

persona che lo getta soffra di forfora.

Trovare un quadrifoglio significa che siete stati ginocchioni per

terra.

Scendere dal letto dalla parte sbagliata vuol dire che avete

alzato troppo il gomito la sera prima.

Quando tre uomini si servono dello stesso fiammifero per

accendersi le sigarette, vuoi dire che hanno un solo fiammifero

o che sono degli scozzesi.

E infine con un caloroso grazie a Enrico Shad che gestisce la

pagina Facebook MECCANICA QUANTISTICA: gruppo serio fb

per aver proposto queste nuove verità scientifiche in chiave

partenopea:

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1. La velocità della luce è nu limite invalicabile, assai cchiù

veloce che l'acqua e ‘o ‘gas.

2. Le particelle di un fascio tendono a divergere dopo che il

fascio è passato vicino al centro sociale occupato.

3. Nu corpo che in assenza di collisioni percorre lo spazio del

campo profughi si dice “corpo diplomatico”, ma tiene paura

comunque.

4. La conservazione della quantità di moto non è garantita nei

parcheggi incustoditi.

5. Un corpo in assenza di forze sviene.

6. Un muorto immerso in un liquido galleggia.

7. Un corpo immerso in un liquido si spogna (si inzuppa)

8. Un uomo scostumato immerso improvvisamente in un

liquido bestemmia.

9. Due corpi si attraggono con un'intensità pari all'inversione di

tendenza del quadrato della recchia del corpo che sta girato di

spalle e acalato in avanti.

10. Un corpo che viaggia alla velocità della luce... Non sia mai ti

coglie...

11. Un uomo che viaggia nello spazio per un anno alla velocità

della luce e lascia la fidanzata sulla terra, al suo rientro troverà

‘na zoccola vecchia.

12. Un corpo che viaggia nel vuoto assoluto, con moto

rettilineo uniforme, dopo nu paio d’ore comincia a scassarsi ‘o

cazzo.

13. Nu puorco lanciato nello spazio... s’arricorda ‘a jurnata.

14. Un astronauta che viaggia in una strada stretta stretta a

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senso unico, in direzione opposta a quella della macchina di un

camorrista che procede controsenso alla velocità della luce,

sentirà prima il rumore dei cazzotti in bocca e poi lo vedrà

arrivare.

15. Un fascio di elettroni che attraversa una vasca da bagno fa

scattare il contatore della luce in tutto il condominio

16. Un corpo incandescente trattiene il calore finché ‘nu

strunzo non ci mette una mano sopra.

E chest’è!

Divertenti, vero?

A proposito la previsione di Nostradamus, secondo i suoi

interpreti profondi, era riferita alla tragedia delle Torri Gemelle.

"Quando un uomo siede un'ora in compagnia di una bella

ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su

una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi

ora. Questa è la relatività."

Albert Einstain

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38

Visita

www.C1Vedizioni.com

pagina del libro: http://www.c1vedizioni.com/#!qualcosa-non-torna/c1ztn

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