Upload
others
View
10
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
Geografia urbana
Renato Ferlinghetti
Università degli Studi di Bergamo
Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’
Bergamo, 6 aprile 2020
Anno accademico 2019-2020
Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione
Il nostro percorso disciplinare: Geografia urbana
• La geografia scienza dell’umanizzazione della Terra (slides)
• Il processo di territorializzazione (slides)
• La varietà della geografia (slides)
• La Geografia urbana (slides, manuale: introduzione, 1.1)
• Sito e posizione di un centro urbano, sito e posizione di Bergamo
(slides, manuale 1.1, scheda 1.2, 5.1, 5.2, m. L. Pagani cap.1 )
• Profilo storico urbanistico di Bergamo (slides. m. L. Pagani, cap.1)
• Il caleidoscopio urbano: tanti modi di essere città
• Dalla campagna alla città: l’urbanizzazione del mondo
• Dalla città alla campagna: espansione e dispersione urbana
• Sistemi territoriali urbani e reti di città
• Politiche urbane
• Le città del mondo: Singapore la città del futuro?
• 1° Attività sperimentale
• La territorializzazione dell’area di Palazzo Baroni, dal luogo di Formazione
alla formazione del luogo;
La lettura geo-storica di una città il caso di
Bergamo
• Come?
• (tralasciamo la fase preistorica! In attesa che si consolidino le conoscenze)
• La fase romana (la pianta della città)
• La fase longobarda e carolingia (poli religiose)
• La fase comunale (monumentalità urbana)
• La fase delle Signorie (addizione della Rocca e della cittadella)
• La fase veneziana (cinte murarie, piazze, Fiera in muratura)
• La fase napoleonica
• La fase austriaca
• La fase sabauda
• La fase novecentesca e repubblicana
• La fase attuale (XXI sec.)• Accanto ad ogni fase i principali contributi forniti all’evoluzione storico-
urbanistica della città
Piante di città, storie che si ripetono e che si differenziano
Castelvecchio (in rosso), in giallo dall’alto, area romana con pianta
ortogonale, cinta medievale e cinta alla moderna cinquecentesca
Dei vuoti che si prestano al
controllo e alla fuga
In rosso la posizione del
Castelvecchio.
Verona e l’andamento delle
mura comunali
In alto la Verona romana, l’Arena è
all’esterno della cinta muraria.
Sotto la Verona comunale con in rosso
.l’area su cui sorgerà, nella successivo
periodo delle Signorie, il Castelvecchio
Maggior opera militare degli Scaligeri.
Piante di città, storie che si ripetono e che si differenziano
Piante di città, storie che si ripetono e che si differenziano
La Verona veneziana, con la cinta
muraria cinquecentesca ‘alla
moderna’, che amplia notevolmente
l’area urbana includendo incolti e
zone agricole e aperte non edificate.
A Bergamo, invece le mura
cinquecentesche non sono state
tracciate intorno alla città, ma sul
suo corpo con un traumatico
stravolgimento del tessuto e delle
funzioni urbane.
Piante di città, storie che si ripetono e che si differenziano
Porta San Agostino a
Bergamo e sotto Porta
Nuova a Verona, quali
analogie e quali differenze?
Nei materiali
Nell’architettura
Nella funzionalità
1, Periodo Visconteo, 2, Repubblica di Venezia
La Bergamo veneziana una città che guarda ad est
Profilo-storico urbanistico della città di
Bergamo
• Periodo Veneziano dal 1428 al 1797
• Bergamo città di frontiera muta radicalmente il proprioquadro complessivo di riferimento geopolitica edeconomico
• “Lungo tale periodo le gravitazioni, le direttrici dimovimento, i contatti di ordine politico, sociale,economico, culturale, si rivolgono essenzialmenteverso Venezia, con tutti gli effetti sulla vita dellacittà, e, non ultimo, sul costruito urbano.”
• Sedi delle nuove autorità podestà (rettore deputato algoverno della città) e il capitano (rettore deputato algoverno del territorio) e definizione delle piazze(Piazza Vecchia e Piazza Nuova) sulle quali siaffacciano le nuove sedi istituzionali.
• Edificazione delle nuove fortificazioni
• Realizzazione della Fiera di Bergamo in muratura
Altri ‘segni urbani’ del periodo veneziano. Piazza Mascheroni, uno
spazio alla ricerca di un cuore
La realizzazione di un nuovo centro finanziario commerciale per la città
Piazza Nuova (1520), l’attuale piazza Mascheroni, la piazza commerciale,
sede dei notai, del mercato dei cereali, dei giochi e dei tornei.
Piazza Mascheoni la più ‘pensata’, ma la meno ‘sentita’
‘Fra le piazze di Bergamo è quella di geometria più rigorosa:
rettangolare, con un buon palazzo settecentesco sul fondo;
due quinte di edifici la chiudono sui lati lunghi, …,
il quarto lato è definito non da edifici, ma dal panorama sulla catena delle
Prealpi, che appare sopra il muro di cinta di un orto.
V. Zanella, Bergamo Città, 1971
La Fiera di Bergamo….dal 903. Dalla provvisorietà alla
stabilità della pietra, un percorso di elevata sensibilità civile
La Fiera di Bergamo nel prato di S. Alessandro era antichissima e vi
affluivano mercanti anche d’oltre confine.
Nel 903 (?) Berengario I donava il terreno al vescovo Adalberto che nel 913
lo cedeva ai Canonici di San Vincenzo e da questi passo nel 1438 al comune
di Bergamo. Il comune cedette successivamente i suoi diritti di dazio
all’ospedale di S. Marco di Bergamo.
Il Senato Veneto riconobbe i vantaggi della grande Fiera concedendole nel
1560 l’esenzione da tutti i dazi per otto giorni e della metà dei dazi per altri
quattro.
La franchigia tanto ne accrebbe la ricchezza e la frequenza che l’11 gennaio
1732 gli Anziani della città « …nello scopo d’assicurare da gravi danni le
mercanzie decretarono che sopra il prato di San’Alessandro di ragione del
comune di Bergamo, alle botteghe amovibili solite ad erigersi per l’esercizio
della fiera fossero sostituite cinquecentoquaranta botteghe di pietra…»
La nuova fiera, una nuova centralità per la città
La Fiera di Bergamo, una degli eventi commerciali più importanti
d’Europa
Vista di un lato della fiera di Bergamo, con i due torresini laterali, i tre accessi,
le singole botteghe strutturate in un pianterreno e in un ammezzato per alloggio
Una nuova centralità urbana generata nel periodo
veneziano
• Realizzazione a monte del Prato detto di S. Alessandro del grande edificio della Fiera (1734-1740)
• Il grandioso corpo di fabbrica della Fiera, realizzato da Giambattista Caniana (1671-1754) era intersecato da nove strade interne longitudinali e cinque trasversali e raccoglieva 540 botteghe strutturate in pianterreno e un ammezzato per alloggio. Sui quattro lati della Fiera di innalzavano i Torresini destinati ai corpo di guardia e uffici direttivi. Le dodici porte, tre per lato, erano chiuse da cancelli di ferro durante l’anno quando le botteghe erano vuote e disabitate.
• Al centro della Fiera vi era uno spazio aperto con fontana, tuttora esistente (Piazza Dante).
• La Fiera era aperta per l’intero mese di Agosto e vedeva affluire decine di migliaia di commercianti italiani e stranieri
La fiera in muratura di Bergamo, la struttura interna: nove viali
longitudinali, cinque trasversali, tre accessi per lato
La Fiera di Bergamo il motore economico del bergamasco per oltre mille
anniL'elevato afflusso (circa 16.000 persone alla
fine del Settecento) connota il periodo della
Fiera di Sant'Alessandro quale occasione di
intensa vita sociale: processioni religiose,
spettacoli teatrali, concerti, intrattenimenti
circensi compongono un fitto calendario di
appuntamenti. In strutture provvisorie si
collocano giostre, serragli, tiro a segno,
burattinai e "meraviglie" varie, tra cui anche,
alla fine dell'Ottocento, fotografia e proiezione
di immagini in movimento. Per ospitare le
iniziative di maggior rilievo viene edificato nel
1770, tra il Sentierone e le Muraine, il teatro
stabile Bolognesi in legno, ricostruito in
muratura negli anni 1786-1799 con il nome di
Riccardi e poi ristrutturato nel 1897 con il
nome di Teatro Donizetti, dedicato
all'omonimo compositore. Altre strutture stabili
sorgono intorno a Piazza Baroni sul finire
dell'Ottocento per commedie, operette, balletti
e spettacoli di circo e varietà: Teatro Ernesto
Rossi, Politeama Givoli e Teatro Nuovo
Piazza Dante, il cuore della vecchia Fiera di Bergamo
Profilo-storico urbanistico della città di
Bergamo
• Come ?
• La fase romana
• La fase longobarda e carolingia
• La fase comunale
• La fase delle Signorie
• La fase veneziana
• La fase napoleonica
• La fase austriaca
• La fase sabauda
• La fase novecentesca e repubblicana
• La fase attuale (XXI sec.)
1, Periodo Visconteo,
4. Periodo Napoleonico2, Repubblica di Venezia
La Bergamo napoleonica una città che torna a guardare verso ovest
Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo
• Il Periodo Napoleonico (1797-1814).
• Bergamo torna a “rivolgersi” a Milano
• Muta l’atteggiamento con cui si guarda la città: rinnovata esigenza conoscitiva (primo rilevamento catastale della città e del suo territorio), nuovo modo d’apparire della città (nuove scene urbane sulla base dei nuovi interventi urbanistici e edilizi, idea di decoro civile)
• Uso civile di spazi urbani; soppressione di monasteri e conventi, molti dei qual non più risorti, con ridefinizione funzionale di numerosi “volumi” della città.
• Abbellimento di Porta Osio (direttrice verso Milano), realizzazione dei ponti in muratura di accesso alle porte della città storica, laicizzazione delle strutture di assistenza (apertura di scuole pubbliche: Liceo Dipartimentale, Istituto Musicale, Biblioteca, Accademie, ecc.), realizzazione della sede dell’Ateneo di Bergamo, Teatro Sociale (1806-1809), Accademia Carrara (1810), Teatro Riccardi (1799)
• Alberatura delle mura da P. S. Giacomo a S. Agostino e via di collegamento sulle mura
• Realizzazione dei cimiteri all’esterno della cinta muraria ed evoluzione funzionale degli spazi aperti cimiteriali nel Novecento
La rappresentazione della città napoleonica, un
inedito punto di vista
• Produzione della nuova carta della città (Manzini,1816) con vista zenitale
• Sforzo di qualificare la città come polo coordinatore di unintorno territoriale più vasto, per rispondere alle attese diquei ceti urbani emergenti che sul potenziamentodell’economia cittadina fondavano le loro aspirazioni diegemonia sociale.
• Ampliamento dell’area comunale (1809) mediantel’aggregazione di 28 comuni contermini; la città passadai 24.459 del 1804 ai 41.663 dopo l’attuazione delprovvedimento.
La nuova carta della città (Manzini, 1816), una fonte primaria per la
comprensione dell’evoluzione urbana. La Fiera di Bergamo nella carta del
Manzini
Bergamo, la città napoleonica la realizzazione
di una città verde, bella, moderna ed efficiente
http://alessandra-creativefamily.blogspot.com/2011/02/bergamo-
nel-dipartimento-del-serio-1797.html
La città Ottocentesca, una città verde che maschera sé stessa.
La piantumazione del Colle di S. Vigilio annulla visivamente il
terzo piano della città
Profilo-storico urbanistico della città di
Bergamo
• Come ?
• La fase romana
• La fase longobarda e carolingia
• La fase comunale
• La fase delle Signorie
• La fase veneta
• La fase napoleonica
• La fase austriaca
• La fase sabauda
• La fase novecentesca e repubblicana
• La fase attuale (XXI sec.)
Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo
• Il periodo austriaco (1815-1859)
• Nuovo rapporto di Bergamo e della sua provincia con la Regione Lombardia e conferma la gerarchizzazione su Milano.
• Compimento delle trasformazioni della struttura urbana avviate nel periodo napoleonico.
• Ribaltamento delle gerarchie topografiche interne: le funzioni urbane scivolano al piano.
• Realizzazione della ‘spina dorsale’ intorno alla quale sorgerà città bassa: Porta Nuova (1837), realizzazione della via Ferdinandea (1845), realizzazione della stazione, viale della stazione (1857).
• Realizzazione dell’ultima grande realizzazione in città alta: Palazzo del Ginnasio-Liceo P. Sarpi 1846.
• Avvio dell’industrializzazione urbana e collocazione degli edifici produttivi lungo i corsi d’acqua che circondano il percorso delle Muraine e intorno alla stazione.
• Edilizia pubblica: Scuola pubblica di Tre Passi (1826-1828), Chiesa di S. Andrea (1840) e S. Anna (1841), Nuovo Seminario (Modelli neoclassici)
Arriva l’imperatore un nuovo viale alberato e una nuova porta
che rivoluzioneranno la città!
Ferdinando I d'Asburgo-Lorena, nome completo Ferdinando Carlo Leopoldo Giuseppe Francesco
Marcellino d'Asburgo-Lorena (Vienna, 19 aprile 1793 – Praga 29 giugno 1875, fu imperatore d'Austria
e re d'Ungheria (come Ferdinando V)[ dal 2 marzo 1835 al 2 dicembre 1848.
Ferfinando I, un imperatore debole, ma fortunato
La Via Ferdinandea, la spina dorsale della nuova città
ottocentesca
Porta Nuova la nuova via d’accesso alla città (arch. Cusi, 1837)
Porta Nuova: un doppio sguardo sulla città
Porta Nuova: un doppio sguardo sulla città
L’arrivo della stazione prolunga la Via Ferdinandea verso sud e dilata la città al
piano
Profilo-storico urbanistico della città di
Bergamo
• Periodo Lombardo-Veneto
• Una periferia che si fa subito centralità urbana
• 1857 Stazione Ferroviaria, Viale della Stazione(viale alberato di 30 m considerato di ampiezzaeccessiva per il minimo traffico dell’epoca).
La Ferrovia a Bergamo, il completamento della spina
dorsale della futura ‘Città Bassa’
L’edificio del Liceo Classico Paolo Sarpi (1845 -1852, arch.
Ferdinando Crivelli), l’ultima grande costruzione ottocentesca in
città alta, landmarker territoriale e cronologico
1855-58 (arch. F. Lodi), edificazione del Palazzetto di via Torquato Tasso come sede della Prefettura, quindi istituto Tecnico Governativo e dal 1973 al 1933 sede del Municipio dal 1948 biblioteca comunale.
Inizia lo sviluppo di Città Bassa, la città moderna