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Geografia delle città Gerarchie urbane, reti urbane,
metropoli, megalopoli Mauro Giovanni
Univ. Trieste
Alcune definizioni
• Centro urbano: caratterizzato da essere un insediamento NON agricolo, sorto attorno ad un nucleo centrale
• Città e cittadine: insediamenti sviluppati attorno ad un nucleo centrale (CBD?) di carattere multifunzionale con aree residenziali e non residenziali
• Città > Cittadina per numero di abitanti e numero di funzioni
Alcune definizioni
• Sobborgo: area appartenente ad un complesso urbano più ampio, ma caratterizzata da una specialità funzionale (residenziale, industriale, commerciale) o polifunzionale
• Area urbanizzata: area con un paesaggio caratterizzato da edificazione continua a diversa densità insediativa
• Area metropolitana: entità territoriale su piccola scala in grado di contenere diverse aree urbanizzate
Mosca Rio de Janeiro
New Delhi Los Angeles
Aree metropolitane Italia Legge 56/2014 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni )
Conurbazione VS Agglomerazione
• Conurbazione: due o più città si espandono lungo le strutture di trasporto e alla fine si ‘incontrano’ creando un’unica regione urbana
• Agglomerazione: un’unica città che nel proprio processo di crescita agglomera le aree urbane limitrofe
Conurbazione
Conurbazione
Agglomerazione
Le funzioni della città
• Siccome nessuna città è isolata, un concetto chiave è quello di funzione, ossia del ruolo che la città svolge all’interno di un territorio, di una società e del sistema economico in cui essa è inserita.
• Concetto chiave è l’interazione spaziale tra elementi geografici (città)
MAGNETE
CAMPO DI FORZA
FLUSSO DI
POPOLAZIONE
RAGGIO DI DIFFUSIONE
DELLE FUNZIONI (BENI O SERVIZI)
MOVIMENTO CENTRIFUGO
MOVIMENTO CENTRIPETO
Base economica della città
• Settore di base: insieme di lavoratori che si occupano ad attività di esportazione, ossia beni e servizi per i residenti all’esterno della città
• Settore non di base: chi si occupa di beni e servizi per i residenti dell’unità urbana
• Maggiore è il numero dei lavoratori non di base e maggiore sarà l’effetto moltiplicatore associato alla crescita economica
FUNZIONI CRITERI DI CLASSIFICAZIONE
GEOGRAFIA URBANA
RAGGIO D’AZIONE
CLASSE D’ATTIVITA’
MICROREGIONALE
REGIONALE
MACROREGIONALE
CULTURALE
DIREZIONALE
PRODUTTIVA
DISTRIBUTIVA
RANGO DELLA FUNZIONE
ovvero
- CONTINENTALE
- SOVRACONTINENTALE
- GLOBALE
(ALTRO)
GEOGRAFICITA’
DEL
CONCETTO
DI FUNZIONE
GEOGRAFICITA’ DEL CONCETTO DI FUNZIONE
DIFFUSIONE
DELLA
FUNZIONE
(livelli scalari)
PROIEZIONE TERRITORIALE
DEL CONCETTO DI FUNZIONE
CLASSE
D’ATTIVITA’
RAGGIO D’AZIONE
CULTURALE
DIREZIONALE
PRODUTTIVA
DISTRIBUTIVA
MICROREGIONALE
REGIONALE
MACROREGIONALE
(ALTRO)
TIPOLOGIA D’ATTIVITA’
o
SOGGETTI ECONOMICI /ENTI EROGATORI
MODALITA’ DI CATALOGAZIONE
in parte adottata dall’ISTAT
Area di influenza urbana
• Aree poste al di fuori della città, ma che gravitano attorno ad essa.
• Via via che la distanza da una comunità aumenta e minore sarà l’influenza esercitata dalla città sulla comunità esterna.
• EFFETTO DECRESCENTE DELLA DISTANZA
“Ogni cosa è correlata ad ogni altra cosa, ma le cose vicine sono più correlate tra di loro” (Tobler, 1977)
Distanza = variabile indipendente
Prezzo effettivo = variabile dipendente
Pm = prezzo di mercato
K t = costo unitario di trasporto
che cresce in modo uniforme
in relazione alla distanza e al tempo impiegato
RELAZIONE TRA
PREZZO DEL BENE/SERVIZIO
E DISTANZA
RELAZIONE TRA
QUANTITA’ DI BENE/SERVIZIO
E DISTANZA
CURVA DELLA
DOMANDA:
ROTAZIONE SU 360°
CONO DI DOMANDA
AREA DI MERCATO
Quantità domandata e distanza
Due concetti importanti: Soglia e Portata
1. Soglia: il numero minimo di consumatori necessari per sostenere l’offerta
2. Portata: la distanza (in Km) che essi sono disposti a fare per poter acquistare un prodotto o usufruire di un servizio
• Servizi/beni ‘banali’ necessitano di una soglia bassa, ma anche la portata è ridotta (la scuola elementare/il pane).
• Servizi/beni non banali necessitano di soglia elevata e/o di una portata altrettanto elevato (esempio: l’acquisto di una Ferrari comporta un numero ridotto di clienti in un una piccola area, per cui la portata (i km) deve aumentare)
CONO DI DOMANDA di UN BENE O UN SERVIZIO EROGATO DA UNA
LOCALITA’ CENTRALE (FUNZIONE)
1. SOGLIA DI UN BENE O DI UN SERVIZIO
(PARTE TRATTEGGIATA DEL VOLUME DEL CONO)
QUANTITA’ MINIMA DI EROGAZIONE
DI UN BENE O DI UN SERVIZIO
AL DI SOTTO DELLA QUALE
L’ATTIVITA’ NON PUO’SUSSISTERE
2. PORTATA DI UN BENE O DI UN SERVIZIO
RAGGIO DELL’AREA DI MERCATO
(AMBITO DI DIFFUSIONE)
DI UN BENE O DI UN SERVIZIO
LIMITE INFERIORE (O-PN ) Distanza in cui si trovano consumatori che
soddisfano la soglia
LIMITE SUPERIORE (O-Pn ) Distanza oltre la quale non conviene più
servirsi da quella localita’ centrale
Affinchè vi sia un mercato per un determinato bene/servizio, la portata
deve essere pari alla soglia
Christaller e la teoria delle località centrali (1933)
• Località centrale: centri per la distribuzione di beni e servizi economici alle popolazioni non urbane circostanti.
• Condizioni: 1. Pianura uniforme senza barriere
2. Popolazione distribuita in modo uniforme
3. Gusti, redditi e tipo di domanda simile
4. Ogni prodotto ha la propria soglia (e portata)
5. I consumatori acquistano dove è più vicino
“Zentralen Orte”
“Central Places”
1933 – W. Christaller
“Le località centrali della Germania meridionale”
Ambito territoriale
di
validazione della teoria
CONCETTO DI CENTRALITA’
CENTRALITA’
TOPOGRAFICA
CENTRALITA’
FUNZIONALE
CENTRO CHE EROGA
BENI E SERVIZI
CENTRALITA’
IN SENSO GEOMETRICO
FULCRO
DELL’ORGANIZZAZIONE
TERRITORIALE
AMBITO
DI DIFFUSIONE
LOCALITA’ CENTRALE
AREA
DI GRAVITAZIONE
FUNZIONE
PILASTRI
DEL MODELLO CHRISTALLERIANO
TEORIA DELLE LOCALITA’ CENTRALI
(Teoria di W. Christaller)
MODELLO TEORICO
SULLA
DISTRIBUZIONE DEGLI INSEDIAMENTI
TEORICI DELLA
LOCALIZZAZIONE
GEOGRAFI
DELLE SEDI
GEOGRAFIA
IDIOGRAFICA
GEOGRAFIA
NOMOTETICA
DETERMINISMO
POSSIBILISMO
ANALISI SPAZIALE
(FUNZIONALISMO)
1933 - TEORIA DELLE LOCALITA’ CENTRALI
ANNI ’50 – ‘70
FINE ‘800 – ANNI ‘40
LOCALITA’ CENTRALE
COMMERCIO
ALL’INGROSSO
COMMERCIO
AL DETTAGLIO
CONSUMO TRASPORTO
SCAMBIO
CONTROLLO
DIREZIONE
FUNZIONI DI
MERCATO
FUNZIONI DI
TRAFFICO
FUNZIONI DI
AMMINISTRAZIONE
TESSUTO FUNZIONALE
RARITA’
DIFFUSIONE
RANGO DELL’OFFERTA
RIPARTIZIONE DELLE LOCALITA’ CENTRALI
DELLA GERMANIA MERIDIONALE
PIRAMIDE DELLE FUNZIONI
LOCALITA’ IN POSSESSO ESCLUSIVAMENTE
DELLA FUNZIONE “CONSUMO”
PIRAMIDE DELLE FUNZIONI
LOCALITA’ IN POSSESSO DI TUTTE LE FUNZIONI:
DAL “CONSUMO” ALLA “DIREZIONE”
CONO DI DOMANDA
CONI DI DOMANDA DI TRE FUNZIONI A – B – C
EROGATE DA
LOCALITA’ CENTRALI (X - Y - Z - J )
CHE INSISTONO SU UN TERRITORIO
X Y Z J
RAGGI AMBITI DI DIFFUSIONE A – B – C
LOCALITA’
CENTRALE
X
AREA DI
GRAVITAZIONE
A
LOCALITA’
CENTRALE
Y
LOCALITA’
CENTRALE
C
AREA DI
GRAVITAZIONE
C
AREA DI
GRAVITAZIONE
B
ORDINAMENTO GERARCHICO
DELLE
LOCALITA’ CENTRALI
ORGANIZZAZIONE DEL TERRITORIO:
STRUTTURA GERARCHIZZATA
RIPARTIZIONE DELLE LOCALITA’ CENTRALI DELLA GERMANIA MER.
DIMENSIONE DEMOGRAFICA
CITTA’/ POLO URBANO
Geografia funzionalista
POPOLAZIONE
AREA DI GRAVITAZIONE
W. Christaller
LOCALITA’ CENTRALE
W. Christaller
COSTRUZIONE DELLA MAGLIA ESAGONALE
DI
LOCALITA’ CENTRALI DELLO STESSO LIVELLO
(aventi la stessa area di gravitazione )
COSTRUZIONE DELLA MAGLIA ESAGONALE
DI
LOCALITA’ CENTRALI DELLO STESSO LIVELLO
(aventi la stessa area di gravitazione )
SOVRAPPOSIZIONE AREE DI GRAVITAZIONE LOC CENTR. STESSO LIVELLO/ TERRITORIO
VUOTI FUNZIONALI:
AREE NON SERVITE
SOVRAPPOSIZIONE
FUNZIONALE
MANCATA RISPONDENZA
AGLI ASSIOMI DEL MODELLO
DAI CERCHI
AGLI ESAGONI
CONFINI DELLE
ZONE DI INFLUENZA
RISPONDENZA AGLI ASSIOMI DEL MODELLO
AREE DI GRAVITAZIONE
COMPLEMENTARI
COPERTURA FUNZIONALE
DEL TERRITORIO
Località centrali
di uno stesso ordine
Coni di domanda
delle funzioni
il cui ambito di diffusione
coincide
con l’area di gravitazione
PROIEZIONI
SUL TERRITORIO
DELLE
AREE DI GRAVITAZIONE (BASE DEI CONI CERCHI)
Tipologie di “copertura
funzionale del
Territorio”
CIRCONFERENZE SECANTI – tipologia B
TERRITORIO
LOCALITA’ CENTRALI DI UNO STESSO LIVELLO
MAGLIA ESAGONALE
DI
AREE DI GRAVITAZIONE
SETTE
FUNZIONI
SETTE
AREE DI GRAVITAZIONE
SETTE
ORDINI DI LOCALITA’ CENTRALI
SETTE
MAGLIE ESAGONALI
LOCALITA’ CENTRALI
DI VI LIVELLO
7 km
12 km
LOCALITA’ CENTRALI
DI VII LIVELLO
4 km
7 km
NUCLEI
Area di
gravitazione
Area di
gravitazione
Esagoni
di
Christaller
VERTICI
dell’esagono
CENTRO
dell’esagono
6 LOCALITA’
DELLO STESSO LIVELLO FUNZIONALE
Es. VI livello
1 LOCALITA’
DI ORDINE IMMEDIATAMENTE SUPERIORE
Es. V livello
LOCALITA’ CENTRALI E RELATIVE AREE DI GRAVITAZIONE
DISTANZE TRA LOCALITA’ CENTRALI DELLO STESSO LIVELLO
Località centrali e modello esagonale derivante secondo la teoria di Christaller
Fonte: https://www.e-education.psu.edu/geog597i_02/node/680
OTTIMIZZAZIONE
DEL MERCATO
OTTIMIZZAZIONE
DEL TRAFFICO
OTTIMIZZAZIONE
AMMINISTRAZIONE
ANALISI DELLE LOCALITA’ CENTRALI
SECONDO “LE FUNZIONI DI MERCATO”
ANALISI DELLE LOCALITA’ CENTRALI
SECONDO “LE FUNZIONI DI TRAFFICO”
ANALISI DELLE LOCALITA’ CENTRALI
SECONDO
“LE FUNZIONI DELL’AMMINISTRAZIONE”
LOCALIZZATE
AI VERTICI DELL’ESAGONO
LOCALIZZATE
ALLA META’ DEI LATI DELL’ESAGONO
LOCALIZZATE
ALL’INTERNO DELL’ESAGONO
GRADO DI GERARCHIZZAZIONE
E SVILUPPI DEL MODELLO TEORICO
CITTA’
MONOFUNZIONALI
CITTA’
PLURIFUNZIONALI
- PRESENZA DI UNA FUNZIONE
NETTAMENTE PREVALENTE SULLE ALTRE
- ALTRE FUNZIONI: INDOTTO GENERATO
DALLA FUNZIONE PREVALENTE
- TESSUTO FUNZIONALE A MAGGIOR
LIVELLO DI INSTABILITA’
- TESSUTO FUNZIONALE
VARIO ED EQUILIBRATO
- RISPOSTA
A TIPOLOGIA VARIEGATA DI DOMANDA
DA INTORNO E AMBIENTE ESTERNO
CITTA’
GLOBALI
NEW YORK
MOSCA
TOKYO
LONDRA
PARIGI
ALTRE
SINGAPORE
HONG KONG
SAN PAOLO
ALTRE..
LOS ANGELES
BERLINO
ZURIGO
BRUXELLES
FRANCOFORTE
VIENNA
MILANO
MADRID
CHICAGO –SYDNEY
CITTA’ CON FUNZIONI QUATERNARIE
DI
PAESI AVANZATI
GRANDI CITTA’
DI
PAESI IN VIA
DI SVILUPPO
GLOBALIZZAZIONE – NUOVI INSERIMENTI
TESSUTO FUNZIONALE E RUOLO DELLE CITTA’
TESSUTO FUNZIONALE
- ARTICOLATO
- AD ALTO GRADO DI SPECIALIZZAZIONE
- CON ELEVATA CONCENTRAZIONE DI QUATERNARIO
RAGGIO D’INFLUENZA A SCALA PLANETARIA
MEGACITTA’
CITTA’
- LOCALIZZATE IN PAESI IN VIA DI SVILUPPO
- DIMENSIONALMENTE E FUNZIONALMENTE
RILEVANTI NEL PAESE DI RIFERIMENTO
- CONNESSIONE TRA ECONOMIA GLOBALE
ED ECONOMIA NAZIONALE
SOVRAURBANIZZAZIONE
-CRESCITA DEMOGRAFICA SENZA SVILUPPO
- CARENZA SERVIZI / INFRASTRUTTURAZIONE
- SQUILIBRI NELLA STRUTTURA INSEDIATIVA
IMPORTANZA DI UNA CITTA’
TESSUTO
FUNZIONALE
DIMENSIONE
DEMOGRAFICA
ZURIGO
LAGOS
PARAMETRI DI
CLASSIFICAZIONE
ESEMPLIFICAZIONE
SCALA: GLOBALE
CITTA’: LAGOS - ZURIGO
SERVIZI FINANZIARI
-DI RANGO ELEVATO
- CON INFLUENZA A SCALA PLANETARIA
10 MILIONI
DI ABITANTI
CITTA’ GLOBALE
MEGACITTA’
Insediamenti come “catene”: la ‘rank-size’ rule
• Regola di natura empirica nata dall’osservazione della correlazione inversa che esiste tra dimensione demografica (size) e il suo rango (rank), ossia la sua posizione d’ordine.
• Il geografo tedesco Felix Auerbach (1913) notò che, se si dispongono gli insediamenti in ordine di dimensione demografica, tra le diverse popolazioni delle città intercorre una relazione inversa.
• Sottende ad una teoria per cui in un sistema urbano equilibrato ci sia un gradiente regolare dalla città più grande a quelle di dimensioni più ridotte.
Assunzioni di base
• In un sistema “equilibrato”:
– La seconda città (la città di secondo rango) dovrebbe avere una popolazione pari a circa la metà della prima
– La terza città (la città di terzo rango) dovrebbe avere una popolazione pari a circa un terzo della prima
– La quarta città (la città di quarto rango) dovrebbe avere una popolazione pari a circa un quarto della prima
– …………………………………..
P2 1.000.000
2 500.000
P3 1.000.000
3 333.000
P5 1.000.000
5 200.000
P4 1.000.000
4 250.000
1 2
1 3
1 4
1 5
RANK
SIZE
RULE
Formula
Ciò ci permette di esprimere la regola rango-dimensione come segue:
Dove:
P1 = popolazione della città principale
r = rango
Pr = popolazione della città di rango r
ESPRESSIONE MATEMATICA
DELLA RANK-SIZE RULE
Pr P1
r
Catene di città
DIAGRAMMA
RANK-SIZE RULE
con
assi su
scale aritmetiche
DIAGRAMMA
RANK-SIZE RULE
con
assi su
scale logaritmiche
UNIONE DEI PUNTI
TRASPOSIZIONE GRAFICA
DELLA RETE URBANA DI UN SISTEMA TERRITORIALE
ANDAMENTO
CONCAVO
ANDAMENTO
CONVESSO
ANDAMENTO
RETTILINEO
PATTERN
PRIMATE
PATTERN
RANK-SIZE
PATTERN
“BINARIO”
(2 città dominanti)
FORTE
ADERENZA
AL
MODELLO
RANK-SIZE
RETE URBANA ITALIANA
1871
1921
1951
1981
0,65
0,68
0,77
0,82
TENDENTE AL RIEQUILIBRIO
1. NAPOLI
2. MILANO
3. GENOVA
4. PALERMO
5. ROMA
6. TORINO
1. NAPOLI
2. MILANO
3. ROMA
4. GENOVA
5. TORINO
6. PALERMO
1. ROMA
2. MILANO
3. NAPOLI
4. TORINO
5. GENOVA
6. PALERMO
1. ROMA
2. MILANO
3. NAPOLI
4. TORINO
5. GENOVA
6. PALERMO
PRESENZA CORPOSA
DI
CITTA’ MEDIE E PICCOLE
PROGRESSIVO
CONSOLIDARSI
DELLE
CITTA’ MEDIE
q
Le città ‘primate’
• Questa è la situazione quando abbiamo una città molto (!) più grande rispetto alle altre
• In termini numerici, la popolazione residente nelle città di secondo, terzo, quarto rango è molto al di sotto rispetto ai valori attesi
• Ciò comporta una situazione di disequilibrio territoriale
Exampio di città primate: Buenos Aires, Argentina
• Abitanti nel 2010 (espressi in migliaia di persone):
a. Buenos Aires: 14.391
b. Cordoba: 1 329
c. Rosario: 948
d. La Plata: 740
e. Mar de Plata: 618
f. S. Miguel de Tucuman: 548
g. ......
Quali sono le conseguenze pratiche?
• Una distribuzione urbana squilibrata in un territorio comporta delle conseguenze pratiche per le persone che ci vivono quotidianamente:
– Spostamenti per il lavoro (pendolarismo) con tempi più lunghi
– Localizzazione squilibrata dei centri ospedalieri (o sanità in genere)
– Idem per i servizi legati all’educazione
– Problemi di congestione per il traffico urbano
– .........
Distribuzione ‘binaria’
• Questa situazione si verifica quando ci sono due grandi città di dimensioni paragonabili nello stesso Paese. Una può essere la capitale e l’altra il porto più importante o la città industriale di maggior rilievo
• Esempi:
1. Barcelona e Madrid (Spagna)
2. Hanoi e Ho Chi Minh (Vietnam)
ANDAMENTO
CONVESSO
nella
PRIMA PARTE
PATTERN BINARIO:
TRENTO/BOLZANO
ANDAMENTO
CONVESSO
nella
PRIMA PARTE
VENEZIA
VERONA
PADOVA
Rank – Size Rule
• Quale Paese presenta una distribuzione più equilibrata?
• Perché è auspicabile la regola rango – dimensione?
1. Cairo 7.947.121
2. Alexandria 4.247.414
3. Giza 3.258.540
4. Shubra El-Khema 1.045.370
5. Porto Said 588.935
6. ………………………….
Città primate o Rank Size Rule? Egitto
Stime 2008. Area metropolitana de Il Cairo oltre 10 milioni di abitanti
1. Paris 12.161.542
2 .Lyon 1.727.070
3. Marseille 1.565.879
4 .Toulouse 1.291.517
5. Nice 1.004.914
6. ……………….
Città primate o Rank Size Rule? Francia
Dati 2013. Aree metropolitane
Città primate o Rank Size Rule? Austria
1. Vienna 1.840.573
2. Graz 265.778
3. Linz 191.501
4. Salzburg 146.631
5. Insbruck 130.894
6. Klagenfurt 95.450
(Dati 2013)
Città primate o Rank Size Rule? Inghilterra
1. Londra 8.673.713
2. Birmingham 1.101.360
3. Leeds 750.700
4. Glasgow 598.830
5. Sheffield 552.000
6. ……….
Dati 2011-2015
Città primate o Rank Size Rule? Giappone
1. Tokyo 35.676.000
2.Yokohama 3.732.616
3. Osaka 2.705.262
4. Nagoya 2.264.408
5. Sapporo 1.910.000
6. ……
Dati 2011-2016
Città primate o Rank Size Rule? Messico
1. Città del Messico 19.311.365
2. Iztapalapa 1.820.888
3. Ecatepec 1.656.107
4. Guadalajara 1.495.182
5. ……….
Dati 2011-2015
Strutture urbane reticolari
• Nuovo modello non più gerarchico (Christaller), ma reticolare
• Indotto dalle trasformazioni nei Paesi di ‘antica’ industrializzazione a partire dagli anni ‘70
• Scomposizione del polo industriale (cicli produttivi delocalizzati): sedi diverse per l’industria che devono connettersi.
• Tante città come fossero un’unica città
RETE URBANA
TEORIA DI CHRISTALLER
MODELLO
ESAGONALE
1. INSIEME GERARCHIZZATO
DEI CENTRI (LOCALITA’ CENTRALI)
CHE ORGANIZZANO UN TERRITORIO
2. ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DI CITTA’
CHE INSISTONO SU UN SISTEMA TERRITORIALE
- GLOBALE
-CONTINENTALE
- SOVRANAZIONALE
-NAZIONALE
- SOVRAREGIONALE
- REGIONALE
-SUBREGIONALE
- LOCALE
ANALISI
DELLA
RETE URBANA
A SCALE DIVERSE
COMPONENTI STRUTTURALI
NODI
MAGLIE
LOCALITA’
CENTRALI
FLUSSI MATERIALI
FLUSSI IMMATERIALI
RETE DELLE
INFRASTRUTTURE
RETE DELLE
COMUNICAZIONI
COMPONENTI STRUTTURALI
NODO
UNITA’ SPAZIO-FUNZIONALE
DOTATO DI UNA COESIONE INTERNA
TALE DA
- DIALOGARE CON ALTRE UNITA’ SPAZIO-FUNZIONALE
- DAR LUOGO AD INTERCONNESSIONI A SCALA DIVERSA
- AVER UN RUOLO ATTIVO NELLA FORMAZIONE DELLA RETE
Rete urbana equilibrata
• Nodi
– Distribuiti omogeneamente sul territorio
– Equilibrio nel rapporto tra località centrale e località minori
• Maglie
– Strette
– Strutturate
RETE URBANA POLICENTRICA
Rete urbana non equilibrata
• Nodi
– Distribuiti non omogeneamente sul territorio
– Ordine gerarchico non rispettato
• Maglie
– Larghe
– Non strutturate
RETE URBANA MONOCENTRICA
SCOSTAMENTO
DELLA RETE URBANA DALLA RANK-SIZE RULE
SOSTANZIALE ADERENZA DELLA RETE URBANA ALLA RANK-SIZE RULE
1. POLICENTRISMO ALLA SCALA NAZIONALE
EUROPA: “I PAESI DELLE CENTO CITTA’”
-GERMANIA; SVIZZERA; POLONIA; BELGIO – OLANDA – LUSS. (BENELUX);
EX JUGOSLAVIA
2. POLICENTRISMO ALLA SCALA SUBNAZIONALE/INTERREGIONALE:
ITALIA CENTRO-SETTENTRIONALE
3. POLICENTRISMO ALLA SCALA REGIONALE:
TOSCANA; EMILIA-ROMAGNA; MARCHE
1. MONOCENTRISMO ALLA SCALA NAZIONALE
- PAESI IN VIA DI SVILUPPO I PAESI DELLE “MEGACITTA’”
- EUROPA: - FRANCIA
“PARIGI E IL DESERTO FRANCESE” J.F. GRAVIER, 1947
2. MONOCENTRISMO ALLA SCALA
SUBNAZIONALE/INTERREGIONALE:
INGHILTERRA SUD-ORIENTALE ITALIA CENTRO-MERIDIONALE
3. MONOCENTRISMO
ALLA SCALA REGIONALE:
LAZIO; CAMPANIA
RETI URBANE “PRIMAZIALI”
RETI URBANE “PRIMAZIALI”
PAESI AVANZATI
PAESI IN VIA DI SVILUPPO
1.TENTATIVI DI RIEQUILIBRIO
2. PRESENZA DI CITTA’ MEDIO-GRANDI ANCHE SE
DIRADATE SUL TERRITORIO
RETI URBANE “POLICENTRICHE”
1. PROCESSO DI SOVRAURBANIZZAZIONE IN ATTO
2. ASSENZA DI CITTA’ MEDIO-GRANDI
3. RETE URBANA NON ANCORA FORMATA
1. CARATTERISTICHE: VEDI
SCHEMA PRECEDENTE
VERSO IL “RETICOLO URBANO”
PERSISTENZA DELLA CONDIZIONE
DI
“PRIMACY”
CITTA’ - PRIMATO CITTA’ - PRIMATE
-SPECIALIZZAZIONE FUNZIONALE
- CONNESSIONI NON GERARCHICHE TRA I CENTRI
-FUSIONE DI AREE DI GRAVITAZIONE E DIALOGO DEL “SISTEMA URBANO RETICOLARE” NEL SUO COMPLESSO AD UNA SCALA PIU’ AMPIA
GLOBALIZZAZIONE DELL’ECONOMIA
DECENTRAMENTO FUNZIONALE
CONTRO URBANIZZAZIONE
TIPOLOGIE DI RETI URBANE
RETE
POLARIZZATA GERARCHICA
RETE
POLICENTRICA INTERCONNESSA
L’ALTA PIANURA PADANA
LA BASSA PIANURA PADANA
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE
AREA A NORD DI MILANO
-
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE
PAVIA E IL CONTESTO DI RIFERIMENTO
50 KM
RETICOLO URBANO MISTO
CON RELAZIONI GERARCHICHE MA ANCHE CON RELAZIONI NON GERARACHICHE
RAPPORTO CITTA’ – AREE RURALI
Sovrapposizione
Citta’ compatta
Incremento funzionale
Dilagare del tessuto urbano
Inserimento funzioni trainanti
Fusione di organismi urbani
STADIO
INDUSTRIALE (industrializzazione)
matura)
STADIO
POST
INDUSTRIALE
STADIO
PRE INDUSTRIALE
R
I
D
U
Z
I
O
N
E
T
E
M
P
I
D
I
T
R
A
S
p
O
R
T
O
residenti Addetti
n.
Central Business District
PROCESSO DI DIFFUSIONE INSEDIATIVA
1. DINAMICA DEMOGRAFICA POSITIVA
2. ACCENTUATO PENDOLARISMO
3. BASSE DENSITA’ DEMOGRAFICHE
4. DISCONTINUITA’ DEL TESSUTO INSEDIATIVO
5. INFRASTRUTTURAZIONE DIFFUSA - RIDUZIONE DEI TEMPI DI
TRASPORTO
6. DIFFUSIONE DELLE ATTIVITA’ COMMERCIALI
AREE RURALI interessate da ESPANSIONE URBANA
URBAN SPRAWL
CITTA’ DIFFUSA
“ALTA PIANURA”
A NORD DI MILANO
DISECONOMIE AMBIENTALI
E COSTI COLLETTIVI:
-Ipertrofia delle reti infrastrutturali
- sottrazione di suoli fertili
all’agricoltura
- costi di gestione dei servizi
collettivi
- diffusione di diverse forme di
inquinamento
- mancanza di un gradiente centro-
periferia 1. POLITICHE di CONTENIMENTO
2 . POLITICHE di COMPATTAMENTO
LA MEGALOPOLI PADANA – LA CITTA’ DIFFUSA
CITTA’
MODALITA’ D’ESPANSIONE
PROPAGGINI
ESPANSIONE
TENTACOLARE
ESPANSIONE
ai margini di:
- Assi di traffico
- Linee ferroviarie
- Sponde fluviali
- Rive di laghi
- altro
ESPANSIONE
LINEARE
ESPANSIONE
STELLARE
DISSEMINAZIONE
ESPANSIONE
A MACCHIA D’OLIO
PROCESSO DI INGLOBAMENTO
di:
- Centri minori
- Nuclei
- Dimore rurali
- Aree industriali
- Quartieri residenziali
- altro
TESSUTO URBANO
CONTINUO
METROPOLI
«AGGLOMERATO URBANO tracima fuori dai confini municipali e abbraccia centri già esistenti divenuti sobborghi
periferici,
struttura: città-fulcro o città centrale e comuni amministrativamente contigui caratterizzati
da intense relazioni con la città centrale (relazioni unidirezionali)
rapporto dominanza/dipendenza
- delimitazione: criteri demografici e criteri occupazionali
- profilo funzionale: terziario avanzato
Regione funzionale? ruolo attivo nell’organizzazione territoriale (formazione dell’ area metropolitana)
capacità di coordinare l’azione territoriale di centri urbani ubicati nello spazio di pertinenza
capacità di conferire un elevato grado elevato di coesione al sistema territoriale di pertinenza
EUROPA
LIVELLI
DI
INQUINAMENTI
LUMINOSO
EUROPA
LIVELLI
DI
INQUINAMENTI
LUMINOSO
Roma
Napoli Madrid
Parigi
Barcellona
Londra
Praga
Berlino
Budapest
Vienna
STANDARD METROPOLITAN AREAS
- Densità minima 150 ab /kmq
- 75% occupati
in attività extra-agricoli
- 15% pendolarismo
MEGALOPOLI
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DEL NORD-EST STATUNITENSE (da Boston a Washington)
«REGIONE URBANA - di enormi proporzioni territoriali e peso demografico,
- fortemente interconnesse tra di loro
- comprendente sede di funzioni di altissimo rango »
Individuare NUOVE CATEGORIE per l’analisi del fenomeno urbano
Jean GOTTMANN: “MEGALOPOLIS, or the urbanization of the North-eastern seaboard” 1957
-Espressione territoriale del processo di terziarizzazione economica / imporsi del quaternario
(stadio post-industriale)
- struttura:
città a) di peso demografico e funzionale diverso
b) tendenti alla fusione topografica e funzionale lungo un sistema centrale di arterie
assi viari - ferrovie - linee aeree: flussi di informazioni –beni e servizi – merci – persone
c) caratterizzate da relazioni funzionali non gerarchicamente determinate (reticolo)
rete policentrica interconnessa: “reticolo” rapporto di complementarità funzionale
- profilo funzionale: terziario avanzato – quaternario
ORGANISMO URBANO - DI LIVELLO GERARCHICAMENTE SUPERIORE rispetto alla METROPOLI
- AL LIVELLO SUCCESSIVO NELLA SCALA EVOLUTIVA DELL’INSEDIAMENTO (Teoria Ekistica)
RAPPORTO CITTA’ – AREE RURALI
Sovrapposizione
Citta’ compatta
Incremento funzionale
Dilagare del tessuto urbano
Inserimento funzioni trainanti
Fusione di organismi urbani
STADIO
INDUSTRIALE (industrializzazione)
matura)
STADIO
POST
INDUSTRIALE
STADIO
PRE INDUSTRIALE
R
I
D
U
Z
I
O
N
E
T
E
M
P
I
D
I
T
R
A
S
p
O
R
T
O
residenti Addetti
n.
Central Business District
MEGALOPOLI
METROPOLI
NUCLEO
PICCOLO CENTRO
CENTRO
PICCOLA CITTA’
CITTA’
PICCOLA METROPOLI
METROPOLI
PICCOLA MEGALOPOLI
MEGALOPOLI
PICCOLA EPEROPOLI
EPEROPOLI
ECUMENOPOLI
40
250
1.500
10.000
75.000
500.000
4 milioni
25 – 50 milioni
100 - 150 milioni
1.000 milioni
7.500 milioni
50.000 milioni
UNITA’
ECHISTICHE
DIMENSIONE
DEMOGRAFICA
TEORIA EKISTICA SCIENZA DEGLI INSEDIAMENTI UMANI
FORMA FUNZIONI RETE
PRODOTTO FINALE
ECUMENE QUASI DEL
TUTTO URBANIZZATA
PERIODO ATTUALE
DELL’ ECONOMIA
POSTINDUSTRIALE
ESPRESSIONE
DELL’ECONOMIA
INDUSTRIALE
ESPRESSIONE
DELL’ECONOMIA
INDUSTRIALE
La megalopoli americana
EUROPA
MEGALOPOLI
RENANA
MEGALOPOLI
PADANA
La megalopoli europea
LA MEGALOPOLI PADANA Direttrici dell’espansione urbana
1
2
3
3
4
5
6
LA MEGALOPOLI PADANA
LE DIRETTRICI
DELL’ESPANSIONE URBANA
-1 DIRETTRICE SUBALPINA
“Alta padana”
a) Direttrice occidentale: continuità e
solidità della fascia urbanizzata
b) Direttrice orientale: fascia urbanizzata di
recente formazione e consolidamento
-2 DIRETTRICI VALLIVE
Valli alpine
a)energia idroelettrica e attività produttive
b) città di fondovalle – espansione lineare
ai margini di assi viari / assi fluviali
-3 DIRETTRICI PERILACUSTRI
Laghi prealpini
a) assi viari perilacustri e continuità del
tessuto ediliziio
b) Incidenza del turismo nel profilo
funzionale
c) Insediamenti industriali
- 4 DIRETTRICE PEDEAPPENNINICA
Dalla sezione basale dell’Appennino
alla “bassa padana”
a) Fusione dei centri /
/ continuità del tessuto insediativo
lungo assi di connessione
b) Fascia urbanizzata più sottile e
discontinua
- 5 DIRETTRICE ADRIATICA
Litorale basso e sabbioso
a) espansione del tessuto edilizio
lungo l’asse litoraneo
b) vocazione turistica
- 6 DIRETTRICE FLUVIALE
Asse idrografico - fiume Po
a) rischio esondazione
b) Vincolo all’insediamento
DIRETTRICE VALLIVA
DIRETTRICE PERILACUSTRE
MILANO SATELLITE ERS-2 ESA
-BIANCO BRILLANTE
EDIFICI
- ZONE INTENSAMENTE
BIANCHE
QUARTIERI DI
ELEVATA DENSITA’ EDILIZIA
A) QUARTIERI
D’AFFARI E COMMERCIALI
B) QUARTIERI RESIDENZIALI
D’EDILIZIA INTENSIVA
CON ALTE DENSITA’
- ZONE GRIGIO CHIARO
A) QUARTIERI RESIDENZIALI
A BASSE DENSITA’