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Gennaro Cicalese Nato nel 1964 a Castellammare di Stabia, nel golfo di Napoli, ha studiato pittura all'Accademia di Belle Arti di Napoli, per vari anni ha esplorato le affinità tra il suo lavoro e la poetica Fluxus frequentando ambienti artistici e spazi alternativi a Napoli, Berlino, Colonia, Londra, e collaborando con artisti come Giuseppe Desiato e Al Hansen. Dal 1990 vive a Milano dove prosegue la sua ricerca tra pittura e azione intermediale, utilizzando olio, collage, installazioni, assemblage, pittura digitale, etc. Ha realizzato numerose mostre ed operazioni artistiche, collabora con gallerie e spazi d'arte, ha partecipato a progetti internazionali di scambi culturali. I suoi lavori, presenti in prestigiose collezioni italiane ed internazionali, sono stati pubblicati da Titolo, Interni, Flash Art, Juliet, Vogue, Kunstforum, Amica, il Corriere della Sera, Elle Decor, etc. La pittura di Cicalese, mixando influenze che vanno dal Pop al Naif, dal Concettuale al Fluxus, è particolarmente attenta alla contemporaneità ed ai processi mediatici con un caratteristico tocco di ironia. (Nel sito web www.cicalese.it sono visibili le opere e news aggiornate). Principali mostre personali 2006. DOPO LA PUBBLICITA', Spazioinmostra, Milano. 2003. RITRATTI D'IDENTITA', Abito Qui, Milano. 1999. CHIEDETE CICALESE, Galleria Slobs, Milano. 1995. IN PROGRE$$, Teatro Out/Off, Milano. 1992. MIGRAZIONE, Galleria Murnik, Milano. Catalogo. 1991. NUOVE VEDUTE, Galleria 4,5 X 4,5 Arte Nuova, Parma. 1990. LOOK AT $T'ART, Galleria Murnik, Milano. Catalogo. Principali mostre collettive e azioni 2008. SAHART: REGARDS D'AILLEURS, Villa des arts de Casablanca, Fondation ONA, Maroc. 2006. SEI ARTISTI PER L'AMBIENTE, Galleria Spazioinmostra, Milano. 2004. TI CAMBIO I CONNOTATI, Villa Cernigliaro, Sordevolo (BI). Catalogo. 2004. ECCEDO, a cura di D.Airoldi, E. Schatz. Quintocortile, Milano. 2001. ARTE DI CASA MIA, Annotazioni d'arte, Milano. 1998. LA COSCIENZA LUCCICANTE/Passages, Palazzo delle Esposizioni, Roma. Catalogo. 1998. BERLINAPOLI, Ghoete Institut/Sala Gemito, Napoli. 1996. DAR NAJMA PROJECT, Fondation Sahart, Marrakech, Maroc. 1995. FLESH ART, installazione; Galleria Mariann Mayer, Milano. 1995. OMAGGIO AD AL HANSEN, installazione; Teatro Out/off, Milano. 1995. CONTEMPORANEA-MENTE; Galleria Avida Dollars, Università Statale Milano. 1994. COELI MOTUS, Studio Aperto Multimediale, Napoli. Catalogo. 1994. CANDELLE VERTE rassegna di arti Patafisiche; Galleria Eos, Milano. 1994. PAESAGGI/PASSAGGI, a cura di A.Elefante, ex caserma De Martino,Casagiove (CE). 1993. APOCALYPSE '93, azione con Al Hansen e G.Di Sera, Casino Container, Venezia. Video. 1991. EFFETTO PLACEBO 91, Saletta Comunale di Esposizione, Castel S.Pietro, Bologna. 1990. L'ISTITUTO NAPOLETANO DI CULTURA, happening, Riot/Strategia del Ragno, Napoli. 1990. SEI ARTISTI DELL'ISTITUTO NAPOLETANO DI CULTURA, Galleria Avida Dollars, Milano. 1989. GIOVANI E COMPLESSITA', Maschio Angioino, Napoli. Catalogo. 1989. LA RUMBA DEGLI SCUGNIZZI, Centro antico, C/mare di Stabia. Catalogo. 1988. SENZA TITOLI / NAPOCALISSE, Chiostro S.M. la Nova / Rookery nook, Napoli. Catalogo. 1988. NEAPEL SEHEN UND DANN STERBEN, Libreria Dante Connection, West Berlin, Germany. 1988. CIRCUMVESUVIANA, The Ultimate Akademie, Koln, Germany. 1988. CIRCUMVESUVIANA MALEAKTION, happening, Galerie Kolon, Koln, Germany. 1986. D'AMMORA CICALESE DI SERA, Circolo Nautico Stabia, C/mare di Stabia. Catalogo. Gennaro Cicalese | Via Borgese, 14 - Milano 20154 | tel. +39.347.1192.455 | [email protected]

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Rassegna 2009

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Gennaro Cicalese

Nato nel 1964 a Castellammare di Stabia, nel golfo di Napoli, ha studiato pittura all'Accademia di Belle Arti di Napoli, per vari anni ha esplorato le affinità tra il suo lavoro e la poetica Fluxus frequentando ambienti artistici e spazi alternativi a Napoli, Berlino, Colonia, Londra, e collaborando con artisti come Giuseppe Desiato e Al Hansen.Dal 1990 vive a Milano dove prosegue la sua ricerca tra pittura e azione intermediale, utilizzando olio, collage, installazioni, assemblage, pittura digitale, etc. Ha realizzato numerose mostre ed operazioni artistiche, collabora con gallerie e spazi d'arte, ha partecipato a progetti internazionali di scambi culturali. I suoi lavori, presenti in prestigiose collezioni italiane ed internazionali, sono stati pubblicati da Titolo, Interni, Flash Art, Juliet, Vogue, Kunstforum, Amica, il Corriere della Sera, Elle Decor, etc.La pittura di Cicalese, mixando influenze che vanno dal Pop al Naif, dal Concettuale al Fluxus, è particolarmente attenta alla contemporaneità ed ai processi mediatici con un caratteristico tocco di ironia. (Nel sito web www.cicalese.it sono visibili le opere e news aggiornate).

Principali mostre personali

2006. DOPO LA PUBBLICITA', Spazioinmostra, Milano.2003. RITRATTI D'IDENTITA', Abito Qui, Milano.1999. CHIEDETE CICALESE, Galleria Slobs, Milano.1995. IN PROGRE$$, Teatro Out/Off, Milano.1992. MIGRAZIONE, Galleria Murnik, Milano. Catalogo.1991. NUOVE VEDUTE, Galleria 4,5 X 4,5 Arte Nuova, Parma.1990. LOOK AT $T'ART, Galleria Murnik, Milano. Catalogo.

Principali mostre collettive e azioni

2008. SAHART: REGARDS D'AILLEURS, Villa des arts de Casablanca, Fondation ONA, Maroc.2006. SEI ARTISTI PER L'AMBIENTE, Galleria Spazioinmostra, Milano.2004. TI CAMBIO I CONNOTATI, Villa Cernigliaro, Sordevolo (BI). Catalogo.2004. ECCEDO, a cura di D.Airoldi, E. Schatz. Quintocortile, Milano.2001. ARTE DI CASA MIA, Annotazioni d'arte, Milano.1998. LA COSCIENZA LUCCICANTE/Passages, Palazzo delle Esposizioni, Roma. Catalogo.1998. BERLINAPOLI, Ghoete Institut/Sala Gemito, Napoli.1996. DAR NAJMA PROJECT, Fondation Sahart, Marrakech, Maroc.1995. FLESH ART, installazione; Galleria Mariann Mayer, Milano.1995. OMAGGIO AD AL HANSEN, installazione; Teatro Out/off, Milano.1995. CONTEMPORANEA-MENTE; Galleria Avida Dollars, Università Statale Milano.1994. COELI MOTUS, Studio Aperto Multimediale, Napoli. Catalogo.1994. CANDELLE VERTE rassegna di arti Patafisiche; Galleria Eos, Milano.1994. PAESAGGI/PASSAGGI, a cura di A.Elefante, ex caserma De Martino,Casagiove (CE).1993. APOCALYPSE '93, azione con Al Hansen e G.Di Sera, Casino Container, Venezia. Video.1991. EFFETTO PLACEBO 91, Saletta Comunale di Esposizione, Castel S.Pietro, Bologna.1990. L'ISTITUTO NAPOLETANO DI CULTURA, happening, Riot/Strategia del Ragno, Napoli.1990. SEI ARTISTI DELL'ISTITUTO NAPOLETANO DI CULTURA, Galleria Avida Dollars, Milano.1989. GIOVANI E COMPLESSITA', Maschio Angioino, Napoli. Catalogo.1989. LA RUMBA DEGLI SCUGNIZZI, Centro antico, C/mare di Stabia. Catalogo.1988. SENZA TITOLI / NAPOCALISSE, Chiostro S.M. la Nova / Rookery nook, Napoli. Catalogo.1988. NEAPEL SEHEN UND DANN STERBEN, Libreria Dante Connection, West Berlin, Germany.1988. CIRCUMVESUVIANA, The Ultimate Akademie, Koln, Germany.1988. CIRCUMVESUVIANA MALEAKTION, happening, Galerie Kolon, Koln, Germany.1986. D'AMMORA CICALESE DI SERA, Circolo Nautico Stabia, C/mare di Stabia. Catalogo.

Gennaro Cicalese | Via Borgese, 14 - Milano 20154 | tel. +39.347.1192.455 | [email protected]

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SENZA TITOLI

Chiostro S.M. La Nova, Napoli26 Aprile - 1 Maggio 1988.

"L'osmosi tra l'obliquità dell'immagine e le ipotesi di semiosi avanzate dalle parole sostanzia di sè i percorsi comunicativi scelti da Gennaro Cicalese.

A volte, in queste opere, la figura smentisce la sua presenza preminente, si nega importanza a beneficio del concetto veicolato dall'interagire appena dissimulato tra il momento pittorico e quello verbale. L'immagine attinge spregiudicatamente all'ethos telematico, "high tech e high touch", la parola traccia polidiscorsive linee di senso.

Il successo dell'assemblage non deriva da una irricostruibile coerenza stilistica ma dalla descrizione di un variegato orizzonte di relazioni fra soggetto, pittura, spettatore, rivolta a rappresentare un comune ma personalissimo "stream of consciouness", un possibile momento epifanico.

E' interessante rilevare la particolare attenzione dell'autore ad una iconografia dell'hardware radio-televisivo che viene raffigurato con la tecnica dell' "expanding simble", la ripetizione di determinate immagini che compongono una visione globale dell'opera fluttuante, indefinita, circostanziata, ma avvolta nella nebbia delle associazioni.

Una pittura, dunque, fitta di riferimenti, ricca tanto da ostruirne la superficie e velarne il senso, fino a cadere nel vuoto della irreferibilità dei dati continuamente assunti, parodia dell'iteratività del sistema dell' informazione, dei pezzi di storia che affogano nei flussi quotidiani dell' informazione. Ma qui, in queste opere, a differenza di quanto avviene nella scrialità performativa dei media, il fruitore farà deliberatamente confusione e pasticciando con i colori, le parole e i sensi potrà dare luogo ad infinite e liberatorie "agenda-setting".

M. Tartaglione, "Gennaro Cicalese", nel catalogo della mostra "SENZA TITOLO", Napoli, 1988.

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A. Murnik, comunicato stampa della mostra "LOOK AT $T’ART", Milano, 1990.

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Tutto il percorso artistico di Gennaro Cicalese è testimone di un interesse per l'universo delle comunicazioni, dal gradino basso della interazione fra individui al sistema planetario della struttura dell'informazione sociale: i meccanismi, le connessioni, i modi di ricezione e trasmissione propri dei diversi ambiti comunicazionali vengono dissezionati e ricomposti dalla pittura nel loro configurarsi come ipertrofica congerie di rituali, modelli, nuovi paradigmi tecnologici.

Dunque il lavoro di Cicalese riguarda la realtà, in quanto quest'ultima è costruita proprio dalle strutture del sistema dell'informazione, che determina perfino lo spazio e l'ordine di importanza che i segmenti informativi acquisiranno nell'enciciopedia del soggetto.

E' probabilmente questa attenzione ai processi mediatici nel presente e nel divenire storico a guidare l'artista verso una pittura che smetta di essere il teatrino cinico di un ipocrita riappacificazione e ridiventi il terreno di uno scontro, luogo di frizione tra codici, segni, messaggi, dove, come nella vita, la realtà si intrecci al gioco, alla fabula, al mito. E "se il mito", ad esempio, "pratica un continuo furto sul linguaggio perchè non fare lo stesso sul mito?" (Barthes).

Queste opere non hanno la piattezza dell'ideogramma e del fumetto, vivono nella complessità dei simulacri comunicativi, la presenza del linguaggio minaccia di continuo la struttura figurativa che per sopravvivere si trasforma in slang, dialetto.

Cicalese elabora quella che potremmo definire una cartografia sociale del profondo e della superficie: non si tratta di giudicare lo spicchio di realtà preso in considerazione, ma di riscattarlo, tracciandone una topografia verosimile, senza tentare di nascondere qualcosa dietro gli artifici colti e illusionistici.

Ed è solo così, assumendo i rischi di una attenta ricognizione, che l'arte può osservare il paesaggio dall'alto come dal basso, attraversarne i meandri con la disarmante disinvoltura di chi in quei luoghi è nato."

M. Tartaglione, nel catalogo della mostra "LOOK AT $T’ART", Milano, 1990.

“Sono un nuovo colore,come ogni poeta,ho sempre una penaa portata di mano.Arte è l’inutileoperare della mentelibera dall’utile...”

G.Cicalese 1990(Da “La rievoluzione siamo noi”)

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AVIDA DOLLARS GALLERIA D’ARTEVIA LAGHETTO 2 - 20122 MILANO

SEI ARTISTIdell'ISTITUTO NAPOLETANO DI CULTURA

BALESTRIERI - CASSANDRO - CICALESED’AMMORA - DI SERA - PISCITELLI

18 DICEMBRE 1990 - 25 GENNAIO 1991

In un quartiere di Napoli, riferiscono le cronache, c'è uno spilungone con la barba dall'aria suonata che chiama tutti "Fritz". "Vieni Friz", ti fa, "vieni che ti faccio vedere".Questo personaggio mi fa venire in mente certi critici quando cercano di classificare in gruppi e movimenti i nuovi artisti.Finora a nessuno era venuto in mente che sei artisti si potessero mettere insieme per formare una band, magari provvisoria ma affiatata. Balestrieri, Cassandro, Cicalese, D'Ammora, Di Sera e Piscitelli appartengono tutti a quella generazione dei venti-trentenni che è cresciuta al ritmo delle discoteche, della televisione e dei videoclip in una metropoli mediterranea che sta insieme solo perchè la sua salvezza sta nell'eterno movimento: un movimento da suk nordafricano e da città post-industriale alla Bladerunner, che produce cupa delinquenza, sfasci, disastri e bellezze. Fra consorzi magici, vigili smarriti in mezzo al traffico, bottigliate di mamme coraggio contro gli spacciatori, camorre e segreti di Pulcinella, Napoli si muove freneticamente perchè se si ferma si accorge di essere più puzzolente e destrutturata di Tokio o Città del Messico, e quindi è giocoforza saltellare fra le auto, i fuochi dei copertoni accesi dai disoccupati, scarichi di macelleria, gatti morti e topi prodigiosi di sessanta centimetri dai baffi alla coda: proprio alle spalle della stazione Garibaldi, dove fra una parrocchia che concede indulgenze plenarie e un bar che fa un profumatissimo caffè Kimbo, sorgono strepitose costruzioni d'avanguardia europeaE' proprio il particolare rapporto che lega i sei giovanissimi artisti all'atmosfera, ai comportamenti e alle percezioni della metropoli precaria che dà vita a questa esposizione, immaginata come una sorta di decostruzione in chiave visionaria delle molte immagini offerte dalla città del terremoto permanente. Come si fa a sfuggire al luogo comune? Invertendone il segno. Un giorno alcuni di loro, emigrati provvisoriamente in Germania, andarono al consolato italiano di Colonia per domandare spazi e appoggi. Fu loro risposto che non avevano alcuna veste istituzionale e non ottennero nulla. Allora Al Hansen, del gruppo Fluxus, esclamò: "Ma perchè non vi siete presentati come Istituto Napoletano di Cultura?". La sigla è rimasta, ed è come una ritorsione: lo sberleffo con cui i "deboli" diventano per un momento più forti dei forti. Anche la loro arte -pur fra consonanze e linee di fuga- sembra privilegiare la superficie sulla profondità, il segno sul senso. E' una scelta molto coerente stilisticamente nel loro caso, perchè riflette una lettura ormai generazionale delle forme e delle energie di un mondo senza abitudini, dove destreggiarsi con abilità e mutevoli chances fra lampi di segni, pezzi di memoria e di città esplosa. "Vieni Fritz. Vieni che ti faccio vedere la rumba degli scugnizzi ...”

G. De Martino, presentazione mostra "Sei artisti dell’Istituto Napoletano di Cultura", Milano, 1990.

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GALLERIA D’ARTE

4,5x4,5ARTE NUOVA

PARMA

GENNARO CICALESE “NUOVE VEDUTE”9 Febbraio/9 Marzo 1991

"Contrariamente a quanto pensano i napoletani, il mondo non li ricorda per il Vesuvio e le pizze, che pure sono punti fermi e della loro iconografia e della nostra vita, ma per la loro ironia

e per il loro ammiccare, del quale ammiccare non si riesce mai a pescare lo strato più profondo. L'osservazione viene spontanea osservando i lavori di un gruppo di giovani, nel caso specifico Cicalese. Questo gruppo di artisti desidera trovare una propria

situazione o spazio distaccandosi dal filone di prestigiose Gallerie napoletane che, forse per ricordarci I'importanza culturale della città, sostengono artisti stranieri o in altri

casi artisti che usano linguaggi non legati a situazioni locali. Pur avendo percorso contrade europee, Cicalese rivaluta gli

elementi che - troppo spesso e frustamente usati- noi memorizziamo: ma questa riproposizione risulta un voler praticare

ironia su di noi. Difatti ci viene riproposta l'immagine dell'emigrante dalla valigia di cartone e la documentazione della

vita quotidiana di sofferenze, come possono attestare tutti i biglietti di autobus e treni vari e altri elementi iconografici classici. Ma il genere di pittura, il modo fluido di stendere i colori e collocare l'immagine e i divertenti neologisini creati

attraverso la rielaborazione di parole inglesi, scomposte in modo che si possano leggere solo dando un'inflessione napoletana, ci

riportano di colpo alla sottigliezza di questa razza. Il che ci permette di intendere che anche se sono per il momento persi nei

meandri di infime connessioni di vita, intanto che noi continuiamo a guardarli con un certo sospetto che ci permette di percorrere a fatica questi ottocento chilometri che ci separano, loro si sono già fatti nel frattempo il giro dell'Europa e del mondo: anzi ci

propongono, attraverso una vitale mescolanza di vecchio e futuribile, di associarci a loro, camorra permettendo.”

A. Carretta, comunicato stampa della mostra "NUOVE VEDUTE", Parma, 1991.

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M. Vitiello, in Politica Meridionalista, Anno 19, n.6, Giugno 1991.

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MIGRAZIONE

"Omnia migrant” (Lucrezio).

Cicalese migrazione è un viaggio nella condizione migratoria, nello state of mind del migratore, quello stato biologico in cui sapere dove andare e non sapere come è meglio di sapere come e non sapere dove.

La visione di questa idea, di questo spostamento continuo, sottile, in profondità e in superficie, segue il ritmo perfetto di una sequenza di fotogrammi. Fra le luci ed i colori fluidi,tremolanti dello sfondo si muovono dati iconografici apparentemente esausti, segni stereotipati del commercio e dell'erario osmoticamente ritrasmessi in parodia della serialità e della immanenza dei media.

Su questo scenario di simulacri e simboli espansi (tipicamente fin de siecle) si staglia netta, mercuriale, la figura paradigmatica del migratore, il viaggiatore in bilico tra le proprie inquietudini e la naturale ineluttabilità dello spostarsi, alla ricerca di un senso contaminato dalla molteplicità dei significati.

M. Tartaglione, nel catalogo della mostra "MIGRAZIONE", Galleria MURNIK, Milano, 1992.

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“Kunstlerische Ultimatum", in KUNSTFORUM INTERNATIONAL, Bd.117, 1992.

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"Giochi di parole", in CASAVIVA, Settembre 1998.

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Lina Sotis, "Domenica d'artista", in CORRIERE DELLA SERA, 5 Aprile 1998.

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Il Mio Computer, Marzo 1998.

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CHIEDETE... CICALESE

Galleria SLOBSVia Ciovasso 4 - Milano

Dal 14 ottobre al 13 novembre 1999

Chiedete Cicalese... Certo, subito e con grande entusiasmo, ma dove?Tra i suoi luoghi (pittorici) il rischio è non beccarlo mai. E sarebbe davvero un peccato...

Come i suoi emigranti (grintosi e ottimisti nonostante la malinconia e la lacerazione), Gennaro ha lasciato Napoli, ma la città che ha raggiunto è fascinosamente virtuale, una toponomastica intrigante di incroci tra avenue parigine e strade milanesi, street londinesi e Avenide madrilene.

Trovarlo in quel traffico, poi, nell’ingorgo delle sue improbabili utilitarie, disorientati da permessi per sostare sempre altrove, dopo aver pagato ingressi per sempre altri film, con in tasca biglietti di treni in partenza sempre da stazioni diverse... Forse è più facile inseguirlo danzando sui fili tesi dei suoi equilibristi. Ma è solo affascinante spaesamento di luoghi mentali, di viaggi su tele, per fortuna.

Globe trotter nello spirito e nelle curiosità/esplorazioni/esperienze d’artista davvero internazionale, Cicalese si confessa bradipo, tendenzialmente stanziale, con una realtà spazio-temporale dal lento scorrere. Una lentezza che è il meraviglioso sapersi dosare i propri tempi, vivere fino in fondo le proprie emozioni, gustare l’amore, il cibo, l’arte, concedendosi l’unico lusso che a Gennaro importa davvero: scandire la vita con i propri ritmi, facendo bene ciò che deve fare, con quel tanto di ironia che permette di tirare avanti aiutandosi con lo sberleffo. Proprio in questo il napoletano sensibile e intelligente che è in lui si svela e riconosce, si inorgoglisce e resiste vittorioso, a dispetto degli anni emigrati. Più ancora che nell’uso, più profondo che poppartiano, dei collage delle etichette di rubicondi San Marzano pieni del suo sole (non a caso, prodotti per l’esportazione in New Jersey) più ancora che nei suoi Vesuvi, a Milano costantemente impennacchiati da un ricordo di eruzione.

Dada Rosso, presentazione della mostra "CHIEDETE CICALESE", Galleria SLOBS, Milano, 1999.

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...Per Gennaro Cicalese l'essere umano è luogo. Nelle fotopitture digitali i volti si dissolvono in pixel, i tratti somatici si sciolgono in colore fino a trasformarsi in una sorta di mappa geografica. In modo diverso, ma con la medesima intensità, anche nella serie di figure bicrome esce forte il senso dello spazio: sempre vissuto in modo dinamico, in movimento. Le figure sono attraversate da linee che s'intersecano come fossero strade - luminose - dell'Io...

M.L. Denti, nel catalogo della mostra “TI CAMBIO I CONNOTATI”, Biella, 2004.

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R. Ghezzi "Napoli naïve tra pop art e fumetto", in CORRIERE DELLA SERA, 10 Maggio 2006.

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“CITTADINI DEL MONDO”, in ELLE DECOR, Anno 18, N°1/2, Gennaio/Febbraio 2007.

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“Regards croisès sur le Sahara”, in Le Maroc en ligne (espacemaroc.free.fr) 2008.

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“Exposition à la Villa des Arts de Casablanca”, in L’Economiste (www.leconomiste.com), 2008.