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PERIODICO D’INFORMAZIONE TECNICA A CURA DI AUDIOGAMMA E AUDIODELTA - ANNO III NUMERO 11 DICEMBRE 2006 | ALTA FEDELTÀ | HI-END | AUDIO VIDEO | HOME CINEMA | CUSTOM INSTALLATION | SOFTWARE A/V |

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Periodico d'informazione tecnica a cura di Audiogamma e Audiodelta

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Scopri tutte le caratteristiche della nuova Serie 800.Visita i nostri siti web.

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Un tweeter perfetto. Ecco il più recentetraguardo della tecnologia B&W applicato allanuova Serie 800. Un componente in grado direstituire con estrema nitidezza i più vivididettagli e le più piccole sfumature grazie ad unacupola costruita con il materiale “assoluto” perleggerezza e rigidità: il diamante.La nuova Serie 800 B&W utilizza infatti untweeter a cupola in diamante ad elevata durezza.Nulla risulta più simile all’ideale teorico ditweeter perfetto, un trasduttore concaratteristiche di rigidità “infinita” e punto dibreak-up a 70 KHz.

The new B&W 800 SeriesDiamond Tweeter Technology

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Viaggi e oltre.

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L’editoriale

fila del gruppo, parliamo di Fujitsu,e di due linee di plasma, la top digamma di cui troverete un ampioresoconto all’interno, e l’altra,appena sotto, costituita da TV dotatidi set-top-box separato e di uneccellente rapportoprezzo/prestazioni. Nella splendida cornice dello SpazioTadini, un loft arricchito delle operedel noto pittore, abbiamo poipresentato alla stampa Planar,un’azienda di tradizione più cheventennale nel mercato display LCDprofessionali, che ha da pocointrodotto in commercio due lineedi proiettori, una professionale euna Home Cinema, e con il nuovoanno debutteranno alcuni modellidi TV LCD full HD. Appagantel’esperienza del Roma Film Festival,dove abbiamo fornito leapparecchiature audio e videoall’interno dell’area Business Streetdi Via Veneto. E’ stata occasione per far conoscerel’audio e il video di qualità anumerosi “addetti ai lavori”, tra cuiregisti, attori e produttori. Un altra interessante iniziativa ci havisto coinvolti al fianco della BandaOsiris in un percorso sonoro “Parolee Note”, che si è dipanato tra lebiblioteche della Lombardia. Prende il via infine da questonumero di GammaDelta una nuovarubrica "Le vie del suono" in cuialcuni tra i più noti giornalisti audiointernazionali ci racconterannocome viene vissuta la nostrapassione in termini di filosofiad'ascolto, gusti musicali e perché no"tic da audiofili”, in alcuni paesi delmondo.

Guido Baccarelli

L’ultimo quadrimestre per il gruppoè stato ricchissimo di novità. Il TopAudio ci ha visti protagonisti sumolti fronti, da quello deiriconoscimenti con 4 EISA Award eun Top Award, fino al concerto diStefano Bollani che ha riempito lasala Quasar del Quark Hotel diMilano in ogni ordine di posti.Abbiamo poi introdotto due nuovimarchi prestigiosi, oltre a dareseguito ad alcune interessantiiniziative promozionali, che ci hannovisto partner, tra le altre cose, delneonato Roma Film Festival.Un nome di grande prestigio etradizione è entrato a far parte delle

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La Serie 06 rappresenta per Rotel una grandesfida. La costante ricerca e l’affinamento dinumerosi progetti doveva infatti condurre allarealizzazione di nuovi componenti in grado disostituire quelli della leggendaria Serie 02migliorandone le performance. E non è statofacile. In linea con il Balanced Design Concept èstata dedicata ulteriore cura alla scelta dellacomponentistica e allo sviluppo di nuovecircuitazioni. Assoluta novità per gli amplificatoriè l’introduzione del circuito elettronico diprotezione dei diffusori, che elimina l’utilizzo deifusibili di uscita. Poi un nuovo lettore CD contecnologia a 24 bit per una migliore risoluzione eun sintonizzatore digitale DAB. Tutto questo peroffrire un suono eccezionale. Provate adascoltare e giudicate voi stessi. www.rotel.it

Un suono eccezionale.Senza eccezioni.

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In questonumero

Editoriale pag 3Sommario pag 5News pag 6Bowers & Wilkins InWall pag 14Fujitsu Plasma 50” pag 18Jeff Rowland Synergy IIi + Model 312 pag 22Classè CDP-202 pag 26Othello 4-format pag 30Metz Puros 32” pag 34Le vie del suono: Gran Bretagna pag 36Denon DVD-3930 pag 38In libreria: De Andrè e Napoli pag 42Le monografie di MusikBox: Pink Floyd pag 44I migliori rivenditori: Must Music pag 48Il software di riferimento pag 52Lo specchio di Cassandra pag 54

GammaDeltaPeriodico d’informazione tecnica a cura di Audiogamma e Audiodelta

Anno III - Numero 11 - Dicembre 2006

Autorizzazione Tribunale Milano

Numero 433 del 14-06-2004

Direzione editoriale Guido Baccarelli

Direttore responsabile Giancarlo Valletta

Art director Andrea Penati

Grafica ed impaginazione XMedium

Collaboratori Marco Fullone, Ken Kessler, Anselmo Patacchini,

Francesca Pieralli, Roberto Missoli, Dario Vitalini, Marco Vivaldini, Lorenzo Zen.

Editore Audiogamma SpA Milano Italy Via Pietro Calvi 16

Telefono +39 02 55181610 [email protected]

Stampa AG Bellavite

Abbonamenti [email protected]

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Copyright GammaDelta è un marchio registrato da Audiogamma SpA

Tutti i marchi, i marchi registrati e i nomi di prodotto citati sono di proprietà dei

rispettivi proprietari. © 2006 - Audiogamma SpA

Informazioni sul copyright

La riproduzione è vietata con qualsiasi mezzo analogico o digitale senza il consenso

scritto dell'editore. Sono consentite le citazioni a titolo di cronaca, studio o

recensione, purché accompagnate dall'indicazione della fonte "GammaDelta" e

l'indirizzo telematico "www.gamma-delta.it".

Contenuti

Salvo dove espressamente citato valgono le vigenti leggi sulla proprietà intellettuale.

Caratteristiche tecniche / strutturali e prezzi dei prodotti citati negli articoli possono

subire modifiche o aggiornamenti senza preavviso.

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Nuova linea PlanarAffiancati agli schermi attivi ad altoguadagno Xscreen, già distribuiti daalcuni mesi, la Planar debutta quindinel mercato proiettori, con lo stileche la contraddistingue da sempre.Curati negli aspetti tecnologici, didesign e affidabilità -cavalli dibattaglia del costruttorestatunitense- la serie di proiettoriPlanar Home Cinema consta di bensei modelli, in grado di venireincontro ad ogni esigenza. Top digamma il PD8110, un Full-HD conmatrice DLP 0.95” DC3 1080p,rapporto di contrasto 8000:1, lensshift sia orizzontale che verticale e1200 lumen di potenza perprestazioni da brivido, anche grazieal processore Silicon Optix integratodi ultima generazione. Il PD8110sarà disponibile da Gennaio 2007,con un prezzo ancora in via didefinizione. Eccellente scelta ancheil PD7150, dotato dell’ultimo chipDLP 1280x720 0.8” DC3, e che siannuncia essere una macchina diprestazioni elevatissime. Shiftorizzontale e verticale delle lenti,contrasto di 5000:1 e unaluminosità di 1000 lumen. Il costo èdi 6.150 Euro. Stesso cabinet deidue fratelli maggiori per il PD7130,macchina dall’incredibile rapportoqualità/prezzo e dotato di chip DLP

720p 0.65” DC3.

News: le ultime novità

Planar, azienda statunitense con unastoria più che ventennale nellaproduzione di display professionali, hadeciso di introdurre sul mercato ancheprodotti di livello assoluto per homeentertainment . Planar PD7130

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Rapporto di contrasto di ben 4500:1e luminosità di 900 lumen per unproiettore estremamenteperformante dal costo di 4.150 Euro. Più compatto nelle dimensioni ilPD7060 con chip DLP 720p DC30.65” e rapporto di contrasto di3500:1. Dotato del chip TexasIstruments DDP3200 che provvedealle delicate operazioni dideinterlaccio e scaling, questoPD7060 offre addirittura un doppioingresso digitale DVI-D e HDMI, perla massima connettività. Il proiettoresarà in distribuzione dalla fine diNovembre e costerà 3.050 Euro. Di minori pretese economiche macomunque dotato di chip DLP 720p,nella versione DC2 0.65, il PD7010che rappresenta il primo livello deiproiettori Planar con questa

risoluzione. Rapporto di contrasto di2500:1 con 1.000 lumen di potenzaper una macchina dall’eccellenterapporto prezzo/prestazioni e che sicolloca un gradino al di sopra ditutta la diretta concorrenza sia inquanto a prestazioni che a dotazionied affidabilità. Negli scaffali dallafine di Novembre, con un prezzo di2.150 Euro. L’entry level è infinerappresentato dal PD4010, con chipDLP 480p da 0.55” DC2, 900lumens di potenza e un rapporto dicontrasto di 2500:1. Dotato di processore video TexasInstruments DDP2000, la macchinapossiede un ampio parco ingressi emantiene lo chassis dei fratellimaggiori PD7010 e PD7060.Disponibile da Gennaio 2007 avràun prezzo di 1.299 Euro.

Processore DVDO VP50Il VP50 è l’interpolatore video top digamma che completa la fortunata

serie di cui fanno già parte ilVP20 e il VP30. In grado dideinterlacciare un segnalevideo in ingresso fino a

1080i, esso è dotato di uncompleto selettore audio/videocon linea di ritardo audio epermette di utilizzare un unicocollegamento verso ildispositivo di visualizzazioneper tutte le sorgenti video. Ilprocessore video e selettore

iScan VP50™ converte quindi isegnali provenienti da qualsiasisorgente con qualsiasi risoluzione;dal riproduttore di DVD o HD-DVD,

al Blu-ray, all’HD DVDR, da unaconsolle di video gioco, a un PC econ ogni risoluzione tra VGA e1080p, comprese le SDTV e le

HDTV più diffuse come la 576i/p, la720p e la 1080i. Interpolatore coneccellenti performance video,questo iScan VP50™ può essereconnesso sia a proiettori digitali chea sistemi analogici (come CRT)tramite connettori BNC ad altaqualità. Il nuovo sistema dideinterlaccio/duplicazione di tipoadattivo al movimento, che prendein considerazione ben 5 quadri,permette una qualità di visionecome mai prima si era potutariscontrare in sistemi del genere.Il prezzo del VP50 è di 3.500 Euro.

la diretta concorrenza. Nonmancano le funzioni avanzate diplayback, indispensabili in un multi-lettore, e quindi 3 modalità random

(Full Random, ProgramRandom e Disc SequentialRandom), e l’Intelligent ScanDisc che si affiancano alleclassiche funzioni di cui unmulti-player è normalmentedotato; il DCM-500AE saràpertanto in grado di riprodurreininterrottamente la musica chevogliamo esattamente come lavogliamo. Finiture disponibilinero o premium silver, per unprezzo di 315 Euro.

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News

Lettore Multi-CD DenonDCM-500AEUn nuovo multi-lettore con sistemaCarousel e capacità di 5 CD daDenon, sempre attenta a tuttele esigenze del pubblico. Ingrado di leggere anche CDcontenenti files MP3 o WMAsu supporti CD-R o CD-RW, ilDCM-500AE è equipaggiatocon le più modernecircuitazioni. Un DACAndavced Multilevel NoiseShaping con chip Burr BrownPCM1716E e un filto digitale 8Xper prestazioni audio di altolivello e molto superiori a tutta

DCM-500AE nella finitura Premium Silver

Planar PD7010

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HyperSpike.

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La tecnologiaColorQuad™impiega unsofisticato sistemadi prismi perdividere la luce neitre colori primari.I filtri di selezionedel colore sono

stati scelti con particolare attenzione per ottenere il miglior bianco anche ad altetemperature ed un’ampia risposta del gamut ben oltre gli standard dell’HDTV.Il BlackWing impiega un’ottica di alta precisione interamente costruita in vetro peraccoppiarsi perfettamente alle risoluzioni più elevate.

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News

Esoteric DV-60 / SA-60Sulla scorta del grande successocommerciale raccolto dal DV-50, laEsoteric propone due nuovimodelli, uno audio-video, il DV-60,e l’altro, l’SA-60, squisitamenteaudio. La novità che maggiormentecaratterizza entrambe i lettori, èl’adozione della nuova meccanicaVSOP derivata dalla leggendariaVRDS-Neo, punta di diamante delproduttore giapponese. Ma leparticolarità tecniche non sifermano certo qui. Player universaliin grado di leggere CD, SACD,DVD-Video, DVD-Audio, VCD eSVCD, il DV-60 e l’SA-60 sonodotati dei più moderni circuiti diconversione attualmente disponibili,e sono racchiusi in uno chassis inalluminio mutuato dai fratellimaggiori. La parte video del DV-60

adotta un processore FaroudjaDCDi con scaling fino a 1080p, chepermette al player performance dabrivido, mentre l’SA-60 –quello inchiave solo audio- è capaced’evolute funzioni di conversione eup-conversion audio ed è dotato diuscite multi-canale analogiche. Laconnettività del DV-60 èparticolarmente evoluta, sono infattipresenti uscite HDMI, component,SVideo e composito per il videomentre condivide con l’SA-60 ilparco uscite audio: bilanciate XLR osbilanciate RCA per i canali L e R esolo sbilanciate per i restanti canalisurround. Completa la dotazione dientrambi una uscita audio digitaleottica o coassiale e l’ingresso “wordsync” per unità di clock esterne. Esoteric DV-60 5.500 Euro Esoteric SA-60 4.900 Euro

Esoteric DV-60 adotta convertitori D/A di ultima generazione, sia audio che video, e un processore video Faroudja DCDi incorporato con scaling fino a 1080p.

Esoteric SA-60: player universale dotato della nuova meccanica VSOP derivata dallaleggendaria VRDS-Neo, l'SA-60 si candida a essere sorgente di assoluto riferimento.

Proiettore CineVersumBlack WingDa CineVersum un nuovorivoluzionario proiettore contecnologia D-ILA a 3 chip da1920X1080 Full HD. Macchina dilivello Hi-End, con chip da 0,82” eottiche allo stato dell’arte, il BlackWing è in grado di una riproduzionevideo di qualità “cinematografica”,come difficilmente si era vistofin’ora. Scelta definitiva, questoproiettore si colloca nell’olimpo deipochi, avvicinandosiin modosorprendentealla naturalezzadei sistemi intecnica CRT.Lens shiftverticale 0-60%, fuocoe zoommotorizzati, 2 ottiche disponibili,short-trow (1.5:1-2.1:1) e long-trow(2,0:1-3,8:1) per un proiettore con800 lumen di potenza e unrapporto di contrasto di 3500:1.

Attraverso un processore video -nonfornito a corredo-, per esempio ilDVDO VP50, sarà possibileconnettere qualsiasi sorgente alBlackWing, che di per se accettasolo risoluzioni 1080i tramite l’unicoingresso DVI-D compatibile HDCPdi cui è dotato. Il VP50, accoglieràdal digitale HDMI o DVI (tramiteadattatore), fino all’analogico percomputer, SCART RGB, component,SVideo e composito. Oltre aprovvedere allo switch automatico

degli ingressi, il VP50offre le funzioni di

deinterlaccio/duplicazione escalingautomaticofino al 1080i,risoluzione–lo abbiamo

detto-necessaria al pilotaggio del BlackWing. Precalibrato per latemperatura colore D65, questogioiello è il proiettore Hi-End pereccellenza. Prezzo: 21.000 Euro

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Classé realizza da sempre

componenti audio di assoluta

qualità. Il Processore Surround

SSP-600, il cuore di un sistema

Delta Classé, ne è un esempio.

Le morbide linee del suo chassis

privo di risonanze avvolgono

una circuitazione dal design

bilanciato che fa rivivere, nella

loro purezza originaria, la

musica, le colonne sonore e le

parole di un dialogo, tutto con

una sorprendente

tridimensionalità. Grazie alla

sua interfaccia touchscreen di

facile personalizzazione e alla

sua totale compatibilità con

tutte le sorgenti digitali, il

Processore Surround

SSP-600 costituisce

un’esperienza da vedere,

ascoltare e sentire.

A Different Classé

Processore Surround SSP-600

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News

I due amplificatori annoverano45+45W su 8 ohm il PMA-500AE e50+50W sempre su 8 ohm il PMA-700AE e sono entrambi costruitifacendo uso di componentiselezionati e di stadi dialimentazione largamentesurdimensionati e sdoppiati per lesezioni digitali e analogiche. I due nuovi lettori DCD-500AE eDCD-700AE sono l’idealecompletamento degli integratiappena presentati. Costruiti eprogettati seguendo le filosofiecostruttive della serie top “SA”,possono definirsi dei player top,rispetto alle loro categorie diappartenenza, e in grado dicompetere con macchine di classeanche molto superiore. Entry level,il DCD-500AE è dotato di un

Denon PMA-500AE / DCD-500AEPMA-700AE / DCD-700AEDopo il grande successocommerciale di tutta la nuova seriePMA & DCD, dai top di gamma SA,fino al PMA-1500AE (vincitoredell’EISA come miglior amplificatorestereo 2006/2007) e DCD-1500AE,Denon debutta con 4 nuoviprodotti, progettati per venireincontro alle esigenze, ancheeconomiche, di una utenza piùampia ma comunque molto attentaalla qualità, alla raffinatezza eall’affidabilità tipica del costruttoregiapponese. Due integrati -i PMA- edue lettori di CD -i DCD- destinatiad un largo consenso di pubblico,grazie a prestazioni che nonesitiamo a definire “audiophile”.

convertitore D/A a 192 kHz, 24 bit edi una filosofia costruttiva tesa alraggiungimento delle massimeprestazioni sonore; sapràsicuramente soddisfare l’utente conambizioni di qualità. Il DCD-700AE èinvece dotato di molte dellecaratteristiche tecniche che hannoreso famosi i player di Denon, tracui l’AL24 Processing. Dotato diconvertitori Burr Brown, ecomponenti selezionati per tutti glistadi questo neonato CD player dicasa Denon, promette –e mantiene-

prestazioni da primo della classe.Molto accattivante, infine, l'esteticadi tutti gli apparecchi, con un nuovofrontale in alluminio sagomato esatinato e un telecomandoanch'esso in alluminioestremamente elegante e facile daimpugnare. Disponibili con finituraPremium Silver o Black. Rispettivi prezzi:PMA-500AE 245 Euro DCD-500AE 235 Euro PMA-700AE 395 EuroDCD-700AE 375 Euro

Di grandelivello qualitativo esonico, i prodotti delmarchio austriaco hanno sempredimostrato come l’Hi-Fi di qualità non fosse solo per “pochi”,ma, anzi, dominio di molti. I giradischi Pro-Ject, quindi, adispetto di eccellenti doti musicali, hanno sempre esibito un rapporto qualità/prezzoeccellente unito ad una magnifica estetica. L’RPM 9.1 è la coniugazione, in alto, di tuttiquesti aspetti, grazie alla struttura completamente in acrilico, allo splendido braccioPro-Ject 9CC in dotazione, e al motore separato con trazione a cinghia.

Pro-Ject RPM 9.1 EISAPro-Ject, per celebrare la vincita

dell’EISA Award da parte delnuovo modello RPM 9.1 come

miglior giradischi dell’anno2006/2007, ha voluto

coniare un’edizione speciale dellostesso, chiamata 9.1 EISA LimitedEdition. Il piatto non ha nulla didiverso da quello normalmentecommercializzato, eccezion fatta perla testina pre-montata, che per

questa occasione è la prestigiosaSumiko Blue Point II. Il prezzo acui viene offerto il tutto è, forse, la

più gradita delle sorprese per gliappassionati. Con 1.390 Euro, infatti,ci si porta a casa un’accoppiataprima di tutto di grande livellosonoro, e dalla sicura convenienza. I normali prezzi di listino praticati di1.290 Euro per il Pro-Ject RPM 9.1senza testina e di 325 Euro per laSumiko Blue Point n° 2, infatti,

testimoniano il grande sforzofatto dal produttore austriacoper celebrare con i propriappassionati l’ambita vittoria.

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News

risoluzioni di 1024x768 il 42”, e di1366X768 il 50” e il 63”, con unrapporto di contrasto di 3000:1 nel42” e nel 50” e di 7000:1 nel 63”. In dotazione l’esclusivo processorevideo Fujitsu AVM-II, che riducedrasticamente il rumore di fondogenerato dalla compressioneMPEG2, offrendo immagini naturalie vivide; ad esso è anche collegatoun sensore di luminosità che adattai parametri delle immaginiriprodotte alle condizione di luceambientale. Gli ingressi adisposizione sono HDMI,component, composito, VGA e S-Video, per una versatilità senzaprecedenti. Si aggiungono iPlasma Flat TVP42HTS da 42”P50XTS da 50”

Hi-End e middle-classtargati Fujitsu Di recente distribuzione 5 modelli diTV al plasma della giapponeseFujitsu, tutti in grado, grazie adeccellenti caratteristiche e a prezzidiversificati, di venire incontro aqualsiasi esigenza. Rivoluzionari iPlasma Flat MonitorP42XHA da 42” P50XHA da 50”P63XHA da 63”(del 50” troverete una provaapprofondita su questo numero)capaci di performance assolute, eprogettati e costruiti senzacompromessi: hanno l’ambizione diessere i migliori monitor al plasmaattualmente in commercio. Curatidal punto di vista estetico eeccezionalmente rifiniti, offrono

con sintonizzatore nel set-top-boxseparato che si contraddistinguonoper un imbattibile rapportoqualità/prezzo. Con una risoluzionedi 1366x768 il primo e 1024x1024 ilsecondo sono anch’essi dotatidell’esclusivo processore FujitsuAVM-II con le stesse funzionalità giàviste nei top di gamma della serieXHA, sono entrambi corredati di uncospicuo numeri di ingressi, che glipermetterà di accettare qualsiasisorgente tramite le prese HDMI, S-Video, Composito, DVI-D e VGA

sistemate nel tuner esterno. Dotatidi un design sobrio ed eleganteoltre che estremamente sottile (8,7cm di profondità per 42” e 10cmper il 50”), i P50XTS e P42HTS siintegreranno felicemente in ogniarredamento. Rispettivi prezzi:Plasma Flat MonitorP42XHA 3.990 Euro (42”)P50XHA 5.990 Euro (50”)P63XHA 14.990 Euro (63”)Plasma Flat TVP42HTS 2.990 Euro (42”)P50XTS 4.490 Euro (50”)

Il Monitor Fujitsu P50XHA fa parte della nuova generazione Plasmavision HD Ready,capace di coniugare il massimo delle prestazioni video con un nuovo elegante design.

Il Plasma TV Fujitsu P50XTS fa parte della nuova generazionePlasmavision HD Ready. Alla elevatissima qualità del pannello si abbinala circuitazione proprietaria AVM-II (Advanced Video Movement II),probabilmente il miglior processore video integrato del mercato PDP.

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La Bowers&Wilkins è ilpiù prestigiosocostruttore didiffusori Hi-End almondo. Ai moltimodelli di casse acatalogo, di cuiricordiamo il fioreall’occhiello 800Dcon tweeter indiamante, ilproduttore inglese haaffiancato da alcunianni numerosimodelli da incasso,dall’8NT top digamma, fino aicoassiali CCM,

Diffusori per tutti i gusti

Ad ampliare la prestigiosa seriedi diffusori InWallBowers&Wilkins, numeroseproposte di diverse tipologie,tutte progettate e costruite con la“solita” qualità a cui ilfabbricante inglese ci ha abituato.Pronti a venire incontro ad ogniesigenza installativa e qualitativa,questi prodotti sono in grado disoddisfare qualsiasi necessità, siaeconomica che estetica eprestazionale.

Bowers&Wilkins InWall

investendo molto nel settore, ecredendo da subito nel mercatodella custom-installation. Mercatotalmente cresciuto negli ultimitempi, da convincere B&W adampliare la scelta, affiancando aimodelli già a listino alcuneinteressanti nuove soluzioni; talerinnovamento ha coinvolto anche iback box, che sono staticompletamente rivisti, anche inprospettiva di installazioni inambienti difficili. L’attuale nuovagamma consta di ben 20 modelli traquelli già a catalogo e i nuovi, ed èl’unica in commercio realmentepronta a soddisfare qualsiasiesigenza.

Dall’Hi-End alla semplicesonorizzazioneLa gamma InWall di B&W spazia,quindi, da diffusori coassiali diprimo prezzo per sonorizzazionicommerciali, fino a prodotti dipunta per sistemi stereofonici o5.1/7.1. In tutte le casse, l’aziendainglese ha profuso le sueconoscenze, attinte dalle serie top,per rendere le prestazioni sonore di

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questi oggettile miglioripossibili.Così, il“semplice”coassialesonorizzerà in modopiacevole la singolastanza d’appartamento o lo spaziocommerciale (quante volte lamusica infastidisce per colpa dellapessima qualità delle casse), mentregli ambiziosi diffusori alti di gamma,potranno divenire il centrodell’intrattenimento stereofonico omultimediale del nostroappartamento.

I nuovi arriviAd affiancarsi ai coassiali CCM50,CCM65 e CCM80 numerosi nuovimodelli. Il CCM616 è ora l’entry-level, ed è corredato da un wooferda 16,5 cm in fibra e untweeter DM 12 da 2,5cm. Dotati ditweeterregolabile siadal puntodi vista dellivello,tramite uninterruttoreposto sulpannelloanteriore, cheda quellodell’orientamentofisico, sono i modelli CCM618, CCM 626, CCM 628 e CCM636. I primi due provvisti di unwoofer in fibra di vetro darispettivamente 16,5cm e 20cm edell’unità alti a bordo CCM616,mentre gli altri di tweeter dimaggiore qualità, con cupola da 2,5cm in tessuto, e di woofer da 16 cmil CCM628 e da 20cm il CCM 636.

stessa unità medio alti del top-di-gamma Signature 8NT e un woofer inRohacell da 16 cm per la sezionebassi. Originali i CWMLCR7 eCWMLCR8, ambedue adatti sia comecanale centrale che per il fronteanteriore e/o posteriore, si affiancanoai già noti 8NT e 7NT. Il primo èdotato di 3 woofer da 10 cm in mica,1 midrange in kevlar da 10 cm e un

tweeter Nautilus con cupola inalluminio da 2,5 cm, mentre il

secondo adotta unaparticolare soluzione chevede 2 midrange in kevlarda 10 cm, 2 woofer semprein kevlar da 10 cm e il

“solito” tweeter Nautilus da2,5 cm. A completare la

gamma, il CWM DS8, il piùsofisticato diffusore dipolo/monopoloda incasso attualmente presente incommercio. Dotato di 3 tweeterNautilus da 2,5 cm, 2 midrange da

Grandeinnovazioneper i modelliCCM646S e

CCM 746S,entrambi

stereofonici, e quindiadattissimi per ambienti

dove si richiede il minimoingombro. Dotati di woofer adoppia bobina da 16,5 cm in fibra divetro quello del CCM646S e inKevlar quello del CCM746S, sonoequipaggiati con unacoppia di tweeterorientabili eregolabili da2,5cm (concupola inalluminio nelcaso delCCM746S). Fuoridal coro il CCM817

che, puressendo

anch’esso uncoassiale,

eredita latecnologiaNautilusimpiegatanei diffusoridi maggiorpregio dellaBowers &

Wilkins.Dotato di

tweeter da 2,5cmcon cupola in metallo

provvisto di condotto posteriore, ilCCM817 monta un woofer da17,5cm in Kevlar di ultimagenerazione. Molte nuove alternative anche per idiffusori da incasso a sviluppoorizzontale o verticale. Si parte daglieconomici CWM6160 e CWM6260,entrambi con woofer in fibra di

vetro da 16,5 cm ma che sidiversificano per il tweeter, nelprimo caso un Ultra 12 da 2,5 cm, enel secondo caso un sofisticato

2,5cm con cupola in telae controllo di

livello. Moltoambizioso,

poi, ilCWM8180,particolarmente indicato perdiffondere i canali destro/sinistro inimpianti audio di elevato livello;

Nel CWM LCR8 il tweeter a cupola da 2,5 cm in tecnologia Nautilus è leggermentecaricato a tromba, per aumentarne l'efficienza e per evitare il più possibileindesiderate riflessioni sulle pareti vicine.

La gamma InWall di B&W è davvero ampia. Dietro il CWM LCR8, un diffusore adattosia per la diffusione dei canali principali L e R che per centrale. A sinistra il CCM 618, uncoassiale con tweeter orientabile dalle ottime prestazioni e al centro, una delle chicchedella produzione B&W InWall. Parliamo del CCM 817, che utilizza la tecnologia Nautiluse adotta per il filtro crossover delle capacità Mundorf ad alte prestazioni. A destra,infine, il CCM 746s, stereofonico con doppio tweeter orientabile e woofer a due bobine.

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B&W

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bianca finemente rifinita –eovviamente verniciabile-, tutti questidiffusori scompariranno totalmentealla vista, riuscendo a coniugare ildifficile binomio “prestazioni-estetica”.

stereofonici di livello assoluto, laserie InWall saprà farsi “sentire”come nessuna mai in commercio,garantendo prestazioni più cheparagonabili a quelle dei diffusoriclassici. Dotati di griglia laccata

Bowers & Wilkins

5cm in Kevlar e un woofer da17,5cm sempre in Kevlar, essorappresenta il top assoluto insoluzioni Home Cinema invisibiliall’occhio, ma eccezionalmente“udibili” ad orecchio.

Qualsiasi soluzioneLa nuova gamma InWall di B&Wconsta, quindi, dopo questa foltaintegrazione di ben 20 modelli, tracoassiali e convenzionali, in grado divenire incontro davvero a qualsiasi

esigenza. Progettatiall’Università delSuono di Steyning(ovviamente diproprietà diBowers & Wilkins),il range di diffusoriInWall si avvale degli studi condottiper la realizzazione delle serie dimaggior pregio del costruttoreinglese. Dalla sonorizzazione di piccoli spazi,fino ai sistemi Home Cinema e

La produzione InWall di B&W è anche ricca di box da incasso e di pre-mount kit. Da sinistra: il box da incasso BB C6, adatto per molti dei modelli circolari, il rettangolarePMK 650, pre-mount kit per CWM 650, e infine il BB W6, adatto al CWM 6160.

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Il plasmaesoterico

Progettato e costruito con il soloobbiettivo della qualità, questomonitor Fujitsu può probabilmenteritenersi uno tra i migliori prodotti incommercio. Chi cerca l’assoluto perle proprie immagini, per il proprioquotidiano, per i propri film, hasicuramente trovato la soluzione atutti i suoi problemi.

Il mercato dei monitor al plasma èoramai massivamente“contaminato” da offerte, da bassiprezzi, da svendite e da centinaia dimarchi, non tutti di grandetradizione, che tentano diaccaparrarsi un mercato, quello dei“nuovi “ televisori domestici, moltoappetitoso, sopratutto in questomomento di cambio tecnologico.Oramai quasi pensionati i TV CRT,chiunque rivolga il proprio sguardoverso i nuovi sistemi divisualizzazione, deve prendere inconsiderazione tanto i plasma,quanto gli LCD, che sono le duetecnologie in grado di proporre, coningombri modesti, degli schermi didimensioni anche ragguardevoli. Illimite attuale degli LCD sono i grossiformati, dove i costi diventanoelevati a fronte di una scelta dimercato piuttosto modesta, tagli cheinvece (e parliamo di 42”, 50” eoltre) sono assai congeniali aiplasma, e dove questi ultimi

possono esibire il migliorrapporto qualità/prezzo.

Obiettivoqualità

Molte –loabbiamo

accennato-sono lesceltepossibili

nel mercatomonitor al plasma da

42” e 50”, ma poche sonoquelle squisitamente improntatesulla qualità. Fujitsu, impegnata nelmercato dei plasma dal lontano1993, ha voluto, con i prodottiP50XHA Black oggetto del nostrotest, e il suo “gemello piccolo”

Fujitsu Plasma 50”

AVM-II ,probabilmenteil migliorprocessore videointegrato del mercato PDP. Lacapacità di risoluzione delle scenein movimento, il livello e laprofondità del nero, sono allostato dell’arte.

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Prova ne è la scelta, del tuttoparticolare per il mercato consumer,di non dotare questo oggetto disintonizzatore incorporato, ma dilasciare all’utente la scelta dellemigliori sorgenti da connetterci. Perquesto scopo si è reso necessariodotare il plasma di molti ingressi, e

infatti il P50XHA Black è provvisto di2 HDMI –ovviamente compatibileHDCP-, 2 component, 1 composito,1 SVideo, e un VGA (D15) peringresso PC analogico. Insomma uncorredo davvero impressionante, epronto a venire incontro a qualsiasiesigenza.

EsclusivoTutti questi ingressifanno capo alprocessore digitaleinterno AVM II,brevetto esclusivo diFujitsu, cherappresenta unadelle più esclusiveparticolarità diquesto prodotto.Esso elabora(duplicandola edeinterlacciandoladove serve) eadatta l’immaginein ingresso alformato del

pannello; tale processo è il piùcritico, quello nel quale i pannelli“commerciali” sono fortementecarenti, e dove, c’è il rischio diperdere buona parte delleinformazioni contenute nel segnalesorgente.

P42XHA Black,sancire un nuovoriferimento. Dare unsegnale forte ad unmercato che sembrapiù puntare sullaquantità e suinumeri, che sulpiacere di visione.Quel piacere divisione e quellaqualità d’immaginepropria dei vecchiTV tradizionali, e cheadesso, grazie aquesta inconsultamassificazione,stiamo perdendo.Ma il televisore è un oggettoimportante, che utilizziamo tutti igiorni, che ci fa compagnia,c’intrattiene, ci informa, ci rilassa,mostrandoci immagini che“dovrebbero” essere della maggiorequalità possibile. Un obbiettivo didifficile raggiungimento, perchécontempla molti elementi diversi,un ottimo pannello, un eccellentecircuito degli ingressi e dideinterlaccio/scaling e molti altridettagli; realizzare un plasmad’elevata qualità è quindi uncomplesso lavoro d’integrazione traspecialisti e team diversi, chedevono lavorare in modo sinergicoverso un unico obbiettivo.

Il massimoQuesto plasma Fujitsu P50XHABlack da 50”, come il più piccoloP42XHA Black da 42” sonoprogettati da esperti, i quali hannodovuto lavorare “solo” allarealizzazione di un oggettoqualitativamente superiore. Senzabadare a nulla, senza limiti di spesa.Ciò che ne è venuto fuori è unmonitor di livello assoluto.

Fujitsu

I plasma Fujitsu della linea Black Bazel sono la massima espressione delcostruttore giapponese in fatto plasma. Offrono qualità assoluta e senzaalcun compromesso a livello progettuale, per un monitor state-of-the-art.

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tecniche di questo plasmaappartengono ad un sistema diultima generazione, con uncontrasto reale di 3000:1, e unarisoluzione di 1366x768 pixel.Risoluzione eccellente pervisualizzare sia gli attuali segnalinello standard PAL, da 720x576pixel, che quelli in alta definizioneda 1920x1080, visto che 1366x768 sitrova più o meno a metà del“cammino”.

VisioneIl P50XHA Black è una macchinadavvero eccellente, e al di sopra diogni aspettativa. La visione gode di

Il processore AVM II (AdvancedVideo Movement II) effettua anche,tra le azioni accessorie ma di grandeimportanza per la qualità, unapuntuale correzione dei bordi delleimmagini, in modo che nonappaiano scalettati -e quindiinnaturali-, e una regolazione

una incredibile fluidità e naturalezzae i colori sono pieni e vividi, comemai si era visto in un pannello alplasma. Sia con i segnali a bassadefinizione, e quindi i “normali”terrestri e satellitari, sia, ancor di più,con quelli in alta, il P50XHA Blackpermette una visione naturale, privadi artefatti, e nessuno dei difettitipici della tecnica plasma sonovisibili. Anche l’incarnato, debole inmolti monitor di ultimagenerazione, in questo caso sonomolto naturali e reali; i personaggiriescono a “venire fuori” dalloschermo in modo davverosorprendente. Insomma un gioielloda poter godere in ogni occasione ein ogni contesto, e che appaga ediverte. Collegato con le consollevideogame –magari di ultimagenerazione- o utilizzato per vedereun bel film con gli amici, questaeccellente realizzazione Fujitsu nonsmette mai di stupire e di mostrarsiversatile e pronta a ogni richiesta.

ConclusioniUna macchina, questo P50XHABlack, al di sopra di tutta laconcorrenza, ammesso che ce nesia di questo livello qualitativo. La consigliamo agli amanti deglioggetti di classe, a coloro chevogliono dotarsi di un mezzo“universale” per poter vederequalsiasi tipo di contenuto videocome mai avevano visto prima. Di certo la qualità si paga, ma inquesto “raro” caso possiamo parlaredi un rapporto qualità/prezzoparticolarmente favorevole, in virtùdelle eccellenti doti di visione edella grande capacità di saperinterpretare con la stessaautorevolezza qualsiasi contenuto. Un ottimo regalo di Natale!

Fujitsu

automatica della luminosità e delcontrasto in funzionedell’illuminazione ambientale(attraverso un sensore posto sulpannello frontale), utilissima peradattare la visione a qualsiasicondizione di luce.I “numeri”, ovvero le caratteristiche

Caratteristiche tecniche

Monitor al plasma da 50” HD Ready

Risoluzione: 1366x768 pixelRapporto di contrasto: 3000:1Formato immagine: 16:9Formato immagine: 16:9Ingressi video: 2 HDMI HDCP, 2 component, 1 composito, 1 SVideo,Ingressi PC: VGA (D15), 1 Control RS-232 CIngressi audio: 3 stereo PIN RCAStandard supportati: PAL, PAL 60, SECAM, NTSC, NTSC 4.43Frequenza orizzontale: 15,62kHz-80 kHzFrequenza verticale: 50Hz-120HzAlimentazione/assorbimento: 110V-240V AC/4,85A-1,95°Dimensioni cm: 121,6x72,6x10 (LxAxP)Peso: 45kgPrezzo: 5.990 Euro

La costruzione è molto robusta e vengono utilizzate solo 2 ventole di raffreddamento nella parte superiore del plasma. Tali ventole, utilizzate a bassa velocità sono assolutamente "inudibili", e non creeranno alcun inquinamento sonoro.

Gli ingressi a disposizione sono numerosi: variano dal digitale HDMI, fino al component, all'ingresso PC (VGA), SVideo e composito,vivamente sconsigliati data l'alta qualità di questo monitor.

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back to the future

reference analogue systemsfrom € 2000,00 to heaven

SCOUT + JMW-9

TNT HR-X

www.audiogamma.it

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Chi può...deve.

Jeff Rowland è uno tra i geniincontrastati a livello mondiale nellaprogettazione e realizzazione diamplificatori senza compromessi. Acutoe creativo, negli oltre vent’anni dicarriera, ha saputo sempre rinnovare ipropri prodotti, sperimentandosoluzioni geniali che gli hanno fruttatogrande stima, a tutti i livelli.

Le elettroniche a firma Jeff Rowlandsi discostano profondamente daquelle più commerciali. Esse, infatti,un po’ come avviene nel mondodell’orologeria di manifattura di altolivello, vengono progettate ecostruite interamente a mano. Ildeus-ex-machina di questi gioielli,Jeff Rowland in persona, profondein ogni sua “creatura” tutte leenergie vitali di cui dispone, cheunite alla sua innata creatività, glipermettono di dare vita a deglioggetti unici, che corrispondonoprima di tutto al suo gusto,personale. Di queste elettroniche, edel loro modo di interpretare lamusica, di solito ci si innamoraperdutamente; l’amatore,l’appassionato, colui che puòpermettersele, le sceglie in base alle

emozioni che gli suscitano, e per ciòche l’insieme, compresa l’estetica, latattilità, ma prima di tutto il suono,gli trasmettono. Le elettroniche diJeff sono quindi fortementecaratterizzate, si riconoscono, sonole “sue” elettroniche, è il “suo”suono. Così come “è” il suono di unpianoforte Steinway, è “quel suono”,diverso da quello di uno strumentopiù commerciale che gli si avvicinamolto, purtroppo senza eguagliarlo.Questa è poi la differenza, a moltiincomprensibile, che c’è tra un Pre-Finale di grande livello, e questipezzi “quasi unici”. Dal punto divista sonoro le diversità tuttosommato non sono poi cosìeclatanti, ma ci sono. E questo èuno di quei casi in cui a poca masignificativa distanza qualitativa,corrisponde una sproporzioneeconomica notevole.

Pre e finaleL’accoppiata in prova consta di unpreamplificatore, il Synergy IIi e unfinale, il Model 312. Il primo, incatalogo già da diverso tempo, haconosciuto tre aggiornamenti nelcorso degli anni, pur rimanendosostanzialmente lo stesso dal puntodi vista sonoro. Il finale, invece, ilModel 312, di nuova introduzione, èl’aggiornamento del Model 302, edè capace di erogare ben 500W percanale contro i “soli” 300W di cuiera capace il suo predecessore.Ciò che accomuna tutte leelettroniche Jeff Rowland è unaestetica davvero originale e che nonè difficile definire splendida.Colpisce il particolare modo dispazzolare l’alluminio per lineeparallele utilizzato da Jeff Rowland,e che dona alla superficie dei suoi

Jeff Rowland Synergy IIi + Model 312

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sbilanciatori per ingressi/uscitesbilanciate) il Synergy IIi è unpreamplificatore in due telai conalimentazione separata. Nella parte preamplificatrice sonopresenti i

controlli per lacommutazione degli ingressi, divolume e balance, mentre nellasezione d’alimentazione fa bellamostra di se il display blu asegmenti e alta visibilità che

denuncia il livello di volume.Attraverso un cavo pentapolarefornito a corredo, è possibilecollegare l’alimentatore alpreamplificatore vero e proprio; unaulteriore uscita di alimentazione èpresente e si rende necessaria perdare energia al preamplificatorephono Cadence, nel caso si vogliacollegare un giradischi al Synergy IIi.Quest’ultimo permette anchel’aggiustamento del livello d’ogni

ingresso, per bilanciarecorrettamente i vari volumi, ed èanche dotato di un telecomandomolto compatto ed elegante, dalquale è possibile assumere il pienocontrollo dell’apparecchio. Il finaleModel 312 è un enorme monolitedal peso ragguardevole (più di 30kg) ed è realizzato con grande curasotto ogni punto di vista. Provvistodi un sistema proprietario difiltraggio della tensione di rete, ilModel 312 è dotato di

ingressibilanciati e sbilanciati, e di morsettiserra-cavo per i cavi di potenza diqualità elevatissima. La massimacorrente di picco fornita è maggioredi 45 Ampere per un fattore dismorzamento superiore a 1000:questi “numeri”, permettono al

Model 312 d’alimentare qualsiasidiffusore senza nessun problema.

Un sogno ad occhi apertiAscoltare un’accoppiata del genereè senza dubbio un privilegio unico.E’ ovvio, però, che amplificazioni diquesto rango devono essere messein grado di funzionare nel miglioredei modi, curando tutti i dettagli, apartire dal tavolino in cui le sicolloca; per ciò consigliamo la

apparecchi una sensazione ditridimensionalità unica. Tattilmente ilpiacere è incomparabile, e il fattoche i cabinet degli apparecchi sianoin alluminio massiccio, dona unaulteriore sensazione di solidità ematericità al tutto. Il particolaretelaio nelquale sonoracchiusi siail Synergy IIiche il Model312 è fruttodi una sceltaprima di tuttotecnica. Glichassis disegnatida Jeff Rowlandper l’occasione,infatti, denominati ad“H non risonante”, impediscono allevibrazioni meccaniche indotte ditrasmettersi sui circuiti. Taleapproccio è importante non solomentre l’elettronicastariproducendola musica,ma anchenei momentidi silenzio (lamusica è fattaanche disilenzi, e nellacorrettaprogettazione diun’amplificazione è necessariotenere ben presente questoaspetto), nei quali l’energiaaccumulata dal contenitorepotrebbe “scaricarsi” sui circuiti,creando distorsioni e artefattimaggiormente udibili rispetto aimomenti di pieno orchestrale, e chedi certo non appartengono al“silenzio”! Dotato di 5 ingressi e 2uscite esclusivamente bilanciate (masono forniti a corredo due

Jeff Rowland

nuova serie Hyperspike di Solidsteel.Non di meno i cavi diinterconnessione e potenza, chedevono essere scelti tra i migliori;nel catalogo Audioquest troviamoalcune scelte praticabili. Per iltrasporto del segnale, da sorgente apre e da pre a finale caldeggiamo iCeetah, gli Extreme Sky o gliHorizon, tutti bilanciati, mentre perle connessioni di potenza sipossono utilizzare i cavi delle serie

Double Star Quad o meglioEarth Feature. Le

sorgenti dacollegare ad unsistema similedevono poi

essereselezionate congrandeoculatezza, sipotrebbero

preferire i top digamma della serie Esoteric o il tretelai della Jadis, mentre per idiffusori, consigliamo con grandetrasporto tutta la Serie 800D diBowers & Wilkins o le Nautilus. Maveniamo alle note d’ascolto, chenon possono essere altro cheentusiastiche. Ciò che colpisce è lagrande naturalezza, mista a dolcezza

e allo stesso tempoalla implacabile

perentorietànellariproduzione,che dona almessaggiosonoro unaimprontaunica eirripetibile.

Un suono dicui si rimane affascinati, perché ogniminimo dettaglio, all’interno delmessaggio, possiede una suadinamica, un suo spazio, un suopronto venire alla luce per poidecadere naturalmente. Ecco: ècome se questa accoppiata desse la“possibilità” a qualsiasi nuances diessere riprodotta esattamente perquello che è, senza che subisca laminima influenza da parte degli altrisuoni in quel momento presenti.

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Allo stesso tempo, però, il tuttoassume anche un’incredibileamalgama. Questa accoppiata JeffRowland, infatti, non è radiografantein modo assillante come sonoinvece alcuni suoi concorrenti, ma

tende anziall’omogeneità e al non permettereche nessun particolare spicchi tra glialtri. Non è certo facile immaginareun tipo di riproduzione, che se dauna parte consente la “liberaespressione” d’ogni particolare estrumento, dall’altra amalgami contanta spontaneità il messaggio.Sembra una contraddizione intermini, ma così non è. Il punto,infatti, è un altro. Questo sistema,dà “semplicemente” la possibilità dilasciarsi andare alla musica,perdendo ogni controllo razionale, efacendosi quindi conquistareintimamente dal messaggio sonoro,e ciò senza che all’attenzionerazionale giunga nessun particolareinnaturale. Nel momento in cui siriacquista la “razio”, tornanoall’evidenza le individualità, i

dettagli, e con la “testa” l’ascoltatorepuò apprezzare singolarmente tuttigli strumenti. Ma è poi il trasporto aprevalere, il piacere dell’ascolto. Eallora, magicamente -soprattutto peril Model 312 davvero ingombrante-è come se tutto scomparisse. C’è

solo musica davanti a noi, diqualsiasi genere,

di ogni tipo.Synergy IIi e Model 312

amano qualsiasi genere, e fanno ditutto per nascondersi, per noninfluenzare affatto ciò che stannoamplificando. Un compito arduo,ma da veri “amanti” della musica.

ConclusioniChi può permettersi una accoppiatadel genere è senza dubbio unuomo fortunato. E chi, meglioancora, può consentirsi tutto ciò chevuol dire possedere una siffattobinomio, e quindi –lo abbiamodetto- cavi di alta qualità, tavolinispeciali e ottimi diffusori, alloragodrà della vera essenza dellamusica e del piacere che neconsegue. Un ascolto “libero”, senzavincoli di nessun tipo, e senzarestrizioni. “Consigliare” JeffRowland Synergy IIi e Model 312 èdavvero semplice, poterselipermettere è un po’ più difficile, manon impossibile!

Jeff Rowland

Caratteristiche tecniche

Preamplificatore Synergy IIiRisposta in frequenza: 5Hz-160 kHz -3 dBMassimo segnale in ingresso: 13 volt RMSMassimo livello di uscita: 13 volt RMSLivello di rumore in uscita: 10 microvolts 20Hz-20kHzDistorsione THD+rumore: 0,0012% a 10V di uscita con 600 ohm di caricoImpedenza di ingresso: aggiustabile, 36k o 600 ohmsImpedenza di uscita: sbilanciato 40 ohm, bilanciato 80 ohmSeparazione tra i canali: >100 dBIngressi: 5 XLR, 1 bypass XLRUscite: 2 XLRPeso preamplificatore/alimentatore: 11kg/3kgDimensioni preamplificatore/alimentatore:44x15,2x8/44x12,1x3,8 cm (LxAxP)Prezzo: 7.500 Euro

Amplificatore fiale Model 312Potenza 4ohm/8ohm: 1000W/500WRisposta in frequenza: 10hz-60kHz, 3 dBPicco massimo di corrente: >45°Range dinamico: 117 dbaDistorsione THD+rumore: 0,006% a 1 kHzFattore di smorzamento: 1000Peso: 31 kgDimensioni cm: 27x39,3x46,4 (LxAxP)Prezzo: 19.000 Euro

Il telaio che ospita sia il Sinergy IIi che ilModel 312, è in alluminio tornito dalpieno ed è di elevato spessore. Laforma interna è particolare, ad "H" nonrisonante, ed è frutto di studi tesi aminimizzare la trasmissione dellevibrazioni. Ogni particolare delleelettroniche Jeff Rowland, è studiato neiminimi dettagli in funzione dellamassime prestazioni sonore. Notare igenerosi morsetti di uscita peraltoparlanti, in grado di serrare inmodo energico qualsiasi tipo di cavo.

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Ai nostri “microfoni” Jeff Rowland inpersona, uno dei miti viventidell’amplificazione di qualità. Non èstato facile raggiungerlo, visto cheegli segue personalmente ogni faseprogettuale e realizzativa delleproprie creature e nulla, o quasi -se non la sua KTM - lo riesce adistogliere. Siamo comunque riuscitia “estorcergli” questa piacevoleintervista.

Gammadelta: Tu sei uno dei piùgeniali progettisti di elettroniche almondo. Hai sempre avuto questapassione?Jeff Rowland: Si, da sempre. Hosempre amato progettare conpassione, pazienza e qualche voltacon inspirazioni creative, come neimiei amplificatori finali alimentati abatterie, per esempio. Il mioobbiettivo è stato sempre quello diottimizzare ogni aspetto esoprattutto di creare l’ambientegiusto per far funzionare ognicomponente, sia passivo che attivo.Gammadelta: Qualche critica ti èstata mossa, sia in passato che nelpresente, riguardo i componenti cheutilizzi per le tue realizzazioni, nonsempre considerati allo statodell’arte.

Jeff Rowland: Molte volte mi èstata mossa questa critica. Ma ènecessario capire che non èimportante quale componente siusa, ma come lo si usa. Nel miomodo di vedere le cose, non esistenulla in nessun campo, e in questocaso nell’audio, se non messo inrelazione alle altre parti. Il centro delproblema è la relazione tra icomponenti, non quel componentein se; un ottimo progettista devecreare un disegno che metta alcentro dell’attenzione l’integrazionedei componenti tra loro. In quelcaso si crea quella magia,quell’alchimia particolare, che fa siche un oggetto suoni bene. Ed èper questo, per esempio, cheutilizzo sempre o quasi, itrasformatori di disaccoppiamento.Gammadelta: Nel tuo catalogonon sono mai esistite sorgenti,come mai? Tra i tuoi progetti c'èanche quello, in futuro, diprogettare e realizzare una sorgentedigitale?Jeff Rowland: No, per adessoalmeno no, in futuro non lo so. Lamia passione, oltre la musica, èprogettare sistemi di amplificazioneche abbiano il massimo rispetto diquest’ultima. Mi “limito” a frapporre

Jeff Rowland

sempre tra l’ingresso dei mieiapparecchi, pre o finali che siano, eil circuito attivo, un trasformatoreche renda l’accoppiamento con lasorgente la migliore possibile.Gammadelta: Qual è la tuafilosofia di progettazione, e come sisposa con la tua passione per lamusica?Jeff Rowland: Credo che siamomolto vicini a stabilire unacorrelazione rigorosa tra le misure ela qualità della riproduzione, quindiil risultato finale. Una tra le cose piùimportanti nella progettazione di undispositivo audio, è il rispetto delsilenzio. La musica non è fatta solodi note, ma anche di pause traqueste. Il mio obbiettivo è quindiquello di progettare circuiti semplici,in cui i componenti attivi, integrati otransistor poco importa, possanotornare più velocemente possibile alsilenzio. Questo lo realizzo tramitedisegni lineari, perché mi sonoaccorto che circuiti complessi perquanto facciano bene a certemisure o al marketing,immagazzinano molto piùfacilmente energia, che vienerilasciata nel momento sbagliato, eche certo musica non è. Anche illavoro sui telai e lo sviluppo di

quello a “H non risonante” provieneproprio da un approfondimentoriguardo l’aspetto del silenzio. E’ovvio che il telaio deve esserecostruito in modo da nonaccumulare energia.Gammadelta: Come avvengono lefasi di progettazione? Ti avvali di unteam di ingegneri?Jeff Rowland: No, in verità facciotutto da solo, in modo da mantenerepieno controllo della situazione; soche è un punto di vista moltoparticolare, soprattutto in questitempi, ma ha anche i suoi latipositivi. Il mio lavoro, alla fine, èmolto simile all’artigianato puro, piùche alla produzione industriale. Poi èovvio che la produzione la demandocompletamente, altrimenti non ce lafarei!Gammadelta: Una ultimadomanda. Hai praticamente esploratotutte le tecniche e le combinazionipossibili per amplificare un segnaleaudio. Hai in mente qualche altrasoluzione geniale?Jeff Rowland: Sono moltoorientato verso i nuovi modelli diamplificazione in classe D. Ci stostudiando molto sopra e lavorandosodo. Soluzioni, si ne ho, se sianogeniali sarete voi a dirmelo.

L’intervistaMr. Jeff Rowland

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Massimo equilibrio

Il CDP-202 è la sorgente Hi-Fi dimaggior pregio della canadese Classé.Progettata da Alan Clark, uno tra i piùnoti designer in campo audio disorgenti digitali, questo lettore haambizioni davvero elevate. E per la suafascia d’appartenenza, il CDP202 èsenza alcun dubbio un fuori classe.

completa su Gammadelta 8) e ilCDP-300, un lettore universaleaudio/video, in grado di interpretarequalsiasi supporto. La serie Delta diClassé, che annovera, oltre allesorgenti appena elencate,preampli/decoder e finali peraudio/video, due modelli dipreamplificatori/ampli stereo (tra cuiil neonato CP-700 a due telai) el’integrato CAP-2100 può definirsicompleta, e in grado di soddisfarequalsiasi esigenza. Esigenze di unpubblico dal palato fine, che mettein prima linea il piacere di ascoltarela musica e la voglia di trarneemozioni, sensazioni, ricordi.

Sul filo della musicaNon dobbiamo, infatti, dimenticareche un apparato di riproduzione dialta qualità deve essere in grado diappagare, di divertire, di suscitaresentimenti; non deve mai affaticare,non deve essere troppo duro,scontroso e deve, soprattutto, esserein grado di suonare qualsiasi tipo dimusica. Un compagno fedele dellenostre emozioni, uno strumentoabile e sempre nuovo che sastupirci, e regalarci anche solo pochiminuti della nostra giornata cullatida quel brano, da quella voce ostrumento: in poche parole, dalpotere “evocatorio” della musica. Lostrumento di riproduzione deveessere, quindi, in grado di seguireogni desiderio, senza far sentire lapropria presenza; silenzioso fautoredi intimo sentire, un “vero”impianto audio ha, quindi, l’arduocompito del silenzio. Sembra unconcetto assurdo. Può apparireinopportuno parlare di un sistemadi riproduzione che suona musica,come di un insieme di macchine e

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Alan Clark, intervistato sul numero 8di GammaDelta in occasione dellapresentazione della nuova gammadi sorgenti Classé, è sicuramenteuno dei più geniali progettisti nelcampo del digitale. Grazie a lui lagamma di lettori Classé haconosciuto nuova linfa, e dalla suamente sono nati ben 3 apparecchi,questo CDP-202, il CDP-102 diminori pretese economiche (prova

Classé CDP-202

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subito, dando seguito alle emozioni,prima di tutto. A quella voglia divoler mettere nero su bianco dellesensazioni precise. Che sono venuteprima d’ogni descrizione difunzionalità e/o versatilità. Ma, ègiusto e doveroso rivolgere unosguardo più razionale anche al CDP-202, in quanto lettore dotato dimolte funzioni e featuresinteressanti. Nello chassis inalluminio di forma particolare, nonsolo per questioni estetiche maanche per cercare di ridurre alminimo le vibrazioni, prende posto

Classè

suono che riproduce. E così ognigenere musicale, ogni aspetto delcontenuto che si ascolta, èsemplicemente ciò che è statoinciso, nulla di più.

Una prova al contrarioMentre solitamente la partedescrittiva dell’estetica, dellefunzioni e della connettivitàdell’apparecchio che si prova, èposta inizialmente nell’articolo,subito dopo l’introduzione, questavolta il nostro redattore ha preferitoscrivere le proprie impressioni

tutto il mondo. Quelli americani egiapponesi, impostati su un suonoesoterico e radiografante, fino allefilosofie più integraliste inglesi, che,invece, prediligono il senso delritmo, l’amalgama e quella sorta di“effetto live” che diverte e appaga.Al CDP-202 sta stretta qualsiasiclassificazione, qualsiasi “scaffale”,per il suo modo del tutto particolaredi interpretare la musica, chediventa trainante e coinvolgente edel quale non si può più fare ameno. Non v’è dubbio chechiunque, appassionato di musica edi musica riprodotta, rimarrà colpitoda questo lettore, che non scopre,come sempre avviene nellerealizzazioni di blasone, le sue cartesubito, non lascia immediatamentea bocca aperta. Entra lentamentenell’intimo più profondo, per la suapresenza “silenziosa”, affabile erispettosa e per quel senso di ritmoe di trasporto che pochi lettori sonoin grado di interpretare. Nonsarebbe giusto, in tale sede, parlaredi questo o di quel dettaglionell’ascolto, della gamma bassa odella ricostruzione prospettica. IlCDP-202 è “semplicemente” unlettore che tende a scomparire, adammutolire la sua presenza, a nonfarsi notare per nulla all’interno del

cavi “silenziosi”. Silenziosi perchéasserviti alla loro mansione, senzache nulla aggiungano e nullatolgano, senza che la loro presenzainfluenzi neanche minimamente ilmessaggio sonoro. Potremmo cosìdefinirla, quella di questi apparati,rubando una espressione tanto caraal nostro opinionista Lorenzo Zen, “l’arte del silenzio”.

Il genioÈ ovvio che questo CDP-202 faparte proprio di quei dispositivi. Eciò a dispetto di un prezzo diacquisto vantaggioso, se rapportatoai molti player Hi-End attualmentein commercio. Questo grazie–vogliamo ribadirlo- al geniocreativo e al gusto musicale di AlanClark, il quale è sempre riuscito aprogettare elettroniche di livelloassoluto, senza farle costare deiprezzi troppo “Hi-End”. A questoCDP-202 bisogna riconoscerenell’ascolto quel giusto connubio traprecisione, scultorea presenza deipiani sonori e degli strumenti, eun’amalgama e senso del ritmotipici delle elettroniche inglesi.Potremmo definirlo un lettore“contaminato” da diverse culture emodi di pensare, propri di alcunifamosi progettisti provenienti da

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La costruzione interna è da manuale. i componenti utilizzati sono tutti di livelloelevatissimo e selezionati all'ascolto. Notare in alto a destra la doppia alimentazione,una toroidale per la parte audio analogica e una switching per tutti i circuiti digitali.

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I componenti utilizzati, compresa lameccanica Teac Slot-In di ultimagenerazione, sono di livelloassoluto, e scelti tramite estenuantisedute di ascolto, e non solo

attraverso un giudiziomeramente

strumentale obasandosi sullespecifiche. Il display acorredo, di tipotouch-screen, èin grado dimostrare anchele preview videodei dischi e,tramite esso, èpossibileeffettuare tuttal’operatività e ilset-up dellamacchina. Lafessura diingresso del

disco è poiilluminata, per

agevolarel’inserimento del

supporto anche in presenzadi moderata luce ambientale.

Il CDP-202 è in grado di leggereCD, CD-R/RW, DVD-Video, DVD-Audio, DVD-R+R/-RW+RW, MP3,WMA. dts-CD, Video-CD e S-VCD etramite le prese SVideo e compositoposte sul pannello posteriore èpossibile fruire a video di unaeccellente preview dei dischi. Aproposito di connettività, il CDP-202è dotato di uscite sia bilanciate chesbilanciate per i canali audio L e Rche godono, ognuna, di unacircuitazione dedicata. Completanola dotazione gli output bilanciato,sbilanciato e ottico per digitale.

ConclusioniNon è facile, certo, per una rivistaschierata come questa, stenderedelle conclusioni che non sembrinoanch’esse schierate. Ma i lettoriattenti del nostro foglio –ce ne sonosempre di più e di questo ne siamoorgogliosi- sanno bene che i nostritest sono bilanciati e mettonosempre in luce non solo pregi edifetti, ma anche l’esattacollocazione sia sonica che dimercato del prodotto sottoposto atest. Ma questo CDP-202 è un fuoriclasse, se messo a paragone con

tutta la sua direttaconcorrenza.

Può forse non piacere agli amantidell’estremo esoterismo, dell’ascoltoradiografante, delle splendidefotografie dai contorni netti e -probabilmente- troppo definiti. Machi ama la musica non può nonamare questa realizzazione diClassé, che ben si adatta a qualsiasitipo catena –certo di elevato livello-a cui viene collegato. Provare percredere!

Caratteristiche tecnicheRisposta in frequenza: 8hz-20kHz +0dB/-0,4dB (bilanciat/sbilanciato)Distorsione armonica totale: 0,001%Rapporto segnale/rumore: >100dB pesato ASeparazione tra i canali: 126 dB a 1 kHzConvertitori D/A: 3XBurr Brown PCM1792Sample Rate audio: 192 kHzLivello di uscita bilanciato/sbilanciato: 4Vrms/2VrmsCompatibilità: CD, CD-R/RW, DVD-Video, DVD-Audio, DVD-R+R/-RW+RW, MP3, WMA. dts-CD, Video-CD e S-VCDConsumo: 55WDimensioni mm: 445X121X419 (LxAxP)Peso: 12,3 kg.Prezzo: 7.000 Euro

Classè

Attraverso il display LCD TFT touch screen è possibile fruire della preview video dei DVD-Video e Audio, come comandare completamente il lettore. Le uscite disponibili:XLR bilanciati o PIN RCA sbilanciati, sia per la parte audio che per quella digitale.

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una elettronica molto sofisticata, chevede impiegata una doppiaalimentazione –switching per laparte digitale e la meccanica e atrasformatore toroidale per i circuitianalogici- e soluzioni circuitaliinedite e di grande efficacia per lariduzione del jitter e la conversioneda digitale a analogico del segnale.Il CDP-202 è disegnato per lemassime performance audio, concura maniacale per qualsiasidettaglio possa influire sulleprestazioni finali, compreso il lay-out circuitale e l’isolamento–anche fisico- dei circuiti audiorispetto alle altre sezioni.

La meccanica a bordo del CDP-202è una Teac slot-in di derivazioneinformatica. E' avvolta in un gusciodi mettallo anti-risonante perprevenire vibrazioni e quindil'insorgere di errori di lettura.

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La ricerca nel campo audio ha appurato da tempo che il tipo di isolamento nei cavi

può determinare effetti indesiderabili sulla resa sonora. Oggi la rivoluzionaria tecnologia DBS

(Dielectric Bias System) sviluppata da AudioQuest è in grado di ridurre drasticamente

queste conseguenze grazie ad una tensione applicata all’isolante. Una batteria genera infatti

un campo magnetico stabile, che polarizza elettrostaticamente l’isolante riducendo così

il ritardo della propagazione del segnale con il conseguente aumento della sua linearità.

Gli effetti, in termini di prestazioni audio, si traducono in una più elevata purezza e maggiore

contrasto dinamico. Inoltre la presenza di un costante passaggio di energia elettrica nel cavo

dal momento della sua realizzazione, fa si che non siano necessari tempi di rodaggio

e che quindi possa offrire prestazioni ottimali già dal suo primo collegamento o dopo lunghi

periodi di inutilizzazione. La batteria del sistema DBS, di facile reperibilità,

ha la sola funzione di mantenere un campo elettrico per cui la sua durata si prolunga per anni.

Un pulsante e un led verde consentono poi la periodica verifica dello stato di carica.

La tecnologia può apparire complessa ma i suoi effetti sono semplicemente straordinari!

Cavi di potenza DBS

Cavi di interconnessione DBS Cavi digitali DBS

AudioQuest DBSNuova energia alla purezza

www.audiogamma.it

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ApparentementesempliceCome il 4-format riesca nell’arduocompito, è presto detto. Nel suocassonetto, ovviamente laccatobianco (o nero a richiesta) e dallaforma particolarmente piacevole,prendono posto 2 teli, quello dinormale proiezione, che è un DLP2006 (guadagno 1,2 - spessore 0,4mm - angolo di visione 150°, fondonero) pretensionato 4:3 con cornicenera, e uno completamente nero adelevato assorbimento con steccavellutata. Entrambe i teli sono dotatidi motore e possono quindiscendere e salire “liberamente”; iloro movimenti sono peròcomandati da una centralinaelettronica a microprocessore, laquale sovrintente tutte le operazioni.Quando si richiede un formato 4:3 iltelo di proiezione scendenormalmente, seguito da quellocompletamente nero che siposiziona in modo da delimitare leimmagini nel bordo superiore. Se sinecessita di un formato 16:9,semplicemente schiacciandol’apposito pulsante sul telecomando,la tela di proiezione sale e quellanera scende, fino a formare unoschermo, appunto, di 16:9, e cosìvia per i formati 2,35:1 e 1,85:1. Sipuò ovviamente passare da unrapporto all’altro senza nessunimpedimento. “Semplicemente”sincronizzando il movimento e ilsuccessivo fermo nel punto giustodelle due tele, si ottengono quindi i4 formati. E’ ovviamente possibilescegliere non solo il drop (quanto letele scendono rispetto al cassonetto,in qualsiasi formato, per avvicinarele immagini al pavimento) maanche effettuare piccoli

L’uovo dicolombo

Uno schermo davvero rivoluzionario,in grado di “racchiudere” in unarassicurante cornice nera, le immaginigenerate dal vostro proiettore, sianoesse 4:3, 16:9, 2,35:1 o 1,85:1. Ognuno di questo formati sarà quindiben accetto dal 4-format, che è ingrado, in modo solo apparentementesemplice, di adattarsi a ognisituazione: incredibile, ma vero!

Questo 4 format sembra –e forse loè- il classico uovo di colombo. Ciò acui tutti avevano pensato ma chemai nessuno era riuscito arealizzare. Screenline, in realtà,lavorava in riserbo al progetto daqualche tempo, attraversosperimentazioni e prove sul campo,con un conseguente ingentedispendio economico. L’obbiettivoera un telo, avvolgibile, che potesseadattarsi a qualsiasi formatogenerato dal proiettore, e inparticolare ci riferiamo ai 4:3, 16:9,2,35:1 e 1,85:1, in grado quindi dioffrire sempre l’opportuna cornicenera attorno alle immagini,vincendo il limite intrinseco degliattuali teli avvolgibili, i qualiriescono ad incorniciare un soloformato.

Othello 4-format

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Othello

aggiustamenti rispetto allagrandezza del formato stesso, pervenire incontro ad eventuali erroricommessi dal proiettore. Tuttoquesto è possibile grazie –loabbiamo già accennato- ad unacentralina a microprocessoreparticolarmente evoluta che assumetutti i comandi attraverso iltelecomando fornito a corredo. Tale centralina riceve da alcunisensori posti nel cassonetto, l’esattaposizione delle tele, e comanda ladiscesa/salita sincronizzata in modoassolutamente puntuale. Il 4 formatè dotato due telecomandi, uno adonde radio, con il quale sieffettuano anche tutte le tarature, euno a infrarossi. Tale scelta è davvero lodevole, vistoche in questo modo, il 4 format èpilotabile sia attraverso i

telecomandi universali forniti di solaemissione IR, che tramite sistemid’automazione in grado anch’essi diemettere IR e non onde radio.

Prestazioni eccellentiIl 4-format possiede due elementi digrande importanza per ottenere lamigliore qualità d’immagine. Uno èquello di essere dotato della telastate-of-the-art DLP 2006 per giuntapre-tensionata, e l’altro di poterincorniciare qualsiasi formatod’immagine con un bordo nero, cheè in grado di catturare buona partedella luminosità spuria. Ciò aumenta enormemente ilcontrasto apparente rilevatodall’occhio umano, che prendecome nero più profondo quello delbordo, e ci fa percepire immaginimaggiormente contrastate.

La qualità che consegue da questi“ingredienti” è davvero elevatissimae probabilmente la miglioreattualmente in commercio perquesto tipo di tele. Una visionenitida, netta, perfettamentecontrastata e di grande effetto,unita, poi, a una precisione difunzionamento del tutto, al di sopradi ogni ragionevole dubbio.

Davvero completoUn prodotto di incredibilecontenuto tecnico e praticamentesenza rivali.

Bello, versatile, dalle grandiprestazioni, il 4 format è la teladestinata a tracciare un nuovopercorso all’interno di un mercato,quello degli schermi avvolgibili,fermo e ancorato oramai da temposulle “solite” soluzioni. Il prezzo non appare elevato, se sitiene conto del grande valoretecnico intrinseco, della lunga eestenuante ricerca spesa sulprodotto, e delle prestazioni diassoluto livello di cui le tele 4format sono capaci.

Caratteristiche dichiarate:

Grandezza delle tele: 90”, 100”, 110”, 120”, 130”Formati ottenibili: 4:3, 16:9, 2,35:1, 1,85:1Tela in dotazione: DLP 2006 - PretensionataGuadagno: 1,2Spessore: 0,4mmAngolo di visione: 140°Fondo: nero Profondità/Altezza cassonetto: 23cm/16cmLarghezza cassonetto/immagini per 90”: 211cm/183cmLarghezza cassonetto/immagini per 100”: 231cm/203cmLarghezza cassonetto/immagini per 110”: 251,5cm/223,5cmLarghezza cassonetto/immagini per 120”: 272cm/244cmLarghezza cassonetto/immagini per 130”: 293cm/264cmPrezzi: 90” 1.896 Euro / 100” 2.000 Euro / 110” 2.220 Euro

120” 2.376 Euro / 130” 2.532 Euro

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Du auxtoj falis. Kvin vere flava tratoj batos du telefonoj. Tri tre pura katoj falis blinde,sed nau kalkuliloj kuris, kaj du alta vojoj batos kvar eta cxambroj, sed la vere pura

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La leggenda continuaUna tecnologia superiore che abbina il design della serie di riferimento P-01/D-01

ad una nuova elaborazione del segnale DSD.Una combinazione di macchine in grado di esprimere nella sua purezza

tutto il potenziale sonorodei formati CD e SACD.

P-03Nuova meccanica VRDS-NEO supportata da struttura ad alta rigidità

Stadio di alimentazione e trasporto separati in una costruzione “dual chassis”Trasferimento digitale dei segnali DSD con interfaccia i.LINK, oltre al formato ES-LINK di ESOTERIC

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D-03Diretta derivazione del convertitore di riferimento Esoteric D-01 a struttura mono-block.

Convertitori D/A Analog Devices AD 1955, pilotati in modalità differenziale per l’elaborazione dei segnali DSD e PCM. L’estrema versatilità del sistema P-03/D-03

offre all’utente una serie di modalità di riproduzione selezionabili,come CD audio (Redbook), decodifica nativa DSD, conversione PCM

e un’avanzata conversione del segnale PCM/DSD.

www.audiogamma.itVia Pietro Calvi 16 Milano Italy Telefono 02 55181610 [email protected]

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Un marchio del genere non potevanon cogliere l’occasione offertadalle nuove tecnologie. E così, giàda alcuni anni, produce TV LCDd’eccellente livello selezionando concura certosina i pannelli da adottare,e curando i circuiti di ingresso, lesezioni audio e i gruppi sintonia inmodo maniacale. Molte serie di TVLCD si sono avvicendate negli anni,dalla prima introdotta incommercio, costituita da un solomodello, l’LCD 30, fino allaproduzione attuale che consta di 3linee di prodotto, la Talio, la Milos ela neonata Puros. Quest’ultima -oggetto del redazionale-, si affiancaalle precedenti per venire incontroalle esigenze di una clientelaevoluta ma attenta al budget. Puros,che attualmente consta di un solomodello, il Puros 32, offre tutta laqualità e l’affidabilità di Metz ad unprezzo, quindi, più ragionevole epagando il solo scotto, tuttosommato accettabile, di una minoreversatilità. Versatilità che invece nonmanca di certo alle altre due serieTalio e Milos, che vengono offerte inmolte varianti, con uno o piùsintonizzatori, con audio standard oevoluto e/o con numerose altrediversità. Non manca nullaCiò non vuol certo dire che il Puros,disponibile solo nel formato da 32”e nei colori nero e argento, nondisponga della dotazione necessariaper venire incontro alle normaliesigenze domestiche, che nellarealtà multimediale in cui citroviamo significano un buonnumero di ingressi, un audio dilivello, e una eccellente qualità delpannello LCD. Non menoimportante è però il disegn, che in

La Metz, forse più nota al grandepubblico per l’impressionantenovero di flash fotografici per usosia amatoriale che professionale è“anche”, ma forse “soprattutto” unimportante costruttore di TV, che hasempre fatto della qualità edell’affidabilità le sue bandiere. Da oltre trent’anni l’azienda tedescaproduce televisori con occhioattento all’innovazione tecnologica;ricordiamo i TV a tubo Artos Procon Hard Disk incorporato, e i nuoviTV CRT slim con profondità di soli30cm, con i quali Metz ha battutotutta la diretta concorrenza anched’oltreoceano, introducendo perprima tali prodotti in commercio.

Puros di Metz è un TV di eccellenticaratteristiche e che offre, cometradizione del costruttore tedesco, altaqualità e grande affidabilità.Esteticamente accattivante, nonmancherà di suscitare l’interesse delpubblico attento, e che pretende ilmassimo dai propri acquisti.

LCD Made in Germany

Metz Puros 32”

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questo caso è molto accattivante,con un supporto da tavolo incristallo finemente rifinito e un casedi elevata qualità, sobrio edelegante, che non mancherà diaccostarsi a qualsiasi arredamento;la finitura silver, più “futuristica”,meglio si abbinerà con gli stilimoderni, mentre quella nera faràmaggiormente il caso diarredamenti classici. Ma veniamoall’ampia dotazione di questo Puros,che vede utilizzato un pannello1366x768 con tempo di risposta di8 ms, rapporto di contrasto 1600:1e angolo di visione di 176° sia

orizzontale cheverticale. Questi dati sono “reali”,misurati cioè con grande scrupoloda Metz, e utilizzando tecnicherigorose. Diciamo questo perchémentre sono sempre dichiarati i datitecnici, mai lo sono le metodologiecon i quali essi vengono rilevati. AllaMetz, vuoi per la cultura teutonicadel marchio, vuoi per la filosofia di

qualità con la quale sono progettatii prodotti, si utilizzano sistemi fintroppo severi e scrupolosi.Gli ingressi a disposizione di questoPuros 32 sono numerosi, SCARTcon RGB, HDMI, VGA (D15),Component, SVideo e Composito,mentre il sintonizzatore interno(singolo ma è disponibile opzionaleun secondo tuner), dotato ditelevideo, è sia analogico chedigitale terrestre, in modo da poterdisporre di tutti i canali possibilisenza dover ricorrere a un decoderesterno.

VisioneIl Puros ricalca, fedelmente, lafilosofia di qualità Metz. Un TV,quindi, di grande respiro, e dove èpossibile vedere con grandesoddisfazione qualsiasi tipo disorgente, sia essa in definizionestandard –il normale PAL dellecomuni trasmissioni - che in HD,senza minimamente rimpiangere laqualità dei TV tradizionali a tubo.

32 si rivelerà all’altezza dellasituazione e la sua semplicità d’uso,dovuta anche ai numerosi tastiscorciatoia sul telecomando,semplificheranno non poco lagestione quotidiana di questooggetto.

ConclusioniIl Puros 32 è senza dubbio una trale scelte più praticabili nel fin troppoaffollato panorama di TV LCDpresenti in commercio. Grazie allagrande qualità che offre, unita alconveniente rapportoqualità/prezzo, e alla “solita”affidabilità -garanzia del marchioMetz- esso si candida ad essere lascelta giusta della famiglia modernache vuole rinnovare il propriotelevisore.

Grazie al pannello particolarmenteveloce e all’ottimo rapporto di

contrasto, non si ravvedono idifetti tipici degli LCD attuali,come effetti di trascinamentoe un livello del neroeccessivamente elevato. Anchel’audio, grazie al potenteamplificatore e agli altoparlantiinterni caricati in bass-reflex èmolto buono, etranquillamente in grado disostenere volumi abbastanzaelevati senza nessun problema.Insomma un oggetto davveroper tutta la famiglia, dove èpossibile giocare con la consollevideogame di ultima

generazione, gustarsi un bel film,o guardare il telegiornale. Inognuno di queste occasioni il Puros

Metz

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Caratteristiche tecniche:Tecnologia: LCD-TFTDiagonale/rapporto d’aspetto: 81cm/16:9Risoluzione: 1366x768Angolo di visione orizz/vert: 176°Tempo di risposta: 8msLuminosità: 500 cd/mRapporto di contrasto: 1600:1Potenza audio: 2X20W/2 altoparlantiAlimentazione/assorbimento: 230V/120WDimensioni: (LxAxP)Prezzo: 2.150 Euro

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si sono trovati a dover progettare iprimi prodotti per il mercatodomestico, hanno dovuto crearealtoparlanti con un basso di migliorequalità piuttosto che di maggiorequantità. E poichè le aziende piùgrandi hanno sempre creatoprodotti con la speranza che la BBCli comprasse a migliaia, hannoutilizzato i requisiti richiesti daquest’ultima per i loro prodotti (vedi le LS 3/5 n.d.t.). Di conseguenza, intere generazioniprima dell’iPod - il quale hatrasformato la musica in un brusioaggravante – hanno conosciutol’accuratezza nella gamma media,una riproduzione realistica dellavoce, e una superba ricostruzionescenica. Dopotutto, la maggioranzadegli altoparlanti piccoli sono fontivirtuali.

La musica classica e la BBCUn’altra influenza, sempre graziealla BBC, è stata quella di una forte“dieta” di musica classica nonamplificata, trasmessa attraversoquello che era il miglior network diradio FM sul pianeta. Perciò, gliascoltatori inglesi hanno da subitoimparato anche ad apprezzare ilrealismo. Diversamente daipregiudizi delle altre nazioni – itedeschi amano l’iper-dettaglio e ilbasso secco, gli americanipreferiscono il basso che travolge eun suono che è innaturalmentegrande, eccetera – gli inglesi hannoappreso che meno è di più. Meno colore, meno distorsione. Poiché, lo abbiamo scoperto, iltipico audiofilo inglese ha unastanza piccola e si può solopermettere dispositivi di prezzomedio, ha imparato anche

Le vie del suono:Gran Bretagna

Ken Kessler è uno tra i più notirecensori di Hi-Fi a livello mondiale.Firma autorevole di molte rivisteinternazionali di settore in linguainglese, tra le quali ricordiamoStereophile (USA) e Hi-Fi News (UK).Oltre ad aver realizzato molti librispecifici sulla materia e scrittoinnumerevoli articoli, può definirsi apieno titolo un vero appassionato diriproduzione musicale fin dai suoialbori, e rappresenta una delle iconeviventi del settore, almeno dal puntodi vista giornalistico. Acutoosservatore e grande professionista,coltiva molte altre passioni, tra cuiorologi, vini e.. l’Italia..!

E’ tutta una questione di grandezza.E di soldi. Non ci dimentichiamo deisoldi. Considerate questo: l’audiofiloinglese raramente possiede unacasa dotata di stanze enormi. E se c’e l’ha, si può esser certi chel’arpia strega che si è sposato nongli fa installare il suo sistemastereofonico in nessuna delle stanzepiù grandi. No, signori: a lui è disolito permesso avere solamentequalcosa di non più di 3x4m. Un armadio per scope glorificato. Se è fortunato. Poi c’e il prezzo dei beni di lusso inUK, rispetto al reddito disponibile.L’UK è chiamata “Isola del Tesoro”dai produttori stranieri, perchécoloro sanno che possono farpagare a caro prezzo tutto quelloche vendono. Qualsiasi cosa inGran Bretagna è orribilmente cara,dal costo del petrolio fino a quellodella pizza, quindi gli stipendidurano poco. Se sapeste cosaabbiamo pagato per una bottiglia diTignanello! Con questi due limitiben chiari, si può capire perchél’audiofilo inglese è più intelligentee inventivo di tutti, e perché sonostati i produttori inglesi aperfezionare l’altoparlanteveramente piccolo. Di regola, infatti,gli audiofili inglesi ascoltano incampo vicino, spesso non più di 2mdalla linea dei diffusori, i quali sonogeneralmente distanziati di soli 2m– un infimo triangolo di 2x2x2m -.

Nessun problema di bassiCiò che probabilmente avete giàcapito, è che il basso non è ungrosso problema per gli inglesi,perché le stanze – e gli altoparlanti– non lo permettono. Quindi, moltotempo fa, quando i designer inglesi

2

Ken Kessler

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Le vie del suono

massimizzare le performance delproprio impianto attraverso la curamaniacale nell’installazione etramite l’utilizzo di ogni tipo diaccessori e dispositivi. Come mai ilmaggior numero di questi ultimiprovengano dall’UK? E’ vero, ilGiappone, la Francia, gli Stati Uniti ela Germania hanno tutti quanti laloro parte di appassionati “pazzientusiasti”, ma nessuno si avvicinaagli inglesi per quel che riguardapunte, tavolini, spine, spazzole,detergenti, piattaforme, calibri,bilance, piedi, tappetini, liquidi, cavi,e altri dispositivi, che costano menodei componenti interi.

Tanto tempo fa ho scritto che gliAmericani producono i migliori benidi lusso, ma gli inglesi sanno comeottimizzarli. Quindi se consideriamole abitudini di ascolto di questiultimi, arriviamo ad unaconsiderazione, che potrebbeincludere tutti gli audiofili– non soloquelli in UK-: gli inglesi passanotanto tempo a migliorare il loroimpianto quanto ne passano adascoltarlo. Come una nota, vecchiaosservazione che dice: “ troppiaudiofili hanno un sistemastupefacente con solo una dozzinadi LPs, e tutti dischi di prova, perascoltarlo”.

L’arbitro della qualitàNon si può generalizzaresui gusti musicali, el’unica cosa che ècambiata dalla nascitadell’hi-fi d’alta qualitànegli anni cinquanta, èl’utilizzo della musicaclassica come unicoarbitro di qualità. Molti audiofili (e critici)preferiscono il rock, jazz,blues, folk o altri generi, el’ipotesi che solo lamusica classica èmeritevole di un ottimosistema è illusoria. Basta solo guardare icataloghi di dischi delle casespecializzate per capire quali artistihanno inciso registrazioni chemeritano di essere ristampati erimasterizzati. Ma nel calcolo dicosto dei sistemi, è il caso diconsiderare un altro aspetto chedetermina il profilo dell’audiofilo

inglese: l’affinamento della salad’ascolto. La famosa SME MusicRoom, costruita da AlastairRobertson-Aikman, esemplifica tuttociò che l’audiofilo inglese potrebbe,fare se non fosse limitato dallospazio o dalle risorse finanziarie.La stanza misura circa 8x10m, consoffitti e un tetto che contiene2000kg di cemento. E’ acusticamente senza difetti. Ogni elemento è stato selezionato emodificato attentamente. E’ stataconcepita per avvicinarsi ad unpiccolo teatro d’opera. Quandoviene utilizzato a livelli elevati, ilsistema ‘scompare’ e gli effettispaziali sono così convincenti che sipuò ‘vedere’ la sala.Tristemente, Alastair è morto adottobre, all’età di 82 anni e stavaancora migliorando il suo soundsystem fino alla fine. Questa èun’altra cosa degli audiofili inglesi:non si arrendono mai!

Ken Kessler

3

Le DM4 di Bowers & Wilkins,commercializzate a partire dal 1972,

hanno avuto un grande successo nelmercato inglese grazie alle loro

dimensioni relativamente compatte cheagevolavano notevolmente

l'installazione in piccoli ambienti. Lasigla DM -Domestic Monitor- suggellò

un approccio alla progettazionerispettoso delle dimensioni ma

sopratutto delle prestazioni. Eravamoagli albori degli attuali diffusori da

stand di elevata qualità.

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Denon da molti anni è leaderindiscussa tanto nel settoredell’audio/video, quanto in quellodella stereofonia. Assistiamo acontinui successi su tutti i fronti daparte del costruttore giapponese,che anche quest’anno si è portato acasa un premio EISA (assegnatoall’amplificatore integratostereofonico PMA-1500AE). Questiconsensi sono dovuti ancheall’innegabile fiuto del mercato cheDenon ha dimostrato di avere, eche gli permettono di non sbagliareneanche un colpo, e di sapersempre azzeccare il prodotto giustoper ogni fascia di prezzo. Anche nelmercato dell’usato i prodotti Denonsono altamente quotati, econsentono una rivendibilità facile edi grande soddisfazione.

Un DVDUniversale

Player per eccellenzaUna tra le leadership indiscusse delcostruttore giapponese è quella neilettori, sia solo audio cheaudio/video. Il percorso di Denonnei player DVD, in particolare, èpartito dagli albori dello standard, esi è caratterizzato immediatamenteattraverso un catalogo molto ricco dimodelli, tutti di grande qualità esofisticazione tecnica. Questo DVD-3930 di ambizioni ne hadavvero tante, essendo posizionatoproprio sotto il top-di-gamma DVD-A1XVA, e rappresentandonel’alternativa. Accanto ad esso, altri tre modelli direcente introduzione, il DVD-2930, ilDVD-1930 e il DVD-1730, in gradodi rispondere in modo efficace amolte esigenze, sia qualitative cheeconomiche.

Cura dei dettagliPer realizzare una macchinasignificativamente migliore del DVD-3910 –già leader di mercato- epredecessore di questo DVD-3930,gli ingegneri Denon hanno dovutolavorare sodo, progettando unapiattaforma sia audio che videoinnovativa e che sapesse risponderein modo impeccabile alle esigenzedi una clientela esigente ed attenta. Ne è venuto fuori un lettoreeccellente, curato sotto ogni puntodi vista, a cominciare dal telaio,composto da una base a 3 strati ecoperchio a 2 strati; ciò percombattere le vibrazioni e fare inmodo che queste ultime nonalterino il funzionamento dellameccanica e dei circuiti. A proposito di telaio e d’estetica, ilDVD-3930 è disponibile in trecolori, il premium silver, il nero e il

Il Denon DVD-3930 è un lettore dilivello assoluto. Progettato ecostruito con la massima cura eoriginalità, si rivelerà perfettointerprete di qualsiasi supporto. Inesso Denon ha profuso tutte leconoscenze acquisite sia nel campodell’audio che in quello del video,realizzando un player che si candidaad essere un incontrastato best-buy.

Denon DVD-3930

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Ascolto/visioneDenon ha fatto un grande passo inavanti dal punto di vista della qualitàvideo con l’adozione di questo chipSilicon Optix; le immagini risultanovivide, cristalline,perfettamentetridimensionali, eanche utilizzandorisoluzioni in

uscita elevate (peresempio 1080p) la qualità globaledell’immagine è davvero eccellente.Dobbiamo complimentarci con gliingegneri Denon che hanno saputofare un eccellente lavoro diintegrazione; non è infatti garanziaassoluta di prestazioni l’adozione diquesto o quel chip di blasone, ma èinfatti necessario un fine lavorod’integrazione circuitale, oltre che diprogrammazione software dinumerosi parametri, per raggiungere

Denon

Silicon Optix Realta. Per quantoriguarda la parte audio, la Denon haadottato DAC audio d’alta qualità(PCM-1796 della Texas) e dedicatouna circuitazione particolarmenteraffinata e separata per i canalisinistro e destro, in modo damagnificare le prestazioni in stereo.

Davvero tuttoIl DVD-3930 è compatibilepraticamente con ogni dischettopresente in commercio. DVDAudio/Video, Music CD, SACD, CD-R/RW(audio, MP3, WMA, JPEG),Video CD, DVD-R/RW, DVD+R/RW,ed è in grado di riprodurre DivX6, ela dotazione di uscite permettequalsiasi tipo di connessione. SCART

con RBG, composito, SVideo,Component sia BNC che PIN, HDMI1.1 con audio in alta risoluzione,audio digitale ottico e coassiale,Denon Link di 3a generazione euscite audio 5.1 e stereo. Unaimportante caratteristicaassolutamente non comune è lapossibilità di emettere il segnalevideo simultaneamente da tutte leuscite, il che permette una comodapreview su con segnale in bassarisoluzione.

commerciale viene affidato al chipSilicon Optix Realta, già a bordo diprestigiosi processori videoprofessionali e utilizzato nel top-di-gamma DVD-A1XVA. Ad esso vieneassegnato il delicato compito dideinterlacciare/duplicare e scalare ilsegnale video fino alla massimarisoluzione di 1080p (con step480p, 576p, 720p, 1080i, 1080p) e

supporto per risoluzioni PC (VGA,XGA, WXGA, SXGA). Questo chiplavora con accuratezza di 10 bit, edè accoppiato a dei convertitori DAC(digitale/analogico) video di grandeprecisione a 14bit, 216 Mhz e, infine,a circuiti analogici di uscita separatiper tutti i tipi di segnale e secondola tecnica esclusiva Denon DDVC(Dual Discrete Video Circuit). E’ovvio che il DVD-3930 non mancadi uscita digitale video HDMI 1.1,accoppiata direttamente al chip

grigio argento e nella mise, ricalcapiù o meno fedelmente i “soliti”canoni Denon. Un massicciofrontale in alluminio, un capacedisplay estremamente esaustivo amatrice di punti, e “pochi mabuoni” controlli a vista. Per laprogrammazione e il set-up delDVD-3930, oltre al display, sonodisponibili menù dall’interfacciagrafica semplificata e digrandeefficacia. Iltutto èovviamentepilotabiletramitetelecomando acorredo.Veniamo allemolteparticolarità circuitali diquesto DVD-3930. Prima di tuttodelle unità di alimentazione multiplededicate ad ogni circuito; untrasformatore a nucleo per lesezioni audio dotato di grossecapacità di filtro audio-grade,abbinato ad un capace switchingmulti-sezione per tutti i circuiti videoe digitali. Ma una delle più grossenovità di questo DVD-3930 risiedenel processore video, che per laprima volta in una macchina

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l’eccellenza. In questo caso, “sotto”alle impeccabili prestazioni videodel DVD-3930 ci sono mesi di studi,di prove di visione e di integrazione,per rendere, tra l’altro, leperformance di questo lettore conlo standard PAL, uguali se nonsuperiori a quelle esibite conl’NTSC. Su quest’ultimo, infatti, sia iproduttori di chip –in questo casoSilicon Optix- che gli sviluppatorispesso basano i loro parametriqualitativi e i loro test di laboratorio;non di rado capita che un player

eccellente con l’NTSC zoppichivistosamente con il PAL. Ma questonon è certo il caso del DVD-3930, ilquale ha saputo esibire davverodelle prestazioni da primatoassoluto, e tali da non farrimpiangere lettori di ben altraclasse di appartenenza. Dal punto divista audio il player se la batteegregiamente con i contenuti 5.1–anche solo audio multicanale-grazie all’eccellente decoderincorporato, e bene con la parte

stereofonia, riuscendo a “suonare”in modo molto onorevole e di granlunga superiore rispetto allaconcorrenza.

ConclusioniDa abbinare ad impianti sofisticati,anche con forti ambizioni audiostereo, questo DVD-3930 si èrivelato leader indiscusso dellacategoria, grazie a performancevideo d’assoluta rilevanza. Unamacchina di soddisfazione, che nonfarà assolutamente rimpiangere la

cifra necessaria per venirne inpossesso. In un’epoca come questadi forte incertezza, dove nulla èdefinito e dove gli orientamenti delmercato possono essereimprevedibili, il DVD-3930 puòrappresentare “il” porto sicuro, unforte ancoraggio, un modo perpotersi godere nella massimaqualità qualsiasi contenuto easpettare sereni un futuro che forsenon sarà quello che ci hanno finoraprospettato.

Denon

Caratteristiche tecnicheUscite video: 1 HDMI 1.1 con audio, 2 component (BNC/PIN), 1 composito, 1 SVideo, 1 SCART RGBUscite audio: 1 ottico/coassiale digitale, 1 Denon Link, 1 L+R, 1 5.1, 1 SCARTCompatibilità: DVD Audio/Video, Music CD, SACD, CD-R/RW(audio, MP3, WMA, JPEG), Video CD, DVD-R/RW, DVD+R/RWRisposta in frequenza audio con DVD: 2 Hz-88 kHz (192 khz)Rapporto segnale/rumore: 120dBRange dinamico: 110dBDistorsione armonica totale: 0,0008%Alimentazione: 230VAC, 50HzConsumo: 70WDimensioni mm: 434x139x407 (LxAxP)Peso: 11,5 kgPrezzo: 1.750 Euro

L'interno del DVD-3930 denota l'alto grado di ingegnerizzazione della macchina.Filatura ridottissima e utilizzo di componenti di livello assoluto. Notare a destra ildoppio stadio di alimentazione trasformatore-switching.

Numerose le uscite a disposizione. Dall'HDMI fino al doppio component, una BNC euna PIN RCA, e SCART ovviamente con RGB e SVideo/composito. Notare, a destra,l'eccellente qualità dei pin di uscita audio L e R, gli stessi utilizzati dai top di gamma.

Il display del DVD-3930 è molto esaustivo, e riporta praticamente tutte le informazioni.Le più importanti sono riportate attraverso il grosso visualizzatore centrale a matrice dipunti, e sono visibili anche a distanza.

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Metz Talio 32 S

Bello sia come televisore LCD sia come oggetto

d’arredamento, Talio 32 S ha immagini chiare, con

un contrasto forte ed intenso, risultato

dell’eccellente sistema di elaborazione del segnale

sviluppato nei laboratori Metz. I brevi tempi di

reazione del pannello rendono

possibile, in combinazione con la

speciale tecnologia mecavision+,

una perfetta fluidità dell’immagine.

Disponibile anche nella versione 26’, Talio 32 S ha

capacità di ricezione pressoché illimitate: doppio

sintonizzatore con funzione PIP, digitale terrestre e

modulo opzionale per le trasmissioni satellitari. Ovvia-

mente si è pensato anche all’ alta definizione garantita

dal Logo HD ready e dall’utilizzo del

collegamento HDMI che permette la

gestione del segnale digitale

audio/video senza perdite di qualità.

Immagini perfette.Senza andare in profondità.

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l’incisione gli scrisse «Come hai fattoa descrivere così bene la miacondizione?»; De Andrè accennòuna risposta che per motivi intuibilinon ebbe futuro.Ma il legame di De Andrè conNapoli probabilmente nasce daquello instaurato con GorgeBrassens (noto cantante ecompositore francese, scomparsonel 1981) e primo mentore delcantautore genovese. «Non sapevonemmeno come» -racconta DeAndrè- «ma impazzivo per Bovio eDi Giacomo, e poi scoprii che lamamma del mio amatissimoBrassens era figlia di napoletani, eche nelle ballate di quello cherimane il mio primo maestroindiscusso, alcuni studiosi avevanoritrovato echi della melodiacampana»«Napoli è la mia patria morale -disse Fabrizio -, dopo Genova e laSardegna è forse l'unico posto dovepotrei vivere. Per la sua cultura, lasua canzone, la sua asimmetria...Per Murolo, Eduardo, Croce e DeSica». Testi molto rilevanti nelpercorso artistico di De Andrè,come quelli di “Megu megun” e “Acimmà”, saranno scritti insieme aIvano Fossati durante un soggiornosulla costiera amalfitana.Per la redazione del libro “d’amoree d’anarchia” Federico Vacalebre haintervistato e chiesto contributi aBeppe Barra, Edoardo Bennato,Pino Daniele, Cristiano De Andrè,Massimo Bubola, Raffaele Cutolo,Enzo Gragnaniello, Peppe Lanzetta,Mauro Pagani, Vincenzo Salemme,Lina Sastri, Roberto Murolo. Il libroè piacevolmente arricchito dacontributo fotografici ed è unachicca davvero interessante.

In libreriaDe Andrè e Napoli

Federico Vacalebre“De Andrè e Napoli, storia d’amore e d’anarchia”

Sperling e Kupfer Editori Milano

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Molti sono i libri, chedalla morte delcompianto De Andrèsi sono affacciati,uno dopo l’altro,negli scaffali dellelibrerie. Ognuno conle proprie originalità,ognuno con i proprispunti e i propriricordi. Questo cheproponiamo, diFederico Vacalebre,noto critico musicalesulle pagine delMattino, è un puntodi vista profondo edoriginale. Un viaggiodiverso dai soliti, chenon vuole esserecampanilistico a tuttii costi, ma che anziallarga a tutto tondogli orizzonti dellaconoscenza delcantautore pereccellenza, Fabriziode Andrè. Il testo, ametà tra undocumentario e unacronaca familiare,

mette in luce percorsi quasisconosciuti della vita di De Andrè,compresi quelli che portano aGeorger Brassens e Bob Dylan.Nella prefazione due firme illustri,quella di Massimo Ranieri e diRoberto Murolo. A quest’ultimo dobbiamo unincontro con Fabrizio dal qualescaturirà la arcinota «Don Raffaè»,storia di un boss che fa il bello e ilcattivo tempo in carcere. Da quel brano nacque un breverapporto epistolare tra De Andrè eRaffaele Cutolo, il quale dopo

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Elementi FondamentaliPrimare rappresenta la sintesi perfetta di prestazioni e design. Una straordinaria serie di componenti hi-fi e

home theater che si distingue per elevata facilità di utilizzo, flessibilità e performance sonore.

A differenza di altri prodotti Primare offre all'utente un’approccio più umano, più semplice.

I pannelli di controllo non sono affollati da pulsanti e manopole pur fornendo tutte

le funzioni e le caratteristiche oggi necessarie e già adeguate per i formati

del futuro. Per questo scegliere Primare è fin troppo semplice.

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rassegna domenicale TheSpontaneous Undergroundorganizzata dal duo Steve Stollmane da John Hopkins. I Pink Floyd sicimentarono in lunghe esconvolgenti versioni di Roadrunnere di altri pezzi di Chuck Berry,divertendosi, inoltre, a sovrapporrestrati di feedback a volumealtissimo. Peter Jenner (professorealla London School Of Economics) el'amico Andrew King rimaseroinebriati da quelle sonorità fuoridagli schemi e decisero di puntaresu quei quattro talentuosi ragazzi atal punto da formare assieme a lorola Blackhill Enterprises, società cheavrebbe curato il management. Il 15 ottobre i Pink Floyd, o meglio,la Pink Floyd Steel Band - cosìannunciavano le locandinedell'epoca - assieme ai Soft Machine- gruppo di punta - si cimentaronoalla Roundhouse (una vecchiastazione ferroviaria londinese indisuso) che festeggiava con unoscatenato All Night-Rave la nascitadell'International Times (IT), laprima rivista underground nelRegno Unito. Oltre duemila personesi accalcarono all'interno del locale.Gente comune e bizzarra mischiataa personaggi famosi come il registaMichelangelo Antonioniaccompagnato da Monica Vitti oPaul McCartney che si presentòvestito da arabo con tanto di tunicae copricapo bianco, con addosso unmontgomery per non farsiriconoscere. Riconoscibilissime -invece - le natiche di MarianneFaithfull che indossava un abito dasuora molto particolare. Le numerose esibizioni che sisusseguirono tra il dicembre del1966 e il marzo del 1967 all'UFO

Pink FloydSogni e visionistellari

«Il sole splende sul mio cuscino/piùsoffice di un piumino.../Vorrei che ilsalice piangente agitasse intorno irami.../Sogno Julia/la sogno regina,regina di tutti i miei sogni...»

(Syd Barrett da Julia Dream)

Questo articolo, che riporta le fasisalienti della lunga carriera dei miticiPink Floyd dagli esordi sino al 1969,vuole essere un doveroso omaggioalla figura di Syd Barrett, il genialeartista passato a miglior vita loscorso 7 luglio. Ci piace ancoraricordarlo come autored’incantesimi stravolgenti, adornatoda pantaloni a zampa d’elefante,camicie sgargianti e una foltachioma che gli scendeva sullespalle, tra boccoli di capelli arruffati,con quei suoi occhi spaesati acostruire idealmente spaziimmaginari e infinite dimensioni.Il debutto dal vivo della band (SydBarrett, chitarra solista e voce; RogerWaters, basso e voce; RichardWright, tastiere; Nick Mason, batteriae percussioni) avvenne nel marzo1966 al celebre Marquee Club diWardour Street, a Londra,nell'ambito di una atematica

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Anselmo Patacchini

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Le monografie di Musik Box: Pink Floyd

Club e al citato Marqueerappresentarono per i Pink Floydpreziose palestre d'eserciziosperimentale dove maturare unapropria identità stilistica giocatasoprattutto nel forte contrasto trauna disciplinata sezione strumentalee la stridente ed estraniata chitarraTelecaster di Syd Barrett,continuamente alla ricerca diinnovativi giochi sonori dacontemplare e plasmare, lacerata darabbiose esplosioni che si alternanoa inaspettati momenti di quiete. Neisuoi fraseggi è abile nel miscelare lepiù disparate influenze, dallerivoluzionarie soluzioni di Arthur Leenel trentatregiri di debutto dei Loveal particolare slide di Keith Rowedegli AMM, dai Byrds di FifthDimension alla classica tecnicabluesistica bottleneck. Syd riuscirà aporre tutto su di un livello neutro,sfruttando al massimo la suasingolare capacità di sintesi, sfiguratadall'interazione fra differentiamplificatori, camere d'eco epioneristici sistemi digitali. Il regista Peter Whitehead, già attivocon i Rolling Stones, è tra i primi adaccorgersi dell'immenso talento delgruppo. Li scovò frequentandol'UFO Club e riprese alcunimomenti dal vivo. Inoltre filmò il 12gennaio 1967 una session neglistudi Sound Techniques di Chelseadove il quartetto stava incidendoalcuni brani per ottenere uncontratto discografico. Tra questiun’interminabile e stratosfericaversione di Interstellar Overdrive el'interessante Nick's Boogie, unpezzo frutto di un'improvvisazionepilotata dall'estro creativo di Barrett.Una parte del materiale trovò poiposto nella sua pellicola-documentario Tonite Let's All MakeLove In London sulla dolce vita

londinese degli anni '60.L'incandescente InterstellarOverdrive è il commento sonoropiù significativo fra quelli scelti asottolineare le sequenze dellapellicola, ma stranamente l'albumomonimo che raccoglie la colonnasonora del film, pubblicato dallaInstant Records nel 1968, contienesolo tre versioni ridotte del pezzooriginale (i trenta minuti integrali diInterstelar Overdrive e il ninnoloNick's Boogie saranno editi dallaSee For Miles nel disco Tonite Let'sAll Make Love In London... Plus nelsettembre 1990!). Alla luce di queste folgorazioni, nelmarzo del 1967 uscì per laEMI/Columbia il primo 45 giriArnold Layne/Candy And A CurrantBun. Se il brano contenuto nel latoB tratteggia una supplica agrodolcedi canditi e fedeltà sentimentale,Arnold Layne parla di diversità etravestimenti. Filtrata dagli umori edalle impennate liriche del suoautore Syd Barrett, questo ritrattoribalta l'archetipo umano dellacanzone d'amore, veicolandone iprincipali punti di riferimentoattraverso una sensibilitàtipicamente inglese e un notevolegusto per l'eccentricità. All'AlexandraPalace (29 aprile) - durante lospettacolo 14 Hour TechnicolorDream - i Pink Floyd entrano inscena alle quattro del mattino, peruna jam spaziale indimenticabile,quando lo splendore rosatodell'alba colorava i finestroni dellasala rivolte a est. Dopo duesettimane sono ancora protagonistiassoluti al Games For May svoltosialla Queen Elizabeth Hall di SouthBank. Questa stupefacenteesibizione entra di diritto nella storiaperché Syd è in stato di graziafornendo - probabilmente - la più

convincente performance della suacarriera, mentre il grupposbalordisce con una delle primeesplorazioni a carattere musicale(uso della quadrifonia) e visivoall'insegna della multimedialità. Insala furono, infatti, proiettatisemplici ma suggestivi protoplasmiottenuti con del liquido coloratoinserito fra due lastrine di vetroassieme a filmati surreali in 35 mm.Preceduto dal fortunato singolo SeeEmily Play/The Scarecrow - chearrivò sino alla terza posizione delleclassifiche inglesi - il faticosissimo eatteso long-playing The Piper At TheGates Of Dawn vide la lucenell'agosto 1967. Registrato per laEMI agli Abbey Road Studios -proprio nello stesso periodo in cuinello studio di fronte i Beatlesstavano incidendo Sgt. Pepper'sLonely Hearts Club Band - l'opera siavvale dei sogni e delle visioni diSyd Barrett, per il momento ancoraattaccato al timone dell’astronave. Iltitolo, Il pifferaio alle porte dell’alba,è ripreso dal settimo capitolo di unodei romanzi per l’infanzia preferitoda Syd, The Wind In The Willows (Ilvento tra i salici) di KennethGrahame. L'album richiese unnumero infinito di session a causadelle enormi difficoltà incontrate dalnuovo produttore Norman Smithnei rapporti con Barrett. Comunqueil contributo compositivo delchitarrista è davvero notevole conben otto composizioni su undici,occupandosi, inoltre, dell'artworkpsichedelico del retro copertina.Simboli profetici (l'I Ching diChapter 24), reminiscenze fantasydell'hobbit tolkieniano (TheGnome), suggestioni spaziali(Astronomy Domine e Interstellar

Overdrive), gatti siamesi e magiabianca (Lucifer Sam) e pretestipreadolescenziali (Bike) si collocanoin un mosaico di rumori risolti neimodi più disparati. Ne risulta unprogetto fantasioso e allucinato,sempre in bilico tra brani-canzonettae improvvisazione strutturata; unlavoro decisamente sperimentalenei suoi calcolati azzardi in fase dimissaggio, condotto da una vocalitàipnotica e irregolare e daarrangiamenti disorientanti.Dopo il fiasco del tour americanodell'ottobre '67 si consumerà latragedia umana del diamante pazzo.Barrett dal vivo era sempre piùpreda di una musica free-form privadi logica e imprevedibile. Se nestava sempre in un angolo con gliocchi ruotati all'indietro,giocherellando sulla stessa nota pertutta la serata e spesso scappava vianon partecipando materialmente alconcerto. Parlava ormai pochissimousando strani indovinelli e giochi diparole. Visitato dal noto psichiatraR.D. Laing fu giudicato incurabile. Instudio si consumeranno infruttuosesession alla ricerca di un nuovopotenziale hit (ne deriverà il flop delsingolo Apples And Oranges/PaintBox). In seguito prenderanno formauna embrionale versione di JugbandBlues, e due inediti Scream Thy LastScream e Vegetable Man, impietosoautoritratto di chi «si sente unimbecille con i pantaloni di vellutoblu e la camicia paisley». L'ultimo, importante concertotenuto da Barrett - prima della suacacciata - fu quello del 22 dicembreall'Olympia di Londra durante unamanifestazione denominataCharisma On Earth Revisited.Immerso in sperimentazioni

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anarchiche che lo estraniavano dalresto della compagnia, il fantasmadi Syd se ne restò con le bracciamollemente ciondolanti sui fianchi,mentre i Floyd procedetterofaticosamente nel loro set senza lasua partecipazione attiva. Alla fine fudeciso di contattare il vecchiocomune amico David Gilmour persostenere la line-up della band ecoprire le assenze fisiche e mentalidi Barrett. Per pochi mesi si tentò ditrasformare i Pink Floyd in unquintetto, ma alla fine si decise diallontanare il chitarrista. La rotturadefinitiva con Barrett, avvenuta il 2marzo 1968 a Ladbroke Road(l'annuncio fu dato alla stampa soloil 6 aprile), sancì lo scioglimentodella Blackhill Enterprises, mentreSteve O'Rourke diventò il nuovomanager.Intanto i Floyd entrarono in pienacrisi a causa del secondo econsecutivo tonfo commerciale diun loro 45 giri: questa volta si trattadi It Would Be So Nice/Julia Dreamuscito nell'aprile 1968. A risollevare(parzialmente) gli umori delquartetto ci pensò il produttorecinematografico Max Steuer che liinvitò alla stesura della soundtrackdi The Committée, un fantomaticofilm (pochissime le informazioni alriguardo) diretto da Peter Skies. Lacolonna sonora non venne maipubblicata ufficialmente - lapossiamo comunque ascoltare nelbootleg The Committée And OtherStories della Funny Furm - anche seerano già pronti i numeri dicatalogo del disco da immettere sulmercato. Il 29 giugno assieme a RoyHarper e ai Jethro Tull si esibisconoal free-concert di Hyde Park aLondra ottenendo ampi consensi dipubblico e di critica che elogiasperticamente il quartetto che hatrovato in Gilmour un nuovo assonella manica. Nello stesso giornoesce A Saucerful Of Secretsregistrato in più puntate presso gliEMI Studios di Abbey Road e aiSound Techniques Studios diChelsea. La splendida title-track è ilpezzo forte dell'ellepi, una tracciache si distacca dalle altre per

Le monografie di Musik Box: Pink Floyd

di completa autonomia, precedentee meno plateale di quelloceleberrimo di Pete Giles dei KingCrimson. Quanto a Richard Wright eDavid Gilmour colpisce in modoparticolare la loro raffinatezzaespressiva e l'incredibile quantità equalità di effetti creati dal vivo! Lamigliore definizione per questogenere di musica è forse la piùsemplice mai coniata per i PinkFloyd: liquida. Ed è così - in effetti -per lo scorrere armonioso, pur setalvolta irruente dei suoni, perl'apparenza sempre uguale che celal'intima e continua mutazione e peril concorrere di qualsiasi elemento aun risultato incredibilmentecompatto e uniforme, a volteimpalpabile. Meno efficace, invece,il contenuto del secondo vinile chelascia spazio a ciascun artista madove il risultato finale evidenzia unacerta disorganicità delle singolecomposizioni, mettendo in risalto lamaggiore vena di Waters a cui nonpossono, però, mancare gliinterventi e i consigli dei trecompagni per completare queltrend creativo capace di creare unsound davvero inimitabile. Watersdicevamo è il più ispirato grazie allaballata acustica GrantchesterMeadows e a quel ritaglio di lucidafollia che si chiama Several SpeciesOf Small Furry Animals GatheredTogether In A Cave And GroovingWith A Pict; Wright è abile ma unpo' ampolloso spaziandoliberamente tra magnetici spunticlassico-sinfonici e momenti caoticie informi (Sysyphus); Gilmour se lecava egregiamente fra raffinatezzestilistiche e riff innovativi (TheNarrow Way); Mason appare troppocerebrale ed evanescentenell'interminabile The Grand Vizier'sGarden Party. I tempi stanno cambiando, i PinkFloyd decidono di mettere da partele influenze psichedelicheabbracciando il credo progressivo epreparandosi al meglio peraffrontare il nuovo decennio, che livedrà nuovamente sulla crestadell'onda con dischi immortali.

Anselmo Patacchini

nell'ottobre 1969 - un lavoroambizioso e sperimentale costituitoda una prima parte ripresainteramente dal vivo e da unaseconda registrata in studio,contenente momenti inediticomposti ed eseguiti singolarmentedai quattro musicisti. Sono in moltia giudicare il doppio album ilmasterpiece dell'arte floydiana, unprogetto rivoluzionario e quasiperfetto, sintesi del passato eprologo dell'avvenire; per altri èinvece il più datato fra i lavori deiPink Floyd: se il disco live reca unatestimonianza fondamentale dellagrandezza e dello spessore sonorodei concerti dell'epoca, quello incisoagli EMI Studios di Abbey Road - aparte il caso di Waters e,parzialmente, di Gilmour -rappresenta un balzo a occhi chiusinel futuro e denota una fortetendenza al narcisismo snobistico ealla sovrabbondanza. Gli stessicomponenti del gruppo non lohanno mai particolarmente amato,e secondo Gilmour si è trattato diun semplice esperimentopenalizzato da una cattivaregistrazione e con le due facciate instudio «che si potevano faremeglio». Secondo noi inUmmagumma appareazzeccatissima la mossa diriproporre in versione dal vivoepisodi strepitosi come AstronomyDomine; Careful With That Axe,Eugene; Set The Controls For TheHeart Of The Sun e A Saucerful OfSecrets; rivisitazioni complete delleprimitive composizioni che nonpresentano sostanziali differenze diarrangiamento o di esecuzione masono dilatate e intimamente variate.Ogni accenno sia pur remoto diorecchiabilità, di platealità, di facileritmica è completamente soppresso.Il basso di Roger Waters, che insvariati casi aveva costituito la basesu cui s’innestavano le repentinevariazioni di organo e chitarra,perde ogni funzione di guidaritmica. Allo stesso modo ildrumming di Nick Mason elidequalsiasi sottolineatura,ridisegnando un discorso musicale

profondità, vastità e originalità diconcezione; la sua struttura èancora più complessa di un pezzocardine della produzione floydianacome Interstellar Overdrive cheaveva pur sempre uno svolgimentolineare, descrittivo e un precisoritmo di base. A dicembre è neinegozi il quinto singolo Point Me AtThe Sky/Careful With That Axe,Eugene che ottiene ancorascarsissimi riscontri commerciali, daqui la decisione del gruppo di nonrealizzare più 45 giri in terrabritannica: dovremo aspettareaddirittura il 1979 per vederepubblicato Another Brick In TheWall/One My Turns. Nel 1969 i Floyd si sbizzarrisconocon due interessanti suitedenominate The Man e The Journeyrappresentate ad aprile per la primavolta alla Royal Festival Hall. Allafine di luglio viene edito il terzolong-playing More, colonna sonoradell'omonimo film (in Italia escecon il titolo Di più, ancora di più...)diretto da Barbet Schroeder epresentato in anteprima a maggio alFestival di Cannes. L'album ècomposto principalmente da ballateacustiche, a volte solcato davenature hard-rock, in altri momentida escursioni percussive tribali. Lapenna di Roger Waters regalasplendidi testi e suggestiveimmagini, permettendoall'ascoltatore di coglierne lapersonalità unica; la voce e lachitarra di Dave Gilmour sono quipadroni della scena, l'organo e ilpiano di Wright conferisconoall'intero progetto quei caratteri dioniricità che si addicono a un filmsul tema della dipendenza edell'autodistruzione; Mason e le suepelli sono puntuali e precisi. Questiingredienti fanno di More un lavoromolto riuscito, in cui la formazioneinglese riesce a fondere le suevenature psichedeliche, mutuatedalle esperienze precedenti, con unsongwriting pulito ed evocativo. Per accontentare nel miglior modopossibile i sempre più numerosi efamelici fan, i Pink Floyd realizzanoUmmagumma - pubblicato

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Pink Floyd: la discografia 1967 / 1969

Nella discografia abbiamo preso in considerazione le stampe originali inglesi a45 e 33 giri.

Arnold Layne/Candy And A Currant Bun (Columbia DB 8156 -quotazione 1.300 Euro) Edizione promozionale del rarissimo singolod'esordio dei Pink Floyd pubblicato il 10 marzo 1967. L'edizione ufficiale (stockcopy) (Columbia DB 8156 - quotazione 120 Euro) uscita il giorno dopo, 11marzo 1967.

See Emily Play/The Scarecrow (Columbia DB 8214 - quotazione 1.300Euro) Edizione promozionale del secondo singolo pubblicata il 16 giugno1967. L'edizione ufficiale (stock copy) (Columbia DB 8214 - quotazione 100Euro) pubblicata il 17 giugno 1967. Le copie dello stesso 45 giri con il posterche avvolge il disco (promo wrapped poster cover) sono quotate 1.700 Euro.

Apples And Oranges/Paint Box (Columbia DB 8310 - quotazione 1.400Euro) Edizione promozionale del singolo pubblicata il 17 novembre 1967.L'edizione ufficiale (stock copy) (Columbia DB 8310 - quotazione 110 Euro)pubblicata il 18 novembre 1967.

It Would Be So Nice (Columbia DB 8410 - quotazione 700 Euro) Edizionepromozionale destinata al circuito radiofonico e pubblicata il 12 aprile 1968(sulla label viene riportato 19.4.68) e incisa solo su una facciata (one-sidedpromo). Ricordiamo che tale versione (durata 3' 44") è accorciata rispettoall'edizione ufficiale con il refrain ripetuto tre volte (invece che sei). L'edizioneufficiale (stock copy) (Columbia DB 8410 - quotazione 170 Euro) pubblicata il13 aprile 1968.

Point Me At The Sky/Careful With That Axe, Eugene (Columbia DB8511 - quotazione 1.150 Euro - senza foto il valore del disco è dimezzato.)Edizione promozionale pubblicata il 6 dicembre 1968 conteneva all'internouna foto che ritrae i Pink Floyd vestiti d'aviatore. L'edizione ufficiale (stockcopy) (Columbia DB 8511 - quotazione 200 Euro) pubblicata il 7 dicembre1968.

The Piper At The Gates Of Dawn è pubblicato il 5 agosto 1967 inedizione monofonica (Columbia SX 6157 - quotazione 450 Euro) e in quellastereo (Columbia SCX 6157 - quotazione 300 Euro). L'edizione mono mostrauna copertina laminata singola (laminated flipback cover) che riproduce unacolorata immagine psichedelica dei quattro componenti del gruppo con lascritta Pink Floyd posta al centro. L'edizione stereo mostra identica copertina.A Saucerful Of Secrets è pubblicato il 29 giugno 1968 sia in edizionemonofonica (Columbia SX 6258 - quotazione 500 Euro) sia in stereofonia(Columbia SCX 6258 - quotazione 250 Euro). La stampa mono mostra unacopertina singola che riproduce un collage fotografico realizzato dallo studioHipgnosis. La stampa stereo mostra identica copertina.

More (Soundtrack From The Film) colonna sonora originale dell'omonimofilm è pubblicata il 13 giugno 1969 solo in edizione stereofonica (ColumbiaSCX 6346 - quotazione 60 Euro). L'album mostra una copertina laminatasingola (laminated flipback cover) che riproduce un'immagine tratta dal film.

Ummagumma (Harvest SHDW 1/2 - quotazione 50 Euro) Il doppio èpubblicato il 25 ottobre 1969. L'album presenta una caratteristica copertinaapribile laminata che riproduce i quattro componenti del gruppo in vari scattifotografici.

Interstellar Ovrdrive I Pink Floyd partecipano con tre segmenti del branoalla colonna sonora del film Tonite Let's All Make Love In London (InstantRecords INLP 002 - quotazione 180 Euro) pubblicata il 19 giugno 1968.Interstellar Ovrdrive

1968 - Instant Records INLP 002

A Saucerful Of Secrets1968 - Columbia SX 6258

Point Me At The Sky/Careful WithThat Axe, Eugene 1968 - Columbia

It Would Be So Nice1968 - Columbia DB 8410

See Emily Play/The Scarecrow1967 - Columbia DB 8214

Ummagumma1969 - Harvest SHDW 1/2

The Piper At The Gates Of Dawn1967 - Columbia SX 6157

The Piper At The Gates Of Dawn1967 - Columbia SX 6157

Apples And Oranges/Paint Box1967 - Columbia DB 8310

More1969 - Columbia SCX 6346

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Must Music è un bel negozio diGenova, una città di mare, intricatae affascinante, di porto e di marinai.E proprio questo era il lavoro diClemente Giustetti, detto “Menta”per gli amici, ma forse oramai pertutti, che dovendo rinunciare allavita errante, si è cucito addossol’unico lavoro che non gli facesserimpiangere più di tanto il fascinodelle onde. Prima come commesso,e poi come titolare con il socioMarco Besio, “Menta” haconosciuto, in quasi venticinqueannidi carriera, praticamente tutte leevoluzioni del settore, fino ai giorninostri. E fino ad un punto vendita,quello attuale di 350 mq, rinnovatoe particolarmente accogliente, doveè possibile trovare in dimostrazione,sia Hi-Fi due canali che impiantiHome Cinema di qualsiasi livello.

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“Mi assumo sempre la responsabilitàdi quello che consiglio. Ciò chesuggerisco al cliente è ciò cheacquisterei io se dovessi realizzarequella soluzione con quel budget e inquell’ambiente“

Clemente Giustettidetto “Menta”

GammaDelta: Una vera passioneper l’Hi-Fi la tua.Menta: Si, senza dubbio. Ero ufficiale della marina mercantile,che per motivi vari ha scelto una“vita di terra”, ed un lavoro che nongli facesse rimpiangere più di tantola passione per il mare. L’unica cosache mi è sempre piaciuta è stata lamusica e i suoi strumenti diriproduzione. Ho cominciato la miacarriera come commesso. Ce lamettevo tutta, mi impegnavomoltissimo e riuscivo molto benenel mio lavoro. Incontrai, poi, il mioattuale socio che mi propose diaprire un negozio con lui. Cosìavvenne, e adesso siamo un puntovendita affermato. Metto tutto mestesso in questa attività.GammaDelta: Una domandaoramai consueta per i nostri lettori:che impianto hai a casa?Menta: Nulla di particolare,assolutamente. Quando voglioascoltare qualche cosa che midiverte o che mi incuriosisce, lofaccio in negozio, a casa arrivo tardie spesso molto stanco, non avrei lapossibilità di godermi nulla. L’attivitàdel negozio, che ovviamenteriguarda anche la conoscenzaapprofondita di tutti gli apparecchiche vendo, passa per una fase diascolto e verifica dei prodotti, chepoi risulta utilissima con i clienti, èin questo contesto che ascolto lamusica che più mi piace.GammaDelta: Qual è il tuorapporto con i clienti, e come tirelazioni con loro?Menta: Una cosa vorrei dire primadi tutto. Mi assumo sempre laresponsabilità di quello checonsiglio. Ciò che suggerisco alcliente è ciò che acquisterei io se

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dovessi realizzare quella soluzionecon quel budget e inquell’ambiente. E di quel consigliomi assumo piena responsabilità. Sepoi l’acquirente vuole seguireun'altra strada che a me apparepoco opportuna o foriera diproblemi, allora faccio in modo cherimanga traccia dei miei dubbi edelle mie perplessità; spesso, ilcliente tende a far ricadere una suaresponsabilità sul venditore.Sappiamo bene tutti come inquesto campo molte possonoessere le soluzioni, ma poche traqueste sono quelle davveropraticabili e di piena soddisfazione.Ci sono mille sfumature, la piùfrequente è quella del cliente chevuole ascoltare con un impiantoprettamente 5.1 o 7.1 di livellomedio o economico, la musica 2canali in modo soddisfacente. Inquel caso è necessario dimostrarepraticamente, e lo faccio qui innegozio, a cosa si va incontro. Ma ci sono anche clienti che non civogliono “sentire” e, questo è unodei casi classici dove è difficile“consigliare” la soluzione migliore.GammaDelta: Stereo, nuoviformati, multicanale, e adesso l’altadefinizione, come vedi l’evoluzionedel mercato da questo punto divista?Menta: Evoluzioni, è difficile fareprevisioni. Per il cliente è tuttomolto disorientante, ovviamente. E mi riferisco alla battaglia traformati audio in alta definizione, siastereo che multicanale, e a quellache sta scoppiando tra Blu Ray eHD-DVD. Ovviamente ilconsumatore non è incoraggiato afare un acquisto in questo clima. Ilmercato dei player audio d’altolivello, per esempio, è oramaiorientato sul CD (eventualmente

compatibili SACD o DVD-Audio). Unappassionato di musica, infatti, vanel negozio a cercare il disco che glipiace, non il disco che è inciso inalta risoluzione. Ci sono, certo,anche persone attente prima ditutto a quell’aspetto, ma sono unaminoranza, e quelli sono gliappassionati dell’impianto che pococentrano con la musica. Se ci fosseun solo formato audio in altadefinzione tutto sarebbe diverso,ma sembra non sia possibile. E cosìSACD e DVD-Audio forse faranno lastessa fine dell’HDCD.GammaDelta: Cosa prevedi nelfuturo prossimo?Menta: Come ho già detto prima,non c’è molta chiarezza nei formati,e sicuramente assisteremo a unaguerra tra major che molto poco haa che fare con il rispetto delconsumatore. Ma c’è comunque moltadisinformazione a tutti i livelli. Apartire dal fatto che è perfettamenteinutile un display full-hd in formatiminori di almeno 50”, e che per ilmotivo che ben conosciamo di up-scaling e down-scaling, è meglio,molto meglio, una risoluzione nativaa metà tra la PAL attuale e le HD.Quando dici questo al clientesembra, però, ai suoi occhi, chevuoi vendere quello che hai innegozio e non quello che è megliodal punto di vista tecnico. E allorapreferisci non insistere, e ricordartiche sei li anche per vendere.Riguardo i nuovi formati è poi ovvioche l’indecisione fermerà il mercatodei player DVD di costo elevatoancora per un po’ di tempo.GammaDelta: Quali fenomenievolutivi recenti hai notato nelmercato?Menta: Il ritorno al due canali,sicuramente. Dopo un forte impulso

al 5.1 e 7.1 con uno spiccatorinnovamento da parte di moltiappassionati del proprio impiantocon un multicanale, si sta pianopiano tornando all’ascolto dellamusica stereofonica, e noto anchenel pubblico delle spiccateambizioni di qualità. Io non vendomolti oggetti Hi-End, credo che lavirtù sia nel mezzo e anche innegozio non ho molti oggetticostosi. Punto sul prodotto conspiccate qualità sonore, comePrimare o Copland, e dal prezzoconveniente. In quel caso si puòtranquillamente giustificare il costoal cliente, con certi oggetti esoterici,invece, risulta tutto molto piùdifficile.GammaDelta: Anche la nuovaclasse D digitale sta contribuendo adiminuire di molto i prezzi dei finaliin relazione sia alle prestazioni chealla loro potenza erogata.Menta: Si, certo, i nuovi finalidigitali, soprattutto quelli della B&O,riescono ad offrire potenzeelevatissime a prezzi tutto sommatoragionevoli. Ogni costruttore, e miriferisco per esempio a Rotel per ifinali e a B&W per i sub, attorno almodulo D Ice Power, hanno messoa punto la loro personalizzazione eriescono a offrire oggetti raffinati epotenti dal costo non elevatissimo.GammaDelta: A proposito dinuove tecnologie, quanto noti siano

cambiate le elettroniche nell’arcodegli ultimi vent’anni? C’è chi diceche il “vecchio suono” sia per certiversi insuperabile, e che i nuoviprodotti non offrano poi grandinovità, ma in qualche caso delleinvoluzioni.Menta: C’è da fare un grossodistinguo, innanzi tutto. Nellesorgenti, e mi riferisco in particolareai player di CD prima e di DVD poi,ma soprattutto ai primi, sono statifatti dei passi da gigante. Neanche aparagonare un lettore di CD di diecianni fa con uno di adesso, inqualsiasi classe di prezzo. I primierano inascotabili, e mi riferisco siaal lettore in senso stretto che al CDinteso come disco, come tecnica dimastering e di incisione. In questianni si è affinato ogni aspetto, e lenuove sorgenti digitali, quelleattuali, sono davvero delle macchineeccellenti. Ma trovo che anche ipreamplificatori -che a mio avvisosono responsabili del carattere e deltimbro dell’impianto- e i finali, manon di meno certi integrati,notevolmente migliorati. E’ chiaroche certe realizzazioni storiche, dalgrande successo, conservano il lorofascino a tutt’oggi. Ma quelli sonodei progetti estremamente riusciticosì come particolarmente riusciti losono alcuni di quelli attuali.

I migliori rivenditori

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GammaDelta: A proposito diinnovazione e qualità, comegiudichi la nuova serie D dellaBowers&Wilkins, rispetto allaprecedente.Menta: Senza dubbio un grandepasso in avanti, ma quella che mi èdavvero piaciuta soprattutto perl’incredibile rapporto qualità/prezzoè la nuova serie CM, totalmentediversa dalla precedente. E miriferisco a tutti i modelli ovviamente.Dalle CM1, fino alle CM7 credosiano dei diffusori che riescono conqualsiasi musica, ma soprattutto conla classica, a esprimere una qualitàche ha dell’incredibile. E ciò che piùdi tutti mi ha lasciato senza parole,ripeto, è il baratro qualitativo tra lavecchia serie e quella nuova. Il nome è lo stesso –ritengo- soloper una questione di prosecuzionedal punto di vista delposizionamento sul mercato, ma inquesto caso è davvero riduttivoparlare di differenze. Altre serie chemi piacciono molto e che utilizzosovente della Bowers & Wilkinssono la XT e quelle da incassoCWM. Dal punto di vista del designle prime e dell’invisibilità le seconderiescono a soddisfare anche gliarchitetti.GammaDelta: Quindi voi virivolgete molto anche al mercatodella custom-installationMenta: Credo che quella sia unadelle nicchie sulla quale ogni buondistributore dovrebbe investire. C’èmolta ignoranza, in senso buono,sia tra gli addetti ai lavori che tra ilpubblico, e spesso si utilizzanosoluzioni di pessima qualità. Mi

I migliori rivenditori

rinnovarlo attraverso l’acquisto di unpick-up costoso.GammaDelta: Il mercato deidisplay è comunque piuttosto attivo,anche grazie al progressivosvecchiamento dei TV tradizionali.La tendenza, per i grandi formati, èquella del proiettore o del grossoplasma?Menta: Il mercato dei proiettori èun mercato, per come lo vedo io,abbastanza attivo nei due estremi,quello dei top di gamma e quellodegli entry-level. Meno fervente lovedo nei medi di gamma. Adesso la volontà del pubblico vaverso i plasma e gli LCD, e lìinvestono cifre a volte importanti.GammaDelta: Veniamo ai cavi, tuconsigli buoni cavi e trovi che ilpubblico ne rimanga soddisfatto?Menta: il cavo è fondamentale,oramai tutti lo sappiamo. Mamentre nell’audio è cosa oramairisaputa, nel video non si può certodire lo stesso. Molti clienti ignoranoche un cattivo cavo video possapeggiorare anche notevolmente laqualità dell’insieme.

Ci allontaniamo da Genova, elasciamo il caro “Menta” ai suoiclienti, e al suo modo gentile eestremamente professionale di fare.Un modo di lavorare, il suo,davvero corretto e che mai nullalascia al caso, seppure con il classicosorriso, la battuta sempre pronta, ela usuale apertura mentale di chiviene da una città di mare.

La dice lunga l’assortimento innegozio, che va da i TV LCD eplasma di qualità, fino ai proiettori eai sistemi audio di qualsiasi tipo.GammaDelta: A proposito diaudio e di qualità, hai notato anchetu l’impennata che stanno vivendole sorgenti analogiche e le testine inquesti ultimi mesi?Menta: E’ un fenomeno cheregistro già da un anno e più, inverità. Ho in negozio Pro-Ject, VPI eClearaudio e vendo molto bene tuttie tre, come vendo bene le testine dicosto elevato. Questo ci fa capire che l’attenzioneè di nuovo puntata sul vinile. Anche chi aveva un bel giradischi,magari quasi fermo da qualcheanno, ha trovato la voglia di

riferivo prima alla serie CWMproprio perché è una serie didiffusori da incasso vastissima, chepermette di risolvere qualsiasiproblema, da quello della semplicesonorizzazione, fino a diffusori dialta qualità per impianti ambiziosi.GammaDelta: il vostro servizio alcliente si estende anche al ritirodell’usato e a forme di permuta.Menta: Si, abbiamo ottimo usatoin negozio e in generale cerchiamodi venire incontro al cliente nelmodo migliore, e questa è un po’ lanostra forza.

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MusikboxVia Panisperna 186/187 00184 Roma Tel 06 483118 [email protected] vendita a 7 Euro in edicola, nelle Librerie Feltrinelli, nei migliori negozi di dischi e Hi-Fi

In questo numero

QUEEN (1973 - 1979)

DREAM THEATER . IL POZZO DI SAN PATRIZIO . WISHBONE ASH . GLI ESSERI . TOMASZ STANKO QUARTET IL LASER . PRIMAL SCREAM . WOLFMOTHER . PARADISO A BASSO PREZZO . LA PAROLA ALL'HI-FI

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Il softwaredi riferimento

Il sottile piacere che si prova quandosi ascolta per la prima volta un albumdella nostra collezione con una nuovasorgente audio è un po’ come unavera e propria riscoperta. L’emozionepiù forte è scoprire suoni e particolariche mai avevamo ascoltato prima.Anche in quei dischi che credevamodi conosce alla perfezione.

Come la metteremo? Cosa si dirà?Si griderà allo scandalo? Già mivedo i titoloni o gli editoriali difuoco: “...Toccati i nastri originali deifavolosi Beatles... Sacrilegio!!!” Chi ha osato tanto? Chi si èmacchiato di un simile crimine? Chi ha trasgredito alle più sacreleggi della filologia musicale? La risposta è la più banale e forseinaspettata: i Beatles stessi. Certo dobbiamo accettare il fattoche le decisioni di John e Georgesono state prese dalle rispettivemogli Yoko Ono Lennon e OliviaHarrison, ma anche e soprattuttoche sia Paul che Ringo hanno dato illoro benestare lasciando nelle manidi George Martin e del figlio Giles laproduzione di questo straordinarioprogetto. Quello che mi premeevidenziare prima di tutto è che perrealizzare in formato surround undisco di tale importanza è statoscelto il DVD Audio, un supportoancora pressoché sconosciuto nelmondo discografico italiano (sechiedete a molti addetti ai lavoriquasi nessuno conosce la differenzatra un normale DVD Video e unDVD Audio in alta risoluzione) equesto è a mio parere una grandeconquista per noi pochissimisostenitori dell’audio di alta qualità. E sapete qual è lo slogan scelto perlanciare il disco? “I Beatles come non li avete maisentiti”. E più avanti capirete perché.Mi auguro davvero che lapubblicazione di un simile prodottopossa servire a far conoscere edapprezzare un po’ di più dal grandepubblico le meraviglie dell’audiosurround o comunque dell’audiostereo in alta risoluzione. C’è da sperare inoltre che la EMI, in

Se penso alle infinite diatribe inmerito alla validità dei dischi (e deisistemi) multicanale, alle variescuole di pensiero pro o contro, alleposizioni oltranziste e superconservatrici di alcune riviste disettore, mi vengono i brividi a cosasuccederà quando ascolteranno ilCD/ DVD Audio dei Beatles “Love”.Per di più la colonna sonora di unospettacolo del Cirque Du Soleil inscena a Las Vegas (più circo di cosìnon si può...)! La cosa però misolletica non poco anche perchénon si sta parlando di un progettinoqualsiasi ma di un album del piùgrande e più famoso gruppo nellastoria della musica popolare.

Marco Fullone

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avendo un successo straordinario.Basti pensare che per larealizzazione dello spettacolo è statoattrezzato appositamente unauditorium circolare con un sistemaaudio di altissima qualità percoinvolgere il pubblico con suoni a360°. Per fortuna l’idea di “Love”non è rimasta solo quella di unospettacolo del Cirque Du Soleil maè finalmente un disco dove poterrivivere quanto meno le stesseemozioni sonore (c’è da aspettarsiprima o poi anche un DVD Video...).E di emozioni ne vivrete davverotante se avete a disposizione un bellettore DVD Audio e una catena hi-fiadeguata. Già perché si tratta di unlavoro che mai e poi mai mi sareiaspettato dai Beatles. Pensate, si tratta di una sorta diviaggio sonoro con i brani (ben 25)legati uno all’altro da suoni ripescatidai nastri multitraccia originali deimagazzini Apple, spesso piccoliframmenti di pochi secondi per untotale di oltre 50 brani utilizzati. Per usare un termine orrendo direiuna sorta di “megamix” ma viassicuro il risultato è originale ecoinvolgente. Il fatto di poterascoltare canzoni immortali con unaqualità che non potete nemmenolontanamente confrontare con ivecchi CD dei Beatles è l’aspetto piùeclatante di questa produzione: levoci, gli strumenti e gli effetticircondano l’ascoltatore con uneffetto di totale coinvolgimento chediventa man mano sempre piùentusiasmante con quei brani checontengono effetti e arrangiamentipiù sofisticati. Sebbene lemanipolazioni e il missaggi tra unpezzo e l’altro al primo approcciosconcertano non poco, dopoqualche ascolto si assapora unadimensione completamente nuova.

Il software di riferimento

passato protagonista di eccellentiDVD Audio dei Queen e BeachBoys e del SACD dei Pink Floyd TheDark Side Of The Moon, riprenda inmano il suo straordinariopatrimonio musicale e riediti informato multicanale proprio alcunidegli album più attesi dai fans deiPink Floyd: “The Wall” e “Wish YouWere Here”.

THE BEATLES“Love” (Apple/EMI Music)

Disco 1 Audio CDDisco 2 DVD Audio 5.1 (Solo lettori DVD Audio)tracce DTS 5.1 e Dolby DigitalSurround e PCM Stereo

Come anticipato nell’editorialequesto progetto non è esattamenteuna compilation di musica deiBeatles ma un concept realizzato inpartnership tra il Cirque Du Soleil ela Apple Records. In effetti ilprogetto nasce proprio dall’amiciziapersonale tra George Harrison e ilfondatore del Cirque Du Soleil GuyLaliberté. E l’unicità del progetto èproprio insita nel non voler sfruttarein modo spudorato il repertorio deiBeatles ma di voler esplorare nuoviterritori di espressione con lamusica e l’energia della band piùfamosa di tutti i tempi unita allagrande capacità immaginifica delSoleil. Non è un caso che a LasVegas questa produzione sta

I Beatles sembrano usciti ieri dal piùtecnologico degli studi diregistrazione e tutto il loro magicomondo fatto di sogni e visionipsichedeliche assorbe come in unvortice dal quale è impossibile nonfarsi catturare. Ho provato a passareal CD tradizionale e devoriconoscere che anche in questocaso il lavoro offre un suonoincredibile se paragonato con i CDstandard dei Beatles. Però, viassicuro, la traccia Surround, ancheascoltata in DTS, èstraordinariamente più coinvolgentedel normale CD stereo. Immaginosolo cosa può accadere se siutilizzasse lo stesso procedimentosu tutti gli altri master... Pazzesco.

PINK FLOYD“Pulse” EMI

DVD VideoAudio Dolby Digital 5.1 (standardstream: 448kbps / high qualitystream: 640kbps) PCM StereoVideo: 4:3 aspect ratio

Esce per la prima volta su doppioDVD uno dei concerti piùspettacolari di tutti i tempi, quellodei Pink Floyd a Londra, Earls Court,registrato nel 1994. Il tour toccòanche l’Italia e dell’eventorimangono alcuni bootleg a mioavviso inascoltabili. Per questoevento i Pink stessi (purtropposenza più l’aiuto di Roger Waters)hanno seguito la produzione delDVD controllando ogni dettaglio. Inparticolare è stato seguito congrande cura il restauro e il re-editingdei nastri video e riprocessatol’audio con un mix surround 5.1.

Il risultato tecnico è di alto livellocome è logico aspettarsi da ungruppo così importante. Curioso èanche il fatto che molte immagini,demo e spezzoni all’interno dellesezioni bonus sono state prese da varibootleg non autorizzati. Una sorta dirivalsa dei Pink nei confronti di quantihanno saccheggiato per anni le loroproduzioni! In totale oltre 4 ore dicontenuti, compreso il concerto veroe proprio di 145 minuti. Il repertorioabbraccia vari periodi del gruppoanche se la parte più interessante èforse nel secondo DVD, dove per laprima volta si assiste alla versione livecompleta di The Dark Side Of TheMoon. La qualità video è moltobuona anche se a tratti si capisce chenon tutti i nastri a disposizionederivano dalla stessa fonte. Però per fortuna sono davvero piccoliframmenti e probabilmente ci farannocaso solo gli appassionati più attenti.Per il resto la spettacolarità delconcerto viene ampiamentesupportata da belle immagini a dariprese impeccabili e se dotati di unbel plasma o di un proiettore diqualità si potrà godere di un grandespettacolo. Anche l’audio 5.1 DolbyDigital offre buone prestazioni ed èpossibile riprodurre i DVD anche condue diverse codifiche: standardstream a 448kbps e high qualitystream a 640kbps. Ovviamente è laseconda ad essere qualitativamentesuperiore anche se può capitare chequalche DVD player o processore divecchia generazione non riesca ariprodurla. Si tratta di una codificaquesta a 640kbps piuttosto rara datrovare. Ci auguriamo che diventi unplus anche per quei DVD chevengono codificati solo con la tracciaDolby Digital (in genere senza lapossibilità di codifica in DTS).Interessante a mio avviso l’ascolto insurround di brani come “Shine onyou crazy diamond”, “Whish youwere here” e “Another brick in thewall”, mai ascoltati in 5.1. Nessunasorpresa invece per i brani di TheDark Side Of The Moon, giàottimamente riproposti nel famosoSACD. Un gran bel lavoro.

Marco Fullone

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E’ un testo interessantissimo daconsiderare anche per il capitoloche riguarda la Musica: veramenteilluminante!Parlando delle lingue del Mondol’Autore si chiede: “... Qualirivelazioni uniche sulla percezionesociale possono essere desunte, incerte grammatiche boscimane,dall’assenza di ciò chechiameremmo l’accusativo? ”. E poi continua con analisi sullaopportunità e la peculiarità delletraduzioni da una lingua all’altra.Scrive: “ La traduzione è l’ossigenodelle comunità linguistiche ristrettee delle tradizioni trascurate. Tuttaviala questione è più sottile.Inevitabilmente persino il migliortraduttore sarà anche un traditore,come afferma il vecchio gioco diparole. Avrà impoverito oppuregonfiato, abbellito il testo originale;avrà scelto opzioni limitative. Ilcompenso offerto da un atto ditraduzione veramente ispirato – esono molto rari – è qualcosa dinuovo che era già lì. Questo non èmisticismo. Ogni traduttore capacedi riflettere saprà esattamentequello che intendo. La poesia inparticolare ha potenzialità cosìnumerose di significato e disuggerimento attraverso il tempo, ecosì resistente ad ogni dissezione oparafrasi totale da contenere, in unostato sia latente sia attivo (vedi iquanti), energie che il traduttorepuò risvegliare, far scaturire einteragire in modo più chiaro.Quando Valéry traduce Virgilio,quando Leyris traduce Hopkins,quando Celan restituisce in tedescoValéry o Ungaretti, i testi in latino,francese o italiano si ritrovanopercepibilmente arricchiti, più

Lo specchiodi Cassandra

La leggenda narra che il Dio Apollo erainnamorato di Cassandra, figlia diPriamo ed Ecuba. Egli aveva promessod'insegnarle a indovinare il futuro, seella avesse acconsentito a concedersi alui. Cassandra accettò lo scambio, ericevette le lezioni del dio; ma, unavolta istruita, si sottrasse a lui. AlloraApollo le sputò in bocca, ritirandolenon il dono della profezia, ma quellodella persuasione.

Pierre Grimal

Enciclopedia dei miti - Ed. Garzanti

A volte siamo inaspettatamentefolgorati da piccoli dettagli, da cosesempre viste, ma mai guardate,sempre presenti nella nostraquotidianità, ma improvvisamenteabbaglianti per i significati altri che,ineffabilmente, si svelano. Ci vengono incontro squarciandomuri apparenti, mostrandoci finestredissimulate che si spalancano suvisioni fino allora neppureimmaginate.Tempo fa, nell’attesa di unappuntamento, mi ero fermatovicino ad una vecchia chiesa,nascosta nei prati, anche seprossima alla città. Sul muro amezzogiorno v’era, un po’ sbiadita,una vecchia meridiana che portavala scritta SINE SOLE SILEO (senza ilSole sono muta). Altre volte avevoletto quella iscrizione cosìappropriata ai solari misuratori deltempo: senza il Sole, ovviamente,non vi si può leggere l’ora.Quella volta, però, la frase esplosecon significati silenziosi, ed ilsemplice senso letterale dellacitazione contemporaneamente sidissolse e si amplificò per accederea completezze ed unitarietà che,come prima accennavo, vanno ascardinare la consueta accezionedelle parole.In quegli istanti la mente sta zitta e,quale “bisbetica domata”, confessala propria impotenza acomprendere (nel senso letteraledella parola) il significato universaledelle cose (il signum-facere unus-versus). Una cosa simile, anche sein ambiti completamente diversi,avvenne l’altro giorno mentreleggevo un affascinante libro:“Errata – una vita sotto esame” diGeorge Steiner (ed. Garzanti).

Lorenzo Zen

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Lo specchio di Cassandra

compiuti di prima. Hanno acquisito,forse per la prima volta, ciò chepossedevano già.Questo è il modo più preciso cheriesco a trovare per spiegare everificare la “fedeltà” nellatraduzione”.Da queste frasi si sprigionaimmediatamente l’analogia con tuttociò che attiene alla riproduzionedella Musica e si forma unaconsapevolezza tale da provocare inme una vera e propria “rivoluzioneCopernicana” nella concezione dicosa significhi fare Musicariprodotta. Credo che ciò che sto dicendo sial’affermazione più importante che iopossa “proclamare” in cinquant’annidi esperienze nello stravagante edifficile campo della “filosofia”dell’ascolto; è talmente importanteda confinare nell’accessorioqualunque altra considerazione cheriguardi il mondo del “riprodurre ciòche è stato inciso”. Scardina ogniragionamento sulla “monofonia” o“stereofonia” o “ambiofonia” e sututti quei termini entro i quali sivorrebbe imprigionare l’ineffabilefare Musica riprodotta.Proprio così! Leggendo quel testo

ho realizzato che se noi vogliamoveramente riprodurre Musicadobbiamo ben comprendere che lariproduzione è una delicatissimaforma di traduzione! Quando passiamo dall’energiacoagulata nel “solco” analogico onella “cifra” digitale, a quellaespressa da un apparato che, in undato ambiente, “fa Musica”,dobbiamo compiere unaoperazione analoga a quella diValéry, Leyris, Celan (per rimanerenegli autori citati da Steiner) quandotraducono Virgilio, Hopkins,Ungaretti.E’ l’uovo di Colombo! Devoconfessare che non ci avevo maipensato prima, ma ora, che la cosasi è “svelata”, percepisco il tuttocome verità semplice esconcertante.Dovendo tradurre un testo di altapoesia, fra il dover scegliere setradire la “lettera” o tradire la“poetica”, penso che nessunoavrebbe dubbi. Si deve far di tuttoper mantenere la “vibrazione”artistica e salta agli occhiimmediatamente che qualunquetraduzione letterale (quella chel’ipertecnico vorrebbe fare nel

campo dellariproduzione:“questo è incisoe questo vogliosentire...”)uccide inmanierainequivocabileogni forma dipoesia! Così,dovendoriprodurreMusica (nononde quadre,sinusoidali ochecchessia....

ma riprodurre Musica!!) noidobbiamo porre tutta la nostraattenzione per cercare di “evocarla”nella sua significanza culturale enon certo tecnica, tradendo, se è ilcaso, la pedissequa similaritàformale.D'altronde anche il grande K. Imai,costruttore degli splendidi AudioTekne, afferma: “ Gli apparati audiohanno il solo scopo di far sentire laMusica. La Musica è cultura e gliapparati sono tecnologia. Noi nondobbiamo mai dimenticare ladifferenza tra tecnologia e cultura. Ilgiudizio di un suono buono ocattivo deve essere fatto in base allacultura musicale.”Questo, però, non vuol dire che sipossa prendere un qualsivogliaprodotto cantinaro e inventarci cheè “eufonico”, “musicale”,“emozionante”... Si devono, alcontrario, usare tutte le tecnichepossibili per scavare nella profondarealtà del segnale da riprodurre,avere tutte le accortezze e leaccuratezze scientificamenteimmaginabili per usare al meglioogni tecnologia, ma altresì sapereche tutte queste sono modalitànecessarie, ma non certo sufficienti.

La “qualità” della Musica riprodottaè un di più che appare solo quandola catena di riproduzione esprime“qualcosa di nuovo che era già lì”(qualcosa di nuovo, perché siamonel riprodotto e non nel reale, comeinvece accade nell’ascolto dellaMusica dal vivo).Capire, in totale introspezione, che ilriprodurre implica il tradurre, non ècosì immediato e forse moltiresteranno perplessi di fronte adaffermazioni così categoriche. Ma,se ben meditata, la cosa risulteràevidente e, soprattutto, comprovatanella continua ed attenta fruizionedella Musica riprodotta. In altreparole, per capire, bisogna ascoltare,ascoltare, ascoltare! Molti, ora, staranno pensando: ma,se è vero questo, vanno a farsibenedire tutti i discorsi cheriguardano “la linearità”, “lamisurabilità”, “il segnale che entrauguale a quello che esce”, “laripetibilità” e tutte quelle altrefaccende, fondamentali nel mondo“galileiano”... Ebbene si: per fortuna l’uomo è benoltre tutto ciò che gli indispensabilicinque sensi ci fanno conoscere!

Lorenzo Zen

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Numero 8 - Marzo 2006Bowers & Wilkins CM1Classé CDP-102Denon AVR-4306Primare DVD-30Pro-Ject 6.1SBDVDO iScan VP30Metz Talio 32SB&W: i miei primi 40 anniI migliori rivenditori: Immagine e Suono

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S-301

Il Bello del surround

Tel. 02 54116008 - [email protected] - www.audiodelta.it

Suoni e immagini di straordinario impatto. Ecco cosasono in grado di offrire i due sistemi Smart Life DenonS-101 e S-301 in pochissimo spazio di raffinato design.Lettore DVD audio/video, CD, HDCD e formati digitalicompressi MP3/WMA, sintonizzatore AM/FM con RDS,connettività iPod® con controllo diretto datelecomando, ingresso per lettore MP3 e uscitacomponent progressive scan PAL. Il modello S-301oltre a una maggior potenza e capacità di lettura SACD

è dotato di un’uscita digitale HDMI con scaler per leoperazioni di duplicazione del segnale. Una presa USBsul pannello frontale consente poi la connessione dimemorie con archivi di files musicali. Entrambe i sistemihanno solo due diffusori e un subwoofer amplificato agaranzia di uno straordinario suono Dolby Pro logic II eDTS in modalità virtual. Quanto basta a creare unnuovo modo di vivere l’home entertainment all’insegnadella semplicità e della qualità assoluta Denon.

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The Power of Dreams

NUOVA HONDA CIVIC.Se vi siete chiesti dove sarete nel futuro, adesso lo vedrete. Molto più diun’evoluzione dei modelli precedenti, la nuova Civic è uno strumento di poterenelle vostre mani. Un’auto dal design rivoluzionario e dai sorprendentistandard ergonomici: cruscotto Dual Link, cambio i-Shift robotizzato a 6marce, sistema di navigazione a comandi vocali, fari allo xeno, tetto in vetropanoramico, nella versione Executive i-Pilot. Ma non è finita. Venite a conoscerlain tutte le concessionarie Honda. Honda per Voi 800-88.99.77 www.honda.it