34
Nerella Botta itor p uere f disse D est dictum condimentum. Proin vulputate portt D Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer elit. Proin augue justo, d L p L p olutpat quis, dapibus quis, pede. V Lorem ips Lorem ips dolor sit amet consectetuer adipisc dolor sit amet consectetuer adipisc L p L p aucibus tellus sit ame dolor sit amet, consectetuer adipisc met, consectetu elit. Proin augue justo, dapibus a elit. Proin augue justo, dapibus a dolor sit amet, consectetuer adipisc or sit amet, consectetuer m vam vam orem orem lacus lacus l ora risqu itor p Pellen Pellen d lit d lit o. N per c per c d Do sodales aliquam enim. Proin vitae velit in lec ae velit in lec Donec in arcu vitae ipsum porttitor faucibus commodo. Nullam sed metus faucibus commodo. Nullam sed metus P odales aliquam enim. Proin vitae velit in lec ae velit in a c venenatis. Curabitur felis erat, pellentesque Donec nisl. Donec in arcu vitae ipsum porttitor vesti nisl. Donec in arcu vitae ipsum porttitor vesti l vel, auctor ac, est. Maecenas facilisis placerat j vel, au lu l Galeotto fu il libro Il testo epico 3

Galeotto Fu Il Libro. Vol.3

  • Upload
    olga

  • View
    38

  • Download
    1

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Galeotto Fu Il Libro. Vol.3 Anterprima

Citation preview

  • elit. Proin aP nolutpat quis, dapibud i

    aucibus tellus sit amet sem. IntegerIn gp q p

    erat seper. Nullam laoreet, lare lggg

    alesuada, sem nunc ornare justo, ac pto ap

    Duis in magna vitae risus pori s pda, sem nunc ornare justo, ac pto a

    ue id lorem. Class aptent taciti sociosti cg pp

    bia nostra, per inceptos himenaeos. Suos St t I DD

    , p p

    3121

    Botta Galeotto fu il libro Il testo epico

    In copertina: Libro liturgico di scuola tedesca, XVI secolo, G

    emaeldegalerie Alte M

    eister, Kassel. Bridgem

    an/Fototeca Alinari

    BOTTA GALEOTTO FU IL LIBRO VOL. 3

    3121 QUESTO VOLUME, SPROVVISTO DEL TALLONCINO A FRONTE (O OPPORTUNAMENTE PUNZONATO O ALTRIMENTI CONTRASSEGNATO), DA CONSIDERARSI COPIA DI SAGGIO - CAMPIONE GRATUITO,FUORI COMMERCIO (VENDITA E ALTRI ATTI DI DISPOSIZIONE VIETATI:ART. 17, C. 2 L. 633/1941). ESENTE DA IVA (DPR 26.10.1972, N. 633, ART. 2, LETT. D).ESENTE DA DOCUMENTO DI TRASPORTO (DPR 26.10.1972, N. 633, ART. 74).

    3121BOTTAGALEOTTO FU IL LIBROVOL.3 - IL TESTO EPICO

    3

    Nerella Botta

    titor peduere fau

    pff

    disse seD

    est dictum condimentum. Proin vulputate porttitoD

    p p

    Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer aelit. Proin augue justo, dap

    L pL polutpat quis, dapibus quis, pede. VLorem ipsumLorem ipsumdolor sit amet consectetuer adipiscingdolor sit amet consectetuer adipiscingL pL p

    aucibus tellus sit ametdolor sit amet, consectetuer adipiscingmet, consectetuelit. Proin augue justo, dapibus at,elit. Proin augue justo, dapibus at,p gpdolor sit amet, consectetuer adipiscinglor sit amet, consectetuerme

    vamus fvamus fforem neorem necibuslacus slacus sltora torisque mqtitor pedd

    PellentePellentefff

    ad litorad litordo. Nper conper con

    d

    q

    Donesodales aliquam enim. Proin vitae velit in lectuae velit in lectu

    Donec in arcu vitae ipsum porttitor veq

    faucibus commodo. Nullam sed metus nefaucibus commodo. Nullam sed metus nePP

    fodales aliquam enim. Proin vitae velit in lectuae velit inda

    c venenatis. Curabitur felis erat, pellentesque aDonec nisl. Donec in arcu vitae ipsum porttitor vestibunisl. Donec in arcu vitae ipsum porttitor vestibulvel, auctor ac, est. Maecenas facilisis placerat jusvel, au lum

    f p ql

    Galeotto fu il libro

    Il testo epico3

    Galeotto fu il libroNoi leggiavamo un giorno per dilettodi Lancialotto come amor lo strinse;soli eravamo e sanza alcun sospetto.Per pi fate li occhi ci sospinsequella lettura, e scolorocci il viso;ma solo un punto fu quel che ci vinse.Quando leggemmo il disato risoesser basciato da cotanto amante,questi, che mai da me non a diviso,la bocca mi basci tutto tremante.Galeotto fu l libro e chi lo scrisse:quel giorno pi non vi leggemmo avante.Dante, Inferno V, vv. 127-138

    Lopera composta da tre volumi, dedicati rispettivamente al testo narrativo, al testo poetico e allepica. Limpostazione privilegia il testo letterario, ma con possibilit di connessioni con altre tipologie testuali. Lordine di presentazione dei testi , in linea di massima, cronologico; in ogni unit sono tuttavia previste rubriche che riprendono determinate tematiche e generi nel tempo. Ogni brano corredato da unampia e puntuale Analisi del testo. Le conoscenze sono articolate in nuclei signi cativi allinterno dellevoluzione del genere e/o della tematica. Pur nella centralit del testo letterario, non si trascurano agganci a diversi linguaggi espressivi: nel primo volume al testo argomentativo, saggistico e giornalistico; nel secondo al teatro; in tutti allarte.

    Il percorso didattico si propone di guidare lalunno a uneducazione letteraria seria, ma dina-mica che consenta di legare il passato con il presente (anche quello pi vicino allo studente); di rileggere la tradizione non come un passato lontano, ma come uno spunto sempre attuale di ri essione; di conoscere e confrontare culture diverse nello spazio e nel tempo. Sul piano letterario e storico-culturale lintero percorso antologico tiene sempre vivo linteres-se per la contestualizzazione storica dei testi, per i generi letterari di cui essi sono espressio-ne e per la comprensione delle basi delle tradizioni letterarie europee.

    Il testo di ogni volume in ne completato da schede darte legate alle tematiche delle unit, mentre uno speci co percorso di schede di cinema viene offerto nella Risorse per linsegnante da fotocopiare o stampare per la classe.

    QUESTO CORSO COSTITUITO DA:ISBN 978-88-201-3061-9 VOL.1 - IL TESTO NARRATIVOISBN 978-88-201-3065-7 VOL.2 - IL TESTO POETICOISBN 978-88-201-3121-0 VOL.3 - IL TESTO EPICOISBN 978-88-201-3205-7 GUIDA PER LINSEGNANTE + CD-ROM

    3121_Botta_R0n.indd 13121_Botta_R0n.indd 1 3-02-2010 11:28:143-02-2010 11:28:14

  • LOESCHER EDITORE

    Nerella Botta

    Galeotto fu il libro

    3 Il testo epicoA. La vita: unitariet e diversit dei viventi

    3121_bottaEPICA_001_010:Introduzione Poesia 30-12-2008 17:48 Pagina 1

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • 2 Loescher Editore - 2009http://www.loescher.it

    I diritti di elaborazione in qualsiasi forma o opera, di memorizzazione anche digitale su supportidi qualsiasi tipo (inclusi magnetici e ottici), di riproduzione e di adattamento totale o parziale conqualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), i diritti di noleggio, di prestito e ditraduzione sono riservati per tutti i paesi.L'acquisto della presente copia dell'opera non implica il trasferimento dei suddetti diritti n li esaurisce.

    Fotocopie per uso personale (cio privato e individuale) nei limiti del 15% di ciascun volume possono essere effettuate negli esercizi che aderiscono allaccordo tra SIAE - AIE - SNS e CNA - Confartigianato - CASA - Confcommercio del 18 dicembre 2000, dietro pagamento del compenso previsto in tale accordo; oppure dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dallart. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633.

    Per riproduzioni ad uso non personale leditore potr concedere a pagamento lautorizzazione a riprodurre un numero di pagine non superiore al 15% delle pagine del presente volume. Le richieste per tale tipo di riproduzione vanno inoltrate a:

    Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Opere dellingegno (AIDRO) Corso di Porta Romana n. 108, 20122 Milanoe-mail [email protected] e sito web www.aidro.org

    Leditore, per quanto di propria spettanza, considera rare le opere fuori del proprio catalogo editoriale. La riproduzione a mezzo fotocopia degli esemplari di tali opere esistenti nelle biblioteche consentita, non essendo concorrenziale allopera. Non possono considerarsi rare le opere di cui esiste, nel catalogo delleditore, una successiva edizione, le opere presenti in cataloghi di altri editori o le opere antologiche.

    Nel contratto di cessione esclusa, per biblioteche, istituti di istruzione, musei ed archivi, la facolt di cui allart. 71 - per legge diritto dautore.

    Maggiori informazioni sul nostro sito: http://www.loescher.it/fotocopie

    Ristampe

    7 6 5 4 3 2 1 N

    2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009

    ISBN 9788820131210

    Nonostante la passione e la competenza delle persone coinvolte nella realizzazionedi questopera, possibile che in essa siano riscontrabili errori o imprecisioni. Ce ne scusiamo fin dora con i lettori e ringraziamo coloro che, contribuendo al miglioramento dellopera stessa, vorranno segnalarceli al seguente indirizzo:

    Loescher Editore s.r.l. Via Vittorio Amedeo II, 18 10121 Torino Fax 011 5654200 [email protected]

    Loescher Editore S.r.l. opera con sistema qualitcertificato CERMET n. 1679-Asecondo la norma UNI EN ISO 9001-2000

    Realizzazione editoriale e tecnica: Salviati s.r.l. - Milano- coordinamento: Paolo Margaroli- redazione: Marina Mazzarelli- progetto grafico: Cristina Rainoldi- consulenza didattica: Valentina Provera- fotolito: New Graphicontact s.r.l. - Milano- videoimpaginazione: Salviati

    Ricerca iconografica: Emanuela Mazzucchetti, Sara BelolliCopertina: Visualgrafika - Torino

    Stampa: Rotolito Lombarda - Pioltello (MI)Le schede darte sono state curate da Paola Viotto.Le indicazioni sui film nelle pagine Di testo in testo sono di Fabrizio Esposito.

    Referenze fotografiche:p. 14: Elliott Erwitt/Magnum Photos/Contrasto, Arnoldo Mondadori editoreS.p.A., 2005; p. 19: Lessing/Agenzia Contrasto/Milano, Mondadori ElectaS.p.A . , 2006; p. 23: G. dagli Or ti , Editori Laterza, 2005; p. 24:www.allmoviephoto.com; p. 27: Rizzoli, 2003; p. 29: RCS Quotidiani S.p.A.,2006; p. 30: Muse du Louvre/Parigi, Logos, 2006; p. 32: ArchivioScala/Firenze, Il Sole 24 Ore S.p.A., 2006; p. 34: Giunti Editore S.p.A., Firenze,2005; p. 36: Photo Akg-Images, Londra/E. Lessing, Logos, 2006; p. 40:Sothebys Picture Library, Logos, 2006; p. 42: Claudiana, 1997; p. 45: GruppoSan Paolo e Edizioni Bolis, 1997; p. 47: Christies Images Ltd, Logos, 2006 ; p.49: McRae Book srl, 2006; p. 54: Il Venerd di Repubblica, n. 981, 2007; p.56: McRae Book srl, 2006; p. 58: British Museum/Londra, Mondadori ElectaS.p.A., 2007; p. 60: Gribaudo/Knemann, 2004; p. 63: RCS Quotidiani S.p.A.,Milano, 2005; p. 65: Lessing/Contrasto, Il Sole 24 Ore S.p.A., 2006; p. 67:Lessing/Contrasto, Il Sole 24 Ore S.p.A., 2006; p. 70: Gruppo EditorialelEspresso S.p.A., 2008; p. 71: Gruppo Editoriale lEspresso S.p.A., 2008; p. 77:Logos, 2006; p. 81: Archivio Scala/Firenze, Il Sole 24 Ore S.p.A., 2006; p. 82:Giunti Editore S.p.A., 2005; p. 88: Edizioni Piemme, 2005; p. 93: RizzoliEditore, Milano, 1977; p. 95: Giunti Editore S.p.A., 2005; p. 107: BridgemanArt Library, McRae Books sr, 2006; p. 112: Logos, 2006; p. 115: Utet, 2002; p.118: H. Lewandowski/Photo RMN, Gruppo Editoriale lEspresso, 2008; p. 125:Photoservice Electa/Akg-images, McRae Book srl, 2006; p. 126: PhotoserviceElecta/Leemage, McRae Book srl, 2006; p. 139: Archivio Giunti, all. al n. 239di Art e Dossier, n. 2007; p. 139: Photoservice Electa/Akg-images, McRaeBook srl , 2006; p. 143: Rizzoli , 2004; p. 149: E. Lessing/Vienna,KeyBook/Rusconi Libri, srl, 2001; p. 154: Gruppo San Paolo, e Ed. Bolis, 1997;p. 160: E. Fornaciari/G. Neri; p. 163: Archivio Giunti, all. al n. 165 di Art eDossier, n. 165, 2001; p. 165: Gruppo Editoriale lEspresso, 2007; p. 166:Mondadori Electa S.p.A., Milano, 2005; p. 172: De Agositni Editore, 2005; p.175: European Book, 2005; p. 176: Archivio Giunti, Giunti GruppoEditoriale/Firenze, 2001; p. 180: Istituto Geografico DE Agostini srl/Novara,1980; p. 183: Mondadori Electa, 2002; p. 184: Logos, 2006; p. 187: GruppoSan Paolo, e Ed. Bolis , 1997; p. 189: The Trustees of the Brit ishMuseum/Londra, McRae Books srl, 2004; p. 198: Logos, 2004; p. 201:Edizioni Piemme S.p.A . , 2005; p. 202: Kimbell Ar t Museum/For tWorth/Texas, Logos, 2006; p. 205: RCS Quotidiani S.p.A., 2006; p. 209:Mondadori Electa S.p.A., 2002; p. 215: Archivio Scala/Firenze, Il Sole 24 OreS.p.A:, 2005; p. 217: Biblioteca Ambrosiana/Milano, Taschen GmbH, 2003; p.219: RCS Quotidiani S.p.A., 2006; p. 222: Skira Editore/Milano, 2002; p. 223:RCS Quotidiani S.p.A., Milano, 2006; p. 225: Rizzoli, 2003; p. 233: ElectaNapoli, 2002; p. 237: RES; p. 238: Mondadori Electa, 2002; p. 245: McRaeBooks, 2007 p. 257: Archivio Scala/Firenze, Il Sole 24 Ore S.p.A:, Milano,2005; p. 260: RES; p. 271: Il Medioevo, n. 10, 2006; p. 272: RCS QuotidianiS.p.A., Milano, 2006; p. 273: The Bridgeman Art Library/Archivi Alinari,Firenze; p. 274: (1)Rizzoli, Milano, 1977; (2)Arnoldo Mondadori EditoreS.p.A./Milano, 2007; p. 277: Rizzoli Editore, Milano, 1977; p. 279: ArchiviAlinari/Firenze; p. 280: Il Medioevo, n. 5, 2006; p. 281: Giunti EinaudiEditore S.p.A., Torino, 2007; p. 283: BNF/Parigi, Editori Laterza, 2005; p. 289:Gruppo Editoriale Fabbri, 1985; p. 290: Gruppo Editoriale Fabbri, 1985; p.293: Gruppo Editoriale Fabbri, 1985; p. 294: Robert Burns/Sothebys PictureLibrary, McRae Book srl, 2006; p. 297: BNF/Parigi, Editori Laterza, 2005; p.299: De Agostini Editore S.p.A., 2005; p. 309: All. al n.5 di Art e Dossier, n.1986; p. 321: Medioevo Dossier, n. 2, 2001; p. 322: RES; p. 323: RES; p.325: Archivio Scala/Firenze, Il Sole 24 Ore S.p.A:, Milano, 2005; p. 326:Archivio Scala/Firenze, Il Sole 24 Ore S.p.A:, Milano, 2005; p. 337: IlMedioevo, n. 6, 1998; p. 334: Archivio Scala/Firenze, Il Sole 24 Ore S.p.A:,Milano, 2005; p. 335: Edizione speciale per il Corriere della Sera, RCSQuotidiani S.p.A., 2005; p. 339: Mondadori Electa S.p.A., Milano, 2004; p.341: De Agostini Editore S.p.A., 2006; p. 351: Mondadori, 2002; p. 353:Fabbri Editore, 1986; p. 356: Mondadori Electa S.p.A., Milano, 2004; p. 363:Mondadori Electa S.p.A., Milano, 2004; p. 365: Mondadori Electa S.p.A.,Milano, 2003; p. 373: Mondadori Electa S.p.A., Milano, 2005; p. 371: Rizzoli,2003; p. 374: De Agostini Editore S.p.A., 2005.

    Studio per corrida n. 1/Francis Bacon, Roma, Siae 2009

    3121_bottaEPICA_001_010:Introduzione Poesia 30-12-2008 17:48 Pagina 2

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • 3Galeotto fu il libro

    Il modello dellavventuraOmero Odissea:

    Narrami, o Musa, delleroe multiforme...Atena e TelemacoLa tempesta e lapprodoNausicaa: lospitalit ritrovata

    Il fascino del raccontoSono Odisseo, figlio di Laerte...Polifemo: un mondo senza leggiLincantesimo di CirceIl canto delle Sirene

    La prova e la vendettaLa prova con larcoLinizio della strageIl riconoscimento di Penelope

    IntersezioniDossier:Odisseo: aspettidi un mitoDante AligheriLo maggior cornodella fiamma anticaGiovanni PascoliCalypsoConstantinos KavafisItaca

    Rileggere lantico:Credere al ritornoRoberto MussapiNon fu la spelonca,non il buio...Fu un lungo viaggio...

    Arte: Lavventuradel desiderioUlisse e le Sirene

    Unit 3Il viaggio e il ritorno

    125

    Una divina superioritOmero Iliade:

    Canta, o dea, lira di Achille...La lite tra Achille e AgamennoneIl legame ospitale: Glauco e DiomedeLincontro tra Ettore e AndromacaLa fine di PatrocloIl duello finaleAchille e Priamo

    Luniverso femminileElena: la bellezza funestaAndromaca, sposa di guerra

    IntersezioniDossier: I volti di ElenaSaffoLa cosa pi bellaStesicoroPalinodiaGhiorgos SeferisElena

    Rileggere lantico:Il bagliore delle armiAlessandro BariccoUnaltra bellezza.Postilla sulla guerra

    Arte: Uniti per la guerraLOlpe Chigi

    Unit 2Lira e la guerra

    77

    29

    Alle origini del mondoEnuma Elish Quando lass

    Marduk, un dio perfettoEsiodo Dal Caos al Ksmos

    Lavvento di Zeus

    Linnocenza e la colpaGenesi Luomo, immagine di Dio

    La cacciata dallEdenEsiodo Linganno di Prometeo

    Il modello del viaggioIl Racconto del naufragoEpopea di Gilgamesh In viaggio verso lignoto

    IntersezioniDossier: Prometeo,il Titano dalla partedelluomoEschiloPrometeo incatenatoWolfgang GoetheInno a Prometeo

    Rileggere lantico:La nascita di unamiciziaPaola CaprioloEnkidu e il re

    Arte: LOrientee lOccidenteIl Trono Ludovisie la nascita di Venere

    Unit 1In principio...

    11

    Il mito, un vivaio di simboliChe cos un mito 12Le caratteristiche della narrazione mitica 12Miti di ieri e di oggi 13

    Lepica, racconto sugli di e sugli eroiLe origini dellepica 15Le caratteristiche dellepica orale 15Il ruolo del cantore 16

    Lepica darteDallepica spontanea allepica riflessa 18I livelli della narrazione 19

    Il romance: una favola eroicaIl mondo dellimmaginario 22Oltre il romance: il fantasy 24

    Perch leggere i classici?Una definizione di classico 25La parola a Italo Calvino 25

    Il linguaggio dellepica

    Io tho dato le ali, con le quali sul mare infinitotu volerai e su tutta la terra, librandoti senza fatica...Per tutti quanti amano il canto, anche futuri,tu parimenti vivrai, finch la terra esistaed esista il sole.

    Teognide I, 237

    Il volume articolato inunintroduzione generale,IL LINGUAGGIODELLEPICA, e in setteUNIT.Lordine di presentazione deitesti , in linea di massima,quello cronologico.

    Ogni brano accompagnato daunampia introduzione, da notelessicali e da una puntualeANALISI DEL TESTO. Lapparato di ESERCIZI riccodi prove graduate sia dicomprensione-analisi che diproduzione.

    Nel contesto di tale apparato larubrica UN LAVORO PER TE sicolloca come specifico momentooperativo in cui si cura una precisacompetenza.

    217216

    Il mitoe la storia

    Passando dal mondo greco a quello latino, attraverso la media-zione della tragedia di Euripide e il modello di Apollonio Rodio,il poema epico subisce una profonda evoluzione non solo sulpiano dei contenuti, ma anche a livello tecnico e strutturale.Il patrimonio leggendario a cui anche lepica latina attinge, tendead assumere un prevalente carattere storico: si assiste cos a unprocesso di storicizzazione del mito che cerca di spiegare e diricostruire i tratti di un passato avvolto nella leggenda medianteunattendibile documentazione storica. In questo senso lopera pisignificativa lEneide, il poema in cui Virgilio (70 - 19 a. C.)riprende echi omerici per esprimere in chiave mitica il sentimen-to nuovo della grandezza di Roma, celebrandone la storia nazio-nale e la missione universale e ricavando dalla ricostruzioneerudita un preciso significato archeologico e storico. Allinternodella vicenda leggendaria che, nel suo rifarsi al mito troiano,ricollegava le origini della citt eterna al mondo greco, Virgilioinserisce la narrazione profetica della storia di Roma, for-nendo cos piena giustificazione alla grandezza di un impero, desti-nato a dominare nei secoli perch nato da un eroe, Enea, figliodella dea Venere e del mortale Anchise. Indipendentemente dagli echi letterari di chiara impronta omeri-ca, lEneide opera di un unico artista colto, Virgilio: infatti unpoema di grande dottrina, frutto della cultura e della mentalitromane, fondate sulle grandi virt delleroismo, della lealt,dellobbedienza agli di; e in questo senso ben si comprendeperch Augusto lavesse concepita come il libro che celebrava lastoria nazionale e lannuncio della missione universale di Roma.

    Unit 5 Dalla Grecia a Roma

    Processione dellafamiglia di Augustosul lato sud dellAraPacis: la gensGiulio-Claudia.

    Il poeta latino Publio Virgilio Marone nacque ad Andes, pressoMantova, nel 70 a. C. Dopo aver compiuto i primi studi a Cre-mona e a Milano, si rec a Roma e poi a Napoli, dove appro-fond gli interessi per la letteratura e la filosofia. Quando scoppila guerra civile, in seguito alluccisione di Giulio Cesare (44 a. C.),torn a Mantova e qui compose le Bucoliche, dieci componimen-ti poetici che traggono ispirazione dalla vita pastorale e agricola.Dopo aver subto lesproprio delle terre del padre provvedimen-to di Ottaviano che intendeva premiare i propri veterani e quellidi Antonio fece ritorno a Roma, dove la pubblicazione delleBucoliche gli procur grande fama e soprattutto la stima di Mece-nate, ricchissimo protettore degli artisti e dei letterati. Come risarcimento delle terre che gli erano state sottratte, rice-vette da Ottaviano una villa a Napoli e vi si trasfer. Qui, su invi-to di Mecenate, compose tra il 37 e il 30 a. C. le Georgiche, unpoema in quattro libri che ha per argomento la vita dei campi.Fu Ottaviano Augusto, che regnava incontrastato su tutto lim-pero, a proporre a Virgilio, ormai famoso, di cantare la gloria diRoma con unopera che, nar-rando le gesta degli antichi pro-genitori, esaltasse lo spiritoguerriero e le virt morali cheavevano reso grande la citteterna. Il poeta lavor quindicon entusiasmo allEneide perdieci anni, perfezionando viavia il disegno generale del poe-ma e limando con scrupolo lalingua. Nel 19 a. C. ne termi-n la stesura ma, insoddisfattodella resa stilistica di certi pas-saggi, decise di compiere unviaggio in Grecia, patria del-le arti e culla degli antichi poe-mi di Omero, suo primo ispira-tore. Ammalatosi gravementedurante il viaggio, mor al ritor-no a Brindisi, dove era sbarca-to. Nonostante avesse datodisposizioni testamentarie benprecise perch il manoscrittodel poema venisse distrutto,lopera fu salvata dallinterven-to di Ottaviano, che ordin diignorare la volont del poeta.

    Publio Virgilio Marone

    Simone Martini,frontespizio di uncodice con le operedi Virgilio, 1340.

    221Unit 5 Dalla Grecia a Roma

    220

    Le armi canto e luomo...

    Le armi canto e luomo che per primo dalla terra di Troiaesule raggiunse lItalia e i lidi di Lavinio1, spintodal fato e flagellato in terra e in mare dallostilitdegli dei, dallira implacabile dellatroce Giunone,e dopo aver sofferto a lungo in guerra, per poter fondarela sua citt e introdurre nel Lazio i Penati2, dando radicialla stirpe latina, ai padri albani3 e alle mura eccelse di Roma.Musa, dimmi tu le cause: per quali offese al suo onore,per quale mai rancore la regina degli dei4 costrinse un uomocos devoto a dibattersi in tante sventure, a subiretanti affanni? A tal punto giunge lira dei celesti?

    (Virgilio, Eneide, trad. di M. Ramous, Venezia, Marsilio, 1998, I, vv. 1-11)

    5

    10

    Enea, un eroe complesso Nel proemio dellEneide, ilpoeta latino Virgilio richiama in parte il modello omerico:anchegli intende celebrare un eroe, Enea, esule da Troia pervolere del destino, perseguitato da avverse divinit e desti-nato ad affrontare un lungo viaggio verso lItalia e una duraguerra contro i Latini, prima di fondersi con essi per dare ori-gine alla stirpe romana. Delleroe protagonista Virgilio esal-ta gi nel primo verso la virt guerriera: le armi e luo-mo sono le parole-chiave che aprono la narrazione. Eneaper non solo un guerriero, ma anche un uomo insigne perpiet: le sue qualit sono dunque profonde e complesse e,daltra parte, il suo viaggio ha tratti diversi da quello di Odis-seo, configurandosi fin dal proemio pi come la peregrina-zione dellesule alla ricerca di una nuova patria che noncome un viaggio esperienziale e conoscitivo.

    Autonomia di poeta La distanza tra Omero e Virgilio per evidente soprattutto nella diversa concezione che

    il poeta ha di s: la protasi virgiliana non dominata dal-la figura della Musa, ma si apre con io canto. presen-te cio una duplice consapevolezza: quella di una vocenarrante in prima persona, senza la tradizionale impar-zialit omerica, e quella del poeta che si permette inter-rogativi e interventi di commento (metalessi). Di talgenere al v. 11 lespressione A tal punto giunge lira deicelesti?, nella quale Virgilio gi lascia trasparire il pro-blema centrale dellEneide, ossia la fede delluomo nelledivinit.

    Originalit della protasi La protasi dellEneide , dun-que, tradizionale nella struttura (argomento del canto, invo-cazione alla Musa, sommario delle vicende che saranno nar-rate), ma originale nella concezione, pi vicina a quella delleArgonautiche di Apollonio Rodio che non al modello omerico:in entrambe queste opere infatti chiara lautonomia delpoeta e la presenza della sua soggettivit.

    1. Lavinio: la citt che Enea avrebbe fonda-to in onore della moglie Lavinia, figlia del reLatino.2. Penati: divinit tutelari della famiglia e delfocolare domestico.3. padri albani: i re di Alba, progenitori diRomolo e Remo, fondatori di Roma.4. regina degli dei: Giunone, moglie diGiove.

    Anche per lEneide, come per i poemi omerici, riportiamo lincipit in una traduzione famosa: quella cinquecentesca diAnnibal Caro (1507-1566) che presenta, rispetto al testo originale latino, diversi ampliamenti e rimaneggiamenti. La suaversione in endecasillabi sciolti, realizzata in soli tre anni dal 1563 al 1566, ma pubblicata postuma nel 1581, pi cheuna traduzione un vero e proprio rifacimento del testo alla luce del principio rinascimentale dellimitazione.

    Larmi canto e l valor del granderoeche pria da Troia, per destino, a i litidItalia e di Lavinio errando venne;e quanto err, quanto sofferse, in quantie di terra e di mar perigli incorse,come il traea linsuperabil forzadel cielo, e di Giunon lira tenace;e con che dura e sanguinosa guerrafond la sua cittade, e gli suoi diripose in Lazio: onde cotanto crebbe

    In dettaglioUna traduzione famosa

    il nome de Latini, il regno dAlba,e le mura e limperio alto di Roma.Musa, tu che di ci sai le cagioni,tu le mi detta. Qual dolor, qual ontafece la dea ch pur donna e reginade gli altri di, s nequitosa ed empiacontra un s pio? Qual suo nume lesposeper tanti casi a tanti affanni? Ahi! Tantopossono ancor l su lire e gli sdegni?

    Comprensione

    1 Distingui, nel proemio dellEneide, i versi che contengono:a. Lenunciazione dellargomento: ..................................................

    b. Linvocazione alla Musa: ..................................................................

    2 Quali sono le tematiche del poema che emergono gi dalproemio?

    3 Leroe protagonista non citato per nome, ma individua-to attraverso le fasi salienti della sua vita: rintracciale espiega:a. Perch esule.b. Dove ha condotto e insediato la sua gente.c. Quale citt fonder.

    4 Quali erano le parole-chiave del proemio dellIliade e qua-li quelle dellOdissea? Quali sono le parole-chiave del proe-mio dellEneide? Che cosa puoi notare facendo un con-fronto tra i tre incipit (osserva anche lordine in cuicompaiono nellEneide i vocaboli pregnanti)?

    5 Perch nellintroduzione abbiamo affermato che il poetadellEneide pi simile a quello delle Argonautiche chenon a quello dei poemi omerici? Giustifica la tua rispostaanche in base al testo.

    Riflessione

    6 Completa il seguente testo inserendo adeguatamente leparole che trovi qui sotto:virgiliano - traduttore - aulici - anastrofi - traduzione -solennit - iperbati - non comune

    Il tono epico del testo latino mantenuto da Ramous, il

    ....................................... italiano, per mezzo di una disposizione

    delle parole che si discosta dallordine standard sogget-

    to-verbo-complemento oggetto e fa uso di .......................................

    e .......................................; egli inoltre si serve di termini

    ....................................... o di uso ....................................... affinch il tes-

    suto lessicale della ....................................... rispecchi la

    ....................................... delloriginale ........................................

    7 Che cosa significa laggettivo eccelso? Qual la suaetimologia? Componi almeno tre frasi in cui compaia taleparola.

    8 Individua le metafore presenti nel testo.9 Perch a tuo avviso linvocatio alla Musa condotta da

    Virgilio attraverso una fitta serie di domande? Anche Ome-ro e Apollonio Rodio si rivolgevano alla Musa con cos tan-ti interrogativi?

    Produzione

    10 A tal punto giunge lira dei celesti?: con questa doman-da Virgilio chiude linvocatio e passa allexspositio. Rileg-gi il testo del proemio e cerca di individuare quale funzio-ne Virgilio attribuisca agli di e confrontala con quella cheassegnava loro Omero.

    11 Confronta la traduzione di Ramous con quella di AnnibalCaro sopra riportata e metti in luce le caratteristiche del-le due rese sia sul piano lessicale, che su quelli sintatti-co, metrico e retorico.

    Nicolas Poussin,Venere mostra le armi a Enea,

    1639.

    Esercizi

    Analisi del testo

    173172

    Dossier

    Odisseo:aspetti di un mito

    Unit 3 Il viaggio e il ritorno

    Il mito di Odisseo, simbolo delluomo che in una sorta di inquietudine eternamenteinsoddisfatta rifiuta soluzioni definitive, pervade tutta la letteratura occidentale,ripresentandosi in momenti cruciali della storia umana. Privo dellaura reverenziale dicui sono circondati altri eroi, Ulisse immagine di un uomo [...] che lott / dentro ilmondo, con lanima e col corpo (G. Seferis): lintelligenza la sua essenza costitutiva,la dote innata che fa di lui luomo delle situazioni complesse. Ripercorrere le tappe che nel tempo hanno segnato la vitalit di questo mito un com-pito che esula dal nostro assunto. Ci limiteremo pertanto a proporre alcuni motivi a essolegati: dal tema affascinante dellultimo viaggio, cos come stato rielaborato da Dantee da Pascoli, al simbolo di Itaca nella recente rilettura di Constantinos Kavafis.

    Lultimo viaggio di Odisseo

    DANTE ALIGHIERI

    Lo maggior corno della fiamma antica

    Gi gli autori antichi avevano visto in Odisseo un eroe del-la conoscenza, sempre volto alla virt e alla sapienza,ma con Dante Alighieri (1265-1321) che la sua figu-ra diventa il simbolo degli uomini di ogni tempo, fattinon a viver come bruti, / ma per seguir virtute e cono-scenza. Nel XXVI canto dellInferno, nella bolgia deiconsiglieri fraudolenti gli ingannatori che hanno abu-sato dellintelligenza contro ogni norma morale e reli-giosa , Dante incontra lantico eroe e fa di lui un per-sonaggio indimenticabile, simbolo della tensionedelluomo a varcare il limite posto alla natura fino a sfi-dare lo stesso Creatore. Se sul piano morale Dante, dauomo del Medioevo, non pu fare a meno di considera-re la smisurata tensione alla conoscenza di Odisseocome un peccato di orgoglio, la simpatia che egli provaper leroe testimoniata dal lungo spazio che gli conce-de e dai versi immortali che delineano un personaggio

    davvero senza tempo. Ulisse, racchiuso con il compagno Diomede nella fiamma chefascia i loro spiriti, d voce a fatica al racconto: non racconta a Dante le colpe di ingan-no e di frode per cui si trova punito nellinferno, bens lesito del suo estremo viag-gio, quando, ormai vecchio ma sempre desideroso di divenir del mondo esperto edelli vizi umani e del valore, intraprese con pochi compagni il folle volo, varcan-do le colonne dErcole e lanciandosi nelloceano alla ricerca di terre sconosciute.La sua impresa tragicamente conclusa nel naufragio, comaltrui piacque segnodellimpossibilit della ragione umana a varcare i limiti che le sono imposti:Ulisse non possiede la Grazia divina, il suo gesto la sconfitta dellintelligenza che si

    fida unicamente dei propri mezzi e non ricerca soluzioni trascendenti. Eppure noi,come Dante e come gli altri lettori successivi, non possiamo fare a meno di ammirarela grandezza di un tentativo che, pur destinato al fallimento (e forse proprio per que-sto), ci ricorda che la scienza lultima perfezione della nostra anima, ne la quale stala nostra ultima felicitade (Dante, Convivio, I, I, 1). La storia di Ulisse riguarda allo-ra lesistenza di ciascuno di noi tra essere e non-essere, fra desiderio, illusione e desti-no perch semenza delluomo [...] non di vivere da bruto, ma di vivere con la con-sapevolezza del morire: suprema virt e, nello stesso tempo, conoscenza ultima (P.Boitani, Lombra di Ulisse, Bologna, Il Mulino, 1992).

    Lo maggior corno della fiamma antica1

    cominci a crollarsi mormorandopur come quella cui vento affatica2;

    indi la cima qua e l menando,come fosse la lingua che parlasse3,gitt voce di fuori, e disse: Quando

    mi diparti4 da Circe, che sottrasseme pi dun anno l presso a Gaeta,prima che s Enea la nomasse5,

    n dolcezza di figlio, n la pitdel vecchio padre, n l debito amorelo qual dovea Penelope far lieta6,

    vincer potero dentro a me lardorechi ebbi a divenir del mondo esperto,e delli vizi umani e del valore7;

    ma misi me per lalto mare apertosol con un legno e con quella compagnapicciola dalla qual non fui diserto8.

    Lun lito e laltro vidi infin la Spagna,fin nel Morrocco, e lisola de Sardi9,e laltre che quel mare intorno bagna.

    1. Lo maggior... antica: la punta pi alta della fiamma antica. Quisi intende la fiamma che brucia lanima di Ulisse. Dante ha incon-trato Ulisse e Diomede, il fiero guerriero compagno delleroe, ma del primo tutta la grandezza, anche nella punizione.2. cominci... affatica: cominci ad agitarsi mandando unmormorio proprio come una fiamma percossa dal vento.3. indi... parlasse: poi, dimenando la cima qua e l, come se aparlare fosse la sua lingua.4. mi diparti: mi allontanai.5. presso... nomasse: vicino a Gaeta, prima che Enea le des-se questo nome. Fu Enea che diede al luogo il nome della sua

    85

    88

    91

    94

    97

    100

    103

    nutrice Caieta, che l venne sepolta.6. n dolcezza... lieta: n lamore per il figlio (Telemaco), nlaffetto per il vecchio padre (Laerte), n lamore coniugale cheavrebbe dovuto allietare Penelope.7. vincer... valore: poterono vincere in me lardente desiderioche avevo di conoscere il mondo e i vizi e le virt degli uomini.8. ma misi... diserto: ma mi inoltrai nella parte pi ampia delMediterraneo con una sola nave e con quella piccola compa-gnia da cui non fui mai abbandonato.9. Lun lito... Sardi: vidi entrambe le coste (dellEuropa edellAfrica) fino alla Spagna, al Marocco e alla Sardegna.

    237

    Polidoro e Pier delle VigneLepisodio virgiliano di Polidoro viene ripreso da Dante, nel XIII canto dellInferno, dove immagina che le anime dei sui-

    cidi siano trasformate, per punizione del loro peccato, in tronchi e in strane piante: come infatti nella vita hanno rifiutato il

    corpo, cos per tutta leternit sono condannati a esserne privi.

    Attraversando la selva dei suicidi, Dante, su esortazione di Virgilio, spezza un ramo: assiste cos a un prodigio straordinario

    perch dal ramoscello troncato esce, insieme al sangue, una voce che si riveler essere quella di Pier delle Vigne, consi-

    gliere di Federico II che, accusato, pare ingiustamente, di tradimento, si era ucciso per la vergogna.

    Dellepisodio riportiamo i versi iniziali, che riprendono il tema della metamorfosi:

    Allor porsi la mano un poco avante,

    e colsi un ramicel da un gran pruno;

    33 e l tronco suo grid: Perch mi schiante?.

    Da che fatto fu poi di sangue bruno,

    ricominci a dir: Perch mi scerpi?

    36 non hai tu spirto di pietade alcuno?

    Uomini fummo, e or siam fatti sterpi:

    ben dovrebbesser la tua man pi pia,

    39 se state fossimo anime di serpi.

    Come dun stizzo verde charso sia

    da lun de capi, che da laltro geme

    42 e cigola per vento che va via,

    s de la scheggia rotta usciva insieme

    parole e sangue; ondio lasciai la cima

    45 cadere, e stetti come luom che teme.Dopo aver letto con attenzione i versi, rispondi alle seguenti domande:

    1 Quali particolari dello strano prodigio sono presenti sia in Virgilio che in Dante?

    2 Che significato ha la metamorfosi di Polidoro in Virgilio?

    3 Che significato ha la metamorfosi di Pier delle Vigne in Dante?

    Un lavoro per te

    Riflessione8 A chi appartiene la voce narrante nellepisodio Lultima

    notte di Troia? Si tratta di un narratore di primo o di

    secondo grado? Per quali motivi Virgilio abbandona il

    suo ruolo di narratore?9 In quali punti del brano Lombra di Polidoro puoi notare

    commenti da parte del narratore? Vi sono prolessi e/o

    analessi?10 Analizza e spiega la similitudine presente ai vv. 303-309

    de Lultima notte di Troia.11 Nei versi 297-300 del medesimo episodio alcuni termini

    appartengono alla comune sfera semantica del rumore:

    individuali. Come si chiama la figura retorica che riprodu-

    ce o suggerisce, attraverso la veste fonica delle parole,

    un suono reale?

    12 Individua e sottolinea le metafore presenti nel brano Lom-

    bra di Polidoro.13 Il nome Polidoro significa in greco dai molti doni. Ha

    qualche attinenza il significato del nome con la tragica fine

    del giovane?

    Produzione14 Fai la parafrasi di uno dei due brani.

    15 Lepisodio Lultima notte di Troia ha unambientazione not-

    turna: secondo te, questa dimensione temporale contri-

    buisce ad accrescerne il fascino? Motiva la risposta con

    un commento di circa dieci righe.

    16 Nel testo virgiliano Polidoro non racconta nulla della sua

    tragica fine. Prova a narrarla con maggiori particolari.

    Pier delle Vigne, incisione di Gustave Dor.

    La ripresa di tematiche e generi in tempi diversi garantita dalla presenza dei DOSSIER, chefunzionano come vere e proprie unit diapprofondimento (I volti di Elena, Odisseo:aspetti di un mito, Due letture di Medea...)

    3121_bottaEPICA_001_010:Introduzione Poesia 12-12-2008 16:17 Pagina 3

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • 4In ogni unit sono sempre presenti anche: una sezione RILEGGERE LANTICO, chepropone la lettura di autori italiani o stranierimoderni riferibili, per il contenuto o per la forma,a espressioni e temi del racconto epico antico,medievale e rinascimentale; una sezione di ARTE, costituita da una schedasu unopera significativa variamente legata alcontesto dellunit.

    7170

    Rileggere lantico

    Unit 1 In principio...

    ta a reggere il bastone: tutto il resto era celato da una sorta di guscio, da unlungo e rigido involucro che ricordava le elitre chiuse di uno scarabeo e dalcollo del re ricadeva sino a terra mostrando piccole chiazze luccicanti, azzur-re e gialle come il cielo stellato.

    Al suo passaggio la folla indietreggiava, e anche Enkidu prov limpulso difuggire dinanzi a quella figura sempre pi vicina della quale ormai riusciva adistinguere lo sguardo, fisso su di lui con un misto di curiosit e distacco. Maquando gli fu di fronte, il volto a pochi palmi dal suo, il re depose scettro ecorona, poi scost i lembi del mantello e lo lasci cadere a terra; allora Enkidupot vedere il suo corpo e lo vide simile a quelli dei pastori tra i quali era vis-suto: pi alto, forse, pi vigoroso, ma sempre il corpo di un uomo, che nellanudit gli appariva a un tratto fragile e gli suscitava un oscuro sentimento dicompassione.

    Rimasero cos luno di fronte allaltro, nudi entrambi salvo per il panno checingeva loro i fianchi, e la folla grid pi volte il nome di Gilgamesh, e gridanche il nome di Enkidu con particolare eccitazione, quasi assaporandone lesillabe che pronunciava per la prima volta. Solo i due uomini tacevano, sen-za azzardare un gesto si studiavano a vicenda. Poi Gilgamesh sollev la manodestra e la lasci ricadere sulla spalla sinistra di Enkidu, afferrandola salda-mente. Enkidu non si mosse, disorientato da quel gesto improvviso e da quel-la presa tanto energica, di cui non comprendeva lintenzione; ma con lo sguar-do Gilgamesh lo guid, come si guida un bambino: gli fece capire che dovevasollevare anche lui la mano destra e posargliela sulla spalla sinistra afferran-dola saldamente, Enkidu obbed, e si trovarono luno nella presa dellaltro,impegnati in una simmetrica figura di danza.

    A lungo dur quella lotta, cui tutto il popolo di Uruk assisteva con il fiato

    La nascita di unamicizia Ma tu davvero non sai rassegnarti al tuo destino di uomo,

    accontentarti di quei rari, perfetti istanti di beatitudineche ancor rammento cos bene e che la vita pu offrire a chi

    non veda schiudersi a s una durata infinita?

    PAOLA CAPRIOLO

    Enkidu e il re

    Il romanzo Qualcosa nella notte diPaola Capriolo, nata a Milano nel 1962,offre dellantico poema di Gilgameshuna rilettura assai fedele alloriginalesul piano dei contenuti narrativi, maarricchita di particolari e di notazionipsicologiche che scavano nellinterio-rit dei personaggi e nei significati del-le loro vicende. Nel libro si alternanodue voci narranti: alla narrazioneesterna in terza persona si sostituisce,in alcuni capitoli, la voce di Gilgameshche, in prima persona, narra dallinter-no i sogni e gli incubi nei quali prendecorpo la sua angoscia esistenziale,quel qualcosa nella notte che alla lucedel giorno si rifiuta di riconoscere.Centrale, nel romanzo, lamicizia chelega il signore di Uruk alluomo sel-vatico cresciuto tra le gazzelle: Enkidusar per Gilgamesh come un fratello acui mostrare i costumi della societ civi-

    lizzata, imparando a sua volta dallaltro una visione pi naturale della realt. Le loroimprese contro il gigante della foresta dei cedri e contro il toro, fino alla collera suscita-ta nella dea Inanna, danno vita a una storia ancora capace di parlare alluomo di oggi:la leggenda di Gilgamesh, infatti, sa unire i valori eroici pi autentici la gloria, lamici-zia e la ricerca dellimmortalit alla loro umana negazione, al fallimento, al senso dellamorte, alla caducit della vita e al dolore per la perdita di una persona cara... eterni moti-vi di riflessione per luomo di ogni tempo.Del romanzo riportiamo il brano in cui Gilgamesh ed Enkidu, dopo essersi affrontati nel-la lotta, si riconoscono fratelli.

    Proprio in quel momento ud un mormorio eccitato levarsi da tutte le gole,e volgendosi di nuovo verso la reggia vide un uomo ritto sulla soglia.

    Cap subito chi fosse: lo cap dal rapido ammutolire della folla, e ancor pidal tremito che sentiva in petto. Rest fermo, in attesa, e vide il re incederelento verso di lui. Reggeva in pugno un bastone di una materia lucida e liscia,e uno strano oggetto risplendente gli sovrastava il capo. Ma la cosa pi scon-certante era che della sua persona si scorgessero soltanto il viso e la mano leva-

    Rilievo del Palazzo reale di SargonII (722-705 a. C.) a Khorsabad.

    5

    10

    15

    20

    25

    30

    Particolare di pittura dal Palazzodella citt assira di Til Barsip,sala 47, VIII secolo a. C.

    269268

    Dal testo alla rappresentazione

    ATANADORO, AGESANDRO E POLIDORO

    Gli autori Atanadoro, Agesandro e Polidoro, tre scultori originari dellisola di Rodi, lavorarono aRoma nel I secolo a. C. al servizio della famiglia imperiale. Era il momento in cui i Romani avevanoormai consapevolmente accettato linfluenza dellarte greca. I personaggi pi facoltosi colleziona-vano opere darte greche o facevano eseguire copie delle statue o degli affreschi pi famosi, perdecorare le abitazioni private e arricchire i luoghi pubblici come le terme o i fori. In questo conte-sto parecchi artisti greci emigrarono in Italia, dove avviarono botteghe ben organizzate per rispon-dere alle esigenze di committenti ricchi e colti.I tre scultori eseguirono e firmarono un gruppo ispirato allOdissea: Scilla e la nave di Ulisse, situa-to in una grotta artificiale collegata a una villa di et repubblicana a Sperlonga presso Roma. Nellostesso luogo si trovano altri due gruppi rappresentanti lAccecamento di Polifemo e il Ratto delPalladio. Questo monumento testimonia la predilezione dellepoca per le scene complesse, tratteda testi letterari ed eseguite con il linguaggio patetico e magniloquente del tardo Ellenismo.Lo scrittore Plinio il Vecchio ci dice inoltre che questi tre sommi artefici crearono il gruppo delLaocoonte opera da preferirsi a tutte quelle della pittura e dellarte statuaria e che lo fecero dicomune accordo da una sola pietra, con i figli e le stupefacenti spire dei serpenti. Quando il grup-po, che ora si trova ai Musei Vaticani, venne trovato a Roma nel 1506, nella zona dove anticamentesi trovava la Domus aurea, sfarzosa dimora di Nerone, tutti i dotti dellepoca pensarono di trovar-

    si di fronte al capolavoro descritto da Plinio. Molti artisti, tra cuiMichelangelo, presero ispirazione da questo marmo, che venneacquistato da papa Giulio II e collocato nel cortile del Belvedere,dove si trova ancor oggi.

    LaocoonteLopera Il gruppo del Laocoonte vaticano reca i segni del temponelle parti mancanti, soprattutto in corrispondenza delle bracciadei personaggi e nelle numerose fratture ricomposte dai restaura-tori. Ha perso inoltre il colore che con ogni probabilit doveva rifi-nire i particolari dei volti, assicurando alla statua quella vivacit chegli antichi tanto apprezzavano. Tuttavia resta una delle statue elle-nistiche meglio conservate, soprattutto nella definizione dei corpie nellespressione dei volti.Tra le varie versioni del mito gli autori sono particolarmente vici-ni a quella di Virgilio, soprattutto nella descrizione della lotta diLaocoonte per liberare se stesso e i figli dai serpenti inviati daApollo. Secondo Virgilio infatti Laocoonte era un sacerdote troia-no, che aveva invano cercato di mettere in guardia i cittadini dal-linganno del cavallo donato dai Greci, incorrendo nellira del dio,che aveva gi deciso la caduta della citt. I tre scultori scelgono il momento culminante. Il padre al centro,appoggiato allaltare su cui stava compiendo un sacrificio, tentadi liberarsi dalle spire che lo avvolgono e di allontanare le faucispalancate del serpente che sta per morderlo. Il figlio a destra staancora lottando e quasi sembrerebbe essere ancora in grado disottrarsi al destino, ma lo sguardo angosciato che rivolge al padrefa presagire la sconfitta. Il figlio pi giovane a sinistra ha ormaiperso i sensi a causa del morso del serpente sul petto, e si acca-scia allindietro verso il padre. La rappresentazione dei corpi in movimento rivela la straordina-ria conoscenza dellanatomia raggiunta dagli artisti ellenistici, capa-ci di rendere con precisione il gioco della muscolatura, possentenella figura del padre, ancora immatura nei figli. Il dinamismo del-la scena accentuato dalla struttura compositiva basata sulle dia-gonali e sullandamento ondulante delle spire dei serpenti. La curamaggiore per riservata ai volti, in particolare a quello del padre,reclinato allindietro, con gli occhi chiusi e le labbra aperte nel gri-do impotente rivolto verso il cielo, espressione del dolore fisicoma anche dellangoscia impotente delluomo che non riesce a sal-vare i propri figli dalla morte.

    1 In quale parte della statua gli scultori hanno mostra-to maggiore abilit tecnica? Perch?

    2 Nellopera si nota una contrasto tra parti levigatee parti lavorate in modo da accentuare il chiaroscu-ro. Individua le une e le altre.

    3 Il corpo di Laocoonte si dispone lungo una diago-nale. Tracciala con laiuto della carta da lucido.

    4 Leggi il passo di Virgilio (cfr. p. 230) e confrontalocon la statua. Quali sono, secondo te, le somiglian-ze? Quali le differenze?

    Atanadoro, Agesandroe Polidoro, Laocoonte,seconda met del I sec. a. C.,marmo, h. 242 cm,Roma, Musei Vaticani.

    Un figlio sta ancora lottando,ma lo sguardo angosciato cherivolge al padre fa presagire lasconfitta.

    Il volto del padre reclinatoallindietro, con gli occhi chiusi ele labbra aperte nel gridoimpotente rivolto verso il cielo.

    Il figlio pi giovane ha ormaiperso i sensi a causa del morsodel serpente sul petto, e siaccascia allindietro verso ilpadre.

    Unit 5 Dalla Grecia a Roma

    Arte

    Esercizi

    Il testo vivacizzato da box di approfondimento dedicatidi volta in volta a temi o aspetti particolari: IN DETTAGLIO: per esaminare determinati elementi ocuriosit relativi a un brano o a un autore; STORIA DI PAROLE: rubrica lessicale in cui sispiegano termini di uso frequente in campo letterario.

    76

    Di testo in testo

    Unit 1 In principio...

    Proposte di lettura e approfondimento personaleMiti di ogni tempo

    Theodor H. Gaster, Le pi antiche storiedel mondo, Torino, Einaudi, 1960

    Un testo scolastico che, in modo semplice ed essenziale, nar-ra come le profondit degli antichi miti nascondano sempreuna risposta alle eterne domande sullorigine, sullesistenza esul destino delluniverso.

    Miti della creazione, Firenze, Giunti Demetra, 1996In tutte le epoche e in ogni parte della terra, lumanit hacercato di darsi una spiegazione dellorigine delluniverso edelluomo. Il libro presenta in forma rapida e divulgativa iprincipali miti cosmogonici, dalla Bibbia al Corano, ai mitibabilonesi e africani.

    Robert Graves, I miti greci, Milano,Longanesi, 1983

    Prima della scienza, prima della religione, c il mito, un mododi spiegare lorigine delle cose e degli uomini, gli usi i costu-mi e le leggi: Robert Graves riuscito a rianimare questamateria, narrandola con scorrevolezza e senso dellumorismo.

    Gli strumenti essenzialiGiuseppina Sechi Mestica, Dizionario universaledi Mitologia, Milano, Rusconi, 1994

    Un utile strumento per unintroduzione allo studio dei mitidi tutto il mondo, che conservano intatto il fascino di veritrivelate allinizio dei tempi, quando i racconti degli di e deglieroi rappresentavano la risposta al Caos primordiale.

    Jean Chevalier, Alain Gheerbrant,Dizionario dei simboli, Milano, Rizzoli, 1986

    Tutte le civilt si sono nutrite di simboli che formano lessen-za stessa del pensiero astrologico e della magia. In 1600 vocisono riuniti miti, sogni, costumi, gesti, forme, figure, colori enumeri di ogni paese e di ogni epoca.

    Dizionario dei Miti Letterari, a cura di PierreBrunel, Milano, Bompiani, 1995

    Esistono figure o temi mitici che periodicamente tornano adaffiorare nelle pagine dei grandi capolavori letterari, arric-chendosi di volta in volta di nuovi significati, in un infinitorepertorio di variazioni che riprova della libert e della for-za vitale della letteratura.

    La creazione: un problema apertoMassimo Centini, La sindrome di Prometeo,Milano, Rusconi, 1999

    Il desiderio delluomo di diventare creatore di se stesso appar-tiene al mito e alla storia della civilt: da Prometeo aFrankenstein, luomo ha sognato di sostituirsi alla natura.Scienza, religione, mito e letteratura sono gli ambiti che lau-tore esplora per tracciare la mappa di questo sogno.

    Stephen Hawking, Dal big bang ai buchi neri.Breve storia del tempo, Milano, Rizzoli, 1988

    Che cosa sappiamo sulluniverso, e come lo sappiamo? Dadove venuto, e dove sta andando? Luniverso ebbe un ini-zio e, in tal caso, cosa cera prima? Il tempo avr mai una fine?Con questi quesiti Stephen Hawking ci introduce in una stra-ordinaria avventura attraverso il tempo.

    Antonino Zichichi, Perch io credo in colui che hafatto il mondo, Milano, Il Saggiatore, 1999

    La contrapposizione tra fede e scienza rappresenta uno deidilemmi pi laceranti del nostro tempo. Zichichi smentisce eribalta tale contrapposizione: non esiste alcuna scoperta scien-tifica che possa mettere in dubbio o negare lesistenza di Dio.

    Qualche saggio per approfondire Marie-Louise von Franz, I miti di creazione,Torino, Bollati Boringhieri, 1989

    I miti di creazione, nelle diverse culture, si caratterizzano peruna certa solennit, quasi a comunicare che le vicende nar-rate riguardano, pi che in altri miti, i problemi fondamenta-li e i significati definitivi non solo della nostra esistenza, madellesistenza dellintero cosmo.

    Eva Cantarella, Lamore un dio,Milano, Feltrinelli, 2007

    Anche i sentimenti hanno una storia. Tutto cambia nel tem-po, persino lamore... Per i Greci lamore era un dio di nomeEros, un dio armato, che con il proprio arco scoccava freccespesso mortali. Chi veniva colpito non aveva scampo (EvaCantarella).

    Il giro del mondo in 80 giorni,di Michael Anderson (1956)

    Mr. Fogg scommette con gli amici che far il giro del mondoin soli 80 giorni. Alla fine la scommessa sembra perduta persole 24 ore, ma c una sorpresa finale. Tratto dal romanzo diJules Verne, il film una metafora del viaggio nel cinema e del-lottimismo positivista.

    2001 Odissea nello spazio, di Stanley Kubrick(1968)

    Dallalba delluomo (quattro milioni di anni fa) al primo voloverso Giove: c un monolito levigato che atterrisce le scim-mie antropoidi e sbalordisce gli scienziati sulla base lunare.Una favola apocalittica sul destino dellumanit.

    SCHEDA NELLA GUIDA PER LINSEGNANTE

    Paris, Texas, di Wim Wenders (1984)Tra autostrade desolate nel deserto, motel e cafeteries, unuomo ricostruisce il rapporto col figlioletto, ma poi, affidato-lo alla madre dalla quale sera separato quattro anni prima,ricomincia il suo vagabondare.

    Thelma e Louise, di Ridley Scott (1991)Due amiche in auto per un tragico weekend. Quando Thelma,la pi giovane, sta per essere violentata, Louise interviene euccide laggressore: la loro gita si trasforma in fuga. Braccatedalla polizia, scoprono una nuova dimensione della vita e unaparte sconosciuta di loro stesse.

    Fratello dove sei?, di Joel ed Ethan Coen (2000)Durante la Grande Depressione tre delinquentelli evadono,incatenati, dai lavori forzati per recuperare un tesoro che nonesiste. Riescono a cavarsela attraverso tragicomiche peripe-zie. Parodisticamente ispirato allOdissea, con i personaggidi Tiresia, le Sirene, Polifemo e Penelope.

    ANDIAMO AL CINEMA233

    quali mai indugi ti trattennero, da che luoghitanto atteso ritorni? Dopo tutti questi lutti, gli incredibilitravagli subiti da uomini e citt, ormai esausti,cos dobbiamo rivederti? Quale offesa ha sfiguratoil tuo volto sereno? e perch mai mostri queste ferite?Lui nulla, non ascolta le mie inutili domande,ma traendo con angoscia dal profondo del cuore un gemito:Oh fuggi, figlio di Venere11, strppati da queste fiamme.Il nemico dentro le mura e Troia precipita dalla vetta.Anche troppo fu dato alla patria, a Priamo12: se un braccioavesse potuto difenderla, il mio lavrebbe difesa.Troia ti affida le sue sacre icone, i suoi Penati13:prendili compagni alla tua sorte e a loro destinaquelle mura che fonderai pi grandi, traversato il mare.Cos disse e con le sue mani dal segreto del sacrario14

    mi porse le bende, la grande Vesta e il fuoco eterno15.

    La religione romana assegnava un posto particolare alle divinit che proteggevano la famiglia e la comunit: tali era-no la dea Vesta, i Lari e i Penati. Nel racconto virgiliano rientra nella missione di Enea salvare i Penati di Troia e intro-durre a Roma il loro culto. I Penati sono propriamente gli spiriti tutelari della famiglia e del focolare domesti-co: secondo Cicerone il loro nome deriva da penus, che indica tutto ci di cui gli uomini si nutrono o da penitus,ossia il ripostiglio dove sono conservate le vivande, la parte pi interna della casa. Da divinit legate allambitodomestico i Penati diventano in seguito divinit pubbliche: lo Stato era visto infatti come una sorta di grande fami-glia costituita dai cittadini. Raffigurati come due giovani seduti, i Penati erano presenti nellatrio di ogni casa roma-na; come divinit pubbliche essi venivano invece venerati in un tempio a loro dedicato. Al loro culto era associato quel-lo di Vesta la dea del fuoco sacro custodito dalle Vestali e quello dei Lari le anime dei defunti che continuavanoa proteggere la casa in cui avevano vissuto.

    Storia di parolePenati

    11. figlio di Venere: Enea.12. Priamo: re di Troia.13. Penati: gli di protettori della famiglia e del focolare dome-stico.

    14. sacrario: la parte pi interna del tempio.15. le bende... eterno: sono i sacri simboli della dea Vesta,che a Roma diventer la protettrice dello Stato, mentre le suesacerdotesse, le Vestali, custodiranno il fuoco sacro.

    Edicola dedicata ai Larinella casa dei Vettii aPompei, I sec. d. C.

    285

    290

    295

    Ogni unit si conclude con la rubrica DI TESTO IN TESTO, checontiene alcune proposte di lettura e approfondimento personale,strumento indispensabile per stimolare un arricchimento chevada oltre luso del libro di testo.

    93

    La civilt omerica nel suo complesso stata definita dallo studioso dellet clas-sica Eric Dodds (1893-1979) una cul-tura di vergogna (shame-culture). Se -condo un modello interpretativo derivatodagli studi antropologici, esistono infat-ti due forme fondamentali di societ:quelle che si appoggiano sul senso divergogna e quelle che si fondano soprat-tutto sul senso di colpa. La cultura dicolpa caratteristica della civilt occi-dentale moderna e cominci ad appari-re in Grecia in un periodo successivoallepica omerica (essa in effetti appa-re gi pienamente sviluppata nella tra-gedia). In una cultura di colpa, quan-do un uomo agisce in modo contrario alcodice di comportamento imposto dallasociet in cui vive o dalla sua moralereligiosa, anche se riesce a evitare unasanzione penale, tende a riconoscere ilproprio comportamento come errato eprova rimorso.Una cultura di vergogna si fondainvece su un processo mentale opposto.In essa il pensiero e lagire delluomosono totalmente proiettati verso lester-no: la sanzione per un comportamentoerrato non risiede nel senso dindegnitche un uomo prova dentro di s, ma nelbiasimo della comunit. Pertanto, un com-portamento non considerato colpevo-le fino a quando su di esso non pesa ladisapprovazione della comunit, e la sanzione pu anche risiedere unicamente nel senso di vergogna che affligge chinon si mostrato allaltezza della sua fama e viene segnalato al pubblico disprezzo. In questo tipo di societ, dunque,il bene supremo non sta nel godere di una coscienza tranquilla, ma nella conquista della pubblica stima. Ci cheinteressa non essere forti o coraggiosi ma essere detti dagli altri forti o coraggiosi: la gloria consiste nellammi-razione e nella lode tributata dalla comunit a una persona che abbia mostrato il suo valore davanti agli occhi di tut-ti. Di qui limportanza che assume lonore, che deriva dal pubblico riconoscimento. La tim a sua volta non un sen-timento astratto, ma si manifesta materialmente con doni, parole di elogio, tributi di onori, che vengono riservati allepersone pi valorose. Cos, nellIliade, la schiava Briseide, il dono di guerra offerto da tutto lesercito ad Achille, equi-vale alla sua tim, vale a dire al pubblico riconoscimento del fatto che egli stato un guerriero prode. Quando Agamennonesottrae la schiava ad Achille non fa altro che negare al rivale questonore, offendendolo davanti a tutti. appunto ilpubblico onore a creare le gerarchie sociali e a motivare i comportamenti pubblici. Di conseguenza, la principale for-za morale della societ omerica il rispetto della pubblica opinione e il timore che una certa azione venga disappro-vata dagli altri: di qui appunto la vergogna che un individuo prova quando non riesce a essere allaltezza della pub-blica stima.Una cultura di vergogna condiziona fortemente gli impulsi personali di un individuo e lo indirizza verso comportamen-ti conformisti, nel senso che egli tende ad agire secondo schemi precostituiti dallesterno, dai quali non osa discostar-si per non essere biasimato dalla comunit: tutto ci che lo espone al disprezzo pubblico, ci che lo rende ridicolo risul-ta per lui intollerabile, al punto che persino la morte preferibile.

    (Riduzione da G. Guidorizzi, La letteratura greca, vol. I, Torino, Einaudi, 1996)

    In dettaglioLa cultura della vergogna

    Johann Heinrich Fssli, Afrodite allontana Paride dopo il duellocon Menelao, 1766-70.

    3121_bottaEPICA_001_010:Introduzione Poesia 12-12-2008 16:17 Pagina 4

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • 5Indice

    Il linguaggio dellepicaIl mito, un vivaio di simboli 12

    Che cos un mito (12) Le caratteristiche della narrazione mitica (12) Mitidi ieri e di oggi (13)

    Lepica, racconto sugli di e sugli eroi 15Le origini dellepica (15) Le caratteristiche dellepica orale (15) Il ruolo delcantore (16)

    Lepica darte 18Dallepica spontanea allepica riflessa (18) I livelli della narrazione (19)

    Il romance: una favola eroica 22Il mondo dellimmaginario (22) Oltre il romance: il fantasy (24)

    Perch leggere i classici 25Una definizione di classico (25) La parola a Italo Calvino (25)UN LAVORO PER TE Uno spunto di discussione 28

    Unit 1 In principio...Alle origini del mondo 30

    La nascita degli diENUMA ELISH 31

    Quando lass 31Marduk, un dio perfetto 34

    ESIODO, Teogonia 36Dal Caos al Ksmos 37Lavvento di Zeus 39

    UN LAVORO PER TE Fare lo schema grafico di un testo 41

    Linnocenza e la colpa 42La creazione delluomo GENESI, Luomo, immagine di Dio 43Libert e trasgressioneGENESI, La cacciata dallEden 47ESIODO, Linganno di Prometeo 49

    Dossier Prometeo, il Titano dalla parte delluomo 52La drammatizzazione del mitoESCHILO, Prometeo incatenato 52La radicale ribellioneWOLFGANG GOETHE, Inno a Prometeo 55

    Il modello del viaggio 58Avventure in terre lontaneIL RACCONTO DEL NAUFRAGO 59Alla ricerca dellimmortalitEPOPEA DI GILGAMESH, In viaggio verso lignoto 63

    IN DETTAGLIO La nascita del bello: Afrodite (40) La Bibbia, il libro dei libri (42) La messa in scena moderna

    di un mito antico (54)

    STORIA DI PAROLE Fato, fata (33) Iperbole (34) Misoginia (51)

    Ap

    pro

    fon

    dim

    enti

    3121_bottaEPICA_001_010:Introduzione Poesia 12-12-2008 16:17 Pagina 5

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • Ap

    pro

    fon

    dim

    enti

    6

    Rileggere lantico La nascita di unamicizia 70PAOLA CAPRIOLO, Enkidu e il re 70

    Arte LOriente e lOccidente 74Il Trono Ludovisi e la nascita di Venere 74

    DI TESTO IN TESTO 76

    Unit 2 Lira e la guerra

    Una divina superiorit 78OMERO, Iliade 79Il poeta e la musa

    Canta, o dea, lira di Achille... 81Un mondo di di e di eroi

    La lite tra Achille e Agamennone 83UN LAVORO PER TE I ritratti di Achille e Agamennone 85

    Il legame ospitale: Glauco e Diomede 87Lincontro tra Ettore e Andromaca 92La fine di Patroclo 97Il duello finale 100

    UN LAVORO PER TE Le morti parallele 103Achille e Priamo 104

    Luniverso femminile 107Elena: la bellezza funesta 108Andromaca, sposa di guerra 110

    Dossier I volti di Elena 113La vittoria della passioneSAFFO, La cosa pi bella 113La falsa immagine di ElenaSTESICORO, Palinodia 114GHIORGOS SEFERIS, Elena 114

    Rileggere lantico Il bagliore delle armi 117ALESSANDRO BARICCO, Unaltra bellezza. Postilla sulla guerra 117

    Arte Uniti per la guerra 122LOlpe Chigi 122

    DI TESTO IN TESTO 124

    IN DETTAGLIO La questione omerica (79) Una traduzione famosa (81) La cultura della vergogna (93) Astianatte: linnocenza e la

    guerra (112)

    STORIA DI PAROLE Xenofobia (91)

    Unit 3 Il viaggio e il ritorno

    Il modello dellavventura 126OMERO, Odissea 127Leroe multiforme

    Narrami, o Musa, delleroe multiforme... 129Il protagonista assente

    Atena e Telemaco 131

    3121_bottaEPICA_001_010:Introduzione Poesia 12-12-2008 16:17 Pagina 6

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • Ap

    pro

    fon

    dim

    enti

    7

    IN DETTAGLIO Una traduzione famosa (129) Calipso e Leucotea: le ninfe (136) Gli epiteti di Odisseo (147) Circe ed Ermes: un legame con

    il mondo dei Morti? (153) La concentrazione dellarciere (165)

    STORIA DI PAROLE Odisseo: origine di un nome (144) I nomi parlanti (167)

    In viaggio verso ItacaLa tempesta e lapprodo 135Nausicaa: lospitalit ritrovata 138

    Il fascino del racconto 143Sono Odisseo, figlio di Laerte... 144Polifemo: un mondo senza leggi 146Lincantesimo di Circe 152Il canto delle Sirene 157

    Rileggere lantico Credere al ritorno 160ROBERTO MUSSAPI, Non fu la spelonca, non il buio... 160

    Fu un lungo viaggio... 161

    La prova e la vendetta 163La prova con larco 164Linizio della strage 167Il riconoscimento di Penelope 169

    Dossier Odisseo: aspetti di un mito 172Lultimo viaggio di Odisseo 172DANTE ALIGHIERI, Lo maggior corno della fiamma antica 172GIOVANNI PASCOLI, Calypso 176Itaca: il simbolo del viaggioCONSTANTINOS KAVAFIS, Itaca 178

    Arte Lavventura del desiderio 180Ulisse e le Sirene 180

    DI TESTO IN TESTO 182

    Unit 4 Tra epica e fiaba

    Unepica riflessa 184APOLLONIO RODIO, Argonautiche 185

    Da te sia linizio, Febo... 186Oltre le Simplegadi 188Il sogno di Medea 192Nel tempio di Ecate 195

    UN LAVORO PER TE Le parole di Giasone e di Odisseo 196La conquista del vello doro 197Luccisione di Assirto 200

    UN LAVORO PER TE Un giudizio su Giasone 202

    Rileggere lantico Un destino di morte 203CESARE PAVESE, Gli Argonauti 203

    Dossier Due letture di Medea 207EURIPIDE, Medea, la madre assassina 207CORRADO ALVARO, Medea, la straniera 208

    Arte Nella bocca del drago 212DOURIS, Giasone e Atena 212

    DI TESTO IN TESTO 214

    IN DETTAGLIO Il vello doro (186) Il sogno, strumento di conoscenza

    (192) Strutture fiabesche nelle

    Argonautiche (197)

    3121_bottaEPICA_001_010:Introduzione Poesia 12-12-2008 16:17 Pagina 7

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • Ap

    pro

    fon

    dim

    enti

    8

    Unit 5 Dalla Grecia a Roma

    Il mito e la storia 216PUBLIO VIRGILIO MARONE, Eneide 217

    Le armi canto e luomo... 220

    Cercate lantica madre 222La tempesta 223Lincontro di Enea e Didone 225Linizio del racconto 228Laocoonte, una vittima innocente 230Lultima notte di Troia 232Lombra di Polidoro 235

    UN LAVORO PER TE Polidoro e Pier delle Vigne 237

    Tra epica e tragedia 238La passione di Didone 239Un odio eterno 241

    La discesa nellOltretomba 245Tra i mostri infernali: Caronte... 246... Cerbero e Minosse 247

    UN LAVORO PER TE Dante e Virgilio 248La missione di Roma 249

    Dossier Il viaggio nella morte 253OVIDIO, Orfeo ed Euridice 253LA NAVIGAZIONE DI SAN BRANDANO 255

    Lapprodo e la guerra 258Lamicizia eroica: Eurialo e Niso 259Il duello finale 262

    UN LAVORO PER TE Enea/Turno, Achille/Ettore 264

    Rileggere lantico Un poema incompiuto 265SEBASTIANO VASSALLI, Poesia e potere 265

    Arte Dal testo alla rappresentazione 268ATANADORO, AGESANDRO E POLIDORO, Laocoonte 268

    DI TESTO IN TESTO 270

    Unit 6 Il cavaliere e la quest

    La celebrazione delleroe 272La storia di SigfridoCANTARE DEI NIBELUNGHI 273

    La morte delleroe 275UN LAVORO PER TE Sigfrido e Achille a confronto 279Orlando, il cavaliere cristianoCHANSON DE ROLAND 280

    La morte di Orlando 282Leroe della ReconquistaCANTAR DE MO CID 287

    La partenza per lesilio 288

    IN DETTAGLIO Una traduzione famosa (221) Aiutanti e oppositori

    nellEneide (223) La storia di Didone (226) La discendenza di Enea (251)

    STORIA DI PAROLE Penati (233)

    3121_bottaEPICA_001_010:Introduzione Poesia 12-12-2008 16:17 Pagina 8

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • Ap

    pro

    fon

    dim

    enti

    9

    Lavventura del cavaliere 294La ricerca del Santo GraalIL CICLO DI PERCEVAL 295

    I cavalieri sono angeli! 296Lamorosa inchiestaLANCILLOTTO O IL CAVALIERE DELLA CARRETTA 301

    Il servizio damore 302

    Rileggere lantico Nel mondo di Avalon 306MARION ZIMMER BRADLEY, La profezia 306

    Dossier Il Graal: dalla quest alla fiction 312CHRTIEN DE TROYES, Perceval e lenigma del Graal 312RICHARD WAGNER, La lettura mistica del Graal 314DAN BROWN, Il thriller teologico 318

    Arte Raccontare per immagini 322Storie del ciclo bretone nel Duomo di Modena 322

    DI TESTO IN TESTO 324

    Unit 7 Tra epica e romanzo

    Le armi e gli amori 326Il ritorno della cavalleriaMATTEO MARIA BOIARDO, Orlando innamorato 327

    Signori e cavallier che ve adunati 328Lapparizione di Angelica 330

    Gli inganni del desiderioLUDOVICO ARIOSTO, Orlando furioso 334

    Le donne, i cavallier, larme, gli amori 336La fuga di Angelica 338Nel palazzo di Atlante 344

    Rileggere lantico Un gioco di tarocchi 349ITALO CALVINO, Storia dellOrlando pazzo per amore 349

    Il tramonto dellepica 353Lepos della crisiTORQUATO TASSO, Gerusalemme liberata 354

    Canto larmi pietose e l capitano 356I fantasmi del cuore 358

    UN LAVORO PER TE Dal meraviglioso al fantastico 361

    Verso il romanzoMIGUEL DE CERVANTES, Don Chisciotte della Mancia 362

    Mulini o giganti? 364

    Dossier Lepica oltre lepica 369Il motivo del compianto funebreFEDERICO GARCA LORCA, Lamento per Ignacio Snchez Mejas 369La canzone di gesta di un continentePABLO NERUDA, Canto general 373

    Arte Il mito diventa moderno 376LORENZO COSTA, La spedizione degli Argonauti 376

    DI TESTO IN TESTO 378

    GLOSSARIO 379

    IN DETTAGLIO Le spade fatate (284) La cavalleria (296) Ciclo carolingio e ciclo

    bretone: un confronto (303)

    STORIA DI PAROLE Cantare (289) Romanzo (301)

    IN DETTAGLIO Intrusioni dautore e interventi

    ironici (340)

    STORIA DI PAROLE Transizioni, entrelacement (328) Schidionata (365)

    3121_bottaEPICA_001_010:Introduzione Poesia 12-12-2008 16:17 Pagina 9

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • 10

    Indice degli autori

    Agesandro, 268Alighieri Dante, 172Alvaro Corrado, 208Apollonio Rodio, 185, 186, 188, 192, 195,

    197, 200Ariosto Ludovico, 334, 336, 338, 344Atanadoro, 268

    Baricco Alessandro, 117Boiardo Matteo Maria, 327, 328, 330Brown Dan, 318

    Calvino Italo, 349Capriolo Paola, 70Cervantes Miguel de, 362, 364Chrtien de Troyes, 301, 302, 312Costa Lorenzo, 376

    Douris, 212

    Eschilo, 52Esiodo, 36, 37, 39, 49Euripide, 207

    Garca Lorca Federico, 369Goethe Wolfgang, 55

    Kavafis Constantinos, 178

    Mussapi Roberto, 160, 161

    Neruda Pablo, 373

    Omero, 79, 81, 83, 87, 92, 97, 100,104, 108, 110, 127, 129, 131, 135,138, 144, 146, 152, 157, 164,167, 169

    Ovidio, 253

    Pascoli Giovanni, 176Pavese Cesare, 203Polidoro, 268

    Saffo, 113Seferis Ghiorgos, 114Stesicoro, 114

    Tasso Torquato, 354, 356, 358

    Vassalli Sebastiano, 265Virgilio Marone Publio, 217, 220, 223, 225,

    228, 230, 232, 235, 239, 241, 246, 247,249, 259, 262

    Wagner Richard, 314

    Zimmer Bradley Marion, 306

    3121_bottaEPICA_001_010:Introduzione Poesia 12-12-2008 16:17 Pagina 10

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • 11

    Il mito, un vivaio di simboliChe cos un mito 12Le caratteristiche della narrazione mitica 12Miti di ieri e di oggi 13

    Lepica, racconto sugli di e sugli eroiLe origini dellepica 15Le caratteristiche dellepica orale 15Il ruolo del cantore 16

    Lepica darteDallepica spontanea allepica riflessa 18I livelli della narrazione 19

    Il romance: una favola eroicaIl mondo dellimmaginario 22Oltre il romance: il fantasy 24

    Perch leggere i classici?Una definizione di classico 25La parola a Italo Calvino 25

    Il linguaggio dellepica

    Io tho dato le ali, con le quali sul mare infinitotu volerai e su tutta la terra, librandoti senza fatica...Per tutti quanti amano il canto, anche futuri,tu parimenti vivrai, finch la terra esistaed esista il sole.

    Teognide I, 237

    3121_bottaEPICA_011_028: Introduzione Poesia 12-12-2008 11:11 Pagina 11

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • Che cos un mito

    La parola mythos significa, in greco, favola, ma anche racconto, narrazione, discor-so: si tratta per di un racconto molto particolare che ha come argomento gli di, glieroi, le loro imprese e i loro rapporti con il mondo degli uomini. Platone, il pi grande filo-sofo greco vissuto ad Atene nel IV sec. a. C., definisce la narrazione mitica un raccon-to attorno agli di e agli eroi, sintetizzando in questo modo lesigenza che da sem-pre gli uomini hanno avuto di ricondurre gli eventi della loro vita, i fenomeni naturali egli stessi avvenimenti storici, alla volont di una divinit superiore e potente. A differen-za di quanto avviene ai nostri giorni, in cui il senso del divino si molto attenuato, nelmondo antico ogni evento trovava spiegazione nel volere di un dio e anche fattiche a noi potrebbero sembrare casuali come il volo degli uccelli o lo scoppio di un ful-mine erano visti come segni di buono o di cattivo augurio mandati da una divinit. Inquesto contesto il mito rappresentava allora lelaborazione di un patrimonio cultu-rale e religioso fondamentale, il tentativo di spiegare attraverso una narrazione daitratti leggendari e fantastici le origini delluniverso, la creazione del mondo, la nascitadegli di e la loro rivelazione. Con le loro apparizioni sulla Terra negli aspetti pi vari, glidi prendevano parte alle vicende degli uomini, per aiutarli, per ostacolarli o, pi sem-plicemente, per affidare loro un compito. La rivelazione della divinit agli uomini la cosiddetta epifania (in greco, manifestazione) sempre un momento speciale,un dono concesso ad alcuni individui prescelti: di fronte allapparizione del dio, luomoprova un sentimento di timore e di rispetto, consapevole che il contatto con il mondodel soprannaturale sempre unesperienza straordinaria. Lesigenza di fornire una spiegazione agli avvenimenti della vita e alle manifestazioni delmondo naturale, nello sforzo di dare risposta al senso di inquieto sbigottimento che luo-mo prova di fronte al mistero, trova nel mito spiegazione in una prospettiva immagi-naria e fantasiosa: mentre oggi a questi interrogativi si cerca di dare una soluzioneper lo pi scientifica, nel mondo antico le interpretazioni razionali non erano considera-te indispensabili e limmaginazione e la fantasia bastavano a elaborare racconti in cui,sotto linvenzione narrativa, era possibile cogliere il senso profondo del rapporto delluo-mo con le forze che dominavano luniverso.

    Le caratteristiche della narrazione mitica

    La narrazione mitica costituisce essenzialmente un patrimonio orale trasmesso dipadre in figlio e attestato in tutte le culture della Terra. Come tale, essa presenta carat-teristiche costanti che si possono cos sintetizzare: la materia fa riferimento ad antichissime vicende di di e di eroi e ripropone un patri-

    monio narrativo largamente connesso alla sfera religiosa; la manifestazione della divinit tende a trasmettere agli uomini un preciso mes-

    saggio che comunicazione della volont degli di. In questo senso, nel mito, la rive-lazione del soprannaturale si lega strettamente allambito religioso;

    Il mito, un vivaiodi simboli

    Il linguaggio dellepica12

    3121_bottaEPICA_011_028: Introduzione Poesia 12-12-2008 11:11 Pagina 12

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • 13

    spesso per luomo troppo difficile portare a compimento quanto ordinato dalla divi-nit: molti miti si concludono con un finale tragico, lasciando trasparire lenormedistanza tra il mondo beato degli di immortali e quello degli uomini, sottoposto almale, al dolore e alla morte. Le qualit stesse delluomo o delleroe non bastano agarantire un lieto fine: cos Prometeo (cfr. p. 49), malgrado le indiscusse doti di intel-ligenza e di abilit, non riesce a sottrarre lumanit al triste destino cui Zeus lha desti-nata e neppure Adamo ed Eva sono in grado di resistere al divieto di Dio (cfr. p. 47).Nel finale tragico che molte narrazioni mitiche presentano, si coglie una pessimisti-ca interpretazione dellesistenza terrena: la motivazione della condanna dei mor-tali alla fatica e al lavoro, la giustificazione della realt umana, dolorosa e imperfettarispetto alla creazione originaria;

    i personaggi del mito hanno unidentit ben determinata, ravvisabile nel fatto che tut-ti hanno un nome proprio e precisi antenati. Malgrado questi aspetti, essi non sono peruomini come tutti gli altri, piuttosto tendono a collocarsi al di sopra dei comuni mor-tali, per cui il lettore li tiene in qualche modo a distanza e li guarda come modelliirraggiungibili. Tale lontananza non implica per distacco sul piano emotivo: seppuretanto superiori allumanit comune, i personaggi del mito esercitano ancora oggi un indi-scusso fascino per il modo spontaneo e insieme semplice di agire, per sentimenti e inter-rogativi che non sono poi cos distanti da quelli delluomo di oggi. Le loro azioni, che sisvolgono in un tempo al di fuori di ogni percezione umana, ci trasportano in una realtdel tutto diversa dalla nostra sfera di ogni giorno e, proprio per questo situarsi oltre iltempo e lo spazio quotidiano, acquistano valore di modello valido per sempre.

    Miti di ieri e di oggi

    Cesare Pavese, nei suoi Dialoghi con Leuc, scrive che [...] potendo si sarebbe volentie-ri fatto a meno di tanta mitologia. Ma siamo convinti che il mito un linguaggio, un mez-zo espressivo cio non qualcosa di arbitrario ma un vivaio di simboli cui appartiene,come a tutti i linguaggi, una particolare sostanza di significati che nullaltro potrebbe ren-dere. Quando ripetiamo un nome proprio, un gesto, un prodigio mitico, esprimiamo in mez-za riga, in poche sillabe, un fatto sintetico e comprensivo, un midollo di realt che vivi-fica e nutre tutto un organismo di passione, di stato umano, tutto un complesso concettuale. Il mito conserva ancora oggi un fascino che non accenna a tramontare, anche se il carat-tere religioso dellantichit stato sicuramente ridimensionato. Altri sono i valori che ladiffusione dei mass-media e della cultura di massa propongono: i protagonisti non sonopi eroi, come Achille o Enea, dotati di natura divina, ma uomini come noi che tuttaviahanno saputo distinguersi per le proprie capacit, dando corpo ai loro sogni edimostrando che nulla impossibile.Laggettivo mitico, oggi alquanto inflazionato, diventato nel linguaggio comune sino-nimo di straordinario e di eccezionale, finendo per applicarsi a diverse tipologieumane: dai campioni sportivi ai grandi attori del cinema, dai divi della canzone e dellospettacolo, fino ai managers delleconomia e della finanza, per i quali il potere si iden-tifica con il possesso del denaro, e ai leaders carismatici sul piano politico o religioso, ulti-mi interpreti di un ideale in un certo senso eroico. Certamente, ogni tempo ha i suoimiti e i nostri sono frutto di una societ consumistica, che li crea e li consuma veloce-mente, dei miti usa e getta, come sono stati definiti. Al contrario, i grandi miti,che fanno lesperienza delluomo (G. Ferroni), conservano un valore eterno e riman-gono come cardini e punti di riferimento anche per le culture successive. Ma se i miti dioggi non danno pi risposte risolutive sullorigine del mondo e sul significato della vita limitandosi a incarnare i valori di un mondo privo di certezze assolute, le aspira-zioni delluomo e i suoi modelli di comportamento forse per proprio per questa carat-teristica di umanit comune risultano vicini a noi tanto che non possiamo fare a meno diamarli e di condividerne i sogni.

    3121_bottaEPICA_011_028: Introduzione Poesia 12-12-2008 11:11 Pagina 13

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • Che Guevara: il fascino della rivoluzione

    Alla fine degli anni Sessanta, la figura dellar-gentino Ernesto Che Guevara (1928-1967),luomo che con Fidel Castro aveva guidato larivolta cubana, divenne per la giovent che siriconosceva in quegli ideali politici un auten-tico mito: colpivano di lui soprattutto limpe-gno totale nella lotta per la liberazione e lapiena coerenza tra ideali e azione rivo-luzionaria. La morte tragica e prematura,avvenuta nel corso di unimboscata nellau-tunno 1967 per la causa della liberazione del-la Bolivia, ha consacrato la sua figura di eroeideale, incapace di compromessi a costo del-la stessa vita. A distanza di quarantanni, lim-magine di un guerrigliero e di un ideali-sta in lotta con un mondo pieno di ingiustiziecontinua ad avere il suo fascino, ma anche ilmito del Che ha dovuto fare i conti con il con-sumismo: pochi oggi saprebbero dare un giu-

    dizio critico e storicamente fondato sulle sue azioni e sulle sue parole, tutti per cono-scono la sua immagine, stampata sulle bandiere, sui gadgets e sulle t-shirt. La storicafotografia che lo ritrae, scattata il 6 marzo 1960 dal fotografo Alberto Korda e regala-ta alleditore italiano Giangiacomo Feltrinelli, diventata una delle immagini pi famo-se del Novecento, la pi riprodotta in assoluto della storia della fotografia, un vero eproprio mito nel mito.

    Lady D: una fiaba senza lieto fine

    Diverse caratteristiche ha il mito di Diana dInghilterra (1961-1997), la sfortunataprincipessa del Galles morta in un incidente stradale alla fine dellagosto 1997. La sua sto-ria non fornisce esempi di imprese eroiche o rivoluzionarie, ma modello di uno stile di

    vita di facile presa sul pubblico. Glielementi che hanno creato il mitodi Lady D ruotano attorno alla bel-lezza, alla gentilezza, alla sensi-bilit e agli interessi umanitari delpersonaggio. Giova nissima, Dianasembra avere davanti a s il miglio-re avvenire: sposa al principe ere-ditario, destinata a essere regina.Ma questa fiaba, che tanto haincantato il pubblico, rimasta pri-va di lieto fine: donna tormenta-ta e infelice, la Principessa delpopolo, come stata definita, hacercato invano la felicit fino al tra-gico epilogo di una morte prematu-ra che, mentre ha fissato nel tempoil fascino di una bellezza incorrot-ta, ha aperto una serie di interro-gativi e di enigmi senza risposta sul-le modalit stessa dellincidente...fatalit o complotto?

    Il linguaggio dellepica14

    3121_bottaEPICA_011_028: Introduzione Poesia 12-12-2008 11:11 Pagina 14

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • 15

    Le origini dellepica

    La parola epica deriva dal greco pos, termine che in origine significava parola, discor-so e che in seguito passato a significare una narrazione in versi molto estesa, ilcui oggetto erano le imprese straordinarie, avvenute in un passato mitico o comun-que remoto, di uomini dotati di qualit eccezionali, gli eroi, sostenuti od ostacolati dal-lintervento delle divinit.Parlando di epica il nostro pensiero va immediatamente alla poesia pi antica e tradizio-nale della Grecia, ossia ai poemi omerici, lIliade e lOdissea, composti tra il IX e il VIIsecolo a. C. da un poeta, o da poeti, che non conoscevano le tecniche della scrittura eper un pubblico di ascoltatori che non era in grado di leggere. Fin dalle origini e per tut-to il corso delle letterature greca e latina, lesametro il verso proprio del genere epi-co, e anzi ne costituisce uno dei tratti distintivi insieme alloralit e alla formularit,ovvero la presenza di un vasto sistema di formule, cio di espressioni stereotipate cheavevano la funzione di facilitare la memorizzazione e la trasmissione dei testi.La poesia epica orale non , per, patrimonio esclusivo del mondo classico: come lIliadee lOdissea per i Greci, cos possiamo ricordare il Poema di Gilgamesh per i Babilonesi(risalente al 2500-2000 a. C., ma composto unitariamente intorno al XIII secolo a. C.), ilRamayana (I secolo a. C.) e il Mahabarata (II-III secolo d. C.) per gli Indiani. Formedi poesia epica orale si ritrovano ancora oggi presso molti popoli della Terra, dove il rac-conto si tramanda nella memoria collettiva senza assumere forma scritta.

    Le caratteristiche dellepica orale

    Nella sua trasmissione la narrazione orale ha elaborato un vero e proprio linguaggiospecifico, costruito ad arte e assai diverso da quello della vita quotidiana. Esso preve-deva il ricorso a precise caratteristiche formali, quali: luso del verso sillabico che, con il suo particolare ritmo cadenzato, meglio si pre-

    stava allaccompagnamento musicale della cetra e della lira; il ricorso al discorso diretto con la conseguente predilezione per la forma mime-

    tica e dialogica; la drammatizzazione del contenuto, ossia la prevalenza attribuita allazione; la presenza di epiteti costanti, attributi usati in modo ricorrente per persone e cose:

    gli aggettivi nere e lunghe riferiti alle navi, accorto riferito a Odisseo, pi velo-ce o saccheggiatore di citt riferiti ad Achille, per fare qualche esempio. Luso degliepiteti costanti non era una semplice e monotona ripetizione, ma una necessit indi-spensabile nella poesia eroica, nella quale il cantore componeva direttamente davan-ti al pubblico e questultimo poteva, associando rapidamente il nome alle caratteristi-che del personaggio, seguire con relativa facilit la complessa trama della vicenda;

    il ricorso allo stile formulare, ossia alluso di formule collocate in una sede fissa delverso, capaci di combinarsi per esprimere la maggior parte delle azioni e degli eventidellesperienza eroica. La formula pu riguardare un oggetto (nave, lancia), un per-

    Lepica, raccontosugli di e sugli eroi

    3121_bottaEPICA_011_028: Introduzione Poesia 12-12-2008 11:11 Pagina 15

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • sonaggio (Ettore, Achille) o una qualsiasi azione ripetuta pi volte (andare, dire,rispondere). Simile per lo scopo allepiteto costante (mira infatti anchessa a comuni-care rapidamente unidea a un pubblico di ascoltatori), si differenzia per per la for-ma: gli epiteti infatti occupano solo una parte del verso, mentre le formule metrichesono pi estese e vengono impiegate in punti particolari del racconto (allinizio o allafine di un discorso, per introdurre certi movimenti e passaggi). In Omero, per esem-pio, lo spuntare del giorno quasi sempre annunciato da espressioni quali: quandoapparve lAurora dalle rosee dita, figlia del mattino, e linizio di un discorso segna-lato in genere da formule come subito dolce e accorta parola parl, disse parole fuga-ci, dissi cos, e lui subito parl rispondendomi;

    la presenza di tpoi, scene tipiche, descrizioni che possono occupare anche parec-chi versi, dedicate a situazioni che compaiono pi volte allinterno dei poemi, quali lapartenza, la vestizione delle armi, la battaglia, i duelli, i concili degli di, i banchetti, ifunerali e altre immagini tradizionali;

    la predilezione per le similitudini, paragoni tratti in genere dal mondo della natura,che mirano a sottolineare il valore o i difetti di un determinato personaggio, la quali-t delle sue azioni, laspetto particolare di qualche luogo o oggetto.

    Il ruolo del cantore

    Nella poesia epica il poeta scompare dietro le vicende e la sua funzione quella di man-tenere e tramandare oralmente il patrimonio mitico di un popolo. Egli non linventoredei fatti narrati, ma solo il depositario dellarte che consente di mantenerli vivi nellamemoria e la poesia essenzialmente sentita come trascrizione di unispirazionedivina. Sorti in epoca molto remota, i canti epici sono il risultato di una lunga tradizio-ne e venivano trasmessi oralmente da maestro a scolaro, recitati dagli adi (o canto-ri) nelle corti o in occasione di feste pubbliche, con laccompagnamento della cetra. Digenerazione in generazione, gli adi si trasmettevano, in una sorta di casta chiusa, la loroarte e un patrimonio di leggende, miti e canti, sentito come una cultura comune, un sape-re popolare e collettivo. Chiamati ad allietare con i loro racconti i banchetti e i radunipubblici, essi contribuivano a tramandare nel tempo la grande tradizione mitica, svol-gendo daltra parte un compito anche educativo: la materia del racconto epico corri-spondeva infatti al gusto di una societ intera che faceva propri i valori espressi dai poe-mi e le finalit eroiche che essi continuavano a proporre. Il pubblico degli ascoltatori costituito da unaristocrazia guerriera, che si riteneva direttamente discendente daglieroi dei poemi, e dal popolo che riconosceva in quei miti un aspetto del proprio patrimo-nio collettivo tendeva a immedesimarsi nelle vicende narrate, ritrovando nei nobili pro-tagonisti una parte di s e dei propri valori.

    I cantori e il loro pubblico

    Il patrimonio formulare fissato nella memoria facilitava la trasmissione orale del testo.Dopo lunghi anni di apprendistato, il cantore arrivava a conoscere il repertorio tradi-zionale delle leggende del suo popolo e gli elementi formulari, accumulati dalle gene-razioni a lui precedenti. Con questi materiali costruiva il canto, mentre ogni recitazione,adattandosi al pubblico, al gusto e allabilit personale, presentava sempre elementi dinovit rispetto al modello prescelto, che veniva cos ricreato, modificato e ampliato risul-tando ogni volta diverso.La ripetizione di episodi familiari era per essenziale anche per il pubblico degliascoltatori: seguire un racconto denso di avvenimenti e recitato in un linguaggio che nonera quello della vita quotidiana avrebbe comportato serie difficolt. Ecco allora che leparti formulari, indispensabili al poeta per ricordare la materia, concedevano anche al pub-blico un momento di allentamento della tensione, in attesa degli episodi successivi.

    Il linguaggio dellepica16

    3121_bottaEPICA_011_028: Introduzione Poesia 12-12-2008 11:12 Pagina 16

    Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione

  • 17

    La voce dellaedo

    Nel primo canto dellOdissea, in assenza di Ulisse, laedo Femio intrattiene i Proci dopoil banchetto narrando i tristi ritorni dei capi achei dopo la guerra di Troia. Il suo canto tanto seducente da indurre al silenzio anche i superbi pretendenti; solo Penelope, ascol-tandolo, non prova gioia, ricordando il marito ancora lontano. Uscita dalle sue stanze, ladonna chiede a Femio di scegliere un argomento meno doloroso.Nel passo centrale il personaggio dellaedo, presentato come una figura divina chesuscita forti emozioni, presenza di spicco nella societ omerica con il ruolo preciso direcare gioia e allietare il pubblico degli ascoltatori. La sua funzione e la sua fama sonoevidenziati anche negli epiteti a lui riferiti (famoso, divino), mentre quelli di Penelope(saggia, chiara tra le donne) mirano alla presentazione tradizionale della moglie diOdisseo.

    Il cantore famoso cantava tra loro, ed essi sedevanoascoltando in silenzio: cantava degli Achei il ritornoluttuoso che gli inflisse da Troia Pallade Atena.Dalle stanze di sopra ne intese il canto ispirato la figlia di Icario, la saggia Penelope:lalta scala discese della sua camera,non sola, con lei andavano anche due ancelle.E quando giunse dai pretendenti chiara fra le donne,si ferm vicino a un pilastro del solido tetto,tenendo davanti alle guance il lucido scialle:da ciascun lato le era accanto unancella fedele.Piangendo si rivolse poi al divino cantore:Femio, molte altre imprese di uomini e di tu conosci,che incantano gli uomini