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ATTI

REALE ACCADEMIA

SCIENZE. LETTERE E HELLE ARTI

DI PALERMO

:?^=

ATTI

REALE ACCADEMIA

SCIENZE, LETTERE E BELLE ARTI

DI PALERMO TERZA SE II I E

(Anno 1891) "V" o 1 ix zxx e I.

PALERMO

TIPOGKAl''IA l'ILIPI'O lARUAA'ECCHIA E l'IGIJO

L'Accademia, al tennin/ .]>/ifinl

Sul laiiitiei.i di Sieilia. .li Mare.i Antoni. i Av.'rna.

I)/..srr/,r:;,r V.

Ul..rie.)-Cri(iea sulla Iserizi.me .l.dla V.MViii.' S. K.is.ilia ii.dla ( Jr.illa .l.dla (,luis.|ii d.d 1". D. Itafla.d.' Dra-o Cassin.^s.' . l'iibldi.-,, l'rofess.iiv .li .Iritt.i Can.mie.i n.'' 1 Slu.li ,li l'al.M-m... Dir.MI.Mv .i.dlAi- Fnmeeseo Min.'i- Paluinbo da Castelhiione.

Storia natnraU- delle Mad.mie . eatal..-o eoi, a|.],en,lie,- d.'i lepidotteri diurni. Min- Paliiniho.

Sopra alenne eonel,i-lie fossili .lei .lint..rni .li l'al.M-m.i, meni. .ri;, .lei I*. I-na/.i Li-- bassi d. e. d. (;.. pr.itess.ire .li tisiea n.^l ( oILm., Massiui.. di l'aL^nno.

Intorno airalH.lizi.m.' .l.-ll.' tass.^ sul y.un- e sull.> past.^ .li l'al.-rin... m.^i -la .li (Wu-

seppc Biund.i.

Sull.' luon.'te luiuieo-sieule. nieinoria .li I). (;rei;-orio fj^-.luleiia. pr.'iiiiat.-i .lalllstitiito .li Fraiieia.

.1. e. .1. (;.. preli'tt,. .l.'l nius.M. Salnitriano.

Int.iriio alla vita e a.ii-li seritti .l.d pn.f.'ssore T.al.lassare K'onian.i, s.-eio attivo non ivsi.l.Mit... .liseors.. .li 1). (;r.--..ri.. r-.lul.'ua.

^'olIlnle W. l'alenino, tip. Aineiita. ISTI.

C/iissc (li Sriciizc Xiiliinill (M/,i ( 'htsse

Coi'i'ohA (iinseppe. l)oilo|-(. in nuMliciiia. Pi-ofessore ordinario di pato- logia speci.ale medica neirCnivei-sit di PalciMno. Socio Iella K. Ac- cademia delle scienze mcdi(die. cav. : .

XVII

Classe delle Scienze morali e politiche

Dii-i-ffon-

Di .AIenza (iiuseppc, Dottore in legiii , Presideiito di Corte di Appello di Palermo, Consigliere Provinciale Sanitario, Socio corrispondente della .Societ delle Scienze Naturali ed Economiche, Socio delln So- ciet Siciliana \)qy la Storia Pati-ia, Uff. *, e Comm. =.

Air:i,n,}

MAcaauUE Perni Francesco, Dottore in leyi;! , Professore straordinario di statistica nella K. Universit di Palermo , Vice presidente della K. Commissione di Agricoltura e pastorizia per la Sicilia, Socio della Societ di Scienze Naturali ed Economiche, della Sdciei Siciliana per la Storia Patria, dei Zelanti di Acireale, dei Tr.isfonnati di Noto, dell'Agerina di Agir, della Libera Societ degl'insegnaiiti di Paler- mo, del Progresso di Palazzolo Acreide.

(ir(;ixo Giuseppe, Dottore in leggi, Avvocato, Preside delia facolt di giurisprudenza, Professore ordinario di dritto romano neUTniversit di Palermo , Incaricato d' introduzione alle scienze gini'idiciie ed istituzioni del dritto civile, Cav. -.

S medai;lie d'oro.

PER IL CENTENARIO

i;asfkkl\ikn'i

DELLA ACCADEMIA DEL BOON COSTO

R. ACCADEMIA DI SCIENZE, LETTERE E BELLE ARTI

PALAZZO MUNICIPALE

5 LugUo MDCCCXCI

w

^_^-J^.^ J^-^ jfe g^A,J^^_^8^A_-g^_^-g^-g^-^-^-Sfe' '^.^ _^_^_^>__^>_

Ricadeudo il .') luo-lio il centeiuiriu del trasterimento dell 'Ac- cademia del Biu)n Gusto, oggi R. Accademia di Scienze, Let- tere e Eelle Arti, dal palazzo del Principe di Santa Flavia in quello del Comune, l'Accademia ha ^oluto festego-iai-h con l)ompa.

Ij' adunanza ebbe luogo nel palazzo di Citt nella grande Sala delle Lapidi in cui posta la iscrizione clic ricorda il fausto avvenimento.

Intervennero alla testa il Prefetto Comm. Colucci che rajj- presentava il Ministro per la Pul)blica Istruzione , il Sindaco Emanuele Paterno e la Uiunta, Intervennero i Direttori di classe prof. Caldarera, Comm, Di Menza, prof. Pitr e cii'ca 40 soci, tra' quali notavansi il Comm. Ciampa ])resi(lente della C'orte di Cassazione e il Comm. Lamanna pi-esidente della Corte d'appello, molti invitati e parecchie gentili signor(\

Sulla porta d'ingresso della Sala , nella parte interna , una iscrizione latina dettata dal can. prof, Giuseppe Montalbano, i-icor(la\a il trasferimento dell'Accademia di cui celebravasi il centeiiario.

Il Segretario Generale lesse un telegramma del Ministro per la Pulblica Istruzione cos coiicepito :

4

.< Presidente Accademia Scienze - Rino-razio V. S. im ire n.r- ., tese in occasione festa centenario tvasferiment.. Accademia . Pala/./... Municipale. ralle,uv.nni e .lele.oc Prefetto rapjresen- tarnii. T. Vili-aim.

Indi il Presidente Prof. Vincenzo Di (iiuvanni lesse un di- scorso intorno alle ori.o-ini delle Accademie deuli Accesi . dei Riaccesi e del Buon (insto.

Intne U Segretario Generale prof. Luigi Sampol. re.-it un discorso sulle vicende dell' Accademia del Buon Gusto che e higlio IT'.U. ([uando r Accademia dieliiarava negli Statuti di (|iici tempi a suo Pafrono e Mecenati' tutto il Senato con a Ca/io il l'rctorc delia. Citt : e la rap- presentanza del Comune , t-ou assenso del Vicei' Princije di Cara- manico, consentiva che < il luogo ordinario delle aduiuuize Accademi- che fosse la maestosa Sala del Palazzo Senatorio . Eli-a /^//(//^f del- l' Accademia allora che ebbe sede in questo Palazzo , la veneranda figura di Gaetano Cottone Principe di Castelnuovo, e Direttore il dotto storiografo di Sicilia Salvatore Di Blasi, Abate benedettino ; due nomi tutti e due illustri, bench per diverse ragioni , nella storia siciliana dei primi anni di questo secolo. Sotto i Vicer Marchese di Pescara ed Emanuele Filiberto di Savoja, l'Accademia detta degli Accesi, e poi dei

() l'Ki; IL CKATENAIv'Ill IIKI. Ti; AMKI; IMENI* )

li'iiiccesi, ebbe npcrlc le Sale del Kc-in Palazzi), poi iiucllr dri l'i'incipi e dei Sii;-iiori ])ii illiisii'i di (|iicsia Cirr. Ma ricDvci-atasi la succediUa Acc;idemia dr\ /iiio/i 'liisf,, sotto la |Ji'oic/.ionc del Mai^istrato Afunici- pale, ora coinciiiciitc (die tosse stata aca-oita stabilmente in questa gran- de Sala Seiiatiii'ia . dove polo innanzi e in mezzo ai Rapi)i'esenranti della Citt conferire nella sciluta d(d iM nia-o-io ls;51 il Diploma di Aeeadcinieo iMeeenate a nn l'rineipe Reale . Lnop)teiiente del Re in Sicilia. Don Leopoldo Cinte di Siracusa.

L"ai'.u-oinento del discui'sd inuu-nrale della ])rinia adunanza tenuta dairAccademia in (piesto 1uo;(i fu pi'e.scritto dal Vicer Caracciolo , e lo sostenne il ('a\. gli ultimi anni dei secolo Wl, discorrendo (li proposilo nel voi. Il (p. 398-412) del- l'oper.-i, di Leonardo ( rlaii(lini. di liartolo Sirillo. di Luigi d'Eredia, di Attilio (i)ezzinga. di Carlo Donia , di Ottavio l'olcnziuo , di Antonio

V. i)i-esso il 'l- V. l^ocuinc'iiti

I)EM-A ACCADEMIA DEL ItroN (il'STO il

Vciieziauo, di ^Mariano .Aliiiliaccio, di (iasparo Veiitimi,i;lia. di (iiovamii Lancia fi I^aiiza. di Tiiuiiiiaso di l'alio, di (icrdiiinid F)ramd, di Antonio Aitano, di :\Iarian(i r.onincontrd, di Ar,i;isto (iinfiVcdi, di Filipixi Parata, di Vincenzo La Farina, di Vincenzo Haivano n Silvano , autore della Commedia sfiirzosamente rappresentata nella ('oitr di ([uesto Palazzo Senatorio in onoro di Don Carlo di Aragona n(d ir)7(, e da. qualcuno at- fril)uita a Icrandn Spala, Accademico Risoluto. ( Hti-e i (puili ciotti uo- mini celebrava pure con lodi i poeti che di quel tempo verseg-giavano in volgare Siciliano, e n'erano ammirati maestri, come , oltre il cele- lire Antonio Veneziano, maestro Pietro (iraccaro, Carlo Ficarola, Sci- pione Di Lorenzo. (Giovanni Bonafcra. lii-ucdcrtn ;\[aja, Francesco Po- tenzano, pittore mic]ielangiolc\sco, e pncia tanto allora. |)laudito da es- sere stato con solenne pompa, incdronato nel chiostro di San Giu- liano, e pubblicamente (ini)raio dal Mcer 3[arco Antonio Colonna e dal Duca di Tarraudva nella iir(i\;i di Orazioni e di versi estemporanei che diede.' in \da ('ulniuia, ngi;i Foro Italico, con singolari cerimonie e rappresentazioii descritte dai contemporanei (1). Letterati, poeti, sona- tori di liuto, valenti giostratori, valorosi soldati o capitani in quelle guerre contro il Turco, furono i nostri Accademici della seconda met del secolo XVI; e le loro composizioni poetiche , come le loro avven- ture galanti o guerresche , tiravano l'attenzione dei contemporanei e negli uomini di Stato.

L'Accademia degli Accesi raccoglieva nel ir)(i!t e l'TO, un volume di componimenti poetici. di Argisto (JiuttVedi. e delle prose di criiic-i lei lei-aria sopra il Tass.i. soggetto allora di censni-e nell'Accademia della

zione di Luigi Kredia nei lunerali del Duca di Maipieda Vicer di Si cilia, celebi'ati l'aunu ICiil. n hi Descrizione delle statue dell.a Fonte Pretoria fatta da Aninnie N'eneziano dottamente ed eleg.intemeiile in eccellente prosa italiana, e ir lettere critiche del Silllo e del P,i- ruta, o le descrizioni delle tste della Ciil in solenni avvenimenti. Delle poesie , oltri> le amorose . i;dnne di argonuaitn civile sono

DELLA ACCADEMLV DEL lilDN (H-STO i.

l'ire il sonetto di Argisto Giuft'redi . Carziaili' Tolnhi \n'r le iiuijrese di Oriente: come leggiadre ed eleganti le rime tdegiachc od amorose dell'Alfano, e deli'Eredia, e per gravit .legna d.'l nobile argomento, la canzone di Filippo Paruta al Pi-htcipe di l'atei-nh Dm Francesco Moiictiihi Capii ilei J'ar/ameufo l'anno 1582, quando Marc 'Antonio Colonna amlav.n in difesa di Malta contro le minacce del Turco.

Soggetto poi spesso trattato som. le lodi del vineitor di Lei.ant... Don Giovanni d'Austria, al cui trionfo assistevano nel \'--> i nostri Accademici, siccome erano assistiti i Solitaiii a quello del Vicer Vega celebrato nel \^v>.

(ili Accesi .si esercit:\vaiio frei|neiitemente in lettioni di purgati Autori, in fare Orationi, o discorsi >, siccome si legge nei Capitoli del- l'Accademia che si conservai!., incdiii nel testo originale india nostra lliblioteca Comunale, e orti vedono hi Inceli), e non eram. .icc.'i- tati a socii, ivi si legge, quelli che non saranno di ottima vita e let- terati e compositori nella lingua Greca, o Latina o Toscana. Cos, rispettati o plauditi, tenevano le loro dotte adunanze pilli volte ;iH 'anno con l'obbligo ad ogni Accademico di d.iver dare nell' anno i.r(.va d.d suo ingegno e dei suoi stndii, e ri)i';Uorio di Santa Barbara nel (dii..- stro di San Domenico ove allora i frati tenevano come un i.nbblico

]-2 l'EI. II. CENTKNAKIO KEI. IK ASFEKlMENn >

studio c poi il Palazzo di Ajutaniicristo nel quale era stato ricevuto Carlo V. ed avevfi pur sede T Accademia dei Cavalieri furono la loro sede in quella seconda met del secolo XVI. La prima Impresa dell'Acca- deniia. ci fece sapere il Parisi. (1) mostrava per corpo la Luna nascente col motto : i;t'n-rfei>.< aMigiticpie-'i , i\\\\\v poi fu cangiata in \\\\L(iml)icfOS,\\\ fuoco, ciu' distillava l'acqua col motto: Virfiifes elicif arte; come rapporta Gia- cinto Maria Fortunio nelle Scintille della tielce (fog-. 20) ; e come fu notato dal Mongitore nell'articolo Accennoruni Accademia della sua liiliin' teca Sicilia, (t. 1), e nel Discorso premesso alle lLine dci/Zi Erri ni di l'a- lei-mo stamjiate nel 1724.

Se non che sulla line del sccoln mancavano il (4iutfredi . il Veiu'- ziano. il Sirillo. e soli passavano nel sccnlo seguente TEredia. il P.alli. T >i'- laudini, vissuto molto vecchio. Hno al liiis; e per si era raffreddato l'ardore degli Accesi, ed ci'ann ((niiparse le nuove Accademie, dei Risoluti , degli Stregolati, degli Opportini; la prima dei quali che ebbe per Principe il Giuffredi , era nata da scissura sorta fra gli Accesi stessi. Ma la ftima degli Accesi non potcA^a essere obbliata ; si che la illusti-c Accademia del l.MiS, imst non /in(/ini> ainiondii n/nnni/ , crii- difiiruni cura .'iub Eeaccensoraiii khiiih' ih-riiui incaluit , come avvisa il Mongitore; il quale altrove pur notava che dalle sue ceneri (cio dell'Accademia degli Accesi i i-inac(pu' l'Accademia dei Riaccesi, che dopo molti anni la stessa Accademia (degli Accesi) si rinnov, e .se le diede il nome di Riaccesi (2).

Della quale nuova Accademia per rinascimento dell'antica secondo si- gnific il nome stesso dei Riaccesi, il Pari.si scriveva che nel RealPalaggio di questa ('ai)itale fu ella eretta l'anno 11322 dal Principe Filiberto di .Savqja, la di cui menuiria sar sempre venerabile nella Sicilia per tante prerogative delle quali arricciiilla. Diede 1' impulso all'animo di un tanto Principe per l'erezione di si uncii'ato ronscssn il celebre l'ieii'o Corsetto inventor della lm]>resa che era il h'tn-i':' cel motto .1 pr dcijli

i.lfunr l',ikrniiUtnr, Jtlrcrr,,. ],. S. MoN(UT.,llE. Notizie (li llrlliir .\,r,l. nu'r ,rill!i dentro il predetto Coiiveiito. Abl)iainocoiiserv,iti nelf, l'.iblioteca Comiin ile il testodei - Capitoli delTAcc idelllia dei signori Riaccesi di Pa- lenii. ..aperta nel Ii;22 in P.alazzo. e laaperti n.d Convent . di S. Fran- Cesco nel li;,"):;, essendo Principe di es^a l'Illusti'e signor 1). Crcgorio Castelli. Conte di S m Caido. Primo .Vssistente il signor .Vbb.ate Don Carlo .\apoli. Secondo .Vssistente il signor Don < trizio Aliinen i > i2. D.ai .,.ri: che h lingiii dei discorsi o d-l|r. le- zioni da tenersi in .Vccademia doveva essere o |,i Latina, o l,i iiali.ina. o l.a sp.agniio! i: (die non er.i peianesso dispiit ii-e di m ilerie l'eli-iose o jx.-

(11 V. Docuini'iitn IH. il \'. DiM-unicnto l\'-.

r)p:LLA ACCADEMIA DKI. lCOX (USTO 15

liriche; che si leggeva da una o.ittedi'i. e si vetlevauo disposte in or- dine, come neirAccademia della Crnsca. le Imprese degli Accademici: clic si discutevano problemi proposti dal Principe ad Accademici desi- gnati a dispurari' nell'adunanza stessa. Molti discorsi ci lasciarono stam- pati o ancra iiiiMliti i Riacc(^si , che fiorirono in essa (Accademia i , dice il Parisi, i miglioi-i ingegni del ]}assato secolo, cio del secolo XVII : poicii. aggiunge il Mongitdre . erano in essa arrnlati lett^i-ati non meno riguardt^voli in nobilt che in erndizioni' o dottrina, non sol di Palermo, ma anche delia Sicilia, e di alti-e citt, fuori del Regno > : e ([uantunque ebbe pui-e delle scissui'e . ddude nacnuero gli Anhiiasi del l(i4i\ protetti d d Vicer (4i- gu.ato la somma per la spes.a. Ma nulla si era fatto e i>(>r (piesto pan che il Senato avesse |ienuesso di r;idiinai-si talvolta nel Palazzo Sen.a- torio : siconie (' detto nel Menieriale di (iiiell'-unio ICC,.-).

I discol-si che i Riaccesi die(|e|-(. alle slauipe durante i I sec.,1,, XVII si trovano notati ludla lidioteca sicuht del .Mmigitore . m.t i jiiii sono inediti o dispersi, e bisognerebbe andarli r.iccoglieiidd dalle i-accolte numo.scritte delle nostre Biblioteche. Del sole \ii:ceiize Aiiria esistono due volumi manoscritti col titulo Discersi Accadeniici del Deitur Deii Vincenzo Anria Centil" l'omo l'alerniitauo, lu'irAccadeiiiia de" signori Kiaccesi di P.ileriuo detto ITnito . (v. lM^(,. C. T.\, e 24); discorsi che

(I i V. IJociniicnto V.

DELI. A ACCADKMIA HK.I, 1U pochissimi restavano dei Riaccesi degli ultimi anni flel secolo prece- dente. Ma nel discorso inaugurale che leggeva il Parisi alla nuova Ae- cademia del 171H istituita nell' antico Palazzo del Principe di Santa Flavia, Don Pietro Filangeri;, diceva di vedere rinnovato in quella no- hil(> adunanza di tutte le altre e l'imprese e lo spirito , e la bella Ode che si recitava in quella occasione, cio per l'apertura dell'Accade- mia del Buon Gusto da uno degli Accademici, era intitolata : (kltialli /Riaccesi; volendo significare che continuava nella nnoA^-a Accademia la precedente degli Riacced, rinnovata con nuovo titolo, e con modifica- zione nello stemma o Impresa usata; nella quale, pi volte rifiitta, re- stavano le Api che dagli Animosi erano passate nella Impresa dei Niai-- ce-si, e da questi passavano all'Accademia del Buon Gusto. Il poeta rav- visava negli Accademiei radunati 180 anni or sono nel Palazzo del Principe di Santa Flavia, gli Accademici del Principe 'Vicer Emma- nuele Filiberto di Savqja, e per cantava, rivolto agli adunati ;

secolare vita delle Accademie Pa

Nuovo valt

f, 1

uova virt tr,

(Move ali

1 \

ostiM incute :

e ([Uas

i non fosse stata i

llt(

rrotta la sec

lermit

me, soggiungeva :

Lode a te

lui

.,11,-, dei l,ci .

J'alcniio

e ridi

amandc

quelli ste

ssi

che tacevan

Al canto or V

oi tornate,

E Voi st( Disc-orso Slip

a (

lodate. (1)

( 1 ) V.

il nostro

itato I/A,-r,l,'i

IS pF.i; II, CKNTENAlilo DKI. TK'ASI'KKMMKXTo

Emiio innanzi alla sn-i fantasia (|uasi ritornati a" loro stndii i Riac- cesi del 1(322: come nclli' loro adunanze questi avevano visto e sentitt, lo spinto l'alito stesso de-li Accademici dtd Marchese di Pescava, gli Accesi del l.')()S raccolti dal Conte di Castro, e come affidati al Principe Filiberto, sotto cui jiresei-o nuovo noni(>. Nello stesso anno che sorgea l'Accademia che pigli nome dal Uim/ (liixtn, nasceva altra Accademia detta chi Geninli, di cui faremo in altra occasione la storia; sorgeva dopo due anni, che viveva l'Accademia delBuon Gusto, la cosi etin Colonia ih-e- fi'ii degli Arcaidi di Roma, e nel 1730 si costituiva l'Accademia degli Ereini, sotto l'indirizzo e le cure indefesse del ^longitore. Ma nessuna di queste Aci-ideniie si ci'edette e si disse erede dei Riaccesi, come nessuna di quelle del secolo innanzi fece lasalire le sue origini agli Accesi.

Permettetemi. adun(|ne, o Signori, che io con gli occhi della fintasia mi appi-esenti riuniti (pii i-on noi a festeggiare (piesto gi(n'no il Vicer .Marchese di l'escara co" suoi Accesi, il l^rincipe Filiberto di Savoja co' suoi L'iiirn'si. il Principe di Santa Flavia, Don Pietro Filangeri. coi pa- dri nostri Atriiili'iiiiri df' /irm (!/isfi>, e li vegga stretti in unica famiglia. a decoro di questa dotta Citt: lasciate che io possa in nome della oggi Reale Accadiauia di Sieuze. Lettere e Belle Arti di Palermo, sa- lutare Pietro Caguio. Leonardo ( Irlandini, Pietro Corsetto, (Jaetano Cot- t>

Gusto; cU(- qnesia Cill mm dimeniicli(a- mai elio .alla Corle di K'Cu- gliclmo qui c(m\eniv.a d'ogni professimie -(aite, come di.f il liuti; (piivi er.ano li buoni dicitori in rima d'ogni condiziono: quivi (a'.aiio li eccel lentissimi c.ant.atori: quivi er.aiio persone d'ogni sollazzo S l'KU 11, ( KXTENAUIO DKI. TKASFEKlMENTd

UH altro (love i^i notoni il ruvviiiinito e l'cnn-at.i (lportuno. acci('i che seinin-c l'Accademia sia guidata colli- dovute osservanze.

.IO I-KIJ 11. IKNIKNMMO llKl, Ti; ASIKIIIMKNTO

DOC. V.

Dal Voi. Ms. Qq. E, 16 ( n. LIV ) della Bibl. Comunale di Palermo

(li mano ili I). ( iacinto .M. Fortiiiiio.

IlLiiK, S

o (Ielle scienze, fiieeiidi) e()iivei-i;erc ;ul unico scoin> -li stiuii e Ir t'ali che loro.

La Sicilia in o;-i et ha avuto Accademie inconiiiiciaiido dal secolo di Federico II che nel suo Reale l'ala/.zo adunava il fiore dei podi, e vi si poetava nella favella elio in-inia in Paionno . poi in llolo-ua cil infine in Firenze ebbe oriiiine. inucntiliniento e stabilit di tbnna.

Xei secoli XVI e XVII pai-eccliic no tiorirono in J'alernio tVa lo (inali son (r^j:uo di speciale riconh. ipiolla do.uli Accesi (l.')i;s)o Taltra dei liaccesi (l()2i') che torn in vita la prima o dur tn (piasi al liiiiro di (piel secolo.

Xeila .seconda decade del WIU. spento pi-ossoccli(> tutto io .\ccado- inie di l'alermo, come notava Doinonico Schiavo, parvo convonionio

< una nuova promuoverne che v.iluta fosse a svei;liare dalla loro i)i-

< yrizia j^l' ing-egni per altro acuti e fecondi dei no.stri nazionali, e a migliorare insieme e ad accrescere lo splendore delle belle arti, della erudizione si saera come profana , delle scienze pi sublimi e pi nobili, inselvatichite per cosi dire e tralignate in gran i)arte (li.

Se si guarda nella storia letteraria di un popolo, si vedono sorgere adunanze letterarie, or con uno or c()n altro indirizzo, e in tutto alitare il medesimo sjirito che (' (piollo della coltura e del progresso delle let- tere o delle scienze, e in (juosto spirito tutto si t-ongiungoiio e s"i(len- titeano.

La nuova Accademia del secolo XVllI. (2) .sorta circa .'io anni dallo spegnersi di quella dei Riaccesi . parve col suo largo i)rogi'amnni in s rinnovare di tutte le precedenti le inii)rese e lo spirito . come di ceva nel ITI'.' Vincenzo Parisi . .

Pi-oniofori no furono il dotto I> DoMBN-ico Schiavo. ,SV////'.sv/yy,v/^:.sV/vr/ I .rfl dizio al gusto delicatissimo didle .\pi e si sono intitolati .\criititny.i(.iii (lei ISOI.

{2\ V. A|i|ii'ii(li.-c .\. VII. Nuti/.ii Miir.lrr,,,/,// Sirn.ni.i

DEM. A ACCADEMIA DEI, lUdX (USI'o 41

lii],!4U;i : si scriveva ucll" antica in sola poesia, nella iiuuva si in [n-osa

K si stallili che le adunanze fossero una in lin,i;-ua italiana etl una in linj;ua siciliana, clic il sei;retario deirAccademia dovesse essere per- sona idonea a sapere scrivere in ambo le lingue, e che degli otto censori quattro fossero capaci di scrivere anche in siciliano.

Cotesta fusione avvenne sotto gli auspici del pretore (Giuseppe Ki,i;-,i;io principe di Aci. XcHa prinni adunanza che rAccademia Siciliana tenne nel Palazzo pretorio , il presidente lesse un grazioso sonetto i occa- sione 1 1 I.

Xel \X-J-2 il (ioverno puhblic un regolamento per le Accademie let- terarie, essendo Luogotenente il principe di Cute. K la, nostra, secondo le novelle prescrizioni , venne riordinata e divisa in (|uattro classi , che sono : > in ufficio due anni.

Qiumdo (|ui rinnovavasi Tantica Accademia del F>uon (insto, sorgeva nel 1S-J4 in Catania per oj^-ra di illustri iirofessori di ([ueir Ateneo, r Accademia (Jioenia . la ([uale si accinse a discorrere i campi della storia naturale e specie a illustrare gli animali , le piante e le terre di Sicilia. E dal 182;") .so)io vtaiuti fuoii gli Atti di (luella dotta Ac- cademia dei quali 20 volumi i lSL'r)-lS44i formano la prima serie, e gi si incominciata la quarta.

Vuoi pel trcmnoto del ISi';', . \uoi per la reazione che ebbe luogo nei^li ainii che se-uiroiio il moxinieiiio del ISi'o, rAccademia Palermitana riformata non si apri che nel 18215, e cominci per e.s.sa una vita novella.

Xelle periodiche adunanze si lessero da' socii interessanti memorie fra le quali son da ricordare, quelle del naturtilista abate prof. France- sco Ferrai-a, deiravvocato Filipjio Fodera, cultoi'c di scienze morali e miturali . non che della musica, del c:iiiouista can. prof. Stefano Di- chiara, dello storico e diiilomatico sac. iaiigi (Garofalo, tlel dotto elle-

V. A|)i)i-ii.lK-c N. VII

4l' l'Ki; II. CFA TKN ALMO DKl, TI," ASI 'Ki; I M F.NI'd

iiistii (iiiiscpiic Crispi . (lei iiiusirista aliate (:iuscii|ic l'ortiiii . dcll'av- vocato e storico ("clidouiii Kn-aiit li altri parecchi \aleiituoiiiini 1 ).

Ciiova (|ui ricordai'e che iielln aiiim IS^'ilil presidente Scinioiielli e Francesco di Paola Sanipoln mio jiadre. rj] non niediocro letterato, dotto canonista ch'era socio della Accademia . si adoperarono efficacemente pi'essn il Decnrionaro e ottennero che la dote dell'AccachMiiia t'osse ele- vata ad on/.e (ili (111.

Reggeva allora la Sicilia, (piai Luogotenente (ienerale, il marchese Pietro L'go delle Favare. Fgli tiei'o dell' alto ufticio che occupava e della grazia di re Francesco, porgevasi al popolo con tasto sovrano. Si iniziarono in ipud tempo le vie regie, si miglior la condizione dei poveri dementi, tino allora tenuti peggio che belve: trasferito altrove lo spe- dale di S. liartoloiiieo. si fond presso Porta Felice la Casa del Santo Spirito ove si accolgono gli innocentini. Mons. Di (iio\anni istitu il legato per incoraggiamento agli studii (lassici 1Sl>.')i. :\Ions. B. Balsamo innalz lo Albergo dei Poveri in .Monreale , e la marchesa Ardizzone in Palermo un Orfanatrotio per ragazze messinesi.

11 marchese Ugo. se da una mano non dava requie a' carbonai-i e mandava a morte il cav. (iaetano .\bela , dall'altra piacevasi del ti- tolo (li ])roteggitore delle scienze e d(dle arti. F lui cantavano i i)oeti novello mecenate.

Intervenuto egli a Tgiugiiols^T alla Accademia di scienze e I)ellelett(>re. Filipp(. Fodera e Francesco Sampolo ne dissero le lodi, l'uno in terza rima, l'altro in \-ersi latini.

Del primo riferin'i i versi nei (piali tinge in una visione che il Piazzi addila ITgo come proteggitore dell'Accademia.

Chi le chiavi lidie Del cU(,r (h'I re iM-.niccsc,,, , si 1,- volge

Cosini che il grave peso ora soflolgc

Dell'isola maggior dd mar lin-ciio

Xclln cruila stagione che l'aNvulge, Ogni vostro desio piK'i render |iieno.

Voi protcgg(^nrto e l'adimaiix.i \(isli',i.

Cli'oi ben rannnent,! che le iiac(pie in seno.

0) V. AppiMuliec N. I.\. l'.lciic {2) V. AppeiHlico N. .\. ('(aiim

(.li DclilHTir/.ioilc del Decmiul,

Dl'.I.I.A ACCAIIKMIA HKI, l'.lilN CTSTO 4..

Il Saiiii.nl,. in ch-anti versi esalta IT-... . arcaiiia al riiin-.vaiiiciit(. (IrirAccadciiiia.

Tr ,hnr ,i,nni,r;uun Sic.,',,. rrn..n,h!t,n- nrhh. F.nuii liilic (lrril>,is a/itis. Mils,ir,nii ihl/rs ,liii /N,.v X!iuii,hnii;,t iinilrrt: l'rorshlr sul, tailtn s,ll,lh!,l ,/r,/Hr H, trarr.

l'ciV. vcrs(. il is;;(i avvciTiv ;si il (lc,-aii baldi anelanti a liberti.

Furono allora cassati dall'albo dei soci i nomi di illustri letterati e scienziati i quali per la libert della patria avevano con l'opera od amdie solo con gii scritti partecipato alla grande rivoluzione del 4S, (iraiiat(dli, (iaetano Cac(datore. Kattjude P.usacca. Kinerico Amari. Kma-

4tl l'Kj; IL CENl'ENAIO HKL TK'ASI-KI.'IMF.XTi >

miele Viola, Nicol L;iii/.;i l'.r:iiicitbrti, Pasiiualc ('ahi, b'i'aiieesc-o Fer- rara, Vincenzo Errante, Kr iiK-cscd l'erez. 1 (|iiali iumu riconiiiiriroim ili risorgere dell'Accadeniia doiMi il IS71). ,|uan(i(>, (a) l'Accademia medica (li.

Tira ben misera cosa l'assegno di Dti l.">0 ossia di (jiizc .M). affili di tenere in vita un'Accademia, e il Consiglio Comunab' is|iii-ato .a l;irglie vedute avrebbe ])otuto raddoi>iiiarlo. Negando all'Accademia nostra il sussidio per 70 anni da essa goduto. siCgiieva di un tratto il pili antico istituto scientifico dell'isola ed lino dei pi anticlii d"ilali;i. il ipiale se in i|Ual.-]H' tempo illanguidi ebbe jiure i suoi \anti. le sue gliu'ie. e f)en ]ion'\a tiu'uare al lustro dei suoi tempi migliori.

La vita del sodalizio si sospese per nove anni. Antichi accademici dopo pertinace insistenza riottennero la dote, essendo Sindaco Domenico i'eranni di veiiei'ata nienun-ia. Rinata r.\ccadeiiiia ne ti presidente il |irinci|je (lalali e segretario generale prima il ]prof. ( lio\:inni ial'aele. ! poi iiiii a lungo il |,rof. (iinsep))!' l'.ozzo: il (bd.iti e il l'.ozzo dotti letterati e(| aiiiaiitissiiiii della istituzione . lottarono con 1' .ingiisti.a dei mezzi |H'r pubblicare gli .\tri. e ne vennero fuori dal IS7i' al 1SS4, a non Inngiii intervalli, altri .". volumi.

Si accrebbe allora l,a dotazione .a I,. 101)0 ipiale fu d;il ls;;s;il ]Xi-J. V ]u,\ nel iss;;a F. -Joim): i-ic.Miferiiiossi air.\ccadeiiii;i il titolo di locale: si rinm.v lo Slatino nel ls71. e rifallo iin'alira volia nel 1 ss j venne

titolo di /,'rog--tti. elle lo coiiq)ongono, interverranno almeno cinque.

IV.

Ih'lln i-lr-innc (Ir! C,,^ il, nuli il M,i,/ist nito.

1. Nel mese di dieemhre si riunir il Magistrato in c'isa del l'ivtoiv. come Me- cenate O pure del Direttore per seie;4-|ii>re ([Ilei tali soi;i;-ett elle doviMUllo oe-

cupare la novella Sede.

2. Il Direttore nominer Jier suo sueeessore due soi,'-gett. ed uno tutte le altiv lH;rsone costituenti il Magistrato. Li tre che n'siilteranno con pluralit di \on con -segrete pallottolette, saranno presentati a tutto il eoi-po della Societ nella l)rima sessione letteraria che si far nel mese di geiiiiaro.

:;. La elezione si far cosi : Il nome dei tiv eoneoi-ivnti .-i scriver dal Se- ^'retario distintamente in tre cartelle, (^luesic si at'tis^.Tanuo su i tre lineili d.-l luissolo, che sar situato su d'un tavolino o\-e pre>iedc' il corjM) lutto del .Ma^'i- strato. Dopo chi' (iiiesti avr votato, il Segivtai-jo cliiamer l'iin dopo 1' altro

DELLA ACCADEMIA DEL liKON (iUSTO .U

tutti i Soci, elle, possono dare voto, tra (|uclli che saranno int. Si far consegnare dai discorrmti le di loro prose per poi poterle scegliere

il Jfagistrato e darle alle stampe.

4. Scriver la necrologia degli uomini illustri della Aceadenua die si dovr staiupare deve iiiandnrc per iii.ni dd mc-^sn , assieme guir lo che dissesi delli Direttori , Cen- sori, e Segretario.

n. Passato il triennio della sua carica ascen. Deve portare colla maggior sollecitudine gli avvisi consegnatili dal Segre- tario, per distribuirli a" Soci e riferir al Segretario l'esecuzione.

(i. Avviser i eonii)onenti il .Magistrato rep:irer,'i ifli ntensili necessar dovr assistere indefessamente sino all'nltinia ora.

XII

1 Le adunanze saranno altre ordinarie. altr(j straonlinarie. 2. \a' ordinarie si terranno nel Palazzo Senatm-io due volte il mese in iriorno di luned eccettuando le ferie.

3. Le adunanze disegnate saranno due in geunaro , due in febraro , due in marzo, una il primo luned d'aprile, una il primo luned di giugno, una nell'ul- timo lunedi di luglio, due in settembre, una il lunedi dopo la met di novem- bre e due in decembre.

4. Dieci discorsi tra quali vi sar (piello di S. Touunaso d' Aipiino. saranno recitati da Soci di numero o siano Classiticati.

5. Li discorsi della Passione di N. S., di S. Rosalia, l'elogio d'un nomo illu- stre della Sicilia, e la Cicalata saranno recitati dai Candidati.

l>. Il discorso della Passione si reciter il luned santo, quello di S. Tommaso d'Aquino (previo l' invito fatto al Direttore da RR. PP. Domenicani) li 28 gen- naro nella venerabile Chiesa di S. Cita, quello di S. Rosalia il primo luned di settembre, e l'elogio di qualche uomo illustre della Sicilia nell' ultima sessione letteraria elie si celebrer nel mese di dicembre, la Cicalata l'ultimo sabato di Carnevale.

7. In morte di qualche personaggio d'insigne letteratura dovrassi dal Diri't- tore intimare un'Accademia in di lui lode. Lo stesso sar permesso per il Di- rettore, che si trova in attuai carica.

8. Per gli altri defunti Soci Classiticati. Kmeriti, Onorari e ( 'i]|-ris|Miiidi'iiti i! Segretario nella prima sessione letteraria ne foi-mer un hreve critico eloi^in.

0. E permesso dopo 1' elogio fnnelire il recitare coniiionitiieiiti in lode di'l difunto Socio.

10. Si devono intimare dell' Accademii' |iai-ticolari in ogni avvenimento clic riguarda la Sicilia come di nozze e iiarti K'i'ali. di morte di So\rani. e possessn di nuovi Vicer ed Arcivescovi.

11. Sar lecito a chiunque dei Soci di numero, 1-ancriti. Oiiorai'i e ( 'orrisi>on- denti poter dare al Segretario ([ualclie memoria clic avi fog^^iata, la (|uale ])osia alla critica di quelle persone abili designate dal Magistrato, ritatta (die sar, si conserver nello Archivio per ricevere quindi il voto della stampa.

12. T>a publica adunanza Accademica s" inlciidi- legittimamcnie conirregata . .allora quando i Soci non fossero iiii'iio di \ciiiiqiiattro. Saranno iiadiisi nel detto

lilON (irsTO

m

ranno. Mancando \>rn

) cinque Co-

sa alcuna dalla Sorirt

, nialo-ivuU

DELLA ACCADEMIA DEf, numero li costituenti del Magistrato che vi s stituenti il Mao'istrato, non puossi decidere e che fosse compito il nunero anziih^tto.

1. La Societ distribuir ogni anno un premio die non sia meno del valore d'once dieci di Sicilia. Questo i)remio si dar o in meila^-lia d'oro o d'argento nel suo corrispondente valore.

2. Nelle niedagliremio si proporr nel mese di gennaro dal JMagistrato che governa.

^. I problemi devono essere maturamente pi'iisati e ]]roposti dal Magistrato.

'.>. Ogni individuo del Magistrato deve daiv mi lema di tre problemi che avranno il ma.n-gior voto da' costitmaiti il magistrato, s |jroiiori'aniio al Comune della Societ.

10. 11 Direttore dar l'ordine al Segretario di proporli nella ultima adunanza, che si tlb^ Proihhioni.

1. I Soci non possono rappresentare ])rosc e poesie contrarie al buon costume e che possono ferire l'altrui riputazione, e molto meno cose contrarie alla reli- gione cristiana cattolica ed allo Stato: di questi soggetti dovr sempre parlarsi con ogni rispetto.

i. Trasgredendo tal legge, i Soci di ([ualmuiue classe si fossero devono esser cacciati via dall'Accademia, e molto meno jiotranno concorrere al premio.

:!. XciUe Accademie obbligate il numero dei componimenti sar limitato. Il Se- gretario ne tara una nota sopra cui chiamer successivament7 a p. 182. Queir accademia fu tenuta il l'T dicrnibre 1807 , come si rih'va dalla licenza data al Gueli dal Direttore dell' Ac: A r f i

182('. :! dicenilu'o. Luigi (larotalo : Discorso sul carattere dell'eloiiiienza. 18-_>7 7 gennaio. 'iiusep])!' Honura : Sugli antiot.ito I

DELLA ACGAUEAHA DKL IU(l\ (U'STO 71

1827 8 fj-ius'Ho. Frnnecsco Ferrara : Ailuiinii/,;i solcmic straordinarin. Di- scorso sul sito di l'alcnuo. J'.t luiiHo. P. Don Benedetto Denti Cassinese : Adunanza genei'ale.

Funel)re elogio di D. Girolamo Zappino Cassinese vice-prc-

iL' ajfosto. Per il felici' jiarto della Ke.n'iiia , con intervento del Luo-

ji'otcncnte Generale. 1S-_'S marzo. Accademia di poesia Siciliana. ^" intei'vcnne il Luos'otc-

neiite Generale.

4 lutflio. D. Filippo l'oder : Discorso di congratulazioni e ringra-

ziamento per la elezione a Segretario generale di D. Sa- verio Scrofani. (Questo discorso fa ]iulililicato nel giornale di Scienze. Lettere ed Arti, voi. _':> p. -'117.1

5 ottobre. Per l'innalzamento della Statua di Francesco I nella Piazza

Bori ionica il Duca Serradifalco legge un discorso sul dovere che hanno i sudditi di mostrare sentimenti della loro riconoscenza e amorevolezza verso il principe, non solo ai presenti ma eziandio agli avvenire, e sull'antico costume (li esprimerli con riniialzamento dei simulacri. 14 dicrmln-c. In memoria del celeln-e astronomo (Jiuseppe Piazzi. Elogio di Nicol Cacciatore.

182'. _'_' luglio. Per lanniversario della morte del eelelire (iiuseppe Piazzi.

1/elogio fu recitato da Nicol Cacciatore. \i lesse un carme latino Francesco Sampolo.

I80O 18 aprile. Dell'intluenza delle Autorit sulle Accademie di Francesco

Sam])olo. 8 agosto. Per il felice ritorno di Francesco I e di Isal)ella in Napoli.

Discorso di occasione di Nicol Cacciatore. Comiionimenti jioetici di molti soci.

18;;i n; geiniaio. Pel fausto avvenimento al trono di Ferdinando li. Lesse un discorso il Principe di Traliia; seguirono i componi- menti poetiL'i. ;', luglio, 10 luglio. 4 settembre. Sedute (Jenerali per gli Statuti go

gosto.

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Francesco di Paolo Sampolo

Francesco di Paola .Sampolo ni. 17 M)lirai-o 1774, m. U'> aji:osto 18:U) amico socio dell' Accademia del Buon Gusto, fu nel 1815 eletto dei 50 classificati, e nel 1828 Cassiere. J'u ascritto anche all'Accademia Siciliana.

Allievo di Francesco Vesco, e di Michelangiolo Monti , si vers lodevolmente nello lettere latine ed italiane, e coltiv con amore il patrio dialetto. Applicossi alle scienze g:iaridiche, ed esercit il patrocinio nel foro, acquistando fama tra' pi valenti nel diritto ecclesiastico.

Pubblic alcune poesie latine, delle t|uali una fu ristamimta nel Catalogo ra- gionato dei lilH-i di prima stampa e delle edizioni Aldine e rare della Biblioteca Nazionale dal eli. can. A. Pennino che la trov manoscritta in una carta di guardia di uu Virgilio nel l52, appartenuto al Convento di S. Anna. Un So- netto por la morte di Giovanni Meli fu inserito nella raccolta di versi oditi por la inaugur;\zione del busto del sommo poeta nella Villa Giulia.

Scrisse nel dialetto Siciliano alcuno prose che lessi- alla Accademia Siciliana o molti versi; prose e versi che rimangono inediti tra' (|uali d'ogni fior di bel- lezza vago il canto nuziale recitato \n-v Donna Maria Cristina Horbono im- palmata al K(;al principe Sardo.

11 Sampolo si rese benemerito deirAccadeinia. pi-r gli nfticii sosieimii e ])or avere prestato la zelante sua opera , iiisieiin' al iiresidente Sciiiionelli. a fin di ottenere l'aumento della dotazione.

Di lui tess l'elogio l'insigne lettorato Costantino Cosiantiiii nel {Coniale di Scienze, Lettere e Arti per la Sicilia (anno 18:>5, le altro ne recit all'Aeradeniia il eli. Agostino (lailo. Vedi anclio Pennino opera citata, voi. 11 \>. .'ISi; PaliM-iiio. stabilimento tipografico Lao.

N. XI.

Elenco delle letture fatte all'Accademia del 1832 al 1850 1 1 )

.V-vV//rr llfltllnl/! r,( rsatt Federico Lancia : Sul cloruro di sodio, sua j^'iacitura in Sicilia, sua geo- gnostica fonnazionr.

l'iotro Calcara : SulU' |)iaiiti' ini'dirinali iiuligi'uo delia Sicilia.

18:i;i Salvatore Costanzo : Studio della economia e stato di essa fra noi.

Ignazio Sanflippo : Effetti del sistemri proiliitivo. 18.3-4 Bernardo Serio: Sulla scienza dell' uomo morale. If^."..') Principe di Scordia : Sopra la istruzione popolare. IS;;,') Sulle facolt esecutivo delle mtmicipali amministrazioni.

Gaspare Parlatore : Sull'appello nelle cause criminali. 1836 Francesco Paolo Taniajo : Sulla influenza delle passioni. 1830 Principe di Scordia : Sulla ]i (iius. Crispi : Soiira Lisia e le sue orazioni , da Ini volgarizzate e (|ui pubblicate. 1834 Idem : Elo(ptenza del Foro antico confrontata colia mod.a'iia. Ant. Romano : Viceiulc della Letteratura italiana.

lliliUo'jrafM Slculn, Voi. I, ji. 3Cj

DELLA ACCADEMLV DEL liUON GUSTO 75

\S:',i (;o. Schir : Relazioni dei popoli d'Epiro colla Sicilia.

Ben. Sav. Terzo : L'uso che S. Toinniaso fece dello ingegno (! saperi; suo.

Bern. Serio : Sugli studi delle cose ])atrie.

Elogio del Can. Ant. Mongitore.

Ferd. Malvica : Necrologia del conte Leopoldo Cicognara.

:!0 novembre Accademia per la morto di Francesco Paolo Sainiiolij : Lesse l'elogio il signor A Gallo. Si recitarono varie poesie. l.Sl Frane. Beaumont : Poeti lirici liell'epoca greca.

Nicola Scovazzo : Sulle scuole lancastriane in Sicilia.

Ig. Dixitdominus : Saggio sulla scuola dei sordo-muti.

Lion. Vigo : Sulla proposizione ed invocazione epica.

Gius. Lanza Principe di Trabia : Necrologia di quattro accademici defunti. :> Bern. Serio : Elogio d'Antonio Beccadelli detto il Panormita. 1S3G Agost. Gallo : Sul quadro di Raffaello dello Spasimo.

Memorie della stirpe Yentimigli.i.

Litigi Garofalo : Sopra i musaici della R. Cappella Palatina.

Jlicli. Amari : Elogio di Jlons. Paolo Di (jiovanni.

Gius. Lanza : Elogio di Vincenzo Bellini.

Bern. Serio : Elogio di Stenio Imerese. 18:57 Lion. Vigo : Sulla lingua e i lessici italiani.

(iaet. Daita: Rapporto del Comitato sulla formazione di un nuovo dizio- nario Siculo.

(^aet. Algeri-Fogliani : Elogio del prof. Antonino Faritano.

Ferd. Jlalvica : Elogio del Cav. Ab. Doni. Scin. 18.38 Alessio Narbone : Caratteri del vero letterato.

Frane. Bagnara : Sul linguaggio proprio del pergamo.

Beni. Serio : Elogio del Cav. di Giovanni Jlira. 18o9 Idem, Elogio del Barone Pietro Pisani. 1S40 Gaet. Daita : Sulle scuole lancastriane di Palermo.

Pasquale Pizzuto: Sul metodo normale di Sicilia.

Principe di Scorcila : Sopra gli asili infantili.

Duca di Serradifalco : Sopra un plinto trovato a Siracusa.

Bern. Serio : Biografa di Tommaso Natale.

Andrea Bivona : Elogio del barone suo padre.

Vinc. Garofalo : Elogio del Ben. Luigi suo fratello. 18-11 Gaet. Cacciatore. Elogio del Cav. Nicola suo padre.

Fil. Villari : Sopra un passo della Divina Commedia. 1842 Pietro Lanza : Sulla pubblici beneficenza. l.'^4;> Principe di Granatelli, presidente : Discorso inaugurale. Proposta di nuovi

temi da trattare. 1814 Bern. Serio: Strila istruzione piil)lilica di Sicilia nei secoli XVI e XVII.

Vito d'Ondes Reggio : Elogio del doir. Gius. Scibona. 1845 Gaspare Parlatore : Scienze, Lettere ed arti de' Saraceni d'Africa e di Sicilia.

76 PER IL CENTENAKIO DEL TUASl'ElMMENTo

184(5 Marco del Fabro : Sulle opcrr italiane . i vantaggi il.'ilr Acca. leu Nic. Si>ata : Sull'epistole di i'Iatour a Ddii;:! e ad alti'! da lui vi

zate. 184!> . . . Sui l'raniuiciiti di Diodoro e di Filino da lui illustrati. ISSO Federico LanciiX duellino di Brolo : Elogio di (dov. Gall>o l'atcrn

nello di Montenero.

CLASSE DI SCIENZE NATURALI ED ESATTE

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SULLA

MORFOLOGIA DEI LEGUMI

Del genere MEDICAGO

L E T T TU R. -A. FATTA ALLA R. ACCADEMIA DI SCIENZE, LETTERE E BELLE ARTI DI PALERMO

NELLA SEDUTA DEL '.W NOVEMURE ISOO

Dal Socio Dott. MICHELE LOJACONO POJERO

sa^ijJua3uaijja^ijjLaycEEE:ixiJK

SULLA MORFOLOGIA DEI LEGUMI

DEL GENERE MEDICAGO

Introduzione Istorica

Al momento di elaborare il genere Medicago per il secondo volume della Flora sicula, la mia attenzione lia dovuto fermarsi su questo vago genere ed naturale non tanto sulla sti-uttura delle parti vegetative quanto su quella oltreraodo singolare e bizzarra dei legumi. In ogni tempo questi strani frutti lianno dovuto attirare 1' attenzione dei botanici, onde non son pochi i lavori che si son succeduti da Linneo in poi, quali lavori com'era naturale pei tempi di allora, non potevano riuscire a considerare i frutti che sotto il punto di vista della loro esterna conformazione, la quale a dir vero, in pochi casi come i Medicago pu dare tanta ragione a delle pi o meno serie distinzioni, poich raarcatissime, variatissime all'estremo, singolarissime sono le forme ed i ca- ratteri accessorii che in essi frutti vengono a presentarsi.

Dopo i vari lavori analitici venne il tempo che si senti il bisogno di sin- tetizzare un poco fra la tanta moltitudine di tali forme carpiche, stimare il valore di tali diversit e perci i lavori di sistemazione d'opei-a del Gaertner, del Desrousseaux. del Moris, del Koch, del Grenier e Godron, nelle varie flore locali, si senti il bisogno di compulsarli con criteri pi solidi e i-azionali al fine di dare un assetto naturale alle svai-iate specie pi o meno malamente caratterizzate.

Giova sin da ora accennare al concetto in cui le sj)ecio di questo genere fui'on tenute da Linneo, singolare invero, poich Linneo il cui grande tatto

4 SLI-LA MORFOLOGIA DEI LEGUMI

valse a stabilire indefiniti vamente ed irremovibilmente nella inaggioi-it dei casi, le diagnosi e l'essenza di tanta moltitudine di tipi specifici, nei tre Regni della natura, sul riguardo al genere MecHcago, nell'appi-ezzare le specie, poich impressionato certamente, in primo, dalla stretta conformit dei caratteri ve- getativi e poi dalle estreme differenze di conformazione dei legumi che non stavano in corrispondenza colla monotona struttura delle parti vegetative, fi- nanco pur vero giunse a riunire i tipi pi spiccati di sezione sotto la deno- minazione di M. pohjmorpha var. laciniata, var. radiata, var. turbinata ecc. Eppure queste idee dell'illustre naturalista, non dicono esse appunto quanto grande era il suo acume nell'apprezzare le forme !? Se ora M. radiata, M. laci- niata, M. turbinata, sono state affermate come specie primarie , le idee at- tuali non tendono esse forse e non sono esse riuscite a ridurre ed a distruggere la gi-an quantit di specie pi o meno solidamente caratterizzate ?

Non vai la pena riandare i lavori successivi al Linneo ed a Gaertner , e saltando a pie' pari sui vari Autori, i quali fissando la loro attenzione sulla forma dei frutti, sul numero delle spire, sulla forma e direzione delle spine, non i-iuscirono a cogliere il concetto morfologico che presiede appunto alla origine di tanta diversit di conformazione, vengo ai signori Grenier e Godron, i quali pi che ogni altro addentraronsi nei fatti morfologici della strut- tura dei legumi. Per nelle definizioni, tali quali espresse nella loro Flora di Francia, questi loro concetti abbench carpiti felicemente, con poco successo si veggono adoperati e svolti nei loro pi minuti dettagli.

Gussone, il quale nella sua Flora Sicula precede queste idee del Grenier e Godron, ispirato a quelle magistrali del Moris, seppe ben cogliere uno dei ca- ratteri primari che valso e varr a limitare i gruppi; quello della concre- zione o libei't delle spire e la loi-o struttura.

.Ma il lavoro ingente comparso in epoca pi recente per optu-a dei Giiiaris- simo Prof. I. Urban che sotto il titolo Prodr. Monogr. der Gattung Medicago, nell'anno 1872 venne ad illustrare magistralmente il genere sotto i suoi vari aspetti, chiudendo, direi, definitivamente ogni ulteriore discussione. Essa opera a ragione ritenuta come un testo pregevole monografico di uno dei generi pi difficili.

Ci per io credo non toglie clic io venga oggi a iirocui-ai-i' di aiquirtai'e un mio tenue contributo di idee ali" argomento, il quale corno (jualsiasi sog- getto naturale, lascia sempre un campo aperto alle osservazioni e mi si vorr perdonare se io pur troppo venga dopo l'aureo lavoro dell'Ui'ban, a control- lare certi fatti ed a modificare alcuni concetti stabiliti dall' Autore appunto sulla struttura del legume. Le mie osservazioni fatte cos alla buona ed in- cidentalmente come dissi, mi son parse cosi chiare che io nonostante un tanto autorevole verdetto, non esito a renderle di pubblica ragione, dolentissimo

DKL GENERE MEIHCAGO O

in vei'o, se le mie conclusioni potranno non venire accettate, lietissimo invece se, senza guastare il piano formato dall' Urban, potranno riuscire a cliiarire viemmeglio la singolare struttura di tali frutti.

Aggiungo, cosa che potrebbe ritenersi superllua, trattandosi di un lavoi'o quale quello deirUrl)an, ma che certamente varr a corroborarne il l'isullato, che l'opuscolo sui Medicago, raro nelle nostre biblioteche, mi giunse quamlo io aveva quasi per intero terminato quello mio, sulle orme dei libri a mano, come il Boissier ed il Grenier e Godron e ciie anco la Flora Hispanica dei signori Wiiikomm e Lange era sfuggita al mio esame, quando io aveva gi schiz- zate ed analizzate le non scarse collezioni carpologiche di questo R. Orto Bo- tanico. La compulsazione di quest'ultimo lavoro e della memoria dellTi'ban, ove le precise idee mie erano stste svolte egregiamente, dovette a prima vista sgomentarmi e stavo per mandare a monte questo scritto , quando la iiit'i attenta lettura mi persuase che su diversi punti in controversia valea la pena ritornare e che da una critica coscenziosa , non poteva, come io spero tuttora, i-isultarne che un bene per la nostra cognizione sul genere. Ecco la ragione di questo scritto. Passo ora ad una revisione in(lispensal)ile sul hnoro dell' Urlian.

Idee dell'Urban sul ravvolgimento spirale dei legumi dei Medicago

Il fatto pi singolare nel Genere e che non trova confronto che in minimo grailo nel gruppo stesso delle Leguminose, come nel genere Scorpiuni.'i, an- cora in minor grado in alcuni Asiragali o nella famiglia delle il//?05ft nei generi Mimosa, Acacia e Pilhecolohium, si (juello del convolgimento spi- rale del legume.

Non cosa facile il riuscire ad indagare per quale causa tale effetto viene ad es,sere attinto ed in un modo cosi geometricamente simmetrico nel caso dei Medicago, ed io credo che i metodi di investigazione che vorreblero ado- perarsi allo scopo, e siano organici od istologici, a stento potranno riuscire sono riusciti a chiarire la ragione di si strana loro conformazione. Le ricerche dell'Urban mirarono a questo scojto. Ma senza dubbio che debbe es- sere stato una gr-ave disillusione, da scoi'aggiare le pi pazienti investigazioni, l'essersi dovuto constatare che e nel caso dei Medicago o di qualsiasi altra Papiiionacea o Mimosea, in origine, pria della impollinazione, nessuna traccia di quest'ulteriore conformazione a spirale c' da osservare negli ovarii gio- vani. Ci non potea recarci meraviglia, come ora dir.

Ci ha un gran significato, non solo pel caso dei Medicago e delle loi-o spi- rali, ma per qualsiasi altra modificazione o stato ultimo e definitivo che qual- sivoglia oi'gano, diciamo cosi, destinato fatalmente ad attingere. Cosa si va

t SULLA MDKKOI.OfilA DEI LKC.U.MI

cei'caiulo ? Ci pu essei" diiblio clie la cosa dovea trovarsi cosi e iioii aiti-i- menti ? In origine qualsiasi organo, qualsiasi parte di organo, qualunque sar la forma che in seguito definitivamente esso deve raggiungere (e ci dicendo noi possiamo esser sicuri di accennare a qualsiasi altro caso fuori dei Me- dicacjoj, deve essere pi o meno identicamente consimile ad un alti-o. lo non Jio creduto darmi la pena di ossei-vare uno per uno i singoli ovarii delle tante specie di Medicago, stimando u priori che qualsivoglia la forma defi- nitivamente attinta , io non avrei potuto constatare diflei-enze tra un ovario ed un altro, nel primo stato giovanile.

liammcnto a questo proposito che un autore celebre, preoccupato di due cose: della estrema identit specifica delle forme vegetative di un genere che per altro verso mostravano la pi grande diversit nella forma dei legumi, risalendo alla prima origine di tali legumi , ed osservando quanto simile si era la loro struttura nello stato giovanissimo di ovario , tendeva a volei'e inferire da ci, del poco valore che le forme definitive dei legumi meritavano in tal genere polimorfo. Era va\ giudizio felso. Non bisogna dimenticare che le mille e mille forme organiche hanno per germe un numero limitato di cellule, nelle quali, coi mezzi nostri attuali di investigazione, noi non sapremmo discernervi la menoma differenza. Tanto basta per chiudere una sterile discus- sione, la quale, non ci porterebbe ad alcun resultato.

Per non ci sarebbe alcuno che da ci vorrebbe inferire che le cause deb- hano ritenersi sopi-an naturali o che debbano in ogni tempo sottrarsi alle no- stre indagini. Il carattere del ravvolgimento spirale organico, ma pare che le ragioni per le quali l'organo tenuto col tempo ad assumere la sua forma ilefinitiva di spirale, debbano essere tanto intimamente intrinsecate nelle parti dell'organo, e virtualmente possedute nei suoi elementi, da sfuggire al no- stro esame. Siccome nota l'Urban, cause insite esistono nel modo di accresci- mento delle parti componenti del legume, tostoch esso sia rimosso dal tubo stamineo , quali cause egli ha potuto seguirle nel modo di ravvolgimento dei legumi delle specie : il/. /.sci'r/i della M. heli.r (che egli non distingue dalla detta specie) e forse di tutto il resto delle Medicago che non offrono che due o tre modificazioni, come nel caso della M. lilloralis Rhode (e cos anche pure di tutte le specie del gruppo Pnchi/- xpiare) ove egli nota che a cau.sa che il nervo laterale si avvicina ili pi alla suttira dorsale e che a maturazione le spire densamente le une .di' altre si condensano, allora egli dice, sembra che le spine alla fine abbiano origine dal margine (dorsale) sempre pi divenuto spesso e tanto (-(increin da non laseiare che ajipena riconoscere 1' origine vera delle spine, (.hiamlo il nervo latoi-ale .scoire direttamente nelle spine, allora .sembra che un niiinero pi grande di fa.scetti concorrano alla formazione Ielle stosse.

Secondo Urban in ninno nindo diversa la formazione delle spine nella M. mi-

alla Iiase de

le spine ilei i

Una terza

modificazione

nncricolepli.

, etc. , dove

DEI, CtEN'ERE UKDIrAliO 11

jtihKi Liim. .1/. Ti'ioreanfi Sei-., nelle (jiiali poi' invece del nervo laterale, mo- strasi tra la superficie ed il nervo dorsale di sutura, un prof mulo solco. Qui il nervo laterale costituisce (dello stesso modo che il nervo dorsale) il limite della su- pei'ficie del le.niime, il quale connesso col nervo dorsale solo mediante un lasso tessuto relluLire che collega il margine suddetto e le spine. Tale tessuto .si prolunga tra i duo I'. fihro-vascolari e forma la hase del solco che si ritrova gran numero delle sp?cie.

cita i'Urhan pel caso delle M. iiileiiexl/t, cilir/s. L thro-vascolai'i che si anastomizzano, semplice- mente come vene, scorrono ad angolo acuto verso la sutura dorsale necessa- riamente terminando in spine.

Infine solo nella M. radiata Lin., sono le spine un pi'odotto della stessa ner- vatura d(n'sale. Ci quanto dice Urban, che pu compendiarsi in questi sommi capi ;

1 Che il legume privo di nervo intramarginale nella sezione Lupiilaria, Falcago, Orhiculalae ed Inlerie.clae (a torto in quest'ultima come ora pro- curei-emo di dimostrare).

2" Che esso ne pr-ovvisto nella sezione Pac/if/sp/rae, Easpirocarpae e Lep- iuspirae.

3" Che le spine provengono, meno che nella .1/. rmlinla Lin., dall'estensione radiale dei nervi, dapprima anastomizzantisi in un um-vo laterale concentrico, e perci esse sono di origine ventrale.

4." Che ove come nella M. liUoralis (e perci in tutte le Pac/u/spi/-ae, esclu- dendo la sezione mia Helices come ora procureremo di dimostrare) le spire si condensano , le spine sembrano provenire, mentendo la loro vm'a origine, dal margine dorsale.

5." Che nelle specie M. minima Lin. e M. Tenor.'ana Sei-, (con tutte le Leplospi-ae ed Euspirocarpue) non c' altro, che invece di nervo laterale ( Ranci nei- cj vi si t'orma sulla faccia del legume un solco {Furche) e che il tratto di unione tra le spine che vi sboccano e la sutura dorsale, si un tes- suto cellulare speciale che riempie sin anco le due basi delle spine.

6." Che nell' Inleiie.rlae le vene scorrono direttamente e ad angolo acuto nel preciso margine dorsale.

Ci tocca ora fare una bi-eve rassegna di ([u^sti fitti capitali. Come si vede in queste poche righe che si compendia tutta la teoria di struttura dei frutti delle Medicago. E la conformazione ed origine delle spine, provengano esse no, dal nervo marginale di sutura o dal nervo intramarginale, carat- terizzando i gruppi principali, annette a tali l'atii la massima importanza per la formazione delle sezioni. Spiacemi invero non potere con.sentire su varii di ijuesti argii;ii?iiti col parere deir.\utore e dovere sul j)roposito sugge-

12 Sn.L.V MORFOLOGIA UHI LKiiUMI

l'ire un'alti'a intei-pi-etazione che godo si avvicina di molto alla sentenza che i signoi'i Greniei' e Godroii ppoiibi'iroiu) ln dal 1818, nelle pagine della loro Flore de France.

Idee generali sullorigine delle spine e sulla struttura delle spire

L'esistenza di una nervatura dorsale di sutura un l'atto incontrastahile e direi quasi inevitabile, nel caso delle sezioni del genere di cui tacciamo ar- gomento. Essa assume forme e proporzioni ben diverse nelle varie specie. .Xelle Or&;t'iJ"(3S, abbench esilmente nervilbrme, il margine si attenua a guisa d'ala.

Senza pretendere ad uguale importanza, n essere legittimata dalla necessit di un fatto di origine essenzialmente organica, l'esistenza di un nervo intra- marginalo concentrico , nella periferie segnata dalla spira dal suo margine dorsale e che per modo di struttura e di orientazione del legume dei Medicago direbbesi faciale, un fatto che se non si verifica in tutte le sezioni, per non vien mai meno in tutte le specie dei gruppi Hdics, {Pacliyspirae ex paH.e Urb.) Pachi/spirne verae e Leplospirae Ui-b. (Laxispirae Milli.)

Dell' istesso modo di regola l'esistenza di spine sulla sutura dorsalo. K strano come l'Urban, girando e raggirando sulla questione, osservando appuntino le singole modalit di struttura delle spine , che replicatamente (ci che ancoi" pi strano) chiama a doppia base , sembra , abbench tanto ben messo sulla diritta via per all'errare la chiave del mistero, che poi per singolare inter- petrazione, con poco felice circonlocuzione , sviarsi dall'argomento e quasi a i-agion voluta persistere a voler negare alle spire un'origine dorsale, o meglio a non convenire che ss una delle basi di pertinenza del nervo intramarginale, l'altra pu e deve anzi avere un origine che non pu essere che dorsale.

E vero che 1" Urban prese ad esempio la M. Ilelix e M. obscura ove in quelle forme spinulose, come M. obacura spinvlosa Guss. M. helir Lin. var. aculeaia Guss. M. commulula Tod. {M. Langeana Tod.! M.murieala Willd. sec. Urban) h> doppia origine delle spine, una base delle quali di provenii'iiza dorsale, al minimo grado evidente, mentre di contro la posizione e .sIi-uiIium del nervo intramarginale e perci la formazione e la scorrenza delle spine che pi'omanano dalla sua anastomosi, delle pi chiare. Ma se qui oscura la fusione delle due basi delle spine, in altri casi, m;t;isime nelle Laxispiruc, lai fatto ^v;f> stante alcuni passaggi della M. cylindracea colla M. litloralis, utilmente ar- tificiale, onde non vedere confuse, non solo le varie specie, ma anco due tipi di .sezione, che a torto mi pare secondo la classificazione dell'Urban si veggono riunito sotto il titolo di Pachyspira), replico, siccome in questo gruppo He- lices, le specie a spine sviluppate sono rare o si veggono solo nella .1/. oli- scura spinulosa, M. commutata, questo nervo marginale e di con.segueMza

la doppia (H'iyiiie dorsale e ventrale delle spine dubbia e sinanco in certe specie, come M. Soleiroli (che appunto pei-ch dii-ebijesi priva di nervo e di spine, la si vede messa da Grenier e Godron tra le specie snflVuticose dalle quale [leri'i rifugge per l'abito) essa nulla e tale anco ITrban la ritiene, dicendo: Laterainerv fehlt.

l'rban clie a torto porta la M. obscura ad esempio di tutte le Medicagu, pei- dimostrai-e l'origine delle spine esclusivamente ventilale, per il caso della M. obscura ed affini ha forse ragione, poirli replico la doppia base dello spiue poco evidente. Ma essa vi , ed in niiin modo n l' Ilel/.r n Vob.^cKr/i l'anno l'eccezione alla regola.

L'Urban ha messo la M. obscura e la .1/. tornala nel gruppo J'actijspirac. Egli scorrendo la serie delle forme della M. striala e MV M. cyiindracea, che egli non separa dalla 31. litloralis, ha dovuto unire in una, parecchie specie non solo, ma ha dovuto fondere in una due sezioni. Si pu effettivamente me- diante tali transiti, sostenere che n le specie ne le sezioni che io vorrei di- stinguere, abbiano limiti sicuri e pi-ecisi? h) convengo che non a.ssolutamente cosi.

Il punto critico, l ove tali sezioni .sembrano l'are un passaggio ilall'yA'//./' alle Pachuspirae,ii\ nella specie M. striata, le cui spire hanno alle volte il margine niente afffitto convesso, bens piano addirittura e porci le spire son gi concrete le une alle altre. Ma se ci vero, pur veri.i che Autori di sommo valore come De Candolle, Grenier e Godron ed altri, dalla .)/. xtrinta, Bast. e AI. lillornlis Rhode hanno saputo estrinsecare una terza specie, la M. cylindracea D. C. Chi rispetta questa specie, sa e pu evitare la malsana fu- sione della M. obscura e M. tornala con M. Irihvloides, M. Iruncalula e le tipiche Pachyspirae. Chi per poco non sa, o meglio non vuole distinguere l'una dall'altra, incautamente cade nell'errore, unendo due cose che il senso della definizione stessa, Pachyspirae, vieta confondere.

Nessuno potr disconvenire che nella M. obscura e M. tornata, lo spire sono assolutamente libei'e o che in ogni modo, esse non possono ritenersi concrete, n rimandare perci alle Pachyspirae. Convenendo di ci chi \evv[\ a studiai'e le specie, sapr o dovi- distinguere anzitutto M. striata da M. i-ytind rni\lo estremo si mostra sino alla per- fetta maturitii chiaramente convesso, pei- eccezione alla regola, poich in tutto le altre specie, questo margine piano nel mezzo (appiattito) acuto ai due margini combacianti ermeticamente le due spire attigue e percorsi da un nervo che non altro che il nervo dor.sale organico della spira e perci del legume. E il risultato della azione mutua esercitata dalle spire rjuello di vedere queste spire angolate ai iiiai-gini.

In foi'za di questa azione mutua di compi-e.ssione, ozioso, a me pare di pai'lare e di appellarsi ai caratteri della nervazione della faccia superficiale della spira in questi casi. La quale se pur vero che se la forza di tale com- pressione non ha scancellato il disegno della reticola vascolare di essa, ne ha per sensibilmente sbiadito l'impronta che pallidamente conserva il diseguo nervulare, tutt'all'opposto di come avviene nelle Laxispirae. La concrezione il risultato dell'eccessivo accrescimento delle valve o se vogliamo del nervo intramarginale.

Esso al par di ogni altra specie, dislante dal margine limitante della su- tura dorsale, nello stato giovanile; jier, nelle Pactyapirae esso non solo che si accresce in ispessore str-aordinariamente, ma si avanza sin al margine dor- sale, vi si fonde intimamente e sovraccombe su di esso schiaccianrlolo, arre- .standolo nel suo sviluppo ch' minimo.

Tale Mco la fase di sviluppo delle spine che por quella parte che riguarda la loro porzione proveniente dal nervo intramarginale, come esso acquistano il massimo assoluto sviluppo. Mentre quella porzione di esse spettante alla sutura dor.sale al pai-i del preciso nervo, attinge minime dimensioni o non contribuisce clii; in minimo grado alla formazione delle spine.

.'iiato. In ci si compendiano i onrallori dello due .sezioni tali iiuali io le lo rilevare nei grupi! Helices e Patlijsjiirac. In Sicilia esistono i pi istrnllivi e nnnierosi passaggi [Mesto inlrieato gnipiio.

DEL C.ENERE MEDICAGO 19

E ([uesto il punto su cui io uiaggiorinente insisto e l'arg-oniento principale . M. ca r.sliensis Wulf. (1)

li. Radicula pi corta per In pi di metta della lunghezza del seme.

Sez. V. Scutellatae Urli. 1. e. p. 49 (ci'/n. Sfxl. Rolaiae Uri). 1. e.)

Spire lasse, cocleate , non remote, foliaceo-compiusse spirali, .spiralmente concentriciie o biconvesse {M. Bonarotiana), nervo laterale molto attiguo al margine nerviforme, o quasi nullo, venule appena prominenti o elevate in rughe. X Legume lenticularo.

!(}. M. riujosn Desr. Legume a spire concentriche.

il. M. sculellaln .VII. XXX Legume biconvesso, cio a spire le cui facce concave si guardano. IS. M. Bonnroliana Arcang. (2)

(d) Sin qui la disposizione tolta d peso dall' Urbaii, non essendomi io occupato di que.ste specie. Ho tolto dalla Sez. Falcalo la M. marina. Seguo l'Urban, nel mettere la M. Carslicnsis nella Sez. Orbiculares, per n dall'abito, n da altro carattere, tale spic- catissima specie addimostra relazioni colla M. orbiculares e sembrami che tale posto le sia stato assegnato per mere vedute artificiali. Neil' Erbario Palermitano ho avuto esemplari con frutti immaturi e ci mi ha impedito giudicarli.

(2) Alcuni autori hanno creduto pronunziarsi sul valore della .1/. lntiarotiana e la ri- jiortano alla M. Blancheana Boiss. Se cos, non saprei comprendere come 1' Urban della

DEL GENERE MEDICAGO ^O

DIVISIONE B

Sulla superficie faciale delle spire, evvi un neriio inira- marginale concentrico al 7nargine dorsale, formato dal- l'anastomosi delle nervature prooenienti in senso radiale dalla statura ventrale. I giovani legumi dopo l'antesi sono contratti spiralmente dentro il calice (Urb.) Radichetta pi corta qxianto la metta della lunglte z za del seme.

Sez. VI. Helices Mihi {Pachi/spirae pr. p. Urb. 1. e. p. 49)

Spire remote non concrete. Nervo intramarginale visibile sulla faccia della spira obsoleto. Dorso percorso da un nervo sottile, acutissimo tenue foliaceo, convesso, mai appiattito. Spine quando esistono, tenui, oscuramente bicruri. Legume piano-lenticulare (spira 1 ', .,) o quasi cilindraceo e sino a 8 spire (M. tornata WilldJ.

+ Legume plano-foliaceo, spire 1 'i, margine dorsale acutissimo, sot- tilissimo.

JO. M. ohscura Retz.

-I \- Legume dal margine convesso, spire 1 ' 2 sino ad 8.

20. M. helix Lin. 21. M. tornala Willd. 22. M. striata Bast.

-1 I |- Legume dal margine acuto, spire alquanto spesse ai margini di com- baciamento, acutate, armate. Spire 4 ad 8. 23. M. commutata Tod. (.1/. muricatn Willd sec. Urb.)

M. Blanchcana non noti il singolare carattere della conformazione delle spire, che dovrebbe supporsi, stante la voluta identit delle due specie che anco nella specie del Boissier dovrebbe ritrovarsi. Dall'esame della sola ili. .Scmarofawa non mi sarebbe lecito in vero pronunziarmi sul valore della Ses. Rotatae Urb. o piuttosto fintantooch non si saranno osservate le for- me spinose di questa M. Bonarotiana, non si potrebbe dire quanto essa differisca dalla M. rugosa. Accenno alla M. rugosa poich questa specie che vien posta tra le Sautellatae , che Urban ritiene prive di nervo intramarginale, presenta nella formazione delle rnghe un che di analogo alle stesse minute ruglie , alla stessa rudimentale reticola che evvi nella M. Bonarotiana. Infine per i scarsi materiali a mano, io non posso pronunziarmi sull'esi- stenza meno di un nervo intramarginale e perci sul posto da assegnare alla Se:. Sau- tellatae e alla Se:. Rotatae. Pev per molti caratteri a me pare che l'una sezione non pu che per solo mero artifcio separarsi dall'altra; questo quel che sin da ora mi permetto accennare , lasciando provvisoria la loro collocazione nella serie delle specie mancanti di nervo o che ne son fornite.

7

Zb SULLA MORFOLOGLV DEI LEGUMI

Sez. VII. Pachyspirae Urb. pp. p.

Nervo intraraarginale non pi sulla faccia delle spire , ma del tutto fuso colla sutura dorsale e sullo stesso piano (ecc. J luberculala Willd.) dorsale; sutura dorsale ridotta al sulo nervo, che scorre nel mezzo della faccia dorsale, lata appiattita ed a margini conibacianti acutissimi , spire in massima parte perci formate dal nervo intramarginale acereto e spesso, spire perci spesse e strettamente combacianti le une alle altre. Spine raramente nulle o tubercoli a base lata e conica.

-\- Nervo dorsale unico, cannante, prominente, nitido, squisitamente nerviforrae o filiforme.

* Annue.

24. M. cylindracea D. C. 25. M. liUoralis lhode 2n. M. trihuloides Desr.

21 M. truncaiula Gaert. 28. M. rigidula Lin. 20. M. Pironae Vis.

.90. M. marina Lin. (1).

** Perennanti.

-| [- Nervo dorsale unico prominente o appiattito, dilatato e nastri- forme, margini dors. della spira acutissimi repandi o undulati.

.31. M. (io-binata Lin. .12. M. Sorrentini Tin.

-| I f- Nervo dorsale unico filiforme con due nervuli collaterali stretta- mente attigui, onde la faccia dorsale trinerve.

.V.')'. M. xphoerocarpa Bert. (M. murex Willd). :4. M. stenla Tod. (2)

-| I I |- Nervo dorsale nullo o obsoleto, faccia dorsale concava.

35. M. constricta Dur. (.. globosa Presi, sec. Urb.)

-| I I I \- Nervo inti-amarginale su un piano diverso della sutura dorsale decisamente faciale e perci non sovraccombente su di essa. Spine tuberculate raramente prodotte oltre il piano della sutura dorsale ( M. luberculala spi- nulosa, = M. luberculala var. syriaca).

3(>. M. Inbercnlala Willd.

(1) Nello specie M. rif/idula Lin. .V. Pironae Vis. e M. warina Lin., la faccia dorsale anziceh piatta conve.ssa per eccezione.

(2) Se si terr presente il carattere della struttura della faccia dorsale della spira, si ossen-er che la M. Sorrentini starebbe colla M. turbinala per avere un solo nervo dor- sale, mentre la .M. xicula andrebbe colla M. sphoerocar/ia per averne tre.

DEL GENERE MEDICAGO 27

Sez. Vili. Laxispirae Mihi (Euspirocarpos, Lepiospirae et Inieriexlae Urban)

Spire lasse, sottili, mai concrete, remote, pericarpio tenue, nervatura faciale delle spire squisitamente prominente. Nervo intramarginale sulla faccia (come nelle Helices) e pi o meno remote o confluenti col margine dorsale, con un solco intermedio, o nullo, quando le spine intramarginali confluiscono diret- tamente colle dorsali. Nervi della reticola retti o confluenti obliquamente con quelle della sutura dorsale. Spine gracili squisitamente bicruri, all'apice un- cinate. I giovani legumi dirigonsi dopo l'antesi lateralmente tra i denti ca- licini (Urb.)

a Un solco tra il nervo intramarginale e la sutura dorsale.

37. M. /lpda Ali. 38. M. minima Linn. 39. M. laciniata Lin (1)

aa Solco nullo, nervo intramarginale confluente col dorsale, basi delle spine del nervo intramarginale direttamente innestate colle dorsali.

40. M. Tenoreana Ser. 41. M. praeco-v D. 0. 42. M. coronala Desr.

43. M. disciformis I). C. 44. M. arabica AH. (2)

aaa Nervo intramarginale pi o meno evidente, vene obliquamente scorrenti direttamente verso il margine , le due basi delle spine colmate o no da un tessuto cellulare.

+ Spine minime, non colmate da tessuto cellulare. Legume discoideo, sutura dorsale angustissima.

45. M. muricoleptis Lin. 46. M. galilaea Boiss. 41. M. granatensis Willd (3)

H h Spine massime, base lata triangulare, colmata da tessuto cellulare. Le- gume sferico o cilindrico convesso o leggermente depresso. Sutura dorsale latissima.

48. M. intertexta D. C. 49. M. Decandollei Tin. 50. M. ciliaris Willd.

(1) Qui e nelle Leptospirae figurano ncU'Urban le specie M. (/arjhestanica, M. Noeana, M. Aschersoniann, a me sconosciute.

(2) Questa specie ha la massima affinit di struttura eolle specie Iniertcxlac.

(3) Queste due specie mi sono sconosciute. La frase assegnatavi, si riferisce in vero stret- tamente alla M. muricoleptis.

LEGGENDA DELLA TAV. I

1. Medicago Udir Lin. vista dalla taccia, ingramlita 1^ detto dal dorso,

ingrandita 1'' M. Helix var. laevis ingrandita. J. obscura spinosa Guss. 2^^ M. obscura spinosa, spinis longio-

rihus (Ins. Aeol.) ;!. to/')i,ato AA'illd. poco ingrandita -^ detto visto dalla taccia

.)'' detto porzione di spira vista dal dorso ed ingrandita

.')' varie forme di legumi della stessa al naturale 3'' em-

bi'ione. 4. con/uiata Tod. legume visto dalla l'accia 4* visto dal dorso

leggermente ingrandito 4'' e 1'^ legumi non bene maturi

4" spira molto ingrandita. .-). striala Bast Zr" legume visto dal dorso {forma laevis)

.")'' forma tuberc.-spinulosa (esotica) molto ingrandita, (i. ieiracycla Presi 6"' spira, porzione molto ingrandita.

7. cylindracea D. C. (legume della forma siibinermis) al naturale

T"" forma subinermis 7'' etts. major 7'= detta spinosa

7^ porzione ingrandita della spira della stessa 7" altra forma di legume della stessa 7^ porzione di spira del N. 7s - 7s legumi della forma laeviter spinosa 7' porzione molto ingrandita della stessa forma in cui vedesi la nerva- tura dorsale ner\iforme, a cei'to punto strappata e libera dalle valve.

8. tribuoides Desr., legume quasi a grandezza naturale S'' legume

J/. truncatula prox. 8'' spira della M. tribuoides vista dalla faccia ingrandita 8^ porzione di spira molto ingrandita in cui quasi spontaneamente il nervo della sutura dorsale si stacca 8'^ tribuoides forma major. !). trnncaiiiln Gaertn 9* porzione di spira in grandissimo in-

gr-andimento coll'impressione della sutura dorsale e delle scor- renze delle spine difficilmente separabili, lo. spliaerocarpa Bast. forma ovalis 10'^ M. sphaerocarpa snbi-

ne-mis (Sicilia) 10^ porzione di spira della stessa 10'' forma spinosa 10'" porzione di spira della stessa molto ingrandita.

11. Medicago sicvla Tod. Il-' e 11'' l'onno di legume della stessa al naturale

II'-' porzione di spira degli stessi.

12. rigidula Desr. legume poco ingrandito 12" poi-zione di spira,

vista dal dorso IB'' faccia della spira 12*^ porzione della stessa dal dorso pii sviluppata ed a maggiore ingrandimento 12^ M. igidida f/epz-esszbr grandezza naturale 12'^ detta vista dalla faccia. Io. neglecta Guss. {t^icilia) lo-' porzione di spira molto ingran-

dita vista dal dor.so.

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LiLt'^'Hiibo:

LEGGENDA DELLA TAV. II

14. Medicago turbinala W. spinosa {M. acvleala GaeiinJ, ( GirgcnHJ 14" porzione di spira ingrandita 14'' spaccato di una spira coi due semi al posto.

lo. olii-aeformis Guss 15" legume pi giovane 15'' nerva-

tura doi'sale strappata colle scorrenze delle spine 15'-' em- l)rione.

16 e 16^ lurhinaia Willd.

17. turbinala inermis legume gio\&n& {Lusilania, Daveau) kn.M.

olivaeform.is Guss ? IT'' porzione di spira della stessa, gio- vane 17'^ M. turbinala {Insulae CreMe).

18. Sorrenlirii Tin. (colticala) IS'' porzione di spira della stessa

vista dal dorso con unico nervo nastriforme e depresso.

19. globosa Presi, ex Attica (M. constricla Dur. ex Urb. ) frutto

perfetto ingrandito del doppio (poco bsn riuscito nel disegno)

19" porzione di spira dalla faccia ingrandita 19'' por- zione di spira dal dorso, ove totalmente manca ogni vestige di sutura dorsale 19'- la ste.ssa presa ila un legume pi maturo.

JO. reliculata Bentli. legume ingrandito 10 volte, visto dalla faccia

20" detto dal dorso 20'' porzione di spira dalla faccia ove le basi delle spine si saldano in una formante una specie di ponticello 20"^^ nervatura dorsale strappata dalla sutura

20'' embrione 20'* la figura 20'^ vista dalla faccia.

21. apiculata Bentli. (Calabria, legii Gasp.) legume dal dorso a qua-

druplo ingrandimento 21* detto dalla faccia 21'' por- zione di spira vista dalla faccia.

22. denticulata Willd. (spinosior) porzione di spira vista dalla

faccia, ingrandita del quadruplo ^22"^ e 22'' porzione di spira della stessa (subinerrnis) vista dalla faccia a maggiore in- grandimento.

23. te?-ebe!.lum W. legume al naturale 2:3" porzione di spira vista

dalla faccia molto ingrandita 23'' nervo dorsale colle basi delle spine 2.'!'^ detto a maggiore ingrandimento.

2:!"^ Medicago terehellv.m inermift^ lonaa dubbia ti-aii-sizionale (Calabria).

24. lappacea peniaci/da hrcmaculeata 24'> detta longeaculeata .

25. ffracillima Tin. poi-zione di spira dalla faccia wl ingrandita. 20. arabica AH. porzione di spira vista dal dorso, molto ingrandita

2t'' nervo dorsale ingrandito colle spine dorsali.

27. Tenorcana Ser. appena ingrandito 27'' porzione di spira vista

dalla faccia 27'' nervo dorsale colle spine, poco ingrandito, 27'^ detto molto ingrandito 27'' porzione di spira a mag- giore ingrandimento.

28. minima Lin. car. lon/jigela, porzione di spira vista dalla faccia

ed ingrandita di molto 28" nervo doi>sale colle spine dorsali

Tav.1I.

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^^h

iS"

Lit.Fii'Huher,

LEGGENDA DELLA TAV. Ili

2i). M. pxilchelln Tod. legume ingrandito 10 volte 2U-' faccia ili una spira 2'J'J nervo dorssale colle spine dorsali.

30. M. pruecox D.C. Legume visto dal dorso, :>()" porzione di spii-a vista

dalla faccia.

31. M. cordonata Desr.

32. .1/. disciformis D.C. Porzione di spira dalla faccia, ^ 32-'' porzione del

nervo dorsale colle spine dorsali.

33. M. tuherculala Willd. spira col nervo dorsale filiforme in parte strappato

33" la stessa 33'' spira vista dalla faccia (legume giovane ingran- dito) 33"^ legume appena ingrandito.

34. M. muricoleptis Lin. legume appena ingrandito {M. muricolepiis var.

minor) 34^ detto, visto dalla faccia, poco ingrandito 34'' M. mu- ricoleptis typica 34'' detto visto dal dorso 34"^ detto ingrandito 34 nervo suturale e spine dorsali 34*' seme.

35. M. Decandollei Lin. frutto ingrandito del doppio SS"' detto dal dorso

ingrandito del doppio 35'' grandezza naturale 35" nervo dorsale e spine dorsali.

36. M. intertexta Gaertn. Legume poco ingrandito 36'' nervo dorsale e

spine dorsali 30'' struttura della fticcia, porzione di spira ingrandita del doppio, strappata dal nervo dorsale (36^) 30" detta faccia a mag- giore ingrandimento.

37. M. saccensis Lin. {M. De Candollei forma) Struttura del nervo dorsale

e delle