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Mappa concettuale
ITALIAMERIDIONALE
Tra il 1849 e il 1859 il
NIZZAE LA SAVOIA
SECONDO IMPERO
LOMBARDIA EITALIA CENTRALE
ESERCITOREPUBBLICANO
REGNOD’ITALIA
GERMANIA
FRANCIAAUSTRIA
GARIBALDI DUE GUERRE
TERZAREPUBBLICA
COMUNEDI PARIGI
Negli stessi anni in
dopo la cui sconfitta nacque la
alla Franciavennero cedute
La vittoria prussianapermise di proclamare il
nel 1852 divennepresidente del Consiglio
la cui politica portò aun’alleanza tra Regno diSardegna e Francia che
nel 1859 sconfisserol’Austria nella
guidatada
al regno di Sardegnasi unirono
a guidare ilPaese all’unità
attraverso
Nel 1871 venneproclamata la
repressa dall’
si adoperò per l’unità d’Italia,sfruttando anche la
che portò allaliberazione dell’
fu il cancelliere
contro
che si unì ale nel 1861fu proclamato il
REGNODI SARDEGNA
CAVOURSPEDIZIONE DEI MILLE BISMARCK
SECONDAGUERRA
D’INDIPENDENZA
e
Obiettivi
1 Conoscere i principali eventi storici Chi guidò le trasformazioni in Italia nel decennio
1849-59? Come iniziò la seconda guerra d’indipendenza? E
con quali effetti? Quali furono i primi Stati italiani a chiedere l’an-
nessione al Regno di Sardegna? Quando partì la spedizione dei Mille e da chi era
guidata? Quando si raggiunse l’unità della Germania? Chi
ne fu il principale artefice?
2 Stabilire relazioni tra i fatti Perché Cavour riteneva che solo il Regno di Sarde-
gna poteva guidare l’unificazione italiana? Perché fallì l’insurrezione di Carlo Pisacane? Perché Cavour intervenne nella guerra di Crimea? Perché Napoleone III nel 1859 firmò l’armistizio di
Villafranca con l’Austria?
3 Comprendere le origini della nostra società edella sua organizzazione politica
Quali iniziative prese Cavour per migliorare l’eco-nomia?
Qual era il programma della Società Nazionale Italiana? Che cosa prevedevano gli accordi di Plombières
tra Cavour e Napoleone III? Come reagì il governo piemontese alla spedizione
dei Mille voluta da Garibaldi? Che cosa fu la Comune di Parigi?
4 Comprendere le parole e utilizzare gli stru-menti della ricerca
Che cosa significano i seguenti termini?– libero commercio – eroe dei due mondi– ultimatum – annessione– Confederazione Germanica– cancelliere – Terza Repubblica– comunardi
Sai recensire un film? Sai utilizzare le caricature di Cavour di pag. 78 per
elaborare un profilo dello statista?
L’unificazione italianae tedesca
3
La prima guerra di indipendenza si eraconclusa con una bruciante sconfitta.
Il Regno di Sardegna seppe però risollevarsi rapidamente. Il de-cennio che va dal 1849 al 1859 rappresentò per esso un periododi grande sviluppo economico e politico.A guidare queste trasformazioni fu Camillo Benso conte di Ca-vour (1810-1861).Eletto deputato nel 1848, Cavour divenne poi ministro dell’Agri-coltura, del Commercio e dell’Industria. Nel 1852 fu nominatopresidente del Consiglio dei ministri e ministro delle Finanze.La collaborazione fra Cavour e il re Vittorio Emanuele II non fusempre facile, ma portò a risultati straordinari.Secondo Cavour solo il Regno di Sardegna era in grado di rea-lizzare l’unità d’Italia.E ciò perché era un Paese libero, non sottomesso all’Austria, co-me di fatto erano tutti gli altri Stati italiani: il Ducato di Parma,quello di Modena, il Granducato di Toscana, il Regno delle DueSicilie e lo stesso Stato pontificio.Inoltre il Regno di Sardegna godeva di prestigio internazionale epoteva coinvolgere la Francia e l’Inghilterra a sostegno dell’u-nità d’Italia.
Una delle idee fondamentali di Cavour era la separazionedella Chiesa dallo Stato. In questo Cavour seguiva un celebreprincipio: libera Chiesa in libero Stato, che voleva dire:– alla Chiesa spetta il compito di occuparsi delle questioni reli-
giose, e non deve intervenire in quelle politiche;– allo Stato spetta il compito di occuparsi delle questioni politi-
che, e non deve intervenire in quelle religiose.
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64 L’Europa delle nazioni
Dopo il 1849 il Regno di Sardegna visse un periodo
di grande sviluppo economicoe politico
Cavour volle attuare una politica di separazione
dello Stato dalla Chiesa
La politica interna di Cavour
II Parlamento Subalpino (Torino, PalazzoCarignano), che fu la prima sede del Parla-mento del Regno d’Italia. Al centro dellasala campeggia un ritratto di Vittorio Ema-nuele II.
Questo principio, che a noi sembra del tutto evidente, era moti-vo di preoccupazione per molti credenti dell’epoca.Molti infatti pensavano che la Chiesa, privata dello Stato Pontifi-cio, sarebbe risultata meno libera.Altri temevano che, andando avanti su questa strada, si potessetornare alle persecuzioni della Rivoluzione francese.Il conflitto fra la Chiesa e il nuovo Stato italiano fu molto grave,e venne risolto solo nel Novecento.
3. L’unificazione italiana e tedesca 65
Il primo ritratto è di MichelangeloCastelli, collaboratore di Cavour, eci presenta il suo aspetto fisico.Il secondo e il terzo sono di dueavversari di Cavour. Angelo Brofferio, di tendenze de-mocratiche, critica Cavour perchélo ritiene un uomo pratico, privo dicultura. Ferdinando Petruccelli, di tendenzemazziniane, ne critica l’atteggia-mento alla Camera dei Deputati,dove Cavour si comporta esatta-mente come se fosse a casa sua. Ma anche da queste critiche si puòcogliere una profonda ammirazioneper il suo «modo di ragionare», defi-nito «pratico, lucido». Abilità fondamentale per un politi-co, questa.
1. Di statura un poco al di sottodella media, grassotto nella perso-na, di portamento distinto, di colo-rito rosso, biondo di capelli, conocchi azzurri, che scintillavano sot-to gli occhiali. Per natura allegro, Cavour si presen-tava quasi sempre col sorriso sullelabbra, ed amava entrare in discorsocon qualche parola scherzosa.
2. Cavour non aveva conoscenza diletteratura, di arte, di filosofia, dipoesia. La parola gli usciva dalle labbracontaminata dal francese: tanti era-no i suoi errori, che metterlo d’ac-cordo col dizionario della lingua ita-liana sarebbe sembrato a tutti
un’impresa impossibile. Eppure, no-nostante tutti questi limiti, con l’an-dare degli anni il conte Cavour senon divenne un grande oratore, fuperò giustamente lodato per la suaabilità di ragionamento.
3. Cavour stima poco la gente chelo circonda, forse per nulla, ed ha iltorto di darlo a vedere. Non tollera quelli che hanno le suestesse capacità, non essendo abi-tuato a incontrarne molti. Chiunque abbia a che fare con lui,deve essere a lui sottoposto.
Tre ritratti di Cavour
Sa portare il broncio e serbare an-che rancore; ma odiare, no. Ha mo-di di fare bruschi, brevi, incurantidell’altrui sensibilità, il sorriso ironi-co, l’abitudine ad impartire ordini.Si comporta nella Camera dei De-putati assolutamente come se l’op-posizione non esistesse, come seegli fosse nel suo salotto, in casasua. Parla, ride, volta indifferente-mente le spalle ai colleghi, sisdraia, sbadiglia. Ha un modo di ragionare pratico,lucido: va diritto al cuore della que-stione.
Camillo Benso, conte di Cavour, ritratto in un dipinto d’epoca. Sebbene venga descrittocome un uomo di scarsa cultura e dalle maniere non proprio eleganti, con la sua intelli-genza e il suo senso pratico diede un contributo determinante all’unità d’Italia.
Cavour mirò soprattutto a rafforzare e a rendere più moder-na l’economia del regno. Le idee di libero commercio, che nellaprima metà del secolo avevano avuto attuazione soprattutto inInghilterra, si stavano diffondendo in tutta Europa.Furono stipulati trattati commerciali, soprattutto con l’Inghilter-ra, e in pochi anni il commercio con l’estero triplicò.La rete ferroviaria del Piemonte divenne la più estesa d’Italia,850 chilometri. Furono realizzati canali di irrigazione, che per-misero di sviluppare l’agricoltura, specie la coltivazione del riso.E furono aperte nuove banche.Tutto ciò non fece ancora del Piemonte una regione industria-lizzata: bisognerà attendere la fine dell’Ottocento perché questoaccada. Ma fece del Piemonte la regione più progredita d’Italia.
Tutta l’Italia guardava sempre più al Piemonte. Molti patriotigiunsero a Torino per sfuggire alle polizie dei loro Stati.Nel frattempo, i tentativi che in quegli anni andavano compien-do i mazziniani fallivano uno dopo l’altro.Tra il 1851 e il 1853 a Belfiore, nei pressi di Mantova, una decinadi patrioti vennero fucilati o impiccati: tra di essi il sacerdoteEnrico Tazzoli e Tito Speri.Nell’Italia meridionale, i mazziniani organizzarono con il napo-letano Carlo Pisacane un’insurrezione. Nel 1857, imbarcatosi aGenova con alcuni compagni, Carlo Pisacane liberò circa 300
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66 L’Europa delle nazioni
L’economia si sviluppòseguendo i principi
del libero commercio
Tra la gente divenne semprepiù popolare il progetto
di unità d’Italia sotto la guidadi Vittorio Emanuele II
Una panoramica di Superga, presso Tori-no, in un dipinto di Ippolito Caffi del 1850.Venezia, Galleria d’Arte Moderna. Torino,capitale del Regno di Sardegna, divenne ilprincipale punto di riferimento dei patriotiitaliani.
prigionieri reclusi nel carcere dell’isola di Ponza. Poi sbarcò aSapri, una cittadina al confine tra Campania e Basilicata.La popolazione del luogo, però, non collaborò affatto all’insur-rezione, come aveva sperato Pisacane. Anzi, credendo che sitrattasse di gente pericolosa, avvisò la polizia. Attaccato dalleguardie borboniche e dai contadini, Pisacane fu sopraffatto. Ri-masto ferito, vedendo ormai fallito il suo tentativo, si uccise. Al-cuni dei suoi uomini vennero massacrati; altri furono catturati efinirono in carcere.Tutta l’Italia fu scossa dal fallimento di queste azioni. E la mag-gior parte degli Italiani incominciò a pensare che questa nonfosse la strada giusta per giungere all’unità d’Italia.Le insurrezioni provocavano solo l’inutile morte di tanti giova-ni. L’unica soluzione era quella di affidare al Regno di Sardegnail compito di realizzare l’unificazione dell’Italia.Nel 1857 venne fondata a Torino la Società Nazionale Italiana. Ilsuo motto era: «Italia e Vittorio Emanuele».Questa associazione era strettamente legata ai piani del monar-chico Cavour, ma riuscì a reclutare fra i suoi membri molti de-mocratici e repubblicani. Tra questi, il personaggio più presti-gioso fu Giuseppe Garibaldi. In lui gli Italiani vedevano l’“eroedei due mondi”, colui che era disposto a combattere per la li-bertà e l’indipendenza nazionale ovunque ce ne fosse bisogno:tanto nel mondo americano, quanto in quello europeo.
3. L’unificazione italiana e tedesca 67
La Società Nazionale Italiana siproponeva l’obiettivo di unificaretutte le forze che erano disposte alottare per il raggiungimento del-l’unità d’Italia.Il credo politico, cioè il programmadella Società Nazionale Italiana,venne scritto dal siciliano Luigi LaFarina. Storico e uomo politico, La Farinaaveva fatto parte del Governo cheera sorto in seguito all’insurrezionesiciliana del 1848.Con il ritorno sul trono dei Borboni,si recò dapprima in Francia, quindia Torino.In questa città si legò politicamen-te a Cavour.Il legame con Cavour è dimostratoanche dal credo politico di La Fari-na, in quanto esso rispecchia inpieno il pensiero dello statista pie-montese.
Volete la libertà politica? Cacciate gli Austriaci che vi tengo-no servi del loro impero.Volete la libertà di coscienza? Cacciate gli Austriaci che vi tengo-no servi del papa.Volete una letteratura nazionale? Cacciate gli Austriaci, che vi imbar-bariscono. Volete la gloria?Cacciate gli Austriaci, il cui intentoè rendervi spregevoli agli occhi del-le nazioni civili. Volete veder fiorire l’agricoltura, leindustrie, il commercio, le arti? Vo-lete strade ferrate, banche, scuole,università, marina? Cacciate gli Austriaci che vi tengonopoveri, deboli, servi dell’ignoranza,della superstizione, della miseria!
L. La Farina, Scritti politici
Il credo politico della Società Nazionale Italiana
Garibaldi, l’eroe dei due mondi in un ri-tratto eseguito da Malinski nel 1845. Mila-no, Museo del Risorgimento
Una scheda di adesione alla Società Na-zionale Italiana.
Cavour fu molto abile anche in politica estera.Nel 1853 scoppiò la guerra di Crimea: da un
lato vi erano Francia, Inghilterra e Turchia, tra loro alleate; dal-l’altra l’Impero russo.L’obiettivo delle nazioni alleate era quello di fermare l’espansio-ne dell’Impero russo verso il Mar Nero (i territori contesi corri-spondono oggi alla Bulgaria e alla Romania).Cavour nel 1854 decise di intervenire, inviando delle truppedel Regno di Sardegna, anche se questa guerra sembrava privadi qualsiasi interesse per l’Italia.I bersaglieri piemontesi, un corpo militare creato pochi anniprima, si distinsero in combattimento. Il maggior numero dellevittime fu dovuto alla grave epidemia scatenatesi tra le truppeche assediavano la fortezza di Sebastópoli.Nel 1856 i Russi si arresero e i calcoli di Cavour si dimostraronogiusti.
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68 L’Europa delle nazioni
Cavour decise di intevenirenella guerra di Crimea,
per «potersi sedere al tavolo dei vincitori»
La politica estera di Cavour
Istanbul
Sebastopoli
Odessa
Varna
Mar Mediterraneo
Mar Nero
Danubio
IMPEROD'AUSTRIA
IMPERO RUSSO
CrimeaValacchia
Moldavia
IMPERO OTTOMANO
Territori contesi dall'Impero russo ai Turchi
Turchi
Russi
Inglesi - Francesi - Piemontesi
In alto, un episodio della guerra di Crimeain un quadro di William Simpson (1823-1899). La cavalleria inglese carica le po-stazioni dell’artiglieria russa a Balaklavanel 1854.
La guerra di Crimea
La guerra di Crimea permise al Regno di Sardegna di «sedere altavolo dei vincitori».Nonostante le proteste dell’inviato dell’Austria, al Congresso dipace tenuto a Parigi nel 1856, un giorno venne dedicato al pro-blema dell’indipendenza italiana.Al momento non ci furono risultati pratici. Ma Cavour aveva fat-to diventare problema europeo il problema dell’unità d’Italia
. Dopo il Congresso di Parigi l’intesa tra Cavour e NapoleoneIII aumentò ancora. Ma nel gennaio del 1858 un attentato a Na-poleone III sembrò compromettere i piani di Cavour.Felice Orsini, un repubblicano italiano, gettò una bomba controla carrozza dell’imperatore.Voleva così punire Napoleone III peraver inviato nel 1849 le truppe francesi contro la Repubblica ro-mana. Morirono otto persone, e solo per un miracolo NapoleoneIII si salvò.
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3. L’unificazione italiana e tedesca 69
Nel 1858 a Plombières Cavourstrinse con Napoleone IIIdegli accordi segreti
Un’immagine della fortezza di Sebastopolidopo la resa. Si tratta di uno dei primi do-cumenti fotografici di episodi bellici.
I rappresentanti della diplomazia europeariuniti al Congresso di Parigi del 1856. Ca-vour è il primo in piedi a sinistra.
Orsini venne arrestato e condannato a morte. Ma anche questadifficoltà venne trasformata da Cavour in un successo. Convinseinfatti Napoleone III che questo attentato era la dimostrazionedella gravità della situazione italiana: o si interveniva, o in Italiasi sarebbe affermata prima la rivoluzione e poi la repubblica.Nel 1858 a Plombières Cavour strinse con Napoleone III degli ac-cordi segreti. Questi accordi prevedevano che:– Napoleone III sarebbe intervenuto con un forte esercito contro
l’Austria, ma solo se l’Austria avesse dichiarato guerra al Regnodi Sardegna;
– dopo la vittoria, il Regno di Sardegna avrebbe ceduto allaFrancia Nizza e la Savoia.
– l’Italia sarebbe rimasta divisa in quattro Stati: un Regno del-l’Alta Italia sotto la guida dei Savoia, un Regno dell’Italia Cen-trale, lo Stato Pontificio, e il Regno delle Due Sicilie.
Per Cavour questa divisione non costituiva un grave problema.L’importante era sconfiggere gli Austriaci e allontanarli dall’Ita-lia. Avrebbe poi trovato lui il modo di unire l’Italia.
Dunque, il trattato di Plombières prevedeva un interventodella Francia solo se il Piemonte fosse stato aggredito. Bisogna-va quindi provocare l’Austria fino a farle dichiarare guerra.Così Cavour inviò lungo i confini con la Lombardia reparti del-l’esercito, a cui si aggiunsero truppe formate da volontari prove-nienti da tutta l’Italia.Tra queste truppe si distingueva un corpo scelto, quello dei Cac-ciatori delle Alpi, comandato da Garibaldi.Vittorio Emanuele II manifestò pubblicamente l’ostilità neiconfronti dell’Impero austriaco, e in un discorso del 10 gennaio1859 dichiarò: «Non siamo insensibili al grido di dolore che da
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70 L’Europa delle nazioni
Nella seconda guerra di indipendenza le truppe
franco-piemontesi ottennerorapide vittorie
L’attentato messo in atto da Orsini ai dan-ni di Napoleone III raffigurato in unastampa dell’epoca.
tante parti d’Italia si leva verso di noi». Que-ste parole, suggerite da Napoleone III inpersona, destarono una profonda impressio-ne in tutta Italia, e stimolarono l’entusiasmopatriottico.L’Austria mandò il 23 aprile 1859 un ultima-tum (termine latino che significa “ultimo or-dine”; se l’ordine non viene eseguito vienedichiarata la guerra).Con questo ultimatum si chiedeva al Regnodi Sardegna di allontanare l’esercito daiconfini e di sciogliere le truppe di volontari.Cavour respinse l’ultimatum. Il 29 aprile1859 ebbe inizio la seconda guerra d’indipen-denza.Il comando delle operazioni fu assunto per-sonalmente da Napoleone III e le truppefranco-piemontesi ottennero rapide vittoriea Palestro e Magenta. Nel frattempo Garibaldi impegnava l’eser-cito austriaco a Varese e a San Fermo.Napoleone III e Vittorio Emanuele II entrarono in Milano l’8giugno. Mentre i combattimenti in Lombardia proseguivano, conle battaglie di Solferino e San Martino, in altre regioni italiane lepopolazioni insorsero. A Firenze, Parma, Modena e Bologna furo-no proclamati dei Governi provvisori e venne richiesta l’annes-sione al Regno di Sardegna.
3. L’unificazione italiana e tedesca 71
Ticino
Mincio
Adda
PoOglio
Adige
LagoMaggiore Lago di Como
Lagod'Iseo
Lagodi Garda
Po
Como
Sondrio
Bergamo
Brescia
MonzaMilanoNovara
Mortara
Casale
Valenza Po
Alessandria
Pavia
Cremona
Peschiera
Lecco
SestoCalende
Mantova Legnago
Verona
Villafranca
VareseSan Fermo
Magenta
Palestro Melegnano
Montebello
S. Martino
Solferino
REGNOLOMBARDO - VENETO
IMPEROD'AUSTRIA
REGNO DI SARDEGNA
DUCATODI PARMA
DUCATO DI MODENA STATO DELLA CHIESA
Quadrilatero
Esercito austriacoEsercito piemonteseEsercito franceseCacciatori delle AlpiPrincipali battaglie
Un episodio della battaglia di Palestro inun quadro di Cerutti Bauduc. Torino, Mu-seo del Risorgimento.
La seconda guerra d’indipendenza
A questo punto Napoleone III ebbe paura che la situazione glisfuggisse di mano. Infatti:– la guerra contro l’Austria aveva suscitato insurrezioni in varie
parti d’Italia, e questo non era previsto dagli accordi di Plom-bières;
– Prussia e Russia minacciavano un intervento a favore dell’Au-stria;
– i cattolici francesi protestavano per il pericolo che stava cor-rendo lo Stato Pontificio.
– in Francia la guerra stava diventando impopolare per i nume-rosi morti e feriti che causava.
L’11 luglio 1859, senza consultare Cavour, Napoleone III firmò aVillafranca, presso Verona, un armistizio con gli Austriaci che po-neva fine alla seconda guerra d’indipendenza.Cavour, visto fallire il suo piano, si dimise; ma subito dopo fu ri-chiamato al governo.Era necessario un uomo con la sua esperienza per ottenere daNapoleone III tutto quanto era possibile.Le trattative si conclusero con l’annessione al Regno di Sarde-gna della Lombardia, della Toscana e dell’Emilia.A sua volta il Regno di Sardegna dovette cedere alla FranciaNizza e la Savoia. Tutti questi mutamenti territoriali furono sanciti da plebisciti: ilpopolo cioè venne chiamato a esprimere con un sì o con un noil proprio parere sulle annessioni decise.
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72 L’Europa delle nazioni
Napoleone III deciseimprovvisamente di porre fine
alla seconda guerrad’indipendenza
Le reazioni provocate nella città di Milanodall’annuncio dell’armistizio di Villafranca.Dipinto di Domenico Induno. Milano, Mu-seo del Risorgimento
Gli obiettivi della guerra erano stati raggiunti soloin parte: il Veneto era rimasto agli Austriaci. Inoltre
si era dovuto cedere alla Francia non solo la Savoia, di linguafrancese, ma anche Nizza, la patria di Garibaldi. E questo fattoaveva suscitato molte critiche.Mentre comunque si procedeva all’annessione dei nuovi territo-ri al Regno di Sardegna, nell’Italia meridionale vi erano segni diun crescente malcontento popolare.In Sicilia, molti democratici come Francesco Crispi e Rosolino Piloaspettavano il momento opportuno per far scoppiare un’insur-rezione.Furono loro, infatti, a convincere Garibaldi a organizzare unaspedizione militare in Sicilia.Cavour era inizialmente molto contrario a questo progetto, per-ché lo riteneva pericoloso. La Francia e l’Inghilterra non eranostate avvisate e avrebbero potuto intervenire, con gravi conse-guenze. Inoltre non si fidava dei democratici. Favorevole era in-vece Vittorio Emanuele II.Questa diversità di opinioni bloccò l’azione del Governo pie-montese, che non fece in concreto nulla né contro, né in favoredella spedizione.La notte tra il 5 e il 6 maggio 1860, 1070 volontari (i Mille), gui-dati da Giuseppe Garibaldi, partirono da Quarto, presso Genova,su due piroscafi: il Piemonte e il Lombardo.Avevano con loro pochi fucili antiquati e pochissime munizioni.Dopo aver fatto scalo a Talamone per rifornirsi di armi, sbarca-rono a Marsala l’11 maggio 1860.L’esercito borbonico, benché enormemente più forte, si lasciòcogliere di sorpresa. Dopo un breve e sanguinoso scontro a Ca-latafimi, i Mille raggiunsero Palermo, che fu occupata ai primi digiugno. I garibaldini furono subito appoggiati da migliaia di in-sorti siciliani.Fra di loro vi erano nobili eborghesi, ma soprattutto con-tadini, che speravano nell’abo-lizione dei privilegi dei grandiproprietari terrieri.In alcune località, come aBronte, i contadini insorsero ereclamarono la proprietà delleterre sulle quali lavoravano.I garibaldini non conoscevanonulla delle vere condizioni so-ciali della Sicilia: il loro pro-gramma era l’unità d’Italia.Inoltre avevano bisogno anchedell’appoggio dei grandi pro-prietari terrieri.
▼ La spedizione dei MilleLa spedizione dei Milleportò alla liberazione dell’Italiameridionale dal Governoborbonico
Particolare dell’Imbarco dei Mille a Quar-to, dipinto del pittore Gerolamo Induno.Milano, Museo del Risorgimento.
3. L’unificazione italiana e tedesca 73
Per questo non solo non appoggiarono queste insurrezioni, maintervennero per reprimerle.In breve tempo Garibaldi si impadronì di quasi tutta l’isola e il20 agosto i Mille passavano lo stretto di Messina.
Senza incontrare particolari difficoltà, il 7 settembre i Milleentravano a Napoli.L’esercito borbonico era sempre più sfiduciato e molti soldatifuggivano per tornare alle loro case.Francesco II si rifugiò nella fortezza di Gaeta. L’1 ottobre ci ful’ultima e decisiva battaglia, anche questa vinta da Garibaldi,lungo le rive del fiume Volturno.Intanto anche Cavour, ormai favorevole all’azione di Garibaldi,si era convinto della necessità di un intervento diretto da partedel Regno di Sardegna. Eccone i motivi principali:– troppo grande era il pericolo che Garibaldi accogliesse l’invito
proveniente dai mazziniani a proclamare nel Sud Italia la re-pubblica;
– l’intervento dell’esercito del Regno di Sardegna poteva costi-tuire l’occasione per annettere le Marche e l’Umbria, apparte-nenti allo Stato Pontificio;
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74 L’Europa delle nazioni
Il 17 marzo 1861il Parlamentodi Torino proclamò Vittorio
Emanuele II primo re d’Italia
Torino
Gaeta Teano
Quarto
Caserta
Talamone
Roma
Napoli
BronteTaormina
Melito
Marsala
Castelfidardo
Volturno
MilazzoPalermo
Calatafimi
SVIZZERA
FR
AN
CIA
IMPEROD’AUSTRIA
REGNO DISARDEGNA
STATODELLA
CHIESA
REGNODELLE
DUE SICILIE
AdigePo
Arno
Mar Adriatico
MarTirreno
MarLigure
Teve
re
Mar Mediterraneo
Itinerario dei MilleEsercito piemontese
La spedizione dei Mille
– c’era il pericolo che i Francesi intervenissero adifesa del papa, se Garibaldi avesse stabilito dipuntare su Roma.
Presa la decisione, l’esercito piemontese si di-resse rapidamente a sud.Con la battaglia di Castelfidardo, vicino ad Anco-na, vennero tolte al Papa l’Umbria e le Marche.Quando il 26 ottobre 1860 Vittorio Emanuele IIincontrò Garibaldi a Teano, presso Caserta, tuttoera ormai deciso.A Garibaldi non rimase che consegnare a Vitto-rio Emanuele II i territori da lui conquistati e ri-tirarsi a Caprera, un’isoletta situata nel norddella Sardegna.Il 17 marzo 1861 il Parlamento di Torino proclamò Vittorio Ema-nuele II primo re d’Italia.Un nuovo Stato di 22 milioni di abitanti faceva la sua comparsain Europa.Soltanto tre mesi dopo, il 6 giugno del 1861, moriva Cavour. L’I-talia appena nata perdeva il suo uomo politico più esperto e in-telligente.
3. L’unificazione italiana e tedesca 75
Sopra, lo sbarco dei Mille a Marsala in un di-pinto d’epoca, opera di un pittore anonimo.
Sotto, Vittorio Emanuele II e Garibaldi siincontrano a Teano.
Anche la Germa-nia, come l’Italia,
raggiunse l’unità nella seconda metà dell’Ottocento.Nel 1815, al Congresso di Vienna, le potenze europee avevanocostituito la Confederazione Germanica, formata da 39 Stati.All’interno della Confederazione, si affermò una nuova grandepotenza: la Prussia. Nel 1862 in Prussia divenne cancelliere, cioèpresidente del Consiglio, un uomo abile e astuto, Otto von Bi-smarck. Bismarck non condivideva le idee democratiche néquelle liberali, credeva invece in uno Stato forte e autoritario.Inoltre mirava all’unità della Germania e per ottenerla era pron-to alla guerra. In primo luogo Bismarck dichiarò guerra all’Au-stria, che era lo Stato più forte all’interno della ConfederazioneGermanica e costituiva il principale ostacolo all’unificazione te-desca. Lo scontro principale avvenne a Sadowa (3 luglio 1866),una cittadina non lontana da Praga. I Prussiani sconfissero pe-santemente gli Austriaci.La Germania venne divisa in due confederazioni: la Confedera-zione del Nord, presieduta dal re di Prussia; la Confederazionedel Sud, collegata a quella del Nord da un’unione doganale e daun’alleanza militare, ma indipendente dalla Prussia.
Era stato Napoleone III a imporre che la Confederazione delSud restasse autonoma. In effetti la Francia era preoccupata deisuccessi militari della Prussia, anche perché Bismarck non na-scondeva il proprio interesse per due regioni francesi abitate da
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76 L’Europa delle nazioni
Fu il cancelliere Bismarcka guidare la Germania
verso l’unità
Nel 1870 la Germaniaconquistò l’unità sconfiggendo
la Francia di Napoleone III
L’unificazione tedesca e la Comune di Parigi
Sadowa
BerlinoAmburgo
Breslavia
Danzica
Königsberg
Lipsia
Francoforte
Monaco
Sedan
SCHLESWIG
HOLSTEIN
MECLEMBURGO
SASSONIA
BAVIERA
SLESIA
POMERANIA
HANNOVER
VESTFALIA
LUSSEMBURGO
ALSAZIA
LORENA
REGNOD’OLANDA
REGNODEL
BELGIO
IMPEROFRANCESE
BRANDEBURGO
IMPEROAUSTRO-UNGARICO
Reno
Danubio
Elba
Oder Vistola
Weser
Confederazione del Sud
Confederazione del Nord nel 1866
Regno di Prussia nel 1866
Confine dell’Impero tedesconel 1871
Territori conquistati nel 1871 Battaglie
Sotto, un ritratto di Otto von Bismarck, il”cancelliere di ferro” che seppe condurrela Germania all’unità.
Nella pagina a fianco, i soldati governativifrancesi attaccano le truppe della Comu-ne. Sullo sfondo si vede il municipio di Pa-rigi in fiamme. Milano, Civica raccolta del-le stampe Bertarelli.
L’unificazione della Germania e la formazione del II Reich
minoranze di lingua tedesca: l’Alsazia e la Lorena. Sia NapoleoneIII che Bismarck ritenevano inevitabile il conflitto. NapoleoneIII prese l’iniziativa e il 19 luglio 1870 dichiarò guerra alla Prus-sia. La battaglia decisiva si ebbe a Sedan, il 2 settembre 1870. IFrancesi furono sconfitti e lo stesso imperatore Napoleone III fufatto prigioniero. Il 4 settembre 1870 Parigi insorse e proclamò larepubblica. Non era la prima volta che questo accadeva: la Pri-ma Repubblica era stata proclamata durante la Rivoluzionefrancese, nel 1792; la Seconda Repubblica aveva visto la luce nel1848; ora era la volta della Terza Repubblica.Il Governo repubblicano firmò la pace con la Prussia. Le condi-zioni furono molto pesanti. La Francia fu costretta a cedere allaGermania le regioni del’Alsazia e della Lorena, a pagare unafortissima somma di denaro (cinque miliardi di franchi) e ad ac-cettare la presenza sul suo territorio di un contingente militaretedesco a garanzia del pagamento. L’unità della Germania eraraggiunta. Il 18 gennaio 1871 Guglielmo I venne incoronato im-peratore di Germania. Dopo il Primo impero tedesco, il medie-vale Sacro Romano Impero Germanico, ora era la volta del Se-condo Reich, cioè del Secondo Impero Tedesco.
Le pesanti condizioni di pace imposte dalla Prussia allaFrancia esasperarono il popolo di Parigi, che insorse. Questa in-surrezione popolare è passata alla storia come la Comune di Pari-gi. Proclamata il 26 marzo 1871, la Comune di Parigi fu il primoGoverno socialista della storia. I comunardi, così si chiamarono isostenitori del nuovo go-verno rivoluzionario, eranoin gran parte operai. Ad es-si poi si aggiunsero tutticoloro che erano delusi dalgoverno di Napoleone III.La rivolta dei Parigini peròspaventò la borghesia, gliaristocratici, i proprietariterrieri. Perciò il governorepubblicano francese at-tuò una sanguinosa repres-sione. Dal 21 al 28 maggio1871, in quella che vennedefinita la “settimana disangue”, 100 000 soldatifrancesi attaccarono Parigie uccisero 20 000 comunar-di. Terminava così l’esperi-mento della Comune, e laFrancia tornava a essereuna sola nazione.
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3. L’unificazione italiana e tedesca 77
Con la caduta dell’imperodi Napoleone III nacque il primogoverno socialista della storia:la Comune di Parigi
GUIDA ALL’ANALISI
Cavour nelle caricature
78
Ci sono molti modi per criti-care chi è al potere. Si può fa-re un bel discorso, si possonoscrivere articoli, organizzaremanifestazioni, insurrezioni,rivoluzioni...Oppure si possono fare dellecaricature: la caricatura è ungenere che venne inventatonel Rinascimento per colpirecon un semplice disegno tuttii potenti.Caricare significa esagerare,ma così facendo il potente sirivela per quello che è, contutti i suoi difetti. E Cavouraveva la pancia. Per questotrionfava.Non solo. La pancia gli per-metteva di rotolare e tornaresempre in piedi. Nessuno riu-sciva mai a farlo «cadere» (po-liticamente, s’intende!).La pancia, è chiaro, indica ilgrande potere che Cavour ave-va. Ma nel cuore, Cavour, che
cosa aveva? L’Italia? No: sem-plicemente se stesso, almenosecondo la caricatura qui so-pra. Criticato in vita, dopo lamorte Cavour divenne unesempio da imitare in tutto.Invano molti cercarono di au-mentare il loro peso, e, soprat-tutto, la loro pancia.
Alcune vignette apparse sui giornali del-l’epoca che ironizzano su Cavour e suquella che era la sua caratteristica fisicapiù evidente... la pancia.
1. Quando vennero inventate le cari-cature? Per quale scopo?
2. Osserva le caricature e indica di-fetti e pregi che aveva Cavour se-condo l’opinione pubblica del suotempo.
3. Che cosa rappresenta la grandepancia di Cavour?
4. Perché Cavour trionfava?
Lettera di Garibaldi a Mazzini
3. L’unificazione italiana e tedesca 79L A B O R AT O R I O S T O R I C O
In questa lettera del 1854 Ga-ribaldi spiega a Mazzini perquale motivo ha deciso di ac-cantonare i suoi ideali demo-cratici e repubblicani per ap-poggiare Vittorio Emanuele II.Secondo Garibaldi, o gli Italia-ni riescono da soli ad organiz-zarsi in un esercito, ma questoappare molto difficile, se nonimpossibile; o devono appog-giarsi a un Governo, e questasembra essere l’unica soluzio-ne concreta: affidare il compi-to di raggiungere l’unità d’Ita-lia al Regno di Sardegna. Poisi discuterà del resto, di re-pubblica e di democrazia.
Londra, 26 febbraio 1854.
Caro Mazzini, ho letto conmolta attenzione la vostra let-tera del 22 febbraio, ed eccociò che vi rispondo: o possia-mo fare da noi soli, allonta-nando dall’Italia gli stranieri;oppure dobbiamo appoggiarciad un governo da cui possia-mo sperare di ottenere soltan-to l’unità d’Italia.Io non credo nella prima pos-sibilità, e per molte ragioni:abbiamo pochi mezzi, le masseche possono fare una rivolu-zione non sono utili alla for-mazione di un esercito; quindisono certo che qualunque no-stra azione altro non servireb-be che a fare delle vittime,screditando ed allontanandol’unità d’Italia.Appoggiarci al Governo pie-montese è un po’ duro, io locapisco, ma credo che sia lamigliore soluzione.
Nella situazione in cui si troval’Italia, non si può essere néapparire indipendenti: persua-detemi voi d’una migliorescelta, ed io vi seguirò.Io voglio essere italiano, primadi tutto; ed il Piemonte nondubiti che io lo combatteròcon le poche mie forze, se nondovesse fare gli interessi del-l’Italia. Ritengo che fino aquando l’Italia non sarà libe-rata dai dominatori stranieri,non si debba parlar di costitu-zione, di camere, di chiacchie-re, ma si debba, come faceva-no i nostri padri quando era-no in pericolo, marciare gui-dati da uno solo.V’informerò del poco che pos-so fare: ma per tutto questo,bisogna ch’io possa dire:«Mazzini è con noi, egli rico-nosce impossibile poter riunirl’Italia sotto il sistema repub-blicano, ed è disposto a coo-perare, per riunirla sotto il si-stema monarchico piemonte-
se». Mi direte se va; proceden-do diversamente credo che fa-remo un danno, in questi mo-menti solenni.Comunque vada desiderosempre rimanervi fratello.
Vostro Garibaldi
1. Indica le caratteristiche fondamen-tali del documento.
a) Tipo di documento (segna conuna crocetta la definizione esatta):
materiale; visivo;scritto; orale.
b) Epoca a cui risale:
................................................................................................
c) Provenienza del documento:
................................................................................................
d) Autore:................................................................................................
2. Completa l’analisi del documentorispondendo alle seguenti do-mande.
a) Perché Garibaldi ha deciso diaccantonare i suoi ideali demo-cratici e repubblicani?
b) Se poi il Piemonte non facessegli interessi dell’Italia, quale sa-rebbe il suo atteggiamento?
GUIDA ALL’ANALISI
Mazzini e Garibaldi si incontrano in unasede della Giovane Italia.
Garibaldi: uomo comune o buon politico?
Gli storici hannorisposto così:• Mack Smith vede
in Garibaldi unuomo comune: perquesto divenneeroe nazionale ein lui si riconobbeil popolo
• Viroli ritienesbagliato fare diGaribaldi unpersonaggio dafavola: era unpolitico vero chevoleva servire ilbene pubblico
Garibaldi mito degli Italiani
Giuseppe Garibaldi dedicòtutta la sua vita alla causa del-la libertà: fu un uomo d’azio-ne e un combattente di valore.Era democratico e repubblica-no, ma seppe mettere da partele proprie idee per l’unifica-zione nazionale sotto la mo-narchia dei Savoia.La sua vita da condottiero co-raggioso si trasformò subito inun mito.Nel pensiero degli Italiani,Garibaldi rappresenta l’unitàd’Italia più di chiunque altro,
un mito caro alla memoria ditutti. Ma in realtà chi era Gari-baldi?
Un uomo comune per Denis Mack Smith
Lo storico inglese Mack Smithpresenta Garibaldi come unuomo comune, nell’aspetto fi-sico e nei modi cordiali; pro-prio per questo, a suo giudi-zio, divenne l’eroe nazionalein cui si riconobbe tutto il po-polo.
❝ Negli anni 1859-60 Gari-baldi cessò di essere ciò chefino ad allora era stato – mari-naio, pirata, agricoltore, rivo-luzionario – e divenne l’eroenazionale dei testi di storia.Era lo specchio di un cuoregentilissimo e generoso, dimaniere aperte e cortesi, sen-za alcuna presunzione eviden-te. Aveva, accanto ad un’inge-nuità infantile, anche il tonoimperioso di chi è abituato acomandare e a essere ubbidi-to. Parlava poco ma bene. Erasemplice e diretto, invitava al-la confidenza, al fascino dellasua personalità non ci si pote-va sottrarre.❞Nel 1859 era soprattutto unpatriota che nutriva amore perl’umanità in genere e non silimitava a un patriottismo lo-cale. Aveva profonda ammira-zione per altri Paesi, gli StatiUniti, la Gran Bretagna, laSvizzera.I suoi progetti andavano finoall’idea di un’Europa unita, in
una condizione di pace e difratellanza.
❝ I suoi principi erano am-mirevoli e restavano fermimalgrado ogni sua stravaganzapratica.Tutto il suo guerreggiare e lasua attività politica poggiava-no su un saldo umanitarismoe su un’inflessibile amore perla libertà.Era il modello dell’uomo co-mune. E gli uomini comuni diNew York, di Newcastle e diPalermo subito si riconobberoin lui con l’aggiunta che egliaveva fatto strada migliorandole condizioni di tutti.Divenne quasi un loro santoprotettore. Troviamo persinouna stampa che mostra unGaribaldi-Cristo con la manoalzata a benedire. I suoi trattiforti e benevoli contribuivanoall’illusione.❞Un buon politicoper Maurizio Viroli
Lo storico Viroli sembra quasiirritato dall’immagine popola-re e mitizzata di Garibaldi, tra-sformato in un personaggio dafavola lontano dalla realtà delsuo tempo, un eroe che dopoaver salvato lo Stato torna acoltivare il suo campo lontanodagli intrighi della politica.Per questo ci vuole offrireun’immagine diversa dell’eroedei due mondi: quella di unuomo impegnato nella politicaattiva, anche se restio agli in-trighi, e preso dalla volontà difare il bene di tutti.
80 L’Europa delle nazioni
3. L’unificazione italiana e tedesca 81L A B O R AT O R I O S T O R I C O
❝ Garibaldi non era unostatista perché gli mancava l’a-bilità di capire i complessi di-segni diplomatici ed era insof-ferente della politica parla-mentare; ma svolse una fun-zione di primo piano nei mo-vimenti democratici per l’e-stensione del suffragio univer-sale e nei movimenti interna-zionali per la pace.Dimostrò più volte uno spicca-to buon senso e un sano reali-smo politico. Non era un politi-co se per politico si intendel’intrigante che vuole arric-chirsi o proteggere i suoi privi-legi. Ma era un politico vero seper politico si intende coluiche serve il bene pubblico.❞
GUIDA ALL’ANALISI
- Quali posizioni vengono con-frontate?
- Che cosa pensa lo storico MackSmith? E Viroli?
- Che idea ti sei fatta di questadiscussione?
Al realismo politico che carat-terizzò Garibaldi – prosegueViroli – deve essere aggiuntala sua capacità di cogliere leaspirazioni dei popoli e di im-pegnarsi rinunciando, se ne-cessario, anche ai propri inte-ressi.
❝ Garibaldi è un uomo chesa farsi amare dal popolo perla sua onestà e per il suo pro-vato disinteresse personale.Non usa la sua popolarità perfarsi capo di una parte, maper unire i partiti politici e lediverse componenti del popo-lo per progetti pacifici e gra-duali di riforma politica e so-ciale.❞
Garibaldi e i suoi uomini durante la batta-glia di Calatafimi in un dipinto di Legat.Milano, Museo del Risorgimento.
Recensire un film
1. L’esempioProviamo a recensire il celebre film Il Gattopardo, del registaLuchino Visconti, prodotto nel 1963 e tratto dall’omonimoromanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Titolo: Il GattopardoItalia: 1963Regia: Luchino Visconti Interpreti: Burt Lancaster (don Fabrizio di Salina), Alain Delon(Tancredi), Claudia Cardinale (Angelica), Paolo Stoppa, LinaMorelli, Serge Reggiani, Romolo Valli, Giuliano Gemma.Genere: storico
Lo sbarco garibaldino a Marsala, in Sicilia, nel maggio 1860interrompe la recita del rosario a villa Salina, casa del principedon Fabrizio di Salina, latifondista di antica aristocrazia con lapassione dell’astronomia.Il nipote del principe, Tancredi, giovane piacente e vitale, decidedi arruolarsi nell’esercito piemontese contro i Borboni, più percontrollare la situazione che per vera convinzione.È in questa circostanza che viene pronunciata la celebre frase:«Se non ci siamo anche noi, quelli ti combinano la repubblica.Se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi».
82 L’Europa delle nazioni
Lezioni di metodo
La recensione è un articologiornalistico che ha comecaratteristica quella di dareinformazioni su un libro, unfilm, una mostra, uno spet-tacolo teatrale o musicale.
Per recensire un film occorre:– indicare il titolo, il regista e
gli interpreti principali; – indicare il genere a cui
appartiene il film (storico,commedia, thriller, fanta-scienza ecc.);
– descrivere l’intreccio e i per-sonaggi;
– analizzare le scelte del regi-sta riguardanti la musica, leluci, i costumi ecc.;
– spiegare il significato delfilm, cioè capire che cosa ilregista ha voluto dire;
– esprimere un giudizio, valu-tando l’opera cinematografi-ca nel suo insieme.
3. L’unificazione italiana e tedesca 83L A B O R AT O R I O S T O R I C O
Ed è appunto su questo tema, cioè l’illusione del cambiamento ela fine di una Sicilia feudale, che ruota lo svolgimento del film.Un cambiamento percepito anche dal principe di Salina, chefinisce infatti per accettare il fidanzamento di Tancredi con labellissima Angelica, la giovane figlia del fattore che, dopo esseredivenuto ricco, è riuscito a diventare sindaco di Donnafugata.Si tratta di un passaggio di consegne: il potere e il prestigio sitrasferiscono dall’antica, ma ormai spiantata, aristocrazia, chevive in sontuosi palazzi siciliani, alla borghesia ricca, trafficona eun po’ volgare.Questi due mondi si contrappongono nel film, lasciando inprofonda solitudine il principe di Salina distaccato e lontano daentrambe le parti.Per festeggiare la scongiurata rivoluzione democratica dei gari-baldini, a Palermo, l’aristocrazia organizza un grande ballo apalazzo Ponteleone.È questa la sequenza principale, che occupa circa un terzo del-l’intero film e con cui il film si chiude.Il ballo è sfarzoso, dalla scenografia grandiosa, accompagnato dauna musica che ne esalta il significato.È qui rappresentata la società aristocratica che si illude ancora dipotere sopravvivere, ma che per il principe è ormai inevitabil-mente destinata alla fine.Il contrasto tra vecchio e nuovo, espresso simbolicamente dalballo tra il principe e Angelica, evidenzia l’angoscia e l’isolamen-to di don Fabrizio.A sottolineare i contrasti presenti nella narrazione, il regista uti-lizza sapientemente anche i colori, luminosi o cupi a secondadegli stati d’animo.I colori accecanti del sole rendono la Sicilia come pietrificata difronte ai cambiamenti in atto, mentre i colori bui della notte rap-presentano il senso di smarrimento e di fine percepito da donFabrizio.Visconti ha reso in modo magistrale le contraddizioni che carat-terizzarono il processo che portò all’unificazione italiana, abban-donando ogni esaltazione patriottica delle vicende del nostroRisorgimento.Coglie invece gli aspetti più realistici della vicenda trattata, inda-gando persino nei sentimenti più intimi dei personaggi che nesono protagonisti.
2. L’esercizioSeguendo lo stesso metodo che abbiamo applicato nella recen-sione del Gattopardo prova a recensire il film Bronte, girato nel1972 dal regista Florestano Vancini.
intreccio
significato
intreccio e giudizio
significato e scelte del regista
giudizio
Nella pagina a fianco, un fotogramma delfilm Il gattopardo.
1. Cronologia
Scrivi accanto a ogni data il numero dell’avveni-mento corrispondente.
1. Proclamazione del Regno d’Italia.2. Accordo di Plombières.3. Fondazione della Società Nazionale Italiana.4. Guerra di Crimea.5. Nomina di Cavour a presidente del Consiglio.6. Proclamazione del Secondo Impero Tedesco.7. Spedizione dei Mille.8. Seconda guerra d’indipendenza.
3. Relazioni
Vero o falso? Segna con una crocetta il quadra-tino corrispondente.
Secondo Cavour solo il Regno di Sarde-gna era in grado di realizzare l’unità d’I-talia, perché era un paese libero.Una delle idee fondamentali di Cavourera l’unione tra Stato e Chiesa, perché inquesto modo la Chiesa sarebbe stata piùlibera.Le insurrezioni mazziniane provocavanosolo l’inutile morte di tanti giovani. Perquesto la gente incominciò a pensareche solo il Regno di Sardegna era in gra-do di realizzare l’unità d’Italia.La guerra di Crimea non portò risultatipratici. Ma con la Conferenza di pace aParigi, Cavour aveva fatto diventare ilproblema dell’unità d’Italia un problemaeuropeo.Tra la gente divenne sempre meno po-polare il progetto di unità d’Italia sotto laguida di Vittorio Emanuele II, perché loriteneva troppo pericoloso.Con la spedizione dei Mille si ebbero an-che delle insurrezioni contadine, perchéGaribaldi prometteva a tutti terra e lavo-ro.Napoleone III pose fine alla secondaguerra d’indipendenza, perché la Prussiae la Russia minacciavano un intervento afavore dell’Austria.Cavour era contrario alla spedizione deiMille, perché non si fidava dei democra-tici.Carlo Pisacane liberò circa 300 detenutireclusi nel carcere dell’isola di Ponza,perché voleva recarsi nell’America Latina.La seconda guerra d’indipendenza siconcluse con la sconfitta delle truppefranco-piemontesi, perché in aiuto del-l’Austria intervenne la Germania.
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84 L’Europa delle nazioni
1852 ..................... 1858 .....................
1857 ..................... 1859 .....................
1853-1856 ..................... 1860 .....................
1861 ..................... 1871 .......................
2. Geografia della storia
Indica con una linea il percorso compiuto daGaribaldi nella spedizione dei Mille.
Le annessioni della Lombardia, della To-scana e dell’Emilia al Regno di Sardegna,dopo la seconda guerra d’indipendenza,furono sancite da plebisciti.La Confederazione Germanica era un or-ganismo che permetteva a Bismarck didominare l’Austria.Il cancelliere Bismarck fu un uomo politi-co particolarmente astuto e abile a gui-dare la Germania verso l’unità.
4. Sintesi
Completa il testo inserendo opportunamente
sopra i puntini le parole di seguito elencate.
Lombardia, Mille, Cavour, Conferenza di pace, SocietàNazionale Italiana, Garibaldi, Regno di Sardegna, Sa-voia, primo, Teano, seconda guerra d’indipendenza,presidente, Austria, Garibaldi
Il decennio che va dal 1849 al 1859 rappre-
sentò per il .................................................................. un periodo di
grande sviluppo economico e politico. A guida-
re queste trasformazioni fu ..................................................................,
che divenne .................................................................. del Consiglio
nel 1852.
Nel 1857 venne fondata a Torino la ..........................................
.................................................................. , che riuscì a reclutare tra i
suoi membri molti democratici e repubblicani,
tra cui .................................................................. .
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FV Nel 1854 Cavour decise di intervenire nella guerra
di Crimea per poter partecipare alla .................................................
................................................................................. che si svolse a Parigi. Nel
1858 a Plombières Cavour riuscì a ottenere l’ap-
poggio della Francia contro l’.................................................................. .
Il 29 aprile del 1859 ebbe inizio la .................................................
....................................................................................... , in cui le truppe fran-
co-piemontesi ottennero rapide vittorie. Ma im-
provvisamente Napoleone III decise di porre fi-
ne alla guerra. Cavour ottenne l’annessione al
Regno di Sardegna di ............................................................. , Tosca-
na ed Emilia. Ma dovette cedere alla Francia Nizza
e la .................................................................. .
La spedizione dei .................................................................. venne or-
ganizzata da .................................................................. su sollecitazio-
ne dei democratici. Sbarcato nel maggio del
1860 in Sicilia, Garibaldi in breve la conquistò.
Nel frattempo l’esercito del Regno di Sardegna
conquistò le Marche e l’Umbria. L’incontro tra
Garibaldi e Vittorio Emanuele II avvenne a
.................................................................. . Qui Garibaldi consegnò al
re i territori conquistati. Il 17 marzo 1861 il Par-
lamento di Torino proclamò Vittorio Emanuele
II .................................................................. re d’Italia.
Il 6 giugno dello stesso anno Cavour moriva.
3. L’unificazione italiana e tedesca 85
Questi esercizi possono essere svolti anche
Parte prima1. Spazio e tempo
■ Scrivi sulla cartina le date in cui le diverseregioni italiane si sono unite al Regno di Sarde-gna per formare il Regno d’Italia.
86 L’Europa delle nazioni
8. Moti rivoluzionari.9. Seconda guerra d’indipendenza.
10. Proclamazione del Regno d’Italia.11. Napoleone III imperatore.
2. Lessico
■ Indica con una crocetta il significato esattodi queste parole.Suffragio universale:
la concessione del voto a tutti;la concessione del voto a nessuno;la concessione del voto a qualcuno.
Sovranità popolare:il diritto del popolo a non governare;il diritto del popolo a governare;il diritto del popolo a governare talvolta.
Patria o nazione:è formata da un gruppo di persone che ri-tiene di volere governare il mondo;è formata da un gruppo di persone che nonritiene di avere in comune la storia, la lin-gua, la razza, il territorio, la religione e l’eco-nomia;è formata da un gruppo di persone che ri-tiene di avere in comune la storia, la lingua,la razza, il territorio, la religione e l’econo-mia.
Risorgimento:la lotta dell’Italia contro la Germania;la lotta contro la Francia;la lotta che portò all’unità d’Italia.
Restaurazione:tentativo di riportare la società europea allecondizioni precedenti alla Rivoluzione fran-cese;tentativo di riportare la società europea allecondizioni precedenti all’unità d’Italia;tentativo di riportare la società europea allecondizioni precedenti all’unità della Germania.
Statuto Albertino:costituzione concessa da Carlo Alberto;costituzione concessa da Alberto III di Sa-voia;costituzione concessa da Alberto Magno.
1814-1815 ................ 1852 ................
1820 ................ 1859 ................
1830 ................ 1860 ................
febbraio 1848 ................ 1861 ................
1848-1849 ................ 1870 ................
1871 ................
■ Scrivi sui puntini accanto a ogni data il nu-mero dell’avvenimento corrispondente.
1. Prima guerra d’indipendenza.2. Congresso di Vienna.3. Moti rivoluzionari.4. Sconfitta della Francia ad opera dell’esercito
prussiano.5. Insurrezione di Parigi.6. Proclamazione del Secondo Impero Tedesco.7. Spedizione dei Mille.
Plebiscito:voto del popolo;voto dei bambini;voto delle donne.
Comunardo:sostenitore della comunità internazionale;sostenitore del comunismo;sostenitore della Comune di Parigi.
Reich:Europa;Impero;Stato.
3. Relazioni
■ Vero o falso? Segna con una crocetta il qua-dratino corrispondente.
La Restaurazione mirava a ristabilire l’or-dine precedente la Rivoluzione, che la Ri-voluzione francese e Napoleone avevanomutato.In Francia Luigi XVIII ristabilì completa-mente l’assolutismo: in questo fu aiutatoda Metternich.Il Congresso di Vienna confermò sul tro-no tutti i sovrani stabiliti da Napoleone.Durante i moti degli anni Venti e Trenta icontadini insorsero in tutti gli Stati dellapenisola italiana chiedendo il riconosci-mento dei loro diritti e l’unità d’Italia,perché per loro era molto conveniente.Giuseppe Mazzini elaborò un program-ma politico repubblicano e democratico.Tra il 1846 e il 1848, in tutti gli Stati italia-ni vennero introdotte importanti riforme.Nel 1849 la repressione impose ovunquela repubblica, perché gli insorti non volle-ro più i vecchi sovrani.
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Dopo la rivoluzione di febbraio del 1849,i contadini temevano di essere chiamatia pagare con le tasse le riforme in favoredegli operai di Parigi.Pio IX non se la sentì di proseguire laguerra contro l’Austria, perché era la prin-cipale potenza cattolica. Cavour sosteneva l’unione tra Stato eChiesa, perché in questo modo la Chiesasarebbe stata più libera.La guerra di Crimea non portò risultatipratici. Ma con la Conferenza di pace aParigi, Cavour aveva fatto diventare ilproblema dell’unità d’Italia un problemaeuropeo.Con la spedizione dei Mille si ebbero an-che delle insurrezioni contadine, perchéGaribaldi prometteva a tutti terra e lavoro.Cavour era contrario alla spedizione deiMille, perché non si fidava dei democra-tici.Carlo Pisacane liberò circa 300 detenutireclusi nel carcere dell’isola di Ponza.La seconda guerra d’indipendenza siconcluse con la sconfitta delle truppefranco-piemontesi, perché in aiuto del-l’Austria intervenne la Germania.La guerra tra l’Austria e la Prussica fu vin-ta dall’Austra, perché l’esercito austriacoera meglio organizzato. La Comune di Parigi fu il primo governosocialista della storia, ma durò solo duemesi.
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Questi esercizi possono essere svolti anche
Il mondo in miniatura
Nel XIX secolo il mododi spostarsi cambiògrazie ai treni a vapore prima e al motore a scoppiodopo. Tutti andavanomatti per i nuovi mezzi di trasporto, tanto che molti iniziarono a collezionarli e a costruirli. In che modo?Riproducendoli in miniatura.
monia che gli uomini di tuttele epoche hanno provato a ri-produrre il mondo in piccolo.Anche oggi i trenini elettrici,le automobiline, i piccoli aero-plani non sono soltanto gio-chi: ci sono dei veri e propriappassionati, alcuni dei qualinon si accontentano di com-prare i modellini già pronti,ma li costruiscono con le loro
88 L’Europa delle nazioni
Piccolo è bello
Carri romani in miniatura,soldati egiziani piccolissimi,modellini di navi greche: so-no alcuni degli oggetti chepotreste trovare in un museodi antichità. I bambini greci,romani o egizi giocavano for-se con carri e navi in minia-tura come molti bambini oggifanno con le automobiline ocon i modellini di aerei? For-se no, perché gli oggetti di cuiabbiamo appena parlato perlo più non erano giocattoli,ma avevano funzioni religio-se, oppure di celebrazione inonore di qualche grande per-sonaggio. Però questo testi-
Fin dalla costruzione dei primi tre-nini si cercò di rendere i modellisimili in tutto e per tutto ai treniveri, facendo sì che potesseromuoversi, a volte anche su piccolerotaie. Non sempre però si faceva-no delle scelte prudenti nel tenta-tivo di creare trenini sempre piùbelli e realistici.Nella seconda metà dell’‘800, in-fatti, vennero costruite delle parti-
Piccole ma pericolose!
mani. Il loro hobby si chiama“modellismo”.Ma quando scoppiò la modadei modellini? La risposta èsemplice: quando i nuovi mez-zi iniziarono a cambiare il mo-do di viaggiare delle persone:è naturale, infatti, che tuttifossero entusiasti di questenuove macchine.
colari locomotive che avevano lacaratteristica di avere le ruote di-sposte ad angolo, di modo da po-tersi muovere soltanto in circolo esenza l’aiuto delle rotaie. Queste locomotive erano dotatedi motori alimentati dall'alcool de-naturato: era una cosa molto peri-colosa, dal momento che potevascoppiare un incendio da un mo-mento all’altro!
Rebus frase 8, 1, 7
I trenini
La ferrovia fu inventata neiprimi anni dell’Ottocento, esin dal 1830 si iniziò a pro-durre modellini di treni inpiombo o in legno. Nella se-conda metà dell’Ottocento itrenini cominciarono a esserepiù diffusi, grazie all’idea direalizzare giocattoli che si po-tessero muovere. I primi mec-canismi per far viaggiare i tre-nini erano a orologeria, oppu-re venivano mossi dal vapore,come accadeva per i veri tre-ni dell’epoca.Poi i modellini vennero co-struiti in lamiera stagnata: unodei primi fu il Rotary RailwayExpress: misurava solo 4,4centimetri di altezza e 30 dilunghezza. Nonostante fossepiuttosto corto, era però dota-to di una locomotiva, di untender (il carro agganciato allalocomotiva per il trasporto dicarbone, attrezzi o altro) e diben due vagoni.Nel 1890 la ditta Marklin deci-
se di produrre una ferroviacompleta di accessori: in quelperiodo i treni in miniaturastavano riscuotendo un gran-de successo, e le ditte che lifabbricavano – per la maggiorparte francesi, tedesche, ingle-si e americane – si ingrandiro-no rapidamente.La diffusione dell’uso dellacorrente elettrica, che cambiòil mondo, fu importante ancheper i modellini di treni. Il pri-mo a utilizzare l’energia elet-trica nei suoi modelli fu il te-
desco Ernst Planck, nel 1880,ma furono le ditte americanea sviluppare un gran numerodi modelli elettrici, che inizia-rono a essere venduti a partiredal 1890. Alla gente piacevanomolto le riproduzioni dei tre-ni, ma era importante chequesti ricalcassero modelliche effettivamente esistevanoe sfrecciavano sulle strade fer-rate di tutto il mondo. Pochiinfatti avrebbero acquistatoun trenino qualunque, cioè unmodello di fantasia!
Trenini e mucche
Negli USA il successo dei treninifu particolarmente grande. I mo-dellini statunitensi avevano qual-che differenza rispetto a quellieuropei. Le locomotive america-ne, fatte in una pesante lamierastagnata, erano di solito coloratedi rosso e oro e decorate con fiorie altri disegni, mentre quelle eu-ropee tendevano a essere più“serie”, e riproducevano nei mini-mi particolari i più moderni mo-delli di treni. Inoltre, in America
generalmente si riproducevanosoltanto la locomotiva e il tender,mentre i vagoni, che in Europaerano piuttosto diffusi, eranomolto rari. La locomotiva avevapoi un aspetto tipicamente ameri-cano: era dotata di fari e campa-ne piuttosto grandi, di una gran-de cabina, di un’alta ciminiera e,sul davanti, di un attrezzo che ser-viva…a respingere le muccheche il treno avesse incontrato nel-le sconfinate pianure americane!
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La storia secondo Simo e Vero
90 L’Europa delle nazioni
Con il diffondersi della moda deitrenini, le industrie produsseromodelli sempre più somiglianti aitreni veri: ogni più piccolo detta-glio veniva curato. A quanto pare itedeschi erano i più bravi nelcreare giocattoli molto verosimilie attraenti.All’inizio, locomotive e vagonipasseggeri erano semplici, stam-pati in lamiera stagnata e dipinti amano. I finestrini erano semplice-mente degli spazi vuoti. Poi si ini-ziò a produrne di più sofisticati.Il modello “Swiss gallery carriage”prodotto da Marklin dal 1909 al1920 aveva porte apribili sui com-partimenti. Successivamente tutte le locomo-tive e i vagoni vennero dotati di
porte che si aprivano e di finestrefornite di “vetri”, che in realtà era-no fatti in un materiale detto mi-ca. Inoltre nei vari compartimentifurono posti i sedili.Con l’introduzione della litografia(un particolare metodo di stam-pa), lo stesso vagone di base po-teva assumere aspetti diversi: adesempio poteva diventare un va-gone letto o un vagone per ilpranzo.Quando si diffusero le automobili,il trasporto del carburante perrifornire i distributori iniziò a esse-re effettuato dai treni. Per questomotivo anche nei modellini furo-no aggiunti vagoni serbatoio de-corati coi marchi delle compagniepetrolifere.
Come nella realtà
Rebus frase 4, 2, 6
➔ Il mondo in miniatura
Modellini fai da te
Dopo la comparsa dei modellinidi treni e aerei già pronti, venne-ro messe in commercio anchescatole di montaggio perché gliappassionati potessero riprodur-si da sé il modello preferito. Eranato il modellismo. Rudimentaliscatole di montaggio di locomo-tive apparvero nei primi anni delNovecento, quando i treni gio-cattolo erano già fabbricati daquasi un secolo, cioè pressappo-co da quando era stato inventa-to il treno. Allo stesso modo, iprimi kit di montaggio di aereifurono in commercio negli anniVenti, con un certo ritardo rispet-to ai modellini. Negli anni Trentala ditta inglese Skybirds divennefamosa producendo scatole dimontaggio in legno, che conte-nevano pezzi non molto curati: icollezionisti dovevano rifinirlicon le loro mani. I modelli di-sponibili, però, erano molti, e siincominciò persino a stampareuna rivista per coloro che li co-struivano. Venne poi l’epoca del-la plastica, e un’altra ditta, laFrog, lanciò sul mercato i primikits in materiale plastico, checontenevano pezzi molto più raf-finati e dettagliati rispetto agliSkybirds. Erano gli anni 1938-39.La plastica sbaragliò la concor-renza del legno e gli Skybirdsscomparvero.
A sinistra, il mo-dellino di un lo-comotore elet-trico e, a fianco,quello di un va-gone del miticoOrient Express,il treno che nelprimo Novecen-to attraversaval’Europa da Pari-gi a Istanbul.
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goni ai taxi, dagli autobus aicamion dei pompieri. Quandosulle strade comparvero i pri-mi veicoli a motore, infatti, ifabbricanti di giocattoli nonpensarono subito di produrliin piccolo. Forse credevanoche non avrebbero avuto suc-cesso, ma se è così si sbaglia-vano di grosso, dato che oggiproprio questi sono i modellipiù venduti e collezionati!
Personaggi anagrammatiAnagrammando, cioè cam-biando la posizione delle let-tere, ogni parola o frase diven-terà il nome di un famoso per-sonaggio storico.
1. RITMO ETNICO =
C_ _ _ M_ _ _ _ _ _
2. TANTO CALCAREO =
C _ _ _ _ C_______
3. SCALINO BLU =
L _ _ _ _ B_ _ _ _
4. COMICO LAMENTOSO =
N_ _ _ _ _ _T_ _ _ _ _ _ _
5. SIRENA POLACCA =
C_ _ _ _ P_ _ _ _ _ _ _
Rebus frase 5, 2, 6
Che cos’è la 4-6-2 Princess Eliza-beth? E cosa vi suggerisce la 2-2-2 Lady of the Lake? Forse nulla,ma ci sono collezionisti di treninielettrici che farebbero carte falseper averle. Si tratta infatti di lo-comotive: in questo caso di verie propri pezzi da collezione. Per-ché sono distinte da tre numeri?La ragione sta nel fatto che le lo-comotive normalmente sono de-scritte secondo il tipo delle lororuote. Quindi, ad esempio, unacon quattro ruote principali,quattro motrici e due posterioriviene definita 4-4-2.
Quando i collezionisti...danno i numeri
Certo che alcuni insegnanti le in-ventano tutte pur di far studiaregli alunni! Spesso riescono a fardiventare anche quello che sem-bra un gioco uno strumento perspiegare qualcosa. È successo anche con i trenini.In Inghilterra, infatti, per moltianni i modelli di treni venneroconsiderati più un mezzo di in-segnamento scientifico che deisemplici giocattoli. Le locomoti-ve, fatte di ottone e motorizzatea vapore, erano chiamate “goc-ciolatoi”: difatti erano famoseper l'acqua che sgocciolava daicilindri quando il modello simuoveva.
Trenini per imparare
Aerei, automobili,furgoni, autobus...
I modelli di aeroplani furonofabbricati sin dal primo volodei fratelli Wright, anzi ancoraprima, dato che prima dell’ae-reo vero e proprio volò la suariproduzione in scala!Però, prima del 1914, i giocat-toli che riproducevano aereierano pochi: la ditta Caretteprodusse in quel periodo solodue modelli di aerei, preferen-do fabbricare modellini di di-rigibili, come lo Zeppelin.Le imprese dei piloti durantela prima guerra mondiale col-pirono la fantasia dei ragazzi,tanto che sia durante che do-po la guerra i modellini di ae-rei si moltiplicarono. Il lorosuccesso, poi, aumentò quan-do nel 1927 Charles Lindber-gh attraversò l’oceano.Solamente a partire dal 1910vennero realizzate le primeautomobiline che riproduce-vano modelli alla moda. In se-guito vennero messi sul mer-cato i modellini dei più svaria-ti mezzi di trasporto, dai fur-
➔ Il mondo in miniatura
92 L’Europa delle nazioni
ORIZZONTALI1. Si dipartono dal tronco dell'albero.4. Carlo, il noto federalista nato nel
1801.9. Sigla di Genova.11. Collera, rabbia.12. Organismo vivente copiato da un al-
tro.14. La società automobilistica di Torino.16. Il patto che era fondato sul principio
di intervento.21. Epoca geologica.22. Una metà... di oggi.23. Collisione o contrasto.24. Giuseppe, il fondatore della "Giova-
ne Italia".26. Il nome di Pilo.29. Offerta Pubblica di Acquisto (abbre-
viazione).30. La sigla automobilistica di Bergamo.32. Sigla per telefonini.33. Il nome di Menotti.35. Macchine per tessere.37. Le prime lettere... in italiano.39. Si dà agli amici.40. Una nota musicale.42. Tre lettere... in Florida.43. Goffredo, il patriota autore dell'inno
nazionale italiano.46. Maschera che protegge dai fumi ve-
lenosi.
1 – modellini – 8 9 5 8 8 3 – 8 3 7 3 – 10 3 8 1` –
11 5 18 6 1 8 12 1 10 1 – 4 18 – 5 8 8 5 11 5 –
10 3 7 8 1 4 5 11 18 12 1 – 13 5 7 – 9 1 14` – 10 15 5 –
giocattoli: 9 5 11 10 1 3` – 9 3 8 8 3 7 3 – 5 8 8 5 11 5 –
9 3 10 3 – 10 3 7 8 1 16 6 1 18 12 1 – 9 5 11 – 1 – 9 1 14` –
9 1 10 10 3 6 1. – 20 14 5 6 6 1 – 9 11 3 4 3 12 12 1 –
4 18 6 6 18 – 4 1 12 12 18 – Bing – 18 – 9 18 11 12 1 11 5 –
4 18 6 – 1912, – 9 3 1, – 5 11 18 7 3 – 9 11 3 9 11 1 3 –
pericolosi: – 8 1 – 12 11 18 12 12 18 17 18 – 1 7 19 18 12 12 1 –
4 1 – 7 18 17 1 – 4 18 – 16 14 5 11 11 18 – 10 15 5 –
sparavano – 18 14 12 3 2 18 12 1 10 18 2 5 7 12 5!
Storie in cifre
Ogni numero corri-sponde a una letterae le parole sono sepa-rate da un trattino.Sostituisci i numericon le lettere: sapraise i trenini sono sem-pre stati solamentedei giocattoli.
50. Data Base... in breve.51. La regione in cui scoppiò una guerra
nel 1853.53. Causano una diminuzione dei globuli
rossi nel sangue.55. Nota Bene (abbreviazione).57. La sigla di Arezzo.58. Esponente...abbreviato.60. Andati... poeticamente.61. Governò Venezia insieme a Manin.65. Fabbrica le Ibiza.67. Quantità imprecisata.69. Finestrino di nave.70. Sostenevano, con i reazionari, il si-
stema imposto dalla Restaurazione.
VERTICALI1. La lotta che iniziò in Italia con i moti
del 1820-21.2. Un pregiato crostaceo.3. Uomo... inglese.4. Una parte dell'intestino.5. Sigla dell'Accademia Nazionale dei
Lincei.6. Trans-Europ-Express (abbreviazione).7. Vi nacque Garibaldi.8. Offese... all'inizio.9. Giuseppe, "l'eroe dei due mondi".10. Si conta dalla nascita.12. Il nome di Pisacane.
13. Ne ha cinque il pentagono.15. La moneta giapponese.17. Né mia, né sua.18. Amore...senza fine.19. Vi fu una rivolta nel luglio 1820.20. La prima e l'ultima lettera dell'alfabeto.25. Ghiaccio in lingua inglese.27. San Marino... in breve.28. Noce... al centro.31. Vincenzo, il sacerdote "neoguelfo".34. Fiume del Tirolo.36. Low Frequency (abbreviazione).38. Un capoluogo di provincia abruzzese.39. Fa concorrenza a Vodafone e Wind.41. Sigla dell'Agenzia Giornali Associati.44. La prima e la quarta lettera di Marco.45. La moneta italiana prima dell'Euro.46. Sono pari in casa.47. Le pagano i contribuenti.48. Il nome della moglie di Garibaldi.49. Ciascuna delle partite in cui si suddi-
vide un incontro di tennis.52. Mare delle coste greche.54. Un eroe da ricordare come Garibaldi!56. Scivola sulla neve.59. Il simbolo matematico che moltiplica.62. 1050 in numeri romani.63. Stato Civile (iniziali).64. No... al contrario.66. In testa... all'avvocato.68. Cuore...di lord.
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La storia secondo Simo e Vero