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Laboratorio Agricoltura e Industria agro-alimentare Francesco Pennacchi Perugia, 8 aprile 2011

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Laboratorio

Agricoltura e Industria agro-alimentare

Francesco Pennacchi

Perugia, 8 aprile 2011

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La multifunzionalità è la nuova strategia dell’agro-alimentare

Gli obiettivi: - garantire alimenti di qualità, salubri e prezzi adeguati ai consumatori; - valorizzare e tutelare le risorse naturali e il paesaggio; - promuovere lo sviluppo e l’occupazione nelle aree rurali:

L’agricoltura multifunzionale è indirizzata a realizzare un modello di sviluppo sostenibile fondato sulla coesione tra interessi privati e quelli sociali

E’ necessaria la competitività delle imprese agricole, delle filiere produttive e dei sistemi rurali.

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Le imprese:

-  condizioni di elevata incertezza;

-  fortemente dipendenti dal mercato;

-  non alta attenzione alle innovazioni di processo e di prodotto;

-  valorizzare maggiormente la qualità delle produzioni;

-  limitata integrazione verticale tra i soggetti delle filiere;

-  bassa integrazione orizzontale sul territorio per costruire identità produttive;

-  difficoltà delle istituzioni locali a definire politiche per valorizzare le varietà di contesto, sia delle imprese che dei territori;

-  non esaltante efficienza ed efficacia degli enti e delle istituzioni dedicati alla gestione e al controllo delle politiche, alla ricerca e al trasferimento delle innovazioni, alla rappresentanza delle imprese e dei lavoratori, alla gestione del credito,

- difficoltà di instaurare un rapporto diretto con i consumatori per ridurre il condizionamento della distribuzione

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Le questioni emerse durante il forum di Spoleto

A.  La centralità dell’impresa e l’innovazione •  il mercato ha spostato i propri interessi sia a livello geografico che settoriale; •  le aziende agricole devono legarsi al territorio, anche come know-how; •  gli imprenditori hanno fatto cose importanti, anche se isolati dalle Istituzioni, dal mondo della ricerca, dal credito al momento dell’utilizzo delle nuove tecnologie; •  difficoltà a trovare personale preparato a gestire le innovazioni, a tutti i livelli; •  si fa poca innovazione e si vendono prodotti vecchi; quando un prodotto lo fanno tutti si riduce la competitività; •  per abbinare i prodotti alle innovazioni è indispensabile un rapporto non casuale con il mondo della formazione e della ricerca regionali; •  creare innovazioni legate al territorio, in modo da radicare il più possibile le aziende dell’agroalimentare nel territorio; •  le imprese devono diventare più grandi e trovare il modo di appropriarsi una parte maggiore del valore che si crea lungo la filiera; •  bisogna trovare nuove forme di associazione per avere successo; le imprese devono realizzare una rete, tra di esse, ma anche con gli altri soggetti sociali ed economici

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B. Il rapporto con il consumo

- bisogna creare prodotti in grado di rispondere all’evoluzione della domanda;

- gli imprenditori trovano difficoltà a relazionarsi con la distribuzione che, spesso, è il primo interlocutore dell’azienda;

- la grande distribuzione dovrebbe dare possibilità alle aziende del territorio di svilupparsi, in realtà è molto lontana dalle loro esigenze;

- la politica della grande distribuzione non sempre è rispettosa del territorio;

- le aziende agro-alimentari non possono “fare concorrenza” alla grande distribuzione, ma devono cominciare a trasmettere un modello alimentare al consumatore;

- a costo zero, le istituzioni potrebbero promuovere politiche per utilizzare negli esercizi e nelle scuole prodotti umbri.

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C. L’identità territoriale

-  le limitate risorse disponibili impediscono alle imprese di promuovere la produzione per collocarsi nel mercato nazionale e internazionale;

-  gli operatori si propongono in modo frazionato. Così, non esistiamo; i consumatori nazionali dei nostri prodotti pensano che siamo toscani;

-  si corre dietro a etichettature fasulle dei prodotti; solo quelle europee sono riconosciute;

- è urgente una politica regionale che valorizzi le attività interne mettendo a sistema la cultura, la storia, il territorio della Regione;

- bisogna promuovere l’Umbria con un unico marchio

-  il territorio deve deve avere un’immagine definita e moderna. Conservare ciò che abbiamo di bello, ma con costante attenzione alla competitività di prodotto;

- servono regole chiare e non opprimenti affinché gli imprenditori innovatori non siano considerati come “guastatori”del territorio;

-  le aziende agricole, con la multifunzionalità, fanno vivere il territorio.

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D. L’efficacia delle politiche

-  non sono mancate le risorse, ma carente il modo in cui sono state gestite;

-  si sta affrontando la crisi con limitate idee concrete, appropriate al territorio;

-  gli incentivi “a pioggia” indirizzano le imprese a pensare a quanti incentivi si possono prendere su dati prodotti e non a quello che si deve produrre;

-  il decisore pubblico deve:

mettere l’economia al centro delle proprie scelte indicare azioni precise per indirizzare le innovazioni valutare correttamente l’innovazione dei progetti presentati creare un legame migliore con gli operatori per valutare i progetti del futuro

fissare strategie di sistema, piuttosto che per le singole parti della regione

promuovere le filiere agro-alimentari ritenute più importanti

semplificare l’operato delle amministrazioni per diminuire la burocrazia

promuovere la formazione professionale dei giovani

agevolare la multifunzionalità “sociale”, non solo verso gli enti pubblici.

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Quali strategie?

Molte delle questioni emerse sono da tempo in essere. E’ urgente trovare un modo per risolvere i problemi, piuttosto che continuare a parlare su di essi.

Con la partecipazione di tutti i soggetti del territorio, bisogna individuare metodi e procedure innovativi ed efficaci per dialogare, fare scelte e definire risposte concrete per lo sviluppo:

A. Creare una rete regionale tra tutti gli operatori del territorio per valorizzare il lavoro dei singoli;

B. La spesa pubblica della Regione deve essere indirizzata dal criterio dell’efficacia, prima ancora che da quello dell’efficienza;

C. Sull’innovazione deve essere costruito il futuro di tutti noi;

D. Bisogna creare l’identità del territorio regionale per promuoverne lo sviluppo sostenibile;

E. La multifunzionalità dell’agricoltura rappresenta un punto di forza per centrare gli obiettivi di “Europa 2020”.

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Quali azioni?

Le direzioni da percorrere dovrebbero derivare da una più attenta analisi della situazione reale.

In termini di larga massima si possono ricordare: 1. Valorizzare le filiere della norcineria, del latte e dei cereali attraverso processi condivisi; 2. Individuare l’agenzia per la promozione dell’Umbria; 3. Promuove le imprese dei giovani; 4. Creare un’agenzia regionale per le innovazioni che permetta una reale collaborazione tra imprese, istituzioni, ricerca e formazione; 5. Sviluppare azioni concrete per la sostenibilità delle produzioni; 6. Puntare su politiche efficaci per esaltare il rapporto tra alimentazione e salute.