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Il magazine di news, business e trend
Nella foto: Ice Iceberg Junior
Pitti BimboSportswear e webin pole position
ScenariChildrenswear italianoLe nuove rotte dell’export
SondaggioVendite di stagionein taglie mini:il punto con i retailer
La moda infantilein piena evoluzione
world
Kid’s new
English
vErsion insidE
Anno 46 | N°2 del 19.01. 2015 | quindicinale | €. 5,50 | www.fashionmagazine.it
Trend 2015/2016Baby, kid e teen
tra preppy e active
Jeans under 14Stretch, comfy, gym:
denim oltre il basic
Bambini vestiti da bambini.ilgufo.it
9 19_01_2015
21
18
22
n°2 19 GENNAIO 2015
www.fashionmagazine.itSommario
In copertina Ice Iceberg Junior
fall-winter 2015/2016
13 L’Editoriale
NEws
14 Moda in Borsa
16 La rentrée di Galliano con Margiela
BusINEss
18 scenari del childrenswear Poco sereno, molto variabile
21 Pitti Bimbo Priorità allo sportswear e al web
22 Altana «Importanti sviluppi non solo in taglie mini»
24 simonetta In attesa del socio nuove intese e più retail
24 Monnalisa Lifestyle e web in primo piano
25 Harmont & Blaine Destinazione Pechino passando per la Turchia
26 Il Gufo Parigi ci aspetta
28 Mimisol Milano, Madrid, il Veneto, Doha... e il viaggio continua
30 Grant «Bene l’Europa, e-commerce in corsa»
32 Quis Quis Tutto muta, nulla cambia
34 Gimel Frizzante, innovativa: arriva Gaëlle Paris
36 I Pinco Pallino/Giovanni Del Vecchio Un manager del luxury lifestyle per rilanciare il marchio
10 19_01_2015
38
48
7057
66
72
38 Bonpoint I primi 40 anni
41 sondaggio/Vendite childrenswear autunno-inverno 2014/2015 Manca un gioco di squadra 48 Denim under 14 Come te, nessuno mai
TrEND
50 Griffe preview Fall-winter 2015/2016
54 Buyer’s opinion Lo stile casual-chic sempre più di tendenza
n°2 19 GENNAIO 2015
www.fashionmagazine.itSommario
PErsoNE
76 ritratti Bertelli junior va veloce
77 Poltrone
78 Public relations
80 Dieci domande Imelde Bronzieri
82 Get together
57 Childrenswear preview Fall-winter 2015/2016
66 store to watch Londra: Couverture & the Garbstore
ruBrICHE
68 Brand to watch
70 Digital fashion Il Òdigital divideÓ • tra consumatori e aziende
72 Fashion education
75 Art & Books
13 19_01_2015
l’editoriale
Parlando con i protagonisti della moda bimbo, in Italia, emerge un quadro chiaro, inequivocabile. La fase di con-giuntura anomala che proteggeva il comparto dai capovolgimenti strut-turali in atto, a livello mondiale, nel mondo della distribuzione, è ormai
terminata. Il surplus di domanda proveniente dai mercati emergenti, in primis dalla Russia, che tan-to ossigeno aveva dato ai marchi nostrani, si sta rapidamente esaurendo. Parallelamente, sul fron-te domestico, i negozianti del Bel Paese registrano una perdurante recalcitranza ai consumi. Gli ac-quisti ci sono. Ma sono molto più mirati dal punto di vista merceologico e indirizzati a un'accresciuta attenzione al prezzo. Vale dunque, a maggior ra-gione, per la moda bimbo ciò che vale per tutto il settore tessile-abbigliamento. Mentre avanzano le catene verticali in grado di offrire un rapporto qualità/prezzo allettante per il consumatore fina-le, il canale outlet conferma la sua nuova centralità e i Paesi evoluti si convertono con convinzione allo shopping online. È dunque imprescindibile per la galassia che serve gli under 14 prendere queste
Un mercato in rapida trasformazione
Marc Sondermann
Direttore/Editor-in-Chief
At present nobody can play safe, included childrenswear: while consumption in the Italian market is still low, nothing can be taken for granted on the international markets, where an ever changing context forces the brands to rethink their strategies. The product must be excellent, as usual, but also very innovative. And, talking about distribution, the digital revolution is a big opportunity to take.
nuove sfide di petto e muoversi nel solco di ciò che
i player della moda uomo e donna stanno già spe-rimentando da diverse stagioni a questa parte. In primis spostando il baricentro del proprio fattura-to con maggiore determinazione verso quei mer-cati che fanno attualmente registrare il dinamismo più marcato, per cui parliamo del Nord Europa con Germania, Benelux e Regno Unito in testa, senza dimenticare i lidi del Medio Oriente. E cavalcare la rivoluzione digitale in modo deciso, dalla scelta dei propri canali distributivi all'utilizzo di tutti quegli strumenti comunicativi innovativi in grado di ge-nerare visibilità in contesti finora poco esplorati,
dai blogger a Instagram. Ovviamente, rimane co-munque centrale l'attenzione al prodotto per chi, come il produttore italiano, eccelle in tale ambito. Ma anche su questo versante è l'innovazione a far vincere la battaglia. Sperimentando nuovi mate-riali. Abbinando il tecnico al sartoriale. E abbrac-ciando i nuovi impulsi provenienti dallo sportswe-ar. Per rimanere, con il made in Italy, comunque in cima alle aspirazioni del consumatore evoluto. Continuiamo a essere i numeri uno in questo cam-po. Ma noblesse oblige. n
14 19_01_2015
La moda quotata a Milano chiude un 2014 da dimenticare, ma il nuovo anno parte sotto
i migliori auspici se si pensa all’indebolimento dell’euro, che faciliterà l’export fuori
dall’eurozona, e al calo del prezzo del petrolio, che dovrebbe rendere meno onerosi i
consumi di energia delle aziende. In più ai primi di gennaio gli analisti di Deutsche Bank
hanno rivisto al rialzo alcuni target price. Raccomandando di mantenere le azioni Luxottica
in portafoglio, hanno innalzato il prezzo obiettivo del gruppo dell’occhialeria da 44 a 48
euro. I target di Salvatore Ferragamo e Brunello Cucinelli sono saliti rispettivamente a
22 (da 20,50) e 20 euro (da 19) e per entrambi i titoli è stato confermato il giudizio “hold”.
Lo scorso anno però, gran parte del listino fashion ha sofferto, secondo alcuni esperti, per
tornare verso valori più consoni, dopo un lungo periodo di euforia. Titoli come Yoox e Tod’s
hanno perso oltre il 40% del loro valore, Safilo il 37%. Non è andata molto meglio per
Cucinelli (-28,95%), Moncler (-28,46%), Ferragamo (-26,23%), Piquadro (-20,74%) e
Stefanel (-18,86%). Più contenuta la discesa di BasicNet (-1,86%) e Damiani (-0,15%).
Vistoso incremento, invece, per Aeffe, scambiato sul segmento Star di Borsa Italiana
(+223,65%), che sta migliorando i conti in bilancio. Tra i pochi titoli che archiviano il 2014
positivamente ci sono anche Luxottica (+16,53%), che in dicembre ha ottenuto il giudizio
“overweight” (sovrappesare) di Morgan Stanley, Geox (+1,64%) e Ratti (+10,6%). Il lusso
ha deluso anche su scala globale, come dimostra il -6% annuale dell’S&P Global Luxury
Index, che tiene conto del trend di 80 tra le maggiori società quotate del comparto. Nel
lungo periodo però il settore continua a crescere: +13,3% la performance dell’indice a 3
anni e +14,6% la crescita a 5 anni (vedi grafico in alto).
Moda in Borsa
Un 2014 nero, ma c’è spazio per recuperare
I grandi del fast fashion continuano ad aprire
nuovi store e non solo in mercati inesplorati.
A giudicare dai più recenti opening, realizzati
o annunciati, sembra che le metropoli, poli
d’attrazione di grandi fussi turistici, non perdano
mai la loro allure. Lo dimostrano H&M e Mango,
vicini di casa a Milano Duomo. L’insegna svedese,
che nei primi nove mesi del 2014 ha messo a
segno un +27% dei ricavi in Italia, ha inaugurato
un fagship di quasi 2.400 metri quadri su quattro
piani. La catena spagnola invece si è aggiudicata
gli spazi dell’ex negozio Mondadori, in corso
Vittorio Emanuele II che, con i suoi 3mila metri
quadrati di superfcie, disposti su tre piani, sarà
il più grande fagship italiano della catena di
abbigliamento. L’opening è previsto il prossimo
maggio: prenderà il posto del negozio Mango al
civico 24 del medesimo corso, inaugurato nel
2010. Zara invece sta marciando alla conquista
di New York. La proprietà, il Gruppo Inditex,
ha pagato 280 milioni di dollari per un edifcio
di circa 4.400 metri quadrati nel cuore di Soho,
dove entro la fne del 2015 sarà inaugurato un
nuovo fagship store.
Le metropoli non deludono mai
Fast Fashion
Il rendering dello store Zara che sarà inaugurato a Soho, NY, entro fne 2015
news in primo piano
H&M and Mango open mega spaces in the heart of Milan, while Zara will debut in Soho, New York.
Euro depreciation and falling oil prices could bolster Italian fashion stock, after a forgettable 2014.
L’andamento dell’indice S&P Global Luxury
Fonte: S&P Dow Jones Indices
2,500
2,250
2,000
1,750
1,500
1,250
1,000
750
500
250
Apr 2014 Jul 2014 Oct 2014 Jan 2015
16 19_01_2015
Quasi con timore reverenziale, John Galliano ha chiuso la sflata del suo rientro nel fashion system - quella di alta moda Artisanal di Maison Margiela - indossando un semplice camice bianco. Era l’evento più atteso di London
Collections: Men, in calendario il 12 gennaio e, a detta dei più, non ha deluso le aspettative. 25 i look presentati, all’insegna dell’artigianalità e dei materiali di qualità, applauditi da un parterre forse irripetibile: da Anna Wintour, che ha contribuito al grande ritorno del designer (dopo le accuse di antisemitismo e la rottura con Dior), a colleghi del calibro di Christopher Bailey, Alber Elbaz e Manolo Blahnik, oltre all’amica di sempre Kate
Moss. Una scelta coraggiosa, quella di Renzo
Rosso, patron di Diesel, che controlla Maison Martin Margiela. Ora sarà il mercato, seppure di nicchia, a esprimersi sul lavoro di Galliano, declinato per l’occasione in tre colori - rosso, bianco e nero - sulle note di Big Spender, cantata da Shirley Bassey. La collezione potrà essere vista, su appuntamento, anche durante la settimana parigina della couture, dal 25 al 31 gennaio.
Galliano lascia il segno con Maison Margiela
RITORNI
news in primo piano
John Galliano ÒkingÓ of London with Maison Margiela.
Al momento di andare in stampa le azioni Giorgio
Fedon sono trattate a 7,9 euro per azione, il 24% in più rispetto a 6,36 euro, prezzo di apertura della prima seduta sul mercato Aim di Borsa
Italiana, il 18 dicembre. Una doppia quotazione, quella dell’azienda produttrice e distributrice di porta-occhiali, accessori per il business ottico e pelletteria con il marchio Fedon 1919, che dal 1998 è scambiata sul Nyse Euronext di Parigi. «La quotazione all’Aim - ha spiegato il presidente Callisto Fedon (nella foto) - è coerente con il nuovo assetto della società e con le nuove strategie di sviluppo. L’Aim è il mercato che meglio si può adattare alle nostre caratteristiche e alle nostre esigenze e attrarre l’interesse di investitori». La realtà veneta, che conta oltre 1.500 dipendenti, chiuderà il 2014 con ricavi intorno ai 62 milioni di euro (+2,6% sul 2013), ma l’obiettivo è arrivare a 90 milioni in 5 anni. L’utile netto 2014 dovrebbe attestarsi a 2,9 milioni (da 1,9 milioni del 2013). Alla voce distribuzione gli obiettivi sono ambiziosi: salire a quota 50 monomarca, dagli attuali 10, grazie anche al potenziamento della presenza nel travel retail.
Per Fedon +24% in Borsa e ambiziosi progetti retail
MATRICOLE
Recently listed on Aim Stock Exchange, Giorgio Fedon shares sign +24%.
Il 2015 è appena iniziato e i fondi tornano a interessarsi al business della moda. È il caso di Consilium, società di gestione del risparmio che ha acquisito, per conto del fondo Consilium
Private Equity Fund III, la maggioranza di Manifattura Riese. A vendere è la famiglia fondatrice, che tramite Navy Group manterrà una partecipazione di minoranza. Manifattura Riese è nota nell’ambito dello sportswear e degli accessori al maschile con il marchio Navigare. Fondata nel 1961, ha chiuso il 2014 con un fatturato intorno ai 35 milioni di euro. I principali ambiti d’azione del nuovo azionista riguardano l’innovazione di prodotto, l’ottimizzazione della rete distributiva e l’internazionalizzazione, per dare il via a un’ulteriore fase di espansione dell’azienda. Consilium, che è stata assistita nell’operazione dallo studio Gattai, Minoli
Agostinelli & Partners e da KPMG, investe prevalentemente in aziende di piccole e medie dimensioni. Con Consilium Private Equity Fund III è in fase di raccolta: a oggi la dotazione è di 133 milioni di euro.
Al fondo Consilium la maggioranza di Navigare
MOdA E pRIvATE EquITy
Consilium fund takes off a majority stake of Navigare.
18 19_01_2015
Per le aziende italiane della moda infantile la Russia si è trasformata in pochi mesi da mercato solido a spina nel fianco. Difficile formulare previsioni per il 2015. L’unica è continuare a presidiare l’area basandosi su una visione di lungo periodo. Intanto si risveglia l’interesse di alcuni Paesi europei verso il made in Italy in taglie mini. E l’Italia? Non è ancora arrivato il momento di abbassare la guardia, anche se i brand forti sono relativamente al sicuro
di Alessandra Bigotta
Non c’è pace, per i produttori di moda infantile schierati in prima linea all’80esima edizione di Pitti Im-
magine Bimbo, dal 22 al 24 gennaio a Firenze. Come immaginabile, l’incognita numero uno è l’andamento della Russia. Il 2014 si è chiuso per il rublo con un tas-so di cambio a oltre 56 contro il dollaro e a quasi 69 contro l’euro (un anno prima il rapporto era rispettivamente di 32,44 e 45,33 rubli) e, per quanto riguarda la moda infantile, con un calo delle espor-tazioni verso l’area stimato, per il solo abbigliamento bÈbÈ, intorno al 28% in quantità e all’11% in valore nel perio-do gennaio-settembre, in aggiunta alla
Poco sereno molto variabile
business Scenari del childrenSwear
dÈbâcle dell’Ucraina (fonte Smi su dati Istat). «La situazione su un territorio così importante per il made in Italy, so-prattutto in piccole taglie, è preoccupan-te - commenta Christian Simoni, a.d. di Monnalisa -. Alcuni clienti stanno chie-dendo a tutti i fornitori riduzioni di ordi-ni, sconti, dilazioni di pagamento e altre agevolazioni. Ma non va sottovalutato il fatto che il settore non ha margini suffi-cienti per attutire l’impatto del conteni-mento degli ordini e dei prezzi, che sono già sotto tensione». Ciononostante, il manager dell’azienda aretina si dice «se-reno, perchÈ noi di Monnalisa abbiamo costruito una presenza ben strutturata in Russia, il cui fulcro è il nostro ufficio di rappresentanza a Mosca. Condividere una visione di lungo periodo con i clienti è l’unica strada, anche se breve termine non so davvero cosa aspettarmi. Essen-do gli outlook sul cambio contrastanti, la sensazione è di incertezza». «È proprio
The situation in Russia, one of the most lucrative foreign markets for Italian childrenswear, has forced operators to adopt a “wait and see” attitude. In a delicate balancing act, prospects in other regions are being sounded out.
1
l’incertezza l’elemento che influisce più negativamente sull’andamento genera-le - ribadisce Giovanni Basagni, presi-dente di Miniconf - prima ancora delle incognite legate, tra gli altri fattori, alla gestione del credito, complice la situa-zione del rublo, e all’inflazione». Come sottolinea Moreno Patalacci, general manager di Spazio Sei, «siamo condi-zionati da variabili che non hanno a che fare con l’ambito in cui operiamo, com-presa la quotazione del petrolio». Detto questo, abbandonare la Russia è fuori discussione. Così come sarebbe inoppor-tuno smettere di credere nelle potenzia-lità della Cina, il cui trend di sviluppo ap-pare meno brillante di come si sarebbe potuto pensare solo qualche stagione fa. In parallelo, si cercano sbocchi alterna-tivi o complementari, anche alla luce dei record al ribasso dell’euro (circa 1,18 sul dollaro a inizio 2015), che potrebbe dare una spinta alle esportazioni, soprattutto
19 19_01_2015
Società italia
«buyer russi in arrivo a Firenze: la “Notte bianca”è confermata»The Florence White Night evening event has been confrmed for January 23rd, enabling Italian brands to meet with Russian traders.
ÇNonostante la crisi del rublo, numerosi buyer e
operatori russi stanno confermando la presenza
a Firenze durante Pitti Immagine BimboÈ: Roberto Chinello, co-fondatore con Tatiana
Souchtcheva e amministratore delegato di
Societˆ Italia, assicura che lÕappuntamento
con la decima edizione della Florence White
Night, al Grand Hotel Villa Medici di Firenze il 23
gennaio (secondo giorno della rassegna), ci sarˆ.
La serata-evento - nata su iniziativa della realtˆ
distributrice di molti marchi italiani nellÕex Urss e
rappresentante nei Paesi dellÕarea dei saloni Pitti
Bimbo, Pitti Uomo e Taste - porta alla ribalta
alcuni selezionati brand del childrenswear
e altre eccellenze del made in Italy, per un
pubblico di addetti ai lavori provenienti da ogni
angolo della ÒGrande RussiaÓ. (a.b.)
l’export di abbigliamento bébé italianoGennaio-settembre 2014
oltreoceano. «Stiamo riscoprendo i mer-cati “tradizionali” - dicono per esempio da Keyart, azienda di Carpi che a Pitti Bimbo lancia la linea Fiorile - come Ger-mania, Inghilterra, Belgio, Spagna e Stati Uniti». «Alcune zone del nostro conti-nente, soprattutto in Nord Europa, sono in ripartenza» osserva Mauro Serafini, numero uno di Grant. Un trend che, se si rafforzasse, potrebbe arrivare a influire sui contenuti stilistici delle collezioni, vi-sto che le mamme del Nord sono in gene-re più amanti della funzionalità che del bon ton. «L’area “non rublo” dell’ex Urss, con in testa l’Azerbaijan, è in pieno svi-luppo - informa Nicola Fusillo, direttore commerciale di Mafrat - insieme ai Pa-esi del Golfo». Attenzione, però, come fa notare Mauro Serafini, all’effetto domi-no che il calo dei turisti russi potrebbe scatenare a Dubai e in altre destinazioni mediorientali. E l’Italia? «Il “mantra” è sempre lo stesso - risponde Alberto Da-lena, a.d. di Gimel -. Il consumatore ha ben chiaro il rapporto reale tra qualità e prezzo. Per distinguersi dai compe-titor bisogna investire di più in ricerca e sviluppo». Basandosi su un “Fashion Consumer Panel” relativo ai comporta-menti d’acquisto di 4.500 famiglie (circa 11.800 persone) sul nostro territorio, Sita Ricerca ha fatto il punto sul merca-to dell’abbigliamento, delle scarpe e de-gli accessori per il baby e il kid in Italia, il cui valore, da marzo ad agosto 2014, è stato di poco più di 2 miliardi di euro. Premesso che, secondo gli esperti di Sita Ricerca, le performance peggiori sono state registrate dall’adulto, il kidswear da 0 a 14 anni ha archiviato la primave-
ra-estate 2014 con un calo a valore del 4%, a causa di prezzi medi deflattivi. A soffrire di più è stato il segmento 8-14 anni (-6% a valore), mentre il neonato e il baby hanno evidenziato un trend stabile o in leggera crescita. Tra le fasce prezzo, l’unica a reggere è stata quella economi-ca, mentre nei due target più alti si sono verificate perdite anche a doppia cifra. Il peso delle vendite a prezzo ridotto si è avvicinato al 50% del totale. Come precisano da Sita Ricerca, «i brand più importanti hanno rafforzato la propria leadership. La somma dei primi cinque marchi/insegne ha guadagnato a valo-re due punti percentuali, passando da una quota del 22% a un 24%». Qual-che spiraglio si è aperto a fine 2014: in settembre e ottobre la contrazione dei consumi si è attenuata, con cali concen-trati sull’abbigliamento esterno, di cui tuttavia non va sottovalutato il ruolo trainante, visto che rappresenta a valo-re i due terzi del mercato settoriale. n
Da sinistra, Vincenzo Franco (chief operating offcer di Pitti Immagine), Tatiana Souchtcheva e Roberto Chinello alla scorsa edizione della Florence White Night
1. La sflata de Il Gufo alla scorsa edizione di Pitti Immagine Bimbo2. Un completo di Miss Blumarine (collezione prodotta e distribuita da Spazio Sei) al salone forentino (foto G. Giannoni)
Totale generale Tonn. Var. % Incid. % Migl. € Var. % Incid. %
2.147 7,8 100,0 101.716 -0,2% 100,0
Russia 95 -28,4 4,4 12.006 -11,6% 11,8
Svizzera 92 14,1 4,3 10.279 27,0 10,1
Spagna 270 16,7 12,6 8.217 7,2 8,1
Regno Unito 106 -1,5 4,9 8.133 10,1 8,0
Germania 154 9,1 7,2 8.124 17,5 8,0
Francia 262 25,1 12,2 8.085 3,6 7,9
Emirati Arabi 23 12,8 1,1 3.879 18,7 3,8
Grecia 150 -31,8 7,0 2.783 -27,8 2,7
Paesi Bassi 46 25,7 2,1 2.640 23,7 2,6
Ucraina 33 -33% 1,5 2.494 -61,2 2,5
Fonte: Smi su dati Istat - Var. % su periodo corrispondente dell’anno precedente
2
Pitti BimboFirenze!
STAND K/19
—
Central Pavi l ion
Ground Floor
21
19_01_2015
business preview pitti bimbo
«Lo stand a Pitti Bimbo 80 costa il 5% in più rispetto allo scorso
gennaio. Si tratta di un ritoc-co contenuto, che tiene con-to dei tempi non facili per le aziende. La manifestazione “cammina”: il turnover degli espositori è del 20%, una buo-na percentuale per rinnovare ogni volta la proposta esposi-tiva senza stravolgere l’iden-tità della manifestazione. Molte new entry provengono dall’estero, e questo esprime uno dei nostri punti di forza, la leadership internazionale». Agostino Poletto, vice-di-rettore generale di Pitti Immagine, dal 22 al 24 gennaio sarà impegnato all’edizione fall-winter 2015/2016 del salone dedicato al childrenswear, dove sono in agenda an-teprime, nuovi lanci e ritorni, tra cui Fen-di, Scotch & Soda e Woolrich Kid. Un test importante per il settore alle prese con una domanda interna stagnante e la crisi russa.
Quali cambiamenti in questa edizione?I cambiamenti sono sempre molti, in un evento che lavora sulla e per la novità: quella delle 440 nuove collezioni (166 straniere), e quella del contesto complessivo di un salo-
ne, che fa ricerca sul lifestyle di bimbi e ragazzi. Del resto a gennaio, con Walkabout Pit-ti parliamo del camminare, della riscoperta del muoversi a piedi.
Perché un’azienda dovreb-be venire a Firenze anziché andare ad altre fiere?Perché qui trova concen-trato tutto e il meglio e può
ottimizzare l’investimento fatto. Ha l’op-portunità di misurarsi con altre aziende italiane. E incontra buyer da tutto il mon-do: department store, ma anche boutique. E infine perché in una fiera come la nostra, attenta a presentare nel modo più creati-vo la creatività, ogni azienda ha più modo di esprimersi e di essere più sé stessa che altrove.
A Pitti Uomo la Russia avrebbe dovuto essere Guest Nation, ma ha dato forfait. Vi attendete contraccolpi per il bimbo? La situazione del mercato è certamente complicata per le ragioni geopolitiche ed economiche. A queste si sono aggiunte an-che le tensioni sul rublo che renderanno più problematico il lavoro per i buyer e che
hanno portato al rinvio del progetto Russia Guest Nation a Pitti Uomo. Da tempo ab-biamo cercato di estendere il raggio di at-trazione del salone, in modo da coinvolgere grandi città oltre Mosca e San Pietroburgo: speriamo che questo attutisca gli effetti del-la congiuntura negativa.
Su quali altri mercati state spingendo?Le iniziative di ospitalità verso buyer sele-zionati che svolgiamo con Ice riguardano la Corea del Sud e la Cina. Altre iniziative promozionali riguarderanno i mercati del nord-Europa, dove la domanda ha risentito meno della crisi.
Prossimo step? Confermiamo il nostro impegno sul fronte digitale. Anche le aziende del childrenswe-ar cominciano a capire la centralità dell’e-commerce. Lo testimoniano i numeri regi-strati dalla piattaforma e-Pitti.com all’edi-zione estiva del salone: sulle 80mila pagine dell’area bambino, abbiamo raddoppiato i minuti di permanenza dei visitatori e tripli-cato il numero delle pagine visitate.
Quale sezione della fiera “cammina” meglio?Più che di una sezione, parlerei di influen-ze forti che si estendono sulla gamma complessiva delle proposte. Lo sportswe-ar, che in Fortezza si rappresenta all’in-terno di Sport Generation, è uno di questi filoni e contagia anche le collezioni più classiche. In generale, le distinzioni tra i vari macro-riferimenti stilistici si stanno facendo meno nette. n
440le collezioni attese
a Firenze
166i marchi provenienti
dall’estero
7.200i compratori all’ultima
edizione invernale
I NUmeRI del SAloNe
Al via Pitti Bimbo sotto il segno della crisi russa, ma i 440 marchi presenti guardano anche a Cina e Corea. «Negli anni Firenze si è aperta allo sportswear e alla ricerca e al mondo del web», dice il vice d.g. Poletto
Priorità allo sportswear e al web
di Andrea Bigozzi
Agostino Poletto
About 440 childrenswear brands set to show their fall-winter 2015/2016 collections at Pitti Bimbo, January 22-24 in Florence, are stepping up their game.
22 19_01_2015
L’azienda veneta si prepara a nuove sfide, con un’offerta ben diversificata nell’abbigliamento bimbo e ponendo le basi per nuovi sviluppi nell’adulto
«Importanti sviluppi non solo in taglIe mInI»
di Elisabetta Fabbri
Scaduta la joint venture per l’enfant Moncler (a fine 2013) alla Altana si sono rimboccati le maniche e han-
no avviato una serie di nuove iniziative. I primi risultati si notano nei numeri - il fatturato 2014 è rimasto in linea con l’an-no precedente, a 89 milioni di euro - ma a Padernello di Paese (TV) sono convinti che c’è ancora molto potenziale da espri-mere nelle stagioni a venire. Con l’au-tunno inverno 2013/2014 l’azienda del childrenswear si è inserita nel segmento del fast fashion, lanciando sul mercato la versione in piccole taglie dei brand Imperial e Please, frutto di un accordo quinquennale con la Imperial di Adria-no Aere. L’accordo di licenza più recente riguarda però Moon Boot: un sodalizio a cinque anni che porterà sul mercato l’abbigliamento baby, kid e junior del marchio di Tecnica Group a partire dall’autunno-inverno 2014/2015. In-tanto l’unico brand di proprietà della
un’azienda smart, flessibile, che porta avanti un’idea vincente. Per molti aspet-ti siamo complementari ma loro hanno esperienza nell’adulto. Al momento non abbiamo programmi definiti in merito, ma ne intravediamo molteplici. Come acquisire nuove licenze uomo o donna e spaziare nelle taglie grandi con progetti nati nel bambino».
A Firenze un rApporto
privilegiAto con il cliente
Mentre scriviamo fervono i preparativi per l’evento fiorentino, il 22 gennaio a Palazzo Capponi all’Annunziata, dove Altana porta tutto il suo universo. Per la terza volta è fuori dal calendario di Pitti Bimbo. «Ci piace avere un rap-porto privilegiato con il cliente - sotto-linea il ceo di Altana - e seguirlo diret-tamente». L’appuntamento è precedu-to da una fiera ad Amsterdam (Kleine Fabriek dal 18 al 19 gennaio), «non
business ritratti
Altana, Brest, è alla sua seconda stagio-ne invernale e si sta mettendo in luce, soprattutto all’estero. «È una linea in cui crediamo molto - dice Barbara Do-nadon, ceo e socia dell’azienda fondata da Marina Salamon - che ci dà totale li-bertà d’azione, essendo di proprietà. Già dalla prima stagione oltre il 50% dei no-stri clienti è all’estero. Essendo un pro-getto di capispalla, puntiamo al Nord Eu-ropa ma anche alla Russia: un’area che attraversa una fase delicata, ma non così a rischio se si hanno i clienti giusti». Per non farsi mancare nulla, a metà 2014 Altana ha concluso un investimento: ha rilevato il 51% di Forest, realtà nota per il marchio dei piumini “amici delle oche” Save the Duck (vedi box). Questo non tanto nell’ottica di sviluppare il segmen-to junior, come si potrebbe pensare, ma per entrare nel mondo dell’adulto. «Si tratta di un passo molto importante per noi - spiega Donadon -. Save the Duck è
1
altana
The childrenswear company based in Treviso, ranging from luxury to fast fashion, starts a new business - not only in “baby sizes” - in partnership with Forest.
4
3
1. Barbara Donadon, ceo di Altana2. Un look per la prossima estate Pinko kids3. Una maglia Dondup FW 2015/20164. Giacca tecnica Brest FW 2015/20162
23 19_01_2015
soluzione». Con il suo portafoglio marchi, l’azienda veneta ora punta a conquistare nuo-vi consumatori e a portare dal 40% al 60% la quota di ex-port. Anche grazie all’e-commerce, che sta rivelando come proprio su questo canale si concen-trino i big spender delle collezioni del-
la Casa. Per il momento il business è ge-stito con yoox.com e attraverso piatta-forme estere come alexandalexa.com (Regno Unito), melijoe.com (Francia) e kidsandcouture.com (Germania). A quando un e-commerce di proprietà? «Per il momento no - conclude Dona-don - ma ci stiamo pensando». n
d’immagine ma fo-calizzata sulla ven-dita», che ha coin-volto il fast fashion. «Quello di Imperial - precisa Donadon - è il prodotto giusto al momento giusto. Sono otto collezioni l’anno dall’ottimo rapporto qualità prezzo». In futuro anche i bambini si vestiranno con il mix and match? «In questo momento - risponde la manager - vanno prodotti molto diversi e mol-to connotati: il buon rapporto qualità prezzo, ecologico e rispettoso degli ani-mali di Save the Duck, come pure il lus-so di Gucci ed Herno. La gente ha anche bisogno di cambiare e il fast fashion, se ben fatto e molto creativo, è un’ottima
Un total look Brest per la prossima primavera-estate
Anno di fondazione: 1982
Ricavi 2014: 89 milioni di euro
Export: 40% delle vendite totali
Dipendenti: 150, per lÕ86% donne.
Età media: < 38 anni
Marchi di proprietà: 1 (Brest)
Marchi in Licenza: 9 (Dondup,
Manila Grace, Jeckerson, Pinko, Moschino,
Bark, Imperial, Please, Moon Boot)
Accordi di fornitura: 2 (Gucci e Herno)
Multimarca: 540 in Italia, 160 allÕestero
Monomarca: 3 (tutti Moschino Baby, Kid Teen)
i numeri di altana
Verso i 20 milioni di fatturato con l’anti-piumino
Dalla fne del 2014, con l’ingresso
di Altana come socio, è
iniziato un nuovo corso per la
milanese Forest, che controlla
i marchi Ganesh e Save
the Duck. «La mia - spiega
l’a.d. Nicolas Bargi - è
una piccola realtà, ben
organizzata in termini di
prodotto e distribuzione,
ma avevamo bisogno di
essere più strutturati, a livello
amministrativo, fnanziario
e organizzativo. Quella con Altana è
un’alleanza strategica, che prelude allo
sviluppo di varie sinergie». Il nuovo socio
parte a sua volta da una buona base: nel
2013 Save the Duck realizzava 6 milioni
di fatturato, nel 2014 ha raddoppiato
e per la fne di quest’anno ha fssato il
target a 20 milioni. Numeri che decretano
il successo dell’idea, balenata a Bargi
nel 2011, di «creare l’anti-piumino», vale
a dire un piumino non in piuma d’oca
bensì in plumtech, un’imbottitura hi-tech
sviluppata in Giappone. «Ho portato alcuni
concetti dello sport attivo nel mondo
urban - spiega l’imprenditore - con l’idea
che la piuma è ormai un concetto vecchio.
Oggi esistono materiali rivoluzionari, che
non solo permettono di rispettare gli
animali ma offrono elevate prestazioni
in termini di termicità, traspirabilità,
idrorepellenza, asciugabilità e leggerezza».
Concetti sempre più apprezzati e non
solo da una nicchia di vegani ortodossi
o animalisti convinti. La scommessa di
Bargi è l’internazionalizzazione, visto che
al momento il 75% dei ricavi è legato
all’Italia. Per conquistare nuovi buyer
le idee innovative non mancano. Con
l’autunno-inverno 2015/2016 debutta in
versione uomo, donna e bimbo una giacca
imbottita “100% duck free” e adatta a
ogni stagione. Questo perché prevede
un “guscio” sovrapponibile (nella foto),
indossabile anche da solo, che alza la
capacità termica quando fa freddo e, a
qualunque temperatura, protegge dal vento
e dalla pioggia.
Save the Duck
The “100% duck free” brand Save the Duck plans synergies with the partner Altana.
24 19_01_2015
SIMONETTA
In attesa del socio nuove intese e più retailL’azienda è al centro di progetti importanti: l’espansione retail, la joint venture con Fendi. Bocche cucite sul socio di minoranza
pagine a cura di Alessandra Bigotta
Sono passati alcuni mesi da quando Roberto Stronati,
presidente e a.d. di Simonetta, confermò l’intenzione di
valutare l'ingresso di un socio di minoranza. Nel corso del
tempo, le ipotesi si sono sprecate: c'è chi ha parlato di un fondo
straniero (asiatico?) e chi è convinto che si tratti di una realtà
italiana, anche perché Stronati è interessato a un partner
più industriale che finanziario. Alla vigilia di Pitti Bimbo le
bocche sono cucite. «Siamo in fase esplorativa» taglia corto
il direttore generale, Giuseppe Rossi, che si fa più loquace
quando si parla di espansione retail. Al di là del progetto One
(il format dei negozi «multimarca» che ospitano i brand in
portafoglio, che ha debuttato nel 2014 a Shanghai), le novità
riguardano le singole collezioni. In particolare Simonetta,
«che sta accelerando in Medio Oriente, dove ha aperto uno
shop in shop alle Galeries Lafayette di Dubai e uno spazio
di 90 metri quadri nella Al Garawi Galleria di Riyadh». «Le
prossime destinazioni - precisa Rossi - saranno Macao, la Cina
e Hong Kong». Nell’ex colonia britannica è stato inaugurato un
monomarca dedicato a Roberto Cavalli Junior, una licenza
«storica» (come del resto Fay Junior), pronta a insediarsi a
sua volta a Riyadh. Grandi le aspettative su Fendi Kids, la
joint venture scaturita da una partnership quadriennale con
la griffe nell’orbita di Lvmh. Nel 2014 l’azienda di Jesi - che
occupa 200 dipendenti, più un indotto di 140 persone - ha
realizzato ricavi per 45 milioni di euro, +6% sul 2013. La
quota export è salita al 70%.
1
business IN prIMO pIANO
Monnalisa
Lifestyle e web in primo piano
La crisi dell’ex Urss non rallenta i progetti di Monnalisa. «Nonostante le
criticità - afferma l’amministratore delegato, Christian Simoni - abbiamo
inaugurato un monomarca a Saratov, nella Russia europea, e rispetteremo
la scadenza di marzo per il taglio del nastro di due negozi a Mosca».
«Affrontiamo questa prima fase dell’impasse - aggiunge Simoni - basandoci
su alcuni punti di forza: una presenza strutturata sul territorio, con un uffcio
di rappresentanza dove lavora nostro personale, e rapporti solidi con i clienti,
improntati a una visione di lungo periodo. Mentre teniamo sotto controllo
quest’area ne esploriamo di altre, oltre a quelle “mature”: per esempio la
Cina, presidiata attraverso due showroom direzionali, e il Sud Est asiatico».
Alla scorsa edizione di Pitti Bimbo l’azienda fondata nel 1968 da Piero
Iacomoni e Barbara Bertocci (oggi rispettivamente presidente del
board e direttore creativo) aveva annunciato un nuovo assetto delle linee in
portafoglio, nell’ottica di proporre non semplicemente il marchio, ma il lifestyle
Monnalisa, di cui fanno parte anche l’easywear frmato Jakioo e il boywear
di Hitch-Hiker. «Non solo - precisa l’a.d. -. Riserviamo un’attenzione e
aspettative particolari nei confronti di Monnalisa Living, un progetto di
brand extension che prevede l’introduzione di linee di bedding, arredo e altro».
In quest’ottica allargata rientra il lancio di una capsule ideata insieme alla pop
artist Ludmilla Radchenko. «Un’iniziativa - commenta Simoni - che ci ha
dato la possibilità di sperimentare qualche cambiamento nel nostro modello
produttivo-distributivo, fnora rigidamente organizzato su un programmato
puro». Simoni è stato tra i primi, nel settore, a credere nell’omnicanalità.
«L’ultima iniziativa in ordine di tempo - informa - è #socialretailmonnalisa,
un modo inedito di comunicare con il cliente tramite i social, così da renderlo
protagonista di una “customer journey” in bilico tra reale e digitale. In pratica,
l’approccio “alla Monnalisa” al social commerce». La realtà aretina ha chiuso
il 2013 con un fatturato di quasi 38,9 milioni di euro, in aumento del 2,3%
rispetto al 2012. La prospettiva per il 2014 è di salire a 39,5 milioni nel 2014,
realizzati per il 65% con l’export. Capillare la distribuzione, in 845 multimarca
di cui il 50% oltreconfne e una sessantina tra monomarca e shop in shop: 22
in Italia, sei in Europa, 38 overseas.
1. Il nuovo monomarca Simonetta a Riyadh2. Dalla collezione autunno-inverno 2015 di Simonetta, un abito con sottogonna in tulle
La capsule collection realizzata da Ludmilla Radchenko per Monnalisa
2
Crisis hasn’t put a stop to activities in Russia for the lifestyle-driven brand. A capsule is being launched and a social commerce project has been kicked off.
Pending the announcement of the new minority shareholder, Simonetta launches a joint venture with Fendi and strengthens its retail presence.
25 19_01_2015
Nelle prime settimane del 2015 Imac è pronto
a inaugurare una quindicina di store, alcuni a
marchio Primigi, altri abbinati anche a Igi&Co..
L’obiettivo per l’azienda marchigiana di calzature
e abbigliamento destinati a grandi e piccoli, cui
fanno capo anche i brand Imac ed Enval Soft, è
di raggiungere quanto prima i 400 monomarca.
A oggi sono operativi 294 Primigi Store, di cui
256 nel nostro Paese e 23 nel mondo, oltre a 15
outlet e 80 Igi & Co.. «Ci insedieremo da Rimini
a Catania, da Torino a Sassari, da Reggio Emilia
a Gioia Tauro» anticipa Renato Mazzocconi,
presidente della società, che ha chiuso il 2013
con un fatturato di 208 milioni di euro, in
aumento a doppia cifra. «Da poco - aggiunge -
abbiamo aperto il primo Enval Store ad Aosta,
vetrina delle nostre calzature comode». (g.n.)
Ò
Harmont & Blaine
Destinazione Pechinopassando per la Turchia
Spazio Sei Fashion Group
Opening e un profumo per KidSpace
Non si arresta la crescita di Harmont & Blaine Junior: AGB Company -
società licenziataria della linea, controllata al 100% dai fratelli Giuseppe,
Antonio e Bruno Montefusco, rispettivamente a.d., responsabile dello
stile e direttore commerciale - si avvia a chiudere il 2014 con un fatturato
di 11,7 milioni di euro, in crescita di circa il 30% rispetto ai 9,2 milioni
dell’anno scorso, che a sua volta aveva messo a segno un +34,8% sul
2012. Il prossimo triennio è all’insegna dello sviluppo internazionale: in
seguito a un accordo con un partner cinese siglato a ottobre, è in vista nel
prossimo triennio l’apertura di cinque store dedicati alla versione taglie mini
del marchio del bassotto nella sola città di Pechino, con calcio d’inizio nei
prossimi giorni presso il Solana Shopping Mall. Focus anche sulla Turchia
dove, nel primo semestre del nuovo anno, sono in calendario due opening,
con la prospettiva di avviare ulteriori cinque vetrine nell’arco di quattro
anni. In Italia è in arrivo un monomarca a Palermo, che si aggiunge ai 27
aperti sul territorio nazionale fra il 2011 e il 2013. Il marchio è presente
anche nei principali fagship Harmont & Blaine: a Milano, Madrid, Sorrento,
Praga, Santo Domingo, Bucarest, in Messico e in Russia. Altri shop in shop
si collocheranno a partire dalla primavera-estate 2015 nei punti vendita di
Miami, Almaty, Panama e Bogotà.
Il negozio è una forma di comunicazione, effcace quanto i media “tradizionali” e digitali: ne sono convinti
Franco Ferrari e Moreno Patalacci, rispettivamente amministratore unico e general manager di Spazio Sei
Fashion Group e tra i primi a lanciare la formula della boutique “multiazienda” con l’insegna KidSpace. Oggi i
KidSpace, che racchiudono le collezioni di punta del gruppo di Carpi leader nella moda infantile (ma attivo anche
nel womenswear, con la linea Ki6? Who are you), sono sparsi in tutto il mondo, con la prospettiva di aprire nel
2015 spazi a Porto Cervo e ad Abu Dhabi, che si aggiungono a quelli di Milano, Londra, Parigi, Roma, Dubai,
Kuwait City e San Pietroburgo, per citarne alcuni. Ma KidSpace signifca anche un progetto di più ampio respiro
legato al prodotto. Dopo il debutto di una linea neonato, è arrivata nei negozi l’eau de parfum: leggera e delicata,
evoca le atmosfere degli shop KidSpace, contraddistinti da pareti stuccate di bianco, pavimenti personalizzati
con una zigrinatura metallica, sedute in pelle capitonné e lampadari in cristalli Swarovski. Come informa
Moreno Patalacci, l’azienda (cui fanno capo, tra gli altri, i brand Ki6? Pretty, Parrot Italy, Ice Iceberg e Miss
Blumarine) archivierà il 2014 con ricavi consolidati in linea con il 2013 e un export al 70% del giro d’affari,
confermando la Russia e il Medio Oriente come principali mercati di riferimento.
1. La primavera-estate 2015 di Ki6? Pretty, una delle linee che fanno capo a Spazio Sei Fashion Group 2. Il profumo KidSpace
Il Ògirls styleÓ nellÕinterpretazione
di Harmont & Blaine Junior
Cesare Paciotti sceglie Pitti Bimbo per
il debutto della sua prima collezione di
abbigliamento junior, dedicata a maschi e
femmine tra i 2 e i 14 anni (nella foto sopra,
una preview dell’inverno 2015/2016). Il ruolo di
direttore artistico del progetto è stato affdato a
Stefano Cavalleri, stilista che nell’ambito del
childrenswear, e non solo, non ha bisogno di
presentazioni. Grande l’attenzione ai materiali -
preziosi come l’alpaca placcata, high-tech come
il neoprene - e decisivo il ruolo dei dettagli:
ricami, borchie e l’inconfondibile pugnale,
simbolo del marchio.
A growing turnover in 2014 for Harmont & Blaine Junior, that will open 5 store in Beijing in the next 3 years. Two stores will be opened in Turkey in the frst 6 months of 2015.
Spazio Sei is focusing on its KidSpace format: two new openings will be opened in Porto Cervo and Abu Dhabi, whilst the new perfume has arrived in the stores.
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Turnover is on the rise for the footwear company, which steps up its new openings.
IMAC
Obiettivo 400 monomarca anche con PRIMIGI
Cesare Paciotti makes his debut in kid’s clothing with Stefano Cavalleri.
CESARE PACIOTTI
Lo junior insieme a STEFANO CAVALLERI
26 19_01_2015
Intraprendenza senza velleitarismo, slancio e concretezza, una fedeltà as-
soluta a valori come qualità, autenticità, trasparenza, rispetto per i più piccoli. La politica imprenditoriale de Il Gufo, azien-da trevigiana del childrenswear guidata dai fratelli Alessandra e Guido Chia-
velli, continua nel solco tracciato dalla fondatrice, la mamma Giovanna Milet-
ti, adeguandosi alla nuova geografia del business disegnata dal marchio negli ultimi anni, dalle dimensioni sempre più globali. «Siamo in una fase molto vivace e importante - spiega Alessandra Chiavelli, amministratore delegato, responsabile marketing e retail della società -. Stia-mo lavorando per strutturare l’azienda in maniera più manageriale, con l’inse-rimento di figure specialistiche e stru-menti più evoluti, in grado di migliorare molti processi e guidare con maggior si-curezza l’espansione dei prossimi anni». Un’espansione che si concretizzerà pian-tando altre bandierine sullo scacchiere internazionale del retail, dopo aver già aperto 11 monomarca in giro per il mon-do: a Milano, dove lo scorso settembre è stato inaugurato uno store di 120 metri quadri in via San Pietro all’Orto 22 (che ha sostituito quello precedente in via Verri), a Roma, Firenze, Treviso e Cortina per quando riguarda l’Italia, e in alcune piazze clou dello shopping estero come Dubai, Chengdu e New York, che tre anni fa ha tenuto a battesimo un negozio sulla Madison avenue. A breve sarà la volta di Parigi. «La location è esclusiva - anticipa Alessandra Chiavelli - perchÈ apriremo in Rive Gauche, vicino a maison di pre-stigio». Circa 120 metri quadri la super-ficie espositiva dello spazio, che nel lay-out riprenderà il concept «understated e dall’atmosfera molto naturale» inaugura-to dal flagship milanese. Ma non si tratta dell’unica iniziativa messa in campo per il 2015. A febbraio è fissato il restyling del corner Il Gufo presso La Rinascente
Duomo nel capoluogo lombardo, mentre proseguirà lo sviluppo nei Paesi oltrecon-fine, con «un focus soprattutto su Oriente e Medio Oriente, in attesa che la Russia, a oggi primo mercato estero per il brand, possa ridare segnali di stabilità». Senza dimenticare gli Stati Uniti, che si stanno rivelando molto performanti anche per il segmento del childrenswear: «L’idea è di ampliare il monomarca sulla Madison oppure di puntare sull’opening di una seconda vetrina», precisa Chiavelli, che fa il nome anche di un’altra capitale del fashion nella top list dei desideri. «È qua-si deciso: a partire dal secondo semestre dell’anno cominceremo a pensare a una location anche a Londra». n
Piccole donne
Dopo il debutto allo scorso Pitti Bimbo di giugno,
con l’autunno-inverno 2015 è pronta al lancio la seconda collezione New Born e Baby frmata Twin-Set Simona
Barbieri, marchio sinonimo di una linea di womenswear e di una per le girl, ora anche dai 3 mesi in su. «Si tratta di capi che si integrano perfettamente con la collezione junior, ormai consolidata e di successo», racconta Tiziano Sgarbi, a.d. di Twin-Set Simona Barbieri. Un’offerta «che mantiene un solido radicamento nel mercato wholesale, a cui si affanca - aggiunge - una mirata politica retail, caratterizzata dall’apertura di spazi dedicati all’interno dei più importanti negozi Twin-Set Simona Barbieri, vedi la boutique forentina in via Porta Rossa, la prima che ci ha fatto credere in questo tipo di sviluppo, e poi Torino, Reggio Emilia, Padova e Roma, cui sono seguiti Bruxelles, Barcellona e Monaco». Nel 2013, come spiega l’imprenditore, è stato aperto il primo negozio riservato alla bambina a Bologna e nei prossimi anni la sfda si concentrerà «sui mercati europei, dove annoveriamo i clienti più importanti del settore, e sull’area mediorientale, dove abbiamo realizzato accordi con partner di rilevanza internazionale». (a.t.)
In the coming years, the challenge will focus on Europe and Middle East.
Un’immagine del negozio Il Gufo di Milano
Twin-Set Simona BarbieriIL GUFO
Parigi ci aspettaDopo l’opening milanese dello scorso settembre, Il Gufo conquista un’altra capitale internazionale e sbarca a Parigi. E intanto prosegue la riorganizzazione aziendale in chiave più manageriale
di Angela Tovazzi
After the opening in Milan last September, Il Gufo conquests another international capital and arrives in Paris. Meanwhile the company is undergoing a phase of reorganisation that aims at achieving a more managerial structure.
È stato aperto lo scorso dicembre il nuovo store Petit Bateau e Boule de Neige a Milano, frutto della collaborazione tra il marchio francese e lo store di abbigliamento e accessori di corso Como. Una liaison che si inserisce nel progetto “Wholetail” del brand d’Oltralpe, volto a coniugare retail e wholesale. Come funziona? «Individuiamo dei partner motivati - spiega Giorgia Serriello, direttore generale Petit Bateau Italia - con i quali studiamo, a seconda della città, un negozio a insegna Petit Bateau con i nostri prodotti e i nostri mobili, ma customizzato dalla posizione e dalla personalità del partner». «Trovare lo stesso negozio a Milano come a Dubai, a Parma come a Londra è sicuramente rassicurante, ma meno divertente - aggiunge la manager -. Con il wholetail ogni cliente fnale ritroverà i suoi prodotti preferiti con un’anima differente a seconda di dove li compra». (a.t.)
È tempo di wholetailThe French brand launches a new format, between retail and wholesale.
Petit Bateau
business In prImO pIanO
Una proposta Petit Bateau per l’inverno 2015/2016
Un modello bébé di Twin-Set Simona Barbieri
www.mafrat.com
ferrari.com
28 19_01_2015
MIMISOL
Milano, Madrid, il Veneto, Doha...e il viaggio continuaDalla Spagna al Middle East, passando per Milano: dopo un 2014 ricco di opening e altri eventi di impatto mediatico, il marchio MiMiSol si prepara a nuove sfide
Imelde Bronzieri, artefice del marchio MiMiSol, è un’instancabile viaggiatrice. Dove l’ha portata il 2014? «In tanti posti,
compreso Milano dove abbiamo aperto il flagship di via Borgospesso, anche se uno dei ricordi più recenti è legato alla Spagna» risponde. A metà novembre MiMiSol è stato protagonista, con altri nomi del childrenswear italiano, della Petite Fashion Week di Madrid. «Una vetrina strategica - spiega la stilista-imprenditrice - con un risvolto benefico, dare una mano a Juegaterapia.org, fondazione che tutela i piccoli malati oncologici ed è presieduta da Monica Esteban Moran, moglie del presidente di El Corte InglŽs, uno dei main sponsor della manifestazione». A fine novembre, oltre 50 bimbi vestiti MiMiSol sono saliti in pedana a Palazzo Gobbato di Montebelluna, in uno show organizzato da Donatella Cattaneo di Bimbi Boutique.
A seguire, Doha. «Dopo essere state, io e il mio staff al femminile, in settembre in Kuwait come special guest di Harvey Nichols nel mall The Avenues - racconta Imelde - il 4 dicembre siamo tornate in Medio Oriente per il «grand opening» del monomarca in Qatar, presso The Pearl Porto Arabia-La Croisette 01». Un evento ispirato ai Luna Park italiani e curato nei minimi particolari, come ci si aspetta da una collezione costruita dettaglio su dettaglio. Il brand - la cui sede si trova in un palazzo storico di Bergamo, dove Imelde è affiancata dalla socia Dana Cassina - ha fatturato nel 2013 6,5 milioni di euro (erano 6,2 milioni nel 2012), con un export al 75% e 10 monomarca all’attivo. Nel futuro «guarderemo non solo ad aree come il Middle East, ma anche alla Cina e, perché no, all’America, dove siamo già da Barneys, non più solo a New York ma anche a Beverly Hills».
2
business IN PRIMO PIANO
Gruppo CWF/Il debutto di Carrément Beau
Un preppy style fatto per durare
CWF-Children Worldwide Fashion investe su un nuovo marchio di moda infantile realizzato “in house”: dopo il lancio,
nelle scorse stagioni, delle collezioni Billieblush (al femminile) e Billybandit (al maschile), debutta con l’autunno-
inverno 2015/2016 Carrément Beau, brand che riprende un’espressione in uso tra i ragazzini francesi il cui signifcato,
a grandi linee, è “estremamente bello”. Il nome racchiude anche un riferimento agli scacchi (“carré”), motivo iconico nel
guardaroba classico, al quale questa gamma di proposte per ragazzi e ragazze dagli 0 ai 12 anni attinge a piene mani,
senza tuttavia cadere in un mood nostalgico. «Grazie a Billieblush e Billybandit - spiega Emilie Gaulupeau, responsabile
delle linee “in house” di CWF - abbiamo acquisito il know how necessario per procedere sulla strada dello sviluppo
dei marchi di proprietà». «La creazione di Carrément Beau - aggiunge - è il naturale passo avanti all’interno di questa
strategia, che risponde alle richieste di un numero crescente di clienti». Inserito in una realtà dalle spalle forti (il fatturato
di CWF si aggira sui 160 milioni di euro, di cui il 35% realizzato sul territorio europeo, con un portafoglio marchi di cui
fanno parte le licenze under 14 di Boss, Burberry, Timberland, Chloé, Dkny, Marc Jacobs e Lee), Carrément Beau
si identifca con un look preppy e giocosamente vintage, in tessuti di qualità, «facile da indossare e fatto per durare, con
capi che potrebbero facilmente essere passati in famiglia da una generazione all’altra», puntualizza Emilie Gaulupeau.
La distribuzione privilegerà i department store, selezionate boutique multimarca internazionali e i principali e-store. Oltre
che sul prodotto, CWF sta investendo sulla distribuzione: in ottobre è stato inaugurato a Parigi, in avenue Victor Hugo
113, il primo store dell’insegna “multibrand” aziendale Kids Around, che prenderà progressivamente il posto del format
Atelier des Courcelles. Alle linee di proprietà sarà invece dedicato un contenitore ad hoc, Billie’s Market.
1. Un abito di MiMiSol immortalato da Mauro Balletti 2. Il monomarca di Doha 3. Imelde Bronzieri insieme alla top model spagnolaCristina Tosio alla Petite Fashion Week
Stile “giocosamente vintage” per Carrément Beau, ultimo nato in casa del gruppo francese CWF
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New monobrand stores from Milan to the Middle East and a strong mediapresence characterize for the brand founded by Imelde Bronzieri.
The French group CWF expands its range of in-house brands with Carrément Beau. Two new lines, Kids Around and Billie’s Market, are set for launch.
di Alessandra Bigotta
30 19_01_2015
Spagna, Olanda, Inghilterra, Belgio: in questi Paesi la Grant di Bentivoglio
(Bologna) sta realizzando incrementi di vendite anche a doppia cifra con le
linee Miss Grant, Microbe, So Twee by Miss Grant, L:ú L:ú e Grant
Garçon, tutte declinate al femminile tranne quest’ultima. «Alcune aree
europee stanno ripartendo - ribadisce il presidente, Mauro Serafni - e
bilanciano in parte le incertezze legate ad altre nazioni, come l’Ucraina e
la Russia. Quanto al Medio Oriente, continua a performare bene ma non
bisogna abbassare la guardia, perché ci sono zone che potrebbero risentire
del calo dei turisti dell’ex Urss». La Cina è da qualche stagione al centro di
uno studio approfondito da parte del presidente di Grant ma senza fretta,
«anche perché nella Repubblica Popolare, dove siamo già presenti nel canale
multimarca, il segmento bimbo è contraddistinto da dinamiche complesse
ed è estremamente di nicchia». «Si parla tuttavia di un territorio immenso
- precisa - e sarebbe un peccato non approfttarne. Sono in corso contatti
con un gruppo leader in loco e conto di arrivare al dunque prima di fne
febbraio». Un’ultima battuta sull’e-commerce, avviato un anno fa: come sta
andando? «Benissimo: i ricavi si sono triplicati. E siamo convinti di poter fare
molto di più». Le stime della Grant nel 2014 indicano ricavi per 19 milioni di
euro, in linea con il 2013, realizzati per il 50% nei Paesi stranieri. Alla voce
distribuzione, il wholesale pesa con 450 negozi italiani e 380 esteri. Il retail si
articola in dieci monomarca: tre in Italia, sette all’estero.
business IN PRIMO PIANO
1. Mauro Serafni, numero uno di Grant2. Il fnale della sflata di Miss Grant e delle altre linee aziendali a Pitti Bimbo.Al centro, la stilista Paola Montaguti
1. Due piumini iDO per l’autunno-inverno 2015/2016 2. Il negozio Sarabanda di Senigallia
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Grant
«Bene l’Europa, e-commerce in corsa»
Miniconf
Rafforza il retail e tutela il wholesale
Mentre è in fase di ultimazione un piano industriale e gestionale per
proiettare nel futuro Miniconf, l’azienda inserita dal 2012 nel programma
Elite di Borsa Italiana dà un’accelerata al retail. L’inverno 2014 si è chiuso
con l’apertura di un fagship Sarabanda in via della Spiga a Milano, seguito
da opening a Stezzano (Bergamo) e a Senigallia. L’altro brand di punta,
iDO, ha avviato spazi a Reggio Emilia, Bellinzago, nel novarese, e Sondrio.
Giovanni Basagni, presidente e fondatore, elenca alcuni dati: «Nel 2014
i ricavi sono saliti intorno ai 70 milioni di euro (+5%), con un 16% circa di
export. Recentemente abbiamo introdotto una risorsa per presidiare meglio
l’Europa, mentre affrontiamo la Cina in partnership con Zehejiang Semir
Garment Co. Ltd.». Anche l’Est Europa è sotto la lente, «insieme al Nord
Africa e i Paesi arabi». Alla voce e-commerce, Sarabanda ha esteso al resto
del nostro continente il suo e-shop, «ma più in generale stiamo lavorando
a una ibridazione dei canali fsici e virtuali». Se il network retail si articola in
45 store italiani e una sessantina tra boutique e shop in shop oltreconfne, lo
zoccolo duro restano i circa 800 multimarca che distribuiscono Sarabanda
e i quasi 650 per quanto riguarda iDO. «Vogliamo più che mai sostenere
la competitività di questi clienti - conclude Basagni - e per questo stiamo
rafforzando la nostra piattaforma B2B con una serie di contenuti e servizi».
Grant is a smash hit in Europe with its e-commerce operation tripling in a year.
New openings for Sarabanda and iDo, as well as a renewed focus on multibrand stores.
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Mafrat
A Pitti il lancio di due nuove linee
Un portafoglio marchi ben strutturato, un fatturato stabile intorno ai 30 milioni di euro, per il 60% realizzato con
l’export: la Mafrat è una delle aziende più rappresentative del childrenswear, con un mix di brand complementari
tra loro, comprese griffe come Laura Biagiotti Dolls e GF Ferré. L’inverno 2015/2016 porta con sé il termine
della partnership con Stefano Cavalleri per le linee Quis Quis e From The World, ma anche due nuovi ingressi.
«A Cavalleri ci legano grande stima e amicizia - commenta il direttore commerciale, Nicola Fusillo -. Abbiamo
lavorato molto insieme nella fase di start up dei suoi brand. A un certo punto abbiamo capito che la soluzione
ottimale era separarci, per crescere ognuno nel proprio segmento di mercato». A Pitti l’azienda, capitanata da
Mario Totaro, presenta le due new entry Baldinini Young, il childrenswear visto nell’ottica del famoso marchio di
calzature creato da Gimmi Baldinini, e Gianfranco Ferré versione “taglie mini”. «Ci occupiamo da tanto tempo
di GF Ferré - spiega Fusillo - e in accordo con la griffe abbiamo deciso di presentare una collezione di alta gamma
della main label, composta per il 70% da proposte per la bimba». Oltre al canale wholesale, Mafrat presidia il retail
con l’insegna omonima e con Quore, negozi “multibrand” aziendali per i quali nel 2015 si proflano 20 aperture.
Un particolare dello stand di Laura Biagiotti Dolls, uno dei marchi che fanno parte del portafoglio di Mafrat, al salone Pitti Immagine Bimbo
The Mafrat winter 2015/16 portfolio loses Quis Quis and From The World and gains the Gianfranco Ferré and Baldinini Young children’s collections.
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quis quis
Tutto muta, nulla cambiaTerminato il sodalizio con la Mafrat, Stefano Cavalleri si lega a un’altra realtà di Putignano, la I.V.R.
Per Stefano Cavalleri il 2015 è un anno all’insegna del rin-novamento. Dopo tre anni
di collaborazione con Mafrat, le collezioni Quis Quis e From The World, disegnate dallo stilista, cambiano licenziatario e passano a I.V.R.. «Non si tratta di un terre-moto ma di un’evoluzione» preci-sa Cavalleri, per il quale l’inverno 2015/2016 segna anche il debutto come direttore artistico dell’abbigliamento junior di Cesare Paciotti. «L’esperienza con Ma-frat - aggiunge - è stata più che positiva. L’a-zienda mi ha messo a disposizione spazi e risorse fondamentali per la nascita e la cre-scita dei miei brand». Ora il designer entra in una nuova fase. «A Putignano - dice - ho dato vita a un vero atelier, dove ho ritrovato l’artigianalità e la creatività che mi avevano accompagnato nei 30 anni de I Pinco Pal-lino e dove ho coinvolto alcuni emergenti,
business in primo piano
1. Stefano Cavalleri con una sua creazione 2. Lo stile di Quis Quis
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After Mafrat, Stefano Cavalleri has entrusted his brands to another Putignano company, I.V.R.
Unishop
Investe a Milanoe in Russia
Era l’ottobre 2013 quando Unishop, realtà
milanese attiva nei settori direct retail e
abbigliamento, acquisiva i marchi Mirtillo
e Ninetta. Oggi i due brand possono
contare sulla presenza in circa 300 negozi
multimarca, più una decina di monomarca per
Mirtillo, che come Ninetta ha anche uno shop
aziendale. A proposito di Ninetta, ha aperto
il suo primo fagship a Milano, in via Tivoli
8 (nella foto): 40 metri quadri dove sono in
vendita i modelli della main collection e delle
limited edition. Una novità riguarda la Russia,
dove è stato siglato un accordo con Bosco
di Ciliegi per la distribuzione di entrambe
le collezioni e dove è prevista a febbraio la
partecipazione al salone Cpm di Mosca.
The first Ninetta store and an agreementwith Bosco di Ciliegi in Russia.
Keyart
Con Fiorile nel segmento “lusso quotidiano”
Con la nuova gestione affdata al 100% alla famiglia Romitti, dopo l’uscita di scena nel novembre 2013
del socio Stefano Olmi, nel 2014 Keyart ha messo a segno un’operazione importante, l’ingresso nel
portafoglio di Kid’s Company: un marchio di childrenswear fondato 25 anni fa a Torino come evoluzione
di un’attività famigliare di sartoria che, come spiegano dall’azienda di Carpi, «ha rappresentato il successo
più signifcativo dell’anno. Benché la tendenza generale sia considerare la Penisola un’area incapace di
dare segni di vitalità, questi risultati ci hanno insegnato che, in presenza di proposte ben studiate, il mercato
interno è ancora uno dei più ricettivi». In parallelo, è proseguita l’espansione dei negozi Bottega Keyart,
vetrine delle linee aziendali, con due new opening a Milano e la prospettiva di avviare spazi nelle località
turistiche e all’estero, «con trattative già partite». La prima novità del 2015 è l’esordio a Pitti Bimbo di
Fiorile, «un brand di proprietà, tutto al femminile, rivolto a bimbe e ragazze dai 4 ai 18 anni, che si avvale
per lo stile della collaborazione di Donatella Pertegato, creatrice di Paesaggino (collezione che già fa parte
della scuderia di Keyart, ndr)». Fiorile si posizionerà nel segmento del lusso “quotidiano”, «con un rapporto
prezzo-qualità decisamente vantaggioso». Attualmente Keyart è guidata dai fondatori Isa Goldoni e Mauro
Romitti, supervisori rispettivamente dello stile e della direzione generale, insieme ai fgli Gianni, al timone
della divisione commerciale e fnanziaria, e Nicola, che presidia il marketing.
New arrival at Keyart: the Carpi-based company, which has been entirely owned by the Romitti family since the end of 2013, launches its “daily luxury” Fiorile brand.
Un’anticipazione dell’inverno 2015/2016di Fiorile
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per dare spazio anche ai giovani». La città puglie-se, dove hanno sede sia la Mafrat che la I.V.R., è di-ventata la seconda casa del designer bergamasco. Ma come cambieranno le col-lezioni Quis Quis e From The World? «Non ci saran-no stravolgimenti - rispon-
de Cavalleri -. Continuerò a rivolgermi al target alto, con una differenziazione di prezzo tra una linea e l’altra. E, impor-tante, a produrre assolutamente e total-mente in Italia le proposte di Quis Quis, mentre per quanto riguarda From The World i ricami e alcune manifatture sono realizzati in India e parte degli accesso-ri in Marocco». Per le scarpe, arricchite con l’inverno 2015/2016 dalla capsule “Exclusive”, è confermato il sodalizio con Andrea Montelpare.
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C’era anche la Barbie a Firenze4Ever, evento
organizzato durante Pitti Uomo dalla boutique
forentina LuisaViaRoma insieme ai fashion
blogger. La fashion doll della Mattel si è
presentata per l’occasione in una veste inedita,
realizzata da Mario Paglini e Gianni Grossi
(designer di Magia 2000), traendo spunto da
un bozzetto dell’artista Hiroyuki Kikuchi. Le
10 Barbie Oriental Obsession, creazioni
uniche ispirate al leitmotiv di questa edizione di
Firenze4Ever, sono state messe all’asta a partire
dal 12 gennaio sia su eBay, sia in negozio, con
una madrina d’eccezione, Anastacia. Tutto il
ricavato sarà devoluto a The Anastacia Fund,
progetto lanciato dalla popstar in sinergia con la
Breast Cancer Research Foundation.
business in primo piano
Preca Brummel e MCS
Un’intesa nel segno del lifestyle “West America”
Dall’autunno-inverno 2015/2016 il look “rugged and refned” di MCS sarà disponibile
anche per gli under 16, grazie a un accordo tra il marchio nell’orbita di Emerisque e
Preca Brummel, azienda leader nella moda infantile cui fanno capo le collezioni Brums,
Bimbus e Mek, con ricavi pari a 96 milioni di euro e un network distributivo di circa 320
monomarca, 1.200 multimarca e 120 concession presso Conbipel, Toys Center e
Coin (una cifra destinata a salire a quota 150 nel 2015). Carola Prevosti, direttore
generale della realtà di Carnago (Varese), parla di «una grande gioia, ma anche una
grande sfda, per quanto riguarda sia il prodotto che la distribuzione». «L’obiettivo che ci
poniamo - aggiunge Leo Cantagalli, ceo di MCS - è vedere il nostro Rider (il simbolo del
brand, ndr) diventare un riferimento non solo nel menswear, ma anche nel kid dai 6 mesi
ai 16 anni». Come sottolinea Carola Prevosti, l’ingresso di MCS avviene in un momento
in cui Preca Brummel sta puntando all’internazionalizzazione. «A oggi - afferma - l’estero
rappresenta il 5% del fatturato aziendale, ma entro tre-cinque anni vogliamo raggiungere
un 20-25%». «Tra i mercati che attualmente funzionano meglio - prosegue - spiccano, a
parte l’Italia, la Russia e la Grecia, ma ci stiamo espandendo anche in Polonia, Slovacchia,
zona dei Balcani ed ex Jugoslavia. Senza contare il Medio Oriente, dove siamo in procinto
di chiudere un deal con un importante partner locale, mentre dagli States arrivano segnali
di interesse che potrebbero trasformarsi in qualcosa di più». L’e-commerce, con il sito
fantaztico.com, sta dando soddisfazioni. «Tra il 2013 e il 2014 - fa notare Prevosti
- le vendite su questo canale hanno fatto un balzo in avanti del 30%. Merito anche di
un’impostazione user friendly che comprende, tra gli altri servizi, la creazione del proflo
personalizzato del bambino, la wish list, le gift card spendibili anche nei negozi fsici
Brums e Bimbus e la lista regali da condividere con amici e parenti».
La “nuova generazione” di MCS esordisce
a Pitti Bimbo, in collaborazione con
Preca Brummel
The new partnership between Carnago, based in Varese, and MCS is launched: the rugged and refned brand is now available in small sizes.
Charity auction for the new Barbie at the Firenze4Ever event launched by the boutique.
L’Oriental Obsession di Barbie e LuisaViaRoma
The “mini” version of young designer Michele Cilli’s womenswear collection at Pitti Bimbo launches Gaëlle Paris, a new addition to the Gimel portfolio
Gimel
Frizzante, innovativa: arriva Gaëlle Paris
«Affrontiamo la crisi generale
come una sfida per elabora-
re strategie in grado di farci “restare in piedi” nel nostro Paese e di cogliere nuove opportunità all’estero, soprattutto oltreoceano»: quelle di Al-berto Dalena, a.d. di Gimel, non sono solo parole. In occasione di Pitti Bim-bo, la scuderia dei marchi che fanno capo all’azienda pugliese si arricchi-sce dei capi per bimbe e ragazzine dai 4 ai 14 anni firmati Gaëlle Paris, che interpretano in chiave childrenswear l’omonima linea, creata nel 2009 dal giovane Michele Cilli. «Con Michele - spiega Dalena - l’intesa è stata imme-
diata. Il carattere innovativo, direi rivo-luzionario del brand ci ha subito con-
1. Alberto Dalena, amministratore delegato di Gimel2. Michele Cilli, fondatore di Gaëlle Paris3. Lo stile di Gaëlle Paris
quistati. A sua volta, il fondatore di Gaëlle Paris, un perfezionista nato e amante del bello, ha mostrato di condividere i nostri valori». Detto, fatto: con l’autunno-inverno 2015/2016 parte un’intesa pluriennale per la produzione e distribuzione di una cinquantina di modelli tra felpe, T-shirt, canotte, abiti, bomber, legging, proposte in denim, short e pantaloni. «Il canale distri-butivo a cui ci rivolgeremo - puntualizza Dalena - è quello dei multimarca di fascia medio-alta, seguito con una rete commer-ciale di cinque agenzie che presidiano tutta la Penisola». Per la prima stagione il mer-cato di riferimento sarà dunque l’Italia. A seguire, l’estero. «Il marchio Gaëlle Paris per la donna - informa l’amministratore delegato di Gimel - può già contare su uno
zoccolo duro di oltre 450 punti vendita nel mondo». Un’altra novità riguarda FeFé: «Per il nostro brand, dedicato ai piccolis-simi e lanciato nel gennaio 2014 al salone fiorentino, stiamo confermando una pic-
cola, ma strategica presenza all’interno di uno dei più importanti department sto-re americani, Bergdorf Goodman, sulla Quinta Strada di New York. Un primo step dal quale partire per uno sviluppo più con-
sistente negli Stati Uniti». Oltre a Gaëlle Paris e FeFé, a Gimel fanno capo Alviero Martini 1a Classe Junior, Donnaventura Junior, Mimisol e Tagliatore Junior, di cui la realtà di Putignano (che ha archiviato il 2013 con un valore della produzione stabi-le rispetto al 2012, un anno record con un +61%, e con la prospettiva di un +2-3% nel 2014) è licenziataria esclusiva. Conferma-
ta la partnership con Versace per la linea Young Versace.
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giovanni del vecchio/i Pinco Pallino
Un manager del luxury lifestyle per rilanciare il marchioGià presidente di Ermini Automobili Italia, con esperienze nell’arredo e nel ready to wear, Giovanni Del Vecchio è il nuovo a.d. de I Pinco Pallino. «Con Lunar - assicura - difenderò il dna del brand»
di Alessandra Bigotta
Dopo lÕammissione al concordato pre-ventivo e l’affitto d’azienda alla newco
Ipp srl, nellÕorbita del fondo asiatico Lu-nar Capital, il brand I Pinco Pallino entra in una nuova fase sotto la guida di Giovan-ni Del Vecchio, da ottobre amministratore delegato al posto di Gaetano Sallorenzo, oltre che operating partner di Lunar Ca-pital. Del Vecchio proviene da Ermini Automobili Italia, nome storico delle vetture sportive, di cui era presidente. Ma pu˜ contare un consolidato background anche nel settore arredo (presso Molteni, Toncelli e Gebrüder Thonet Vienna) e nel fashion, avendo lavorato per Salvato-re Ferragamo e Prada.
Nel suo curriculum spiccano esperien-ze in vari ambiti, tra cui il fashion, ma non nel bimbo. Come si trova ad affron-tare un comparto per lei nuovo, alla gui-da di un brand forte, ma che negli ultimi anni ha vissuto una fase delicata?é vero, nel mio percorso professionale mancava il childrenswear, ma c’è tanto li-festyle e lusso. Ed è quello che serve a un brand come I Pinco Pallino, sui generis ri-spetto al resto della moda infantile e per molti versi assimilabile alle dinamiche dell’adulto. Forse l’unica difficoltà, al di là della specificità del brand e del suo “vissu-to”, recente e passato, è il doversi rivolgere non a un unico interlocutore, ma a due: la mamma e il figlio.
I Pinco Pallino è una “colonna” del made in Italy in piccole taglie. In che modo, in-sieme a una realtà che viene da lontano
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business inTeRviSTe
Zhang Ziyi, protagonista di flm come Memorie di una
Geisha e La Tigre e il Dragone, frma per I Pinco Pallino
una capsule di abiti e accessori. Il debutto è fssato il 22
gennaio, alle 16, nello stand del marchio in Fortezza da
Basso, alla presenza dell’attrice. Si tratta della prima tappa
di un progetto di scouting internazionale del brand, insieme
a personaggi provenienti da diversi settori e culture.
Una capsule con ZHANG ZIYI
come Lunar Capital, intendete tutelare questo patrimonio di italianità?Al di là di quanto potrebbe sembrare, esi-ste un filo rosso che lega un marchio italia-no, o meglio bergamasco, quale è I Pinco Pallino, a un player come Lunar Capital, che presidia da tempo il segmento bimbo, ma che non era ancora presente nel luxury childrenswear: I Pinco Pallino è, per così dire, il tassello mancante. Ed è interesse di Lunar Capital preservarne l’identità, riportando in primo piano l’essenza del marchio, ma con la consapevolezza che I Pinco Pallino di dieci anni fa non pu˜ esse-re replicato ai giorni nostri.
Quindi la produzione resta italiana?Il brand è made in Italy e tale resterà. Non solo a livello di produzione, tranne alcuni dettagli, ma anche nella prototipia, nella modelleria, nei disegni, tutti seguiti in-ternamente. Alla guida del team creativo è confermato Umberto Consiglio, mentre abbiamo rafforzato con alcune new entry gli uffici commerciali e marketing.
La distribuzione: come la affrontate? I fondatori de I Pinco Pallino avevano ca-pito in anticipo sui tempi l’importanza
del retail per un marchio come questo. Attualmente i monomarca (tre in Italia e 11 all’estero, ndr) rappresentano il 40% del business e i multimarca il 60%. Una percentuale che intendiamo invertire nel prossimo triennio, anche attraverso in-vestimenti importanti in Asia. Ma sono in arrivo novità anche sul territorio italiano. A che punto è la procedura di con-cordato preventivo?Stiamo lavorando a stretto contat-to con il commissario, in modo da chiudere la procedura al pi• tardi entro fine 2015.
Manterrete la licenza del childrenswear di Trussardi?Certo. Si tratta di una realtà per-fettamente complementare alla nostra. Che, non dimentichia-molo, ha il suo fulcro nella ber-gamasca come I Pinco Pallino. n
With a wealth of experience in the felds of automotive, furniture and ready-to-wear, Giovanni Del Vecchio takes the reigns at I Pinco Pallino. «This brand is similar to those of the adult world - he explains -. Me and Lunar Capital will preserve its dna».
1. Il monomarca I Pinco Pallino al Plaza 66 di Shanghai2. Giovanni Del Vecchio 3. Una preview dell’inverno 2015/2016 de I Pinco Pallino
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I Pinco Pallino launches a capsule collection at Pitti with actress Zhang Ziyi.
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40 anni con sflate openinge co-brandingUn compleanno nel segno delle novità per la griffe che presenterà la nuova collezione a Parigi. Focus sulle Beauty Spadi Andrea Bigozzi
Una capsule collection che riediterà i pezzi iconici del marchio, il restyling del flagship di avenue Montaigne, il progetto di una Spa per i più piccini: così Bon-
point celebra il suo 40esimo compleanno. Il brand francese fondato nel 1975 e oggi di proprietà del gruppo Epi, darà il via ufficiale ai festeggiamenti il 28 gennaio a Parigi, quando in concomitanza con i giorni dell’alta moda, si terrà la sfilata della nuova collezione nell’atelier di rue de Tournon (nella foto, la sfilata della primave-ra-estate 2015). «Presentare durante la settimana dell’haute couture - spiega Chri-stine Innamorato, direttore artistico di Bonpoint - rafforza l’immagine di brand lifestyle e pone l’accento sull’aspetto che ci stanno a cuore, come il savoir faire delle lavorazioni, senza perdere di vista il confort di cui hanno bisogno i nostri clienti». L’ambizione di Bonpoint, presente in 27 Paesi (Italia inclusa) con 120 store, è quel-la di passare da brand deluxe del childrenswear a marchio lifestyle, come dimostra anche la linea teen Yam, da due stagioni al centro di importanti investimenti. Per il 2015 sono stati confermati tutti i co-branding avviati, tra cui quelli con Golden Goose e Dr. Martens (calzature), Aurelie Bidermann e Stone (accessori) e altri sono in fase di studio. Ma il progetto che più sta a cuore a Innamorato è quello del beauty. «Un business iniziato tre anni con fa con lo skincare e le fragranze - dice la designer - poi evoluto con le Spa itineranti e che vogliamo potenziare». I festeggia-menti per l’anniversario non distoglieranno Bonpoint anche dal piano retail: a fine 2014 il marchio ha inaugurato uno storea Mexico city (ma l’opening clou è stato a New York in primavera) e nel 2015 consoliderà la presenza in Cina e Giappone. n
business in primo piano
120% Cashmere
Con l’inverno scommette sul flo eco-friendly
Con la stagione fredda Palladium Moda punta all’innovazione anche in taglie mini, nella linea 120% Cashmere
Kids. «Abbiamo scelto un flo in cashmere rigenerato - spiega Alberto Peretto, fondatore e ceo di Palladium Moda - del tutto eco-friendly e duttile. Lo proponiamo per le felpe, con interno in cotone, ma anche mischiato al mohair e al lino, infeltrito, bouclé o dall’aspetto “pelle”, grazie al trattamento Leathertex». L’azienda di S. Agata Bolognese (Bo), che chiude il 2014 con una tenuta dei ricavi, a 11 milioni di euro, esporta circa l’85% della produzione, destinata anche al’adulto, e continua a puntare sull’estero. Dopo i monomarca di Milano, St.Martin, Miami e Palm Beach, Peretto prevede di aprire a Londra e di fare il bis a Miami. Quanto all’e-commerce, avviato tre anni fa con consegne in tutto il mondo (eccetto la Cina), l’imprenditore dice: «È una scommessa: procede lentamente ma cresce, specia negli Usa». (e.f)Gilet 120% Cashmere Kids in cashmere eco
Bonpoint will kick off its 40th anniversary celebrations with a show during Haute Couture Week in Paris. For this spacial birthday, the French brand will create also a capsule collection.
In its winter kids collection 120% Cashmere uses an eco-friendly yarn. Brand owner Palladium Moda is planning new stores abroad.
AndreA MontelpAre
In arrivo una nuova showrooM a Milano
In vista per Andrea Montelpare, produttore marchigiano di calzature bimbo di alta gamma, l’apertura di una showroom di 450 metri quadri a Milano, in via Pietro Mascagni 15. «Si tratta di una tappa strategica e imprescindibile - commenta il fondatore ea.d., Andrea
Montelpare (nella foto) - in un momento molto positivo del nostro sviluppo internazionale. Milano è una città capace di attrarre clienti da ogni parte del mondo. Ed è il mondo, del resto, la destinazione naturale delle collezioni nel nostro portafoglio». All’azienda, nata oltre 20 anni fa a Fermo, fanno capo quattro brand di proprietà (Andrea Montelpare, Bumper, Montelpare Tradition e AM 66) e 12 licenze: Simonetta, Cesare Paciotti, Cesare Paciotti
4US, Diesel, Dsquared2, From the World
designed by Stefano Cavalleri, GF Ferré, Ice Iceberg, John Galliano Kids, MiMiSol, Quis Quis (sempre disegnata da Cavalleri) e Roberto Cavalli Junior. (a.b.)
Andrea Montelpare will open its new showroom in Milan.
Bonpoint
ilSONDAGGIO
E quelle di accessori infantili?
In base all’andamento della stagione, come prevedete andranno i saldi invernali di moda bimbo?
Come sono andate le vendite di abbigliamento infantile in questo autunno-inverno?
Abbigliamento e accessori bimbo Autunno-Inverno 2014/2015Sondaggio vendite
The crisis hits even sales of children’s wear, a clothing segment traditionally privileged within the family budget. Italian people don’t buy and many Russian customers have disappeared. Only collaboration between retailers and companies, and among the traders themselves, could help the multi-brand stores in overcoming the diffculties.These are the results that emerge from our survey about childrenswear sales during the current fall-winter season, carried out with a panel of 40 leading Italian multi-brand retailers.
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La crisi colpisce, e in modo pesante, anche le vendite di childrenswear, segmento dell’abbigliamento tradizionalmente privilegiato all’interno del budget famigliare. Al problema congiunturale se ne sovrappone uno strutturale: come per l’adulto, la clientela tende a chiudere un occhio su qualità e made in Italy, a favore di capi acquistati a buon prezzo nelle catene della fast fashion. Solo la collaborazione tra i dettaglianti e le aziende, e fra i commercianti stessi, può aiutare a superare le difficoltà. Lo sostiene la quarantina di multimarca della Penisola che hanno risposto al nostro sondaggio
di Elisabetta Campana
Una stagione da dimenticare per le vendite di moda bimbo in Italia. È quanto emerge dal sondaggio di Fashion effettuato con la collaborazione di una quarantina di multimarca al
top sparsi nella Penisola. La crisi economica colpisce, e in modo pesante, anche un segmento dell’abbigliamento tradizional-mente privilegiato all’interno del budget famigliare. Alle prime avvisaglie di difficoltà i papà stringono i cordoni della borsa, poi seguono le mamme e, solo in ultimo, i genitori tagliano, riducen-do all’indispensabile gli acquisti di vestiario e accessori per i fi-gli. È quello che, dopo anni di contrazione della capacità di spesa degli italiani, sta accadendo ormai da tempo nel nostro Paese. Ma ora è in atto anche un cambiamento strutturale nell’attitudi-ne all’acquisto del childrenswear, che riguarda pure chi di fatto non ha problemi economici. Come per l’adulto, si tende sempre più spesso a chiudere un occhio su qualità e made in Italy, a favo-re di capi “usa e getta”, acquistati a buon prezzo nelle tante cate-ne italiane ed estere della fast fashion. «Il mutamento è epocale - dichiara Angela Frisone di Baby Dress a Bari -. In 50 anni di attività siamo passati attraverso varie crisi, ma questa è diversa: anche chi è ricco non spende più». Non si investe nemmeno per la cerimonia che, in special modo al Sud, è sempre stata un’occa-sione di shopping imprescindibile: «Anche per la comunione -
Manca un gioco di squadra
32%5% 63%
Peggio Comelo scorso
anno
Meglio
47%8% 45%
Comelo scorsoanno
PeggioMeglio
48%27% 25%
Peggio Megliodello scorsoanno
Comelo scorsoanno
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ilSONDAGGIO
aggiunge Frisone - con la scusa che i bambini poi giocano a calcio, i genitori vestono i ma-schietti con pantalonci-ni e maglietta». Questo autunno-inverno, inol-tre, il caldo prolungato fino a metà dicembre non ha certo facilitato la vendita dei capispal-la più pesanti (e più co-stosi) in corso di stagione. Anche perchÈ i saldi anticipati al 3 gennaio - spesso prece-duti già a dicembre, se non prima, da vendi-te scontate sottobanco - hanno di fatto dis-suaso i bendisposti allo shopping natalizio a comprare a prezzo pieno. Infine, la mancan-za dei russi si è fatta sentire anche nel busi-ness di moda infantile, penalizzando princi-palmente le boutique presenti nelle città e località turistiche e di transito internazio-nale. La situazione fotografata dal nostro sondaggio non dà adito a facili ottimismi. Il
63% dei negozianti intervistati lamenta di aver venduto meno abbigliamento infan-tile rispetto all’autun-no-inverno 2013-2014 (alcuni addirit-tura parlano di un calo del 50%), il 32% dichiara un sell out in linea con quello dello scorso anno e solo un
5% vanta un incremento del giro d’affari. Leggermente migliore la performance sul fronte accessori, rispettivamente del 45%,47% e 8%. Un risultato comunque di poco aiuto: questa merceologia incide infat-ti marginalmente sul fatturato dei negozi di childrenswear, anche perchÈ come sottoli-nea qualche commerciante: «Purtroppo spesso cappellini, borsette e fermacapelli vengono chiesti in omaggio». A fronte di questi dati non può stupire che solo il 2% degli interpellati dichiari di voler aumenta-
Cristina SartoriCristina Sartori, Torino«Il settore del childrenswear ha bisogno di novità: i brand dovrebbero investire di più in creatività, proporre fash in corso di stagione e rivedere le tempistiche delle consegne adeguandole alle esigenze climatiche e del mercato»
I brand di abbigliamento bimbo pi• venduti
uMonnalisav Il Gufo
w Twin-Set Simona Barbieri
ArrEdo BABy, fidEnzA
MONNALISA
IL GUFO
FENDI KIDS
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Tra i nuovi brand di moda bimbo vincono:
re il budget per il prossimo autunno-inver-no. Il 53% manterrà gli stessi ordini dello scorso anno e il 45% li ridurrà, lasciando anche un po’ di spazio per l’acquisto di pronto moda. Ciò premesso, i dettaglianti italiani non si perdono d’animo e cercano di affrontare con la professionalità, l’impegno e l’esperienza che li contraddistingue le tan-te difficoltà di mercato. Vista la gravità del momento, non possono farcela da soli. Au-spicano pertanto la collaborazione dei pro-duttori affinché realizzino collezioni più mirate e innovative, con un giusto rapporto qualità-prezzo, concordino budget ragione-voli e accettino una percentuale di resi a fine stagione. I fornitori dovrebbero anche rivedere le tempistiche di presentazione, acquisto e consegna dei capi, in base alle vere esigenze dei consumatori e all’effettivo cambiamento climatico a cui stiamo assi-stendo, con un occhio di riguardo per i flash in corso di stagione e le proposte di pronto moda. Tra i best seller di questo inverno do-minano i marchi italiani: nell’abbigliamen-
to vince Monnalisa, seguita da Il Gufo e Twin-Set Simona Barbieri. Sul fronte accessori hanno la meglio Fendi Kids, Gucci, Monnalisa (al primo po-sto), Golden Goose e Armani Junior (al secondo), Hogan e Twin-Set Simona Barbieri (al terzo). Tra i brand di recente affermazione commerciale vengono segnalati Babe & Tess, Msgm e Invicta. «Penso sia importante promuovere presso le aziende l’importanza del prodotto made in Italy - spiega France-sco Depinto di Depinto Kids a Barletta - e spingerle a realizzare capi in grado di sod-disfare appieno le vere esigenze dei bambi-ni: dai pesi adatti (soprattutto per felpe e maglie), alla vestibilità e flessibilità di utiliz-zo dei capi, oltre ai prezzi più concorrenzia-li». Il problema dei cartellini elevati resta in primissimo piano: «Ormai è impensabile vendere un giubbotto in pelle per un bam-
bino a più di mille euro: sarà anche griffato, ma è una cifra improponibile - dice un nego-ziante, che preferisce mantenere l’anomi-mato -. Stesso discorso per sneaker che vanno in vendita a 160-180 euro e che du-rano il tempo di una stagione». A maggior ragione per le collezioni di target elevato è indispensabile che le aziende assicurino l’esclusiva di zona. «In questi ultimi anni di offerta inflazionata, si trova tutto e di più
v MsgmwInvicta
uFendi Kids, Gucci, Monnalisa v Golden Goose, Armani Junior
wHogan, Twin-Set Simona Barbieri
I marchi di accessori bimbo pi• venduti
BArBErA JUnior, CAstEllAmmArE dEl golfo (tP)
MSGM
uBabe & Tess
GOLDEN GOOSE
GUCCI
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ovunque, anche negli outlet - dice Cristina Simionato di Peter Pan a Mirano (Ve) -. L’esclusività dell’offerta è garantita solo, o quasi, dai marchi di ricerca, poco diffusi. Senza ovviamente sottovalutare il valore e la storicità dei brand conclamati che, se ben distribuiti, possono dare ancora otti-me soddisfazioni». «Da poco - aggiunge Simionato - abbiamo aperto il nostro sito e-commerce: dobbiamo ancora crescere, ma credo molto in un futuro giocato tra reale e virtuale». Sono a tutt’oggi una rari-tà i multimarca di childrenswear che ven-dono online, ma sicuramente come sta accadendo per l’adulto la multicanalità è un percorso a cui non si può, e non si po-trà, rinunciare. Alle istituzioni e alle asso-ciazioni di settore i commercianti chiedo-
no invece una mag-gior salvaguardia del settore e più tutela sul fronte dei saldi sel-vaggi e della competi-zione sleale. «Tra la concorrenza degli outlet center, dei cen-tri commerciali in promozione continua e di tutti i negozi che effettuano sconti in ogni momento, al pun-to che i saldi sembrano ormai liberalizzati, i negozianti corretti come fanno ad andare avanti?», si domanda Andrea Astarita di Andrea Baby a Vico Equense (Na). «Oltre al danno, la beffa - rincara la dose Erika Bardazzi di Mini Moda a Prato -. Ci sono
negozi che fin dai pri-mi arrivi praticano lo sconto del 20%. Così certi clienti, oltre a non acquistare da noi, arri-vano a pensano che siamo dei ladri». «Altro fattore penalizzante - prosegue Bardazzi - è come sempre l’avvio dei saldi invernali a ri-
dosso delle feste natalizie, quando il freddo vero sta arrivando e si protrarrà fino ad aprile». Un pensiero condiviso da molti in-tervistati: buona parte dei negozianti vor-rebbe che i saldi venissero posticipati di un mese, all’inizio di febbraio, in modo da po-ter vendere full price più a lungo. Anche
Elisabetta BonelloAnna Annibali, Civitanova Marche (Mc)«In questo momento di crisi le aziende dovrebbero essere più fessibili sul fronte budget e venire incontro alla clientela, sana, corretta e che paga»
ok groUP, Angri (sA)
PEtEr PAn, mirAno (VE)
roBirÒ, BErgAmo
PrimAmodA, CosEnzA PEtitE mAdElEinE, tErmoli (CB)
BrUnA, fossomBronE (PU)
ilSONDAGGIO
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Ringraziamo il nostro panelAnna Castagna – Al nido dEl Condor – Piacenza; Andrea Astarita – An-drEA BABy – Vico Equense (Na); Elisabetta Bonello – AnnA AnniBAli –
Civitanova Marche (Mc); Roberta Baccari – ArrEdo BABy – Fidenza (Pr);
Elisabetta Bezzi – BABy doC – Ravenna; Angela Frisone – BABy drEss
– Bari; Gianni Amati – BABy lEAm – Roma; Matteo Barbera – BArBErA JUnior – Castellammare del Golfo (Tp); Caterina Fanelli – BiAnCAnEVE –
Francavilla Fontana (Br); Bruna Galli – BrUnA – Fossombrone (Pu); Manuela
Bizzarri – CAVAllUCCi BABy JUnior – Terni; Cristina Sartori – CristinA sArtori – Torino; Gaetano De Florio – dEflorio – Noicattaro (Ba); Fran-
cesco Depinto – dEPinto kids – Barletta (Ba); Waltraud Schaefer – dErBy JUnior – Brunico (Bz); Chiara Nodari – frEEPort BABy – Clusone (Bg);
Nadia Gagliardone – gAgliArdonE – Saluzzo (Cn); Federico Giglio – giglio PiCColo – Palermo; Alessandra Zenati – gloriAnA BABy – Peschiera del
Garda (Vr); Ferdinando Ferrara – i BimBi di JoE – Frattamaggiore (Na); Raoul
Negri – il gABBiAno – Sirmione (Bs); Enzo Trifrò – il gErmoglio – Alba
(Cn); Anna Maria Cammi – il monEllo – Piacenza; Giordana Conte – in modA – Belvedere di Tezze sul Brenta (Vi); Luigia Angelilli – lA fAtinA – Lu-
cera (Fg); Martina Rossi – lA VolPE rossA – Ponte a Egola San Miniato (Pi);
Maria Arena – mArinEly – Messina; Erika Bardazzi – minimodA – Prato;
Debora Mari – morBillo – Thiene (Vi); Giuseppina D’Antuono – ok groUP – Angri (Sa); Michele Pedico – PEdiCo – Barletta; Cristina Simionato – PEtEr PAn – Mirano (Ve); Marilena D’Urbano – PEtitE mAdElEinE – Termoli (Cb);
Franca Bojeri e Veronica Galbero – PAPAllA – Novara; Maria Paola Bernabei
– PinoCCHio/Pongo – Rimini; Fulvio Ciardullo – PrimAmodA – Cosenza;
Daniela Ruggeri – roBirÒ – Bergamo; Saverio Passero – styl BABy – Cro-
tone; Jessica Fanton – tAto E tAtA – Costabissara (Vi); Vincenza Staropoli
– toPolino modA – Vibo Valentia; Andrea Diaz – VElA sHoP JUnior –
Cagliari; Ivana Vesprini – VEsPrini – Civitanova Marche (Mc)
dEPinto kids, BArlEttA
perchÈ la crisi non fa sconti a nessuno: «Chiu-dono pure i negozi sto-rici - osserva Matteo
Barbera di Barbera
Junior a Castellamma-re del Golfo (Tp) -. Se gli agricoltori patiscono la siccità il Governo li aiu-ta con degli incentivi. Come mai nel nostro settore, nonostante le calamità e le difficoltà tocchino anche a noi, nulla ci è dovuto e dobbiamo solo pa-gare? Eppure i nostri negozi hanno storica-mente contribuito alla crescita economica del Paese». Per affrontare questo periodo difficile, che al momento sembra non ter-minare mai, e anche per creare un nuovo modo di fare commercio è indispensabile
una vera collaborazio-ne sia tra i commer-cianti, sia con le azien-de. «Purtroppo invece - afferma Giordana
Conte di In Moda a Belvedere di Tezze sul Brenta (Vi) - alla fine ognuno cura il proprio orticello. Continuiamo a farci la guerra a suon di promozioni e ribassi
per finti rinnovi, trasmettendo alla cliente-la solo confusione. Dovremmo invece crea-re un gruppo di seri professionisti che con coraggio continuino a emozionarsi nel ve-stire bene i bimbi, nel vedere soddisfatte le mamme e nel fare più belle le nostre città». Il gioco di squadra potrebbe aiutare, e non poco, il settore. n
CristinA sArtori, torino
Maria Paola BernabeiPongo/Pinocchio, Rimini«I saldi invernali dovrebbero essere posticipati all’inizio di febbraio: attualmente sono troppo a ridosso del Natale e partono quando è appena iniziato il freddo, penalizzandoci nella vendita»
CAVAllUCCi BABy JUnior, tErni
styl BABy, CrotonE
ilSONDAGGIO
48 19_01_2015
Trasversale, pratico e confortevole, il denim ribadisce il proprio ruolo di primo piano nel guardaroba dei
bambini. Lo confermano i dettaglianti, che continuano a venderlo con ottimi ri-sultati anche in tempi di crisi. «Dai 6 anni in avanti vogliono solo i jeans, a patto che abbiano un’immagine pulita e fit piutto-sto aderenti, declinati in tessuti stretch, per assicurare comodità», racconta Cri-stina Sartori, della boutique Sartori a Torino. «I bambini di tutte le età non vo-gliono farne a meno e le mamme lo ama-no perché è indistruttibile», conferma Federico Giglio del punto vendita Giglio Piccolo a Palermo, dall’altro capo della Penisola. Le prospettive non mancano, dunque, per quanti gravitano in questo settore: realtà che, tuttavia, si muovono in uno scenario caratterizzato da un for-te affollamento di marchi e dalla concor-renza dei grandi retailer. «Il mondo del jeanswear bambino da tempo pullula di label note e meno note, vecchie e nuove - osserva Germano Ferraro, a.d. di Bra-ve Kid, cui fa capo Diesel Kid -. Il settore è particolarmente ricco di proposte e la concorrenza sempre più agguerrita. La chiave per emergere è data dal connubio qualità più innovazione. Per questo nella nostra offerta il Jogg Jeans è diventato il prodotto chiave, simbolo della fusione tra dna della label e comfort». «I colossi della distribuzione hanno cambiato completa-mente le logiche del mercato, ma proprio in questo nuovo contesto crediamo che il nostro prodotto possa avere una grande
un complemento e un’opportunità più ricca, ma comunque accessibile in termi-ni di prezzo». «Oggi le aziende devono in qualche modo adeguarsi al confronto con i grandi retailer e soprattutto individuar-ne i punti positivi, cercando di adattarli al proprio brand - fa notare Elia Guidi, country manager della filiale italiana dell’azienda olandese Vingino -. Un pun-to importante, per esempio, è l’altissima
storia da raccontare - sottolinea Sauro Mariani, corporate marketing e commu-nication director di Antony Morato Ju-nior -. Accanto alla proposta dei retailer si avverte forte la necessità di un’alter-nativa: come completamento di un look, come proposta speciale per il giorno, come idea per far contento il bambino che sta crescendo e guarda sempre più all’adulto. Il nostro prodotto costituisce
business mercato
2
1. Un outft di Vingino2. Un insieme di Antony Morato Junior
di Carla Mercurio
Il denimwear conferma il suo ruolo di spicco nel guardaroba dei bambini. In un’arena sempre più affollata, vincono i brand capaci di garantire innovazione e propositività, contrastando le grandi catene anche sul loro stesso terreno: la freschezza dell’offerta in negozio
denim under 14
Come te, nessuno mai
Highly popular with children and loved by moms for practicality, denimwear continues to occupy a prominent place in the children’s wardrobe. An important opportunity for the childrenswear companies, even if they deal with a crowded market, where the competition from large retailers is increasingly strong. It is more and more time to leverage creativity, making products that are unique and recognizable.
1
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valutazione del rost (indice di rotazione dello stock), tipica delle grandi catene, dove il prodotto nuovo arriva almeno due volte al mese». E prosegue: «Penso sia fondamentale riproporre questo modello anche ai nostri clienti, dando l’opportuni-tà di acquistare sempre merce nuova, più volte durante l’anno, con periodo di con-segna ben precisi».
comfort, gym, power stretch battono il basicIl denim è un argomento caldo per Vingi-no, che sviluppa un vero e proprio total look con le tele indigo (pantaloni, cami-cie, giacche e sweat pant color denim) declinato in vari fit (skinny, slim, tapered, regular) e tantissimi lavaggi. «Il jeans è una parte importante nel nostro business - ribadisce Guidi - e abbiamo la certezza, confermata anche dai dati di sell out dei nostri clienti, che in futuro potrà crescere ulteriormente». Denim in primo piano, anzi nel dna, per Guess Kids, che nelle taglie piccole concentra i concetti miglio-ri delle linee adulto: «Comfort dei tessuti, vestibilità perfette e dettagli che ne arric-chiscono l’aspetto - spiega un portavoce dell’azienda -. In particolare il power
stretch denim è uno dei punti forti del-la nostra offerta, che consente altissimi livelli di comfort. Su questo filone conti-nuiamo a sviluppare, con sempre più gra-dimento da parte del mercato, una parte in knit denim. Inoltre a ogni uscita dedi-chiamo una parte del campionario a una Òspecial event capsuleÓ: capi dal gusto più deciso, dove il denim diventa uno dei protagonisti, con borchie, strass, lavaggi strong». Sul concetto di comfort, particolarmente sentito in questo momen-to, insiste Pepe Jeans con il nuovo Gymdigo, comodo come una maglia in jersey ma realizzato come un jeans: una fusione tra un pantalone da jogging e un jeans di stile urban. L’am-piezza dell’offerta rappresenta un punto forte per LeviÕs Kidswear, come sottoli-nea Federico Bareggi, responsabile ven-dite Italia del Gruppo Zannier, licenzia-tario del brand: «Il marchio si affaccia al mercato italiano in maniera trasversale e affronta tutte le taglie del childrenswe-ar, tipologie di prodotto diverse ideate e distribuite nella logica del retail target
price, suddivise nelle tre fasce Good, Bet-ter, Best, coerenti con i vari prezzi e ca-nali distributivi. In particolare il Gruppo Zannier è specializzato e riconosciuto nel mondo delle prime taglie (core business) e da anni distribuiamo con successo il ca-deaux ÒMy First Levi’sÓ, ovvero il primo jeans dalla taglia 6 mesi».
sempre piÙ cosmopoliti, sempre piÙ focalizzati sulla distribuzionePrezzi diversi, target diversi, capsule collection e flash speciali all’interno di una stessa collezione ricompongono un’offerta studiata per assecondare le esigenze di un mercato sempre più va-sto, abitato da consumatori altrettanto eterogenei. Una tappa obbligata, quella dell’internazionalizzazione, a cui il set-tore del childrenswear non si sottrae. Olanda, Russia, Belgio e Portogallo, oltre all’Italia, sono i mercati più ricettivi per Antony Morato Junior, mentre si rafforza la presenza in Germania, Grecia, Francia e Spagna. Un impegno che si traduce in una quota export del 40% sul giro di af-fari totale (6 milioni di euro, in crescita del 10% sul 2013) «destinata a supera-re il 50% nel 2015», puntualizza Sauro Mariani. Spagna, Grecia e Russia (nono-stante i recenti avvenimenti) sono i re-ferenti prioritari per il Gruppo Fratelli Casillo, cui fa capo, fra le altre, l’etichetta di sportswear per il maschietto Ronnie Kay, che realizza all’estero il 20% del proprio giro di affari. Ma fanno gola an-che le nazioni del Nord Europa e i Paesi asiatici. Anche sul fronte della distribu-zione si moltiplicano iniziative e strate-gie. Il prossimo marzo Vingino aprirà il primo monomarca in Italia a Rimini
insieme a un partner e la previsione è di inaugurarne altri due minimo nel 2016. Nel mese in corso avvie-rà quattro shop in shop in partnership con realtà come Sorelle Ramonda, Time Out di Peschiera del Garda, Hollywood di Castelletto Ticino e Poli di Grosseto e
altri sono in dirittura di arrivo entro giugno. Aree personalizzate anche per Diesel Kid, che si concentra sulla pre-senza presso key account di fama inter-nazionale (department store in Europa, Stati Uniti e Asia e kid specialty store), e per Antony Morato, che i suoi spazi li sta aprendo presso le boutique dell’a-dulto in Arabia Saudita. n
3. Un look della pre-fall 2015 di Guess Kids4. Una camicia di Levi’s Kidswear5. Una proposta frmata To Spin per il prossimo inverno6. Il Jogg Jeans di Diesel Kid
per il maschietto3
4
5
6
Differenziare l’offerta: un must per dialogare con un pubblico internazionale
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trend Griffe
Sempre fedele allo
stile Gaultier, la
collezione Junior
Gaultier FW16 gioca
con i contrasti,
mescolando elementi
classici come le righe
e il blu navy con
grafche e illustrazioni
prese dai fumetti.
Fra i temi che rendono
speciale la nuova
collezione della griffe
spiccano il maculato
e le rose, sviluppati su
capi caratterizzati da una
sofsticata praticità.
Fall-winter 2015/2016
It-boys & girls
Passione per il colore,
outwear come stile
di vita: gli elementi
distintivi di Iceberg
sono protagonisti
anche nella linea Ice
Iceberg, declinati in
capi comodi e moderni
come la felpa con
stampa Batman e il
pantalone in gabardina
con toppa sul
ginocchio.
Catene, focchi, pois
e righe, il bianco
e il nero: i simboli
intramontabili del
brand Moschino
ricorrono in tutta la
nuova collezione
pensata per le taglie
piccole.
Hugo Boss veste
con eleganza e
praticità anche
i più piccoli: la
collezione Boss
per il prossimo
autunno-
inverno è ricca
di capi casual-
chic, come
cappotti e felpe.
Miss Blumarine Jeans
Boss Ice Iceberg
Moschino Baby Kid Teen
Junior Gaultier
Una collezione
ricca, con cinque
mood, diversi tra
loro per colori,
lavorazioni e
fantasie. Per
raccontare una
bambina che
ha voglia di
giocare con la
moda senza rinunciare
alla praticità. Tanti
i colori, tra cui non
manca il total black.
Ermanno Scervino Junior
La linea junior
proposta da
Dsquared2 per il
prossimo inverno
racchiude diverse
ispirazioni. Tra
queste c’è il tema
del tartan, interpretato
con il tocco ironico
tipico del fratelli Caten,
che piace tanto a bad
girls e bad boys.
Dsquared2
At the same time of Pitti Bimbo, the fashion brands - taking part or not at the fair in Florence - show in their showrooms their new junior collections, that will be full of “kidding “.
di Andrea Bigozzi
In contemporanea con Pitti Bimbo, le grandi griffe - presenti o meno al salone - animano le loro showroom con le collezioni junior all’insegna del “just kidding”
51 19_01_2015
Fendi e Simonetta: da licenza a joint venture
Giˆ licenziataria del marchio Fendi dal 2010, lÕazienda
marchigiana di abbigliamento bimbo Simonetta trasforma
lÕintesa con il marchio romano del lusso in una joint venture. Con
la collezione primavera/estate 2015 debutta la newco Fendi
Kids. ÇLa joint venture con Simonetta - dichiara Pietro Beccari,
presidente e ceo di Fendi - • un passo naturale, dopo anni di stretta
collaborazione e con il desiderio condiviso di sviluppare sempre
di pi• la linea Fendi Kids. Sono certo che, con questa partnership,
rafforzeremo la nostra presenza nel segmento di mercato neonato
e bambinoÈ. ÇLa costituzione della Fendi Kids - commenta Roberto
Stronati, presidente di Simonetta - • un importante riconoscimento
alle capacitˆ industriali della nostra azienda, da parte di uno dei
pi• importanti marchi del lusso nel mondo. Ci lanciamo in questa
nuova avventura con la consueta passione e professionalitˆ, che
ci contraddistinguono da 60 anni sia per il marchio Simonetta, sia
per i brand in licenzaÈ.
Tra i marchi leader
nel childrenswear, con
boutique monomarca
e corner da Harrods
a Galeries Lafayette,
da Dubai a Hong Kong,
ora Fendi Kids Çsi pone
nuovi e ambiziosi obiettivi
di sviluppo, rafforzando
sempre pi• la giˆ capillare
distribuzione, anche
attraverso nuove aperture
che si stanno delineando
allÕorizzonteÈ. (e.f.)
New deal
Kenzo ripropone
le stampe
inconfondibili e i
colori vivaci delle
collezioni per adulti
anche nella linea
Kids. L’utilizzo
audace delle stampe
rende ogni look
divertente e alla
moda.
Armani Junior offre una collezione
ecclettica che presta attenzione alla
moda e praticità. Capi nel perfetto
stile del brand, come l’abito in
tessuto jacquard maculato e il top
bianco in georgette stretch portato
sui pantaloni sempre jacquard.
La collezione invernale ruota
intorno ad alcuni capisaldi del
brand della Medusa, come
il denim dégradé, le borchie
multicolor e le macro greche,
su abiti, T-shirt e felpe.
Roberto Cavalli mette la
fantasia e la natura al centro
della collezione Junior. Per lei
stampe giaguaro con farfalle,
per lui stampa jungle sia sul
giubbino sia sul jeans.
Kenzo Kids
Roberto Cavalli Junior
Young Versace
Armani Junior
Following the 2010 licensing agreement with Simonetta, Fendi chooses the company as its partner once again for Fendi Kids. A new joint venture starting with the spring/summer 2015 collection.
A sinistra, il bozzetto del tema Fendi Roma (ispirato a un logo disegnato da Karl Lagerfeld e ripreso dagli archivi della maison), anticipazione della collezione autunno-inverno 2015/2016 che Fendi Kids presenta a Pitti. Sotto, un look della collezione primavera-estate 2015, che segna il debutto della newco Fendi Kids
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trend Griffe
Novità
Marni by Brave Kid al debutto a Pitti BimboPassa al gruppo Otb la licenza della linea junior della griffe, prima affidata a Spazio Sei. Capi per la bambina, ispirati ai codici dei grandi
Si rafforza il sodalizio tra Marni e il gruppo Otb. Il brand
disegnato da Consuelo Castiglioni ha siglato un accordo
di licenza con Brave Kid per la produzione e distribuzione
su scala mondiale della linea Marni dedicata ai più piccoli.
Il debutto a Pitti Bimbo con la collezione per l’autunno-in-
verno 2015/2016. «La collaborazione
con Brave Kid - commenta Gianni Ca-
stiglioni, amministratore delegato di
Marni Group - ci permetterà di raffor-
zare e ampliare la nostra strategia di im-
magine e distribuzione, mantenendo co-
erente l’identità del brand». «Un brand
dall’identità unica - gli fa eco Germano
Ferraro, a.d. di Brave Kid - con un gran-
dissimo potenziale nell’area bambino».
La nuova licenza con Brave Kid (prece-
demente la produzione era di Spazio
Sei), rappresenta un ulteriore step dell’alleanza tra il gruppo
di Renzo Rosso e Marni, maison entrata a far parte di Otb nel
2012. Brave Kid, controllata dalla stessa Otb, è specializzata
nella produzione e distribuzione di abbigliamento e accesso-
ri per bambini. Con 30 anni di esperienza alle spalle, iniziata
con Diesel Kid e poi con John Galliano Kids e la linea junior
di Dsquared2, oggi è presente con tutti i suoi marchi in 40 Pa-
esi e 1.200 punti vendita. Dedicata esclusivamente alle bam-
bine, la collezione Marni in piccole taglie è ispirata al look
dei grandi, con un’offerta che spazia dall’abbigliamento agli
accessori, come borse, zaini e cappelli. (a.t.)
Strategie
Dolce&Gabbana: il business bimbo si fa grande con cinque opening Dolce&Gabbana is continuing the expansion of its children’s wear line. In 2015 the fashion brand will open fve new stores for children (including New York and São Paulo).
Marni has signed a licensing agreement with Brave Kid for the production and distribution of its children’s line. A further step in the collaboration between Marni and Renzo Rosso, who took a majority stake in the Milanese brand in December 2012 through OTB. The lineup is to debut at Florence’s Pitti Bimbo.
Macina record di vendite (vale circa il 5% del fatturato totale, escludendo i ricavi
dai prodotti in licenza, beauty e occhiali) e scopre
nuove strade dove inaugurare monomarca dedicati,
il childrenswear frmato Dolce&Gabbana. Anche
quest’anno la maison da un miliardo di ricavi annui
ha scelto Firenze, nella settimana di Pitti Bimbo,
per presentare la nuova collezione autunno-inverno
2015/16 con un evento
in agenda il 22 gennaio
all’interno della boutique
di via de’ Tornabuoni. Per il
prossimo inverno gli stilisti
propongono per i più piccoli
gli stessi temi delle collezioni
da adulti, come di consueto:
dunque, stampe con la rosa
rossa e abiti in broccato e
abiti in velluto nero, stemmi
araldici e camicia bianca per
i bambini. La presentazione
dei nuovi look anticipa di qualche
settimana le aperture dei
monomarca a Jeddah e San Paolo
(entro febbraio 2015), New York
(entro aprile 2015) oltre agli shop
in shop a Hong Kong e Singapore,
primi opening di un’annata
che si preannuncia davvero
promettente. Ad oggi la collezione
Dolce&Gabbana bambino è
presente nel mondo con 15 monomarca (tra cui Milano, Firenze, Capri, Londra,
Dubai, Hong Kong, Pechino, Shanghai) e 22 shop-in-shop. (an.bi.)
Un moodboard della linea Marni dedicata ai pi• piccoli
Alcune preview della collezione Dolce & Gabbana fall winter 2015/2016
Consuelo Castiglioni
L’attrice QuvenzhanŽ Wallis sarà il volto della
campagna pubblicitaria Armani Junior anche per
la stagione primavera/estate 2015. Quvenzhané
è stata la più giovane candidata agli Oscar
come miglior attrice protagonista grazie alla sua
performance in Beasts of the Southern Wild del
2012. Sarà protagonista, insieme a Jamie Foxx
e Cameron Diaz, nel flm Annie, in uscita in Italia
da aprile 2015. Per il suo ruolo in Annie l’attrice ha
ricevuto la nomination ai Golden Globe
2015.
Quvenzhané Wallis fa il bis con Armani
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Lo stile casual-chic sempre più di tendenzaQuattro buyer italiani e stranieri, alla vigilia di Pitti Bimbo, parlano del mercato del childrenswear: in Italia e Germania si punta su un look casual-chic, a Dubai l’attenzione è rivolta al neonato
1Quali i best seller di abbigliamento bimbo dell’autunno-inverno 2014/2015?
2Quali i best seller di accessori bimbo dell’autunno-inverno 2014/2015?
3Quali le novità nell’assortimento bimbo della prossima stagione fredda?
di : Elisabetta Campana (ha collaborato Marcelo Crescenti)
Francois SchweitzerKataKeet (chalhoub group)Dubai
Gli abiti per le bambine da 4 a 8 anni sono stati i best seller di questo autunno-inverno. Grazie alla crescita demografca della regione, il corredino rimane uno dei capi più venduti, soprattutto come regalo.
Tra gli accessori hanno avuto successo le borse per le bimbe dai 6 a 10 anni, che soddisfano il desiderio delle più piccole di assomigliare alle loro mamme. Per i neonati i “nids d’ange” (sacco nanna, ndr), i baby wrap e le copertine restano tra i regali preferiti.
Continueremo a investire su tutti gli articoli da regalo per i neonati: rappresentano un business importante, perché sono acquistati d’impulso per festeggiare un momento di grande gioia.
Questa stagione sono andati bene i capispalla di Moncler, Woolrich Kids e K-Way, sia per i maschi che per le femmine. Le bambine hanno particolarmente apprezzato le gonnelline scozzesi tipo kilt, riviste in chiave fashion.
Le sneakerdi Polo Ralph Lauren e le borse di Cheideaper le bimbe (apprezzate anche dallemamme) in velluto, ecopelle e paillettes.
Mantenendo fede allo stile casual-chic che contraddistingue le proposte di Gemellino, introdurremo novità anche
per quanto concerne gli accessori.
Felix August Pfülleraugust pfüllerfrancoforte
In una stagione invernale che ha dovuto fare i conti con un clima eccessivamente caldo anche in Germania, hanno registrato un buon sell out la maglieria casual e le giacche di gusto sportivo. I capispalla pesanti hanno invece sofferto.
Rossana Ballabiogemellinomilano
Fulvio Ciardullo primamoDacosenza
Abbiamo venduto meglio Monnalisa, Miss Grant, Armani Junior, Peuterey, Liu Jo Junior e Baby e Woolrich Kids. Chiudiamo la stagione con una moderata fessione del sell out, anche perché qui al Sud il caldo si è fatto veramente sentire. Inoltre c’è chi non compera per la crisi e chi invece potrebbe non lo fa, perché teme di spendere.
L’assortimento sarà orientato verso capi di gusto casual-sportivo. In generale punteremo su proposte di
maggiore qualità, a livello stilistico e di materiali, tali da giustifcare i prezzi elevati.
trend BUYERS’ OPINION
Sul fronte accessori sono state preferite dalla clientela le proposte di Hogan, Gucci, Fendi Kids e Paciotti.
Selezioneremo i brand in vendita, eliminando quelli che si sovrappongono come offerta a marchi più di successo. Premieremo quelle aziende con cui è possibile creare un rapporto di collaborazione.
MISS GRANT
Best seller di questoautunno-inverno sono le borse di tutti i tipi e i bijouxper le bambine.
Foto
TextilW
irts
chaft
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Gli abiti continueranno a essere protagonisti, così come crescerà l’interesse nei confronti delle calzature e di tutti i prodotti “mini-me effect”, ovvero che permettono ai più piccoli di assomigliare ai propri genitori.
Saranno vincenti tutti i capi caratterizzati da un forte valore emozionale, che enfatizza l’amore dei genitori per i propri fgli.
Aumenteremo leggermente il budget, considerando il dinamismo del mercato mediorientale e le buona propensione allo shopping della nostra clientela. Mettiamo in conto anche una possibile contrazione degli acquisti da parte dei turisti europei e russi.
Uno dei must rimarrà il piumino, anche se in versione più slim e asciutta rispetto alle proposte attuali. I bambini e i ragazzini non vogliono più capi troppo voluminosi e ingombranti, nemmeno troppo corti o troppo lunghi: la misura ideale è quella del parka.
Il prossimo autunno-inverno sarà un must-have il cappotto, soprattutto per i ragazzini e le ragazzine che già quest’anno hanno incominciato a chiederlo.
Probabilmente acquisteremo qualcosa in più. Sperando di non essere penalizzati, come quest’anno, dal caldo prolungato e dall’inizio dei saldi anticipato al 3 gennaio. Gli sconti dovrebbero partire un mese dopo.
Lo stile sport-chic sarà quello più apprezzato da tutti i piccoli consumatori. I ragazzini opteranno anche per proposte dal gusto decisamente maschile.
Le proposte più esclusive, ricercate e di elevata qualità (non necessariamente di brand altisonanti, che a volte deludono). A un multimarca come il nostro la clientela richiede il massimo, a maggior ragione adesso che bisogna fare i conti con la concorrenza di Internet.
Credo saranno vincenti i marchi che propongono soluzioni innovative come per esempio Paolo Pecora. Andrà il colore (in primis i verdi) e tutto ciò che è creativo e in grado di alllettare all’acquisto. Condizione indispensabile resta il giusto rapporto qualità-prezzo.
Al parka non rinuncerà nessuno, in special modo a quello di Woolrich.
Nel complesso il budget sarà stabile, anche se aumenteremo gli acquisti di maglieria e diminuiremo quelli di capispalla pesanti. Fermo restando che i clienti sono disposti a spendere per capi speciali, che non si trovano ovunque.
Ridurremo gli acquisti del 5-8%, tagliando principalmente le collezioni che non performano bene. Confdo anche che le aziende non impongano più i budget, ma che collaborino con noi dettaglianti in modo costruttivo
Quali i trend vincenti dell’autunno-inverno 2015/2016?
A cosa il bimbo e i suoi genitori non rinunceranno per la prossima stagione fredda?
Il budget bimbo • in aumento, in diminuzione o stabile?
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The quotes of four children’s wear buyers from Italy, Germany and Dubai, highlight the growing importance of the casual-chic trend in Europe and the proposals for newborns in Middle East. The budgets, overall stable, are formulated paying great attention to the quality of the collections.
WOOLRICH kIdS
LIu JO BABy
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trend fall-winter 2015/2016
Si cambia
musica
MEK
A new “soundtrack” and new “chords” for fall-winter 2015/2016 collections.
La colonna sonora dell’autunno-inverno 2015/2016?Note romantiche, con ruggenti accenni rock.
di Angela Tovazzi
58 19_01_2015
fairytale romance
Natural colors, some black and glitter details for every special occasion.
Colori naturali, qualche tocco di nero e dettagli glitter per il look delle grandi occasioni. Con silhouette svasate e gonne di tulle. Per principesse in miniatura.
trend fall-winter 2015/2016
TWIN-SET SIMONA BARBIERIPRETTY BALLERINASGAUDí TEEN
L:ò L:ò
I PINCO PALLINO BILLIEBLUSH
59 19_01_2015
PARROT ITALY
YCLUÕ
T-SHIRT T-SHOPS
LIU JO JUNIOR
MILLY MINIS
FIORILE
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trend fall-winter 2015/2016
UrBan Beat
The new streetwear: denim, comics prints, masterfeece and a lot of comfort.
Un po’ di denim, stampe comics, tanta felpa e il comfort come fil rouge: la ricetta per lo streetwear più di tendenza.
SILVIAN HEACH KIDS
GAèLLE PARISPEPE JEANS LONDON
MCS KIDSBALDUCCI
PRIMIGI
ORIGINAL MARINES
61 19_01_2015
CASCAXSAXAS
MIRTILLO
DIMENSIONE DANZA SISTERS
STONE ISLAND JUNIOR
IKKS
SIMONETTA
MIRTILLO
FRACOMINA MINIDONDUP KIDS
62 19_01_2015
trend fall-winter 2015/2016
BLAUER JUNIOR
U.S. POLO ASSN.
C.P. COMPANY UNDERSIXTEEN BIMBUS K-WAY KIDS
liGHt DUVet
Full color or printed: the quilted jacket remains an essential winter item.
Pratico, comodo e ultralight, il piumino si conferma un atout del guardaroba invernale, con le versioni stampate e full color.
MINIBANDA
GAUDí TEEN
DESIGUAL KIDS
KI6? PRETTY
64 19_01_2015
MYTHS KIDS
trend fall-winter 2015/2016
preppy reloaDeD
The college style is interpreted by cardigans, jackets, shirts and tie.
Lo stile college resta un evergreen: protagonisti giacche e cardigan, cappottini check, camicie con cravatta e bretelle. Ma anche il nuovo denim.
CARREMENT BEAU
ASTON MARTIN
BILLIEBLUSHBRUMS 120% CASHMERE KIDS
promotion
Dove il childrenswear è di casaCon oltre 60 collezioni in portafoglio e un’expertise maturata con i nomi più importanti del settore, Crespo Rappresentanze è uno specialista dell’abbigliamento in piccole taglie. Una realtà sempre in evoluzione, ora protagonista con un nuovo sito, ancora più user-friendly.
Èun punto di riferimento per i negozi di Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria e, da qualche stagione a questa parte, anche per il wholesale estero. Stiamo parlando di Crespo
Rappresentanze, un’istituzione sul mercato per quanto riguarda il childrenswear, grazie a una showroom di 1.500 metri quadri nel cuore di Torino (uno spazio espositivo ricavato da un’ex fabbrica degli anni Cinquanta), uno staff di circa 20 persone motivato e competente e, soprattutto, un carnet di oltre 60 collezioni di abbigliamento e accessori under 16, con un mix and match di marchi haut de gamme e brand emergenti dal concept innovativo, accomunati dall’offerta di prodotti di alta qualità, dall’immagine up-to-date e dal prezzo competitivo. Una flosofa imprenditoriale che ha permesso ai fratelli Paolo, Alberto e Monica Crespo di essere riconosciuti come consulenti a 360 gradi e veri alleati del business per aziende e dettaglianti, alle prese con un mercato provato dalla crisi e sempre più esigente. In questa strategia si inserisce il lancio del nuovo sito cresporappresentanze.it, caratterizzato da un design accattivante e user-friendly, in grado di consentire una navigazione semplice e intuitiva. Una piattaforma dove condividere news sul settore e un aggiornamento sull’offerta della showroom.
HIT PARADE La top list di Crespo RappresentanzeBomboogie KidsUn urbanwear ad alto tasso fashion, per bimbi e ragazzi dai 2 ai 18 anni.
Macchia JCapi lavati, destrutturati, handmade, affancati dalla capsule frutto della collaborazione con Marvel Comics.
Stella McCartneyPezzi colorati e divertenti, che traducono in versione mignon e con prezzi low cost il womenswear della griffe britannica.
Aston MartinUn prodotto value for money, dal pedigree sportivo, prodottosu licenza da Arav Fashion.
BurberryNon ha bisogno di presentazioni: un atout dell’abbigliamento informal-chic.
L:ú L:ú Un casual chic versatile e raffnato per le bambine e le ragazzine da 2 ai 14 anni.
Met Un denim made in Italy dal gusto metropolitano. Segni particolari, applicazioni e lavorazioni ricercate.
Msgm Un childrenswear dall’esprit ironico, con stampe colorate e innovative.
NananUn total look per neonati e bimbi fno ai 6 anni, che utilizza materiali naturali e una vasta gamma di colori pastello.
To SpinProposte urban-chic che scommettono su un’innovativa combinazione di colori, fantasie, lavaggi e tessuti denim.
Ai-Riders on the stormGiacche sportive high tech dotate di tre brevetti, create e disegnate da Giovanni Chicco.
GiorgettiUn knitwear che unisce il savoir faire della tradizione con una forte innovazione tecnologica.
Silvian Heach KidsUn brand dinamico e di tendenza, contraddistinto da creazioni glamoure versatili.
Crespo Rappresentanze s.n.c. Via San Marino 21/a 10134 Torino Tel. +39 011 61 32 21 Fax +39 011 31 70 923 [email protected]
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tique in King’s road specializzata in moda bimbo, oggettistica, pezzi vinta-ge e modernariato - il lifestyle concept store si differenzia grazie a una preci-sa polica. «Evitiamo deliberatamente tutti i grandi marchi blasonati - spiega Ian Paley - in favore di collezioni che abbiano un qualcosa di più speciale e autentico: ci concentriamo su etichette indipendenti e di nicchia, collaborazio-ni esclusive e talenti emergenti». Una scelta estetica ed etica che viene segui-ta alla lettera anche per quanto riguar-da l’offerta di childrenswear. In vendita capi d’abbigliamento e accessori per bimbe e bimbi dai tre mesi ai 12 anni insieme a giocattoli, li-bri, accessori per la casa, mobili e oggetti di de-sign e/o rétro metico-losamente seleziona-ti in tutto il mondo. «Abbiamo focalizza-to i nostri ordini per la primavera-estate 2015 soprattutto sui capi in jersey di American Outfit-ters, sugli abitini fan-tasia di Bellerose, sui giubbotti e giacconi di Pen-
trend store to watch
Couverture & the GarbstoreNel quartiere di Notting Hill, a Londra, Emily Dyson e Ian Paley, coppia consolidata nella vita e nel lavoro, sono l’anima di Couverture & the Garbstore. Un lifestyle concept store per uomo, donna, bambino e homewear che scommette sull’esclusività: in vendita proposte ricercate e di nicchia, special edition e nuovi designer
Più esclusività nelle proposte, meno brand conclamati
di Peppe Orrù
Particolarità del sistema distribu-tivo londinese, le boutique mul-timarca di childrenswear “fiori-
scono” nei bei quartieri residenziali invece che nelle mete iconiche dello shopping tipo Bond street, Covent Gar-den, Mayfair o Knightsbridge. Il motivo è semplice: le mamme con figli in tene-ra età (e quindi con carrozzine o girelli al seguito) preferiscono fare una pas-seggiata e gli acquisti nelle vicinanze di casa piuttosto che avventurarsi nel centro città e affrontare le folle di Ox-ford street o Regent street. Eleganti vie londinesi di Chelsea, West Brompton, Hampstead, Barnes, St John’s Wood, Islington e Stoke Newington ospitano pertanto interessanti negozi dedicati alla clientela locale, ma anche a chi è alla ricerca di proposte particolari e di nicchia. Uno di questi originali concept store è Couverture & The Garbstore, al 188 di Kensington Park road, nel cuore di Notting Hill. Il punto vendita offre non solo un’ottima selezione di abbigliamento e accessori uomo, don-na, bimbo e homewear, ma anche una shopping experience unica e stimo-lante. Fondato nel marzo del 2008 da Emily Dyson e Ian Paley - che prece-dentemente avevano gestito una bou-
Emily Dyson and Ian Paley, the husband and wife team, are the life and soul of a lifestyle concept store in Notting Hill, London. The focus is on exclusive niche brands and labels, special editions, and new upcoming designers of apparel and accessories for men, women, and children as well as homewear.
di successo
Accomunati dalla passione per ciò che
è unico e speciale, Emily Dyson e Ian
Paley vantano una lunga esperienza
nel settore della moda e del lifestyle.
Lui si occupa anche della linea uomo
Garbstore e lei di quella donna.
Insieme fanno gli acquisti per
il concept store che
esprime il loro “credo”
Una coppia
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field e sulle collezioni firmate Bobo Chose, Ouef e Morley» spiega la por-tavoce Aude Shelley, sottolineando: «La maggior parte delle collezioni in vendita da Couverture & The Garbstore sono in esclusiva per l’intero mercato britannico». Il one-stop shop inoltre collabora con alcuni marchi per la rea-lizzazione di capsule collection dedica-te a questo store. Per quanto riguarda il negozio, non bisogna farsi ingannare dall’ingresso con un’unica vetrina di dimensioni abbastanza ridotte. Una volta varcata la soglia, il multimarca, che occupa gli spazi di un ex deposi-to di legname, si sviluppa su tre piani per complessivi 250 metri quadri di superficie espositiva. Prima di lanciare Couverture & The Garbstore e la linea d’abbigliamento maschile di tendenza Garbstore, Ian Paley ha lavorato per Paul Smith, LeviÕs, Burberry e fon-dato con due partner la label di stre-etwear One True Saxon. Numerose esperienze nel mondo della moda an-che per Emily Dyson, figlia di sir James Dyson, l’inventore della rivoluzionaria gamma di aspirapolveri, che si occupa della linea di womenswear Couverture. Entrambi fanno gli acquisti per il con-cept store che esprime il loro “credo”. n
Alcune immagini del concept e lifestyle store londinese Couverture & The Garbstore, con gli spazi dedicati alle collezioni di abbigliamento e accessori per i più piccoli, con tanto di giochi, peluche, libri e gadget.Qui a destra, una proposta di American Outftters.
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Y CLU’Si presenta sulle passerelle di Pitti Immagine Bimbo il nuovo marchio firmato dal gruppo Fratelli Casillo, realtà campana da 30 milioni di euro di fatturato, specializzata nel childrenswear e attiva con i marchi fast fashion To be too, Gaialuna e Ronnie Kay. Dedicata a bimbi e bimbe, YClu’ - questo il nome della linea, arrivata alla seconda stagione - è una collezione di programmato, che scommette su proposte di qualità, dal forte contenuto moda e value for money (i prezzi sell in sono inferiori ai 15 euro). Disponibile presso la showroom aziendale di San Giuseppe Vesuviano (Na), il marchio è distribuito attraverso diverse agenzie di rappresentanza sia in Italia (in 350 multimarca), sia all’estero, con focus su Spagna, Grecia e Russia.
BaBOL CaCHEMIRE MILanOCreata nel 2006 da due amiche unite dalla
passione per la moda e il tailor made e, soprattutto, da un evento importante come la
nascita dei loro bambini, Babol Cachemire Milano è una collezione di knitwear che punta a rivisitare i classici con un approccio glamour e contemporaneo, per un “vero lusso in piccole taglie”. Oggi il marchio è guidato da Francesca Nardi, figlia d’arte (sin da piccola ha respirato
moda nella storica azienda tessile di famiglia) ed è sinonimo di capi artigianali made in Italy per
la fascia 0-16 anni, distribuiti in Italia, Giappone, Russia e Germania, con prezzi medi sell in
compresi tra 25 e 70 euro. La showroom di riferimento è Jomari, con base a Londra e Mosca.
trend brand to watch
TO SPInGirare, ruotare, inventare: è questo il significato di To Spin, progetto kidswear di Arav Fashion, gruppo conosciuto soprattuttto per il brand Silvian Heach. Focalizzata sul denim, la collezione mescola atmosfere metropolitane e influenze vintage, per dare anche al look dei più piccoli uno stile grintoso, divertente e ironico. Segni particolari, trattamenti “used” e “destroyed”, stampe irriverenti e giocose, colori in libertà. Arrivato alla seconda collezione, il marchio è presente in 200 multimarca italiani ed è commercializzato direttamente dall’azienda attraverso una quindicina di agenti, con prezzi medi sell in intorno ai 18-19 euro.
a cura di angela Tovazzi
Specialized in denim, To Spin kidswear by Arav Fashion goes for a gritty, whimsical and fun concept.
Putting a glamorous, contemporary spin on the classics is the mission of this brand, synonymous with 100% Made in Italy handcrafted garments.
After fast fashion comes the ready-to-wear: the second Yclu’ collection debuts at Pitti Bimbo, a Fratelli Casillo group project.
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The ChloŽ de Bailliencourt brand is 100% French and focuses on a total look that combines comfort with an irreverent spirit.
LOUIS LOUISECreato nel 2006, Louis
Louise nasce come marchio di abbigliamento per la
notte. Un primo approccio con il childrenswear, che permette a Julie
Meiler di farsi conoscere. Con Carine Enthoven, redattrice di moda, ed
Elise Hattab, esperta di comunicazione, la stilista amplia successivamente
l’assortimento con creazioni destinate a un pubblico
tra i 2 e i 12 anni. Una prima boutique nel 2012
nell’elegante rue du Cherche-Midi a Parigi, una nel 2013
in rue de la Pompe, più un’offerta online consolidano
il successo del marchio, presente in Paesi come
l’Australia, il Giappone e gli Stati Uniti. Una moda
cittadina e chic dal sapore “parisien”, con colori vivaci e modelli passe-partout. La showroom parigina è al 20
della rue Saint-Nicolas. I prezzi retail sono compresi
tra i 40 e i 95 euro. (g.p.)
gIORgETTICashmere, misto cashmere e cashmere infeltrito taglio vivo: la cifra stilistica di Giorgetti, collezione di childrenswear lanciata nel novembre 2013, sta tutta nell’utilizzo di questo pregiato materiale e nel savoir faire di una realtà specializzata nel knitwear che opera sul mercato dal 1991. Con una produzione made in Umbria, dove ha sede la società, il marchio (che ha ottenuto la certificazione TF All Made in Italy) è sinonimo soprattutto di capispalla con tessuti a maglia esclusivi, creati dall’azienda, affiancati da accessori, cuscini e coperte, naturalmente in cashmere. Disponibile nei multimarca, è distribuito tramite la showroom aziendale di via Spartaco a Milano e attraverso altre sette agenzie, sei in Italia e una a Monaco.
❝Tra i marchi da tenere d'occhio ci sono To Spin, un denimwear con ottimi lavaggi e cartellini low cost, e Macchia J, una collezione fresca, con capi destrutturati e handmade. Interessante anche Giorgetti, progetto di nicchia con prodotti in cashmere e lana di alta qualitˆ, ma dai prezzi competitivi
Crespo RappresentanzePAOLO CRESPO
It’s called Louis Louise and features an urban, ÒParisian chicÓ style with bright colors and passe-partout pieces.
Made in Umbria, the collection focuses on outerwear in luxurious knit fabrics created by the company.
aRSEnE ET LES PIPELETTES«Il tempo dei modelli che stringono o danno fastidio e dei tessuti che fanno prurito è finito»: con questo assioma, ChloŽ de Bailliencourt, che si è ricordata delle proprie “ossessioni” di quand’era bambina, nel 2005 ha lanciato Ars•ne et les Pipelettes, un brand 100% francese, che della comodità e di un esprit ironico e irriverente ha fatto il proprio portabandiera. Studi alla ƒcole supŽrieure des Arts AppliquŽs DuperrŽ, a Parigi, poi alla St. Martin’s School di Londra, la stilista-imprenditrice ha aperto un primo negozio nel 2011 a Bayonne e un secondo un anno dopo a Saint-Jean-de-Luz. Oggi il marchio è presente in più di 100 multimarca nel mondo, dall’Europa fino all’Asia e agli Stati Uniti. I prezzi medi sell in si aggirano intorno ai 20 euro. (g.p.)
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di Elena Azzola
«Imarchi di moda bimbo non po-tranno non avere un sito di e-commerce nel prossimo futuro.
Se non ci penseranno le aziende, lo fa-ranno i loro distributori o i negozianti oppure i loro capi saranno in vendi-ta sulle piattaforme dei grandi player stranieri del commercio elettronico». Non ha dubbi Michele Prevosti, ammi-nistratore delegato di Grynstar, società che gestisce in esclusiva l’e-commerce di Preca Brummel. Il gruppo varesino dell’abbigliamento infantile, attivo con i marchi Brums, Bimbus e Mek, si può considerare all’avanguardia nelle ven-dite via Internet, essendo partito nel lontano (in termini di ere tecnologiche) 2011. Secondo Prevosti, nella moda bimbo c’è ancora poca competizione online, a fronte di un’esigenza - quella di acquistare i capi per i piccoli attraver-so il web - sempre più avvertita, anche in Italia, soprattutto dalle mamme, ma anche dai papà e dai nonni. Le aziende sono in generale ancora lontane dalla realizzazione di e-shop funzionali, de-dicati alla vendita delle proprie linee. Anche se qualcosa si muove: in casa Monnalisa (vedi articolo a pagina 24) è allo studio un’iniziativa di “social com-merce” con hashtag dedicato, mentre da Grant (articolo a pagina 30) Mau-ro Serafini parla, per quanto riguarda l’e-commerce, di un fatturato triplicato in tre anni. Tuttavia, la “debolezza” di un’offerta specifica va a tutto vantaggio dei grandi e-tailer “generalisti”, come Zalando e Yoox (che hanno sezioni sul bambino), ma anche dei club di flash sale a prezzi scontati, vedi vente-pri-vee e Showroomprive, che lanciano di
Non tutte, ma molte aziende del childrenswear sono ancora lontane dalla realizzazione di e-shop funzionali. Per contro, le mamme, i papà e i nonni sono sempre più “digitali”
griffe in piccole taglie, come ad esempio AlexandAlexa.com, in Italia ancora non si segnala nulla di simile. Preca Brum-mel è tra le aziende di childrenswear più “confident” con il commercio elet-tronico: è partita con l’esperienza di Outletbambini per lanciare nell’otto-bre del 2011 Brmkstore.com, sito de-dicato alla vendita delle collezioni dei due marchi di casa Brums e Mek. Nel 2013 il rebranding del website, bat-
digital fashion
E-COMMERCE MODA BIMBO
Il “dIgItal dIvIde” è traconsumatorI e azIende
frequente “campagne” su abbigliamen-to e accessori per i più piccoli, traendo da questa voce un’importante quota dei loro fatturati. Nel caso di vente-privee, il numero di vendite relativo a questo settore è cresciuto del 22% nel 2014 ri-spetto al 2013. Una performace alla cui base ci sarebbe, secondo i responsabili dell’e-company fondata in Francia da Jacques-Antoine Granjon e sbarcata in Italia nel 2010, la perfetta corrispon-denza fra il target del sito (principal-mente femminile) e l’offerta. Le donne acquistano infatti per sé e per tutta la famiglia. In particolare, l’abbigliamento per bambini viene messo nel carrello nel 75% dei casi da donne della fascia d’età dai 35 ai 40 anni. I capi per bambi-ni dai 3 agli 8 anni sono quelli più getto-nati, ma anche i prodotti dedicati ai ne-onati godono di grande successo, come pure le vendite di calzature. Su Zalan-do, con sede a Berlino ma presente in Italia dal 2011, per il segmento bam-bino abbigliamento e calzature sono alla pari in termini di share. La singola commodity group più venduta è la sne-aker. Tra i brand più ricercati, il gigante dell’e-commerce cita Benetton, Primi-gi, Geox e Naturino. Buoni riscontri ottengono anche le proposte per bam-bino di Converse e Timberland (sia abbigliamento che calzature). «Un altro trend che si sta affermando è il “mini me”: l’acquisto dello stesso prodotto per genitore e figlio», aggiunge Giusep-pe Tamola, country manager Italia e Spagna di Zalando. Se a livello interna-zionale si stanno imponendo luxury site dedicati al bambino con la possibilità di acquistare in pochi passaggi le migliori
With a few exceptions, childrenswear companies are still light years away from setting up online stores for their collections. On the other hand, mothers, fathers and ever grandparents are increasingly “e-savvy”.
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tezzato Fantaztico.com, l’inserimento del terzo marchio della scuderia Preca Brummel, Bimbus, e il lancio della ver-sione in lingua tedesca. Il 2014 è stato l’anno del cambiamento di piattaforma con il passaggio a Magento e dell’in-nesto di «brand complementari delle calzature», come Kickers, Primigi e Balducci, oltre che di Gusella. Il lavo-ro è stato orientato a razionalizzare e ottimizzare la navigazione del sito e nell’implementare e integrare le gift card, rendendole valide anche nei ne-gozi fisici Brums e Bimbus. «Abbiamo intenzione di espandere ulteriormente il sito multimarca Fantaztico.com, per farlo diventare un punto di riferimento della moda bimbo in Italia e non solo - afferma Michele Prevosti -. Attualmente compriamo gli articoli degli altri mar-chi ma siamo disponibili anche a part-nership per atturare il conto vendita, come già facciamo nel caso di Gusella». Il team interno all’azienda che si occupa dei siti Fantaztico.com e Outletbambini è composto da quattro persone, che si occupano principalmente della parte prodotto: catalogo, promozioni e custo-mer service. «La nostra è una struttu-ra molto flessibile - prosegue Prevosti -. Per altri aspetti, come la logistica, la manutenzione tecnica del sito, la crea-tività e il digital marketing preferiamo affidarci a realtà che rappresentano il meglio nel loro ambito sul mercato». n
Per le mamme lo shopping deve essere intelligente
Nello spot tv “Il bello dello shopping
intelligente”, andato in onda sulle
reti Mediaset a settembre, l’obiettivo
di Showroomprive è stato comunicare
al pubblico target del sito, ossia donne
tra i 25 a i 49 anni, i vantaggi del fare
acquisti online: comodità, rapidità,
sicurezza e divertimento. La realtà
d’oltralpe specializzata nelle vendite
evento su Internet, presente in otto
Paesi europei tra cui l’Italia, partiva
dello studio intitolato “Showroomprive
Smart Shopping Satisfaction 2014”
(realizzato su un campione di mille “donne
digitali”), secondo il quale il 40,6% delle
italiane fa i conti con poco tempo libero.
Percentuale che raggiunge il 42% nel
caso specifco delle mamme. L’essere
“sempre occupate” ha fatto sì che il 35%
delle madri della Penisola abbia sviluppato
nuove modalità di acquisto basate su
Internet. Dalla ricerca si apprende anche
che il 31,2% delle donne ricorre allo
shopping online per risparmiare tempo.
Dato che sale al 36% quando si hanno
fgli. Il 96% delle mamme associa il
“fare acquisti intelligenti” con il trovare
un prodotto di qualità a un prezzo
minore e senza aver impiegato troppo
tempo nella ricerca. Ancora: il 71% delle
madri afferma che, grazie a Internet, ha
sviluppato nuove tecniche di acquisto,
che permettono di comprare articoli di
valore, senza uscire dal proprio budget
di partenza. Infne, il 34,6% delle donne
italiane dichiara di acquistare di più online
da quando ha fgli. Il 70% di loro ha
comprato su siti di fash sale. (e.a.)
showroomprive
Un frame dello spot tv di Showroomprive
A study by the French company shows mothersÕ willingness to shop online.
1. Una pagina del luxury site inglese dedicato al bambino AlexandAlexa.com2. L’homepage di Fantaztico.com del gruppo Preca Brummel3. Il sito di Zalando4. Una famiglia che compra online, in un’immagine di vente-privee5. Lo screenshot di OutletBambini.it
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fashion educationa cura di Elisabetta Fabbri
˃ Il gruppo MIroglIo fInanzIauna borsa dI studIo per Il Mafed
˃ pIccolI talentI dI polIModa crescono
˃ lectra supporta glI studentI della sMr dI sansepolcro
Per il secondo anno consecutivo, il Gruppo Miroglio ha
fnanziato una borsa di studio, dedicata alla memoria
dell’industriale Franco Miroglio, che coprirà l’intero
costo del corso del master in Fashion Experience
& Design Management (Mafed) di Sda Bocco-
ni School of Management. La borsa di studio è
stata assegnata da Giuseppe Miroglio, presidente
del gruppo di famiglia, a Chiara Morgera (nella
foto), brillante studentessa di Napoli. «L’iniziativa -
spiegano dal gruppo di Alba - conferma la vocazione
a investire sulla formazione e sullo sviluppo delle risorse
umane ma anche a rappresentare un momento di particolare
attenzione ai giovani meritevoli, che abbiano un forte interesse per
il tessile-moda, oltre al desiderio di intraprendere una carriera internazionale nel
settore». Il Mafed, full time e in lingua inglese, è stato fondato da Stefania Saviolo
ed Erica Corbellini e pianifcato con Fondazione Altagamma, per formare sugli
aspetti manageriali cruciali in ambito fashion, design e lusso. Il programma prevede,
oltre alle lezioni in aula, visite frequenti alle aziende del territorio e stage intensivi.
L’edizione numero 87 di Pitti Uomo è stata
l’occasione per puntare i rifettori anche su
uno dei più giovani talenti sfornati dal corso
di Fashion Design di Polimoda. Si tratta di
Gianfranco Villegas, che a Villa Favard ha
presentato la sua nuova collezione Self Made
(nella foto, un look), nell’ambito della Polimo-
datalent Exhibition, ormai alla sua quinta
edizione. Nato e cresciuto a Firenze da genitori
flippini, 25 anni, si è laureato all’istituto toscano
nel 2013. Lo scorso aprile ha sflato durante la
London Fashion Week, grazie alla manifesta-
zione Fashion Culture. Al termine degli studi,
dopo un’esperienza con Cedric Jacquemyn,
ad Anversa, è stato scelto per uno stage da
Damir Doma, a Parigi. Self Made by Gian-
franco Villegas - che con l’autunno-inverno
2015/2016 presenta volumi oversize, colori tenui declinati in materiali pregiati (cashme-
re, pura lana e pelle) e scritte ricamate a mano - è in vendita sul sito notjustalabel.com
e, dalla prossima estate, a Tokyo, presso lo store Addition Adelaide.
SMR Fashion School, attiva da oltre 30 anni a Sansepolcro (Ar), per studenti
che «vogliono imparare in maniera concreta il linguaggio delle aziende di moda»,
rinsalda il sodalizio con Lectra. Lo specialista nelle soluzioni tecnologiche per
la moda - dal design allo sviluppo prodotto, fno alla produzione - collabora con
l’istituto da oltre 15 anni attraverso sessioni in laboratorio e in aula, ma anche con
l’e-learning specifco, per imparare a utilizzare le tecnologie (Kaledo e Modaris
3D, solo per citare alcune delle più note prodotte da Lectra) e le loro evoluzio-
ni, in parallelo con quelle della fashion industry. Le tecnologie, come sostengono
dalla scuola diretta da Rossella Chiassarini, aiutano gli studenti a trasformare
un’idea creativa in un capo d’abbigliamento funzionale e allineato alla realtà della
produzione industriale. In più faci-
litano il fusso di informazioni e la
comunicazione fra gli attori della
catena del ciclo di vita del prodot-
to. Conoscere le nuove tecnologie
è inoltre un plus nel curriculum vi-
tae. Oltre il 90% degli studenti che
sanno utilizzare le soluzioni Lectra,
confermano dalla scuola toscana,
trovano un lavoro nell’industria
della moda, soprattutto nella mo-
dellistica (nella foto, un progetto
realizzato da una delle diplomate
SMR, Claudia Latini).
Volete avviare un sito di e-commerce ma non sapete la differenza tra piattaforma open
source e custom? Non avete un’idea di come si crea un catalogo online o di come pre-
cedere per l’analisi della concorrenza? Avreste mai pensato a una campagna keyword
adv per il lancio del vostro e-shop? Per dare risposta a tutte queste domande, FiloBlu ha
realizzato una vera e propria e-commerce academy, con un ricco programma di corsi di
formazione aperti a tutti, e in particolare a imprenditori che si vogliono cimentare nel com-
mercio elettronico, funzionari marketing e amministrativi, store manager, responsabili IT,
tecnici informatici e addetti al customer care. Si svolgono a Milano, Venezia e Napoli, dove
ha sede FiloBlu - tra le aziende leader in Italia, con oltre 50 progetti attivi di e-commerce
internazionale - ma anche “on site”, sulla base di programmi condivisi con l’azienda ri-
chiedente. Prevista pure la formula “Aula pubblica”: un servizio continuativo che permette,
previo abbonamento, di seguire una selezione di moduli ricorrenti nel calendario, che si
possono seguire anche via web. Si realizzano inoltre veri e propri progetti formativi su
misura, in base alle necessità specifche di ogni singola impresa.
˃ In aula con fIloblu acadeMyper IMparare a gestIre l’e-coMMerce
Digital commerce specialist FiloBlu organises an e-commerce academy with courses in Milan, Venice, Naples, on site and online.
Polimoda talent Gianfranco Villegas presented in Florence his new Self Made collection.
Miroglio Group supports students at the Mafed master of Sda Bocconi School of Management.
Lectra technologies help students at SMR Fashion School.
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˃ con parsons parIs Il Master sI tIene al Museo
˃ Ied In partnershIp con lIne per Il character desIgn
Parsons Paris - campus europeo della scuola newyorchese di arte e design
Parsons The New School for Design - lancia due nuovi master. Uno di questi,
il master in Storia del Design e studi curatoriali, si terrà all’interno del MusŽe
des Arts DŽcoratifs e permetterà agli studenti di incontrare curatori di fama
internazionale, designer e collezionisti e di lavorare al loro fianco. L’altro progetto
al debutto è il master Design e Tecnologia, che ogni semestre prevede workshop
dedicati per unire la ricerca alla pratica, collaborare con altri studenti e connet-
tersi con il master gemello di New York.
IED Milano (Istituto Europeo di Design) e Line Corporation (realtà giappo-
nese che sviluppa e gestisce l’applicazione Line di servizi di messaggistica)
hanno dato vita a un nuovo progetto, Sticker design @ IED: studenti, de-
signer e docenti hanno unito le forze per esplorare le nuove
opportunità professionali legate alla comunicazione
digitale. Allievi ed ex del corso di illustrazione si
sono messi alla prova nel character design,
per realizzare una serie di divertenti sti-
cker (versione elaborata delle più note
“faccine” o “emoticons”, che non si
limita a connotare il messaggio ma
lo sostituisce del tutto) per la comu-
nicazione non verbale, ampiamente
in uso tra i nativi digitali. Come è
emerso alla premiazione del miglior
set di sticker (in alto e qui accanto),
disegnati da Diego Paparelle, il mon-
do del lavoro si sta aprendo ad ambiti
inimmaginabili, fno a qualche tempo fa,
che mettono in una relazione sempre più
stretta creatività, tecnologia e comunicazione.
Gli sticker, che attraverso Line possono essere visti e
venduti in tutti il mondo, presentano anche molteplici sviluppi
nel merchandising. Quelli più scaricati si candidano a “vivere” anche al di
fuori del disegno, in forma di pupazzi, sulle T-shirt o su innumerevoli prodotti
per la scuola o oggettistica per la casa.
Ci sono anche due studenti dell’Istituto Marangoni, tra i 24 creativi protagonisti
della mostra open air milanese “Sopra il Sotto - Tombini Art raccontano la Città Ca-
blata”, promossa da Metroweb e curata dell’ideatrice Monica Nascimbeni con
il patrocinio del Comune di Milano, in collaborazione con la Camera Nazionale
della Moda Italiana e in partnership con Oxfam Italia. La terza edizione, sul
tema dell’internazionalità di Milano e le sue eccellenze, si svolge dal 24 febbraio
2015 al gennaio 2016. A decorare 24 tombini del Quadrilatero, nomi del calibro
di Giorgio Armani, Just Cavalli, Etro, Prada, Valentino ed Emilio Pucci, ma
anche i fashion designer dell’Istituto Marangoni Santi e Alessandro Garofolo
(nella foto, i loro tombini artistici), vincitori del contest indetto da Metroweb.
˃ IstItuto MarangonI: non solo bIg della Moda In Mostra con la toMbInI art
Marangoni students and big fashion brands for ÒTombini ArtÓ: open air creations in Milan.
Parsons Paris starts two new masters. One of them is inside the MusŽe des Arts DŽcoratifs.
IED Milano and Line Corp. partner to develop Òcharacter designÓ.
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In giro per il mondo tra arte, cultura e esposizioniStorie di collezioni
I nostri suggerimenti per scoprire le novità in libreria su moda, tendenze e attualità
Sala di lettura
a cura di Tatiana Tincani
Tory Burch, nel suo primo libro, Tory Burch:
In Color, esplora tutto ciò che per lei signifca
"vivere a colori". La pubblicazione, con la
prefazione di Anna Wintour, è strutturata
sulla base dei colori che infuenzano la vita e le
stampe della designer. Tra le pagine del volume
si scoprono i momenti più personali di Tory, ad
esempio i viaggi con i fgli o l'infusso indelebile
esercitato dai genitori, Buddy e Reva sulla
collezione, l'azienda e la sua flosofa.
◆ Tory Burch: In Color, Abrams, pp. 256, 50 $
Il Maxxi di Roma ospita nei suoi
spazi la mostra Bellissima. L’Italia
dell’alta moda 1945-1968, nata
in collaborazione con Altaroma.
Fino al prossimo 3 maggio sarà
possibile addentrarsi in un periodo
della storia italiana di straordinaria
creatività, visto con uno sguardo
indedito. Il secondo dopoguerra
viene fatto rivivere grazie agli abiti,
accessori e gioielli di Schubert
e Sorelle Fontana, Germana
Marucelli e Mila Schön, Sarli e
Simonetta, Capucci e Gattinoni,
Fendi, Pucci, Valentino e
mostre & libri
Galitzine. Senza dimenticare la Roma del cinema, dei divi hollywoodiani e
della Dolce Vita. Un libro, edito da Electa, completa e integra il progetto,
attraverso una sorta di atlante visivo. Main sponsor dell’intero progetto è
Bulgari, altro simbolo nel mondo di eccellenza Made in Italy.
◆ Bellissima. L'Italia dell'alta moda1945-1968, Maxxi, Roma, fno al 3 maggio 2015
roma
All'interno del lussuoso Thompson Miami
Beach Hotel, Jeremy Scott ha presentato il
libro omonimo che porta il suo nome. Il volume,
con la prefazione del gallerista newyorkese
Jeffrey Deitch, è edito Rizzoli International.
La pubblicazione include immagini editoriali di
Inez and Vinoodh, Steven Meisel, Ellen von
Unwerth e Terry Richardson e racconta la storia
della passione dello stilista per la cultura pop,
l’iconografa e la moda.
◆ Jeremy Scott, Rizzoli International, pp. 278, 85 $
76 19_01_2015
persone ritratti
Lorenzo, primogenito di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, 26 anni, entra nel consiglio di Prada Holding. Laureato in filosofia, è un pilota di rally: nel 2015 gareggia nel campionato WRC, consapevole di avere poco tempo per ottenere successi al volante. L’azienda di famiglia lo attende
Bertelli Juniorva veloce
LOrENZO
BErtELLi
Contestualmente al trasferimento fiscale in Italia e alla rioganizzazio-ne e semplificazione della galassia
di società del gruppo, nel consiglio di Prada Holding è entrato il primogeni-to di Miuccia Prada e Patrizio Bertel-li, Lorenzo. Una decisione che getta le basi per il futuro passaggio generazio-nale all’interno di una delle maggiori realtà italiane della moda, con i suoi 3,6 miliardi di euro di ricavi annui, e accende inevitabilmente i riflettori su un personaggio ancora poco noto nel mondo del fashion, non foss’altro per la sua giovane età: 26 anni. Lorenzo Bertelli è nato nel 1988 (il 10 maggio, lo stesso giorno di mamma Miuccia). Cresciuto a Milano, si è laureato in fi-losofia con Massimo Cacciari all’Uni-versità Vita Salute del San Raffaele. Invece di seguire la passione paterna per la vela (di lui e del fratello Giulio, minore di due anni, si ricordano le foto da piccoli ad Auckland, in Nuova Ze-landa, durante la prima avventura in America’s Cap di Luna Rossa), sono i motori ad attrarre il rampollo di casa Bertelli-Prada. Lorenzo Bertelli è un pilota di rally. Ha esordito nel 2010 e lo scorso anno ha partecipato al cam-pionato WRC2 al volante di una Ford Fiesta, riportando una vittoria nel ral-
ly di Sardegna. Nel 2015 ha deciso di fare il salto di categoria, gareggiando nel WCR, come si apprende dal maga-zine specializzato FormulaPassion.it. Alla testata il giovane ha dichiarato, il primo dicembre scorso: «Non penso di avere molti anni davanti in cui divertir-mi, perché dovrò lavorare nell’azienda di famiglia. Quindi devo affrontare se-riamente i rally. Per me non sono uno scherzo. Quest’anno siamo migliorati molto. Alcune persone hanno detto che sarebbe meglio restare e provare a vincere nel WRC2, ma preferisco al-zare l’asticella. È la strada più difficile, ma penso che sia anche quella più in-teressante e probante. Mi piace molto mettermi alla prova». Ma se il 2015 sarà l’anno decisivo per la carriera di
pilota, nel frattempo Lorenzo prenderà confidenza anche con le responsabilità di amministratore di Prada Holding, il luogo deputato alle decisioni degli azionisti per la gestione della società operativa, Prada Spa, quotata a Hong Kong. Chissà se anche in questo conte-sto il giovane Bertelli saprà sfoderare la grinta dimostrata alla guida? Come quasi tutti i giovani della sua età, ha un profilo su Twitter, che ha superato quota 3mila follower. In occasione del raggiungimento del traguardo, Loren-zo scrive: «Il primo di voi che retweet-terà questo post riceverà una T-shirt del merchandising #Fuckmatie (dal nome del World Rally Team di cui fa parte, ndr)». Il primo passo di una lun-ga carriera nella moda? n
�Nasce nel 1988, il 10 maggio (stesso giorno di mamma Miuccia)
�Cresce a Milano: con la famiglia segue da piccolo le regate di Luna Rossa
�Si laurea in flosofa con Massimo Cacciari all’Università Vita Salute del San Raffaele
�Nel 2010 esordisce nelle gare automobilistiche
�Nel 2014 partecipa alla guida di una Ford Fiesta al campionato WRC2, ottenendo tre podi e una vittoria in Sardegna
�Nel 2015 entra come amministratore nel consiglio di Prada Holding. Come pilota fa il salto di categoria, gareggiando nel WCR
di Elena Azzola
Lorenzo, the oldest son of Miuccia Prada and Patrizio Bertelli, has joined the Prada Holding Board of Directors at the age of 26. He is also a rally driver with a degree in philosophy and a passion for speed and new challenges.
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77 19_01_2015
rentrée
L’ex ceo di Gucci group, nonché attuale presidente di Saflo, robert Polet, è entrato a far parte della compagine di north Sails Apparel come socio di minoranza, con una quota imprecisata. A pesare, nella decisione di Polet di investire nel marchio di abbigliamento entrato a far parte del fondo Oakley, la lunga amicizia che lo lega a eric Bijlsma, il manager olandese che è ceo e azionista di North Sails apparel, con il quale Polet condivide da anni la passione per la vela. Nei piani dell’azienda Polet: «Porterà la sua esperienza nel processo di transizione di North Sails da leader mondiale nella produzione di vele a marchio globale». «Saprà supportarmi e guidarmi - ha aggiunto Bijlsma, approdato in North Sails Apparel dopo l’esperienza ai vertici di Scotch & Soda - attraverso la cultura italiana. North Sails è un brand molto radicato in Italia, in termini di quote di mercato, sviluppo prodotto e produzione». L’a.d. di North Sails Apparel ha defnito il nuovo socio un “architetto” del marchio, «una caratteristica di fondamentale importanza per noi in questo particolare momento. È anche appassionato di vela e nutre un notevole interesse per tutto ciò che è innovazione e performance. Questi sono i motivi principali che spiegano il suo ingresso nella società. Ma soprattutto siamo amici». Nato a Kuala Lumpur (Malesia) nel 1955, Robert Polet è stato presidente e a.d. del Gruppo Gucci dal 2004 al 2011, contribuendo con successo al rafforzamento e alla crescita del Gruppo e dei suoi marchi. Polet è arrivato in Gucci dopo aver trascorso 26 anni in Unilever, dove è stato presidente della divisione Ice Cream & Frozen Food. Dal 2011 l’executive è presidente non esecutivo del gruppo Saflo.
Dall’inizio di gennaio Serge Piolat è il nuovo presidente di euratex, l’european Apparel and textile Confederation che lo ha votato all’assemblea generale dello scorso giugno. Succede ad Alberto Paccanelli, che ha retto la presidenza per quattro anni. Piolat, che resterà al timone dell’associazione fno alla
Giri di POltrOne
Robert Polet (ex Gucci) sale a bordo di North Sails
inCAriChi
Ashish Sensarma è stato nominato ceo di Wolford. Dal 7 gennaio è responsabile del brand austriaco della calzetteria e dell’intimo e ne coordinerà le strategie, avvalendosi del contributo di Axel dreher (coo) e thomas Melzer (cfo). Ashish Sensarma, 55 anni, indiano di origine e olandese di nazionalità, ha più di 30 anni di esperienza nell’industria della moda. Ha iniziato la sua carriera in Mexx, realtà che ha seguito per oltre 20 anni. In anni più recenti è stato coo di Vilebrequin, brand del beachwear di alta gamma.
Wolford ha un nuovo ceo ai vertici sale Ashish Sensarma
riCOnOSCiMenti
Sami Bazzi, fondatore di Joint Projects, società attiva nel retail di fascia alta per bambini con sedi in Kuwait ed Emirati, è stato nominato Cavaliere dell’Ordine della Stella d’italia da Giorgio napolitano. Il presidente della Repubblica ha concesso all’imprenditore libanese di origini italiane l’alta onorifcenza per il lavoro di promozione e diffusione dei più importanti luxury brand per bambini
all’estero. Tra i clienti della società si annoverano oltre 60 marchi premioum per lo più italiani: dolce&Gabbana, Monnalisa, harmont & Blaine, Philipp Plein, Patrizia Pepe, twin Set, hogan, lanvin, e molti altri. «Questo riconoscimento rappresenta per me motivo di orgoglio e di gratitudine nei confronti dell’Italia», ha dichiarato Bazzi alla cerimonia di premiazione».
Sami Bazzi nuovo Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia
Serge Piolat al vertice di Euratex
persone CARRIERE
fne del 2016, ha un ambizioso programma. Come imprenditore di lunga esperienza punterà a mettere in stretto contatto le associazioni commerciali con le industrie produttive. Euratex intende focalizzarsi sulle maggiori esigenze e problematiche del settore e sensibilizzare i policy maker, al fne di sostenere la manifattura del tessile-abbigliamento europeo. Piolat è co-proprietario di Schappe, gruppo francese specializzato nei flati tecnici, che fornisce vari settori industriali. La sua è un’esperienza internazionale nel ramo tessile, grazie anche a una carriera all’interno di Porcher industries Group, tra i leader europei nell’abbigliamento tecnico da lavoro. La confederazione rappresenta direttamente e indirettamente 186mila imprese europee, che impiegano complessivamente 1,8 milioni di addetti. (e.f.)
a cura di Andrea Bigozzi
International sportswear brand North Sails has appointed former Gucci Group ceo Robert Polet as a partner of its apparel division.
Euratex, European Apparel and Textile Confederation, has named Serge Piolat as its new president.
Sami Bazzi has been appointed Cavaliere by the president of Italian Republic.
Ashish Sensarma has been appointed new ceo of Wolford.
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˃ LARDINI SI AFFIDA A RICKY CORTESILardini, storica azienda
marchigiana simbolo
dell’eccellenza made in Italy,
ha affdato il proprio uffcio
stampa e comunicazione a
Ricky Cortesi. Le attività di pr
si svolgeranno con il supporto
interno di Brenna Lardini.
persone PUBLIC RELATIONSa cura di Tatiana Tincani
˃ MUSERRA DE LUCA PER HACKETT LONDON Da questo mese di gennaio
Elena Muserra De Luca è
la nuova pr/communication
consultant di Hackett London.
Tutte le attività verranno gestite
nella showroom del brand a
Milano, in Piazza V Alpini 12.
˃ NUOVA COLLABORAZIONE PER MONIA ZARBADa inizio 2015 Moma Pr di
Monia Zarba press offce
& communication gestisce
le attività di uffcio stampa,
corporate e prodotto di
Princess Handle With
Care, giovane brand di
abbigliamento femminile,
creato dalla stilista romana
Laura Azzariti.
˃ IL GRUPPO LOMBARDINI SCEGLIE LUCA FERONELuca Ferone è il nuovo
responsabile dell’uffcio
comunicazione e pr interno
del Gruppo Lombardini,
proprietario dei brand Atos
Lombardini e Violet.
Entrambe le collezioni saranno
disponibili presso lo showroom
di via Manzoni 38, sede
dell’uffcio comunicazione e
pr, a partire dalla primavera-
estate 2015.
˃ NUOVA PR PER BULOVA ITALIABulova, storica azienda di orologeria, affda
le sue attività di pubbliche relazioni e uffcio
stampa a Marta Gamba. Dopo un passato in
Fossil Italia, sarà pr coordinator del brand
per il mercato italiano, nella sede di Bulova
Italia in via Trebazio 1 a Milano.
˃ LITOLFF ENTRA A FAR PARTE DI COLUMBUS/ITALIA Litolff, realtà tedesca specializzata in
abbigliamento, accessori e complementi d’arredo
per bambino, entra a far parte del portfolio clienti
dell’agenzia Columbus/Italia. La divisione
milanese Columbus/BB gestirà tutte le
attività di PR ed eventi, nonché l’uffcio stampa
corporate e prodotto.
˃ NUOVE ACQUISIZIONI PER PROBEAT AGENCY Nuove acquisizioni per l’agenzia
milanese Probeat Agency, diretta
da Emanuela Schiavone e Paolo
Ruffato. Dalla showoom di via Panzeri
4 verrà gestita la comunicazione di tre
nuovi brand: Champion, Superdry e
Wycon. Le news e i materiali stampa
dei vari marchi sono come sempre
disponibili sul blog d’agenzia.
˃ UN NUOVO RUOLO IN PAUL&SHARK Keren Avni è il nuovo
direttore marketing e
comunicazione a livello
mondiale di Paul&Shark,
brand di luxury sportswear
made in Italy. Il suo ruolo
rappresenta una nuova
fgura strategica all’interno
dell’azienda. Opererà tra la
sede di Varese e la nuova
showroom milanese in
via Ciovassino.
80 19_01_2015
Dov’era a 18 anni?A 18 anni ero già in un’azienda
di moda donna, all’ufficio acquisti.
Chi erano i suoi idoli?I miei idoli, da sempre, sono Marisa Bellisario, una donna e imprenditrice che ha saputo farsi valere in un mondo che allora era dominio incontrastato dell’universo maschile, e Adriano Olivetti, da quando ho letto la sua illuminante biografia.
Quando la moda è entrata nella sua vita?A 18 anni, appunto.
Quante ore lavora al giorno?Tante!!!
A chi deve dire grazie?Vorrei poter dire a me stessa. Ma la prima persona è a mia madre, che mi ha dato gli strumenti per essere la persona che sono orgogliosa di essere e di essere sempre stata. Poi a una serie di persone al femminile che ho incontrato nella mia vita, che mi hanno sostenuto, accompagnato, consigliato. Fino ad arrivare all’imprenditrice Dana Cassina, che ha voluto condividere con me il nuovo progetto MiMiSol.
Per essere creativi ci vuole…?Per essere creativi ci vogliono sensibilità, determinazione, curiosità e la capacità di essere ricettivi a ogni stimolo quotidiano. Avere sempre le antenne alzate!
È attenta al lavoro degli altri colleghi?Sinceramente seguo una mia strada ma ho naturalmente un’attenzione particolare per tutte le dinamiche e i protagonisti del mondo del bambino, e non solo per quanto riguarda la moda. Si tratta di un interesse completo, a 360 gradi.
Quanto è importante la formazione nel suo mestiere?La formazione è sicuramente importante, soprattutto per i giovani di oggi. Ma ritengo che l’apprendimento sul campo sia della massima importanza, per sapersi muovere e per acquisire quella sensibilità che solo l’esperienza può dare.
Quale la parola del fashion system che non vorrebbe mai fosse attribuita a lei?Odio la parola trendy.
Quale la parola del fashion system ormai dimenticata?Mi dispiace un po’ dirlo ma è “il buon gusto diffuso…”.
Non ditemi che sono treNdy!
ImeldeBRONZIERI
persone dIEcI dOmaNdEa cura di Carla Mercurio
Imelde Bronzieri, creative director di MiMiSol
Direttore
Marc Sondermann ([email protected])
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Il magazine di news, business e trend
An interview with Imelde Bronzieri, creative director of the childrenswear brand MiMISol.
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persone Get toGether
Sfilate, happening e presentazioni: come sempre nutrito il calendario degli happening à côté di Pitti Uomo
C.P. ComPany al via da Londra i festeggiamenti per i primi 40 anni
PhiLiPP PLein È tempo di andare Forte Forte Forte
PiTTi Uomo Fuori dai confni della Fortezza
Prima tappa della serie di eventi che suggelleranno i 40 anni di C.P. Company è stato l’evento durante London Collections: Men. Il clou? La sfilata prevista a Milano
Philipp Plein è uno dei membri della giuria internazionale del nuovo talent show di Raffaella Carrà Forte Forte, Forte, in onda su Rai 1. Una sfida importante per lo stilista tedesco, che si trova per la prima volta a calcare le scene televisive.
Tilda Swinton, protagonista della performance Cloakroom
Due momenti della presentazione di C.P. Company a Londra
Un outft di C.P. Company per il prossimo inverno
Philipp Plein con gli altri membri della giuria: Raffaella Carrà, Asia Argento e Joaquín Cortés
A roundup of the events that took place during Pitti Uomo. The German designer Philipp Plein is one of the members of the jury of the new talent show headed by Raffaella Carrà. London Collections: Men has been the frst stage of the celebrations for the 40th anniversary of C.P. Company.
Un momento della presentazione di Furla Lo special guest Hood by Air Peuterey, special event della rassegna
Andrea Incontri, designer project del salone
Marni, menswear guest designer
The only weekly fashion trade journal for the textile and clothing industry in all German-speaking countries targets
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