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giacobbe-pippi
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La 1^ guerra mondialeAll’inizio del Novecento, le nazioni europee erano schierate su fronti contrapposti in base alle alleanze: la Triplice Alleanza (Germania, Austria, Italia) e la Triplice Intesa (Inghilterra, Francia, Russia). La Germania era la maggiore rivale dell’Inghilterra: superiore sul piano industriale e tecnologico, era inferiore sul piano territoriale.L’impero austro-ungarico era dilaniato da conflitti interni e nei Balcani scoppiarono a breve distanza due guerre.Questa situazione politica, unita alle spinte dei grandi gruppi finanziari e delle industrie di armi, portava a un conflitto globale.
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Il 28 giugno 1914 a Sarajevo l’erede al trono austriaco fu assassinato da uno studente serbo. Questo fatto provocò la dichiarazione di guerra dell’ Austria alla Serbia. Ben presto anche altre nazioni scesero in campo: le forze dell’Intesa contro Germania e Austria.L’Italia inizialmente si astenne. In seguito però prevalse la volontà degli interventisti: il 24 maggio 1915 entrò in guerra a fianco dell’Intesa.
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Dal Belgio neutrale i Tedeschi penetrarono rapidamente in territorio francese, avvicinandosi a Parigi e costringendo il governo a riparare a Bordeaux. L’epica battaglia del fiume Marna fermò però l’avanzata dei Tedeschi, costringendoli ad arretrare. La guerra di movimento era finita.
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La Prima guerra mondiale fu soprattutto una guerra di posizione: gli eserciti avversari si logoravano in lunghe battaglie di trincea. Nell’aprile del 1917 anche gli USA si affiancarono all’Intesa. Nel dicembre dello stesso anno la Russia si ritirava dalla guerra a causa della Rivoluzione bolscevica.
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Il conflitto ebbe termine nel 1918: il 4 novembre 1918 l’Austria firmò l’armistizio con l’Italia, la Germania con le potenze vittoriose dell’Intesa. Prima di allora gli italiani avevano subito una sconfitta disastrosa a Caporetto (24 ottobre 1917) e il generale Cadorna, considerato responsabile della sconfitta, era stato sostituita da Armando Diaz. Con la battaglia di Vittorio Veneto (24-28 ottobre 1918) gli italiani avevano però inflitto agli austriaci la sconfitta definitiva.
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Con la Prima guerra mondiale l’industria bellica si arricchì enormemente, grazie anche alla produzione di nuove armi come il carro armato, il dirigibile, il cacciabombardiere e il sommergibile.
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I costi della guerra furono enormi, sia in termini di vite umane, sia in termini economici. In tutta Europa, data la grave situazione economica post-bellica, si determinò una profonda crisi sociale che diede luogo a rivolte popolari. Per impedire il successo dei partiti socialisti, sorsero movimenti controrivoluzionari sostenuti da organizzazioni politiche di destra.
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Con la pace di Versailles le potenze vincitrici imposero alla Germania delle sanzioni gravissime; Ungheria, Cecoslovacchia, Iugoslavia e Polonia diventarono nazioni indipendenti; l’Italia ottenne il Trentino e l’Istria. Inghilterra e Francia uscirono dall’esperienza della guerra molto indebolite, mentre gli USA dominavano i mercati mondiali.