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Facciamo la ca giusta Dispensa per gli insegnanti sui temi della riduzione dei rifiuti e degli sprechi alimentari Progetto di educione ambientale 2016-2017 IL GIOCO ON LINE SULLA SOSTENIBILITÀ Impariamo giocando come fare bene all’ambiente!

Facciamo la cosa giusta - asvoscuole.net · Il ciclo naturale che regola la vita di tutti gli esseri viventi non prevede il ... che hanno un impatto sull ... che possono invece essere

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Facciamo la cosa giustaDispensa per gli insegnanti sui temi della riduzione dei rifiuti e degli sprechi alimentari

Progetto di educazioneambientale2016-2017

IL GIOCO ON LINESULLA SOSTENIBILITÀImpariamo giocando

come farebene all’ambiente!

La riduzione dei rifiuti

Il ciclo naturale che regola la vita di tutti gli esseri viventi non prevede il concetto di rifiuto, poiché ciò che un qualsiasi organismo scarta diventa materia prima per qualcun altro. La natura opera quindi un continuo e completo riciclo di qualsiasi materiale, per il quale non esistono rifiuti ma solo risorse, in un sistema definito a ciclo chiuso, che ricicla e non distrugge.

Le attività gestite dall’uomo, invece, sono basate su un modello dove, come conseguenza di un prelievo massiccio di materia ed energia dall’ambiente per produrre beni di consumo, c’è una altrettanta massiccia produzione di rifiuti che hanno un impatto sull’ambiente stesso. Inoltre, con la nascita dell’industria chimica sono stati immessi sul mercato nuovi prodotti, sintetici, non biodegradabili, che la natura non è in grado di riciclare, aprendo in tal modo il ciclo chiuso della natura. Le materie prime vengono estratte e utilizzate per costruire beni che, terminato il loro scopo, vengono eliminati e accumulati.In questo sistema il rifiuto è uno scarto che, ponendosi al di fuori del ciclo della materia e dell’energia, rappresenta un serio problema per il Pianeta, aggravato dal fatto che negli ultimi anni la popolazione mondiale, che produce rifiuti, è cresciuta in maniera esponenziale.

Perchè sono aumentati i rifiuti?• Ritmi e stili di vita odierni sono accompagnati da una vera e propria invasione della plastica e dei prodotti

“usa e getta”, come risultato della sempre più diffusa richiesta di cibi precotti, surgelati, veloci da cucinare, in porzioni singole.

• Il sistema industriale e commerciale tende ad immettere sul mercato prodotti poco durevoli, usa e getta o monouso, di cui non è conveniente la riparazione.

• Invasione degli ultra- imballaggi: molti imballaggi hanno come unico scopo quello di rendere più visibile ed appetibile il prodotto e diventano subito rifiuti.

In natura non esiste il concetto di rifiuto

Unità didattica 1

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energia solare

decompositori

decompositori

terra

piante verdi

erbivori

carnivori

materiale morto di animali e piante

CICLO NATURALE

CHIUSOmateria prima

discarica

utilizzo

industria

oggetto

CICLO ARTIFICIALE

APERTO

Un nemico dell’ambiente: l’obsolescenza programmataLa strategia dell’obsolescenza programmata del prodotto, riferita spesso ad oggetti di tipo tecnologico, è volta a ridurne il ciclo di vita, limitandone la durata in modo che questo diventi inservibile dopo un certo tempo, oppure semplicemente obsoleto agli occhi dei possessori in confronto a nuovi modelli che appaiono più moderni, seppur poco o per nulla migliori dal punto di vista funzionale.

La crescita economica di un paese è quasi sempre accompagnata da un aumento dei rifiuti prodotti. Tuttavia alcuni paesi all’avanguardia ci mostrano che un’alta qualità della vita, caratterizzata da elevati standard di salute, istruzione e cultura, può avere una produzione di rifiuti contenuta. La nostra sfida del futuro è, quindi, quella di scegliere e portare avanti azioni e strategie in grado di coniugare riduzione dei rifiuti e benessere.

Prevenire la produzione dei rifiuti: un dovere per ognuno!Il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti, pubblicato in data 18 ottobre 2013 sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, introduce nella nostra vita normativa per la prima volta la prevenzione dei rifiuti e ci obbliga a “diventare una società fondata sul riciclaggio, impegnata ad evitare la produzione di rifiuti ed ad utilizzarli come risorsa”. La Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti ha introdotto disposizione tese a massimizzare gli sforzi di prevenzione, allo scopo di dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali ad essa connessi.L’approccio alla prevenzione dei rifiuti è infatti connesso ad una visione generale relativa alla nostra percezione del mondo della produzione e del consumo. L’obiettivo principale a cui dovrebbe tendere una società davvero sostenibile in termini di prevenzione della produzione dei rifiuti è l’allungamento del ciclo di vita dei prodotti mediante:• scelta di prodotti durevoli per loro natura intrinseca (no usa e getta);• scelta del riuso nelle sue diverse forme tutte le volte che ciò è possibile.

Esempi pratici di riduzione della carta: riuso, cloud e fantasia!Nonostante l’evoluzione della tecnologia informatica e l’emergere di nuovi strumenti di comunicazione digitale, la carta rimane uno dei principali mezzi di diffusione di informazione.I paesi industrializzati, che rappresentano il 20% della popolazione mondiale, consumano l’87% di carta da scrivere e da stampa*, la maggior parte della quale diviene rifiuto. È necessario contribuire ad un uso responsabile della carta, riducendo per quanto possibile la generazione dei rifiuti cartacei nei diversi luoghi (al lavoro, a scuola, a casa, ecc.).

*Dati Comieco

Quali azioni possono essere intraprese in pratica a scuola?• Stampare meno possibile e in modalità fronte retro• Quando si stampa, usare caratteri più piccoli, margini ed interlinea più

stretti• Riutilizzare la carta già stampata su un lato per le bozze• Trasmettere comunicazioni via e-mail • Salvare i documenti su CD o strumenti USB invece di stampare • Quando possibile, dematerializzare le lezioni usando schermi interattivi• Riutilizzare carta e cartoncino per le attività in classe• Promuovere l’uso di carta riciclata• Utilizzare tablet o e-reader per leggere i libri di narrativa assegnati,

facilmente reperibili su tutti gli store on-line.

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Quanti imballaggi?!Per “imballaggio” si intende ciò che serve a trasportare, proteggere e conservare un prodotto durante il percorso dal luogo di produzione al luogo di vendita, sino al luogo di consumo, dove viene scartato ed immesso nel circuito di raccolta dei rifiuti.Possiamo distinguere principalmente tre tipi di imballi:• primari, che contengono il prodotto (ad esempio la bottiglia che contiene l’acqua);• secondari, che raggruppano più unità di prodotto (ad esempio il cellophane che contiene più confezioni);• terziari, ovvero gli imballi da trasporto.Purtroppo molti beni di consumo che utilizziamo quotidianamente possiedono tutti e tre i tipi di imballo, spesso superflui. Gli imballaggi primari e secondari hanno anche una funzione comunicativa e pubblicitaria.

Esempi pratici di riduzione della plastica: l’acqua del rubinetto riduce i rifiuti!In Italia due famiglie su tre (oltre il 61%) acquistano acqua minerale, con un consumo medio a persona pari a 192 litri all’anno, spendendo ciascuna 234 euro*. Il nostro Paese registra il consumo più alto in Europa, che si traduce in una salasso per l’ambiente: oltre alle quantità di petrolio utilizzato per la produzione delle bottiglie in plastica ed all’enorme quantità di rifiuti prodotti, la minaccia all’ambiente derivante dal consumo dell’acqua in bottiglia è inoltre correlata alle necessità di trasporto, che implica il consumo di carburante fossile e le conseguenti emissioni di gas serra. Acquistare acqua imbottigliata inoltre non garantisce una maggiore qualità e sicurezza rispetto all’acqua del rubinetto.

L’acqua del rubinetto è:• SOSTENIBILE. L’acqua minerale grava sull’ambiente dall’imbottigliamento

alla distribuzione, dall’acquisto allo smaltimento e le bottiglie di plastica, seppur riciclabili, hanno un forte costo per l’ambiente;

• ECONOMICA. Berla costituisce un risparmio economico per le famiglie;

• SICURA, perché controllata quotidianamente con test rigorosi. La presenza di tracce di cloro nell’acqua del rubinetto ne garantisce la salubrità: il cloro impedisce la diffusione di elementi potenzialmente dannosi come le infezioni batteriche. L’acqua in bottiglie PET è monitorata con test meno frequenti e severi ed è spesso soggetta a trasporto e deposito che la rendono meno sicura.

* fonte: Censis

A scuola... è possibile modificare l’abitudine degli studenti di portare acqua minerale in bottiglia, promuovendo l’uso dell’acqua del rubinetto e contribuendo in modo significativo alla riduzione dei rifiuti in plastica.

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Il cloud è… ecofriendly!Esistono numerosi strumenti di gestione file “in remoto” per condividere documenti, verificare in tempo reale gli aggiornamenti, avendo sempre a disposizione i file su tablet, smartphone o pc. Si possono scegliere diverse opzioni di utilizzo, solitamente la versione “standard” è gratuita (ad esempio Dropbox, Google Drive, ecc.).

Riciclo sì, creativo meglioPer dimostrare a bambini e ragazzi come sia possibile ottenere oggetti utili dai materiali di scarto, non vi è modo migliore che coinvolgerli direttamente in qualche semplice attività di riciclo creativo. Alcune attività si prestano ad essere effettuate anche in classe, sono facili da eseguire e consentono di ottenere prodotti immediatamente fruibili dai bambini. Gli scarti cartacei ad esempio possono essere trasformati in fogli e cartoncini da utilizzare come biglietti d’auguri, carta da lettere o quanto la fantasia può suggerire.

Per tutelarsi ed avere ulteriori informazioni sulla qualità dell’acqua il cittadino può rivolgersi alle autorità competenti o agli enti come l’ARPA (Agenzia regionale per la protezione ambientale).ARPA Regione Veneto - URPOrario di apertura: dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 12:00 - Giovedì 15:00 alle 17:00Via Ospedale Civile, 24 - 35121 Padova - Tel: 049 82 39 360 - Telefax: 049 66 09 66 - www.arpa.veneto.it

Swappiamo?Nato a Manhattan, nel cuore pulsante dello shopping, lo swapping (“swap” vuol dire letteralmente scambiare, barattare) è l’ultima tendenza in fatto di moda che consente di fare shopping gratis e di non sprecare ciò che viene acquistato. Gli swap party che all’estero sono ormai una consuetudine, stanno diventando una buona e divertente pratica anche qui in Italia dove sempre più spesso il cambio di stagione diventa un piccolo evento mondano in cui barattare capi d’abbigliamento, oggetti, accessori, complementi d’arredo. E così anche noi possiamo provare a trasformare il tradizionale cambio di stagione in un vero e proprio party, di modo che, oltre ad essere efficace ed ecosostenibile, possa essere anche molto, molto divertente!

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Regole per un uso più consapevole dell’acqua• Controllare il corretto funzionamento dei propri impianti idrici al fine di individuare eventuali perdite.

• Usare dispositivi per il risparmio idrico, quali i riduttori di flusso per i rubinetti: miscelano l’acqua e l’aria riducendo il consumo di quasi il 50% senza diminuire l’efficacia e il comfort.

• Riutilizzare l’acqua - L’acqua di cottura della pasta è un ottimo sgrassante per lavare le stoviglie riducendo l’uso di detersivo. - L’acqua usata per pulire la frutta e la verdura può essere riutilizzata per innaffiare piante e fiori.

• Uso razionale degli elettrodomestici - Utilizzare lavatrice e lavastoviglie sempre a pieno carico, diminuendo la frequenza dei lavaggi per risparmiare acqua ed energia elettrica. - Attenzione alla temperatura: un lavaggio a 30° consuma la metà dell’acqua di un lavaggio a 90°. - Nell’acquisto scegliere sempre modelli ad alta efficienza energetica, di classe A o superiore.

• In cucina - Non utilizzare acqua corrente per il lavaggio delle stoviglie e verdure, ma solo per il risciacquo. - Mettere il coperchio per far bollire l’acqua. Si risparmia anche tempo.

• In bagno - Per l’igiene personale preferire la doccia, in alternativa alla vasca da bagno. - Non fare scorrere in modo continuo l’acqua durante il lavaggio dei denti, la rasatura della barba o la doccia. - Installare una cassetta di scarico dotata di regolatore di flusso, che eroga quantità di acqua diverse secondo il bisogno.

Le mille forme del riusoLa buona pratica del riuso consente di dare una seconda vita ai beni che altrimenti diventerebbero subito rifiuto, e ritardare così la loro fase di smaltimento finale.Molte pratiche di riutilizzo informale degli oggetti sono ancora vive, come la buona abitudine di passare vestiti, giocattoli e attrezzature per bambini da una mamma all’altra. In alternativa è possibile disfarsi di beni ingombranti (mobili e arredi, giocattoli e vestiti) usufruendo dei circuiti di vendita o baratto gestiti da cooperative e associazioni di volontariato. Orientarsi al mercato dell’usato significa promuovere economie di scambio, riutilizzare e riciclare.

E a scuola cosa possiamo fare?• Incoraggiare gli studenti a usare gli zaini dell’anno precedente: la moda non fa scuola!• Coinvolgere famiglie e studenti nel creare una “Bacheca per il Riutilizzo” dove postare annunci su oggetti che

non si usano più (giocattoli, libri, vestiti, oggetti per l’infanzia, ecc.) che possono invece essere utili ad altre famiglie.

• Organizzare un’area apposita per i libri da lettura o scolastici di seconda mano, o da scambiare, all’interno della scuola per aumentare la vita utile di un libro.

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Lo spreco alimentareIl termine spreco è definito come l’insieme di quei prodotti alimentari che hanno perso valore commerciale e che vengono scartati dalla catena agroalimentare, ma che potrebbero essere ancora destinati al consumo umano. Si tratta di prodotti perfettamente utilizzabili, ma non più vendibili, e che sono destinati ad essere eliminati e smaltiti, in assenza di un possibile uso alternativo. I prodotti così classificati perdono le caratteristiche di “merce”, ma non quelle di “alimento”, quindi sono prodotti invenduti ma non invendibili.

Quali sono le fonti dei rifiuti alimentari in Europa? Circa un terzo del cibo prodotto a livello globale viene perduto o sprecato. I rifiuti alimentari rappresentano una perdita significativa di altre risorse quali terra, acqua, energia e manodopera.

Unità didattica 2

ProduzioneResti dalla produzione della carne• Prodotti deformati• Prodotti danneggiati• Sovrapproduzione.

Servizi di ristorazione• Non offrono porzioni differenti, nè permettono ai clienti di portare a casa gli avanzi• Difficoltà di prevedere la domanda• Non soddisfano le preferenze della clientela.

Famiglie • Acquisti eccessivi • Cattive condizioni di conservazione • Confusione sulle etichette • Scarti alimentari, come bucce di mela o croste di pane• Porzioni esagerate• Scarto degli avanzi.

Commercio all’ingrosso e venditaal dettaglio • Variazioni di temperatura • Standard estetici • Difetti di imballaggio • Eccedenza di scorte.

39%

42%

5%

14%

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Lo spreco alimentare è un fenomeno che per lungo tempo è stato estremamente sottostimato. Negli ultimi anni, complici la crisi economica globale, la volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli e il crescente allarme per il cambiamento climatico, si è accresciuta l’attenzione su tale problema, nonché sugli sprechi di materie prime e risorse energetiche connessi.Perdite di derrate alimentari si possono verifi care ad ogni livello della catena agroalimentare, dalla produzione al consumo. Alcune di queste, come le perdite connesse all’andamento climatico o all’aggressione da parte di patogeni, non possono essere previste, altre potrebbero invece essere almeno in parte contenute grazie ad una migliore gestione aziendale o ad una migliore educazione del consumatore.

Un parados so inaccettabileLo spreco alimentare è un inaccettabile paradosso del nostro tempo: infatti se da un lato vi è la necessità nei prossimi anni di incrementare la produzione alimentare del 60-70% per nutrire una popolazione sempre crescente, dall’altro nel mondo si spreca oltre un terzo del cibo prodotto, di cui l’80% sarebbe ancora consumabile.

Lo spreco alimentare è tanto più illogico quanto più aumentano la produzione di rifi uti e la crisi ambientale nonché l’impoverimento e la denutrizione (oltre 1 miliardo di persone attualmente).Se fosse infatti possibile recuperare gli sprechi questi sfamerebbero 2 miliardi di persone al mondo. Gli sprechi riguardano tutti i passaggi che portano gli alimenti dal campo alla tavola e colpiscono indistintamente tutti i Paesi. L’Unione europea con 180 kg pro-capite e l’Italia con 149 kg pro-capite risultano sopra la media dei paesi sviluppati.Nel nostro Paese, gli sprechi a livello domestico sono i più rilevanti, il 42% del totale, e costano oltre 25 euro al mese a famiglia. Infi ne un cibo che non nutre nessuno non solo è inutile, ma è anche dannoso.

Con il cibo buttato vengono, infatti, sprecati anche la terra, l’acqua, i fertilizzanti (senza contare le emissioni di gas serra) che sono stati necessari per la sua produzione e l’ambiente è stato quindi inquinato, sfruttato o alterato invano. Ridurre lo spreco di cibo signifi ca anche salvare il Pianeta.Per combattere lo spreco alimentare e le sue conseguenze ambientali, in molti casi, sono suffi cienti semplici azioni da parte di singoli cittadini, produttori, rivenditori, ristoratori e imprese per contribuire a raggiungere la sicurezza alimentare e una migliore sostenibilità ambientale.

Commercio all’ingros so e venditaal dettaglio • Variazioni di temperatura • Standard estetici • Difetti di imballaggio • Eccedenza di scorte.

L’impatto ambientale dello spreco domestico

14,3 MILIONIPER ASSORBIRLE SERVONO

800.000 ETTARI DI BOSCO

tonnellatedi CO2 l’anno

più dell’interasuperfi cie boschivadella Lombardia

Fonte: elaborazione BCFN su dati FAO, WWF, Segrè e Falasconi

Per ridurre gli sprechi partiamo dall’inizio: al supermercato!È importante essere consapevoli che compiendo pochi piccoli gesti nel quotidiano riusciamo ad avere dei benefici per la nostra salute e per l’ambiente. Ecco che dobbiamo imparare come comportarci al supermercato per evitare acquisti eccessivi, scelta di prodotti ingannevoli o che non corrispondono a ciò che stavamo cercando.

Tra i primi passi da fare c’è quello di compilare a casa una nota della spesa; è importante anche non recarsi al supermercato a stomaco vuoto, per non cedere alla tentazione di comprare più del dovuto, magari prodotti che ci hanno fatto gola in quel momento ma che a casa non consumeremo o che rischieremo poi di buttare proprio perché in eccesso.

Orientarsi su prodotti freschi e di stagione, provare qualcosa di nuovo qualora se ne abbia voglia, sono sempre buone regole, così come leggere le etichette.

Imparare a leggere le etichetteCosì come noi siamo accompagnati da un documento di identità per tutta la nostra vita, così i prodotti e gli alimenti che consumiamo hanno un loro documento di identità che prende il nome di etichetta. Leggerla ogni volta che scegliamo un prodotto ci permette di compiere delle scelte in termini di salute e qualità.L’etichetta contiene tutto ciò che ci può orientare nella scelta di un prodotto anziché un altro, in quanto riporta la tabella nutrizionale, l’elenco degli ingredienti, la data di scadenza, il peso, le modalità di conservazione e così via.

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DENOMINAZIONE DI VENDITAServe a comprendere quello che è il nome reale del prodotto rispetto a quello di fantasia. Ad esempio, nella confezione qui riportata “Bisc8” non è il nome del prodotto ma è il nome di fantasia. La vera denominazione del prodotto è “biscotto”.

ELENCO DEGLI INGREDIENTILi riporta in ordine decrescente, dal più abbondante al meno presente. Comprende anche additivi e coloranti utilizzati nella preparazione. Leggerlo ci aiuta a confrontare prodotti apparentemente simili.

TABELLE NUTRIZIONALIIndicano le diverse percentuali dei principi nutritivi presenti in un determinato alimento e le calorie sviluppate da 10 0g di prodotto e in alcuni casi quelle per pezzo.

DATA DI SCADENZA E ISTRUZIONI PER L’USOSono entrambe voci riportate in etichetta, importanti per comprendere le modalità di conservazione dell’alimento prima e/o dopo l’apertura della confezione o le modalità di preparazione dello stesso se si tratta di un prodotto precotto o surgelato.C’è una differenza tra la voce “Scade il” e “Da consumarsi preferibilmente entro”: in quest’ultimo caso, il prodotto può essere consumato anche qualche giorno dopo la data di scadenza e quindi può non essere buttato. Nel caso della voce “Scade il”, invece, signifi ca che quella è la data oltre la quale l’alimento non deve essere consumato perché perde le sue qualità.

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Immagine tratta dalla pubblicazione del Ministero della Salute“ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI cosa dobbiamo sapere”

Contiene Fibra

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Leggendo le etichette si conosce anche il luogo di provenienza del prodotto o come è stato allevato, come ad esempio, i codici identificativi apposti sulle uova.

Vita sana con dieta sanaUna sana alimentazione contribuisce a rimanere in salute: nel periodo della crescita è fondamentale per consentire uno sviluppo fisico e mentale armonico ed equilibrato, nell’adulto diventa un fattore di prevenzione per molte malattie degenerative della nostra epoca (aterosclerosi, ipertensione, diabete, molti tipi di tumore).

Obesità infantile: un pericolo sottostimatoL’Italia è ai primi posti della classifica europea sull’eccesso ponderale infantile, i dati nazionali sono ALLARMANTI: un bambino di 8-9 anni su tre è sovrappeso o obeso. L’obesità si può considerare una vera e propria malattia che può condizionare anche le relazioni con gli altri: l’eccesso di peso determina nel bambino e nell’adolescente una serie di gravi problemi fisici e psicologici, destinati ad aggravarsi nell’età adulta. Il 70- 80% degli adolescenti obesi è oggi destinato a diventare un adulto obeso.

3IT001VR036

TIPO DI ALLEVAMENTODELLE GALLINE

PAESE DI PRODUZIONEDELLE UOVA

ALLEVAMENTODI DEPOSIZIONE

COMUNEDELL’ ALLEVAMENTO

PROVINCIADI APPARTENENZA

0

1

2

3

PRODUZIONE BIOLOGICA

ALL’ APERTO

A TERRA

IN GABBIA

POPOLAZIONE ANALIZZATAoltre 46.000 alunni

circa 20.000 classi terze della scuola primaria

Studio promosso del Ministero della salute e dal Centro per il controllo e prevenzione delle malattie

OBESI10.2%

circa 4.700

SOVRAPPESO22.1%

circa 10.200

OBESI + SOVRAPPESO32.3%

circa 14.900

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Gli errori da evitareTra le cause dell’aumento precoce di peso la principale è naturalmente la scorretta gestione dei pasti:• consumo scarso o nullo di verdure e frutta;• spuntini o merende a base di alimenti ipercalorici (merendine e dolci confezionati, succhi di frutta);• eccessivo consumo di cibo spazzatura ricco in grassi saturi, sale e zuccheri semplici e povero in micronutrienti

e fibra.

Junk FoodIl cibo spazzatura (in inglese junk food o trash food) è cibo che contiene pochissime vitamine, sali minerali e fibre a fronte di molti grassi saturi o idrogenati e zuccheri raffinati. Spesso il cibo spazzatura è anche ricco di additivi (prodotti che non hanno una valenza nutrizionale ma servono a rendere il cibo più appetibile) sintetici: coloranti, aromatizzanti, conservanti, esaltatori di sapidità ed emulsionanti.Le malattie più comuni verso cui conduce l’uso dei cibi spazzatura sono l’obesità, il diabete, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro e depressione.Secondo uno studio americano del 2008 il consumo di cibo spazzatura altera l’attività cerebrale in modo simile alle sostanze stupefacenti. Dopo molte settimane di uso abbondante di cibo spazzatura si è notato che la parte del cervello di ratto destinata alle stimolazioni del piacere è diventata insensibile richiedendo quantità sempre maggiori di cibo per ritornare a percepire gli stimoli.

Grassi saturi e idrogenati? No… di cuore!I grassi possono essere divisi in tre grossi gruppi:

• Grassi saturi. In natura esistono grassi saturi animali e vegetali: i grassi animali più utilizzati sono burro, strutto e lardo, mentre quelli vegetali più consumati sono olio di cocco e olio di palma. Spesso, dietro all’ingrediente “oli vegetali” che troviamo scritto sulle confezioni si celano questi oli. In genere, se l’olio vegetale usato nel prodotto è di qualità migliore (ad esempio olio di mais o olio d’oliva) il suo uso viene messo in bella evidenza anche in zone visibili della confezione;

• Grassi e oli idrogenati. I grassi idrogenati sono oli (principalmente vegetali, ma anche animali o di pesce) trasformati da processi industriali in grassi solidi. I grassi saturi, e i grassi idrogenati, se consumati in eccesso, favoriscono obesità e sovrappeso, ma anche in quantità non eccessive favoriscono comunque l’insorgere di pericolose malattie cardiovascolari;

• Grassi insaturi. Tra i grassi sono da preferire quelli insaturi come l’acido grasso oleico dell’olio d’oliva o gli acidi grassi omega 3 e 6 tipici del pesce (pesce azzurro) e della frutta secca oleaginosa (noci, mandorle…) che fra i tanti effetti positivi hanno anche quello di ridurre i processi di invecchiamento dei vasi sanguigni riducendo il rischio di malattie cardiovascolari che sono la prima causa di morte al mondo.

Ipercalorico o light? Nessuno dei due!Un alimento si dice ipercalorico quando apporta molte calorie in poco volume. Possono essere definiti light gli alimenti con il 30% di calorie in meno rispetto al corrispondente non light. Attenzione, però, perché spesso anche le versioni light degli alimenti sono ancora ipercaloriche e vanno comunque consumate raramente, soprattutto se si tratta di alimenti light ma poveri in micronutrienti (bibite, patatine e dolciumi).

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Coloranti e additiviI bambini sono attirati da alimenti con colori sgargianti e sono ormai abituati a gusti forti e consistenze allettanti. Per aumentare il successo dei propri prodotti, l’industria alimentare utilizza additivi di sintesi: coloranti, aromatizzanti, esaltatori di sapidità ed addensanti.Recenti studi scientifici dimostrano che gli additivi alimentari esacerbano il comportamento iperattivo nei bambini.Ai coloranti alimentari artificiali sono principalmente imputati segni di alterazioni comportamentali quali: attività eccessiva, impulsività, disattenzione ed iperattività. L’aumentata iperattività è associata allo sviluppo di difficoltà educazionali, specialmente riguardo la capacità di lettura, e può compromettere la capacità dell’apprendimento scolastico.

Strani tipi i legumi!Sono legumi: fagioli, ceci, lenticchie, piselli in ogni varietà nazionale e regionale, si possono trovare freschi, in barattolo, secchi e surgelati.Rappresentano un’ottima fonte di proteine vegetali e forniscono anche nutrienti come ferro e zinco, al pari di carne, pesce e pollame, sono quindi compresi nel gruppo degli alimenti proteici. Molti considerano i legumi come un’alternativa vegetale alla carne (attenzione, non forniscono l’indispensabile vitamina B12, al contrario degli alimenti proteici di derivazione animale)I legumi sono però considerati anche parte del gruppo dei vegetali perché sono un’ottima fonte di fibra e nutrienti come folati e potassio.Proprio per l’alto contenuto in micro e macronutrienti, il consumo di legumi è raccomandato a tutti, anche a chi mangia carne, pesce e pollo abitualmente.

I nutrienti: i nostri veri amiciI principi nutritivi si possono suddividere in:

• ENERGETICI - Carboidrati (zuccheri) e grassi sono i principali combustibili per l’organismo. Anche le lunghe catene proteiche o particolari aminoacidi possono essere fonte di energia in situazioni particolari;

• PLASTICI - Aminoacidi e proteine sono i “mattoncini” del nostro organismo, il materiale che serve per la crescita, il rimodellamento, la sostituzione e la riparazione delle cellule;

• MICRONUTRIENTI REGOLATORI - Vitamine e minerali, sono necessari per la produzione di enzimi e ormoni e quindi intervengono nella regolazione della crescita, nello sviluppo, nella regolazione dell’apparato immunitario e nella regolazione dell’apparato riproduttivo.

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Buoni per l’ambiente e...Se mangiare abbondante frutta e verdura fa bene all’organismo, scegliere bene frutta, verdura e altri alimenti fa bene all’ambiente:

• Agricoltura biologica. L’agricoltura biologica è un’agricoltura

a basso impatto ambientale che utilizza la naturale fertilità del suolo, promuove la biodiversità (la varietà di organismi viventi) dell’ambiente in cui opera, limita o esclude l’utilizzo di prodotti di sintesi per la fertilizzazione e la lotta ai parassiti delle piante ed esclude gli organismi geneticamente modificati.

• Produzione a km zero. Gli alimenti “a Km zero”, detti anche “a filiera corta”, sono prodotti locali che vengono venduti vicino al luogo di produzione. Costano generalmente meno grazie ai minori costi di trasporto e di distribuzione ed all’assenza di intermediari commerciali e sono di solito più freschi proprio perché subiscono spostamenti ridotti. Scegliendo alimenti “a filiera corta” si valorizza la produzione locale esaltando nel contempo gusti e sapori tipici, tradizioni gastronomiche e produzioni locali. Un altro importante effetto della scelta di alimenti a Km 0 è la riduzione dell’inquinamento legato al trasporto delle merci verso i luoghi di distribuzione, spesso piuttosto lontani.

… per gli altri!Il commercio equo e solidale o semplicemente commercio equo (fair trade in inglese) è una forma di attività commerciale nella quale l’obiettivo primario è la lotta allo sfruttamento e alla povertà legate a cause economiche, politiche o sociali. Il Fair Trade cerca di garantire ai produttori ed ai lavoratori dei paesi in via di sviluppo un trattamento economico e sociale giusto e rispettoso; in questo senso si contrappone alle comuni logiche del commercio basate sullo sfruttamento spesso applicate dalle aziende multinazionali che agiscono in funzione della massimizzazione del proprio profitto. Scegliendo prodotti del commercio equo e solidale non solo si possono sostenere le persone ma si può anche contribuire attivamente alla difesa dell’ambiente: il commercio equo e solidale, infatti, rispetta l’ambiente promuovendo l’impiego di pratiche di coltivazione sostenibili, incentivando la conversione al biologico.

Km Zero

Il logo UE dell’agricoltura biologica dà ai consumatori la sicurezza riguardo l’origine e la qualità degli alimenti e delle bevande. La presenza del logo sui prodotti assicura la conformità con il Regolamento EU sull’agricoltura biologica. Dal luglio del 2010, tutti i prodotti alimentari biologici preconfezionati nell’Unione europea devono recare obbligatoriamente il logo biologico dell’UE.

Fairtrade Italia si occupa di rilasciare un marchiodi garanzia per il commercio equo e solidale.

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CASA

SUPERMERCATO

SCUOLA

PARCO

… e adesso,

EcoGame: il gioco on line per vincere una splendida gita di fine anno scolastico!

REGISTRATIVerrà consegnata una password ad ogni alunno con la quale potrà accedere ad EcoGame, il gioco on line sulla sostenibilità ambientale. Si potrà accedere al gioco da casa o da scuola o da dove si vuole!

COME SI GIOCASaranno inviate delle newsletter agli insegnanti e, poco dopo, in rete saranno disponibili delle schede con delle domande a cui rispondere. Si può giocare tutte le volte che si vuole fino a rispondere correttamente a tutte le domande. Una volta risposto bene a tutte le domande, la scheda non sarà più attiva e bisognerà aspettare l’attivazione della scheda successiva.Ogni scheda completata correttamente corrisponde ad un bollone “Bravo!”, più bolloni “Bravo!” verranno collezionati, più la classe avrà possibilità di vincere la gita!

AZIONI BUONE PER L’AMBIENTE A SCUOLA!Per aumentare il punteggio di classe per vincere la gita, la classe può organizzare delle attività che aiutino a fare la raccolta differenziata correttamente, risparmiare acqua, ridurre i rifiuti…Chi protegge l’ambiente vince sempre!

Tutto chiaro quindi? E allora… EcoGame!

CERCA IL REGOLAMENTO E TUTTE LE INFORMAZIONI SU ASVOSCUOLE.NET

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CLASSI I E II DELLA SCUOLA PRIMARIAUnità didattica 1. La riduzone dei rifiutipag. 2-3I rifiuti sono sempre esistiti? RIFIUTI NATURALI: torsolo di mela, resto di carota, guscio d’uovo, lisca di pesce.RIFIUTI ARTIFICIALI: matita, sedia, bottiglia di plastica, occhiali.

pag. 4 Che cos’è un rifiuto?Qualcosa di cui ci disfiamo perchè non la utilizziamo.

Scarta e separaCarta e cartone: Cartoncino ondulato crackers, confezione esterna succhi frutta; confezione in tetrapack del succo di frutta.Vetro, plastica e lattine: involucro singolo pacchetto crackers, confezione esterna crackers, involucro cannuccia.Secco: cannuccia.

pag. 5Oggi la spesa la faccio io!Nel carrello metti: pezzo di formaggio fresco da banco, mele sfuse, piatti e bicchieri riutilizzabili, confezione sapone formato famiglia.

pag. 9L’acqua è un bene prezioso

Unità didattica 2. Lo spreco alimentarepag. 10Insieme contro lo spreco!Nel tuo piatto metti: insalata, pesce, pera.

pag. 11Giochiamo insieme! Vero o falso?1. vero; 2. vero; 3. vero; 4. vero; 5. vero; 6. falso; 7. falso.Frutto misterioso: LAMPONE

pag. 12 Cruciverba con la naturaLa verdura misteriosa è un PORRO

pag. 13E in inglese?Acqua - Marmellata - Mela - Pera - Limone - Uva - Banana

CLASSI III, IV E V DELLA SCUOLA PRIMARIAUnità didattica 1. La riduzone dei rifiutipag. 2-3Il ciclo della natura e il ciclo dei rifiutiRIFIUTI NATURALI: granchio, ramo, sassi, conchiglieRIFIUTI ARTIFICIALI: bottiglia di plastica, paletta, ciabatte, busta di plastica

Quiz. Quali tra questi sono rifiuti organici?Gli avanzi del pranzo o della cena

pag. 4Giochiamo insieme. Colora in verde le cose della natura e in rosso quelle artificiali.ROSSO: colino, pane, lampada da tavolo, pallone, materiale di cancelleria.VERDE: fiore, goccia d’acqua, alberi.

pag. 5Quiz. Sai che cos’è un imballaggio?La lattina di Cola

pag. 6La spesa intelligenteNel carrello metti: Mele sfuse, bibite con il vuoto a rendere, insalata fresca, marmellata confezione famiglia, dentifricio senza imballaggio in carta.

pag. 8Quiz. Come possiamo ridurre la produzione di rifiuti?Acquistando oggetti di qualità e durata.

Unità didattica 2. Lo spreco alimentarepag. 12-13Colazione? Facciamola Bene1. Produzione rifiutiSEMPRE: a - b - c - d - e - gRARAMENTE: f - h - i - l - m - n2. Corretta alimentazioneSEMPRE: a - b - c - e - g - hRARAMENTE: d - f - i - l - m - n

pag. 14I nostri spuntini sono buoni o cattivi?BUONI: a - c - e - hCATTIVI: b - d - f - g

pag. 15Aggiusta la parola1. principali; 2. fritti; 3. cereali; 4. equilibrato; 5. sport; 6. digeribile; 7. tavola; 8. verdura; 9. proteine; 10. lipidi; 11. giocare; 12. terriccio; 13. rifiuti; 14. plastica; 15. ambiente.

pag. 16

Crucisano1. riso; 2. banana; 3. chinotto; 4. pero; 5. ciliegia; 6. anguria; 7. arancia; 8. miglio; 9. ceciParola nascosta: INTEGRALE

pag. 17Cruciverbiamo con la verduraORIZZONTALE 3. fagiolini; 4. frutta; 6. limone; 8. prezzemolo; 9. ananas.VERTICALE 1.insalata; 2. orto; 3. fragola; 5. verde; 7. mela.

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADOUnità didattica 1. La riduzone dei rifiutipag. 2Che cosa succede ai rifiuti?Materiali che vanno nel composter: carta cucina, ramo, lisca e ossa, bustina thè, anguria e insalata, fondi caffè, gusci d’uova.

pag. 3A caccia di risorse2 MESI: torsolo mela; 6 SETTIMANE: giornale; 5 ANNI: gomme da masticare; 6 MESI: cerini; 100-1000 ANNI: busta plastica; 20-100 ANNI: lattina alluminio; 3 MESI: carta igienica; 1.000.000 ANNI: bottiglia vetro. (Fonte: Legambiente)

pag.4Da cosa derivano gli oggetti?Vetro: SILICE - Alluminio: BAUXITE - Plastica: PETROLIO Carta: CELLULOSA

pag. 7Cerchia in rossoRiciclare, ridurre, riutilizzare, recuperare energia

pag. 10La spesa consapevole1. A - 2. A - 3. A - 4. A - 5. C - 6. A

Unità didattica 2. Lo spreco alimentarepag. 19Lo sapevi che...1C, 2C, 3A, 4A, 5C, 6B, 7B, 8B, 9A, 10C, 11C, 12A, 13C, 14B, 15A.

pag. 21“Giochiamo” con le calorie7 - 1 - 4 - 10 - 9 - 6 - 2 - 5 - 3 - 8

Risultati dei giochi dei quaderni didattici per gli alunni

Non pos siamo vivere per noi stessi e basta.Le nos tre vite sono correlate

attraverso migliaia di invisibili fi lie lungo queste fi bre

le nos tre az ioni partono come causee ritornano a noi come risultati.

Herman Melville

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