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ELEZIONE DEL SINDACO E DEL CONSIGLIO COMUNALE COMACCHIO 11 GIUGNO 2017 PROGRAMMA DEL CANDIDATO SINDACO SANDRA CARLI BALLOLA LISTA CIVICA LA CITTA’ FUTURA CENTROSINISTRA PER COMACCHIO

ELEZIONE DEL SINDACO E DEL CONSIGLIO COMUNALE … · universitaria con una sede decentrata della Facoltà di acquacoltura e igiene delle produzioni ittiche,(Università di Bologna)

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ELEZIONE DEL SINDACO

E DEL CONSIGLIO COMUNALE

COMACCHIO

11 GIUGNO 2017

PROGRAMMA DEL CANDIDATO SINDACO

SANDRA CARLI BALLOLA

LISTA CIVICA LA CITTA’ FUTURA

CENTROSINISTRA PER COMACCHIO

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LA NOSTRA VISIONE GENERALE

E’ necessaria una forte riflessione sulla forma città che Comacchio rappresenta, sulla sua storia , sulla sua

identità, sul suo futuro.

Si tratta di riconoscere l’unicità di una città terracquea e del suo rapporto con l’ambiente delle valli, in cui sin

dall’Alto Medioevo è sprofondata.

COMACCHIO COME CITTA’ SIMBOLO. Comacchio come paradigma di una particolare e difficile interazione

tra gli uomini e le risorse rispetto a cui si dipana la sua storia. Un ecosistema senza paralleli per l’equilibrio

fragile tra ambiente naturale e presenza umana. Un luogo dove la cultura materiale e le tecniche elaborate

nel corso dei secoli dimostrano la conoscenza dei ritmi della natura e dei meccanismi di vita dei pesci ( per

es. il lavoriero o la manifattura delle anguille, citata nelle enciclopedie del Settecento), ma dove spesso i

notabili locali hanno governato a vantaggio di poteri esterni o di interessi particolari e non per il bene

comune. Per cui nonostante le abbondanti risorse ( pesce, selvaggina, saline, boschi), la popolazione non è

riuscita a trarre ricchezza e benessere, e la miseria endemica ha connotato la città fino al secondo

dopoguerra.

Crediamo che questo sia il momento storico in cui Comacchio può riacquistare la consapevolezza del suo

ruolo specifico e unico. Nonostante le bonifiche, Comacchio è ancora dentro la cintura di mura d’acqua ma

gli antichi equilibri sono sconvolti. Non si effettua più l’allevamento dell’anguilla e carente è il governo delle

acque, sono assenti altre attività produttive anche per i giovani, mentre sembra imporsi una “monocultura

del turismo” che la rende uguale a tutte le altre città e lega la sua sopravvivenza quasi solo ad un mercato

del lavoro in cui prevalgono figure professionali non dirigenziali bensì subordinate. Nel centro storico, ormai

svuotato di negozi e dove decine e decine di case sono in vendita, si allestiscono occasioni di intrattenimento

di ogni genere in una perpetua festa mobile da disneyland per turisti. Nuovi villaggi turistici sono ipotizzati a

cui offrire i percorsi tra i casoni di valle imbalsamati come un’attrattiva in più. Il paesaggio culturale non ha

più vita ma diventa un fondale di scena.

Anche il quadro scolastico è in sofferenza. Secondo le ultime rilevazioni ( Progetto Comacchio 2015-2020,

del Comune di Comacchio), Comacchio è la quart’ultima, su 24 comuni della provincia, per numero di

abbandoni prima del conseguimento dell’obbligo scolastico, superata solamente da Goro, Mesola Migliaro.

Ha tassi di analfabetismo ancora alti. All’Istituto superiore R .Brindisi del Lido Estensi il tentativo di avviare

un liceo linguistico non ha avuto successo, l’istituto tecnico turistico è in fieri, per cui rimane un Polo di

istruzione professionale dove l’indirizzo che diploma tecnici elettrici e meccanici è in affaticamento, anche

per la concorrenza dell’Istituto tecnico aperto da poco a Codigoro e l’unico indirizzo in espansione è quello

alberghiero. Si progetta un Polo dei mestieri del mare per operatori della pesca e dell’acquacoltura.

Solamente qualifiche , mentre a Cesenatico c’è la laurea in acquacoltura e produzioni ittiche.

E’ vitale arrestare questo degrado. La Costituzione dice: la Repubblica tutela il patrimonio storico e artistico

per promuovere lo sviluppo della cultura attraverso la ricerca(art.9) e questo serve al pieno sviluppo della

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persona umana e alla realizzazione di una uguaglianza sostanziale (art.5). La dignità della nostra comunità è

alimentata dal paesaggio e dal patrimonio storico-artistico, un bene comune, la cui conoscenza contribuisce

alla formazione della nostra identità e genera umanità , civilizzazione, coesione sociale. Il paesaggio e il

patrimonio culturale, perciò, devono essere sottratti alle leggi di mercato, appartengono a tutti e sono il

luogo dei diritti fondamentali della persona, non possono essere venduti o affidati ai privati. I privati possono

essere non al posto degli enti pubblici, ma al fianco.

Comacchio non ha prezzo.

La nostra difesa della Biblioteca comunale a Palazzo Bellini va interpretata sotto il segno della Costituzione :

la biblioteca, l’archivio, il museo costituiscono il nostro patrimonio , un bene comune, che consente l’accesso

alla conoscenza e di realizzare la civilizzazione, l’uguaglianza. Deve essere un luogo pubblico, palestra di vita

civile dove ogni cittadino è benvenuto, con le porte spalancate , accogliente, aperta il più possibile.

Per far crescere Comacchio è necessario riflettere sul suo DNA. Crediamo che il nostro progetto debba essere

quello di ripensare la città e la natura , “di non arrestare lo sviluppo ma di progettarlo conforme al bene

comune, non di conservare passivamente, ma di mutare rispettosamente, non di ibernare la città, ma di

assicurare il mutamento senza tradire il suo codice genetico” .

Non omologhiamo la nostra città alle altre, non diamo per scontato la fuga dei suoi abitanti, non dissipiamo

la sua bellezza e la sua storia.

Crediamo che Comacchio possa divenire “una macchina per pensare” l’idea di città. I suoi problemi hanno

una complessità senza pari per il rapporto con l’ambiente circostante , per la discrepanza tra l’importanza

del luogo e l’agire incerto delle istituzioni nel corso della storia.

Lanciamo uno sguardo creativo sulla città. Bisogna far tornare a vivere il centro della città, aiutando la

residenzialità dei giovani, arrestare il consumo di suolo che scaturirebbe da nuove strutture ricettive sulla

costa, promuovere le attività produttive legate alla vallicoltura e le manifatture, alla portualità e al mare,

incentivare la ricerca e la formazione scolastica e universitaria. Organizzare iniziative di qualità rispondenti

a più e diverse espressioni culturali (anche un festival della letteratura attira migliaia di visitatori): la

cittadinanza ne risulterebbe stimolata.

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VALORI E POLITICA

I valori su cui baserò la mia azione politica sono quelli scanditi nell’art. 3 della Costituzione italiana:

i valori dell’uguaglianza dei cittadini e della solidarietà. L’azione amministrativa, pertanto, sarà volta

a ridurre le diseguaglianze economiche e sociali, attraverso politiche che mirino a determinare una

città inclusiva e consapevole del proprio ruolo, in grado di portare attenzione ai bambini, ai giovani,

agli anziani, alle donne , alle famiglie.

Il rapporto coi cittadini sarà all’insegna dell’ascolto e dell’umanità dei rapporti.

Abbiamo in mente una città che si apra al mondo nel rispetto del suo codice genetico, che sappia

tutelare il patrimonio paesaggistico, storico,culturale valorizzandolo per la cultura e il benessere di

tutti a partire da chi qui abita.

IL PROGETTO DI CITTA’

Comacchio deve essere orgogliosa della sua storia incisa dal rapporto con l’ambiente, della sapienza

delle sue tecniche lavorative, della forza delle donne e degli uomini mai arresisi di fronte alle

difficoltà e ai soprusi, delle sue radici che affondano nella città multietnica di Spina e in persone come

Antonio Buonafede, che riscattò le valli di Comacchio da Napoleone, Nino Bonnet, patriota

risorgimentale salvatore di Garibaldi, Teresa De Carli Patrignani che soccorse Anita morente,

Edgardo Fogli e Vincenzino Folegatti, uomini della Resistenza. E in un prete, Don Giuseppe

Stoppiglia che ci ha educato all’impegno civile .

Il futuro della città avrà queste impronte.

Il nostro progetto è quello di ripensare la città per far crescere Comacchio e ricostruire un futuro in

modo che i giovani trovino qui opportunità formative, educative, lavorative. Per questo la città non

può trasformarsi in un grande villaggio turistico ma deve ripristinare le sue attività produttive e

incoraggiare il lavoro creativo.

LA CITTA’ DEL LAVORO

Comacchio per la sua felice posizione territoriale e strategica, per la qualità del suo straordinario

ambiente sopravvissuto alle mutilazioni territoriali infertele dalla grande speculazione agraria ed

immobiliare, per la sua ricca storia e civiltà, è ancora oggi nelle potenziali condizioni di risalire

rapidamente la china e, allo stesso tempo, di contribuire fattivamente ad una modernizzazione

ecologica della Pianura Padana -uno dei territori più ricchi ma anche più inquinati del pianeta- di cui

costituisce il terminale.

A condizione però di impegnarsi a fondo, a livello locale, per una decisa correzione di rotta rispetto

alle politiche praticate a Comacchio e nel Delta negli ultimi decenni.

E contemporaneamente di porsi in rete, di fare squadra con tutte le altre istituzioni e forze virtuose

impegnate nella macroarea padana - un’ecoregione idrografica ed aerologica strettamente unitaria- a

promuovere la sottoscrizione di una fondamentale Intesa di Sostenibilità per il Bacino del Po da parte

delle Regioni padane, del Governo centrale e dell’Unione Europea.

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Il Comune, in rapporto con il mondo imprenditoriale, i lavoratori e le istituzioni preposte, e con gli

strumenti più idonei, deve elaborare un disegno unitario di programmazione economica e di sviluppo

sostenibile facendo leva su portualità, pesca,turismo,commercio, artigianato e agricoltura.

In questo senso è urgente dotare Comacchio di adeguati strumenti di pianificazione per la redazione

del Piano Regolatore Portuale, del Piano Strutturale Comunale, del Piano Operativo Comunale, del

Piano dell’Arenile, del Regolamento Urbanistico Edilizio, del Piano Energetico Comunale,del

Regolamento del Verde, del Piano del Colore per il Centro storico, del Piano Museale, del Piano

strategico commerciale e del Piano di Sviluppo Turistico.

Il Piano Regolatore Portuale serve a zonizzare il tratto terminale dell’idrovia padano-veneta di quinta

classe, dall’ex zuccherificio al mare, per dare respiro ed equilibrio alle sue diverse funzioni

commerciali, pescherecce e turistiche .

Per un’adeguata mobilità di persone e merci, verso e da Comacchio, oltre all’arricchimento

commerciale del sistema portuale è necessario il suo collegamento con la rete ferroviaria.

Per non parlare dell’indispensabile riqualificazione della Superstrada Ferrara-Comacchio e della

esigenza di evitare che la E55 spezzi in due Valle Mezzano.

Gli indicatori economici ci segnalano una crescente area di impieghi precari, dequalificati e

subordinati soprattutto tra i giovani.

Serve un rilancio e il Comune agirà per creare le condizioni più favorevoli abbattendo ostacoli a

partire da quelli economici. Per esempio sarà attivato uno sportello municipale per favorire l’incontro

tra i giovani che vogliono intraprendere un’attività ed il mondo bancario e le istituzioni, fornendo

consulenza ed assistenza.

VALLICOLTURA E PESCA

Oggi lo specchio vallivo è sostanzialmente abbandonato a se stesso, mentre per la sua vitalità

sarebbero necessari una cura e un controllo costanti e competenti, per conservare il giusto grado di

salinità, il livello delle acque, per manutenere i dossi e gli argini. E’ necessario rigenerare ciò che

costitutisce la matrice prima della nostra identità, per non rischiare di perderla e omologarci al resto

della costa.

In questa prospettiva occorre l’apprestamento,a cura del Parco, di una batteria di sifoni in valle per

contrastare artificialmente l’aggravarsi della subsidenza del fondale vallivo che impedisce ormai di

regolare naturalmente il livello ottimale del pelo d’acqua, dalla parte emersa dei dossi e delle

arginature, con grave danno alla biodivesità.

Per questo scopo riteniamo necessario ripristinare e riqualificare la vallicoltura, dell’anguilla

innanzitutto, attraverso la semina e l’allevamento . Il Parco del Delta e l’Amministrazione

comunale,in concertazione con Provincia e Regione, sono gli organi deputati alla governance

dell’attività produttiva e al controllo complessivo, coinvolgendo nella acquacoltura cooperative di

pescatori locali, impegnati ora solo nella raccolta delle vongole.

Anche le Saline devono essere interessate alla ripresa e al rilancio della loro attività produttiva, per

la produzione del sale di Comacchio, sempre sotto l’egida pubblica e appassionando giovani

comacchiesi al mestiere tradizionale.

Riteniamo indispensabile anche creare un centro di ricerca e di formazione professionale ed

universitaria con una sede decentrata della Facoltà di acquacoltura e igiene delle produzioni

ittiche,(Università di Bologna) oggi con sede a Cesenatico. Ciò consentirebbe la formazione di

giovani in grado di avere le conoscenze adatte a migliorare la qualità e la quantità delle produzioni

ittiche , nonché a gestire la produzione,l’innovazione e la commercializzazione dei prodotti.

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In questo senso il Comune e il Parco del Delta devono candidare le Valli di Comacchio a sede ideale

di un progetto di respiro internazionale di salvaguardia dell’anguilla,ormai specie che rischia

l’estinzione.

Il Parco ha riportato a Comacchio con successo la marinatura dell’anguilla, dell’acquadella e

dell’acciuga . Tutto il complesso della Manifattura dei Marinati si presta , ora, a diventare il luogo di

promozione e vetrina dei prodotti ittici e agricoli di eccellenza ,tra cui anche l’eccellente sale

artigianale della Salina di Comacchio, che possono, in base a precisi disciplinari di sostenibilità,

fregiarsi dell’emblema del Parco del Delta.

PICCOLA E GRANDE PESCA

A Porto Garibaldi vi è una delle marinerie più importanti d’Italia, ma oggi la pesca in mare patisce

per i problemi ambientali che interessano tutto il Mediterraneo.

Lo sciopero del 18 febbraio 2017 contro la legge 154 ha messo in luce ulteriori elementi di sofferenza

(pesantezza delle sanzioni, necessità di rivisitare il pescato sottomisura, il problema del

poligono di tiro,ecc), per cui è urgente che da parte dell’Amministrazione comunale siano attuate

politiche che rispondano alle richieste dei pescatori e delle associazioni della pesca.

Per cui :

-necessità di un’indagine sulla crisi della pesca e sul ruolo dell’allevamento del pesce

-necessità di un ridimensionamento delle sanzioni della legge 154

-ridiscutere le regole europee ( 3 miglia, ecc)

-riaprire la pescheria a Comacchio

Straordinario dovrà comunque essere l’impegno del Comune nell’inquadrare le proprie politiche a

sostegno della marineria , con il pieno coinvolgimento delle associazioni della pesca.

MOLLUSCHICOLTURA

E’ necessaria una riorganizzazione di questa attività, per cui si cercherà di favorire la costituzione di

un consorzio che abbia un marchio di qualità

AGRICOLTURA

La costa del Delta del Po continua, per le sue caratteristiche dinamiche, ad essere interessata da

fenomeni di erosione, di subsidenza e di ingressione del cuneo salino. A cui si è aggiunta la diffusa

impermeabilizzazione del suolo dovuta alla sconsiderata urbanizzazione del litorale.

In questo senso vanno rafforzate tutte le misure di gestione integrata del sistema costiero e della sua

protezione flessibile previste dalla Regione (GIZC) e dal Master Plan del Parco. In particolare si

deve operare per un vasto piano di risezionamento dei canali di bonifica, al fine di ottenere

maggiore efficienza idraulica con tutto vantaggio per l’agricoltura nostrana. Negli stessi corpi

d’acqua vanno inoltre incanalati gli scoli delle zone agricole poste tra la Romea e le Valli di

Comacchio. Con questo Consorzio e la Regione, il Comune inoltre deve attivare un tavolo tecnico

per dirimere l’annosa controversia sulla corretta applicazione a Comacchio della tassa di scolo.

In questi ultimi anni abbiamo assistito al progressivo abbandono dei comacchiesi dei terreni delle

ultime bonifiche mentre resistono i vecchi centri agricoli tradizionali.

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L’amministrazione dovrà affrontare questi problemi, nonché intervenire sulla commercializzazione

dei prodotti, favorendo la vendita diretta, incoraggiando il mercato a a km zero di bancarelle

ortofrutticole in centro a Comacchio, per esempio presso la Manifattura dei Marinati, favorendo le

aziende agricole che intendono effettuare investimenti economici. Si sosterrà anche un’agricoltura

ecologica che utilizzi sistemi alternativi sia per il diserbo che per la concimazione.

COMMERCIO E ARTIGIANATO

La sfera commerciale nel nostro Comune è variegata ed ha prerogative spesso diversissime tra loro

ma tutti i nostri esercenti hanno bisogno di una programmazione lungimirante, per questo sarà

indispensabile un Piano Strategico Commerciale, attraverso un dialogo con i commercianti e le loro

organizzazioni.

Sarà necessario incentivare gli "esercizi di prossimità" che da sempre hanno reso vivi i nostri paesi e

i nostri Lidi, per cui occorre riaprire le saracinesche del centro storico , e attivare le politiche che

consentano al Lido Estensi l’apertura delle attività commerciali tutto l’anno.

Dal 2010 è in atto una crisi del mondo artigianale: sono diminuite le piccole imprese e si denota un

impoverimento qualitativo. Se a livello regionale è in atto una ripresa, ciò non avviene nella nostra

provincia e comune. Le criticità sono dovute alla difficoltà di accesso al credito, all’eccessiva

burocrazia, alla pressione fiscale. Pertanto è necessario portare la piccola e media impresa al centro

dell’attenzione e della politica promuovendo buone pratiche: semplificare i regolamenti comunali,

ridurre la pressione fiscale( per es. la tassa sui rifiuti), agevolare l’accesso al credito, canalizzare fondi

europei. In ogni caso è indispensabile un dialogo con le imprese e le loro associazioni, un confronto

sui problemi reali.

TURISMO E POLITICA DEL PATRIMONIO

Il turismo rappresenta per Comacchio un’importante risorsa.

Mentre le antiche attività produttive, come la vallicoltura e i mestieri artigianali ad essa legati sono

pressocchè abbandonati e l’agricoltura sui terreni bonificati non ha ottenuto dovunque gli stessi

effetti, il turismo rischia di essere l’unica attività economica del nostro territorio.

Occorre sostenere il turismo, asse portante dello sviluppo locale, e insieme ripensare il quadro

economico generale.

Noi pensiamo che la programmazione turistica e la politica del patrimonio storico-culturale e

paesaggistico debbano svilupparsi nel rispetto del codice genetico della città esaltando l’unicità della

sua forma urbis, per il benessere di chi qui abita e per una crescita sostenibile .

Tutte le attività economiche e gli interventi urbanistici non saranno separati dalla sostenibilità

ambientale, dalla sicurezza idrogeologica e dalla funzionalità degli interventi stessi in una visione

strategica.

La politica del patrimonio storico-artistico e ambientale avverrà nel rispetto dell’art.9 della

Costituzione: la tutela e la valorizzazione si realizzano attraverso attività dirette a promuovere la

conoscenza del nostro patrimonio, assicurando le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione

pubblica del patrimonio stesso.

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Per cui:

-superare la frammentazione della gestione del turismo e della politica del patrimonio attraverso

l’istituzione di un’unica cabina di regia a livello comunale o comprensoriale con un forte ruolo di

indirizzo, programmazione e controllo del settore pubblico.

Per questo siamo contrari al Protocollo firmato dal Comune e dal Parco con il FAI, che assegna a

quest’ultimo il piano strategico per la fruizione turistica del centro e delle valli . Tale ruolo deve

essere ricoperto dal Comune insieme al Parco, senza escludere un rapporto di collaborazione e

consulenza da parte del FAI.

-migliorare la visibilità e la promozione del territorio in Italia e all’estero favorendo il coinvolgimento

di tutti i soggetti interessati (imprese, operatori culturali, abitanti, istituzioni, ecc)

-lavorare per una crescita della qualità degli eventi anche a scapito della quantità.

-realizzare una programmazione di medio-lungo periodo con l’obbiettivo della destagionalizzazione

-è necessario ogni sforzo legislativo per trasformare le Agenzie d’Affari in Mediazione in imprese

turistiche

-favorire l’accesso al credito agevolato,

-promuovere un Osservatorio nazionale sull’extralberghiero

- pensare a un progetto per la microricettività (diffusa) a Comacchio città e di rigenerazione attraverso

il recupero di case e altri edifici vuoti,

-tratto ferroviario Ostellato-Comacchio, non riguarda solo l’ambito commerciale ma anche la

mobilità delle persone e dei turisti,

-creazione di nuove piste ciclabili ( per es. da Comacchio al centro commerciale Bennet, da

Comacchio a Volania)

-Sistema Museale: Il Museo del Delta Antico e il Museo Brindisi sono essenzialmente volti alla

conoscenza del territorio e dell’arte contemporanea, per la popolazione e per i turisti.

LA CITTA’ DELL’AMBIENTE

Siamo per un nuovo modello di città che miri ad una riorganizzazione urbana con al centro

l’attenzione ai bisogni delle persone, alla gestione pubblica delle risorse, alla partecipazione diretta

dei cittadini singolarmente o in forma associata. E’ una visione che guarda all’interesse generale.

I beni del paesaggio e del patrimonio storico devono essere tutelati per consentire lo sviluppo della

cultura e della ricerca, devono essere valorizzati da attività dirette a promuovere la conoscenza del

patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del

patrimonio stesso .

La pianificazione del territorio e la regia pubblica delle trasformazioni deve essere la regola e non

l’eccezione. Nel nostro fragile territorio, patrimonio dell’umanità e riserva della biosfera, il tema non

è “dove si costruisce”: la sfida è dare senso agli spazi dell’abitare e del vivere, migliorare le

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nostre aree urbanizzate, rigenerarle e riqualificarle per rispondere alle nuove esigenze abitative.

Restauro-recupero-riqualificazione del patrimonio costruito, e riqualificazione energetica.

Manutenzione significa conservazione programmata per salvare il tessuto connettivo del territorio .

Il primo obbiettivo è salvare il territorio, risanarlo e metterlo in sicurezza.

Lo sviluppo urbanistico sarà basato sul risparmio di suolo e sulla bonifica delle aree dismesse,

sviluppando un processo di ricostruzione urbana , di intensa attività di recupero e valorizzazione e

sostituzione del patrimonio edilizio obsoleto.

Il Parco del Delta del Po deve riprendere il dialogo coi cittadini per definire meglio di quanto sia stato

fatto finora il suo ruolo nella salvaguardia e nello sviluppo dell’ambiente del Delta e delle Valli,

un’area di conservazione ma anche di ricerca e di sperimentazione. L’ecosistema è ad alta qualità ma

particolarmente fragile: un luogo artificiale che richiede una protezione dinamica perché senza

l’intervento dell’uomo questo è un ambiente che sparisce o diventa qualcos’altro o viene fagocitato

dall’invadente retroterra urbanizzato e turistizzato.

Inoltre siamo per la piena integrazione interregionale con l’omonimo Parco veneto affinché essi

insieme, proprio per la ricchissima biodiversità che conservano, esaltino la loro vocazione di

laboratorio della sostenibilità e di scudo protettivo dell’intero Delta. Puntiamo quindi , insieme alla

Regione Emilia-Romagna, alla realizzazione del Parco Interregionale del Delta del Po.

SVILUPPO URBANO, CASA, AMBIENTE

Affrontare le grandi sfide dello sviluppo urbano con il dialogo e il criterio della sostenibilità

ambientale.

Un piano di governo del territorio cioè un pieno adeguamento dei piani comunali alla legislazione

urbanistica regionale, deve essere lo strumento per realizzare il progetto che la comunità comacchiese

sceglie di darsi guardando al futuro.

L’amministrazione Fabbri in questi anni ha deciso nuovi campeggi con varianti al Piano regolatore

senza andare preventivamente alla scelta di un piano complessivo di sviluppo del territorio. Infatti il

centro storico di Comacchio abbandonato a se stesso sta svuotandosi e decine e decine di “vendesi”

sono apparsi lungo le vie . Mentre palazzi storici come Palazzo Patrignani o la facciata rimasta del

Monastero di Sant’ Agostino stanno sgretolandosi.

Sulla costa va riqualificato il patrimonio immobiliare esistente.

Noi riteniamo che il Piano Strutturale Comunale debba essere varato quanto prima, e debba

configurarsi in una logica di risparmio di suolo e nella direzione indicata dalle osservazioni presentate

dalle associazioni e dai comitati cittadini ( Lega ambiente, ecc..). E la città deve offrire case accessibili

ai suoi cittadini salvaguardando quei luoghi, spazi, edifici che rappresentano fattori importanti di

identità e di coesione sociale. Il recupero di queste parti della città deve essere inserito in un progetto

di rigenerazione edilizia ed architettonica.

Per cui:

-approvare il Piano Strutturale Comunale

-ripensare e ripopolare il centro storico di Comacchio con un progetto complessivo che favorisca la

residenzialità e/o la microricettività recuperando le case vuote e sfitte

-recuperare le aree periferiche usando i fondi stanziati dal Governo

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-

Comacchio cade a pezzi:migliorare le aree urbanizzate, rigenerarle, riqualificarle per rispondere alle

nuove esigenze e manutenzione del nostro patrimonio storico a partire dai casoni di valle, dalla zona

di Sant’Agostino, dall’ex molino , da casa Patrignani e casa Fogli. In particolare riprogettare Piazza

Roma con un concorso di idee.

-ripensare Piazza Folegatti con il coinvolgimento della cittadinanza

-rigenerare l’area dell’ex zuccherificio

-sulla costa : riqualificazione turistica in senso alberghiero di parte del patrimonio immobiliare di

seconde case esistente, secondo Piani di Recupero

LA CITTA’DELLA CULTURA

La Costituzione, nell’art.9, afferma che la Repubblica promuove lo”lo sviluppo della cultura”. Per

questo pensiamo che la cultura e la conoscenza siano fondamentali per la formazione della persona

umana, per lo sviluppo dello spirito critico, per essere pienamente cittadini. Non solo , la cultura

consente a ciascun cittadino la piena autonomia di movimento nella società.

Come scrive Tullio De Mauro ci sta a cuore “la crescita complessiva delle capacità culturali della

popolazione”.

I nostri giovani devono poter studiare per formare la loro personalità di cittadini, di attori sociali, di

donne e uomini e non solo cose che li formino per fare un mestiere che probabilmente tra dieci anni

non esisterà più. Per superare ansie, le paure di un mondo incerto, la paura di restare esclusi, di non

aver talenti, ci vuole una visione della società, di cosa significa stare insieme, di cosa ci tiene legati

insieme in un progetto.

Noi siamo affinché la cultura sia un servizio pubblico essenziale: la biblioteca con le porte spalancate,

l’archivio, custode della memoria e dell’identità, funzionante e protetto, il Museo del Delta antico ma

anche il Museo Brindisi producano conoscenza e ricerca, le scuole formino i cittadini, la salvezza

dell’ambiente in cui viviamo sia l’obbiettivo più alto della futura amministrazione.

Per cui:

- potenziare l’Istituto R. Brindisi del Lido Estensi, che ha visto, con questa amministrazione,

estinguersi il Liceo linguistico. Attivare un Istituto tecnico e/o un Liceo

-attivare la Facoltà di acquacoltura e igiene delle produzioni ittiche (Università di Bologna) e/o master

postlaurea

-Summerschool: corsi estivi universitari a Comacchio ,incoraggiati dal Comune, in archeologia con

possibilità di scavi

-borsa di studio per gli studenti diplomati che non riescono a iscriversi all’Università per problemi

economici

-Carta dello studente (per chi frequenta le scuole superiori): tariffe convenzionate per il trasporto

pubblico comunale, tariffe ridotte per il cinema e i musei, tariffe ridotte per le strutture sportive

comunali.

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-creazione del Teatro comunale

-connessione Internet in tutto il territorio comunale

-fare di Palazzo Bellini finalmente il Palazzo della cultura e il luogo di incontro anti-noia, in primo

luogo dei giovani, dove la biblioteca è aperta ininterrottamente tutto il giorno e la sera, anche la

domenica, con connessione wifi, pc, laboratorio linguistico, con un giardino che potrebbe essere un

luogo di lettura e studio all’aperto e non un parcheggio, con una sala periodici e giornali, dove

l’archivio è accessibile e la galleria d’arte torni a proporre mostre importanti così come avveniva in

passato

- riprogettare il Museo del Delta Antico che deve tornare ad essere il Museo delle culture umane del

delta del Po, cioè un sistema integrato territoriale delle emergenze storiche, artistiche, archeologiche

e naturalistiche. Con il Ministero dei Beni Culturali , la Regione, la Provincia e l’Istituto dei Beni

Culturali e Ambientali, il Comune di Comacchio ha sottoscritto negli anni scorsi ben due protocolli

d’intesa per l’istituzione di un vasto sistema museale territoriale . Un museo particolare e vivo che

raccoglie materiali in unità di luogo e in una struttura espositiva, ma che anche si articola in un

territorio che va “letto” nella sua estensione e nell’articolazione dei suoi insiemi ambientali e

paesaggistici. La creazione di un Parco Archeologico che ricomprenda anche l’abitato sepolto di

Spina va in questa direzione.

Il Museo dovrà essere diretto da un gruppo di specialisti che elabora un progetto scientifico, fa ricerca

e comunica la conoscenza ed è autonomo finanziariamente.

Va ripensata completamente la governance del Museo e del Parco Archeologico

Il Museo potrebbe diventare la sede di un Centro di ricerca sulle società d’acqua e i diversi equilibri

d’ambiente.

LA CITTA’ DELLA SOLIDARIETA’

Le trasformazioni economiche degli ultimi anni e le scelte politiche hanno aumentato le

diseguaglianze economiche e sociali, rendendo più fragile il tessuto sociale del Comune.

Obbiettivo dell’amministrazione comunale sarà la riduzione delle diseguaglianze sostenendo i servizi

sociali. I tagli della politica economica governativa mettono in difficoltà gli enti locali, ma il Comune

deve operare scelte nell’allocazione delle risorse, eliminando sprechi e indirizzando le spese sulla

base di analisi valutativa dei bisogni.

Le politiche sociali non sono un costo ma un investimento, devono rispondere ai bisogni e ai diritti

fondamentali.

Il Comune deve essere centrale nel sistema dei servizi e interlocutore del volontariato.

Bisogni essenziali da garantire: la casa, l’educazione, la salute, lo sport.

CASA : c’è una richiesta di alloggi a prezzo contenuto proveniente anche dal mondo del lavoro

dipendente e dai redditi da pensione, dalle famiglie monoreddito, dalle giovani coppie che per questo

spesso si trasferiscono in comuni vicini.

Occorre promuovere accordi tra domanda ed offerta a canoni calmierati, usando appartamenti

inutilizzati, programmi di riqualificazione ambientale dei quartieri popolari,intervenire sulle

numerose case sfitte o in vendita del centro storico favorendo la residenzialità dei giovani. Ipotizzare

nuovi interventi di edilizia residenziale pubblica ridando significato all’edilizia popolare e all’Acer.

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SALUTE: è necessario ascoltare i cittadini che anche attraverso forme associative esprimono i loro

bisogni socio-sanitari.

-Istituzione di un organo consultivo, composto dalle associazioni competenti, per monitorare e

migliorare l’impiego ottimale delle strutture sanitarie e il funzionamento dell’Ospedale S.Camillo

anche rispetto agli accordi presi nell’ultimo incontro al tavolo della prefettura, che prevedono lo

sviluppo della chirurgia ambulatoriale, il rifacimento del manto stradale presso l’ospedale, la

sistemazione della rampa d’accesso al punto di primo intervento .

-Apertura di uno sportello comunale che aiuti le famiglie dopo una diagnosi di disabilità, assistendole

nella gestione degli aspetti burocratici ( ad esempio come muoversi per l’invalidità civile, legge 104,

ecc.), mappando i servizi sul territorio . Nonchè sostegno alle famiglie con persone con difficoltà

fisiche e/o mentali, ricerca di progetti di integrazione sociale e miglioramento dei trasporti.

-Anziani: i servizi rivolti agli anziani devono permettere la loro permanenza nell’ambiente famigliare

sostenendo l’assistenza domiciliare, anche con aiuti di tipo economico . Si dovranno inoltre offrire

momenti di vita sociale creando occasioni di incontro, di svago anche con la creazione di centri

sociali.

SPORT: definire le linee programmatiche in accordo con le diverse associazioni sportive.

Vanno arricchiti gli spazi da dedicare alle diverse discipline sportive e del tempo libero.

- L’impianto di atletica leggera con 8 corsie ,tra i più belli della Regione, non è adeguatamente

manutenuto, va perciò ammodernato e rimesso a norma per una sua migliore valorizzazione, anche

diretta alla popolazione scolastica

- è necessaria anche una palestra indoor per l’atletica leggera e la piscina olimpica.

SCUOLA: si cercherà di garantire il diritto allo studio aiutando chi è in difficoltà nel proseguimento

degli studi.

-borse di studio ai neo-diplomati che non hanno le possibilità economiche per frequentare l’Università

-abbonamento agevolato ai bus scolastici e Carta dello studente

LA CITTA’ DELLE DONNE

La nuova Amministrazione orienterà tutte le politiche comunali verso l’uguaglianza tra uomini e

donne .

-Bilancio di genere: è uno strumento per utilizzare in modo più efficace le risorse, identificando i

diversi destinatari, è un modo per arrivare ad una maggiore giustizia distributiva, è un mezzo per

promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne.

-Analisi dell’impatto rispetto al Genere delle Politiche di governo della città

-democrazia paritaria nella nomina della Giunta comunale

Il Comune si impegna a sensibilizzare uomini e donne sulla violenza domestica e a promuovere la

cultura del rispetto reciproco tra uomini e donne, per cui:

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-collaborazione con le associazioni e le iniziative già attive, sostegno e promozione di un centro

antiviolenza.

LA CITTA’ IN COMUNE

Vogliamo un Comune che attui buone pratiche in un rapporto di democrazia partecipativa con i

cittadini. La partecipazione deve essere uno strumento reale per decidere e governare .

Sportello dei diritti: per raccogliere segnalazioni dei cittadini su condizioni di strade, scuole, canali,

funzionamento dei servizi pubblici ecc.

La riorganizzazione della macchina amministrativa avverrà all’insegna della trasparenza e della

semplificazione per la qualità effettiva dei servizi pubblici. Al centro dell’azione politica ed

amministrativa i cittadini,le loro esigenze e le loro attese, rendendo più diretto ed efficace il rapporto

tra cittadino e amministrazione.