102
Elaborazione di un sistema per la successiva manutenzione di una copertura con l’adozione di linee di vita fisse e provvisorie Relatore: Ing. Stefano Camoni CORSO DI AGGIORNAMENTO Sicurezza in cantiere PROGETTAZIONE E COMUNICAZIONE EFFICACE

Elaborazione di un sistema per la successiva manutenzione ... · Sistemi di arresto caduta - Guida per la selezione e l'uso UNI EN 341: Dispositivi di protezione individuale contro

Embed Size (px)

Citation preview

Elaborazione di un sistema per la successiva manutenzione di una copertura con l’adozione

di linee di vita fisse e provvisorie

Relatore: Ing. Stefano Camoni

CORSO DI AGGIORNAMENTO Sicurezza in cantiere

PROGETTAZIONE E COMUNICAZIONE EFFICACE

Gli infortuni dovuti alle cadute dall’alto Grave rischio per gli operatori:

quasi la metà degli incidenti dovuti a cadute dall’alto hanno esito mortale!

Gli infortuni dovuti alle cadute dall’alto

PRINCIPALI CAUSE:

1)Scarsa formazione 2)Diminuzione della percezione del rischio

3)Errori nelle procedure 4)Mancato uso di DPI

5)Cedimenti strutturali

Gli infortuni dovuti alle cadute dall’alto

PRINCIPALI DINAMICHE DI CADUTA: Lavorazioni in quota non protette

Utilizzare ponteggi Utilizzare linee di vita e DPI

Gli infortuni dovuti alle cadute dall’alto

PRINCIPALI DINAMICHE DI CADUTA: Sfondamento di coperture

Attenzione ai lucernari !!!!! in certe condizioni di luce

sono quasi invisibili Utilizzare passerelle Utilizzare dispositivi anticaduta su percorsi definiti Informarsi sulla presenza di parti sfondabili

Gli infortuni dovuti alle cadute dall’alto

PRINCIPALI DINAMICHE DI CADUTA: Presenza di vani e botole non protetti

Gli infortuni dovuti alle cadute dall’alto

PRINCIPALI DINAMICHE DI CADUTA: Errato montaggio/utilizzo di ponteggi e trabattelli

Gli infortuni dovuti alle cadute dall’alto

PRINCIPALI DINAMICHE DI CADUTA: Errato utilizzo di scale

Gli infortuni dovuti alle cadute dall’alto

CHE FARE ?

La sicurezza per le lavorazioni in quota va PROGETTATA!

Il personale va FORMATO e INFORMATO adeguatamente

L’attrezzatura deve essere A NORMA DI LEGGE, DISPONIBILE e MANUTENUTA

Bisogna perseguire la formazione di un corretto atteggiamento culturale nei confronti della sicurezza

OTTEMPERAMENTO DEGLI OBBLIGHI DI LEGGE

BAGAGLIO CULTURALE PERSONALE

… cenni normativi: la normativa nazionale …

Normativa nazionale:

D.lgs. 9 aprile 2008, n.81 e successive modifiche e integrazioni

Testo unico sulla sicurezza: recepisce in Italia, le Direttive Europee in materia di tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori, coordinandole in un unico

testo normativo

… cenni normativi: la normativa Toscana …

Normativa regione Toscana:

DPGR 23 novembre 2005, n.62/R

REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL’ARTICOLO 82, COMMA 15, DELLA LEGGE REGIONALE 3 GENNAIO 2005, N.1 (NORME PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO) RELATIVO ALLE ISTRUZIONI TECNICHE SULLE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE PER L’ACCESSO, IL TRANSITO E L’ESECUZIONE DEI LAVORI IN QUOTA IN CONDIZIONI DI SICUREZZA .

Redazione dell’ ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA

… cenni normativi: altre normative regionali …

Regione Trentino LEGGE PROVINCIALE 9 febbraio 2007, n. 3: “PREVENZIONE DELLE CADUTE DALL'ALTO E PROMOZIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO”

Regione Veneto Dgr n. 2774 del 22 SETT 2009: “ISTRUZIONI TECNICHE RELATIVE ALLE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE DA PREDISPORRE NEGLI EDIFICI PER L’ACCESSO, IL TRANSITO E L’ESECUZIONE DEI LAVORI DI MANUTENZIONE IN QUOTA IN CONDIZIONI DI SICUREZZA”

Regione Liguria LEGGE REGIONALE 15 FEBBRAIO 2010 N. 5: “NORME PER LA PREVENZIONE DELLE CADUTE DALL’ALTO NEI CANTIERI EDILI” Regione Lombardia Circ.r. 23 gennaio 2004 - n. 4: “INTERVENTI COORDINATI PER LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO IN EDILIZIA CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA PREVENZIONE DELLE CADUTE DALL’ALTO. INTEGRAZIONE DEI REGOLAMENTI COMUNALI EDILIZI. COLLABORAZIONE TRA LE ASL E LA POLIZIA LOCALE”.

… cenni normativi: normative tecniche anticaduta …

UNI 8088: Lavori inerenti le coperture dei fabbricati: Criteri di sicurezza

UNI 11158: Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto

Sistemi di arresto caduta - Guida per la selezione e l'uso

UNI EN 341: Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto

Dispositivi di discesa

UNI EN 353-2: Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto

Dispositivi di caduta di tipo guidato comprendenti una linea di

ancoraggio flessibile.

UNI EN 354: Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto

Cordini

… cenni normativi: normative tecniche anticaduta …

UNI EN 355: Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto Assorbitori di energia UNI EN 358: Dispositivi di protezione individuale per il posizionamento sul lavoro e la prevenzione delle cadute dall'alto - Cinture di posizionamento sul lavoro e di trattenuta e cordini di posizionamento sul lavoro UNI EN 360: Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto Dispositivi anticaduta di tipo retrattile UNI EN 361: Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto Imbracature per il corpo

UNI EN 362: Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto

Connettori

… cenni normativi: normative tecniche anticaduta … UNI EN 363: Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto Sistemi di arresto caduta UNI EN 364: Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. Metodi di prova. UNI EN 365: Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto UNI EN 516: Accessori prefabbricati per coperture: Installazioni per l’accesso al tetto - Passerelle, piani di camminamento e scalini posapiede UNI EN 517: Accessori prefabbricati per coperture: Ganci di sicurezza da tetto UNI EN 795: Protezione contro le cadute dall'alto - Dispositivi di ancoraggio UNI EN 813: Dispositivi di protezione individuale per la prevenzione delle cadute dall'alto - Cinture con cosciali

… cenni normativi: normative tecniche anticaduta …

UNI EN 12841: Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute Sistemi di accesso con fune - Dispositivi di regolazione

della fune

UNI EN 13921: Dispositivi di protezione individuale - Principi ergonomici

UNI EN 1496: Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute

Dispositivi di sollevamento per salvataggio

UNI EN 1497: Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute

Imbracature di salvataggio

UNI EN 1498: Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute

Cinghie di salvataggio

… cenni normativi: normative tecniche anticaduta …

UNI EN 1868: Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto

Lista dei termini equivalenti

UNI EN 1891: Dispositivi di protezione individuale per la prevenzione delle

cadute dall'alto - Corde con guaina a basso coefficiente di

allungamento

SCALE: UNI EN 131-1, UNI EN 131-2, UNI EN 131-3, UNI EN 131-4,

UNI EN 12951, UNI EN ISO 14122-1, UNI EN ISO 14122-3,

UNI EN ISO 14122-4, UNI EN 14907

PARAPETTI: UNI EN 13374

RETI: UNI EN 1263-1/2

… cenni normativi: normative tecniche strutture…

D.M. Infrastrutture 14 gennaio 2008 (o “NTC 2008”) Circolare 02 febbraio 2009 n°617/C.S.LL.PP.

Cap. 1 - Oggetto della norma Cap. 2 - Sicurezza e prestazioni attese Cap. 3 - Azioni sulle costruzioni Cap. 4 - Costruzioni civili e industriali Cap. 5 - Ponti Cap. 6 - Progettazione geotecnica Cap. 7 - Progettazione in presenza di azioni sismiche Cap. 8 - Costruzioni esistenti Cap. 9 - Collaudo statico Cap. 10 - Norme per le redazioni dei progetti esecutivi e delle relazioni di calcolo Cap. 11 - Materiali e prodotti per uso strutturale Cap. 12 - Riferimenti tecnici (EUROCODICI, Norme UNI EN ecc…)

DPGR 23 novembre 2005, n.62/R

OGGETTO DEL REGOLAMENTO (ART.1)

ISTRUZIONI TECNICHE SULLE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE DA ADOTTARE NELLA

PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI INTERVENTI EDILIZI RIFERITI A NUOVE COSTRUZIONI

O AD EDIFICI ESISTENTI AL FINE DI GARANTIRE, NEI SUCCESSIVI LAVORI DI MANUTENZIONE

SULLA COPERTURA L’ACCESSO, IL TRANSITO E L’ESECUZIONE DEI LAVORI IN CONDIZIONI DI

SICUREZZA

SICUREZZA PER L’ESECUZIONE

DI LAVORI IN COPERTURA

ACCESSO ALLA COPERTURA

TRANSITO IN COPERTURA

ESECIZIONE LAVORI IN COPERTURA

DPGR 23 novembre 2005, n.62/R

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (ART.5)

CHI LO REDIGE

FASE DI PROGETTAZIONE FASE DI ESECUZIONE

coordinatore per la progettazione o progettista

(qualora la figura del coordinatore non sia prevista)

coordinatore per l’esecuzione o direttore dei lavori (qualora la figura del

coordinatore non sia prevista)

DPGR 23 novembre 2005, n.62/R

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA (ART.6)

CHI LO RICEVE

AMMINISTRAZIONE

Prima e durante l’esecuzione delle pratiche connesse al

lavoro

PROPRIETARIO

A FINE LAVORO

ESECUTORI DI LAVORI IN COPERTURA

DURANTE LA VITA DELLA COPERTURA

PERCORSO DI ACCESSO ALLA COPERTURA (ART.8)

Il PERCORSO di accesso alla copertura può comprendere: • Percorsi interni • Percorsi esterni • Scale fisse (anche di tipo retrattile) • Scale portatili • Piattaforme elevatrici • Ponteggi • Andatoie / passerelle

PERCORSO DI ACCESSO ALLA COPERTURA (ART.8)

Il PERCORSO di accesso alla copertura DEVE GARANTIRE: ● che gli ostacoli fissi, che per ragioni tecniche non possono essere eliminati, siano chiaramente segnalati e, se del caso, protetti in modo da non costituire pericolo; ● che sia garantita una illuminazione di almeno 20 lux; ● che sia previsto un dimensionamento in relazione ai carichi di esercizio, tenendo conto dei prevedibili ingombri di materiali ed utensili da trasportare, con una larghezza non inferiore a 0,60 metri per il solo transito dell'operatore. ● i percorsi orizzontali abbiano i lati prospicienti il vuoto protetti contro il rischio di caduta dall'alto; ● i percorsi verticali siano prioritariamente realizzati con scale fisse a gradini a sviluppo rettilineo; in presenza di vincoli costruttivi possono essere utilizzate scale fisse, scale retrattili, scale portatili.

ACCESSO ALLA COPERTURA (ART.9)

Il PUNTO di accesso alla copertura può essere costituito da:

Punti fissi di ancoraggio

Accessi esterni con protezione del punto di sbarco

ACCESSO ALLA COPERTURA (ART.9)

Il PUNTO di accesso alla copertura può essere costituito da:

Linea flessibile INCLINATA (>15%) con sistema di scorrimento autobloccante UNI 353-2

ACCESSO ALLA COPERTURA (ART.9)

Il PUNTO di accesso alla copertura può essere costituito da:

Accessi interni su superficie

inclinata

Accessi interni su superficie

verticale

TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI SULLE COPERTURE (ART.10)

Il transito sulle coperture deve garantire, a partire dal punto di accesso, il passaggio e la sosta in sicurezza per i lavori di manutenzione mediante elementi protettivi, quali: a) parapetti; b) linee di ancoraggio; c) dispositivi di ancoraggio; d) passerelle o andatoie per il transito di persone e materiali; e) reti di sicurezza; f) impalcati; g) ganci di sicurezza da tetto. L'impiego di dispositivi di ancoraggio puntuali o ganci di sicurezza da tetto è consentito solo per brevi spostamenti o laddove le linee di ancoraggio risultino non installabili per le caratteristiche delle coperture.

SISTEMA TECNOLOGICO

STRUTTURA DI BASE TIPO DI CADUTA

SICUREZZA IN

COPERTURA

DPI

PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DI SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

Classi sistemi anticaduta

UNI EN 795 classe A: Punti di ancoraggio permanenti

Classe A1: superfici comunque inclinate Classe A2: tetti inclinati

1: ancoraggio strutturale 2: punto di ancoraggio

… i sistemi tecnologici per la sicurezza in copertura …

… i sistemi tecnologici per la sicurezza in copertura … Classi sistemi anticaduta

UNI EN 795 classe B: Dispositivi di ancoraggio provvisori portatili

Classe B: dispositivi di ancoraggio provvisori portatili

2: punto di ancoraggio

NOTA: occorre SEMPRE valutare la tenuta delle strutture alle quali vengono assicurati i dispositivi provvisori!!!!

… i sistemi tecnologici per la sicurezza in copertura … Classi sistemi anticaduta

UNI EN 795 classe C: Linee di ancoraggio orizzontali flessibili(inclinazione linea < 15%)

Classe C: linee flessibili orizzontali

1: ancoraggio strutturale di estremità 2: ancoraggio strutturale intermedio 3: punto di ancoraggio mobile 4: linea di ancoraggio

… i sistemi tecnologici per la sicurezza in copertura …

Classe D: linee rigide orizzontali 1: rotaia di ancoraggio 2: punto di ancoraggio mobile

Classi sistemi anticaduta

UNI EN 795 classe D: Linee di ancoraggio orizzontali rigide (inclinazione linea < 15 %)

… i sistemi tecnologici per la sicurezza in copertura …

Classi sistemi anticaduta

UNI EN 795 classe E: Dispositivi di ancoraggio “a corpo morto”

Classe E: dispositivi di ancoraggio “a corpo morto”

1: punto di ancoraggio

… i sistemi tecnologici per la sicurezza in copertura … Classi sistemi anticaduta

UNI EN 517: Ganci da tetto

Ganci da tetto tipo A: carichi applicabili in un’unica direzione Ganci da tetto tipo B: carichi applicabili in più direzioni

Parapetti permanenti

Parapetti temporanei

Classi sistemi anticaduta

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 – DM.14-01-2008 - PARAPETTI

… i sistemi tecnologici per la sicurezza in copertura …

Classi sistemi anticaduta

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 – DM.14-01-2008 ANDATOIE, PASSERELLE, SCALE, PIANI DI CAMMINAMENTO ecc…

Scala fissata a ganci da tetto

Passerelle fisse su coperture

… i sistemi tecnologici per la sicurezza in copertura …

… i sistemi tecnologici per la sicurezza in copertura … Classi sistemi anticaduta

EN 1263-1 / 1263-2 - RETI ANTICADUTA

… i sistemi tecnologici sul mercato: esempi … UNI EN 795 cl. C

… i sistemi tecnologici sul mercato: esempi … UNI EN 795 cl. A1

… i sistemi tecnologici sul mercato: esempi …

UNI EN 795 cl. A2 UNI EN 795 cl. D

… le azioni trasmesse: ordine di grandezza…

ANCORAGGI CLASSE C

F k = 1000 ~ 1500 daN

g E = 2

F d = 2000 ~ 3000 daN

2000 daN

ANCORAGGI CLASSE A e D

F k = 1000 ~ 1500 daN

g E = 1

F d = 1000 ~ 1500 daN

1000 daN

… le azioni trasmesse: caratteristiche di sollecitazione …

Mx = - Fy · h Rx = - Fx

“reazioni vincolari” Ry = - Fy

Rz = - Fz

My = - Fx · h

Mz = 0

NOTA: 3 traslazioni bloccate

+ 3 rotazioni bloccate

… le azioni trasmesse: direzioni tipiche…

Linea classe C

Angolo α0 = (12° ~ 18°)

Fx = cosα · F = (0.97 ~ 0.95) · F

Fy = senα · F = (0.2 ~ 0.3) · F

Punto classe A

Angolo α0 = (0° ~ 360°) Fx = variabile tra -F e F

Fy = variabile tra - F e F

… le azioni trasmesse: direzioni tipiche…

… le azioni trasmesse: direzioni tipiche…

Linea classe D (rigida)

Angolo α0 ~ 0°)

Fx ~ 0

Fy ~ F /2

• Preferire l’utilizzo di sistemi anticaduta in copertura all’utilizzo di ponteggi, piattaforme, trabattelli, ecc…

• Preferire i sistemi anticaduta fissi a quelli portatili

• Preferire i sistemi anticaduta a linea piuttosto che quelli a punti fissi

La mancata installazione di un sistema anticaduta permanente su una copertura, nei casi previsti dalla

legge va ADEGUATAMENTE MOTIVATA

Vanno progettate e prescritti sistemi anticaduta che garantiscano comunque la sicurezza in copertura

Incompatibilità ambientali

Incompatibilità strutturali

PER EDIFICI ESISTENTI SI POSSONO PRESENTARE

TRANSITO ED ESECUZIONE DEI LAVORI SULLE COPERTURE (ART.10)

INCOMPATIBILITA’ AMBIENTALI

E’ possibile l’'installazione di soli ancoraggi puntuali tipo sottotegola per coperture con linee di colmo a volte superiori ai 15 metri al posto della linea vita in classe C negli immobili tutelati dalla Soprintendenza ? Nel caso non vi sia una precisa prescrizione in tal senso da parte della Soprintendenza, non è possibile adeguare una copertura di estese dimensioni con solo ganci puntuali. Infatti il DPGR 62/R/05 all’art. 10, comma 2, recita: L’impiego di dispositivi di ancoraggio puntuali o ganci di sicurezza da tetto è consentito solo per brevi spostamenti o laddove le linee di ancoraggio risultino non installabili per le caratteristiche delle coperture. In caso di una specifica prescrizione della Soprintendenza che impedisca l’impiego di sistemi fissi continui (linee vita, parapetti fissi, ecc), possono essere impiegati, anche per spostamenti non brevi, ganci puntuali; in tal caso nella relazione tecnica dovranno essere esplicitate le motivazioni di tale scelta progettuale.

Le risposte della Regione . . .

INCOMPATIBILITA’ AMBIENTALI

Le risposte della Regione . . .

Può un parere della soprintendenza limitare una norma di sicurezza, considerando che, ad esempio, con l’uso di dispositivi di ancoraggio puntuali si vedrebbero solo dei ganci che fuoriescono di pochi cm dalla copertura? La normativa sulla salvaguardia dei beni vincolati, come qualsiasi altra normativa tecnica, deve essere rispettata, così come la normativa di sicurezza. Le due norme non sono né in contrasto né in contraddizione. Infatti il DPGR 62/R/05 prevede, che in alcuni casi, si possano adottare sistemi di protezione non fissi e pertanto, non impattanti su un organismo edilizio che ha vincoli di carattere storico o artistico. Naturalmente la scelta di sistemi alternativi a quelli fissi non può determinare maggior rischio di caduta dalla copertura e devono essere individuate soluzioni che parimente garantiscano i lavoratori contro il rischio di caduta dall’alto.

INCOMPATIBILITA’ AMBIENTALI

Le risposte della Regione . . .

Può un parere della soprintendenza limitare una norma di sicurezza, considerando che, ad esempio, con l’uso di dispositivi di ancoraggio puntuali si vedrebbero solo dei ganci che fuoriescono di pochi cm dalla copertura? La normativa sulla salvaguardia dei beni vincolati, come qualsiasi altra normativa tecnica, deve essere rispettata, così come la normativa di sicurezza. Le due norme non sono né in contrasto né in contraddizione. Infatti il DPGR 62/R/05 prevede, che in alcuni casi, si possano adottare sistemi di protezione non fissi e pertanto, non impattanti su un organismo edilizio che ha vincoli di carattere storico o artistico. Naturalmente la scelta di sistemi alternativi a quelli fissi non può determinare maggior rischio di caduta dalla copertura e devono essere individuate soluzioni che parimente garantiscano i lavoratori contro il rischio di caduta dall’alto.

Utilizzo di linee molto basse

Per diminuire l’impatto ambientale di sistemi FISSI …

L’ impiego di linee molto basse diminuisce la praticità d’uso ma è un buon compromesso. Inoltre spesso è più vantaggioso dal punto di vista strutturale.

Per diminuire l’impatto ambientale di sistemi FISSI …

Utilizzo di punto fisso girevole

L’ impiego di un punto fisso girevole si può attuare solo in regime di caduta TRATTENUTA perché implica il dover accettare l’effetto pendolo nell’ambito della copertura. Da valutare la scivolosità della copertura e la presenza di ostacoli pericolosi.

Per diminuire l’impatto ambientale di sistemi FISSI … Per diminuire l’impatto ambientale di sistemi FISSI …

Utilizzo di punti fissi diffusi

L’ impiego di un sistema costituito da soli punti fissi è molto scomodo da utilizzare, inoltre impone di realizzare una grande quantità di ancoraggi che possono portare a problemi di impermeabilizzazione della copertura.

INCOMPATIBILITA’ STRUTTURA NON IDONEA

Relazione tecnica che illustra le motivazioni per le quali la copertura è incompatibile con l’installazione di sistemi anticaduta permanenti

La valutazione può essere eseguita solo da tecnico qualificato per i calcoli strutturali …. …. ma sono possibili considerazioni preliminari in base alla tipologia strutturale

PRINCIPALI TIPOLOGIE STRUTTURALI DI COPERTURA

Solaio a voltine in laterizio

Solaio in laterizio armato con soletta non armata o inesistente

Ancoraggio spesso

difficoltoso

Ancoraggio spesso

difficoltoso

Solaio a travetti tipo bausta con soletta armata di almeno 4 cm

Solaio a travetti in CA precompresso con soletta armata di almeno 4 cm

Ancoraggio spesso agevole

Ancoraggio spesso agevole

PRINCIPALI TIPOLOGIE STRUTTURALI DI COPERTURA

ESEMPI DI ANCORAGGI SU CA

Linea vita ancorata a trave di colmo in CA

Linea vita ancorata a lateralmente a trave in CA

Le travi in CA sono uno dei supporti migliori per gli ancoraggi strutturali, i travetti di solaio e le solette potrebbero risultare insufficienti e vanno valutate con attenzione

Solaio in legno SENZA soletta in CA

Ancoraggio spesso

difficoltoso

Grande variabilità di situazioni

Solaio in legno CON soletta in CA

PRINCIPALI TIPOLOGIE STRUTTURALI DI COPERTURA

ESEMPI DI ANCORAGGI SU LEGNO

Le travi in legno costituiscono un discreto supporto ma bisogna valutare come esse sono ancorati al resto della struttura. I travicelli sono spesso insufficienti. In caso il solaio sia collaborante con soletta in CA la possibilità di realizzare ancoraggi è più probabile.

Linea vita ancorata a trave di legno con contropiastra

Linea vita avvitata a trave di legno

PRINCIPALI TIPOLOGIE DI COPERTURE

Travi a “Y” in CA precompresso

Tegoloni in CA precompresso

Ancoraggio spesso

difficoltoso

PRINCIPALI TIPOLOGIE DI COPERTURE

Coperture CA precompresso

PRINCIPALI TIPOLOGIE DI COPERTURE

Coperture CA precompresso

ESEMPI DI ANCORAGGI SU CA PRECOMPRESSO

Ancoraggi alle ali mediante sottopiastre

Le travi in CA precompresso presentano alcune criticità: • Difficile valutazione dei punti di foratura • Scarsa resistenza locale • Resistenza globale di difficile valutazione • Possibili problemi di impermeabilizzazione

Ancoraggio spesso agevole

Copertura costituita da profilati in acciaio

Copertura costituita da tralicci snelli in acciaio

Ancoraggio spesso

difficoltoso

PRINCIPALI TIPOLOGIE STRUTTURALI DI COPERTURA

ANCORAGGI SU LAMIERE GRECATE O PANNELLI COIBENTATI

NESSUN PRODUTTORE DI SISTEMI ANTICADUTA PUO’ GARANTIRE IL SISTEMA DI ATTACCO TRA LAMIERA E

STRUTTURA

Responsabilità del calcolatore strutturale

Paletto

Lamiera

Struttura

OK

!!!

Grande variabilità di situazioni

… i DPI anticaduta …

DPI anticaduta

UNI 361: IMBRACATURE

L’IMBRACATURA è un dispositivo di protezione individuale con funzione di supporto rivolto principalmente all’arresto caduta. E’ concepito per distribuire in caso di caduta le tensioni sul corpo mantenendo l’operatore in sospensione.

… i DPI anticaduta …

DPI anticaduta

UNI 355: ASSORBITORI DI ENERGIA

L’ASSORBITORE DI ENERGIA è un dispositivo a comportamento plastico che deformandosi durante la caduta dell’operatore aumenta il tempo e la lunghezza di arresto caduta, diminuendo così la decelerazione del corpo umano e impedendo che si sviluppino sollecitazioni letali per l’organismo.

… i DPI anticaduta …

DPI anticaduta

UNI EN 345 - CORDINI FISSI o REGOLABILI

Cordino con lunghezza tipica 1.5 – 2.0 m utilizzato per la progressione tra punti fissi, come elemento di posizionamento sul lavoro in trattenuta o come elemento di arresto caduta (con assorbitore)

… i DPI anticaduta … DPI anticaduta

UNI EN 353.1/353.2 DISPOSITIVI SCORREVOLI PER LINEE CLASSE C o D

Sono dispositivi di ancoraggio scorrevoli da innestare su sistemi a linee di ancoraggio rispondenti alla norma UNI EN 795 in classe C/D (linea flessibile o rigida). Il sistema di scorrimento del dispositivo sulla linea può essere con o senza rulli.

… i DPI anticaduta …

DPI anticaduta

UNI 353.1/353.2 - DISPOSITIVI GUIDATI

Il DISPOSITIVO DI ARRESTO CADUTA DI TIPO GUIDATO consente di lavorare in trattenuta su una distanza qualsiasi dal punto di ancoraggio e consente ad un operatore munito di imbracatura che si muova su una inclinazione superiore ai 15° l’ arresto caduta (con dissipatore)

DPI anticaduta

UNI 360 - DISPOSITIVI RETRATTILI

Dispositivo anticaduta a lunghezza variabile di collegamento tra un punto fisso e l’imbracatura ed è caratterizzato da una funzione autobloccante e sistema automatico di tensione e di ritorno del cordino (SPESSO NON ARRESTA LA CADUTA IN COPERTURA MA SOLO NEL VUOTO !!!)

… i DPI anticaduta …

TIPI DI CADUTA

CADUTA TRATTENUTA

L’operatore è assicurato a sistemi di trattenuta che gli impediscono di cadere al di fuori della copertura. La caduta può avvenire nell’ambito della copertura

CADUTA ARRESTATA

L’operatore è assicurato a sistemi che arrestano la caduta una volta che l’operatore stesso è precipitato nel vuoto.

L’EFFETTO PENDOLO (da evitare !!!)

L’effetto pendolo si manifesta ogni qual volta una componente delle forza peso dell’operatore, non equilibrata dalla reazione fornita dalla copertura (o da un vincolo in copertura), si trova disallineata rispetto alla corda (o al sistema di corde) di trattenuta.

Effetto pendolo in regime di caduta arrestata

Effetto pendolo in regime di caduta trattenuta

DISTANZE ANTICADUTA: 1) Distanza libera di caduta 2) Tirante d’aria 3) Distanza di arresto

CALCOLO DELLE DISTANZE ANTICADUTA (da controllare lungo tutto il perimetro soggetto a caduta arrestata)

Distanza libera di caduta: distanza tra piano di caduta e piano di impatto

Tirante d’aria: minimo spazio di caduta in sicurezza

Deformazione sistema di ancoraggio +

Lunghezza di messa in tensione della corda di trattenuta +

Deformazione sistema di dissipazione di energia +

Altezza dell’attacco dell’imbracatura al piede della persona (1.5 m) +

Spazio libero residuo di sicurezza minimo (1.0 m)

Distanza di arresto: Distanza verticale misurata dal punto di inizio caduta alla posizione finale di equilibrio dopo l’arresto

CRITERI DI SCELTA TIPO DI CADUTA

VANTAGGI SVANTAGGI

CADUTA TRATTENUTA

Basse accelerazioni in caso di caduta

Limitazione nei movimenti

dell’operatore

Utilizzabile con qualsiasi tirante d’aria

Difficoltà di utilizzo in presenza di cavedi o

lucernai diffusi

CADUTA ARRESTATA

Grande libertà nei movimenti

dell’operatore

Alte accelerazioni in caso di caduta

Necessità di tiranti d’aria adeguati

Necessità di progettare la fase di

recupero dell’operatore

RECUPERO DELL’OPERATORE DOPO LA CADUTA

In caso il presente elaborato preveda di lavorare in regime di caduta arrestata il proprietario o il responsabile dell'immobile deve predisporre un piano di emergenza per l'eventuale recupero dell'operatore sospeso al sistema anticaduta. Tale operazione va portata a termine entro 30 min dalla caduta, tempo dopo il quale si verificano danni fisici per la pressione esercitata dall'imbracatura sul corpo umano. Prima di effettuare i lavori in copertura, in base all'ubicazione dell'immobile, ci si dovrà accertare quindi se i servizi pubblici di emergenza siano in grado di portare a termine un'eventuale operazione di soccorso entro tale tempo (30 min). Qualora questo non fosse possibile dovrà predisporre l'intervento di una squadra di recupero composta da almeno due persone che abbiano i requisiti e l'attrezzatura per effettuare il salvataggio.

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

INDIVIDUAZIONE DELLE SEGUENTI FIGURE RELATIVAMENTE AL CANTIERE IN ESAME

1) Proprietario

2) Coordinatori per la sicurezza o progettista

3) Calcolatore statico

4) Fornitore del sistema tecnologico

5) Installatore

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

Elementi preliminari da valutare:

1) Ubicazione dell’immobile

2) Uso del fabbricato

3) Percorsi per l’accesso in copertura

4) Punti per l’accesso in copertura

5) Geometria generale copertura

6) Strutture di copertura

7) Geometria generale fabbricato

a) Calpestabilità / parti sfondabili

b) Distanze libere di caduta

c) Elementi fissi in copertura (camini, antenne, impianti, pannelli solari ecc..)

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DEL CLS ESISTENTE

PROVA SCLEROMETRICA Un meccanismo a molla viene sollecitato a contrasto del cls; dalla risposta dinamica di tale meccanismo viene dedotta la classe del cls e riportata sulla scala metrica VANTAGGI - prova non distruttiva - ripetibile - economica SVANTAGGI - scarsa affidabilità - difficoltà di taratura dello strumento

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

PROVA PULL-OUT Viene infisso un perno standard nel cls. Dalla forza necessaria per estrarre il perno (meccanismo con formazione di cono di cls) si risale alla classe del cls stesso. VANTAGGI - buona affidabilità - discreto rapporto costi/risultati

SVANTAGGI - prova distruttiva - costo - necessità di un ripristino

DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DEL CLS ESISTENTE

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

Carotaggio cls e prova di schiacciamento del campione Viene estratto un campione di cls in opera e successivamente viene sottoposto a prova di schiacciamento per determinare la classe VANTAGGI - grande affidabilità

SVANTAGGI - prova distruttiva - costo elevato - necessità di un ripristino accurato

DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DEL CLS ESISTENTE

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

La prova di estrazione è eseguita in opera mediante un martinetto idraulico, consente di determinare la resistenza di un ancoraggio analogo a quello che verrà utilizzato nella progettazione. E’ quindi la prova preferibile per la progettazione. VANTAGGI - risultati molto attendibili (si prova l’ancoraggio specifico)

SVANTAGGI - prova distruttiva - necessità di predisporre un ancoraggio - costo

DETERMINAZIONE DELLA CLASSE DEL CLS ESISTENTE O LA TENUTA A ESTRAZIONE di ALTRI MATERIALI

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

COMPILAZIONE DELL’ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA ELABORATI A e B (62/R ART.5)

a) elaborati grafici in scala adeguata in cui sono indicate le caratteristiche e l'ubicazione dei percorsi, degli accessi, degli elementi protettivi per il transito e l'esecuzione dei lavori di copertura;

b) relazione tecnica illustrativa delle soluzioni progettuali, nella quale sia evidenziato in modo puntuale il rispetto delle misure preventive e protettive di cui alla sezione II; nel caso di adozione di misure preventive e protettive di tipo provvisorio di cui all'articolo 7, comma 4, la relazione deve esplicitare le motivazioni che impediscono l'adozione di misure di tipo permanente, nonché le caratteristiche delle soluzioni alternative previste nel progetto;

COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE (ESECUZIONE per le varianti in corso d’opera) e ove non nominato PROGETTISTA (DL per le varianti in corso d’opera)

DA REDIGERE A CURA DI:

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

COMPILAZIONE DELL’ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA

Esempio tratto dal sito www.coperturasicura.toscana.it

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

ETC ELABORATO A (62/R ART.5)

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

ETC ELABORATO A (62/R ART.5)

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

ETC ELABORATO A (62/R ART.5)

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

ETC ELABORATO A (62/R ART.5)

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

ETC ELABORATO A (62/R ART.5)

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

ETC ELABORATO B (62/R ART.5)

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

COMPILAZIONE DELL’ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA ELABORATI C e D (62/R ART.5)

c) planimetria in scala adeguata della copertura, evidenziando il punto di accesso e la presenza di eventuali dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio o ganci di sicurezza da tetto, specificando per ciascuno di essi la classe di appartenenza, il modello, la casa produttrice ed il numero massimo di utilizzatori contemporanei;

d) relazione di calcolo, redatta da un professionista abilitato, contenente la verifica della resistenza degli elementi strutturali della copertura alle azioni trasmesse dagli ancoraggi e il progetto del relativo sistema di fissaggio;

PROGETTISTE STRUTTURALE (tecnico abilitato a eseguire calcoli strutturali)

DA REDIGERE A CURA DI:

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

ELABORATO C (62/R ART.5)

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

ELABORATO D (62/R ART.5)

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

… UNO SGUARDO CRITICO ALLA RELAZIONE DI CALCOLO …

RELAZIONE NON ACCETTABILE: MOTIVAZIONI RICORRENTI

1) Si riferisce a una struttura di copertura palesemente diversa da quella reale

2) Si riferisce a sistemi anticaduta diversi da quelli realmente utilizzati

3) Si riferisce a una configurazione dei sistemi anticaduta palesemente diversa da quella fornita dal coordinatore per la sicurezza (o progettista architettonico)

4) Si riferisce a sistemi non certificati

5) Non è redatta da un tecnico abilitato

RELAZIONE DA INTEGRARE: MOTIVAZIONI RICORRENTI

1) Non contempla TUTTI i sistemi anticaduta presenti e TUTTI i tipi di supporto

2) Non è specificata la struttura di copertura

3) Non sono identificati i sistemi di anticaduta

4) Non é specificato e motivato il “confine” del sistema Ancoraggio + Struttura di Copertura che è stato verificato

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

COMPILAZIONE DELL’ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA ELABORATI E e F (62/R ART.5)

e) certificazione del produttore di dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto eventualmente installati, secondo le norme UNI-EN 795 ed UNI-EN 517;

f) dichiarazione di conformità dell'installatore riguardante la corretta installazione di eventuali dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto, in cui sia indicato il rispetto delle norme di buona tecnica, delle indicazioni del produttore e dei contenuti di cui alle lettere c) e d);

PRODUTTORE sistemi anticaduta

INSTALLATORE sistemi anticaduta

DA REDIGERE A CURA DI:

DA REDIGERE A CURA DI:

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

ETC ELABORATO E (62/R ART.5)

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

ETC ELABORATO F (62/R ART.5)

ATTENZIONE: Sarà cura del proprietario/amministratore dell’immobile mantenere le attrezzature installate in buono stato al fine del mantenimento nel tempo delle necessarie caratteristiche di solidità e resistenza.

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

COMPILAZIONE DELL’ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA ELABORATI G e H (62/R ART.5)

g) manuale d'uso degli eventuali dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto installati, con eventuale documentazione fotografica;

h) programma di manutenzione degli eventuali dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio e/o ganci di sicurezza da tetto installati.

PRODUTTORE sistemi anticaduta

PRODUTTORE sistemi anticaduta

DA REDIGERE A CURA DI:

DA REDIGERE A CURA DI:

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

ETC ELABORATO G (62/R ART.5)

ESERCITAZIONE: PROGETTAZIONE SISTEMI ANTICADUTA IN COPERTURA

ETC ELABORATO H (62/R ART.5)

LE RESPONSABILITA’ DEI VARI SOGGETTI

Coordinatore per la Progettazione (o Progettista, a seconda dei casi) (art. 5 c.1 del Regolamento) Mancata o errata progettazione del sistema anticaduta (per esempio errato posizionamento degli ancoraggi) Professionista abilitato alla redazione della Relazione di Calcolo (art. 5 c.4 lett. d) del Regolamento) Mancata o errata valutazione strutturale del dimensionamento del sistema di fissaggio degli ancoraggi alla struttura e/o della verifica di resistenza degli elementi strutturali della copertura alle azioni trasmesse dal sistema anticaduta quando entra in funzione (infortunio a seguito di cedimento della struttura della copertura o del sistema di fissaggio degli ancoraggi alla struttura della copertura) Direttore Lavori Mancato controllo sulla corretta esecuzione dei lavori di installazione del sistema anticaduta Coordinatore per l’esecuzione o Direttore Lavori (art. 5 c.2 del Regolamento) Mancato adeguamento del sistema a seguito di varianti in corso d'opera Installatore del sistema anticaduta (art. 5 c.4 lett e) del Regolamento) Installazione non conforme alle norme di buona tecnica, alle indicazioni fornite dai produttori dei sistemi installati e agli elaborati progettuali c) e d) (planimetria e relazione di calcolo) di cui all’art.5 c.4 del regolamento Produttore di dispositivi di ancoraggi, linee di ancoraggio e/o ganci da tetto (art. 5 c.4 lett f) del Regolamento) Certificazione dei prodotti alle norme UNI EN 795 e UNI EN 517 Committente Mancata manutenzione Mancata messa a disposizione del Fascicolo Tecnico della Copertura all'esecutore dei lavori (sia Impresa che lavoratore autonomo) Datore di lavoro Mancata valutazione dei rischi, mancata acquisizione dell'Elaborato Tecnico ed eventuale redazione POS, mancato uso del sistema anticaduta e dei DPI, mancata formazione e addestramento dei lavoratori

GRAZIE DELL’ATTENZIONE