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Ing. Nicolò Alberti – Dott. Carlo Albarello Efficientamento energetico e Superbonus 110% Soluzioni integrate a secco oltre il pannello sandwich

Efficientamento energetico e Superbonus 110%

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Efficientamento energetico e Superbonus 110% Soluzioni integrate a secco oltre il pannello sandwich

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SERVIZIO DI CONSULENZA

CERTIFICAZIONE APE (pre e post intervento)

ISOLAMENTO INVOLUCRO EDILIZIO

RISTRUTT. ANTISISMICA

IMPIANTI FTV, ACCUMULI, COLONNINE RICARICA

Manni Energy

Erogabile, tramite EGE interni, per valutazione e gestione globale del progetto di efficientamento

Erogabile, tramite EGE interni

- -Erogabili, tramite installatori territoriali

Isopan

Erogabile, tramite prescrittori interni, sull’utilizzo e la selezione dei prodotti Isopan e le relative certificazioni (CAM, performance… ecc.)

-

• Involucro: facciata ventilata Arkwall o pannelli gamma Isoparete

• Copertura: pannello copertura Isodomus o pannelli gamma Isofire Roof o Isocop, soluzione GreenROOF e Flat Roof Solutions

- -

Manni Green Tech

Erogabile, tramite prescrittori interni, sull’utilizzo dei prodotti Manni Green Tech e sulla progettazione

- -

Nei casi demolizione e ricostruzione, MGT è soluzione ideale per rispettare i tempi di ricostruzione.

-

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TETTO FREDDO e TETTO VERDEL’efficientamento energetico delle coperture contro il fenomeno delle isole di calore

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Un «tetto freddo» o «raffrescante passivo», è un rivestimento contraddistinto da un valore elevato di riflettanza solare, cioè della capacità di riflettere l’irradiazione solare incidente, combinato con un elevato valore dell’emissività nell’infrarosso, che consente al tetto di restituire all’atmosfera, mediante irraggiamento termico, la maggior parte della frazione assorbita dell’irradiazione solare. L'indice di riflessione solare di un materiale, quindi, ne sintetizza la "freddezza": maggiore è il valore, maggiore la sua capacità di raffrescamento passivo.

Nella pratica, un cool roof può essere ottenuto applicando alla superficie del tetto uno strato di copertura superficiale esterno con colore molto chiaro, preferibilmente bianco, e di materiale non metallico.

TETTO FREDDO

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Le coperture COOL ROOF sono dotate di una elevata riflettanza solare ed emissività termica. Questo significa che sono in grado di riflettere la radiazione solare incidente e allo stesso tempo emettere energia termica nell’infrarosso.

I COOL ROOF sono caratterizzati perciò da una bassa temperatura superficiale, anche sotto irraggiamento solare

diretto.

I punti di forza di una copertura «cool roof» sono molteplici:

TETTO FREDDO: la nostra soluzione «CoolROOF» in PVC/TPO

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La riflettanza solare misura la tendenza di un materiale/ superficie a riflettere la radiazione solare. Una superficie dotata di elevata riflettanza solare, quindi, è in grado di riflettere la maggior parte della radiazione solare incidente e mantiene perciò una temperatura più bassa. Questo valore è particolarmente elevato per i colori chiari, soprattutto il bianco. La riflettanza si esprime in percentuale (%) oppure definendo un valore compreso fra 0 e 1.

L’Indice di Riflettanza Solare (SRI) misura l’impatto combinato tra le proprietà di riflettanza ed emissività di un materiale/superficie. Il parametro viene misurato secondo lo standard ASTM E1980 e viene calcolato secondo tre condizioni di ventosità (bassa, media, alta). L’indice SRI si esprime in percentuale (%); maggiore è il suo valore, più bassa sarà la temperatura superficiale della copertura sotto irraggiamento.

Riflettanza Solare e SRI (Solar Reflectance Index)

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Il verde pensile è considerato un valido strumento per limitare il fenomeno dell’ «Isola di Calore» e per ottenere un miglioramento bioclimatico dell’ecosistema urbano, restituendo parte della massa biologica venuta a meno per effetto della cementificazione.Il verde pensile si sceglie in funzione degli obbiettivi:

• Copertura fruibile: realizzazione di uno spazio destinato ad essere usato per delle attività;

• Fruibilità sensoriale: realizzazione di un ambiente avente valenza architettonica e/o sensoriale in genere;

• Modifica delle prestazioni dell’edificio: realizzazione di un pacchetto che implementi le prestazioni energetiche e acustiche dell’involucro edilizio;

• Modifica delle condizioni ambientali: realizzazione di un sistema complesso in grado di migliorare le condizioni ambientali incidendo sulla qualità dell’aria, sulla riduzione dell’inquinamento acustico, sulla regimazione idrica e sulla mitigazione della temperatura;

TETTO VERDE

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Quando si prevede la creazione di un tetto verde è necessario rispettare i requisiti minimi descritti nel DM 26/06/2015. Si tratta di regole obbligatorie previste dalla legge per garantire prestazioni adeguate sotto il profilo energetico e igrotermico del nuovo progetto.

Queste regole non riguardano solo i tetti verdi, ma tutti i possibili interventi su edifici nuovi o esistenti, e sono suddivise in base all’ambito d’applicazione in cui ricade il progetto: ad esempio “nuova costruzione”, “ristrutturazione importante”, “riqualificazione energetica”, ecc.

Semplificando, possiamo dire che i requisiti minimi per un tetto verde sono:

• controllo della trasmittanza termica media [U];

• controllo della trasmittanza termica periodica [Y];

• analisi del rischio di formazione di muffa e condensa interstiziale;

• analisi del rischio di surriscaldamento.

IL SISTEMA TETTO VERDE

Fonte: Manuale Anit di approfondimento tecnico « Prestazioni energetiche dei tetti verdi», realizzato in collaborazione con Isopan.

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Uno dei metodi più diffusi per classificare i tetti verdi si basa sulla profondità del substrato per la crescita della

vegetazione e distingue tra:

• tetti verdi estensivi: caratterizzati da uno strato di terra dello spessore di 8-5 cm;

• tetti verdi intensivi: caratterizzati da uno strato di terra dello spessore di 25-50 cm.

I tetti verdi estensivi richiedono ridotti interventi di manutenzione e hanno un peso generalmente inferiore a

150 kg/m2, mentre i tetti intensivi necessitano di una manutenzione costante per circa 4-5 volte all’anno e hanno

un peso molto superiore a 150 kg/m2 (ovviamente questa distinzione è semplificativa e possono esserci soluzioni

intermedie classificate come semi-intensive o semi-estensive).

Classificazione dei tetti verdi

Fonte: Manuale Anit di approfondimento tecnico « Prestazioni energetiche dei tetti verdi», realizzato in collaborazione con Isopan.

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Classificazione dei tetti verdi

Esempio di tetto verde estensivo. Fonte: Daku Italia Esempio di tetto verde intensivo. Fonte: Daku Italia

Fonte: Manuale Anit di approfondimento tecnico « Prestazioni energetiche dei tetti verdi», realizzato in collaborazione con Isopan.

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Stratigrafia

1. Vegetazione

2. Substrato di crescita (o colturale)

3. Strato di filtro

4. Strato di drenaggio

5. Strato di protezione meccanica

6. Strato di tenuta all’acqua

7. Isolamento termico

8. Barriera al vapore

9. Strato di pendenza

10. Struttura di copertura

Fonte: Manuale Anit di approfondimento tecnico « Prestazioni energetiche dei tetti verdi», realizzato in collaborazione con Isopan.

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Una copertura verde rispetto a una copertura tradizionale incrementa le prestazioni energetiche principalmente

attraverso 3 meccanismi:

1- controllo dell’assorbimento solare: la presenza di vegetazione sulla superficie esterna migliora gli scambi

radiativi e mitiga l’oscillazione delle temperature limitando il rischio di surriscaldamento estivo;

2- accumulo/rilascio igrotermico: la presenza di vegetazione e di strati e in grado di accumulare umidità

dall’ambiente e rilasciarla nel tempo modifica gli scambi di calore latente fra gli strati con l’effetto di

attenuare i flussi energetici estivi;

3- isolamento termico: i materiali che compongono la stratigrafia di una copertura se ben progettati sono

in grado di proteggere gli ambienti sottostanti dalle escursioni termiche invernali ed estive.

PRESTAZIONI ENERGETICHE

Fonte: Manuale Anit di approfondimento tecnico « Prestazioni energetiche dei tetti verdi», realizzato in collaborazione con Isopan.

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Il fattore di assorbimento solare, solitamente indicato come α, può assumere un valore da 0 a 1 in base alla

propensione ad assorbire la radiazione solare incidente (0 = assorbimento nullo, 1 = assorbimento totale della

radiazione). In edilizia, visto che spesso questa caratteristica è legata al colore delle strutture, le norme indicano

le seguenti 3 categorie generiche:

• colore chiaro: α=0.3

• colore medio: α=0.6

• colore scuro: α=0.9

Assorbimento Solare

Andamento della temperatura superficiale esterna di una copertura piana situata a Verona in un giorno tipico estivo. Il grafico mostra i risultati per differenti valori del fattore di assorbimento solare tra 0,2 a 0,95. Il calcolo è eseguito in accordo alla norma UNI EN ISO 13786 con il software PAN distribuito da ANIT.

Fonte: Manuale Anit di approfondimento tecnico « Prestazioni energetiche dei tetti verdi», realizzato in collaborazione con Isopan.

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Si tratta della capacità di assorbire umidità e rilasciarla nel medio-lungo termine tramite evaporazione dal terreno e traspirazione dalle piante. Tali meccanismi favoriscono lo scambio di energia latente e mitigano positivamente l’oscillazione termica all’interno della struttura, soprattutto nei periodi più caldi.

Gli scambi di calore latente innescati dal terreno umido sono in grado di smorzare e ridurre la distribuzione della temperatura della copertura.

Accumulo/rilascio igrometrico

Andamento della temperatura interna alla stratigrafia per la copertura verde (linea verde) e una copertura piana tradizionale in calcestruzzo con differenti fattori di assorbimento solare (linee blu, arancione e rossa). La temperatura mostrata è stata ricavata da una simulazione dinamica igrotermica con il software WUFI e corrisponde al valore sottostante lo strato del terreno o di calcestruzzo della stratigrafia. Dato climatico di Milano, periodo illustrato per 10 giorni centrali di luglio. Si è scelto di analizzare l’andamento della temperatura interna come valore sintetico dei fenomeni energetici e igrotermici in grado di mettere in evidenza le differenze tra le soluzioni simulate.

Fonte: Manuale Anit di approfondimento tecnico « Prestazioni energetiche dei tetti verdi», realizzato in collaborazione con Isopan.

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Dal punto di vista invernale la prestazione di “isolamento” si analizza confrontando la trasmittanza termica U del pacchetto di copertura (e gli eventuali ponti termici presenti) con il corrispettivo valore limite di legge.

Dal punto di vista estivo invece si può ricorrere a una valutazione semplificata analizzando la trasmittanza termica periodica YIE o altri parametri sintetici come lo sfasamento ϕ e l’attenuazione fa; oppure attraverso uno studio approfondito in simulazione dinamica oraria dell’intero pacchetto per verificare l’insieme dei meccanismi di scambio termico presenti.

Isolamento termico

Rappresentazione grafica di sfasamento e attenuazione. A partire dall’analisi energetica del giornotipico estivo è possibile tracciare la curva della temperatura dell’aria esterna (in nero), della temperatura superficiale esterna (in rosso) e della temperatura attenuata (in verde). Quest’ultimo parametro è calcolato con UNI EN ISO 13786 e offre una buona rappresentazione dell’effetto inerziale del pacchetto.

Fonte: Manuale Anit di approfondimento tecnico « Prestazioni energetiche dei tetti verdi», realizzato in collaborazione con Isopan.

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Esiste una seconda possibilità di analisi del comportamento estivo di una stratigrafia (in accordo con UNI EN ISO 13786) attraverso una simulazione energetica dinamica nelle 24 ore del giorno tipico estivo. Questo tipo di valutazione consente di monitorare l’effetto di una sollecitazione climatica esterna a diverse profondità dell’elemento opaco (nel nostro caso della copertura). Il risultato di questa analisi può essere speso per:

• analizzare graficamente la penetrazione dell’onda termica esterna;

• valutare la quantità di energia entrante nell’arco di 24 ore di una giornata estiva.

Isolamento termico

Simulazione energetica dinamica nelle 24 ore del giorno tipico estivo. I due grafici mettono a confronto i risultati ottenuti per una copertura verde (a sinistra) e una copertura tradizionale in cls(a destra). La simulazione è stata eseguita con il software PAN.

Fonte: Manuale Anit di approfondimento tecnico « Prestazioni energetiche dei tetti verdi», realizzato in collaborazione con Isopan.

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Le soluzioni in copertura GREEROOF consistono nell’integrazione del sistema per tetto verde su coperture piana realizzate con pannelli sandwich prefabbricati o con soluzioni assemblate in opera.

L’impermeabilità è assicurata dai manti sintetici in PVC o in TPO. L’isolamento termico è conferito dall’anima isolante in schiuma poliuretanica o lana minerale.

TETTO VERDE: la nostra soluzione «GreenROOF»

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GreenROOF intensivo

Soluzione adatta per le piccole e medie superfici. Lo spessore del substrato è maggiore (da 15 a 30 cm circa) ed il peso di sovraccarico compreso tra 120 e 350 kg/m² (a capacità massima in acqua). Permette di accogliere una vegetazione a forte sviluppo radicale e aereo di tipo orticolo come graminacee, tappeti erbosi, piante vivaci o arbusti. Una manutenzione moderata e un’annaffiatura regolare sono necessari.

Paragonabile ai giardini tradizionali, è possibile seminare o coltivare ogni tipo di vegetale.

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Base

GreenROOF estensivo

Soluzione indicata per edifici di grandi dimensioni, tetti inclinati e tetti esistenti per il basso spessore di substrato (da 3 a 15 cm circa), con un peso massimo di 100Kg/m²; la vegetazione colonizzatrice è molto resistente (muschi e sedi, graminacee, piante grasse) e non richiede frequenti interventi di manutenzione (annaffiatura soltanto in caso di siccità prolungata). L’altezza dei vegetali non supera i 25 cm e l’associazione di più varietà conferisce a questi tetti un aspetto multicolore che varia a seconda delle stagioni. Questo tipo di copertura non è calpestabile e non è coltivabile.

Std Plus

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MATERIALE RIFERIMENTO RICHIESTEDOCUMENTI A DISPOSIZIONE

Pannelli isolanti Isopan

Art. 2.4.2.9 CAM Edilizia: Materiali isolanti

• Non devono essere prodotti utilizzando ritardanti di fiamma che siano oggetto di restrizioni o proibizioni previste da normative nazionali o comunitarie applicabili;

• Non devono essere prodotti con agenti espandenti con un potenziale di riduzione dell’ozono superiore a zero;

• Non devono essere prodotti o formulati utilizzando catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso della formazione della schiuma di plastica;

• Se costituiti da lane minerali, queste devono essere conformi alla nota Q o alla nota R di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) e s.m.i. (29)

• Autodichiarazione di rispetto dei requisiti cogenti il prodotto

• Schede tecniche• Schede di sicurezza

• Se il prodotto finito contiene uno o più dei componenti elencati nella seguente tabella, questi devono essere costituiti da materiale riciclato e/o recuperato secondo le quantità minime indicate, misurato sul peso del prodotto finito.

• EPD Isopan• auto dichiarazione

conforme ISO 14021

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ISOLANTE IN FORMA DI PANNELLO

Lana di roccia 15%

Poliuretano espansoDal 1% al 10% in funzione della tipologia del prodotto e della tecnologia adottata per la produzione

MODALITA’ DI VERIFICA

una dichiarazione ambientale di Prodotto di Tipo III (EPD), conforme alla norma UNI EN 15804 e alla norma ISO 14025, come EPDItaly© o equivalenti;

una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato attraverso l’esplicitazione del bilancio di massa, come ReMade in Italy®, Plastica Seconda Vita o equivalenti;

una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato attraverso l’esplicitazione del bilancio di massa che consiste nella verifica di una dichiarazione ambientale autodichiarata, conforme alla norma ISO 14021.

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LE SOLUZIONI ISOPAN SI TROVANO ALL’INTERNO DELLA GUIDA MANNI GROUP PER L’ECOBONUS 110%

SCARICA LA GUIDA

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Grazie per l’attenzione!

Ing. Nicolò [email protected] 8088911www.mannigroup.com/it

Dott. Carlo [email protected] 7359111www.isopan.it

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www.anit.it