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Valencia 25-26 March 2003 Psicologia dei Nuovi Media Media Education e Scienze Cognitive Giuseppe Riva http://www.psicologiadeinuovimedia.com 1 Educare ai Nuovi Media: La sfida delle Scienze Cognitive Prof. Giuseppe Riva LICENT Università Cattolica del Sacro Cuore E-mail: [email protected] http:// www.psicologiadeinuovimedia.com http://www.isocialnetwork.info

Educare ai nuovi media: La sfida delle scienze cognitive

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Educare ai Nuovi Media:La sfida delle Scienze

CognitiveProf. Giuseppe Riva

LICENTUniversità Cattolica del Sacro

Cuore

E-mail: [email protected]

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Una definizione di

MEDIA EDUCATION

L’educazione ai e con i media: • ai media, cioè corsi di educazione a un utilizzo e a una comprensione critici dei media.

• con i media, cioè programmi didattici che utilizzino i media come strumenti di supporto ai processi educativi generali.

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Mi concentrerò in particolare sull’educazione AI MEDIA

Cercando di raccontare come la Psicologia dei Nuovi Media descrive la Media Literacy (Competenza all’uso dei media)

I punti chiave sono:

- Che cosa sono i media da un punto di vista psicologico?

- Come usiamo i media?

- Usare i media richiede un cambiamento? Se si, di che tipo?

- Che cos’è dal punto di vista cognitivo la Media Literacy?

Il fuoco di questa presentazione

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PARTE 1 Psicologia dei nuovi media: Comprendere il rapporto tra media e

cambiamento

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Qual è il ruolo della

PSICOLOGIA DEI NUOVI MEDIA?

Lo studio, la comprensione, la previsione e l’attivazione dei processi di cambiamento che hanno la loro principale origine nell’interazione con i nuovi media comunicativi.

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COS’ E’ UN MEDIUM?

Ogni artefatto in grado di permettere ai soggetti di superare i vincoli della comunicazione faccia a faccia, la situazione interattiva più naturale

I MEDIA SONO DISPOSITIVI DI MEDIAZIONE

Facilitano il processo di comunicazione, superando i limiti imposti dal faccia-a-faccia.

Sostituiscono l’esperienza diretta, ponendosi “in mezzo” tra i soggetti interagenti.

Il medium (1)

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Ciascun MEDIUM si caratterizza per 3 dimensioni, che stanno tra loro in rapporto dialettico: il cambiamento di un elemento può portare ad un cambiamento negli altri.

FISICAInclude l’insieme delle caratteristiche naturali del medium

SIMBOLICA

PRAGMATICA

Include l’insieme dei significati convenzionali espressi attraverso il medium

Include l’insieme dei comportamenti con cui gli utilizzatori comunicano attraverso il medium

Il medium (2)

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Con l’evoluzione dei media infatti il supporto fisico diventa una “finestra” che consente la visualizzazione parziale di un insieme più ampio di informazioni disponibili

LL’’INTERFACCIAINTERFACCIAassume con i nuovi media un ruolo centrale che non aveva con i media precedenti

Definiamo NUOVI MEDIA l’insieme dei mezzi di comunicazione che utilizzano il linguaggio digitale nella codifica delle informazioni

Nuovi media e interfaccia (1)

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L’interfaccia diventa un METAMEDIUM

Ha le caratteristiche di un medium

(sostituisce l’esperienza diretta con una percezione mediata)

Utilizza la dimensione fisica del medium tradizionale

(pur essendo caratterizzata da dimensioni simboliche e pragmatiche proprie, non ha una dimensione fisica propria)

Le Le 3 funzioni dell3 funzioni dell’’interfacciainterfaccia nei nuovi media: nei nuovi media:

Rappresentare le caratteristiche del medium attraverso un modello Rendere visibili gli oggetti digitali contenuti al suo interno Facilitarne l’uso mediante un’opera di filtro e e selezione

Nuovi media e interfaccia (2)

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LL’’introduzione di un nuovo medium implica una introduzione di un nuovo medium implica una RICONFIGURAZIONE DELLE OPPORTUNITARICONFIGURAZIONE DELLE OPPORTUNITA’’ DI DI MEDIAZIONE CULTURALEMEDIAZIONE CULTURALE a disposizione dei suoi utenti: a disposizione dei suoi utenti:

modifica la struttura dell’interazione e obbliga i soggetti ad adattarsi alla nuova situazione

rimuove dall’interazione il corpo ed i significati che questo porta con sé dando autonomia al messaggio

Nuovi media e cambiamento

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Il cambiamento (1)

Secondo Safran and Greenberg (1991), esistono due diversi approcci alla comprensione del cambiamento: bottom-up (dal basso verso l’alto) e top-down (dall’alto verso il basso):

• Bottom-up: parte dall’analisi delle percezioni e delle emozioni (individuali e sociali) per poi arrivare ad un cambiamento di tipo comportamentale (prima) e concettuale (dopo);

• Top-down: parte dall’analisi delle credenze e delle

regole implicite che guidano il comportamento (individuale o sociale) per intervenire su di esso (prima) e poi influenziare il livello emotivo (dopo).

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Il cambiamento (2)

Questi due modelli di cambiamento hanno come punto di partenza due diversi sistemi cognitivi (Kahneman, Nobel Prize Lecture, 2002):

• Sistema 1 (Intuizione): genera impressioni relative alle caratteristiche degli oggetti percepiti e pensati. Queste impressioni non sono volontarie e spesso non sono immediatamente consapevoli.

• Sistema 2 (Ragionamento): genera giudizi, che sono sempre esplitici e intenzionali.

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La differenza tra intuizione e ragionamento (1)

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La differenza tra intuizione e ragionamento (2)

L’esistenza di due sistemi cognitivi separati è evidente nella distinzione tra saper fare (intuitivo) e sapere (razionale):

• Siamo in grado di controllare sistemi dinamici complessi intuitivamente senza essere in grado di spiegare le regole che ci permettono di farlo (per es. Andare in Bicicletta);

• Siamo in grado descrivere razionalmente le regole con cui il sistema funziona senza essere in grado di metterle in pratica (per es. Esame di guida)

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• Alcune impressioni, che Tversky e Kahneman (1983) chiamano natural assessments, sono innate and vengono attivate dai contenuti percettivi : sorpresa, valenza affettiva (emozioni)

• Altre invece sono apprese e legate all’uso efficace degli strumenti: competenze motorie (per es., Prendere appunti usando la penna).

Una caratteristica di base dei processi intuitivi è che sono spontanei (impressioni), come i processi percettivi.

Intuizione: non solo innata

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PARTE 2 Dalla percezione all’azione:

come una competenza diventa intuitiva?

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Dalla percezione all’azione (1)

Le ricerche delle scienze cognitive sottolineano lo stretto legame tra azione e percezione:

“La percezione non è qualcosa che ci accade, fuori o dentro di noi, ma è qualcosa che facciamo” (Noe, p. 12)

La percezione e la consapevolezza percettiva dipendono dalle nostre capacita di azione e di pensiero eviceversa.

Noe, A., (2004), Action In perception. Cambridge,

MA: MIT Press

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Psicologia Cognitiva Corporea (1)Le ricerche di Rizzolatti hanno scoperto nella corteccia premotoria della scimmia e in seguito anche in quella dell’uomo, l’esistenza di due gruppi particolari di neuroni (bimodali – motori e percettivi):

•il primo gruppo di neuroni (F5ab-AIP) – chiamati neuroni “canonici” si attivano anche quando il soggetto guarda un oggetto a cui potrebbe essere rivolta la propria azione;

•il secondo gruppo di neuroni (F5c-PF) – chiamati neuroni “specchio” - si attivano invece quando il soggetto osserva un altro individuo che compie la stessa azione.

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Psicologia Cognitiva Corporea (2)In pratica, i neuroni canonici consentono una comprensione intuitiva delle opportunità di interazione che gli oggetti offrono a un soggetto percepiente (nel caso del manico della tazzina da caffé la possibilità di essere afferrato).Mentre, i neuroni specchio permettono una comprensione intuitiva delle intenzioni degli altri individui (l'intenzione ad esempio di portare la tazzina alla bocca per bere il caffé).

Ciò suggerisce l’esistenza di un sistema simulativo basato sui schemi di tipo motorio che consente al soggetto di organizzare e comprendere l’azione in maniera intuitiva

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Psicologia Cognitiva Corporea (2)Embodied Cognition: considera i processi cognitivi come il risultato dall’interazione in tempo reale e diretta verso un obiettivo tra un organismo e l’ambiente.

Conoscenza (Clancey, 1997): capacità verso un’azione interattiva. Tale capacità viene attivata attraverso una sequenza di coordinazioni sensomotorie in atto, cioè mediante la simulazione di un’intera sequenza comportamentale e degli effetti che ha sull’ambiente.

Per questo la conoscenza è necessariamente situata e incarnata: richiede un feedback esterno continuo per coordinare tra loro percezione e azione.

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Azione: il punto di incontro tra intuizione e ragionamento

• Il modo migliore di imparare qualcosa è farlo (azione), verificando l’esito di quello che viene fatto (metacognizione)

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Dalla percezione all’azioneA partire da queste riflessioni si sono sviluppate due

aree di ricerca:

LA PSICOLOGIA COGNITIVA “CORPOREA”

che considera la mente come il risultato di un fenomeno distribuito, che risiede

non solo nella testa, e descrive i processi cognitivi come il risultato dall’interazione in tempo reale e diretta verso un obiettivo

tra un organismo e l’ambiente

LO STUDIO DELL’INTERAZIONE CORPOREA

che ha come principale obiettivo l’uso della corporeità per facilitare l’interazione uomo-computer,

realizzando interfacce e metafore e oggetti fisici in grado di comprendere

le necessità dell’utente

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Un approccio basato sull’idea di rappresentare gli oggetti digitali in maniera esplicita e caratterizzata in modo che l’utente possa agire su di essi allo intuitivamente: don’t make me think

LA MANIPOLAZIONE DIRETTALA MANIPOLAZIONE DIRETTA

Nuovi media e corporeità (1)

AFFORDANCEAFFORDANCE

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Possiamo definire l’AFFORDANCE l'insieme di azioni che un oggetto "invita intuitivamente" a compiere su di esso (Gibson, Norman)

LL’’opportunità dopportunità d’’azioneazione (o di inibizione) (o di inibizione) fornita dallfornita dall’’ambiente allambiente all’’individuoindividuo

In pratica il soggetto identifica intuitivamente, in base ai propri obiettivi, il tipo di proprietà più utile a lui tra quelle che un oggetto è in grado di offrire. Il livello d’utilità è legato, oltre che al tipo di obiettivo, alla struttura fisica del soggetto (affordance diretta), al significato (affordance mediata) attribuito all’oggetto e al contesto in cui è collocato.

Un’affordance è tale solo quando è visibile ed in grado di guidare l’azione intuitivamente.

Nuovi media e corporeità (2)

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LL’’uso efficace di un artefatto modifica luso efficace di un artefatto modifica l’’esperienza del corpoesperienza del corpo

Durante unDurante un’’azione efficace – in cui il soggetto è in grado di azione efficace – in cui il soggetto è in grado di attuare intuitivamente la propria intenzione – lattuare intuitivamente la propria intenzione – l’’artefatto viene artefatto viene percettualmente percettualmente ““incorporatoincorporato”” dal soggetto. dal soggetto.

Riuscendo ad attuare le proprie intenzioni attraverso Riuscendo ad attuare le proprie intenzioni attraverso ll’’artefatto, il soggetto diventa artefatto, il soggetto diventa presentepresente in esso. in esso.

Nuovi media e corporeità (3)

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La psicologia cognitiva ha mostrato che la capacità di usare un medium intuitivamente ha due effetti diversi sulla nostra esperienza corporea:

Azione Mediata Diretta: Azione Mediata Indiretta: INCORPORAZIONE INCARNAZIONE

(PRESENCE) (TELEPRESENCE)

Intuizione e corporeità

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INCORPORAZIONE (PRESENZA)L’artefatto diventa parte della rappresentazione del corpo (il soggetto è presente in esso) => L’esperienza intuitiva del corpo si estende all’artefatto

Azione Mediata Diretta

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INCARNAZIONE (TELEPRESENZA)L’uso efficace dell’avatar sposta temporaneamente il soggetto all’interno dello spazio remoto/virtuale in (il soggetto è telepresente in esso) => L’esperienza intuitiva del corpo si estende all’avatar

Azione Mediata Indiretta

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PARTE 3: Conclusioni

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La media literacy è intuizione

Le ricerche delle scienze cognitive sottolineano come le competenze di tipo percettivo-motorio, che ci permettono di utilizzare un medium, sono prevalentemente di tipo intuitivo.

• Quando ho la media literacy il medium è trasparente: posso realizzare attraverso di esso le mie intenzioni senza dovermi chiedere come farlo.• Quando non c’è, il medium è opaco: richiede il ragionamento per riuscire a usarlo

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Usare i media ci cambia nel profondo

Imparare ad usare intuitivamente un medium ha un effetto sulla nostra corporeità (bodyframe): di fatto il medium diventa una estensione diretta o indiretta (avatar) del nostro corpo:

- Il cambiamento è profondo: porta a vedere in modo diverso l’ambiente circostante (brainframe) - Il soggetto non è consapevole del cambiamento: per cui non capisce la diversità/difficoltà di un altro che non ha le stesse competenze

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Come funziona: • Si osservano fenomeni e comportamenti, • si interviene con la propria azione per modificarli, • si osservano gli effetti della propria azione, si riprova a intervenire, e così via.

Si ripetono tipicamente cicli di percezione e azione ciascuno operante sul risultato dell'altro: si prova e riprova. => La conoscenza e il cambiamento emergono da questo «fare esperienza».

La media education è esperienziale e metacognitiva

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• Sulla psicologia dei nuovi media, sulla presenza e i suoi aspetti cognitivi:

Per saperne di più

Riva, G. (2012), Psicologia dei nuovi

media, Bologna: Il Mulino

Morganti, F., Riva G. (2006), Conoscenza,

comunicazione e tecnologia: Aspetti Cognitivi della RV,

Milano: LED