48
www.ediliziapiacentina.it POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV.IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - DCB PIACENZA LAVORI PUBBLICI Brusca frenata degli investimenti, Piacenza non fa eccezione PIACENTINA BIMESTRALE DI MERCATO, PROGETTI, AMBIENTE E TERRITORIO EDILIZIA ANNO 16 - NR. 6 2011 - EURO 1 ASSEMBLEA ANCE Buzzetti: “Governo, decreto sviluppo ultima chance” IMMOBILIARE Ripresa tra due anni: prezzi case giù, ma affitti stabili www.ediliziapiacentina.it ANNO 16 - NR. 6 2011 - EURO 1 ”Psc, che occasione: Diamogli un senso” ”Psc, che occasione: Diamogli un senso” Il presidente dell’Ordine degli Architetti Benito Dodi: Piacenza non può più sbagliare Campus Giovanni Negri Campus Giovanni Negri Un nuovo spazio di aggregazione per gli studenti piacentini

Edilizia 6-2011

Embed Size (px)

DESCRIPTION

"Psc, che occasione: Diamogli un senso"

Citation preview

Page 1: Edilizia 6-2011

www.ediliziapiacentina.it

POST

E IT

ALIA

NE

SPA

- SPE

DIZI

ON

E IN

A.P

. D.L

. 353

/200

3 (C

ON

V.IN

L. 2

7/02

/200

4 N

. 46)

ART

. 1, C

OM

MA

1 - D

CB P

IACE

NZA

LAVORI PUBBLICIBrusca frenata degli investimenti, Piacenzanon fa eccezione

PIACENTINABIMESTRALE DI MERCATO, PROGETTI, AMBIENTE E TERRITORIO

EDILIZIA ANNO 16 - NR. 6 2011 - EURO 1

ASSEMBLEA ANCEBuzzetti: “Governo, decreto sviluppoultima chance”

IMMOBILIARE Ripresa tra due anni:prezzi case giù, ma affitti stabili

www.ediliziapiacentina.it

ANNO 16 - NR. 6 2011 - EURO 1

”Psc, che occasione:Diamogli un senso””Psc, che occasione:Diamogli un senso”

Il presidente dell’Ordinedegli Architetti

Benito Dodi:Piacenza non può

più sbagliare

Campus Giovanni NegriCampus Giovanni NegriUn nuovo spazio di aggregazioneper gli studenti piacentini

Page 2: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA2

Page 3: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 3

Direttore responsabileGiuseppe De Petro

Direzione e RedazioneVia XXIV Maggio, 4 - Piacenza

Tel. 0523.458174 - Fax 0523.754369E-mail: [email protected]

PubblicitàVia XXIV Maggio, 4 - Piacenza

Tel. 0523.457421Fax 0523.754369

E - m a i l : p u b b l i c i t a @ c o r r i e re p a d a n o . i t

StampaGrafiche Lama - Piacenza

RegistrazioneTribunale di Piacenza n. 545 del 31/07/2000

Ai sensi e per gli effetti della legge 675/96 l’Editoredichiara che gli indirizzi utilizzati per l’invio inabbonamento postale provengono da pubblici registri,elenchi, atti, documenti concoscibili a chiunque e che iltrattamento dei dati non necessita del consensodell’interessato. Ciò nonostante in base all’art. 13dell’informativa il tirolare del trattamento ha diritto diopporsi all’utilizzo dei dati facendone espresso divietotramite comunicazione scritta da inviarsi alla sede di CPA

som

mario

focus

Condono e sviluppo i temi del momento pagina 5

i nostri servizi

Buzzetti: decreto sviluppo, Governo all’ultima chance pagina 11Lavori pubblici a rilento, frenata degli investimenti pagina 13Ecco il Campus di via Negri, il “salotto” degli studenti pagina 17Dodi: “Psc, che occasione: diamogli un senso” pagina 21Mercato immobiliare: ripresa tra due anni pagina 26Saie, 85mila visitatori per l’edizione 2011 pagina 31EdilShow, novità in arrivo: lente sugli artigiani edili pagina 34Casse edili, l’allarme: crolla il numero di imprese pagina 35Cersaie, numeri positivi e leadership confermata pagina 38Marmomacc, dall’esterno i segnali più forti: +8% pagina 39

dall’esterno

La Slow House debutta a La Spezia pagina 29Con Assiprime impresa tutelata pagina 33Architetti e imprese uniti per case low cost pagina 40A.Tec.: con Sebach igiene e praticità pagina 41Impiantistica innovativa, da settembre si cambia pagina 42Il Veneziano, l’eccellenza è di casa pagina 43Manufatti in cemento Ferrari, la tenacia vince pagina 45

rubriche

Agenda pagina 6Block Notes pagina 44Le scadenze di Confedilizia pagina 46

Il servizio di copertina del sesto numerodel 2011 di Edilizia Piacentina èdedicato alla nostra intervista alpresidente dell’Ordine degli Architettidi Piacenza, Benito Dodi.Lo sguardo ad ampio raggio parte dalPsc, il documento che inciderà sulfuturo sviluppo di Piacenza: per Dodi lacittà “non può più sbagliare, dopotante occasioni perse”.Nell’articolo, anche una serie diriflessioni sulla professione d’architetto,sui concorsi e sulla ineludibile esigenzadi qualità nei progetti.

Page 4: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA4

Page 5: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 5

Gli interventi di Napolitano e Buzzetti

Condono e sviluppoi temi del momentoIl presidente Ance boccia l’ipotesi di condono

su abusi edilizi, il Capo dello Stato ribadiscel’importanza dell’apporto del settore

Ipotesi di condono su abusi edilizi e defini-

zione delle misure più urgenti per favorire

ripresa economica e sviluppo del Paese so-

no i due principali argomenti che tengono

banco tra gli addetti ai lavori del comparto e-

dile in questo convulso momento nel quale, ol-

tre agli effetti della complessa congiuntura e-

conomica internazionale, pesano sull'Italia

anche le oggettive difficoltà vissute dal Gover-

no. A richiamare l'attenzione di tutti sono stati

soprattutto gli interventi del presidente della

Repubblica Giorgio Napolitano e del presidente dell'Ance Paolo

Buzzetti, che scuotono il dibattito nazionale e ricordano a tutti la ne-

cessità del cambio di marcia indispensabile di fronte al rischio di stasi

complessiva.

Il presidente dell'Ance Paolo Buzzetti, a margine di un incontro del

Saie a Bologna, ha ricordato che l'Associazione nazionale dei co-

struttori edili "è sempre stata contraria a qualsiasi forma di condono

perché, in realtà, cambia il mercato e crea condizioni di premialità

per chi non ha rispettato le regole". Con questa netta presa di po-

sizione, Buzzetti ha bocciato senza mezzi termini l'ipotesi di un con-

dono edilizio da inserire nel decreto sullo sviluppo da parte del Go-

verno: "Su questo - ha concluso il numero uno dell'Ance nazionale,

riferendosi ad un eventuale provvedimento di questo tipo - la no-

stra posizione è netta: sempre contrari a qualsiasi idea di condoni su

abusi edilizi".

Buzzetti non si è limitato a questo, ma ha anzi rilanciato ipotesi al-

ternative a quella del condono edilizio: "Quello che noi speriamo -

ha ribadito - è la proposta di un piano città. C'è tantissimo da fare -

ha sottolineato - dal punto di vista del risparmio energetico: ce lo

chiede l`Unione Europea. Inoltre c'è la manutenzione dei nostri fab-

bricati che sono stati fatti, nel 65% dei casi, prima del 1970, e c'è an-

che la necessità di modificare le periferie e renderle più moderne:

laddove è necessario, abbattere e ricostruire ma anche fare inter-

venti più mirati". Secondo il presidente nazio-

nale dell'Ance, ancora, occorre "varare un

grande piano città da parte dei sindaci: le nor-

me urbanistiche ormai ci sono, ci vuole la mic-

cia fiscale. Cioè - ha concluso Buzzetti - il Go-

verno, se vuole fare un vero piano di sviluppo

dell'edilizia, sull'esistente deve introdurre al-

cune agevolazioni fiscali per far partire la co-

sa".

A riconoscere all'edilizia una insostituibile

funzione di stimolo alla crescita economica

complessiva dell'Italia è stato anche il presidente della Repubblica

Giorgio Napolitano, che ha richiamato le istituzioni a fornire rispo-

ste adeguate per il rilancio del settore. In occasione degli Stati Ge-

nerali delle Costruzioni, in programma alla Fiera Rho-Milano, il Ca-

po dello Stato ha inviato proprio al presidente dell'Ance, Paolo Buz-

zetti, agli organizzatori e a tutti i partecipanti un messaggio di ap-

prezzamento "per il confronto promosso dagli Stati Generali delle

Costruzioni su temi di grande rilievo e attualità. Il necessario rilancio

del processo di crescita della nostra economia - ha ricordato Napo-

litano - non può fare a meno del contributo del comparto delle co-

struzioni, sia per la sua capacità di attivare altri settori produttivi e di

assorbire lavoro, sia per l'apporto alla dotazione di infrastrutture

essenziali in funzione dello sviluppo economico e sociale. Le orga-

nizzazioni degli imprenditori e dei lavoratori della filiera produttiva

dell'edilizia hanno mostrato piena consapevolezza dell'importan-

za di questo ruolo promuovendo, già nel 2009, gli Stati Generali del-

le Costruzioni, sede nella quale tutti gli attori coinvolti sono chiama-

ti a confrontarsi per la ricerca di soluzioni condivise ai problemi co-

muni. E' importante reagire alle grandi difficoltà che le imprese ed

i lavoratori devono affrontare, formulando proposte e richieste che

meritano grande attenzione da parte dell'opinione pubblica, delle

forze politiche e, soprattutto, delle istituzioni, alle quali spetta for-

nire risposte ed interventi adeguati per il rilancio del settore".

focu

s

Page 6: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA6

DNA Italia 2011al Lingotto Fiere di Torino

Il primo marketplace perla tutela e la valorizzazionedel Patrimonio Culturale

Al Lingotto Fiere di Torino dal 3 al 5novembre un evento assolutamente in-novativo, che esce dagli schemi dellefiere e dei saloni, proponendosi comemarketplace dedicato al Patrimonio Cul-turale. Dopo i risultati positivi dell’e-dizione 2010, DNA Italia si riproponecome l’occasione ideale per mettere arete finanza, imprese, progettisti, isti-tuzioni e associazioni che lavorano per latutela, la valorizzazione e la messa areddito del Patrimonio Culturale.Grazie ad una combinazione vincente dimomenti espositivi, convegni, workshop,comunicazione e utilizzo del web comestrumento di matching, il salone creaopportunità di business e offre grandevisibilità a tutti gli operatori del settore. Iconvegni saranno incentrati su alcunitemi specifici, quali: Progetto (disegno,diagnostica, finanza, gestione, etc.); De-sign Contemporaneo (riqualificazionedel moderno; valorizzazione del rap-porto antico-moderno sia su scala ur-bana/paesaggistica sia dal punto di vistaarchitettonico; cultura del design in re-lazione alla valorizzazione dei Beni Cul-turali); Sostenibilità, infrastrutture, ef-ficienza energetica; Gestione “ordina-ria” e “straordinaria” del Patrimonio.Info: www.salonednaitalia.it

Eventi

Page 7: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 7

Page 8: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA8

Page 9: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 9

Page 10: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA10

Page 11: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 11

“Ben vengano interventi normativi

capaci di rendere piu` efficienti e sol-

leciti gli investimenti in infrastrut-

ture, ma sarebbero assolutamente privi di

stimolo allo sviluppo se non si sbloccassero

contemporaneamente e sollecitamente le

risorse che lo stesso Governo ha stanziato

allo scopo di tutelare e rendere piu` effi-

ciente il territorio.`` Lo ha dichiarato il pre-

sidente dell`Ance Paolo Buzzetti, sottoli-

neando con forza, di fronte a una gremita

platea di imprenditori delle costruzioni, la

``grande occasione`` rappresentata dal nuo-

vo decreto infrastrutture allo studio del Go-

verno. ``Ma l`assunto che sia possibile

un`infrastrutturazione generatrice di svi-

luppo a costo zero - ha detto Buzzetti - o e` u-

na chimera o e` una presa in giro``. E` il grido

d`allarme lanciato dal presidente di una ca-

tegoria di imprenditori colpita da una crisi

senza precedenti, che richiede con urgenza

misure per invertire la rotta, a partire dallo

sblocco dei pagamenti frenato dal Patto di

stabilita` a misure che diano avvio a serie

politiche di riqualificazione urbana. Tema

cruciale, quest`ultimo, su cui si e` aperto,

nel corso dei lavori, un focus moderato da E-

nrico Cisnetto, al quale hanno preso parte il

ministro per i Rapporti con le Regioni Raf-

faele Fitto, il presidente delle Conferenze

Stato-Regioni Vasco Errani, Linda Lanzil-

lotta (Api) e il sindaco di Roma Gianni Ale-

manno. Focus cui ha fatto seguito l`inter-

vento conclusivo del ministro delle Infra-

strutture Altero Matteoli.

Ampia e di larga portata la gamma delle te-

matiche affrontate dal presidente dell`An-

ce nella sua relazione all`Assemblea. ̀ `Ave-

vamo detto all`indomani della tragedia de

L`Aquila - ha ricordato il presidente

dell`Ance Buzzetti - che era improrogabile

un piano di interventi per la messa in sicu-

rezza del territorio italiano, contro l`emer-

genza smottamenti, frane e terremoti. Un

piano indispensabile per la sopravvivenza

e la qualita` della vita. Ma nulla di sostan-

ziale e` stato fatto finora``. Ora che sta per

essere varato un decreto per lo sviluppo, si

presenta un`ultima chance per invertire la

rotta e uscire definitivamente dalla crisi

che ha colpito l`economia del Paese e il set-

tore delle costruzioni, che ne e` parte trai-

nante. Bene la strada delle semplificazioni

e delle riforme normative per gli appalti di

opere pubbliche, ``ma una semplice e se-

conda legge obiettivo fatta di sgravi fiscali

e di poche opere non e` piu` accettabile``.

Ne` e` possibile responsabilmente accetta-

re, ha dichiarato Buzzetti, ̀ `che in uno sce-

nario di crisi, come quello descritto, le po-

che risorse disponibili vadano a concen-

trarsi su poche grandi opere e dimezzino i

programmi di interventi che offrirebbero

risposte diffuse e una boccata d`ossigeno a

molte imprese. Dobbiamo percio` spende-

re parte di quei 5 miliardi in bilancio per il

2012 per gli interventi di manutenzione e

di messa in sicurezza del territorio``. Deve

inoltre finire - ha continuato il presidente

dell`Ance - il periodo degli accorpamenti

immotivati dei lavori. ̀ `Ritorniamo ai tagli

fisiologici degli appalti``, ha detto, riba-

dendo che ``dalla gara viene lo sviluppo e

dallo sviluppo la crescita``. Pur riconoscen-

do il lavoro svolto dal Governo e i risultati

raggiunti con il dl 70, in termini ad esempio

di requisiti di qualificazione delle imprese,

il presidente Buzzetti ha sottolineato che il

lavoro svolto e` insufficiente per la realiz-

zazione di un mercato libero da protezioni-

smi e riserve.

Altro tema caldo, toccato dal presidente

dell`Ance, e` stato quello della riqualifica-

zione delle citta` come motore di sviluppo

dell`economia e dell`intero contesto so-

cio-economico, che e` stato al centro della

tavola rotonda che si e` svolta nella seconda

Assemblea Ance, il presidente: “Tempo scaduto”

Buzzetti: decreto sviluppo,Governo all’ultima chance

Nella foto il presidente nazionale

Ance, Paolo Buzzetti

attualità

Page 12: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA12

parte della mattinata.

Nel corso del dibattito, il sindaco di Roma

Alemanno, soffermandosi sulla grave si-

tuazione delle imprese, ha ricordato che

l`emergenza del blocco dei pagamenti per

via del Patto di stabilita` ha ormai raggiun-

to proporzioni preoccupanti per una citta`

come Roma, con investimenti bloccati sul

fronte delle infrastrutture e della manu-

tenzione. ̀ `Nella citta` - ha detto Alemanno

- oggi si contano 450 cantieri aperti e, allo

stato attuale delle cose, si rischia a dicem-

bre che restino tutti fermi``. Necessario i-

noltre, ha ricordato il sindaco della Capita-

le, dare una spinta alla modernizzazione di

tutto l`apparato dell`amministrazione

pubblica, condividendo a questo proposito

le proposte formulate dall`Ance.

Proprio sugli ostacoli che impediscono la

crescita del Paese si e` soffermato il presi-

dente delle Conferenze Stato-Regioni Va-

sco Errani. Tre, a suo avviso, le proposte per

rilanciare lo sviluppo: piu` dialogo e chia-

rezza sul fronte infrastrutture, stabilendo

con precisione quali sono le risorse di cassa

per il prossimo triennio e distinguendole

bene da quelle ``di competenza``; rilancio

delle citta` come motore di sviluppo senza

nuovo consumo di territorio, ma attraverso

programmi di riqualificazione e nel rispet-

to dei canoni di efficienza energetica e di

bellezza dei siti; definizione di una legge

nazionale sul governo dei suoli, che preve-

da alcune leve come quella della defiscaliz-

zazione.

Sul ritardo accumulato in tema di riqualifi-

cazione del territorio e` poi intervenuta

Linda Lanzillotta, che ha sottolineato l`ur-

genza di puntare sui centri urbani come

motori di sviluppo, oggi penalizzati da una

carenza di progettualita`, dall`arretratezza

nelle liberalizzazioni - quanto mai urgenti

sul fronte dei servizi pubblici - e da una

mancanza di chiarezza sui conti. Le citta`,

ha dichiarato l`esponente dell`Api, potreb-

bero tornare ad essere poli di qualita` e di

efficienza anche focalizzando gli sforzi su-

gli interventi veramente realizzabili, anzi-

che` proclamando piani faraonici di grandi

o p e re .

Il tema della crescita e` stato anche al cen-

tro dell`intervento di Raffaele Fitto, che ha

fatto il punto sulle misure messe in campo

dal Governo in questi anni, ricordando le

tre grandi urgenze da affrontare attraverso

un dialogo Governo-enti territoriali-im-

prese: revisione del Patto di stabilita` inter-

no, liberalizzazioni e privatizzazioni e Pia-

no citta`, che puo` essere affrontato soltan-

to attraverso un meccanismo di condivisio-

ne tra le parti.

Al termine dei lavori e` intervenuto il mini-

stro delle Infrastrutture Matteoli, che ha

richiamato l`attenzione sui temi caldi oggi

all`esame del Governo: rilancio delle infra-

strutture, con accelerazione delle proce-

dure per velocizzare le opere; incentivi per

favorire gli investimenti in partenariato

pubblico-privato e rispetto di tempi e sca-

denze degli interventi, da cui dipende tra

l`altro il mantenimento di numerosi posti

di lavoro. A questo proposito - ha ammesso

il ministro - spesso nelle macchine dello

Stato viene meno la consapevolezza del

controllo delle procedure. Un fenomeno

che, sommato al fattore blocco della spesa

e alla scarsita` delle risorse disponibili, e`

alla radice della penuria degli investimen-

ti nel settore delle opere pubbliche. Tra le

misure in programma - molte delle quali ri-

chieste dall`Ance - Matteoli ha inoltre ri-

cordato la suddivisione delle opere per lot-

ti funzionali e la defiscalizzazione del Pia-

no per le citta`. Accolta dal ministro infine

la proposta del sindaco di Roma Gianno A-

lemanno di far sentire la voce del Governo

alla Ue per far fronte ai vincoli imposti dal

Patto di stabilita` alla spesa degli enti loca-

li.

Page 13: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 13

Lavori pubblici: la chiusura dei rubi-

netti da parte degli enti locali in

tutta Italia non si può più nascon-

dere, così come il rallentamento del mer-

cato. E' quanto emerge dal rapporto an-

nuale per la Finanza e l'Economia locale

dell'Anci presentato ufficialmente all'as-

semblea annuale dell'associazione dei Co-

muni, a Brindisi dal 5 all'8 ottobre. Lo stu-

dio, elaborato dall'Ifel - Istituto per la fi-

nanza e l'economia locale - mostra dati a ri-

basso per tutte le Province italiane, e Pia-

cenza non si sottrae a questo trend: nel

biennio 2007-2009 la spesa pro capite dei

Comuni della provincia si è attestata a 155

euro, il 16,3 per cento in meno rispetto al

biennio precedente. Queste cifre piazzano

Piacenza al 23esimo posto nella classifica

delle cinquanta peggiori performance ita-

liane guidata da Trieste, che comunque, da

419 a 264 euro, registra una flessione del

37,1 per cento. Lo sforzo richiesto dalla

nuova Manovra finanziaria, in aggiunta al

giro di vite sul Patto di stabilità si quantifi-

cherà intorno a 6,7 miliardi di euro per gli

enti locali. Solo nel 2010 è stato registrato

un calo del 23 per cento. Il Comune capo-

luogo - come si vede dalle tabelle seguenti

- è attualmente alle prese con la necessità

di chiudere cantieri già calendarizzati, che

al momento richiederebbero un esborso di

circa 1 milione 800 mila euro. A questo

quadro vanno aggiunti i dati di Unionca-

mere, che mostrano come Piacenza risulti

quarta in Emilia Romagna per numero di

gare censite nel periodo fra gennaio e ago-

sto del 2010 - dopo Modena, Bologna e Ri-

mini - con 12,5 milioni di euro investiti pre-

cedendo Ferrara (9,8), Reggio Emilia (3,2),

Parma (2,8) e Forlì-Cesena (2,4). Lo scena-

rio è reso ancor più cupo se si considerano

i tempi sempre più lunghi nei pagamenti

delle opere che riescono a partire, e la nuo-

va stretta arrivata con la manovra-bis. Le

previsioni mostrano che già dall'anno scor-

so il "consolidato" dei Comuni viaggia in

positivo per 664 milioni, che diventeranno

1,35 miliardi nel 2013: tutte risorse che aiu-

teranno i conti dello Stato ma non certo u-

tili a far ripartire la voglia di investire delle

amministrazioni locali. Ed ecco, allora, lo

stanziamento per l'immediato. Di seguito

elenchiamo voce per voce tutto il Piano

delle opere pubbliche messo in bilancio

dalla Provincia di Piacenza e dai Comuni

di Piacenza, Fiorenzuola e Castelsangio-

va n n i .

Piacenza giù in classifica per spesa pro capite

Lavori pubblici a rilento,frenata degli investimenti

jenny giordanoan

ci

Page 14: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA14

Page 15: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 15

Importazione diretta a vasto assortimento di:PAVIMENTI IN LEGNO DI QUALSIASI ESSENZA E DIMENSIONE

BUSSETO (PR) - Via Monteverdi, 2 - Tel. 0524.930030 - Fax 0524.930020

TRAVI E TRAVETTI IN ABETE E ROVERE • LEGNO LAMELLARE IN ABETE E LARICE • LEGNAMI RESINOSI • ESOTICI • PREGIATI

MOBILI IN TEAK E COMPLEMENTI D’ARREDO PER GIARDINO • PORTE TAGLIAFUOCOBASCULANTI IN FERRO E IN LEGNO PER GARAGE • PERLINE E TAVOLATI PER SOLAI

FRATELLI CREMONA & C

Page 16: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA16

Page 17: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 17

Ormai ci siamo: mancano pochi

giorni all'inaugurazione - a fine ot-

tobre - del Campus Giovanni Ne-

gri, il nuovo spazio di aggregazione per vi-

vere il tempo libero dedicato non solo agli

studenti ma a tutti i piacentini. Area e-

sclusivamente pedonale - senza la circola-

zione di auto -, alberi, pavimentazione ori-

ginale ed evocativa, panchine stile "salot-

tino", fontana, illuminazione adeguata

per ritrovarsi anche di sera: ci sono tutti gli

ingredienti perché il progetto firmato da-

gli architetti Massimo Ferrari e Marco Ia-

copini possa trovare l'approvazione del

pubblico oltre che degli addetti ai lavori.

La riqualificazione di questa zona, tratto

finale di via Negri, con due interi isolati

occupati da edifici scolastici - Ipsia Da

Vinci, Casali, Isii Marconi, Tramello, le

succursali dei licei Colombini e Respighi,

la media Dante - e con una frequentazione

media di 3 mila 698 allievi in totale, punta

anche sull'arte e la tecnologia, con il wi-fi,

l'accesso gratuito a Internet e le installa-

zioni di quattro artisti piacentini: Romano

Bertuzzi, Maurizio Calza, Chiara Camoni

e Alfredo Casali.

Diverse pavimentazioniper ventuno nazionalità

"Il campus è stato concepito come un luo-

go da vivere prima, durante e dopo le atti-

vità scolastiche, un centro vitale dove è im-

portantissimo sottolineare l'importanza e

il valore della diversità culturale - dice

Massimo Ferrari -. Con Iacopini abbiamo

scelto di affidare il messaggio di varietà

linguistica alla pavimentazione: differen-

ti materiali che simboleggiano le ventuno

nazionalità di origine dei ragazzi che fre-

quentano queste scuole". La nuova piaz-

zetta di via Negri diventa così un nuovo

spazio pubblico e va a inserirsi nel sistema

dei percorsi ciclopedonali che la colleghe-

rebbero al Pubblico Passeggio, al Centro

storico e al quartiere Stadio, oltre che agli

spazi verdi che procedono fino alle porte

della città con il Parco della Galleana. In

vari punti saranno inoltre presenti allacci

all'energia elettrica per poter permettere

l'utilizzo di questo "nuovo" tratto di città

per realizzare eventi culturali più eteroge-

nei come mercatini, concerti, e iniziative

simili. "Questo farà sì - si legge nella rela-

zione tecnica del progetto - che via Negri

acquisti una riconoscibilità, un ruolo più

definito non solo nel contesto del nucleo

scolastico in cui si trova, ma più general-

mente a livello urbano". "Lo scopo è ren-

dere questi spazi animati dai giovani che si

incontreranno a qualsiasi ora del giorno e

della notte - continua Ferrari -. Tra le altre

cose, è realizzata in modo che in futuro pos-

sa espandersi ulteriormente verso nord".

Un nuovo spazio di aggregazione a Piacenza

Ecco il Campus di via Negri,il “salotto” degli studenti

Nelle foto di questa pagina

e di pagina 18, alcuni rendering

della riqualificazione di via Negri

jenny giordanorealizzazio

ni

Page 18: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA18

Di qui l'importanza - sottolineata dall'as-

sessore comunale alle Opere Pubbliche I-

gnazio Brambati - di realizzare uno spazio

che, pur permettendo l'accesso dei mezzi

di sicurezza, consenta la piena fruizione

da parte dei giovani, anche con attività di

animazione e spettacolo. A questo propo-

sito, sono già previste iniziative quali la

prossima edizione del concorso "Giovani

Suoni", in collaborazione con l'associazio-

ne "La Ricerca", laboratori teatrali e altre

manifestazioni musicali.

Gli elementi tecnici

Il progetto riguarda circa 2 mila metri qua-

drati di strada per un importo di oltre

300mila euro

- 250 mila finanziati dal Comune di Piacen-

za, cui va aggiunto un contributo regionale

di circa 80 mila euro -. La pavimentazione,

come già detto di materiali e colori diversi,

sta ad indicare l'area riservata ai pedoni e

alle biciclette ed è differente lungo i per-

corsi che le automobili potranno sfruttare

per entrare nei parcheggi situati nei cortili

interni. Gli accessi consentiti alle auto so-

no due: uno da via Damiani e uno da via

Piatti per entrare nei cortili interni delle

scuole. Gli alberi già esistenti sono stati

mantenuti- un doppio filare di tigli - ad ec-

cezione di sei, estirpati per lasciare spazio

alla realizzazione di una fontana raso pavi-

mento con getti d'acqua. Per quanto ri-

guarda l'illuminazione, viene conservata

anche in questo caso quella preesistente

ma potenziata da un nuovo sistema, posto

nella parte sottostante alle nuove panche.

Queste ultime - quattro - misurano 2,50

metri per 7 e formano delle vere e proprie

isole di aggregazione per gli studenti. So-

no stati infine creati nuovi posti auto a se-

guito della rimozione di parte della recin-

zione metallica che prima separava i diver-

si istituti scolastici.

Page 19: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 19

Da sinistra le opere di Alfredo Casali, Chiara Camoni (Scultura

#03 - marmo, carrello 2009 - cm 70 x 103 x 80 - Collezione

Raffaella e Stefano Sciarretta - Nomas Foundation, Roma

foto: Serge Domingie), Romano Bertuzzi, Maurizio Calza

SCULTURE E LAVAGNE, LE OPEREDEI QUATTRO ARTISTISono quattro gli artisti che hanno lavorato al progetto delCampus Giovanni Negri. Piacentini, conosciuti e apprez-zati per le loro opere, hanno contribuito ad abbellire eapprofondire il significato della nuova "cittadella deigiovani". Ecco i loro lavori in sintesi:Sembra una lavagna che simboleggia l'apprendimento ilprisma di pietra grezza levigata da Alfredo Casali. "L'In-finito", questo il suo nome, ha su incise delle figureretoriche con una fresa che ne simula il gesso. Quando lapietra si bagna i segni diventano più chiari, evidenti. Su unlato c'è proprio il simbolo dell'infinito, un modo perunificare la cultura. E' una scultura anche l'opera diMaurizio Calza, "Eppur Vola": molto sbilanciata rispetto alsostegno, proprio per dare l'idea dell'imminente librarsiper aria. Un pannello di corten arrugginito dipinto inalcuni punti di nero, a simboleggiare momenti di vuoto. Iltutto, appoggiato a una delle sedute, metafora del-

l'equilibrio precario della società odierna. Chiara Camoni,invece, artista molto attiva e apprezzata in tutta Italia,propone una panca simile alle camere del ricordo del '700austriaco. Il suo "Mosaico" è come uno scavo archeologicoche rievoca la memoria, una maxi conchiglia che richiamail fascino della natura e le gite scolastiche nei luoghipiacentini in cui i fossili ci rivelano che qui c'era il mare. Lapavimentazione è tutta in marmo, con tasselli diversi.Sottolinea la natura, infine, la scultura con la grandepietra dell'Appennino "Poesia per una pietra portata dalvento" di Romano Bertuzzi, un segno piantato nel terrenoche però non sbarrerà la strada, anzi, allargherà gliorizzonti, attraverso uno specchio incastonato al suointerno. La montagna, così, torna in città (J.G.)

Page 20: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA20

Page 21: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 21

“Per pensare alla città dei prossimi

decenni, indici volumetrici e desti-

nazioni sono importanti… ma la co-

sa fondamentale è che tutto quanto deve

essere finalizzato: Piacenza è una città

che nella sua storia ha perso tantissime

occasioni, e ora non può più sbagliare. Il P-

sc dovrà insomma avere un senso preciso,

perché la sua missione è indicare qual è

l'obiettivo della vita sociale". L'analisi è

del presidente dell'Ordine degli Archi-

tetti Benito Dodi, che non lascia dubbi su

quali mete debba darsi il percorso che tra

qualche mese porterà alla versione finale

del Psc, il Piano Strutturale Comunale le

cui linee di indirizzo avranno un peso de-

terminante nei prossimi 20/25 anni di Pia-

cenza.

"Molti - premette Dodi - non hanno ancora

capito bene la trasformazione dal vecchio

Piano Regolatore agli attuali Psc. Si tratta

di un cambiamento che, pur con alcuni li-

miti, ha un vantaggio: con i Prg fioccavano

deroghe e varianti che in più di un caso

snaturavano il tutto, mentre i Psc - che si

completeranno con Poc e Rue, che a loro

volta saranno soggetti a discussione pub-

blica - sono la maglia strutturale di indiriz-

zo che definisce le cose essenziali e quelle

importanti, dalle infrastrutture ai servizi

ai dimensionamenti: per chi vuol parteci-

pare e fare osservazioni, quindi, il momen-

to è già adesso con la Conferenza di Piani-

ficazione".

Il Psc della città e quelli dei Comuni limi-

trofi: quale relazione?

"Piacenza non è più solo la città dentro le

mura. E' un ambito urbano di 150mila abi-

tanti - la città più i centri più vicini - nel

quale bisogna considerare anche l'insie-

me dei servizi (ospedali, uffici pubblici,

scuole medie superiori, ecc.) che si rivol-

gono anche ai centri dei dintorni, e nel

quale ad esempio il social housing non ha

più ragione di essere stretto in territori

amministrativi: chi abita a Gossolengo e

lavora a Piacenza, o viceversa, non ha il

problema di dove si trova la casa, e quindi

trovare una sistemazione complessiva

nella quale poter edificare rapidamente

anche del social housing è a servizio di tut-

ti e 150mila gli abitanti dell'area, Comuni

limitrofi compresi. Le valutazioni com-

plessive di possibile espansione della resi-

denza, quindi, chiamano in causa anche la

necessità di rendere i Piani territoriali

provinciali - ad oggi troppo leggeri e trop-

po poco vincolanti - più adatti a questa

re a l t à " .

Sugli obiettivi enunciati del Psc di Piacen-

za sembra esserci un'ampia convergenza,

ma su quali azioni occorre puntare in pri-

mis?

"Sul non espandere ulteriormente la città

Piacenza ha preceduto anche Firenze,

Parla il presidente dell’Ordine degli Architetti

Dodi: “Psc, che occasione:diamogli un senso”

Nella foto il presidente

dell’Ordine degli architetti

di Piacenza, Benito Dodi

andrea dossenal’in

tervista

Page 22: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA22

checché ne dica il sindaco Renzi, e questo

è ampiamente condivisibile tenendo co-

munque conto del fatto che all'interno

delle aree già edificate o non agricole esi-

stono comunque margini di ampliamento.

La vera innovazione dal punto di vista

strutturale è il progetto "Piacenza città

snodo", un piano senza scadenza di ri-

strutturazione completa che offre grandi

prospettive considerando ad esempio an-

che la vicinanza del Corridoio 5 e che metà

del traffico (in costante aumento) che pas-

sa sulla bretella dell'A21 che tocca Pia-

cenza a 500 metri da Piazza Cavalli è un

transito di attraversamento non diretto

sulla città, ma che per dirigersi da Ovest a

Est bypassa Milano e punta su Modena

per poi imboccare il Brennero, rispar-

miando tempo nonostante il maggior nu-

mero di km da fare. Un inquinamento sen-

za vantaggi per eliminare il quale - "spo-

stando" l'A21 e recuperando vaste aree

(anche dismesse o da dismettere) della zo-

na nord della città, dalle immense poten-

zialità anche in termini di cultura e tempo

libero - servirebbe un investimento strut-

turale notevole… anche a spese di altri

progetti, il che richiede scelte decise. Per

Piacenza Città Snodo, progetto del Comu-

ne di Piacenza finanziato dal Ministero

delle Infrastrutture e recepito dalla Re-

gione all'interno del Piano Infrastrutture,

l'Emilia Romagna ha già avviato il tavolo

di confronto con la Lombardia: Piacenza

Città Snodo è il "primo passo" del Psc di

Piacenza e mostra che il Corridoio 5 - ossia

i grandi interessi europei - passa di qua.

Ciò significa che avendo la logistica (che

dobbiamo migliorare), disponiamo delle

condizioni - spostando anche lo scalo mer-

ci ferroviario e senza bisogno dell'entro-

porto di Sarmato - che servono per portare

benessere alla città, ragionando sempre

per area vasta (come dicevo prima) ma an-

che dal punto di vista dell'unione dei ser-

vizi tra piccoli e grandi Comuni".

Rigenerare intere parti della città: è pos-

sibile?

"E' necessario. Anche se può essere in

buona parte rinviato a Rue e Poc, è già fon-

damentale il tema delle trasformazioni

territoriali, delle sostituzioni edilizie e

della "rottamazione" (che abbiamo già

constatato che non può essere risolto con

il Piano Casa, pensato per i singoli edifici)

per le quali occorreranno forti incentivi

ad hoc su scala più vasta. Non si tratta del-

la semplice volontà di costruire una città

diversa, sarà una necessità inderogabile

nel giro di pochissimi anni perché buona

parte del patrimonio immobiliare della

città (quello che arriva fino ai primi anni

'60) dovrà presto sostenere costi per con-

tenere i consumi (e quindi spese per i pro-

prietari) che saranno più onerosi del mu-

tuo su una casa nuova. C'è un'area a Pia-

cenza (nella foto), intorno a via Damiani,

che potrebbe essere il "logo" e il manife-

sto visivo della sostituzione edilizia e della

ristrutturazione urbana: traguardi otti-

mali, rispetto all'esistente di palazzi di 5

piani senza ascensore, sono ampiamente

possibili".

La Summer School di Progettazione Ar-

chitettonica e Urbana OPEN CITY, svolta-

si dal 5 al 23 settembre presso l'ex macello

di via Scalabrini (ora Campus Arata della

sede locale del Politecnico di Milano), è

un esempio delle potenzialità di Piacenza

come "città della cultura".

"Io credo che l'investimento sulla cultura,

sull'innovazione e sulla ricerca sia fonda-

Da sinistra il Quartiere Ina Casa, il Quartiere Gescal e un quartiere di iniziativa privata: le due zone “virtuose” sono spunti per il futuro

Page 23: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 23

mentale per questa città: la cultura è l'uni-

ca possibilità per salvarci dalla recessio-

ne. L'Ordine degli Architetti dà volentieri

una mano alla Summer School del Politec-

nico, la cui sede di Piacenza - conosciuta

all'estero perfino più che da noi - sta diven-

tando per l'architettura un polo interna-

zionale. Sono settimane intense e stimo-

lanti, con momenti di lavoro progettuale

in gruppo svolto da 160 studenti (il tetto

per il 2011, ma le domande erano 250!) di

15 nazionalità valutati da docenti in arrivo

da tutto il mondo. Già si guarda al 2012 (tra

gennaio e febbraio, studenti di Barcellona

e della Scuola superiore di architettura di

Grenoble (nella foto) lavoreranno sul tema

della pianificazione), ma ricordo cosa

pensai quando a novembre 2010 il Politec-

nico mi comunicò che dall'Università di

Marsiglia era arrivata una richiesta per u-

no stage di una settimana a Piacenza, a lo-

ro spese, su temi proposti qui: all'inizio

credetti a uno scherzo. Piacenza dovrebbe

smettere di sottostimarsi, e non è un caso

se la sede della Fondazione degli Architet-

ti di Parma e Piacenza sia stata ubicata qui

all'Urban Center: Piacenza - per dimen-

sione e dislocazione - è quasi unica, vanta

una salvaguardia del centro storico molto

più accentuata che in città vicine e, dal

punto di vista dell'Architettura, propone

una varietà di temi dell'insegnamento

davvero notevole: mi fa davvero piacere

che la cosa sia diventata di rilievo interna-

zionale e che si sia capito che qui ci sono le

condizioni ideali per fare formazione e

cultura. Anche da questo punto di vista

non dobbiamo perdere l'opportunità del-

la metropolitana leggera, anche per que-

Comuni tra progetti e tagli: e la qualità?

Uno dei temi della progettazione che fanno discutere, scatenando non dirado accese polemiche (e non solo a Piacenza), è quanto viene prodottoper conto delle amministrazioni pubbliche, che a loro volta devono farei conti con bilanci sempre più magri e hanno precise indicazioni a frenarele consulenze esterne: come se ne esce?"Nei decenni scorsi - ricorda il presidente dell’Ordine degli Architetti diPiacenza, Benito Dodi - si sono “smantellati” gli uffici tecnici, quindimolte esperienze personali sono andate disperse. La legge Bassanini haperò spinto per fare tutto all'interno: si può fare, certo, ma allora leamministrazioni comunali devono mettersi nell'ordine di idee di averedegli staff in grado di assolvere a questo tipo di compiti, e non sempreavviene. Non regge l'argomento dei costi a carico degli enti pubblici,quando anche nel nostro territorio - con gli appalti "esterni" - si è arrivatia ribassi di oltre il 50% rispetto alle tariffe dichiarate dai Comuni, già piùbasse dei minimi professionali.Il risultato di questi ribassi, però, è che in questo modo, e in tutta Italia, ilavori di molti appalti assegnati con ribassi enormi hanno difficoltà adessere chiusi. Al Ministero dei Lavori pubblici, non a caso, si sta lavorandoper trovare una modalità che garantisca meglio i Comuni. Il vero nodo ènelle parole qualità, innovazione e gestione: non si può - e faccio unesempio - far realizzare una tantum un museo ad un tecnico che perdecenni si sia occupato solo di fognature. Non si può fare un concorso pertutto, ma non è un caso che - quando vogliono qualità - i privati utilizzinosempre più questo strumento, che ha due valenze: poter scegliere ilmeglio (da gestire poi in proprio) e allo stesso modo farsi pubblicità comeditte perché escono dal seminato ed hanno oggetti da far vedere.Aggiungo che realizzazioni infelici, anche dal punto urbanistico primache architettonico, vanno a pesare anche sui Psc: i concorsi devono inveceservire soprattutto a condividere con la cittadinanza le scelte che sivogliono e si possono fare".

Page 24: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA24

La professione di architetto: “In attesa di una svolta”Concorsi, sì o no?: “Gli esempi virtuosi esistono”La professione di architetto può es-sere tra le carriere più affascinanti, magli Ordini - nonostante si parli spessodi cambiamenti alle porte - hanno piùche altro a che fare con modifiche chenon vanno nella direzione auspicata:cosa sta succedendo realmente?"Sono anni - spiega il presidente Be-nito Dodi - che si chiede un chia-rimento sulle competenze professio-nali e sul riordino degli ordini pro-fessionali, e la cosa non ha mai avutorisultato.L'unica cosa concreta, alla quale hoanche votato contro nell'ambito delConsiglio nazionale degli architetti, èche nel Milleproroghe è stata inseritauna voce che prolunga da due a tremandati la possibilità di far parte deiconsigli direttivi degli ordini profes-sionali. Quattro anni fa, quando nonc'era un limite, era stata ridotta a duemandati, ora è stata inserita la re-tromarcia: che svolta può essere maiquesta? Nel contempo, da più parti, sichiede di abolire gli ordini profes-sionali: un'assurdità".Veniamo ai concorsi di architettura:se ne fanno molti, ma pochissimi sitraducono in realizzazioni."E' assolutamente vero. L'Italia hapromosso per anni la cultura del con-corso di architettura, come avvienenormalmente nei grandi Paesi evoluti

(Francia, Spagna, Germania, Inghil-terra) dove gli enti pubblici lancianoconcorsi, non solo di idee ma anche diprogettazione. Proprio i concorsi diprogettazione sono l'elemento piùcorretto e palese per valutare la sceltadi ciò che si vuol fare, ma c'è unadifferenza: all'estero le indicazioni ri-chieste sono chiare mentre in Italiano, anche perché a qualcuno va benecosì. Avere un prodotto finito sulquale l'amministrazione non puòmettere mano non è gradito a tutti,specialmente a quegli amministratoricomunali che si ritengono depositaridella conoscenza dei desideri dei cit-tadini… tanto che a volte sembra di

essere in un paese di soli architetti,dove non sarebbe nemmeno sbaglia-ta l'idea di abolire l'Ordine!A parte le battute, la cosa diventapreoccupante perché a ciò si rial-lacciano i temi della partecipazione,che si fa e non si fa, e della qualità: mala qualità si misura soltanto dal con-fronto delle idee. Troppe volte, in-vece, si fanno cose per amicizia oconoscenza, mentre occorre pensareanche al futuro dei giovani, che non sipossono certo aiutare abolendo i mi-nimi tariffari. Da quando sono pre-sidente dell'Ordine degli architetti diPiacenza, ho promosso diversi con-corsi al fine di dare la possibilità aigiovani professionisti di dimostrarequello che possono fare. Oggi, però, iconcorsi di idee puri e semplici miconvincono meno perché danno po-che prospettive: in qualche caso irisultati non vengono neanche pub-blicati".Ci sono esempi virtuosi?"Fuori dall'Italia, un po' ovunque, inItalia penso soprattutto all'Alto Adigedove i concorsi che hanno come fi-nalità l'esecuzione sono tanti, sonopreparati bene e in una media al-tissima danno risultati eccezionali".

Page 25: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 25

sto è già ora di chiedersi come utilizzare in

futuro il patrimonio storico pubblico (non

solo militare) che si potrà recuperare: non

basta stabilire che un edificio è monumen-

tale e va salvaguardato, bisognerebbe det-

tagliarne la tutela ("pressando" Sovrin-

tendenza e Agenzia del Demanio) stabi-

lendone le destinazioni possibili e capen-

do che si tratta di un patrimonio che ha la

stessa valenza delle aree verdi, se non di

più".

Piacenza, secondo Beppe Severgnini, può

essere una delle "P cities" italiane più a-

datte agli studi universitari.

"Per caratteristiche molti ci invidiano, se-

condo me l'obiettivo che Piacenza può

porsi è diventare una città campus. Abbia-

mo due Università di importanza naziona-

le (con il riconoscimento di fatto da parte

della regione Emilia Romagna che siano

parte del patrimonio formativo regionale,

benché sedi distaccate di Cattolica e Poli-

tecnico di Milano), e due laboratori di ri-

cerca - Leap e Musp - la cui sede è, non a ca-

so, in immobili storici riutilizzati come l'ex

Centrale Emilia e una storica ex cascina a-

gricola nel cuore dell'area della logistica

piacentina. L'ex macello, destinato alla

demolizione negli anni '80, è ora l'Urban

Center (nella foto) che funziona alla gran-

de, cosa purtroppo non avvenuta nell'ex

carcere delle Benedettine che ancora cer-

ca una destinazione. Lo stesso ex ospedale

militare - in una sua parte - presenta carat-

teristiche che lo renderebbero adatto ad o-

spitare diverse aule didattiche. Una cosa è

certa: la scommessa che si può vincere è su

cultura, ricerca e innovazione".

Page 26: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA26

Il mercato immobiliare rischia l'esau-

rimento. Calano i prezzi e anche le

compravendite. Gli effetti della crisi

continuano a farsi sentire sul mercato im-

mobiliare italiano, e si riflettono anche

nell'allungamento dei tempi di vendita,

soprattutto nelle città di provincia come

Piacenza. Si salvano solo, e in parte, le me-

tropoli. I dati forniti dall'Ufficio Studi Ga-

betti parlano chiaro: nel primo semestre

dell'anno la diminuzione dei prezzi è stata

dell'1,6 per cento nelle grandi città, dove

si concentrano gli investitori e gli acqui-

renti più facoltosi, e del 2,6 per cento nei

capoluoghi secondari. Le compravendite

sono scese invece del 3,7 per cento (con un

picco del meno 5 per cento nei piccoli cen-

tri). Le contrazioni maggiori si sono regi-

Valori al metro quadro in calo anche a Piacenza

Mercato immobiliare:ripresa tra due anni

jenny giordano

scen

ari

strate nelle regioni del Sud (meno 5,7 per

cento) e del centro Italia (meno 3 per cen-

to), mentre in quelle del Nord la flessione

è stata pari mediamente all'1,8 per cen-

t o.

Giù i prezzi delle case,sale l'affitto

Per quanto riguarda Piacenza, l'andamen-

to dei prezzi delle case in vendita sembre-

rebbe facilitare l'acquisto. Secondo l'ulti-

mo rapporto Istat si è passati da una media

di circa 2 mila euro al metro quadro del no-

vembre 2010 ai 1.865 euro dell'agosto di

quest'anno. Le oscillazioni variano dai

1.634 euro di una villetta a schiera ai 2.434

che si dovranno mettere in conto se si vuo-

le acquistare un rustico o un casale. Le ca-

se sono in prevalenza di proprietà (85 per

cento), seguite da quelle in affitto (20 per

cento) e da un 5 per cento di altro tipo di

contratto. Discorso a parte per gli affitti,

dove le variazioni dei prezzi sono state mi-

nime, anche se al rialzo. Stando a quanto

riportato dalle rilevazioni effettuate dalla

Camera di Commercio di Piacenza, se nel

primo semestre del 2010 bisognava spen-

dere dai 50 ai 70 euro al metro quadrato

per una locazione in appartamento, nei

primi otto mesi di quest'anno l'importo è

più o meno lo stesso - minimo 50 e massimo

70, 41 euro nel dicembre 2010 contro i 70,

63 euro dell'agosto 2011. Rincaro conside-

revole invece per l'affitto degli uffici - che

passano da un range 40/55 euro del 2010 ai

45/70 euro di quest'anno - e dei terreni a-

gricoli di pianura, con dotazione normale

di fabbricati e dotazione sufficiente di ac-

qua per irrigare. Per questi ultimi si passa

dai 30/40 euro del periodo gennaio-giugno

Page 27: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 27

2010 ai 50/70 euro dello stesso periodo del

2011. "Piacenza, a differenza delle altre

città emiliane, esercita un ruolo di territo-

rio di confine con alcune province lombar-

de, il che rende interessante il confronto

con le città limitrofe, sebbene apparte-

nenti a una diversa regione - fanno notare

le agenzie immobiliari - . Paragonando, in

particolare, i prezzi rilevati nelle province

lombarde confinanti con i dati relativi al-

l'Emilia Romagna, emerge che Piacenza

ha prezzi inferiori alla media regionale,

con un divario che si riduce man mano che

dal centro si procede verso la periferia".

Previsioni: migliorerànel 2013

Se i prezzi calano, cala però anche il potere

di spesa dell'acquirente. Ed ecco che le

previsioni sulla ripresa complessiva del

mercato, sia in termini di valori che di

scambi, diventano pessimistiche. Lo con-

ferma anche l'ultima analisi di Tecnocasa,

uscita a metà settembre: bisognerà atten-

dere più di un anno per vedere progressi si-

gnificativi. "L'orizzonte temporale atteso

per una ripresa del mercato, nella compo-

nente delle transazioni e dei prezzi, è il

2013", si legge nello studio. Tra le tante

difficoltà che incontra chi decide di vende-

re un immobile c'è anche quella del tem-

po. In una grande città per trovare l'acqui-

rente giusto occorrono mediamente sei

mesi, e "si assiste - spiegano gli esperti - a

una tendenza all'aumento soprattutto per

le soluzioni di minore qualità, in contesti

più periferici. Tale fenomeno è ancora più

marcato per i capoluoghi minori dove i

tempi medi di vendita possono toccare an-

Page 28: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA28

che i 7-8 mesi". Conferma questo trend il

mercato piacentino che presenta, insieme

a quello di Reggio Emilia, i tempi di attesa

più lunghi in regione (in media 182 giorni)

per quanto riguarda la compravendita di

immobili, mentre la locazione si mantiene

nella media, seppure tra i Comuni di fascia

più alta: in media, si parla di 2,4 mesi di at-

tesa, a fronte dell'1,1 registrato a Parma e

del 3,3 rilevato per Bologna.

Aumenta il costodei materiali

Intanto sale il costo di costruzione di un

fabbricato residenziale. Nel secondo tri-

mestre 2011, rileva l'Istat, è aumentato

dello 0,4 per cento rispetto al trimestre

precedente e del 3,3 per cento rispetto allo

stesso periodo del 2010. Il rincaro è dovuto

principalmente al ritocco all'insù dei prez-

zi dei materiali da costruzione (più 1,8

punti percentuali) e del costo della mano

d'opera (più 1,4 punti percentuali). E cre-

sce anche il costo della mano d'opera.

Stando al report sui prezzi informativi dei

materiali edili forniti dalla Camera di

Commercio di Piacenza, al 2010 un ope-

raio specializzato di quarto livello costa

33,45 euro all'ora, contro i 26,70 di un ope-

raio comune. Gli stessi operai costavano,

rispettivamente, 33,02 e 26,35 euro nel

2009 31,57 e 25,32 euro nel 2008, con un

rincaro di quasi due euro per ora. Pesante,

per alcune imprese in periodo di crisi, se

non insostenibile.

nelle tabelle, una serie di dati

che fotografano la situazione

dei prezzi a Piacenza

Page 29: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 29

A Riccò del Golfo il primo edificio del genere in Italia

La Slow Housedebutta a La Spezia

E’a Riccò del Golfo (nella foto) in provin-

cia di La Spezia il primo edificio basato

sul modello di costruzione "Slow Hou-

se". Si tratta di modalità edilizie che predili-

gono materiali del luogo e tecniche attente al

rispetto dell'ambiente. E Slow House è un ve-

ro e proprio brand, creato dagli architetti Vi-

viana Deruto e Donatella Ambrosiani, l'inge-

gnere Sergio Berti e il geologo Marco Zanic-

chi. L'idea nasce dall'intenzione di recuperare le tradizioni del ter-

ritorio insieme a prodotti riciclati e impianti evoluti. "Lo scopo -

spiega Deruto - è quello di utilizzare materiali e tecnologie che pos-

sano sanare situazioni di inquinamento indoor e outdoor, in nome

del risparmio energetico e del rispetto del

consumo di suolo". La casa a Riccò ha una

pianta di 75 metri quadrati con struttura por-

tante in muratura con in campo blocchi di la-

terizio micro-porizzato con uno strato di su-

ghero cotto. C'è poi la pietra, recuperata dalla

demolizione della vecchia costruzione. An-

che per la realizzazione del vespaio si è pensa-

to a materiale di riciclo, con struttura a base di

plastica già utilizzata in precedenti lavori. Scelto il solare termico

per la produzione di acqua calda e caldaia a biomassa per il riscal-

damento. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un bacino

di fitodepurazione per i reflui e di una biopiscina.

mo

delli

Page 30: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA30

Page 31: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 31

Quest'anno l'ente Bologna Fiere

può dirsi molto soddisfatto: il Saie

2011, Salone dell'edilizia tenutosi

dal 5 al 8 ottobre nel capoluogo emiliano

ha ottenuto risultati positivi anche - e per

la prima volta - con la presenza in contem-

poranea dell'evento Made a Milano. A Bo-

logna, nello specifico, in due settimane si

sono tenute due fiere: Cersaie e Saie con

insieme 200 mila metri quadrati di esposi-

zione, 2 mila espositori e un bilancio di 200

mila visitatori. Si punta così al traguardo

di nuovo polo espositivo più grande del co-

struire italiano. "Per l'edilizia delle co-

struzioni - commenta il presidente del-

l'ente fieristico in questione, Duccio Cam-

pagnoli - quella del cantiere, delle macchi-

ne, delle tecnologie, dei materiali, dei ser-

vizi per il cantiere, Saie si è tranquilla-

mente confermato il Salone di riferimen-

to italiano con 1.044 espositori, oltre 70

mila metri quadrati occupati - 200 mila

complessivi- e con 85 mila visitatori di cui

quasi 5 mila stranieri". Un'iniziativa che

ha visto la partecipazione di tante associa-

zioni imprenditoriali del settore come An-

ce, Atecap (per il calcestruzzo) Andil (per

i laterizi), Anfia e Unacea (macchine, gru,

ponteggi), Assomarmo e delle imprese

più significative del software e servizi per

la progettazione e le costruzioni. Al centro

dell'attenzione per questa edizione una

tematica prioritaria per il settore: la ri-

qualificazione urbana e del territorio, in

termini di sostenibilità e di rilancio dell'e-

dilizia in chiave green economy. Numero-

se le iniziative svolte, come il convegno

promosso con Ance su "Una nuova politi-

ca edilizia per la città e il territorio: riqua-

lificazione urbana e sostenibilità" che ha

visto alternarsi gli interventi del ministro

delle Infrastrutture Trasporti, Altero

Matteoli e del presidente della Conferen-

za dei presidenti delle Regioni Vasco Er-

rani, con quello di Paolo Buzzetti, presi-

dente Ance. Discorsi anche da Virginio

Merola, sindaco di Bologna; Massimo Cia-

lente sindaco de L'Aquila e Piero Fassino,

sindaco di Torino.

I FUORISALONE

Parallelamente, in una sorta di "fuori Sa-

lone", si sono svolte due manifestazioni in

città: Saie Off e Saie in Città, realizzate in-

sieme alle istituzioni e agli Ordini degli Ar-

chitetti ed Ingegneri bolognesi. Una cin-

quantina di appuntamenti e dibattiti su

progettazione urbanistica, riqualificazio-

ne urbana edilizia sostenibile, risparmio

energetico, tra cui si è collocata la lectio

magistralis dell'archistar Oriol Bohigas e

il premio internazionale di progettazione

per i giovani architetti.

Ben quaranta studi di architettura hanno

aperto le porte ai visitatori nel dopo fiera,

per organizzare eventi, illustrare progetti

e avvicinare tutti all'architettura del futu-

ro che raccoglie la sfida del nuovo sviluppo

urbano. Oltre agli studi privati, anche set-

te location a Bologna hanno ospitato gli e-

Già decise le date 2012: dal 18 al 21 ottobre

Saie, 85mila visitatoriper l’edizione 2011

jenny giordanob

ilanci

Page 32: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA32

venti istituzionali sull'architettura urba-

nistica e nuove tecnologie nel costruire e a-

bitare per i cittadini.

NUMERI E POLEMICHE

Non è mancata l'occasione, per il presi-

dente Campagnoli, di commentare anche

il delicato periodo di crisi che il Paese sta

attraversando: "Polemiche e guerre non

sono certo ciò che serve a un settore con

tante difficoltà, innanzitutto a causa della

mancanza di serie politiche di rilancio, co-

me quelle chieste dall'Ance e dal presi-

dente Buzzetti proprio durante il Saie a

Bologna - dice -. Un settore per il quale l'u-

nico numero che andrebbe da tutti consi-

derato è il meno 40 per cento di attività e il

meno 30 per cento di investimenti pubbli-

ci negli ultimi tre anni". Parlando di nume-

ri, secondo gli organizzatori il Saie di Bolo-

gna è risultato almeno il doppio per super-

ficie espositiva e numero di espositori di

quella che gli organizzatori del Made di

Milano, Federlegno Arredo e soci hanno

voluto aggiungere quest'anno alla loro tra-

dizionale esposizione di finiture d'interni:

"Si sono presentati, a sorpresa - continua il

presidente di Bologna Fiere - in concorren-

za con il Saie come salone di tutta l'edili-

zia. Ma noi andiamo avanti per la nostra

strada: crediamo in una politica fieristica

e in una manifestazione specializzata e ci

auguriamo che questa scelta sia seguita e

garantita dalle autorità istituzionali e dal-

le associazioni del settore alle quali chie-

diamo di promuovere il confronto utile ad

un coordinamento necessario delle mani-

festazioni fieristiche".Nel frattempo si

guarda già al Saie del futuro e del prossimo

anno. Ci sono, infatti, già le date: dal 18 al

21 ottobre 2012.

Page 33: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 33

dalle azien

de

La copertura della responsabilità civile

Con Assiprimeimpresa tutelata

Le profonde trasformazioni che l'economia sta subendo impongo-

no una moderna programmazione e gestione delle coperture as-

sicurative da parte delle Imprese e degli imprenditori, nel frattem-

po le Compagnie Assicurative devono affrontare, per competere in un

mercato sempre più globalizzato, grandi sfide. Tutelare assicurativa-

mente la responsabilità civile è esigenza primaria ed imprescindibile per

qualsiasi imprenditore indipendentemente dal tipo di attività svolta.

Ma perché la responsabilità civile ha la leadership tra i rischi aziendali

ed è tanto importante tutelarla?

1. Perché i mutamenti del mondo sociale, produttivo e tecnologico so-

no continui ed impongono quindi un'attenzione estrema e continua-

tiva al problema della responsabilità che, tra i rischi aziendali, è certa-

mente quello più soggetto a detti mutamenti.

2. Perché la giurisprudenza indica quasi ogni giorno nuovi orienta-

menti in tema di responsabilità che possono sia rafforzare sia sconvol-

gere precedenti indirizzi rendendo, di conseguenza, estremamente

incerto il confine dell'AN e soprattutto del QUANTUM rispetto al ri-

sarcimento dei danni determinati dal verificarsi di un caso di respon-

sabilità civile aziendale.

3. Perché il fattore temporale gioca un ruolo determinante nel rende-

re il rischio responsabilità civile più grave e delicato da gestire.

Infatti, mentre tutti i rischi cui un'azienda deve far fronte sono circo-

scritti a periodi temporali determinati, la potenziale soggezione al ri-

schio responsabilità civile non è tale in quanto nasce con l'azienda,

continua durante lo svolgersi della sua attività ordinaria e straordina-

ria e non si esaurisce con il termine della sua attività, la produzione, ma

va oltre proseguendo dopo il montaggio e la posa in opera (R.C. po-

stuma) presso terzi proprio come se il prodotto dell'attività aziendale

avesse un'anima e portasse con sé, per tutta la durata della sua vita u-

tile, la responsabilità dell'azienda.

Se il tutelare la responsabilità civile in tutti i suoi diversi momenti ed

aspetti è così determinante per qualsiasi azienda appare chiaro che la

copertura assicurativa relativa è sicuramente la più delicata ed impor-

tante da impostare, indipendentemente dal settore produttivo di ap-

partenenza e dalle dimensioni dell'azienda.

Si può anzi affermare con assoluta certezza che le coperture inerenti

ai vari aspetti della responsabilità civile aziendale sono le uniche di cui

nessuna azienda dovrebbe farne a meno pena la perdita di costanza

nel suo equilibrio economico patrimoniale.

Infatti, un'azienda o un imprenditore potrebbe fare a meno di trat-

tare assicurativamente tutti i rischi che incombono sulla sua attività in-

tervenendo su di essi con la prevenzione, la protezione o la creazione

di un fondo di accantonamento per la gestione delle situazioni dan-

nose impreviste, ma soprassedere o trattare il rischio responsabilità in

modo diverso da quello assicurativo non è né da suggerire né da au-

spicare né tanto meno facilmente possibile.

Questo perché mentre ogni rischio che potenzialmente incombe sul

mantenimento dell'equilibrio economico aziendale è: individuabile;

trattabile; valutabile; controllabile.

gli eventi dannosi conseguenti al rischio del verificarsi di un caso di re-

sponsabilità non sono tutti individuabili - perché potenzialmente in-

finiti - e di conseguenza la loro potenziale incidenza dannosa non è né

controllabile né valutabile con sistematicità ed il suo trattamento non

può dipendere solo dalla creazione di un valido sistema di copertura

finanziaria dei danni ma è soprattutto funzione diretta della -virtual-

mente impossibile - capacità di prevedere nel tempo l'escalation della

dimensione economica di un eventuale risarcimento rispetto alla si-

tuazione economica del soggetto passivo - il danneggiante - e del sog-

getto attivo - il danneggiato - nonché rispetto alla continua evoluzio-

ne giurisprudenziale.

La copertura assicurativa della responsabilità civile che ha la funzione

di tenere indenne il patrimonio aziendale da eventuali richieste risar-

citorie di terzi è dunque assolutamente determinante.

Per stipulare una polizza di responsabilità civile è però necessario co-

noscere che cosa sia la responsabilità civile dal punto di vista legale,

quali siano le Condizioni Generali di polizza con particolare riguardo

alla natura del rischio assicurato, quali siano i limiti/massimali del ri-

schio, quali siano le principali esclusioni, come sia regolato il premio,

come si gestisca un eventuale danno.

Per ulteriori informazioni, Renato Casoni, tel 0523/642400

Page 34: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA34

Prime indiscrezioni sulla settima e-

dizione di EdilShow, il salone dedi-

cato al mondo dell'edilizia e delle

costruzioni in calendario nel febbraio del

2012 al quartiere fieristico di Piacenza E-

xpo. Gli organizzatori dell'unico appunta-

mento di settore nelle zone di Piacenza,

Lodi, Parma, Cremona, Pavia e Alessan-

dria intenderebbero prestare particolare

attenzione all'artigianato edile, inoltre

starebbero pensando ad una "rassegna

nella rassegna" dedicata ai lavori in legno,

soprattutto quelli che sono realizzabili nel-

le zone di montagna.

La scelta del rilievo all'artigianato edile

sarebbe in effetti del tutto coerente con il

mutamento in atto anche a Piacenza nel

settore dell'edilizia che, a fronte delle dif-

ficoltà delle imprese costruttrici, connes-

se alla crisi, registra un aumento di impre-

se singole (per lo più artigiane, appunto)

che richiede una approfondita interpreta-

zione del fenomeno.

Dai dati resi noti in agosto dalla Camera di

Commercio di Piacenza, relativi al numero

di imprese artigiane registrate nella no-

stra provincia, emerge infatti che le azien-

de della sezione costruzioni sono salite a

4278, con un incremento di 33 rispetto al

2010.

Tra le oggettive difficoltà del settore edile

(gli operai iscritti in regola alla Cassa Edile

di Piacenza nel 2008 erano 4770, per un

monte ore lavorate di 4 milioni 799mila,

nel 2010 erano scesi a 3843 per un monte o-

re lavorate di 3 milioni 847mila e, secondo

il dato parziale del 2011, sono 2991 per un

monte ore di 1milione 735mila) e di impre-

se strutturate, alcune anche storiche, che

hanno già fatto ricorso o ricorreranno ad

ammortizzatori sociali per poi ridurre il

personale dipendente, l'aumento delle

imprese artigiane in un settore che al mo-

mento non presenta grandi opportunità di

crescita sta infatti diventando - secondo

molti osservatori - la condizione obbligata

per continuare a lavorare e la strada segui-

ta da molte aziende per abbattere il costo

del lavoro, con la conseguenza negativa

che i comportamenti meno virtuosi pesano

anche su quanti invece applicano i contrat-

ti, versano i contributi previdenziali e ri-

spettano le normative inerenti la salute e

s i c u re z z a .

Per fornire un quadro completo della real-

tà e delle prospettive delle imprese arti-

giane edili, gli organizzatori di EdilShow

starebbero anche prendendo contatti con

le associazioni di categoria, punto di riferi-

mento fondamentale soprattutto nel con-

testo della complessa congiuntura econo-

mica in atto.

Uno spazio importante, come detto, po-

trebbe essere dedicato anche al legno, ma-

teriale di straordinaria versatilità e prota-

gonista nelle aree di montagna.

Nei giorni dell'appuntamento di febbraio -

come sempre tramite il diretto contatto

con i tecnici, le imprese edili e l'utenza pri-

vata - sarà rinnovata anche l'attenzione al-

l'efficienza energetica nell'edilizia ("Edil

Green") e alle tre "R" - Ricostruire, Ri-

strutturare, Recuperare - che, consideran-

do anche le linee guida del Psc cittadino,

saranno sempre più decisive per definire il

futuro del comparto.

Per il resto, EdilShow sarà chiamato a con-

fermare la propria capacità di dare visibi-

lità ad uno dei comparti più importanti

della nostra economia e di essere il princi-

pale riferimento nel territorio per il setto-

re edile, anche in considerazione della

grande polverizzazione del mercato delle

costruzioni che vede presenti nella provin-

cia di Piacenza migliaia di aziende.

In calendario a febbraio: le prime indiscrezioni

EdilShow, novità in arrivo:lente sugli artigiani edili

andrea dossena

anti

cip

azio

ni

Page 35: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 35

L'edilizia italiana va sempre

peggio e a risentirne è l'occupa-

zione con conseguenze sempre

più drammatiche sul sistema produtti-

vo. Tra queste: l'aumento del lavoro

nero. E' un vero e proprio allarme

quello lanciato al convegno nazionale

delle Casse edili, a Parma lo scorso 13

settembre. Nell'attuale contesto il ri-

schio concreto che le forme di impiego

irregolare tornino a diffondersi in mo-

do prepotente nel settore edile è quin-

di tutt'altro che remoto, con pesanti ri-

percussioni non solo per le aziende e le

società ma anche per gli stessi lavora-

tori, più esposti al rischio infortuni e

obbligati ad accettare stipendi peg-

giori rispetto a quelli garantito dalla

legge.

L'ultima rilevazione della Commissione

nazionale delle Casse edili (Cnce), rela-

tiva a 82 realtà provinciali, alla fine di

giugno di quest'anno parla di una ridu-

zione di attività del 9% rispetto allo stes-

so periodo del 2010.

Questa riduzione si somma al calo del

10% registrato già rispetto al 2009. In

termini lavorativi: oltre 5 milioni di ore

in meno lavorate e una riduzione di 37

mila lavoratori (-8%) mentre l'effetto

sul sistema delle imprese si è concretiz-

zato in una fuoriuscita dal mercato di ol-

tre 7 mila 200 società, per un totale di

-7%. Non c'è di che stare allegri, insom-

ma.

"Questa crisi ha lasciato sul campo dal

2008 ad oggi quasi il 25% delle imprese

presenti sul territorio nazionale. Lo stes-

so dato è stato registrato anche per

quanto riguarda i dipendenti che, consi-

derando anche l'indotto, ha perso circa

300 mila unità".

E' amara l'analisi di Franco Osenga, pre-

sidente nazionale casse edili. "Per que-

sto - aggiunge - ora dobbiamo capire co-

me questa crisi muterà il nostro settore,

anche se è evidente che si va verso una

flessibilità sempre più marcata". Osen-

ga ha a cuore la sopravvivenza delle pro-

fessionalità: "Questi dati non devono

farci perdere quelle professionalità che

sono state formate dalle nostre scuole e-

dili, e non devono incidere sul piano del-

la sicurezza e colpire tutto il lavoro fatto

in questi anni per regolarizzare il setto-

re " .

Il sommerso

Per quanto riguarda il fenomeno del

sommerso, Osenga sottolinea che "nel

2010 sono stati emessi 3 milioni 680 mila

Durc (Documento unico di regolarità

contributiva), di cui un terzo (1.227.000)

per lavori edili privati. Di questi Durc le

Casse Edili ne hanno rilasciati solo il

40%, circa 495 mila. Applicando ai lavo-

ri privati la stessa percentuale dei Durc

rilasciati dalle Casse Edili in caso di ap-

Dilaga il sommerso: aumenta il lavoro nero

Casse edili, l’allarme:crolla il numero di imprese

jenny giordanoo

ccup

azion

e

Page 36: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA36

palti pubblici, 66%, ci si accorge che

mancano all'appello oltre 315 mila Durc

che nel 2010 sono stati emessi solo da In-

ps e Inail". "Attraverso i dati in nostro

possesso e le segnalazioni pervenuteci

dalle Casse Edili, abbiamo stimato - rife-

risce Osenga- che almeno un terzo dei

315 mila Durc mancanti sia dovuto ad

imprese edili che, per evadere i controlli

della Cassa Edile, hanno dichiarato di

applicare ai propri dipendenti un con-

tratto di lavoro diverso da quello edile.

Stiamo parlando di numeri non irrile-

vanti: 110 mila Durc non richiesti alla

Cassa Edile significano un'evasione

contributiva che riguarda circa 30 mila

imprese e oltre 90 mila operai".

La situazione in EmiliaRomagna e a Piacenza

Il quadro generale sconfortante non ri-

sparmia neanche Piacenza, che si ritro-

va a fare i conti anch'essa con meno ope-

rai (-9%) meno ore lavorate (-15%), me-

no aziende (-9%). I dati delle Casse edili

parlano chiaro: a giugno 2011, rispetto

all'anno precedente, la situazione è no-

tevolmente peggiorata. Il corollario di

questo triste teorema è la crescita impie-

tosa del lavoro nero e delle irregolarità.

Secondo i dati dell'Osservatorio nazio-

nale delle Casse Edili della Cnce, in E-

milia Romagna nel mese di giugno 2011

il numero degli operai iscritti alle casse

edili è diminuito del 6% rispetto a giu-

gno 2010. Il numero degli addetti ai lavo-

ri iscritti è passato da 28.744 a 27.133,

con una perdita di 1.600 lavoratori. Il da-

Page 37: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 37

to è piuttosto variabile sul territorio.

Mentre a Parma il numero degli operai si

è mantenuto stabile, a Rimini è sceso del

3%, a Piacenza il calo è stato più consi-

stente: meno 9%. Il numero di ore lavo-

rate a livello regionale a giugno 2011 ri-

spetto allo stesso mese dell'anno scorso

è diminuito invece del 7%, con un picco

che ha sfiorato il 15 % a Piacenza: da

378.631 a 327.509 (-14,87 %). Il numero

delle ore lavorate in regione è passato da

3.674.208 a 3.404.999.

Per quanto riguarda le imprese emilia-

no-romagnole, nel mese di giugno 2011

si è registrato un calo generale del 7%

delle iscrizioni in Cassa edile rispetto al-

lo stesso mese dell'anno precedente. Il

numero delle imprese iscritte è passato

da 6.410 a 5.946. A Piacenza si è scesi dal-

le 687 del giugno 2010 alle 622 di un anno

dopo (-9%). La flessione maggiore si è re-

gistrata a Ferrara, con -15%. Il presiden-

te della Cassa edile piacentina, Fabio

Molinaroli, punta sul fare squadra: "Se

non uniamo le forze a livello locale e non

si prendono iniziative concrete non avre-

mo più la forza conti-

nuare. E' questa la ri-

cetta per far ripartire

il settore". Rincara la

dose il vicepresiden-

te della Cnce, Franco

Turri, e lancia un ap-

pello all'indirizzo del

mondo politico: ''Bi-

sognerebbe recupe-

rare il principio del-

l'investimento pub-

blico e dare priorità a

quattro azioni: rive-

dere il patto di stabi-

lità dei Comuni, mi-

gliorare l'utilizzo dei

fondi europei, recu-

perare gli investi-

menti privati attra-

verso formule come il

project financing e

infine tagliare la bu-

rocrazia". Semplificare l'apertura dei

cantieri è la parola d'ordine del vicepre-

sidente Turri: "In Germania basta com-

pilare due fogli per avviare un cantiere,

in Italia serve ancora una montagna di

carta".

Page 38: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA38

Grandi numeri per l'edizione 2011

di Cersaie, che conferma la sua

leadership nel panorama mondia-

le delle fiere dedicate alla ceramica ed al-

l'arredobagno. Dopo il tutto esaurito nel

quartiere di BolognaFiere (965 espositori

da 31 paesi, 265 quelli esteri) addirittura

cinque mesi prima dell'inaugurazione, le

conferme sono arrivate anche dai visitato-

ri dell'evento che si è concluso sabato 24

settembre. Le 'presenze effettive' nell'edi-

zione 2011 di Cersaie sono aumentate, sa-

lendo a quota 113.165 con un dato in cresci-

ta dello 0,8% rispetto alle 112.292 della

scorsa edizione. Questa cifra, che è la più u-

tilizzata dalle principali manifestazioni

fieristiche, rileva i visitatori effettivamen-

te presenti all'interno del quartiere fieri-

stico e considera anche i rientri rispetto ai

giorni precedenti. Nel dettaglio emerge

anche una crescita degli 'operatori esteri',

passati da 43.939 a 45.616 (+3,8%) e degli

'ingressi a pagamento' (+5%, ora pari a

2.714), mentre flettono gli 'operatori ita-

liani' di quasi 900 unità (-1,4%), arrivando

ora a contabilizzare 64.132 presenze. Parti-

colarmente importante è quindi la confer-

ma dell'internazionalità di Cersaie che,

sul versante della permanenza, vale ora il

40% del totale.

Altra significativa rilevazione che emerge

dal bilancio 2011 è quella che considera e-

sclusivamente il 'primo ingresso', e che a

Cersaie di quest'anno ha registrato 81.552

partecipanti. Questo dato rappresenta u-

na contenuta riduzione del 2% rispetto a-

gli 83.286 partecipanti della precedente e-

dizione, conferma una crescita della com-

ponente estera (dai 24.960 ai 25.155;

+0,8%), mentre sconta un calo di quella na-

zionale (da 58.326 persone a 56.397;

-3,3%), colpita dalle note difficoltà del set-

tore nazionale delle costruzioni.

Importante, come sempre, il riscontro sui

media: ben 703 sono stati gli operatori del-

l'informazione che hanno preso parte alla

29esima edizione del Salone, dei quali 248

esteri (35,3% del totale).

Sul fronte del successo di pubblico, grande

attenzione ha riscosso - nel primo giorno - il

convegno inaugurale 'Vivere l'evoluzione

del mercato', con oltre 700 presenze, e la

Conferenza Stampa Internazionale, che

ha visto la presenza di 180 giornalisti pro-

venienti da tutto il mondo.

Particolarmente affollati da architetti,

progettisti e studenti sono stati invece i di-

versi convegni e simposi di Costruire Abi-

tare Pensare, il programma culturale di

Cersaie giunto alla sua terza edizione.

Quasi mille persone hanno preso parte alla

Lectio Magistralis di Kazuyo Sejima ed al-

la 'lezione all'arrovescia' di Alessandro

Mendini (particolarmente frequentata

dal pubblico giovane degli studenti), e il

tutto esaurito in ogni ordine di posti della

Galleria dell'Architettura si è registrato

anche per gli incontri di Giorgio Bianchi di

Renzo Piano Building Workshop sulle ar-

chitetture newyorkesi, di Cameron Sin-

clair sulle iniziative di Architecture for

Humanity, di Kengo Kuma sui progetti in

Giappone e nel mondo, di Patricia Urquio-

la sulla sua interpretazione del design.

Positivi riscontri di pubblico sono emersi

anche dalle mostre 'Ceramics of Italy. Me-

tamorfosi' posta nell'area esterna 48 e da

'Cersaie Downtown', localizzata in tre

piazze nel cuore di Bologna.

L'appuntamento per la 30esima edizione

di Cersaie, sempre a Bologna, è già fissato:

dal 25 al 29 settembre 2012.

A BolognaFiere 113.165 presenze e 81.552 visitatori

Cersaie, numeri positivie leadership confermata

andrea dossena

In crescita gli operatori stranieri e gli

ingressi a pagamento, in flessione gli

operatori italiani. Oltre 700 i

giornalisti accreditati. Il successo di

'Costruire Abitare Pensare'

testimoniato dal tutto esaurito

anche nella Galleria dell'Architettura

fier

e

Page 39: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 39

Marmomacc si conferma piatta-

forma leader mondiale per l'in-

terscambio commerciale e la

promozione della cultura della pietra. La

rassegna, che ha chiuso l'edizione 2011 il

24 settembre scorso dopo quattro giorni

di esposizione, ha infatti registrato la pre-

senza di oltre 1500 espositori da 60 Paesi

(otto nazioni in più del 2010) e un incre-

mento dell'8% delle presenze di operato-

ri dall'estero con sensibili aumenti dai

Paesi Arabi, India, Cina, Iran, Francia,

mentre quelli provenienti da USA e Ger-

mania si confermano tra i più fidelizzati.

"Un risultato importante - ha sottolineato

il presidente di Veronafiere, Ettore Riel-

lo, che è anche al vertice di Aefi, l'associa-

zione che rappresenta le fiere italiane - so-

prattutto in un momento di grande diffi-

coltà dell'economia europea e internazio-

nale, che testimonia come le fiere siano u-

no dei pochi motori esistenti a servizio del-

l'economia reale Le rassegne a carattere

internazionale sono una piattaforma

straordinaria per le nostre imprese, per

questo è necessaria una maggiore collabo-

razione ed alleanza con tutte le istituzioni

per dare una opportunità in più a questo

s e t t o re " .

Veronafiere spinge sull'acceleratore e in

collaborazione con Confindustria Mar-

momacchine e Centro Servizi Marmo - Di-

stretto del Veneto, a ottobre porta le a-

ziende del sistema made in Italy in Arabia

Saudita per l'area geo economica del Gol-

fo e a gennaio 2012 negli USA per il mer-

cato del Nafta. "L'attività di internaziona-

lizzazione rivolta sia all'incoming di ope-

ratori che all'outgoing del sistema impre-

se attraverso le iniziative promosse dalla

Fiera di Verona con i suoi brand più rap-

presentativi - ha dichiarato Giovanni

Mantovani, direttore generale di Verona-

fiere - risulta spesso l'unico momento di

promozione sui mercati esteri per molte a-

ziende. Per tale ragione stiamo già lavo-

rando per creare nuove opportunità di bu-

siness anche in altri paesi in Europa, nella

Pensiola Arabica e nell'area Bric entro il

2014." Importanti le presenze istituziona-

li: la rassegna è stata inaugurata da Catia

Polidori, sottosegretario alla internazio-

nalizzazione delle imprese e alla politica

commerciale del Ministero dello Svilup-

po Economico, e ha registrato numerose

presenze istituzionali di rilievo quali la vi-

sita di Rajendra Pareek Ministro dell'in-

dustria del Governo del Rajasthan (In-

dia), del Console Generale dell'India San-

jay Kumar Verma, dell'Ambasciatore del-

la Repubblica dell'Iraq in Italia Saywan

Barzani, dell'Ambasciatore dell'Oman

Said Al Harthy, del Ministro della Cultura

della Georgia Nikolaz Rurua e del presi-

dente dell'Immib, l'associazione turca de-

gli esportatori di minerali della Turchia,

Mehmet Ozer. In generale i commenti di e-

spositori e visitatori hanno confermato

come il settore viva una fase in chiaroscu-

ro, con mercati in forte crescita (Cina, In-

dia, Brasile e Turchia per ricordarne alcu-

ni) ed altri ancora statici. Generale la ten-

denza a ricercare prodotti di qualità, siano

essi lavorati che macchinari. Dalle azien-

de italiane ma anche europee sale invece

un appello al mondo politico a ragionare

sul problema dei dazi che distorce pesan-

temente il mercato: dazi che l'Europa non

applica ai prodotti stranieri, ma che molti

altri Paesi produttori prevedono - e con a-

liquote anche pesanti - a difesa dei loro

p ro d o t t i .

A Veronafiere operatori da oltre 130 Paesi

Marmomacc, dall’esteroi segnali più forti: +8%

andrea dossenafiere

Page 40: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA40

ll bando europeo “Housing Contest”

Architetti e impreseuniti per case low cost

Mancano ancora tre mesi circa alla sca-

denza del bando europeo "Housing

Contest" per la progettazione di edi-

fici residenziali a basso costo e ad alte prestazio-

ni, ma già si registra un boom di adesioni. Promosso dall'assessorato al-

lo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano, Assimpredil Ance, Or-

dine degli architetti della Provincia di Milano, In/Arch sezione Lombar-

dia e FederlegnoArredo, il bando scade il 21 gennaio 2012. Entro quella

data bisognerà presentare dei progetti per edifici residenziali da rea-

lizzare a Milano, con alcuni paletti tra cui il rispetto delle norme tecni-

che del regolamento edilizio di Milano e il limite di costo di 1.600 euro

per ciascun metro quadrato di superficie netta (senza accessi, parti co-

muni, parcheggi e vani tecnici). Nonostante le

difficoltà progettuali sono già 159 le adesioni i-

niziali, cui hanno fatto seguito 131 proposte.

Di queste, una severa giuria tecnica ne ha am-

messe 122. Dopo l'esposizione mediatica alla Triennale di Milano e poi

alMade Expo, i progetti verranno passati ulteriormente al setaccio.

"Stiamo compilando una classifica prendendo in considerazione i soli

elementi del costo, delle performance energetiche e dei tempi di rea-

lizzazione", dice Andrea Lavorato, vicedirettore di Assimpredil, il diri-

gente che ha seguito in prima persona la valutazione delle proposte".

Non resta che aspettare i prossimi step di scrematura.

j.g.

pro

get

tazi

on

e

Page 41: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 41

Leader nel noleggio di bagni chimici

A.Tec.: con Sebachigiene e praticità

dalle azien

de

L’evoluzione, come la nuova cabina igieni-

ca Top San NO TOUCH, è una sfida che Se-

bach vince sempre. L’azienda leader nel

noleggio di bagni chimici festeggia questa no-

vità dedicando una pellicola (la “veste” del box

igienico) al Tricolore italiano e celebrando i 150

anni dell’Unità d’Italia con un’ interpretazione

grafica unica.

Il cuore rovesciato, simbolo del brand, si colo-

ra di bianco, come la trasparenza dell’azien-

da, di rosso come la passione che mette nel

soddisfare i propri clienti e di verde, come

l’impegno di sostenibilità mantenuto nella

produzione e nel rispetto dell’ambiente.

Evoluzione del classico ed esclusivo brevetto

Sebach “Top San”, Top San NO TOUCH è frut-

to di importanti investimenti nello studio e

nella ricerca di settore. Più igiene, più pratici-

tà, ulteriore attenzione ai dettagli: la cabina

igienica Top San NO TOUCH è disponibile al

noleggio su tutto il territorio nazionale, è rea-

lizzata in materiale plastico antiurto con pe-

dana antiscivolo e pesa 75 Kg circa. Le sue mi-

sure esterne sono cm L106xP106xH232 circa e

la capienza del serbatoio reflui sta intorno ai

220 litri circa.

Il nuovo bagno chimico Sebach, vanta oggi u-

na maggiore sicurezza, una notevole ottimiz-

zazione dei tempi di manutenzione e livelli i-

gienici ancora più elevati, sia per il fruitore

che per gli operatori. Novità importanti sono

le cerniere rinforzate della porta e la scher-

matura reflui con nastro rotante in gomma

nera EPDM. Nuovo anche il sistema di igieniz-

zazione a pedale, cha va a sostituire la leva.

Presente in tutta Italia fin dal 1986, l’azienda

toscana vanta oggi una rete di oltre 80 con-

cessionari e più di 1.000 punti noleggio. Uno

dei motivi di orgoglio di Sebach sta nell’atten-

zione a tematiche fondamentali per cui ha

già ottenuto il sistema integrato di certifica-

zione: qualità (ISO 9001), ambiente (ISO

14001) e sicurezza (OHSAS 18001). Noleggia-

re un bagno chimico significa avere la garan-

zia di un servizio completo di consegna e po-

sizionamento; interventi di pulizia periodici,

assicurazione per incendio, furto, atti vanda-

lici e ritiro a fine locazione. Si ottempera inol-

tre al Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs 81/08)

che ha sostituito e integrato tutte le prece-

denti normative sulla salute, sull’igiene e sul-

la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Concessionario Sebach ufficiale di riferimen-

to per la Provincia di PIACENZA e CREMONA è

“A.TEC. SRL”

Page 42: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA42

Rebecchi Impianti, garanzia di competenza

Impiantistica innovativa,da settembre si cambiaLe principali novità riguardano gli interruttoridifferenziali e le dotazioni minime degliimpianti all'interno delle abitazioni

La nuova variante V3 della norma CEI 64-8, recentemente pub-

blicata ed in vigore dal 1° settembre 2011, modifica alcuni ar-

ticoli della Norma e introduce un documento dal titolo "am-

bienti residenziali - prestazioni dell'impianto" che fornisce prescri-

zioni addizionali, ai fini delle prestazioni e della fruibilità dell'im-

pianto elettrico dell'unità immobiliare situate all'interno dei con-

domini e delle abitazioni mono e plurifamiliari.

Sono esclusi dal campo di applicazione della variante, gli impianti

nelle unità abitative degli edifici pregevoli per arte e storia, sogget-

ti alla Legge 1/6/1939 n.1089, e le parti comuni degli edifici residen-

ziali. Le prescrizioni

dell'allegato si appli-

cano ai nuovi impian-

ti ed ai rifacimenti

completi (realizzati

successivamente al

1/09/2011).

Le principali novità ri-

guardano gli inter-

ruttori differenziali e

le dotazioni minime

degli impianti all'in-

terno delle abitazio-

ni.

A questo punto appa-

re consequenziale

che la Dichiarazione

di Conformità alla Norma 64-8 rilasciata dall'installatore al proprie-

tario dell'unità immobiliare dovrà segnalare anche il livello presta-

zionale e di fruibilità dell'impianto.?

Evidentemente il valore commerciale dell'unità immobiliare au-

menterà all'aumentare del livello prestazionale dichiarato.

REBECCHI IMPIANTI che da oltre 7 anni è Installatore qualificato My

Home Team Bticino, unico nella provincia di Piacenza, ha sicura-

mente dimostrato di avere tutti i requisiti necessari e la metodolo-

gia di lavoro richiesti dalla "Formula My Home Team Bticino" per

progettare e realizzare IMPIANTI DOMOTICI.

Per raggiungere il livello 3 (il livello più alto stabilito dalla variante

V3), l'impianto dovrà essere eseguito con dotazioni impiantistiche

ampie e innovative (impianto domotico).

La competenza in questo ambito della REBECCHI IMPIANTI è sicu-

ramente un punto di forza che garantirà al committente un impian-

to elettrico che non solo sia sicuro, ma che soddisfi anche le sue e-

sigenze prestazionali e che esso sia fruibile secondo le sue aspetta-

tive.

Va inoltre considerato che disporre del sistema di Termoregolazio-

ne a zone My Home (funzione che concorre ad ottenere il livello 3)

è uno dei parametri presi in considerazione in ambito di "certifica-

zione energetica", con possibilità di "guadagnare una classe" ri-

spetto a normali impianti gestiti da un solo cronotermostato.

REBECCHI IMPIANTI, con la propria specializzazione, continua così

ad abbracciare nuovi campi d'intervento, soprattutto nel settore

del risparmio energetico e delle energie rinnovabili (oltre 3 MW

realizzati ad oggi), sempre in costante aggiornamento tecnico nor-

mativo è pronta a rispondere alle esigenze di un mercato in conti-

nua evoluzione.

dal

le a

zien

de

Page 43: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 43

Tradizione e futuro dal 1996

Il Veneziano,l’eccellenza è di casa

L’azienda promuove un rinnovato impiego deicolori nell'ambito della ristrutturazione degli

immobili, nel segno della qualità

Il Veneziano S.r.l. è un'azienda piacentina specializzata in

finiture d'interni, decorazioni, opere in cartongesso, re-

stauri conservativi e tinteggiature e verniciature in gene-

re, civili e industriali. Da alcuni anni realizza anche rivesti-

menti a cappotto per il contenimento energetico.

Per Il Veneziano, oggi in sinergia con un gruppo di cinque so-

cietà che operano nel Nord Italia, un ambizioso obiettivo fin

dalla nascita (nel 1996): promuovere un rinnovato impiego dei

colori nell'ambito della ristrutturazione degli immobili, conci-

liando l'evoluzione dei materiali con le metodologie di posa

più radicate nel territorio.

L'esperienza nel settore delle finiture per l'edilizia, l'attenzio-

ne alla clientela, l'aggiornamento del personale (con corsi co-

me quelli della scuola di formazione professionale Esem di Mi-

lano) assicurano a Il Veneziano - che ha la certificazione sia per

le tinteggiature che per le opere in cartongesso - la soddisfazio-

ne e la piena fiducia dei clienti e rispondono alla esigenze della

piccola come della grande cantieristica, civile o industriale.

Anime della società - la cui sede è ubicata a Piacenza in via Ca-

steggio 45/e - sono i fratelli Giampaolo e Massimo Speroni: il

primo - dopo anni di lavoro "sul campo" - si dedica all'aspetto

commerciale, il secondo è direttore tecnico e di produzione.

"Grazie alla sintonia tra di noi - spiega Giampaolo Speroni -

spingiamo insieme l'azienda e i dipendenti a nuovi traguardi.

Puntiamo su qualità, serietà e organizzazione per lavori sia di

breve che di lunga durata: in alcuni casi (dall'Ipercoop di Mon-

tale all'ospedale di Fiorenzuola fino alle elementari Giordani,

nella foto in alto) prevale l'aspetto della quantità, in altri (da-

Villa Liberty di Pontenure a Palazzo Mercanti a Piacenza) pre-

vale la qualità.

"Ai più giovani - conclude Giampaolo Speroni - ricordo che

questa attività offre sbocchi professionali (il che al giorno d’og-

gi è prezioso) e lascia spazio alla fantasia: noi la svolgiamo ogni

giorno con il cuore".

dalle azien

de

Page 44: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA44

blo

ck n

ote

s

Ingegneri: investirenel fotovoltaicoDopo Fukushima, il nucleare crescerà solo nei Paesi emergenti,

ma non in Occidente e tantomeno in Italia. Crescerà, invece, la

domanda di tecnologie per l'energia solare e per il metano. E'

quanto viene fuori dalla ricerca "Il futuro dell'energia 2020" che

il Consiglio nazionale degli ingegneri ha commissionato a S3.Stu-

dium - società romana di ricerche e consulenza -. Dallo studio si

evince come continuerà lo sviluppo del fotovoltaico, anche per il

progressivo abbattimento dei costi di cui saranno protagonisti i

produttori cinesi. E ricadute importanti si avranno anche nel-

l'edilizia, nei sistemi passivi e nell'isolamento termico, come pure

nella definitiva a affermazione dei led e altre lampade ad alta

efficienza. Più in generale, ci sarà una graduale scomparsa delle

vecchie forme elettriche di riscaldamento domestico.

A Dornbirn in Austriavia al grattacielo di legnoUn nuovo palazzo a destinazione residenziale con struttura

lignea e alto 30 piani. E'uno degli edifici più ecosostenibili a livello

mondiale (e anche il più alto con questo sistema strutturale - 100

metri di altezza) in grado di ridurre al minimo il consumo di

energia nel suo intero ciclo di vita. Si trova a Dornbirn, in Austria,

ed è stato inaugurato a settembre. Progettato dallo studio Cree

(Creative Renewable Energy and Efficiency) con Hubert Rhom-

berg dello studio Rhomberg Bau ed Hermann Kaufmann della

società Arup, fa parte di un intervento ad ampio raggio,

"LifeCycle Tower", e rispetta gli standard di casa passiva pre-

fabbricata. Il progetto è stato concepito infatti come una serie di

moduli prefabbricati assemblati in cantiere che hanno consentito

la riduzione della tempistica di costruzione e dei costi. Nelle

facciate sono installati sistemi di produzione e gestione del-

l'energia: impianto fotovoltaico e solare per produzione del-

l'energia e dell'acqua calda e pannelli "verdi" in grado di regolare

il guadagno di calore dell'edificio nei mesi estivi. Per quanto

riguarda la struttura, essa è interamente progettata in legno con

l'introduzione di calcestruzzo armato per irrigidire i nuclei dei

vani ascensore. Anche in questo caso è stata stilata una griglia di

base per la distribuzione dei pilastri delle dimensioni di 1,35 x 1,35

metri, che potrà essere adattata a costruzioni future anche

tipologicamente diverse (alberghi, uffici o appartamenti). Gli

elementi lignei sono resistenti alle eventuali sollecitazioni pro-

vocate da un terremoto e o allo scoppio di incendi senza

collassare per un tempo maggiore rispetto ad una struttura in

acciaio non appositamente trattata.

Rifiuti: il Sistri operativodal 9 febbraio 2012E` stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 16 settembre 2011

n. 216 la legge di conversione 14 settembre 2011, n. 148 del

decreto legge 138 del 2011 (cd. manovra finanziaria) con la quale

sono state introdotte importanti novità in materia di SISTRI (il

Sistema di tracciabilità dei rifiuti).

In particolare, nell`ambito dell`iter parlamentare di conversione

e` stato modificato l`art. 6 del decreto legge in base al quale era

stata disposta l`abrogazione della normativa sul SISTRI. A seguito

delle modifiche introdotte, invece, tale normativa e` stata ri-

pristinata, anche se l`avvio dell`operativita` del sistema e` stato

posticipato al 9 febbraio 2012 per tutti i soggetti obbligati, ad

eccezione dei cd. piccoli produttori di rifiuti pericolosi, ossia

coloro i quali hanno meno di dieci dipendenti.

Il decreto legge 138/2011, cosi` come modificato, prevede, inoltre,

che il Ministero dell`ambiente e del territorio e del mare svolga

sino al 15 dicembre 2011 una verifica tecnica delle componenti

software e hardware, anche ai fini dell`eventuale implemen-

tazione di tecnologie di utilizzo piu` semplice rispetto a quelle

attualmente previste, organizzando, in collaborazione con le

associazioni di categoria maggiormente rappresentative, test di

funzionamento con l`obiettivo della piu` ampia partecipazione

degli utenti. Tutto cio` nell`intento di garantire un adeguato

periodo transitorio per consentire la progressiva entrata in

operativita` del Sistema di controllo della tracciabilita` dei rifiuti

(SISTRI), nonche` l`efficacia del funzionamento delle tecnologie

connesse al SISTRI.

Page 45: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 45

Innovazione e qualità dal 1954

Manufatti in cementoFerrari, la tenacia vince

La Manufatti in cemento Ferrari Srl nasce nella prima metà de-

gli anni 50, più esattamente nel 1954, in un ambiente sociale

e politico in cui traspiravano segni evidenti dei postumi (crisi

economica) della seconda guerra mondiale. Erano tempi in cui l’u-

nica risorsa era basata sulla forza delle proprie braccia e della pro-

pria iniziativa. Fu così che il signor Mario Ferrari maturò l’idea di im-

piantare una piccola attività manifatturiera, lavorando per conto

della RDB. In seguito il figlio maggiore, Ernesto Ferrari, reduce da

diverse esperienze lavorative, specialmente nel settore della mec-

canica, ebbe la genialità di assemblare un prototipo di macchina

per la fabbricazione di tubi, in seguito perfezionata, e coadiuvato

poi dal fratello minore Renzo impiantò una nuova sede della ditta

F.lli Ferrari in via Emilia Parmense 9 a Pontenure. L’indirizzo suddet-

to è tuttora corrispondente alla Manufatti in Cemento Ferrari Srl. A

gestire l’attività di produzione sono attualmente i figli di Ernesto

Ferrari (deceduto nel 1996), Gianni (geometra) e Marco. Il livello

della produzione è ancora artigianale ma si sviluppa su di un’area di

sedicimila metri quadrati. I sistemi sono ben più innovativi e gli im-

pianti tecnologicamente avanzati. Per tali motivi, grazie quindi ad

una modernizzazione dei metodi, si è arrivati ad ottenere una rea-

lizzazione ottimale e qualitativamente superiore dei manufatti. Il

lavoro, nonostante il periodo critico, procede in modo abbastanza

continuato, grazie alla tenacia ed alla serietà, tramandatasi di pa-

dre in figlio, in circa sessant’anni di attività.

dalle azien

de

Il livello della produzione è ancora artigianalema si sviluppa su di un’area di sedicimilametri quadrati e i sistemi sono innovativi

Page 46: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA46

LLLeee ppprrrooossssss iiimmmeee ssscccaaadddeeennnzzzeee fff iii ssscccaaa lll iii

31 Ottobre 2011

Tosap - Versamento rataUltimo giorno per il versamento dellaquarta rata (se l’importo complessivamen-te dovuto è superiore a 258,23 euro) dellatassa occupazione spazi e aree pubbliche.Per gli adempimenti relativi al canone perl’occupazione di spazi e aree pubbliche(Cosap), dovuto nei Comuni che l’hannoistituito in sostituzione della Tosap, sirinvia alle relative disposizioni locali.

16 Novembre 2011

Tosap - Versamento rataUltimo giorno per il versamento da partedel condominio delle ritenute fiscali e deicontributi previdenziali e assistenziali re-lativi a dipendenti, lavoratori autonominonché a contratti di appalto, con ri-

ferimento al mese di ottobre 2011.

Addizionali IrpefUltimo giorno per il versamento da partedel condominio della rata delle addizio-nali regionale e comunale all’Irpef trat-tenute ai dipendenti sulle competenze diottobre 2011 a seguito delle operazioni diconguaglio di fine anno nonché per ilversamento della rata dell’acconto del-

l’addizionale comunale all’Irpef 2011 trat-tenuta ai dipendenti sulle competenze diottobre 2011; ultimo giorno, inoltre, per ilversamento in unica soluzione delle pre-dette addizionali trattenute, sempre sullecompetenze di ottobre 2011, a seguito dicessazione del rapporto di lavoro.

30 Novembre 2011

Irpef - Trasmissione telematicaMod. UnicoUltimo giorno per il versamento dellaseconda o unica rata dell’acconto sul-l’Irpef dovuta per il 2011 dalle personefisiche e dalle società di persone.

Cedolare secca - AccontoUltimo giorno per il versamento dellaseconda rata o unica rata relativa al-l'acconto della cedolare secca per il 2011.

Page 47: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA 47

Page 48: Edilizia 6-2011

EDILIZIA PIACENTINA48