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Primo pianoFiliere ai raggi XLe sorprese del 2007
E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A
Nord AfricaLa nuova frontiera
FinanzaLa Regione investenel “seed capital”
InfrastruttureIl distretto ceramicoavrà la sua autostrada
InnovazioneImprese artigianeUn bando per la crescita
FocusResearch to businessscalda i motori
APRILE2008
I dati fanno registrare un’impennatadell’interscambio commerciale con l’area.Diversi gli investimenti di successomessi a segno dall’industria regionale
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Primo pianoFiliere ai raggi XLe sorprese del 2007
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EDITORIALE
Il turismo viene considerato l’at-tività economica con il più ele-vato livello di coinvolgimento alproprio interno di settori pro-
duttivi molto differenziati ed etero-genei. Oltre a caratterizzarsi per gliaspetti di trasversalità e di integra-zione tra componenti diverse delsistema economico, il turismo haimpresso in misura crescente unaspinta propulsiva alla crescita eco-nomica, creando posti di lavoro nonsolo nelle economie mature. L’ampiezza e la complessità dellamateria impongono di selezionare lemetodologie e gli strumenti più ido-nei a consentire una lettura efficacedell’evoluzione congiunturale e dicostruire quadri analitici o scenariprevisionali entro i quali elaborarestrategie di intervento di breve emedio periodo. È proprio questol’obiettivo che, a ben vedere, si sonoproposti di perseguire nel tempo laRegione e il sistema camerale con ilprogramma di ricerche dell’Osser-vatorio turistico, per la cui realizza-zione si sono avvalsi dell’apporto diautorevoli strutture specializzate.Quella da poco pubblicata, è ladodicesima edizione dell’Osservato-rio turistico che ha contribuito neltempo allo sviluppo delle sinergieconoscitive necessarie a diffondereuna cultura del turismo tra operato-ri pubblici e privatiA partire dalla sua attivazione, mol-teplici temi sono stati indagati divolta in volta dall’Osservatorio nellaparte monografica, a integrazionedei tradizionali dossier di monito-raggio sull’andamento e sui risultatia consuntivo del settore in ambitoregionale. Nei diversi Rapporti sonostati analizzati, in particolare, ilruolo del turismo nel sistema econo-mico e i punti di forza e di debolez-za dei diversi comparti nei quali siarticola il settore, correlati con l’e-voluzione della domanda: l’offerta
alberghiera balneare, le città d’arte,il turismo termale e quello sportivo,il prodotto “Appennino”, l’offertadi appartamenti per l’ospitalità, laristorazione. Sono state parimentiindagate le logiche imprenditorialidell’ampio ventaglio di soggetti ope-ranti nel settore, l’evoluzione deiprocessi produttivi e le dinamiche diinnovazione delle imprese turistiche,senza trascurare l’analisi dei fabbi-sogni di nuove figure professionali.Le potenzialità turistiche del territo-rio regionale sono state parallela-mente messe in relazione, soprattut-to attraverso indagini motivazionali,con gli indicatori che il turista per-cepisce come importanti nella sceltadelle destinazioni dei periodi divacanze. Da questo punto di vista,l’Osservatorio ha cercato di impo-stare un modello fina-lizzato a definire unastrategia di azioni permigliorare la culturadell’accoglienza e laqualità dell’ospitalitàturistica in Emilia-Romagna. Nella con-sapevolezza che tra icompiti dell’interven-to pubblico rientraanche la diffusione distandard di qualità, commisurati aquelli internazionali più consolidati,che costituiscano uno stimolo e, aun tempo, un punto di riferimentoper l’adeguamento dell’offerta inambito regionale o interregionale. Più recentemente, a fronte del pro-cesso di globalizzazione anche delmercato turistico, le analisi dell’Os-servatorio si sono orientate a inda-gare con sempre maggiore attenzio-ne lo sviluppo del movimento turi-stico internazionale e della doman-da estera. Sulla base della constata-zione che anche il sistema turisticoregionale deve fare i conti con laproposta sul mercato di destinazio-ni nuove, che hanno colmato ildivario competitivo nei confrontidell’Italia. La chiave di lettura cheprevale nella nuova edizione delRapporto è proprio la valutazionedel grado di adeguatezza del siste-ma turistico regionale rispetto auna velocità di crescita delladomanda globale di turismo che hasuperato le aspettative
* Presidente Unioncamere Emilia-Romagna
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“Dobbiamo aumentarela cultura dell’accoglienza”Pubblicata l’indagine dell’Osservatorio sul turismo,
un settore strategico per l’economia regionale
Aumentala concorrenzaLa risposta sta nell’elevaregli standard
Pubb
Anno XIV - n. 4Aprile 2008Fuori commercio
Direttore responsabileAndrea Zanlari
Coordinamento editorialeRoberto Franchini (vicedirettore)Ugo GirardiMorena Diazzi
Coordinamento redazionaleContesto srlBarbara Galzigna Giuseppe Sangiorgi
Segreteria di redazione
c/o Unioncamereviale Aldo Moro, 6240127 BolognaTel. 051-637.70.26Fax 051-637.70.50
Foto Meridiana ImmaginiPaolo Righi, Andrea Samaritani e Elisa Pozzo
Progetto grafico e impaginazione Contesto S.r.l.via Zucconi, 9041100 ModenaTel. 059-34.63.18Fax 059-29.29.842e.mail [email protected]
Concessionaria per la pubblicitàAfc Associati S.n.c.via Rosaspina n. 540129 BolognaTel.- Fax 051-359933
StampaLabanti e Nanni Industrie graficheVia G. Di Vittorio, 5-7 -40056 Crespellano (Bologna) tel. 051-96.92.62 - fax 051-96.92.69 e-mail: [email protected];
Autorizzazione del Tribunale di Bolognan° 6285 del 27 aprile 1994Spedizione A.P. - 45%art. 2 comma 20/b P. 662/96Filiale di Bologna
In copertinafoto di Meridiana Immagini
SOMMARIOPrimo pianoFiliere ai raggi XLe sorprese del 2007
E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A
Nord AfricaLa nuova frontiera
FinanzaLa Regione investenel “seed capital”
InfrastruttureIl distretto ceramicoavrà la sua autostrada
InnovazioneImprese artigianeUn bando per la crescita
FocusResearch to businessscalda i motori
APRILE2008
I dati fanno registrare un’impennatadell’interscambio commerciale con l’area.Diversi gli investimenti di successomessi a segno dall’industria regionale
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Primo pianoFiliere ai raggi XLe sorprese del 2007
1 EDITORIALIAumentare la culturadell’accoglienzaDI ANDREA ZANLARI
4 IN BREVE
6 VANNO E VENGONO
8 PRIMO PIANOFiliere ai raggi xLe sorprese del 2007DI NATASCIA RONCHETTI
12 FOCUSResearch to businessscalda i motoriDI SILVIA SARACINO
14 EXPORTLa nuova frontierasi chiama Nord AfricaDI SILVIA SARACINO
18 Forlì-Cesena, rotta verso i mercati esteriDI GIUSEPPE SANGIORGI
19 CINQUE DOMANDEA Sergio MazziDI GIUSEPPE SANGIORGI
20 FINANZACon First un modo a portata di clickDI THOMAS FOSCHINI
22 Per non perderei Ritmi del creditoDI NICOLETTA CANAZZA
25 La Regione investenel “seed capital”DI THOMAS FOSCHINI
26 INFRASTRUTTUREIl distretto ceramicoavrà la sua autostradaDI SILVIA SARACINO
28 Emilia-Romagnail futuro su rotaiaDI THOMAS FOSCHINI
QUADERNI&DOCUMENTILe sfide del mercatoturistico globale
29 INNOVAZIONEImprese artigianeUn bando per la crescitaDI THOMAS FOSCHINI
32 Reggio, apre i battentil’officina delle ideeDI ANTONELLA CARDONE
34 SCENARIIl “Bologna System”gioca le sue carteDI THOMAS FOSCHINI
38 SETTORIEmilia prêt-à-porterAl via la fiera Link.itDI ROSSELLA PRESSI
40 FORMAZIONEArte della gastronomiaL’Accademia insegnaDI ROSSELLA PRESSI
42 AZIENDEIl cuore “elettrico”della motor valleyDI ALBERTO NICO
44 Renzo Landi, pionieredel risparmio energeticoDI MICHELA SUGLIA
47 SPECIALE FORMAZIONEINSERTO PUBBLIREDAZIONALE
55 FLASH EUROPAA CURA DI LAURA BERTELLA
STEFANO LENZI E PAOLO MONTESI
Mensile dell’Unione regionale delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagnae della Regione Emilia-Romagna
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4 APRILE 2008
Le aziende regionali puntanosul continente nero. Forti
sono ormai i segnali che con-fermano un’accelerazione eco-nomica e industriale di diversearee dell’Africa. Affacciata sulporto di Lagos, sta nascendoun’area industriale con unasuperficie di 120mila mq conun nuovo terminal portuale,dove verranno gestite e stocca-te oltre 400mila tonnellate dimateriali sfusi per l’edilizia.Partner tecnologici di riferi-
mento per questo progettosono due aziende emiliane euna svedese.La prima, capocommessadella fornitura, è la Technipesdi Santarcangelo di romagna,costruttore di macchine per ilconfezionamento. Quindi laLb di Fiorano, azienda leadernella tecnologia per la gestio-ne e il trattamento delle mate-rie prime per l’industria cera-mica e l’edilizia. Infine la sve-dese Mac Gregor, specializza-ta nei sistemi di carico e scari-co da nave. Le tre aziende hanno ruoliprecisi: la Mac Gregor sioccuperà di tutta la fase discarico delle polveri cementi-zie dalle navi, e del loro tra-sferimento all’impianto diricevimento materie prime,realizzato da Lb (che garan-tirà anche l’assistenza tecnicae il trasferimento delle compe-tenze ai tecnici locali). Le pol-veri vengono quindi convo-gliate alle linee di confeziona-mento automatico Technipes,dimensionate per sviluppareuna produttività pari a 7.200sacchi/ora.
REGGIO EMILIAGRANITI FIANDRE,FORNITUREDI ALTA GAMMA
Un impegno di fornitura dimateriale a marchio alto digamma Granitifiandre percomplessivi 7 milioni dieuro e a marchio Porce-laingres per ulteriori 2milioni di euro nei prossimicinque anni. È quanto pre-vede l’accordo commer-ciale siglato dal gruppoGranitifiandre – leadermondiale nella produzionee commercializzazione dilastre in grès porcellanatoalternative ai marmi e gra-
niti di cava – con la GiulioTanini, storica azienda fio-rentina attiva da oltre 60anni nella commercializza-zione di materiali per l’ar-chitettura e per l’arredobagno di lusso. In baseall’accordo è stata acquisi-ta, per 1.275 migliaia dieuro, un’ulteriore quota dipartecipazione del 7,5%nella Giulio Tanini spa, perun totale del 15%.
RAVENNAA CERVIALE ECCELLENZEDEL TERRITORIO
Una cena a Cervia a basedi prodotti tipici locali,condotta dall’esperto dienogastronomia GiorgioAmadei, sommelier Aisper promuovere e divul-gare quanto in termini dieccellenza, nel campo del-
l’enogastronomia, offre ilterritorio. È l’iniziativa chele Camere di Forlì-Cesenae Ravenna, in collabora-zione con Sportur e delloIal, hanno realizzato coin-volgendo una serie diimprese del territorio aproporre alcuni dei loro“gioielli” gastronomici chesono stati promossi inquesta occasione e, qual-che giorno dopo, vendutiin occasione della manife-stazione “Sportur BicycleShow-Enogastronomia eTurismo”, che ha coinvol-to gli appassionati dellabicicletta e un numerosis-simo pubblico.
Stoccaggio materie prime: importanti commesse per Lb e TechnnipesIl porto di Lagos investe sul futuro
IN BREVE
AgroindustriaTechFood passa da Parma
La risposta agli “scontenti” di Unindustria In pista Apmi Bologna
È operativa Apmi Bologna, l’associazione delle piccole e medieimprese nata, per iniziativa del presidente Adriano Mazzocco, inrisposta alla decisione di Api Bologna di confluire in Unindustria.Con l’ingresso di Giancarlo Inglese, che ha appena assunto ladirezione generale, la nuova associazione – costituita a gennaio– ha dato avvio alla fase operativa e di erogazione dei servizi,potendo contare su un primo nucleo di imprese associate, cherivendicano la necessità di difendere in modo specifico e auto-nomo gli interessi delle piccole e medie imprese. Inglese – laureain Giurisprudenza, una trentennale esperienza in Api Bologna esoli 12 mesi in Unindustria – ha accettato la sfida della ricostitu-zione, a Bologna, della “casa delle Pmi”.
Anche la Regione Emilia-Roma-gna ha partecipato all’evento
di partenariato internazionale“Techfood Eu-Asia” che si è svoltoa Parma tra imprese italiane eaziende provenienti da Cina,Vietnam, Mongolia, Ungheria,Slovenia nei settori delle tecnologiealimentari e packaging. La manife-stazione, promossa da Informest,era inserita nel programma AsiaInvest della Commissione Europeache promuove la cooperazioneeconomica tra Europa e Asia. Sempre dalla città emiliana, capi-tale della food valley, è partitaun’altra missione del ConsorzioParma Alimentare, che ha parteci-pato con cinque aziende del terri-torio (Abele Bertozzi, Bm Gastro-nomia, Delicius Rizzoli, Furlotti &C e Tanara Giancarlo) alla fiera“Alimentaria” di Barcellona. Inprogramma da parte del Consor-zio, nei prossimi mesi, trasferte alSummer Fancy Food Show diNew York e al Sial di Parigi.
MODENAPORTE APERTEALLA CAMERADI COMMERCIO
La Camera di commercio diModena, con una serie dieventi, ha aperto alla cittadi-nanza gli spazi di PalazzoMolza in occasione dell’inau-gurazione della rinnovata alaconvegni, capace di ospitare600 persone in sale moderne eattrezzate. Le manifestazionihanno preso il via con l’intitola-zione della “Sala dei 150” alcommendator Giuseppe Pani-ni, già presidente dell’ente dal1985 al 1992. Nell’occasione èstata inaugurata la mostra “Il
Lagos, Nigeria vista dal satellite
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RISTORAZIONEANGELO POAPREA SHANGAI
Prosegue il piano diespansione in Cina delgruppo Angelo Po (fat-turato 2007, 105 milio-ni, più 14%; ebitda sti-mato, circa 11 milioni),leader nelle attrezzatureper la ristorazione pro-fessionale, che ha apertouna filiale da 1.100 mqnel quartiere più presti-gioso di Shanghai: uninvestimento da 1 milio-ne di euro per coglierel’obbiettivo dei 5 milioni
di fatturato nel primotriennio. Un primo suc-cesso è l’appalto per lafornitura delle cucine peril catering dell’aeroportointernazionale di Canton,il terzo del Paese con isuoi 31 milioni di passeg-geri all’anno e un costo di19,8 bilioni di yuan.Grazie all’ingresso nel mer-cato cinese e al rafforza-mento dei propri marchi intutta Europa la società siaspetta di chiudere il 2008a quota 116.600 milioni,con un ulteriore aumentodell’11%, a fronte di 10milioni e mezzo di investi-menti.
CERAMICADEL CONCACONQUISTAL’HILTON
Il Gruppo Del Conca,impresa ai vertici nel setto-re piastrelle (fatturato2007, 155 milioni di europer 550 addetti) si èaggiudicata l’appalto perla pavimentazione e il rive-stimento dei bagni delnuovo Hilton Hotel diColumbus, Ohio (StatiUniti). Con questa com-messa per la fornitura dioltre 6.400 mq di piastrel-le, Del Conca pone un’i-poteca sulle future realiz-
zazioni del colosso alber-ghiero e si inserisce nelmercato degli hotel dilusso, che vale 10 milionidi dollari all’anno di pro-dotto ceramico. Semprenegli Usa, l’ad del gruppoEnzo Donald Mularoni haritirato il premio “Fornitoredell’anno” conferito daLowe’s, la grande catenaspecializzata in fornitureper la casa e il bricolage.
TerritoriReggio Emiliaa confrontocon l’Enzkreis
IN BREVE
MeccanicaIl distretto hi-mechchiama a raccoltai tecnici brasiliani
Una delegazione economi-co-istituzionale provenien-
te dalla provincia tedescadell’Enzkreis, guidata dal presi-dente Karl Röckinger e dall’as-sessore alle Finanze FrankStepahn, è stata ricevuta allaCamera di commercio di ReggioEmilia dal presidente AldoFerrari. Una nuova occasione diconoscenza reciproca, per dueprovince – gemellate da qual-che tempo – che hanno moltipunti in comune, tra cui l’ampiadiffusione di Pmi dei settorimetalmeccanico, alimentare edel sistema moda, nonché unaspiccata vocazione alla ricercauniversitaria applicata.Un territorio, quello reggiano,che da pochi giorni può contareanche su un’importante infra-struttura, il nuovo casello sull’au-tostrada A1 “Terre di Canossa-Campegine”, tra Parma e Reg-gio Emilia. L’opera andrà a bene-ficio dell’intera economia locale,con particolare riferimento all’a-rea della Val d’Enza.
FerraraTurismo, firmata l’intesatra Camera e Provinciaper il futuro del settore
Arrivano dal Brasile: destinazione, distrettohi-mech di Reggio Emilia. Sono figure
professionali specializzate nella motoristica,nell’oleodinamica e nella meccanica avanzata,che lasciano il distretto industriale di Cazìas doSul grazie all’accordo siglato dalle rispettiveassociazioni di imprenditori.Si chiama Abramo – acronimo di Attrazionetalenti dal Brasile nella meccatronica e nell’o-leodinamica – l’intesa internazionale in mate-ria di lavoro definita tra i due distretti indu-striali. A Caxìas do Sul ha sede il secondo polomeccanico del Sud del Brasile, con molti esem-pi di eccellenze nella meccatronica. Non da meno il comparto meccanico reggia-no, che fattura più di 3 miliardi di euro e contacirca 220 imprese hi-mech con i più alti tassi disviluppo e di export: rappresentano il 5,4%delle aziende del settore ma danno lavoro aoltre il 30% degli occupati. Ai primi 15 giova-ni brasiliani – tutti diplomati tecnici del Centrotecnologico Senai – viene offerta ora l’oppor-tunità di integrare gli studi già compiuti conalcuni mesi di alta formazione al Cis, la Scuoladegli industriali reggiani, con docenti universi-tari ed esperti aziendali, oltre a stage nelleimprese del distretto della meccanica avanzatae un’eventuale assunzione dal prossimoautunno.
Il turismo rappresenta un settore primario perl’intero territorio ferrarese e il suo sviluppo. Daquesta base – ma anche dalla considerazione
che, in piena globalizzazione, i patrimoni storici,artistici, naturali ed enogastronomici non sonopiù elementi sufficienti ad assicurare competiti-vità al territorio – Camera di commercio eProvincia di Ferrara hanno sottoscritto un proto-collo d’intesa che si propone di sviluppare stru-menti di coordinamento utili alla programmazio-ne di interventi di promozione e sostegno piùefficaci, organici e incisivi, attraverso una colla-borazione piena tra i due enti. A sottoscrivere ildocumento, i presidenti della Camera di com-mercio Carlo Alberto Roncarati e della ProvinciaPier Giorgio Dall’Acqua, alla presenza dei com-ponenti della Consulta provinciale sul turismo.
Patrimonio artistico – Pittori del’900”, composta da 80 operedi artisti modenesi del secoloscorso. Nella rinnovata SalaLeonelli si sono svolti poi i con-vegni “Comunicazione unica:un’opportunità per le imprese”e “Internazionalizzazione estrategia di rete”. Da segnalareanche la presentazione dellibro di Nunzia Manicardi sullaCarrozzeria Campana, storicaeccellenza della Motor Valley ela sottoscrizione, da parte delleassociazioni di autoriparatori econsumatori, del protocollo diintesa “Vai sul sicuro”.
6 APRILE 2008
VANNO E VENGONO
Postacchini all’Ascom, Urban a ConfcommercioL’Ascom di Bologna ha designato Enrico Postacchinicome successore di Bruno Filetti, chiamato alla presidenza della Camera di commercio. Postacchini, leader dei tessiliaderenti all’associazione, sarà affiancato dai vicepresidentiValentino Di Pisa, Celso De Scrilli, Marco Piana e Gilberto Lambertini.
Confcommercio regionale si affida invece a Davide Urban.Laureato in Giurisprudenza, riceve il testimone – alla guida della più grande associazione di rappresentanza delle imprese del commercio e turismoregionale – da Andrea Babbi, che ha rivestito per 15 annil’incarico ed è attualmente amministratore delegato di Apt Servizi
CONFINDUSTRIA
CREDITO
COSTRUZIONI
Ance Modenapunta su BettiStefano Betti, imprenditore diseconda generazione, amministratore delegato dellaCostruzioni Generali Due diModena, è il nuovo presidentedell’Ance (Associazione deicostruttori) di ConfindustriaModena. Lo affiancano nel mandato triennale i vicepresidentiRoberto Reggiani (ReggianiCostruzioni di San Possidonio) e Franco Agnini (Icaf di Modena).Il consiglio direttivo è compostoinoltre da Stefano Lucchi, FabrizioStefani, Giovanni Neri, PaoloIacoangeli, Claudio Baraldi,Giuliana Righi, Valerio Scianti,Benedetto Grossi e MauroBarbieri.
Cambio al vertice di Banca di Romagna, alla cui presidenza è stato chiamato l’avvocatoPietro Baccarini. La nomina di Baccarini e del nuovo cda di Banca di Romagna (che resteràin carica per tre anni) è stata decisa dall’assemblea ordinaria che ha approvato un bilanciorecord, con utili superiori ai 7 milioni di euro. L’avvocato lughese Angelo Bartolotti è stato
nominato vicepresidente.Per Baccarini è un ritorno, visto che nel 2002 fu designato per la primavolta come presidente dell’istituto di credito. A lungo al vertice dellaCamera di commercio di Ravenna e di Unioncamere Emilia-Romagna,Pietro Baccarini, guida attualmente le Camere di commercio miste italo-estere, sezione di Unioncamere italiana. Nuova direzione generale invecealla Banca CRV, Cassa di Risparmio di Vignola Spa: dopo trenta anni diimpegno professionale- di cui quattordici come direttore - Franco Crotaliha lasciato l’incarico per raggiunti limiti di età. A sostituirlo, il castellarane-se Fabrizio Togni che arriva dalla direzione generale della Banca di SassariSpa (anch’essa appartenente al Gruppo BPER).
COMMERCIO
INTERPORTI
Federica Guidi al timone del gruppo giovani Dopo la nomina della mantovana Emma Marcegaglia, a succedere a LucaCordero di Montezemolo, Confindustria affida al cesenate Cesare Trevisani(a.d. del gruppo Trevi) la delega a infrastrutture, logistica e mobilità ed eleg-ge una donna, Federica Guidi, al vertice nazionale del gruppo giovani diConfindustria. Modenese, laureata in giurisprudenza e figlia d’arte – suopadre Guidalberto per dieci anni è stato vice in Confindustria – la Guidi èamministratore delegato di Ducati Energia, e prende il posto di MatteoColaninno. Restando a Modena, la locale giunta di Confindustria ha indivi-duato Pietro Ferrari per la successione al presidente uscente, Vittorio Fini,scegliendo tra i due candidati segnalati dai tre “saggi” Roberto Iseppi,Fabrizio Forghieri e Giuseppe Molinari. La nomination sarà sottoposta alvoto degli imprenditori nell’assemblea di fine giugno. Ferrari sarà presiden-te fino al 2012. A Ravenna Marco Chimenti nuovo direttore
La Uir si affida ad Alessandro Ricci Alessandro Ricci, presidentedell’Interporto di Bologna, è statochiamato a succedere a Rodolfo De Dominicis alla guida di Uir –Unione Interporti Riuniti, associazione che raggruppa gran parte degli interporti italiani – per consolidare l’intermodalità neltrasporto e nella logistica attraversoun rapporto stabile tra interporti,porti, società ed enti. Tre i vicepresidenti: il vicarioSalvatore Antonio De Biasio(Interporto Sud Europa), RobertoPesaresi (Interporto Marche spa) e Marco Susini (Interporto ToscanoVespucci spa). Completano l’esecutivo: Diego Sozzani (CentroInterportuale Merci di Novara-Cimspa), Johan Sebastiano Marzani(Interporto Cepim di Parma) e Pier Renato Maschio (Interportoservizi doganali e intermodali del Brennero spa).
Banca di Romagna, ritorno per Pietro Baccarini
Cia e ConfagricolturaCambi al verticeVeterinario ed allevatore, titolare di aziende in provincia di Modena,Reggio e Forlì, già sindacalista attivo nel settore agricolo: è AlbertoDallari Bondanini, neopresidente di Confagricoltori Modena, eletto dall’assemblea generale dei soci al posto di Claudio RangoniMachiavelli, che resta nella giuntaesecutiva nazionale. A ReggioEmilia, sarà invece LorenzoCatellani il nuovo braccio destro di Ivan Bertolini, presidente del consiglio provinciale della Cia(Confederazione italiana agricoltori).Catellani agirà in tandem con lostorico vice Guerrino Bertolini.
Cassani designato alla presidenza Su proposta della commissione composta da Fausto Tarozzi,Ivano Ligabue e Franco Stefani, il consiglio direttivo di Acimac
– Associazione costruttori italiani macchine e attrezzature per la ceramica – ha designato l’ingegner Pietro Cassani quale nuovo residente dell’associazione per il quadriennio 2008-2012.Rientrato dopo esperienze in System eCeramiche Atlas Concorde, Pietro Cassani è daquest’anno direttore generale di Sacmi Imola,
dove iniziò la carriera. Passaggio di testimone il prossimo 13 giugno, in occasione dell’assemblea generale di Acimac.
Carim sceglie AureliDopo tre votazioni in parità, è stato un accordo tra ledue cordate in campo a definire la nuova presidenzadella Fondazione Carim, l’ente che controlla la Cassa diRisparmio di Rimini. A succedere nel ruolo di presiden-te a Luciano Chicchi, è stato designato il vicepresidente della stessa Carim,Alfredo Aureli, amministratore delegato della riminese Scm. Aureli guideràla Fondazione Carim fino al 2001, mentre l’avvocato Massimo Pasquinelli,già nel consiglio di amministrazione della Fondazione, sarà vicepresidentecon deleghe operative fino al 2011, quando subentrerà come presidente. Nomina di rilievo per il presidente della Fondazione Cariparma, CarloGabbi, chiamato in qualità di unico membro italiano nel consiglio di ammi-nistrazione della Fondazione del Crédit Agricole “Pays de France”, ente diinteresse pubblico costituito per valorizzare e conservare il patrimonio arti-stico, culturale e naturale delle regioni francesi.
AGRICOLTURA
FONDAZIONI
Nuovo mandato per Maurizio GardiniMaurizio Gardini, forlivese, è statoconfermato alla presidenza diConfcooperative Emilia-Romagna peril prossimo quadriennio. Per Gardini – presidente delGruppo Conserve Italia – è il quarto mandato conse-cutivo alla guida di un’organizzazione che raggruppa1.877 imprese con oltre 329mila soci, quasi 59milaaddetti e poco meno di 23 miliardi di fatturato. Lanomina di Gardini è arrivata dopo una serie di assem-blee provinciali dove i presidenti uscenti sono stati tutticonfermati: Paolo Bruni (numero uno dellaFederazione nazionale delle cooperative agricole eagroalimentari) a Ferrara, Giuseppe Alai (che guida ilConsorzio del Parmigiano-Reggiano) a Reggio Emilia,Francesco Milza a Piacenza, Paolo Bandini a Parma,Gaetano De Vinco a Modena, Raffaele Gordini aRavenna, Amedeo Scozzoli a Forlì-Cesena e MassimoCoccia a Rimini. Luigi Marino, dopo la conferma aBologna, si vede rinnovare la fiducia anche come pre-sidente del nuovo consiglio nazionale diConfcooperative (20mila cooperative aderenti e 107unioni territoriali), dove sono entrati i modenesiGaetano De Vinco e Giuseppe Venturelli.Cambi al vertice anche per Legacoop: AlbertoAlberani, referente dell’area welfareper Legacoop Bologna, è stato sceltocome responsabile regionaleLegacoopsociali Emilia-Romagna, insostituzione di Paola Menetti nomina-ta alla presidenza nazionale della stessaassociazione. Alberani è membro delconsiglio direttivo del forum del terzosettore di Bologna. L’AssociazioneGenerale delle Cooperative italiane(Agci) di Bologna conferma invece Massimo Motaalla presidenza.
INFRASTRUTTURE
Aeroporto di ForlìRusticali in pistaA guidare la Seaf, società di gestione dell’aeroporto “Ridolfi”di Forlì, l’assemblea dei soci hachiamato l’ex sindaco della città,Franco Rusticali. In carica fino al 2011, Rusticali raccoglie il testimone da Massimo Bucci, inun consiglio rinnovatocon cinque membri:Giorgio Rubini,Franco Persiani,Ettore Sansavini e Paolo Ferrecchi.
COOPERATIVE
Cna Industria, nomine a Bologna e ReggioNata ormai da più di un anno, Cna Industria Bologna, il nuovo rag-gruppamento d’interesse dedicato interamente dall’associazione alleimprese industriali sotto la spinta di un comitato promotore di 20imprenditori, oggi può contare su 1.900 Pmi bolognesi e un primopresidente. Si tratta di Giorgio Tabellini, presidente di Cna Bologna dal1997 al 2005, e attualmente vicepresidente nazionale della Cna, condelega alla piccola e media industria e membro del Consiglio dellaCamera di Commercio. Anche il comitato promotore di Cna IndustriaReggio Emilia (circa 700 le imprese industriali oggi socie) si è dato unpresidente: Fausto Landini, titolare della Oml di Gualtieri, azienda lea-der nella produzione di accessori per bagni. Coordinatore dei lavoridella nuova rappresentanza è invece Massimo Gandolfi.
ARTIGIANATO ACIMAC
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8 APRILE 2008
In crescita, dinamici, capaci diconsolidarsi in Europa e diespandersi a ritmi vertiginosi inPaesi dell’Est come la Russia,
l’Ucraina e la Bulgaria, di penetrarecon decisione in Oriente, di acquisi-re nuove quote di mercato in Cina,negli Emirati Arabi, in Messico, inSudafrica. I distretti industriali emi-
liano-romagnoli esco-no dal 2007 incassan-do nell’ultimo trime-stre un incremento del3,2% del volume delleesportazioni, in contro-tendenza con il restodel Paese, che ha chiu-so l’anno con una con-trazione media, rispet-to allo stesso periododel 2006, del 2,1%. È
una delle migliori performance regi-strate in Italia. Più brillante com-plessivamente dei distretti industria-li del Sud, che pure hanno chiusol’anno, grazie agli ottimi risultatiottenuti dall’Abruzzo e dellaCampania, con una crescita delleesportazioni del 2,9%. Decisamentein antitesi con il bilancio dei distret-
ti industriali della Lombardia, chehanno visto una flessione dell’ex-port pari all’1,3%, e del Veneto, chenell’ultimo trimestre ha registratouna diminuzione del 2,3%, a con-ferma di una tendenza alla contra-zione che ha interessato anche laToscana (meno 6,7%) e le Marche(meno 11,1%). E la crescita, trasci-nata in particolare dal distretto cal-zaturiero di San Mauro Pascoli e daquello della food machinery diParma, ha in parte neutralizzato lesofferenze del settore delle macchineutensili di Piacenza, del distrettodelle piastrelle di Sassuolo, nelModenese, e delle imprese calzatu-riere dell’area di Fusignano-Bagna-cavallo, nel Ravennate. È il centro studi del gruppoBancario Intesa San Paolo a traccia-re per conto di Carisbo il quadrodello stato di salute delle industriedella regione. La crescita delleesportazioni nell’ultimo trimestredel 2007 ha portato i distrettidell’Emilia-Romagna ad attestarsisu un aumento nel corso dell’annodel 6,5%, pari a 8,66 miliardi dieuro: una quota del 13,1% delle
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Buono comunqueil dato complessivo:
più 3,2% l’export,in controtendenza
con il resto del Paese
A trainare la crescita, calzaturiero e food machinery. In ripresa il tessile
esportazioni a livello nazionale, chehanno superato i 66 miliardi.Meglio, nel corso dell’anno, hannofatto solo l’Abruzzo (con il 9,7%),la Campania (con l’8,4%) e, nono-stante il netto rallentamento subitonell’ultima parte del 2007, laLombardia (con il 7,9). La confer-ma, secondo il direttore regionaledi Confindustria Mario Agnoli, delforte impegno delle imprese dellaregione, nonostante una fase con-giunturale debole. “Gli imprendito-ri hanno saputo investire in ricerca,sviluppo, miglioramento dei pro-dotti, nuove strategie di vendita e dimarketing sui mercati internaziona-li – dice Agnoli – non a caso l’ex-port regionale cresce non solo intermine quantitativi, ma anche inmercati selettivi e avanzati comeGermania, Spagna e Francia”. PerAgnoli le ragioni del successo suimercati esteri sono molteplici.“Certamente – spiega – ha contri-buito il forte impegno del sistemaConfindustria che, attraversoaggregazioni, progetti e iniziativeall’estero nell’ambito di interventipromossi e sostenuti dalla Regione,
Filiere ai raggi xLe sorprese del 2007
PRIMO PIANO
APRILE 2008 9
L’affermazione nell’Est Europa – inparticolare in Russia e in Polonia – e
in Spagna ha consentito alle aziende deldistretto delle ceramiche di Sassuolo, nelModenese, di contenere la flessione delvalore delle esportazioni, che nell’ultimotrimestre del 2007 ha toccato il 7,4%.Una contrazione che non ha tuttaviaimpedito al distretto di chiudere l’annocon un export sui dodici mesi comunquein leggera crescita, pari allo 0,3%. Ilmercato statunitense resta per le impre-se della ceramica il principale mercatodopo quello francese. Ma è proprio quiche si è registrata la sofferenza maggio-re, con una flessione del 16,6% su baseannua, del 19,1% negli ultimi tre mesi.“Abbiamo risentito del calo del mercatoamericano causato soprattutto dallabolla immobiliare e dalla crisi del merca-to dei subprime – spiega il presidente diConfindustria Ceramica Alfonso Panzani
– è una situazione mondiale che si staripercuotendo sui mercati internazionali.Stiamo cercando di riposizionarci inRussia e in Medio Oriente e segnali posi-tivi ci arrivano dal Nord Europa maanche dalla Cina e dall’India, Paesi inrapida espansione economica. In Europadobbiamo comunque fare i conti con ilgrande malato: la Germania. Speravamoche potesse avere un ruolo di traino perl’economia europea ma ancora non cisono segnali che vanno in questa dire-zione”. Nel 2007 il volume dell’export deldistretto ha superato i 2,8 miliardi. InFrancia, che assorbe il 18% della quotadelle esportazioni, la flessione registratanell’ultimo trimestre (meno 3,6%) nonha tuttavia compromesso una crescitache in tutto il 2007 è arrivata al 4,6%.Alle difficoltà che si sono invece riscon-trate sul mercato tedesco, dove le
esportazioni sono diminuite complessi-vamente nel corso dell’anno dell’11,8%,ha fatto da contrappeso l’acquisizionedi nuove quote di mercato in Russia (leesportazioni sono cresciute del 9,3%negli ultimi tre mesi) e soprattutto inPolonia, dove l’incremento dell’exportha raggiunto nel corso dell’anno il23,8%. Netti segnali di crescita sonoarrivati anche dalla Spagna e dallaSvizzera, nel primo caso con un incre-mento del 12,3% su base annuale e del19,1% nell’ultimo trimestre, mentre sulmercato svizzero l’export è aumentato,solo negli ultimi tre mesi del 2007, del10%. In frenata nell’ultimo trimestremercati tradizionali come quelli dellaGrecia (meno 3,4%), del Belgio e delLussemburgo (meno 7,4%), del RegnoUnito (meno 4,7). In crescita, infine,l’Ungheria (più 6,2% nell’ultimo trime-stre)
La crisi dei mutui Usa e la stagnazione dell’economia tedesca pesano sul distretto di Sassuolo
La ceramica resiste grazie a Spagna ed Est Europa
FOCUS
ha accompagnato centinaia di pic-cole e medie imprese sui mercatiesteri. La nostra è poi una realtàsettoriale e territoriale variegata eintrecciata, con ottime performancedi alcuni comparti, come la foodmachinery di Parma, e difficoltà dialtri in cui pesano di più gli effettidella congiuntura internazionale,come il settore ceramico di
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Sassuolo. Alcune aree di specializ-zazione, specie quelle della produ-zione di macchinari, hanno rispostoin modo competitivo, con massicciinvestimenti in ricerca e sviluppo,alla domanda internazionale diprodotti hi tech e hanno posiziona-to al meglio i propri prodotti suimercati esteri. Lo dimostra anche lacrescita delle esportazioni dei pro-dotti a contenuto tecnologico alto emedio-alto, la cui quota sul totaledell’export regionale in dieci anni èpassata da un terzo a oltre il 50%”.Ma ora, con una struttura indu-striale regionale diventata semprepiù competitiva ed evoluta in un’or-ganizzazione per filiere e reti, perConfindustria “le imprese, indipen-dentemente da settori e dimensioni,devono essere messe nelle condizio-ni di competere alla pari dei lorocompetitors: i governi devonointervenire con decisione sui nodistrutturali che rallentano lo svilup-po, come il deficit infrastrutturale elogistico, la burocrazia, l’energia, econ politiche di sistema in grado dirafforzare la crescita e la competiti-vità delle aziende e dei territori”.
A fare la parte del leone nella cre-scita delle esportazioni nell’ultimotrimestre dell’anno scorso è stato ildistretto calzaturiero di San MauroPascoli, nel Forlivese, con un incre-mento del 41% che su base annua-le si è attestato su un aumento,rispetto al 2006, del 23,9%. È lostesso centro studi di Intesa-SanPaolo a rilevare come questo risul-tato, in controtendenza con il restodel comparto, sia stato conseguitograzie all’affermazione sul mercatorusso, che ormai rappresenta ilprincipale sbocco commerciale deldistretto, e all’espansione in Svizze-ra, in Gran Bretagna, a Hong Konge negli Emirati Arabi. Per le impre-
10 APRILE 2008
se di quest’area l’export ha raggiun-to nel 2007 quasi 235 milioni dieuro, con una forte crescita nell’ul-timo trimestre dell’anno in Russia(più 54,2%), in Gran Bretagna (più175,6), a Hong Kong (188,8%) enegli Emirati (84,7%). In forteascesa anche il distretto della foodmachinery di Parma. In questo casole imprese sono riuscite a spuntareun significativo incremento dell’ex-port, nonostante il deprezzamentodel dollaro, anche negli Stati Uniti(più 58,7% nel complesso del 2007,più 24,5% nell’ultimo trimestre),raggiungendo complessivamente unvolume di esportazioni superiore ai371 milioni di euro. Ma il mercatodal quale hanno ricevuto i segnali
di più alta potenzialitàdi crescita è quellocinese (diventato per ildistretto il secondomercato per l’exportdopo quello statuni-tense) con un incre-mento delle esporta-zioni che negli ultimitre mesi dell’anno haraggiunto il 527,9%.Rilevante anche il con-
solidamento in Messico, Germaniae Tunisia, così come la crescita inRussia e in Ucraina. Nuove fette di mercato nell’EstEuropa anche per le imprese del set-tore abbigliamento e maglieria diCarpi, nel Modenese, che hannoraggiunto un volume delle esporta-zioni superiore ai 770 milioni dieuro, affermandosi in Russia (più76,3% su base annuale, più 51,8negli ultimi tre mesi dell’anno) e inUcraina (più 72,3% nel corso del-l’anno, più 70,3 negli ultimi tremesi). Un andamento positivosostenuto anche dalla Svizzera –che in costante crescita si riconfer-ma per le aziende del settore il prin-cipale mercato per le esportazioni –e da un buon recupero negli StatiUniti. In fase di rallentamento inve-ce il settore delle macchine per l’im-ballaggio di Bologna, che nono-stante nel corso dell’anno abbiaregistrato un incremento del 4,4%delle esportazioni, nell’ultimo tri-mestre del 2007 ha subito una fles-sione dello 0,4%. “I distretti dellamoda – dice Gabriele Morelli,
segretario regionale della Cna –dopo anni di sofferenze raccolgonoil frutto di una ristrutturazione cheè anche la conseguenza di una sele-zione operata dal mercato. La mec-canica sta andando benissimo, maladdove ci sono concentrazionimassime di imprese ci possono esse-re segnali di adeguamento struttu-rale che comportano anche lieviflessioni nell’export: è un processodi ristrutturazione che comincia afarsi sentire in alcuni punti del set-tore della meccanica caratterizzatiappunto da un livello quantitativodelle imprese molto alto. Ma que-sto potrebbe essere anche positivo,perchè vorrebbe dire che c’è unaumento del terziario, che adessoha ancora un ruolo marginale”.Anche la Cna rileva un andamentopositivo dell’economia regionale,“con le aziende che operano nellasubfornitura che stanno registran-do una grossa crescita del fatturato,in particolare nella filiera delleesportazioni”. Ma ora, per Morelli,“quello che hanno di fronte idistretti regionali è ciò che ha difronte l’economia nazionale: vale adire una sfida fatta di fattori imma-teriali, come i saperi, le relazioni, icollegamenti con i mercati”. Il rapporto del gruppo Intesa-SanPaolo evidenzia anche una ripresa,dopo un biennio difficile, deldistretto delle macchine agricole diReggio Emilia e Modena, che hachiuso gli ultimi tre mesi dell’anno
PRIMO PIANO
con una crescita delle esportazioniche ha raggiunto il 6,3% e che ha inparte compensato la flessione regi-strata nel corso dell’anno (meno1,6%), a causa di un arretramentosul suo principale mercato per l’ex-port, quello degli Stati Uniti. Leaziende emiliane e reggiane hannosaputo però recuperare terreno inalcuni mercati tradizionali come laFrancia e aprirsi nuovi sbocchi inaree come quelle del Sudafrica (conuna crescita dell’export del 29% subase annua e del 40,4% nell’ultimotrimestre), della Russia e dellaPolonia. Buona anche l’affermazio-ne sul mercato spagnolo (più 9,5 %nel corso dell’anno). In sofferenzainvece le imprese del settore dellemacchine utensili di Piacenza, chehanno subito una flessione delleesportazioni che nell’ultimo trime-stre del 2007 ha toccato il 27,4%.“L’arretramento delle macchine perl’imballaggio di Bologna e quellodella meccanica di Piacenza nondevono essere sottovalutati perchési inseriscono in quel settore dellameccanica che da sempre è il fioreall’occhiello del comparto mani-fatturiero regionale – osservaGiampaolo Palazzi, Presidenteregionale della Confartigianato –le rilevazioni della nostra associa-zione fotografano comunque unaforte propensione all’investimentonel settore della meccanica: gliimprenditori cercano di reagireinnovando”
I distretti della modadopo anni
di sofferenza raccolgono i frutti
delle ristrutturazioni
Gabriele Morelli,segretario regionale
della Cna
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PRONTO ECONOMIA
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La capacità del territorio piacentino difungere da collettore per le merci di
ben 5 regioni italiane. È questo il puntodi forza che ha convinto Tnt Express,leader mondiale nelle consegne espres-se businnes-to-businees a investire negliultimi anni 16 milioni di euro in Emilia-Romagna nella realizzazione del nuovoHub Road di Piacenza, il più grandecentro di smistamento colli d’Italia euno dei primi a livello europeo. Il nuovo hub di Piacenza, disposto suuna superficie di 22mila mq, grazie atecnologie all’avanguardia e al lavoro di400 addetti, è in grado di smistare finoa 51 milioni di colli l’anno e di porsiquindi come soluzione in grado di gesti-re i volumi di traffico crescenti sviluppa-ti negli ultimi anni da Tnt.“Il territorio di Piacenza è stato indivi-duato come luogo ideale per realizzarela struttura, in quanto zona ad alta con-centrazione produttiva e crocevia natu-
rale per le comunicazioni ed il trasportoin Italia”, spiega Christian Drenthen,amministratore delegato di Tnt ExpressItaly. “Il trasporto espresso è un valoreaggiunto del sistema Paese – continuaDrenthen – e la competitività delleimprese oggi è data dalla qualità, intesaanche come capacità di raggiungere inanticipo sulla concorrenza i mercati glo-bali. Impianti come questo, all’avan-guardia per le tecnologie utilizzate ecollocati in un nodo strategico nelleinfrastrutture del Nord Italia, consento-no di superare l’intasamento delle arte-rie intorno ai grandi centri produttivicome Milano”. Fondata in Australia e acquistata nel1996 da Kpn, società proprietaria dellePoste e Telecomunicazioni olandesi, Tntha 42mila dipendenti e consegna ognisettimana 3,5 milioni di pacchi, docu-menti e colli in oltre 200 Paesi nelmondo grazie ad una rete di quasi 900
tra filiali, hub e centri di smistamento.Arrivata in Italia nel 1985 grazie all’ac-quisizione di Traco – il primo storico cor-riere espresso italiano – e assunto suc-cessivamente il nome di Tnt ExpressItaly, l’azienda oggi nel nostro Paeseimpiega circa 8mila tra dipendenti diret-ti e indiretti, ed effettua una media dioltre 160mila spedizioni al giorno
www.investinemiliaromagna.it
Il nuovo hub è in grado di smistare fino a 51 milioni di colli l’anno
Tnt Express Italy, le consegne passano da Piacenza
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I CASI DI SUCCESSO
12 APRILE 2008
Ultimi ritocchi alla Fiera diBologna per la quarta edi-zione di Research to Busi-ness, il salone della ricerca
industriale in programma il 5 e 6 giu-gno. Anche quest’anno si prospettaun’affluenza record per l’eventointernazionale nato per favorire l’in-contro tra i più qualificati centri di
ricerca, spin off innova-tivi e mondo imprendi-toriale: R2B è il luogoin cui i protagonistidella ricerca hannol’opportunità di presen-tare nuove proposte diinnovazione tecnologi-ca, risultati di ricerca,prototipi e applicazionida immettere sul mer-cato a imprenditori,
R&D manager e finanziatori interes-sati a supportare operazioni di tech-nology transfer. Le novità di questa edizione sonotante, a cominciare dal patrocinio,che per la prima volta vede coinvoltianche il ministero per le Politiche gio-vanili e attività sportive (Pogas), ilministero dello Sviluppo economico ela Commissione europea. A questi si
aggiungono le collaborazioni di Ice,ministero del Commercio internazio-nale e Aster, Pni Cube – l’Associazio-ne degli incubatori universitari italia-ni e delle Business plan competition –e tutte le associazioni di categoriadella regione: Confindustria, Lega-coop, Confcooperative, Cna, Unio-napi e Confartigianato.Il 5 giugno si aprirà il sipario su una
manifestazione che offre non soloun’esposizione delle più importantiinnovazioni per il mondo industriale,ma anche iniziative mirate per mette-re in contatto ricercatori e imprendi-tori. Una di queste è Start2B, novità2008, che comprende anche il Forumdegli investimenti: organizzata daRegione, Pogas e con il contributo diPni Cub e Aster, Start2B si propone divalorizzare le giovani imprese a basetecnologica o ad elevato contenuto diconoscenza offrendo loro la possibi-lità di partecipare all’area espositiva ea una serie di incontri con potenzialiinvestitori, finanziatori e businessangel. L’assegnazione degli standavverrà dopo una selezione condottada Aster su base nazionale alla qualepossono partecipare le giovani impre-se, persone o singoli gruppi con pro-getti di impresa innovativi e i poten-ziali investitori. Start2B favorisce inparticolare le giovani imprese, costi-tuite dal primo gennaio 2005, a cuiverrà dato uno stand gratuito. Leimprese possono inoltre candidarsiper partecipare al Forum degli inve-stimenti, iniziativa speciale che preve-
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ino Tutto pronto per la quarta edizione del salone della ricerca industriale
Research to businessscalda i motori
FOCUS
Ecco le novitàdell’edizione 2008
Appuntamentoil 5 e 6 giugno
nel Fiera District
Con M-Aster, progetto realizzato da Astere dalla Regione, i giovani ricercatori
dell’Emilia-Romagna sono tornati sui banchidi scuola per capire come applicare la propriaricerca al mondo industriale. Con M-AsterMatch, iniziativa di R2B, si fa un passaggioulteriore: l’incontro con le imprese, che sonostate selezionate da Aster; aziende concentra-te soprattutto nel settore delle scienze dellavita, ambiente e salute. A sessanta ricercatori,suddivisi in 15 gruppi di ricerca, verrà data lapossibilità di confrontarsi con aziende poten-
zialmente interessate alla loro ricerca: un’oc-casione da non perdere a cui i partecipantiarriveranno preparati grazie a un corso for-mativo di tre giornate organizzato da Aster efinanziato dall’assessorato regionale alleAttività produttive.Il corso sarà incentrato sui migliori metodi percomunicare efficacemente con le imprese svi-luppando competenze relazionali appropria-te: l’obiettivo è creare un contatto con un’im-presa regionale interessata all’eventuale appli-cazione dei risultati della ricerca
Selezionate da Aster, incontreranno 60 ricercatori
Imprese a caccia di idee
IL PROGETTO
APRILE 2008 13
de incontri con investitori, finanzia-tori e business angel, operatori pub-blici e privati a supporto della crea-zione d’impresa. Le imprese verran-no selezionate sempre da Aster cheprima della manifestazione terrà coni ragazzi alcune giornate di forma-zione per prepararli a presentare lapropria idea imprenditoriale aipotenziali partner finanziari. Gliincontri – a porte chiuse – si svolge-ranno durante R2B e avranno ladurata complessiva di quattro oredurante le quali ogni impresa avrà adisposizione dieci minuti per cercaredi trovare il proprio investitore. Altermine del Forum gli investitori pre-senti esprimeranno, con una schedaanonima, la propria preferenza per lapresentazione migliore che verrà pre-miata con il riconoscimento PremioStart2B 2008.Sulla stessa linea, ma specifica perla nanotecnologie è l’iniziativaNano2B, anche questa al suo esor-dio il 5 giugno: si tratta di un expòdi progetti di ricerca applicata nelsettore delle nanotecnologie perdare visibilità ai giovani ricercatoriche esporranno i poster dei risultatidella loro ricerca in un’area dedica-ta. Possono candidarsi i ricercatoriunder 40 appartenenti a universitào centri di ricerca pubblici italiani: iposter presentati verranno esamina-ti da una commissione di valutazio-ne composta da imprenditori edesperti che nominerà il miglior pro-getto di ricerca.Tra le novità 2008 anche M-AsterMatch – che rientra nel progetto for-mativo M-Aster – mentre torna per ilsecondo anno consecutivo Inno-vat&match (www.im08.ircnet.lu)un’agenda di incontri one-to-one tracentri di ricerca e imprese per lo svi-luppo di accordi di cooperazione tec-nologica, a livello nazionale e inter-nazionale. Un’iniziativa, organizzataquest’anno da Simpler, il consorziointerregionale da poco costituitocomposto da tre partner emiliano-romagnoli (Aster, Azienda specialeSidi Eurosportello Ravenna eUnioncamere Emilia-Romagna) equattro della Lombardia (Cestec,Fast, Alintec e Innov-hub Aziendaspeciale della Camera di commerciodi Milano), che nel 2007 aveva regi-strato un notevole successo, con ben
In concomitanza con R2B si svolgerà nei padi-glioni della Fiera di Bologna la prima edizione di
Mecforpack, il salone del packaging dove saràpossibile trovare nuove tecnologie, approfondi-menti e soluzioni d’avanguardia per tutto ciò cheriguarda il confezionamento. E non potrà chenascere una sinergia positiva dalla vicinanza conResearch to Business, favorendo l’incontro tra laricerca e tutti gli operatori che si occupano dilavorazioni meccaniche di precisione, materialiinnovativi, tecnologie e componentistica per larealizzazione di impianti, macchine automatiche esistemi per il confezionamento. La manifestazione è patrocinata da diverse asso-ciazioni di settore e fanno parte del comitato diindirizzo tecnici, progettisti e manager delle piùimportanti aziende della packaging valley bolo-gnese, tra cui Ima Group e Marchesini Group
Al via la prima edizione di Mecforpack Fianco a fianco
con i professionisti del packaging
L’EVENTO170 gli incontri pianificati nelle duegiornate di manifestazione attraversoun innovativo sistema on line fornitoda R2B.R2B sarà anche l’occasione perampliare la platea delle iniziative cheAster organizza durante l’anno.Riprendendo i “Cocktail della ricer-ca”, incontri informali tra ricercatorie imprese organizzati da Aster, sisvolgerà l’iniziativa “Internationalinnovative cockatil”, un momento diapprofondimento sul rapporto traricerca e impresa – non solo in Italiama anche all’estero – organizzato daIce e dalle associazioni di categoriaregionale. R2B 2008 sarà anche l’oc-casione per dare rilievo all’iniziativaOpta, Opportunity By TechnologyAdoption, un momento di confrontotra gli operatori dell’Ict e le aziendedell’agroindustria per trovare le solu-zioni più efficienti nelle proprie atti-vità produttive, gestionali e organiz-zative. Numerosi inoltre i convegniin programma, tra cui l’appunta-mento “Ricerca e innovazione. Fron-tiere del settore della meccanica” el’incontro sul futuro dei tecnopoli,che aprirà la manifestazione.Gli eventi faranno da cornice all’e-sposizione, la vera protagonista diR2B, che anche quest’anno stupirà ilpubblico con soluzioni tecnologichealtamente innovative: in uno spaziodi 12mila metri quadrati le esposizio-ni saranno suddivise nelle aree tema-tiche Ama – Alta tecnologia mecca-nica, Bio – Biotecnologie (inclusa laricerca bio tech applicata al campomedico, all’agroindustria e ai proces-si industriali), Ena – Energia eambiente, NewMa – Nuovi Materia-li e nanotecnologie, Ict – Informationand communication technologies,Start2B e Finanza e Servizi, supportoallo sviluppo dei progetti di ricerca edi trasferimento tecnologico.Insomma, un ricco programma checoinvolgerà ospiti di grande prestigioprovenienti da tutto il mondo: attesioperatori da Australia, Belgio, Brasi-le, Canada, Cina, Corea, EmiratiArabi, Francia, Finlandia, Germania,Hong Kong, Islanda, India, Israele,Lettonia, Malta, Marocco, Norve-gia, Olanda, Polonia, Romania, Rus-sia, Singapore, Serbia, Spagna, Sve-zia, Turchia, Giappone, Uk e Usa.“Crediamo che, con questa quarta
edizione, Research to business si con-fermi come luogo di eccellenza perl’incontro tra le imprese innovative ei migliori centri della ricerca naziona-le e internazionale”, spiega l’assesso-re regionale alle Attività produttiveDuccio Campagnoli. “Quest’anno –rivela – apriremo con un importanteconvegno dedicato al progetto deitecnopoli, cioè all’idea di far nascerein Emilia-Romagna aree dedicatealla ricerca industriale e al trasferi-mento tecnologico, in stretta reala-zione con le filiere regionali; unmodello che si ispira alle più avanza-te esperienze europee, come Adit eFraunhofer”
Duccio Campagnoli,assessore regionaleAttività produttive
14 APRILE 2008
Nord Africa. Un’area che,per le imprese emiliano-romagnole, è sinonimo di“mercato dalle enormi
potenzialità”. Nella striscia che vadall’Algeria al Sahara Occidentale,sono presenti 57 imprese nostrane –l’11,7% del totale delle imprese ita-liane – con un fatturato pari a 116
milioni di euro. Se alle imprese produt-tive aggiungiamo gliuffici di rappresentanzae le aziende di servizi, siarriva a quasi un 12%di unità made inEmilia-Romagna suuna presenza italianapari a oltre 1200 impre-se, con prevalenza inTunisia e in Marocco.
Insomma, c’è una fetta consistentedel nostro sistema produttivo inquest’area, una mole di investimentiche è la naturale conseguenza di unfitto interscambio commerciale chedal 2000 al 2007 è cresciuto di oltreil 65% (export più 62,4%, importquasi 70%). Ad oggi il valore del-l’export regionale in Nord Africa èpari al 10,7% di quello nazionale eal 2,3% rispetto al valore totaleexport dell’Emilia-Romagna verso ilresto del mondo. Ecco alcuni casi di imprese emiliano-romagnole che stanno investendocon successo in Nord Africa.
Da Modena alla tangenziale di Sirte
Uno dei successi più recenti è il casodella Piacentini Costruzioni diModena che ha appena vinto la garaper il progetto di costruzione di via-dotti e svincoli nella viabilità dellatangenziale di Sirte in Libia: unacommessa da 65 milioni di dinarilibici, pari a circa 36 milioni di euro,
che verrà gestita assieme a CesareTurchi srl e Cls srl, che con Piacentinifanno parte del consorzio Co.Seamspa, istituito dal collegio imprendito-ri edili dell’Apmi di Modena. Un successo sudato, arrivato dopotre anni di tentativi: da quando nel2004 la Piacentini ha deciso diapprofittare della fine dell’embargo –tolto dalla Ue che l’aveva impostonel 1986 – e investire nel Paese con lafiliale Piacentini Costruzioni LybianBranch. La fine dell’embargo ha rap-presentato per il Paese anche l’iniziodi un totale ammodernamento delsistema infrastrutturale: un’occasio-ne da non perdere per Piacentini cheha messo al lavoro nella filiale libicaquattro progettisti dedicati alla par-tecipazione di gare d’appalto pubbli-che. Dopo alcuni tentativi andati avuoto (alla gara per l’ampliamentodella banchina del porto di Bengasisono arrivati secondi) è arrivato il
primo posto nella gara per costruirequattro ponti e tre svincoli diversi,tra cui quello per l’aeroporto chedovrà essere pronto per il primo set-tembre 2009, data di inizio dellemanifestazioni per il quarantesimoanniversario della Rivoluzione.Visti i tempi stretti, la cordata mode-nese ha già cominciato a cantierareper finire l’opera nei 22 mesi previsticomplessivamente: entro i prossimisei mesi i quattro progettisti dellaLybian Branch si trasformeranno inoltre 100 persone tra ingegneri, capocantiere, specialisti in carpenteria etutti gli operai necessari. “Per quan-to riguarda la parte ingegneristicautilizzeremo personale libico – spiegail titolare Dino Piacentini – mentreper quanto riguarda le competenzetecniche e manageriali potremo con-tare su personale italiano, perché inLibia è difficile trovare buone com-petenze di management”.
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Dall’Algeria al Sahara Occidentale, sono 57 le imprese emiliano-romagnole presenti
La nuova frontierasi chiama Nord Africa
Tra il 2000 e il 2007traffici con l’area
in crescita continuae alcuni investimentidi grande successo
EXPORT
Importazioni Esportazioni2005 2006 2007 2005 2006 2007
321.095.811 562.360.189 436.624.008 824.049.599 905.533.883 1.069.080. 397
Interscambio commerciale Emilia-Romagna Africa settentrionale
Dino Piacentini,titolare della
Piacentini costruzioni
Cresce la presenza delle imprese emilia-no-romagnole in Nord Africa conte-
stualmente allo sviluppo di Paesi che per lanostra regione rappresentano sempre di piùterreno fertile in cui investire. Sergio Sassi,presidente della Commissione internaziona-lizzazione di Confindustria Emilia-Romagnaanalizza il quadro dei rapporti economicidell’Emilia-Romagna con i paesi del NordAfrica e le possibili prospettive future.Come considera il posizionamento dellenostre imprese nell’area?“I dati su import ed export confermano chesiamo al primo posto tra tutte le regioni ita-liane per l’acquisizione di nuove quote dimercato nei Paesi dell’Africa settentrionalee Occidentale. L’Emilia-Romagna, che nel2007 esporta oltre 1 miliardo di euro edimporta prodotti per circa 463 milioni dieuro, vanta infatti un avanzo commercialesignificativo verso il Nord Africa. È da tene-re presente, tuttavia, che questo avanzotenderà a peggiorare a seguito del forteaumento dei prezzi delle materie primeenergetiche, importate soprattutto dallaLibia e dall’Algeria, principali fornitori dell’a-rea, da cui dipende una parte consistentedell’approvvigionamento italiano e regiona-le di petrolio e di gas”.Quali i settori dell’industria regionale chehanno guadagnato quote di mercato inNord Africa, e quali le principali opportu-nità commerciali?“L’Emilia-Romagna esporta in quest’area inprevalenza macchinari e apparecchi mecca-nici – oltre il 52% dell’intero export – metal-li e prodotti in metallo, prodotti chimici esintetici, prodotti dell’abbigliamento, mezzidi trasporto. Importiamo prevalentementeprodotti chimici e fibre sintetiche e artificia-li, tessile e abbigliamento, prodotti alimen-tari e del tabacco, metalli, prodotti petrolife-ri e coke. Per quanto riguarda i diversi mer-cati dell’area Nord Africa, quelli che hannoofferto in questi anni le migliori opportunitàe prospettive sono il Marocco, più 110%l’export regionale dal 2000 al 2007, el’Egitto, più 93% nello stesso periodo.Quest’ultimo costituisce oggi, in termini
assoluti, il nostro principale partner in quel-la area, con quasi un terzo dell’intero valo-re dell’export regionale. Una nota di meritodeve essere fatta anche per la Libia, il cuiimport di prodotti regionali dal 2000 a oggiè cresciuto del 55% e la cui attenzione almercato italiano è considerevolmente inaumento”.E per quanto riguarda gliinvestimenti diretti, qualè stato il trend degli ulti-mi anni?“È un andamento senzadubbio positivo: si registraun crescente interessedelle imprese dell’Emilia-Romagna in questa area,come in quasi tutti gli altriPaesi in via di sviluppo edemergenti. Per incentivaregli investimenti in NordAfrica, Confindustria Emilia-Romagna,assieme al sistema nazionale, sta seguendoda vicino questi mercati, come dimostra lamissione nazionale di Confindustria-Ice-Abiin Egitto dall’8 al 10 aprile, alla quale hannopartecipato numerose imprese italiane euna quindicina di imprese dell’Emilia-Romagna. Attraverso l’AssociazioneAssafrica e Mediterraneo, appartenente alsistema Confindustria e dedicata allo svilup-po dei rapporti delle Imprese italiane inAfrica, Mediterraneo e Medio Oriente, ilnostro sistema intende dare più slancio allaconoscenza delle grandi opportunità e delleprospettive di sviluppo di questi mercati”.Quali sono le prospettive future per lenostre imprese in questi Paesi?“Investire in Nord Africa non rappresentapiù una scelta ma una necessità. Maggiorispazi potranno essere sfruttati dai nostriimprenditori soprattutto nel settore deimacchinari e dalle attrezzature per l’indu-stria dell’estrazione, dei macchinari per ilsettore agroalimentare, dei materiali e dalleattrezzature edili, dalle macchine utensili. Lastabilità politica è però una condizione fon-damentale per gli investimenti italiani inquesti Paesi”
Sergio Sassi, presidente Commissione internazionalizzazionedi Confindustria Emilia-Romagna
Investire in Nord Africa non rappresenta più una scelta, ma una necessità”
L’ANALISI
Agli imprenditori emiliano roma-gnoli che vogliono affacciarsi al mer-cato libico, Piacentini suggerisce:“La Libia ha potenzialità enormi, inquanto – oltre al business degli idro-carburi grazie all’abbondanza dimaterie prime – hanno poco altro”.Oltre al settore edile, “ci sono ampispazi di mercato nel turismo – conchilometri di costa incontaminata egrandiosi siti archeologici – maanche nel settore delle telecomunica-zioni, visto che manca tutta la rete abanda larga e wireless. Ci sono pos-sibilità di sviluppo anche nel settoreagroalimentare e biomedicale e nelpackaging”. Chiaro, “non ci si devo-no aspettare ritorni immediati per-ché la burocrazia è molto complessae richiede tempi lunghi”.
Lubrificanti, affari d’oro in Marocco
In Marocco l’azienda Verde e Blu srldi Crespellano, nel bolognese, ha tro-vato una miniera d’oro. L’aziendaproduce prodotti chimici per auto(antigelo, lava cristalli, olio per i frenie per il motore, aerosol, detergenza)
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e a fine 2007 ha aperto unafiliale in Marocco specializzatanella produzione in lubrifican-ti, in particolare olio per ilmotore: se infatti l’antigelo perovvi motivi non ha un mercatoin Nord Africa, di lubrificantice n’è bisogno in abbondanza,visto che le automobili sonotutte piuttosto vecchie e hannobisogno di un cambio d’olioogni tremila chilometri.“Esportavamo in Marocco già
da tre o quattro anni e grazie a que-sto stabilimento produttivo abbiamorafforzato la nostra presenza, produ-cendo olio motore sia per il mercatointerno che per tutti gli altri 19 Paesiin cui siamo presenti”, spiega il tito-lare Dario Bonizzoni. “La scelta ècaduta sul Marocco perché c’è unacerta facilità nell’investire e avevamogià un partner marocchino in gradodi darci un mano. E per il nostro set-tore ci sono enormi possibilità inquest’area: si stanno sviluppando icentri commerciali, e molti distribu-tori marocchini richiedono i nostriprodotti perché hanno bisogno dellaqualità italiana”. L’esperienza diVerde Blu ha spinto molte aziendeitaliane a chiedere all’impresa diCrespellano la possibilità di aggre-garsi, per poter iniziare a commer-cializzare nell’area. Per il 2008
Bonizzoni prevede ottimi risultati dalsuo nuovo stabilimento marocchino,e visti gli inizi – un milione di euroguadagnato nei primi tre mesi dilavoro – c’è da crederci.
Tappi all’ombra delle Piramidi
Per mettere un piede in AfricaPierluigi Garuti, direttore generaledell’azienda Pelliconi e C. Spa diOzzano Emilia (Bo) – specializzatanella produzione di tappi corona esistemi di chiusura per bevande – hainiziato dall’Egitto. Costruendo unanuova unità produttiva, assieme a unpartner egiziano, che rifornirà nonsolo l’Egitto ma anche tutto l’areaEast Africa. “Producendo diretta-
mente in Egitto – spiega Garuti – riu-sciamo più facilmente a creare con-tatti commerciali con clienti in un’a-rea dove vige un regime di free trade,libera circolazione delle merci senzadazi doganali”. In Africa Pelliconi esporta da più divent’anni, rifornendo gli stabilimentidi grandi multinazionali comeHeineken, Carlsberg, Coca Colasoprattutto in Camerun e Nigeria:l’Egitto rappresenta la porta perpenetrare in Paesi in cui l’azienda nonè ancora presente, come il Kenya, laTanzania, l’Uganda. “L’Africa stacrescendo a ritmi impressionanti siain termini di consumi interni che disviluppo economico e rappresenta,oltre all’area Bricst, un continentecon grandi possibilità di investimentoper le nostre imprese”
EXPORT
16 APRILE 2008
LA STRATEGIA
Il Marocco, che ha intrapreso nell’ultimo decennio unambizioso programma di riforme strutturali mirate
alla liberalizzazione dell’economia, è sempre più colle-gato all’Italia grazie all’operatività del Desk di strutturecamerali costituito nel febbraio 2005 a Casablanca. IlDesk, a cui partecipa Unioncamere Emilia-Romagna,nei primi due anni ha offerto assistenza a oltre 300aziende italiane. Il turismo – con tre progetti in corsoper l’adeguamento delle stazioni balneari e l’aumentodella capacità ricettiva, “Vision 2010”, “Plan Azur” e“Plan Mada” – è il principale, ma soltanto uno dei set-tori che presentano grandi opportunità di business perle imprese italiane: auto, trasporti, edilizia, progettazio-ne e impiantistica, design industriale, tessile, Ict, far-maceutico e medicale, biotecnologie e packaging.
Nel 2008, il sistema camerale emiliano-romagnolo hamesso in campo un nuovo programma plurisettorialeper sviluppare le opportunità di business e consolida-re le relazioni commerciali, produttive e il trasferi-mento tecnologico nell’area. Il Progetto Marocco checoinvolge i settori trainanti dell’economia emiliano-romagnola (filiera agro-alimentare, meccanica, nauti-ca, high-tech e bio-medicale) seguito in particolaredall’azienda speciale Sidi Eurosportello della Cameradi Ravenna, si articola in alcune fasi: raccolta dei pro-fili delle aziende interessate all’area con l’obiettivo dielaborare un data base di imprese aggiornato, pre-sentazione dei risultati della ricerca partner, restitu-zione informazione commerciali, economiche e giuri-diche
Il programma di Unioncamere per consolidare le relazioni commerciali
Nuove opportunità dal “Progetto Marocco”
Dario Bonizzonititolare della
Verde e Blu srl di Crespellano
A lato, tappi a corona
della Pelliconi e C.di Ozzano Emilia
Pubb
Nel 2007 le esportazionidell’Emilia-Romagnasono aumentatedell’11%. Un trend posi-
tivo che ha coinvolto, con la stessapercentuale, la provincia di Forlì-Cesena dove le imprese si caratteriz-zano per attenzione e dinamicitàverso i mercati stranieri, anche se si
tratta di una presenzaancora legata a moda-lità di penetrazione ini-zialmente meno struttu-rate, che si rafforzanomano a mano che ilmercato si consolida.Una delle soluzioni utilia sostenere la capacitàdi internazionalizzare èl’aggregazione delleimprese. Prendendo
come base la natura strutturale deltessuto produttivo locale, la Cameradi commercio di Forlì-Cesena ha svi-luppato un disciplinare per favorireprogrammi di penetrazione commer-ciale o industriale nei mercati esteri,incentivando le imprese della provin-
EXPORTd
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Dall’ente cameraleun contributo
per le aziendeche decideranno
di coalizzarsi
L’aggregazione di imprese fattore chiave per l’internazionalizzazione
Forlì-Cesena, rottaverso i mercati esteri
cia ad aggregarsi (almeno tre insie-me) e a lavorare in sinergia per larealizzazione di progetti.Per il 2008 le aziende interessate pos-sono presentare domanda fino al 31maggio. Scaduti i termini sarannoformulate graduatorie per la conces-sione del contributo, che coprirà i
costi fino al 50%, fino a un massimodi 40 mila euro. “Per andare oltre ilmero interscambio commerciale estare in maniera strutturata sui mer-cati internazionali - sostiene SergioMazzi., Presidente della Camera diCommercio di Forlì-Cesena - leimprese hanno bisogno di sempre
L’enogastronomia come filo conduttore diuno scambio di offerta turistica di qualità. I
prodotti del territorio romagnolo, come piadina,vini, olio, squacquerone, formaggi stagionati,dolci, salumi, marmellate, sono stati gustati eapprezzati in terra di Francia. Nella suggestiva cornice del castello di Bagnols,vicino a Lione, i rinomati chef stellati italiani efrancesi Vincenzo Camerucci, Alberto Faccani,Matieu Fontaine e Jean Brouilly hanno valorizza-to in una cena le prelibatezze gastronomichedella Romagna e del Beaujolais. La cena apertaal pubblico, è stata il momento conclusivo dell’i-niziativa “A tavola con le stelle”, promossa dalle
Camere di Commercio di Forlì-Cesena e Rimini,assieme ai Gal Beaujolais e L’Altra Romagna edalla Camera di commercio Italiana a Lione. I pro-dotti di 17 aziende romagnole del settore sonostati al centro dell’attenzione oltre che nella sera-ta conviviale, anche della giornata di scuola dicucina e degli incontri d’affari con rappresentan-ti dell’enogastronomia e buyer della distribuzio-ne organizzata francese che hanno sortito accor-di economici importanti. Il progetto, nato dueanni fa per valorizzare la collaborazione di duedistretti eccellenti nell’enogastronomia europea,avrà una edizione in Romagna nel 2009 aRimini
Vetrina francese per le eccellenze di Romagna
“A tavola con le stelle”
18 APRILE 2008
L’EVENTO
Nella foto, gli chef francesi
e italiani e le autorità
durante la recente missione in Francia
Andamenti positivi per molti settori dell’e-conomia provinciale e buone possibilità
di sviluppo del territorio pur con qualche ele-mento di criticità in prospettiva. È il quadrocongiunturale che emerge dall’ultimo“Rapporto sull’Economia della Provincia diForlì-Cesena” relativo al 2007, realizzato dallaCamera di commercio. Presidente Mazzi, Forlì-Cesena si colloca trale prime province per posizionamento edinamica dello sviluppo delle imprese. “Si tratta di un consolidamento del posiziona-mento competitivo rispetto alle altre aree ita-liane e di una tenuta nei confronti dei princi-pali competitor europei. Forlì-Cesena, soprat-tutto in virtù dei dati relativi al reddito familia-re e a quello pro-capite, risulta tra le primedieci province italiane per benessere. La diver-sa velocità con cui viaggiano crescita econo-mica e benessere dei cittadini sembra sugge-rire che, tra le linee di intervento, sia opportu-no pensare a nuove forme di responsabilitàdelle imprese verso il territorio. Appare priori-tario favorire le condizioni – economiche esociali – per la ricostituzione di obiettivi e,soprattutto, di valori condivisi, occorre crearesu nuove basi il senso di appartenenza, l’iden-tità di territorio”.In questo quadro, come si può ipotizzare ilfuturo?“Una linea guida è la deframmentazione,ossia trovare forme aggregative in tutti gliambiti sociali ed economici per dare rispostaalle nuove domande di una società in trasfor-mazione. In particolare per la Camera questosignifica garantire immediatezza ai bisognidelle imprese quasi anticipandone le esigenze.Occorre poi fare della conoscenza un diffe-
renziale competitivo, quindi investire nell’in-ternazionalizzazione, nell’innovazione, nellaformazione, puntando su quella ‘alta via dellosviluppo’ che è condizione necessaria per uncammino di crescita”. L’aspetto delle infrastrutture è fondamentale.Di recente la Camera di commercio si è con-frontata con le associazioni di categoria delterritorio sul “Progetto Sistema”, riguardan-te le province di Forlì-Cesena e Ravenna e siè impegnata nella ricapitalizzazione dell’ae-reoporto. “C’è necessità di raggiungere una posizionecondivisa dalle forze economiche su iniziativedi grande rilevanza per l’infrastrutturazionedel territorio, in grado di migliorarne la qualitàcomplessiva, di renderlo più attrattivo perinvestimenti esterni e di favorire le attivitàimprenditoriali. Vi sono alcune priorità bendefinite su cui lavorare nel breve e medioperiodo”. Quali?“Mi riferisco all’integrazione fra il porto diRavenna, l’aeroporto di Forlì, l’autoporto diCesena e i servizi connessi. A propositodell’Aeroporto “Ridolfi”, la scelta dellaCamera di commercio di Forlì-Cesena per laricostituzione del capitale sociale della Seafnella misura attuale, e di un ulteriore gradua-le aumento per la crescita di operatività delloscalo forlivese, va in direzione dell’obiettivo digiungere all’accordo con la compagnia RyanAir: è l’unico mezzo che può garantire pro-spettive al nostro aeroporto la cui importanzaè collegata sia al Polo tecnologico aeronauti-co che alla funzionalità di servizi che interes-sano un territorio che comprende buonaparte della Romagna”
Sergio Mazzi, presidente della Camera di Forlì-Cesena“Dobbiamo anticipare i bisogni delle imprese
e investire su ricerca e innovazione”
CINQUE DOMANDEdi Giuseppe Sangiorgi
TRA QUALCHE MESE SI CONCLUDERÀ ILSUO MANDATO ALLA GUIDA DELLACAMERA DOPO 16 ANNI. COME STAVIVENDO QUESTO MOMENTO?
Con grande serenità. C’è la consapevo-lezza di aver dato un contributo, soprat-
tutto nel dialogo tra le associazioni di cate-goria, per una collaborazione sempre piùstretta a favore dell’economia del territorio,per la quale continuerò a lavorare anche secon un ruolo diverso.
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maggiori e migliori servizi, masoprattutto devono affrontare i mer-cati stranieri non più da sole ma informa aggregata.” Il disciplinare èuno strumento che si affianca ad altriconsolidati come l’erogazione di con-tributi per la partecipazione a fiere edeventi in Paesi stranieri, seminarisulle tematiche dell’internazionaliz-zazione, servizi di informazione com-merciale, studi di mercato e ricerchepartner, assistenza con desk all’este-ro, missioni e incoming.Altra soluzione innovativa, estesanella seconda annualità a tutti i set-tori produttivi, è il progetto “Tempo-rary Management”, un percorso diaccompagnamento per lo sviluppodella funzione di marketing interna-zionale in azienda con l’inserimentodi giovani figure professionali indivi-duate in collaborazione con l’univer-sità e affiancate dal tutoraggio diconsulenti esperti esterni. “Queste iniziative specifiche – spiegaAntonio Nannini, segretario genera-le dell’ente di corso della Repubblica– si affiancano a una serie di proget-ti integrati nei vari settori produttiviche vedono il coinvolgimento dellaRegione, delle istituzioni locali enazionali, delle organizzazioniimprenditoriali. Nello svolgimentodi queste azioni, l’ente camerale hada anni intrapreso la strada del coor-dinamento, andando a consolidare,grazie al contributo operativodell’Unione regionale, un rapportosinergico con le Camere sul territorionella programmazione delle atti-vità”.Un progetto “a rete” di questo tipo,con la partecipazione anche dellaRegione Emilia-Romagna e di altreCamere, mira a promuovere l’eccel-lenza delle aziende emiliano-roma-gnole attive nei settori della meccani-ca, meccanica agricola, tecnologiadel post-raccolta in India. Il pro-gramma prevede la promozione del-l’iniziativa attraverso la raccolta diadesioni utili per collaborazionicommerciali personalizzate, la ricer-ca partner sul mercato indiano, l’or-ganizzazione di una missione inentrata di operatori indiani selezio-nati sulla base degli interessi delleimprese italiane, la realizzazione diworkshop, business meeting e visiteaziendali
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20 APRILE 2008
FINANZA
Sono numeri di tutto rispettoquelli con cui il servizio First –Finanziamenti per l’innovazio-ne, la ricerca e lo sviluppo tec-
nologico – ha chiuso il 2007. Sviluppato da Aster, il servizio online(http://first.aster.it) conta oltre10mila utenti registrati, che lo scorsoanno si sono collegati 230mila volte,
visitando 800mila pagi-ne. Con questi dati,First si conferma tra iservizi di informazionesulla finanza agevolataper la ricerca e l’innova-zione più affermati alivello nazionale. Unsuccesso che si spiegacon la completezza e latempestività dell’infor-mazione fornita, rigoro-
samente verificata e di fonte ufficiale. Frutto di un’idea sviluppata a partiredal 1999, la piattaforma First è statamessa a punto da Aster partendo dalpresupposto che la completezza del-l’informazione rischia spesso di tra-dursi – dal punto di vista del singolo– in eccesso di informazione, che vaaffrontato con opportuni strumentidi selezione. Ogni giorno riviste,newsletter, siti web istituzionali pub-blicano una grande mole di informa-zione finanziaria. Grazie ad unsoftware specializzato, gran parte diquesti flussi viene “catturata” daFirst e parzialmente filtrata in modoautomatico, con evidente risparmioin termini di tempi di monitoraggio edi editing. Solo in seconda battutal’informazione – ancora grezza –passa al vaglio degli specialisti, chescartano ciò che non è rilevante, sin-tetizzano le notizie scelte e le arric-chiscono con parole chiave, link aisiti ufficiali, alla documentazione ori-
Il servizio, sviluppato da Aster, conta già oltre 10mila utenti registrati
Con First un mondoa portata di clickd
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Informazioneattendibile,
personalizzata e aggiornata
in tempo reale
ginale e alle schede informative suiquadri di finanziamento, curate dallastessa redazione di First. Il risultato è un flusso di notizie esau-stivo, aggiornato e connesso con ladocumentazione preesistente: l’uten-te di First sa di poter raggiungere,partendo da una notizia, tutti i riferi-menti che gli permettono di conte-stualizzarla e approfondirla. E, qua-lora necessiti di informazioni più det-tagliate, può rivolgersi direttamenteall’helpdesk, che garantisce compe-tenza e tempi di risposta rapidi. Peraiutare i “naviganti”, il sito offreanche percorsi di navigazione diver-sificati, e una maschera di ricercamulticriterio che seleziona le newspresenti nel database. Ma soprattut-to dà l’opportunità di attivare un fil-tro personalizzato: gli utenti registra-ti possono selezionare solo alcune trale parole chiave con cui l’informazio-ne viene classificata, per ricevereesclusivamente notizie su tematichedi proprio interesse. Un profilo dipreferenze, che si traduce in unapagina personalizzata contenentesolo le informazioni potenzialmenterilevanti. La stessa newsletter che l’u-tente riceve ogni settimana è filtratain base a questi parametri. E non ètutto: l’utente può effettuare ricerched’archivio e salvare i criteri utilizzati,per poterle riproporre in seguito otte-nendo i risultati aggiornati. Oppure
può creare un Rss, che gli consente diricevere in tempo reale gli aggiorna-menti senza bisogno di collegarsi alsito. Ma chi sono gli utenti che hannoscelto First? Per la gran parte, docen-ti universitari e ricercatori. In parti-colare, le quattro università emilia-no-romagnole – ma anche LaSapienza di Roma, l’ateneo diVerona, la Seconda università diNapoli e l’istituto Inaf del Cnr –hanno scelto di inserire First all’inter-no dei rispettivi portali. Rilevante lapartecipazione anche da parte delleimprese: a preferire First sono in par-ticolare società che offrono servizi diconsulenza sui finanziamenti e sullarealizzazione di progetti in ambitoeuropeo. Soggetti per cui l’aggiorna-mento normativo in tempo reale rap-presenta una necessità imprescindibi-le, e che hanno utilizzato First comebase documentale, oltretutto com-pletamente gratuita.First affianca alla presenza sul webanche un’intensa attività off line,offrendo, oltre all’helpdesk per l’assi-stenza telefonica o via email agliutenti, anche convegni e seminari eservizi personalizzati per gruppi diricerca e imprese. Dal prescreening –volto ad individuare le linee di finan-ziamento più idonee a sostenere un’i-dea progettuale – all’affiancamentonella presentazione di proposte
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Bologna conferma il suoruolo di primo piano nellosviluppo del microcredito inItalia. È nella città delle due
Torri, infatti, che è stata ufficializza-ta la prima rete italiana di microfi-nanza, una realtà nata per sviluppa-re forme di microcredito sulla sciadella grande esperienza internazio-
nale del premio NobelMuhammad Yunus,fondatore di GrameenBank. Il “battesimo” èavvenuto a fine feb-braio nella sede dellaFondazione Cassa diRisparmio di Bologna.“Ritmi”, questo ilnome del nuovo sogget-to, riunisce, a livellonazionale, la maggior
parte degli operatori del microcredi-to presenti in Italia: istituzioni dimicrocredito, società di consulenza,centri di ricerca, promotori, investi-tori. Obiettivo principale dell’inizia-
22 APRILE 2008
srl e il centro studi Microprogress.Molti i soggetti che si sono fattiavanti chiedendo di aderire. Traquelli che entreranno presto nellarete ci sono la Fondazione lazialeRisorsa Donna e Mag Roma, mentresi sono dimostrati interessati allasinergia anche Banca Etica e lasocietà Oltre Venture. “La rete italiana di microfinanza –spiega Daniele Ciravegna, presiden-te di Ritmi – si muoverà su duebinari: a livello politico, punta adialogare con le istituzioni e le ban-che per incidere sulla legislazione in
LA STRATEGIA
ABologna il microcredito passa da asso-ciazioni come Libra.net e Micro.Bo, che
operano in sinergia con la Provincia.Libra.net, insieme a “Progetti d’impresa”dell’assessorato provinciale alle Attività pro-duttive ([email protected])ha realizzato la “Mappa delle opportunitàimprenditoriali sostenibili con il microcredi-to”. Al momento, ruotano attorno al capo-luogo gran parte delle iniziative avviate, mail resto della regione non sta a guardare. AReggio Emilia opera dagli anni ’80 la Mag,cooperativa finanziaria nata per realtà delterzo settore; a Carpi (Modena) l’Ausl hastretto una convenzione con l’università diBologna per il reinserimento di chi esce dallacomunità psichiatriche; a Parma, l’ateneo ha
attivato un master di microfinanza; a Forlìfunziona da qualche anno il primo corso diEconomia del no profit istituito in Italia. Sulfronte degli istituti di credito, accanto allaBanca etica, si sono già schierate la Banca diBologna, Carisbo e Emilbanca: quest’ultima,per esempio, ha incontrato un gruppo dicooperatori dell’Ecuador lo scorso 14 aprile,nell’ambito di un progetto, “MicrofinanzaCampesina”, che si propone si sviluppare inEcuador un sistema di finanza popolarestrutturato sul modello delle Casse Rurali ita-liane. Quanto alle associazioni imprendito-riali, Ecipar Cna Bologna ha attivato il pro-getto pilota “Competenze trasversali e car-riere femminili: lavori ed eccellenza”, nel-l’ambito di un programma europeo a soste-
gno dei percorsi di carriera delle lavoratriciper facilitarne l’accesso al credito. Anche le istituzioni sono in prima linea: sichiama “Progetti d’impresa” il servizio atti-vato dalla Provincia di Bologna con l’associa-zione Micro.Bo e i Comuni dell’associazione“Terre d’acqua” (Anzola, Calderara, Creval-core, Sala Bolognese, San Giovanni,Sant’Agata). L’accordo è diretto alla promo-zione della microfinanza sui rispettivi territo-ri tramite l’attivazione, in ognuno dei seicomuni, di uno sportello per la consulenza ela concessione di finanziamenti ridotti neces-sari a far decollare piccole attività d’impresa,e per dare informazioni sulle possibilità dicorsi di formazione per aprire un’attivitàimprenditoriale
Nasce sotto le Due Torri la prima rete italiana per realizzare il sogno di Yunus
tiva è rendere più facile, per chi nonha le garanzie richieste dalle banche,ottenere un prestito sotto i 25milaeuro per diventare un “padroncino”o per aprire un negozio. È successo,ad esempio, a Bologna a un 54enneperuviano che si è ritrovato disoccu-pato dopo la morte di un anzianoche aveva assistito per anni; visto chenel suo Paese d’origine faceva il cal-zolaio, ha provato a mettere a fruttola sua esperienza. Grazie a un finan-ziamento di 6mila euro, che dovràrestituire in tre anni a MicroBo –associazione che favorisce l’accessoal credito a persone escluse dal siste-ma bancario tradizionale – ora haaperto un negozio e ripara scarpe inuna traversa di via Andrea Costa. MicroBo è tra i promotori di Ritmi,iniziativa cui finora hanno aderito laFondazione don Mario Operti e lasocietà PerMicro (entrambe diTorino), la Fondazione Santa Mariadel Soccorso di Genova, Mag 2Milano e Mag Verona, Microfinanza
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Secondo le stimedella Banca Mondialeun italiano su quattro
non ha accessoai servizi bancari
Nel capoluogo la gran parte delle iniziative. Ma il resto della regione non sta a guardare
In prima linea per sostenere le “buone idee”
Per non perderei Ritmi del credito
FINANZA
APRILE 2008 23
materia e aumentare la flessibilitàdei prodotti finanziari offerti. Alivello operativo, invece, l’obiettivoè mettere in comune le esperienzeacquisite, creare banche dati inter-connesse, condividere e scambiarsistrumenti, servizi e buone prassi,diffondere il microcredito in Italia”.Per chi ha bisogno di un piccoloprestito il vantaggio sarà quello dipoter usufruire di sportelli territo-riali in grado di rispondere meglioalle esigenze locali. “Il ‘nostro’ microcredito – aggiungeChiara Valentini, responsabile delsettore Fund Raising per MicroBo evicepresidente di “Ritmi” – è fattodi piccole e variegate realtà locali,anche se dinamiche e in costantecrescita: la rete può dare loro piùforza. La dimensione del microcre-dito italiano, che serve a sostenereprogetti microimprenditoriali comepossono essere i minimarket etnici, lepiccole sartorie o i giovani web desi-
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Si chiama master per “Imprenditoresociale esperto in microcredito” e
partirà in primavera all’ateneo diBologna. È uno dei progetti realizza-ti dell’Osservatorio internazionaleper la microfinanza (Oim) istituitopresso il Centro interdipartimentaleper la ricerca e l’intervento sui grup-pi dell’Università di Bologna (Cirig).“La missione dell’Osservatorio –precisa Luisa Brunori, docente diPsicologia dei gruppi e fondatricedell’Oim – è operare come centro dieccellenza internazionale per la ricer-ca e le analisi sui fenomeni di micro-finanza secondo una prospettivamultidisciplinare”. L’Osservatorio haavviato innanzitutto il monitoraggionazionale di tutte le esperienze dimicrocredito. Il primo stadio è giàesaurito e ora si lavora all’individua-zione di parametri che consentano lacomparazione tra le varie realtà perdefinirne struttura e potenzialità sulterritorio. Un percorso complessoche passa dal confronto con istitu-zioni ed enti di garanzia. Istituzioni che comunque seguonocon attenzione l’attività dell’Oim. “Ilministero – sottolinea Brunori – hapreso a modello per altri interventi il
progetto di microcredito realizzato aCarpi e riservato a soggetti che esco-no da comunità psichiatriche.Un’esperienza che ha dato risultatiimportanti sia quanto a sensibilizza-zione del territorio, sia quanto allarisposta e alle potenzialità espressadai soggetti interessati”. Il progettosi lega alla definizione di un dottora-to interdisciplinare per studiare i rap-porti tra economia e psicologia e a unprogramma di formazione in grado dimostrare agli operatori sociali che èpossibile passare da un welfare carita-tevole a un welfare stimolo di creati-vità. Ma l’Osservatorio si muoveanche fuori dall’Emilia-Romagna. Neiprossimi mesi sarà operativa laFondazione per il microcredito inSicilia, creata a conclusione di unlavoro preparatorio che ha impegna-to l’Oim per sei mesi. “La proceduraè stata avviata con l’Agenzia di svi-luppo integrato del Calatino, nelcomprensorio di Caltagirone – con-clude Brunori – e ha dato una rispostaenorme sul territorio: circa 2milarichieste sono arrivate per la forma-zione, di cui gran parte al femminile,segno di un potenziale di risorse tutteda sviluppare”.
IL PROGETTO
Un welfare pensato per stimolare la creatività Economia e psicologia,
al via un master per operatori sociali
IRECOOP: LA FORMAZIONEPER L’IMPRESA COOPERATIVA
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Irecoop Emilia Romagna s.c.a.r.l.Sede Regionale:
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Da 30 anni Irecooprafforza i principi cooperativi attraverso la diffusione della culturad’impresa e la qualificazione professionale delle risorse umanedelle imprese cooperative.Irecoop progetta e gestisce azioni formative finalizzate a fornire lecompetenze necessarie nei processi di innovazione dei vari settoridi impresa, dall’agroalimentare ai servizi socio-sanitari, dal culturalee turistico ai servizi industriali.Questi interventi, realizzati con contributi pubblici e privati,vengono personalizzati sulle esigenze delle singole impresee realizzati sia in ambito locale, sia a livello nazionale ed europeo.
gner indipendenti, è ancora moltoridotta rispetto alle potenzialità”. Sullo sfondo c’è l’impegno a dareuna mano ai cosiddetti “non banca-bili”, cioè quel 25% di popolazione(una delle percentuali più alte inEuropa) che, secondo la BancaMondiale, in Italia è escluso dai ser-vizi finanziari. Un dato preoccupan-te se si considera che il credito allepiccole imprese si è comunqueridotto rispetto a quello concessoalle grandi aziende. È uno dei moti-vi per cui la domanda di microfi-
FINANZA
nanza è in crescita. Tanto per fareun esempio, la sola MicroBo, neltriennio 2005-2008 ha concesso uncentinaio di finanziamenti di cuil’80% a cittadini stranieri. Il settoreresta caratterizzato dalla presenzadi iniziative ancora piccole e pococonosciute, anche se dinamiche e incostante crescita. Una delle diffi-coltà è piuttosto la mancanza di unaregolamentazione che ne favoriscalo sviluppo e la diffusione. Per questo Ritmi, associata alloEuropean microfinance network –la rete europea del settore – punta aincidere innanzitutto sulle decisionipolitiche inserendo lo sviluppo dellamicrofinanza nell’agenda delGoverno. Intanto ha messo a puntoun percorso a tappe forzate per ren-dere operativa entro il 2008 la cir-colazione di informazioni e cono-scenze attraverso la creazione dibanche dati comuni su servizi e stru-menti destinati alle microimpreseescluse dal grande circuito del credi-to. “Ad aprile – sottolinea Valentini
– si riunirà il primo direttivo diRitmi. Il secondo passo sarà struttu-rare un percorso standard per leulteriori adesioni. C’è già un calen-dario di azioni per tutto l’anno”.Di fatto la rete servirà soprattuttoagli operatori per migliorare il servi-zio, scambiarsi informazioni, com-petenze e strategie. Negli ultimi 5-7anni in Italia si sono rivolte almicrocredito circa 8mila persone,che hanno beneficiato di contributiper 75 milioni. Piccoli prestiti (mas-simo 25mila euro) da restituire inpochi anni e resi per il 90-95% del-l’importo. In genere servono a met-tere su piccole attività commercialio artigianali, dal minimarket all’ac-quisto del furgone per le consegne,dalla macchina da cucire al pc”. Iclienti sono in gran parte extraco-munitari, ma anche precari o qua-rantenni che hanno perso il lavoro osono reduci da esperienze professio-nali negative che decidono di met-tersi in proprio. Ulteriori informa-zioni su www.micro.bo.it
per procedere agli investimentiattualmente in portafoglio. Stiamoperaltro chiedendo l’erogazione deirestanti cinque milioni, per cogliereopportunità che potremmo chiuderenel breve periodo”. Quanto vale ilFondo Ingenium? “Oltre alla partepubblica c’è un ulteriore 30% dirisorse private – nota FrancescaNatali – quindi possiamo affermareche ad oggi il fondo vale poco menodi 14 milioni di euro”. Risorse messein campo dalla stessa società finan-ziaria, da parte delle aziende finan-ziabili ma anche da soggetti terzi.Le cinque diverse realtà in cui ilFondo ha investito nel suo primoanno di operatività effettiva, hannoin comune il fatto di essere moltopromettenti, e di avere una valuta-zione già dopo pochi mesi – in alcu-ni casi – molto maggiore rispetto allerisorse investite, segno che le poten-zialità delle singole realtà erano statevalutate con attenzione. Tutte realtàimprenditoriali con meno di tre annidi vita – un vincolo preciso contenu-to nel bando – e che vanno da unospin off dell’università di Ferrara inambito biomedicale a una società diquattro giovani ricercatori che operanel fotovoltaico. Quindi, una terzasocietà che sforna soluzioni “internetbased”, una quarta che lavora inambito ortopedico producendo plac-che, viti, bulloni. Da ultimo un’im-presa che opera nel settore del facilitymanagement in ambito turistico.Due gli investimenti che ZernikeMeta Ventures effettuerà a breve,uno che sarà formalizzato entro il 15maggio per un’impresa di Ict, l’altro,per ora top secret, ancora in attesadei finanziamenti regionali. Come si spiega il successo di questostrumento? “Quello che contraddi-stingue Ingenium – puntualizzaFrancesca Natali – è che la società digestione del Fondo è innanzituttospecializzata nella valutazione di
investimenti in nuove imprese ad altorischio ed il cui valore è dato sostan-zialmente da beni intangibili, ed inol-tre non è pubblica o a controllo pub-blico. È questo, in base alla mia espe-rienza, a fare la differenza, perchégarantisce indipendenza nelle valuta-zioni e allinea gli obiettivi della startup con quello del soggetto gestore,che potrà beneficiare,qualora gli investimentiabbiano ritorni positivi,di una percentualesignificativa del cosid-detto ‘carried interest’.Il merito va ascritto allaRegione Emilia-Roma-gna che ha fatto questascelta, a differenza dellastragrande maggioran-za delle Regioni italia-ne”. Qualche difficoltà? “Far capireagli imprenditori che non siamo unente erogatore di soldi pubblici ‘apioggia’, ma una società finanziariache investe capitale di rischio”,entrando a far parte a tutti gli effet-ti dell’assetto proprietario. “Leimprese non devono effettuare nes-suna rendicontazione. Se siamoconvinti della validità del progettofacciamo un’offerta per comprareuna quota non superiore al 45% delcapitale sociale. Questo restando alvalore ‘nominale’: poiché anchecapitale umano, brevetti, ecceterasono suscettibili di valutazione, ilcapitale reale investito può esseremolto superiore. Le operazioniattualmente chiuse hanno oscillatotra i 200mila e i 2 milioni di euro”.Così come previsto dalla convenzio-ne di gestione sottoscritta con laRegione Emilia-Romagna, ZernikeMeta Ventures non sarà “sociofinanziatore” in eterno, ma fino al2013, scadenza naturale del FondoIngenium: entro quella data tutte lepartecipazioni dovranno essereliquidate
FINANZA
Alla base di tutto, una pre-cisa valutazione politica:la necessità di mettere adisposizione strumenti
finanziari innovativi ad impresenuove o di recente costituzione adelevato potenziale di crescita ebasate principalmente su assetsintangibili. Così, sulla scia diesempi virtuosi attivati in NordEuropa, l’Emilia-Romagna decidedi inserire nel Documento unico diprogrammazione 2000-2006 unbando per l’attivazione di unFondo a capitale misto pubblicoprivato. L’aggiudicatario si sareb-be trovato a disposizione risorseregionali – o meglio comunitarie,provenienti dai Fondi strutturali,per non configurare “aiuti distato” proibiti dai trattati – dainvestire, insieme a risorse private,in realtà imprenditoriali ad altopotenziale. Operativo dalla metà del 2005, ilFondo Ingenium – questo il nomescelto per il nuovo strumento –hamesso a segno il primo investimentoa inizio 2007, dopo un anno di startup durante il quale sono stati effet-tuate attività di promozione, scou-ting e valutati numerosi businessplan. In regia, la società finanziariaZernike Meta Ventures (joint ventu-re dell’Italiana Meta Group e dell’o-landese Zernike Group), aggiudica-taria del bando e appositamentecostituita per la gestione del Fondo.Un anno d’oro, il 2007, per il FondoIngenium, che mette a segno lemigliori performance a livello nazio-nale – rispetto a strumenti analoghiattivati da altre regioni – con cinqueinvestimenti in portafoglio. “Le risorse complessivamente messea disposizione dalla Regione Emilia-Romagna – rileva Francesca Natalidi Zernike Meta Ventures – ammon-tano a un massimo 10 milioni dieuro, di cui circa la metà già erogati
Un 2007 di grandi successi per il Fondo Ingenium, gestito da Zernike Meta Ventures
La Regione investenel “seed capital” d
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Cinque le realtàad alto potenzialedi crescitaattualmentein portafoglio
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26 APRILE 2008
INFRASTRUTTURE
re, con l’obiettivo di portare al Cipeentro la fine del 2008 il progettodefinitivo assegnato all’Anas – ilGoverno ha rispettato gli impegnipresi a dicembre con l’Atto aggiun-tivo all’intesa generale quadrosiglato dal Ministero per leInfrastrutture, dalla Presidenza delconsiglio e dalla Regione Emilia-Romagna. Una puntualità apprez-zata dal presidente della RegioneVasco Errani: “Lo stanziamento –ha rilevato Errani – è un premio allavoro che stiamo facendo datempo e che finalmente arriva aconcretezza”. Il primo stralcioinfatti è indispensabile “sia peravviare concretamente l’interaopera, sia perché c’è la garanzia perdue collegamenti fondamentali:uno con la tangenziale di Modena,l’altro con lo scalo di Marzaglia,che è in fase di attuazione”.E l’apprezzamento arriva anche daConfindustria Ceramica che daquarant’anni chiede alle istituzionilocali e nazionali di poter collegareil distretto manifatturiero ceramicodi Sassuolo – dove si concentral’80% dell’intera produzione nazio-nale – con il sistema autostradale.Sebbene quindi il primo stralcio siasolo “un anticipo” del collegamen-to diretto tra Sassuolo e l’autostra-da – che renderebbe molto più agi-bili i trasporti in un’area congestio-nata dal traffico merci – gli indu-striali non possono che essere sod-disfatti per “questo primo, storico eimportante passo dell’autostradaverso Sassuolo”, ha dichiarato ilpresidente di ConfindustriaCeramica Alfonso Panzani. A tuttele istituzioni pubbliche che hannocontribuito va quindi il plauso degliindustriali ma anche la “richiesta diproseguire tanto nell’opera dimonitoraggio affinché si arrivi intempi stretti all’apertura di questastrada, quanto nell’approvazione
degli stralci successivi che conduco-no a Sassuolo”. Insomma, dopoquarant’anni di promesse e studi difattibilità gli industriali hanno iltimore che l’opera rallenti a unpasso dalla realizzazione, e quindisi augurano che “alla luce di pro-getti esecutivi del tracciato giàapprovati da tempo e con la coper-tura finanziaria statale di questoprimo stralcio si proceda spedita-mente verso l’apertura dei cantie-ri”, conclude Panzani.Già con la firma, a dicembre, del-l’accordo quadro sulle infrastruttu-re, a Sassuolo avevano tirato unsospiro di sollievo: non solo perchéil Governo ha inserito la bretella trale priorità da realizzare con tempicerti e con la garanzia della coper-tura finanziaria, ma anche perché èprevista la realizzazione di altri col-legamenti che miglioreranno tuttala logistica dell’area. Nel progetto“Campogalliano-Sassuolo” è previ-sto infatti il raddoppio dellaPedemontana (il tratto tra laModena Sassuolo urbana e la Sp 15di Magreta, costo 50 milioni dieuro) e la realizzazione della tan-genziale di Rubiera in variante allaSS 9 Emilia (costo 20 milioni dieuro), oltre al nuovo scalo merci diMarzaglia, sempre nei pressi diModena. Alle infrastrutture nelmodenese si aggiungono anche gliinvestimenti previsti nel porto diRavenna, principale attracco per lematerie prime utilizzate dall’indu-stria regionale della ceramica.Insomma, un “restyling” completoalle infrastrutture al servizio dellaceramica italiana di cui trarràbeneficio tutto il sistema emiliano-romagnolo: Modena e Reggio,dove si concentra l’80% della pro-duzione nazionale di piastrelle, e lerestanti province della regione, cheassieme contribuiscono per unulteriore l’11%.
Dopo molti anni di attesa, siavviano concretamente ilavori per realizzare ilcollegamento autostra-
dale tra il distretto ceramico diSassuolo, nel modenese – dove siconcentra l’80% della produzioneitaliana di piastrelle – e l’autostra-da. Nei giorni scorsi infatti il Cipe –
Comitato interministe-riale per la programma-zione economica – hadato il via libera alfinanziamento per ilprimo stralcio della bre-tella Campogalliano-Sassuolo: uno stanzia-mento di 234.606.000milioni di euro per iltratto che collegheràCampogalliano, la tan-
genziale di Modena e lo scalo ferro-viario di Marzaglia, in via di realiz-zazione. Si tratta in sostanza deiprimi chilometri di un tracciato cheandrà a congiungere la A22-Autobrennero e la A1-Autostradadel Sole. Con questo primo finanziamento –che riguarda il progetto prelimina-
Via libera del Cipe al finanziamento del primo stralcio della Campogalliano-Sassuolo
Il distretto ceramicoavrà la sua autostradad
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La soddisfazionedi Regione
e Confindustriaper il rispetto
degli impegni presi
Pubb
28 APRILE 2008
INFRASTRUTTURE
Regione e Consorzio Trasporti Integrati firmano il nuovo contratto di servizio
Emilia-RomagnaIl futuro su rotaia
La firma risale allo scorso 31marzo, e rappresenta il prin-cipale atto d’intesa tra l’am-ministrazione regionale e le
aziende che gestiscono il trasporto suferro. Il nuovo contratto di servizio,che entrerà in vigore dal 1 luglioprossimo e durerà fino al 30 giugno2011, con la possibilità di una proro-
ga di tre anni, è statosiglato da Regione Emi-lia-Romagna e Consor-zio Trasporti Integrati –ente costituito daTrenitalia e da un’unio-ne consortile di FerrovieEmilia-Romagna e Act– che si è formalmenteaggiudicato la garad’appalto. Erano pre-senti, alla firma del
documento, l’assessore regionale allaMobilità e ai trasporti Alfredo Peri,l’amministratore delegato Fs MauroMoretti, il presidente di Fer GinoMaioli e il patron di Act AngeloMalagoli.Prima Regione italiana ad aver messoa gara in un unico lotto tutti i serviziferroviari di propria competenza,l’Emilia-Romagna porta a casa undocumento importante, che fissaquantità, qualità, prezzi e condizionidei servizi. Avere di fronte un interlo-cutore unitario permetterà il monito-raggio dei servizi offerti in un quadrodi stabilità e chiarezza, oltre a tutela-re gli utenti rispetto alla continuitàdei servizi per tutta la durata del con-tratto. In questo senso, la Regione
aumenterà il livello di controllo sul-l’attuazione dell’accordo, istituendoun gruppo permanente di ispettoriche effettueranno attività di monito-raggio e vigilanza sui treni e sulle sta-zioni. “Questo contratto – ha sottoli-neato l’assessore Peri – ci consente distabilizzare i rapporti con i gestoriferroviari: mentre prima si procedevadi anno in anno, ora abbiamo uncontratto che vale tre anni, rinnova-bile per altri tre, e quindi si può pro-grammare realisticamente per seianni. Al tempo stesso ci mette al ripa-ro da intemperie nazionali”. Un con-tratto, ha precisato Peri, “solido erobusto, che prevede penali, bonus”.Ma non è tutto: l’intesa triennale èaccompagnata, ha rilevato l’assesso-re, “da un piano regionale di investi-menti sulle infrastrutture per com-prare treni nuovi. L’obiettivo dunqueè mantenere i servizi esistenti, aumen-tarli e migliorarne la qualità”.Qualche cifra: in base al contratto laRegione Emilia-Romagna sborseràogni anno circa 98,4 milioni di euro,che il Consorzio utilizzerà per lagestione dei servizi. Complessiva-mente, dovranno essere garantiti glioltre 16,7 milioni di chilometri per-corsi ogni anno in regione dalla tota-lità dei convogli.Un progresso notevole, rispetto ai14,1 milioni di chilometri complessi-vamente coperti nel 2001 traTrenitalia, Fer, Atcm e Act.L’obiettivo, per la Regione, è diaumentare ulteriormente i servizi dicirca il 10% nell’arco dei prossimi
due anni. In questa prospettiva siinserisce l’entrata in funzione, previ-sta per dicembre 2008, dell’Altavelocità sulla tratta Milano-Bologna,che vedrà il trasferimento dei treniEurostar nelle sedi dedicate: verran-no così liberate “tracce” dove farcorrere i treni regionali, con unmiglioramento complessivo del ser-vizio. Sul fronte investimenti, poi, laRegione mette in campo 360 milionidi euro da qui al 2009 per rafforzarel’infrastruttura ferroviaria, per lagran parte destinati all’acquisto dimateriale rotabile per l’ammoderna-mento della rete ferroviaria e per ilpotenziamento delle linee. Sullostanziamento complessivo, oltre 160milioni verranno utilizzati per com-prare treni nuovi. La Regione stainoltre perfezionando un accordocon Trenitalia – nell’ambito delnuovo Consorzio Trasporti Integrati– per la ristrutturazione nei prossimiquattro anni dei 16 elettrotreni Ale642 che operano in Emilia-Romagna, sul modello del primoesemplare ristrutturato e in servizioda un mese sulla Porrettana.All’orizzonte, in conseguenza dellacostituzione del Consorzio, ancheimportanti sinergie tra le imprese chene fanno parte. Come la realizzazio-ne di progetti integrati di mobilità sugomma e su rotaia che avrannocome denominatore comune anzitut-to il biglietto, cioè il sistema di tarif-fazione integrata dei trasporti pub-blici regionali “Stimer”, il cui avvio èprevisto per dicembre 2008
Il documento valefino al giugno 2011
In campo 360 milioniper il potenziamentodella rete ferroviaria
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APRILE 2008 I
Quaderni&documenti
Il dodicesimo rapporto dell’Osser-vatorio turistico dell’Emilia-Romagna costituisce l’occasioneper presentare i risultati del pro-gramma annuale di ricerche, rea-lizzato sulla base della consolidatacollaborazione tra la Regione e ilsistema camerale.Il tradizionale bilancio consuntivodell’andamento del settore, trat-teggiato da Trademark, è in primoluogo integrato da un’analisi deiprocessi produttivi delle impreseturistiche e dei fabbisogni dinuove figure professionali. Un particolare approfondimentoè riservato alle tematiche connes-se con le nuove sfide del turismoglobale. L’indagine sui maggiorimercati esteri di riferimento con-sente di individuare le principalileve motivazionali della doman-
da, proveniente dai Paesi stranie-ri, che sceglie come destinazionel’Emilia-Romagna: vengono inda-gati i comportamenti e le motiva-zioni prevalenti che incidono sullavacanza attiva, in relazione aidiversi segmenti in cui si articolal’offerta turistica.Sempre in relazione ai processi diglobalizzazione del mercato turi-stico, vengono pubblicate alcuneriflessioni di carattere più genera-le sul recente aggiornamentodelle funzioni di promozione all’e-stero svolte dall’ENIT e (in ambitoregionale) da APT servizi.Chiude il Rapporto una sezionededicata alle diversificate tipolo-gie di intervento messe in campodal sistema camerale emiliano-romagnolo per elevare la compe-titività del comparto turistico.
IL RUOLO DI APT SERVIZI SUI MERCATI ESTERI di Massimo GottifrediPresidente APT Servizi Emilia-Romagna
Il turismo è un settore che spessoè costretto a porsi domande sem-plici che richiedono soluzionicomplesse, ma la parte difficile dellavoro di governo del turismorisiede proprio nella capacità diporsi queste domande ancor piùdella ricerca delle soluzioni. Oggi le località turistiche più tra-dizionali stanno riflettendo suicambiamenti necessari per rilan-ciare la propria competitività e perfarlo devono tener conto “dell’u-manità” del turismo e non solodei dati econometrici. I comporta-menti dei nuovi consumatori,infatti, non sono più quelli deivacanzieri ai quali eravamo abi-tuati. Troviamo infatti tanti turistiche non desiderano “staccare laspina” ma, al contrario, riattac-carla in relazione alla propria iden-tità, alle proprie passioni. Si assistead un calo progressivo della“vacanza” e ad una richiestasempre più decisa di esperienze,di coinvolgimento. E’ questo unfenomeno che implica un approc-cio marketing più raffinato dove ènecessario segmentare il targetgroup per valori che accomunanouna determinata “tribù vocazio-nale” e per prodotti che si offronoloro sul mercato. Operazione darealizzare partendo dai mercatipiù sensibili: i mercati esteri.
LE SFIDE DEL MERCATOTURISTICO GLOBALEEstratto del Rapporto 2007
La pubblicazione del programma diricerche dell’Osservatorio regionale,coordinata da Ugo Girardi (segretariogenerale Unioncamere Emilia-Romagna) è inserita nellacollana Studi e Ricerche
Le indagini raccolte nel rapportosono: “Il Bilancio consuntivo 2007 in Emilia-Romagna” (Trademark ItaliaRimini); “L’Emilia-Romagna ed i mercati esteri: comportamenti didomanda” (Iscom Group Bologna);“L’evoluzione dei processi produttividelle imprese turistiche e i fabbisognidi nuove figure professionali”(Centro Studi Turistici Firenze);“La soddisfazione del cliente e le rica-dute economiche del turismo:approfondimento sul fenomeno delleseconde case”, (Osservatorio turisticoprovinciale di Ferrara - Gruppo dilavoro dell’ISNART)
OSSERVATORIO TURISTICO REGIONALE in collaborazione con Confcommercio e Confesercenti
Quaderni&documenti
II APRILE 2008
Ai mercati internazionali dobbia-mo guardare ed esercitare lanostra capacità di innovareapprocci e strumenti del marke-ting tradizionale e cercare di esse-re posizionati correttamente conla nostra offerta.I dati sulle presenze turistichenella nostra regione sono insoddi-sfacenti. Su cento presenze totalisolo venti provengono da paesiesteri. Un’economia turistica,quella emiliano-romagnola, che,in generale buona salute, non haavuto lo stimolo sufficiente adaffrontare i mercati esteri metten-do in gioco la totalità della propriaofferta. Ora qualcosa sta cam-biando, tanto che il sistema del-l’organizzazione del turismoregionale si è adeguato riforman-do la legge 7/98 ed assegnandoad APT Servizi un’accentuatavocazione internazionale.Dunque, in una prospettiva dicrescita, per il nostro turismo ènecessaria una maggiore promo-
zione pubblica. Ciò sia per averepiù opportunità di vendita dellavacanza, affrontando un targetgroup più ampio, composto daglioltre 300 milioni d’europei e nonpiù solo dagli italiani. Poi per ilvalore che le presenze estereassegnano allo status della localitàturistica: un luogo frequentato dagente che lo ha scelto venendo dalontano viene percepito come unluogo di qualità. Altra ragione perprestare attenzione ai mercatiesteri è relativa allo spostamentodella dinamica dei flussi di turi-smo, che sarà sempre più accen-tuato verso l’oriente, Cina edIndia. La domanda di turismo daquei luoghi sarà, a breve, la prin-cipale e l’Europa, con la sua cultu-ra millenaria e lo stile di vita saràcertamente una delle mete princi-pali. E’ chiaro che chi arriva damolto lontano cercherà prima ditutto i “segni” della nostra diver-sa identità ed è facile intuire comele grandi città d’arte europee (e
soprattutto quelle italiane) rap-presenteranno una forte attrazio-ne per il turista orientale. Di con-seguenza si deve offrire una piat-taforma logistica sulla quale basa-re questa sorta di “Grand Tour”del XXI secolo. Questa operazio-ne potrebbe avere una notevolerilevanza sotto il profilo delle pre-senze turistiche e favorire il con-solidamento nel nostro territoriodel lavoro di intermediazionenecessario per portare i turisti del-l’estremo oriente in Europa.Ci sono, inoltre, ragioni praticheche portano a considerare priori-tario il mercato estero e sono giu-stificate dal cambiamento nellostile di consumo turistico dellagente. E’ noto da diversi anni ilfenomeno della frammentazionedella vacanza. Molte personefanno nell’arco di un anno piùvacanze ma più brevi. Ciò vale inparticolare per il mercato naziona-le dal quale dipendiamo in massi-ma parte, con il risultato che per
contare lo stesso numero di pre-senze sono oggi necessari più arri-vi. Questo fenomeno sta spin-gendo molti operatori ad affac-ciarsi di nuovo e con più convin-zione sui mercati esteri perchè èpiù facile vendere all’estero unpacchetto di almeno un’interasettimana, con evidente beneficioper l’organizzazione e la redditi-vità aziendale. I segnali di unamaggiore “aggressività” deinostri operatori sui mercati esteriè testimoniato dai progetti deiClub di prodotto che negli ultimitempi puntano a rafforzare il pro-prio posizionamento sull’estero. La revisione della legge 7/98,asseconda questa tendenza pro-ponendo una modalità di azioneimprontata ad una logica di otti-mizzazione degli interventi. AdAPT Servizi viene affidata questamissione di coordinamento opera-tivo delle azioni sui mercati inter-nazionali, in modo da realizzareuna visione d’insieme negli inter-venti. La sfida è dunque fare di piùcon meno risorse e, con i risparmirealizzati, aprire nuove vie promo-zionali e portare sempre più turistinella nostra Regione.
LA RICETTIVITA’ ALBERGHIERA ED EXTRALBERGHIERA IN EMILIA-ROMAGNAL’evoluzione degli ultimi 10 anni – Trademark Italia
In un mondo che cambia rapida-mente, una delle poche costantinell'ultimo decennio è la crescitasostenuta del Turismo, tanto chemolti istituti economici e di setto-re definiscono quella dell’ospita-lità (prodotti e servizi per chi èfuori casa) come la più grandeindustria del pianeta.Il turismo genera e mantiene,direttamente e indirettamente,oltre 20 milioni di posti di lavoro,assorbe il 10% della forza lavoromondiale e contribuisce conl’11% alla crescita del PIL mon-diale. Se l'industria dell’ospitalitàe del tempo libero ha assuntorilevanza economica globale, èperchè alla base dell’ospitalità cisono le imprese ricettive, in par-ticolare quelle alberghiere, che
La ricettività alberghiera 2007 in Emilia-Romagna (Posti letto)
La ricettività alberghiera 2007 in Emilia-Romagna (Alberghi)
Quaderni&documenti
APRILE 2008 III
consentono agli ospiti di soggior-nare e di generare un formidabi-le indotto economico che nutrepiccole e grandi imprese.In Emilia Romagna, regione nellaquale circa 1/6 del PIL regionaleviene direttamente e indiretta-mente prodotto dal turismo, glioltre 4.700 alberghi attivi nel ter-ritorio regionale rappresentano ilcuore di questa economia.Il periodo della ricostruzione suc-cessivo alla II Guerra Mondiale èstato caratterizzato in EmiliaRomagna da una grande sponta-neità che ha portato alla nascitadi un settore alberghiero liberoda vincoli, parcellizzato, compo-sto di piccolissime imprese agestione familiare che ancoraoggi raccolgono benefit econo-mici eludendo gli ostacoli e dedi-candosi anima e corpo alla sta-gione turistica.Il sistema ricettivo dell’Emilia-Romagna dispone oggi di 4.764esercizi alberghieri con 289.224posti letto.Gli esercizi a 5 stelle sono 9, con1.456 posti letto (lo 0,5% di tuttii posti letto alberghieri), gli alber-ghi a 4 stelle sono 362 con45.659 posti letto (il 15,8%), glialberghi a 3 stelle sono 2.425 con168.871 posti letto (il 58,4%), gliesercizi a 2 stelle sono 1.177 con47.237 posti letto (il 16,3%), gliesercizi ad 1 stella sono 594 con16.117 posti letto (il 5,6%) e leresidenze turistiche alberghiere(RTA) sono 197 con 9.884 postiletto (il 3,4% della ricettivitàalberghiera). Secondo le stime diTrademark Italia, altri 641.300
posti letto sono disponibili nellestrutture ricettive extralberghiere. In totale, dunque, le strutturericettive del territorio regionaledispongono di oltre 930.000posti letto. Si tratta di un volumedi primaria importante nel pano-rama italiano, secondo solo aquello di Regioni come il Venetoe il Trentino-Alto Adige.L’evoluzione del sistema ricettivoregionale negli ultimi 10 annipresenta elementi di notevoleinteresse.
1998La Regione Emilia-Romagna con-tava su un parco alberghiero di5.138 esercizi, 153.693 camere e256.689 posti letto. Il sistemaricettivo extralberghiero dispone-va di 394.239 posti letto ufficiali,ma le stime portano a ritenere chei posti letto effettivamente dispo-nibili fossero almeno 582.000.
2007La Regione Emilia-Romagnaconta 4.764 alberghi, 153.768camere e 289.224 posti letto.Nelle strutture extralberghiere sirilevano 350.180 posti letto uffi-ciali, ma le stime fanno emerge-re una disponibilità effettiva di641.300 posti letto.
Nel corso dell’ultimo decennio, il com-parto ricettivo alberghiero (in linea conil trend nazionale) ha subito un pro-gressivo ridimensionamento in terminidi numero di esercizi: 374 esercizi inmeno (-7,3%), ma un evidente svilup-po in termini di capacità ricettiva,32.535 posti letto in più (+12,7%).
Negli ultimi 10 anni il numerodegli esercizi è diminuito in quasitutte le province regionali, adesclusione di Bologna (+1),Ferrara (+20) e Modena (+2). Laprovincia di Rimini perde 300esercizi, le altre province costieremolto meno: 34 alberghi in menoa Ravenna, 13 alberghi in meno aForlì-Cesena. Altrettanto non sipuò dire per i posti letto: negli ulti-mi 10 anni il potenziale ospitale ècresciuto del 12,7%. Eclatante ildato della provincia di Rimini che,a fronte di una diminuzione di 300
La ricettività extraalberghiera 2007 in Emilia-Romagna (Posti letto)
La ricettività variazione 1998-2007 in Emilia-Romagna
La ricettività variazione 1998-2007 in Emilia-Romagna
Quaderni&documenti
IV APRILE 2008
esercizi, vede aumentare i postiletto di 18.115 unità (+14,3%). Intermini percentuali è la provinciadi Ferrara ad evidenziare la cresci-ta maggiore, con un incrementodel 33,7% dei posti letto.In estrema sintesi, si confermaa) l’aumento della dimensione
ricettiva alberghiera regionale(posti letto);
b) il naturale positivo processo diespulsione delle strutture cosid-dette “marginali” dal mercatoalberghiero regionale;
c) il loro assorbimento da partedella ricettività di standard supe-riore, 3 e 4 stelle soprattutto.
Dall’analisi della ricettività alber-ghiera nell’ultimo decennio,
appare dunque evidente l’evolu-zione positiva dell’ospitalità emi-liano-romagnola che si può con-siderare un punto di forza delsistema turistico regionale.
IL SISTEMA CAMERALE PER LA COMPETITIVITÀ DEL TURISMO IN EMILIA-ROMAGNA di Ugo GirardiSegretario generale Unioncamere Emilia-Romagna
La crescita del movimento inter-nazionale in Italia si attesta su unlivello inferiore alla media mon-diale. Se è fisiologico che le nazio-ni più dinamiche abbiano iniziato
ad erodere parte delle quote dimercato italiane, resta decisivol’impegno per imprimere maggiorslancio alla crescita del turismo.Per ora l’Italia resta la quintapotenza turistica nelle graduatorieinternazionali, con un’incidenzadel settore e dell’indotto intornoall’11 % sul PIL e a poco menodel 10 % sul totale nazionale intermini di occupazione. Per un nuovo corso del turismo sideve disporre di un’offerta carat-terizzata da un’organizzazionecapace di intercettare le esigenzedi una domanda che ricerca unagamma diversificata di prodotti:salute, benessere, esplorazionedel territorio, cultura e gastrono-mia. Non basta più proporre unadestinazione turistica, cresce l’in-teresse per gli eventi che gliesperti catalogano come l’espe-rienza lunga del turista, vale a direla fruizione di soggiorni autentici,preceduta da una buona prepara-zione del viaggio e seguita dalprolungamento del ricordo e dallasua condivisione. Modernizzazione e riposiziona-mento sono le leve sulle qualiimperniare la ristrutturazionedell’offerta turistica. Per vincerela competizione globale è neces-sario “fare sistema”, mettendoinsieme l’ospitalità, la cultura e ilbrand Italia. Infatti, il fatto chel’Italia sia il Paese con la maggio-re densità di beni culturali delmondo non è più sufficiente,perchè un bene culturale nonpuò restare estraneo alla logisticao al sistema di ospitalità e, pervalorizzarlo adeguatamente sideve tenere sotto controllo tuttala filiera. Dall’intesa Stato-Regioni sui prov-vedimenti attuativi della legge135/2001 di riforma della norma-tiva nazionale del settore, emergela volontà di allargare la base rico-noscibile come turistica, intenden-do non solo le imprese specifichedi settore ma quelle attività chespaziano dall’artigianato ai Parchia tema, funzionali alla creazione disistemi turistici integrati.Il ruolo delle Camere di commer-cio in materia di turismo è correla-to alle previsioni di normative
Le tipologie alberghiere in Emilia-Romagna (Posti letto)
Le tipologie alberghiere in Emilia-Romagna (Esercizi)
Per quanto riguarda le tipologie degli alberghi regionali, nell’ultimo decennio si rileva, ed è positivo, un marcato sviluppodegli alberghi a 4 stelle (+59,5% degli esercizi e +60,7% dei posti letto), la tipologia rappresentativa del livello qualitati-vo dell’ospitalità alberghiera. Gli alberghi a 4 stelle hanno assorbito le camere delle categorie inferiori, con evidenti bene-fici di carattere economico ed occupazionale.
# Gli alberghi a 3 stelle rappresentano la tipologia più diffusa in Regione, con il 50,9% degli esercizi e il 58,4% dei posti lettocomplessivi.# La ricettività alberghiera a 2 stelle si sta ovviamente e progressivamente ridimensionando in tutte le località della Riviera(viene assorbita dalla fascia 3 stelle). In 10 anni ha perduto 682 strutture e 27.584 posti letto.# La ricettività alberghiera a 1 stella ha registrato una vera e propria emorragia e sta lentamente scomparendo: negli ultimi10 anni sia le strutture che i posti letto si sono sostanzialmente dimezzati. Ora gli esercizi ad 1 stella rappresentano appena il5,6% della ricettività alberghiera complessiva in termini di posti letto.
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regionali che tendono a diversifi-carsi. Come previsto dalla riformacostituzionale del 2001, leRegioni esercitano le loro funzioniin materia di turismo sulla base diuna competenza esclusiva. InEmilia-Romagna sono statecostruite avanzate modalità dicollaborazione tra Regione eSistema camerale improntate allavalorizzazione del criterio dellasussidiarietà; il metodo di gover-nance adottato sulla base dellalegge regionale n. 7/1998 haconfermato la sua validità, conl’orientamento alla promozionedei prodotti turistici. Si è persegui-to l’obiettivo di coordinare le azio-ni delle unioni e dei club di pro-dotto, evitando che i programmidi promozione a cura del sogget-to pubblico e la commercializza-zione svolta dai privati viaggiasse-ro separatamente. Le Unioniassociano enti pubblici e soggettiprivati sulla base dei quattro pro-dotti principali: costa, città d’artee affari, Appennino e verde,terme e benessere. Proprio a partire dalla legge7/1998, Regione e sistema came-rale hanno potenziato le collabo-razioni per l’attuazione delle stra-tegie di promozione del turismo.Le Camere di commercio hannoreso disponibili, sulla base diProtocolli quadriennali di intesacon l’Assessorato competente,risorse da destinare, insieme aifinanziamenti regionali, ai proget-ti di promozione turistica gestitida APT servizi. Gli interventi camerali per il siste-ma turistico si sono andati conso-lidando nel tempo; dal 1995,Unioncamere ha costituito unOsservatorio nazionale sul turi-smo, con il supporto specializzatodi Isnart, che persegue la finalitàdi fornire dati omogenei compa-rabili su tutto il territorio naziona-le. In Emilia-Romagna la cono-scenza del settore è invece garan-tita dall’Osservatorio realizzato incollaborazione con la Regione.Assai importanti sono le iniziativerelative ai marchi di qualità: leCamere di commercio si sonoinfatti impegnate per garantirnel’omogeneità al fine di accompa-
gnare gli operatori turistici nelpassaggio a una cultura dellaqualità, basata su standard validia livello internazionale. Quantoalla tutela del turista, uno sforzoparticolare è stato riservato allosviluppo delle procedure extra-giudiziali, con Commissioni arbi-trali e conciliative per la composi-zione delle controversie tra impre-se e tra imprese e consumatori.Altre iniziative sono state realizza-te sul versante della formazioneattraverso l’apporto delle struttu-re camerali specializzate (Ifoa eCtc) o di società partecipate. Nell’ultimo periodo, tra i progettisu cui le nove Camere e la loroUnione regionale hanno mag-giormente investito rientranoquelli di marketing territoriale eper lo sviluppo delle infrastruttu-re. Tra i tratti comuni delle iniziati-ve realizzate in ambito provincialesi segnala il ruolo strategico asse-gnato alla filiera agro-alimentare,elemento propulsivo anche per ilsistema turistico. Per dare un’idea dell’impegno delsistema camerale, ecco una rapidarassegna dei principali interventirealizzati dai singoli enti. La Camera di commercio diBologna ha dato particolareimpulso all’attività di PromoBolo-gna, l’agenzia di marketing terri-toriale che valorizza gli elementi diattrattività del territorio: il capo-
luogo di regione è stato sceltocome sede annuale del WordForum for Direct Investiment. Lascelta di Bologna come sede del-l’evento è stata rafforzata dall’in-tensa attività svolta daPromoBologna. L’ente ha inoltreintensificato l’impegno per soste-nere la società di gestione dei ser-vizi aeroportuali e la realizzazionedi un piano di investimenti miratoallo sviluppo di nuovi collega-menti internazionali. La Camera di Ferrara da diversianni promuove, in collaborazionecon la Provincia, azioni per lavalorizzazione delle produzionitipiche dell’agroalimentare. Nesono esempio, la Borsa del turi-smo delle città d’arte e laSettimana estense. La Camera hainoltre puntato alla valorizzazionedel turismo naturalistico, con larealizzazione di un distretto cheincluda il territorio di Rovigo e chefaccia leva sul Parco del Delta.Per quanto riguarda la Camera diForlì-Cesena, nel 2006 è statorealizzato il progetto Praga che hacoinvolto, attraverso un educatio-nal tour e una missione, oltre alleaziende di produzione enogastro-nomica, anche i tour-operatorromagnoli. Altre azioni di marke-ting territoriale hanno riguardatoprogetti rivolti al Nord-Europa e alSud-est Asiatico. Infine, il coinvol-gimento nell’iniziativa Cucina tipi-
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ca della tradizione dell’Emilia-Romagna, promosso da APT,Provincia e Comuni, volta a pro-muovere una rete di esercizi diristorazione di qualità e collabora-zioni di filiera tra operatori turisti-ci e imprese dell’agroalimentare. La Camera di Modena è impe-gnata in iniziative finalizzate allavalorizzazione delle proprie tipi-cità. Da segnalare il progetto difattibilità della Fondazione Casa-museo di Enzo Ferrari, avviatocon un evento per illustrare lecaratteristiche del complessomuseale e le attività per la costi-tuzione del centro di documenta-zione e di una banca dati.Interventi sono stati promossi perl’agro-alimentare, la meccanica-motoristica e il marketing territo-riale da Promo, di cui l’entecamerale è socio. All’interno delprogetto Modena terra di moto-ri, è stato promosso il marchioMotor Valley.In collaborazione con Soprip econ la Provincia, la Camera dicommercio di Parma ha curato ilprogetto pilota per la qualità del-l'accoglienza negli agriturismi,finanziato dal programma euro-peo Leader plus. Nel 2007 hapreso avvio un’operazione diqualificazione dell’offerta turisticacollegata al marchio Parma qua-lità e per costruire un circuito diattrazione di investimenti è stata
creata l’associazione SistemaParma con Camera, Provincia,Comune ed Università. Con la progettazione di un’agen-zia per il marketing territoriale, laCamera di Piacenza ha riscopertouna vocazione turistica fonda-mentale per il proprio sviluppoeconomico. L’ente camerale haofferto contributo a diversi pro-getti di valenza sistemica: i pro-grammi speciali di area logistica, ilcoordinamento del Polo universi-tario e la valorizzazione del fiumePo. Diversi i progetti sulla filieraagroalimentare, in sinergia con iConsorzi di tutela e conl’Università, per ricercare anchenuove opportunità turistiche: inquesta logica si colloca la proget-tazione da parte dell’ente came-rale, di un nuovo marchio ingrado di valorizzare le produzionidi qualità e il territorio.Un’iniziativa per un sistema inte-grato di promozione dell’offertaturistica provinciale, articolata suun “paniere” di pacchetti turisti-ci, di offerta culturale e di prodot-ti tipici è stata messa in campodalla Camera di Ravenna. Altrofenomeno di rilievo è la crescitadella domanda di servizi culturaliche ha determinato un incremen-to dell’attrattività del prodotto“città d’arte”.Tra le iniziative con ricadute sulsettore turistico della Camera di
commercio di Reggio Emilia, rien-tra la valorizzazione delle proprieeccellenze agro-alimentari. Unaparticolare menzione spetta alprogetto nato per promuoveresul mercato tedesco turismo edenogastronomia del reggiano inoccasione della mostra Canossa1077 inaugurata, nel luglio 2006,nell’ambito della fiera di SanLiborio a Paderborn in Germania.Nel 2007, la Camera ha organiz-zato una missione di istituzioni eaziende dell’agroalimentare edell’artigianato artistico inGermania.La Camera di Rimini ha realizzatol’ottava edizione del Forum sulturismo nel Mediterraneo, pro-getto di cooperazione internazio-nale di filiera fra le nazioni dellasponda Sud del “MareNostrum”, ed ha avviato l’attua-zione del progetto Cost to cost,finalizzato alla promozione diflussi turistici e rapporti commer-ciali nel bacino del medio-altoAdriatico. L’ente ha contribuito,attraverso l’azione dei consorzifidi, alla riqualificazione dellestrutture ricettive e alla promo-zione di quelle congressuali attra-verso l’attività di ConventionBureau. Nella logica di favorirel’integrazione dei vari segmentiche compongono l’offerta turisti-ca sostenendo azioni basate sullacollaborazione tra pubblico e pri-vato, va inquadrata la partecipa-zione alla società di marketingturistico Riviera di Rimini e sulversante delle infrastrutture stra-tegiche del territorio, l’apportoalla realizzazione del nuovoPalacongressi. Le iniziative dell’ente riminesecontribuiscono alla vitalità delproprio turismo, contrassegnatoda una crescente differenziazionedell’offerta: se si conferma la pre-dominanza del turismo balneare,si consolida però anche una ten-denza positiva per il segmentonon balneare (dal turismo d’affa-ri al congressuale). Le politiche didestagionalizzazione hanno otte-nuto risultati soddisfacenti, deter-minando una capacità di genera-re valore aggiunto in tutti i perio-di dell’anno.
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LE RICADUTE ECONOMICHE DEL TURISMO: IL FENOMENO DELLE SECONDE CASE di Mauro Giannattasio*Segretario generale Camera di Commercio di Ferrara
Il turismo è il vero settore trasver-sale dell’economia, in grado diintersecare le eccellenze di un ter-ritorio. Proprio per la sua comples-sità strategica, la politica sul turi-smo deve essere coordinata tratutti i livelli istituzionali, con unapartecipazione integrata del setto-re pubblico e privato.Con questa idea, la Camera diFerrara ha promosso un percorsodi certificazione della qualità peralberghi e ristoranti, uno studio dimarketing territoriale, nonché larealizzazione di un Osservatorioturistico calibrato sulla realtà loca-le. Indagini necessarie per poterconoscere i punti di forza e leeventuali criticità relative ai pro-dotti turistici ferraresi ed per inter-cettare nuovi mercati.Un aspetto che caratterizza il terri-torio e merita di essere messo inevidenza è il turismo delle secondecase. Una scelta che investe unaquota di turisti elevata, principal-mente italiani, i quali scelgonoquesta soluzione per una maggio-re convenienza economica e perun desiderio di autonomia. Lericadute economiche sono note-voli, dai dati emerge che quantiscelgono come alloggio una casa,destinano una quota maggiore adacquisti vari. Se in media le impre-se del Ramo H (cioè strutturericettive e ristorazione) beneficia-no del 48% delle spese totali deituristi, quelli che alloggiano in casaspendono ben il 71,5% in altri set-tori. Non sempre, però, la soddi-sfazione legata a questa soluzionericettiva è ottimale e, in molti casi,non è inserita nei circuiti dell’inter-mediazione, rendendo così diffi-coltosa la ricerca dell’alloggio.Coloro che hanno scelto di tra-scorrere le proprie vacanze in unacasa (di proprietà o in affitto) sonostati in massima parte italiani(84%). Le fasce d’età vedono pre-valere un target adulto (35,3% trai 41 e i 50 anni) di cultura medio-
alta (74,6% con laurea o diplomadi scuola superiore). Le secondecase sono scelte per lo più dafamiglie (51,7% con figli) o da sin-gle (22,4%). La provenienza diquesti turisti conferma la tendenzagenerale: quelli italiani sono per lopiù dall’ Emilia-Romagna e glistranieri in maggioranza inglesi.La motivazione principale chespinge i turisti a trascorrere unsoggiorno in una casa a Ferrara èla proprietà della stessa (per il39,5%). Per i turisti italiani la scelta di tra-scorrere il soggiorno in massimaparte non è stata mediata. Solo il13% ha fatto ricorso ad un touroperator o ad un’agenzia di viag-gio, per gli stranieri si sale al 58%. Il dato sulla permanenza mediariflette la tipologia dell’alloggio. Ilnumero di notti è più alto che pergli altri turisti: 13 per gli italiani e14,6 per gli stranieri. Come sivede, gli stranieri “sfruttano”maggiormente questi alloggi: benil 73,7% di loro rimane a Ferraradai 14 ai 30 giorni. La secondacasa è utilizzata per un periodolimitato dell’anno, pari in media adue mesi (51,2%). Tra coloro chesono proprietari, esattamente lametà traggono anche un redditodal bene, affittandolo. Per gli affittuari, invece, ciò cherisulta fondamentale è la cono-scenza/consiglio di persone fidate(48%) o di intermediari (48%),abbinato alla convenienza(31,5%) e alla maggiore autono-mia (31,5%), garantite inevitabil-mente da questa scelta.Le spese dei turisti delle secondecase ricadono anche sulle impreseprimarie, infatti oltre l’80% deituristi frequentano i ristoranti e lepizzerie, anche se chiaramentel’incidenza dell’acquisto dei benialimentari nei supermercati è piùalta. La differenza sostanziale èche chi va in vacanza in unaseconda casa fa meno shoppingsia in termini di numerosità che intermini di spesa. Infatti in totaledal 4 all’8% di turisti residenzialiacquistano calzature, accessori oabbigliamento. Non disdegnanoinvece le attività di tipo culturale oricreative, quasi un terzo inoltre
noleggia barche e acquista souve-nir. L’impatto economico dei turistiche scelgono le seconde case siriversa essenzialmente sulle impre-se non propriamente turistiche.Infatti, su una spesa totale di oltre269 milioni di euro, il 28,5% è abeneficio delle imprese del RamoH (ristoranti, pizzerie ebar/caffè/pasticcerie), tutto ilresto è a vantaggio delle altreimprese, in particolar modo quelleche offrono attività ricreative, cul-turali e dell’agroalimentare. Questo tipo di turista pertanto èun cliente a tutti gli effetti, chespende per molte delle offertepresenti e fruisce del territorio inmaniera attiva. Si tratta quindi diconsiderarlo come volano econo-mico e non come un fenomenoda accettare passivamente.Spingere sulle attività da offrire ostimolare altre occasioni di acqui-sto significa far ottenere a tutto ilsistema un ritorno economico chepotrebbe ripagare degli effettimeno positivi di questo tipo diturismo.
La vacanza si mette in mostra
C’erano anche otto operatori russi tra i circa 90 tour operator stra-nieri che hanno preso parte alla tredicesima edizione del Buy
Emilia-Romagna, la borsa del turismo regionale organizzata daConfcommercio attraverso il Club di Prodotto Emilia-RomagnaIncoming, con APT Servizi ed Enit. Dopo il briefing di accoglienza nella cornice della Cappella Farnese, aBologna, i TO hanno avuto a disposizione due giornate per saggiarele tipicità del territorio regionale, tra arte, cultura, natura, sport e diver-timento. Un percorso ad hoc ha accompagnato i tour operator spe-cializzati nei maggiori Golf Club della regione. Il programma studiatoper far conoscere e apprezzare la qualità e l’ospitalità turistica emilia-no-romagnola, si è esteso alla Repubblica di San Marino, in modo dapresentare ai tour operator stranieri un’offerta più integrata del terri-torio. Gli operatori stranieri, accuratamente selezionati da tuttaEuropa, dal mercato americano e da quello asiatico e del MedioOriente, attraverso 14 educational tour, hanno potuto toccare conmano la vacanza in Emilia-Romagna, fino al workshop nelle sale diPalazzo Re Enzo a Bologna a confronto con gli oltre 70 operatori del-l’offerta della regione.Club di Prodotto, agenzie di incoming, società d’area, consorzi, rag-gruppamenti di alberghi, ma anche singole imprese, hanno partecipa-to ad una intensa giornata di contrattazione, proponendo ai buyer lapropria offerta. Al termine, il saluto agli ospiti con la cena di gala nellaSala Carracci di Palazzo Segni Masetti, sede dell’AssociazioneCommercianti di Bologna.
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INNOVAZIONE >>
La Giunta approva la delibera per l’erogazione di contributi in conto interesse
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prodotto e di processo produttivo ofinalizzati alla riduzione dell’impattoambientale del ciclo produttivo e deiprodotti, allo sviluppo sostenibile, aintrodurre sistemi di sicurezza suiluoghi di lavoro.Con la delibera 355 recentementeapprovata, la Giunta ha inteso agevo-lare con un unico intervento gli inve-stimenti delle imprese artigiane già
previsti nelle Leggi nazionali 598/94,949/1952, 1329/65 e nella leggeregionale 20/94, in quanto compati-bili con le spese ammesse nel bando.Dallo scorso primo aprile – e fino al31 luglio – è possibile presentaredomanda per ottenere le agevolazio-ni, mentre gli anni successivi è previ-sta l’apertura del bando dal 2 gennaioal 30 giugno di ognianno, allorché sarà pos-sibile presentare ledomande di contributoad Artigiancredit, allebanche o alle società dileasing convenzionatecon la Regione.Rispetto al bando pre-cedente, che risale al2006, l’importo massi-mo agevolabile per ognisingola domanda di contributo è fis-sato a un milione di euro (importominimo ammissibile elevato a20mila euro), 150mila per i contrattidi commessa e appalto (che, per esse-re ammessi, dovranno essere di
La Giunta regionale ha appro-vato lo scorso 17 marzo unnuovo bando per l’erogazio-ne di contributi in conto
interesse a favore delle imprese arti-giane di produzione e di serviziodell’Emilia-Romagna. In particolare,saranno agevolabili gli investimentiper l’innovazione tecnologica, di ser-vizio, organizzativa, commerciale, di
Imprese artigianeUn bando per la crescita
Tra gli investimentifinanziabili,nuove tecnologiee misure per ridurrel’impatto ambientale
FOCUS
L’87,2% dei Comuni dell’Emilia-Romagna è collegato aInternet a banda larga. Il dato, in assoluto il più alto nel
Paese, emerge dall’ultima rilevazione sulle tecnologie dell’infor-mazione e della comunicazione (Ict) nelle Amministrazioni loca-li (Regioni e Province autonome, Province, Comuni e Comunitàmontane) effettuata dall’Istat. L’indagine è riferita agli anni2006-2007 e riguarda le dotazioni, l’organizzazione e lagestione delle tecnologie Ict, nonché il loro utilizzo nei pro-cessi di produzione delle principali Amministrazioni pubbli-che e l’offerta di servizi all’utenza.Per quanto riguarda il dato sulle connessioni a banda larga,l’Emilia-Romagna è seguita da Toscana (84,6%), Marche(72,7%) e Umbria (60,2%), mentre la media nazionale è parial 58,9%. Secondo le rilevazioni dell’Istituto nazionale di stati-stica, l’Emilia-Romagna è al secondo posto, dopo la Provincia
autonoma di Bolzano, per l’uso della posta elettronica certifica-ta per lo scambio tra i Comuni di documenti aventi valore lega-le (65,3% dei casi contro il 29,9% di media nazionale). Perquanto riguarda la formazione dei dipendenti, la regione si col-loca al primo posto (con il 40,8% del personale che ha fre-quentato corsi su tecnologie dell’informazione contro il 19,6%del dato italiano) e ha il 75,4% dei dipendenti con accesso ainternet (il 61,5% è la media nazionale).Superiore al dato di media del Paese anche la diffusione del sitoweb istituzionale, strumento attraverso cui le Amministrazioniforniscono servizi a cittadini, imprese e istituzioni. In Emilia-Romagna ne sono dotati 96,3 Comuni su 100 (contro unamedia italiana del 78,2%); di questi, il 18,7% consente anchedi effettuare pagamenti on line (il dato è il più alto a livellonazionale, dove la media è pari al 9,4%)
Emilia-Romagna prima regione in Italia per diffusione della banda largaIct, la Pubblica amministrazione dà il buon esempio
Duccio CampagnoliAssessoreAttività produttiveFotoCaselli Marco
30 APRILE 2008
smo di base, il contributo in contointeressi, cioè un contributo cheviene concesso quando si stipula diun finanziamento a medio e lungotermine e che viene erogato diretta-mente dall’istituto finanziatore, ilquale se ne servirà per abbassare iltasso di interesse applicato alfinanziamento dell’impresa benefi-ciaria. L’entità dell’agevolazione èappunto calcolata attualizzando ladifferenza tra tasso ordinario etasso agevolato. Sono numerose –oltre ad Artigiancredit – le banchee le società di leasing convenziona-te con la Regione per la gestionedelle procedure di erogazioni delleagevolazioni in conto interesse afavore delle imprese artigiane(normativa ed elenco completo suwww.ermesimprese.it). Il contributoconsiste nell’abbattimento del tassodi interesse praticato da tali bancheo società di leasing – con variazionipositive a favore delle imprese fem-minili, giovanili e delle nuoveimprese – rispetto al tasso ufficialedi riferimento. Le operazioni di con-tributo per le imprese assistite dagaranzia sono veicolate solo tramiteArtigiancredit, che interviene, incaso di insolvenza, tramite un appo-sito Fondo regionale. Dal bando discendono quindi nuove
opportunità per un comparto, quel-lo dell’artigianato emiliano-roma-gnolo, che manda in archivio il 2007con una crescita consolidata mapiuttosto debole (più 0,2% nelsecondo semestre 2007, un dato cheridimensiona in modo significativole performance del settore nellaprima parte dell’anno). Più positive,secondo la nona indagine congiun-turale sull’artigianato e la piccolaimpresa in Emilia-Romagna condot-ta da Confartigianato-Federimpresesu un campione di 900 imprese dellaregione, le tendenze per il 2008. Peril semestre in corso, la maggioranzadelle imprese attende un migliora-mento degli andamenti, con una cre-scita della produzione dell’1,1%. Inparticolare, il 52,8% degli imprendi-tori ritiene che il volume di fatturatoresterà invariato, il 20,5% si aspettaun miglioramento, il 21,3% è pessi-mista.Scendendo nel dettaglio provinciale,segnali di miglioramento si dovreb-bero registrare a Parma e ReggioEmilia (più marcati per la prima, giàin ripresa nel 2007), mentre unasostanziale stabilità è attesa perBologna, Piacenza, Ravenna e Rimi-ni. Continua la corsa al rialzo deiprezzi, con un più 5% nel secondosemestre 2007 e in vista di un più4% nella prima parte dell’anno. Sulfronte occupazionale da luglio adicembre il trend si è fermato al più0,2%, ma è previsto un aumentodegli addetti del 2,7% per il semestrein corso (un’impresa su cinque ha inprogramma nuove assunzioni). Inripresa le esportazioni, che nellaseconda parte del 2007 registrano unpiù 3% del fatturato.E se è vero che aumenta la consisten-za delle transazioni oltreconfine,oltre l’80% delle aziende esportatricinon si attende tuttavia particolarievoluzioni. Discreto infine il datosugli investimenti, oggetto particola-re del bando regionale, passati dal13,6% al 16%, confermando l’atteg-giamento prudenziale della primaparte dell’anno: operazioni orientatesoprattutto alla sostituzione o al rin-novo delle attrezzature (42%) oall’acquisto di nuovi automezzi(31%). Anche nei primi mesi 2008 il9% circa delle aziende intende inve-stire denaro
importo non inferiore a 10milaeuro). Dalle tipologie di spesa age-volabili, è stato eliminato l’acquistodi “scorte, materie prime e prodottifiniti”, nonché l’acquisto di “beniusati”, mentre è stata uniformata acinque anni la durata massima delriconoscimento del contributo pertutti i tipi di intervento (da realiz-zarsi entro 24 mesi dalla data dellapresentazione della domanda).Particolare attenzione alle nuoveimprese – quelle che al momentodella presentazione della domandadi contributo risultano iscritte alregistro delle imprese da non più disei mesi – per le quali è stata intro-dotta la percentuale agevolativa del100%.Resta invece invariato il meccani-
INNOVAZIONE
LA STRATEGIA
Oltre a banche e società di leasing con-venzionate con la Regione, è Artigian-
credit il principale strumento che offre alleaziende artigiane e alle piccole imprese la pos-sibilità di crescere. Costituito nel 1977 su ini-ziativa di Cna e Confartigianato, conta tra ipropri associati cooperative artigiane digaranzia e consorzi tra imprese; del sistemaArtigiancredit-Confidi fanno parte le sedi ter-ritoriali delle associazioni sindacali.Realtà unitaria tra cooperative di garanziaprovinciali e consorzi artigiani della regione,Artigiancredit offre garanzia diretta ai consor-zi artigiani per ogni tipo di operazione banca-ria, si pone come ente di controgaranzia perle cooperative artigiane di garanzia, comeintermediario per gli interventi promossi dal
Fondo Europeo per gli Investimenti finalizzatialla crescita e allo sviluppo delle imprese ecome gestore delle misure del Fondo regiona-le di controgaranzia della Regione Emilia-Romagna. La prossima fusione per incorpora-zione dei Confidi provinciali in Artigiancredittrasformerà l’attività di contro-garanzia afavore dei Confidi in garanzia diretta a favoredelle imprese che, da socie dei Confidi pro-vinciali, diventeranno socie di Artigiancredit. Artigiancredit ha contribuito alla creazione diFedart Fidi, l’organismo unitario nazionaledei Consorzi Fidi dell’artigianato e delle pic-cole e medie imprese, aderente a sua voltaall’Association Européenne de Cautionne-ment Mutuel, l’organismo europeo deiConsorzi Fidi
Istituito da Cna e Confartigianato per sostenere gli associatiArtigiancredit, una garanzia dal 1977
Pubb
32 APRILE 2008
dei seminari in cui si forniscononozioni, ma veri e propri laboratori eofficine di idee, basati sul confrontodiretto tra gli imprenditori”, spiega ildirettore della Confindustria reggia-na Giuseppe Domenichini. “Abbiamo deciso di proporre unpercorso dedicato all’innovazioneperché riteniamo che le idee rappre-sentino il bene più prezioso per lenostre imprese e intendiamo offrire
momenti di formazione realmentequalificanti”, aggiunge il vice presi-dente per la ricerca e l’innovazioneEmilio Benati. “I temi trattati – pro-segue Benati – sono quelli tipici delleimprese, il prodotto, i processi orga-nizzativi e le strategie di marketing,ma affrontati con un taglio innovati-vo da cui pensiamo l’imprenditoreacquisirà nuovi stimoli e idee per lasua attività”. Negli incontri, “gli
INNOVAZIONE
AReggio Emilia si aprono le“officine” per l’innovazio-ne. Andranno ad analizza-re, ad esempio, come rea-
lizzare prodotti non solo funzionali,ma anche di design e con materialiinnovativi. Oppure come rendere l’a-zienda più snella ed efficiente, inci-dendo sull’organizzazione dei pro-
cessi. E, ancora, comel’elaborazione di strate-gie di marketing inno-vative, in grado dicogliere gli stimoli delmercato, possa portarea realizzare in rispostale soluzioni più adegua-te. Sono questi i filoni sucui si articola il ciclo diundici incontri gratuiti
promossi dall’Associazione indu-striali di Reggio Emilia per quest’an-no e il prossimo, per aiutare i propriiscritti ad aumentare la competiti-vità. Gli appuntamenti, in calendariofino a novembre 2009, “non sono
Entra nel vivo il ciclo di incontri promosso dall’Associazione industriali
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Flessibilità ed efficienza: il segreto per competere con le multinazionali
Network Extension, soluzioni Ict su misura
IL CASO
Iloro concorrenti hanno nomi altisonanti come, ad esempio,Siemens. Eppure la piccola Network Extension dal 2001 a
oggi da Carpi ha saputo crescere, consolidarsi e fidelizzaresempre nuovi clienti proprio puntando sull’innovazione diprodotti e servizi, che ritaglia su misura per chi ne fa richie-sta. “Ci occupiamo dello sviluppo di soluzioni per la mobilitàdelle informazioni – spiega l’amministratore delegato dell’a-zienda, Luigi Orlandini – creando sistemi gestionali capaci diraccogliere dati sul campo e metterli in rete verso centrali dirilevamento”. Si tratta di software, ma anche di nuovihardware, che sostanzialmente intervengono quando c’ènecessità di monitorare degli spostamenti, ad esempio dalmuletto del magazziniere alla sede dell’azienda, oppure dalcamion che sta effettuando la consegna per permettere di
comunicare al cliente a che punto è la spedizione dellamerce, oppure calcolare i tempi di percorrenza o monitorarel’effettivo rispetto dei percorsi concordati. Si tratta di prodotti che le grandi aziende multinazionali com-mercializzano con successo da anni, eppure la NetworkExtension è riuscita a ritagliarsi una fetta di mercato di tuttorispetto perché, spiega ancora Orlandini, “riusciamo ad adat-tare i nostri prodotti, anche inventando hardware e softwareche non sono sul mercato, alle esigenze dei clienti, in mododa avere la massima efficienza. I grandi gruppi, del resto,prospettano soluzioni standard per grandi aziende, noi siamopiù competitivi sul mercato italiano perché rispondiamomeglio alle esigenze delle Pmi, garantendo tempi ristretti eottimizzazione del prodotto”
Reggio, apre i battentil’officina delle idee
Dal designal “lean thinking”,
per far frontealle evoluzioni
del mercato
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argomenti di maggiore attualità sonopresentati dai più qualificati espertiinternazionali, che impostano glieventi come concreti appuntamentidi lavoro pensati e organizzati per chiha poco tempo, ma dispone di un’e-sperienza che permette di cogliereogni stimolo valido per la propriaattività”. Insomma, “Innovare per un mercatoche cambia 0809” – questo il nomedel piano di alta formazione eaggiornamento partito questa prima-vera – è un percorso pluriennale diinformazione e approfondimentoche, sintetizza il presidente diAssindustria Gianni Borghi, “rappre-senta una vera e propria novità nel-l’ambito delle attività associativerivolte agli imprenditori: è una gran-de opportunità per alimentare quellaattitudine creativa che è e rimane ilvero motore dell’innovazione in ogniambito aziendale”. Tre i percorsi formativi proposti: ilprimo, “Sviluppare prodotti per unmercato che cambia” (appuntamen-to per maggio 2008, marzo e settem-bre 2009), è realizzato in collabora-zione con Continuum, società inter-nazionale di design orientata a solu-zioni fortemente innovative fondatanel 1983 con sedi a Boston, Milano eSeoul, che nel corso degli anni haottenuto oltre 186 premi in diversiPaesi e detiene 330 brevetti nell’am-bito del design e delle innovazionid’uso. Il percorso “Riorganizzarsisecondo il Lean Thinking” (settem-bre e ottobre 2008, gennaio e feb-
braio 2009) è invece curato dallasocietà Larco & Associates Inc.,realtà statunitense con sede in Italiaguidata da Jorge Larco, uno dei mag-giori esperti di Lean Enterprise, auto-re di numerose pubblicazioni inmateria e consulente di importantiimprese come Zoppas, Artsana,General Electric e Honeywell. Infine,la presentazione dei casi di studio delpercorso “Mettere a punto strategieinnovative” (novembre 2008, aprilee novembre 2009) è affidata al pro-fessor Enzo Rullani, docente diStrategia d’impresa presso l’univer-sità Ca’ Foscari di Venezia e membrodel comitato di coordinamento delprogetto “Imprese per l’innovazio-ne” di Confindustria, uno dei piùautorevoli esperti in tema di distrettiindustriali, reti d’impresa ed evolu-zione del sistema industriale. Sono molto variegati i temi chesaranno affrontati nel corso degliincontri. Si parla, ad esempio, didesign industriale e di quanto la suacultura sia sempre meno basata sullaforma e sempre più sulla reinterpre-tazione delle funzioni di uso di un
prodotto: alcuni tra i maggiori spe-cialisti mondiali spiegheranno comemisurarsi con le nuove frontiere deldesign nel settore degli elettrodome-stici, nella progettazione di prodottimigliori ma più semplici da costruiree nello sviluppo di soluzioni innova-tive grazie a nuovi materiali.Discutendo di “lean thinking”, l’or-ganizzazione snella, si capirà come laToyota abbia potuto battere la con-correnza grazie a un’originale orga-nizzazione aziendale applicabileanche alle imprese medio-piccoleoppure, ragionando su come metterea punto strategie innovative, si com-prenderà come medie imprese italia-ne rappresentino un vero e propriogiacimento di idee dal quale attinge-re per adattarsi alle trasformazionidel mercato, competere aggiungendoservizi evoluti alle produzioni mani-fatturiere e costruire e affermare unmarchio. Per informazioni è possibi-le rivolgersi alla segreteria organizza-tiva di “Innovare per un mercato checambia 0809”: tel. 0522-409722,fax 0522-442759, e-mail [email protected]
IL PROGETTO
Il loro Galileo Sphere, il primo robotcon tecnologia direct drive, è stato
uno dei principali protagonisti dellagiornata che Confindustria ReggioEmilia e l’università hanno volutodedicare, il 2 aprile scorso, alle inno-vazioni tecnologiche nate dalla colla-borazione tra aziende e atenei.Galileo Sphere è la punta di diamantedi Motor Power Group, il gruppoaziendale di Castelnovo di Sotto (Re),che attraverso la Mecatronic systemha brevettato questo innovativo siste-ma di automazione per i macchinaripensato soprattutto per le aziende dipackaging, farmaceutica, food&beverage e logistica. “Abbiamo
creato ex novo questo robot – spiegail responsabile del progetto PaoloMignano – che è l’unico a utilizzare latecnologia moto diretta. Per le azien-de nostre clienti permetterà una
manipolazione più precisa e rapida deimacchinari, aumentando così la pro-duttività e garantendo anche risparmienergetici perché vengono eliminatidai processi un gran numero di puleg-ge, cinghie e viti: un bel vantaggio sulpiano competitivo”. Il robot è stato sviluppato partendodalle tecnologie di base già presentiall’interno del gruppo. “In questocaso, però – prosegue Mignano – cisiamo avvalsi anche dell’apporto delcorso di meccatronica dell’universitàdi Modena e Reggio Emilia per effet-tuare alcuni calcoli”. Del resto all’in-terno del gruppo l’attività di ricerca esviluppo ha una parte preponderante:tutti i prodotti più recenti, dai servo-motori brushless ai motori lineari,sono protetti da brevetti internaziona-li a tutela della loro originale tecnolo-gia progettuale
Il rivoluzionario robot nato dalla collaborazione con l’Università
Galileo e la meccatronica
34 APRILE 2008
Mipim 2008: in missione a Cannes per presentare la città del futuro
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SCENARI
Il palcoscenico è di quelli che con-tano: il Mipim di Cannes, la piùgrande vetrina internazionale delreal estate e dello sviluppo urba-
no, che si è tenuta dall’11 al 14marzo scorsi. Primo attore è il“Bologna System”, un network disoggetti coordinati da PromoBolo-gna – l’Agenzia di marketing del ter-
ritorio – che per ilsecondo anno consecu-tivo ha riunito al Mipimi principali partner isti-tuzionali del capoluogo,dal Comune alla Pro-vincia, dalla Camera dicommercio all’areopor-to Marconi. Ma anche FinanziariaBologna Metropolitana,Interporto, Gruppo
Hera, Rfi, BolognaFiere, università epartner privati come Pavirani,Valdadige Costruzioni, Centergross.Di scena, alla presenza dei maggioriplayers del settore real estate e diinvestitori istituzionali, la poderosafase di trasformazione che sta viven-do la città, a partire dal potenzia-mento del sistema di infrastrutture
con l’inaugurazione dell’Alta velocitàverso Milano e Firenze e della tantoattesa Variante di Valico. Operenecessarie per incrementare l’attratti-vità e la competitività della città delleDue Torri, valorizzando il suo ruolonaturale di polo nevralgico e logisti-co nazionale. “Il Mipim è un appuntamento inter-nazionale chiave per far conoscere iprincipali progetti infrastrutturali eurbanistici che interesseranno ilnostro territorio nei prossimi anni –fa notare il primo cittadino SergioCofferati – e che miglioreranno sen-sibilmente l’accessibilità, la competi-tività e l’attrattività di Bologna”. Sultavolo le trasformazioni complessivedel territorio, che hanno un valorestimato pari a oltre 22,7 miliardi dieuro, di cui circa 21 miliardi perinterventi infrastrutturali e i rima-nenti per le grandi riqualificazioni e inuovi progetti di sviluppo urbano.“L’area metropolitana – rilevaCofferati – si presenta quindi almondo dei possibili investitori al paridelle grandi aree avanzate d’Europa,in un contesto specializzato, non soloper verificare l’interesse dei maggiori
operatori internazionali, ma perampliare i contatti e le business rela-tion necessarie alla fattibilità dei suoiprogetti”.Dalle infrastrutture per la mobilitàalla riconversione e qualificazione diaree strategiche che saranno proget-tate rispettando gli standard abitativie le moderne direttive sull’impattoambientale: “Sul territorio metropo-litano bolognese – rileva il vicepresi-dente della Provincia di BolognaGiacomo Venturi – è in atto un veroe proprio ridisegno strategico delsistema infrastrutturale che è funzio-nale al mantenimento e al migliora-mento della sua competitività in unoscenario europeo”. Sistema ferrovia-
Il “Bologna System”gioca le sue carte
In primo pianoil potenziamento
delle infrastruttureper favorire sviluppo
e competitività
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rio metropolitano, passante Nord,metrotranvia, bus, people mover. Ilfuturo passa da qui. E anche da qual-che infrastruttura non più rinviabile:terza corsia dinamica e casello Fiera,inaugurate con successo e – caso piùunico che raro – con un certo antici-po sulla tabella di marcia: una vera epropria boccata d’ossigeno per unacittà da troppi anni servita da infra-strutture obsolete.Forte di questi successi e di questiprogetti il “Bologna System” haquindi deciso di giocare a viso aper-to, presentando a Cannes, nero subianco, alcuni importanti program-mi di trasformazione e sviluppourbanistico i cui cantieri aprirannonel breve periodo.A cominciare dalla riqualificazionedi 19 ex aree militari situate in zonecentrali della città, per un totale di835mila metri quadrati. Quindi, lacostruzione della nuova StazioneCentrale, per la quale si sta conclu-dendo la gara per la progettazionearchitettonica, il cui vincitore verràselezionato tra i 12 finalisti interna-zionali entro l’estate 2008. E ancora,il nuovo insediamento di Bertalia-Lazzaretto, che interessa un’area dioltre 730mila metri quadrati, dove siintegreranno un nuovo polo univer-sitario ed edifici per uso residenziale,insieme ad altre strutture destinatead attività direzionali e commerciali,servizi pubblici e funzioni ricettive.Infine, è stato presentato nella cittàfrancese il progetto di riqualificazio-ne del comparto Hera di viale BertiPichat (ex gasometro): un’area di65mila metri quadrati a ridosso delcentro storico, a due passi dallaStazione e dal Fiera District. Ma leopere programmate non si fermanoqui. L’interporto di Bologna, peresempio, già oggi tra i più grandid’Europa e tra i più avanzati dal
Si parla di tre, quattro anni. Non didecenni. E i progetti sono già lì, con
alcuni cantieri aperti, alcuni lotti com-pletati, altri che lo saranno a breve. Trala via Emilia e il West ora c’è la Tav, iltreno ad Alta velocità Bologna-Milano. Attualmente i lavori sono in fase dicompletamento, e a dicembre 2008 èprevista l’inaugurazione della trattacon treni che percorreranno i 214 kmche separano le due città in meno di 60minuti. Nel 2009 sarà la volta dellaBologna-Firenze, che permetterà diraggiungere il capoluogo toscano inappena 30 minuti. L’investimento pre-visto per le tratte che attraverserannoBologna è stimato in oltre 13 miliardi dieuro.Dagli assi nord-ovest e sud a quello chepunta diretto al Brennero: entro il 2010verrà realizzato il raddoppio dellaBologna-Verona; un potenziamentoche consentirà di far circolare sulla trat-ta ben 220 treni al giorno. Infine laVariante di Valico, forse l’opera piùattesa, che per anni ha imbrigliatol’Italia in due sole corsie per senso dimarcia. Lunga quasi 63 km, promette –al costo complessivo di oltre 3,1 miliar-di di euro – non solo di ridurre i tempidi percorrenza, ma anche di aumentareil livello di sicurezza di un tratto di asfal-to che qualcuno si azzarda ancora achiamare autostrada.Non di minore importanza le opere acarattere “locale”, che in realtà non losono affatto: passante Nord in primis,
una vera e propria autostrada lungacirca 40 km con tre corsie per senso dimarcia e quattro nuovi caselli.Investimento stimato pari a 1,4 miliardidi euro, la “bretella” permetterà diridurre del 26% il tempo di attraversa-mento del nodo bolognese, riducendo-ne i livelli di congestione dal 17 al 2%:al momento la palla è in manoall’Unione europea, che deve decideresull’affidamento della gestione dell’in-frastruttura ad Autostrade per l’Italia. Per l’area metropolitana vera e propria,ecco il People Mover – un modernosistema di trasporto su monorotaiasopraelevata che collegherà l’aeroportoe la nuova stazione di Bologna in menodi dieci minuti, con fermata prevista alnuovo insediamento Bertalia Lazzaretto– con il bando per il project financingdell’opera già concluso e l’assegnazioneprevista entro l’estate: dal costo stima-to pari a 100 milioni di euro, si prevedeil taglio del nastro entro il 2011. Maanche la metrotranvia, che collegherà laperiferia di Bologna al centro storico,toccando Fiera District, StazioneCentrale, Ospedale Maggiore, per unatratta complessiva di 12 km di cui 6,5 ingalleria. Infine il “Sistema ferroviariometropolitano”, un sistema di trasportosu rotaia che svilupperà una mobilitàveloce e frequente fra territorio provin-ciale e centro cittadino, grazie a 87 sta-zioni e a un treno ogni 30 minuti sututte le tratte, per un’utenza stimata di120-160mila passeggeri al giorno
IL PROGETTO
Le prossime trasformazioni dell’area metropolitana bologneseGrandi opere per un nodo strategico
punto di vista della sostenibilitàambientale – presso uno dei 25capannoni è stato realizzato il piùgrande impianto fotovoltaico dellaregione – direttamente connesso conl’autostrada Bologna-Padova e con20 km di binari per un’area dedicataal trasporto su ferro di 650mila metriquadrati: l’obiettivo è l’ampliamentodelle strutture per ulteriori 2.270.000metri quadrati, di cui poco menodella metà “al coperto”, in granparte destinati a magazzino e a ribal-te gomma-gomma. Perché il futurodella mobilità sostenibile passa in
Progetti MIPIM 2008 – Valori investimenti
PROGETTO INVESTIMENTO IN EUROBertalia Lazzaretto 600 milioniRiqualificazione viale Berti Pichat 40 milioniProgetti infrastrutturali bolognesi (Passante Nord, People Mover, Metrotranvia) 2 miliardi e 940 mila €Progetti infrastrutturali nazionali 18 miliardi e 210 milioni di €Nuova Stazione Centrale 340 milioniRiqualificazione Ambito Ravone 330 milioniInterporto 160 milioniAeroporto 100 milioniTOTALE 22,720 miliardi
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gran parte per la logistica, per unaragionevole soluzione del problemadell’“ultimo miglio”, per un’efficien-te integrazione tra i servizi di traspor-to su gomma e su ferro.La parola chiave è dunque “intercon-nessione”. Tra piattaforme diverse,come quella che si realizzerà tra l’a-reoporto e la stazione centrale, maanche quella tra sistema locale esistemi nazionali, di cui Bologna è unnodo primario, dalla Variante divalico all’Alta velocità. Ma anche
interconnessione con il mondo pro-duttivo, e utili sinergie tra pubblico eprivato in fase di elaborazione stessadei progetti. “Negli anni passati – hadichiarato Giuseppina Gualtieri,direttore generale di PromoBologna– gli interlocutori internazionalihanno più volte reagito con stuporenel vedere il territorio sempre ugualea se stesso a distanza di decenni. Orasono in corso e sono programmatiinvestimenti che cambieranno inmodo significativo una parte impor-tante del territorio metropolitano.La città di Bologna è oggi un’areache sa valorizzare la sua storia e saguardare al futuro con trasformazio-ni che ne rafforzeranno la capacitàattrattiva consentendole di compete-re con le principali aree avanzated’Europa”. Che non solo vantanoinfrastrutture più sviluppate, maanche una diversa mentalità nell’ap-proccio al problema “grandi opere”:“Gli interventi infrastrutturali previ-sti sul territorio di Bologna – rilevaEnrico Levi, project manager di
PromoBologna – si integreranno, tral’altro, con 14 nuove aree produtti-ve; 4,5 milioni di metri quadrati disuperficie. I progetti sono stati condi-vidi tra istituzioni e sistema ecoomi-co-produttivo e, come è accaduto adesempio con il People Mover, saràsempre più importante utilizzare lostrumento del project financing chevede la diretta partecipazione dei pri-vati in sinergia con il pubblico”. Unpasso nella direzione giusta, dunque,per recuperare il tempo perduto
36 APRILE 2008
SCENARI
Ilavori saranno assegnati entro la prossima estate, quan-do la giuria presieduta dall’architetto Gae Aulenti sce-
glierà il vincitore tra i 12 studi di architettura internaziona-li attualmente in gara. Una ristrutturazione radicale, quelladel nodo ferroviario bolognese, che interesserà un’area di35 ettari. La nuova Stazione Centrale sorgerà su un’esten-sione territoriale di 180mila metri quadrati, all’interno dellaquale potranno essere edificati 42mila metri quadrati per iservizi di stazione e 120mila metri quadrati per le funzioniurbane complementari di carattere commerciale, direzio-nale e ricettivo. Il nuovo nodo ferroviario sarà un vero eproprio “hub intermodale”, il fulcro del sistema ferroviarionazionale ma anche regionale e metropolitano, poichévedrà l’integrazione di tutti i sistemi di mobilità pubblicaurbana ed extraurbana. Una stazione “multipiano”, dovenei sotterranei faranno sosta i treni dell’Alta velocità, men-tre in superficie la stazione storica sarà rimessa a nuovo perospitare il Servizio ferroviario metropolitano per treni loca-li e a lunga percorrenza, la metrotranvia, il People Mover.Proprio quest’ultimo permetterà di raggiungere il Marconiin appena dieci minuti. Uno scalo che si rinnova, metten-do in cantiere da qui al 2012 ben 200 milioni di investi-menti. Dalla riqualificazione del Terminal Passeggeri allacostruzione di un nuovo molo imbarchi, fino all’amplia-mento dei piazzali aeromobili e dei parcheggi auto, a un
nuovo sistema automatizzato di smistamento bagagli, eappunto, alla nuova stazione del People Mover. Un primo“pacchetto” di interventi che si inserisce in un programmadi lungo termine, che guarda fino al 2022: consolidamen-to traffico business (oggi al 12,4%), deciso sviluppo deilow cost (attualmente al 12,4), incremento del businessnon aeronautico (per ora fermo al 40% del totale ricavi).L’obiettivo è portare a 650 i milioni di euro investiti da quia 14 anni, con la costruzione di un nuovo Terminal in un’a-rea concordata con Comune e Provincia di Bologna.Capacità finale prevista, 10 milioni di passeggeri.Un ruolo sempre più importante, per entrambe le infra-strutture strategiche, sarà assegnato alle “aree satelliti”: lacrescita prevista per l’indotto “extra aviation”, restando alMarconi, ma anche la riqualificazione di 32 ettari di areaurbana circostante la nuova Stazione Centrale, oltre ai 35interessati dall’infrastruttura vera e propria. Il progetto, giànero su bianco, interesserà l’area “Ravone”. Prevista larealizzazione di circa 135mila metri quadrati, di cui il 70%per uso abitativo e il rimanente 30% per funzioni compa-tibili con la residenza. Rete ferroviaria italiana si è impe-gnata a presentare il piano particolareggiato entro l’estate:un progetto complesso che sarà portato a termine da Rfimediante la costituzione di una società di scopo, apertaanche a capitali privati
Pioggia di investimenti su Stazione Centrale e aeroporto Marconi
Dalla Tav ai low cost
GLI OBIETTIVI
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38 APRILE 2008
Si terrà a Bologna la prima edizione della manifestazione itinerante
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SETTORI
Si chiama Link.it e porterà lamoda a Bologna. È una fierasemestrale e itinerante dedi-
cata alle aziende diabbigliamento checonsegnano tra i 60 e i90 giorni, e si terrà perla prima volta all’Expòdi Piazza della Costi-tuzione tra il 19 e il 22giugno 2008. “Si riem-pie così un vuoto dimercato a livello euro-peo che – spiega MMari-sa Corso, direttore
della divisione commerciale diBolognaFiere – accontenta sia i pro-duttori che i compratori”. Il disegno che ha portato a BolognaLink.it nasce dalle menti diMassimiliano Bizzi, un bologneseche lavora a Milano (presidente diM.seventy, creatore di White eWhite Homme, eventi legati allasettimana della moda milanese, econsulente del Prêt-à-Porter diParigi diretto da Jean PierreMocho) e Marisa Corso, una mila-nese che lavora a Bologna. Diventapoi realtà anche grazie all’appoggiodel Comune di Bologna che, attra-verso Maria Cristina Santandrea,assessore alle Attività commerciali,turistiche e marketing urbano, hacreduto fin dall’inizio nel progetto eanzi, ne ha stimolato la nascita.La strategia è lineare: innanzitutto èproprio a Bologna che sono radica-te storicamente le aziende del pro-dotto moda. “Su 70 milioni di pro-dotti all’anno – spiega l’assessoreSantandrea – il 60-70% viene fab-bricato in città; in modo particola-re dalle 600 aziende del Center-gross”. “E poi – aggiunge Bizzi – lefiere hanno successo quando nasco-no nella sede naturale del prodot-to”. Inoltre Bologna, secondo polofieristico italiano dopo Milano e
con un fatturato di settore che siaggira intorno agli 8 miliardi dieuro, si trova geograficamente ametà strada tra Firenze e Milano,l’asse della moda su cui – nelle set-timane calde del prêt-à-porter –passano migliaia di buyers interna-zionali, statunitensi e giapponesi intesta. “Quello che ci si aspetta dallaprima edizione, che presenterà incirca 3mila mq un’offerta trasver-sale di abbigliamento e accessoriuomo, donna e bambino – dichia-ra Bizzi – è un’affluenza di circa 5-6mila buyers internazionali (sui25mila attesi tra Firenze eMilano). Il giro d’affari è difficile
da stimare ma se si pensa che ognibuyer ha a disposizione tra i 30 e i40mila euro, il conto può esserepresto fatto”.Ecco spiegato perché la prima edi-zione si farà a giugno, nel bel mezzodelle presentazioni di Firenze eMilano dedicate al prêt-à-porteruomo, e la seconda a gennaio, subi-to dopo il Pitti uomo, prima che ilcirco della moda si trasferisca aMilano per le altre presentazioni.Ma la fiera sarà anche itinerante nelsenso che, spiega Bizzi, “esattamen-te così com’è, con gli stessi esposi-tori, si sposterà a Parigi, dalle DueTorri alla Tour Eiffel, diventando
Emilia prêt-à-porterAl via la fiera Link.it
Attesi migliaiadi buyers
in una cittàdove la moda
è di casa
APRILE 2008 39
Si chiama Mambo (acronimo di MediaArea Macello Bologna) ed è il bando che
l’assessorato alle Attività commerciali, turisti-che e marketing urbano del Comune diBologna, grazie a fondi pubblici previsti dallaLegge Bersani, ripropone anche nel 2008(l’uscita è prevista per settembre/ottobre)per favorire lo sviluppo di tre settori merceo-logici: quello dell’information technology,dell’artigianato artistico e della moda.“Nel 2007, grazie alle rimanenze deiMambo degli anni precedenti abbiamodistribuito circa 3 milioni di euro – spiegal’assessore Maria Cristina Santandrea –finanziando tre delle sei aziende di moda cheavevano fatto domanda. Quest’anno i fondiammontano a circa 1milione e mezzo dieuro e speriamo di riuscire a finanziare alme-no un paio di imprese”.I finanziamenti possono essere al massimo di150mila euro di cui la metà è a fondo perdu-to. “Quest’anno – dice l’assessore – mi pia-cerebbe che facessero domanda anche leimprese che producono accessori moda
come i bottoni o quei particolari che arricchi-scono i capi di abbigliamento. Una commis-sione di esperti interamente proveniente dafuori Bologna, perché la trasparenza sia inprimo piano, avrà poi il compito di valutarequali sono, tra quelle pervenute, le domandemeritevoli di finanziamento. Le aziende che sisono costituite di recente e quelle che hannol’obiettivo di recuperare e far rinascere leantiche tradizioni di Bologna, come peresempio la lavorazione della seta per la qualela città un tempo era rinomata a livello euro-peo, saranno valutate con particolare atten-zione”.Ma non c’è solo il Mambo nei progetti del-l’assessore Santandrea. “Il mio sogno –afferma – è creare una sinergia traCentergross e università della Moda chediventi una sorta di incubatore universitariofinalizzato a supportare la nascita di un’im-prenditoria di alto livello”. Ma forse il sognonon è lontano dall’avverarsi. “Sono già statiavviati dei contatti con una banca – dice pru-dentemente l’assessore senza sbilanciarsi con
i particolari – che sembra molto interessata alprogetto e sarebbe disposta a cofinanziarlo”.Intanto, per i giovani che vogliono intra-prendere la strada della moda, c’è il corso dilaurea triennale in Culture e tecniche delcostume e della moda (Clam) – chel’Università di Bologna propone nella sededistaccata di Rimini – l’ideale per chi aspira asvolgere attività professionali in diversiambiti, quali l’animazione e l’industria cultu-rale, le televisioni e i mass-media, il costumee la moda, dall’ideazione del prodotto allasua realizzazione. Tra le materie d’esame:storia del costume della moda e giornalismodi moda (al primo anno); organizzazionedelle aziende di moda, chimica e tecnologiadelle fibre tessili, laboratorio di disegno tes-sile e architettura e layout dei punti vendita(al secondo anno); semiotica della moda,costumistica teatrale ed economia delleaziende di moda (al terzo anno). Maggiori informazioni sono reperibili sul sitointernet della facoltà www.rimini.unibo.it/moda/index.htm
IL PROGETTO
Palazzo d’Accursio ripropone il bando per sostenere eccellenza e tradizione
Anche nel 2008 le opportunità di “Mambo”
2008, per permettere ai buyer difare un riassortimento in stagionecon alto contenuto di ricerca.Tra le aziende espositrici, i cuinomi ancora non vengono fatti“anche perché – dice MarisaCorso – il team che si occuperà difare gli inviti ufficiali alle aziendeche poi esporranno ancora non èstato formato”, ci sono comunquenomi grossi della moda che, spiegaBizzi, “hanno saputo crescere ecreare nel tempo una loro persona-lità. Si contenderanno il centinaiodi posti a disposizione le circa800/900 realtà, non solo bologne-si, che puntano sulla qualità, chesono moderne e che, nel momentoin cui la moda ha visto i propriricavi rallentare, hanno acquistatoun grande potere commerciale edeconomico. Un potere che stannomantenendo anche ora che l’altamoda e il prêt-à-porter stanno tor-nando sui livelli di prima dellacrisi”.La speranza è che la città rispondabene al nuovo appuntamento.
“Bologna – dichiara l’assessoreSantandrea – è pronta a un eventodi questo genere. Sarebbe però utileche l’imprenditoria facesse sistemaad esempio lasciando aperti risto-ranti e bar anche la domenica edurante i festivi, soprattutto se cisono eventi. Grazie alle nuove libe-ralizzazioni c’è ampio margine dimanovra e quando sui nostri tavoliarrivano richieste di aperture dome-nicali o durante i festivi, diamovolentieri parere favorevole”
Link.fr e collocandosi all’internodel Prêt-à-Porter di Parigi, il piùgrande evento di moda che si tienein Francia e che accoglie ogni voltaoltre 60mila visitatori. La visibilitàper i produttori sarà quindi massi-ma per più volte nell’arco dell’an-no”. Anche il partner francese èmolto soddisfatto del gemellaggio.“È molto importante per noi stare aBologna – afferma Jean PierreMocho, presidente del prêt-à-por-ter francese – perché in Italia, ilvolume di affari delle aziende checonsegnano tra i 60 e i 90 giorni,supera di tre volte quello francese”.Due le tappe previste nel 2008:Bologna a giugno, Parigi a settem-bre. Nel 2009 e per gli anni aseguire, il calendario di Link.it eLink.fr sarà gennaio a Bologna eParigi, giugno a Bologna e settem-bre a Parigi. E, mentre per le colle-zioni di moda verranno presentatele stagioni successive (per esempioal Pitti di giugno sfila l’estivo2009), gli espositori di Link pre-senteranno l’autunno-inverno
40 APRILE 2008
tivo di creare dei momenti diapprofondimento specifico per chi,pur avendo esperienza nel settoredella ristorazione, vuole migliorarele proprie competenze e aggiornarsisulle nuove tendenze. Il nostropunto di partenza è la qualità dellaformazione. I professionisti che giàfanno questo lavoro non lo improv-visano di certo ma spesso hannobisogno di perfezionare competenzeche già mettono in campo quotidia-namente nella loro attività. L’Accademia – precisa Spagnuolo –intende quindi fornire ai professioni-sti percorsi formativi di alta qualità.Diverso invece è il discorso per icorsi amatoriali. In questo caso –continua il Direttore di IscomEr – idocenti dell’Accademia condividonocon gli appassionati le loro cono-scenze e, per fare in modo che iltutto venga davvero appreso,aggiungono alla teoria l’esperienzapratica facendo cucinare davvero chi
è lì per imparare”.Degli 11 corsi proposti tra novem-bre e dicembre 2007 (per un totaledi 72 ore di lezione), 8 erano riser-vati ai professionisti mentre 3 eranorivolti agli appassionati. Tra i 208partecipanti totali, 73 erano profes-sionisti, 135 gli amatori. In questaprima parte del 2008, l’Accademiaha invece proposto 8 corsi (per untotale di 36 ore di lezione) riservatiesclusivamente ai professionisti: in108 hanno raccolto l’invito. Tra icorsi organizzati nei primi mesi del-l’anno, grande successo hannoriscosso iniziative come “Il menu diS. Valentino”, “La cena di Natale”ma anche “L’ABC della cucina”riservati agli appassionati dei fornel-li, mentre per l’ambito professionalesi sono distinti i corsi di Justwellnessnei quali si impara la cucina delbenessere. Ricette semplici, genuineed equilibrate per applicare il meto-do nel proprio locale, trovando
Intagliare la frutta e la verduraper avere il buffet più chic ditutta la riviera, ma anche perstupire alla cena organizzata
con gli amici. Curiosi suggerimentiper proporre alla propria clientelastuzzicanti proposte gastronomicheda passeggio o da gustare sottol’ombrellone. Ma anche imparare a
cucinare pietanze appe-titose a misura di single.L’Accademia del Gustodi Ravenna offre propo-ste a professionisti eappassionati del cibo:non solo buono maanche bello. Il progettosi rivolge ad operatoridel settore della ristora-zione (barman esperti,ristorazione scolastica,
ospedaliera o commerciale cometavole calde, fast-food, ristoranti,pizzerie, cuochi esperti, addetti alcatering e alle gelaterie) per offrireun’opportunità a quei professionistiche intendono acquisire o migliorarele tecniche e i segreti del settore. Masi rivolge anche a non professionistiche, grazie ai corsi amatoriali, impa-rano a preparare prelibati menudella cucina italiana con semplicitecniche innovative e di tendenza.Attiva dal novembre 2007 perrispondere all’esigenza di formazio-ne degli associati Confcommercio,l’Accademia è nata da un’idea diIscom Emilia Romagna (l’ente diformazione promosso dalla Conf-commercio regionale) e di Ascom-Confcommercio Ravenna, ed è sortaa Ravenna proprio per risponderealle esigenze di un territorio che hadimostrato chiaramente la volontàdi qualificarsi ulteriormente nei ser-vizi offerti alla clientela, soprattuttoturistica.“L’Accademia del Gusto – spiegaNicola Spagnuolo, direttore diIscom Emilia Romagna – ha l’obiet-
FORMAZIONE
Ravenna, bilancio positivo per l’iniziativa di Iscom Emilia Romagna
L’arte della gastronomiasi insegna all’“Accademia”
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Le propostesi rivolgono
a professionistio semplici
amanti del gusto
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Icorsi che propone l’Accademia delGusto sono suddivisi in 7 grandi
macroaree: barman, chef, pasticcere,pizzaiolo, panificatore, Justwelness, pertutti i gusti. All’intermo di ogni area poici sono diverse possibilità. Per esempioi barman possono imparare le nuovetecniche di servizio richieste nel Free-style e nel wine-bar comprese le attrez-zature e le caratteristiche che diversifi-cano le due tipologie oppure hannol’opportunità di perfezionare l’arte diallestire un buffet per le diverse occa-sioni, arricchendo il tutto con la realiz-zazione di guarnizioni floreali, l’intagliodi frutta e verdure e l’organizzazionedel servizio. Gli chef invece possono scegliere tra uncorso che insegna le tecniche innovativeper la cottura della carne e del pesce oun corso di finger food. Soluzioni cheabbelliscono l’impatto visivo del cibo ene facilitano il consumo da parte degliinvitati. Ma anche l’arte di cucinare almicroonde, come preparare il brunch ola prima colazione per B&B, locande,agriturismi e alberghi. Il pasticcere potràperfezionare l’arte della decorazioneoppure imparare a realizzare cioccolatinie pralineria, con una combinazione intri-gante tra il classico e il moderno, ma
anche capire i segreti della pasticceria abasso contenuto calorico per le intolle-ranze alimentari. Ai pizzaioli sono riser-vate le lezioni di farcitura e pizza acroba-tica mentre ai panificatori viene spiegatocome fare pani speciali (l’orzo, la segale,il mais, la soia o il riso) e come poter farecreazioni di pane artistico, senza trascu-rare le lezioni sui pani a pasta dura, lefocacce e i pani regionali. Nei corsiJustwelness, i professionisti che gestisco-no centri benessere, palestre, centri este-tici ma anche ristoranti o bar, impareran-no ricette semplici, genuine ed equilibra-te. Il tutto sotto la guida di esperti delsettore alimentare e di Dino Sintoni,naturopata e ideatore del metodo.Per chi non è un professionista ma amal’enogastronomia l’area “corsi per tutti igusti” offre diverse opportunità: oltre aiclassici antipasti (di pesce, carne, verdu-re e formaggio), primi piatti, carne,pesce, l’Accademia offre l’ABC della cuci-na italiana, la cucina per i single, i crosta-cei, la cucina con le spezie e le erbe, ilmenu vegetariano, il finger food (sfiziosoe da mangiare con le mani), l’arte di crea-re cioccolatini e pralineria, i piatti interna-zionali in Italia e la cucina con i fiori. Perulteriori informazioni si può visitare il sitowww.accademiadelgusto.ra.it
In primo piano i segreti della “cucina del benessere”
Justwellnes, vivere e alimentarsi bene
risposte e alimenti adeguati perclienti attenti al benessere o cheseguono determinati regimi alimen-tari. L’ultimo corso al via nel primosemestre 2008 è quello delle“Stuzzicherie per l’estate”, quattroore in cui i professionisti dell’acco-glienza impareranno cinque faciliricette da gustare mentre si passeg-gia o si è in spiaggia per le quali ver-ranno utilizzate anche verdure e for-maggi freschi. Docente di quest’ulti-mo corso prima della pausa estiva èFausto Rivola, esperto di panetteria,pasticceria e pizzeria. Altamentequalificati anche gli altri docentidell’Accademia tra i quali figuranoPaolo Teverini (mediatore tra lacucina di ieri e le tecniche di oggi),Lucio Pompili (da anni ai vertici del-l’alta cucina regionale di ricerca) eVincenzo Cammerucci (fuoriclassedella cucina italiana, stella Michelina Cesenatico).“I grandi chef che accompagnano inostri iscritti nel loro percorso for-mativo – afferma Spagnuolo –dimostrano una volta di più la qua-lità dei nostri corsi. Il sistema Iscomdell’Emilia Romagna, fatto di unasede regionale e di 11 sedi territo-riali, ha da sempre fondato l’attivitàsulla qualità dei corsi erogati. Ciò ciha consentito, nel medio-lungoperiodo, di affermarci come un
sistema formativo solido e sano,anche in un momento difficile per laformazione come quello attuale.Puntare sulla qualità – continua – ciha portato oggi ad essere un sistemache nel suo complesso occupa circa60 persone e oltre 300 collaboratoritra docenti, tutors e progettisti.Nell’ultimo anno quasi 10mila per-sone hanno frequentato iniziativedel sistema Iscom, per un totalecomplessivo di oltre 500milaore/corso/allievo. Penso che la for-mazione di qualità – aggiunge – rap-presenti, sia per le aziende che per iprofessionisti che ne fruiscono, uninvestimento a medio-lungo termineper il quale è difficile quantificare iritorni nell’immediato. Bisogna cre-derci, ed è per questo che i nostri
corsi, quasi tutti a mercato, miranoa formare le eccellenze. Peraltro, leprime stime sembrano darci ragio-ne: prevediamo un incremento delleiscrizioni pari a circa il 18-20% giàdopo il primo anno, nonostante ledifficoltà normalmente connesseallo start up di progetti complessi eambiziosi come questo”
FOCUS
Veicoli elettrici. Quelli che,per intenderci, fanno finoa 200 chilometri con un“pieno” alla velocità di
120 chilometri all’ora, nel più asso-luto silenzio tranne un leggero ron-zio del propulsore e senza emettereun microgrammo di sostanza inqui-nante. Pulsa a Imola il “cuore” elet-
trico della motor valleyemiliano-romagnola.Qui, dal 1987, prospe-rano le attività hi techdi Micro-Vett, aziendadi 35 dipendenti e lea-der europeo nellacostruzione di veicolielettrici.Un’eco-rivoluzione,quella dell’auto elettri-ca, che ha fatto passi da
gigante negli ultimi anni, complici lecrisi energetiche e le emergenzeambientali della qualità dell’aria.“Siamo l’unica azienda italiana –spiega il presidente e fondatore del-l’azienda imolese, Gaetano Di Gioia– che produce veicoli elettrici e ibri-di in partnership con le più impor-
tanti case costruttrici automotivenazionali, come Fiat, Piaggio eIveco. Nel nostro stabilimento –prosegue Di Gioia – arrivano i vei-coli originari, che noi realizziamo inelettrico o in bimodale: installiamocioè batterie e motore elettrico,oltre a tutti i sistemi di controllo perpermettere al guidatore di scegliereil tipo di alimentazione, con la pos-sibilità di effetturare la commuta-zione anche durante la marcia, inparticolare sul Daily bimodale”.Il motore elettrico può essere instal-lato assieme ai motori a benzina odiesel – “con funzioni motrici auto-nome e non di ausilio alla marciacome nei modelli commercializzatiper esempio da Toyota”, chiarisce ilpresidente – oppure può alimentareda solo il veicolo. Tutto il know-how – motore elettrico, adattamen-ti e omologazioni – è sempre origi-nale Micro-Vett. “Il cuore dellanostra gamma, che comunque èmolto ampia e va dai quadricicli aiveicoli commerciali oltre i 60 quin-tali, sono i Fiorino e i Doblò a tra-zione elettrica pura, in grado di
stoccare fino 43 kw di energia checonsentono un’autonomia extraur-bana di oltre 200 chilometri e velo-cità fino a 120 chilometri orari”.Attualmente è stato risolto abba-stanza efficacemente il nodo delleprestazioni comparative tra l’ali-mentazione elettrica e quella tradi-zionale. Resta soltanto l’inconve-niente dei tempi di ricarica per iquali sono comunque in vista solu-zioni innovative nel breve periodo:“Il tempo di ricarica dipende dallapotenza del caricabatterie: tuttaviasono già oggi sufficienti soltanto treore”, spiega Di Gioia. Le soluzioni proposte da Micro-Vett stanno via via guadagnandoquote di mercato sul segmento deiveicoli commerciali e sulle flotteaziendali. Sono circa 750 i veicoliche ogni anno escono dallo stabili-mento imolese, per soddisfare unadomanda crescente di soluzioni eco-nomiche ed eco-compatibili per iltrasporto merci e per gli spostamen-ti di operatori aziendali e professio-nali, mentre la richiesta da parte diprivati cittadini “è percentualmentebassa, ma crescente”. Tra i clientidella casa imolese nei veicoli da tra-sporto e logistica figurano centinaiadi grandi e piccoli Comuni, sia ita-liani (quasi tutti quelli dell’Emilia-Romagna), che stranieri, oltre adecine e decine di aziende di tra-sporto pubblico e imprese pubbli-che e private di grandi dimensioniper le flotte aziendali. A questa tipo-
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Micro-vett di Imola, leader europeo nella costruzione di veicoli ecologici
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AZIENDE
A richiederli sonosoprattutto imprese ed enti, ma cresce l’interesse da parte dei privati cittadini
Il cuore “elettrico”della motor valley
Un’innovazione che promette di colmare definitivamente il gap con i motori termici
Ricarica lenta? Arrivano le batterie agli ioni di litio
GLI OBIETTIVI
Se i veicoli elettrici sono ormai sempre più diffusinel trasporto e nella logistica, manca soltanto un
ultimo salto tecnologico per l’utilizzo di massa diquesti mezzi. Il traguardo verso il quale è in corsouna vera e propria competizione hi tech a livellomondiale è il miglioramento delle batterie. Ovvero,come rendere i tempi di ricarica comparabili conquelli dei motori termici. L’innovazione si chiama “ioni di litio nanotech avan-zati”, e vede in pole position Micro-Vett in un testaa testa con i più importanti competitor mondiali.“Raggiungere un tempo di ricarica dell’ordine deiminuti – spiega Alberto Baldazzi di Micro-Vett,azienda sul mercato dell’elettrico da oltre vent’anni –sarà un vantaggio competitivo notevole, il punto dirottura dell’attuale distanza che separa il motoreelettrico da quello termico. Noi stiamo già lavorandoalle nuove batterie agli ioni di litio avanzati: la tec-
nologia è già pronta, siamo alla fase di test”. Infatti, sono già partite numerose collaborazioni tral’azienda imolese e il centro ricerche Fiat, per la pro-duzione di veicoli con serbatoi elettrici agli ioni dilitio. La produzione attuale riguarda non solo i veicolicommerciali medi della casa torinese (Doblò eFiorino), ma anche le utilitarie Panda e la Nuova 500(per ora prototipi).Inoltre, è in corso un progetto Micro-Vett elaboratoper il fondo Industria 2015 di Pistorio e Bersani cheprevede in futuro il superamento dei filobus nellecittà, e la loro sostituzione con autobus elettrici dota-ti di batterie in grado di ricaricarsi con una sosta diappena dieci minuti. “Come quelle prodotte dall’a-mericana Altair Nanotech, con la quale abbiamo incorso una partnership, che negli ultimi test ha otte-nuto il 75% della carica completa in appena ottominuti”, aggiunge Baldazzi.
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logia di forniture si affiancano imezzi per l’igiene urbana di altredecine di aziende di servizi pubblicilocali. In totale, ad oggi, fanno4.500 unità vendute.Il veicolo elettrico, del resto, èormai estremamente competitivorispetto a quello ad alimentazionetermica. Vediamo alcuni termini diparagone: le batterie, è vero, sonoancora pesanti (200 chilogrammi) eoccupano spazio, ma le dimensioni
del motore elettrico sono più ridot-te. I costi certamente sono superio-ri: per il bimodale intorno al 50-60% in più, mentre per l’elettricoarrivano a superare i 70 punti per-centuali. “Ma il vantaggio è che icosti di gestione – prosegue di Gioia– scendono anche del 60%. Inoltre,l’efficienza energetica alla ruotaprodotta dai motori termici è moltobassa: solo il 20% dell’energiagenerata serve per muoversi, tutto ilresto si disperde sotto forma dicalore. Ciò vuole dire che su 10 litridi combustibile ben otto si disper-dono”. Con l’alimentazione elettri-ca, invece, “l’efficienza marginalealla ruota è anche tripla rispetto almotore tradizionale, senza contareil fatto che il rifornimento avvienecollegandosi alla rete dell’elettri-cità, che ha sistemi di produzioneenergetica molto più efficienti edeco-sostenibili di quelli dei motoritermici”.Che veicoli elettrici e bimodalisiano già il presente della mobilitàsu quattro ruote è anche conferma-to dalle ultime performance dellevendite di Micro-Vett, che ha messoa segno nel 2007 un aumento difatturato del 20%, attestandosi aquota 11 milioni di euro. “Ad oggi
– conclude di Gioia – vendiamo il90% della nostra produzione sulmercato italiano, dove abbiamo ilcompito di consolidare la leader-ship rinforzando produzione ecommercializzazione visto che leprospettive sono di ulteriore cresci-ta. Ma stiamo già puntando a incre-mentare le esportazioni: abbiamogià venduto a Mosca, a Londra, inFrancia. Prova ne è la nostra pre-senza a Ginevra, quest’anno, conFiorino e Doblò Electric sviluppatiassieme a Fiat. All’estero la doman-da sta aumentando vistosamente,per esempio in Inghilterra, dove iltrend di mercato è molto acceleratograzie all’introduzione di regole chepenalizzano le auto inquinanti efanno pagare gli accessi ai centristorici”
A sinistra la Sede dell’azienda di imolamelle altre immagini alcuni mezzi realizzati.
Una passione quasi innataper i motori e gli esperi-menti, e un’insolita lungi-miranza verso un futuro
che da lì a pochi anni sarebbe statodominato dal boom delle auto e dal-l’ecologia. È racchiusa in queste dotila storia di Renzo Landi – classe1922, nono di 10 figli in una famiglia
contadina – e della suaazienda che, fondata nel1954 a Reggio Emilia, èoggi leader mondiale nelsettore dei componenti esistemi di alimentazionea gpl e metano per auto-trazione. Un mercato che, inizial-mente di nicchia, è oggiall’avanguardia e con-trollato per il 23% pro-
prio dall’azienda reggiana. La stessache, soprattutto in Italia, è ormai unpunto di riferimento per chiunquevoglia trasformare la sua auto in gplo metano o per chi ne acquisti unadal concessionario già attrezzata. Dal2001 il gruppo industriale ha il suoquartier generale a Corte Tegge diCavriago, a una decina di chilometri
da Reggio, e attualmente conta circa180 dipendenti più quelli sparsi tra lesei filiali che ha in Europa (Olanda ePolonia) e nel mondo (Brasile, Cina,Pakistan, Iran) per un totale di 440lavoratori. Al timone Stefano Landi, figlio diRenzo che, rimasto orfano del padrea 19 anni (il fondatore è scomparsonel 1977), si è trovato a gestire l’a-zienda di famiglia insieme alla madree dall’87 è amministratore delegato.Nel cda fino a qualche mese fa c’eraanche la sorella mentre la madre,Giovannina Domenichini, è ancoraal suo posto. È stata lei per anni aoccuparsi dell’amministrazione e deirapporti commerciali fin dall’iniziodell’avventura familiare. Era il 1954,e Renzo decise di mettersi in propriodopo un’esperienza, cominciata a 17anni, nella bottega del fratelloMedardo che si occupava dei primisistemi di alimentazione a metano,incentivati dalla scoperta del combu-stile a Cortemaggiore, comune delpiacentino, alla fine degli anni ’40. Nacquero così le Officine meccanicheRenzo Landi, che producevanomiscelatori specifici per ogni tipo di
veicolo. Già allora nell’officina rica-vata nell’ex stalla di casa Landi aReggio, si seguiva tutto il processodalla realizzazione del prototipo inlegno al pezzo finale. Un lavoro nonfacile né ‘di moda’ per l’epoca.Eppure negli anni ’60 cominciaronole prime esportazioni all’estero versoGiappone, Francia, Belgio, Olanda.Ed è curioso che già allora nei catalo-ghi in cui presentava l’azienda, Landisottolineava vantaggi come il rispar-mio energetico o la riduzione degliinquinanti nonostante l’unica mollaper l’acquisto di componenti a meta-no e gpl fosse il risparmio economico.Uno sguardo al futuro che non è maimancato in casa Landi. Un esempio:dal 1995 i processi di progettazione,produzione, vendita e assistenza deisistemi gpl e metano sono certificatiIso 9001. Sfide che, guardando ainumeri di oggi, hanno dato ragione alfondatore: il gruppo ha chiuso il 2007con un fatturato di 164 milioni dieuro, con un aumento del 18% rispet-to all’anno precedente, molto di più secomparato ai 47 milioni del 2003. Merito anche dei processi di interna-zionalizzazione avviati con l’apertura
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Da piccola officina a leader mondiale nel settore dei combustibili alternativi
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AZIENDE
Fondata nel 1954,attualmente
l’azienda reggianacontrolla il 23%
del mercato globale
Renzo Landi, pionieredel risparmio energetico
La sede Landia Cavriago
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LA STRATEGIA
di una filiale in Brasile, nel 2003, finoall’ultima inaugurata lo scorso annoa Teheran. Paesi apparentemente dif-ficili e poco appetibili, in realtà tra ipiù interessanti nel settore. “Il Paki-stan ad esempio – spiega CorradoStorchi, responsabile marketing del-l’azienda – è il caso più eclatante diconversione auto sia per numeri siaper la riduzione di inquinanti. Lìabbiamo coperto il 20% del parcomezzi circolanti con un milione e650mila veicoli a metano e un calodelle emissioni stimato fra il 30 e il40%”. Stessa cosa per l’Iran che è ilquinto mercato di auto a metano nelmondo, subito dopo l’Italia. Altro salto di qualità fondamentalerisale al 26 giugno 2007 quando las.p.a. ha debuttato al segmento Stardi Piazza Affari (quello dedicato allePmi con capitalizzazione non supe-riore a 1000 milioni di euro, checonta oggi oltre 70 società). “Inevitabilmente la quotazione inBorsa ha segnato l’inizio di un’altraera – sottolinea Storchi – con la fami-glia che continua a tenere il con-trollo della società ma una partesul mercato”. E il futuro? Almomento si prospetta roseo vistol’attuale trend, a netto vantaggioper il gas ecologico. “Basti pensareche nel 2006 il mercato si dividevafra un 70% di automobilisti cheoptavano per il passaggio a metano ogpl dopo uno o due anni dall’acqui-sto del mezzo, contro il 30% che
chiedeva la fornitura diretta alle caseautomobilistiche – osserva Storchi –ma dopo un anno la proporzione èpassata a 50 e 50 a favore della secon-da possibilità”. Così sono cominciatele forniture dirette alle principali caseautomobilistiche (dalla Chevroletall’Opel dalla Toyota alla Tata), oltrealla rete di rivenditori e officine auto-rizzate Landi Renzo estese in Italiadal 2004 (circa mille tra quelle certifi-cate e autorizzate). Ultima novità sul piano internazio-nale è l’appalto che il gruppo si èaggiudicato con il governo venezue-lano di Chavez per la trasformazionee fornitura di sistemi di alimentazio-ne a metano per le auto pubbliche eprivate del Paese. Un piano che, lan-ciato l’anno scorso, punta alla con-versione di circa un milione di veico-li entro il 2012 per un valore com-plessivo di 12,2 milioni di euro el’impegno a consegnare i kit di instal-lazione entro la fine del 2008
Sopra,la centralina elettronica LC02della Landie lo schemadi un impianto a Gpl
Alla Renzo Landi il futuro si chiama idrogeno. Merito soprat-tutto della partnership strategica che, annunciata a fine
2007, l’azienda ha avviato con General Motors. Obiettivo: pro-durre prototipi e poi automobili alimentate a idrogeno. Insostanza il gruppo reggiano è stato scelto dal colosso america-no come partner per sviluppare un componente meccatronicoper il sistema “Fuel cell” che servirà soprattutto a fornire l’esat-ta quantità di idrogeno. “In questo modo potremo anticipare itempi”, sottolinea Storchi, ricordando che l’idrogeno non è untraguardo che richiede tempi molto lunghi: “Il vero problema –puntualizza – è la volontà politica di una scelta simile, con la spe-ranza che la California faccia da traino e il resto del mondo possaseguirne l’esempio”. Ma tra le altre innovazioni già proposte dalla Landi sul mercato,
vanno citate la centralina autocalibrante e il sistema per la tra-sformazione dei motori a iniezione diretta. La prima si chiama“Omega Plus” ed è una centralina che, già collaudata sui moto-ri convenzionali, ha il vantaggio di ridurre i tempi di messa apunto e garantire le prestazioni di guida e il rispetto delle emis-sioni, essendo basata sulla stima di un modello fisico del motore.L’altro sistema è l’effetto del recente aumento di vetture conmotori a iniezione diretta sul mercato, per cui l’azienda ha deci-so di scommettere anche sui mezzi con questo tipo di motori cheora possono beneficiare della conversione a Gpl e dei relativi van-taggi. Ciò è possibile grazie a un sofisticato software di controllodel motore che garantisce il rispetto dei parametri di funziona-mento ottimali per l’alimentazione a benzina e contemporanea-mente di massimizzare le prestazioni durante la marcia a gas
Dal 2 ottobre del 2006 la sede di Cavriagoospita anche la “Landi Renzo corporate
university”. Si tratta di una scuola aziendale dialto profilo creata per sviluppare i temi dellaricerca e dell’innovazione tecnologica, delmanagement e per diffondere la cultura eco-sostenibile organizzando o partecipando a con-vegni e conferenze nel settore. Non a caso, perla definizione delle strategie si affida a un comi-tato scientifico formato da personalità di rilievodel mondo della ricerca e dell’industria, tra cuil’ingegnere Nevio Di Giusto, ad del Centroricerche Fiat. Ma un altro obiettivo fondamentale dell’univer-sità è la formazione degli installatori. Lo scorsoanno sono state circa 270 le officine che hannopartecipato a corsi tecnici per ottenere la certi-ficazione Iso 9001. A ciò si aggiunge il Progettocampus che prevede stage per studenti univer-sitari e di scuole superiori. Gli studenti parteci-pano attivamente ai processi aziendali lavoran-do su progetti specifici dai quali possono rica-vare un bagaglio utile per costruire il propriofuturo professionale. Inoltre fra il 2009 e il2010, sempre nel centro direzionale, nascerà ilnuovo reparto Ricerche e sviluppo che sarà spe-cializzato sull’idrogeno
La “corporate university” nella sede di Cavriago
Innovatori per professione
LA STRATEGIA
La partnership strategica con la General Motors
Idrogeno, un traguardo possibile
Pubb
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Inserto pubbliredazionale
SPECIALE FORMAZIONE
Dopo aver concluso l’anno 2007 con i festeggiamenti peril ventesimo anniversario di attività, il CTC, il Centro di
Formazione Manageriale e Gestione d’Impresa della Cameradi Commercio di Bologna, ha iniziato il nuovo anno conun’offerta ricca di numerose iniziative formative. Anche que-st’anno, ad esempio, avrà luogo il ProgrammaInternazionale di Sviluppo delle Competenze Economiche eManageriali, giunto alla settima edizione, ormai riconosciutocome un appuntamento unico, a livello nazionale, per con-frontarsi con alcuni dei più noti e autorevoli trainer mondia-li del management. Il catalogo delle attività formative pro-pone, oltre a 248 corsi afferenti le aree tematiche trasversa-li ai settori economici, dal management alla qualità, dalmarketing alla finanza, dalla comunicazione al commercioestero, 19 Executive Master, specifici progetti formatividestinati a coloro che ricoprono responsabilità direzionali ogestionali nei diversi processi aziendali. Ecco le novità:“Innanzitutto il Programma Homerus – sottolinea il diretto-re generale del CTC, Pier Sergio Caltabiano – un ExecutiveMaster in Formazione Emozionale che si propone di far com-prendere dal punto di vista teorico e sperimentale i nessiprofondi tra ‘emozioni ed apprendimento’, favorendo il rico-noscimento e la gestione delle emozioni nei processi forma-tivi e di gestione delle Risorse Umane. Attraverso metodolo-gie innovative si porteranno i partecipanti a comprendere eusare, in ottica progettuale e secondo logiche ‘di processo’,modalità formative che utilizzano le narrazioni, ad esempio ilcinema, la letteratura, la poesia, i format televisivi, oltre ai
linguaggi artistici, in particolare teatro, arti visive e musica”.E’ alla sua prima edizione anche il Programma Agorà inMarketing Strategico e Gestionale, che vedrà anche la trat-tazione di innovativi approcci alla comunicazione esternaquali: marketing tribale, lovemark, viral e guerrilla marke-ting. Rappresentano nuove proposte anche il ProgrammaEres, in Amministrazione e Controllo Aziendale e l’Aureus inFinanza Aziendale. Sulla base della lunga esperienza al fianco delle realtà pro-duttive, il CTC, convinto dellanecessità che la formazione,per costituire un vantaggiocompetitivo spendibile nelproprio mercato di riferimen-to, debba rispondere in modospecifico ai fabbisogni delleaziende, progetta e realizza,oltre ai percorsi interaziendali,anche interventi formativi adhoc finalizzati allo sviluppo dispecifici contenuti e compe-tenze che vengono affrontaticon particolare riferimentoalle peculiarità dell’organizza-zione committente.
Il direttore del Ctc, Pier Sergio Caltabiano
In un mondo dove le cose mutano velocemente, la doman-da di competenze e qualifiche andrà sempre più aumentan-
do nella maggior parte dei settori professionali, in ragionedello sviluppo crescente dei servizi e dei radicali cambiamen-ti tecnologici e organizzativi in atto. L’economia mondiale è in costante evoluzione, proprio comele competenze necessarie nel mercato del lavoro. Se sono lepersone la vera leva competitiva delle aziende, è nel fattoreumano, nella loro capacità di crescere che si gioca la possibi-lità per l’impresa di reagire alle veloci trasformazioni del mer-cato, a condizione che la professionalità eccella in ogni ambi-to, qualunque sia la tipologia di rapporto che la identifica. Secondo una recente analisi del Cedefop (Centro Europeoper lo sviluppo della formazione professionale), tra il 2006 ed
il 2015, l’Europa vedrà la creazione di 12,5 milioni di posti dilavoro al livello più elevato di qualifiche e 9,5 milioni di impie-ghi di livello intermedio (essenzialmente qualifiche professio-nali). Al contrario, i posti di lavoro destinati ai lavoratori pocoqualificati diminuiranno di 8,5 milioni. Anche gli impieghi dimanovalanza richiedono abilità sempre maggiori e gli operaiqualificati avranno sempre più bisogno di un livello di forma-zione medio. C’è quindi una necessità espressa dal mondo delle imprese dipoter contare su modalità formative efficaci come leva com-petitiva, a cui cercano di rispondere sul territorio emiliano-romagnolo varie strutture specializzate che assolvono al com-pito di qualificare la professionalità delle persone con corsi emoduli didattici specifici.
CTC, appuntamenti internazionali per manager del futuro
In un mondo globalizzato e in mercati altamente competitivi è sempre più indispensabile, per gli operatori economici, poter contare su modalità formative adeguate
Strumenti innovativi per la crescita dell’impresa
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SPECIALE FORMAZIONEInserto pubbliredazionale
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Sono sempre state le persone a determinare il successo intutte le organizzazioni. In passato, erano sufficienti l’intuito,
la sagacia dell’imprenditore, coadiuvato da fedelissimi ed ese-cutivi collaboratori, per appropriarsi di buone quote di mercato.Oggi, l’imprenditore deve essere supportato da risorse efficien-
ti, creative, flessibili, dinamiche, cheabbiano delle conoscenze comple-mentari, ma tutte orientate allo stessoobiettivo: Lavorare in Squadra. Fraseche non è facile concretizzare nellarealtà: per formare un gruppo è indi-spensabile infatti saper scegliere lepersone.Nella fase di selezione, è basilare foca-lizzare i tratti della personalità del sog-getto: infatti è appurato che se le com-petenze tecniche si possono migliorareagevolmente, non è altrettanto facileper le caratteristiche personali.Perchè un gruppo possa operare inmaniera sinergica, le persone che locompongono, debbono essere inte-rattive fra di loro.La Rigi, specializzata nella Ricerca,
Selezione e Formazione del Personale, ha fatto tesoro di questodictat: “Mettere la persona giusta al posto giusto”.Fondata a Parma nel 1985 dalla dottoressa Rita Sinatra, il team
della Rigi ha sviluppato e messo a punto un’originale metodo-logia basata su colloqui mirati e test psicoattitudinali.“Disponiamo di un ricchissimo data base costantementeaggiornato – sottolinea Rita Sinatra – arricchito oltre che da can-didature “storiche”, da nuovi profili tramite internet, stampa,ricerca diretta”. L’attività è focalizzata su Personale qualificato,fino al livello di Alte posizioni Direttive ed abbraccia tutto il ter-ritorio nazionale, nei diversi settori merceologici: alimentare,metalmeccanico, farmaceutico, abbigliamento, servizi, EntiPubblici.“Non bisogna dimenticare – sostiene la dottoressa Sinatra – cheuna “squadra” per essere coesa ed efficiente deve possedere glistessi valori e le stesse “conoscenze”.La Rigi, oltre a fornire consulenza sugli aspetti organizzativi,eroga quindi sia corsi interaziendali che progettati sulle specifi-che esigenze della singola azienda “Taylor Made”, relativamen-te a tematiche inerenti il comportamento e l’area commerciale:“Il ruolo del Capo”, “La Motivazione”, “Il lavoro di Gruppo”,“La Comunicazione”, “Le tecniche di Vendita” ed altri.“La Rigi – conclude la dottoressa Sinatra – ha un suo motto:Controllare il Mercato con Uomini Vincenti”.
Nella foto, Rita Sinatra ha fondato nel 1985 la Rigi a Parma
Rigi, la persona al centro: ricerca, selezione e preparazione del personale
Solida professionalità nella selezione e gestione delle risorseumane, tempestività ed efficienza al servizio delle imprese.
Queste le credenziali sul mercato del lavoro e della formazionedi Delta 2 S.p.A. struttura nata quale Società di Fornitura diLavoro Temporaneo nel 2002 a Brescia, dall’esperienza plu-riennale acquisita da un gruppo di imprenditori egiziani.In possesso di autorizzazione rilasciata dal Ministero del Lavoroe della Previdenza Sociale, Delta 2 S.p.A. è un’Agenzia per ilLavoro che esercita con successo le attività di somministrazio-ne di lavoro sia a tempo determinato che indeterminato, diintermediazione tra domanda ed offerta, di ricerca e selezionedel personale, di supporto alla ricollocazione professionale.Operando con profitto in Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta,Friuli Venezia Giulia, Campania, Delta 2 S.p.A. è presenteanche in Emilia-Romagna, con la propria agenzia regionale diCesena, collaborando con alcune delle più importanti aziendelocali e nazionali.“La dinamicità operativa- sottolinea Michele Funciello, respon-sabile commerciale della filiale di Cesena- coniugata con unsoftware gestionale di nostra esclusiva elaborazione impronta-to alla massima semplicità nell’uso, consente la formazione dinuovo personale in un lasso di tempo molto breve, con la pos-sibilità di completamento “on line”del percorso, garantendoalti standard qualitativi e nel contempo un fatturato conformeai migliori indici di bilancio del settore”.Le figure professionali così formate sono presenti nelle agenziedi Delta 2, la quale ha maturato una profonda conoscenza
delle necessità del mondoimprenditoriale oltre chedelle nuove realtà multi-culturali dei lavoratori.“L’attività di formazione di personale qualificato -aggiungeFunciello- si basa su solidi rapporti costruiti con le istituzioni eil territorio. In Italia tale attività si sviluppa sia con interventimirati a rispondere ad esigenze proprie delle singole imprese,che promuovendo percorsi precursori nelle richieste di perso-nale. Mentre l’attività di formazione estera, prevalentementefinanziata con fondi propri, opera direttamente nel paese diorigine mediante un'attività sinergica che coinvolge scuole,università e laboratori professionali”.“Delta 2 S.p.A. – conclude Funciello – applica un codice dicomportamento fondato su accordi istituzionali con realtàlocali – quali Istituti Superiori, Associazioni di Settore –, al finegarantire ai candidati la verifica tecnica delle professionalitàdichiarate, la serietà del percorso ed una formazione tecnico-specialistica adeguata. Prevede inoltre una solida informazio-ne sui rischi per la sicurezza e la salute connessi alle attivitàproduttive”.
Nel 2005 Delta 2 S.p.A. per l’iniziativa imprenditoriale, sociale ed umanitaria è stata riconosciuta da parte del Sovrano Ordine Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme, Knights of Malta - O.S.J., quale società di interesse del Sovrano Consesso ottenendo il privilegio di utilizzarne il logo.
Delta 2, il delta che fa la differenza
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SPECIALE FORMAZIONEInserto pubbliredazionale
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Da gennaio 2008 IFOA, istituto di Formazione e Servizi delleCamere di Commercio, in partnership con Obiettivo Lavoro
e Archidata, ha acquisito la gestione del Centro di Formazione inEuroprogettazione di Venezia. La struttura, che ha sede sull’iso-la di San Servolo, è uno dei più prestigiosi e accreditati in Italia,nel campo della formazione di figure che professionalmente sioccupano della stesura e gestione di progetti europei, nato nel1999 per iniziativa della Fondazione Europelago e di AICCRE –sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regionid'Europa – in collaborazione anche con Venice InternationalUniversity presso cui il Centro stesso ha sede.Sono oltre 1500 le persone formate dal 1999 ad oggi attraversoun’attività didattica articolata in tre edizioni all’anno del Masterin Europrogettazione diretto all’acquisizione di competenze,strumenti e metodologie appropriate per la redazione di pro-grammi comunitari e in un corso annuale della Scuola diEuroproject Mangement finalizzata alla conoscenza degli aspet-ti di gestione del partenariato e di rendicontazione dei progetti.L’offerta formativa si arricchisce poi, a partire dal 2008, di occa-sioni seminariali specifiche, mirate alla stesura di progetti rispon-denti a precisi bandi europei. Prossimamente il Centro ha in programma la XXVIIma edizionedel Master in Europrogettazione che si svolgerà dal 20 al 24ottobre 2008. In precedenza, da segnalare due corsi dellaScuola di Europroject Mangement: il primo dal 16 al 20 giugnoe un secondo dal 15 al 19 dicembre 2008;
È inoltre in fase di definizione un calen-dario di seminari di progettazioneavanzata su vari programmi comunita-ri tra cui ENPI, IPA, VII ProgrammaQuadro RST.Il corpo docente comprende consulen-ti ed esperti altamente qualificati nellaprogettazione comunitaria che siavvalgono di una metodologia dididattica caratterizzata da un’imposta-zione assolutamente pragmatica edorientata alla familiarizzazione con ladimensione operativa. Per tutte leinformazioni e il calendario aggiornatodell’attività formativa si può consultareil sito www.europelago.it. È possibile ricevere aggiornamenti e approfondimenti scrivendoall’indirizzo e-mail: [email protected] otelefonando al numero 041-2719566
Il management di Ifoa ha di recente registrato l’ingresso del nuovo presidente Aldo Ferrari, numero uno della Camera di commercio di Reggio Emilia. Nella foto, da sinistra, Aldo Ferrari, accanto all’amministratore delegato Giuseppe Pezzarossi
Ifoa, progettare master europei a Venezia
Le metodologie formative Galgano sono improntate all’interatti-vità, alla sperimentazione, all’esplorazione delle proprie convin-
zioni, capacità e limiti. “Quello che dobbiamo imparare lo dobbia-mo imparare facendo”: parole di Aristotele che, fra le numerosecitazioni riportate nel Calendario Corsi 2008, sottolineano il valoredella formazione Galgano caratterizzata da docenti che sonoanche consulenti realizzatori, distinti per competenza, professiona-lità e concretezza. La Formazione è strumento indispensabile perqualsiasi organizzazione, per generare e diffon-dere cultura, conoscenza, competenza, compor-tamenti e valori; in una prospettiva individuale, èun’occasione di crescita professionale, di motiva-zione, di arricchimento personale.I contenuti del programma annuale della forma-zione Galgano affrontano 7 aree strategiche svi-luppate in 121 titoli di percorsi formativi, ripetu-ti in diverse edizioni spalmate su 12 mesi: averevisione, eccellere, sviluppare e valorizzare lerisorse umane, comunicare, gestire, migliorare laqualità, acquisire e fidelizzare clienti, ridurre icosti e migliorare i processi, saper innovare.Sono 14 le aree tematiche: ridurre errori e difet-ti; gestire in modo efficace i progetti; migliorarela qualità percepita dal cliente; migliorare inmodo drastico le prestazioni aziendali; imple-mentare nuovi e potenti sistemi manageriali;ottimizzare organizzazioni e processi in tempi
rapidi; migliorare la comunicazione interna ed esterna; ridurre icosti d’acquisto migliorando la qualità dei fornitori; sviluppare intempi rapidi nuovi prodotti e servizi; creare sistemi qualità che pro-ducono risultati; accrescere l’efficacia nel commerciale; produrre inmodo eccellente; gestire e sviluppare le risorse umane; formarecapi in grado di motivare e coinvolgere.I seminari presentati a calendario, così come tutti gli altri corsi della
Galgano Formazione, possono anche essere“disegnati su misura” e tenuti per il personale diuna sola impresa, nell’azienda stessa o in altriluoghi prescelti.I clienti della formazione Galgano, sia del settoreprivato che pubblico sono oltre 1300 l’anno.L’esperienza maturata “sul campo” con i proget-ti di consulenza viene così utilizzata per trasferirein aula conoscenze, anche molto innovative. Ilknow-how Galgano è costantemente aggiorna-to grazie a un elevato commitment e una fittarete di interscambi con società e enti in Europa,Stati Uniti e Giappone. Per maggiori informazioni: tel.02-67073251–[email protected].
Dal 2005 Mariacristina Galgano èamministratore delegato del GruppoÈ ideatrice e curatrice del progetto “Sviluppo manageriale al femminile”
Galgano, il valore della formazione
Pubb
SPECIALE FORMAZIONEInserto pubbliredazionale
Il progetto Add+ Across The Digital Divide, realizzato da ECI-PAR Emilia-Romagna, come soggetto referente e dai partner
Alma Mater, Didacta Onlus, ECAP Emilia-Romagna, ENEA edNPService, è partito nel luglio 2005 dalla volontà di sviluppareazioni capaci di favorire l’adattamento delle professionalità esi-stenti sui territori di riferimento. Questo progetto Equal si è posto come obiettivo la realizzazio-ne di una rete territoriale di formazione, informazione e servi-zi, volta a ridurre il divario tecnologico e digitale e a favorirel’inserimento e la riqualificazione lavorativa di donne e uominicon difficoltà di permanenza e accesso al lavoro. Il focus delleattività si è rivolto a lavoratrici e lavoratori con disabilità fisichee/o sensoriali, immigrate/i, lavoratrici e lavoratori over 45,inoccupati, disoccupati ed occupati, in prevalenza nei territoridi riferimento dei Comuni di Castel San Giovanni (PC),Sarmato (PC), Borgonuovo Val Tidone (PC), Pavullo (MO),Vergato (BO), Galeata (FC), San Giovanni in Marignano (RM).Questi territori, articolati in aree di piccoli comuni periferici emarginali, rappresentano un importante ambito di sperimenta-zione in quanto luoghi che vedono ridotto il loro potenzialecompetitivo. I lavoratori e le PMI che vi risiedono non benefi-ciano delle medesime opportunità di altri sistemi locali poichéhanno minore accesso ai circuiti della conoscenza. Inoltre ègrave il ritardo accumulato nell’uso delle ICT a supporto dellaformazione aziendale e territoriale. A ciò si aggiunga la diffi-coltà di integrazione, organizzativa e tecnologica, delle moltedifferenze presenti sul mercato del lavoro legate alla prove-nienza, alla disabilità, all’età, ai diversi livelli di istruzione: inqueste condizioni la presenza di tecnologie facilitanti è fonda-mentale per l’inserimento lavorativo.Attraverso il portale www.add.ecipar.it il progetto hafornito a più di 200 utenti la possibilità di frequentarepercorsi di orientamento e formazione a distanza incampi quali, ad esempio: informatica, sicurezza sul lavo-ro, ambiente, gestione d’impresa.La sperimentazione si è portata avanti attraverso le ALI,Agenzie Locali per l’apprendimento e l’Innovazione,luoghi di creazione ed amministrazione di una rete dicomunicazione, dove le tutor locali hanno svolto unruolo chiave nell’attivazione e gestione dei processifinalizzati all’erogazione del servizio e all’animazionedei contesti locali, perseguita attraverso il coinvolgi-mento attivo di tutti i principali portatori di interesse,mantenendo un confronto aperto ed una condivisionechiara degli obiettivi. La relazione forte con il territorioha permesso di realizzare delle esperienze di stage pres-
so enti locali, associazioni e aziende del territorio per mettere inpratica quanto appreso dalle e dagli utenti durante la forma-zione a distanza. Questi percorsi di stage sono un ulteriore esempio dell’impor-tanza della capacità di mettere in rete tutti gli attori locali digestione e sviluppo del territorio e di formare/individuare risor-se capaci di muoversi come animatori locali. L’approccio dellaprogettazione, realizzazione ed erogazione della formazione edel servizio delle ALI in termini metodologici e organizzativi,pensato per conciliarsi con utenze speciali quali disabili, immi-grati, over 45, specialmente donne, è stato riconosciuto comeparticolarmente innovativo ed efficace anche nel corso dellatavola rotonda svoltasi il 27 marzo 2008 a cui hanno parteci-pato diversi esponenti degli enti locali, sia provinciali che comu-nali, delineando possibili scenari di sviluppo delle potenzialitàofferte dalle nuove tecnologie informatiche sia in termini meto-dologici che organizzativi.Nel corso del convegno conclusivo del progetto ADD+, inoltre,si sono presentati i risultati delle attività e durante le sessioni dilavoro della mattinata si sono messe a fuoco le buone prassiemerse dai percorsi della sperimentazione nelle differenti realtàcoinvolte. L’esperienza può essere trasferita in contesti diversi, in partico-lare in quelli ove le barriere geografiche pongono ostacoli alladiffusione delle ICT e, contemporaneamente, all’accesso allaformazione erogata attraverso canali tradizionali.Sinteticamente, l’importanza delle sperimentazioni attuate è darintracciarsi nel tentativo di avviare la costruzione di una lear-ning region orientata all'inclusione e alle differenze.
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STRUMENTIINFORMATICI
CATALOGODELL’OFFERTAFORMATIVA
QUESTIONARIO DIORIENTAMENTO
QUESTIONARIOACCESSO LINGUISTICO
APPORTO DELLA RETEDI PROGETTO AL
CATALOGO
FORMAZIONE DELLETUTOR LOCALI
STRUTTURAZIONE DELSERVIZIO
RETE ADSL PORTALE
METAPIATTAFORMA
SERVIZIO EROGATOATTRAVERSO LE ALI
STRUMENTI PER LAFORMAZIONE
STRUMENTI DIANIMAZIONETERRITORIALE
RETE DI PROGETTO:SEDE E ARREDI
ATTIVAZIONE DELLECONFERENZE LOCALI
SELEZIONE DELLETUTOR LOCALI
COMITATI TECNICIDELLE ALI
CAMPAGNE DISENSIBILIZZAZIONE
VALUTAZIONE DELSERVIZIO
Iniziativa Comunitaria Equal IT-G2-EMI-0017 Az.2 rif. P.A. 2004-0347/Rer Finanziata dal Ministero del Lavoro e della Previdenza SocialeDirezione generale per le politiche per l’orientamento e la formazione Approvato dalla Regione Emilia-Romagna con delibera di Giunta regionale n. 903 del 13/06/2005
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Inserto pubbliredazionale
SPECIALE FORMAZIONE
Dinamica è una società consortile votata alla formazioneprofessionale specializzata nel comparto agroalimentare
e ambientale. Raccoglie l’esperienza di sette centri operantida diversi anni in Emilia-Romagna: CSA di Bologna,Agriform Bologna, Agriform Reggio-Emilia, Geos Formazio-ne, New Agriform Romagna, IRFATA di Modena e IRFATA diPiacenza. Ha la sua sede a Bologna e sei unità operative aPiacenza, Reggio-Emilia, Modena, Ferrara, Forlì e Ravenna.I soci sono due strutture che si occupano di ricerca, CRPA eCRPV, e le tre maggiori Organizzazioni ProfessionaliAgricole: CIA, Coldiretti e Confagricoltura dell’Emilia-Romagna. “L’obiettivo che si sono posti i soci quando nel2007 hanno dato vita a Dinamica – dice la presidenteDonata Cavazza - è ambizioso: creare una struttura specia-lizzata per la formazione agroalimentare con una dimensio-ne idonea a renderla competitiva, credibile negli interventi egestita in modo da coniugare la formazione con la divulga-zione dei risultati della ricerca e della sperimentazione”.A sei mesi dalla sua nascita Dinamica può già vantare unaofferta significativa di attività: più di quaranta proposte percorsi (chiamati contratti) sul Catalogo Verde regionale a cuigli agricoltori e i dipendenti agricoli possono accedere con il
contributo del Piano di svilupporurale; corsi obbligatori per le nor-mative sulla sicurezza del lavoro,per l'acquisto e l'utilizzo di presidifitosanitari, per il benessere deglianimali durante i trasporti, per l’a-bilitazione alla gestione di agriturismi disponibili in tutta laregione; iniziative diverse per il mondo agricolo (fecondato-ri laici, addetti agli spacci aziendali, addetti alle lavorazionilattiero casearie, potatori), ma anche per addetti al verdepubblico e privato (potatori, addetti alle funi) e ai settoriemergenti dello sport e del volontariato (caccia, selezionato-ri, pesca...)L’ambizione e l’impegno sono quelli di completare in brevetempo l’offerta con prodotti specifici per imprese e associa-zioni, di innalzare il livello degli interventi raccogliendo laparte migliore delle esperienze dei centri di origine. Ulterioriinformazioni possono essere richieste scrivendo all’indirizzoemail [email protected] o tratte dal sito www.dinamica-fp.it
Sopra, il logo di Dinamica
Dinamica, un’offerta completa per il comparto agroambientale
FINANZA D’IMPRESA a cura di:
È consueto, in azienda, sentir parlare della certificazione di qua-lità Iso 9001 come di un fardello di burocrazia che si aggiun-
ge al normale svolgimento delle attività, allo scopo di mantenereacceso il famigerato “bollino”. Proviamo, invece, a mettere inevidenza quali sono gli apporti di valore aggiunto che un’impre-sa può ottenere al suo interno durante il percorso di certificazio-ne ed il suo mantenimento. I principi ispiratori di un sistema digestione per la qualità sono illustrati nella norma Iso 9000 (edi-zione 2005): orientamento al cliente, leadership, coinvolgimentodelle persone, approccio per processi, approccio sistemico allagestione, miglioramento continuo, decisioni basate su dati difatto, rapporti di reciproco beneficio con i fornitori. La normavuole esplicitamente orientare la cultura aziendale a “soddisfarei requisiti del cliente e mirare a superare le loro stesse aspettati-ve”, ma già da questi titoli si vede come molto del lavoro di ana-lisi e miglioramento sia rivolto all’interno della struttura.Leadership e coinvolgimento delle persone sono una componen-te essenziale della vita aziendale: per chi crede che l’azienda siafatta anche (solo?) di persone, il coinvolgimento delle risorseumane agli obiettivi dell’organizzazione è un indiscutibile para-metro di successo. L’approccio della norma, che spinge ad esami-nare le competenze tecniche (e comportamentali) di ciascun ruoloper poi “confrontare” ciascuna risorsa con queste figure idealipermette di mirare la formazione, programmandone il risultato edi valutarne l’efficacia. Vedere poi ciò che succede in aziendacome un insieme di processi (con un obiettivo, un inizio, un per-corso, un risultato finale e alcuni indicatori) offre dei vantaggi.
Un metodo di lavoro ripetibile ed efficace, in cui i vari processisono ben integrati si può definire un ottimo approccio sistemicoalla gestione. Le decisioni efficaci si basano sempre sull’analisi diinformazioni. Meno ovvia è la scelta di quali analisi effettuare: isistemi di monitoraggio sono la vera chiave delle decisioni. Inquesto è di particolare aiuto conoscere quali strumenti di con-trollo sono a disposizione. Ripercorrendo i principi ispiratori dellanorma Iso 9000 si scopre che l’obiettivo finale dell’analisi cheporta alla certificazione di qualità è il sogno di ogni amministra-tore: avere un cruscotto con pochi significativi quadranti che indi-chino in ogni momento se la rotta è giusta, se il carburante è suf-ficiente, e se all’orizzonte non ci sono ostacoli da evitare; unaplancia con segnali di allarme ben piazzati sulle parti importanti,ed un buon equipaggio preparato durante la navigazione tran-quilla e pronto ad intervenire in caso di difficoltà. Nell’ottica delmiglioramento continuo le norme Iso 9000 vogliono abituarel’impresa ad un evento organizzativo fondamentale: l’abitudine adimostrare il lavoro fatto in caso di ispezione, sia da parte di per-sonale interno che di un ispettore esterno. L’abitudine a rendereconto del proprio operato, e tenere traccia dei percorsi, dei con-tatti, degli accordi, toglie spazio ad estemporaneità nelle scelte, epremia il metodo e la sistematicità dei processi decisionali, crean-do l’ abitudine ad essere valutati a fronte di regole comuni e stan-dard precisi.
Invitiamo tutti gli interessati a rivolgerci domande di approfondimen-to al nostri indirizzo di posta elettronica [email protected]
Il valore aggiunto della certificazione di qualità
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AIUTREGOLAMENTO REACH: ADEMPIMENTI DI REGISTRAZIONE
Circa 30.000 sostanze chimiche attualmen-te in uso in Europa dovranno essere pre-registrate presso l’Agenzia Europea per lesostanze chimiche (ECHA) tra il primo giu-gno e il primo dicembre 2008. Secondo ilregolamento REACH (Registrazione,Valutazione, Autorizzazione e Restrizionidelle sostanze chimiche) la pre-registrazioneè necessaria per continuare a produrre,importare o usare sostanze chimiche.Molte imprese non strettamente apparte-nenti al settore chimico non sono a cono-scenza dei loro potenziali obblighi derivantidall’attuazione del regolamento. Per colma-re questo gap informativo la CommissioneEuropea, l’Agenzia ECHA e i Desk naziona-li stanno promuovendo campagne sul terri-torio affinché le imprese prendano coscien-za degli adempimenti da compiere.In Italia l’Helpdesk REACH del Ministerodello Sviluppo Economico, in collaborazionecon l’IPI, ha avviato un ciclo di Workshop alfine di informare le imprese sui prossimiadempimenti previsti a cui seguiranno unaserie di Seminari Formativi di approfondi-mento. La partecipazione è gratuita masoggetta ad iscrizione.Rif.: http://www.helpdesk-reach.it
RIESAME DELLA LEGISLAZIONE DELLE ALIQUOTE IVA
La Commissione europea, DG TAXUD, halanciato una consultazione pubblica riguar-dante la revisione della legislazione attualesulle aliquote ridotte IVA (le regole in vigo-re sono un’aliquota standard di almeno il15% e due aliquote ridotte facoltative dialmeno il 5% applicabili ad un elenco limi-tato di beni e servizi). Tale consultazionecomprende il “progetto pilota” sulle ali-quote IVA ridotte per servizi che utilizzanoun alto coefficiente di manodopera, appli-cato attualmente in 18 Stati e che si con-cluderà nel 2010. I risultati di questa consultazione, che sichiuderà il 12 maggio, avranno un’impor-tante influenza sulla decisione di prolunga-re o cancellare dopo il 2010 le aliquote
ridotte IVA. La consultazione è volta innan-zitutto, ad ottenere il parere del pubblico edelle imprese su questa prima proposta e siconcentra essenzialmente sulle aliquoteridotte per i servizi forniti localmente, inparticolare i quelli ad alto coefficiente dimanodopera, di ristorazione e nel settoreabitativo. In tale ambito, gli obiettivi gene-rali perseguiti, riguardano la crescita eco-nomica e l’occupazione sostenibili nonché ilbuon funzionamento del mercato interno. Rif.:http://ec.europa.eu/taxation_customs/article_4850_en.htm
ADOZIONE DEFINITIVA DELLA DIRETTIVA SULLA QUALITA’ DELL’ARIA
Il testo adottato lo scorso 14 aprile istituiscestandard che permetteranno di ridurre laconcentrazione delle particelle sottili, consi-derate tra gli inquinanti più pericolosi per lasalute umana assieme alle particelle più"grosse" note come PM10, già regolamen-tate da altre normative, e fissa le date perla loro applicazione. La nuova direttiva èuna delle misure principali proposte nellastrategia tematica sull'inquinamento atmo-sferico adottata dalla Commissione nel set-tembre 2005. Lo strumento istituisce per il2020 obiettivi ambiziosi per migliorare, inmaniera economicamente efficace, la qua-lità dell'ambiente e la salute umana.La direttiva sarà pubblicata nella Gazzettaufficiale dell'Unione europea nel maggio2008, corredata di una dichiarazione dellaCommissione sui risultati ottenuti nell'ela-borazione e adozione di altri provvedimen-ti destinati a contenere le emissioni prove-nienti da varie fonti.Rif.: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction. -IP/08/570
CIP - ICT POLICY SUPPORT
Sarà pubblicato il 29 aprile 2008, con scaden-za fissata al 9 settembre prossimo, il secondobando nell’ambito del Programma Quadro perla Competitività e l’Innovazione, in supportoalla politica in materia di ICT. La valutazionedelle candidature avverrà agli inizi di ottobre,mentre i risultati saranno comunicati intorno anovembre 2008, contestualmente all’avviodelle negoziazioni. Al momento è disponibile labozza del “Work Programme 2008". Rif.:http://ec.europa.eu/information_society/activities/ict_psp/index_en.htm
PSR: PUBBLICATI I PRIMI BANDI
Le Province, sulla base delle indicazioniregionali, hanno emesso i bandi che dal 2aprile 2008 danno la possibilità alle aziendeagricole di presentare le domande di finan-ziamento per i contributi necessari: all’am-modernamento delle strutture produttive,alla consulenza e formazione professionalee per incentivare l’insediamento dei giovaniagricoltori. Il Piano regionale di SviluppoRurale è il principale strumento che l’Emilia-Romagna ha a disposizione per affiancare leimprese agricole e alimentari nella sfida delmercato globale. La disponibilità di finan-ziamenti per le aziende agricole, gestiti coni bandi delle Province, è per il 2008 di 150milioni di euro complessivi. La parte piùimportante del budget, circa i 2/3 del tota-le, sarà riservata per le domande presentatedal 22 aprile al 31 luglio 2008.Rif.: http://www.ermesagricoltura.it/wcm/ermesagricoltura/news/2008/04/02_ASS_psr.htm
AL VIA IL II BANDO INDUSTRIA 2015
Il 10 aprile è stato firmato il III bandoIndustria 2015 nell’ambito del Progetto diinnovazione industriale (PII) Nuove tecno-logie per il made in Italy per 190 milioni dieuro, di cui 25 milioni a disposizione esclu-sivamente delle piccole e micro imprese.Obiettivo, favorire programmi finalizzatiallo sviluppo di prodotti, processi e/o servi-zi caratterizzati da un elevato livello diinnovazione tecnologica e organizzativa eda un impatto di sistema e/o filiera. Entro90 giorni dalla pubblicazione del bandonella Gazzetta Ufficiale, le imprese possonopresentare in forma telematica le proposteprogettuali. Ciascun programma deveessere realizzato insieme da imprese e cen-tri di ricerca e deve comportare una spesacomplessiva minima pari ad almeno 7milioni di euro. Qualunque sia l’investi-mento proposto, il contributo pubblicoottenibile non può superare i 10 milioni dieuro. Per andare incontro alle esigenze diflessibilità operativa delle piccole e microimprese, è previsto l'accesso a una riservaad hoc di 25 milioni di euro per i program-mi di piccola taglia (con spesa in ricerca,sviluppo e innovazione compresa tra i 3 e i7 milioni di euro).Rif.: http://www.industria2015.ipi.it/
Notizie dall’Unione Europea
Normativa comunitaria
Bandi comunitarie appuntamenti
Finanziamenti alle imprese
FLASH EUROPAUnioncamere Emilia-Romagna in collaborazione con la rete regionale degli Eurosportelli delle Camere di commercioA cura di Laura Bertella, Stefano Lenzi e Paolo Montesi
CONCESSIONE CONTRIBUTI PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI SPECIALI
Possono presentare progetti speciali (art. 10della LR n. 20 del 16 maggio 1994) per larealizzazione degli interventi e conseguen-temente essere beneficiari del contributoregionale le Associazioni di categoria degliartigiani maggiormente rappresentative construtture presenti e operanti a livello provin-ciale, enti locali e privati, Camere di com-mercio, imprese e società a capitale mistopubblico e privato, Consorzi, Università,Centri di ricerca e Fondazioni.Sono ammissibili al contributo regionale iProgetti speciali diretti: 1) alla qualifica-zione, sviluppo e innovazione delle impresein particolari settori o in specifici ambiti ter-ritoriali; 2) alla realizzazione di progetti pilo-ta di recupero e valorizzazione di attività, dilavorazioni tipiche, artistiche, tradizionalitesi al miglioramento del livello di sicurezza,di innovatività, di competitività, di ecosostenibilità e di opportunità di mercatodelle imprese e dei sistemi territoriali. 3) ad
agevolare l’adeguamento delle imprese allenormative o agli indirizzi generali tesi allasalvaguardia dell’ambiente e della salute. Verrà data priorità ai progetti presentati afavore di settori investiti da processi diristrutturazione e riconversione produttiva odi aree svantaggiate.Le domande devono essere presentate,mediante raccomandata con avviso di rice-vimento, entro il 31 luglio di ogni anno allaDirezione Generale Attività Produttive,Commercio, Turismo.Rif.: www.ermesimprese.it/wcm/ermesimprese/finanziamenti/artigiani/art_10_l_r_20_94.htm
PROGRAMMA DI COOPERAZIONETRANSNAZIONALE SUD EST EUROPA
Saranno pubblicati a breve i primi bandidel Programma Sud Est Europa rientrantenell’ambito dei programmi europeidell’Obiettivo Cooperazione Territoriale(Fondi Strutturali 2007-2013). Obiettivogenerale del programma è favorire l’inte-grazione ed uno sviluppo territoriale equili-
brato dell’area di cooperazione, concentran-do le risorse su un numero limitato di prio-rità coerenti con gli obiettivi della Strategiadi Lisbona e Goteborg: Innovazione,Ambiente, Accessibilità e Sviluppo UrbanoSostenibile. L’area geografica cui si rivolge ilprogramma è costituita da regioni di 8 StatiMembri (Austria, Bulgaria, Grecia, Italia,Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria), di4 Stati Candidati Potenziali (Albania, Bosnia-Herzegovina, Montenegro, Serbia), di 2 StatiCandidati effettivi all’ingresso nell’UE(Croazia e Macedonia), e da 2 Stati Terzicoinvolti nella Politica di Vicinato dell’UE(Repubblica di Moldova e Ucraina). Il pro-gramma ha una dotazione finanziaria com-plessiva pari a 245 milioni, a cui si aggiun-geranno risorse IPA e ENPI. Possono presen-tare proposte autorità pubbliche nazionali,regionali e locali, enti pubblici equivalenti eistituzioni private. La Regione Emilia-Romagna presiede il Comitato Nazionale diCoordinamento e svolge le funzioni diNational Contact Point.Rif.: http://www.fondieuropei2007-2013.it/ sezio-ni/scheda.asp?id=12
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FLASH EUROPA
Unioncamere Emilia-RomagnaViale Aldo Moro, 62 - 40127 BolognaTel. 051 6377011 - Fax 051 6377050E-mail: [email protected]
SIDI Eurosportello - CCIAA di RavennaViale L.C. Farini, 14 - 48100 RavennaTel. 0544 481443 - Fax 0544 218731 E-mail: [email protected]
CCIAA di BolognaP.zza Costituzione, 8 - 40128 BolognaTel. 051 6093286 - Fax 051 6093225E-mail: [email protected]
CCIAA di FerraraLargo Castello,6 - 44100 Ferrara Tel. 0532 783812 - Fax 0532 205122 E-mail: [email protected]
CCIAA di Forlì-CesenaC.so della Repubblica, 5 - 47100 ForlìTel. 0543 713524 - Fax 0543 713531E-mail: [email protected]
PROMEC - CCIAA di ModenaVia Ganaceto, 134 - 41100 ModenaTel. 059 208270 - Fax 059 218520E-mail: [email protected]
CCIAA di ParmaVia Verdi, 2 - 43100 ParmaTel. 0521 210241 - Fax 0521 233507 E-mail: [email protected]
CCIAA di PiacenzaPiazza Cavalli, 35 - 29100 PiacenzaTel. 0523 386255 - Fax 0523 334367E-mail: [email protected]
CCIAA di Reggio EmiliaPiazza Vittoria, 3 - 42100 Reggio EmiliaTel. 0522 796236/301 - Fax 0522 796300E-mail: [email protected]
CCIAA di RiminiVia Sigismondo, 28 - 47900 RiminiTel. 0541 363752 - Fax 0541 363747 E-mail: [email protected]
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