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NICOLA BONACASA DUE RITRATTI DI CESARE NEL MUSEO NAZIONALE DI PALERMO I DUE RITRATTI del Museo Nazionale di Pa- lermo che prest:ntiamo alle figg. 1-3, 6, 8- 1 ! , ) figurano tra i documenti più notevoli della ritrat- tistiea romana In Sicilia. Abbiamo voluto ri chiamare l'atten zi one su !1 e alte qualità del loro stile, e, partico- larmente, sull'interesse che suscita la loro fisionomia, convinti di poter li iden tifi care come ritratti di Caio Giu li o Ces.1te. La provenienz;\ delle due teste è purtroppo ignota, cOllle pure l'epoca e l'occasione in c ui er'ltr:.rono a far parte de ll e collezioni di scultura del Museo; bilmcme, la loro accessione coincise con quella di molto altro materiale, proveniente da collezioni e da musei privati deUa Sicilia, che a rricc hì il Museo di Palermo all'atto della sua costituzione ad istitut o nazionale. M "nc:mdo di dati esterni per l'identificazione de' due ritratti, e non possedendo notizie utili su lla loro pro- venienn e sulla loro destinazione, il nostro es.lme non potrà essere basato c he su considerazioni stilistiche e c;o nfronti di ordillc ico ll ognfico co n i più accreditati ritratti di Cesare. Preciseremo, tuttavia, fin da ora, che l'interesse dei due ritratti non resta limitato alla loro ma investe anche le qu alità del- l'esecuzione e il valore intrinseco stilistico dei due monumenti. Il ritratto alle figg . 1 -3, 6, 14,2) - che per comodità chiameremo qu i a pp resso .. ri tratto A" - rappre- senta un uomo matu.ro ancora vigorosamente porlante. L·a mpio cranio tondeggiante, largo ai parietali e scaN'a - mente dolicocefalo, è coperto da una c. lpiglialUra trat- tata a corte e legge ri ssime ciocche appena incise c he flui - scono s ul davanti arrestandosi s ul l'ampia fronte e sulle te mpie (ca lvitii vero delormitatem iniquissime lerret ..... et deficientem capillum re vocare a vertice adsueral), t) mentre sul retro (fig. 14) ri coprono la nuca a calotta spessa e uniforme (non solum tonderewr dilige nter ac ra deretur, sed vel/eretur etiam).4) La fronte, stem- piata, è at{'raversata da due luughe rughe ravvicinate, ed è tagliata da due corte pieghe verticali dell'epider- mi de che segnano l'innesto del naso leggermente ri- curvo, carnoso, largo alla base. Le orecchie ampie e nettamente disegnate seguono le ossa parietali distac- ca ndosi appena dal cranio. Il volt o ci appare come una vigorOSd maschera sulle cui superfici i particobri de - scrittivi sono in cisi con aderente realismo, senza per questo indebolire la struttura ossea sottostante. Le sopracci glia alquanto movimentate e co ntrane ge ttano ombra sugli occhi grandi ed intenti (nig ris vegetùque oculù) ; t) leggere borse accompagnano il contorno delle palpebre inferiori, Gli zigomi alti e prominenti, il uaso carnoso e b frame larga riflettono luci piane di superficie che contrastano con la incisività degli altri elementi d el volto, specialmente con il nella tr iangolo d'ombra determinato dalle pieghe che partono dalle alette del naso e assecondano le carnosit à ai lati della bocca, ta gliando la superficie de ll e gU3.l1 ce s munte . La bocca risulta grande (ore paulo p/eniore) , 6) chiusa, intagliata nella parle inferiore del volla come elemento determinante, notevole e caratteristico a lla pari del naso e degli occhi, per la configurazione del ritratto; la mossa sprezzante dell e labbra, appena perceuibile, sembra conferire al volto un' espressione di amara sorpresa. Il collo è forte, il pomo di Adamo è partico- lannente basso. Se le monete hanno offerto gli argomenti più pro- banti per l'identificazione dei ritratti di Cesare, le notizie dettagliate c he si possono cogliere in molte fonti antiche contribuiscono validamente a delineare la fi gura fisi ca e morale del dittatore. Svetonio, lo ab- biamo visto (Dillus Julius, 45), ci descrive con parti- colare cura il fi sico; mentre Cicerone (Erutus, 75), Velleio P.1te rcolo (Hù I. Rom., Il ,41), Appiano (Bell. Ci v. , II , 151), Cassio Dione (Hisl. Rom., XLIII , 4 3), Plutarco (Cae s., 4 e 17), e lo s te sso Svetonio (Diti. Jlllius, 46 ss.), fann o le lodi delle virtù, del va lore, delle qualità dell'animo, de ll e attitudini al comando e delle capacità umane di Cesare, 71 esaltando pure il gusto, l'eleganza e I· "ho li gnaggio del dittatore. Gli elogi che si colgono nelle fonti scritte trovano eco nei provvedimenti che il senato e il popolo romano adot- tarono per onorare la persona del dittatore: l'erezione di statue onorarie a Roma, persino nei templi, e nelle provincie, 8) il permesso di battere moneta ufficial- mente. con il suo ritratto, gl cosa che mai era acc. ldma prima di allora, nonchè la concessione di portare pe - rennemente sul capo (perpetuo dirà Svetonio) la co- rona di alloro, IO) ciò che gli permise di nascondere la ca lvizie che lo a fflig geva (saepe obuectatorllm iocis obflOxiam experLUs..... ex omnibus decretis sibi u senatu populoq ue honoribus non aliud aut recep it aut usu rpav/l libenlius quam ius laureae w ronae perpetuo ge5 landae). Il) 7 ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte

DUE RITRATTI DI CESARE NEL MUSEO NAZIONALE DI PALERMO

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Page 1: DUE RITRATTI DI CESARE NEL MUSEO NAZIONALE DI PALERMO

NICOLA BONACASA

DUE RITRATTI DI CESARE NEL MUSEO NAZIONALE DI PALERMO

I DUE RITRATTI del Museo Nazionale di Pa­lermo che prest:ntiamo alle figg. 1-3, 6, 8-1 ! , )

figurano tra i documenti più notevoli della ritrat-tist iea romana In Sicilia. Abbiamo voluto richiamare l'attenzione su!1e alte qualità del loro stile, e, partico­larmente, sull'interesse che suscita la loro fisionomia, convinti di poterli identificare come ritratti di Caio Giulio Ces.1te.

La provenienz;\ delle due teste è purtroppo ignota, cOllle pure l'epoca e l'occasione in cui er'ltr:.rono a far parte delle collezioni di scultura del Museo; pr~umi ­

bilmcme, la loro accessione coincise con quella di molto altro materiale, proveniente da collezioni e da musei privati deUa Sicilia, che arricchì il Museo di Palermo all'atto della sua costituzione ad istituto nazionale.

M "nc:mdo di dati esterni per l'identificazione de' due ritratti, e non possedendo notizie uti li sulla loro pro­venienn e sulla loro destinazione, il nostro es.lme non potrà esse re basato che su considerazioni stilistiche e c;onfronti di ordillc icollognfico con i più accreditati ri tratti di Cesare. Preciseremo, tuttavia, fin da ora, che l'interesse dei due ritratti non resta limitato alla loro identific~ione , ma investe anche le qualità del­l'esecuzione e il valore intrinseco stilistico dei due monumenti.

Il ritratto alle figg . 1-3, 6, 14,2) - che per comodità chiameremo qui appresso .. ri tratto A" - rappre­senta un uomo matu.ro ancora vigorosamente porlante. L·ampio cranio tondeggiante, largo ai parietali e scaN'a­mente dolicocefalo, è coperto da una c.lpiglialUra trat­tata a corte e leggerissime ciocche appena incise che flui ­scono sul davanti arrestandosi sul l'ampia fronte e sulle tempie (calvitii vero delormitatem iniquissime lerret ..... et deficientem capillum revocare a vertice adsueral), t) mentre sul retro (fig. 14) ricoprono la nuca a calotta spessa e uniforme (non solum tonderewr diligenter ac raderetur, sed vel/eretur etiam).4) La fronte , stem­piata, è at{'raversata da due luughe rughe ravvicinate, ed è tagliata da due corte pieghe verticali dell'epider­mide che segnano l'innesto del naso leggermente ri­curvo, carnoso, largo alla base. Le orecchie ampie e nettamente disegnate seguono le ossa parietali distac­candosi appena dal cranio. Il volto ci appare come una vigorOSd maschera sulle cui superfici i particobri de­scrittivi sono incisi con aderente realismo, senza per

questo indebolire la struttura ossea sottostante. Le sopracciglia alquanto movimentate e contrane gettano ombra sugli occhi grandi ed intenti (nigris vegetùque oculù) ; t) leggere borse accompagnano il contorno delle palpebre inferiori, Gli zigomi alti e prominenti, il uaso carnoso e b frame larga riflettono luci piane di superficie che contrastano con la incisività degli altri elementi del volto, specialmente con il nella triangolo d 'ombra determinato dalle pieghe che partono dalle alette del naso e assecondano le carnosità ai lati della bocca, tagliando la superficie delle gU3.l1ce smunte. La bocca risulta grande (ore paulo p/eniore) , 6) chiusa, intagliata nella parle inferiore del volla come elemento determinante, notevole e caratteristico alla pari del naso e degli occhi, per la configurazione del ritratto ; la mossa sprezzante delle labbra, appena perceuibile, sembra conferire al volto un' espressione di amara sorpresa. Il collo è forte, il pomo di Adamo è partico­lannente basso.

Se le monete hanno offerto gli argomenti più pro­banti per l'identificazione dei ritratti di Cesare, le notizie dettagliate che si possono cogliere in molte fonti antiche contribuiscono validamente a delineare la fi gura fisi ca e morale del dittatore. Svetonio, lo ab­biamo visto (Dillus Julius, 45), ci descrive con parti­colare cura il fisico; mentre Cicerone (Erutus, 75) , Velleio P.1tercolo (Hù I. Rom., Il ,41), Appiano (Bell. Civ. , II , 151), Cassio Dione (Hisl. Rom., XLIII, 43), Plutarco (Caes., 4 e 17), e lo stesso Svetonio (Diti. Jlllius, 46 ss.), fanno le lodi delle virtù, del valore, delle qualità dell'animo, delle attitudini al comando e delle capacità umane di Cesare, 71 esaltando pure il gusto, l'eleganza e I·"ho lignaggio del dittatore. Gli elogi che si colgono nelle fonti scritte trovano eco nei provvedimenti che il senato e il popolo romano adot ­tarono per onorare la persona del dittatore: l'erezione di statue onorarie a Roma, persino nei templi, e nelle provincie, 8) il permesso di battere moneta ufficial­mente. con il suo ritratto, gl cosa che mai era acc.ldma prima di allora, nonchè la concessione di portare pe ­rennemente sul capo (perpetuo dirà Svetonio) la co­rona di alloro, IO) ciò che gli permise di nascondere la calvizie che lo affliggeva (saepe obuectatorllm iocis obflOxiam experLUs ..... ex omnibus decretis sibi u senatu populoque honoribus non aliud aut recepit aut usurpav/l libenlius quam ius laureae w ronae perpetuo ge5landae). Il)

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Page 2: DUE RITRATTI DI CESARE NEL MUSEO NAZIONALE DI PALERMO

FIGC . 1,2, - PALERMO, MUSEO NAZIONAt.E - RITRATTO DI CESARE (Fol. N . Bon(ICasa)

Riuscirà utile, crediamo, un rapidissimo sguardo alla precedente e piti qualificata letteratura archeolo­gica sul problema dell ' iconografia cesanana che i molti stud i succedutisi hanno svariate v01l'e affrontato e risolto in modi ben diversi. Dei numerosi ritratti che fin dal tempo del catalogo del Bernoulli 'a) sono stati amibu-ili a Cesare, la critica più reeenie molti ne ha esclusi come estr3nei 31 ritrarto fisionomico di Cesare e quelli accettati ha man mano valutato diversamente a seconda delb loro cronologia e del loro stile. Gli studi sull ' iconografia repubblicana e del primo pe riodo imperiale condotti dal Curtius ,,) servi rono a conden-5.1re i problemi di identificazione e di raggruppamento dei ritratti postum i, e 3 definire il ritratto giovanile di Cesare. Rest3va aperlo il grave interrogativo del n ­tratto contemporaneo al dittatore che la pubblicazione del preteso Cesare della Biblioteca Zelantea di Aci ­reale ,,) pose e non risolse, come non risolse nessuno dei problemi iconografici che la nuoV3 testa sembrava porre e pone tUllora. In seguilo, con gli studi della

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Wes!, ,,) del Vessberg 'O) e dello Schweitzer, 17) so~

praltulto ad opera di quest'ultimo, nella ritrattistica cesariana si individuarono alcuni caralleri essenziali fondamentalmente accettati fino .. d oggi: tutti i monu­menti a noi pervenuti erano repliche di età augustea, giulio--claudia e trai:mea .8) da supposti originali tardo­repubblicani o da ritralli eseguiti posteriormente alla morte di Cesare, e nel folto gruppo dei ritratti noti si polevano distinguere due correnti di stile, una amante delle notazioni realistiche proprie del ritratto repubblicano (plastico-realistica la chiama lo Schweit ­zer) e ["al tra tendenle a ideali zzare i lineamenti di Ce­sare (plastico-idealistica, come la definisce lo stesso Schweilzer), m3 pront:l, per ciò, a contraffarli. Una strana avvenlura ha corso il ritratto da Tuscolo al Castello di Agliè presso Torino; ' Q) la testa, come origina le, sembrò porre fine all;1 ricerca del rit ratto contemporaneo al di ttatore e la sua esecuzione fu assegnata dal Borda, suo primo editore, al 44 a. C., ma fu in seguito inlerpretata d .. uo Schweitzer a,) come

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I

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copia giuliCH:laudia da originale bronzeo del 40 circa 3. C., le solt.lnto da poco la Simon 21) la ha reintegrata nel suo ruolo di originale databile al 44 a. c., da cui derivereb1xro la replica di Palazzo Antinori a Fi.renze a» e quella della Residenza di Monaco; 2)) le idee del Borda e dclla Simon sono ora condivise dallo Herbig. 2..11 In uno studio postumo, apparso di recenle (1957), il Curtius, asi a proposito di un ... test.1 di propriet.1l del conte BIUcher von Wahlstalt . a Francoforte sul Meno, riprende le osservazioni precedentemente aVilnUlte

sul ritratto giov:mile di Ces.lfc, e rivaluta il poco noto Cesare Mattei >6) conrrolltalldolo con la nuova testa Bliicher e col 11010 e contrastalo Cesare Luxburg.27) Lo studioso puntualizza anche la nascita e la succes­sione del ritratto giovan ile del dittatore che risu lterebbe streltamente individualizzato fin dagli ini zi e già co­struito nello stile monumentale che caratteriua la maggior parte dei ritratti di Cesare. I termini del pro­blema dell ' iconografia cesariana ha riproposto, or è poco, R. Herbig ~) present.mdo un utile con!untivo degli atteggia menti della critica degli ultimi dieci anni e affrontando, con rapido esame, i ri tratÙ più caratte­ris tici del di ttatore, da quelli giovanili ai più tardi in cui ~ palese il tentativo di diviniuazione del !oggelto.

Veniamo ora più concretamente al problema di iden ­tificazione che ci ha proposto il "ritratto A" di Pa­lermo. La attenta e riuscita realizzazione de.! ritratto mOllelale di Ctsarc, stilislicamcnte aderenle al guslo del tempo e al soggetto, offre, nei suoi molteplici aspetù, una realislica fisionomia del di ttatore. L'utilità indiscussa che viene agli studi di iconografia dalle emissioni di ed cesariana ha sottolineato ultimamente l' Alf61di, ~I e, prima di lui, per al tri motivi, aveva dimostrato il Vessberg, lO) Per il nostro assunto, de ­term inati confronti monetali ci sembra possano con­corre re ad attribuire il "ritratto A " al dittatore, Se· gnaUamo alcune notevoli analogie d'ordine iconogra­fico riguardanti le li nee ge nerali de l profilo, la roron· di tà del cranio e alcuni particolari del volto, che pos­sono cogliersi tra il ritratto di Palermo (fig. 3) e le teste laureate di Cesare su due denari della zecca di Roma, al Museo Nazionale Romano, databili intorno al 44 a. C,; il primo emesso da p, Sepullius Macer (fig . 4), e l'altro da M . Mettius (fig. 5),3" due dei quattuorlJiri mone.tafes istituiù da Cesare,

Più impegnativo il confronto che tenteremo di isti­tuire con i ritratti monumentali e che resterà limitato a pochi documenti scelti, ma ani a giustificare l'in­quadramento del nostro " ri trano A" nell 'ambito dell'iconografia cesariana. Prenderemo le mosse dalla vigorosa testa di Cesare, di schisto verde, conservata nti Musei Statali di Berl ino (fig. 7)' p) Il busto di Berlino, più volte, a rorto, ri tenuto falso, dovette essere ri lavorato nel XV III secolo ed in seguito ad un'accu· ralo"! indagine del BlGmei è risultato alla fine autentico,

F IG. 3 - PAL&RMO, MUSEO NAZIONALE - RITRATTO DI CESAR E (Fot. N . BonocaJo)

Benchè l'identificnione della testa non sia stata una­nimemente accettata (favorevoli, tra gli altri, SOIlO i p;treri del Bernoulli, West, Paribeni, Borda; contrari, e non unici, que lli del Curtius, Hekler, C raindor), noi riteniamo valida l' identificazione de l Cesare di Berlino sulb base dei profili offerti d.,lIe monete, e aggiungiamo che il rapporto che lega questo ritratto al nostro rinS3ldJ tale identificazione e contribuisce a dare credibilit.'! alla nuova che avanziamo in questa sede. Il ritrallo berl inese è un'immagine particolare della fisionomia di Cesare, descrittiva e sobria a un tempo, non priva di un certo elaborato formali smo di superficie, ed ~ rimasto finora isolato nel folto gruppo dei ritraui attribuiti al dittatore_ Senza dubbio, il busto di Berlino è un prodotto di officina alessandrina del primissimo pe riodo imperiale nl ed ha già supe­rato gl i schemi del ritratto più propriamente greco­egizio del quale, a nostro modo di vedere, esso non presenta alcun richiamo particolare, Dietro alla ricer­cata elaborazione, in più punti stiliztata, dello schisto

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F1GG. 4, S - ROMA, MUSI!O NAZIONAI.E ROMANO - DRNARI CON RlTRATTO DI Ct.SAR[ (FOI . F . Panvini RMIIII )

berlinese, sussistono fondamentali e incontrastate par­licoi::Jrità di espressione che riporlano la testa ad un protolipo tardo-repubblicano, sicchè è giusta suppo­sizione che il Cesare di Berlino debba intender!i copia di officina alessandrina del primo periodo imperiale che ha tradotto in materiale egizio un realistico ed eloquente originale di età repubblicana. Sussiste tra il ritrano di Berlino (fig. 7) e la testa di Palermo (fig· 6) un cosi avvincente rapporto fisionomico e sti listico da assicurare che nei due monumenti è rappr~nt.1to lo stesso personaggio, Cesare, e da far giustamente sup­porre contemporanei gli originali da cui derivano i due ritratti del dittatore. Ci rendiamo COlltO elle alle straor­di narie ripetizioni di linee e di volumi che si possono coglitrt nelle due testt, si contrappongonO alCune palesi differenze, ma queste non sono tali da annullare l' impressiont gentrale di idtntitl fisionomica cht ac­comuna i due ritratti.

Osserviamo più da vicino le analogie e le difftrenze che si possono cogliert nei due ritratti. Analogo è rimpianto gentrale del volto, soprattutto nelle vtdute di trequarti t di profilo, mentrt diverso, accentuata­mtnte dolicocefalo, è il cranio del ritratto di Berlino; affini risultano il tratteggio dei capelli (incisi nel ritratto berlinese) e la loro disposizione sulla fronte . Una par­ticolare identità accomuna nei due ritratti l'alta fronte stempiata attraven:ata da rughe e l'innesto del naso con la fronte, più accentuato nello schisto berlinese. Divusi, invece, sono gli occhi, grandi td intenti, ma freddi, nel nostro ritratto ; piccoli vivi e penetranti nell 'altra test'a; la palpebra superiore, prolung:tta al­l'angolo esterno dell'occhio, rtsta isolata nel ritratto di Palermo, mentre è affiancata da una serie di zampe d'oca nella testa di Berlino. Il naso leggermente ricurvo, imponente e carnoso, be nchè frammentato nella nost.ra testa, lascia supporre una struUura identica. Lt guance sono ugualmente smuntt t il poderoso stmicerchio della mandibola è chi uso dal mento prognato. Diverse nt i particolari sono It pieghe del!' epidermide cht ndla ttsta berlintse giuocano intorno alla bocca con s.llti di luci t di ombrt, cht sono smorzate invece ntUa severa plastica della lesta di Palt nno. A giudicart dalle

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fotografie, la bocCOl stessa, benche ugliata in maniua analoga, è atteggiata in modo alquanto diverso: grande, con It labbra stirate in un movimento di amara sor· presa, nella nOHra testa ; più piccola, caustica e pronta, rasserena con la sua regolaritl i lineamenti più mossi nel ritratto berlinese.

t dunque SUilOl base di questo avvincellle parallelo, come non sarà sfuggito al lettore, che ci è sembrato di poter aggiungert alle ultime conquiste dell 'iconografia ct:S3riana il "ritr.-m o A .. di Palermo. Meno calzanti del primo già te.nrato, sussistono tuttavia due altri confronti possibili per il nostro .. ritratto A ... Mal ­grado la diveI$l espressione Olssunt'a dal ritratto da Velleia, a Parma, ' I) lo schema generale del volto e la struttura di questa testa risultano vicini a quelli della nostra ; ma subito intervengono ad escluderli lo scarso valore stilistico della copia velleiate, di età giu lio­claudia, improntata ad un rtalismo piuttosto superfi­ci .. 1e che scade a confronto con la più valida maschera dd ritratto paltrmitano. Cosi, il confronto che si può istituire con il noto busto trOlianeo al Vaticano l ,I per certa affinità nella concezione dei trani del volto co­mune nei due ritratti, si riveb , a ben vedert, scarsa ­mente utile perchè lo stile del l.t testa del Vaticano è completamente divtrso, più scaltrito e più indulgente a movi menti di superficie che sono estranei al carattere essenziale ed incisivo della nostra testa, Utile avvici­namento, piuttosto, può essere tentato tra il Ct:S3re del Vaticano e quello di Berlino per il gusto dominante nei due ritratti che tende a movimentare i piani del volto e per la particolart dolicoc:dalia denunciata daUe. due teste.

In verità, la costruzione e l'espressione stilistica del ritr .. no palermitano sembrano derivare diretta­mente dalle teste repubbl icane di impronta it.llica che riecheggiano lo stile delle imagines maiorum. Gli esempi, tra i molti che si potrebbero ricordare, più vicini al nostro marmo, sono tutti caratterizzati da questo stile altamente qualificato del ritratto repubbli­cano, che affonda chiaramente le sue radici nella cor­rente italica. FacciamO particolare riferimento alla lest'a del togato Barberini, )tI) al ritratto Strog.-lIloff di New York, 17) al ritratto n. 571 della Glittoteca Ny Carlsberg, )8) e all'austtra ttsta di vecchio che domina I.t statua togata in calcart nt l giardino del Museo Na­zionale di Napoli, )9) opera provinciale pienamente stnt.ita e caratterizzata. Queste sculture hanno i loro pOlralleli stilistici in prodotti schieuamente ital ici di riconosciuta ed efficace rtaliz:zazione tra cui si dis tingue l'interessante e ben nota testa di terracotta de.! Musto Gregoriano Etrusco, 401 per richiamare un esempio in cui è palese un (orte intento ritrattistico.

Sono riconoscibi li, tuttavia, nella lesta di Palermo, alcune rotture de.! rilmo serrato del ritratto repubbli­cano che è debilO sottolineare. Ci sembra, inf:mi, che

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gli spunti rulistici della fis ionomia siano stati mecca­nizzati nella copia e che i singol i tratti de.! volto, pure umano e sentito ne.! complesso, siano stati sottomessi dal copist:l ad uno stile di maniera. che ha ragge.!ato gli ideali re"listici de.! postulato originale tardo-re­pubblicano. Questo elaborato linguaggio del copista e la raffinata realizzazione del ritratto, certo di scuola, trovano conferma nelJ' estrema politezza di esecuzione della copia. Resta, a ogni modo, nel .. ritratlo A ,. tan to dell 'incisiva narr<lzione e delr eloquente reOllismo del ri tralto repubblicano da considerare isolato nel­l'ambito delle tendenze stilis tiche dei ritratti di Cesare l'originale della nostra testa. Questo valore risulterà più chiaro se si guarderà alla diffusa idealiz:::azione prese nte nella maggior parte dei ritratti noti sulla base delle copie, come il CesMe Chiaramonti al Vaticano ".) e il Cesare del Campos::mlo di Pisa,.p) dai quali il no­st ro subito si distacca pe r l'immediatezza dell'espres· sione, per la sua aderenu allo stile incisivo e realistico dell 'età repubblicana, per la sua stessa alta qualitll di copia,

Siamo portati a credere che la testa di Palermo ci tramandi un ri tratto da assegnare agli ultimi anni della vita del diuatore o immediatamente posteriore alla sua morte : in quest'ultimo caso l'originale sarebbe da porre u a il 44 a, C. e l' inizio del secondo triumvirato, e rappresenterebbe - a giudicare anche dall 'eù de.! personaggio e dallo stile comunemente denunciati da­gli allri ritratti - una ddle più antiche testimonianze iconografiche e stilistiche del rit'ratto di Cesare. Qualche incertezza permane invece nella valutazione della copia. r dati esteriori della testa, il taglio degli occhi e delle labbra, il rendimento dei capelli, e altre caratteristiche tecniche adottate sono proprie del ritratto repubbli ­cano ; ma la fredda esecuzione di alcuni particolari, la te ndenza a marcare i tratti del volto, come gli occhi e la bocca tagliati con spigolosità metalliche, e le consi­derazioni stilistiche generali a cui abbiamo accennato, fan no supporre che il ritratto di Palermo sia copia di età giulio-cIaudia, probabilmente eseguita sotto il regno di Tiberio, da un originale da assegnare al 44-43 3. C. ti gusto per l' intaglio e lo stile duro eclassicheg­gian le dell'età tiberiana ci sembrano corrispondere all'ambiente artistico cui potremmo assegnare la copia di Palermo, e che si colloca tra lo stile rigido del periodo t'ardo--augusteo e l' inizio del primo impressio· nismo c1audio-ftavio,

Torniamo ora brevemente al Cesare di Berlino e al ri tratto di Palermo, che, come abbiamo visto, gli è affine per dati iconografici generali e particolarità sti listiche. Il confronto istituito tra le due teste avd posto il problema della loro posi:!:ione di copie del primo periodo imperiale dipendenti da prototipi imme­diatamente posteriori alla morte di Cesare, ma, con­temporaneamente, potrebbe anche riproporre, ancora

una volta, la questione della componente egiZia del ritrano tardo--repubblicano. Il problema. cui accen­niamo non tocca il ritratto di Pa lermo, il cui stile è eco fedele e cristall ina di un ideale repubblicano valida­mente rappresentatO, Ed è evidente che, tranne per il materiale, certo egiziano, il Cesare di Berlino non rap­presenta un prodotto greco-cgizio ; anzi, il problema posto da qual filone artistico esso ha superato con il suo stile e la sua cronologia, ciò che non può dirsi ancora per il CeS<lre del Museo Barracco, più chia­ramente c.u.1Iterizzato nell'ambito di quell'indiriz:::o di stile, Ma, anche a proposito del Cesare di Ber­lino, e di al tre sculture analoghe, sono state autore­volmente prospettate alcune questioni che investono l' ultima produzione egiziana e quella italiana d'età

FlG, 6 - PAI.ERM O, M USEO NAZIONALE - RITRATTO DI CESARE (Fo/. N , BOII(lct!$(J)

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Page 6: DUE RITRATTI DI CESARE NEL MUSEO NAZIONALE DI PALERMO

F IG. 7 - BERLINO, MUSEI STATALI - BUSTQ-RITRATTO DI CESARE (Fot. del M usro)

repubblic:ma; tali questioni restano a tutt'oggi ben 100lane da un cruarimenlo definitivo, e al momenlo s.uebbe tuttavia fuor di luogo discuterne. Ricorde · remo soltanto la tesi del von 8othme.r ,J) sulle eredità saitiche giunte al ri tratto repubblicano attraverso la mediazione di opere tolemaiche; i postulati scambi culturali ed i vicende.voli infl ussi artistici intercorsi tra l' I talia e l'Egitto a parti re dall ' età sillana :Immessi dallo Schwc:itze r ; 44) la discussa corrente egizio-repub­blicana formatasi in Egitto e coagulatasi nell 'ultima produzione delle officine alessandrine, riconosciuta dal Orerup .• ,) Altre teorie, qui taciute, sono state avan­zate 46) per spiegare i caratteri dis tintivi del l:l produ­:done greco-egizia e romano-e:gizira e le connessioni tra questa produzione e la scultur;1 roman;1 del te rritorio ita liano. Crediamo ;1 questo proposito che potrebbe riuscire utile ai nostri studi un' indagine approfon­dita sulla posizione e sul valore dell'ultima produ­zione alessand rina romanizzata e sulla sua originalità rispetto alle precedenti creazioni ellenistiche e agli

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atteggiamenti che altri centri d'arte ellenistica, dell'Asia Minore e delle isole greche, assunsero di fronte al dilagante fl usso artistico romano. '7)

P.lSSiamo ora al "ritratto B " di Palermo (figg. 8--1 1, 15),48) che riesce, rispeu o al "fi l'ratto A", meno caratterizzato nell'espressione fisionomica, alquanto diverso per la cronologid e notevolmente diverso per lo stile. T ra i molti ritratti di Cesare noti, questa se­conda test;1 trova confronto solo con quello di T aso, che ha arricchito di rece nte l'iconografia del dittatore, e che, fin dalla nostra visita al Museo di quell 'isola (1957), ha subito attirato la nostr.'l attenzione per le affi nità che ci sembra lo colleghino al noslro "ritrau o B ". L'identificazione che proporre mo si basa in verità su questo unico confro nto, e, personalme nte, siamo ben lontani dal ritenerla definitiva ; ma abbiamo vo­luto ugualmente souoporla alla critica più provveduta per gl i utili chiarimenti che ne potrebbero venire.

0 .1101 l'età ancora giovanile nella quale è rappresen­tato il personaggio nel nostro rit rallo, gli unici possi­bili confronti monet'ali resterebbero limitati ad alcuni coni, tra cui quelli provinciali d i Nicea e di Corinto del 48-47 e del 46--45 a. C ,..o1 che presentano una fisionomia di Cesare con traiti giovanili ; senonchè rite­niamo i confronti con tali ritratti monetali poco pro­banti per un:. idenlificazione, sia pure ipotetica come la nostra.

Saremmo comunque di fronte ad un rilr.'ltto di Cesare rappresentato ancora nel pieno delle sue forze. L'i m­palcatura ossea della testa è articolata in un triangolo, vigorosamente accentuato alla fro nte agli zigomi e al mento, ed è vistosamente ricoperta dai piani movi­mentati dell 'epidermide. La luce giuoca sulla fronte, sc.ivola sulle guance incavate e si frange sulla masc.eUa sottolineando l'impostazione strutturale della test3.. Tre rughe longi ludinali attravers.ll1O la fronte rotta allo innesto del naso da due pieghe verticali parallele (particolarità comune a tutti i ritratti di Cesare). La maschera del volto tradisce un duro travaglio interiore, e i particolari della lesta concorrono a soltolineare questa tensione. La ricerca di espressione è concentrala nelle vigorose e torment31e arcate sopracciliari , che om­breggiano le orbite profonde, e negli occhi del perso­naggio che fissano lo sguardo acuto e assorto su\l 'os­servatore con intensa drammaticità. Un largo triangolo d'ombra è costruito con le pieghe che partono dal naso e tagliano l'abbond:mte epidermide ai lati della bocca. Le labbra, benchè framment'ate, si riconoscono carnose, chiuse e prominenti; il mento riRette il disegno del labbro inferiore e nelle vedute di profilo si offre pos ­sente e prognato. La capigliatura è d istri buit'a su tulta la testa con disegno accurato e ricco di motivi parti ­colari. Attorno al l'apice del cranio, dov'è un foro forse per il menisco, si dispongono a vortice ciocche basse

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FIGG. 8, 9 - PALERMO, MUSEO NAZ IONALE - RITRATTO DI CESARE (FOf. N . BOllacuso)

e serpeggianti i tre file di ciocche voluminose coprono con movimento alternato la nucil e buona parte del collo (fig. 15) i mentre sulla fronte i capelli sono divisi in vivide e brevi ciocche svirgolate a fr;angeuili ciocche più lunghe, movimentate e riportate in avanti, coprono il cranio; diverse altre fi le di grosse ciocche, sovrap' poste e ordinate, corrono sui tempor;ali.

Abbiamo detto che le rispondenze tra la testa di P31ermo e i documenti noti dell 'iconografia cesari3na si riferiscono solo al Cesare di Taso (figg. 12- (3), so) e che la nostra identifi cazione si appoggia esclusivamente su queste rispondenze che sono di carattere alq uanto generale ma significativo e riguardano la fisionomia e la costruzione della testa. Non che non ci rendiamo conto di :lleune palesi differenze tra i due ri tratti: la bocC3, per esempio, è diversa, piccola e stranamente atteggi313 nella testa di Taso ; i capelli, abbondanti e ordinati, ripresi di'I schemi ellenistici ndla nostra test3, sono liberamente ispirati all'iconografia auguStea in que lla di Taso; gli occhi piccoli rivolti in alto alla moda dei r itratti ellenistici in questa testa, riescono più espressivi e personali in quella palermitanaj la palese

stil iuazione dei tratti del volto nel m,mllO di T aso, che ne costituisce l' impronu più caraueris tica, 51)

contrasta con la diversa espressione della testa di P3· lermo ripensata, come ved remo, alla luce di un diffuso gUStO ellenistico che pure non h3 rinunciato 3 certe osservazioni realistiche. Tuttavia, pur tenendo conto di queste differenze di particobri, ci sembra che sus· sistano tra i due ritratti innegabili e suggestive ana· logie, particolarmente notevoli nell'impostazione gene· rale del volto e ne1l3 fisionomia, interpretata con 13 stessa vigorosa accentuazione dei tratti.

L'esecuzione del ri tratto di Taso è stata assegnala ad età augustea, e, di fatto. oltre alla disposizione delle ciocche sulla fronte, concorre a qucsu datazione anche 13 presenza delb coron3 di quercia che designa un personilggio imperiale. Questo tipo di corona non l: certo che si3 stato port3to da Cesare, ma lo assunu come 3ttributo di sovranità il suo successore Augusto. Inoltre, nell'impianto della testa di Taso sono SIate riconosciute, certo Ilon a torto, tendenze rardo-repub· blicane, rielaborate ed adattate dallo scubore al nuovo spirito del ri tratto, il cui 3ueggiamento, - Iii testa e gli

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FICC. IO, Il - PALERMO, MUSEO NAZIONALE - RITRATTO DI CESARE (FO/. N . Bonocaso)

occhi sono rivolti verso l'alto -, è senza dubbio ispi­rato alla moda dei ritratti ellenistici di monarchi.

Lo stile del nostro "ritratto B" è improntato ad un contenuto realismo di ispir.1::done ellenistica, ma nella nostr.1 testa, di contro :dl'impressionismo super ­ficiale di certa ritr.1ttistica tardo-ellenistica, t S[.3[O raggiunto un giusto equi librio di volumi e una chiar.1 tessitura di luci e di ombre. La fisionomia della nostra lena ha superato lo schema stilistico dei rilr.1tti giova­nili di Cesare, noto attraverso le teste Luxburg a Ma· naco, Mattei a Roma e Blticher a Francoforte, e pre­senta un'interpretazione elleniuante dei tratti del volto, si che l'espressione generale del ritralto, pur sicura e penetrante, ravvivata dalla concentrazione dello sguardo, risulta nel complesso dissimile dagli ideali più diffusi dell'iconografia tardo-repubblicana e cesariana in particolare, ed t, comunque, ben lontana dall'amara e descrittiva m.3schera del "ritratto A".

Prendiamo in considerazione, per un momento, due tra le più note teste delie romanizzanti del tardo

'4

ellenismo, affini stilisticamente al ., rit ratto B". 11 ritratto dal quartiere del teatro al Museo di Delo (Inv. A 6050),~) e un frammento di testa, di cui rimane solo il volto, dello stesso Museo, S1) databili tra gli inizi e la metà cirCl del l sec. a. c., che rappresentano, per due diversi motivi, gli immediati precedenti stilistici cui riportare il ,. ritrano B " di Palermo. L.3 test.3 delia dal quartiere del teatro è affine alla nostra per la co­struzione de.! cranio e per il richiamo insistente che viene dallo schema dei capelli disposti in ciocche agitate alla sommità della frome, come nella nostra testa ; ma si differenzia a un tempo dalla nostra per i particolari descrittivi che rompono in superfici movi­nlentate il volume del la testa assimil.3ndola nel gusto romano del ritrano tardo-ellenistico. La maschera, invece, della seconda testa delia che .3bbiamo ricordato. improntata ad un realismo di estrem.3 efficacia espres­siva, accentra la spiritualitl del personaggio nella pro­fondità degli occhi e nella strutturazione delle orbite, ed t priva di quel certo superficiale psicologismo che

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Page 9: DUE RITRATTI DI CESARE NEL MUSEO NAZIONALE DI PALERMO

• • j.

FIGG. 12 , 13 - TASO, MUSEO ARCHEOLOGICO - RITRATTO DI CESARE (Fol . Se. FrU1lc~ di Alrllr)

caratterizza la lesta precedent't. Essa è stn:ttame nle COnneSs,1 con il .. ritratto B" di Palermo per questo SliO linguaggio sentito ed essenziale, per la forte con­ce ntrazione dello sguardo, oltre che per la costruzione della maschera faccia le e per la particol.are imposta­zione dei volumi della fron te e delle guance. QualI!: che poSSo1 essere la provenienza moderna deUa nostra testa, per la quale non siamo riusciti a reperire alcuna notizia d'inventario, in considerazione dei precedenti stilistici che abbiamo considerato, nulla vieterebbe di Inlcnderla come prodolto di officina greca, probabil­mente insulare, pervenuto in Sicilia in periodo antico o moderno.

Alcuni degli elementi dd linguaggio formale dd .. ritralto B" rientrano in schemi augustei di deriva­uone ellenistiCol;,..1 alludiamo in particolar modo al traltamento dei capelli sul cranio e sul collo e al vor­tice (fig. 15) che è comune fra i ritrmi tardo-cllenistici o di ispirazione ellenistica - Menandro, monarchi, al­cuni pensatori, lo stesso ritrano ellenizzante di Pompeo (Copenhagen 597) -, ma che è anche caratteristico della capigliatura augustea. Mancano, tuttavia, nella nostra testa certe particolari grafie di ciocche che

sono comuni tra i ritratti di quella età. l confro nti istituiti con le teste tardo-ellenistiche di Delo, e le conside razioni che abbiamo avanzato sulle qual ità stilistiche e sui caratteri esteriori dell 'esecuzione, ci inducono a giudicare il "ritratto B " di Palermo come copia sostanzialmente fedele di un originale di gusto ellenistico da assegnare agli ultimi decenni del l sec. a. C.

Tornando brevemente al problema iconografico, ri­teniamo che il parallelo di carattere generale tentato fra la testa di Palermo e quella di Taso possa con­fermare l'identificazione dci nostro "ritratto B", che si è rivelato, infine, per dati stilistici e crono­logici, ben diverso dal "ritrano A" e dallo stesso marmo di Taso. Quest'ultimo rappresenta un'espres­sione concettosa e stilizzata protesa nello sforzo di fare arte e costituisce un'esperienza isolata non chiòlra­mente storicizzabi le, al confronto con l'efficace e orga­nica realizzazione dt:1 .. ritratto B " di Pòllermo in cui è f3ggiunto un feli ce equilibrio tra caratterizza­zione fisionomica e stile; non unico, ma certo pecu­liòlre equi librio delle migliori espressioni del ritratto ellenistico-romano.

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pp. 525 IS., 527. 531'""140, ~:n; Il (1910), pp. 368-g, 390-1. 469-470. 576. E. B6HRINGElI, Der euua, 11011 AClrra/~, Su)(:eard.ò! ' 933. uvv. &-g; O. VESSBERG, Studitn :ur KUlUfrachichu dtr t6mischtn Rrplib/ik. LUl1d-Lipsia 1941, p. 13855.; S. L. CES.\NO. in Rtnd. PonI. Accad., XXIII-XXIV, 1947-49 h9So), p. 10355. , J. BABELON, U Pontail do/U l'antiquit; d'aprù tu monnaies, P.uigi 1950, p. '0'5 $S.; E. A . SVDI1HIIAM, CoirnJp Roma" Rrpublic, Londn 1952. pp. 1,.&--180; A. ALl'QUlI, .n Bull. Soc. Roya/r d. UIlTtf dr LwuJ, 1952-19:53. p. 125$., tavv. I-XV: ID., in Ctn/tn­Iliol Publiclllion 01 Eht Alllflr(can Numism. Socitty. New Vork 1958, p. 27 $S.: iavv. 1-V " ID., in Anfib Kurul, Il , 1959. I,

p. 27 $iii. Un utile confronto frn dlralli su gemme t ritratti moneta li hJ Itl\l.1I0 I~ M . L. VOLLItHWIUOER, in Antikr KUrlSl, II I, 1960. 2, p. 8.55., tavv. 12-14.

IO) Che con Augusto divenne titolo t instgn.:a assun ti 011 tiws SUIIlIIOS. Ptr Ct­~rt non t IUlIa ... ia CUtO il tipo di corona (di mirto, di lauro, gr:r.minta7), dr. Cr· SANO, arI. CiI., p. 145 55.; ALfOUlI, in M USLum Ht/wlirum, 9, t952, p, :01:01355. t IO, 1953, p. 10355.; K. KflAn, jahrbucA /. Numism. u. Gt!d~hichlt, III- IV, 1952-53, p. 755 .

.. ) S"'ET., Di,",. juliw, 45.

FICCO. 14, 15 - PALERMO, MUSEO NAZIONALE - RITRATTI DI CESARE ("'EDUTA POST.) (Fol. N . Banarosa)

12) J. J. BER. ... OUllI, Riimisdtr lkonogru· ph;r, l , S tOCClrW 18&, pp. 14555., 15555. (at:llogo). Ricordiamo anche, solo come curiosità bibliogr:r.fie;!, uno studio d'in-

Il Per cort~ia. dellòl Prof. J. M.nconi Sovio, Soprinum­denle 211e Anllchtt.\ della S,Cilia Ottidcntalt.

EsMndo ormai di prossima pubblica)(ion~ ii Calaloro d'l tHtUI/I grtd I romam dcl/u Slr,liu - che abbiòlmo poluto ru­linare gratie all.l libcrali l.\ dci Soprintendenli e dci oircllor; dt.i M usei N.l:ionali e Ci ... ici dcll'isola - abbi,uno crtdulO opportuno affronl.lre sep.1r.llanlt.n'C in questa sede lo 5tudio di due petti incditì, anticipando n;'li::ie e prospettando que­s lioni che ne~riamtnle potranno essere .lppenl sfiorate ncl-1'«OlIomi;a dtl caulogo.

al In .... mJnca. Pro .... ignola. Alt. 101. m. 0.355; alt. tesu m, 0,:150; dJI mento ai capelli m. 0,203; trJ le esuemit.\ delle orbi te m. 0,115. Mltlllo italioo. finissimo, bianoo, con leggera IXIlina diafana. La testa risulta ntl complesso ben COllstr"'Jla, eccezion falla per le lie ... i ICheggiJlUre aUa punta del naso, al labbro 5uperiore, al menlO, e qU31chc .tbrJ5ione .tlle orea:h ie, alle gUJncc e ai apeUi. Il collo, brgo all'inneslo, t IChcggiato sul Ialo siniSlro. Do ... ev,J essere ìn~erilo in un bUSIO, o, fOTll';anche, in una $Ialua. Inedico.

l ) SVIT., Divll! Julill!, 45. .) S"'ET., lo;:. ciI. sI SVIT., lo;:. cito 61 SVIT., lo;:. cito 1) Pcr una sintesi sul C2ralltrC c sullòi figura di Cesart, dr.

J. CARCOPINO, Ci.ar (4- cd.), Parigi 1950, p. 64a 55.; A. ALfOLDI, in Anti'" Kurut, Il, 1959, l,p. 2755., 5ulb base dei ritr.itli mo· net~ li di M. Menius.

81 C4SS. DIO, Hu t. Rum., XLI, 61; XLIII, 14 c 45; XLIV, 4, 7, 9: LI, 20: App., &11. CiII., Il , 106 b. Cfr. anche GII6I1I, in PAULV-WtSSOWA, RE, X , 1917, coli. 25H, l. V.

julilU CUt.Jar; L. Ross T AYLOJt, The Divinily 01 tlle Roman Emperor, M iddletown 19] 1, pp. 58,6655.; CAIlCOPINO, up. ciI., p. 958 55.; A. GIULIANO, in Etlc. arlt 0111., Il, 1959, p. 521 55., 5. V. Cesare.

9) Il problema della sua:essione e del nomi dci qual/uurviri munelalu (M. Mettius, L. Bua, P. ScpuUius Mact.r, C. Cossu­tius Maridianus), resla IUtlOra poro chiaro; anche se dal !aIO iconografico b 5ua risolu%ione sia scars;r.memc utile, esso. lut ­la ... ia, non hit Ct.s~IO di :lS!IllliIre i numismatici. H . A. GRUEBEJt, Cuin. Rumun R,pllblic in Ihe Brilish M UJfum, I, Londra 1910,

lI:tfmt serillO sull' iconografut cts.lriana da F. J. ScoTT, Por· Irailures o/ /uliIU CQUOr, Londra 1903.

'lI l., CURTlUS, in Rlim. Miti. , 47, 193'1, p, :WI55, (IO, lavo 4755.

'.1 Alinari, 47047: 8(lHJtINCEJI, up. til., p, I 55., ta ...... , 1'"7, 47; B. ScIlWIITZEJt, Dir B ildniJkwul d. Rlimischm Rtpublik, Lipsla 1949, pp. 114, 118 IS., 6gg. 18.2--3; E. StMON, in G)'m­nasium, 64, 1957, p. ~5·

"I R. WEST, Rlimisdle Portra/-Plm tik, I , Monaco 1933, p. 7455., ta .... XVIII 55.

, II) VW8EJ1C, op. til., pp. 138M., :135, 281, ta'IV. VI- ViII, LXXX.

'1) SCHWIITUR,Op. dI., pp. 92,105 55., figg. 1525S. CG - Plas· tisch-Idulislischer und Pl.ut isch-Realislischer Slil) .

• S) Corrispondenti a puiodi 5torici in cui la figura di Cesare riusci IXI rtioo!armentt aa:ttta: CURTIUS, art. tit., pp. 225--241; SCHWllTUR, up. ciI., pp. 92, 105 55. Pu le reslilu:tioni monUali, dr. H. MATTINCLY, Cuim Ruman Empire in Ihe Bn'ruh M ll.$tum, III , 1936, p. 143. nn. ~, ta ....... 23, 17-19; BOHJt tNCEJt, up. ci,., la .... 9.

'01 Negg. 151. Gum., 57. 438, 439, 456; M . BoRDA, in B ull. M UJ. lmp. Rum., Xl, ' 940, p. 3 55., la ....... I-III ; ID., M onumm/i arch. IUKu/ani ntl Cal/tllo di Aglii, Roma 1943, p. 205., n. Il, la ....... XXI-XXIV, ID., in RUld. Punt. Accad., XX, 3-4, t943-44 (1945), p. 34755.; ID., in C. G. Cuor" Roma 1951, p. 63, la .... V, Inoltre, K. ScHUOLD, B ildnisH d. alli. o;cllltr RtdMr Il. Ornktr, Ibsilta 1943;, pp. 176-7, 2a2, ScllwlrTUJt, up. cit., p. 92, G 14, pp. 1°5, 109, 118, 132, figg. 152, 154"""5; E. BusctloJt, DaI litI/ti!. Bildnu, MoD..llco 1949, pp. 53, 61, E. SIMON, Ar. An:., 1952, col. 12355., figg. 1-2; ID. , in Gy/"MUlium, 64, 1957, p. 295 u.; L. CUItTlUS, in R . Bliltringet, fine FrfundesraM, Tubinga 1957, p. 153 55.; GIULU .... O, in EIIC, aTl' alli., Il , 1959, p. 521 55., fig. 720, 5 ..... Cuore, R. HERBIG, in Klilntr Jahrbuch, 4, 1959, p. 8 55., t!.Y. 2, 3"""5.

N) ScHWIITUII, up. ci,. , p. 105 S.

'''1 S tM ON, in Ar. An:., 1952, coli. 136-8; ID., in Gymnasium, 64, 1957. p. 296·

ul E.A ., 4051 2; SIMON, art. ciII., oon bibL precedente. a)) B&IJt tNCEJt, up. d,., la ....... l2-t3; SI Io'I OI'I , arI. ciII., oon

bibl. pr«cdentc.

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Page 11: DUE RITRATTI DI CESARE NEL MUSEO NAZIONALE DI PALERMO

UJ HI!RBIG, arI. CiI ., p. 8 !s. :a'!) L. CURTIUS, in R. B OItrìnger, tin, FrtundtJgo.bt, TlIbing~

1957. p. 153 IS. 261 E.A .• 130-13'; CURTIU$, Rlim. M ill" 47. 1932. p. 228,

ID" in B{Jhringer. p. 153 ss. 211 Negg. (st. Germ., 31. 63:1. 637. 639; BE)Uo;OULLI, op.

dt. , I, p. "S. n. 23; CURTlUS, Rom. Mi/ I., 47. 19P. p.218. ,,, ....... 5:t-5]; HUBIG, (lrt, (il., pp. 9. 11-12, lav\'·4. ,; 4. 5. ,. 4. Ricordiamo il SEVUO ~rfrc contrariO espresso ;1 proposito de-Ib id,ntifia;:iont del Cesare. Luxburg dal PoULSEN F., ROm. PnINJ/porlrèiu Il. P,illZ~"ildni.m. Coperughtn 1939. p. 6 s.

:al) HDlBIG. art. cir., pp. 7-14, 12VV. 1-6. In anni ~nti " iconograllot di Ces.trt si t :l.tn~hila di molti

tltnll;, quui IUlti certi d,lll,llo ioonognfioo. Gli ,Ienchi, che ci e5Lmi.ll rlO wl riporun, $Ono rEperibi li in: ScHWEIl'ZEII, op. ci,., p.~ ; BoRDA, in C. G. Cua". p. &,; V. H. POUl.SEN, in ACla Archoto/., 12. 1941. p. '4 (tig. IO); A. W. BVVANCIt , in Ntder/and m den rOm. Tijd, Il , Leid3 1944, p. 372 (tig. 65, 13V. 35); V. H. PoUUEN, in Bull. Am. Bestllallinl, XXIX, 1954, p. 48 (figg. 1-:1).

29) ALJ'OLDI, in A mike Kumt, Il, 1959, I, p. 27 S!I. ,o) VESSBUG, op. cit., p. 138 S!I. III GIlUEliEII, Coim Roman Republlt in Ille Bri/i!1I M m., I ,

pp. 54:1, 548, nn. 4136, 4166; III , lav. LIV, 4, 16. )11 Negg. ISI. Cerm., 55. 6,9; Alin.ui, 47063 ; Amdl- Bru·

ckmann, 265-6; BERNOULt.I, op. ,il., I. p. 164, n. 57, 13V. 18; C. BLUMEL. ROm. BildnUu (S13:111. M us. Berlin. K:lI . V). Bu· lino 1933, p. 4 s., R 9, t3V. 5; WEST, op. cit., T, p. 78. 13V. XIX , "]6; A. Hnt..ElI, BildnWnmSI d. GriecMn u. R6m", SIOCQrda 19 12, p. XXXII, 13V. 158 a; BoRDA, in C. G. CUOri, pp. 64, 67, t:lV. VII, 2; G. L IPPOLD, ROm. M iti., 33, 1918, p.26, n. I; ' D" Kopien u. Umbrtdun~n. Mon;r.co 1'P3, pp. 144, 26 1, n. 55; CUIITIU5, ROm. M itr., 47, 1932, p. 241, nolil 2; R. PAllIBENI, Il ritrO/lO rtt/I'arle Imllco, Mibno 1934, p. 20, fil. 2:1; E. STIIONG, Stultura Romona, Il , Firen:e 19:16, p. 356; P. GII ... INOOR, B lUles cl SlufUu-porlraits d'tgypfc r(}maine, Cairo s. d., pp. 38-39; Grut.I ... NO, in Ene. CJrl8 an/., TI , 1959, p. 533. fig. T-U, s. v. Cesare; HUBIG, art. til .• p. 12, 13V. 1,3; Egyptian SeuIptufI 01 fhe Late PtriOll, Brooldyn Museum Exhibilion, 1060-61, (B. von Bolhmcr), p. 165.

))) Ricordiamo, per inciso, l'esinenz;a .lId Alessandria di una appella di culto el"tU.lI cb Cleop;iU"a, dove ccnameme dovev3 CSlCre un'lmmagine di Crgre (C.us. DIO, Hisl. Rom., L I, 15).

M) Negg. 1st. Grrm., 823?-7 A; CUlinus, in RlJm. M i/I., 47, 1932, p.218, I.lIVV. 52-53; H EltBIG, arf. ot., p. Il, uv. 3·

nl Sa!3 dci BUSli, :t~. Alinari , 6585; Negg. bI. Gi:rm., 34. 1394, 1396; W . ANELUNG, Die Skulpturrn d. VUticOll. MCJJUn, Il, '908, p. 473, n. 272, uv. 63; Bltlt,.o,!OULLI, op. d I., I , p. 156, n. 5 e p. 1"]6, fig. 24; BOIiRINGEIt, op. ,il ., 1.1VV.14-15; WIST, op. ciI. , I, P.79. tav. XX, 79; BORD"', in C. G. Ctsar8, pp. 64, 67, lav. VII , I.

)6) O. M USTILLI, II M ustO M us.solini, Roma 1939, p. 7, n. 13, lav. XIV, 4?-48; ScHWlITUlt, ap. di., fig. '5 ; A. N. ZAoou-J. jJTTA, Ancts/ral Parlraiture in Rome, Amslerdam 193a, p. 45, lav. VI, U.

)71 G. M . A. R1cltTER, M'lrop. M us. 0/ Ari. Romon Por­ITUIU, New Yorl!: 1946, n. c tig. 3; ScIlWIITUIt, op. t il. , pp. 60, 71 C 5, tilg. So, B4; BuseIiOIl, op. tif., p. 47, fil· 41; ZAoou­jm ... , op. ciI. , p. :;:4 K, lav. XII, b.

)8) F. PoUUEN, CuralofUll 0/ IlIeundelll u:ulpt. in Ille N)' Cur/s· bi" GI)'pIOlCk, Coptnaghen 1951, p. 398 S., n. 571; Bil/w/all/er, uv. XLV, 571; BUSCHOR, op. cii., pp. 54, 6 1 S., tig. 56.

lO) Z ... oou-jlTT"" op. ,il., p. 55 N, lav. XIV; R. BI ... NCIII BANDINELLl, Storidld dllI·urt. clau(ea (2- ed.), Fìren:e 1950, p. 149, t;!.V. 63, fig. 128.

col Alill3ri, 35595: G. K.ucHNITt WEIN!ERG, in R, nd. Polli. Accud. , 111, 1924--25, p. 347, tav. XXV, 1-2; WEST, op. dt., I,

p. 51, tav. X, 38; VESS8EMC, op. cit., pp. :123, :In, 13V. LXIII, I; ZAOOKS-Jm ... , op. cif., p. 52 H , lav. XI, a.

4') Negg. Isl. Gurn. , 34. 108, 8~8S I ; BERNOULLI, op. ,il. , l, p. 156, n. 6 e p. 174; AMllUNG, Sku!pturUl d. Volican. M usttn, I, 11}O9, p. 376 55., Il . 107, 13V. 39 ; BOII IUN GER, op. cii., t3VV. 24-25; Z"'OOKS-JITTA, op. ciI .• p. "]fi, uv. XIX, bi WEST, op. til ., l, p. 78, In. XIX, 74; F. PoULSEN, BiI/ed" 0/ Pomptjus og Caul", Coptn3ghcn 1935, p. 24, figg. 3G-3:1; BoRO ... , in C. G. CtJOr8, 13V. VIli, 2.

.p/ Aliruri, 42903-3 A ; E.A ., 2O~3; BERNOULLI, op. CiI., I, p. 15S, n. 22 e p. 172, fil. 22; BI!IIIRINGIR, op. ciI., tavv. 18-19: ScltWl:ITU1t, op. d/., pp. 106, loB, 1:J3, 132, 146 figg. 161, 166; PoULSEN, Pomptjus og Cauar, p. 24, figg. :t8-2g; BoIID .... in C. G. Ct$Oft, t:lV. VIII , I.

o } B. von BoTltMEIt, in Bull. 0/ 1M M~um 0/ Fine Atts, 8 0s/M, XLIX, 1951, p. 73 55.; lo., in EfJ'p/ian Stulpl. Late P",od, Exhib. in tbc Brooklyn M us., 1960-61, p. 164 S!I. ' p;wim •

441 ScHWEITUR, op. cit. , pp. "]6 s., 130 s. 4,1 H. ORERIlP, Agypliu:1rf B ildniskiip/e griull. U. r{im. Zeil,

(Orbis AntiQuus, 3), M ùnslt r '950, pp. 1--2, '7 55 .. :11-2:1. 46) Dal Vrssberg (op. tit., pp. 227, :131,25555.), dal Poulsen

(Fr,,", llie Col/w: o! tll8 N )' Ca!/sbtrl GI)'pl .. II. 1938. P.30S!l.), da Fr. W. von BIs.!i1ng (Dcnkmaltr AgyP/. Skulplur, III. lestO a tav. 105 S!I.), c, di reC1:IIIt, dalla Richter (jour. HIll. SI., XLV, 1955. p. 39 S!I·l·

e7) uuer.llun di utile roasulta:ione pub t$5trt: RICHTER, a". C.'., p. 39 S!I.; A. AOIUANI. In EfK. arlt 0111., I, 1958, pp. 224, ;134 , '. V. A/awndriM, Uflt; Gnn. lANo, in Riv. ISI. Na: . Af(II. SI. Am, N. S., VIII , 1959, p. 14655. (in p.1rticol~1"t app. I- III).

a8J Inv. manca. Provo ignOla. Ah . tot. m. 0,330; alt. testa m. O,:I4~; cbl mento ai capelli m. 0,200; tn la estremil~ delle orbite m. 0,108. Marmo bianco gr.lnulO$O, fOlK insulart. La tuta non ti t pervenula in buone condizioni: il naso è scomp.ll"!lO, vas te: abrasioni dtlurp.lno il sopracciglio e l'occhio destro, il labbro superiore e le orecchie, QUI E U le suputiti dellt guance c i capelli. Larghe scheggiature sono prcstmi 31 collo laddove esso si ìngl"'OSSa pcr essere inserito, probabilmente, in un'" Stil' tua ("l). AlI'apice drl cranio t un foro, profondo cm. 2, utile per il menism.

.~l crr.: British M us. COla!ogUe, PM/US, Londra 188g, p. 153, n. 8, lav. XXXI, 13 ; Bri/ish Mus. Calo Corin/II, Londn 188g, p. 58, n. 485 55., tav. XV, 2; BOII RINGDI, op. ciI. , uv. 9, 25-27; BoRDA, in C. G. ClSa", pp. 60-61, IaV. I ; HERB1G, ari. cit., p . 9, tav. 4, 2-3·

,..) E. WIU-R. M ARTIN, in Bull . Corro Htll., 68-6g, '944-,n , p. 133, fig . 4; F. CHAMOUX, in Bull. Corro Hril., 71-7;1, 194?-48, p. 457; ID. , in M on. PiOI, 47, 1953, p. 131 S!I., lav. XII ; BoRDA, in C. G. CesUTI, pp. 65, 67, lav. IX, I ; HERIIIG, ari. ciI ., p. 9, uv. 3, 4·

,'l Ricordiamo un ritratto di Cbudio cb Taso al l..ouvre (MA, 1226) che cbl biO slili"ko t ~fIine al!3 tesla di Crgre c presenta una idemia s lili ~:tazione dei tromi, cfr. M. Sru"'lIT, Tllt portrai/ur, 0/ C/uudius, New York 1938, p. 80; G. H"'FN"ER. Spiilhtllrnislìsche, Bildnisplru/ik, Berlino 1954, p. 54, NK 13. lav. 23; F. CHAMOUX, in Rillue das Aru, 7, 1957, p. 14755.

53) C. MICHALOWSItI, PoflrailS lIellin. et rom. (Oelos, XII I). Puigi 193:1, p. 27 55., tilVV. XXIII-XXIV, fig. 15; H"'FNIiR, op. til., p. 68, A 14, laV. 28; BUSCHOR, op. cif., p. 46; ScHWEITUR, op. t if., p. 78, fig. 94.

5)) MICllALOWSltI, op. cii., p. 35, fil. 20. lav. XXV I, o-b: HAJ'NDI, op. ci/., p. 70, A 19, uv. 29; BUSCltOR, op. cii., p. 46.

'4) Cfr., per C!Irmpio, la movimenlata e ricca imposta%ione della capigliatura e il vort ice a ngsera del rÌlnllo di Augusto da Fondi al Musto Na:ionale di Napoli, O. M USTIUI, in Mim. Accad. Arell . !.Ali. BB. AA . N upoli, VI, 1942, p. 281 S!I., tavv. I- II .

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