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1.1 DISLESSIA

Da un punto di vista clinico, la dislessia si manifesta attraverso una minore correttezza e rapidità della lettura a voce alta rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata, istruzione ricevuta.

Risultano più o meno deficitarie - a seconda del profilo del disturbo in base all’età - la lettura di lettere, di parole e non-parole, di brani. In generale, l’aspetto evolutivo della dislessia può farlo somigliare a un semplice rallentamento del regolare processo di sviluppo.

Tale considerazione è utile per l’individuazione di eventuali segnali anticipatori, fin dalla scuola dell’infanzia.

1.1 Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA Allegate al D.M. 12.07.2011

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1.2. LA DISGRAFIA E LA DISORTOGRAFIA

Il disturbo specifico di scrittura si definisce disgrafia o disortografia, a seconda che interessi rispettivamente la grafia o l’ortografia.

La disgrafia fa riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale ed è collegata al momento motorio-esecutivo della prestazione.

La disortografia riguarda invece l’utilizzo, in fase di scrittura, del codice linguistico in quanto tale.

La disgrafia si manifesta in una minore fluenza e qualità dell’aspetto grafico della scrittura.

La disortografia è all’origine di una minore correttezza del testo scritto; entrambi, naturalmente, sono in rapporto all’età anagrafica dell’alunno.In particolare, la disortografia si può definire come un disordine di codifica del testo scritto, che viene fatto risalire ad un deficit di funzionamento delle componenti centrali del processo di scrittura, responsabili della transcodifica del linguaggio orale nel linguaggio scritto.

1.2 Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA Allegate al D.M. 12.07.2011

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1.3 LA DISCALCULIA

La discalculia riguarda l’abilità di calcolo, sia nella componente dell’organizzazione della cognizione numerica (intelligenza numerica basale), sia in quella delle procedure esecutive e del calcolo.

Nel primo ambito, la discalculia interviene sugli elementi basali dell’abilità numerica: il subitizing (o riconoscimento immediato di piccole quantità), i meccanismi di quantificazione, la seriazione, la comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie di calcolo a mente.

Nell’ambito procedurale, invece, la discalculia rende difficoltose le procedure esecutive per lo più implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti numerici e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio.

1.3 Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA Allegate al D.M. 12.07.2011

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3.1 Rapporti con la famigliaLa famiglia che si avvede per prima delle difficoltà del proprio figlio o della propria figlia, ne informa la scuola, sollecitandola ad un periodo di osservazione. Essa è altrimenti, in ogni caso, informata dalla scuola delle persistenti difficoltà del proprio figlio o figlia.

La famiglia: • provvede, di propria iniziativa o su segnalazione del pediatra - di libera scelta o della scuola - a far valutare l’alunno o lo studente secondo le modalità previste dall’Art. 3 della Legge 170/2010;

• consegna alla scuola la diagnosi di cui all’art. 3 della Legge 170/2010;

• condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati ed è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda l’autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe - nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso - ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative ritenute idonee, previste dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili;

• sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno o studente nel lavoro scolastico e domestico;

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Particolare importanza riveste, nel contesto finora analizzato, il rapporto con le famiglie degli alunni con DSA. Esse, in particolare nel primo periodo di approccio dei figli con la scuola primaria, sono poste di fronte a incertezza recata per lo più da difficoltà inattese, che rischiano di compromettere il sereno svolgimento dell'iter scolastico da parte dei loro figli. Necessitano pertanto di essere opportunamente guidate alla conoscenza del problema non solo in ordine ai possibili sviluppi dell'esperienza scolastica, ma anche informate con professionalità e costanza sulle strategie didattiche che di volta in volta la scuola progetta per un apprendimento quanto più possibile sereno e inclusivo, sulle verifiche e sui risultati attesi e ottenuti, su possibili ricalibrature dei percorsi posti in essere.

• considera non soltanto il significato valutativo, ma anche formativo delle singole discipline.

• verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati;

• verifica che vengano portati a scuola i materiali richiesti;

• incoraggia l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia nella gestione dei tempi di studio, dell’impegno scolastico e delle relazioni con i docenti;

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Sulla scorta di tali necessità, le istituzioni scolastiche cureranno di predisporre incontri con le famiglie coinvolte a cadenza mensile o bimestrale, a seconda delle opportunità e delle singole situazioni in esame, affinché l'operato dei docenti risulti conosciuto, condiviso e, ove necessario, coordinato con l'azione educativa della famiglia stessa.

Dovendosi necessariamente prevedere un'intensificazione dell'impegno dei docenti, i Dirigenti scolastici avranno cura di prevedere idonee modalità di riconoscimento di tali forme di flessibilità professionale, da ricomprendere nelle materie di pertinenza della Contrattazione integrativa di Istituto di cui all'art. 6, comma 2, lettera l) del vigente CCNL - Comparto Scuola.

LA FAMIGLIA6.5 Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA Allegate al D.M. 12.07.2011

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4. Le linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA ed il Documento definitivo relativo alla Conferenza di consenso del 2010 in merito ai disturbi specifici di apprendimento ci dicono che:

osservazione screening

Sono due aspetti importanti della prevenzione

Per favorire una didattica personalizzata e individualizzata

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4.1 OSSERVAZIONE IN CLASSE

I Disturbi Specifici di Apprendimento hanno una componente evolutiva che comporta la loro manifestazione come ritardo e/o atipia del processo di sviluppo, definito sulla base dell’età anagrafica e della media degli alunni o degli studenti presenti nella classe.

Alcune ricerche hanno inoltre evidenziato che ai DSA si accompagnano stili di apprendimento e altre caratteristiche cognitive specifiche, che è importante riconoscere per la predisposizione di una didattica personalizzata efficace.

Ciò assegna alla capacità di osservazione degli insegnanti un ruolo fondamentale, non solo nei primi segmenti dell’istruzione – scuola dell’infanzia e scuola primaria - per il riconoscimento di un potenziale disturbo specifico dell’apprendimento, ma anche in tutto il percorso scolastico, per individuare quelle caratteristiche cognitive su cui puntare per il raggiungimento del successo formativo.

(Ecco l’importanza delle TABELLE OSSERVATIVE) 4.1 Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con

DSA Allegate al D.M. 12.07.2011

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4.2 Elementi da osservare nella Scuola dell’Infanzia:

…È importante identificare precocemente le possibili difficoltà di apprendimento e riconoscere i segnali di rischio già nella scuola dell’infanzia.

Il bambino che confonde suoni, non completa le frasi, utilizza parole non adeguate al contesto o le sostituisce, omette suoni o parti di parole, sostituisce suoni, lettere ( p/b…) e ha un’espressione linguistica inadeguata, va supportato con attività personalizzate all’interno del gruppo.

Il bambino che mostra, a cinque anni, queste difficoltà può essere goffo, avere poca abilità nella manualità fine, a riconoscere la destra e la sinistra o avere difficoltà in compiti di memoria a breve termine, ad imparare filastrocche, a giocare con le parole.

4.2 Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA Allegate al D.M. 12.07.2011

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4.3 Elementi da osservare nella Scuola Primaria:

•Difficoltà a memorizzare sequenze ( mesi, giorni, ordine alfabetico,…);

•Difficoltà a copiare dalla lavagna;

•Utilizzo difficoltoso dello spazio-pagina;

•Lentezza nell’acquisizione del codice alfabetico e della corrispondenza grafema/fonema;

•Scrittura speculare di grafemi e numeri;

•Lettura lenta con errori (salti di riga, ripetizione di riga, confusione tra grafemi p/b/d; a/e/o; u/n; m/n);

•Difficoltà di calcolo a mente entro il 10;

•Difficoltà grafo-motorie;

•Errori fonologici nella fase alfabetica della scrittura (inversioni, sostituzioni, omissioni, intrusioni);

•Difficoltà con i digrammi e trigrammi;

•Scarsa competenza metafonologica ;

Da International Dyslexia Association

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•Difficoltà nella lettura dell’orologio;

4.4 Elementi da osservare nella Scuola Primaria:

•Difficoltà nel ricordare le date importanti o il proprio numero di telefono;

•Difficoltà nel pianificare ed organizzare le proprie attività;

•Difficoltà nella gestione del tempo;•Ha poca autostima e sicurezza di sé.

•Lentezza ed errori nella enumerazione all’indietro da 20 a 0;

•Difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri ad una cifra;

•Difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche;

•Difficoltà di attenzione;

Da International Dyslexia Association

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4.5 INDIVIDUAZIONE PRECOCE

Uno screening, preceduto dalla formazione del corpo docente, contribuisce ad aumentare la qualità dell ’ insegnamento fornendo quelle INFORMAZIONI SPECIFICHE sulla maturazione delle abilità strumentalie offrendo la possibilità di analizzare la didattica e quindi introdurre cambiamenti e sperimentazioni adeguate alla specificità della nostra lingua.

L’abbassamento dell’autostima da parte del dislessico

Problemi comportamentali

Abbandono scolastico

La prevalenza dei D.S.A. oscilla tra il 2,5 ed il 3,5 della popolazione in età evolutiva per la lingua italiana etale disturbo può determinare :

Gli insegnanti dovrebbero iniziare ad osservare gli alunni con attenzione , già all’inizio dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia

Da International Dyslexia Association

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5.1 COSA PUO’ FARE L’INSEGNANTE

“L’insegnante con il suo metodo non può causare la dislessia ma può aggravarne

gli effetti.”Giacomo Stella

“… Non pensare di dover faticosamente utilizzare due didattiche separate:

una per la classe ed una per i dislessici… No!!

Cambia didattica per tutta la classe.Il vantaggio sarà di tutti i tuoi alunni:

dei dislessici e anche degli alunni che hanno altri tipi di difficoltà! ”

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5.2 I DocentiLa eventuale presenza all’interno dell’Istituto scolastico di un docente esperto, con compiti direferente, non deve sollevare il Collegio dei docenti ed i Consigli di classe interessati dall’impegno educativo di condividere le scelte.Risulta, infatti, indispensabile che sia l’intera comunità educante a possedere gli strumenti diconoscenza e competenza, affinché tutti siano corresponsabili del progetto formativo elaborato e realizzato per gli alunni con DSA.In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente:· durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici cura con attenzione l’acquisizione deiprerequisiti fondamentali e la stabilizzazione delle prime abilità relative alla scrittura, allalettura e al calcolo, ponendo contestualmente attenzione ai segnali di rischio in un’ottica diprevenzione ed ai fini di una segnalazione;· mette in atto strategie di recupero;· segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di recuperoposti in essere;· prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi preposti;· procede, in collaborazione dei colleghi della classe, alla documentazione dei percorsididattici individualizzati e personalizzati previsti;· attua strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo;· adotta misure dispensative;· attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti;· realizza incontri di continuità con i colleghi del precedente e successivo ordine o grado discuola al fine di condividere i percorsi educativi e didattici effettuati dagli alunni, inparticolare quelli con DSA, e per non disperdere il lavoro svolto.

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5.3 BUONE PRASSI PER LE CLASSE PRIME INERENTI ALL’AREA DELLA

LETTURA E SCRITTURA

1. Nell’ insegnamento della letto-scrittura preferire il METODO FONEMICO-SILLABICO E SILLABICO a quello globale in quanto il primo agevola l’apprendimento accompagnato dal continuo riferimento all’aspetto semantico;

2. Il carattere di scrittura più idoneo è la STAPATO MAIUSCOLO da utilizzare per tutto il tempo di presentazione dei grafemi – fonemi al fine di facilitare la stabilizzazione delle rappresentazioni grafemiche. Il carattere stampato maiuscolo risulta il più facile perché tutte le lettere occupano lo stesso spazio. Non richiedono una valutazione percettiva in più;

3. Sarebbe opportuno progettare dei laboratori per migliorare le competenze linguistiche e percorsi di simbolizzazione che conducano alla consapevolezza delle funzioni dei segni; (Area lettura e scrittura)

4. Per quanto attiene alla metodologia specifica si rimanda a quanto previsto dalle linee guida al paragrafo 4.2.

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5.4 ESEMPI DI ATTIVITA’ PER FAVORIRE LA LETTO/SCRITTURA

• Stimolare la percezione e la discriminazione uditiva

• Rappresentare l’alternanza suono – silenzio facendovi corrispondere movimento – inattività

• Leggere e riprodurre sequenze ritmiche con materiali diversi: blocchi logici, gettoni, cerchi, ecc…

• Riconoscere i suoni iniziali e finali delle parole

• Trovare assonanze e rime

• Giocare con le filastrocche

• Trasformare oralmente le parole da femminili a maschili e da grandi a piccole

• Riconoscere le sillabe: battiamo le mani per ogni sillaba

• Raggruppare figure che cominciano o che finiscono allo stesso modo

• Trovare parole e figure il cui nome comincia come … luna

• Cercare coppie di parole in rima, formando mazzi di carte con le quali giocare

• Rappresentare i suoni con l’attività grafica (differenza fra suoni lunghi/ brevi –continui o esplosivi)

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Compito della scuola è quello di assicurare, nel modo più ampio possibile, il successo formativo a ciascun alunno (DPR 275/99).Questo obiettivo richiede un’attenzione alle potenzialità e alle specifiche inclinazioni e un conseguente adeguamento della proposta didattica. L’esperienza maturata in molti anni di lavoro nella scuola, indica che il piano didattico personalizzato (P.D.P.) o piano educativo personalizzato (P.E.P.) rappresenta lo strumento più efficace per impostare percorsi personalizzati di studio elaborati in base a specifiche esigenze di alunni con D.S.A. (nota MIUR 5744 del 28 Maggio 2009) ll P.D.P./P.E.P. viene deciso dagli insegnanti relativamente ai ragazzi con D.S.A. (non solo).Il titolo di studio, conseguito seguendo i percorsi indicati nel P.D.P./P.E.P. che non sono differenziati rispetto a quelli del curricolo ordinario, è legalmente valido, come tutti gli altri(DPR 122 del 22/06/2009, regolamento sulla valutazione)E’ importante riportare nel P.D.P./P.E.P. :-la descrizione del funzionamento delle abilità strumentali (lettura, scrittura, calcolo…)-il grado di consapevolezza da parte dell’alunno-le eventuali modificazioni degli obiettivi didatticiE’ importante garantire allo studente con D.S.A. (esplicitandoli nel PDP) l’utilizzo degli strumenti dispensativi e compensativi, gli obiettivi, le strategie e le metodologie didattiche,le modalità di verifica e i criteri di valutazione - le griglie di valutazione, debitamente modificate e il patto con la famiglia .Per ulteriori informazioni sulla stesura del P.D.P./P.E.P. consultare il sito http://www.aiditalia.org/upload/guida_pdp_gennaio_2010_comitato_scuola_aid.pdf

5.5 PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO TORNA A PROGETTI

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La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano «l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari del soggetto, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate».

… E’ comunque preliminarmente opportuno osservare che la Legge 170/2010 insiste più volte sul tema della didattica individualizzata e personalizzata come strumento di garanzia del diritto allo studio, con ciò lasciando intendere la centralità delle metodologie didattiche, e non solo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative, per il raggiungimento del successo formativo degli alunni con DSA.“Individualizzato” è l’intervento calibrato sul singolo, anziché sull’intera classe o sul piccolo gruppo, che diviene “personalizzato” quando è rivolto ad un particolare discente.

5.6 Didattica individualizzata e personalizzataStrumenti compensativi e misure dispensative-

Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria.Fra i più noti indichiamo:· la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto;· il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti dellalezione;· i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori;· la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;· altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe concettuali,etc.

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Tali strumenti sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosadal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo. L’utilizzo di talistrumenti non è immediato e i docenti - anche sulla base delle indicazioni del referente di istituto -avranno cura di sostenerne l’uso da parte di alunni e studenti con DSA.

Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e chenon migliorano l’apprendimento. Per esempio, non è utile far leggere a un alunno con dislessia un lungo brano, in quanto l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella lettura.

5.6 Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA Allegate al D.M. 12.07.2011

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5.7 VERIFICHEConoscendo le caratteristiche dei DSA, il grado di affaticamento di questi alunni e i risultati ottenuti spesso inferiori alla maturità cognitiva dei soggetti, è opportuno che le verifiche tengano conto di specifiche modalità da mettere in atto. Si riportano alcune indicazioni operative desunte dall’esperienza maturata direttamente all’interno della scuola:•le verifiche devono avere come oggetto obiettivi e contenuti ben specificati

•ciascuna competenza dell’alunno richiede una verifica specifica definizione di obiettivi e contenuti specifici

•è opportuno compensare/integrare i compiti scritti ritenuti non adeguati con prove oraliall’alunno deve essere concesso l’uso di mediatori didattici (calcolatrice, vari ausili, tavolecompensative, schemi e mappe concettuali) durante le prove scritte e orali.

Per le materie in cui non sono obbligatorie prove scritte, è opportuno utilizzare verificheorali programmate (es. storia) .

E’ funzionale che i tempi e le modalità delle verifiche siano pianificati dal coordinatore diclasse (possibilmente non più di una al giorno e più di tre alla settimana, tempi più lunghio/e verifiche più brevi).

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5.8 VALUTAZIONE

La valutazione deve essere personalizzata tenendo conto delle caratteristiche personali del disturbo (regolamento valutazione D.P.R. del 22 giugno 2009) e del punto di partenza e dei risultati conseguiti, premiando i progressi e gli sforzi; ad esempio, in fase di correzione degli elaborati degli studenti, occorre tener conto dell’influenza del disturbo su specifiche tipologie di errore(calcolo, trascrizione, ortografia, sintassi e grafismo) e orientare la valutazione su competenze più ampie e generali come da normativa (L. 170 dell’8 ottobre 2010).

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il sito dell’associazione italiana dislessia www.aiditalia.org il sito dell’associazione italiana per la psicopatologia dell’apprendimento www.airipa.it il sito della biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia www.libroaid.it Associazione Italiana Famiglie ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività):http://www.aifa.it/ AIDAI - Associazione Italiana Disturbi Attenzione e Iperattività:http://www.aidai.org/ SINPIA - Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza:http://www.sinpia.it/ Associazione Britannica, BDA - The British Dyslexia Association:http://www.bda-dyslexia.org.uk/ IDA - The International Dyslexia Association: http://www.interdys.org/ EDA - European Dyslexia Association: http://www.bedford.ac.uk/eda/index.html Audiolibri per dislessici: http://www.libroparlatolins.it SUGGERIMENTI PER SOFTWARES GRATUITI -Sintesi vocali-Balabolka Dspeech

5.9 SITI UTILI

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Programmi per mappe mentali e concettuali:CmapToolsFreeMind

PROGRAMMI GRATUITI PER LA SCUOLA- Di notevole interesse i programmi liberi scaricabili dal sito http://www.ivana.it/ dell’insegnante Ivana Sacchi. Sono programmi per la scuola primaria e secondaria di primo grado e per alunni con difficoltà specifiche.www.maurorossi.net in particolare per due programmi: Tutore Dattilo che serve per iniziare all’uso veloce della tastiera del PC, e Magic Reader un programma che con la sintesi vocale di Windows legge i file .txt (anche i file dei libri di testo possono essere trasformati In .txt con un programma OCR). Programmi free.Servizi gratuiti su InternetLiber Liber, per scaricare audiolibri

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5.10 BIBLIOGRAFIA

Cornoldi C. 1999 Le difficoltà di apprendimento a scuola, Il Mulino Il testo analizza le difficoltà di apprendimento in chiave neuropsicologica. Approfondite indicazioni di approccio e di prevenzione.

2) Meloni M. ( a cura dell’AID) 2003 La dislessia raccontata agli insegnanti vol.1 vol.2 Libriliberi Vol. 1 Manuale minimo per conoscere e riconoscere la dislessia, ma soprattutto i segnali di delle difficoltà di apprendimento. A cura di Giacomo Stella.Vol. 2Molto utile in classe prima, propone metodi di apprendimento di letto-scrittura e strategie funzionali ad una didattica attenta a tutti gli alunni, compresi quelli in difficoltà.

3) Chiara De Grandis “La dislessia” Erickson 2007Riserva particolare attenzione alla disgrafia; ricco di rifermenti a pubblicazioni e siti internet supera l’idea di una impossibilità di recupero oltre i dieci anni e offre spunti operativi di tutto rispetto.

4) Donini Brembati “Come una macchia di cioccolato Storie di dislessie” EricksonIl libro mette al centro il bambino più che il suo disturbo, non a caso si parla forse per la prima volta di dislessie e non di dislessia. Non include ricette o esercizi, ma la sua lettura può aiutare a entrare con rispetto nel problema e a non esserne spaventati.

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5) Cornoldi ed altri “Dislessia e trattamento sub lessicale” EricksonSi tratta di un materiale molto operativo per il trattamento della disabilità di lettura, propone un apprendimento individualizzato, forse più adatto al recupero che non alla quotidianità dell’insegnamento , ma può essere utile per costurire materiali specifici per tutti.

6) L. Ferraboschi e N. Meini “Recupero in ortografia” Esercizi per il controllo consapevole dell’errore. EricksonIl testo, ricchissimo di spunti operativi, propone l’acquisizione di strategie meta cognitive funzionali e trasferibili per un utilizzo sempre più autonomo e corretto della scrittura.

7) McCarty R.A. Warrington E.K., 1992, Neuropsicologia Cognitiva, Un’introduzione clinica, Raffaello Cortina Editore

8) Pennac D., 2008, Diario di scuola, Feltrinelli

9) Tressoldi P.E., Vio C., 1996, Diagnosi dei disturbi dell’apprendimento scolastico, Erickson

10) Tretti M.L. et AL, 2002, Materiali IPDA per la prevenzione delle difficoltà di apprendimento. Strategie e interventi, Erickson.

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Si specifica che le immagini sono state tratte dalle seguenti fonti che ne detengono tutti i diritti:

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Pubblicazione sui D.S.A. patrocinata dalla Regione Toscana e dal Lion Club sezione 8 della Toscana

Per i riferimenti normativi facciamo riferimento alla legislazione vigente.

Istituto comprensivo “Alto Casentino” Stia