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www.udial.it EDITORIALE EDITORIALE Chi fa da sè... Chi fa da sè... UDIALITO UDIALITO U.DI.AL. 2009 U.DI.AL. 2009 Strada facendo Strada facendo IL MERCATO DEL BEVERAGE IL MERCATO DEL BEVERAGE Comparto succhi, la Comparto succhi, la parola alle aziende parola alle aziende La rivista del Bere Bene di Bimestrale di informazione sul mondo del beverage Bimestrale di informazione sul mondo del beverage Anno 3 - n°14 - Mar/Apr 2009 Anno 3 - n°14 - Mar/Apr 2009 Realizzato da

Drink Style Mar-Apr 2009

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La rivista del bere bene di U.DI.AL

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EDITORIALEEDITORIALEChi fa da sè...Chi fa da sè...

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IL MERCATO DEL BEVERAGEIL MERCATO DEL BEVERAGEComparto succhi, laComparto succhi, laparola alle aziendeparola alle aziende

La rivista del Bere Bene di

Bimestrale di informazione sul mondo del beverageBimestrale di informazione sul mondo del beverage

Anno 3 - n°14 - Mar/Apr 2009Anno 3 - n°14 - Mar/Apr 2009

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Chi fa da sé...Non è una novità, il 2009 è comin-ciato con i peggiori auspici.Solerti economisti parlavano (incauta-mente) qualche mese fa di una reces-sione che avrebbe fatto calare il PIL(Prodotto Interno Lordo) italiano del2,5% (il peggior risultato degli ultimi30 anni). Ora, senza alcuna vergogna,si comincia a parlare di un PIL cheandrà giù di un 5%.Un disastro vero e proprio, un saltoall’indietro ad epoche medioevali.Che fare in questa burrasca?Certo le prime mosse spettano a chiquesto Paese lo governa. A chi ha inmano il pallino e tiene anche il cor-done della borsa. Ma da quello che sivede le iniziative che i nostri politicimettono in atto (o che dicono di met-tere in atto) non danno al momentonessun, seppur minimo, segnale di ri-presa. Nel mondo della ristorazione edel fuoricasa poi c’è chi la vede neris-sima.Edi Sommariva, Direttore Generaledella FIPE (Federazione Italiana Pub-blici Esercizi) afferma che nel com-parto sono a rischio almeno 20milaimprese e ben 100 mila posti di lavo-ro. Un autentico terremoto. Un gridod’allarme che il Governo lascia cade-re nel vuoto. Governo poi che non so-lo da quell’orecchio non sente, ma as-sume, in questo cruciale momento,

atteggiamenti e politiche a dir pocoassurde. Come quello di inasprisce glioneri per i gestori delle spiagge, po-nendoli di fatto nelle condizioni dinon poter operare. Ci si chiede se è questo il modo peraiutare il turismo e di conseguenzaanche il mercato Ho.Re.Ca. che è unodei pilastri della nostra economia.Sommariva e altri eminenti esponentidel mondo del fuoricasa hanno ragio-ne, non una delle pur discutibili mi-sure anticrisi che la politica dice diaver varato, riguarda il mondo dellaristorazione extradomestica, che difatto viene abbandonato a se stesso. Ma non per questo bisogna ulterior-mente scoraggiarsi. Il mondoHo.Re.Ca. resta un settore vivo e vita-le. Le aziende del beverage di marcacontinuano ad investire in comunica-zione, attivano nuovi piani di marke-ting, mettono a punto nuovi progetti.Sono buoni segnali questi, che diconoche una via d’uscita alla crisi esiste,anche per chi nel mondo del bevera-ge si occupa di distribuzione indipen-dente. Costui, consapevole del pre-zioso e fondamentale ruolo che occu-pa nel contesto della filiera, deve rea-gire con fiducia e spirito d’iniziativa.Senza attendere “la befana” del Go-verno che per il mondo Ho.Re.Ca., ècerto, non arriverà mai. E forse è me-glio così, perché si sa, chi fa da sé, faper tre.

Rivista specializzata di:

72021 Francavilla Fontana (Br) C.daCarlo Di Noi InferioreVia per Ceglie Km 1

Tel. 0831.815906 - Fax 0831.811050www.udial.it - [email protected]

Anno 3 - Numero 14Marzo/Aprile 2009

Direttore Responsabile:Giuseppe Rotolo

Editore:

Iscrizione al R.O.C. n°6648V.le Aldo Moro, 44 - 70043 Monopoli (BA)

Tel. 080.9306460 - Fax [email protected] - www.inputsrl.it

Testi e collaborazioni:Marianna Iodice, Angela Svezia,

Maria Vittoria Petrosillo, Valeria Todisco.

Impaginazione:Marinella Vinciguerra - [email protected]

Tutti i diritti di riproduzione di testi e foto, in qual-siasi forma, compresa la messa in rete, sono riserva-ti. Per qualsiasi utilizzo è necessaria un’autorizza-zione scritta dell’editore.

Ai sensi dell’Art. 10 della L. 675/1996, le finalità deltrattamento dei dati relativi ai destinatari del presenteperiodico consistono nell’assicurare un’informazionetecnica, professionale e specializzata a soggetti iden-tificati per la loro attività professionale. L’Editore, titolare del trattamento, garantisce ai soggetti interes-sati i diritti di cui all’Art. 13 della suddetta legge.

Reg. Trib. Bari n°49 del 10/12/2007

a cura di Giuseppe Rotolo

La rivista Drink Style è di proprietà del consorzioU.DI.AL. - Consorzio fra distributori indipendenti dibevande. La pubblicazione ha il compito di trasferi-re e implementare, attraverso l’informazione puntale,credibile e professionale, il sapere e la cultura delfuoricasa italiano.La rivista è edita bimestralmente e postalizzata inmodo mirato verso i locali altovendenti ho.re.ca. esuperhoreca, clienti dei soci del consorzio.

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TO U.DI.AL. 2009 -Strada FacendoProseguono, in questa prima partedell’anno, come sempre incessanti ecoerenti con i programmi stilati, le at-tività consortili. L’appuntamento isti-tuzionalmente più rilevante è fissatointorno a fine aprile e riguarda l’as-semblea annuale dei soci, occasionenella quale, oltre alla presentazione eall’approvazione del bilancio, si potràfare ancor meglio raccordo e strategiadi tutto quanto riguarda il mondoU.DI.AL.: soci, attività commerciali,vita consortile, ecc.

Accordicommerciali 2009

Per quantoconcerne irinnovi deicontratti conle aziendedi produzio-ne, tuttoprocede se-condo la so-stenuta ta-bella di mar-cia impostada Luigi Ce-t r a n g o l o ,General Ma-nager delGruppo: «Apartire dalmese di feb-braio, la miaa g e n d a

comprende almeno quattro incontrigiornalieri con i rappresentanti del-l’industria per il rinnovo degli accordicommerciali, impegni ineludibili aiquali le aziende, in quest’anno criti-co, rispondono con grande partecipa-zione e professionalità».Salvaguardia del prezioso ruolo deldistributore indipendente; massimaflessibilità per il raggiungimentodegli OBJ di vendita; operazionipromozionali mirate e funzionalialle specifiche esigenze del nostrodistributore. Questi i paletti cheogni volta Cetrangolo pone nelle fa-si di trattativa. «Condizioni - ribadi-sce lo stesso Cetrangolo - imprescin-dibili per un accordo commercialeche deve essere consono e funzionaleagli interessi della categoria che rap-presento».Come già da qualche anno è prassi,il contratto, una volta sottoscritto,viene poi inviato ai soci in una car-tellina dedicata.Quest’anno lo stampato in coperti-na propone due mani che si strin-gono in modo più che significativo.All’interno, la stessa cartellina, ri-porta in modo chiaro e comprensi-bile ogni singola proposta commer-ciale periferica, insieme a notizie einformazioni utili per meglio pro-porre al mercato i prodotti dell’a-zienda inerente al contratto.

Nuove adesioni inU.DI.AL.Le stelle U.DI.AL. continuano abrillare nel mondo della distribu-zione del Centro-Sud Italia. Stelle

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Si tratterà diuna crociera, da

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bordo della navein assoluto piùbella al mondo.

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qualcosa dimeraviglioso eimperdibile.

L’appuntamentoè dal 5 al 12

ottobre.

che si fanno via via più numerose.Sono infatti numerose già in questoprimo scorcio dell’anno le adesionidi nuovi soci che sono entrati, conentusiasmo e fiducia, a far parte delGruppo. Per lo più operano in Cam-pania e in Calabria, regioni nellequali si fa sempre più qualificata lapresenza del gruppo e dove puntaad acquisire quella leader-ship chein Puglia e Basilicata è sua da sem-pre.«È segno questo - ribadisce con unapunta di soddisfazione il Presidentedel Gruppo Antonio Argentieri -che nonostante la crisi e le difficol-tà che ben conosciamo, il nostroconsorzio si sta muovendo bene, sipropone in modo serio e opera conprofessionalità. Vorrei - prosegueArgentieri - che l’U.DI.AL. diven-tasse il punto di riferimento perquei colleghi grossisti non ancoraassociati, ai quali chiedo di con-frontarsi con noi sotto tutti gliaspetti. Associarsi a U.DI.AL. poi,oltre a tutti i vantaggi che offre ilconsorzio, ha davvero un costo li-mitato. Una quota associativa cosìbassa e conveniente - conclude Ar-gentieri - dovuta al fatto che il con-sorzio è gestito con estrema atten-zione e grande oculatezza.Il fatto poi che il consorzio consoli-da la sua base sociale, in un annoterribile dove si preannuncia un PILche crolla di 5 punti percentuali,dimostra anche quanto il gruppo siasano e forte, dotato di radici robu-ste che lo rendono solido. Elementiquesti che offrono ai soci e alleaziende partner le migliori garanzieper affrontare il futuro.

Dove laConvention-viaggio 2009?Sono ancora vivi i ricordi e le im-magini della grande convention vis-suta dai soci e dalle aziende ospitiin occasione della meravigliosacrociera sul Nilo e il successivo af-fascinante soggiorno a Il Cairo, chegià si programma il prossimo viag-gio.Un modo questo di fare prima, chepoi significa fare meglio, che sotto-linea come la macchina organizza-tiva di un consorzio non si fermimai. Per fare un esempio è come lafornace degli altiforni, che va sem-pre e continuamente alimentata. Una macchina che gira di continuoe che serve quindi a far girare almeglio le tante e complesse attivitàche il consorzio deve garantire aisuoi soci. E fra queste il sempre atteso e clas-sico appuntamento dedicato allavacanza-lavoro.Si può avere qualche anticipazio-ne? «Non voglio per il momentosvelare nulla - ribadisce Argentieri -l’attesa in questo modo sarà più tre-pidante. Posso solo dire che la de-cisione da parte del CDA diU.DI.AL. è stata presa. Si tratterà diuna crociera, da vivere intensamen-te a bordo della nave in assolutopiù bella al mondo. Si tratterà, co-me sempre, di qualcosa di meravi-glioso e imperdibile.L’appuntamento è dal 5 al 12 otto-bre. Segnatelo sin d’ora sulla vostraagenda».

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Peroni riparte atutta birraDopo il grave incidente dello scorso25 luglio e il successivo rapido ripri-stino degli impianti, nel sito produtti-vo di Birra Peroni a Bari si è svolta, loscorso 31 marzo, una cerimonia persancire ufficialmente la piena operati-vità dello stabilimento.Il lavoro fatto in questi mesi per met-tere nuovamente la piena operativitàha coinvolto e impegnato tutti i di-pendenti di Birra Peroni S.p.A. i qualihanno dimostrato un forte attacca-mento all’Azienda che va oltre la nor-male dedizione professionale. Nelcorso dell’evento, al quale era presen-te tutto il top management dell’Azien-da, tra cui Fabrizio Contardi Marke-ting Manager, Germana Alviggi Diret-tore delle Risorse Umane e RobertoCavalli Direttore della Produzione, al-cuni dipendenti hanno ricevuto un ri-conoscimento consegnato diretta-mente da Alfonso Bosch, Amministra-tore Delegato di Birra Peroni.In rappresentanza della Città di Bari ilsindaco Michele Emiliano.«Prima dell’incidente lo stabilimentodi Bari produceva prodotti di altissimaqualità che da qui partivano per tuttele regioni italiane o per raggiungere inostri consumatori in tutto il mondo -ha detto Bosch - dopo poco tempodall’inizio della crisi questo flusso è

stato ristabilito e oggi ufficialmente ri-prende al massimo delle sue poten-zialità. Peroni è la birra più venduta inItalia e Nastro Azzurro ha registrato lapiù altra crescita percentuale di ven-dite nella categoria premium, rappre-sentando oggi il marchio italiano dibirra più venduto all’estero. Due mar-chi prodotti qui, in questo stabilimen-to di Bari». In occasione della riaper-tura a pieno regime dello stabilimen-to è stata inaugurata anche la nuovaarea espositiva che ospita alcuni og-getti del Museo Storico di Birra Peronie per l’occasione un’affascinante mo-stra-museo dedicata alla nazionale dicalcio italiana che metteva in bella vi-sta le storiche magliette dei nostricampioni, vecchi e gloriosi palloniche esprimevano tutto il fascino dellasquadra più amata dagli italiani.A rappresentare il gruppo U.DI.AL.,nel corso di questa importante ceri-monia, il General Manager del grup-po, Luigi Cetrangolo che ha avutomodo di complimentarsi direttamentecon l’Amministratore Delegato Alfon-so Bosh. Complimenti calorosamentericambiati per l’ottimo lavoro che tut-to il gruppo U.DI.A.L, da sempre,svolge con Birra Peroni.Ritorna a pieno

regime lo storicostabilimento

Peroni di Bari.Alla cerimonia

di inaugurazionepresente anche

il consorzioUDIAL.

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L’anno che siprospetta èdecisamente

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Come le industrie dei succhi di fruttaaffrontano questo particolare anno ecome gli stessi si confrontano con ilmondo della distribuzione?Lo abbiamo chiesto ai responsabilidelle aziende con le quali U.DI.AL.intrattiene rapporti commerciali.

Lodovico Pappalardo - National Ho-reca Centro-Sud Italia di Conserve Ita-lia (Derby-Yoga). Qual è il ruolo dei grossisti per Con-serve Italia?Il ruolo dei grossisti per Conserve Ita-lia è centrale e imprescindibile nellasua politica commerciale. Lungi danoi cercare altre strade, anzi è nostrointento consolidarne al meglio il rap-porto. Che anno vi aspettate?L’anno che si prospetta è decisamenteimpegnativo e contiamo di affrontarlogarantendo al grossista le giuste mar-ginalità, supportandolo con adeguateattività di gadgettistica. Sono convintoche dalla crisi si esce consolidando irapporti, fidelizzando il cliente e in-vestendo sul valore della marca.

Costantino Iacovacci - Sales ManagerHoreca Pago Italia.Come, secondo Pago, si rivaluta equalifica il ruolo del grossista?Il ruolo del grossista per Pago Italia èfondamentale, visto che il Business diPago Italia per il 95% è Horeca. Il ruo-lo del grossista in generale è strategi-co per tutte le aziende del mondo Ho-reca, per la sua territorialità, penetra-zione, profondità di assortimenti eservizio.Come si esce da questa fase di con-giuntura?

È un momento particolare che vedràimpegnati Distributori e Aziende diProduzione concentrati a migliorarele proprie performance, ma il lavoroda fare è sul punto di vendita per farsì che migliori la sua proposta e il pro-prio listino.Quali le prospettive per Pago per il2009?Pago per il 2009 non si ferma certa-mente e lavora sul suo portafoglioprodotti: novità assoluta sarà il gustoMela Pressata mentre, dopo il grandesuccesso della limited edition 2007,Melone giallo diventa a tutti gli effettiun prodotto standard della nostragamma.

Carmine Stigliano - National AccountManager di Parmalat - Santal.Come si può venir fuori dalla crisi?La crisi colpisce maggiormente chinon è attrezzato per fronteggiarla, chinegli anni passati non ha innovato ediversificato la sua offerta.

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È un momentoparticolare chevedrà impegnatiDistributori e

Aziende diProduzione

concentrati amigliorare le

proprieperformance,

ma il lavoro dafare è sul puntodi vendita per

far sì chemigliori la suaproposta e il

proprio listino.

In tale situazione resta la sola leva delprezzo per competere, ma è chiaroche la battaglia del prezzo non portada nessuna parte.Per fronteggiare le difficoltà bisognavelocemente avviare un processo vir-tuoso che mette insieme innovazionee grande professionalità.Prezzi, promozioni, chi può fare dipiù?Nel contesto del rapporto fra industriae distribuzione io sposterei il focusanche sul punto di consumo. Infattinon sempre gli esercenti hanno com-portamenti virtuosi, esempio ne è ilprezzo al consumo delle bevande(molto alto) oltre alle varie promotionche i produttori mettono in atto che,da quello che vedo, non giungonomai a beneficiare il consumatore fina-le. Il consumatore va stimolato a com-prare trasferendo intatti tutti i plus checomunque l’industria immette sulmercato: anche i questo modo si escedalla crisi.

Tonino Figorilli - Responsabile Hore-ca di Zuegg.Come, secondo Zuegg, si rivaluta equalifica il ruolo del grossista sulmercato Horeca?In questo momento di grave crisi eco-nomica e in un mercato inflazionatocome quello delle bevande, i distribu-tori sono alla ricerca di una nuovaidentità. Alla difficoltà di avere validivenditori che sappiano creare un rap-porto di partnership con i propriclienti, si unisce quella dei clienti fi-nali nello sviluppare business. Il ruolodel Grossista si sta quindi ridefinendo. L’industria è spesso incapace di pro-porre soluzioni diverse dal prezzo,

questo può svilire il ruolo del grossistarendendolo anche più debole dalpunto di vista finanziario. Zuegg hasviluppato in questi ultimi anni unrapporto basato su obiettivi di distri-buzione e marginalità, realizzandosul Canale una politica allineata alleaspettative del grossista. In questomercato i volumi sono sempre impor-tanti, ma la crescita non può prescin-dere da reali basi di partnership tral’Industria e il Distributore.Come si esce da questa fase di con-giuntura?I momenti di crisi portano al cambia-mento e in esso le Aziende possonotrovare importanti spunti di riflessionee crescita. In questa difficile congiun-tura, Zuegg punterà ancor di più suQualità e Innovazione, valori che dasempre guidano i nostri Brand.Quali prospettive per la Zuegg per il2009?Abbiamo iniziato il 2009 bene. Ab-biamo avviato con la distribuzioneuna attività di incentivazione - la“Skipper Cup” - con la quale voglia-mo rafforzare il nostro legame con laforza vendita del grossista, e lanciatoa febbraio due nuove referenze nelformato 200ml ai gusti Fragola e Ana-nas&Cocco. Stiamo lavorando nelladirezione di fidelizzare e creare rela-zioni durature con i Distributori checredono nella nostra politica di quali-tà e nei nostri prodotti e si impegnanoa rafforzare la partnership con Zueggoffrendo loro contratti di più lungo re-spiro. Lavoriamo in modo costante al-l’innovazione, impegnando risorse inricerca & sviluppo che ci permette-ranno anche in futuro di dare nuovistimoli al mercato.

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Nelle nostrearee storiche,

pur nonregistrando

crescite a cifredoppie, i

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Cesari, Direttore Commerciale dellaMonticchio Guadianello Spa.

Professionista che vanta un’esperien-za di lunghissimo corso nel settore delbeverage. Anni di proficuo lavorosempre in prima linea e in ruoli digrande responsabilità al servizio diprimarie aziende.

L’intervistaSi parla tanto di crisi economica e diconsumi, quali strategie ha posto inessere la Monticchio-GaudianelloSpa, per fronteggiarla?Noi la crisi la fronteggiamo riorganiz-zandoci e giocando in attacco.Per far fronte alle ben note criticità,l’amministratore Delegato della Mon-ticchio Gaudianello Spa, il Dr. Alber-to Alfieri, ha messo in atto, sin dalloscorso anno, una profonda e radicaletrasformazione del management. Unariorganizzazione che ha toccato tuttele aree operative tanto da renderle piùefficienti e dinamiche e quindi prontea sostenere l’impegnativo e puntualelavoro che i momenti di criticità im-pongono. Dopo avere motivato e ri-compattato la “squadra” dal punto divista commerciale, abbiamo indivi-

duato due precisi obiettivi: aggredireil mercato dell’Italia del Nord, speciein quelle aree storiche ove vi sono im-portanti consumi di acque efferve-scenti; mettere in atto ogni possibileazione per conservare, se non incre-mentare, le nostre rilevanti quote dimercato in quelle aree di mercato nel-le quali deteniamo la leader-ship.

Obiettivi raggiunti?Assolutamente sì. Le do qualche dato.Per quanto concerne il Nord Italia, infunzione a precisi accordi fatti conimportanti gruppi del modern trade,la nostra quota di mercato è pratica-mente raddoppiata. E questo, in unperiodo di recessione, è un risultatostraordinario. Nelle nostre aree stori-che poi, pur non registrando crescitea cifre doppie, i risultati sono assolu-tamente lusinghieri. Basti guardare leperformance ottenute con il consor-zio U.DI.AL. che nel 2008 ha segnatoun più 6% a volumi.

Parliamo di mercato Horeca. Quali lestrategie poste in atto per sostenere ivostri brand?Premetto che per la nostra azienda ilmercato Ho.Re.Ca. è, e resta, il mer-cato di riferimento, in special modo inquelle aree, Puglia, Basilicata insiemead alcune province campane nellequali, come dicevo, deteniamo rile-vanti quote. Mercato, quello del fuori-casa, per il quale vantiamo inoltre for-mati dedicati, fra i quali la VAR Presti-ge da 0,75 che è il nostro fiore all’oc-chiello. Poi voglio sottolineare che inquesto specifico comparto e nel rap-porto di collaborazione con i grossistidi bevande, la nostra azienda è sem-

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Saremmodisposti a

premiare queidistributori che

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ISTApre stata molto sensibile, investendo

fortemente. A tale proposito voglio ri-cordare le importanti attività di co-marketing messe in atto con gli ope-ratori delle nostre regioni di riferimen-to.

Per il 2009, sono previste specificheattività promozionali e di marketinga supporto del canale tradizionale?Le nostre iniziative saranno finalizza-te a mettere in evidenza gli aspettidistributivi e qualitativi di un certoservizio. In altri termini saremmo dis-posti a premiare quei distributori cheseguono con fiducia e forte senso dipartner-ship i nostri programmi com-merciali. Insomma se il distributoreaccoglie con fiducia le nostre politi-che commerciali, questa fiducia saràadeguatamente ricambiata.

In che modo?È chiaro che noi puntiamo a posizio-nare il prodotto, con la collaborazio-ne dei grossisti, in un numero sempremaggiore di punti di consumo (bar, ri-storanti pizzerie ecc). Operazionequesta, che il grossista, con la sua di-namicità e copertura del territorio puògarantire al meglio. Così come è chia-ro, inoltre, che le operazioni di mar-keting e altre iniziative promozionaliandranno incontro alle particolariaspettative dei grossisti di bevande.

Nel toccare il delicato tema dell’in-tercanalità, come conta la Montic-chio Gaudianello di gestire il proble-matico rapporto esistente fra il cana-le tradizionale e quello moderno, do-ve sappiamo, le disparità di prezzipenalizzano non poco il grossista di

bevande?Anzitutto non metterei in netta con-trapposizione i due canali, che perquanto ci riguarda assolvono due spe-cifici e distinti compiti commerciali.Gli stessi sono da noi gestiti con mol-ta oculatezza e con “strategie” di for-mati appropriate e congeniali alleparticolari esigenze. Tutto ciò ovvia-mente per non creare contrapposizio-ni. Inoltre per quanto concerne le po-litiche commerciali, prestiamo moltaattenzione onde evitare problemati-che, tarando una politica prezzi mol-to vicina agli interessi dei grossisti tra-dizionali, i quali, ribadisco, rappre-sentano per noi una importantissimaquota di mercato, specie in quelle re-gioni dove la Monticchio Gaudianel-lo è leader.

Per concludere, come va il rapportocon il consorzio U.DI.AL. e i suoi so-ci?Bene, se non benissimo. E non puòessere diversamente considerandoche per Monticchio Gaudianello, ilconsorzio U.DI.AL., nel canale tradi-zionale del Sud Italia, rappresenta ilmaggior cliente. Medesima posizioneritengo assuma la mia azienda neiconfronti del consorzio, per il qualeritengo siamo fra i partner più impor-tanti. Fatta questa fondamentale pre-messa, è chiaro, che i rapporti sonooltremodo consolidati dalla “consa-pevolezza” dell’importanza dei ri-spettivi ruoli. Un atteggiamento posi-tivo che porta inevitabilmente a unconfronto che, date le premesse, nonpuò che essere costruttivo e finalizza-to a preservare questa storica e frut-tuosa collaborazione.

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Oggettifunzionali ebelli, la cui

forma fa capireintuitivamentel’uso oppure

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diverse funzioni.È una tendenza

diffusa neldesign che sta

diventando unarealtà applicata

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L’infedeleL’italiano non è un consumatore fede-le. Almeno al bar. A dirlo la ricercaApertaMente per l’Istituto Internazio-nale Assaggiatori Caffè. In particolarela ricerca riporta che sarebbe di dueterzi la percentuale di italiani a nonavere un bar abituale, e a prendere ilcaffè dove capita. Secondo GlaucoSavorgnani, professore di Marketingall’Università Cattolica di Milano euno dei curatori della ricerca, permolti italiani l’espresso è quasi un ri-piego perchè preferiscono la moka,anche se prendere l’espresso rimanecomunque un rito del break. La ten-denza dunque è quella di andare albar per abitudine culturale e per unbisogno relazionale (con amici, colle-ghi, clienti), ma non per il gusto delcaffè in sé. Marco Paladini, Presiden-te dell’Istituto Nazionale Espresso Ita-liano, ha commentato: «Con questepremesse, mi chiedo quale miracolotenga in piedi ancor oggi il consumoquotidiano del caffè. Non potrà esi-stere per sempre un mercato in cui ilconsumatore accetta qualunqueespresso gli venga propinato. Già og-gi sta aprendo gli occhi, alcune fasce

si stanno evolvendo e non si accon-tentano più. È una corsa contro il tem-po: i torrefattori riusciranno a sensibi-lizzare il barista e a farlo crescere pro-fessionalmente prima che il consuma-tore inizi a scappare dai tanti caffèmediocri che sono serviti a milioniogni giorno in Italia? Difficile dareuna risposta».

Tutto si trasformaOggetti funzionali e belli, la cui formafa capire intuitivamente l’uso oppureutensili riproposti per diverse funzio-ni. È una tendenza diffusa nel designche sta diventando una realtà applica-ta anche nel settore bar.Tra i tanti esempi c’è Philippe Starckche nel lounge bar dell’hotel MamaShelter di Parigi ha utilizzato comelampade appese al soffitto teiere,brocche, pentole e altri utensili da cu-cina, oppure il Bar Rouge di Shanghaidove provette dosatrici diventano mi-ni porta zucchero filato, o ancora ilClinic Bar di Singapore in cui le flebodiventano contenitori di long drink.L’idea che sta dilagando, forte ancheil bisogno di rinnovarsi con mezzimodesti, è quella di essere creativi

a cura di Marianna Iodice

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reinventando gli oggetti di design abasso costo, di modo che il banconee il locale cambi vestito senza salassie con tanta ironia.Esempi? Vasi che diventano portafrut-ta, la tazza con teiera sovrapposta chesi può trasformare in una caraffa mo-no porzione per servire altre bevande.Il motto è usare tutto in modo alterna-tivo incuriosendo così la clientela inmodo divertente.

Testa a testa frabirreQual è la marca di birra più vendutaal mondo? Dati differenti danno di-verse risposte, ma una cosa è certa, agiocarsi la pole position sono due no-mi Snow Beer e Bud Light. La prima èdella ditta cinese China Resource Bre-weries che, secondo gli ultimi datidell’istituto di ricerca “In Canadean”,avrebbe prodotto 51,2 milioni di etto-litri di birra diventando così la primabirra del mondo. Plato Logic, altroistituto di ricerca, ribatte affermandoinvece che Bud Light con 51,8 milio-ni di ettolitri venduti rimane al verticedella classifica mondiale. Che sia l’a-mericana Bud Light o la cinese SnowBeer ad essere la regina delle birreprodotte e consumate attualmentenon ci sarebbe certezza. Gli analistidi Euromonitor dicono la loro sulladiatriba di numeri: quale sia oggi laprima non ha importanza, conta inve-ce che il trend di crescita della birracinese è positivo e conferma l’ascesadi questa marca. La produzione diSnow sei anni fa era solo un decimodi quella attuale; grazie ad una strate-

gia di espansione distributiva territo-riale su tutto il territorio cinese è di-ventata l’unica marca cinese a carat-tere nazionale. I cinesi bevono menobirra degli americani e degli europei,tuttavia la Cina, forte dell’alta popola-zione, è diventato il più grande mer-cato birrario al mondo e, secondo Eu-romonitor, il rapido sviluppo di SnowBeer evidenzia le potenzialità di con-sumo di quest’area. Nel futuro ciaspettiamo birre made in China sullenostre tavole. (fonte The Wall Street Journal )

Il trend dicrescita dellabirra cinese è

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Tendenze sul vinoUno studio promosso dal Centro Stu-di Veronafiere-Vinitaly e condottodalla BocconiTrovato&Partners su1000 italiani (uomini e donne) dai 18anni in su, dà degli elementi interes-santi per conoscere sempre meglio iconsumatori di vino. Emergono tretarget, gli abitudinari, il 42,7% deiconsumatori per i quali il vino è unelemento quotidiano, gli amanti delvino per i quali il nettare si ricollegaal divertimento, alla socialità e alleuscite con gli amici, che bevono 2 o3 volte alla settimana (17,3%), infine

i bevitori che consumano la bevandauna volta alla settimana (14,3%) odue o tre volte al mese (8,7%). In que-sta tipologia di consumo prevalgonosicuramente gli under 30. Fuori dalletre tipologie i “bevitori da anniversa-rio” che fanno cin cin solo nelle oc-casioni di feste particolari, tre o quat-tro volte all’anno. Per gli intervistati ilvino è legato alla socialità: quasi 1 in-tervistato su 2 ha risposto che beve“con gli amici” (48,8%). Per la mag-gior parte degli intervistati, inoltre, vi-no e cibo sono indissolubili. Il mo-mento canonico in cui gustare un bic-chiere è il pasto. Per il 56,7% il vinoè sinonimo di piacere e convivialità(47,2%) e nelle occasioni speciali(76,9%) non può mancare.

Il dolce per gli atletiIl pasticcere Marco Marangotto halanciato l’idea dell’anno, il “dessertde l’Athlète”, una torta a base di lam-poni freschi, cacao e farina di quinoadell’America Latina, tutti ingredienti aprova d’intolleranze alimentari. La tendenza del food ormai è venireincontro a chi soffre di intolleranze,un target che si sta allargando sempredi più. Il dolce è nato per i campionidi cicilismo che, in settembre, si sonocimentati nel Cycling Stadium di Va-rese, dove ha vinto l’italiano Alessan-dro Ballan.Non c’è né saccarosio né farina percui è ottimo anche per i diabetici, egli insofferenti al glutine e al lattosio.Numerato, firmato, con scheda nutri-zionale eseguita dalla Asl e marchiobrevettato in Camera di commercio latorta di Marangotta farà scuola.

La tendenza delfood ormai è

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