77
1 D D o o c c u u m m e e n n t t o o U U n n i i c c o o d d i i P P r r o o g g r r a a m m m m a a z z i i o o n n e e 2 2 0 0 2 2 0 0 - - 2 2 0 0 2 2 2 2

Documento Unico di Programmazione e DUP 2020'2022.pdfmaschi n. 43.615 femmine n. 44.148 nuclei familiari n. 36.557 comunità/convivenze n. 58 FONTE: GEO DEMO ISTAT - DEMOGRAFIA IN

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    DDooccuummeennttoo UUnniiccoo ddii PPrrooggrraammmmaazziioonnee

    22002200--22002222

  • 2

    Indice

    Pag Premessa 3 Sezione Strategica 5 PARTE PRIMA - Scenario di Riferimento 6 1.1 Popolazione 7 1.2 Territorio 13 1.3 Economia Insediata 15 1.4 Strutture 17 1.5 Accordi di programma e altri strumenti di programmazione negoziata 19 1.6 Organismi Gestionali esterni 20 1.7 La Struttura Organizzativa 20 1.8 Il Bilancio 22 PARTE SECONDA - Strategie e Programmazione 23 2.1 Le linee programmatiche 23 2.2 Dalle linee programmatiche alla programmazione strategica 24 2.3 Gli indirizzi strategici 25 2.4 Dagli indirizzi Strategici agli obiettivi strategici 41 PARTE TERZA - Controllo e Rendicontazione 42 Sezione Operativa 43

    PARTE PRIMA - Programmi e obiettivi operativi 44 1.1 Fonti di Finanziamento 44 1.2 Programmi, obiettivi e risorse 45 1.3 Indebitamento 66 PARTE SECONDA - Programmazione Triennale 67 ALLEGATO I 68 ALLEGATO II 68

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    Premessa

    Il Documento Unico di Programmazione (DUP) è il nuovo documento di pianificazione di medio periodo per mezzo del quale sono esplicitati indirizzi che orientano la gestione dell’Ente per un numero d’esercizi pari a quelli coperti dal bilancio pluriennale.

    Esso costituisce, nel rispetto del principio del coordinamento e coerenza dei documenti di bilancio, il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione. Il DUP è infatti lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative.

    Tale documento si compone di due sezioni:

    1. la Sezione Strategica, (di durata pari al mandato amministrativo) in cui vengono definite le linee direttrici e le politiche dell'ente da realizzare coerentemente con le condizioni esterne all'organizzazione (quadro normativo di riferimento, obiettivi generali di finanza pubblica, situazione socio-economica del territorio, ecc.) e quelle interne (struttura organizzativa dell'ente, disponibilità di risorse, ecc.).

    2. la Sezione Operativa (di durata pari al bilancio pluriennale finanziario) ha carattere generale; definisce la programmazione operativa e le risorse per attuarla ed è definita sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici fissati nella precedente sezione. Tali contenuti costituiscono guida e vincolo ai processi di redazione dei documenti contabili di previsione dell’ente.

    Dati i bisogni della collettività amministrativa (famiglie, imprese, associazioni ed organismi non profit) e date le capacità disponibili in termini di risorse umane, strumentali e finanziarie, l’Amministrazione espone, in relazione ad un dato arco di tempo futuro, cosa intende conseguire (obiettivi), in che modo (azioni) e con quali risorse (mezzi). Il DUP viene a rappresentare dunque un “momento di scelta” in quanto, di fronte al ventaglio di bisogni da soddisfare della comunità da un lato, e data contemporaneamente e per definizione, la scarsità delle risorse dall'altra, spetta all’organo politico operare le necessarie selezioni e stabilire i correlativi vincoli affinché, negli anni a venire, si possano conseguire le finalità poste, impiegando in modo efficiente ed efficace i mezzi disponibili.

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    SSeezziioonnee SSttrraatteeggiiccaa

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    PARTE PRIMA Scenario di riferimento

    La programmazione strategica dell'ente locale non può prescindere da una compiuta analisi del contesto esterno ed interno all'organizzazione. Tale analisi deve ricomprendere sia lo scenario corrente che prospettico, considerando il più ampio quadro di riferimento internazionale, passando per quello europeo, nazionale e regionale sino ad arrivare al territorio di riferimento. Ciò anche alla luce del fatto che la normativa vigente prevede che le Amministrazioni Pubbliche – in coerenza con le procedure e i criteri stabiliti dall’Unione Europea - concorrano al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale, condividendone le conseguenti responsabilità. Il quadro della finanza pubblica nazionale viene approfondito all'interno del Documento di economia e finanza (DEF) 2020 approvato dal Consiglio dei Ministri il 09/04/2019. Anche la Regione Emilia Romagna ha approvato il DEF Regionale 2020/2022 con Delibera di Giunta n. 1.064 del 24/06/2019. Tale documento rappresenta lo strumento che descrive le politiche che guidano l'azione regionale e rappresenta gli obiettivi, le priorità e le scelte che alimentano la spesa. L'analisi di contesto del territorio viene illustrata nelle pagine che seguono.

  • 7

    1.1. Popolazione Il primo dato dello scenario riguarda la popolazione. E' importante avere una fotografia della popolazione in momenti distanziati nel tempo per conoscere, oltre che la sua dimensione, le caratteristiche strutturali nonché la sua evoluzione.

    1.1.1. Quadro sintetico del penultimo anno precedente

    Popolazione legale al censimento 2011 n. 84.633 FONTE: GEO DEMO ISTAT - DEMOGRAFIA IN CIFRE

    Popolazione residente alla fine del 31/12/2018 n. 87.763

    di cui: maschi n. 43.615 femmine n. 44.148 nuclei familiari n. 36.557 comunità/convivenze n. 58

    FONTE: GEO DEMO ISTAT - DEMOGRAFIA IN CIFRE

    Popolazione all' 01.01.2018 n. 87.245

    Nati nell'anno n. 773 Deceduti nell'anno n. 885 saldo naturale n. - 112 Immigrati nell'anno n. 3.929 Emigrati nell'anno n. 3.299 saldo migratorio n. 630

    FONTE: GEO DEMO ISTAT - DEMOGRAFIA IN CIFRE

    Popolazione all' 31.12.2018 n. 87.763 FONTE: GEO DEMO ISTAT - DEMOGRAFIA IN CIFRE

    Popolazione per fasce di età Maschi Femmine Totale In età prescolare (0/6 anni) 2.981,00 2.814,00 5.795,00 In età scuola obbligo (7/14 anni) 3.634,00 3.518,00 7.152,00 In forza lavoro 1° occupazione (15/29 anni) 6.485,00 5.888,00 12.373,00 In età adulta (30/65 anni) 22.235,00 21.745,00 43.980,00 In età senile (oltre 65 anni) 8.280,00 10.183,00 18.463,00

    Totale 43.615,00 44.148,00 87.763,00 FONTE: GEO DEMO ISTAT - DEMOGRAFIA IN CIFRE

    1.1.2. Quadro sintetico dell'anno precedente

    -Tasso di natalità Il tasso di natalità è il rapporto tra il numero di nascite di un paese e la quantità della popolazione media in un determinato arco temporale. L’obiettivo principale di questo tasso è quello di misurare la frequenza delle nascite di una popolazione.

    Anno

    Provincia MO

    Regione ER

    Italia

    2013 9,10 8,60 8,50 2014 8,60 8,20 8,30 2015 8,50 8,00 8,00 2016 8,40 7,80 7,80 2017 7,90 7,40 7,60 2018 7,80 7,30 7,30

    FONTE: GEO DEMO ISTAT - DEMOGRAFIA IN CIFRE

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    -Tasso di mortalità Il tasso di mortalità è il rapporto tra il numero di morti di un paese e la quantità della popolazione media in un determinato arco temporale. L’obiettivo principale di questo tasso è quello di misurare la frequenza delle morti di una popolazione e normalmente viene riferito a un anno di calendario.

    Anno Provincia

    MO Regione

    ER

    Italia 2013 10,20 10,80 10,00 2014 9,70 10,70 9,80 2015 10,40 11,60 10,70 2016 10,50 11,10 10,10 2017 10,50 11,50 10,70 2018 10,20 11,20 10,50

    FONTE: GEO DEMO ISTAT - DEMOGRAFIA IN CIFRE

    -Speranza di vita alla nascita e a 65 anni per sesso La speranza di vita è un indicatore statistico che esprime il numero medio di anni della vita di una persona all’interno della popolazione indicizzata. Nella tabella sotto verranno indicati i valori della speranza di vita dei bambini appena nati e delle persone di 65 anni distinti su base provinciale, regionale e nazionale.

    Provincia Maschi Femmine Anno

    0 65 0 65 2013 80,5 18,9 85,0 22,4 2014 81,2 19,5 85,8 23,0 2015 81,3 19,6 85,5 22,6 2016 81,5 19,6 85,3 22,5 2017 81,6 19,6 85,3 22,5 2018 n.p n.p n.p n.p

    FONTE: GEO DEMO ISTAT - DEMOGRAFIA IN CIFRE

    Regione ER

    Maschi Femmine Anno 0 65 0 65

    2013 80,5 19,0 85,1 22,4 2014 81,0 19,3 85,4 22,7 2015 80,9 19,2 85,0 22,2 2016 81,2 19,6 85,3 22,5 2017 81,2 19,5 85,4 22,5 2018 81,4 19,6 85,5 22,7

    FONTE: GEO DEMO ISTAT - DEMOGRAFIA IN CIFRE

    Italia

    Maschi Femmine Anno 0 65 0 65

    2013 79,8 18,6 84,6 22,0 2014 80,3 18,9 85,0 22,3 2015 80,1 18,7 84,6 21,9 2016 80,6 19,1 85,1 22,4 2017 80,6 19,0 84,9 22,2 2018 80,8 19,3 85,20 22,4

    FONTE: GEO DEMO ISTAT - DEMOGRAFIA IN CIFRE

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    1.1.3. Il Livello di istruzione della popolazione residente Il titolo di studio non costituisce materia di certificazione in base all'art. 35 comma 2 DPR 223/1989 pertanto di tali dati non esiste l'obbligo di aggiornamento nel database dei servizi demografici. Nella tabella sottostante si riportano i dati relativi al censimento generale della popolazione del 2011 relativi alla regione di appartenenza e raffrontabili con i totali nazionali.

    Regione Emilia Romagna

    Totali Nazionali Titolo di studio

    Popolazione > 6 anni

    % Popolazione

    > 6 anni %

    Analfabeta 24.228 0,59% 593.523 1,06% Alfabeta privo di titolo di studio 305.999 7,47% 4.326.710 7,71% Licenza di scuola elementare 848.009 20,69% 11.279.166 20,10% Licenza di scuola media inferiore o di avviamento professionale 1.145.441 27,95% 16.706.879 29,77% Diploma di scuola secondaria sup. (2-3 anni) 275.232 6,72% 3.044.248 5,42% Diploma di scuola secondaria sup. (4-5 anni) 1.002.645 24,46% 13.906.688 24,78% Diploma terziario non univers. vecchio ordinamento e diplomi A.F.A.M. 16.999 0,41% 206.412 0,37% Diploma universitario (2-3 anni) del vecchio ordinamento 36.951 0,90% 441.072 0,79% Laurea 66.992 1,63% 932.372 1,66% Laurea magistrale 375.976 9,17% 4.691.104 8,36% Totale 4.098.472 100% 56.128.174 100%

    FONTE: ISTAT - CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI - ANNO 2011

    Di seguito nel grafico viene illustrato il trend degli ultimi anni a livello regionale della diffusione per titolo di studio nella popolazione tra i 25 ed i 64 anni di età.

    -100.000,00200.000,00300.000,00400.000,00500.000,00600.000,00700.000,00800.000,00900.000,00

    1.000.000,00

    2013 2014 2015 2016 2017

    licenza di scuola elementare, nessun titolo di studiolicenza di scuola mediadiploma 2-3 anni (qualifica professionale)diploma 4-5 anni (maturità)laurea e post-laurea

    FONTE: I.STAT STATISTICHE SUL TEMA "FORMAZIONE E ISTRUZIONE"

    Estrapolando invece i dati redatti dall’"Atlante degli ambiti territoriali ottimali dell'Emilia Romagna - Ambito Terre di Castelli" è possibile confrontare la media (valore assoluto) degli studenti ogni 100 residenti in Provincia e Regione.

    Istru. Primaria e Secondaria

    (a.s. 2018/2019) Istruzione Terziaria

    (30-34 anni) (Anno 2015) Unione Terre di Castelli 92,64 23,3 Provincia di Modena 97,20 28,4 Regione 93,30 31,0

    FONTE: - Istruzione Primaria e Secondaria: Regione ER, coordinamento ADER (su dati Regione ER-Romagna, MIUR e Ufficio scolastico regionale) - Istruzione Terziaria: Statistica Self-Service – Regione ER (popolazione residente 30-34 anni al 1° gennaio 2016) e ISTAT

    (http://amisuradicomune.istat.it/aMisuraDiComune/ )

    La media di ambito degli studenti di scuole statali primarie e secondarie ogni 100 residenti, di età 6-18 anni, ha un valore in linea col dato medio regionale e provinciale. Vignola, con 7 plessi di scuola statale secondaria di II grado ha il valore più elevato, seguita da Zocca, che ne ha uno. Il dato delle persone di 30-34 anni in possesso di titolo universitario sul totale delle persone di pari età si assesta al 23%, al di sotto del dato medio provinciale e regionale. A livello comunale, si evidenzia una decisa disomogeneità dell’ambito, con valori che diminuiscono dal massimo di Castelnuovo Rangone (32,4%), al minimo di Guiglia (15,1%) nell’area montana.

  • 10

    1.1.4. La condizione socio-economica delle famiglie

    La frequenza delle classi di reddito presenti sul territorio dell'Unione può essere uno fra gli indicatori relativi alla condizione socio economica delle famiglie. I dati riportati nella tabella sottostante sono riferiti alle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche e la tipologia di reddito considerato è l'imponibile ai fini dell'addizionale.

    Classi reddito familiare Anno Dichiarazione 2017 (rif. anno 2.016)

    Anno Dichiarazione 2018 (rif. anno 2.017)

    Reddito complessivo minore o uguale a zero euro 0,31% 0,80% Reddito complessivo da 0 a 10000 euro 21,35% 21,60% Reddito complessivo da 10000 a 15000 euro 13,53% 13,06% Reddito complessivo da 15000 a 26000 euro 35,15% 34,61% Reddito complessivo da 26000 a 55000 euro 24,65% 24,83% Reddito complessivo da 55000 a 75000 euro 2,53% 2,50% Reddito complessivo da 75000 a 120000 euro 1,62% 1,74% Reddito complessivo oltre 120000 euro 0,86% 0,87% Totale 100,00% 100,00%

    FONTE: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE - PORTALE ANALISI STATISTICHE - OPEN DATA DICHIARAZIONI

    Spostando l'attenzione sul mercato del lavoro, a livello regionale si riscontrano le seguenti medie annue per condizione professionale. Gli indicatori del mercato del lavoro presentano le seguenti medie annuali (dati assoluti in migliaia e valori percentuali).

    Maschi e femmine

    Occupati Persone in

    cerca di lavoro Forze di lavoro

    popolazione 15 anni e oltre

    Tasso di Attività

    15-64 anni

    Tasso di occupazione

    15-64 anni

    Tasso di disoccup.

    Media 2008 1.950 64 2.014 3.663 72,5 70,2 3,2 Media 2009 1.921 95 2.016 3.703 71,9 68,4 4,7 Media 2010 1.906 114 2.020 3.743 71,4 67,3 5,6 Media 2011 1.934 107 2.041 3.763 71,6 67,8 5,2 Media 2012 1.928 145 2.073 3.781 72,7 67,5 7 Media 2013 1.904 174 2.078 3.800 72,4 66,2 8,4 Media 2014 1.911 173 2.085 3.816 72,4 66,3 8,3 Media 2015 1.918 161 2.079 3.820 72,4 66,7 7,7 Media 2016 1.967 147 2.114 3.823 73,6 68,4 6,9 Media 2017 1.973 138 2.111 3.826 73,5 68,6 6,5 Media 2018 2.005 125 2.129 3.832 74,0 69,6 5,9

    1.1.5. Il Bilancio Demografico

    La popolazione residente è costituita dalle persone che hanno dimora abituale nel territorio. Il suo incremento/decremento è dovuto a due componenti: il movimento naturale (nati, morti e loro saldo) e il movimento migratorio (iscritti, cancellati per trasferimento di residenza e loro saldo).

    2014 2015 2016 2017 2018 Popolazione al 1° gennaio 86.662,00 87.037,00 86.942,00 87.046,00 87.245,00 Nati 848,00 813,00 768,00 769,00 773,00 Morti 785,00 902,00 880,00 952,00 885,00 Saldo Naturale 63,00 - 89,00 - 112,00 - 183,00 - 112,00 Iscritti da altri comuni 2.729,00 2.597,00 2.675,00 2.936,00 3.019,00 Iscritti dall'estero 566,00 508,00 517,00 673,00 656,00 Altri iscritti 198,00 237,00 278,00 246,00 254,00 Cancellati per altri comuni 2.656,00 2.612,00 2.579,00 2.578,00 2.789,00 Cancellati per l'estero 224,00 261,00 252,00 316,00 237,00 Altri cancellati 301,00 475,00 423,00 579,00 273,00 Saldo Migratorio e per altri motivi 312,00 - 6,00 216,00 382,00 630,00 Popolazione residente in famiglia 86.793,00 86.694,00 86.800,00 86.875,00 87.329,00 Popolazione residente in convivenza 244,00 248,00 246,00 370,00 434,00 Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali - - - - - Popolazione al 31 dicembre 87.037,00 86.942,00 87.046,00 87.245,00 87.763,00 Numero di Famiglie 36.151,00 36.139,00 36.173,00 36.286,00 36.557,00 Numero di Convivenze 25,00 28,00 27,00 52,00 58,00 Numero medio di componenti per famiglia 18,94 18,90 18,89 18,94 2,35

  • 11

    FONTE: GEO DEMO ISTAT - DEMOGRAFIA IN CIFRE

    L'andamento della dinamica naturale (saldo naturale) degli ultimi anni viene illustrato nel grafico sottostante. La tabella evidenza che le variazioni delle nascite hanno registrato una punta massima nel 2014 (856 nascite), mentre per le mortalità il picco è avvenuto nel 2017 (952 decessi).

    La dinamica migratoria evidenzia picchi per entrambi i flussi (immigrazione e emigrazione) nell'ultimo anno.

    -

    100,00

    200,00

    300,00

    400,00

    500,00

    600,00

    700,00

    800,00

    900,00

    1.000,00

    2014 2015 2016 2017 2018-200,00

    -150,00

    -100,00

    -50,00

    -

    50,00

    100,00

    Nati Deceduti Saldo Naturale

    -

    500,00

    1.000,00

    1.500,00

    2.000,00

    2.500,00

    3.000,00

    3.500,00

    4.000,00

    4.500,00

    2014 2015 2016 2017 2018-100,00

    -

    100,00

    200,00

    300,00

    400,00

    500,00

    600,00

    700,00

    immigrati Emigrati Saldo Migratorio

  • 12

    1.1.6. Cittadinanza dei residenti Al 31.12.2018 i residenti con cittadinanza italiana sono 74.616 e quelli con cittadinanza straniera sono 13.147, pari al 14,98% della popolazione totale. Di questi, 1.645 sono cittadini dell'Unione Europea e 11.502 sono extra EU. La nazionalità straniera che risulta maggiormente rappresentata è quella marocchina con 2.823 residenti; le altre comunità rilevanti sono rappresentate da albanese (2.287), cingalese (1.485), tunisina (1.133), rumena (1.109) e ghanese (978).

    Popolazione Straniera 2014 2015 2016 2017 2018 Popolazione straniera residente al 01/01 12.669,00 12.784,00 12.662,00 12.673,00 12.803,00 Iscritti per nascita 278,00 269,00 279,00 263,00 258,00 Iscritti da altri comuni 729,00 664,00 727,00 715,00 785,00 Iscritti dall'estero 538,00 491,00 489,00 639,00 593,00 Altri iscritti 153,00 201,00 223,00 204,00 198,00 Totale iscritti 1.698,00 1.625,00 1.718,00 1.821,00 1.834,00 Cancellati per morte 6,00 8,00 12,00 12,00 11,00 Cancellati per altri comuni 831,00 695,00 725,00 669,00 727,00 Cancellati per l'estero 117,00 121,00 97,00 131,00 123,00 Acquisizioni di cittadinanza italiana 361,00 501,00 537,00 432,00 392,00 Altri cancellati 268,00 422,00 336,00 447,00 237,00 Totale cancellati 1.583,00 1.747,00 1.707,00 1.691,00 1.490,00 Popolazione straniera residente al 31/12 12.784,00 12.662,00 12.673,00 12.803,00 13.147,00

    FONTE: GEO DEMO ISTAT - DEMOGRAFIA IN CIFRE

    1.1.7. Età dei residenti Nel 2018 l’età media dei residenti è di 44,26 anni, precisamente 43,10 per gli uomini e 45,4129 per le donne. L'età media complessiva della popolazione straniera è di 31,70 anni (30,61 per gli uomini e 32,82 per le donne).

    Fasce di età Maschi Femmine Totale In età prescolare (0/6 anni) 2.981,00 2.814,00 5.795,00 In età scuola obbligo (7/14 anni) 3.634,00 3.518,00 7.152,00 In forza lavoro 1° occupazione (15/29 anni) 6.485,00 5.888,00 12.373,00 In età adulta (30/65 anni) 22.235,00 21.745,00 43.980,00 In età senile (oltre 65 anni) 8.280,00 10.183,00 18.463,00 Totale 43.615,00 44.148,00 87.763,00

    FONTE: GEO DEMO ISTAT - DEMOGRAFIA IN CIFRE

    Al 31.12.2018, nell'Unione Terre di Castelli, risiedono 12.947 ragazzi con età compresa fra 0 e 14 anni (14,75%), 56.353 adulti fra i 15 e 65 anni (64,21%) e 18.463 persone oltre i 65 anni (pari al 21,04% della popolazione).

  • 13

    1.2. Territorio 1.2.1. Superficie

    Nella tabella qui sotto vengono riportati, per ogni comune, le indicazioni riguardanti la superficie territoriale: il perimetro, la superficie km2 e le fasce altimetriche.

    Fasce altimetriche

    Comune Perimetro Superficie Km2 0-299 s.l.m. 300-599 s.l.m. 600-899 s.l.m. 900-1199 s.l.m.

    Castelnuovo Rangone 34,00 22,44 22,44 100% - 0% 0% - - 0% Castelvetro di Modena 37,70 49,78 46,20 93% 3,59 7% 0% - - 0% Guiglia 32,84 48,30 8,52 18% 37,11 77% 6% 2,66 - 0% Marano sul Panaro 38,14 45,47 19,26 42% 26,07 57% 0% 0,14 - 0% Savignano sul Panaro 36,68 25,55 24,87 97% 0,68 3% 0% - - 0% Spilamberto 30,23 29,79 29,79 100% - 0% 0% - - 0% Vignola 22,60 22,86 22,83 100% 0,03 0% 0% - - 0% Zocca 51,22 69,37 5,73 8% 28,38 41% 51% 35,21 0,05 0% Totale 313,56 179,64 95,87 0,57 0,05

    FONTE: ISTAT - PRINCIPALI STATISTICHE GEOGRAFICHE SUI COMUNI

    1.2.2. Classificazione Statistica dei comuni La tabella che segue riporta, per ogni comune, l’indicazione delle principali statistiche geografiche.

    Comune

    Z

    ona

    alti

    met

    rica

    Alt

    itud

    ine

    del

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    Com

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    /201

    1 G

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    Km

    2) in

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    2011

    Castelnuovo Rangone 5 76 0 NM 22,44 2 629,03 Castelvetro di Modena 3 152 0 NM 49,78 3 221,20 Guiglia 3 490 0 T 48,30 3 82,80 Marano sul Panaro 3 142 0 P 45,47 3 105,29 Savignano sul Panaro 3 102 0 NM 25,55 2 362,99 Spilamberto 5 69 0 NM 29,79 2 407,15 Vignola 3 125 0 NM 22,86 2 1064,84 Zocca 1 758 0 T 69,37 3 70,40

    FONTE: ISTAT - PRINCIPALI STATISTICHE GEOGRAFICHE SUI COMUNI

    Legenda

    Zona altimetrica: 1=Montagna interna; 2=Montagna litoranea; 3=Collina interna; 4=Collina litoranea; 5=Pianura:

    Grado di urbanizzazione 1= densamente popolato; 2= densità intermedia; 3= scarsamente popolato (rurale)

    Comune Montano: NM=Non montano, T=Totalmente montano, P=Parzialmente montano Grado di urbanizzazione: 1= densamente popolato; 2= densità intermedia; 3= scarsamente popolato (rurale)

  • 14

    1.2.3. Risorse Idriche Per risorse idriche si intende tutte le varie forme di disponibilità dell’acqua. Di seguito viene riportata una tabella che indica i corsi d’acqua pubblici e per ciascuno di essi viene indicata la tipologia di risorsa idrica (canale, fiume, fosso, rio o torrente).

    Risorse Idriche Canali Fiumi Fossi Rii Torrenti Canale di Marano x Canale Torbido x Fiume Cavamento Panaro e Scoltenna x Fosso di Careggio x Fosso di Montecorone x Ghiaia di Ciano x Rio Canarello o Pallottola x Rio Castiglione x Rio Colombo x Rio Confratta x Rio degli Orsi x Rio della Fontana x Rio della Selva x Rio d'Orzo x Rio Faellano x Rio Fornese x Rio Fratta x Rio Freddo x Rio Garbella e Tegagna x Rio Ghiarella x Rio Lama x Rio Malandrone x Rio Molinaccio x Rio Molinetto o Rio Canelli x Rio Montalbano o Missano x Rio Montorsello o RioMaggiore x Rio Rivella x Rio Rosola x Rio Secco o Grande x Rio Sorgente Engotina x Rio Taglio x Rio Tiepido x Rio Tortigliano e Chiavaroli x Rio Tortino x Rio Torto x Rio Traino x Rio Valli x Rio Zaccone o Vallecchia x Torrente Grizzaga x Torrente Guerro x Torrente Nizzola x Torrente Samoggia x Totale 2 1 3 32 4

    FONTE: REGIONE EMILIA ROMAGNA -CORSI D'ACQUA PUBBLICI

  • 15

    1.2.4. Rete Stradale La tabella qui sotto riportata quantifica le diverse tipologie stradali, distinguendo quelle regionali da quelle provinciali a quelle relative all’Unione Terre di Castelli.

    Rete Stradale Rete Stradale Rete Stradale Regione ER Provincia MO Unione TdC

    Tipologia Strade

    n. km n. km n. km Autostrade 9 593,83 - - - - Statali 35 1.212,87 - - Provinciali 842 9.062,98 70 1.061,61 Comunali 37.604,56 5.791,42 714,42 Vicinali 4.069,00 368,72 - Private 74.296 2.423,93 10.634 121,09 1.381 31,58 Demaniali 8,79 - Non Classificate 107,40 32,89 Totale 75.182,00 55.083,35 10.704,00 7.375,72 1.381,00 746,00

    FONTE: REGIONE EMILIA ROMAGNA - MOBILITÀ ARS ONLINE (pubblicazione del 06/02/2109)

    1.2.5. Elenco strumenti urbanistici generali

    Comune Adoz.PRG Appr.PRG Adoz.PSC Appr.PSC Adoz.RUE Appr.RUE Castelnuovo Rangone 22/04/1997 03/11/1998 Castelvetro di Modena 05/06/1997 19/10/1998 Guiglia 15/05/1998 31/07/2000 Marano sul Panaro 08/05/1998 28/08/2001 07/04/2014 21/01/2015 07/04/2014 21/01/2015 Savignano sul Panaro 08/05/1998 12/10/1999 Spilamberto 29/06/1993 05/11/1996 Vignola 08/05/1998 18/09/2001 Zocca 15/05/1998 11/07/2000

    FONTE: REGIONE EMILIA ROMAGNA http://wwwservizi.regione.emilia-romagna.it/territorio/pianiurbanisticicomunali/StatoVigenza.aspx

    1.3. Economia insediata 1.3.1. Le imprese attive

    Il tessuto imprenditoriale dell'Unione, possiede una particolare connotazione che vede una nutrita presenza di imprenditori, commercianti e piccoli artigiani che rappresentano una parte consistente del sistema produttivo. Al 31/12/2018 le imprese attive sul territorio erano le seguenti:

    Sedi Impresa di cui Imprese Artigiane Categoria Attività Produttiva

    nr. % nr. % A Agricoltura, silvicoltura pesca 1.370 17,5% 25 1,0% B Altre attività di estrazione di minerali da cave e miniere 9 0,1% 1 0,0% C Attività manifatturiere 1.042 13,3% 615 24,8% D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz. 13 0,2% 0 0,0% E Fornitura di acqua; reti fognarie 8 0,1% 4 0,2% F Costruzioni 1.174 15,0% 925 37,3% G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut. 1.708 21,8% 141 5,7% H Trasporto e magazzinaggio 434 5,5% 262 10,6% I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 454 5,8% 74 3,0% J Servizi di formazione e comunicazione 110 1,4% 20 0,8% K Attività finanziarie e assicurative 151 1,9% 0 0,0% L Attività immobiliari 453 5,8% 1 0,0% M Attività professionali, scientifiche e tecniche 282 3,6% 58 2,3% N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 183 2,3% 80 3,2% P Istruzione 23 0,3% 3 0,1% Q Sanità e assistenza sociale 29 0,4% 1 0,0% R Attività artistiche, sportive, ed intrattenimento e divertimento 77 1,0% 7 0,3% S Altre attività di servizi 307 3,9% 260 10,5% X Imprese non classificate 1 0,0% 0 0,0% Totale 7.828 100,0% 2.477 100,0%

    FONTE: CCIAA - REGISTRO DELLE IMPRESE DI MODENA

  • 16

    1.3.2. Agricoltura e Zootecnia Dai dati del VI Censimento Generale dell'Agricoltura emerge, per la regione Emilia Romagna, un forte calo del numero di aziende (-30,8%) rispetto al censimento 2010, seguito da un contemporaneo aumento della dimensione aziendale in media. Tale andamento è confermato anche a livello locale.

    In seguito viene riportato il dato dell'ultimo censimento che fotografa la situazione della Superficie agricola coltivata, degli Allevamenti presenti sul territorio e delle relative aziende agricole (unità agricole).

    Coltivazioni Ettari Unità

    Agricole Legnose agrarie (escluso Vite) 2.235,59 1040 Orti familiari 19,98 465 Prati permanenti 1.633,55 427 Seminativi 9.039,03 1.162 Vite 1.198,29 803 Superficie agricola utilizzata 14.126,44 2.014 Arboricoltura da legno 47,65 32 Boschi 2.245,72 631 Altra superficie e non utilizzata 2.399,69 1.819 Superficie totale 18.819,50 2.085

    FONTE: ISTAT - VI° CENSIMENTO GENERALE DELL'AGRICOLTURA

    Allevamenti Capi Unità Agricole

    Capi bovini 17.442 219 Capi avicoli 141.425 29 Capi suini 43.033 34 Capi ovi-caprini 1.087 33 Altri allevamenti n.d. 125

    FONTE: ISTAT - VI° CENSIMENTO GENERALE DELL'AGRICOLTURA

    1.3.3. Occupati per settore La tabella sottostante riporta le medie degli occupati dall’anno 2008 all’anno 2018, divisi nei tre settori: agricoltura, industria e settore terziario. L’ultima colonna riporta anche il totale degli occupati relativo a tutti i settori.

    Industria Terziario

    Maschi e femmine

    Agricoltura Industria Costruzioni Totale Comm.,

    Alberghi e Ristoranti

    Altre attività dei

    servizi Totale

    Totale Occupati

    Media 2008 74 516 150 666 404 805 1.209 1.949 Media 2009 75 511 140 651 382 812 1.194 1.920 Media 2010 74 510 130 640 382 810 1.192 1.906 Media 2011 73 528 117 645 368 849 1.217 1.935 Media 2012 73 507 120 627 373 855 1.228 1.928 Media 2013 65 497 122 619 378 842 1.220 1.904 Media 2014 65 504 119 623 381 842 1.223 1.911 Media 2015 66 522 107 629 365 858 1.224 1.919 Media 2016 76 518 100 618 373 900 1.273 1.967 Media 2017 80 504 104 608 395 890 1.285 1.973 Media 2018 70 533 105 638 402 895 1.297 2.005

  • 17

    1.4. Strutture

    1.4.1. Strutture Scolastiche

    Le seguenti quattro tabelle riportano il numero di strutture e il numero di iscritti per anno scolastico a seconda del comune indicato. Le tabelle si riferiscono rispettivamente ai Nidi d’Infanzia, alle Scuola dell’infanzia, alle Scuole Primarie e alle Scuola Secondarie di Primo Grado.

    a.e. 16/17 e a.f. 2017 a.e. 17/18 e a.f. 2018 a.e. 18/19 e a.f. 2019

    Nidi d'Infanzia n. strutture n. iscritti n. strutture n. iscritti n. strutture n. iscritti

    Castelnuovo R. 2 85 2 93 2 91 Castelvetro di M. 1 48 1 55 1 60 Guiglia 0 0 0 0 0 0 Marano s.P. 0 0 0 0 0 0 Savignano s.P. 1 38 1 38 1 37 Spilamberto 1 48 1 47 1 45 Vignola 2 126 2 110 2 111 Zocca 0 0 0 0 0 0

    UNIONE 7 345 7 343 7 344 FONTE: - STRUTTURA WELFARE LOCALE - UNIONE TERRE DI CASTELLI

    a.e. 16/17 e a.f. 2017 a.e. 17/18 e a.f. 2018 a.e. 18/19 e a.f. 2019

    Scuole dell'infanzia n. strutture n. iscritti n. strutture n. iscritti n. strutture n. iscritti Castelnuovo R. 2 310 2 305 2 315 Castelvetro di M. 2 231 2 239 2 220 Guiglia 2 94 2 89 2 79 Marano s.P. 1 191 1 168 1 163 Savignano s.P. 3 221 3 227 2 211 Spilamberto 2 273 2 276 2 259 Vignola 7 654 7 654 7 652 Zocca 2 106 2 92 2 81

    UNIONE 21 2.080 21 2.050 20 1.980 FONTE: - STRUTTURA WELFARE LOCALE - UNIONE TERRE DI CASTELLI

    a.e. 16/17 e a.f. 2017 a.e. 17/18 e a.f. 2018 a.e. 18/19 e a.f. 2019

    Scuole Primarie n. strutture n. iscritti n. strutture n. iscritti n. strutture n. iscritti Castelnuovo R. 2 719 2 711 2 730 Castelvetro di M. 3 570 3 566 3 561 Guiglia 2 177 1 169 1 175 Marano s.P. 1 300 1 330 1 329 Savignano s.P. 2 450 2 416 2 395 Spilamberto 2 561 2 592 2 624 Vignola 4 1.250 4 1.290 4 1.326 Zocca 1 177 1 185 1 183

    UNIONE 17 4.204 16 4.259 16 4.323 FONTE: - STRUTTURA WELFARE LOCALE - UNIONE TERRE DI CASTELLI

    a.e. 16/17 e a.f. 2017 a.e. 17/18 e a.f. 2018 a.e. 18/19 e a.f. 2019 Scuole Secondarie di

    Primo Grado n. strutture n. iscritti n. strutture n. strutture n. iscritti n. strutture

    Castelnuovo R. 1 450 1 454 1 453 Castelvetro di M. 1 296 1 317 1 322 Guiglia 1 118 1 124 1 123 Marano s.P. 1 172 1 201 1 196 Savignano s.P. 1 235 1 246 1 246 Spilamberto 1 327 1 355 1 346 Vignola 1 726 1 747 1 757 Zocca 1 108 1 110 1 95

    UNIONE 8 2.432 8 2.554 8 2.538 FONTE: - STRUTTURA WELFARE LOCALE - UNIONE TERRE DI CASTELLI

  • 18

    1.4.2. Strutture per Anziani e Disabili nel Distretto

    Di seguito viene riportata la quantificazione delle strutture e dei posti autorizzati circa le strutture per anziani e disabili dall’anno 2015 all’anno 2018.

    2015 2016 2017 2018

    Strutture n. strutture n. posti

    autorizzati n. strutture n. posti

    autorizzati n. strutture n. posti

    autorizzati n. strutture n. posti

    autorizzati Case Residenza Anziani 6 376 6 376 6 391 6 391 Centri diurni per Anziani 3 51 3 51 4 51 4 51 Centri socio riabilitativi residenziali per disabili 1 18 1 18 1 18 1 18 Centri socio Riabilitativi diurni per disabili 3 70 3 70 3 70 3 70

    FONTE: - STRUTTURA WELFARE LOCALE - UNIONE TERRE DI CASTELLI

    1.4.3. Alloggi Erp

    Gli alloggi Erp sono alloggi realizzati con il concorso finanziario dello Stato o di altri enti pubblici per la costruzione di abitazioni a costo contenuto per i cittadini meno abbienti. La tabella riporta il numero di alloggi realizzati dal 2013 al 2018.

    Comune 2013 2014 2015 2016 2017 2018

    Castelnuovo R. 30 30 34 34 34 34 Castelvetro di M. 19 19 19 19 19 19 Guiglia 0 1 1 1 1 1 Marano s.P. 0 27 27 27 27 29 Savignano s.P. 21 21 21 21 33 33 Spilamberto 95 95 95 95 95 95 Vignola 147 145 145 145 145 143 Zocca 0 23 23 23 23 23 Unione 0 1 1 1 1 1 Totale 312 362 366 366 378 378

    FONTE: - STRUTTURA WELFARE LOCALE - UNIONE TERRE DI CASTELLI

    1.4.4. Raccolta rifiuti

    La tabella riporta la raccolta differenziata dei rifiuti urbani nell'anno 2017 nei comuni dell'Unione (valori espressi in Kg).

    Comune RACCOLTA

    DIFFER. (DGR 2218/16)

    COMPOSTAG. DI COMUNITA' (DM 29/12/16)

    COMPOSTAG. DOMESTICO

    (DGR 2218/16): DD 9297/18

    RACCOLTA DIFFER.

    (DGR 2218/16) Totale

    RIFIUTI URBANI INDIFF.

    (DGR 2218/16)

    RIFIUTI URBANI (DGR 2218/16) Totale

    % Raccolta Differenziata

    Castelnuovo Rangone 7.604.193 0 212.400 7.816.593 2.839.830 10.656.423 73,4% Castelvetro di Modena 5.996.030 0 0 5.996.030 2.347.280 8.343.310 71,9% Guiglia 1.349.404 0 0 1.349.404 856.490 2.205.894 61,2% Marano sul Panaro 1.455.856 0 0 1.455.856 914.850 2.370.706 61,4% Savignano sul Panaro 3.158.730 0 116.400 3.275.130 1.947.410 5.222.540 62,7% Spilamberto 4.371.589 0 40.147 4.411.736 2.486.730 6.898.466 64,0% Vignola 7.681.313 0 78.330 7.759.643 6.045.430 13.805.073 56,2% Zocca 1.311.312 0 0 1.311.312 1.179.990 2.491.302 52,6%

    Totale 32.928.427 0 447.277 33.375.704 18.618.010 51.993.714 64,2% FONTE Arpa EF https://webbook.arpae.it/indicatore/Rifiuti-urbani-raccolti-in-modo-differenziato-00001/

  • 19

    1.5. Accordi di programma e altri strumenti di programmazione negoziata

    Gli accordi di programma in essere sono elencati di seguito.

    Delibera N. Del Descrizione Direzione

    Giunta

    116

    26/11/2009

    Approvazione accordo di programma con la regione emilia-romagna per l'istituzione di un corpo intercomunale di polizia municipale, assegnazione e concessione del contributo previsto dall'art. 15 c. 2 della legge regionale n. 24 del 04.12.2003.

    Corpo Unico PM

    Giunta

    122

    03/12/2009

    Schema di accordo di programma tra la regione emilia romagna, l’università degli studi di modena e reggio emilia, il centro ricerche produzioni animali spa, il comune e la provincia di modena, il comune e la provincia di reggio emilia, l’unione terre di castelli per la realizzazione di tecnopolo per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico. Approvazione

    Area Tecnica

    Giunta 85 01/09/2011 Approvazione delle modifiche e integrazioni all’accordo di programma con la regione emilia romagna per l'istituzione del corpo intercomunale di polizia municipale

    Corpo Unico PM

    Giunta 52 07/06/2012 Accordo di programma provinciale per l’integrazione scolastica di allievi in situazione di handicap nelle scuole di ogni ordine e grado: approvazione.

    Welfare Locale

    Giunta 19 07/03/2013 Accordo distrettuale di programma sull’integrazione scolastica degli alunni in situazione di disabilita’ distretto sanitario di vignola – approvazione

    Welfare Locale

    Comitato di

    Distretto

    9

    10/11/2016

    Approvazione della proposta di accordo di programma in attuazione dell'articolo 4, comma 3, della l.r. 14 "disciplina a sostegno dell'inserimento lavorativo e dell'inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità, attraverso l'integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari" e ai sensi dell'articolo 34 del d.lgs. 267/2000, per il distretto di vignola.

    Welfare Locale

    Giunta

    103

    05/10/2017

    Approvazione accordo di programma tra l'unione terre di castelli e la regione emilia romagna - concessione contributo e accettazione ai sensi dell'art. 6 comma 1 della l.r. 24/2003 e succ. Mod. - cup b29d17010670005

    Welfare Locale

    Giunta 89 31/08/2017 Proroga dell’accordo di programma provinciale per l’integrazione scolastica di allievi in situazione di handicap nelle scuole di ogni ordine e grado e dell’accordo distrettuale di programma sull’integrazione scolastica degli alunni in situazione di disabilita’ distretto sanitario di vignola - approvazione

    Corpo Unico PM

    Giunta 29 31/05/2018

    Approvazione accordo di programma e piano integrato territoriale del distretto di vignola in attuazione dell'art.4, comma 3, della l.r.n.14 "disciplina a sostegno dell'inserimento lavorativo e dell'inclusione sociale delle persone in condizione di fragilita' e vulnerabilita', attraverso l'integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari" e ai sensi dell'art.34 del d.lgs. N. 267/00

    Welfare Locale

    Giunta 69 14/06/2018 Legge regionale 2/2004 e succ mod ed int.: fondo regionale per la montagna. Programma triennale di investimento 2018 - 2020. Individuazione soggetto attuatore interventi, riparto quote e approvazione schema di accordo.

    Area Tecnica

  • 20

    1.6. Organismi gestionali esterni Gli enti controllati dall'Unione Terre di Castelli al 31.12.2018 sono illustrati nel seguente

    organigramma.

    I servizi gestiti in concessione alla data del 31.12.2018 sono descritti nella tabella sottostante.

    Servizio Soggetti che svolgono i servizi

    Nido d'Infanzia Comune di Vignola Vignola Zerosei Consorzio Coop. Dell'Unione di Comuni Terre di Castelli fanno parte 8 Comuni: Castelnuovo Rangone,

    Castelvetro di Modena, Savignano sul Panaro, Spilamberto, Vignola, Marano sul Panaro, Zocca, Guiglia.

    1.7. La struttura organizzativa

    A partire dalla deliberazione di Giunta n. 109/2016 si è proseguito il percorso di

    adeguamento dell'assetto organizzativo e funzionale dell'ente che, per sua natura, non può configurarsi in forma statica e definitiva, con riguardo particolare all'attuazione e allo sviluppo degli obiettivi di mandato, da un lato, e al rilevante divenire normativo che investe pressoché tutte le funzioni fondamentali e i correlati servizi essenziali, dall'altro, oltre che con riguardo alle esigenze e ai correlate adeguamenti organizzativi che coinvolgono i Comuni aderenti con i quali questa Unione collabora.

    Nell'ultimo anno sono stati attuati rilevanti riordini dei servizi, in particolare: 1. Con deliberazione di Consiglio n. 15 del 27/03/2018 si è approvato il progetto di

    riorganizzazione della Polizia Amministrativa Locale di cui alla GU n. 142 del 28/12/2017 e si è disposto il trasferimento da parte del Comune di Savignano della medesima funzione (a far tempo dall'01.04.2018):

    2. Con deliberazione di Consiglio n. 16 del 27/03/2018 si è condiviso il progetto di riorganizzazione del Welfare Locale precedentemente approvato con GU n. 9 del 18/01/2018 ed in particolare si è disposto:

    - il conferimento all'ASP Giorgio Gasparini della gestione del Centro Socio Riabilitattivo Il Melograno del Comune di Montese (a partire dall'01/04/2018) e della gestione dei servizi educativi per la prima infanzia a gestione diretta (a partire dall'01/09/2018);

    - l'assunzione in capo all'Unione della funzione e degli interventi inerenti l'inserimento lavorativo e l'inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità (a partire dal 01/04/2018).

    Dopo questi interventi l'organigramma sintetico dell'ente, ad essere il seguente.

    ASP Terre di Castelli - Giorgio Gasparini

    GAL Antico Frignano e Appennino Reggiano Soc. Coop.

    Fondazione l'Asilo Nido di Vignola

    Fondazione Scuola Interregionale di Polizia Locale

    46,65% 2,29% 20,00% 0,2738%

    Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale Hera Spa

    6,82% 0,53% al 31/12/2015

    Lepida S.c.p.a.

    0,0014%

    ALTRI ORGANISMIPARTECIPATI

    UNIONE DI COMUNITERRE DI CASTELLI

    ENTI PUBBLICI VIGILATI

    SOCIETA'PARTECIPATE

    ENTI DI DIRITTO PRIVATO CONTROLLATI

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    1.8. Il bilancio

    Titolo Entrata 2019 2020 2021 2022 Fondo Pluriennale Vincolato per Spese Correnti 913.223,67 0,00 0,00 0,00 Fondo Pluriennale Vincolato per Spese in Conto Capitale 3.822.366,75 0,00 0,00 0,00 Utilizzo avanzo di Amministrazione 2.394.483,55 0,00 0,00 0,00 1 Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e pereq. 1.000,00 1.000,00 1.000,00 1.000,00 2 Entrate da Trasferimenti correnti 37.229.592,73 37.707.934,85 37.575.395,97 37.575.395,97 3 Entrate Extratributarie 8.407.022,03 8.216.580,03 8.256.592,91 8.256.592,91 4 Entrate in conto capitale 3.499.017,56 9.940.233,14 696.818,14 0,00 5 Entrate da riduzione di attività finanziarie 0,00 0,00 0,00 0,00 6 Accensioni di Prestiti 5.740.221,00 180.000,00 40.000,00 0,00 7 Anticipazioni da istituto tesoriere/cassiere 2.000.000,00 2.000.000,00 2.000.000,00 2.000.000,00 9 Entrate per conto terzi e partite di giro 6.763.000,00 6.733.000,00 6.733.000,00 6.733.000,00 Totale Generale delle Entrate 70.769.927,29 64.778.748,02 55.302.807,02 54.565.988,88

    Titolo Spesa 2019 2020 2021 2022 Spese Correnti 46.684.714,94 45.179.802,88 45.056.500,88 45.056.500,88 1 di cui fondo pluriennale vincolato 0,00 0,00 0,00 0,00 Spese in conto capitale 14.849.738,35 10.120.233,14 736.818,14 0,00 2 di cui fondo pluriennale vincolato 0,00 0,00 0,00 0,00

    3 Spese per incremento di attività finanziarie 0,00 0,00 0,00 0,00 4 Rimborso di prestiti 472.474,00 745.712,00 776.488,00 776.488,00 5 Chiusura anticipazioni da istituto tesoriere/cassiere 2.000.000,00 2.000.000,00 2.000.000,00 2.000.000,00 6 Spese per conto terzi e partite di giro 6.763.000,00 6.733.000,00 6.733.000,00 6.733.000,00 Totale Generale delle Spese 70.769.927,29 64.778.748,02 55.302.807,02 54.565.988,88 di cui fondo pluriennale vincolato 0,00 0,00 0,00 0,00

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    PARTE SECONDA Strategie e Programmazione

    2.1. Le linee programmatiche del Programma di mandato dell'Unione Terre di Castelli

    Le motivazioni e gli obiettivi fondanti che hanno contribuito nel 2001 a far nascere l’Unione dei Comuni Terre di Castelli, sono così riassumibili:

    capacità di dare risposte adeguate a bisogni sempre più complessi; qualità dei servizi associati e loro consolidamento e sviluppo; omogeneizzazione dei servizi nel contesto territoriale; efficienza ed efficacia dei servizi; economia di scala - ottimizzazione della spesa; assicurarsi i finanziamenti regionali previsti; condividere le eccellenze; dar vita a politiche di sviluppo del territorio; sviluppo della professionalità del personale; aumento della capacità di rappresentanza, politica ed istituzionale; uniformità politica e di intenti.

    Come attuali Sindaci siamo partiti dalla considerazione che l'Unione (una delle prime

    esperienze in Regione) ha rappresentato un indubbio vantaggio per i Comuni aderenti relativamente alla gestione e all'erogazione di alcuni servizi, e quindi vantaggi di natura economico-gestionale. Riteniamo tuttavia che l'Unione debba recuperare soprattutto forza politica e visione strategica, anche per giocare un ruolo importante nel processo in corso di riordino delle competenze degli enti locali territoriali, e per cercare di risolvere complessivamente i problemi di tutta l'area vasta dei Castelli.

    Come risaputo dal punto di vista territoriale la nostra Unione presenta delle evidenti

    disomogeneita’ che portano a sottolineare la peculiarita’ dei comuni dell’area montana e l’importanza di due obbiettivi:

    1. La necessità di considerare il Parco Dei Sassi, pur nell’ambito della nuova macroarea istituita dalla Regione, come soggetto attivo e propositivo nella definizione e nella realizzazione di politiche di area vasta, in ambiti quali la promozione della tipicità e la tutela delle aziende agricole nei territori montani, lo sviluppo economico e turistico, la pianificazione urbanistica, la tutela del paesaggio e dei beni culturali e ambientali.

    2. La posizione del Comune di Montese, che andrà definita con l’ingresso a tutti gli effetti nell’Unione.

    Se questa deve essere la funzione politica dell'Unione, e considerando anche che parte dei suoi

    organi non sono eletti direttamente dai cittadini, è ancora più necessario impegnarsi per creare spazi di dialogo e di controllo democratico, onde evitare che l'Unione sia percepita come un centro di potere inutile e costoso, lontano dai cittadini. In questa direzione le nostre proposte sono: dare attuazione alle norme introdotte dallo statuto per la partecipazione dei cittadini e il

    coinvolgimento degli utenti nella pianificazione e nel controllo della qualità dei servizi; uniformare le procedure informatiche (relativamente a tributi, contabilità , anagrafe) e rendere

    omogenei i regolamenti e la tassazione discutere pubblicamente dei grandi temi in capo all'Unione come il PSC e il Polo della Sicurezza;

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    istituire un puntuale controllo di gestione per capire meglio i centri di costo critici e la reale ripartizione delle spese fra i comuni. In ogni caso e’ evidente che il percorso dell’Unione non e’ ancora ultimato, che e’ necessario

    esplorare le potenzialita’ della gestione unitaria di nuovi servizi. Proprio per rendere efficace il percorso di valorizzazione dell'Unione si intende avviare uno studio di fattibilità in merito alla pianificazione strategica dello sviluppo dell'Ente e del territorio. Tale studio prenderà in considerazione il proprio modello di governance e la propria struttura organizzativa, in modo da valutare cosa ha funzionato e cosa invece può essere migliorato per esprimere al meglio le proprie potenzialità e per rispondere con maggiore efficacia e d efficiena i bisogni dei cittadini. In secondo luogo dovrà cercare di definire quale ruolo strategico l'Unione possa svolgere per lo sviluppo del territorio, in particolare dal punto di vista della cr5escita delle attività economiche , del lavoro, della pianificazione territoriale. Scopo di tale studio di fattibilità sarà pertanto quello non solo di definire alcune linee di indirizzo per lo sviluppo del'Unione, ma anche quello di individuare obiettivi puntuali in cui queste possono tradursi, e gli indicatori di performance con i quali monitorare la loro realizzazione.

    2.2. Dalle linee programmatiche alla programmazione strategica

    Le linee programmatiche di governo relative alle azioni e ai progetti da realizzare per l'Unione Terre di Castelli nel corso del nuovo mandato amministrativo approvate con Delibera n. di Giunta n. 106 del 09/10/2019.

    Da questo documento programmatico sono stati estratti i singoli punti trattati poi raggruppati in base ai contenuti chiave ed infine ricondotti a precisi indirizzi strategici. Quest'ultimi rappresentano le direttrici fondamentali lungo le quali verranno sviluppate le azioni dell'Unione nel prossimo quinquennio.

    Programma di Mandato

    (Assessorato) Tematiche Strategici

    del Programma di Mandato Indirizzi Strategici

    Bilancio Comunicazione Ced Personale

    Favorire il potenziamento e l'operatività dell'Unione Trasparenza, prevenzione della corruzione e dell'illegalità partecipazione, efficacia e efficienza

    01 - Partecipazione, trasparenza prevenzione della corruzione e

    dell'illegalità: un'organizzazione al servizio della propria comunità

    Welfare e Politiche sociali Politiche integrate per le Famiglie Politiche integrate per

    l'immigrazione

    Servizi alla persona: una certezza per tutti i cittadini

    Protezione Civile Sicurezza

    Controllo territoriale efficace e adeguato alla Cittadinanza Comunità rispettosa delle regole Polo della Sicurezza

    02 - Comunità del buon vivere, equa e solidale

    Politiche integrate per la cultura, rete museale,

    Marketing e Propozione Territoriale

    Politiche per il Turismo

    Cultura e Turismo: tasselli per costruire una comunità coesa, consapevole e solidale

    Politiche integrate per i Giovani I giovani: una risorsa per il futuro

    Politiche Scolastiche Politiche scolastiche quale base la creazione di una comunità etica.

    03 - Comunità di risorse per il futuro

    Ambiente Funzioni relative alle aree

    montane

    Riqualificazione, salvaguardia e tutela del territorio

    Politiche di Innovazione e Sviluppo del Territorio, Sviluppo e tutela del territorio

    04 - Territorio: tra sviluppo e ambiente, tutela e rigenerazione

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    2.3. Gli indirizzi strategici

    2.1.1. Partecipazione e trasparenza: un'organizzazione al servizio della propria comunità

    Unione Terre di Castelli-una metariflessione in tre fasi: verifica, valutazione,

    innovazione. L’emanazione del nuovo Piano di riordino territoriale 2018-2020 della Regione Emilia Romagna è stata un’occasione di approfondimento e di riflessione rispetto al funzionamento e alla organizzazione delle Unioni emiliano-romagnole. Da un lato la Regione ha riconfermato la volontà di continuare il percorso avviato da tempo di favorire la costituzione delle Unioni ed anzi di rafforzarne il ruolo, dall’altro ha definito nuove modalità di finanziamento per incentivare le Unioni in fase di avvio, quelle in via di sviluppo e quelle “mature”. Tra queste ultime, sei complessivamente, si colloca l’Unione Terre di Castelli. Gli incontri con l’assessore regionale e con i tecnici ed il confronto con le altre Unioni , hanno messo in evidenza come la nostra Unione , pur avendo superato rispetto al 2017 le criticità legate al Corpo unico di polizia municipale che attualmente comprende tutti gli 8 Comuni, abbia ampi margini di miglioramento che dipendono esclusivamente da scelte politiche di indirizzo e di visione rispetto agli sviluppi futuri del nostro territorio. Poiché anche l’entità delle risorse assegnate dalla Regione alle singole Unioni dipendono anche dalla programmazione degli sviluppi futuri e dell’incremento dei servizi conferiti, diventa indispensabile una valutazione politica delle prospettive possibili e delle necessarie innovazioni. Anche in questa prospettiva appare rilevante avviare uno studio di fattibilità in merito alla pianificazione strategica di sviluppo dell'ente e del suo territorio, che consenta non solo di definire alcune linee di indirizzo per lo sviluppo del'Unione, ma anche quello di individuare obiettivi puntuali in cui queste possono tradursi, e gli indicatori di performance con i quali monitorare la loro realizzazione

    Comunicazione. Occorre promuovere efficaci strumenti di comunicazione con la :finalità di far conoscere meglio ai

    cittadini i servizi e le iniziative dell'Unione

    Semplificazione La complessità delle procedure pubbliche aumenta costantemente anche se sentiamo continue

    promesse di semplificazione, poi puntualmente disattese, anzi spesso nuovi provvedimenti volti alla semplificazione finiscono per appesantire l’iter delle pratiche.

    La burocrazia ha pertanto spesso l'effetto di rendere più complessa l'applicazione delle norme anche da parte degli stessi dipendenti pubblici, chiamati a rispondere ad un quadro normativo non sempre omogeneo e talvolta contraddittorio.

    Anche noi come Unione corriamo costantemente il rischio di contribuire a rendere pesante la burocrazia, per esempio con norme e modulistica che cambiano da comune a comune.

    Il superamento di queste difficoltà, per quanto di nostra competenza, deve essere uno degli obiettivi che ci dobbiamo dare, condividendo anche con Associazioni di categoria e Rappresentanti dei Lavoratori un percorso di confronto e di ricerca di una vera semplificazione.

    Il nostro compito è quello di analizzare costantemente i dati, studiare i modelli e implementare quelle iniziative e quelle modifiche alla struttura degli uffici e all'assetto dell'ente utili a dare ai cittadini un servizio il più possibile efficiente ed efficace.

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    Ced e innovazione tecnologica L’accesso alle nuove tecnologie è parte fondamentale della “cittadinanza digitale”, quella che , pur nel timore di apparire presuntuosi, ci piace chiamare “la nuova frontiera dei diritti del cittadino”. Per questo vogliamo ricordare le attività fatte dall’Unione per l’avvio e la gestione della rete a banda larga delle scuole, l’ampliamento del wifi pubblico anch’esso a larga banda , e la connessione a banda larga delle postazioni fisse e mobili nelle biblioteche e ribadire che le attività connesse verranno proseguite anche nel triennio, compresa l’estensione ai territori ancora esclusi dalla fibra ottica (quali ad esempio alcune zone dei comuni di Castelnuovo R., Castelvetro e Savignano in pianura e dei comuni di Marano sul Panaro, Guiglia , Zocca nel territorio ex-montano) e supportando tutte le iniziative per l’avvio della connessione a banda ultralarga dei cittadini e delle attività economiche in accordo con le iniziative europee e con la possibilità di mettere in comunicazione le attività economiche con Lepida per essere raggiunte tramite la rete di proprietà di Lepida dalla banda ultralarga. Allo stesso modo l’utilizzo delle nuove tecnologie è fondamentale per lo sviluppo di ogni altro servizio dell’unione , sia che si tratti di servizio rivolto direttamente al cittadino che di servizio di staff: di particolare rilievo in questo ambito -proprio perché sono citati come obiettivi strategici in altre sezioni di questo documento- sono la digitalizzazione dei procedimenti per la semplificazione amministrativa, lo sviluppo e omogeneizzazione della rete e della dotazione softwaristica non solo per il rafforzamento dei servizi di controllo al territorio ma anche per una maggiore efficacia ed efficienza complessiva nelle attività dell’Ente. Lo sviluppo coordinato tra tutti i comuni e l’unione dei servizi on line è a sua volta fondamentale per la semplificazione amministrativa e l’omogeneizzazione della modulistica. Ecco perché perno dell’attività dei sistemi informativi saranno:

    - l’assistenza e le attività tecniche connesse alla dematerializzazione dei procedimenti e la costituzione di banche dati integrabili in portali on line e consultabili in rete

    - lo sviluppo dei servizi di rete e la standardizzazione degli strumenti utilizzati sui territori - Concertazione dei sistemi di telefonia (centralini) dei comuni per una migliore comunicazione fra

    gli stessi - Supporto tecnico all’aggregazione dei sistemi di videosorveglianza dei comuni all’interno dei

    datacenter dell’unione in modo da facilitare l’inserimento di nuovi apparati e la consultazione delle videoregistrazioni.

    - Consolidamento in unica sede dei datacenter (server) dei comuni. Tutto ciò oltre a tutte le attività di manutenzione ordinaria, già di per se abbastanza complesse in considerazione non solo della vastità della rete e della molteplicità degli applicativi e dei servizi gestiti ma anche delle scarse risorse a disposizione, che saranno oggetto di apposito affidamento esterno in un’ottica di servizio “helpdesk” di base, garantendo così risposte più veloci ed efficaci. Viene ribadita infine l’attività di razionalizzazione delle utenze telefoniche in carico all’Unione . In quest’ottica, altro obiettivo fondamentale è la riorganizzazione dell'area CED che, partendo dai bisogni, identifichi soluzioni comuni e condivise: in un'ottica di Unione è fondamentale l'efficienza della tecnologia per una maggiore sinergia tra i Comuni e l'Unione stessa

    2.1.2. Comunità del buon vivere, equa e solidale Politiche e progettazione in ambito di Welfare Il welfare costituisce l'ambito in cui si concentrano i servizi alla persona, le risposte ai bisogni

    concreti e quotidiani dei cittadini. Negli ultimi anni, dal momento in cui si è dovuto fare i conti con la crisi economica più grave dal dopoguerra ad oggi, il concetto stesso di welfare si è modificato; soprattutto la sostenibilità di tutta la rete dei nostri servizi ha avuto, ed ha, necessità di attenzione e cura costanti per non arretrare di un passo rispetto alla quantità e alla qualità, anzi implementando i servizi stessi e creandone di nuovi in risposta alle mutate e diverse esigenze della società.

    Sempre più si è diffuso il concetto di un welfare che coinvolge tutta una comunità, non solo le istituzioni pubbliche, ma le istituzioni pubbliche (che devono comunque rimanere il riferimento più

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    importante in termini di governance e di controllo) insieme ai cittadini, singolarmente o nelle associazioni, oltre che al mondo economico, in cui è sempre più diffusa la pratica della responsabilità sociale d'impresa -RSI. In questa ottica va declinata l'agenda per i prossimi anni: - consolidare e promuovere il concetto di "welfare di comunità" (Community care) sperimentando

    anche nuove forme di collaborazione con i vari attori della comunità, in particolare con il mondo del volontariato.

    - Community Lab: proseguire l'esperienza, nell'ottica indicata anche dalla Regione Emilia Romagna, per promuovere e consolidare la pratica delle progettazioni partecipate, nell'elaborazione dei Piani di zona per la salute ed il benessere sociale e non solo.

    - Consolidamento e sviluppo della riorganizzazione dell'area welfare e dell'ASP, per quanto riguarda l’aspetto organizzativo.

    In coerenza con quanto sopra detto, l’Unione ha infatti approvato, nel 2018, un progetto di riorganizzazione dei servizi di welfare tra Unione e ASP, col quale vengono riservate all’Unione le funzioni della governance, della programmazione e dell’accesso e si conferisce ad ASP la gestione di tutti i servizi a gestione diretta, non soltanto quelli sociali e socio-sanitari, ma anche quelli educativi per la prima infanzia. Questa riorganizzazione ha permesso l’approvazione del programma di riordino delle forme pubbliche di gestione di cui alle LR 12/2013, nel quale è stata individuata l’ASP come l’unico soggetto gestore pubblico del Distretto di Vignola. Il superamento dell’annosa questione circa il futuro dell’ASP e la riorganizzazione dei servizi dell’Unione, vanno nella direzione di una valorizzazione della gestione pubblica dei servizi, anche in ottica di innovazione e di un rilancio dei servizi per la prima infanzia, per le famiglie e per le giovani generazioni, che saranno le direttrici dei prossimi anni. L’approvazione del Piano per la salute ed il benessere sociale triennale, a luglio 2018, a sua volta evidenzia le linee di sviluppo del prossimo futuro, indicando, tra gli obiettivi di maggior rilievo, la lotta all’esclusione, alla fragilità, alla povertà, il contrasto alla violenza di genere, a cui aggiungiamo il consolidamento del lavoro di comunità, con la scelta di due progetti partecipativi rispettivamente dedicati al tema della povertà e a quello della genitorialità, l’espansione delle misure contro la povertà, nazionali e regionali, col passaggio dall’applicazione del REI a quella del reddito di cittadinanza, che vede un impegno importante del Servizio sociale territoriale, il potenziamento dell’investimento sanitario sul territorio, con la previsione dell’Ospedale di Comunità e dell’apertura delle Case della Salute. A tale proposito occorre studiare un progetto di investimento che preveda l’attuazione di un polo socio-sanitario a carattere innovativo, che inserisce la ristrutturazione della Casa Residenza di ASP in un più ampio contesto strutturale, in cui trovano posto l’Ospedale di comunità e altri servizi sociali e sanitari indirizzati in particolare alle famiglie con figli. Nella necessità inoltre di garantire la continuità dei servizi e di dare risposta ai bisogni emergenti, sarà necessario rivedere l’impiego delle risorse del Fondo Regionale Non Autosufficienza e degli altri fondi nazionali/regionali, al fine di aggiornare la situazione dei servizi socio-sanitari sul territorio, in termini di rinnovo degli accreditamenti, previsti entro la fine del corrente 2019. Si procederà inoltre alla sperimentazione dei nuovi strumenti regolamentari, in particolare in riferimento alle modalità di accesso ai servizi socio-sanitari residenziali e semiresidenziali e di erogazione dei contributi economici, approvati a fine consiliatura precedente. Al Piano di Zona si sono inoltre aggiunte altre programmazioni di ampio respiro che riguardano ulteriori interventi specifici per i prossimi anni: il Piano Integrato Territoriale sottoscritto con AUSL e Regione (per i Centri per l’Impiego) per l’attuazione della LR 14/2015 in materia di inserimento lavorativo e inclusione sociale; il GAP, programma per il contrasto al gioco d’azzardo patologico; il Piano Povertà per l’attuazione delle misure a sostegno del reddito. Si dovrà consolidare l’esperienza dell’emporio solidale Eko, nato da un progetto partecipato sul territorio, che passerà alla gestione del Terzo Settore, pur rimanendo l’Unione titolare del progetto e della disciplina di accesso, nonché parzialmente impegnata nel supporto economico delle attività. Occorre monitorare e ripensare gli interventi dell’Unione in materia di contrasto alla violenza di genere, soprattutto in ottica preventiva, e procedere ad una maggiore standardizzazione delle procedure di intervento in materia di minori, nonché ad una revisione dell’integrazione socio-sanitaria prevista in quest’ambito, dotando il servizio di supervisione e formazione e di un supporto esterno in materia legale. Sono infine da potenziare sul territorio le progettazioni condivise col Terzo Settore, quali il Dopo di noi e le azioni finalizzate a prevenire la solitudine e l’emarginazione sociale degli anziani e degli adulti fragili.

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    Welfare – Politiche abitative

    Nell'ottica di rispondere al bisogno abitativo espresso dai cittadini attraverso misure di sostegno alla locazione, nel 2019 è stata approvata la nuova misura, denominata Progetto Abitare, che supera le precedenti esperienze di Affitto Sicuro e Affitto Tutelato e si propone di stimolare e promuovere l’offerta abitativa di case in affitto, attraverso la costituzione di un fondo di garanzia, per far fronte a spese in capo ai propietari (quali canoni insoluti, spese per danni all’immobile, spese legali in caso di contenzioso) anche mediante agevolazioni fiscali locali. Il progetto è finalizzato a favorire l’incontro tra le famiglie che faticano a trovare casa sul libero mercato per difficoltà economiche e/o sociali e i proprietari disponibili alla locazione, anche coinvolgendo, sui singoli territori, gli interlocutori locali, quali le agenzie immobiliari, allo scopo di far conoscere la nuova opportunità. Occorre inoltre proseguire nella realizzazione dei seguenti interventi: - sostegno economico agli inquilini morosi incolpevoli colpiti da sfratto per morosità, al fine di aiutarli

    nel reperimento di una nuova soluzione abitativa o nella ricontrattazione del loro contratto di locazione, oppure per un supporto teso al superamento dello sfratto stesso

    - partecipazione attiva al "Tavolo Poltiche Abitative" provinciale al fine di coordinare con le altre realtà territoriali gli interventi in materia tra cui, in particolar modo, l'attività di monitoraggio sull'applicazione dei nuovi canoni Acer e del nuovo ISEE così come indicati dalle normative vigenti. Sempre sul medesimo tavolo, è necessario affrontare il tema, più di medio-lungo periodo, degli investimenti (con indispensabile coinvolgimento degli enti sovraordinati) sul patrimonio immobiliare pubblico. Diviene, oggi, indispensabile ragionare nell'ottica di ampliare l'offerta di appartamenti a disposizione dei Comuni (e del concessionario Acer) da desitnare all'edilizia popolare e sociale.

    - destinazione ed assegnazione, di concerto col Comune di Vignola, dei nuovi alloggi ERP “ex Enel”. Resta necessario monitorare sul territorio la condizione abitativa nei diversi Comuni, anche in ragione dell’aumentato numero di situazioni di sfratto e/o di condizioni di emergenza cui fare fronte. Da attivare, sulla base degli eventuali finanziamenti regionali, la misura già sperimentata di sostegno alla locazione, denominata bando affitti.

    Welfare – Politiche integrate per le famiglie

    Finalità e motivazioni: - promuovere il benessere delle famiglie e con esse dell’intera comunità locale, in un’ottica

    promozionale e proattiva; - promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in linea con il riconoscimento del titolo “Terra

    Amica delle bambine e dei Bambini” definito da Unicef. La modalità di lavoro privilegiata è quella che adotta una prospettiva “trasversale” con una logica che supera i target di riferimento classici e che vede coinvolte diverse istituzioni, a partire dal singolo cittadino fino alle sue forme di aggregazione sia formali sia informali. La scelta è quindi quella di organizzare gli interventi e i servizi individuando le fasi critiche del ciclo vitale delle famiglie ed elaborando progettazioni che vedano le famiglie al centro, come risorse comunitarie e non solo come utenti di servizi pubblici. L'impegno è quello di tenere insieme il lavoro sulla persona con il lavoro sulla comunità, socializzando i problemi attraverso processi di responsabilizzazione collettiva, intrecciando azioni collettive con percorsi individuali. La metodologia adottata prevede una progettazione annuale proposta dall’equipe degli operatori, con supervisione di Responsabile di Servizio e Dirigente, condivisa al tavolo degli Assessori comunali e infine sottoposta all’approvazione della Giunta. La progettazione descrive gli interventi principali, le azioni, ma anche l’organizzazione, gli orari, i servizi. La progettazione è dinamica, richiede monitoraggio ed eventuali aggiustamenti in itinere, valutazione conclusiva ed eventuale rilancio per l’anno successivo. La principale struttura di riferimento è il Centro per le Famiglie dell’Unione, che fa parte della rete dei Centri per le Famiglie della Regione, istituiti in base alla LR 27/89 "Norme per la realizzazione di politiche di sostegno alle scelte di procreazione ed agli impegni di cura verso i figli" e alla LR 14/2008 “ Norme in materia di politiche per le giovani generazioni” e specificamente disciplinato dalla DGR

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    391/2015. Il Centro per le famiglie è finalizzato alla promozione del benessere delle famiglie prioritariamente con figli minori, in riferimento alla vita quotidiana ed al sostegno alla genitorialità; alla integrazione e potenziamento dei servizi territoriali diretti a sostenere le famiglie nei momenti critici e nelle fasi di cambiamento; alla promozione della cultura della partecipazione, dell’accoglienza, della solidarietà e del mutuo aiuto tra le famiglie. L’attività del Centro per le Famiglie afferisce prioritariamente a tre aree di sviluppo, che riguardano rispettivamente l’informazione, (in particolare mediante l’operatività dello Sportello Informafamiglie & Bambini e l’impiego delle moderne tecnologie di comunicazione); il sostegno alle competenze genitoriali e lo sviluppo delle risorse familiari e comunitarie. Il Centro garantisce in modo continuativo alcuni servizi, quali lo Sportello Informafamiglie, lo Sportello Affido e adozione, la mediazione familiare ecc. ed attiva progettazioni specifiche nell’ambito delle aree di intervento già descritte. L’obiettivo principale è di ripensare le politiche familiari, creando, insieme agli operatori da un lato e agli Assessori dei Comuni dall’altro, uno sfondo comune in cui connettere le diverse progettazioni, nello sforzo di intercettare i bisogni emergenti e in continuo mutamento del target di riferimento. Obiettivo prioritario dei prossimi tempi sarà lo sviluppo del progetto partecipativo a sostegno della genitorialità approvato nel Piano di Zona, che ha visto nella stagione 2018/2019, di concerto con ASP, un programma di incontri con esperti e, parallelamente, un primo coinvolgimento della comunità al fine di indagare i bisogni emergenti, da tradurre poi in un’occasione di sviluppo dei servizi nei prossimi anni. Welfare - Politiche per l'intercultura Finalità e motivazioni: - inclusione sociale - integrazione della persona nel contesto sociale ed economico nel quale si svolge la sua esistenza - sostegno ai giovani di seconda e terza generazione in una partecipazione responsabile e un

    protagonismo attivo, valorizzandone talenti e competenze - supporto alla partecipazione delle donne straniere e agli scambi di esperienze tra culture differenti - promozione di percorsi di accoglienza rivolti a cittadini richiedenti asilo

    La metodologia adottata prevede una progettazione annuale proposta dall’equipe degli operatori, con supervisione di Responsabile di Servizio e Dirigente, condivisa al tavolo degli Assessori comunali e infine sottoposta all’approvazione della Giunta. La progettazione descrive gli interventi principali, le azioni, ma anche l’organizzazione, gli orari, i servizi. La progettazione è dinamica, richiede monitoraggio ed eventuali aggiustamenti in itinere, valutazione conclusiva ed eventuale rilancio per l’anno successivo. Diverse attività dell’area “Intercultura” dell’Unione Terre di Castelli hanno a riferimento i “Centri Servizi per Cittadini stranieri” che svolgono attività di: - informazione e orientamento in merito alle pratiche amministrative riguardanti la circolazione,

    l’ingresso, il soggiorno dei cittadini stranieri, nonché in merito alle opportunità multiculturali, aggregative e sociali del territorio

    - consulenza in merito alla pratica relativa alla richiesta di cittadinanza - consulenza e formazione ai servizi del territorio con un approccio multiculturale.

    La modalità di lavoro da prediligere comporta l’abbandono di una lettura del fenomeno migratorio come questione a cui rispondere unicamente con interventi specifici e l’assunzione di un approccio interculturale. La proposta per il futuro, in termini di integrazione, deve necessariamente fare i conti con l’attuale clima culturale che circonda il fenomeno della migrazione, mentre, per quanto attiene agli aspetti di carattere amministrativo, occorrerà valutare le conseguenze oggettive di provvedimenti mirati a ridurre gli impegni legati all’accoglienza. Terre di castelli si propone di essere innovativa e pronta a sperientare modalità di accoglienza all’avanguardia affinché ci caratterizzi la capacità di costruire ponti e non muri.

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    Protezione Civile

    Il 22 gennaio 2018 è stato pubblicato il D.Lgs. n° 1/2018, nuovo “Codice della protezione civile”, di disciplina della materia della protezione civile, fino ad ora regolata dalla Legge n° 225/1992, rivista nel seguito da altri interventi correttivi ed integrativi.

    Il Legislatore, dopo oltre venticinque anni dalla entrata in vigore delle prime normative di protezione civile, ha, giustamente, cambiato l’impostazione delle attività, incentrandole più sulla prevenzione che sugli interventi di emergenza da attivare al verificarsi di eventi.

    Numerose ed importanti sono le novità introdotte dal nuovo Codice, che sottolineano aspetti che investono direttamente i Sindaci, i Comuni e le Unioni:

    •  viene ribadito che la protezione civile è un servizio nazionale di pubblica utilità volto a tutelare la vita, l'integrità fisica, i beni, gli insediamenti, gli animali e l'ambiente dai danni o dal percolo di danni derivato da eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall'attività dell'uomo. La novità più rilevante rispetto alla tradizionale descrizione delle finalità della protezione civile, è l’esplicitazione della tutela degli animali, con il portato operativo che inevitabilmente ne conseguirà;

    •  vengono identificate le attività di protezione civile, tra queste, di particolare rilevanza per i Comuni e i Sindaci, sono l'informazione alla popolazione sugli scenari di rischio e relative norme di comportamento, la promozione e l'organizzazione di esercitazioni ed altre attività addestrative e formative, anche con il coinvolgimento delle comunità, l'allertamento;

    •  viene formalizzata la possibilità di articolare la protezione civile a livello territoriale su ambiti territoriali e organizzativi ottimali, individuati dalle Regioni nel rispetto dei principi di sussidiarietà ed adeguatezza. (In Emilia Romagna è consolidata l’esperienza delle Unioni dei Comuni le quali, su 44 esistenti, ben 41 hanno ricevuto la delega per la gestione associata della protezione civile);

    •  viene definita l’articolazione del servizio nazionale in “componenti”, “strutture operative” e “soggetti concorrenti” (ordini e i collegi professionali, enti, istituti e agenzie nazionali che svolgono funzioni in materia di protezione civile, aziende, società e altre organizzazioni pubbliche o private che svolgono funzioni utili per le finalità di protezione civile) con cui Comuni ed Unioni, possono stipulare convenzioni;

    •  per i Comuni e le Unioni: ‐  viene esplicitata e riconosciuta la possibilità di gestione associata della funzione; ‐  viene identificata e precisata la funzione fondamentale in materia di protezione civile

    affidata ai Comuni e dalla quale non si può derogare o rinunciare; ‐  viene richiamata l’attività di coordinamento dei soccorsi in caso di emergenza, l’attivazione

    e la direzione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessaria fronteggiare le emergenze;

    ‐  viene introdotta la previsione di attività volta alla solidarietà istituzionale e finalizzata al supporto alla gestione dell’emergenza e continuità amministrativa di altri Comuni colpiti da eventi calamitosi;

    ‐  viene ulteriormente definite le responsabilità del Sindaco (quale autorità territoriale di protezione civile) e quelle in capo alla struttura tecnico – amministrativo – contabile.

    •  viene definita la partecipazione dei cittadini e volontariato organizzato di protezione civile, definendo il dovere del cittadino ad adottare comportamenti di auto protezione e di ottemperare alle disposizioni impartite dalle autorità di protezione civile;

    •  viene ridefinito e precisato lo status, il ruolo, le modalità di partecipazione, le modalità di attivazione e impiego nonché di rimborso e i contributi per il volontariato organizzato;

    •  di particolare rilievo è l’inserimento dei gruppi comunali, intercomunali o provinciali di protezione civile nel panorama del volontariato organizzato di protezione civile: per le realtà, quale quella dell’Unione Terre di Castelli, ove già esiste il Gruppo Intercomunale Volontari Protezione Civile, sarà effettuato un approfondimento sulla necessità o meno dell’adeguamento degli Statuti, dei Regolamenti e delle Delibere che li costituiscono.

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    Il Codice della protezione civile, per la cui piena entrata in vigore saranno adottati specifici provvedimenti attuativi, dovrà essere metabolizzato e compreso: dovrà rappresentare per gli Enti locali dell’Unione Terre di Castelli un’occasione importante per rimodulare una serie di attività, organizzare il da farsi con le risorse (umane e finanziarie) a disposizione e prevenire situazioni di degrado che possono favorire il ripetersi di eventi calamitosi.

    E’ nostra intenzione svolgere al meglio tali attività così da poter sempre più adeguatamente fronteggiare le emergenze che, anche alla luce delle mutate condizioni climatiche ed ambientali, sempre più frequentemente si manifestano.

    Anche nell’anno 2018 abbiamo dedicato risorse finanziarie per incrementare la dotazione di mezzi e strumentazione ai volontari, in particolare per l’allestimento di una roulotte a funzione di cucina mobile, utile al supporto agli eventi calamitosi ed anche per le esigenze di campi formativi.

    Per il triennio 2019÷2021 già erano state avviate alcune azioni importanti di riorganizzazione della Protezione Civile dell’Unione Terre di Castelli, riorganizzazione fondata sulle seguenti azioni:, che in parte sono state realizzate e in parte andranno completate nel triennio 2020-2022:

    - assistenza all’ aggiornamento Piani Protezione Civile Comunali anche in risposta alle nuove procedure del sistema di allertamento , alla direttiva alluvioni e codice protezione civile 2018;

    - omogeneizzazione dei piani comunali approvati al fine di aggiornarli ed adeguarli non solo al nuovo sistema di allertamento, ma anche alla direttiva alluvioni e al nuovo codice della protezione civile;

    - assistenza alla redazione del piano di protezione civile e di coordinamento dell’Unione, documento operativo che prenda in considerazione gli eventi di livello intercomunale classificati di tipo” B “e “C” la loro gestione nelle varie fasi, dall’allerta al superamento dell’emergenza, definendo tutte le procedure di coordinamento e interfaccia fra i comuni e gli enti sovra ordinati, la gestione delle risorse umane dei materiali e mezzi presenti sul territorio.

    - Studio di fattibilità per la realizzazione di un servizio di reperibilità associato tra due o più comuni dell'Unione o di un servizio unico gestito direttamente dall'Unione;

    Dopo un periodo di incertezza vediamo con ottimismo la possibilità di rispondere alla richiesta dei nostri volontari di poter disporre di una sede adeguata allo svolgimento delle attività amministrative e di formazione nonché per il deposito e la manutenzione della crescente quantità di beni, mezzi ed attrezzature di cui si dispone.

    Sicurezza

    La sicurezza è uno tra i temi più avvertiti sia a livello locale sia nazionale e rappresenta una delle responsabilità più complesse per chi amministra una comunità. Negli ultimi decenni la società in cui viviamo è profondamente cambiata e queste trasformazioni sono tuttora in corso. Di pari passo, sono mutati il senso e la percezione della sicurezza. Occorre quindi pensare e perseguire questo obiettivo con modalità di approccio differenti rispetto al passato, attingendo anche a nuove dotazioni che la ricerca tecnologica mette a disposizione.

    Riteniamo sia importante, sempre in tema di sicurezza, anche recuperare il senso di comunità e la collaborazione tra cittadini. Una comunità più sicura è anche una comunità che parla e interagisce tra i suoi diversi componenti.

    In questo senso va anche il supporto che intendiamo continuare a garantire ad iniziative provenienti dalla società civile come il cosiddetto “Controllo di vicinato”.

    Importante sarà anche promuovere e patrocinare azioni di educazione civica nelle scuole. Occorre, dunque, far percepire ai cittadini il senso di una comunità non solo solida e seria,

    rispettosa delle proprie regole e gelosa della serena vivibilità all'interno dei propri confini, ma anche dare corpo e consistenza - nei limiti delle competenze del Corpo della Polizia Urbana dell'Unione - all'idea di Autorità efficace, presente ed affidabile.

    Date le premesse di cui sopra, gli obiettivi strategici verso cui tendere e ai quali vanno improntate le politiche operative di cui alla delega specifica, sono:

    1. assunzione del dirigente-comandante Corpo di Polizia Locale; 2. completamento delle procedure di assunzione previste dal progetto di riorganizzazione del

    Corpo Polizia Locale approvato il 28/12/2017 e successive integrazioni contenente la

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    previsione del nuovo ingresso nel Corpo del Servizio di Polizia Locale del Comune di Savignano s.P. (totale degli operatori previsti dal progetto n. 69);

    3. procedere, con il nuovo Comandante, ad una verifica attenta e puntuale del mansionario e delle Attività svolte nel corso delle precedenti legislature e che, avuto riguardo ai risultati ottenuti e in relazione alle attuali esigenze, appaiono ridondanti e/o sovradimensionate;

    4. compatibilmente con i bilanci dei diversi enti, adeguare l'organico agli standard regionali; 5. creare il maggior coordinamento possibile con le altre forze di polizia presenti nell'ambito

    dell'Unione (particolarmente Arma dei Carabinieri) per recuperare sinergie operative ed evitare inutili sovrapposizioni;

    6. apertura, su ogni fronte comunale, di collaborazioni esterne con Associazioni e Volontariato in grado di integrare l'operato del Corpo Unico: si genererebbe così, laddove non già presente, un'interessante forma di collaborazione – per servizi secondari - che varrebbe a liberare ulteriori risorse umane. Deve in ogni caso trattarsi di operatività che - quanto a direzione - dovrà essere riconducibile rigorosamente al comando del Corpo, al quale ultimo deve essere assegnato il compito di individuare e porre limiti di competenza e operatività delle singole Entità collaboranti;

    7. ammodernamento, nel rispetto del budget assegnato, dei sistemi di videosorveglianza presenti in tutti i comuni dell'unione e in particolare: - sostituzione programmata delle telecamere attualmente in uso con telecamere di ultima generazione; - installazione ove utili e richieste dai singoli Comuni, di nuove telecamere all'ingresso dei centri abitati (varchi);

    8. prosecuzione della politica di ammodernamento delle attrezzature in dotazione alla Polizia Municipale e in particolare: - sostituzione programmata di veicoli; - acquisto di nuove attrezzature tecnologiche in grado di migliorare l'attività di controllo.

    Polo della Sicurezza Per la sua importanza strategica ai fini della sicurezza di tutto il territorio, il cosiddetto "Polo della Sicurezza" merita una trattazione a parte. Dopo anni di promesse, di rinvii e di revisioni del progetto, siamo arrivati finalmente alla fase dell'istruzione della gara d'appalto per affidare i lavori e aprire il cantiere. Il Polo della Sicurezza rappresenta per Vignola e tutto il suo comprensorio un punto di arrivo, e insieme di partenza, per programmare una nuova idea di sicurezza. Riteniamo altamente strategico concentrare in un'unica sede il comando del Corpo Unico di Polizia Locale e i suoi principali uffici, lasciando naturalmente gli attuali presìdi attivi sui diversi territori. Al contempo, il Polo della Sicurezza intende dare una sede adeguata anche alla Protezione Civile dell'Unione Terre di Castelli, organo sempre più fondamentale per affrontare situazioni emergenziali. I suoi spazi saranno tra l'altro sede del COC, il Centro Operativo Comunale, da attivare in situazioni di emergenza. L'obiettivo che ci poniamo è quello di aprire i primi uffici del Polo della Sicurezza entro i primi mesi del 2022.

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    2.1.3. Comunità di risorse per il futuro

    Cultura Terre di Castelli è formata da comuni dotati di importanti patrimoni culturali. Questi oggi vengono sviluppati e promossi grazie all’azione dei singoli uffici comunali. Vi sono realtà che però hanno ricadute sovracomunali che caratterizzano l’insieme del territorio e necessitano quindi di una gestione sovracomnuale che trova sede naturale all’interno dei servizi erogabili deall’Unione. L’obbiettivo è quello di stimolare i cittadini dell’intera Unione partendo da una piena consapevolezza di identità territoriale a una maggior sensibilità nell'essere cittadini del mondo, attivi e progressisti. In particolare nel territorio dell’Unione Terre di Castelli dal 2002 vi sono in essere alcune convenzioni e accordi stipulati tra comuni riguardanti il settore culturale:

    1. Musei 2. Poesia festival 3. Sistema Bibliotecario Intercomunale 4. Sistema Archivistico Intercomunale

    A queste si vorrebbero progressivamente aggiungere 1. Il Festival del Teatro dei Ragazzi, oggi gestito dal solo comune di Marano 2. Una rassegna estiva ad hoc per i comuni dell'area montana che possa prendere spunto

    dalle attività oggi svolte perle famiglie a Guiglia e per il premio lettario Zocca Giovani a Zocca.

    Per poter mantenere e sviluppare pienamente quelle esistenti ed ampliarle come da obbiettivo è indispensabile una struttura ad hoc che possa seguirne lo sviluppo anche mediante l'adesione a progetti sovracomunali e regionali, nazionali ed europei. Turismo Si conferma quale obiettivo prioritario il progressivo consolidamento di una rete di soggetti pubblico-privati entro la quale definire il coordinamento dell’informazione turistica dell’area Terre di Castelli, tale da coinvolgere le singole amministrazioni comunali, i Punti di informazione Accoglienza turistica laddove presenti, Consorzi ed associazioni di operatori economici (commercio, servizi e produzioni locali), singoli operatori del settore, Pro-loco, strutture museali. Le azioni e gli strumenti sono pertanto in piena condivisione con le azioni e gli strumenti di marketing del territoriale, secondo sinergie di settore già sperimentate e consolidate nell’ultimo biennio. Particolare attenzione sarà da dedicare a taluni strumenti propri del marketing relazionale, nell’ottica di ulteriormente promuovere e incentivare la collaborazione tra operatori economici, enti pubblici, strutture museali, organizzatori di eventi, tale da favorire l’attivazione di un sistema di offerta e commercializzazione turistica “integrato” nonché capace di contribuire ad apportare quel valore aggiunto “esperienziale” e “sociale” al visitatore. E’ dato per assunto, in tale contesto, che l’accoglienza è un atteggiamento della persona, e pertanto qualsiasi progetto deve considerare la persona in quanto tale, la quale, oltre che ad instaurare un rapporto empatico con qualsiasi interlocutore, dovrebbe essere in grado di regalare esperienze positive, considerare il turista come un ospite, possibilmente anche mediante la conoscenza della sua lingua e, ultimo ma non ultimo, lasciare un buon ricordo. Marketing Territoriale Già da tempo l’Unione, riconoscendo i valori insiti nelle ricchezze del proprio territorio – qualità ambientali, paesaggistiche e dei borghi antichi, tipicità enogastronomiche, ricchezza del cartellone eventi, vivacità della rete del commercio e dei servizi, ha avviato politiche attive orientate alla promozione in chiave turistica del proprio territorio, ponendosi e perseguendo l’obiettivo di sostenere e promuovere un sistema di rete per l’accoglienza turistica sul territorio, capace di sollecitare ed orientare le imprese del proprio territorio nell’ottica di promuoverne una progressiva crescita ed incrementarne l’attrattività. In tale contesto di riferimento, si sono riconosciuti quali strumenti operativi d’attuazione di tali politiche:

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    - fare rete, tanto tra le 9 amministrazioni (comuni e Unione), quanto con i portatori d'interess