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POLITECNICO DI BARI – CORSO M
LEZIONI DI GEOMETRIA E ALGEBRA
Anno Accademico 2018 - 2019
DISPENSA 8
GEOMETRIA ANALITICA NELLO SPAZIO
TEORIA ED ESERCIZI
DOCENTE: PROF. GIOVANNI VITERBO
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
CAP. 8 – RETTE E PIANI NELLO SPAZIO
&8.1 - Riferimento cartesiano nello spazio
Def.8.1.1 – Dicesi riferimento cartesiano ortonormale dello spazio S3, ogni insieme
(O , i⃗ , j⃗ , k⃗ ) in cui O è un punto dello spazio S3 e i⃗ , j⃗ , k⃗ sono tre versori dello spazio vettoriale
V 3O, a due a due ortogonali e orientati in modo tale il vettore k⃗veda il vettore i⃗ sovrapporsi
al vettore j⃗ descrivendo un angolo di +90°.
Il riferimento cartesiano ortonormale sarà indicato con RC(O , i⃗ , j⃗ , k⃗ ):
- il punto O dicesi origine del riferimento;
- la retta orientata associata al versore i⃗ è indicata con x e dicesi asse delle ascisse;
- la retta orientata associata al versore j⃗ è indicata con y e dicesi asse delle ordinate;
- la retta orientata associata al versore j⃗ è indicata con z e dicesi asse delle quote.
Analogamente a quanto già visto nel piano S2, anche nello spazio S3, ad ogni punto P
corrisponde una e una sola terna ordinata di numeri reali (x,y,z),
dette coordinate cartesiane del punto. In tale corrispondenza è:
{x=O⃗ Px
y=O⃗ Py
z=O⃗ P z
.
Per indicare che P ha coordinate cartesiane (x,y,z) si scrive P(x,y,z).
408
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
&8.2 – Componenti di un vettore in funzione delle coordinate dei suoi estremi
Prop.8.2.1 – Se P1 e P2 sono due punti dello spazio S3, di coordinate P1(x1,y1,z1) e P2(x2,y2,z2), si dimostra che il vettore v⃗=P⃗1P2∈V3 ha componenti
(x2−x1 , y2− y1 , z2−z1) .
Dim. La dimostrazione è analoga a quella vista per i vettori del piano cartesiano S2.
Infatti, anche in S3, si ha:
O⃗ P1+ P⃗1P2=O⃗ P2⟹ P⃗1P2=O⃗P2−O⃗ P1=(x2 , y2 , z2 )−(x1 , y1 , z1 )=(x2−x1, y2− y1 , z2−z1 )⟹
⟹ v⃗= P⃗1P2=(x2−x1 , y2− y1, z2−z1 ) .
&8.3 – Distanza di due punti – Coordinate del punto medio di un segmento
Def. 8.3.1 – Se P1 e P2 sono due punti dello spazio S3, dicesi distanza dei due punti il
modulo del vettore v⃗=P⃗1P2:
d (P1 ,P2 )=|⃗P1P2|=|v⃗|.
Prop.8.3.1 - Se P1(x1,y1,z1) e P2(x2,y2,z2) sono due punti dello spazio S3 e se M è il punto
medio del segmento P1P2, si dimostra che:
1. d (P1 ,P2 )=√(x¿¿2−x1)2+( y2− y1)
2+( z¿¿2−z1)2;¿¿
2. M ( x1+x2
2,y1+ y2
2,z1+z2
2 ) .Dim.1 – Per la proprietà 8.2.1, il vettore v⃗=P⃗1P2ha componenti (x2−x1 , y2− y1 , z2−z1) . La
distanza dei due punti è:
d (P1 ,P2 )=|⃗P1P2|=|v⃗|=√(x¿¿2−x1)2+( y2− y1)
2+(z¿¿2−z1)2 ¿¿
Dim.2 – Sia M(x,y,z) il punto medio del segmento P1P2. Allora, per definizione di punto
medio, si ha:
P⃗1M=M⃗P2⟹ (x−x1 , y− y1 , z−z1 )=(x2−x , y2− y , z2−z )⟹ { x−x1=x2−xy− y1= y2− yz−z1=z2−z
⟹
409
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
⟹ {x=x1+ x2
2
y=y1+ y2
2
z=z1+z2
2
.
&8.4 - Equazione vettoriale di un piano
Def.8.4.1 - Nello spazio ordinario, dove si suppone che siano validi i postulati della
geometria euclidea, esiste ed è unico il piano α passante per tre punti P0,P1,P2 non
allineati. Se indichiamo con v⃗= P⃗0P1e conw⃗=P⃗0P2, un piano π è anche univocamente
individuato se si assegnano un suo punto P0 e una coppia di vettori non paralleli
(linearmente indipendenti) v⃗ e w⃗ appartenenti al piano.
Di conseguenza, ∀ P∈π , ( P⃗0P , v⃗ , w⃗ )risultano tre vettori di π linearmente dipendenti (ricorda
che ogni piano ha dimensione 2 e perciò due è il massimo numero di vettori l.i.) e quindi
tali che
∀ P∈α : P⃗0 P=h v⃗+k w⃗, con h , k∈R . (1)
L'equazione (1) dicesi equazione vettoriale del piano α: i vettori v⃗ , w⃗ si dicono vettori di
giacitura del piano α.
Se fissiamo nello spazio S3 un sistema di riferimento e se in tale riferimento
P0(x0,y0,z0), v⃗=(l ,m ,n ) e w⃗=(l ' ,m' , n ' ) ,
allora si ha che ∀ P ( x , y , z )∈ π :
P⃗0 P=h v⃗+k w⃗⟹ (x−x0 , y− y0 , z−z0 )=h ∙ (l ,m,n )+k ∙ (l' ,m' ,n ' )=¿
¿ (h l ,hm ,hn )+(k l ' , km' , kn ' )=(h l+k l' , hm+k m' , hn+kn' )⟹
⟹ { x−x0=h l+k l '
y− y0=hm+k m'
z−z0=hn+kn '
⟹ { x=x0+h l+k l'
y= y0+hm+k m'
z=z0+hn+kn' (2)
∀ P ( x , y , z )∈ π : P⃗0 P=h v⃗+k w⃗⇒ ( x−x0 , y− y0 , z−z0)=(hℓ+kℓ ',hm+km ',hn+kn ' )⇒
Tali equazioni (2) si dicono equazioni parametriche del piano: al variare di h e k, si
ottengono gli ∞2 punti del piano.
410
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
&8.5 - Condizione di complanarità di quattro punti
E' noto dalla geometria elementare che tre punti non allineati individuano sempre un piano
mentre in generale non è detto che 4 punti appartengano ad uno stesso piano: in questo
paragrafo vogliamo determinare le condizioni affinché un quarto punto appartenga al piano
individuato dai primi tre.
Sussiste la seguente proprietà.
Prop.8.5.1 - Se P(x,y,z), P1(x1,y1,z1), P2(x2,y2,z2), P3(x3,y3,z3), con (P1,P2,P3) non allineati,
sono quattro punti dello spazio S3, si dimostra che:
(P,P1,P2,P3 sono complanari) ⟺| x−x1 y− y1 z−z1
x2−x1 y2− y1 z2−z1
x3−x1 y3− y1 z3−z1|=0⟺|x y z
x1 y1 z1
x2 y2 z2
111
x3 y3 z3 1|=0.
Dim. (P, P1, P2, P3) complanari ( P⃗1 P , P⃗1P2 , P⃗1 P3 ) sono L.D
⟺| x−x1 y− y1 z−z1
x2−x1 y2− y1 z2−z1
x3−x1 y3− y1 z3−z1|=0⟺|x y z
x1 y1 z1
x2 y2 z2
111
x3 y3 z3 1|=0. (3.1)
Le equazioni (3.1) rappresentano entrambe:
1. l’equazione sotto forma di determinante del piano passante per tre punti non
allineati;
2. la condizione di appartenenza di un punto al piano individuato da tre punti non
allineati.
&8.6 - Equazione cartesiana di un piano
Sviluppando il determinante della (3.1) secondo gli elementi della prima riga, si ha:
(x−x1 ) ∙|y2− y1 z2−z1
y3− y1 z3−z1|−( y− y1 ) ∙|x2−x1 z2−z1
x3−x1 z3−z1|+( z−z1 ) ∙|x2−x1 y2− y1
x3−x1 y3− y1|=0⟹
x ∙|y2− y1 z2−z1
y3− y1 z3−z1|− y ∙|x2−x1 z2−z1
x3− x1 z3− z1|+z ∙|x2−x1 y2− y1
x3−x1 y3− y1|−x1∙|y2− y1 z2−z1
y3− y1 z3−z1|+ y1 ∙|x2−x1 z2−z1
x3−x1 z3−z1|−z1∙|x2−x1 y2− y1
x3−x1 y3− y1|=0.
Posto
a=|y2− y1 z2−z1
y3− y1 z3−z1|, b=−|x2−x1 z2−z1
x3−x1 z3−z1|, c=|x2−x1 y2− y1
x3−x1 y3− y1|,411
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
e
d=−x1 ∙|y2− y1 z2−z1
y3− y1 z3−z1|+ y1∙|x2−x1 z2−z1
x3−x1 z3−z1|−z1 ∙|x2−x1 y2− y1
x3−x1 y3− y1|si ha:
ax + by + cz + d = 0. (4)
Tale equazione dicesi equazione cartesiana di un piano.
Osservazione - Poiché i tre punti (P1, P2, P3) non sono allineati, i tre coefficienti (a, b, c)
non possono essere contemporaneamente nulli.
Di conseguenza, i quattro parametri a,b,c,d si possono sempre ridurre a tre (dividendo, ad
esempio, primo e secondo membro dell'equazione (4) per a, e ciò dimostra che i piani dello
spazio sono 3.
&8.7 - Equazione cartesiana di piani in posizione particolare
a) Piano per l'origine
Per la condizione di appartenenza del punto O(0,0,0) al piano, risulta d = 0.
Quindi, l'equazione del generico piano per l'origine è:
a ∙ x+b ∙ y+c ∙ z=0.
b) Piano parallelo ad un asse coordinato
Si dimostra che ogni piano parallelo ad un asse cartesiano ha un'equazione lineare che
manca dell'incognita uguale all'asse cartesiano, cioè:
1. se è parallelo all’asse x la sua equazione è del tipo b ∙ y+c ∙ z=0;
2. se è parallelo all’asse y la sua equazione è del tipo a ∙ x+c ∙ z=0;
3. se è parallelo all’asse z la sua equazione è del tipo a ∙ x+b ∙ y=0;
4. di più, se il piano contiene l'asse, esso passa per l’origine e di conseguenza
nell'equazione manca anche il termine noto.
c) Piano parallelo ad un piano coordinato
Si dimostra che:
1. se // xy, l'equazione manca dei termini x e y ed è del tipo c ∙ z+d=0;
412
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
2. se // xz, l'equazione manca dei termini x e z ed è del tipo b ∙ y+d=0;
3. se // yz, l'equazione manca dei termini y e z ed è del tipo a ∙ x+d=0.
4. In particolare, i piani cartesiani xy, xz e yz hanno rispettivamente equazione:
xy: z = 0;
xz: y = 0;
yz: x = 0.
d) Equazione segmentaria di un piano non parallelo agli assi e ai piani cartesiani e non
passante l’origine
Se è un piano, non parallelo agli assi e ai piani cartesiani e non passante per l’origine, di
equazione
a ∙ x+b ∙ y+c ∙ z+d=0⟺a ∙ x+b ∙ y+c ∙ z=−d
con a,b,c,d tutti non nulli, dividendo primo e secondo membro per - d, si ha:
−ad
x−bdy− c
dx=1.
Posto
−ad
= 1p,−b
d=1q,− c
d=1r ,
l'equazione del piano diventa
xp+ yq+ zr=1.
Tale equazione è detta equazione segmentaria del piano: essa è valida solo per i piani
che non sono paralleli agli assi e ai piani cartesiani.
413
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
I parametri (p, q, r), che compaiono nell'equazione, rappresentano, rispettivamente, p
l'ascissa, q l'ordinata e r la quota dei punti di intersezione del piano α con i tre assi
cartesiani:
π∩ x : A ( p ,0,0 ) , π ∩ y :B (0 , q ,0 ) , π ∩ z :C (0,0 , r ) .
e) Equazione di un piano passante per un punto
Sia un piano di equazione ax + by + cz + d = 0 e sia P0(x0,y0,z0) un punto di S3.
Affinché P0∈π, P0 con le sue coordinate deve soddisfare l'equazione di e, dunque, deve
risultare
a ∙ x0+b ∙ y0+c ∙ z0+d=0⟹d=−a ∙ x0−b ∙ y0−c ∙ z0.
Sostituendo tale valore nell'equazione del piano π , si ha:
a ∙ x+b ∙ y+c ∙ z−a ∙x0−b ∙ y0−c ∙ z0=0⟹a (x−x0 )+b ( y− y0 )+c ( z−z0 )=0.
Dunque,
a (x−x0 )+b ( y− y0 )+c ( z−z0 )=0
è l'equazione del generico piano passante per il punto P0(x0,y0,z0).
Poiché nell'equazione permangono tre parametri, dei quali solo due linearmente
indipendenti, ciò vuol dire che i piani passanti per un punto assegnato sono 2: l'insieme di
tutti questi piani passanti per P0 dicesi stella di piani di centro P0.
&8.8 – Posizione relativa di due piani nello spazio - Condizione di parallelismo fra piani
Teor.8.8.1 – Se π e π' sono due piani di S3 di equazione, rispettivamente,
π: ax + by + cz + d = 0 e π': a'x + b'y + c'z + d' = 0,
detta A la matrice dei soli coefficienti,
A=( a b ca' b ' c ' )
e detta A’ la matrice completa dei cofficienti e dei termini noti
A'=( a b ca ' b ' c '
dd ')
si dimostra che π e π' sono:
1. incidenti se rang(A) = 2;
2. paralleli e distinti se rang(A) = 1 e rang(A’) = 2;
3. paralleli e coincidenti se rang(A) = rang(A’) = 1.
Dim.
Considerato il sistema formato dalle equazioni dei due piani
{ ax+by+cz+d=0a' x+b ' y+c ' z+d '=0,
414
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
per il teorema di Rouchè-Capelli, si ha che:
1. se rang(A) = 2 = rang(A’), il sistema è compatibile e ammette ∞3−2=∞1soluzioni, ovvero
i due piani hanno una retta in comune e sono perciò incidenti;
2. se rang(A) = 1 < rang(A’) = 2, il sistema è impossibile: i due piani sono paralleli e
distinti.
3. Infine, se rang(A) = rang(A’) = 1, il sistema è compatibile e ammette ∞3−1=∞2soluzioni:
i due piani hanno tutti i punti in comune e sono coincidenti.
Corollario 8.8.1 - Se π e π' sono due piani di S3 di equazione, rispettivamente,
π: ax + by + cz + d = 0 e π': a'x + b'y + c'z + d' = 0
si dimostra che:
(1 ) (π ∥ π ' e π≠ π ' )⟺( aa' =bb '=
cc ' ≠
dd ' );
(2 ) (π∥ π ' e π≡π ' )⟺( aa'= bb'
= cc '=
dd ' ) .
Dim.(1) Per il teorema 8.8.1. precedente, si ha:
π∥ π '⟺ rang (A )=1e rang (A ' )=2⟺|a ba ' b '|=| a c
a ' c '|=|b cb ' c '|=0e| a d
a ' d '|≠0
⟹ aa'=
bb '=
cc ' ≠
dd ' .
Dim.(2) Per il teorema 8.8.1. precedente, si ha:
π∥ π '⟺ rang (A )=rang (A ' )=1⟺|a ba ' b'|=|a c
a' c '|=|b cb' c'|=|a d
a' d'|=0⟹
⟹ aa'=
bb '=
cc '=
dd ' .
Dunque, due piani sono paralleli (distinti o coincidenti) se hanno i coefficienti delle
incognite proporzionali, in particolare uguali:
a = a’, b = b’, c = c’. (1)
In virtù della (1), l'equazione del piano πpassante per un punto P0(x0,y0,z0) e parallelo ad un
piano π ' di equazione ax + by + cz + d = 0, è:
a (x−x0 )+b ( y− y0 )+c ( z−z0 )=0.
Def.8.8.1 - Se π è un piano di equazione ax + by + cz + d = 0, i coefficienti a, b, c
dell’equazione si dicono parametri di giacitura del piano.
415
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Prop.8.8.1 - Piani paralleli (distinti o coincidenti) hanno i parametri di giacitura
proporzionali, in particolare uguali.
&8.9 - Fasci di piani
Def.8.9.1 - Se
π: a ∙ x+b ∙ y+c ∙ z+d=0 e π': a ' ∙ x+b ' ∙ y+c ' ∙ z+d ' =0
sono due piani distinti dello spazio S3, dicesi fascio di piani generato da π e π’ l’insieme
dei piani che si ottengono dalla combinazione lineare delle equazioni di π e π ' :
λ ∙ (a ∙ x+b ∙ y+c ∙ z+d¿+μ ∙(a ' ∙ x+b ' ∙ y+c ' ∙ z+d ')=0 )
ovvero
( λa+μa ' ) x+( λb+μb ' ) y+ ( λc+μc ' ) z+ ( λd+μd ' )=0(1)
al variare dei parametri non entrambi nulli λ e μ.
E' immediato riconoscere che se π e π' sono incidenti e si intersecano secondo la retta r,
allora tutti i piani del fascio passano per la retta r, che dicesi sostegno del fascio: in tal
caso il fascio dicesi proprio.
Dall'equazione (1), dividendo per λ ≠ 0, si ha:
(a ∙ x+b ∙ y+c ∙ z+d)+ μλ∙(a ' ∙ x+b ' ∙ y+c ' ∙ z+d ')=0⟹ (posto k=μ
λ)
⟹(a∙ x+b ∙ y+c ∙ z+d)+k ∙(a' ∙ x+b ' ∙ y+c ' ∙ z+d ')=0⟹
⟹ (a+k a' )∙ x+(b+k b' )∙ y+(c+k c' ) ∙ z+(d+k d ')=0. (2)
L’equazione (1) dicesi equazione cartesiana a due parametri del fascio, l'equazione (2)
dicesi equazione cartesiana ad un parametro del fascio.
I due piani generatori del fascio si ottengono rispettivamente per λ = 1 (π ¿e μ = 0 e per λ =
0 e μ = 1 (π’) se l'equazione del fascio è a due parametri, mentre per k = 0 e k = ∞ se
l'equazione del fascio è ad un parametro.
Se, invece, i due π e π' sono paralleli, allora l’equazione (1) rappresenta l’insieme degli
infiniti piani paralleli a π e π'.
In tal caso, il fascio di piani dicesi improprio e la sua equazione è:
a ∙ x+b ∙ y+c ∙ z+k=0 , al variare del parametro k in R.
Sussiste la seguente proprietà.
Prop.8.9.1 - (Condizione di appartenenza di un piano ad un fascio)
Condizione necessaria e sufficiente affinché il piano π: a x + b y + c z + d = 0 appartenga
al fascio generato da π': a'x + b'y + c'z + d' = 0 e da π'': a''x + b''y + c''z + d'' = 0 è che:
416
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
rang ( a b ca ' b ' c '
a ' ' b ' ' c ' '
dd 'd ' ')<3.
Dim. Consideriamo il sistema formato dalle equazioni dei tre piani
{ ax+by+cz+d=0a' x+b ' y+c ' z+d '=0
a ' ' x+b ' ' y+c ' ' z+d ' '=0
e indichiamo con
A=( a b ca' b ' c 'a' ' b ' ' c ' ')
la matrice incompleta del sistema e con
A '=( a b ca ' b' c 'a ' ' b ' ' c ' '
dd 'd ' ')
la matrice completa del sistema.
Per il teorema di Rouchè-Capelli, si ha:
1) se rang(A) = rang(A') = 3, il sistema è determinato e ammette un'unica soluzione: in tal
caso i tre piani sono incidenti in un sol punto e non appartengono ad alcun fascio né
proprio né improprio;
2) se rang(A) = 2 < rang(A') = 3, il sistema è incompatibile: i tre piani non hanno punti in
comune;
3) se rang(A) = rang(A') = 2, il sistema ammette ∞1 soluzioni e i tre piani si intersecano
secondo una retta, dunque appartengono allo stesso fascio proprio;
4) se rang(A) = 1 e rang(A') = 2, il sistema è incompatibile e i tre piani sono paralleli,
dunque appartenenti ad uno stesso fascio improprio;
5) infine, se rang(A) = rang(A') = 1, il sistema ammette ∞2 soluzioni e i tre piani sono
coincidenti, dunque appartenenti ad uno stesso fascio improprio.
In conclusione, affinché il piano π∈ F(π ' , π ' ')
è che sia rang(A') < 3.
&8.10 - Equazioni di una retta nello spazio S3.
Def.8.10.1 – Se P0 è un punto di S3 e se v⃗ è un vettore non nullo di S3, dicesi retta r
passante per P0 e parallela al vettore v⃗il luogo geometrico dei punti P dello spazio che
soddisfano l'equazione vettoriale
417
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
P⃗0 P=t ∙ v⃗, al variare di t in R. (10.1)
L'equazione precedente (10.1), dicesi equazione vettoriale della retta r.
Se ora fissiamo un riferimento cartesiano affine RA(O,x,y,z) e supponiamo che in tale
riferimento P(x,y,z), P0(x0,y0,z0) e v⃗=(l ,m ,n ) ,passando alle componenti dei vettori, si ha:
P⃗0 P=t ∙ v⃗⟺ (x−x0 , y− y0 , z−z0 )=t ∙ (l ,m,n )⟹{ x−x0=t ∙ ly− y0=t ∙mz−z0=t ∙n
⟹ { x=x0+t ∙ ly= y0+t ∙mz=z0+ t ∙ n
,∀ t∈R . (10.2)
Le equazioni (10.2) si dicono equazioni parametriche della retta r: al variare di t in R si
ottengono gli infiniti punti di r;
i coefficienti ( l ,m,n ) si dicono parametri direttori della retta r;
il vettore v⃗=(l ,m ,n ) dicesi vettore direttore di r.
&8.11 - Condizioni di allineamento di tre punti. Retta passante per due punti
Prop.8.11.1 – Se P(x,y,z), P1(x1,y1,z1), P2(x2,y2,z2), sono tre punti dello spazio euclideo S3,
si dimostra che
(P , P1 , P2 sonoallineati )⟺ rang( x−x1 y− y1 z−z1
x2−x1 y2− y1 z2−z1)<2⟺ rang( x−x1 y− y1 z−z1
x2−x1 y2− y1 z2−z1)=1.
Dim. Poiché P(x,y,z), P1(x1,y1,z1) e P2(x2,y2,z2) sono allineati ⟺ P⃗1P ∥ P⃗1P2⟺ le
componenti del vettore P⃗ P1=(x−x1 , y− y1, z−z1 ) e le componenti del vettore
P⃗1P2=(x2−x1 , y2− y1, z2−z1 ) sono proporzionali, ovvero risulta:
rang ( x−x1 y− y1 z−z1
x2−x1 y2− y1 z2−z1)<2⟺ rang ( x−x1 y− y1 z−z1
x2−x1 y2− y1 z2−z1)=1. (11.1)
E' questa la condizione matriciale di allineamento per tre punti: tutti i minori del secondo
ordine estratti dalla matrice devono essere nulli.
Dalla (11.1), si deduce (P,P1,P2) sono allineati, ovvero P appartiene alla retta P1P2, se
x−x1
x2−x1=
y− y1
y2− y1=
z−z1
z2−z1 (11.2)
con l'avvertenza che se qualche denominatore si annulla bisogna imporre che sia nullo
anche il corrispondente numeratore.
Se si considerano (x,y,z) come incognite, l'equazione (11.2) è detta equazione della retta
per due punti, da utilizzare quando si conoscono due punti della retta.
Inoltre, osservato che
l=x2−x1 ,m= y2− y1 ,n=z2−z1
sono i parametri direttori della retta r, sostituendo nella (11.2), si ha:
418
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
x−x1
l=
y− y1
m=
z−z1
n (11.3)
Le equazioni (11.2) e (11.3) si dicono equazioni della retta sotto forma di rapporti uguali.
&8.12 - Equazioni cartesiane di una retta
Poiché ogni retta si può ottenere come intersezione di due piani non paralleli, se i piani
hanno equazione
π: a ∙ x+b ∙ y+c ∙ z+d=0 e π': a ' ∙ x+b ' ∙ y+c ' ∙ z+d'=0
allora la retta r d'intersezione avrà equazioni date da:
r=π∩π ' :{ ax+by+cz+d=0a ' x+b ' y+c ' z+d '=0
Sono queste le equazioni cartesiane di r: in tal caso, i parametri direttori di r sono i minori
del 2° ordine che si ottengono dalla matrice dei coefficienti
( a b ca' b ' c ')
sopprimendo, nell'ordine, la I, la II e la III colonna, presi con segno alternato, cioè:
l=| b cb ' c '|,m=−|a c
a ' c '|, n=| a ba ' b '|.
Dim. Sia r=π∩π ' :{ ax+by+cz+d=0a ' x+b' y+c' z+d '=0
⟹{ z=tax+by+ct+d=0
a ' x+b' y+c' t+d'=0⟹
⟹ { z=tax+by=−ct−d
a' x+b' y=−c' t−d '.
Calcoliamo x e y:
∆=|a ba' b'|,∆ x=|−ct−d b
−c' t−d ' b'|,∆ y=|a −ct−da' −c ' t−d '|⟹ {x=|−ct−d b
−c ' t−d ' b'||a ba' b'|
y=|a −ct−da' −c' t−d '|
|a ba' b '|
⟹
419
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
⟹ {x=|−ct−d b−c ' t−d ' b'|
|a ba' b'|
y=|a −ct−da' −c' t−d '|
|a ba' b '|z=t
⟹ {x= (bc '−b' c ) t+bd '−b'dab '−a' b
=b c'−b ' c¿
ab'−a' bt+ bd '−b'd
ab'−a'b¿y=
(c a'−ac' ) t+d a'−ad '
ab'−a 'b=−ac '−a' c
ab '−a' bt+ d a'−ad '
ab'−a'b¿z=t
¿⟹
⟹ i parametri direttori dir sono :{l= bc '−b' cab '−a' b
=|b cb ' c '||a ba' b'|
m=−|a c
a' c '||a ba' b '|
⟺
n=1
⟺ { l=|b cb ' c '||a ba ' b'|
∙|a ba' b'|=|b c
b' c '|
m=−|a c
a' c'||a ba' b'|
∙|a ba' b'|=−|a c
a' c '|n=1∙|a b
a' b'|=|a ba' b'|
&8.13 - Condizione di parallelismo fra rette
Prop.8.13.1 – Se r e r’ sono due rette di S3 e se ( l ,m,n ) e (l ' ,m' , n ' ) sono i rispettivi
parametri direttori, si dimostra che
(r ∥r ' )⟺( ll '= mm'
= nn' ).
Dim. Siano r una retta di parametri direttori (l,m,n) e sia r’ una retta di parametri direttori
(l’,m’,n’): di conseguenza, un vettore direttore di r è v⃗r=( l ,m,n )e un vettore direttore di r' è
v⃗r '=( l ' ,m ' , n ' ). Poiché:
420
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
r ∥r '⟺ v⃗r ∥ v⃗r' (l' ,m' , n' )⇔ ( l ,m,n ) e (l ' ,m' , n' ) sono L .D .⟺ rang( l m n
l ' m' n ')=1⟺
⟺ ll'= mm'
= nn' .
&8.14 - Retta incidente un piano, retta parallela ad un piano
Def.8.14.1 – Se r è una retta e π è un piano dello spazio S3, si dice che:
(1) (r è incidente il piano π ¿⟺¿);
(2) r è parallela al piano π se r è contenuta nel piano oppure r non ha punti in comune col
piano:
(r ∥ π )⟺ (r⊂ π∨ r ∩π=∅ ) .
Prop.8.14.1 - Se π è un piano di equazione
ax+by+cz+d=0
e r è una retta di equazioni
{ a ' x+b ' y+c ' z+d '=0a ' ' x+b ' ' y+c ' ' z+d ' '=0
si dimostra che:
(a) (r ∩π= {P } )⟺| a b ca ' b ' c'
a' ' b' ' c ' '|≠0; (r incidente π)
(b) (r ∥ π )⟺| a b ca' b' c '
a' ' b' ' c ' '|=0.
Dim. Considerato il sistema formato dalle equazioni di π e di r,
{ ax+by+cz+d=0a ' x+b ' y+c ' z+d '=0
a ' ' x+b ' ' y+c ' ' z+d ' '=0
le matrici associate al sistema sono:
A=( a b ca' b ' c 'a' ' b ' ' c ' ') (matrice dei coefficienti)
e
A'=( a b ca ' b ' c 'a ' ' b ' ' c ' '
dd 'd ' ') (matrice completa)
I casi che si possono verificare sono:
421
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
(a) Se rang ( A )=rang ( A ')=3⟺det ( A )=|a b ca' b' c '
a ' ' b ' ' c' '|≠0 , per il teorema di Rouchè-Capelli, il
sistema ha un’unica soluzione: la retta è incidente il piano.
(b1) Se rang(A) = rang(A’) = 2, il sistema è compatibile e ammette infinite ∞3−2=∞1
soluzioni: in tal caso la retta è contenuta nel piano ed è parallela al piano.
(b2) Se rang(A) = 2 ≠ rang ( A' )=3 , il sistema è incompatibile: la retta è parallela e non è
contenuta nel piano.
In entrambi i casi di (b1) e (b2) è r // π. Dunque:
| a b ca ' b ' c'
a' ' b' ' c ' '|=0 (14.1)
è la condizione di parallelismo fra retta e piano, quando le rispettive equazioni sono date in
forma cartesiana.
Prop.8.14.2 – Se r è una retta di parametri direttori ( l ,m,n ) e se π è un piano di equazione
ax+by+cz+d=0 ,
si dimostra che:
(r ∥ π )⟺ (a∙ l+b ∙m+c ∙n=0 ) .
Dim. Osservato che un vettore normale al piano π di equazione ax+by+cz+d=0 è
n⃗=(a ,b , c), si ha:
r ∥ π⟺ v⃗r=( l ,m,n )⊥ n⃗=(a ,b , c)⟺(condizionedi perpendicolarità fra vettori)⟺
⟺a ∙ l+b ∙m+c ∙n=0.
Osservazione - a ∙ l+b ∙m+c ∙n=0 è anche la condizione di parallelismo fra un piano π di
equazione ax+by+cz+d=0e un vettore v⃗di componenti ( l ,m,n ).
&8.15 - Condizione di complanarità/non complanarità di due rette
E' noto che due rette dello spazio S3 possono essere sghembe, cioè non appartenenti ad
un medesimo piano, o complanari cioè appartenenti ad uno stesso piano, e, in tal caso,
possono essere o parallele o incidenti in un punto.
Vogliamo determinare qual è la condizione analitica affinché due rette siano complanari o
sghembe.
Prop.8.15.1 – Se r e r’ sono due rette di S3 di equazioni
r :{ ax+by+cz+d=0a ' x+b' y+c ' z+d '=0 e r': { a ' ' x+b ' ' y+c ' ' z+d ' '=0
a ' ' ' x+b ' ' ' y+c ' ' ' z+d ' ' '=0
422
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
si dimostra che:
(a) (r e r ' sonocomplanari )⟺| a b c da' b' c ' d'
a' ' b ' ' c' ' d' '
a' ' ' b' ' ' c' ' 'd ' ' '|=0 ;
(b ) (r e r ' sonosghembe )⟺| a b cda' b' c 'd '
a' ' b' ' c ' 'd ' '
a' ' ' b' ' ' c ' ' ' d ' ' '|≠0.
Dim.(a) A tal fine, siano r e r' due rette complanari di S3, di equazioni rispettivamente
r :{ ax+by+cz+d=0a ' x+b' y+c ' z+d '=0
er ' :{ a ' ' x+b' ' y+c ' ' z+d ' '=0a' ' ' x+b' ' ' y+c ' ' ' z+d ' ' '=0.
Poiché r e r' sono complanari, esiste un piano che appartiene sia al fascio avente per asse
la retta r sia al fascio che ha per asse la retta r’ e perciò deve esistere una combinazione
lineare del 1° fascio che coincide con una combinazione del 2° fascio.
Imponendo tale condizione, si ha:
⇒( λa+μa ' )x+( λb+μb ' ) y+( λc+μc ' )z+( λd+μd ' )=( λ ' a ''+μ' a ''')x+( λ ' b ''+μ ' b ''') y++( λ ' c ''+μ ' c ''') z+( λ ' d ''+μ ' d ''' )⇒
⇒¿ {λa+μa'=λ ' a ''+μ ' a''' ¿ {λb+μb '= λ ' b ''+μ' b ''' ¿ { λc+μc '=λ ' c ''+μ ' c ''' ¿ ¿¿{λa+μa'−λ ' a ''−μ ' a '''=0 ¿ {λb+μb'−λ ' b ''−μ ' b '''=0 ¿ {λc+μc '−λ ' c ''−μ ' c '''=0¿ ¿ ¿¿ (1)
Questo è un sistema omogeneo di 4 equazioni nelle 4 incognite (λ,μ,λ',μ'), che ammette
soluzioni non banali solo se il determinante della matrice dei coefficienti è uguale a zero,
cioè se:
|
a a ' −a '' −a '''b b ' −b '' −b '''c c ' −c '' −c '''d d ' −d '' −d '''
|=0⇔|
a a ' a '' a '''b b ' b '' b '''c c ' c '' c '''d d ' d '' d '''
|=0⇔
⟺| a b c da ' b' c' d '
a' ' b' ' c ' ' d ' '
a ' ' ' b' ' ' c ' ' 'd ' ' '|=0 (condizione di complanarità di due rette)
(b) Se le rette r e r’ sono sghembe, il sistema (1) deve ammettere come unica soluzione
quella banale
λ=μ= λ'=μ'=0
423
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
e questo si verifica solo se
| a b c da' b' c' d '
a' ' b' ' c ' ' d ' '
a' ' ' b ' ' ' c ' ' ' d' ' '|≠0.
&8.16 – Angolo di due rette - Condizione di perpendicolarità fra rette
Def.8.16.1 – Se r e r’ sono due rette dello spazio S3 aventi vettore direttore v⃗re,
rispettivamente, v⃗r ' dicesi angolo che r forma con r’ l’angolo che il vettore v⃗r forma con il
vettore v⃗r ' :
r̂r '=^⃗vr v⃗r'.
Prop.8.16.1 - Se r ed r' sono due rette di parametri direttori (l,m,n) e (l',m',n'), si dimostra
che:
cos ( r̂ r ')= l ∙l '+m∙m'+n ∙n '√ l2+m2+n2 ∙√l '2+m' 2+n '2
.
Dim. Sia v⃗r=( l ,m,n ) il vettore direttore di r e v⃗r '=(l ' ,m ' , n ' ) il vettore direttore di r’.
Si ha:
cos ( r̂ r ')=cos (^⃗vr v⃗r' )=v⃗r ∙ v⃗r '
|v⃗r|∙|v⃗r'|= l ∙ l '+m ∙m'+n ∙n'
√ l2+m2+n2∙√l '2+m '2+n '2.
Prop.8.16.2 – Se r e r’ sono due rette di parametri direttori (l ,m,n )e, rispettivamente,
(l ' ,m' ,n '), si dimostra che:
(r⊥ r ' )⟺ (l ∙l'+m ∙m'+n ∙n '=0 ) .
Dim. Se indichiamo con v⃗r=( l ,m,n ) il vettore direttore di r e con v⃗r '=( l ' ,m ' , n ' ) il vettore
direttore di r’, si ha:
r⊥ r '⟺ ^⃗vr⊥ v⃗r '⟺ (condizione di perpendicolarità fra vettori )l ∙l '+m∙m'+n∙n'=0.
&8.17 - Angolo fra retta e piano
Preliminarmente, dimostriamo la seguente proprietà.
Prop.8.17.1 – (Significato dei coefficienti a,b,c)
Se π è un piano di equazione ax + by + cz + d = 0, si dimostra che:
(a) i coefficienti (a,b,c) sono le componenti di un vettore perpendicolare al piano π;
(b) ogni retta perpendicolare al piano ha parametri direttori proporzionali ai coefficienti
(a,b,c) del piano π.
424
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Dim.(a) Sappiamo che data una retta r e un suo punto P0, esiste ed è unico il piano π
perpendicolare in P0 a r.
Di conseguenza un piano π può definirsi anche come il luogo geometrico dei punti P tali
che P⃗0 Psia perpendicolare ad r:
π= {P∈S3|⃗P0P⊥r }.Di conseguenza, se indichiamo con n⃗=( l ,m ,n )un vettore direttore di r, si ha:
∀ P∈π : P⃗0 P⊥ n⃗⟺ (x−x0 , y− y0 , z−z0) ∙ ( l ,m ,n )=0⟺ l (x−x0 )+m ( y− y0 )+n ( z−z0 )=0⟹
⟹ l x+my+nz−(l x0+m y0+n z0 )=0.
Dal confronto di tale equazione con l’equazione ax + by + cz + d = 0, per la prop.8.8.1, si
ha:
al= bm
= cn.
Dunque, i parametri di giacitura (a,b,c) del piano π sono proporzionali alle componenti
( l ,m,n )di un vettore n⃗ perpendicolare a π, in particolare uguali.
Dim.(b) – Poiché la retta r perpendicolare al piano π ha per vettore direttore un vettore
v⃗r=( l ,m,n ) perpendicolare al piano π, la retta r ha parametri direttori proporzionali, in
particolare uguali, ai coefficienti (a,b,c) di π.
Ora poniamo la seguente definizione.
Def.8.17.1 - Dicesi angolo fra una retta r e un piano α l'angolo che la retta forma con la
sua proiezione ortogonale sul piano.
Se indichiamo con n la retta perpendicolare ad α nel punto in cui r interseca α, si ha che
r̂α= π2−r̂n.
Ciò osservato, sussistono le seguenti proprietà.
Prop.8.17.2.1 - Se r è una retta di parametri direttori ( l ,m,n ) e se α è un piano di
equazione ax + by + cz + d = 0, si dimostra che:
425
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
sen ( r̂α )=| a ∙l+b ∙m+c ∙n√a2+b2+c2 ∙√ l2+m2+n2|.
Dim.
sen ( r̂α )=sen ( π2 −r̂n)=co s ( r̂n )=| a ∙ l+b∙m+c ∙n√a2+b2+c2 ∙√ l2+m2+n2|.
Prop.8.17.2.1 - Se r è una retta di parametri direttori ( l ,m,n ) e se α è un piano di
equazione ax + by + cz + d = 0, si dimostra che:
(r è parallela ad α)⟺(a l+bm+cn=0) .
Dim. r ∥α⟺ r̂α=0⟺ sen ( r̂α )=0⟺a ∙ l+b ∙m+c ∙n=0.
&8.18 - Condizione di perpendicolarità fra retta e piano
Prop.8.18.1 - Se r è una retta avente parametri direttori ( l ,m,n ) e se π è un piano di
equazione ax + by + cz +d = 0, si dimostra che:
(r è perpendicolareal piano π )⟺ ( al = bm
= cn )
Dim. Per la prop.8.17.1, poiché r è perpendicolare a π, r ha parametri direttori ( l ,m,n )
proporzionali ai coefficienti a,b,c di π ⟺ al= bm
= cn .
Prop.8.18.2 - Se P0 è un punto di coordinate (x0,y0,z0) e se π è un piano di equazione ax +
by + cz + d = 0, allora la retta r passante per il punto P0 perpendicolare al piano π ha
equazione:
x−x0
a=
y− y0
b=z−z0
c
con l'avvertenza che se un denominatore è nullo lo è anche il rispettivo numeratore.
Dim. Poiché r è perpendicolare a π, r ha parametri direttori l = a, m = b, n = c e quindi la
sua equazione è:
x−x0
a=
y− y0
b=z−z0
c.
Prop.8.18.3 - Se P0 è un punto di coordinate (x0,y0,z0) e se r è una retta di parametri
direttori ( l ,m,n ), allora il piano π passante per P0 e perpendicolare ad r ha equazione
l ∙ (x−x0 )+m∙ ( y− y0 )+n ∙ ( z−z0 )=0.
La dimostrazione è analoga alla precedente.
8.18 - Angolo di due piani
Poniamo la seguente definizione.
426
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Def.8.18.1 - Se α e β sono due piani incidenti (non paralleli) dello spazio S3 e se r è la retta
di intersezione di α con β, dice angolo formato dai due piani l’angolo formato dalle rette
n ed n’, dove e è un piano perpendicolare ad r:
Dunque:
Prop.8.18.1 - Se α e β sono due piani di equazione, rispettivamente,
α: ax + by + cz + d = 0 e β: a'x + b'y + c'z + d' = 0
si dimostra che:
cos (α β̂ )= aa '+bb'+cc '±√a2+b2+c2⋅√a' 2+b '2+c '2 .
Dim. Se indichiamo con un vettore perpendicolare al piano e con
un vettore perpendicolare al piano , sappiamo dalla geometria che
Corollario 8.18.1 – (Condizione di perpendicolarità fra piani)
Se α e β sono due piani di equazione, rispettivamente,
α: ax + by + cz + d = 0 e β: a'x + b'y + c'z + d' = 0
si dimostra che:
Dim.
427
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
&8.19 - Formula della distanza di un punto da un piano
Si pone la seguente definizione.
Def.8.19.1 – Se P0 è un punto di S3 e π è un piano di S3, detta P1 la proiezione ortogonale
di P0 su π, dicesi distanza di P0 da π la misura del segmento P0P1:
d(P0, π) = d(P0,P1).
Sussiste la seguente proprietà.
Prop.8.19.1 - Se P0 è un punto di coordinate (x0,y0,z0) e se π è un piano di equazione ax +
by + cz + d = 0,
si dimostra che:
d (P0 , π )=|ax0+by0+cz0+d
√a2+b2+c2|.
Dim. La distanza del punto P0 dal piano π è la misura del segmento P0P1, dove P1 è la
proiezione ortogonale di P0 sul piano π:
Calcoliamo le coordinate di P1. Poiché la retta P0P1 è perpendicolare al piano π, essa ha
equazioni parametriche
e quindi
428
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Pertanto:
&8.20 - Formula della distanza di due piani paralleli
Ricordiamo che se π e π’ sono due piani paralleli, tutti i punti di π hanno la stessa
distanza da π’:
Tale proprietà giustifica la seguente definizione.
Def.8.20.1 – Se π e π’ sono due piani paralleli, dicesi distanza di π da π’ quanto segue:
Sussiste la seguente proprietà.
Prop.8.20.1 – Se π e π’ sono due piani paralleli, con π: ax + by + cz + d =0 e π’: ax + by
+ cz + d’ = 0, si dimostra che:
Dim. Scelto, ad esempio,
e quindi si ha:
&8.21 - Distanza di un punto da una retta
Si pone la seguente definizione.
429
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Def.8.21.1 – Se P0 è un punto di S3 e se r è una retta, dicesi distanza di P0 da r la distanza
di P0 da H, dove H è la proiezione ortogonale di P0 su r.
Non ci sono formule per calcolare la distanza di un punto da una retta: il procedimento che
consente di calcolare la distanza di P0 da r è il seguente.
1. Si scrive l'equazione del piano π passante per P0 e perpendicolare ad r;
2. si calcola il punto H di intersezione di π con r;
3. si calcola d(P0, H): è questa la distanza di P0 da r, d(P0,r) = d(P0,H).
Diamo un esempio.
Calcolare la distanza del punto P0(1,2,3) dalla retta r di equazioni
{x=1+2 t ¿ { y=−3+2 t ¿ ¿¿¿.
Soluzione
1) I parametri direttori di r sono:ℓ=2 ,m=2 , n=3 .
Di conseguenza, il piano π passante per P0(1,2,3) e perpendicolare ad r ha equazione
2(x - 1) + 2(y - 2) + 3(z - 3) = 0 ⇔2 x+2 y+3 z−15=0 .
2) Ora calcoliamo il punto H=π∩r :
{x=1+2 t ¿ { y=−3+2 t ¿ { z=2+3 t ¿ ¿¿¿⇒¿{x=1+26
17=43
17 ¿ {y=−3+2617
=−2517 ¿¿¿
.
3) Quindi la distanza di P0 da r è:
d (P0 ,r )=P0 H=√(4317 −1 )2+(−
2517 −2)2+(
7317 −3 )2=√262
172 +592
172 +222
172 =√464117 .
&8.22 - Distanza di due rette parallele
Ricordiamo che se due rette r ed r’ sono parallele, tutti i punti di r hanno la stessa distanza
da r’:
430
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Tale proprietà giustifica la seguente definizione.
Def.8.22.1 – Se r e r’ sono sue rette parallele dicesi distanza di r da r’ quanto segue:
Non ci sono formule per calcolare la distanza di un punto da una retta: per ottenere la
distanza delle due rette parallele, si sceglie un punto P0 di r (a piacere) e si calcola d(r,r’) =
d(P0,r’) eseguendo i passi indicati nel paragrafo precedente.
&8.23 - Distanza di due rette sghembe – Retta di minima distanza
Si pone la seguente definizione.
Def.8.23.1 – Se r e r’ sono due rette sghembe, detti H un punto di r e H’ un punto di r’ tali
che sia perpendicolare sia ad r sia ad r’, dicesi distanza delle due rette sghembe la
distanza di H da H’:
La retta HH’ dicesi retta di minima distanza delle rette sghembe r e r’.
Anche in questo caso non esiste una formula che permette di determinare la distanza
delle due rette sghembe.
Un procedimento che consente di calcolare la distanza delle rette sghembe r e r' è il
seguente:
1. Si scelgono un punto generico H di r e un punto generico H’ di r’;
2. si impone che il vettore sia perpendicolare sia ad r sia ad r';
3. si ottengono le coordinate di H e H’;
4. si calcola la distanza d(H,H');
5. d(r,r') = d(H,H') (distanza delle due rette sghembe);
6. (H,H’) è la retta di minima distanza.
Diamo un esempio.
Calcolare la distanza delle due rette sghembe
r: x = y = z ed r': x = - y +1 = 2z.
Soluzione
La retta r ha parametri direttori (1,1,1), la retta r' ha parametri direttori (2,-2,1).
431
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Siano H ( z , z , z )ed H'(2z',-2z'+1,z') due punti appartenenti, rispettivamente, ad r ed r' ed
imponiamo che il vettore H⃗H '=(2 z '−z ,−2 z '−z+1 , z '−z )sia perpendicolare alle due rette r ed
r'. Si ha:
a) H⃗H '⏊r⇒(2 z '−z )⋅1+(−2 z '−z+1)⋅1+( z '−z )⋅1=0⇒ z '−3 z+1=0 ;
b) H⃗H '⏊r '⇒(2 z '−z )⋅2+(−2 z '−z+1)⋅(−2 )+( z '−z )⋅1=0⇒4 z '−2 z+4 z '+2 z−2+z '−z=0
⇒9 z '−z−2=0. Ponendo a sistema le due equazioni, si ha:
{ z '−3 z+1=0 ¿ ¿¿¿⇒H (11
26,1126
,1126
) e
H ' (1426
,1226
, 726
).
Quindi:
d(r,r') = HH '=√(14
26−11
26)2+(12
26−11
26)2+( 7
26−11
26)2=√ 9
262 + 1262 +16
262 =√2626
.
&8.24 – Coseni direttori di una retta
Def.8.24.1 – Se r è una retta dello spazio S3, si dicono coseni direttori di r i coseni degli
angoli che r forma con gli assi cartesiani x,y,z.
Se , allora i coseni direttori di r sono:
Proprietà dei coseni direttori
Prop.8.24.1 – Se r è una retta dello spazio S3 e se è un versore associato
alla retta r, si dimostra che i coseni direttori di r sono le componenti del versore associato
ad r:
432
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Dim.
Prop.8.24.2 - Se r è una retta dello spazio S3 e se sono i suoi
coseni direttori, si dimostra che:
Dim. Per la prop. 8.24.1, si ha:
Prop.8.24.3 – (Nuova espressione dei coseni direttori)
Se r è una retta dello spazio S3 di parametri direttori , si dimostra che:
Dim. Se r ha parametri direttori , un vettore direttore di r è v di componenti
e un versore di r è:
Prop.8.24.4 – (espressione di un vettore mediante i coseni direttori)
433
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Dim.
434
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
CAP. 8 - ESERCIZI RETTE E PIANI NELLO SPAZIO
E1 – Scrivere le equazioni della retta r passante per A(1,1,2) e parallela al vettore v⃗ (1 ,−1,1) .Soluzione
La retta r è il luogo geometrico dei punti P(x,y,z) tali che A⃗P // v⃗⇔ A⃗P=t⋅v⃗⇒
( x−1 , y−1 , z−2 )=t (1 ,−1,1)=( t ,−t , t )⇒¿ {x−1=t ¿ {y−1=−t ¿ ¿¿ (eq.parametriche di r).
Le equazioni cartesiane si ottengono eliminando t:
{t=x−1 ¿ {t=− y+1¿ ¿¿¿ (equazioni cartesiane di r).
E2 – Determinare le equazioni cartesiane e parametriche della retta r passante per i punti
P1(1,0,-2) e P2(2,1,3).
Soluzione
La retta r è la retta passante per P1(1,0,-2) e parallela al vettore
P⃗1 P2(2−1,1−0,3+2 )=(1,1,5 ). Di conseguenza, i parametri direttori di r sono:
(ℓ=1 ,m=1 ,n=5 )
e le equazioni parametriche di r sono:
{x=x1+ℓt=1+ t ¿ { y= y1+mt=t ¿ ¿¿¿.
Le equazioni cartesiane sono:
x−x1
ℓ=
y− y1
m=
z−z1
n⇔ x−1
1= y−0
1= z+2
5⇒¿ {x−1= y ¿ ¿¿
E3 – Calcolare le equazioni parametriche della retta r:{x+2 y−3 z−1=0 ¿ ¿¿¿
.
Soluzione
Posto ad esempio z = t, si ha:
435
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
{x+2 y−3 t−1=0 ¿ ¿¿¿
⇒¿{x=75t−9
5 ¿{y=45t−2
5 ¿ ¿¿.
E4 – Calcolare i parametri direttori della retta passante per i punti A(1,2,1) e B(2,-1,3).
Soluzione
I parametri direttori della retta r sono le componenti del vettore
A⃗B=(2−1 ,−1−2,3−1 )=(1 ,−3,2).
Quindi: {ℓ=1 ¿ {m=−3 ¿¿ ¿¿
.
E5 – Calcolare i parametri direttori della retta r:{x−2 y+z=1 ¿¿¿¿
.
Soluzione
I parametri direttori sono i minori estratti del 2° ordine dalla matrice
( a b ca' b ' c ' )=(1 −2 1
2 −3 3 ).
Nel nostro caso:
{ℓ=|−2 1−3 3
|=−6+3=−3 ¿ {m=−|1 12 3
|=2−3=−1 ¿ ¿ ¿¿.
E6 – Calcolare le componenti dei vettori paralleli alla retta r: {x−2 y+2 z=5¿ ¿¿¿
.
Soluzione
Calcoliamo dapprima le componenti del vettore direttore della retta r:
436
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
v⃗r¿ {ℓ=|−2 2−4 1
|=−2+8=6 ¿ {m=−|1 22 1
|=4−1=3 ¿ ¿¿.
Di conseguenza, ∀ v⃗ // r : v⃗ // v⃗r⇒ v⃗=h v⃗r=h (6,3,0)=(6h ,3h ,0 ).
E7 – Verificare che le rette r:{x− y+z=0¿ ¿¿¿
ed s: {x+ y=0 ¿ ¿¿¿
sono sghembe.
Soluzione
Calcoliamo i vettori direttori di r e di s.
La matrice dei coefficienti di r è (1 −1 12 −1 0 )
;
i parametri direttori di r sono:
{lr=|−1 1−1 0
|=1 ¿ {mr=−|1 12 0
|=2 ¿ ¿¿¿Quindi, il vettore direttore di r è:
v⃗r=(1,2,1 ) .
La matrice dei coefficienti di s è (1 1 00 0 1 )
;
i parametri direttori di s sono:
{ls=|1 00 1
|=1¿ {ms=−|1 00 1
|=−1 ¿ ¿¿ ¿Quindi, il vettore direttore di s è:
v⃗s=(1,−1,0 ) .
437
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Poiché v⃗r=(1,2,1 ) // v⃗s=(1,−1,0 ) ⇒ r ed s sono incidenti o sghembe, ovvero r ed s hanno
un solo punto o non hanno punti in comune. Per questo, studiamo il sistema formato dalle
equazioni delle due rette:
{x− y+ z=0¿ {2 x− y=1 ¿ {x+ y=0 ¿ ¿¿¿
La matrice incompleta del sistema è: A = (1 −1 12 −1 01 1 00 0 1
),
la matrice completa del sistema è: A’= (1 −1 1 02 −1 0 11 1 0 00 0 1 0
).
Poiché rang(A’) = 4⇒ rang( A )<rang( A ' )⇒ il sistema è incompatibile e le rette sono
sghembe.
E8 – Verificare che le rette r: {x=1−t ¿ {y=2 t ¿¿¿¿
ed s: {x=t ¿ { y=1−t ¿ ¿¿¿
sono complanari e determinare le
equazioni parametriche del piano π da esse individuato.
Soluzione
Il vettore direttore di r è
v⃗r(−1,2,1)
il vettore direttore di s è
v⃗s(1 ,−1,1 )
Poiché v⃗r(−1,2,1) // v⃗s(1 ,−1,1 ), le rette r ed s non sono parallele.
Verifichiamo che r ed s sono incidenti. Il punto P comune alle due rette, se esiste, deve
avere coordinate uguali e perciò deve risultare
{1−t=t ' ¿ {2 t=1−t ' ¿¿¿¿: quindi esiste ed è unico il punto P di
intersezione delle due rette, P0(1,0,0).
438
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Le due rette sono incidenti e quindi complanari.
Il piano da esse individuato è il piano π(P0(1,0,0), //v⃗r(−1,2,1) , //v⃗s(1 ,−1,1 )).Esso è il luogo geometrico dei punti P(x,y,z) tali che
P⃗0 P=t v⃗r+u v⃗s⇒¿ {x=1+ t (−1)+u⋅1=1−t+u ¿ { y=0+t⋅2+u(−1 )=2 t−u ¿ ¿¿⇒π :¿ {x=1−t+u ¿ { y=2 t−u¿ ¿¿.
(Eliminando i parametri t e u si ottiene l’equazione cartesiana del piano).
E9 – Dato il punto A(1,2,3)∈S3 e il vettore v⃗=2 i⃗−3 k⃗∈V 3(O ), calcolare:
a) le equazioni parametriche della retta r di S3 passante per A e parallela al vettore v⃗
;
b) stabilire se B(3,2,0) e C(-1,2,1) appartengono ad r.
Soluzione
a) I parametri direttori di r sono:
{ℓ=2 ¿ {m=0 ¿¿¿¿e le equazioni parametriche di r sono:
{x=xA+ℓt=1+2t ¿ { y= yA+mt=2¿ ¿¿¿
b) B
∈ r⇔∃ t∈R∋ ' ¿ {3=1+2 t ¿ {2=2 ¿¿¿
C∈ r⇔∃ t∈ R∋ ' ¿ {−1=1+2 t ¿ {2=2 ¿ ¿¿E10 – Verificare che le rette r ed r’ di S3, aventi equazioni rispettive
r :¿ {x=1+2 t ¿ { y=2¿ ¿¿ ed
r ':¿ {x=2−2 t ¿ { y=0 ¿ ¿¿sono parallele.
439
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Soluzione
La retta r, avente parametri direttori {ℓ=2 ¿ {m=0 ¿¿¿¿
, è parallela al vettore v⃗=2 i⃗−3 k⃗ ;
La retta r’, avente parametri direttori {ℓ '=−2¿ {m'=0 ¿ ¿¿¿
, è parallela al vettore v⃗ '=−2 i⃗+3 k⃗ .
Poiché ll '
= nn '
=−1ed m=m'=0⟹ r ∥r ' . Infatti, si osservi che v⃗ = (-1)∙v⃗ '.
E11 – Stabilire la posizione reciproca delle rette r ed r’ di S3, aventi rispettivamente
equazioni parametriche
r :¿ {x=1+2 t ¿ { y=2¿ ¿¿ ed
r ':¿ {x=−1+t ¿ { y=2−t ¿ ¿¿.
Soluzione
La r è parallela al vettore v = (2,0,-3), la retta r’ è parallela al vettore v’ = (1,-1,1).
Poiché v // v’ , ne segue che r // r’: di conseguenza, le rette r ed r’ sono incidenti o
sghembe.
Affinché le rette siano incidenti dovrà esistere un punto P(x,y,z) appartenente sia ad r sia
ad r’ ⇔∃ t , t '∈R∋ ' ¿ {x=1+2 t ¿ {y=2¿ ¿¿
Quindi, il sistema di condizioni è compatibile e le due rette sono incidenti.
E12 – Scrivere le equazioni parametriche del piano passante per A(1,2,3) e parallelo ai
vettori v = 2 i⃗−3 k⃗ e w = i⃗+ j⃗+k⃗ di V3(O).
Soluzione
Le equazioni parametriche sono: {x=1+2 t+u ¿ { y=2+u ¿ ¿¿¿
E13 – Dati i punti A(1,2,-3), B(2,1,1) e C(2,2,2), scrivere le equazioni parametriche del
piano α passante per A, B, C.
Soluzione
Il piano passante per A,B,C è il piano passante per A, parallelo ai vettori AB e AC.
440
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Calcoliamo i vettori v⃗= A⃗B e w⃗= A⃗C :
v⃗=i⃗− j⃗+4 k⃗=(1 ,−1,4 )w⃗=i⃗+5 k⃗=(1,0,5)
Quindi il piano richiesto ha equazioni parametriche:
{x=xA+v xt+wxu=1+t+u ¿ { y= yA+v y t+wy u=2−t ¿ ¿¿¿E14 – Scrivere l’equazione cartesiana del piano α passante per A(1,2,3) e perpendicolare
al vettore v = 2 i⃗+ j⃗−3 k⃗ .
Soluzione
L’equazione del piano α è:
2(x-1) + 1(y-2) - 3(z-3) = 0 ⇔2 x+ y−3 z+5=0⇔2 x+ y−3 z=−5 .
E15 – Si considerino i piani α, β, γ aventi, rispettivamente, equazione cartesiana
α: 2x + y - 3z = - 5, β: x + y + z = 1, γ: -2x – y + 3z = -1.
Stabilire la posizione reciproca di α, β e γ.
Soluzione
a) I piani α e β sono perpendicolari a v = (2,1,-3) e w = (1,1,1).
Poiché v // w ⇒α // β . Inoltre, poiché
rang(2 1 −31 1 1 )=rang (2 1 −3 −5
1 1 1 1 )=2⇒ i piani α e β sono incidenti nella retta di
equazioni cartesiane
{2 x+ y−3 z=−5 ¿¿¿¿.
b) I piani α e γ sono perpendicolari a v = (2,1,-3) e w = (-2,-1,3).
Poiché v // w ⇒α // γ . Inoltre, poiché
rang( 2 1 −3−2 −1 3 )=1∧rang( 2 1 −3 −5
−2 −1 3 −1 )=2⇒ i piani α e non hanno punti
comuni e sono, quindi, paralleli e distinti.
c) Poiché β è incidente il piano α, allora β è incidente anche il piano γ // α.
E16 – Sia α un piano di equazione 2x + y - 3z = - 5 e siano r’,r’’,r’’’ tre rette di equazioni
parametriche
441
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
r’: {x=−1+t ¿ {y= t ¿¿¿¿
r’’: {x=t ¿ { y=2+ t ¿¿¿¿
r’’’: {x=−1+t ¿ {y=−3+t ¿ ¿¿¿
.
Verificare che:
a) r’ è una retta incidente il piano α;
b) r’’ è una retta parallela ad α ⇔r ''∩α=∅
;
c) r’’’ ⊆α
Soluzione
a) Per stabilire la posizione di r’ ed α, occorre stabilire se esistono punti di r’ che
appartengono ad α. Se P è un generico punto di r’, P(t-1,t,1-t), esso appartiene ad α se
le sue coordinate soddisfano l’equazione di α.
Facendo i calcoli si ottiene: 2(t-1) + t - 3(1-t) = - 5 ⇒6 t=0⇒ t=0 .
Dunque, esiste un unico punto di intersezione P(-1,0,1): la retta è incidente il piano α.
b) Consideriamo, ora, la retta r’’. Procedendo in modo analogo, tenuto conto che il
generico punto P di r’’ ha coordinate P(t,t+2,t+1), si ha:
2t + t +2 -3(t+1) = 0 ⇒3 t−3 t−1=0⇔−1=0 : impossibile.
Dunque, non esistono punti comuni: la retta r’’ è parallela al piano α.
c) Concludiamo esaminando la posizione relativa di α ed r’’’. Procedendo come sopra,
tenuto conto che il generico punto P di r’’’ ha coordinate P(t-1,t-3,t), si ha:
2(t-1) +1(t-3) – 3t = - 5 ⇔2 t−2+t−3−3 t=−5⇔−5=−5 ,∀ t∈ R
Quindi, poiché ogni punto di r’’’ appartiene ad α, è
r '''⊆ α .E17 – Nello spazio S3, si considerino i punto A(1,1,0), B(1,0,1), C(0,1,1): calcolare il piano
passante per A,B,C.
Soluzione
Poiché i vettori A⃗B=− j⃗+k⃗ e A⃗C=−i⃗+k⃗ non sono paralleli, i tre punti A,B,C non sono
allineati e quindi esiste ed è unico il piano α che li contiene.
Se P(x,y,z) è il generico punto di α, l’equazione cartesiana è:
442
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
|x−1 y−1 z
0 −1 1−1 0 1
|=0⇒(x−1)(−1)−( y−1 )+z (−1)=0⇒−x− y−z+2=0⇔ x+ y+z=2
E18 – Scrivere le equazioni cartesiane della retta r avente equazioni parametriche
{x=1+2 t ¿ { y=2 ¿¿¿¿.
Soluzione
Le equazioni cartesiane si ottengono eliminando il parametro t. Nel nostro caso:
{x=1+2 t ¿ { y=2 ¿¿¿¿.
E19 – Data la retta r di equazioni cartesiane {2 x+ y−3 z=−5 ¿¿¿¿
, calcolare le sue equazioni
parametriche.
Soluzione
Per ottenere le equazioni parametriche di r, bisogna introdurre un parametro ponendo una
delle incognite uguale al parametro t.
Nel nostro caso, ponendo y = t, il sistema diventa:
{2 x+t .−3 z=−5 ¿ { y=t ¿ ¿¿¿
⇒¿{x=−45t−2
5 ¿ { y=t ¿ ¿¿{x=−45t−2
5 ¿ { y=t ¿ ¿¿¿
E20 – Dato il piano α: – 2x – y + 3z = -1 e la retta r: {2 x+ y−3 z=−5 ¿¿¿¿
, stabilire la posizione
reciproca di α ed r.
Soluzione
Consideriamo il sistema di equazioni formato da r e da α:
443
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
{2 x+ y−3 z=−5 ¿ {x+ y+z=1 ¿ ¿¿¿e siano
A = ( 2 1 −3
1 1 1−2 −1 3 )
e A’ = ¿¿le matrici associate.
Sappiamo che:
r⊆α⇔rang ( A )=rang (A ' )=2
r //α⇔ rang( A )=2∧rang( A ' )=3
r∩α={P }⇔ rang( A )=rang (A ')=3
Nel nostro caso:
a12,12 =
|2 11 1
|=2−1=1≠0⇒a123 ,123=|2 1 −31 1 1
−2 −1 3|
2 11 1
−2 −1=(6−2+3)−(6−2+3)=0
⇒ rang( A )=2 .
a’123,124 =
|2 1 −51 1 1
−2 −1 −1|
2 11 1
−2 −1=(−2−2+5 )−(10−2−1 )=1−7=−6≠0⇒
⇒ rang( A ' )=3 .
Si deduce che r∩α=∅ : r è parallela ad α.
E21 – Date le rette r: {2 x+ y−3 z=−5 ¿¿¿¿
ed r’: {3 x− y+3 z=2 ¿¿¿¿
, stabilire la loro posizione
reciproca.
Soluzione
Consideriamo il sistema di equazioni formato da r e da r’:
444
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
{2 x+ y−3 z=−5 ¿ {x+ y+z=1 ¿ {3 x− y+3 z=2¿ ¿ ¿¿e siano
A = (2 1 −31 1 +13 −1 31 −1 1
) e A’ =
(2 1 −3 −51 1 1 13 −1 3 21 −1 1 1
)le matrici associate.
Sappiamo che:
r≡r '⇔ rang( A )=rang (A ' )=2
r // r '⇔rang (A )=2∧rang (A ' )=3
r∩r '= {P }⇔rang (A )=rang( A ' )=3
r ed r’ sono sghembe ⇔rang ( A )=3∧rang( A ' )=4
Nel nostro caso:
a123,1123 =
|2 1 −31 1 +13 −1 3
|2 11 13 −1
=(6+3+3)−(−9−2+3 )=12+8=20≠0⇒rang (A )=3 ;
a’1234,1234 =
|
2 1 −3 −51 1 1 13 −1 3 21 −1 1 1
|=
(sottraendo dalla riga 2 la riga 1 e sommando alla riga 3 e
alla riga 4 la riga 1)
=|
2 1 −3 −5−1 0 4 65 0 0 −33 0 −2 −4
|
= (risolvendo rispetto alla 2 colonna) =
−|−1 4 65 0 −33 0 −4
|=+|5 −33 −4
|=−20+9=−11≠0⇒ rang( A ' )=4.
445
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Pertanto, poiché rang(A) = 3 e rang(A’) = 4, le due rette sono sghembe.
Distanze
E22 – Dati il punto P0(1,2,3) e il piano α di equazione 3x -2y – z = 0, calcolare la distanza
di P0 da α.
Soluzione
Applicando la formula della distanza di un punto da un pino, si ha:
d (P0 ,α )=|ax0+by0+cz0+d|
√a2+b2+c2=
|3−4−3|√9+4+1
= 4√14 .
E23 – Dati il punto P0(1,2,3) e la retta r di equazioni parametriche {x=3+t ¿ {y=t−2 ¿ ¿¿¿
, calcolare la
distanza di P0 da r.
Soluzione
Applichiamo la definizione di distanza di un punto da una retta. Per questo, dobbiamo
calcolare:
1. il piano α passante per P0 e perpendicolare ad r;
2. calcolare l’intersezione di α con r, H=α∩r ;
3. calcolare P0H = d(P0,r).
Imponiamo nell’ordine le tre condizioni.
1. Un vettore parallelo ad r è v = (1,1,2) le cui componenti sono i parametri direttori di
r.
Di conseguenza, il piano α passante per P0(1,2,3) e perpendicolare ad r ha equazione
cartesiana
1(x-1) + 1(y-2) + 2(z-3) = 0 ⇔ x+ y+2 z−9=0⇔ x+ y+2 z=9
2. Calcoliamo H=α∩r :
{x=3+t ¿ {y=t−2¿ { z=2 t−3 ¿¿¿¿446
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
⇒6 t=9−1+6⇒ t=146
=73 .
Quindi il punto H ha coordinate {x=3+ 73=16
3; y= 7
3−2=1
3; z=14
3−3=5
3}.
3. d(P0,r) = PH
= √(
163
−1)2+(13−2)2+(
53−3)2=√210
9=√70
3.
E24 – Nello spazio S3, si considerino i piani:
α: x + y + z = 1 α’: x – y + 2z = -1 α’’: -x + y - 2z = -1.
Dire fra quali di essi è possibile calcolare la distanza della quale si chiede la misura.
Soluzione
Consideriamo i piani α e α’. Poiché rang(1 1 11 −1 2 )=2
, i piani sono incidenti: la
nozione di distanza fra di essi non è definita.
Consideriamo, ora, i piani α e α’’. Poiché rang( 1 1 1−1 1 −2 )=2
, i piani sono incidenti:
la nozione di distanza fra di essi non è definita.
Infine, consideriamo i piani α’ e α’’. Poiché
rang( 1 −1 2−1 1 −2 )=1
risulta
α’ // α’’.
In tal caso:
d (α ',α '')= |d−d '|
√a2+b2+c2=
|1+1|√1+1+4
= 2√6 .
E25 – Si consideri la retta r di equazioni parametriche {x=3+t ¿ {y=t−2 ¿ ¿¿¿
e il piano α di equazione
3x + y - 2z = 0. Calcolare la distanza di r da α.
Soluzione
447
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
La retta r ha parametri direttori (l,m.n) = (1,1,2), il piano α ha parametri di giacitura (a,b,c)
= (3,1,-2). Poiché
aℓ+bm+cn=3⋅1+1⋅1+(−2)⋅2=4−4=0risulta r // α.
In tal caso, scelto un punto qualsiasi P0∈ r ,P0(3,-2,-3) ottenuto per t = 0, si ha:
d(r,α) = d(P0,α) =
|3⋅3+1(−2)−2(−3 )|√9+1+4
=13√14 .
E26 - Si consideri la retta r di equazioni cartesiane {x+ y−z=4 ¿ ¿¿¿
e il piano α di equazione
3x - y - 2z = 0. Calcolare la distanza di r da α.
Soluzione
Preliminarmente, verifichiamo che la retta r è parallela al piano α. I parametri direttori di r
sono i minori estratti della matrice
presi con segno alterno:
Poiché
la retta r è parallela al piano α.
Calcoliamo la distanza di r da α e per questo scegliamo un punto qualsiasi di r, ad
esempio P0(5,0,1) ottenuto dalla equazioni di r per y = 0.
Applicando la formula della distanza di un punto da un piano, si ottiene:
E27 – In S3 sia fissato un sistema di riferimento O i⃗ j⃗ k⃗ e si considerino le due rette r ed r’ di
equazioni parametriche
r: {x=3+t ¿ {y=t−2 ¿ ¿¿¿
r’: {x=1+t ¿ { y=2+t ¿¿¿¿
.
Calcolare d(r,r’).
Soluzione
448
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Le rette r ed r’ sono parallele perché entrambe parallele al vettore
v⃗=ℓ i⃗+m j⃗+n k⃗=i⃗+ j⃗+2 k⃗ .Per calcolare la distanza d(r,r’), procediamo come segue.
Sia P’0(1,2,3)∈ r '
, ottenuto per t = 0;
Sia α(P’0, ┴ r). Esso ha equazione:
ℓ ( x−1)+m( y−2)+n( z−3 ))=0⇔ x−1+ y−2+2( z−3 )=0⇒ x+ y+2 z=9
Sia H
=α∩r⇔3+t+t−2−6+4 t=9⇒6 t=14⇒ t=73⇒Halignl {x=3+ 7
3=16
3 ¿ {y=73−2=1
3 ¿ ¿¿¿
Quindi:
d(r,r’) = d(P’0,H) = √(163
−1)2+( 13−2)2+( 5
3−3)2=√(13
3 )2+(−5
3 )2+(−4
3 )2=
=√1699
+259
+169
=√21036
=√709
=√703 .
E28 – Date le rette di equazioni parametriche
r: {x=3+t ¿ {y=t−2¿ ¿¿¿
ed r’: {x=−t ¿ {y=t−2¿ ¿¿¿
,
1. Verificare che r ed r’ sono sghembe
2. Calcolare la distanza d(r,r’)
3. Calcolare la retta di minima distanza fra r ed r’.
Soluzione
1. La retta r passa per il punto P(3,-2,-3) ed è parallela al vettore v⃗=(1,1,2 )
;
la retta r’ passa per il punto P’(0,-2,1) ed è parallela al vettore v⃗ '=(−1,1,2) .
Poiché v⃗ // v⃗ '⇒ r // r’.
449
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Ne segue che r ed r’ sono o incidenti o sghembe.
Se P(x,y,z) è il punto comune ad r ed r’ deve aversi simultaneamente:
P∈ r :¿ {x=3+ t ¿ { y=t−2 ¿ ¿¿
e P∈ r ':{x=−t ' ¿ {y=t '−2¿ ¿¿ ¿
e quindi:
{3+t=−t ' ¿ {t−2=t '−2¿ ¿¿¿.
Poiché tale sistema è impossibile, le due rette non sono incidenti e, quindi, sono
sghembe.
2. Calcoliamo la loro distanza. A tal fine, dobbiamo determinare due punti R ed R’
appartenenti, rispettivamente, ad r ed r’ tali che il vettore sia perpendicolare ad
r ed r’.
Poiché R(t+3,t-2,2t-3) ed R’(-t’,t’-2,2t’+1), si ha che
v⃗=R⃗R'=( t+3+t ',t−2−t '+2,2 t−3−2t '−1 )=( t+t '+3 , t−t ',2 t−2 t '−4 ) .
Imponiamo che sia perpendicolare ad r ed r’:
R⃗R'
┴ v⃗r⇒ ( t+ t '+3 , t−t ', 2t−2t '−4 )⋅(1,1,2)=0⇒t+t '+3+ t−t '+4 t−4 t '−8=0⇒
⇒6 t−4 t '=5 (1)
R⃗R'
┴ v⃗r '⇒ ( t+ t '+3 , t−t ', 2t−2t '−4 )⋅(−1,1,2)=0⇒−t−t '−3+t−t '+4 t−4 t '−8=0⇒
⇒4 t−6 t '=11 (2)
Ponendo a sistema le due equazioni, si ha:
{6 t−4 t '=5 ¿¿¿¿.
La distanza delle due rette sghembe è:
d (r , r ' )=RR'=√(−2710
+4310
)2+(−4410
+3610
)2=√165 .
3. La retta di minima distanza è la retta s passante per R ed R’, s = (R,R’).
450
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Applicando la formula della retta per due punti, si ha:
{x=xR+(x R '−xR )t=2310 ¿ {y= y R+( yR '− yR )t=−27
10−16
10t ¿¿¿¿
Angolo fra rette e piani
E29 – Calcolare gli angoli formati dalle rette r ed r’ aventi equazioni parametriche
r: {x=3+t ¿ {y=−2+t ¿ ¿¿¿
r’: {x=3+2 t ¿ { y=−2+t ¿¿¿¿
Soluzione
La retta r è parallela al vettore
v⃗=i⃗+ j⃗+2 k⃗=(1,1,2) ,
la retta r’ è parallela al vettore
v⃗ '=2 i⃗+ j⃗−2 k⃗=(2,1 ,−2 ).
Poiché v⃗ // v⃗ '⇒ r // r’. Calcoliamo gli angoli formati da r ed r’:
cos (r r̂ ' )= |v⃗⋅v⃗ '||v⃗|⋅|v⃗ '|
=|(1,1,2)(2,1 ,−2 )|√1+1+4⋅√4+1+4
=|2+1−4|√6√9
= 13√6
⇒
ϑ=arccos( 13√6
) e
ϑ '=π−arccos( 13√6
).
E30 - Calcolare l’angolo formato dalla retta r e dal piano α, dove
r: {x=3+t ¿ {y=−2+t ¿ ¿¿¿
ed α: x + y + z = 0.
Soluzione
Un vettore parallelo ad r è v⃗=i⃗+ j⃗+2 k⃗=(1,1,2) , mentre un vettore perpendicolare ad α è
v⃗ '=i⃗+ j⃗+k⃗=(1,1,1 ). Gli angoli formati da r ed α sono:
451
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
1.
ϑ=π2− v⃗ ^⃗v '⇒ sen (ϑ )=sen( π
2− v⃗ ^⃗v ' )=cos( v⃗ ^⃗v ' )=|⃗v⋅v⃗ '|
|v⃗||⃗v '|⇒
ϑ=arcsin ( v⃗ ^⃗v ' )=arcsin (|v⃗⋅⃗v '||v⃗||v⃗ '|
)=arcsin (|1+1+2|
√1+1+4√1+1+1)=arcsin ( 4
√18).
2.
ϑ '=π−ϑ=π−arsin ( 4√18
) .
E31 - Siano α ed α’ due piani di equazione rispettivamente
α: x + 2y – z = 1 ed α’: 3x – y - z = 0.
Calcolare l’angolo formato da α ed α’.
Soluzione
Due vettori perpendicolari ad α ed α’ sono rispettivamente
v⃗α=i⃗+2 j⃗− k⃗=(1,2 ,−1) e v⃗α '=3 i⃗− j⃗+k⃗=(3 ,−1,−1) .Poiché
v⃗α⋅⃗vα '=(1,2 ,−1 )⋅(3 ,−1 ,−1)=3−2+1=2
,
|⃗vα|=√1+4+1=√6
,
|⃗vα '|=√9+1+1=√11
,
gli angoli formati dai due piani sono:
ϑ=arccos( 2√66
) e
ϑ '=π−ϑ=π−arccos ( 2√66
).
Problemi variE32 – Determinare I parametri λ e µ in modo che il punto P(3,λ,µ) sia allineato con
P1(1,2,1) e P2(2,3,-1).
Soluzione
La condizione di allineamento di P con P1 e P2 è che P∈ r (P1 ,P2 ) , dove r ha equazione:
452
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
|x y z1 2 12 3 −1
|=0.
Di conseguenza,
P∈r⇒|3 λ μ1 2 12 3 −1
|=0⇒3(−5)−λ(−3 )+μ (−1 )=0⇒3 λ−μ−15=0
⇒μ=3 λ−15 .
Ad esempio, per λ=0 è µ = -15 e P(3,0,-15).
E33 – Determinare il parametro h in modo che il punto P(1,2 – h,h) sia complanare con
P1(1,0,0), P2(0,2,0), P3(0,0,3).
Svolgimento
La condizione di complanarità di P con P1(1,0,0), P2(0,2,0), P3(0,0,3) è che P∈α(P1 , P2 , P3 )
avente equazione
|
x y z 11 0 0 10 2 0 10 0 3 1
|=0⇒|
1 2−h h 11 0 0 10 2 0 10 0 3 1
|=0⇒
(sottraendo la colonna 4 dalla colonna 1)
|
0 2−h h 10 0 0 1
−1 2 0 1−1 0 3 1
|=0⇒
(risolvendo rispetto alla 2a riga)
|0 2−h h
−1 2 0−1 0 3
|=0⇒
(sottraendo la 3a riga dalla 2a)
|0 2−h h0 2 −3
−1 0 3|=0⇒(−1)|2−h h
2 −3|=0⇒
⇒2h+3 (2−h )=0⇒−h+6=0⇒h=6 .
Il punto P(1,-4,6).
E34 – Determinare le equazioni parametriche e l’equazione cartesiana del piano α
passante per A(1,1,1) e parallelo ai vettori v⃗1 (2 ,−1,1)e v⃗2(1,0,1) .Soluzione
Il piano α è il luogo dei punti P tali che
A⃗P=h v⃗1+k v⃗2⇔ ( x−1 , y−1 , z−1)=(2h ,−h ,h)+(k ,0 , k )=(2h+k ,−h ,h+k )⇒
453
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
{x−1=2h+k ¿ {y−1=−h ¿ ¿¿¿(equazioni parametriche di α)
L’equazione cartesiana si può ottenere in due modi:
1. Eliminando h e k dal sistema precedente.
2. Imponendo che i vettori AP, v1, v2 siano linearmente dipendenti ovvero imponendo che
|x−1 y−1 z−1
2 −1 11 0 1
|=0⇒( x−1)(−1)−( y−1 )(2−1)+( z−1)=0⇒−x+1− y+1+z−1=0
⇒ x+ y−z−1=0 (equazione cartesiana di α)
E35 – Determinare le equazioni parametriche e l’equazione cartesiana del piano α
passante per A(-1,0,1), B(2,1,0) e parallelo al vettore v(0,1,1).
Soluzione
Il piano α è il luogo dei punti P(x,y,z) ∋ ' A⃗P=h A⃗B+k v⃗⇔
( x+1, y , z−1)=h(2+1,1−0,0−1)+k (0,1,1)⇒( x+1 , y , z−1)=(3h ,h ,−h)+( 0 , k , k )⇒
⇒( x+1, y , z−1)=(3h ,h+k ,−h+k )⇒¿ {x+1=3h ¿ { y=h+k ¿¿¿
Sono queste le equazioni parametriche di α.
Calcoliamo l’equazione cartesiana di α, imponendo che i vettori
AP = (x+1,y,z-1), AB = (3,1,-1), v(0,1,1) sono L.D.
|x+1 y z−1
3 1 −10 1 1
|=0⇒( x+1)⋅2− y⋅3+( z−1)⋅3=0⇒2 x−3 y+3 z−1=0
È questa l’equazione cartesiana di α.
E36 – Determinare l’equazione cartesiana del piano α passante per i tre punti A(1,2,-1),
B(0,1,2), C(-2,3,1).
Soluzione
Il piano α è il luogo geometrico dei punti P(x,y,z) tale che
A⃗P=h A⃗B+k A⃗C⇔ A⃗P , A⃗B , A⃗C sono L.D.
⇔|x−1 y−2 z+10−1 1−2 2+1
−2−1 3−2 1+1|=0⇒
454
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
⇒
|x−1 y−2 z+1−1 −1 3−3 1 2
|=0⇒( x−1 )(−5)−( y−2 )(−2+9)+(z+1 )(−1−3)=0⇒
⇒−5 x+5−7 y+14−4 z−4=0⇒−5x−7 y−4 z+15=0⇒5 x+7 y+4 z−15=0 .
E37 – Determinare l’equazione del piano α passante per il punto P(2,1,3) e parallelo al
piano β: x - 2y + z = 0.
Soluzione
Poiché il piano α // β, i parametri di giacitura devono essere proporzionali, in particolare
uguali:
a = 1, b = -2, c = 1.
Quindi il piano α deve avere equazione
x - 2y + z + d = 0.
Imponendo l’ulteriore condizione che α passi per P, si ha:
2 – 2 + 3 + d = 0 ⇒d=−3⇒α : x−2 y+z−3=0 .
E38 – Determinare l’equazione cartesiana del piano passante per il punto P 0(1,1,1) e
parallelo alle rette r:{x− y+z=0¿ ¿¿¿
ed r’:{−x+2 y+1=0 ¿ ¿¿¿
.
Soluzione
I parametri direttori di r sono:
ℓ=|−1 1−1 −1
|=1+1=2 ;m=−|1 12 −1
|=2+1=3 ;n=|1 −12 −1
|=−1+2=1.
I parametri direttori di r’ sono:
ℓ '=|2 00 1
|=2;m'=−|−1 03 1
|=1n '=|−1 23 0
|=−6.
Quindi, il piano α è il piano per P0(1,1,1) e parallelo ai vettori v⃗ (2,3,1 )e v⃗ ' (2,1,−6 ). La sua
equazione è:
|x−1 y−1 z−1
2 3 12 1 −6
|=0⇒19 x−14 y+4 z−9=0.
E39 – Determinare l’equazione cartesiana del piano α passante per il punto P 0(1,-2,1) e
perpendicolare alla retta passante per i punti P1(2,3,1) e P2(3,-2,4).
Soluzione
La retta P1P2 ha parametri direttori
455
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
ℓ=3−2=1 , m=−2−3=−5 , n=4−1=3 .
Di conseguenza, il piano α passante per P0(1,-2,1) e perpendicolare a P1P2 ha equazione
1(x-1) - 5(y+2) + 3(z-1) = 0 ⇔ x−5 y+3 z−14=0 .
E40 – Determinare l’equazione del piano passante per P0(1,0,-1) e perpendicolare alla
retta r di equazioni
{x=z−1 ¿ ¿¿¿Soluzione
I parametri direttori della retta r sono (1,-2,1) e questi sono anche i coefficienti del piano
che ha equazione:
(x-1) -2(y-0) +(z+1) = 0 ⇔ x−2 y+z=0 .
E41 – Determinare le equazioni cartesiane della retta r’ proiezione ortogonale delle retta r
di equazioni {x=z−1 ¿ ¿¿¿
sul piano α di equazione 3x – y – z - 2 = 0.
Soluzione
La retta r’ è l’intersezione del piano α con il piano β passante per r e perpendicolare ad α:
calcoliamo β.
Poiché β passa per r: {x−z+1=0 ¿ ¿¿¿
, β appartiene al fascio di piani passanti per r.
L’equazione del fascio è:
a (x−z+1 )+b( y+z+1)=0⇔ax+by+(b−a )z+( a+b )=0
Ora imponiamo che β sia perpendicolare ad α ⇔a(+3 )+b(−1)+(b−a)(−1)=0⇔
4 a−2b=0⇔2a−b=0⇒ b=2a .
Sostituendo nell’equazione del fascio si ha:
ax+2ay+az+3a=0⇔x+2 y+z+3=0
Di conseguenza, le equazioni di r’ = α∩β sono: {3 x− y−z−2=0 ¿ ¿¿¿
.
E42 – Scrivere l’equazione cartesiana del piano β passante per P0(2,-1,3), parallelo alla
retta r: {x=3 z+1¿ ¿¿¿
e perpendicolare al piano α: 2x – 3y + 4z -1 = 0.
Soluzione
Il generico piano passante per P0(2,-1,3) ha equazione
456
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
β: a(x-2) + b(y+1) + c(z-3) = 0 ⇔ax+by+cz−2a+b−3c=0 .
I parametri direttori di r sono (3,-1,1).
Poiché β // r ⇔aℓ+bm+cn=0⇔3 a−b+c=0 ;
poiché β ┴ α ⇔aa'+bb '+cc '=0⇔2a−3b+4 c=0 .
Risolvendo il sistema formato dalle due condizioni, si ha:
{3a−b+c=0 ¿¿¿¿Dunque, il piano β ha equazione:
ax + 10ay +7az – 2a + 10a – 21a = 0 ⇔ x+10 y+7 z−13=0 .
E43 – Determinare la retta r’’ passante per l’origine e perpendicolare alle rette:
r: {4 x−2 y+z=0 ¿¿¿¿
, r’: {2 x− y−z=0¿ ¿¿¿
.
Soluzione
I parametri direttori di r sono:
ℓ r=|−2 1−2 0
|=2 ; mr=−|4 11 0
|=1 ; nr=|4 −21 −2
|=−6 .
I parametri direttori di r’ sono:
ℓ r '=|−1 −11 −2
|=3 ; mr '=−|2 −11 −2
|=3 ; nr '=|2 −11 1
|=3 .
Poiché r’’ deve essere perpendicolare ad r ed r’, detti (ℓ ,m ,n) i suoi parametri direttori,
deve risultare:
{ℓℓr+mmr+nnr=0¿ ¿¿¿
Per n = 1, si ha ℓ=7 ed m = - 8; dunque la retta r’’ passante per O e avente parametri
direttori (7,- 8,1) ha equazioni parametriche
r’’: {x=7 t ¿ { y=−8 t ¿¿ ¿¿
E44 – Nel piano π di equazione x – y + z = 0, sono dati i punti P(0,1,1) e Q(1,1,0).
Calcolare le equazioni cartesiane della retta r passante per R(1,-1,1) e parallela alla retta
PQ.
Soluzione
457
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
La retta s passante per P(0,1,1) e per Q(1,1,0) ha parametri direttori
{ℓ=x2−x1=1−0=1¿ {m= y2−y1=1−1=0 ¿¿¿¿.
Di conseguenza, la retta r // s ha parametri direttori proporzionali e, in particolare, uguali ai
parametri di r e poiché r passa per R(1,-1,1), le sue equazioni parametriche sono:
{x=1+t ¿ { y=−1¿ ¿¿¿Eliminando il parametro t si ottengono le equazioni cartesiane di r:
{t=x−1 ¿ {y=−1¿ ¿¿¿.
E45 – Determinare l’equazione del piano π passante per i punti O(0,0,0), A(3,0,1) e
B(3,2,0).
Soluzione
Se indichiamo con P(x,y,z) il punto generico di π, l’equazione cartesiana di π è:
|x−0 y−0 z−03−0 0−0 1−03−0 2−0 0−0
|=0⇔|x y z3 0 13 2 0
|=0⇒ x (−2 )− y (−3)+z (6 )=0⇒−2 x+3 y+6 z=0 .
E46 – Verificare che i punti P(1,2,1), Q(2,1,0), R(-1,0,-1) ed S(0,0,-1) sono complanari e,
in caso affermativo, calcolare l’equazione del piano che li contiene.
Soluzione
P,Q,R,S sono complanari se i tre vettori PQ, PR, PS sono complanari ⇔ P⃗Q , P⃗R , P⃗S sono
L.D. ⇔ il determinante formato dalle loro componenti è nullo.
Calcoliamo le componenti dei tre vettori:
P⃗Q=(2−1,1−2,0−1 )=(1 ,−1,−1);
P⃗R=(−1−1,0−2 ,−1−1 )=(−2 ,−2,−2);
P⃗S=(0−1,0−2,−1−1 )=(−1 ,−2 ,−2).Di conseguenza:
458
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
|1 −1 −1
−2 −2 −2−1 −2 −2
|=1|−2 −2−2 −2
|+1|−2 −2−1 −2
|−1|−2 −2−1 −2
|=0+4−2+2−4=0.
Dunque, i quattro punti sono complanari: per calcolare l’equazione del piano che li
contiene, basta scegliere tre dei quattro punti assegnati, ad esempio P,Q ed R.
Detto T(x,y,z) il generico punto del piano, utilizzando l’equazione del piano per tre punti, si
ha:
|x−1 y−2 z−1
1 −1 −1−2 −2 −2
|=0⇒( x−1)(2−2)−( y−2 )(−2−2)+(z−1)(−2−2 )=0⇒
⇒4 ( y−2)−4 ( z−1)=0⇒4 y−4 z−4=0⇒ y−z−1=0 .
E47 – Sia π il piano di equazione x + y + z = 0 e siano r ed s le rette di equazione
r:{ y=0¿ ¿¿¿
s: {x=0 ¿ ¿¿¿
.
Determinare:
a) il piano π’ contenente r e parallelo ad s
b) il piano π’’ contenente s e parallelo ad r
c) la retta t di π incidente sia la retta r che la retta s.
Soluzione
Preliminarmente, calcoliamo i parametri direttori di
r:{ y=0¿ ¿¿¿
avente matrice dei coefficienti (0 1 01 0 −1 )
e i parametri direttori di
s: {x=0 ¿ ¿¿¿
avente matrice dei coefficienti
(1 0 00 2 −1 )
.
I parametri sono:
459
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
ℓ r=|1 00 −1
|=−1, mr=−|0 0
1 −1|=0
, nr=|0 1
1 0|=−1
;
ℓ s=|0 02 −1
|=0, ms=−|1 0
0 −1|=1
, ns=|1 0
0 2|=2
.
a) Calcoliamo il piano π’ passante per r e parallelo ad s. Tale piano appartiene al fascio di
piani passante per r e avente equazione
π’: x−z+ky=0⇔ x+ky−z=0 .
Imponiamo che π’ sia parallelo alla retta s:
aℓ=bm+cn=0⇔0+k−2=0⇒ k=2⇒π ': x+2 y−z=0 .
b) Calcoliamo il piano π’’ contenente s e parallelo ad r. Si procede in modo analogo al
caso a).
Il fascio di piani passante per s è π '':hx+2 y−z−1=0 .
Imponiamo che π’’ sia parallelo ad r:
aℓ+bm+cn=0⇔−h+2⋅0−1(−1 )=0⇒h=1⇒ π '': x+2 y−z−1=0
c) Calcoliamo la retta t di π incidente r ed s. Per questo, calcoliamo:
P=π∩ralignl {x+ y+z=0 ¿ { y=0 ¿ ¿¿¿Q=π∩salignl {x+ y+ z=0 ¿ {x=0¿ ¿¿¿
.
Quindi, la retta t è la retta passante per P e Q.
Poiché i parametri direttori sono:
ℓ t=xQ−xP=0
mt= yQ− yP=13
nt=zQ−zP=−13
la retta t ha equazioni parametriche
460
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
{x=0 ¿ {y=13t ¿ ¿¿¿
ed equazioni cartesiane
{x=0 ¿ ¿¿¿E48 – Determinare:
a) la retta t passante per P(1,2,0) perpendicolare alla retta r:{x−z+1=0 ¿ ¿¿¿
e incidente la
retta s: {x− y=0 ¿¿¿¿
;
b) l’angolo θ fra t ed s;
c) la distanza di P’(0,1,3) dal piano individuato da t ed s;
d) verificare che le rette r ed s sono sghembe.
Soluzione
1) La matrice dei coefficienti della retta r è:
(1 0 −10 1 2 )
;
i parametri direttori di r sono:
ℓ r=|0 −11 2
|=1 , mr=−|1 −10 2
|=−2 ,
nr=|1 00 1
|=1.
La matrice dei coefficienti della retta s è:
(1 −1 00 0 1 )
I parametri direttori di s sono:
ℓ s=|−1 0
0 1|=−1 , ms=−|1 0
0 1|=−1,
ns=|1 −1
0 0|=0
.
461
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
La retta t richiesta è la retta di intersezione fra il piano π passante per P e perpendicolare
ad r e il piano π’ passante per P e contenete la retta s:
π (P ,⊥ r ) , π ' (P , s⊆ π ')⇒ t=π∩π '
Calcoliamo l’equazione di π, ax + by + cz + d = 0.
Poiché π⊥ r⇔
aℓ= bm
= cn⇒a=ℓr=1 , b=mr=−2 , c=nr=1
.
Di conseguenza, l’equazione del piano π è:
(x – 1) - 2(y – 2) + (z-0) = 0 ⇔ x−2 y+z+3=0 .
Calcoliamo, ora, l’equazione del piano π’.
Poiché tale piano appartiene al fascio di piani passanti per s, esso avrà equazione
x – y + k(z + 1) = 0
Imponendo che P(1,2,0)∈π '⇒1−2+k=0⇒ k=1⇒π ': x− y+z+1=0 .
Pertanto:
t=π∩π ':¿ {x−2 y+ z+3=0 ¿ ¿¿.
I parametri direttori di t sono:
ℓ t=|−2 1−1 1
|=−1 , mt=−|1 11 1
|=0 ,
nt=|1 −21 −1
|=−1+2=1.
2) Calcoliamo l’angolo fra t ed s.
Poiché t ha parametri direttori (-1,0,1) ed s ha parametri direttori (-1,-1,0), si ha:
cos (ϑ )=ℓℓ '+mm'+nn'√ℓ2+m2+n2√ℓ '2+m '2+n' 2
= 1+0+0√1+0+1√1+1+0
= 1√2√2
=12⇒
⇒ϑ= π3∧ϑ '=π−π
3=2
3π .
3) Il piano contenente t ed s è il piano π’ di equazione x – y + z + 1 = 0.
La distanza di P’(0,1,3) da π’ è:
d (P ',π ' )=|a ' x '+b ' y '+c ' z '+d '|
√a '2+b' 2+c '2=
|0−1+3+1|√1+1+1
= 3√3
=√3.
4) Verifichiamo che le rette r ed s sono sghembe.
Poiché i parametri direttori di r, (1,-2,1) e di s, (-1,-1,0) non sono proporzionali, le rette r
ed s non sono parallele: r ed s sono o incidenti o sghembe.
Studiamo allora il sistema:
462
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
{x−z+1=0 ¿ { y+2 z−2=0 ¿ {x− y=0 ¿ ¿¿¿il sistema è impossibile, le rette non
sono incidenti, esse sono sghembe.
Alternativamente, considerata la matrice
poiché
E49 – Determinare le equazioni cartesiane della retta r passante per P(2,0,-1) e
parallela ai piani π: x + y - 3z + 2 = 0 e π’: x + 2z -1 = 0. Determinare, inoltre, le
coordinate del punto P’ proiezione ortogonale di P sul piano π.
Soluzione
Sia r la retta di parametri direttori (l,m,n). Imponendo che r sia parallela ai piani π e π’,
si ha:
{al+bm+cn=0 ¿ ¿¿¿ r ha parametri direttori:
(-2n,5n,n) = (-2,5,1).
Di conseguenza, le equazioni parametriche di r sono: {x=2−2t ¿ {y=5t ¿ ¿¿¿
.
Eliminando il parametro t dalle equazioni parametriche, si ha:
463
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
{t=2−x2 ¿ {t= y
5 ¿¿¿¿.
Calcoliamo, ora, le coordinate di P’, proiezione di P(2,0,-1) su π: x+y -3z+2=0.
La retta per P perpendicolare a π ha parametri direttori (1,1,-3); ne segue che la retta
per P perpendicolare a π ha equazioni parametriche:
{x=2+t ¿ { y=t ¿¿¿¿Di conseguenza, il punto P’ è dato dall’intersezione di tale retta con il piano π:
{x=2+t ¿ { y= t ¿ {z=−1−3 t ¿ ¿¿¿E50 – Scrivere l’equazione dei piani π, π’, π’’ contenenti la retta
r: {x+ y−2 z=0 ¿ ¿¿¿
e paralleli, rispettivamente, agli assi x, y, z.
Soluzione
Il generico piano contenente la retta r appartiene al fascio di piani di equazione
x + y – 2z + k(2x – y – z – 2) = 0 ⇔(1+2k ) x+(1−k ) y−(2+k ) z−2k=0 .(1)
1) Poiché l’asse x ha parametri direttori (1,0,0), il piano π è parallelo ad x se
(1+2k) + (1-k)∙0 –(2+k)∙0 = 0 ⇔1+2k=0⇒k=−1
2 .
Sostituendo tale valore nella (1), si ha che π: 3y - 3z +2 = 0.
2) Analogamente, osservato che l’asse y ha parametri direttori (0,1,0), si ha che il
piano π’ contenente la retta r e parallelo ad y ha equazione
π’: 3x – 3z – 2 = 0.
464
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
3) Infine, osservato che l’asse z ha parametri direttori (0,0,1), si ha che il piano π’’
contenente la retta r e parallelo a z ha equazione
π’’: 3x – 3y – 4 = 0.
E51 – Siano π : x− y+ z−1=0 e π ':2x− y+2 z=0 due piani dello spazio euclideo e sia
P(1,2,1) : calcolare le equazioni della retta r passante per P e parallela ai piani π e π '
e la distanza di P da π ' .
Soluzione
Siano (ℓ ,m ,n) i parametri direttori della retta r. Imponendo la condizione di
parallelismo ai piani π : x− y+ z−1=0 e π ':2x− y+2 z=0 , si ha:
{ℓ−m+n=0 ¿ ¿¿¿Dunque, r ha parametri direttori (ℓ ,0 ,−ℓ )=(1,0 ,−1 ) e le sue equazioni parametriche
sono:
{x=1+t ¿ { y=2 ¿ ¿¿¿Le equazioni cartesiane di r sono:
{x=1+t ¿ { y=2 ¿ ¿¿¿.
La distanza di P da π ' è:
d (P ,π ' )=|2−2+2|√4+1+4
=23 .
E52 – Dati i punti A(-1,0,1), B(2,1,0) e C(0,-2,1) dello spazio euclideo,
1) Determinare l’equazione del piano π che li contiene,
2) La distanza dell’origine da π ,
3) L’equazione della retta per l’origine, parallela a π e perpendicolare alla retta s di
equazioni {x+z=1¿ ¿¿¿
.
Soluzione
1. L’equazione del piano passante per A, B, C è:
465
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
I parametri di giacitura del piano sono: a = 2, b = 1, c = 7.
2. La distanza dell’origine da è:
3. I parametri direttori della retta s sono i minori estratti della matrice
presi con segno alternato:
.
Poiché r // :
,
e poiché
.
Risolvendo il sistema, si ha:
Per e, quindi, l’equazione della retta retta r passante per O , parallela
al piano e perpendicolare alla retta s è:
.
E53 – Nello spazio S3, nel quale è fissato un riferimento cartesiano R(O,x,y,z), sono dati la
retta rh di equazioni
e il piano di equazione x + y + z + 1 = 0. Determinare i valori di h per cui risulta:
1. rh incidente il piano e, in tal caso calcolare l’angolo da essi formato;
466
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
2. rh parallela al piano e, in tal caso, determinare la distanza d(rh, ) fra di loro.
Soluzione
1. Calcoliamo le equazioni cartesiane della retta rh.
Ponendo a sistema le equazioni di r e di , si ha:
La matrice dei coefficienti è
la matrice completa è
Per il teorema di Rouchè – Capelli, il sistema è determinato e la retta è incidente il
piano se rang(A) = rang(A’) = 3, ovvero se . Calcoliamo:
Pertanto, r è incidente pe ogni .
Calcoliamo l’angolo fra la retta e il piano. Se indichiamo con un vettore
perpendicolare al piano e con un vettore direttore della retta r, si ha:
Dunque:
2. Per h = 0, la retta r è parallela al piano . In tal caso, preso il punto P di r avente
coordinate (1,1,0), si ha:
467
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
.
E54 – Nello spazio cartesiano (S3, RC(=O,x,y,z)), si considerino le rette r ed s di equazioni
ed .
(1) Verificare che r ed s sono sghembe.
(2) Calcolare l’angolo che esse formano.
(3) Calcolare la loro distanza.
(4) Calcolare la retta di minima distanza.
Soluzione
(1) Un vettore direttore di r è , un vettore direttore di s è :
poiché // r // s e, quindi, le rette r ed s sono incidenti o sghembe.
Esse sono incidenti se esiste un punto
Il sistema è impossibile: le rette non sono incidenti e, dunque, sono sghembe.
(2) L’angolo di due rette sghembe è uguale all’angolo formato da due vettori paralleli alle
rette r ed s:
(3) Calcoliamo la distanza di r da s.
Siano due punti tali che .
Le componenti del vettore sono (t’ - 1 - t, 1 + 2t’ - t, 2 + t’ + 1 + t) = (t’ – t - 1, 2t’ – t + 1,
t’ + t + 3). Imponendo la condizione di perpendicolarità, si ha:
468
PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Di conseguenza:
.
(4) La retta di minima distanza è la retta PQ: calcoliamo la sua equazione:
I parametri direttori di PQ sono:
e le equazioni parametriche sono:
E55 – Nello spazio S3 sono dati il punto P(1,1,1) e la retta r di equazioni
1. Determinare l’equazione del piano passante per P e perpendicolare ad r.
2. Determinare le equazioni delle rette passanti per P, incidenti la retta r e che formano
con r un angolo di 45°.
Soluzione
1. Se ax + by + cz + d = 0 è l’equazione del piano , un vettore perpendicolare ad
ha parametri direttori (a,b,c). Di conseguenza, poiché
e, dunque, l’equazione di è del tipo
x – y + 2z + d = 0.
Imponendo il passaggio per P(1,1,1), si ha:
1 – 1 +2 + d = 0 .
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PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
2. Poiché la retta s deve passare per P ed essere incidente la retta r, s appartiene al
piano passante per P e contenente r: calcoliamo il generico piano passante per r.
Poiché le equazioni cartesiane di r sono:
l’equazione del fascio di piani passanti per r è:
.
Imponendo l’ulteriore condizione che il piano passi per P(1,1,1), si ha:
.
D’altro canto, poiché la retta s è contenuta nel piano , la retta s ha parametri direttori
Imponendo che l’angolo fra s ed r sia 45°, si ha:
.
Pertanto, le rette richieste sono due:
E56 – Nello spazio euclideo S3, nel quale è fissato un riferimento cartesiano ortogonale
RC(O,x,y,z), sono assegnate le rette r ed s di equazioni rispettive
.
a) Calcolare la retta t passante per il punto P0(1,2,0), perpendicolare ad r e incidente la
retta s;
b) calcolare l’angolo che la retta t forma con la retta s;
c) calcolare la distanza del punto P(0,1,3) dal piano individuato da t e s;
d) verificare che le rette r ed s sono sghembe;
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PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
e) calcolare la distanza e la retta di minima distanza di r e s.
Soluzione
Preliminarmente, calcoliamo i parametri direttori delle rette r e s.
La matrice dei coefficienti delle equazioni di r è
e i parametri direttori sono
Analogamente, la matrice dei coefficienti delle equazioni di s è
e i parametri direttori sono
(a) La retta t è l’intersezione del piano passante per il punto P0(1,2,0) e
perpendicolare ad r con il piano ’ passante per P0(1,2,0) e contenente la retta s.
Poiché è perpendicolare ad r, i parametri di giacitura di sono i parametri direttori di r:
a = l = 1, b = m = -2, c = n = 1.
e, quindi, l’equazione di è
Ora calcoliamo il piano ’ passante per P0(1,2,0), contenente la retta s.
Poiché tale piano contiene la retta s, esso appartiene al fascio di piani che ha s come
sostegno e equazione
Inoltre, poiché ’ deve passare per il punto P0, imponendo la condizione di appartenenza
di P0 a ’, si ha
e l’equazione del piano ’ è
x – y + z + 1 = 0.
Quindi, le equazioni cartesiane di t sono:
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PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
e i parametri direttori sono:
(b)
(c)
Il piano che contiene le rette s e t è il piano ’ di equazione x – y + z + 1 = 0. Quindi, la
distanza del punto P(0,1,3) dal piano ’ è
(d) Sia
la matrice formata dai coefficienti di r e di s. Poiché
le due rette r e s sono sghembe.
(e) Le rette r e s hanno equazioni parametriche:
;
i parametri direttpri di r sono: l = 1, m = -2, n = 1, i parametri direttori di s sono : l’ = 1, m’ =
1, n’ = 0.
Inoltre, il generico punto di r è P(-1+ t, 2 - 2t, t) e il generico punto di s è P’( t’, t’,-1).
Imponiamo che il vettore =(-1+t-t’,2-2t-t’,t+1) sia perpendicolare ad r ed s:
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PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Ne segue che:
Infine, calcoliamo la retta PP’ (retta di minima distanza): essa è la retta che passa per
ed ha vettore direttore
Le sue equazioni sono:
E57 - Nello spazio euclideo S3, nel quale è fissato un riferimento cartesiano ortogonale
RC(O,x,y,z), sono la retta r di equazioni
e il piano di equazione x + y – z - 1 = 0.
(a) Determinare per quale valore di h la retta r è parallela al piano e, in tal caso,
calcolare la distanza della retta r dal piano ;
(b) dire per quali valori di h la retta r è incidente il piano e, in tal caso, calcolare l’angolo
che r forma con .
Soluzione
(a) I parametri direttori della retta r sono
i parametri di giacitura del piano sono
a = 1, b = 1, c = -1.
La retta r è parallela al piano se
In tal caso, la retta r ha equazioni
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PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
.
La distanza della retta r dal piano è, per definizione, la distanza uguale che hanno i punti
di r da ; scelto il punto P(1,1,0) di r, si ha:
(b) La retta r è incidente il piano
In tal caso, detto , si ha:
E58 - Nello spazio S3, nel quale è fissato un riferimento cartesiano ortogonale RC(Oxyz),
sono dati il punto P(1,0,0) e la retta r di equazioni parametriche
Calcolare:
(a) Il piano passante per il punto P e perpendicolare alla retta r;
(b) Le rette passanti per il punto P, incidenti la retta r e che formano con essa un angolo di
60°.
Soluzione
(a) I parametri direttori di r sono
quindi, il piano , passante per P(1,0,0) e perpendicolare ad r, ha equazione
(b) Le rette passanti per P e incidenti il la retta r sono contenute nel piano passante per
P e contenente la retta r. Calcoliamo, come primo passo, le equazioni cartesiane della
retta r:
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PARTE II - GEOMETRIA TEORIA ED ESERCIZI
Poiché contiente la retta r, esso è uno dei piani del fascio avente per sostegno r, la cui
equazione è
Imponendo che P appartenga a , si ha:
Quindi, il piano ha equazione
.
Poiché un vettore perpendicolare al piano è
il generico vettore parallelo al piano , perpendicolare a , è
.
Quindi, la generica retta s di , passante per P(1,0,0) e complanare con r, ha equazioni:
Infine, imponiamo che la retta s formi con r un angolo di 60°. Si ha:
Le soluzioni sono:
le equazioni delle rette richieste sono:
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