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Maglia numero 99, criniera variopinta e una grinta da fare invidia e paura nello stesso tempo a molti. I laziali hanno un nuovo idolo pronto a dare tutto per i colori biancocelesti. DJIBRIL CISSe L’ARRIVO A ROMA 12 luglio 2011, aeroporto di Fiumici- no, circa 300 tifosi biancocelesti sono radunati davanti le porte degli arrivi. L’atmosfera è particolarissima e l’ec- citazione di un qualcosa che sta per esplodere è resa ancora più spasmodi- ca da un groviglio di emozioni a lungo sopite negli animi dei tifosi laziali. Ore 10, le porte si aprono e finalmente è la volta buona, Djibril Cissè è un gioca- tore della Lazio, è atterrato a Roma e si appresta ad uscire circondato dalle forze dell’ordine e ben presto da una miriade di gente che già da qualche minuto prima che il francese si mo- strasse ai suoi nuovi sostenitori, aveva iniziato ad invocare a gran voce il suo nome. L’emozione sale, il francese ten- ta di farsi largo tra i suoi nuovi suppor- ters per guadagnare l’uscita, ma non è affatto un’impresa semplice, proprio a testimonianza di un calore che da su- bito i biancocelesti hanno avuto per il loro nuovo idolo, un’atmosfera nata in quel di Fiumicino che ha accompagna- to il giocatore fino in Paideia. Soste- nute le visite mediche, all’uscita, ha trovato ancora la stessa gente ad inci- tarlo a pieni polmoni, non lasciandolo indifferente davanti ad un’accoglienza davvero fantastica che ha ricevuto co- me risposta un “Forza Lazio” dell’at- taccante nella sua prima dichiarazione ufficiale. di Roberto Viarengo

Djibril Cissè

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Page 1: Djibril Cissè

Maglia numero 99, criniera variopinta e una grinta da fare invidia e paura nello stesso tempo

a molti. I laziali hanno un nuovo idolo pronto a dare tutto per i colori biancocelesti.

DJIBRIL

CISSeL’ARRIVO A ROMA12 luglio 2011, aeroporto di Fiumici-no, circa 300 tifosi biancocelesti sono radunati davanti le porte degli arrivi. L’atmosfera è particolarissima e l’ec-citazione di un qualcosa che sta per esplodere è resa ancora più spasmodi-ca da un groviglio di emozioni a lungo sopite negli animi dei tifosi laziali. Ore 10, le porte si aprono e finalmente è la volta buona, Djibril Cissè è un gioca-tore della Lazio, è atterrato a Roma e si appresta ad uscire circondato dalle forze dell’ordine e ben presto da una miriade di gente che già da qualche minuto prima che il francese si mo-strasse ai suoi nuovi sostenitori, aveva iniziato ad invocare a gran voce il suo nome. L’emozione sale, il francese ten-ta di farsi largo tra i suoi nuovi suppor-ters per guadagnare l’uscita, ma non è affatto un’impresa semplice, proprio a testimonianza di un calore che da su-bito i biancocelesti hanno avuto per il loro nuovo idolo, un’atmosfera nata in quel di Fiumicino che ha accompagna-to il giocatore fino in Paideia. Soste-nute le visite mediche, all’uscita, ha trovato ancora la stessa gente ad inci-tarlo a pieni polmoni, non lasciandolo indifferente davanti ad un’accoglienza davvero fantastica che ha ricevuto co-me risposta un “Forza Lazio” dell’at-taccante nella sua prima dichiarazione ufficiale.

di Roberto Viarengo

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IL BLACK LION DEL COLOSSEO

CISSe

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tore di sempre nella storia del club, e conquistando con la formazione fran-cese anche una Coppa di Lega. Nel 2004 si trasferisce in Inghilterra, al Liverpool, dove (come succederà poi diversi anni dopo con la Lazio) segna all’esordio. La sua permanenza ai Reds è contras-segnata da un terribile infortunio che non gli evita però di tornare in campo nel 2005, quando vinse la Champions League contro il Milan, segnando uno dei rigori che decisero la finale e di es-sere protagonista assoluto nella vittoria della Supercoppa Europea contro il Cska di Mosca per 3-1 con una doppietta ed un assist. Nella bacheca personale con il Liverpool annovera anche una Coppa d’Inghilterra nel 2006. Tra il 2006 ed il 2009 viaggia nuovamente tra Francia e Inghilterra giocando per Olympique Marsiglia e Sunderland, sfiorando i 50 goal complessivi nelle diverse competi-zioni, infiammando gli animi dei tifosi delle squadre in cui milita. Nel 2009 sbarca poi in Grecia, al Panathinaikos, dove resterà fino al 2011. Nella patria culla delle Olimpiadi, Djibril vive una nuova giovinezza, i tifosi greci impaz-ziscono per lui che a sua volta ripaga il loro affetto a suon di goal, risultando il capocannoniere in tutti e due gli anni trascorsi nel campionato ellenico, met-tendo a curriculum un totale di 55 reti in 89 presenze con la maglia bianco-verde e vincendo anche uno Scudetto e una Coppa di Grecia. Nel 2010 inizia già ad entrare nei cuori dei tifosi biancocelesti quando proprio con la formazione greca elimina la Roma dall’Europa League, per di più andando a segno sia all’andata (1 gol) che al ritorno (doppietta all’Olimpi-co). Non fortunatissima per il calciatore l’esperienza in Nazionale. Partito benis-simo con l’Under 21, segnando 6 gol in 4 presenze, non trova lo spazio che me-rita in quella maggiore, complice anche il secondo bruttissimo infortunio della sua carriera avvenuto in amichevole po-co prima della partenza per il Mondiale 2006. Sono comunque 9 i gol comples-sivi in 40 presenze con la maglia dei galletti, ai quali si aggiunse la vittoria in Confederation Cup nel 2003, un bottino che il neo-acquisto biancoceleste spera di aumentare prossimamente, essendo

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Era tanto che la piazza non viveva sen-sazioni simili, e dopo parecchi campioni nel passato, finalmente può di nuovo assaporare il gusto di vedere tra le pro-prie fila un giocatore di caratura inter-nazionale, dal carisma formidabile e dal curriculum ricco di goal, un giocatore voluto e già amato prima ancora che

mettesse piede nella capitale. La Lazio ora ha il suo Black Lion.

LA CARRIERADjibril nasce in Francia, ad Ar-

les, il 12 agosto dell’81 da genitori ivoriani, trasferitisi oltre le alpi proprio nell’an-no del primo scudetto biancoceleste, il ‘74. È figlio d’arte, essendo stato il papà Manguè anche lui calciatore e capitano della Nazionale ivoriana. Tra gli otto figli

è senza dubbio lui il più esuberante della fami-glia. Convertito al cat-tolicesimo ed essendo diventato un credente

convinto, Djibril è la tra-duzione araba di Arcangelo Ga-

briele, un significato che si rifà in modo particolare anche alle

due grandi ali che il giocatore ha tatuate sulla schiena.

Calcisticamente cresce nelle giovanili del Nimes prima e dell’Auxerre poi, squadra con la quale a 17 anni farà il suo esor-dio nella massima serie contro il Paris Saint-Germain nella stagione ‘98-’99. In due anni di-venta titolare nel club francese ed inizia a fare quel che gli riesce meglio: segnare. Nei sei anni complessivi all’Auxerre, Cissè mette

a segno 90 goal in 166 partite, vincendo il tito-

lo di capocannoniere nel 2002 e nel 2004,

diventando di fatto il secondo miglior marca-

Djibril è la traduzione araba

di Arcangelo Gabriele

“”

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A destra l’esultanza

di Cisse dopo il goal realizzato

alla Roma nella scorsa

Europa League

a tutti i costi intenzionato a rientrare nel giro della sua Nazionale anche grazie all’attuale esperienza in Serie A. Il 12 luglio del 2011 approda alla Lazio, lui è entusiasta, i tifosi di più. Il francese ha firmato un contratto che lo legherà al club capitolino per 4 anni con un’opzio-ne per un prolungamento fino al 2016.

GLI INFORTUNIQuello di ricordare i bruttissimi infor-tuni di Djibril Cissè non vuole apparire

come un rituale

Il titolo di lord ed ilmatrimonioQuando era al Liverpool il calciatore ha fatto par-lare di sé anche fuori dal campo, acquistando ad esempio una casa a Frodsham, nel Cheshire. Prese poi il titolo di Lord of the Manor di Frodsham e la prima cosa che fece fu quella di vietare la caccia alla volpe in tutta l’area che comprendeva la sua tenuta, ricevendo numerosissime critiche dalla stampa inglese. Sempre in Inghilterra fu di grande impatto mediatico il suo matrimonio, quando nel Castello di Bodelwyddan nel giugno del 2005 sposò Jude Littler. Djibril si presentò alla cerimonia com-pletamente vestito di rosso e questo in onore della sua squadra del momento, i Reds appunto, il tutto ancora a testimonianza del suo essere un giocatore che ha sempre onorato e dato davvero tutto per le maglie che ha indossato.

macabro, anzi, è solo un ulteriore elogio al carattere di un ragazzo che nella sua carriera ha sempre combattuto, strin-gendo i denti e facendosi largo con il proprio spirito combattivo in un mondo assai complicato come può rivelarsi a volte quello del calcio, specie quando il destino sembra avercela proprio con te. In maglia Reds, il 30 ottobre del 2004 nella sfida contro i Blackburn Rovers, in uno scontro con il difensore James McE-veley, Cissè si procura una doppia frat-tura alla gamba sinistra, tibia e perone per l’esattezza. Inizia di fatto il calvario

del francese che,

Il Personaggio - pag. 35Ottobre 2011

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con grande sofferenza, è costretto ad abbandonare i campi di gioco per di-versi mesi, la sua tenacia e determina-zione però, lo fanno tornare in campo nell’aprile del 2005 ed è da li a poco che poi vincerà la sua prima Champions Le-ague. Un anno più tardi poi, con la maglia del-la sua Nazionale in amichevole contro la Cina, match di preparazione ai Mondiali di Germania del 2006, Djibril si procura lo stesso identico infortunio di un anno prima, frattura doppia, tibia e perone, stavolta però alla gamba destra. A questo punto si teme quasi che l’in-tera carriera del calciatore sia a rischio ma è ancora una volta la sua tenacia a rimetterlo in piedi e a farlo riprendere al meglio. Uno spirito ed una forza d’animo, quelli del francese, che proprio di recente gli hanno permesso di rincuorare Ninis, vittima anch’egli di un brutto infortu-nio: “Fratello, so che sembra una cosa impossibile tornare al meglio di sé stessi dopo un infortunio grave. Devi avere fiducia nei tuoi mezzi, contare su te

stesso. Quando si affrontano s i t u a -

pag. 36 - Il Personaggio Aprile 2011

Macchine,tatuaggi e musicaChe sia un tipo esuberante, un vero e proprio “personaggio”, lo si capisce subito, basti vedere il suo stile nel vestirsi, nel pettinarsi, cambiando in continuazione taglio e colore di barba e capelli, e nel dipingere il suo corpo con tantissimi tatuaggi, ma le cose che rendono davvero unico Cissè, le sue passioni, dopo quella per il goal, sono senza dubbio la musica e le macchine. Si è definito un deejay nel tempo libero e appena gli è possibile si catapulta in consolle. La favolosa collezione di macchine che porta sempre con sé poi, parla da sola. Chi ha visto quelle che sono arrivate a Formello dice di esser rimasto a bocca aperta. “Il parcheggio è complicato a Roma? Vincerò anche questa sfida...”, disse scherzando in un’intervista e tutti si aspettano di vederlo girare per la capitale magari a bordo della sua Chrysler Plymouth Prow-ler della quale ha detto: “La porto sempre con me, non mi separo mai da lei”, senza dubbio quindi la sua preferita.

zioni simili, il 70% è una questione men-tale. Sii forte, le cose andranno bene”.

IL RUOLOIl giocatore arrivato alla Lazio sembra essere l’incarnazione di tutto ciò che

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In basso l’esultanza di Cisse dopo il goal realizzato al Milan.

mancava alla formazione di Reja du-rante lo scorso anno, un attaccante che potesse coprire più ruoli in avanti, che avesse classe e forza fisica nello stesso tempo, e che soprattutto la buttasse dentro. Quello tra Cissè ed il gol è apparso fino-ra un legame indissolubile e se pensia-mo che il francese andrà ad affiancare un’altra punta di diamante come Klose, le aspettative per l’attacco biancocele-ste non possono che essere ottime. Attualmente il tecnico friulano impie-ga il collaudato 4-2-3-1 e nelle prime uscite ufficiali il francese ha ricoperto tutti e quattro i ruoli avanzati, anche se in partenza è stato posizionato pri-ma come esterno sinistro nei 3 insieme ad Hernanes e Mauri, dietro Klose, per

poi passare come prima punta in assenza del tedesco, sva-

riando però ulteriormente anche per tutta la zona

avanzata. Due sfide nelle quali

il numero 99 del-la Lazio ha

esordito a l

Il Personaggio - pag. 53Ottobre 2011

meglio sia contro il Rabotniki (doppietta nel 6-0 finale) che contro il Milan a San Siro nella prima giocata di campionato, mettendo a segno il momentaneo 2-0 biancoceleste con un bellissimo colpo di testa che ha lasciato inerte la difesa rossonera, Nesta in primis. Ci si aspetta molto insomma da questo calciatore, da uno che nella sua carriera non si è mai arreso e che ha fatto di determinazione, tecnica e forza fisica le sue doti prin-cipali. Reja al momento ha per le mani un potenziale di tutto valore in attacco ed il calciatore francese ne rappresenta uno dei prin-cipali punti di riferimen-to. La gente è già pazza di lui e Djibril non vuole deluderla, convinto di poter portare questa squadra lontano in Italia e in Europa. E allora forza Leo-ne Nero, il popolo biancoceleste è con te!

Djibril si è sempre rialzato, anche dopo i

brutti infortuni che hanno

contraddistinto la sua carriera.