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59 Vincenza La Carrubba IL DIZIONARIO GEOGRAFICO FISICO STORICO DELLA TOSCANA DI EMANUELE REPETTI. UN PROGETTO DI INFORMATIZZAZIONE Nel maggio del 1831 venne pubblicato sull’Antolo- gia del Vieusseux il Manifesto del Dizionario geografi- co fisico storico della Toscana di Emanuele Repetti 1 . Fin dall’uscita dei primi fascicoli 2 , l’opera fu accolta con molto entusiasmo dai contemporanei 3 e tuttora rimane un testo di larghissima consultazione sia nel campo della ricerca storico-geografica che di quella archeologica, in quanto ricco di utili e preziose in- formazioni su luoghi, fiumi, monti, valli e province della regione. Il valore del testo come esauriente repertorio a carat- tere regionale in grado di fornire un quadro detta- gliato degli insediamenti sia civili che religiosi della prima metà dell’Ottocento (a cui si aggiungono al- cuni scomparsi o modificati nel nome già all’epoca del Repetti), ma anche utili informazioni per la sto- ria del popolamento, ha fatto sì che esso divenisse naturale fonte documentaria da cui partire per uno studio del territorio. Un data base di tanti e impor- tanti dati relativi alla distribuzione insediativa del passato come quello ricavabile dal Dizionario, infat- ti, offre una grande opportunità per l’indagine dei paesaggi storici soprattutto in vista dell’uso dell’ana- lisi spaziale, metodologia in grado di rendere il GIS uno strumento veramente efficace, capace di rico- struire antichi assetti territoriali, compiere simula- zioni di dinamiche distributive, valutare i loro im- patti sul territorio ed elaborare modelli predittivi. Nel gennaio 2002 è stata avviata un’iniziativa promossa dall’insegnamento di Archeologia Medievale presso il Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti del- l’Università degli Studi di Siena, finalizzata all’infor- matizzazione del Dizionario del Repetti, all’interno del più ampio Progetto Archeologia dei Paesaggi Medievali. L’idea è nata con lo scopo di fornire al ricercatore uno strumento pratico e facilmente utilizzabile, che dia l’op- portunità di sfruttare ampiamente il potenziale offer- to dalla enorme raccolta dei dati che sono contenuti nel testo, sia per la consultazione che per ricerche di tipo statistico e di analisi spaziale. Accanto alla digitalizzazione completa dei volumi, si è realizzato un sistema informativo territoriale costitui- to da un primo componente sviluppato in ArcView, con georeferenziazione dei singoli siti corrispondenti alle voci del Dizionario, ed un secondo consistente in un data base con schede relative ad ognuna delle voci. Si è voluto realizzare una scheda che potesse sì te- nere aperti molteplici possibilità di indagini e con- fronti ma si è teso a privilegiare soprattutto dati di tipo geografico, insediativo e demografico. La scheda sarà dettagliatamente illustrata nel secon- do paragrafo in cui si diranno anche i principali scopi e contenuti del progetto. Riservandomi di indagare in un prossimo contributo il contesto culturale in cui si è sviluppata l’idea del Dizionario e il valore e il significato di tale opera all’in- 1 Emanuele Repetti nacque a Carrara, terzo di dieci figli, nel 1776. Fu avviato agli studi fin da bambino e da ragazzo intra- prese i corsi di Retorica presso le scuole Pie dei Padri Domenica- ni. Terminati i corsi, Repetti partì per Roma nel dicembre del 1793 e si iscrisse ai corsi di chimica presso l’università ed entrò a lavorare come apprendista prima nella farmacia del prof. Vincen- zo Garrigos e poi in quella di G. B. Marcucci, avendo così modo e occasione di appassionarsi alle scienze naturali. Sposatosi nel 1801 con Minetta Ghirlanda, tentò di stabilirsi con lei nuova- mente a Carrara ma in quella città le condizioni non erano pro- pizie per poter aprire una propria farmacia come suo desiderio. Per questo si trasferì a Firenze e lavorò alle preparazioni medici- nali presso la Farmacia e Fonderia di S. Teresa in S. Paolino di cui divenne proprietario nel 1813. Nello stesso anno Repetti, che era rimasto vedovo nel 1810, si sposò con Giulia Rossi dalla quale ebbe poi dieci figli. L’età, la salute precaria e le disgrazie familiari lo portarono alla morte il 12 ottobre 1852. 2 Inizialmente, nel 1831, il Dizionario uscì in fascicoli cia- scuno dei quali era di 6 fogli a due colonne e costava 2,10 lire. In seguito, tra il 1832 e il 1845, fu stampato in 6 volumi a Firenze presso l’Autore: il I volume fu pubblicato nel 1833, il II nel 1835, il III nel 1839, il IV nel 1841 e il V tra il 1843 e il 1845. 3 Gli abbonati all’opera di Repetti furono numerosi e «i fascicoli del Dizionario erano accolti con entusiasmo e letti con avidità […]. Una straordinaria diffusione, dunque, ac- quistava l’opera del Repetti, i fascicoli della quale giungevano in tutti i villaggi, entravano in tutte le biblioteche, in tutte le accademie, in tutte le corti italiane, in tutte le case dei dotti e in quelle di molti privati Toscani» (FRANZONI 1915, pp. 57, 58). Numerosi furono anche i riconoscimenti ufficiali che Repetti ebbe per i meriti della sua opera. © 2003 All’Insegna del Giglio s.a.s., vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale

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IL DIZIONARIO GEOGRAFICO FISICO STORICO DELLA TOSCANA DI EMANUELE REPETTI 59

Vincenza La Carrubba

IL DIZIONARIO GEOGRAFICO FISICO STORICO DELLA TOSCANA DI EMANUELEREPETTI. UN PROGETTO DI INFORMATIZZAZIONE

Nel maggio del 1831 venne pubblicato sull’Antolo-gia del Vieusseux il Manifesto del Dizionario geografi-co fisico storico della Toscana di Emanuele Repetti1.Fin dall’uscita dei primi fascicoli2, l’opera fu accoltacon molto entusiasmo dai contemporanei3 e tuttorarimane un testo di larghissima consultazione sia nelcampo della ricerca storico-geografica che di quellaarcheologica, in quanto ricco di utili e preziose in-formazioni su luoghi, fiumi, monti, valli e provincedella regione.Il valore del testo come esauriente repertorio a carat-tere regionale in grado di fornire un quadro detta-gliato degli insediamenti sia civili che religiosi dellaprima metà dell’Ottocento (a cui si aggiungono al-cuni scomparsi o modificati nel nome già all’epoca

del Repetti), ma anche utili informazioni per la sto-ria del popolamento, ha fatto sì che esso divenissenaturale fonte documentaria da cui partire per unostudio del territorio. Un data base di tanti e impor-tanti dati relativi alla distribuzione insediativa delpassato come quello ricavabile dal Dizionario, infat-ti, offre una grande opportunità per l’indagine deipaesaggi storici soprattutto in vista dell’uso dell’ana-lisi spaziale, metodologia in grado di rendere il GISuno strumento veramente efficace, capace di rico-struire antichi assetti territoriali, compiere simula-zioni di dinamiche distributive, valutare i loro im-patti sul territorio ed elaborare modelli predittivi.Nel gennaio 2002 è stata avviata un’iniziativa promossadall’insegnamento di Archeologia Medievale presso ilDipartimento di Archeologia e Storia delle Arti del-l’Università degli Studi di Siena, finalizzata all’infor-matizzazione del Dizionario del Repetti, all’interno delpiù ampio Progetto Archeologia dei Paesaggi Medievali.L’idea è nata con lo scopo di fornire al ricercatore unostrumento pratico e facilmente utilizzabile, che dia l’op-portunità di sfruttare ampiamente il potenziale offer-to dalla enorme raccolta dei dati che sono contenutinel testo, sia per la consultazione che per ricerche ditipo statistico e di analisi spaziale.Accanto alla digitalizzazione completa dei volumi, si èrealizzato un sistema informativo territoriale costitui-to da un primo componente sviluppato in ArcView,con georeferenziazione dei singoli siti corrispondentialle voci del Dizionario, ed un secondo consistente inun data base con schede relative ad ognuna delle voci.Si è voluto realizzare una scheda che potesse sì te-nere aperti molteplici possibilità di indagini e con-fronti ma si è teso a privilegiare soprattutto dati ditipo geografico, insediativo e demografico.La scheda sarà dettagliatamente illustrata nel secon-do paragrafo in cui si diranno anche i principaliscopi e contenuti del progetto.Riservandomi di indagare in un prossimo contributoil contesto culturale in cui si è sviluppata l’idea delDizionario e il valore e il significato di tale opera all’in-

1 Emanuele Repetti nacque a Carrara, terzo di dieci figli,nel 1776. Fu avviato agli studi fin da bambino e da ragazzo intra-prese i corsi di Retorica presso le scuole Pie dei Padri Domenica-ni. Terminati i corsi, Repetti partì per Roma nel dicembre del1793 e si iscrisse ai corsi di chimica presso l’università ed entrò alavorare come apprendista prima nella farmacia del prof. Vincen-zo Garrigos e poi in quella di G. B. Marcucci, avendo così modoe occasione di appassionarsi alle scienze naturali. Sposatosi nel1801 con Minetta Ghirlanda, tentò di stabilirsi con lei nuova-mente a Carrara ma in quella città le condizioni non erano pro-pizie per poter aprire una propria farmacia come suo desiderio.Per questo si trasferì a Firenze e lavorò alle preparazioni medici-nali presso la Farmacia e Fonderia di S. Teresa in S. Paolino di cuidivenne proprietario nel 1813. Nello stesso anno Repetti, che erarimasto vedovo nel 1810, si sposò con Giulia Rossi dalla qualeebbe poi dieci figli. L’età, la salute precaria e le disgrazie familiarilo portarono alla morte il 12 ottobre 1852.

2 Inizialmente, nel 1831, il Dizionario uscì in fascicoli cia-scuno dei quali era di 6 fogli a due colonne e costava 2,10 lire. Inseguito, tra il 1832 e il 1845, fu stampato in 6 volumi a Firenzepresso l’Autore: il I volume fu pubblicato nel 1833, il II nel 1835,il III nel 1839, il IV nel 1841 e il V tra il 1843 e il 1845.

3 Gli abbonati all’opera di Repetti furono numerosi e «ifascicoli del Dizionario erano accolti con entusiasmo e letticon avidità […]. Una straordinaria diffusione, dunque, ac-quistava l’opera del Repetti, i fascicoli della quale giungevanoin tutti i villaggi, entravano in tutte le biblioteche, in tutte leaccademie, in tutte le corti italiane, in tutte le case dei dotti ein quelle di molti privati Toscani» (FRANZONI 1915, pp. 57,58). Numerosi furono anche i riconoscimenti ufficiali cheRepetti ebbe per i meriti della sua opera.

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VINCENZA LA CARRUBBA60

terno dell’ambiente dei ricercatori dell’epoca, nel pri-mo paragrafo, ai fini di una migliore chiarezza nellapresentazione del progetto, verrà illustrata in breve l’or-ganizzazione dell’opera indicandone gli elementi co-stituenti fondamentali, le tipologie delle principali vocinonché la struttura degli articoli.

STRUTTURA DEL DIZIONARIO

Fu nel 1830 che Repetti cominciò a pensare al pianodel Dizionario4 ed intensificò gite ed esplorazioni pertutto il suolo toscano che aveva intrapreso in modosistematico fin dall’anno precedente5. Nel maggio del1831 venne pubblicato sull’Antologia il Manifesto delDizionario geografico fisico storico della Toscana6.

La regione oggetto dell’opera del Repetti compren-de, secondo i confini attribuiti a Strabone7 per laprovincia dell’Etruria, oltre al Granducato (incluseRomagna e Massa Trabaria granducale) e alle sueisole, tutta la valle della Magra e quella del Serchio,cioè la Lunigiana, il territorio della Spezia, il Duca-to di Lucca, la Garfagnana granducale ed estense.A tutte le località (non solo i centri abitati, ma ancheabbazie, pievi, alcune chiese, acquedotti, fiumi, montie vie) comprese entro quest’area sono dedicati arti-coli specifici, ordinati alfabeticamente: accanto aquesti si trovano anche voci di carattere generale o diricapitolazione, quali quella di breve introduzione alleabbazie, o quelle sull’Appennino Toscano, sul Littoraletoscano, sul mare toscano, sulle cave di marmo, sullevalli, ecc. Tra queste voci si trova anche un articolosul Granducato8 in cui si parla della sua formazione,della divisione ecclesiastica, governativa e giudizia-ria, della superficie territoriale.Per quanto riguarda gli articoli specifici, in ognunodi essi, dopo il nome, viene data una definizione del-l’“oggetto”, elemento che, relativamente alle localitàabitate9, Repetti chiarisce con le seguenti paroledell’Avvertimento: «Ho qualificato per Castelli queivillaggi che conservano traccia di mura Castellane, eho distinto col titolo di Terra quelli più cospicui epiù popolati. Ho indicato per Castellare le vestigia diantiche rocche, di torri, o di abbandonati fortilizi.Lascio il nome di Villaggio ai paesi aperti e chiamoBorghi i villaggi situati lungo una strada regia o pro-vinciale. Intendo per Casale o Vico piccole borgate,le parrocchie o i popoli spicciolati, per lasciare il nomedi Villa ai palazzi campestri, o ai resedi di antichesignorie rurali» (REPETTI 1833, Avvertimento, p. XIII).Dopo la definizione è indicata, coerentemente coltitolo dell’opera, la posizione geografica della locali-tà. Per i luoghi compresi nel Granducato viene poi ilnome della valle di appartenenza, del Compartimen-to, Diocesi e Comunità in cui erano compresi e della

4 Repetti, prima della sua opera più nota, fu autore di nu-merosi altri scritti di vario argomento e di un importante lavoro,pubblicato nel 1820, dal titolo Cenni sopra l’Alpe Apuana ed i Mar-mi di Carrara. Repetti si recò ripetutamente sulle cave di marmocominciando così a cimentarsi in viaggi “esplorativi”. Durante lesue gite, egli annotava man mano le impressioni che ricavava dalluogo, i rilievi che compiva e gli spunti che gli venivano in menteper poi approfondirli in seguito. L’opera sulle Alpi Apuane dove-va essere la raccolta di tali relazioni, pur con ampliamenti, appro-fondimenti e nuove notizie e costituire una guida per chi visitassequelle zone. Ma le sue indagini si estesero oltre il campo geologi-co. Repetti infatti non volle trascurare «le tracce dell’attività uma-na lasciate in quei monti» (FRANZONI 1915, p. 21) con ciò chedella loro antichità ci conservano le opere dei classici latini e deci-se quindi di trattare anche la storia civile di quei luoghi, in parti-colare nel compendio storico a chiusura dell’opera.

5 Nel 1829 Repetti aveva rinunciato all’incarico pressol’Accademia dei Georgofili di cui fu Segretario degli Atti dal1827. Nel marzo del 1830 egli compì un viaggio di venticinquegiorni insieme al chimico Federico Hoffmann sui colli marnosidi Volterra, lungo le valli della Cecina e della Cornia. Poi daPopulonia si recò, sempre in sua compagnia, all’Isola d’Elba e,al ritorno, i due attraversarono la Maremma grossetana. Dopopoco Repetti ripartì per Massa Marittima, Monte Rotondo,Montieri e Prata e, nel maggio di quello stesso anno, visitò an-cora, questa volta in compagnia di Vieusseux, l’Appennino To-sco Emiliano. Un’altra gita che Repetti fece insieme al Vieus-seux fu quella al Monte Amiata, il cui itinerario è riferito nellaRelazione di una escursione geologica al Monte Amiata pubblicatasull’Antologia. A proposito «dell’esplorazione naturalistica del-l’Appennino, in particolare toscano, nel Settecento, FrancescoRodolico ci ha lasciato un quadro difficilmente superabile percompetenza e per attenzione al confronto umano con la realtànaturale. Egli rileva come siano stati Pier Antonio Micheli, Fer-dinando Marsili, Antonio Vallisneri i primi a compiere, tra Seie Settecento, vere e proprie esplorazioni naturalistiche in Tosca-na, portando a compimento il passaggio dai “raccoglitori” dicuriosità naturali agli osservatori della natura, non più stretta-mente vincolati all’autorità degli antichi» (BOSSI 1990, p. 57).

6 Vedi riquadro nella pagina accanto.

7 «…mi sono più volentieri accostato per questo lato al sen-timento di Strabone…», (REPETTI 1833, Avvertimento), p. XI.

8 Poi corretto e ampliato con aggiornamenti nell’artico-lo Toscana Granducale del Supplemento (REPETTI 1846, Sup-plemento, ad vocem).

9 Delle quali, sottolinea la Franzoni, «è il solo che abbiacompresa la necessità di una classificazione…» (FRANZONI

1915, p. 91).

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IL DIZIONARIO GEOGRAFICO FISICO STORICO DELLA TOSCANA DI EMANUELE REPETTI 61

Giurisdizione da cui dipendevano. Per i paesi fuoridal Granducato, oltre le distanze dai Capoluoghi diComune, il Tribunale e la Diocesi, viene indicato ilDucato o il Regno di appartenenza. A questi datiricorrenti in testa ad ogni articolo relativo ad unalocalità, segue una descrizione più o meno lunga inrelazione all’importanza e alla vastità del luogo.Le voci specifiche di maggiore estensione sono quellededicate ai Compartimenti. Quando furono pub-blicati i primi fascicoli del Dizionario10, la ToscanaGranducale era divisa nei cinque Compartimenti

di Firenze, Pisa, Siena, Arezzo e Grosseto e a ciascu-no di essi è dedicato un lungo articolo, suddiviso invari paragrafi relativi alla Città capitale, alla suaComunità, alla sua Diocesi, al Compartimento stes-so, alle strade regie e provinciali che l’attraversava-no e completato con prospetti della popolazionedistribuita per Comunità.Di ogni città sono ricordate tradizioni, attività com-merciali ed industriali, «le particolari vicende, lecondizioni civili e politiche sotto i Romani, sotto iLongobardi, sotto i Carolingi, le relazioni con gl’Im-peratori, con i Pontefici, le varie forme municipalidi governo economico e civile per le quali passò,fino alla conquista della propria libertà e dopo an-cora, fino allo stato attuale»; si sorvola «con un ac-

«Nell’Atlante del sig. Zuccagni soltanto le principali e sommarie notizie topografiche, fisiche e storiche potevano averluogo: era dunque necessaria un’opera più direttamente a ciò destinata nella quale, come il P. Inghirami consigliava,fossero le dette notizie meglio svolte e disposte per ordine alfabetico, ordine che riesce comodissimo in tutte le scienze enella geografia specialmente. Il sig. Zuccagni supplirà in parte colla promessa appendice. Ma ecco frattanto che il Sig.Emanuele Repetti, valente nostro collaboratore, e ben conosciuto in Toscana e fuori, ci promette un Dizionario geogra-fico fisico storico della Toscana: ardua intrapresa del cui felice esito però ci danno ben liete speranze, l’erudizionediligente del Sig. Repetti, il suo spirito indagatore, e quella sua attività che si sente quasi raddoppiare le forze inragione dell’urgenza e della difficoltà del lavoro. Il manifesto solo coi brevi saggi che lo accompagnano, ma chedimostrano come l’Autore tenda ad abbracciare nel suo disegno e la parte geografica e la parte storica, e come nellaseconda sia in caso d’arricchir la scienza di molte aggiunte e rettificazioni, preziose specialmente se si riguardano nelloro complesso; il manifesto solo, io diceva, dev’essere bastante impulso ad ogni colto toscano anzi ad ogni italiano cheami conoscere questa patria comune, per sottoscrivere ad opera sì bene ideata».

«Questo dizionario, dice il sig. Repetti, dev’essere quasi un necessario supplemento, un testo da consultarsi per tuttequelle notizie di cui possono abbisognare coloro che possiedono o che vogliono acquistare la gran carta geografica dellaToscana, pubblicata dal ch. P. Inghirami; l’altra del signor Segato, che sta per uscire alla luce sullo stesso modello,ridotta ad un quarto, e con la direzione del medesimo Pad. Inghirami; e l’Atlante geografico storico del sig. dottoreZuccagni-Orlandini».

«E queste parole ripetiamo tanto più volentieri, che amici come siamo noi tanto dell’autor dell’Atlante quanto del-l’autore del Dizionario annunziato, crediamo poter affermare che l’una e l’altra impresa non che nuocersi per rivali-tà, come a taluno parrebbe, si giovano anzi a vicenda: giacchè gli associati dell’Atlante, anche dopo l’appendice dellerettificazioni, sentiranno desiderio di più particolari ragguagli in un Dizionario; e chi avrà il Dizionario non potràfar senza l’Atlante per l’ispezione sinottica delle varie divisioni del territorio toscano. Egli è ben vero che se ambeduequesti benemeriti autori avessero fin dal principio congiunte le loro forze per vicendevolmente ajutarsi e nell’uno enell’altro lavoro, e avessero inoltre chiamata a se la cooperazione d’altri dotti toscani, ambedue le imprese sarebberoriuscite all’ultimo più perfette: ma chi conosce le incredibili difficoltà che in Italia specialmente a tali associazionis’oppongono, non che condannarli, vorrà al contrario ammirare il loro esemplare coraggio, e rimeritarli ambedue diefficace riconoscenza».

«Molto s’è fatto in dieci anni e non andrà molto ancora, (lo speriamo ad onore della Toscana e a bene de’suoi abitanti)che tutti i voti del benemerito P. Inghirami saranno felicemente compiuti».

G.P. V.Da “Antologia, Giornale di scienze, lettere e arti”, n. 125, maggio 1831, pp. 91-92.

10 Vedi nota n. 2.

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cenno sulle vicende politiche e sulle imprese mili-tari più note, curando invece, le varie evoluzionidella vita della città e del governo dei suoi signori,quali risultavano da diplomi, decreti, regolamenti,bolle, investiture, da scritture d’ogni genere e d’ognitempo» (FRANZONI 1915, p. 74). Ancora, delle cittàvengono ricordati archivi e biblioteche, istituti dibeneficenza e d’istruzione; è narrata la storia dei mo-numenti principali, delle cerchia di mura, degliantichi palazzi pubblici e degli edifici sacri di cuivengono fornite informazioni sulla fondazione, sueventuali restauri, sulla struttura architettonica, sudipinti o sculture che vi fossero conservati.Di storia ecclesiastica trattano i paragrafi riguardantile Diocesi (all’interno degli articoli relativi alle cittàdiocesane), nei quali si trovano, oltre all’indicazio-ne di estensione e confini, il racconto di vicende dismembramenti e modificazioni avvenute al lorointerno, delle diverse attribuzioni e privilegi con-cessi ai vari vescovi dai papi e delle opere più rag-guardevoli compiute da questi ultimi per i fedeli.Ampi articoli sono anche quelli dedicati alle Comu-nità in cui, oltre la descrizione della città capoluogo,si trovano particolareggiate descrizioni fisiche del ter-ritorio. Di ciascuna di esse è data l’ubicazione e l’esten-sione, sono indicati i confini, sono ricordati i fiumiche l’attraversano e le valli in cui essa è compresa, irilievi, il tipo e la struttura del suolo nelle varie loca-lità, le rocce e i minerali, viene descritto il clima ericercate le cause che lo determinano e ancora nonmancano accenni alla flora e alle caratteristiche deidiversi territori. Le condizioni agricole e industrialidel passato sono poi accostate a quelle dell’epoca incui Repetti scrive, e poi ancora sono indicate operedi bonifica, lavori idraulici e miniere. A conclusioneè fornita l’indicazione delle sedi degli uffici di Can-celleria, Esazione del Registo, Conservazione delleIpoteche e Ruota. Chiude ogni voce relativa ad unaComunità un quadro coi dati relativi alla sua popo-lazione distribuita per parrocchie.Nel Dizionario sono numerosissimi gli articoli speci-fici “minori”. Nell’Opera infatti «nessuna sede uma-na è trascurata» (FRANZONI 1915, p. 91): Repetti «cer-cò il fatto storico che riguardasse più da vicino» ogniluogo abitato, «anche un villaggio, una borgata, unaterra, un castelluccio, una casa isolata, una villa».Andò alla ricerca del «più antico documento che nefacesse menzione», indagò «i signori o i monaci dai

quali dipese, le famiglie nobili» che vi abitarono, gliuomini illustri che vi nacquero e qualche volta anchele condizioni di vita degli abitanti, le loro risorse in-dustriali e agricole (FRANZONI 1915, p. 75).Dopo la descrizione della località, quando essa co-stituisca un popolo, ne viene indicato il numero diabitanti all’anno 1833 o 183211. I dati relativi alladistribuzione demografica sono dunque costante-mente presentati sia alle singoli voci che, come si èdetto sopra, nei quadri della popolazione che chiu-dono ogni articolo di Comunità. In essi gli abitantisono divisi per parrocchie al cui titolo segue quellodella diocesi da cui dipendono: i dati vengono for-niti, oltre che per il 1833 (o il 1832), anche per glianni 1551, per il territorio fiorentino e pisano, o1640, per il territorio senese, e per l’anno 1745,ancora per tutto il Granducato, «onde istituire unconfronto con la popolazione del 1833» (REPETTI,1833, Avvertimento, p. XIV)12.I prospetti al termine degli articoli dedicati ai Com-partimenti ne elencano gli abitanti distribuiti fra leComunità annesse ad ogni cancelleria, con l’indi-cazione del capoluogo di Comunità, della valle incui essa è situata e con l’estensione, in quadrati agra-ri13, della superficie di ciascuna Comunità.Vi sono anche tabelle delle città suddivise per quar-tieri e chiese parrocchiali e poi quadri diocesani consuddivisioni, a seconda delle ripartizioni ecclesiastiche,per pivieri e parrocchie o per Comunità.Alcuni di tali prospetti sono più complessi e ricchidi dati ed altri meno; vi sono poi quadri statistici didiverso tipo come quelli inerenti alla produzionemanifatturiera, all’esportazione e importazione, aiprodotti greggi e lavorati, e ancora altre tavole condati numerici di altimetrie, estensioni territoriali,elementi chimici.E tanti sono anche i dati numerici distribuiti negliarticoli, oltre a quelli della popolazione al 1833.Delle diverse località, per esempio, Repetti forniscele distanze dal capoluogo di Comunità, dei fiumi lecoordinate della sorgente e la lunghezza, ecc…

11 «La popolazione dei paesi fuori del Granducato è pre-sa dallo stato civile favoritomi nell’anno 1832 de’ respettiviGoverni. Quella delle comunità e luoghi del Granducato è del1833 » (REPETTI 1833, Avvertimento, p. XIV).

12 Delle località comprese negli ultimi due volumi sonoforniti anche i dati della popolazione relativi al 1840 e al 1843.

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IL DIZIONARIO GEOGRAFICO FISICO STORICO DELLA TOSCANA DI EMANUELE REPETTI 63

«In tanto, mentre Repetti portava avanti l’opera sua,nuovi computi statistici venivano eseguiti, nuove os-servazioni erano fatte in Toscana, nuovi documentistorici venivano alla luce, scoperti da altri, o ritrovatidal Repetti stesso nell’attiva ricerca da lui ripetutafra le carte antiche e i libri di Memorie, nuove con-trade, nuove tenute o nuove case isolate gli venivanoadditate dai lettori…» (FRANZONI 1915, pp. 82-83).In questo modo Repetti raccoglieva nuovo mate-riale per la stesura di un Supplemento14 in cui ag-giungere nuove voci15 o aggiornare e completarnealcune altre16.Si dedicò anche alla composizione dell’Appendice,pubblicata nel 1846, in cui scrive dlle «diramazionipiù singolari di quei Marchesi Imperiali e ContiPalatini che ebbero governo e signoria in Toscana»(REPETTI, vol. VI, Appendice, p. XIV). L’indagineriguarda «16 famiglie magnatizie antiche» e ad ognu-na di esse è dedicato un capitolo che si chiude conla relativa tavola genealogica17.Nel 1846 viene anche pubblicata l’Introduzione alDizionario divisa nelle due parti relative alla Topo-grafia generale, e alla Storia e Statistica della Toscanae che rappresenta la sintesi di tanto intenso lavorosia in campo geografico-fisico che storico.

La prima parte, preceduta da un proemio, è suddivi-sa in cinque capitoli relativi alla topografia delle isoledell’arcipelago toscano e di tutta la Toscana con l’in-dicazione delle diverse linee di confine per le varieepoche storiche; vi è poi descritta la rete idrografica equella delle strade ferrate e sono riportati dati nume-rici relativi a quelli che erano i risultati dei più ag-giornati calcoli eseguiti «dai più valenti scienziati suoicontemporanei»18 relativi a coordinate e altimetrie.Chiudono questa prima parte paragrafi dedicati alladescrizione della struttura fisica della regione e del-le isole.La seconda è dedicata invece alla principali vicendepolitiche e amministrative della regione nelle varieepoche nonché alla statistica della Toscana che vie-ne esposta in Tavole Comparative della popolazioneper Compartimenti, Comunità e per Valli delle qualiè fornita anche l’estensione territoriale e la renditaimponibile di ognuna.All’interno del Dizionario, alla fine degli articolirelativi ad alcune voci, sono inserite delle mappegeografiche, ma l’opera di Repetti doveva essere il-lustrata anche da una carta che Girolamo Segatoridusse alla scala 1:400.000 dalla Carta Geometricadella Toscana di Giovanni Inghirami19.Per quanto riguarda le carte di cui Repetti si è avval-so nella realizzazione del Dizionario, egli stesso scri-ve: «Per la posizione geografica dei paesi fu guidacostante al mio lavoro la Gran Carta Geometrica del-la Toscana, opera insigne del chiar. Pad. Gio.Inghirami, mentre per quello che spetta alla distri-buzione idrografica ho adottato nella massima partela divisione per Valli recentemente coordinata e pub-blicata dal valente Sig. Dott. Attilio ZuccagniOrlandini nel suo Atlante Toscano. Potranno serviredi corredo alla presente Opera la Carta Iconograficadel Sig. Gaspero Manetti, e l’altra Geometrica dellestrade e corsi d’acqua principali, in cui si troverannodesignate le distanze e stazioni postali, redatte en-trambe sulla proporzione di 1 a 510.000, per le curedello stesso Sig. Manetti. Le quali due mappe ese-guite con somma diligenza e maestria costituiscono

13 Ogni quadrato è pari a mq 3406.14 Repetti, fin da quando iniziò la pubblicazione del Dizio-

nario, aveva previsto la necessità di tali aggiornamenti; nell’Av-vertimento infatti scriveva: «Un lavoro cotanto complicato e qua-si nuovo non può senza dubbio andare esente da difetti, e dalrichiedere correzioni o aggiunte, le quali mi farò un dovere diriportare in un supplemento, nella lusinga che i benevoli e dottilettori si vorranno degnare comunicarle all’autore durante la pub-blicazione del Dizionario» (REPETTI 1833, Avvertimento, p. XV).

15 Anche l’ultimo capitolo dell’appendice comprende unfascicolo di aggiunte da farsi al supplemento soprattutto sullapopolazione al 1845 di alcune piccole località.

16 Anche durante la pubblicazione dei volumi precedentiRepetti aveva proceduto ad un aggiornamento continuo specifi-cando in nuovi articoli notizie o considerazioni relative a localitàgerarchicamente superiori o aggiungendovi nuove indicazioni,magari sulla base di documenti più recentemente scoperti, perchiarire o correggere fatti relativi a luoghi già ricordati altrove.Dato l’ordine alfabetico, Repetti ha potuto ricorrere a volte al-l’inversione delle parti dei nomi composti potendo richiamarecosì negli ultimi volumi un luogo già descritto nei primi. In altricasi è ricorso a rimandi espliciti in articoli di luoghi vicini allalocalità alla cui voce dovesse apportare aggiunte o correzioni.

17 I Capitoli dell’Appendice sono preceduti da un Proemioin cui sono riassunte «le successioni che si avvicendarono inItalia sul trono reale ed imperiale…» (FRANZONI 1915, p. 84)

18 Repetti si servì soprattutto dei calcoli effettuati daInghirami e Bertini (FRANZONI 1915, p. 85, nota n. 2).

19 La carta fu stampata nel 1844 ma dovette essere com-mercializzata separatamente dai volumi (ROMBAI 1989, p. 22).

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oggi il corredo completo dei lavori Geometro-corografici del Granducato: poiché, se una ha il van-taggio di far conoscere la figura ed estensione territo-riale di ogni Comunità, l’altra offre l’utilità della iden-tica denominazione delle Vie regie e provinciali de-scritte lungo il corso delle medesime coi nomi deter-minati dai Regolamenti veglianti» (REPETTI 1833, Av-vertimento p. XII).

UN SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE SUL

DIZIONARIO GEOGRAFICO FISICO STORICO DEL-LA TOSCANA

Il progetto di informatizzazione del Dizionario siarticola in tre parti: battitura completa dei testi perla creazione di un documento pdf integrale del te-sto quale utile strumento per la consultazione del-l’opera, georeferenziazione dei siti relativi ai singoliarticoli e schedatura di ognuno di questi.

Nella realizzazione del GIS si è proceduto alla geo-referenziazione delle località relative alle singole voci(circa 5500) per cui, generalmente, ad ogni artico-lo, corrisponde un punto20.

20 A volte è stato necessario collocare due o più punti pervoce quando, per esempio, si trovano riunite sotto uno stessoarticolo più di una località, pur senza ognuna un popolo pro-prio, quando queste si trovano ad una distanza superiore ai500 metri l’una dall’altra. E ciò per rendere più comoda eimmediata la consultazione cartografica ma anche per salvarela “specificità”, per quanto possibile, di ogni singolo insedia-mento soprattutto ai fini di analisi di tipo spaziale relative agliinsediamenti. Altre volte si sono collocati due o più punti pervoce quando si trovano riunite sotto uno stesso articolo più diuna località con popoli distinti o diversi popoli (pur relativialla stessa località) che non hanno però un articolo proprio.Vi sono poi anche punti che corrispondono a popoli non peròricavati da articoli specifici loro (o della località da cui pren-dono nome) ma bensì desunti dai quadri della popolazionedelle Comunità in cui rientrano. Questo per rispondere al cri-terio di “salvare” tutti i dati numerici della popolazione e quindipoterli utilizzare per confronti e analisi. Se sotto toponimi

Fig. 1 – Sulla cartografia digitale sono referenziati i siti relativi ai singoli articoli del Dizionario e ad ognuno di essicorrisponde una scheda.

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nisce indicazioni vaghe o generiche21, ai GIS deiSiti d’altura e all’Atlante dei siti ecclesiastici medie-vali della Toscana realizzati, il primo all’interno del-l’insegnamento di Archeologia e Storia delle Arti eil secondo all’interno dell’Insegnamento di Storiadell’Architettura dell’Università di Siena.I siti che non è stato comunque possibile collocarecon precisione sono stati georeferenziati a volte incorrispondenza del luogo da Repetti supposto esse-re il corrispondente al nome, il più delle volte inbase all’indicazione più specifica da lui fornita22.La mappa dei siti georeferenziati (Fig. 2), oltre cheun comodo strumento di consultazione cartografi-ca, costituirà anche un’utile base per la realizzazio-ne di analisi di tipo spaziale. Ciò sarà possibile at-traverso il collegamento della mappa informaticadei siti localizzati, ad una banca dati.Nella realizzazione della scheda23 di tale archivio siè cercato di sfruttare e rendere attuabili le potenzia-lità insite nel testo cartaceo cercando di aumentarele possibilità di usufruire nel modo più agevole del-la preziosa mole di dati e informazioni che l’operadel Repetti fornisce.A questo scopo, oltre che a riportare nella scheda ladescrizione completa di ogni voce, si è voluto indi-viduare elementi di confronto da isolare in campispecifici, utili appunto per effettuare pratiche e ra-pide ricerche e raffronti di tipo statistico24.

Scheda dell’Archivio Informatico del Dizionario Geo-grafico Fisico Storico della Toscana.

“generici” sono state elencate località specifiche, queste sonostate segnate ognuna con un punto e schedate singolarmentetrovandosi il più delle volte anche sotto voci specifiche. Alcontrario, quando uno stesso toponimo sia stato trattato indue diversi luoghi del testo per varianti o inversioni del nome,i due articoli si troveranno uniti in un’unica scheda e, ovvia-mente, in un unico punto.

21 Solitamente si tratta di località corrispondenti a quel-le segnate in corsivo dallo stesso Repetti.

22 Va da sé che, se l’indicazione è quella dell’appartenen-za ad un determinato popolo, l’approssimazione sarà minoreche se l’indicazione più specifica risulta essere quella del di-partimento di appartenenza e che quindi l’“indice di appros-simazione” può, come il più delle volte, rientrare nel raggio didecina di metri, ma in altri casi può indicare approssimazioniassai maggiori.

23 Vedi figura 1.24 In questo modo sarà facile compiere ricerche volte a

selezionare le schede che interessano (per esempio, come sivedrà più sotto, quelle di popoli appartenenti ad uno stessopiviere, di parrocchie facenti parte di una stessa comunità o diuna stessa diocesi o di luoghi entro uno stesso comune ecc.) e,nello stesso tempo, vedere i siti georeferenziati corrispondentiselezionati sulla mappa cartografica.

Per la localizzazione dei siti si è ricorsi a cartografiamoderna e storica sia digitale che cartacea e a pub-blicazioni oltre che, soprattutto per luoghi scom-parsi o difficilmente identificabili di cui Repetti for-

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Nella prima sezione sono riportate, oltre al nume-ro della scheda, le informazioni relative al testostampato e quindi il numero del volume e la pagi-na in cui si trova l’articolo relativo. Oltre a questicampi, se ne trova anche uno in cui vengono inse-riti eventuali riferimenti ad altre schede dell’ar-chivio25.Viene dunque la seconda sezione in cui sono forni-ti i riferimenti cartografici attuali del sito oggettodella scheda, desunti dalla cartografia IGM 25.000,serie vecchia, ovvero nome attuale della località (to-ponimo IGM), comune, provincia, tavoletta IGM ecoordinate. Nel campo categoria è indicato il tipo oi tipi26 di “oggetto” contenuto nell’articolo, se si tratticioè di un toponimo, un oronimo, un idronimo, unabitato, un singolo edificio civile o religioso o unaparrocchia. L’indicazione di parrocchia è inserita perrendere più comoda la ricerca appunto di tutti ipopoli (che non sarebbero isolabili compiendo laricerca con la categoria Edificio religioso – in quan-to vi rientrano anche eremi, abbazie o cappelle o chieseche non hanno parrocchia – né sarebbero comodida selezionare facendo una ricerca nel campo defi-nizione, di cui si parlerà di seguito, dovendo in quelcaso cercare contemporaneamente prepositura, chiesaparrocchiale, cura, prioria, ecc…).Le informazioni del campo categoria vengono “spe-cificate” nella terza sezione (articolo), contenentecampi compilati con le indicazioni fedeli a quellefornite dall’autore nei singoli articoli. In questaparte della scheda, la scelta dei campi è stata “sug-gerita” da Repetti con la struttura dei singoli arti-coli del Dizionario. Essi infatti, come detto sopra,si presentano già con una struttura assimilabile aquella di una scheda.I campi della terza sezione sono nello stesso ordinee direttamente ricavati dagli articoli e compilati conle informazioni fornite in essi da Repetti. Tra que-sti, il primo è quello della denominazione, in cui èriportato il nome dell’articolo ovvero il toponimo27

cui segue quello della valle in cui si trova la località.Nel campo definizione si trova quella (casale, villag-gio, borgo, castello, ponte, torre, ecc.) data daRepetti e che, come s’è detto, “specifica” il campocategoria della seconda sezione28. Il titolo della chiesaparrocchiale è indicato nel campo popolo che indicaappunto la parrocchia in cui rientra la località dellascheda. Il campo piviere indica poi il plebato entrocui si trova la località e quindi la pieve matrice ap-punto della chiesa parrocchiale29.Seguono quindi i campi con l’indicazione dellaComunità, della Diocesi, della Giurisdizione e delDucato o Regno di appartenenza. Quando si trattidi articoli relativi a località comprese nel Grandu-cato di Toscana, Repetti lo sottintende (solo dicequando si tratti della Romagna Granducale); inquesto caso nella scheda viene invece comunque datal’indicazione per favorire eventuali ricerche che sivogliano compiere selezionando solo le località al-l’interno dei confini del granducato.I campi della terza sezione, dunque, come anchequello della descrizione, vengono riempiti fedel-mente, con i dati cioè forniti da Repetti sia diret-tamente nell’articolo o in altre voci o in quadri etavole.La situazione amministrativa sia politica che reli-giosa riportata nella Scheda è quindi quella che for-nisce Repetti il quale però a volte avvisa anche aproposito di assetti precedenti che, sempre per co-modità di consultazione dell’archivio, sono ripor-tati tra parentesi. Lo stesso può accadere quandouna stessa voce sia riportata in due volumi e i riferi-menti amministrativi sia politici che religiosi relati-

25 Riferimenti che non sono necessariamente corrispon-denti ai rimandi che si trovano nel testo.

26 Ad esempio, per un articolo relativo ad un borgo conchiesa parrocchiale, verranno specificate le categorie di abita-to ed edificio religioso.

27 O, quando non si tratti di una località, dell’oronimoo idronimo o del “titolo”. Perché non si perdano titoli e con-tenuti di articoli (e quindi possano essere “rintracciati” anche

se collocati in schede non specifiche ma relative alle localitàcui “competono”), quelli non toponimi (come per esempio“arcivescovati” o “acquedotti”) vengono riportati nella deno-minazione accanto al nome della località a cui siano stati “as-sociati” e nella descrizione si troverà riportato naturalmenteanche il contenuto; lo stesso accade per titolo e contenuto divoci “introduttive” (come per esempio quella relativa alle cavedi marmo), che verranno riportati ad ogni singola scheda dilocalità che faccia riferimento a quella voce.

28 Una scheda può anche avere più definizioni: in unarticolo relativo ad un borgo con chiesa parrocchiale, si avrannole due definizioni di borgo e di chiesa parrocchiale che a lorovolta specificheranno le due categorie generiche di abitato ededificio religioso. Vedi anche nota n. 26.

29 Più località possono quindi avere indicato lo stessopopolo in quanto alcune semplicemente vi rientreranno e unasarà quella che gli dà il nome.

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Fig. 2 – Mappa dei siti del Dizionario georeferenziati.

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vi alla località possono essere quindi cambiati trauna pubblicazione e l’altra30; anche in questo caso,nella scheda in cui si trovano riunite le due voci siavranno le due indicazioni. Sarà dalla descrizioneche si potranno poi ritrovare indicazioni cronologi-che ed elementi che chiariranno modalità e conte-nuti delle variazioni.Repetti in fondo ad ogni articolo fornisce preziosidati relativi alla popolazione delle singole parrocchieall’anno 1833 (o 1832) mentre al temine degli arti-coli relativi alle Comunità fornisce, come si è visto,quadri con i dati degli abitanti in tre diverse epoche(cioè agli anni 1551 o 1640, 1745 e 1832 o 1833 e,per quanto riguarda le località comprese negli ultimidue volumi, anche agli anni 1840 e al 1843).Perché tali informazioni siano facilmente individua-bili e possano essere in modo pratico utilizzate percalcoli statistici (oltre che per analisi di tipo spazia-le) sono stati realizzate due sezioni con campi spe-cifici per i dati relativi alla popolazione nei vari anniindicati sopra per le singole parrocchie nonché perle singole Comunità31.Nella sezione relativa alla popolazione della parroc-chia viene indicato il titolo della chiesa parrocchiale(suffraganea o pieve). Il campo risulterà quindi com-pilato solo quando la scheda sia relativa ad un po-polo, ad una località cioè che costituisca un popo-lo, e corrisponderà al nome del campo popolo dellasterza sezione e, se si tratta di pieve, corrisponderàanche al campo piviere. Il numero degli abitanti èindicato nei singoli campi relativi agli anni e lo stessoper il numero di famiglie.Uguale struttura ha la quinta sezione, quella cioèrelativa alla popolazione della Comunità. Il primocampo riporta il nome della comunità cui seguono i

campi con la popolazione e il numero di famiglienonché un campo che riporta la media degli abi-tanti per famiglia all’anno 1846.A questa sezione segue quella della descrizione incui viene riportato integralmente l’articolo al qualesi riferisce la scheda, con tutte le informazioni dicarattere storico, archeologico e antiquario, non-ché geografico e naturalistico che contiene.Pur essendo stati “distribuiti” nelle singole schede idati demografici, per poter mantenere il testo inte-grale e permettere anche una lettura “sinottica” deidati demografici, nella descrizione sono anche stateriportate come testo le tabelle relative alla popola-zione che si trovano all’interno o al termine degliarticoli delle Comunità, o dei paragrafi delle Dio-cesi. Agli articoli corrispondenti sono state riporta-te, sempre come testo, anche le altre tabelle qualipossono essere quelle relative alle qualità di marmi,alle sostanze chimiche delle acque termali, alle ana-lisi geologiche, ecc. che, almeno per ora32, si posso-no trovare consultabili solo in tale forma.Uno spazio per le note è stato utilizzato per segna-lare eventuali incongruenze o inesattezze riscontra-te relativamente soprattutto ai dati demografici conla segnalazione di varianti o notazioni, per esempioriguardo a porzioni di popoli rientranti in comuni-tà diverse da quelle di appartenenza.

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30 Vedi nota n. 2.31 Per le Comunità i dati della popolazione saranno, oltre

indicati per le parrocchie, anche quelli del 1819, 1845 e 1846. Ildata base sarà accompagnato da indicazioni specifiche sulle seriedi dati fornite, sulla loro parzialità o completezza e sulle zonerelativamente alle quali vengono o meno riportati da Repetti;questo perché sia più facilmente valutabile l’opportunità e il gra-do di attendibilità di determinati confronti statistici o per indivi-duare aree amministrative (sia religiose che politiche) o geografi-che o gradi gerarchici di località, anni e luoghi su cui effettuarli. Icampi sono comunque per la maggior parte comuni e completiper tutte le schede e quindi utilizzabili per analisi sia parziali siasu tutto il territorio illustrato dal Dizionario.

32 Il lavoro infatti di “incasellamento” dei dati ricavabili daltesto o direttamente da tabelle, è per ora stato applicato, come siè detto, ai dati relativi alle ripartizioni sia politiche che religiose eai dati statistici relativi alla popolazione ma il testo offre la possi-bilità di farlo anche con quelli relativi alla fisica, alla chimica, allageologia ecc. Già nell’immediato futuro questo lavoro sarà am-pliato con l’inserimento nella scheda dei dati relativi alle esten-sioni territoriali delle comunità. Elemento importante per ricer-che incrociate relative a densità, popolamento, produzione, ecc.Ma sarebbe altrettanto auspicabile e utile poter “isolare” dati ul-teriori che offrirebbero possibilità di ancora nuove analisi.

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