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Disturbi Specifici di Apprendimento
Lezione a cura del Dottor Lingua
Immagine di sé e (in)successo scolastico
Alla base dell’identità ci sono l’immagine di sé, l’autostima e l’autoefficacia scolastica
L'immagine di sé si alimenta attraverso l'interazione prolungata con alcuni adulti significativi (insegnanti) ed il confronto con alcuni coetanei.
L'insuccesso scolastico minaccia di l’identità (Leonardson,1989)
l’autoefficacia scolastica è il valore che il soggetto attribuisce a se stesso come studente: èil grado con cui egli si percepisce come “bravo quanto basta” in base alle sue aspettative
I Disturbi Specifici di Apprendimento
Difficoltà significativa nell’acquisizione del controllo del codice scritto (lettura, scrittura, calcolo) che interferisce con il funzionamento adattivo
in presenza di Normale dotazione intellettiva Adeguate opportunità di apprendimento
in assenza di disturbi neuromotori o sensoriali disturbi psicopatologici (pre-esistenti)
In un DSA possono essere compromessi: • La rapidità/fluidità della lettura/scrittura/calcolo: – Lettura/scrittura sillabica, pause, riletture, autocorrezioni; – Non automatizzazione fatti numerici e algoritmi • La correttezza della lettura/scrittura/calcolo – Sostituzioni, elisioni-inversioni-aggiunte, errori ortografici; – Errori di scrittura, incolonnamento, calcolo • L’uso cognitivo della lettura/scrittura/calcolo
Secondo l’International Dyslexia Association La Dislessia è: Una disabilità specifica dell’apprendimento di origine
neurobiologica, È caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una
lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura e nella decodifica.
Le difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio
È inattesa in rapporto altre abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica.
Conseguenze secondarie possono includere problemi nella comprensione della lettura e una ridotta crescita del vocabolario e della conoscenza generale.
Le caratteristiche evolutive dei DSA
Inizialmente le difficoltà sono rappresentate soprattutto dagli errori e dalla lentezza nella lettura e nella scrittura; • Più avanti gli errori tendono a diminuire, mentre rimane la lentezza esecutiva e possono comparire difficoltà di comprensione e di stesura di un testo; • Le reazioni emotive al disturbo, se non riconosciuto, tendono a crescere nel tempo;
Livelli di in-visibilità
Livello genetico
Livello anatomico
Livello cognitivo
Livello
comportamentale
Cromosomi:6,15,18
Corteccia temporale sin.
Deficit fonologico, automatiz. Attenzione visiva
Ran. Velocità letttura Accuratezza let. Consapevolezza fonol. Lettura nonparole
Differenze nelle regioni temporo-parieto -occipitali fra dislessici e normo-lettori anche nei bambini, quindi non determinati da lettura scadente (Shaywitz eta al, 2002)
Il cervello durante la lettura
Nei buoni lettori si attiva principalmente l’emisfero sinistro
Nei principianti sono attivi sia il Dx sia il Sin
Nei dislessici l’emisfero sinistro è meno attivo e c’è una ripartizione insolita dell’attività cerebrale che coinvolge anche il destro
Funzioni cognitive Abilità (visibili)
Motricità
Linguaggio
Graforappresentazione
Visualizzazione
Lettura
Scrittura
Calcolo
Funzioni complesse (invisibili) Memoria a breve termine
Attenzione
Categorizzazione
Selezione
Pianificazione
Decisione
Riconoscimento
Rappresentazione
Controllo
…….
Funzioni cognitive
Verticali Sono specializzate Si esplicano in domini
ben delimitati Sono molto sensibili
all’apprendimento e si modificano vistosamente nel corso dello sviluppo
Sono facilmente osservabili: coincidono con la prestazione
Trasversali Non sono specializzate Non sono dominio-
specifiche Si modificano
lentamente Non sono “visibili”: il
loro ruolo non può essere analizzato separatamente dalla prestazione
Funzioni cognitive Parzialmente autonome
dalle funzioni complesse Sono automatizzabili Inconscie Preattentive Guidate dallo stimolo A capacità limitata Agiscono in parallelo e
dal basso verso l’alto Rigide, routinarie Apprese o innate
(stimolo-rispsta) Attenzione generica
Influenzate dalla abilità verticali
Consce Non automatizzabili Attentive Guidate dal concetto Dall’alto verso il basso A capacità limitata Seriali Disponibili per tempi
limitati Impiegate nelle attività
riflessive Flessibili per adattarsi a
compiti diversi Attenzione focale
Apprendimento
Prima della stampa: attraverso l’esperienza,l’osservazione e l’imitazione
Dopo la stampa: enorme diffusione dell’istruzione ma enorme sforzo dovuto alla padronanza di simboli interpretati e ricostruiti dalla mente: chi legge impara senza fare esperienza diretta del fenomeno se la ricostruzione del significato è corretta, ma necessario uno sforzo attentivo notevole e costante
Computer: studio “esperienziale”?
Apprendimento PROCEDURALE
È la capacità del soggetto di eseguire una procedura (sequenza di atti) in modo rapido e standardizzato attraverso un limitato dispendio attentivo
La competenza è fortemente influenzata dall'allenamento, nonché dalle capacità di base
Apprendimento CONCETTUALE
Chiama in causa l'intero sistema cognitivo-affettivo
È meno influenzato da fattori esterni (esercizio, metodo)
Si basa sull'uso di strategie (modificabili ed “insegna- bili”) cioè di procedure intenzionali e controllate che cambiano in funzione del compito
È interattivo e dipende dalle caratteristiche individuali, dall'attività di apprendimento, dal tipo di materiale, dalle caratteristiche dell'insegnante e dal tipo di compito
Apprendimento/i Esplicito o
dichiarativo Lettura:
comprensione/studio Scrittura: comporre
testi, prendere appunti, fare riassunti, parafrasi etc
Matematica: problem
solving
Implicito o procedurale
Lettura:decodifica
Scrittura: ortografia e grafia
Matematica: calcolo, lettoscrittura di numeri, confronto tra quantità e numeri,
Apprendimento/i
Esplicito o dichiarativo
1. È sensibile allo sforzo volontario
2. È sensibile alle conoscenze pregresse
3. È sensibile all’oblio 4. Usa perlopiù la memoria
episodica o semantica
Implicito o procedurale
1. Poco sensibile allo sforzo volontario
2. È sensibile alla frequenza e vicinanza del training
3. Poco influenzato dalle conoscenze pregresse
4. Poco sensibile all’interruzione dell’esercizio
5. Usa perlopiù la memoria procedurale e di lavoro
Sviluppo delle abilità verticali
Il ruolo del tempo (tappe di acquisizione comportamentale)
Il ruolo dell’esperienza (automatizzazione)
Processi mentali identici chiamano in causa aree diverse del cervello a seconda del grado di padronanza del soggetto
La padronanza migliora con l’esperienza fino all’automatizzazione delle procedure (ridescrizione)
Individualità del soggetto con DSA
Diversità del/i disturbo/i cognitivo/i sottostante
Diversa gravità del disturbo Co-occorenza Comorbidità Grado di resilienza e personalità Diversa epoca diagnosi Percorsi abilitativi Contesto ambientale/familiare Contesto scolastico
Abilità cognitive verticali
Le abilità sono semplici da acquisire
L’automatizzazione è il punto di arrivo (modularizzazione)
All’inizio l’apprendimento delle abilità verticali richiede controllo volontario
L’automatizzazione
Adeguatezza dello stimolo
Ruolo dell’esperienza
Efficienza del sistema (specializzazione delle aree cerebrali)
Disturbi/difficoltà di apprendimento
Disturbi delle abilità o funzioni cognitive verticali Disturbi specifici di
apprendimento
Disturbi del linguaggio
Disturbi della funzione motoria
Disturbi delle funzioni cognitive trasversali Ritardo mentale
Disturbo cognitivo borderline
Disturbi dell’attenzione
Disturbi aspecifici
Difficoltà di apprendimento nei disturbi dello sviluppo
Generalizzate Ritardo mentale Disturbo cognitivo borderline Dell’attenzione Disturbi ipercinetici della condotta
Settoriali Specifico delle abilità scolastiche Specifico del linguaggio Specifico delle abilità motorie
Disabilità/ HANDICAP
Legge 104
ESIGENZE EDUCATIVE SPECIALI
L.170/2010
Disturbi specifici dell’apprendimento: classificazione
Dislessia
Disgrafia
Disortografia
Discalculia
Disturbo di comprensione del testo
Principale criterio diagnostico
Discrepanza tra abilità nel dominio specifico interessato, deficitario in base alle attese per l’età e/o la classe e l’intelligenza generale, adeguata per l’età cronologica.
Il percorso diagnostico Di fronte ad un soggetto in difficoltà il
processo diagnostico deve essere interattivo: il soggetto ed i suoi genitori devono partecipare attivamente; si deve raggiungere la comprensione della famiglia e dell’ambiente scolastico della natura, delle cause e le possibili proposte di trattamento (riabilitativo e abilitativo).
Se il contesto familiare e/o scolastico non condividono quanto merso sul disturbo ed a come si ripercuote sull’esistenza del bambino,
la diagnosi non promuove alcun cambiamento migliorativo.
Procedure diagnostiche Diagnosi clinica:
Anamnesi (linguaggio, motricità, visione, udito)
Familiarità
Livello intellettivo
Abilità specifiche
Esclusione patologie sensoriali, neurologiche e psicopatologiche
Diagnosi funzionale (qualifica il disturbo): Abilità:linguistiche,
percettive, visuomotorie, attentive, prassiche, mnestiche
Fattori ambientali Condizioni emotive Aspetti relazionali
Funzionamento cognitivo globale intelligenza
Quoziente Intellettivo
85-115 popolazione normale 70-85 border-line 55-70 ritardo mentale lieve 40-55 ritardo mentale medio 25-40 ritardo mentale grave <25 ritardo mentale profondo
Altri criteri Opportunità scolastiche adeguate Carattere evolutivo Carattere neurobiologico delle anomalie
processuali: fattori biologici e ambientali Diversa espressività del disturbo nelle varie
fasi evolutive Impatto significativo e negativo per
l’adattamento scolastico Quasi costante comorbidità
Interna alla sindrome Esterna al DSA
ADHD DCD DISTURBI EMOTIVO-COMPORTAMENTALI DISTURBI DELL’UMORE
Consensus conference
“Con il termine Disturbi evolutivi Specifici di Apprendimento ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche, ed in particolare a: dislessia,
disortografia, disgrafia e discalculia. La principale caratteristica di questa categoria nosografica è
quella della specificità”
Diagnosi: quando
Dislessia-disortografia Con il completamento del 2° anno della scuola primaria (2^
elementare) “tuttavia, è importante sottolineare che già alla fine del 1° anno della scuola primaria (1^ elementare) può capitare di valutare bambini con profili funzionali così compromessi e in presenza di altri specifici indicatori diagnostici (pregresso disturbo del linguaggio, familiarità accertata per il disturbo di lettura), che appare possibile e anche utile anticipare i tempi della formulazione diagnostica, o comunque, se non di una vera diagnosi, di una ragionevole ipotesi diagnostica, prevedendo necessari momenti di verifica successivi.”
Discalculia: fine del 3° anno della scuola primaria
Dislessia: definizione ( Lyon, Shaywitz e Shaywitz, 2003)
È una disabilità specifica dell'apprendimento di origine neurobiologica.
È caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarsa abilità nella scrittura e nella decodifica (pronuncia di non parole).
Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio, spesso inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un'adeguata istruzione scolastica.
Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura ed una ridotta
pratica nella lettura, che può impedire la crescita del vocabolario e della conoscenza generale.
Diversa espressività
Lettura: da decifrazione a comprensione
Scrittura: da ortografia a composizione del testo
Calcolo: da accuratezza a velocità e apprendimenti matematici
La dislessia evolutiva “.....la D.E. oltre a una intrinseca variabilità nelle forme e
nei gradi di espressività con cui il disturbo può manifestarsi nei diversi soggetti, ha un suo corso evolutivo che comporta una modificazione anche sostanziale degli aspetti clinici nel corso degli anni; questi cambiamenti si manifestano sia in relazione alle caratteristiche individuali di ogni bambino, che alle specifiche esperienze di apprendimento (e di riabilitazione?) con cui viene a contatto.”
(Stella e al., 2003)
Distinzione tra alunni disabili ed alunni con esigenze educative speciali
PATOLOGIA CODIFICATA SECONDO CLASSIFICAZIONE ICD 10 DELL'OMS:
SINDROMI E DISTURBI DA ALTERATO SVILUPPO PSICOLOGICO (codici da F80 a F89) F 80 Disturbo evolutivo specifico dell'eloquio e del linguaggio F 81 Disturbo evolutivo specifico delle abilità scolastiche
(Comprende Dislessia) F 89 Disturbo evolutivo specifico delle abilità motorie
SINDROMI IPERCINETICHE (comprende ADHD) F 90.0 Disturbo dell'attività e dell'attenzione F 90.1 Disturbo ipercinetico della condotta F 90.8 Sindrome ipercinetiche di altro tipo F 90.9 Sindrome ipercinetica non specificata
DEFICIT COGNITIVO Livello intellettivo con QI compreso indicativamente tra i valori 70
ed 84 (codificato nel Sistema Npi.net con il codice QXX: Capacità cognitive al limite QI da 70 a 84.
NOTA BENE
Per quanto specifico possa essere il disturbo di un soggetto con DSA non è quasi mai puro
Nella maggior parte dei casi sono compresenti difficoltà emotive rilevanti
Fattori protettivi (Bonfè e al. 2005)
Diagnosi precoce e precisa Presenza di un ambiente familiare capace di accettare
e condividere la diagnosi Possibilità di fare esperienze extrascolastiche
gratificanti Sentirsi riconosciuto dal gruppo dei coetanei Contesto scolastico attivo e collaborativo che dia peso
alla componente emotiva legata alle difficoltà scolastiche
Per tutti i soggetti gli insuccessi scolastici antecedenti alla diagnosi rappresentano un periodo traumatico in cui la presenza di adulti capaci di capire è fondamentale per proteggere il bambino da attribuzioni causali negative ed errate
Conclusioni Non si devono fare generalizzazioni: “i ragazzi
dislessici sono……..” È necessario che tutti gli insegnanti conoscano il
profilo individuale del ragazzo in cui sono presenti sia le difficoltà sia i punti di forza del soggetto
È importante aggiornare il profilo delle difficoltà nel tempo
È indispensabile far ricorso agli strumenti compensativi e alle misure dispensative indicate
Occorre individuare modalità condivise da tutti gli insegnanti Una didattica più adatta per i soggetti con DSA non danneggia chi non lo ha