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distribuzione gratuita anno XXIX | N°237 | Gennaio - Febbraio 2012 mensile di informazione, cultura, politica Aprirà a giugno l’Acquario di Roma È prevista per giugno 2012 l’inaugurazione del Sea Life Aquarium, il parco marino in costruzione sot- to il laghetto del quartiere Eur, che ospiterà in 30 grandi vasche oltre 5000 esemplari appartenenti a più di 100 diverse specie acquatiche. Si tratta del- la più grande esposizione al mondo dedicata alla biodiversità acquatica del Mediterraneo, proget- tata utilizzando sofisticate tecnologie robotiche e digitali, ambientazioni spettacolari, vasche tattili interattive in grado di offrire al pubblico approfon- dimenti multimediali e “immersioni” virtuali. Il complesso – costituito, oltre che dal parco acqua- tico, da aree congressuali, un’area museale, aree servizi commerciali, di ristorazione e parcheggio multipiano interrato – con un’estensione comples- siva di 14.000 metri quadri e un valore di 80 milioni di euro, si appresta a diventare il più grande ac- quario d’Italia e un centro di eccellenza in Europa. L’avveniristica struttura, che si snoda attraverso sale e ambienti sigillati in un involucro acrilico tra- sparente, a tenuta stagna sotto la massa d’acqua del lago, ideata e realizzata per offrire al visitato- re la sensazione di una passeggiata su un fonda- le marino, è stata costruita, come ha sottolineato l’ing. Domenico Ricciardi, Presidente di Mare No- strum Romae e ideatore del progetto, ad impatto ambientale zero, in pieno rispetto dei vincoli urba- nistici e paesaggistici e con un’intensa e profonda opera di riqualificazione dell’intera area. L’EDITORIALE Dopo le innumerevoli denuncie di degrado ur- bano sullo stato di strade, marciapiedi e verde pubblico da parte egli abitanti del quartiere Mo- stacciano, qualcosa sembra finalmente muoversi. A partire dal prossimo mese di Marzo inizieran- no diverse opere, programmate dal Municipio, inerenti la riqualificazione e la messa in sicurezza dei marciapiedi di delle zone A e B del quartiere. È previsto il rifacimento del primo tratto di marcia- piede su Via Umile (oggetto di molte segnalazioni anche per le ceppaglie presenti); stesso interven- to, ma per l’intera lunghezza dalla piazza fino agli incroci con via Vivanti e via Filippini per via Beata Vergine del Carmelo, dopo le nuove piantuma- zioni del mese di dicembre 2011 e per il tratto finale di Via Borghi dove, dopo la rimozione del- le ceppaglie dei giorni scorsi, verranno collocate, come già fatto in Via Beata Vergine del Carmelo tra dicembre e gennaio, le nuove pensiline Atac. «Un segno tangibile della pre- senza e dell’operato dell’am- ministrazione municipale per uno dei quartieri più belli del Municipio XII Eur – ha dichia- rato il Consigliere Pdl del Mu- nicipio Roma XII Eur, Massimo Cimini –. Tante anche le iniziative scolastiche, sportive e culturali in programma per la prima- vera e l’autunno, dopo quelle del Natale 2011 che hanno reso protagonisti i residenti, le As- sociazioni ed i commercianti del quartiere». La verità è che possiamo considerare tutto que- sto solo come un primo, seppur importante, segnale di attenzione nei confronti di un’area cittadina tra le più belle di Roma che da troppo tempo ha subito una totale assenza di atten- zioni ed interventi da parte dell’amministra- zione pubblica. Vaste sono ancora le aree fa ri- qualificare e da ripristinare. Noi di Laurentum rimarremo vigili su quanto verrà realizzato. Mo- stacciano ha bisogno di interventi strutturali e non delle classiche “romanelle” preelettorali. L’EUR SOTTO LA NEVE di FABRIZIO CONTI La tempesta è passata. Dopo il Burian e il Blizzard sembra che finalmente la bufera siberiana sia passata e che Roma possa tor- nare a temperature più consone alla sua na- tura mediterranea. Insieme con la tempesta di ghiaccio è passata anche la tempesta mediatica, che ha travolto la capitale con le sue polemiche feroci e con le sua faida di re- ciproche accuse. Ma almeno quest’ultima, bisogna dire, che all’Eur è stata risparmiata. Il Municipio XII è apparso ben organizzato e l’emergenza neve è stata gestita in modo intelligente. Non solo dalle istituzioni, ma anche dai cittadini che si sono dati da fare per spalare la neve, per risolvere le situa- zioni difficili e per aiutare chi era in difficol- tà. Certo, come sempre accade, non sono mancati gli irresponsabili. La maggior parte delle situazioni di emergenza che si sono venute a creare in realtà non sono state causate dalla neve, ma dall’incoscienza di qualche cittadino avventato. L’incoscienza di chi pretende di circolare in auto sotto la neve senza catene, per esempio. Ma insieme alle polemiche e ai disagi la tempesta che è appena passata ha portato una ventata di sana allegria infantile. Non erano solo i ragazzini a correre per le strade di Eur e dintorni giocando a palle di neve: c’erano anche i padri con loro, forse ancora più divertiti dei figli. Per non parlare della improvvisa “sindrome del fotoreporter” che ha assalito la maggior parte dei romani. Tut- ti con il cellulare o la macchina fotografica in mano per documentare un evento raris- simo, che forse non si ripeterà più per de- cenni. Forse mai come in questi giorni tutti i quartieri dei Municipi XI e XII – anche quelli meno curati e meno eleganti, di solito ben lontani da riflettori e obbiettivi fotografici – sono stati immortalati. Forse mai come in questi giorni ogni angolo di questa città è apparso pittoresco, affascinante e anche un po’ misterioso. E allora è giusto catturare in una foto ricordo l’immagine di una tempe- sta di neve che, oltre ai disagi e alle pole- miche, ci ha regalato anche un inaspettato momento di stupore. di ERMINIO SERGIO > segue a pag. 2 di MATTEO TARQUINI Regione Lazio e Difesa insieme per la sanità pubblica di MATTEO TARQUINI > a pag. 5 reportage fotografico a pag. 3 Municipio XII Degrado urbano di Mostacciano. Qualcosa sembra muoversi

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Page 1: distribuzione gratuita mensile di informazione, …di reperti dai fondali marini. Sembra così raggiunto l’obiettivo degli ideatori del progetto: uno spazio educativo interattivo

distribuzione gratuita anno XXIX | N°237 | Gennaio - Febbraio 2012 mensile di informazione, cultura, politica

Aprirà a giugno l’Acquario di RomaÈ prevista per giugno 2012 l’inaugurazione del Sea Life Aquarium, il parco marino in costruzione sot-to il laghetto del quartiere Eur, che ospiterà in 30 grandi vasche oltre 5000 esemplari appartenenti a più di 100 diverse specie acquatiche. Si tratta del-la più grande esposizione al mondo dedicata alla biodiversità acquatica del Mediterraneo, proget-tata utilizzando sofisticate tecnologie robotiche e digitali, ambientazioni spettacolari, vasche tattili interattive in grado di offrire al pubblico approfon-dimenti multimediali e “immersioni” virtuali.Il complesso – costituito, oltre che dal parco acqua-tico, da aree congressuali, un’area museale, aree servizi commerciali, di ristorazione e parcheggio multipiano interrato – con un’estensione comples-siva di 14.000 metri quadri e un valore di 80 milioni di euro, si appresta a diventare il più grande ac-quario d’Italia e un centro di eccellenza in Europa.L’avveniristica struttura, che si snoda attraverso sale e ambienti sigillati in un involucro acrilico tra-sparente, a tenuta stagna sotto la massa d’acqua

del lago, ideata e realizzata per offrire al visitato-re la sensazione di una passeggiata su un fonda-le marino, è stata costruita, come ha sottolineato l’ing. Domenico Ricciardi, Presidente di Mare No-strum Romae e ideatore del progetto, ad impatto ambientale zero, in pieno rispetto dei vincoli urba-nistici e paesaggistici e con un’intensa e profonda opera di riqualificazione dell’intera area.

L’EDITORIALE

Dopo le innumerevoli denuncie di degrado ur-bano sullo stato di strade, marciapiedi e verde pubblico da parte egli abitanti del quartiere Mo-stacciano, qualcosa sembra finalmente muoversi.A partire dal prossimo mese di Marzo inizieran-no diverse opere, programmate dal Municipio, inerenti la riqualificazione e la messa in sicurezza dei marciapiedi di delle zone A e B del quartiere. È previsto il rifacimento del primo tratto di marcia-piede su Via Umile (oggetto di molte segnalazioni anche per le ceppaglie presenti); stesso interven-to, ma per l’intera lunghezza dalla piazza fino agli incroci con via Vivanti e via Filippini per via Beata Vergine del Carmelo, dopo le nuove piantuma-zioni del mese di dicembre 2011 e per il tratto finale di Via Borghi dove, dopo la rimozione del-le ceppaglie dei giorni scorsi, verranno collocate, come già fatto in Via Beata Vergine del Carmelo tra dicembre e gennaio, le nuove pensiline Atac.«Un segno tangibile della pre-senza e dell’operato dell’am-ministrazione municipale per uno dei quartieri più belli del Municipio XII Eur – ha dichia-rato il Consigliere Pdl del Mu-nicipio Roma XII Eur, Massimo

Cimini –. Tante anche le iniziative scolastiche, sportive e culturali in programma per la prima-vera e l’autunno, dopo quelle del Natale 2011 che hanno reso protagonisti i residenti, le As-sociazioni ed i commercianti del quartiere». La verità è che possiamo considerare tutto que-sto solo come un primo, seppur importante, segnale di attenzione nei confronti di un’area cittadina tra le più belle di Roma che da troppo tempo ha subito una totale assenza di atten-zioni ed interventi da parte dell’amministra-zione pubblica. Vaste sono ancora le aree fa ri-qualificare e da ripristinare. Noi di Laurentum rimarremo vigili su quanto verrà realizzato. Mo-stacciano ha bisogno di interventi strutturali e non delle classiche “romanelle” preelettorali.

L’EUR SOTTO LA NEVEdi FABRIZIO CONTI

La tempesta è passata. Dopo il Burian e il Blizzard sembra che finalmente la bufera siberiana sia passata e che Roma possa tor-nare a temperature più consone alla sua na-tura mediterranea. Insieme con la tempesta di ghiaccio è passata anche la tempesta mediatica, che ha travolto la capitale con le sue polemiche feroci e con le sua faida di re-ciproche accuse. Ma almeno quest’ultima, bisogna dire, che all’Eur è stata risparmiata. Il Municipio XII è apparso ben organizzato e l’emergenza neve è stata gestita in modo intelligente. Non solo dalle istituzioni, ma anche dai cittadini che si sono dati da fare per spalare la neve, per risolvere le situa-zioni difficili e per aiutare chi era in difficol-tà. Certo, come sempre accade, non sono mancati gli irresponsabili. La maggior parte delle situazioni di emergenza che si sono venute a creare in realtà non sono state causate dalla neve, ma dall’incoscienza di qualche cittadino avventato. L’incoscienza di chi pretende di circolare in auto sotto la neve senza catene, per esempio. Ma insieme alle polemiche e ai disagi la tempesta che è appena passata ha portato una ventata di sana allegria infantile. Non erano solo i ragazzini a correre per le strade di Eur e dintorni giocando a palle di neve: c’erano anche i padri con loro, forse ancora più divertiti dei figli. Per non parlare della improvvisa “sindrome del fotoreporter” che ha assalito la maggior parte dei romani. Tut-ti con il cellulare o la macchina fotografica in mano per documentare un evento raris-simo, che forse non si ripeterà più per de-cenni. Forse mai come in questi giorni tutti i quartieri dei Municipi XI e XII – anche quelli meno curati e meno eleganti, di solito ben lontani da riflettori e obbiettivi fotografici – sono stati immortalati. Forse mai come in questi giorni ogni angolo di questa città è apparso pittoresco, affascinante e anche un po’ misterioso. E allora è giusto catturare in una foto ricordo l’immagine di una tempe-sta di neve che, oltre ai disagi e alle pole-miche, ci ha regalato anche un inaspettato momento di stupore.

di ERMINIO SERGIO > segue a pag. 2

di MATTEO TARQUINI

Regione Lazio e Difesa insieme per la sanità pubblicadi MATTEO TARQUINI > a pag. 5 reportage fotografico a pag. 3

Municipio XII

Degrado urbano di Mostacciano. Qualcosa sembra muoversi

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N°237 - anno XXIX | Gennaio - Febbraio 2012 | 2

La realizzazione dell’Acquario di Roma si inserisce nell’ambito in un complesso piano di interventi, promosso dal Comune di Roma, con l’obiettivo strategico di riqua-lificare ed ampliare il potenziale attrattivo della Capitale, affiancan-do all’offerta storico-archeologica del centro città un Secondo Polo Turistico, e di incuriosire e stimo-lare il turista, portando i livelli di ricezione della Capitale, in termini di numero di turisti e di giornate di permanenza, a livello della altre capitali europee.«Siamo entusiasti di aprire un par-co Sea Life a Roma - spiega Aldo Vigevani, chief executive officer di Merlin Entertainments Group Italia – e ci auguriamo si possa replicare il successo dei parchi di Gardaland e Jesolo, aperti rispettivamente nel 2008 e 2011. Sicuramente l’acqua-rio rappresenterà un importante vettore per l’economia capitolina oltre che un’occasione unica per conoscere gli ecosistemi del Tevere e del Mediterraneo, e promuovere l’educazione ambientale. Il gruppo Merlin Entertainments, come ha ricordato Aldo Vigevani, è leader a livello internazionale nei parchi di intrattenimento per famiglie, il pri-mo operatore del settore in Europa e il secondo nel mondo per nume-ro di visitatori.Il sindaco Gianni Alemanno, che ha presenziato alla conferenza stam-pa del 19 gennaio nella sala della Protomoteca in Campidoglio, con cui la Merlin Entertainments ha annunciato la prossima apertura dell’acquario, ha sottolineato come l’acquario sia il primo grande pro-getto in fase di conclusione del se-condo Polo turistico della Capitale. Realizzato con un investimento pri-vato di 80 milioni, creerà oltre 200 nuovi posti di lavoro e un indotto economico da 78 euro di Pil attivati per ogni presenza in più nel Lazio – ha continuato il sindaco – l’acqua-rio è il simbolo di una nuova capaci-tà progettuale della città di Roma in grado, anche in un momento in cui spirano venti recessivi, di calamita-re investimenti e produrre prospet-tive occupazionali.La strategia messa in campo dall’amministrazione capitolina – ha confermato Antonio Gazzellone, delegato al turismo di Roma Capi-tale – ha funzionato e i numeri lo te-stimoniano. Con la realizzazione del Secondo Polo turistico, Roma met-

te a disposizione la sua esperienza e la sua capacità di investimento, perché il turismo possa davvero es-sere la chiave di svolta per il rilancio dell’economia, non solo per la Ca-pitale ma per l’intero sistema Italia.Il progetto dimostra come Roma sia in grado di attrarre investitori e ot-tenere importanti risultati. L’acqua-rio è stato realizzato – ha puntualiz-zato Luciano Ciocchetti, assessore regionale all’Urbanistica e vicepre-sidente della Regione Lazio – senza spendere soldi pubblici, attraverso investimenti privati di investitori esteri e di gruppi romani inseriti nel tessuto economico cittadino.Del resto l’attesa per l’apertu-ra dell’acquario è forte. Secondo quanto emerso da un’indagine sul gradimento del II Polo Turistico di Roma Capitale da parte dei po-tenziali turisti italiani e stranieri, realizzato in collaborazione con gli istituti Demoskopea, Doxa, Eurisko, Ipsos, Istituto Piepoli, SWG, l’ac-quario risulta il concept più gradi-to: l’attrattiva dell’acquario è stata valutata dai futuri visitatori con un voto medio di 7,1 mentre quella del II Polo Turistico in generale con un voto pari a 7. In particolare grande attesa c’è tra i turisti russi, cinesi e americani, quindi un bacino di utenti in continua crescita.A conferma delle parole dell’ing. Domenico Ricciardi, che ha parla-to dei naturali benefici per tutta la città di Roma, una recente indagi-ne realizzata da Intesa San Paolo ha evidenziato come la creazione di ricchezza di un territorio passi attraverso l’incremento e il poten-ziamento dell’industria dell’intrat-tenimento. Ma accanto ai vantaggi economi-ci è utile sottolineare l’occasione di crescita culturale auspicata dai rappresentanti delle istituzioni pre-senti in sala e sottolineata dall’ing. Domenico Ricciardi. Nell’area espositiva museale, Expò, dedicata alla divulgazione scienti-fica e ideale punto di incontro tra la ricerca e il pubblico, verranno proposti progetti di educazione ambientale, che si avvarranno delle più spettacolari tecnologie roboti-che e digitali, impiegate nell’orga-nizzazione di congressi, mostre e proiezioni in 3D steroscopico.Tra le principali attrazioni i pesci robot, la cui realizzazione ha visto il coinvolgimento di prestigiose università europee e, in Italia, del

Laboratorio di Robotica e Biomi-crosistemi dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. Costituiti da strutture meccaniche rivestite da pelli artificiali in lattice, in grado di raggiungere effetti di straordinaria somiglianza e dotate di sensori che permettono di muoversi auto-nomamente, riproducendo i mo-vimenti tipici della specie, i pesci robot potranno essere “pilotati” dal pubblico attraverso appositi touch screen, situati sulle vasche, allo scopo di acquisire dettagliate infor-mazioni, fruibili su differenti piatta-forme, sulle abitudini e le caratteri-stiche della specie riprodotta. L’allestimento delle sale dell’area museali si avvarrà della collabora-zione di importanti enti e istituzioni italiane tra i quali ENEA, Bioparco di Roma, CNR, Expomed, Lega Navale, Fondazione Michelagnoli, Museo Pigorini, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Gli ar-cheologi del Ministero per i Beni e delle Attività Culturali, ad esem-pio, allestiranno una sala dedicata all’archeologia subacquea, da dove i visitatori potranno ammirare, in vasche realizzate ad hoc, i sommoz-zatori che dal vivo simuleranno, a scopo dimostrativo, ritrovamen-ti archeologici utilizzando le più avanzate tecnologie per il recupero di reperti dai fondali marini. Sembra così raggiunto l’obiettivo degli ideatori del progetto: uno spazio educativo interattivo a livel-lo internazionale in grado di coin-volgere, in particolare i più giovani, in un’esperienza polisensoriale, ca-pace di stimolare l’interesse per le peculiarità del mondo marino me-diterraneo e soprattutto coltivare l’amore e il rispetto per l’ambiente e la sua biodiversità.

> segue da pag. 1

LAURENTUM MAGAZINEMensile di informazione

cultura - politica

Anno XXIX - N° 237Gennaio - Febbraio 2012

DirettoreRoberto SERGIO

Direttore ResponsabileIsabella RUSCONI

Coordinatore EditorialeMarco LANZARONE

Responsabile RedazioneMartino FEYLES

Proprietà del CENTRO CULTURALE

LAURENTUM

PresidenteGiovanni TARQUINI

Comitato DirettivoEleonora FRANCIONI

Isabella RUSCONIRoberto SERGIO

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29 communication s.r.l.Via dei Monti Parioli, 6

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La distribuzione è gratuitaRegistrazione Tribunale di

Roma n° 87/83 del 05/03/83

di ERMINIO SERGIO

Aprirà a giugno l’Acquario di Roma

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N°237 - anno XXIX | Gennaio - Febbraio 2012 | 3

L’EUR sotto la neveReportage fotografico sul nuovo volto dello storico quartiere della Capitale

in questa foto: Il palazzo dell’Eni

a destra dall’alto verso il basso:San Pietro e Polo sotto la neve,

Viale Europa, L’obelisco dell’Eur, Il Torrino, in lontananza il Fungo.

In basso: il laghetto dell’Eur

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N°237 - anno XXIX | Gennaio - Febbraio 2012 | 5

Regione Lazio e Difesa insieme per la sanità pubblica

Cronaca: giallo all’EurIl mistero del cadavere nel laghetto

di ERMINIO SERGIO

Una tragedia e nello stesso tempo un mistero. Non è ancora chiara la storia del cadavere trovato il 7 febbraio nel laghetto dell’Eur. L’uomo è stato trovato da un pas-sante che ha visto il corpo galleg-giare da via della Passeggiata del Giappone e ha subito avvertito i carabinieri. Il cadavere è stato identificato facilmente perché in una tasca del vestito gli inquirenti hanno trovato i documenti intatti: si tratta di un giovane marocchi-no di 33 anni con precedenti lega-ti alla droga. Rimane un mistero invece la dinamica della morte. Il corpo non presenta segni di violenza, cosa che ha spinto gli inquirenti ad ipotizzare la pista del suicidio. Ma non sono esclu-se ipotesi ben più inquietanti. In

particolare potrebbe esserci un nesso tra il cadavere del laghetto e l’omicidio di Zhou e Joy, il com-merciante e la piccola bambina ci-nesi barbaramente uccisi durante una rapina a Tor Pignattara. Dopo il ritrovamento del cadavere di uno dei due killer (impiccato in un casolare di Roma Nord) il cer-chio potrebbe essersi tragicamen-te chiuso con la morte, a questo punto non accidentale, del ragaz-zo marocchino trovato nel laghet-to dell’Eur. Potrebbe trattarsi, in altre parole, del secondo killer di Tor Pignattara. Se così fosse alla tragedia di un omicidio efferato si aggiungerebbe l’inquietudine per la capacità scientifica della mafia cinese di “regolare i suoi conti in sospeso”.

Regione Lazio e Difesa insieme per la sa-nità pubblica: questo l’obiettivo dell’Ac-cordo Quadro per la cooperazione in tema di sanità pubblica siglato a fine febbraio, presso la sede della Regione Lazio, dalla presidente della Regione, Renata Polverini ed dal Tenente Generale Federico Marmo, Capo Ufficio Generale della Sanità Mili-tare. Un’intesa tra lo Stato Maggiore del-la Difesa e la Regione Lazio che intende consentire il comune utilizzo di strutture, professionalità e mezzi della sanità civile e militare al fine di realizzare progetti e attività cliniche che consentano standard qualitativi di eccellenza per tutta l’utenza civile e militare, anche in termini di con-tenimento dei tempi di attesa per le pre-stazioni. Obiettivo raggiungibile grazie alla presen-za nel Lazio di ospedali civili di rilevanza e riferimento nazionale e di strutture sa-nitarie militari dotate di strumentazione di elevata tecnologia, di mezzi e servizi impiegati in caso di pubbliche calamità con personale di elevata professionalità, maturata anche in scenari emergenziali all’estero. L’accordo permetterà il coor-

dinamento di convenzioni già avviate e l’implementazione di nuove attività di co-operazione tra le strutture sanitarie civili e militari, le cui potenzialità potranno es-sere sfruttate ottimizzando l’efficienza di servizi, a volte non utilizzati al massimo per carenza di strutture, mezzi e specia-listi. L’intesa, scaturita anche dall’attuale con-testo economico-finanziario e dall’esi-genza di contenere costi e di ottimizzare le risorse disponibili, è finalizzata al rag-giungimento di una sinergia tra la sanità civile e quella militare, unendo le espe-rienze cliniche, universitarie e scientifiche maturate in Patria con quelle proprie delle missioni militari anche con compiti sani-tari svolti in contesti internazionali. L’Accordo Quadro, della durata iniziale di cinque anni, prevede la costituzione di un Comitato Direttivo (composto da rappre-sentanti della Regione Lazio e dello Stato Maggiore della Difesa) per la definizione dei programmi e delle iniziative nelle aree della ricerca, della formazione e per la ve-rifica periodica dello stato di avanzamen-to dei progetti e degli obiettivi conseguiti.

Renata Polverini e il Tenente Generale Federico Marmo hanno siglato un accordo di cooperazione in materia di sanità pubblica

di MATTEO TARQUINI

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N°237 - anno XXIX | Gennaio - Febbraio 2012 | 6

Il piacere di vincere.

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www.casinoyes.itG.Matica S.r.l. - Concessione GAD n. 15096 Partita IVA: 08224031008

GMatica 219x147 Laurentum:Layout 1 22-02-2012 15:16 Pagina 1 di MARTINO FEYLES

Arte

“La mia casa è ovunque” Steve Mccurry al MacroLa pazienza e l’inquietudine: ap-parentemente due stati d’animo inconciliabili. Eppure ha ragione Fabio Novembre, il curatore della mostra su McCurry esposta al Ma-cro in questi giorni, quando indi-vidua in queste due disposizioni dell’animo la cifra caratteristica dell’arte di uno dei più grandi foto-grafi di questo secolo. «Ho impara-to a essere paziente. – dice lo stesso McCurry – Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comin-cia a librarsi verso di te». Ma que-sta pazienza ha il suo contraltare in un’inquietudine che si traduce in un pellegrinaggio incessante in giro per il mondo. La vita di McCur-ry è un viaggio continuo: Afgha-nistan, India, Iran, Iraq, Birmania e anche Italia. Quando un uomo di questo genere afferma «La mia casa è ovunque» si capisce cosa intende dire. Ma si capisce anche che la sua casa, proprio perché è ovunque, in realtà non è da nessuna parte. Ed è esattamente questo il senso più

proprio dell’inquietudine (i tede-schi la chiamano non a caso “unhei-mlichkeit”, parola che etimologica-mente richiama la radice “heimet”, casa, e che letteralmente significa “il non sentirsi a casa propria”). Ma c’è almeno un terza parola chia-ve che bisogna aggiungere, se si vuole comprendere il segreto della fotografia di McCurry. Si tratta della parola “solidarietà”. McCurry, non documenta solo la diversità dei mondi e delle culture. La contem-pla, la ama, la compatisce. Non c’è soltanto una curiosità etnologica dietro alle sue foto. C’è una sincera commozione per un’umanità spes-so misera, spesso sofferente. L’allestimento particolare della mostra al Macro colpisce imme-diatamente lo spettatore. Un alle-stimento ultramoderno, che vuo-le richiamare l’idea del villaggio nomade, attraverso una serie di “igloo” futuristici su cui sono ap-pese le foto di McCurry. Tale iper-modernismo è in realtà in aperto contrasto con una fotografia che

non ha niente di avanguardistico. L’arte di McCurry è quanto di più tradizionale si possa immaginare: psicologia dei ritratti, meraviglia dei paesaggi, gusto per l’esotico, denuncia sociale. Tutti gli elementi classici della pittura moderna sono presenti nelle immagini del foto-grafo statunitense. E tra tutti il più evidente è il co-lore. Le foto di Mccurry in real-tà sono dipinti realizzati con la macchina fotografica. L’equilibrio compositivo, ma soprattutto la in-credibile maestria nell’uso di tut-

ta la gamma cromatica, avvicina-no Mccurry ai grandi maestri del colore. Non si tratta dunque di un artista innovativo. Ma certamen-te si tratta di un artista vero. La straordinaria qualità estetica del-le immagini in mostra è fuori da ogni discussione e appare imme-diatamente anche al più sprovve-duto dei visitatori. Quando, al termine della mo-stra, si esce dalla Pelanda, non si può evitare un duplice pensiero: “niente di nuovo”, “niente di più bello”.

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N°237 - anno XXIX | Gennaio - Febbraio 2012 | 7

Grandi disegni neri su sfondo rosso. Ventisei volti, tre metri di altezza e ses-santa di lunghezza. “The wall of fame”, dipinta sul muro della via dei Magaz-zini Generali in zona Ostiense, è una delle enormi opere che abbelliscono e insieme descrivono il carattere e la storia di questo quartiere di Roma Sud.Si colora dunque lo scheletro urbano lasciato dalla intensa attività industria-le che fino al dopoguerra animava questa zona abbracciata dall’ansa del Tevere. Dal primo decennio del vente-simo secolo la zona di Ostiense viveva della vita data dal Porto Fluviale, cen-tro di stoccaggio del pesce trasportato sul Tevere. I Magazzini Generali sorsero inevitabilmente lì accanto insieme allo stabilimento del gas in un brulicare intenso di merci e persone. Urbanizza-zione, sviluppo di trasporti su ruote e cambiamenti del fiume, hanno contri-buito al declino delle attività. Dopo gli anni sessanta il quartiere somigliava a uno spettrale insieme di strutture e blocchi industriali vuoti. Nel corso dei decenni successivi, questa zona è stata notevolmente riqualificata fino a rap-presentare oggi un centro di attività culturali che si nutrono dell’eco dell’in-tensa vita passata che rimbomba an-cora sulle pareti delle vie. L’Outdoor Festival con le sue due edi-zioni del 2010 e 2011, rese possibili dal-la Nu Factory, dalla provincia di Roma e dai Municipi XI e XV, è un esempio di tutto ciò. Outdoor, ossia all’aperto, è il tema principale della mostra che propone giganti rappresentazioni e sculture tessute insieme al contesto metropo-litano esterno e che abbellisco e spie-gano le atmosfere di questo quartiere.L’enorme murale di via dei Magazzini Generali è uno dei più bei prodotti di questa iniziativa. Dalla “A” di Alighieri fino alla “Z” di Zorro passando per la “O” di Obama e la “X” di Malcolm X. Un volto per ogni lettera dell’alfabeto, ventisei ritratti di personaggi famosi.JB Rock nella sua “The wall of fame” ha rappresentato personalità capaci di evocare sentimenti, idee e impressioni con la potenza comunicativa del loro ritratto che suggerisce la caratteristica indole di ciascuno. Tra questi uomini e donne significativi per l’artista non possono mancare la sua famiglia e i suoi amici: ecco che la “T “segna il po-

sto del padre, Bruno Tribbioli, mentre la “M” è, in semplicità poetica, la lettera della “Mamma”. Ci sono poi riferimen-ti al cinema come la “Q” per Quentin Tarantino e la “L” per Sergio Leone e al mondo della musica richiamato da Elvis Presley alla lettera “E” e Jimi Hen-drix alla “H”.Dall’altra parte della via, proprio di fronte a questi enormi ritratti, a con-templarne la potenza comunicativa, altri volti circondati da sfondo azzurro, ritraggono persone tipiche del quar-tiere, emblema della vita quotidiana seduta di fronte alla fama. L’anziana, la ragazza, il poliziotto sono stati rappre-sentati da Sten e Lex, street artists dal 2000, che hanno voluto proporre con le stesse dimensioni dei “volti dell’alfa-beto”, l’altra fondamentale parte della comunicazione, quella che recepisce ciò che i volti famosi evocano. Al fianco di questi ritratti della quoti-dianità, gli artisti hanno voluto ribadire il tema della forza comunicativa doma-ta dall’intelletto, rappresentandola in una testa di pantera nera da cui emer-ge il volto di una ragazza. Questa figura vuole ritrarre la potenza della capacità comunicativa e il rigore intellettivo, di qui il titolo dell’opera “Black and white power”, “potere nero e bianco”. Spostandoci nel centro chiave di tut-ta la vecchia vita commerciale, ossia pochi isolati più in là, in via del Porto Fluviale, proprio sopra la Pescheria Ostiense, il giovanissimo Agostino La-curci, autore, tra gli altri murales , an-che di “Punti di fuga” per il Rebibbia on the wall project, usa il tema acquatico per dare vita alle voci che echeggiano nel vecchio centro di raccolta e smi-stamento del pescato. Nella sua opera “Fish’n’kids”, dipinge un enorme nuota-tore immerso tra pesci e onde che nuo-ta sulla facciata della pescheria inter-rotto da una grande mano bianca che dall’esterno si intromette nell’acqua.Lontano appena qualche centinaio di metri, in via del Commercio, proprio sotto lo scheletro del Gazometro, evo-cativo degli anni di attività del quar-tiere, si srotola per 50 metri la scritta artistica che spiega il valore dell’arte grafica: “paint over the cracks” “dipin-gi sopra le crepe”. L’arte deve coprire i vuoti là dove c’è rottura, interruzione, il nulla. Riempire ogni fessura, questo l’intento dell’artista Kid Acne che

dall’Inghilterra ha portato a Roma la sua visione culturale rappresentata in uno dei murales più grandi della città. “Paint over the cracks” non è solo una gigantesca scritta, ma una sorta di ri-chiamo a come l’arte e la pittura in par-ticolare siano fatte per colmare i vuoti, e la street art non è che l’emblema di questo ammonimento. Dipingere su tutto, su ogni muro grigio, su ogni spa-

zio libero per sorprenderci dei signifi-cati che i luoghi portano con sé, con la propria storia. Questo quartiere ne è una prova. Cam-minando tra queste vie immersi nella vita quotidiana si incontrano, altre opere d’arte a cielo aperto, suggeri-menti che aiutano a sentire la carica vitale che riecheggia tra le mura del vecchio centro industriale.

di CHIARA BENEDETTA PERI

The wall of fame: un nuovo museo outdoor di RomaVentisei ritratti nel grande murale in via dei Magazzini Generali

Arte

Page 8: distribuzione gratuita mensile di informazione, …di reperti dai fondali marini. Sembra così raggiunto l’obiettivo degli ideatori del progetto: uno spazio educativo interattivo