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Disinformate, disinformate: qualcosa resterà.Perlomeno, così sperano i professionisti della disinformazione serra-pedrettista. Sarà così?
Nella notte tra il 28 e il 29 aprile un corvo ha deposi-
tato per le strade di Curno un volantino anonimo.Non è una novità, solo che questo volantino è eletto-
rale. Invita anonimamente a lasciare «che gli ex as-sessori, sparsi tra le liste di Gandolfi e Consolandi,
rimangano un ricordo», solo loro. Ma il piatto forte
sono due pesanti insinuazioni a carico del sindaco
Gandolfi: a) il Pgt affossato avrebbe potuto contene-
re magagne familiari, cioè della famiglia Gandolfi; b)il sindaco avrebbe propensione per gli affari immobi-
liari. Si fa presente che:
• Il padre di Angelo Gandolfi aveva costruito una
struttura provvisoria, ma mantenuta nel tempo e
destinata al riparo di articoli florovivaistici, agget-tante, circa trent’anni fa. Ci fu una denuncia ano-
nima, guarda caso quando era sindaco il figlio. (A
Curno c’è un denunciatore seriale. Chi sarà? Gl’in-
dizi non mancherebbero.) Il figlio, in qualità di sin-
daco, decretò la demolizione della struttura del pa-
dre (quale sindaco di Curno ha mai provveduto in
modo così rigoroso a procedere nei confronti di pro-
pri parenti? Pensate anche soltanto a tutti i legami
di parentela che si sono evidenziati e si evidenziano
in tutte ? meno una ? le liste elettorali curnensi).
• Angelo Gandolfi si è iscritto a un corso per agenti
immobiliari, nel 2006, prima che gli passasse per
l’anticamera del cervello di diventare sindaco. Do-
vrebbe essere chiaro che, se uno deve prendere
stecche immobiliaristiche, non ha bisogno di essere
coperto da patentini e iscrizioni alla Camera di
commercio. Prende la stecca e basta. L’alternativa
alla stecca “in nero” è la consulenza farlocca: che,
anzi, di questi tempi, è quel che va per la maggiore.
L’onestà di Gandolfi è il vanto principale (ma non l’u-
nico) della precedente Amministrazione, travolta nel
modo che sappiamo, in un’imboscata: guarda caso,
proprio l’onestà di Gandolfi si è voluto infangare.
MementoSi ricorda il sig. Corvo di quel tristo episodio, quando
la signora Moratti, candidata sindaco a Milano, tiròfuori dal vezzoso cappellino, all’ultimo momento,
quella tal calunnia sul candidato sindaco Pisapia, e
perse le elezioni? Dunque, la signora Moratti calun-niò, e male glien’incolse.
Male ne incoglierà anche a lei, sig. Corvo, se c’è
giustizia a questo mondo, e senno nei cittadini.
Auguri, sig. Corvo!
Per approfondimenti sui temi della campagna elettorale: www.nusquamia.wordpress.com
Il volantino anonimo: un vizio antico del corvo curnense
I c.d. progressisti, già “Insieme per cambiare Cur-
no”, ora “Vivere Curno” (sempre loro, cioè il Pd di
Bersani) affermano che l’Amministrazione Gandolfi
avrebbe chiuso il cantiere della scuola elementare
della via Carlinga «per un capriccio, con una mossa
improvvida, di cui non si sono valutate le conseguen-
ze». Inoltre hanno distribuito una tabellina che sta-
bilirebbe in modo “scientifico” che fu un errore chiu-
dere il mutuo della scuola. Facciamo presente:
a) che il cantiere della nuova scuola è stato fermato
dopo due inchieste della Magistratura e dopo che so-
no state dimostrate le inesattezze progettuali com-
messe, ora “riparate” per quanto possibile, non-
Una tabellina scolastica particolare, per via Carlinga: ma è sbagliata
ostante le querule rimostranze della c.d. sinistra;
b) che non è stato un errore estinguere il mutuo: anzi,
l’estinzione di quel mutuo ha consentito un risparmio
di circa 1,5 milioni di euro. Infatti, i lavori della scuo-
la sono adesso ripresi, una volta superate le difficoltà
iniziali e dopo una opportuna revisione della distri-
buzione degli spazi e adattamento alle esigenze attua-
li: ciò è stato fatto con denaro fresco, senza ricorrere
a mutui. Anche così si è contribuito al risanamento
del bilancio operato dall’Amministrazione Gandolfi.
I lavori della scuola sono adesso ripresi, dopo una do-
verosa riprogettazione e con fondi freschi, reperiti fra
le disponibilità comunali.
1.Il gruppo Insieme per cambiare Curno ha
presentato gongolante una tabellina con un
dato cerchiato in rosso grazie al quale si dimostre-
rebbe che il loro sarebbe stato un buon governo. Ildato è vero, ma la conclusione è falsa: scusate, a
quanto ammontavano i debiti già assunti e da regola-
re con quel fondo cassa? Ve lo diciamo noi: 4.588.360
euro. Non è vero, dunque, che la bontà della gestio-
ne è rappresentata dal fondo di cassa, nel momento
in cui con lo stesso fondo vanno pagati nell’esercizio
successivo gl’impegni di spesa. In realtà, l’avanzo di
cassa utile ammonta a solo un milione di euro circa.
Ed è una prima falsificazione di dati. A questo pun-
to, possiamo confrontare per dati omogenei, il fondo
cassa reale lasciato dalla “sinistra” amministrazione
Morelli al 31 dicembre 2006 (un milione di euro cir-
ca) con il fondo cassa lasciato dall’amministrazione
Gandolfi al 31 dicembre 2011 (importo di 6.851.995
euro, con avanzo di 2.410.175 euro). Qual è la diffe-
renza fra i due fondo cassa reali? Risposta: che il “si-
nistro” fondo cassa dell’amministratore Morelli era
intoccabile in forza del patto di stabilità, mentre il
fondo cassa dell’amministratore Gandolfi è oggi uti-
lizzabile per la definitiva estinzione di tutti i debiti re-
sidui da mutuo facenti carico al Comune di Curno.
In altre parole: certo, al 31 dicembre 2006, il fon-
do di cassa era pari a 5.625.236 euro (Amministrazio-
ne Morelli); invece al 31 dicembre 2011 ammontava a
6.851.995 euro (Amministrazione Gandolfi). E con
questo? È il ragionamento che è sbagliato, quando
– per dimostrare la qualità della gestione finanziaria
dell’Amministrazione – lascia intendere che il fondo
cassa sia una cifra interamente disponibile per il Co-
mune.
2.Sempre a proposito di buon governo, ricordia-
mo che il nostro Comune, in 5 anni, in un mo-
mento di terribile crisi economica, con vincoli spaven-
tosi (patto di stabilità), è passato da 8.500.000 euro di
debiti da mutui a virtualmente zero (v. sotto). Pensa-
te, e probabilmente non lo sapevate, che quelle quat-
tro opere pubbliche eseguite nei decenni precedenti,
Il dissesto finanziario dell’Amministrazione Morelli:l’interpretazione farlocca di un’altra tabella
e la gherminella del fondo di cassa
†
non erano state finora interamente pagate, ma avre-
ste dovute pagarle fino alla fine dell’anno 2031. (Ri-
cordiamo che il patto di stabilità è stato sfondato per
due volte consecutive dall’Amministrazione Morelli.)
Infatti, il peso di tali mutui è stato in un primo
tempo alleggerito (da Gandolfi) nella misura del 70%:
da 8.500.000 sono divenuti 2.700.000 euro. Quindi si
erano poste le condizioni perché i debiti da mutuo ve-
nissero completamente azzerati prima della scaden-za del mandato. Solo le dimissioni dei serra-pedret-
tisti hanno impedito che l’amministrazione Gandolfi
potesse vantare l’avvenuto azzeramento di tutti i de-biti, ciò che sarebbe stato pietra miliare di confronto
con tutte le amministrazioni precedenti, in particola-
ri di quella leghista e di quella tristemente “sinistra”.
3.Si consideri, infine e per scandalosa aggiunta,
che sotto l’Amministrazione Morelli il 75 %
delle entrate straordinarie è stato utilizzato per fi-
nanziare le spese correnti, vale a dire che, per esem-
pio, gli stipendi dei dipendenti del Comune potevano
essere pagati solo se si fosse svenduto il territorio.
Cosa che è stata prontamente impedita dall’Ammini-
strazione Gandolfi la quale, pur nella terribile crisi
economica, ha sanato tale malefico aspetto quale pos-
sibile fonte di corruzione continuata. Fra l’altro,
l’imboscata/dimissioni serra-pedrettiste hanno impe-
dito che venisse eliminato il peso degl’interessi passivi
scadenti al 31 dicembre 2031, dell’ammontare di
580.000 euro. E poi dicono, senza contare lo stipen-
dio del commissario prefettizio, di aver fatto rispar-
miare soldi al Comune… Non sanno proprio fare i
conti, nemmeno quelli di natura aritmetica. Questi
sono coloro che accampano la pretesa di amministra-
re un Comune nell’interesse del cittadino!
Adesso, i serra-pedrettisti dicano quel che vogliono.
Rimasti a corto di argomenti, diranno che abbiamo
fatto un ragionamento difficile, che la sciura Rusina
non ci capirà niente. Purtroppo è vero. Ma abbiamoparlato il linguaggio della verità, non abbiamo in-
gannato la sciura Rusina con le tabelline farlocche.
Voi fate la tabellina, cerchiate il dato in rosso e pro-
nunziate l’oracolo. La gente non capisce, ma dovreb-
be pensare che la vostra è una dimostrazione “scienti-
fica”. Ma no, queste, signori, sono balle spaziali!
Vanno dicendo che Gandolfi avrebbe lasciato «dieci
debiti fuori bilancio». Falso, ovviamente.
Spiegano, quelli del Laboratorio delle idee, che si
hanno debiti fuori bilancio «quando il Comune auto-
rizza un pagamento o un’opera senza aver prima in-
cassato i soldi con i quali questo lavoro dovrà essere
pagato». Qui si gioca sul significato delle parole, e
mica tanto bene. Ci furono debiti fuori bilancio, ere-
ditati, ma non ci sono più. Esempio: viene assunto
come debito fuori bilancio per euro 190.000 la pro-
posta transattiva avanzata dal Giudice in una causa
persa dal Comune, intentata da un operatore al tem-
po delle “correttissime” amministrazioni della prima
repubblica (quelle cui, con sobrietà, s’ispira l’attua-
le Pd). Il giudice, dunque, propone di pagare tale ci-
fra, che ovviamente risulta fuori bilancio, in quanto
relativa a “incurie” passate, in luogo di quella richie-
sta, ammontante a un milione di euro. Gandolfi ne de-
libera in Consiglio il pagamento: il debito entra nelbilancio. Tutto qui.
Sennonché un altro disinformatore dell’area ostile
al sindaco, di ben nota malmostosità denigratoria,
scrive su Bergamo news, due volte, che graverebbero
sul Comune «dieci milioni di debiti fuori bilancio». Co-
sì funziona la disinformazione serra-pedrettista, ra-
gazzi! Si propala una voce, si aspetta di vedere se qual-
cuno reagisce. Quindi si trova un compare che ripren-
da la voce, l’amplifichi, aggiunga dettagli: l’invenzione
denigratoria diventa più credibile. Se non reagisci, sei
fritto. E se anche reagisci, la denigrazione resta.
Nota: il Laboratorio delle idee è il germe di cristal-
lizzazione di Curno oltre, confluito nella lista Claudio
Corti sindaco, lista fortemente voluta dal Pedretti,
con la sua regia e i suoi gadget (il caffè Corti).
L’ultima trovata del Laboratorio delle idee, già Quinta colonna pedrettista
†
Cittadini!
Attenzione alle polpette avvelenate, potrebbero venirne di nuove, quando non siamo più in grado di rispon-
dere. Ma voi le riconoscerete, non foss’altro che per il fatto che sono venute all’ultimo momento. Leggetele
pure, nel caso. Ma giusto perché vi facciate un’idea dello spessore etico e della proposta politica degli untori.
Nei documenti distribuiti alla cittadinanza abbiamo dimostrato che l’Amministrazione Gandolfi è stata
una buona amministrazione, nonostante le insidie, nonostante i capricci assessorili (talvolta), nonostante le
oggettive carenze di consiglieri designati dai partiti, ìmpari alla bisogna, nonostante l’Amministrazione fos-
se accerchiata dalla malevolenza di chi non ne sopportava (per invidia, solo per invidia?) lo spirito liberta-
rio, l’onestà al di sopra di ogni sospetto, lo scrupolo morale (che va oltre il semplice “non rubare”), il rigore
finanziario, l’operosità (nonostante le energie sprecate, non per colpa nostra, per contrastare gli assalti del
fronte serra-pedrettista). Contiamo di amministrare ancora Curno, con una squadra questa volta non più
condizionata dai partiti, dai poteri forti e dai poteri meno forti: donne e uomini onesti (senza l’ipoteca di
conflitto d’interesse con il bene pubblico), preparati, intelligenti. Due di loro sono stati assessori nella pas-
sata Amministrazione Gandolfi: hanno pagato la loro generosa resistenza alla malvagità della politichetta
con l’espulsione dal partito (pare). Altri due candidati di lista avevano la tessera di un partito: l’hanno re-
stituita, perché non ne condividevano la scelta pedrettista. Se dunque vi dicono che questa è una lista parti-
tica, sappiate che è ancora disinformazione. Voi sapete che il problema non è l’aver avuto la tessera di un
partito o il farne parte tuttora (nella nostra lista c’è un candidato tesserato, il quale certo non si nasconde
dietro un dito). Quel che non è sopportabile è che un candidato risponda alle logiche e agli interessi di un
partito, contro gl’interessi dei cittadini. E se quel candidato non ha la tessera di un partito, questa sì che è
una furbata! Ma è anche un’offesa alla vostra intelligenza, se quel candidato è di obbedienza partitica, o se
opera per conto di qualche mammasantissima politico.
Cittadini! Molti di voi conoscono quale sia lo stato delle cose. Spiegatelo a chi lo ignora. Spiegate il grovi-
glio d’interessi – legittimi, per carità, peccato che non siano gl’interessi dei cittadini – che potrebbe condi-
zionare il futuro di Curno. Attenzione anche alla cappa d’indifferenza etica che incombe su Curno. Sotto
questa cappa alcuni cittadini banchetterebbero lautamente; altri, la maggioranza, dovrebbero stringere la
cinghia. Diffidate della progettualità di chi vuol fare tutto. Con quali soldi? Diffidate di chi vi dice che “ope-
re pubbliche è bello”. Questi hanno il cuore di laterizio, non pensano a voi.
Cittadini! Diffidate della calunnia, fate una scelta che è morale non meno che politica.
Cic
lost
ilato
in p
ropr
io •
res
pons
abile
del
la p
ubbl
icaz
ione
: Ang
elo
Gan
dolf
i
Lettera di Angelo Gandolfisindaco di Curno nella passata amministrazione,
caduta il 19 marzo a seguito di un’imboscata serra-pedrettista
Angelo Gandolfi