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DIREZIONE DIDATTICA STATALE
2 CIRCOLO “G. FALCONE”
Corso Europa, 142/A – 80017 Melito di Napoli (Na)
/FAX 0817115767 – 0817100117 - C.F. 94162610631 – C.M.: NAEE34100X
[email protected] - PEC: [email protected] - www.gfalcone.it -
Codice Univoco ufficio: UFNYU
mailto:[email protected]:[email protected]://www.gfalcone.it/
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INDICE
PREMESSA PAG. 3
VISION E MISSION PAG. 4
INTRODUZIONE PAG. 5
CONTESTO PAG. 6
ACCORDI DI RETE PAG. 9
RISORSE MATERIALI PAG. 13
PLESSI / SPAZI PAG. 14
PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE PAG. 15
INFANZIA PAG. 21
PRIMARIA PAG. 24
PIANO INTEGRATO PAG. 35
PROGETTI IN EXTRASCUOLA FINANZIATI DAL FIS PAG. 35
PROGETTI MIUR (IN FASE DI AUTORIZZAZIONE) PAG. 38
PROGETTI FESR/FSE (IN FASE DI AUTORIZZAZIONE) PAG. 49
AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE PAG. 50
PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE (PNSD) PAG. 51
POTENZIAMENTO DELL’ ORGANICO DELL’AUTONOMIA PAG. 57
PIANO DI MIGLIORAMENTO (PDM) PAG. 60
RISORSE PROFESSIONALI PAG. 73
PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE PAG. 78
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA
E INTEGRITÀ ANNI 2015-2016-2017 PAG. 81
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PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.
approvato dal Consiglio di Istituto
nella seduta del 20/01/2016
Premessa
Il presente Piano triennale dell’offerta formativa, relativo alla Direzione Didattica del 2° circolo"G.
Falcone" di Melito di Napoli, è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n.
107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino
delle disposizioni legislative vigenti”.
Esso sostituisce il precedente POF, introdotto per effetto del DPR. 275/99 ed è rivedibile
annualmente.
Il piano:
è stato elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola
e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico con proprio
atto di indirizzo prot. 2409/B32 del 19/11/2015;
ha ricevuto il parere favorevole del Collegio dei Docenti nella seduta del 19/01/2016;
è stato approvato dal Consiglio di Circolo nella seduta del 20/01/2016 ;
il Piano, dopo l’approvazione, è stato inviato all’USR competente per le verifiche di legge
ed in particolare per accertarne la compatibilità con i limiti di organico assegnato;
il piano, all’esito della verifica in questione, ha ricevuto il parere favorevole delle
rappresentanze sindacali, comunicato con nota prot. 167/A19 del 20/01/2016 ;
il piano è pubblicato nel portale unico "Scuola in Chiaro" e sul Sito della scuola.
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VISION E MISSION
PREMESSO CHE:
Il modello educativo di riferimento rimanda ad una organizzazione che coinvolge
nella condivisione delle scelte tutte le componenti interagenti nella scuola stessa
(studenti, famiglie, personale docente, personale non docente e dirigente
scolastico).
La comunità scolastica, nell’ottica della costruzione di un sistema formativo
integrato, si pone in sinergia con il contesto socio-territoriale per la formazione dei
cittadini di domani.
ORGANIZZIAMO UNA SCUOLA CHE:
Educhi all’interazione positiva con la realtà sociale, culturale ed economica
in cui opera.
Rafforzi la consapevolezza della dimensione europea del processo di
crescita culturale.
Costruisca un sistema formativo di qualità in grado di promuovere il
successo formativo di tutti e di ciascuno.
Promuova una cultura “partecipativa” e responsabile” dell’individuo nei
confronti della collettività e dell’ambiente.
Introduca processi innovativi in ambito metodologico-didattico finalizzati allo
sviluppo delle competenze definite a livello europeo.
Promuova occasioni di inclusione sociale e di sensibilizzazione in sinergia
con il territorio.
Utilizzi la valutazione, nell’intenzionalità progettuale e nell’equità delle
opportunità formative, come fattore costituente dell’offerta formativa della
scuola.
Nel corso del corrente anno scolastico si cercherà di cogliere le Indicazioni Nazionali e gli
Orientamenti come occasione per rinnovare e rinvigorire la progettualità pedagogica e
didattica della scuola, per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
Promuovere la dimensione unitaria del processo formativo, la continuità del
processo didattico e la verticalità della proposta formativa.
Porre in risalto il valore della comunità professionale da realizzare facendo
crescere nei docenti la cultura collaborativa.
Sviluppare competenze effettivamente spendibili nel mondo reale.
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Progettare situazioni di apprendimento costruttive, cooperative e contestualizzate.
Promuovere la formazione culturale di base, indispensabile per il raggiungimento
dell’autonomia, cognitiva, relazionale e comportamentale e per la crescita del
cittadino di domani.
Costruire un’alleanza educativa con i genitori basata su relazioni costanti e
rispettose dei reciproci ruoli.
Promuovere e incrementare nell’azione didattica la conoscenza e l’uso di strumenti
digitali al fine di utilizzare, con dimestichezza e spirito critico, le tecnologie della
società dell’informazione per lo studio, il tempo libero e la comunicazione.
Modulare percorsi di apprendimento personalizzato e individualizzato sulle
potenzialità di ciascuno nell’ottica di una scuola più equa e più inclusiva.
Sviluppare il pensiero computazionale attraverso la programmazione (coding) in un
contesto di gioco.
INTRODUZIONE
L’entrata in vigore della Legge di Riforma n° 107 del 13 luglio 2015, nota come la "Buona
Scuola", impegna Dirigenti e Docenti delle scuole di ogni ordine e grado, ad applicare una
serie di norme e di nuove consuetudini che, pur tra non pochi aspetti problematici e critici,
lasciano intravedere anche tante nuove opportunità e occasioni di crescita.
Così, già con l’avvio dell’anno scolastico, gli Organi Collegiali ed Individuali della 2°
D.D."G. Falcone" di Melito di Napoli, fra i tanti adempimenti, si sono trovati ad affrontare,
una serie di novità molto impegnative tra cui: il RAV (Rapporto di Autovalutazione d’
Istituto); il PdM (Piano di Miglioramento); il POF (Piano dell’ Offerta Formativa annuale) e,
non ultimo, anche la contestuale redazione del PTOF, Piano Triennale dell’ Offerta
Formativa, relativo al triennio 2016-2019.
Tutti questi documenti, estremamente impegnativi, sono tra loro strettamente correlati. In
particolare, uno di essi, assume grande significatività poiché li compendia tutti:
il PTOF, elaborato dal Collegio dei Docenti sulla scorta delle linee d’indirizzo
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fornite dal Dirigente Scolastico si struttura come, “il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia”.
In realtà, attraverso il Piano triennale la scuola, oltre a comunicare al territorio la propria
identità, dichiara all’utenza il proprio Progetto Educativo integrato, completo e coerente in
ogni suo aspetto, comprendente le dimensioni:
del Coordinamento Didattico: Curricolo d’Istituto, per classi parallele e verticale;
Continuità e Piano di Formazione e di Aggiornamento per il personale scolastico;
del Progetto d’Istituto: articolazione dell’Offerta Formativa, Educativa e Didattica; Piano
di Miglioramento: priorità, modifiche e integrazioni degli obiettivi a breve, medio e lungo
termine; Monitoraggio dei processi avviati;
dell’azione Valutativa d’Istituto: Valutazione del Processo di insegnamento/apprendi
mento; Valutazione, interna ed esterna, degli esiti degli apprendimenti; Autoanalisi
d’Istituto e Rapporto di Autovalutazione;
dell’aspetto Gestionale/Finanziario: Organico di Istituto (di diritto e dell’autonomia) e
Organigramma; Contratto di Istituto; Programma Annuale; Collaborazione con Enti Esterni.
l'Organico Potenziato o Organico dell'Autonomia (Fase C del Piano di assunzioni
L.107/15) ovvero la possibilità di incrementare l’organico previa individuazione, da parte
del Collegio dei Docenti, di alcune aree di apprendimento/formazione da potenziare,
sviluppandole in un Progetto-Azione quali-quantitativo del curricolo.
Tutto ciò si tradurrà nella richiesta di incremento di unità da assegnare alla Direzione
Didattica, incrociate con le reali disponibilità in capo agli uffici territoriali. Tale organico
aggiuntivo sarà finalizzato a qualificare il servizio scolastico e richiederà un’attenta
riflessione in merito alle scelte educative da effettuare.
Nel corrente anno scolastico, però tale elaborazione, considerata comunque come una ri-
programmazione dell’insieme delle attività in essere, ha dovuto tener conto, anche dei
risultati emersi dal Rapporto di Autovalutazione (RAV) che da un lato, ha avuto la
funzione di fornire una rappresentazione della scuola attraverso l’analisi del suo
funzionamento, dall’altro, quella di costituire un’articolata piattaforma attraverso cui
predisporre il successivo Piano di Miglioramento.
CONTESTO
Il II° Circolo Didattico di Melito di Napoli è ubicato in un territorio a nord di Napoli ai limiti
dei quartieri di Scampia e Secondigliano, è di fatto inglobato nella periferia settentrionale
della metropoli partenopea, inoltre confina anche con i popolosi comuni di Sant'Antimo,
Casandrino e Giugliano in Campania.
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Le origini
I documenti storici raccolti sembrano dare origine al nome di Melito, quello dell'antica
Mellano. Federico II dichiarò Melito casale di Napoli, insieme ad altri paesi che
sorgevano intorno alla città e fino al 1800 la città di Melito veniva chiamata casale di
Napoli. Nato come piccolo villaggio e in epoca remota, Melito non poteva lasciare di sé
molte notizie storiche; inoltre il Casale era nato a pochi chilometri da Napoli. Il Casale
non ha mai avuto mura di difesa, né castelli, né fortezze di alcun genere. Tutto ciò
denota che questo "villaggio" sorse in una zona sicura e priva di imminenti pericoli.
Il fossato di Napoli
Melito, secondo lo studiosi locali, deriverebbe il suo nome da "Mellito" che nella bassa
latinità significò "fossato profondo". Al tempo del Ducato Napoletano e anche prima,
come confine territoriale esisteva un "fossato di Napoli" che divideva il territorio di
Napoli da quello di Capua. Questo fossato partiva dalla campagna di Giugliano,
attraversava la masseria "Signorelli" (attuale zona corrispondente alla via Signorelli) e
giungeva nell'attuale via Roma, percorrendola fino all'attuale via Lavinaio. Inizialmente il
"fossato" assume importanza al tempo del Ducato di Napoli per le continue battaglie
contro i Normanni e successivamente acquisisce valore in quanto esso veniva a
costituire una vera e propria difesa per il territorio di Napoli. Nel tempo, quindi, al nome
di Mellito di Napoli (vale a dire "fossato di Napoli") si preferì quello attuale di Melito di
Napoli.
Monumenti e luoghi di interesse
La chiesa di Santa Maria delle Grazie è situata nella centrale Piazza Santo Stefano, il
complesso è stato ristrutturato nel 1775, quando l'edificio fu riedificato interamente sui
resti di una vecchia chiesa cadente (risalente presumibilmente al 987).
Le Colonne di Giugliano, poste all'estremità nord del Paese nella parte confinante
appunto con Giugliano in Campania, sono un punto di riferimento geografico per gli
abitanti melitesi oltre che un monumento alla storia passata della cittadina.
Collegamenti
Il Comune di Melito è ben collegato al capoluogo partenopeo con linee di autobus e
metropolitana, inoltre è molto attiva una fitta rete di collegamenti con l’agro aversano, in
particolare con la Città di Aversa (linea Alfana).
Questa posizione di confine tra la Provincia di Napoli e la Provincia di Caserta consente
notevoli scambi commerciali e culturali tra i due territori, evitando un isolamento
culturale e favorendo una proficua integrazione.
Densità abitativa
Ad oggi, Melito conta complessivamente 38.000 abitanti.
La densità abitativa è di 10.258 per Kmq., esso è il quarto Comune più densamente
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abitato d’Italia preceduto soltanto dai Comuni di Casavatore, San Giorgio e Portici.
Tale dato (fonte ISTAT) si è consolidato nell’ultimo trentennio in seguito al fenomeno
migratorio verificatosi in conseguenza degli eventi sismici del 1980.
Il grafico che segue, mostra chiaramente il picco di flusso migratorio che si è verificato
negli anni ‘80 e che ha cambiato il volto, la storia e la natura del Comune di Melito di
Napoli, che da piccolo paese della Provincia si è trasformato in un prolungamento della
Città di Napoli.
Altri dati
I cittadini stranieri residenti ufficiali, risultano essere al 2010 in numero di 401.
Le istituzioni scolastiche presenti sul territorio sono:
N. 2 Circoli Didattici: “GFalcone 2”; “A.De Curtis”
N. 1 Istituto Comprensivo: IC “Tenente Mauriello”
N. 1 Scuola secondarie di Primo Grado: “M. Guarano”
N. 1 Scuola Secondaria di Secondo Grado: LSL “Immanuel Kant”
Tessuto urbano
La scuola "G.Falcone" è attiva con tre strutture nelle quali esistono differenti realtà: la
sede centrale, in Corso Europa, frequentata prevalentemente da un ceto medio –
basso, onesto e laborioso, che non presenta particolari caratteristiche di disagio
sociale, ed i plessi siti in Via Lussemburgo, Rione 219, frequentato da una popolazione
che presenta enormi difficoltà sociali, culturali ed ambientali e che si riflettono,
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chiaramente, sul rendimento e la frequenza scolastica degli alunni.
Da sempre si è cercato di arginare i diversi e complessi problemi connessi alla platea e
molte sono state le iniziative intraprese al fine di recuperare e togliere i bambini dalla
strada, dando loro la possibilità di conoscere realtà diverse da quella vissuta
quotidianamente.
Sono stati attivati a tale scopo, progetti in extra scuola, PON, iniziativa “Scuole Aperte”
e, grazie ai Fondi Europei,i numerose azioni finanziate dai FSE e dai FSER che hanno
permesso anche di lavorare sul miglioramento delle strutture in termini di adeguamento
informatico e tecnologico.
Le agenzie formative e i servizi pubblici quali ASL, Unità Sanitarie Materno Infantili,
Consultori, Centri di ascolto, Biblioteca Comunale; Servizi Sociali Municipali, ecc. non
sono sufficienti a soddisfare i bisogni della popolazione.
Pertanto, proprio per arginare le lacune suddette e, in ottemperanza della novella
L. 107/2015, nel corrente a.s. la scuola ha stipulato Accordi di Rete con altre agenzie
educative ed il privato sociale, con la certezza di realizzare una maggiore
collaborazione operativa con il territorio.
ACCORDI DI RETE
"RETE DI SCUOLE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA'
DELL'ISTRUZIONE"
Tale accordo di rete(prot. n°2350/B32 del 13/11/2015) intende associare le Istituzioni
scolastiche operanti nel territorio che si impegnano a favorire le attività didattico-educative,
di ricerca e di sperimentazione, secondo standard di qualità concordati e con l'impegno di
strutture telematiche finalizzate allo scopo.
La Rete risulta così costituita:
D.D. 2° circolo "G. Falcone"- Melito di Napoli (Scuola Capofila)
SMS "M. Guarano"- Melito di Napoli
LSL "I. Kant"- Melito di Napoli
Ist. Par. " Mary Poppins"- Giugliano in Campania
Ass. Culturale " Set Me Free"- Giugliano in Campania
Coop. Sociale "Progetto Vita" ente gestore della comunità educativa "Il Bucaneve"-
Melito di Napoli
Ass. Culturale "The Dreamers"- Melito di Napoli
"RETE DI SCUOLE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA' DEI
SERVIZI AMMINISTRATIVI”
Tale accordo di rete (Prot. n. 2353/B32 del 16/11/2015) intende associare le Istituzioni
Scolastiche operanti nei Comuni della Provincia di Napoli al fine di Realizzare, attraverso il
sostegno reciproco e l’azione comune, il miglioramento della qualità complessiva dell’
Istituzione Scolastica, lo sviluppo dell’innovazione, della sperimentazione e della ricerca
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didattica ed educativa, la qualificazione del personale mediante l’aggiornamento e la
formazione in servizio anche attraverso la realizzazione in rete di servizi gestionali
informatizzati, relativi ad aspetti burocratici e amministrativi.
La Rete risulta così costituita:
D.D. 2° circolo "G. Falcone"- Melito di Napoli (Scuola Capofila)
D.D. 3° Circolo Didattico - Melito di Napoli
S.M.S. "M. Guarano" - Melito di Napoli
Istituto Paritario "M. Poppins” - Giugliano in C. (NA)
Scuola media statale “S. Di Giacomo” - Qualiano
I.C. “Don Milani” - Sant’Antimo (NA)
COSTITUZIONE DEL COMITATO TECNICO- SCIENTIFICO (C.T.S.)
Il C.T.S. in Rete ( prot. n°84/A40 del 14/01/2016) si prefigge il ruolo di raccordo tra i
sistemi formativi scolastici e il territorio, nelle sue espressioni sociali, economiche,
produttive e culturali.
In tal senso, quindi, diventa valido supporto ai Consigli di Classe e al Collegio dei
Docenti, nelle sue articolazioni dipartimentali, nella promozione e gestione di interventi
formativo-orientativi.
Il C.T.S. risulta così costituito:
D.D. 2° circolo "G. Falcone"- Melito di Napoli
LSL "I. Kant"- Melito di Napoli
S.M.S. "M. Guarano" - Melito di Napoli
D.D. 3° Circolo Didattico - Melito di Napoli
Istituto Paritario "M. Poppins” - Giugliano in C. (NA)
Ass. Culturale "The Dreamers"- Melito di Napoli
Per la componente delle Professioni e degli Ordini Professionali:
Avv. G. Di Gennaro
Ing. F. Panico
Arch. E. Truppo
Per la componente territoriale:
Il Sindaco, Avv. V. Carpentieri
Ass. alla Cultura, D. Pellecchia
Popolazione Scolastica
Il territorio dove è ubicata la sede di Via Lussemburgo (scuola primaria e scuola
dell’Infanzia), richiede una valutazione separata in quanto è caratterizzato da molteplici
problematiche sociali: edilizia popolare; residenza detentiva domiciliare di molte giovani
famiglie; basso livello di istruzione; degrado socio-economico dovuto alla promiscuità
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dell’ambiente familiare; disoccupazione radicata e conseguente bacino di manovalanza
per la criminalità organizzata.
Insieme agli interventi residenziali sono state create strutture di aggregazione sociale
(piscina e centri sportivi) che non sono mai andate in funzione e che sono state
vandalizzate ed abbandonate, compresa la palestra della scuola che ha subito spesso
mortificanti devastazioni.
Neanche la Chiesa locale, spesso, riesce a rispondere alle esigenze pratiche di
sopravvivenza quotidiana.
La frequenza scolastica è quindi vissuta come facoltativa e soffre del fenomeno della
dispersione.
In questo contesto la scuola rimane uno dei pochi centri di formazione educativa, culturale
e civile presente sul territorio.
Per questi motivi, l’istituzione scolastica ha partecipato e continuerà a partecipare ai
progetti del MIUR per il miglioramento della qualità dell’istruzione.
Diversa è la realtà della sede centrale della scuola in Corso Europa, frequentata
prevalentemente da bambini appartenenti al ceto medio. Qui, infatti, minori sono i problemi
sociali e , di contro, più semplice la costruzione di un proficuo rapporto di crescita e di
collaborazione con le famiglie.
Un’attenzione particolare bisogna dedicare alla percentuale di alunni DA, con rapporto in
deroga. Questa negli anni ha rilevato una crescita costante, così come quella di altri
soggetti “deboli” (BES, DSA..….) per i quali la scuola predispone un’attenta
programmazione personalizzata, che confluisce nel Piano Annuale di Inclusione (PAI), dal
quale poi discende l’intera pianificazione delle strategie da adottare per assicurare a tutti i
bambini il successo formativo, nel rispetto delle condizioni culturali di partenza.
Le azioni didattiche richiedono, infatti, una costante "calibratura" finalizzata all’inclusione di
tutti gli alunni.
Corre ancora l’obbligo di sottolineare che, annualmente, sono sempre più numerose le
richieste di iscrizione degli alunni, anche nelle classi di passaggio, che spesso non è
possibile soddisfare, proprio a conferma del “buon nome” della scuola, che si è
faticosamente conquistata come di una scuola attenta ai bisogni di tutti i bambini.
Raccordo Scuola-Territorio
Premesso che nel territorio in cui è inserito la 2° D.D “G Falcone” resta ancora poco.
generalizzato un modello di collaborazione in orizzontale, cioè tra scuole dello stesso
ordine, la capacità della Direzione di apertura a Reti e soggetti esterni è buona. Partner
privilegiati restano quelli afferenti alla sfera pubblica, in particolare: Unione Europea, Stato,
Ente Locale ed altre Istituzioni Pubbliche. Allo stato attuale tendono a stabilizzarsi anche
le collaborazioni con il mondo dell’Associazionismo: Associazioni culturali e Sportive;
Associazioni di Volontariato ecc, che, complessivamente, contribuiscono al miglioramento
e all’arricchimento dell’Offerta Formativa. Nel tempo, infatti, le migliori pratiche realizzate
in stretta collaborazione con i soggetti esterni, sono diventate opportunità pienamente
integrate con l’intero impianto definitivo nel Piano dell’Offerta Integrata del Circolo, come
nel caso, ad es. del Campo Estivo che, grazie alla collaborazione con la Parrocchia Beato
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Vincenzo Romano di Melito, annualmente si realizza dalla chiusura delle attività didattiche
a tutta la prima decade di luglio, per offrire una qualificata opportunità ludico- ricreativo-
sportiva ai sempre più numerosi bambini che restano in città nel periodo estivo.
Rapporti con Le Famiglie
Le famiglie degli alunni della scuola sono coinvolte attivamente in tutte le fasi della vita
scolastica: formalmente, dalla partecipazione agli organi Collegiali alle iniziative
istituzionali e, nel processo decisionale, coinvolgendo i rappresentanti delle singole
classi e sezioni, in incontri periodici; dagli incontri bimestrali scuola-famiglia ai momenti
di riunione e di dialogo attivo con i genitori per conoscere il percorso evolutivo dei
bambini e gestire, secondo i bisogni personali di ciascuno, gli aspetti socio – emotivo -
affettivi, le dinamiche relazionali, la capacità di affrontare diverse e nuove modalità
di apprendimento senza comprometterne l’autostima o l’entusiasmo nell’affrontare
l’esperienza scolastica.
Altri momenti importanti per il coinvolgimento delle famiglie, sono poi rappresentati dalle
iniziative artistiche e dalle numerose performance che durante tutto l’arco dell’anno le
insegnanti accuratamente preparano per socializzare con i genitori, l’attività
interdisciplinare delle singole classi o gruppi di classi (recite, manifestazioni, sfilate,
concerti, mostre ecc) sempre suscitando grandi apprezzamenti da parte dei genitori,
alla cui buona riuscita collaborano instancabilmente, e con entusiasmo, anche
collaboratori scolastici, lavoratori ex LSU ecc.
Allo scopo di migliorare il livello di interazione tra genitori e docenti dall’anno
scolastico 2015/16 è stato formalizzato il Patto di Corresponsabilità educativa tra i
tre protagonisti del processo: genitori, insegnanti, alunni.
Il Patto Educativo, allegato al presente documento è l’espressione di un “ Progetto
Educativo Condiviso” che sancisce un impegno comune ed un’alleanza educativa tra
scuola e famiglia finalizzata alla “formazione dell’uomo e del cittadino”.
Esso:
coinvolge i docenti di sezione, di classe, i genitori, gli alunni e tutte le agenzie educative presenti sul territorio.
Contribuisce allo sviluppo del reciproco senso di responsabilità ed impegno; Consolida il dialogo e la collaborazione educativa tra scuola e famiglia,
come relazione costante non episodica e/o limitata solo a situazioni critiche o problematiche.
Favorisce la condivisione di principi e valori educativi tra adulti e bambini; Trova i propri fondamenti educativi, nel Piano dell’Offerta Formativa e nelle
norme disciplinari, nel Regolamento d’Istituto. Promuove la condivisione di più ampi patti educativi all’interno della
comunità educante. Per rendere effettiva l’attuazione di quanto concordato nel Patto Educativo di
Corresponsabilità, la scuola si impegna, all’inizio e nel corso di ogni anno scolastico, a
creare momenti di incontro e di dialogo tra genitori ed insegnanti, per favorirne la
conoscenza ed attivare la partecipazione collaborativa di tutte le componenti coinvolte.
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La sottoscrizione del Patto viene effettuata all’inizio di ogni ciclo scolastico e richiamata ad
ogni anno scolastico successivo, nella prima assemblea di classe tra docenti e genitori per
tutti i casi ritenuti necessari.
RISORSE MATERIALI
Nel corso degli ultimi anni la capacità progettuale della scuola ha registrato un notevole
incremento.
Dal punto di vista quantitativo, infatti ha saputo sfruttare a pieno tutte le occasioni offerte
dalla programmazione PON-FSE/FERS destinate alla scuola Primaria nel precedente
sessennio .
Dal punto di vista qualitativo, invece ha progressivamente affinato la propria capacità di
raggruppare in macroaree la pianificazione delle varie iniziative progettuali, per azzerare il
rischio della frammentazione in termini di ricaduta dei risultati.
Molto elevata è diventata la capacità di utilizzare in maniera sinergica le risorse disponibili,
di diversa provenienza e la capacità di effettuare scelte progettuali, coerenti con gli obietti
contenuti nel Piano Integrato.
PLESSI / SPAZI
Della 2°D.D. “Giovanni Falcone” fanno parte n. tre edifici scolastici:
Plesso C.so Europa Plesso Atene Plesso “Rodari"
Il plesso "C.so Europa" sorge su un’area di nuova costruzione e possiede un ampio
spazio esterno dotato di una pista per atletica leggera e salto in lungo e di un campo per il
basket e la pallavolo.
La struttura ospita la presidenza e gli uffici di segreteria.
Il plesso è composto da 14 aule al piano terra e 11 al piano superiore; 17 di queste aule,
inoltre, sono dotate di lavagna interattiva multimediale.
L’edificio possiede un laboratorio d’informatica con 16 postazioni per gli alunni, un server
con il collegamento ad internet wireless e una LIM; di un laboratorio di ceramica; di un
aula magna per il cineforum e di una biblioteca.
ll plesso “Rodari”, che ospita i bambini della scuola dell’infanzia, è composto da 10
sezioni, 3 delle quali si trovano nel plesso di scuola primaria (Atene). Esso è dotato di
un’aula laboratorio grafico-pittorica e manipolativa e ha il giardino in comune con la scuola
primaria.
Il plesso "Atene", che ospita la scuola primaria, è costituito dal piano terra dove sono
presenti 3 classi e dal piano superiore dove ne sono presenti 9.
Il plesso "Atene" possiede un laboratorio d’informatica con 10 postazioni per gli alunni, un
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server con il collegamento ad internet wireless e 5 computer portatili in dotazione ai
docenti; un laboratorio di ceramica; un laboratorio musicale in fase di allestimento e
un’ampia palestra coperta.
Le infrastrutture e gli spazi verdi necessitano di continui interventi di manutenzione da
parte dell’ente locale.
Consapevoli della valenza educativa degli spazi quali ambienti di apprendimento, si è
costantemente alla ricerca della valorizzazione e della qualificazione degli stessi,
utilizzando in modo sinergico tutti i tipi di finanziamento e di accordo (anche con le
Università come da Protocollo d'intesa tra USR Campania e la SUN - Dipartimento di
Architettura e disegno industriale "L.Vanvitelli), da quelli comunali a quelli statali, da quelli
europei a quelli del contributo volontario delle famiglie, per realizzare nuovi ambienti o per
riqualificarne quelli già presenti, in modo che i bambini possano fruirne giornalmente, sia
all’interno dell’orario curricolare, sia per svolgere attività di ampliamento dell’Offerta
Formativa.
SCUOLA DELL'INFANZIA “RODARI"
via Lussemburgo 1
Melito di Napoli
è dotata di:
10 sezioni; un laboratorio grafico-pittorico-manipolativo
SCUOLA PRIMARIA "G. FALCONE"
sede centrale C.so EUROPA 142
Melito di Napoli si sviluppa su 2 piani ed è dotato di:
Uffici Anministrat ivi, di Direzione e di Segreteria;
Sala Docenti; 25 aule scolastiche(17 delle quali dotate
di LIM);un'Aula Multimediale;
un laboratorio di ceramica; una biblioteca; un'aula
magna; un Cineforum;una pista di atlet ica leggera e
salto in lungo;
un campo per i l basket e la pallavolo.
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ATTREZZATURE TECNOLOGICHE Grazie alle Programmazioni POR-FESR 07/13, come già innanzi detto, è stato possibile
potenziare anche le attrezzature informatiche degli uffici amministrativi , delle aule e della
scuola tutta rendendo le stesse più funzionali ai bisogni degli utenti.
Grazie ai Fondi Europei la sede del Corso Europa, è stata dotata di:
un laboratorio multimediale fornito di 16 postazioni connesse ad Interenet , con
KIT Lim;
un’aula cineforum, completa di pannello di proiezione a scomparsa e sistema di
amplificazione con postazione multimediale mobile.
Tali impianti implicano una notevole opera di manutenzione e controllo per cui si rende
necessario l'implementazione dei sistemi di sicurezza antintrusione e di video
sorveglianza già in posti in opera, per salvaguardare il patrimonio esistente e per
tutelare contestualmente anche il diritto allo studio dei bambini.
PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO Il curricolo di Istituto è il “cuore” didattico dell’Offerta Formativa del II circolo didattico
“G.Falcone”. Esso è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica
ed esprime le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, le esperienze di
apprendimento più efficaci adottate dalla comunità professionale per promuovere il
successo formativo di tutti gli alunni.
Il Circolo, si è impegnato in un percorso pluriennale di revisione del CURRICOLO di
istituto per COMPETENZE finalizzato al raggiungimento delle Competenze Chiave e di
Cittadinanza, di tutti gli alunni ed al miglioramento degli strumenti per la certificabilità
delle stesse.
Prima di dare avvio all’attività di revisione, una Commissione incaricata ha avvertito la
SCUOLA Primaria "ATENE"
Via Lussemburgo 1 Melito di Napoli
si sviluppa su 2 livelli dotati di:
11 aule per attività didattiche; un’aula multimediale;
un laboratorio di ceramica;
un'aula musicale;una palestra.
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necessità di studiare i documenti legislativi e orientativi nazionali ed europei, di enucleare i
contenuti innovativi, le parole ed i concetti chiave del nuovo testo delle Indicazioni
Nazionali per il Curricolo al fine di avere ben chiaro non solo il sistema scolastico italiano,
ma anche l’orizzonte di riferimento assunto, ovvero il quadro delle competenze Chiave di
Cittadinanza per l’apprendimento permanente, definite nel 2006 dal Parlamento Europeo,
e la necessità per l’Europa di investire, in una economia della conoscenza, sul capitale
umano.
Parallelamente, il gruppo di lavoro in stretta sinergia con le intersezioni/interclassi, si è
cimentato nella declinazione degli obiettivi specifici di apprendimento utili al
conseguimento dei Traguardi per lo sviluppo delle competenza per la scuola dell’Infanzia,
e per la classi seconde e quinte della scuola primaria, come previsti dalle Indicazioni
Nazionali per il Curricolo. Questo lavoro ha rappresentato la base operativa per la
progettazione didattica.
Elaborare il CURRICOLO di scuola secondo un approccio per COMPETENZE e alla luce
delle INDICAZIONI nazionali, richiede, non solo di riformulare gli obiettivi in termini di
competenze, bensì di ripensare la STRUTTURA stessa del curricolo, elaborando
specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione, coerenti con i
traguardi formativi previsti dai documenti nazionali ed europei,
Il SIGNIFICATO di “COMPETENZA”
“Per adattarsi in modo flessibile a un mondo in rapido mutamento e caratterizzato da forti
interconnessioni, ciascun cittadino dovrà disporre di un’ampia gamma di competenze
chiave, una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto.
La nozione di competenze chiave serve a designare le competenze necessarie e
indispensabili che permettono agli individui di prendere parte attiva in molteplici contesti
sociali e contribuiscono alla riuscita della loro vita e al buon funzionamento della società;
sono tali se forniscono le basi per un apprendimento che duri tutta la vita, consentendo di
aggiornare costantemente conoscenze e abilità in modo da far fronte ai continui sviluppi e
alle trasformazioni” (cfr. Raccomandazioni del Parlamento europeo 18 dicembre 2006)
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“La competenza è un abito mentale, un metodo di studio, una disponibilità permanente alla
ricerca, necessari per affrontare nuovi compiti, nuove sfide, nuove situazioni nel corso
della vita. C’è un termine nelle Indicazioni per la scuola d’infanzia che parla di avventura
della conoscenza: ecco, si vorrebbe che la scuola fosse un’esperienza che fa crescere,
che organizza e struttura il modo di pensare, che rende progressivamente autonomi.”
(Cfr. G. Cerini.)
STRUTTURA del CURRICOLO
INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI FORMATIVI
L’azione formativa del Circolo G.Falcone consiste sì nel soddisfare bisogni espliciti, ma
soprattutto nel far affiorare bisogni inespressi, suscitare e orientare comportamenti,
allargare gli spazi di condivisione di senso, creare nuovi valori. Nel suo insieme la
comunità educante procede verso l'assunzione di quell'autorevolezza che sa orientare,
valorizzando le predilezioni, le intelligenze, gli stili cognitivi degli alunni, la cultura delle
famiglie, le aspirazioni e la soggettività di ognuno e, quindi, attua la personalizzazione
dell’intervento didattico al fine di ottenere che ogni alunno cresca in accordo con ciò che
egli è, ovvero una persona da valorizzare perché raggiunga l’eccellenza che gli è propria,
che non dipende esclusivamente dai risultati raggiunti, ma piuttosto da come è stato in
COMPETENZE CHIAVE per l’APPRENDIMENTO PERMANENTE
Raccomandazione UE
COMPETENZE CHIAVE di CITTADINANZA
Decreto n. 139 2007
INDICAZIONI NAZIONALI per il CURRICOLO (D.M. 254/2012)
CAMPI DI ESPERIENZA /DISCIPLINE
COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA
I DISCORSI E
LE PAROLE
ITALIANO INGLESE
COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE
CONSAPEVOLEZZA ed ESPRESSIONE CULTURALE IMMAGINI-SUONI COLORI
STORIA GEOGRAFIA ARTE E
IMMAGINE MUSICA
CULTURA MATEMATICA E COMPETENZA IN SCIENZA E TECNOLOGIA
RISOLVERE PROBLEMI
PROGETTARE
INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI
LA CONOSCENZA
DEL MONDO
MATEMATICA
SCIENZE TECNOLOGIA
COMPETENZA DIGITALE
COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE COLLABORARE E PARTECIPARE
AGIRE IN MODO AUTONOMO E RESPONSABILE
PROGETTARE
IL SE’ E L’ALTRO
IL CORPO E IL MOVIMENTO
EDUCAZIONE FISICA
CONVIVENZA
CIVILE SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA’
IMPARARE AD IMPARARE
COMUNICARE
ACQUISIRE ed INTERPRETARE
L’INFORMAZIONE
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grado di esigere a se stesso di raggiungere al massimo grado ciò di cui è capace. (García
Hoz, 2005).
I maggiori bisogni formativi individuati dal C.d. D riguardano:
L’AUTOSTIMA, per promuovere la maturazione dell’identità personale e della vita di
relazione attraverso lo sviluppo della stima, della fiducia in sé, della capacità di vivere in
modo equilibrato le emozioni, i sentimenti ed i rapporti interpersonali avendo
consapevolezza anche dei propri limiti.
L’IDENTITA’, per incentivare un apprendimento basato sull’esperienza che stimoli il
bambino ad affrontare e superare le difficoltà via via incontrate.
L’APERTURA , per educare alla cultura dell’integrazione, della diversità etnica, sociale,
religiosa, psicofisica, al rispetto dell’ambiente, della collettività, del singolo.
La RESPONSABILITA’, per favorire la progressiva conquista dell’autonomia personale
attraverso lo sviluppo della capacità di orientarsi e compiere scelte autonome, coltivando
così l’etica della responsabilità, la collaborazione e lo spirito di gruppo.
L’AUTONOMIA, per organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed
utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non
formale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del
proprio metodo di studio e di lavoro quindi, l’autoregolazione nella gestione dello studio.
PROGETTAZIONE
Elaborare il curricolo di scuola secondo un approccio per Competenze, richiede anche di
ripensare i modi con cui organizzare il setting didattico, con cui esercitare, la mediazione
didattica e gestire la relazione tra insegnante e allievi. Tali scelte si riflettono
necessariamente sulle opzioni metodologiche e sullo stile educativo. E’ pratica stabile per la D.D., trattandosi di una scuola dell’infanzia e primaria, che ogni
team Docente per ogni classe elabori la programmazione educativa e didattica,
annualmente e settimanalmente, prendendo il via dall’analisi della situazione di partenza
della classe e delle conoscenze di base e definendo: finalità formative, traguardi per
competenze di ogni singola disciplina, unità di apprendimento trasversale, attività di AOF,
verifiche e criteri di valutazione.
Nella programmazione, un’ampia sezione è riservata agli interventi di recupero e/o
potenziamento rivolti a tutti gli alunni della classe ed un Piano Educativo Individualizzato
per gli alunni diversamente abili.
I consigli di interclasse definiscono per ogni singola disciplina, secondo un modello
comune, obiettivi di apprendimento, contenuti, attività di AOF coerenti col POF e prove di
verifica in ingresso, intermedie e finali.
Il C.d.D sta cercando di affiancare da alcuni anni alle strategie metodologiche anche
nuove dimensioni della gestione didattica.
Questa opportunità è stata fortunatamente generata dalla realizzazione delle numerose
azioni a valere sui Fondi PON/FSE/FSER 2007/2013, realizzate nel corso degli ultimi anni,
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grazie alle quali è stato possibile strutturare ambienti per l'apprendimento, in cui sono
presenti P.C. e LIM, molto innovativi ed introdurre nella didattica nuove metodologie e
forme più avanzate di insegnamento che rendono l'apprendimento degli alunni
sicuramente dinamico e meglio adeguato alle loro esigenze e consentono di superare la
dimensione trasmissiva dell’insegnamento.
È necessario, infatti, modificare l’impianto metodologico verso un sistema di produzione
della conoscenza in direzioni diversificate; bisogna individualizzare l’intervento formativo,
educando alle intelligenze multiple attraverso l’attivazione di processi organizzativi e di
insegnamento - apprendimento diversificati in base alle potenzialità e alle capacità dei
soggetti; i saperi non si possono trasmettere in modo enciclopedico, ma devono potersi
concentrare in primo luogo, su conoscenze chiare irrinunciabili, generative di nuovo
apprendimento e utilizzabili in più campi e con versatilità.
LE LINEE METODOLOGICHE
Le linee metodologiche che connotano l’AZIONE PROGETTUALE posso essere così
sintetizzate:
valorizzare le esperienze e le conoscenze degli alunni per attuare interventi adeguati nei
riguardi delle diversità (difficoltà nell’apprendimento, alunni non italiani, disabili …);
favorire, l’esplorazione e la scoperta (problematizzazione, pensiero divergente e creativo);
incoraggiare l’apprendimento collaborativo (aiuto reciproco, gruppo cooperativo…) e
laboratoriale, sia interno alla classe sia per gruppi di lavoro di classi e di età diverse;
promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere (gestione dell’errore,
strategie adottate per superarle);
sviluppare l’autonomia nello studio e l’attività di ricerca, la capacità di progettazione ed di
organizzazione del lavoro scolastico;
favorire l’uso delle TIC nella didattica.
ALCUNE METODOLOGIE
PEER TUTORING: lavori a coppie o piccoli gruppi nei quali un alunno insegna
all’altro/agli altri - Il compagno diviene struttura di aiuto. Non vi è solo passaggio di
contenuti, ma di abilità, strategie di soluzione; permette di riflettere sui propri
agiti.
MODELING: l’alunno osserva un modello (compagno o insegnante) che compie
una determinata attività; il modello dà le istruzioni e l’alunno esegue dicendo ad
alta voce le istruzioni.
COOPERATIVE LEARNING: Il C.L. è un metodo di insegnamento\apprendimento basato sulla mediazione sociale. La classe viene divisa in gruppi di tre/cinque alunni
che lavorano insieme perseguendo un medesimo scopo (costruendo un unico
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prodotto, imparando il medesimo argomento,…) suddividendosi ruoli e compiti.
Elementi chiave del C.L. sono: l’interdipendenza positiva di compito, di scopo, di
materiale, di valutazione; la responsabilità individuale e di gruppo; l’insegnamento
diretto delle competenze sociali; la verifica di gruppo.
DIDATTICA LABORATORIALE: Proporre ai ragazzi attività pratiche e sistematiche che orientino gli stessi a porsi degli interrogativi cognitivi da risolvere
insieme secondo le proprie capacità.
" IL LABORATORIO NON COINCIDE CON UNO
SPAZIO FISICO MA CON UN METODO DI APPRENDIMENTO:
NON SI EFFETTUANO ESPERIMENTI MA ESPERIENZE "
AMBIENTI DI APPRENDIMENTO
L'intento generale della Direzione Didattica è proporsi come luogo in cui le persone
siano incoraggiate a sviluppare al massimo le loro potenzialità individuali in un clima di
benessere e cooperazione; essi sono "intenzionalmente" strutturati ed organizzati come
“Ambienti di Apprendimento” ovvero come spazi fisici e/o virtuali, ma anche mentali e
culturali, emotivi ed affettivi dove i docenti pianificano e realizzano attività volte a
promuovere processi educativi e didattici di crescita e di apprendimento. Ambienti, quindi, disposti come "spazi d'azione", dove i docenti promuovono e
sostengono conoscenze, abilità, motivazioni, atteggiamenti e dove gli alunni
sperimentano esperienze significative, imparano attivamente attraverso il fare, vivono
interazioni e scambi interpersonali.
L’introduzione delle nuove tecnologie nella quotidiana pratica didattica svolge un
ruolo chiave nella innovazione strategica dei processi d’insegnamento e, se
utilizzate in modo appropriato all'interno dei processi di apprendimento, costituiscono i
più preziosi alleati degli insegnanti.
Gli alunni, infatti, sono molto attratti dalle molteplici opportunità che questi strumenti
offrono e che sono presenti, ovunque, nei giochi e nelle case di tutti; con essi i bambini
si trovano a loro agio ed hanno l’opportunità di imparare attraverso il gioco.
Senza demonizzare gli strumenti didattici tradizionali, quali il libro o il quaderno, che
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restano indispensabili e insostituibili strumenti didattici, le attrezzature multimediali, più
accattivanti ed interattive, fanno nascere negli alunni nuovi bisogni e motivazioni che
favoriscono il processo di apprendimento e le relazioni con i coetanei.
Al contempo, si modifica profondamente anche il ruolo dell'insegnante che non è più
l’unica fonte del sapere ma diventa regista e "facilitatore" dell’apprendimento stesso,
valorizzando e sviluppando le potenzialità e le capacità di ciascuno.
ORDINI di SCUOLA:
Infanzia
La Scuola dell'Infanzia è ubicata nel cuore del rione “219”.
Il progetto educativo-didattico della stessa, privilegiando il bambino nel rispetto
del suo fare agire, organizza tempi e spazi per rispondere ai bisogni di ciascuno.
Spazi accoglienti, “caldi”, con tempi distesi e stili educativi improntati
all'osservazione, all'ascolto e alla progettualità; gli stessi vedono gli alunni
impegnati in processi di apprendimento attraverso la sperimentazione della
realtà, la collaborazione, lo scambio e la socializzazione.
Traguardi
La scuola dell’infanzia prevede una programmazione educativo-didattica che
concorre alla formazione integrale della personalità del bambino attraverso:
Identità:
Costruzione del sé Acquisizione del senso
di appartenenza Imparare a riconoscersi
per conoscere
Competenze
Sviluppo di abilità sensoriali, percettive, linguistiche, logiche e motorie attraverso la riorganizzazione e la rielaborazione di conoscenze pregresse e in itinere
Autonomia:
Capacità di compiere delle scelte
Saper collaborare nel gruppo
Assumere atteggiamenti consapevoli a livello personale e sociale
Cittadinanza
Scoprire gli altri nella loro unicità, attraverso la conoscenza e il confronto con altre culture; rispettando bisogni, instaurando il dialogo e condividendo regole
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Valutazione degli apprendimenti
La proposta formativa è valutata costantemente attraverso:
Integrazione degli alunni con svantaggi
Uno degli obiettivi che la scuola “Rodari” si propone è quello di creare condizioni per l’uguaglianza. A tal fine:
propone servizi adeguati ai bisogni di chi proviene da situazioni familiari difficili;
accoglie adeguatamente il bambino diversamente abile;
favorisce l’integrazione dei bambini stranieri;
offre a tutti possibilità di recupero.
Organizzazione della giornata scolastica
Ore 8:00-9:00 accoglienza
Ore 9:00-9:45 organizzazione della giornata e appello
Ore 9:45-12:00 attività didattiche per gruppi di età
Ore 12:00-12:30 riordino, igiene personale, preparazione per il pranzo
Ore 12:30-13:15 pranzo
Ore 13:15-13:30 lavaggio denti
Ore 13:30-14:00 gioco libero
Ore 14:00-15:00 attività didattiche e giochi guidati
Ore 15:15 merenda
Ore 15:15-16:00 riordino e uscita
Verifica dei processi di maturazione del bambino sulla base della
documentazione raccolta, fascicoli personali e prove oggettive (schede,
Osservazione in itinere su comportamenti e
apprendimenti
Confronto tra docenti
bambini
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Il rapporto con la famiglia
Il rapporto con le famiglie costituisce una forma di scambio, collaborazione e conoscenza,
per questo sono previsti:
Colloqui individuali dei docenti con i genitori per scambi informativi.
Assemblee (incontri scuola-famiglia bimestrali per comunicazioni e valutazione del
progetto educativo).
Partecipazione in occasione di feste, ricorrenze e spettacolo di chiusura dell’anno
scolastico con premiazione dei bambini che lasciano la scuola dell’infanzia.
Incontri bimestrali con i rappresentanti di sezione e i docenti.
Progettazione L’offerta formativa della scuola “Rodari” tiene conto dei bisogni di scoperta e azione del
bambino. È motivante, accattivante e volto allo sviluppo di:
abilità motorie e di coordinamento
abilità linguistiche e grafiche
abilità logiche e critiche
Progetto: IL TAPPE TO VOL ANTE
Ciao Scuola “Rodari”!
Chiusura anno scolastico: festa con alunni e genitori per il saluto e la consegna
del diploma ai bambini che lasciano la scuola dell’infanzia.
Si aprono
le danze!
Conoscersi e riconoscersi
Stare bene insieme: emozioni e sentimenti
Il corpo logico
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Primaria
Nella Scuola Primaria, l'ambiente diventa il “contesto idoneo a promuovere apprendimenti
significativi e a garantire il successo, formativo per tutti gli alunni" (cfr. Indicazioni Nazionali
per il Curricolo per la Scuola dell’Infanzia e per la Scuola Primaria).
In tale contesto prevale la dimensione comunitaria dell'apprendimento e l'importanza di
caratterizzare la vita di classe con relazioni significative: "aiuto reciproco", "apprendimento
nel gruppo cooperativo", "apprendimento tra pari", modalità di lavoro che comportano
interazione e collaborazione.
La Scuola Primaria rappresenta un tassello fondamentale del sistema educativo, in
quanto, attraverso essa, gli allievi passano gradualmente da una impostazione pre-
disciplinare all’acquisizione delle conoscenze declinate nelle diverse discipline di studio,
comunque unitariamente rappresentate.
La Scuola Primaria ha una lunga e positiva tradizione nel sistema nazionale di istruzione e
ha sviluppato nel tempo aspetti di qualità e di efficienza, da preservare e promuovere,
quali:
* la persona intesa nella completezza e nella complessità delle sue dimensioni:cognitiva, emotiva, sociale, artistico-espressiva, corporea;
* la finalizzazione dell’istruzione all’educazione, coniugando l’apprendimento con la crescita integrale della persona e l’affinamento delle competenze necessarie alla
convivenza sociale;
* la cura dell’accoglienza, delle relazioni, del clima della scuola, del benessere degli alunni, quali condizioni per l’efficace svolgimento delle attività e il perseguimento delle
finalità che le sono proprie;
* la cultura della promozione del successo formativo per tutti e la ricerca delle strategie e dei percorsi atti a valorizzare vocazioni e potenzialità di ciascuno;
* il raggiungimento per tutti, nel rispetto dei ritmi personali, dei traguardi definiti, in modo che nessuno rimanga escluso”.
Le Indicazioni Nazionali, inoltre, pongono l'accento sui processi di osservazione, di ricerca
e di scoperta e sottolineano l’importanza dell'esperienza diretta sulle cose per promuovere
atteggiamenti di curiosità e di flessibilità e per costruire forme di pensiero sempre più
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evolute.
L’organizzazione degli spazi rappresenta, quindi, uno sfondo che fa da cornice agli
apprendimenti.
Il clima e le relazioni si connotano e richiamano valori di cooperazione e di socializzazione
dove chi agisce condivide comportamenti, regole, compiti, tempi di operatività.
INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE La 2° Direzione Didattica “G. Falcone” di Melito di Napoli accoglie complessivamente
n.34 alunni diversamente abili: 29 nella scuola primaria e 5 nella scuola dell’infanzia.
I tipi di disabilità presenti sono: sindrome di Down, disabilità motoria da danno cerebrale;
disturbi comportamentali; disturbi relazionali; difficoltà specifiche di apprendimento;
deficit neurosensoriale uditivo; disturbi del linguaggio.
I bisogni formativi degli allievi, pur nello specifico delle singole individualità, possono
essere così sintetizzati: elevare il livello di appartenenza, sostenere l’integrazione nelle
classi, acquisire un adeguato livello di autonomia personale e scolastica, aumentare i
tempi di attenzione e concentrazione, raggiungere un maggior autocontrollo emotivo,
stabilire canali comunicativi. Dopo aver consultato la diagnosi funzionale e il profilo dinamico funzionale il team docente
elabora il Piano Educativo Individualizzato. Per gli alunni in grado di seguire la
programmazione di classe si procederà con l’utilizzo di “organizzatori anticipati” in modo
da facilitare l’apprendimento in fase di input e di organizzazione delle informazioni.
Al fine di non distaccarsi totalmente dalla programmazione della classe le insegnanti
procederanno al cosiddetto “adeguamento” degli obiettivi curricolari e potenzieranno,
attraverso obiettivi mirati e strategie efficaci, le varie aree individuate nelle diagnosi
funzionali.
La dimensione psicomotoria costituirà il punto di partenza di tutte le attività, nel rispetto
delle esigenze degli alunni, che devono costruire le categorie logiche a partire dal dato
concreto e dal concreto operare nelle realtà. Questo principio, valido per tutti, assume
particolare rilievo nella didattica speciale, riferita ad alunni affetti da disturbi
dell’apprendimento, per i quali non è possibile raggiungere le competenze di operare con i
simboli.
L’osservazione dei singoli alunni sarà rivelatrice delle difficoltà e delle attitudini individuali,
dei punti di forza e di debolezza di ciascun bambino, sia sul piano relazionale sia su quello
cognitivo.
Gli interventi programmati nel P.E.I. saranno opportunamente integrati e rettificati. Di volta
in volta in base alle differenti tappe del processo educativo, si definiranno le forme di
sostegno da attivare e/o rinforzare o quali forme di sostegno potranno essere disattivate.
L’alunno interagirà sistematicamente con il gruppo classe alternando momenti di attività
individualizzate nell’aula di appartenenza, ad altri in piccolo gruppo.
Le attività svolte, le verifiche e le valutazioni sono documentate dal gruppo docente in un
apposito registro.
Per le attività educative/didattiche si utilizzeranno le aule di appartenenza il campetto
all’aperto e i vari laboratori attivi nella scuola.
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Nella presentazione di progetti in extrascuola si darà priorità a quelli finalizzati
all’inserimento dei diversamenti abili che saranno sollecitati alla partecipazione anche a
più progetti. Nelle classi con la presenza di più disabili gli insegnanti di sostegno
opereranno in stretto rapporto anche senza tener conto strettamente dell’alunno
assegnato.
Anche sul piano dell’assistenza fisica si incentiveranno le prestazioni specifiche dei
collaboratori scolastici formati per il supporto ai disabili e si provvederà a formarne altri.
Il processo d’integrazione richiede la piena collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti sia
all’interno della scuola (Dirigente Scolastico, Docenti, Personale ATA) sia esterni (ASL,
Genitori, Enti Locali, Associazioni varie).
PIANO ANNUALE INCLUSIVITA’ (PAI) L’inclusione scolastica vuole essere il processo attraverso il quale gli impedimenti vengono
rimossi in modo che ciascun individuo possa essere valorizzato, incontrando le condizioni
per esprimere al meglio le proprie potenzialità.
IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE si configura come categoria generale
comprensiva di tutte le condizioni richiedenti l’impiego calibrato, in modo permanente o
temporaneo, dei cinque pilastri dell’inclusività:
- individualizzazione ( percorsi differenziati per obiettivi comuni);
- personalizzazione ( percorsi e obiettivi differenziati);
- strumenti compensativi;
- misure dispensative;
- impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie,strumentali e materiali.
Il nostro Circolo Didattico si colloca in una realtà sociale variegata. Da una parte esso
accoglie alunni provenienti da un ambiente socio-culturale medio, con nuclei familiari
attenti alla crescita affettiva e psico-sociale dei figli; dall’altra si trova ad operare con alunni
in situazione di disagio familiare e/o sociale.
A seguito degli ultimi consigli di classe, emerge una situazione in cui diversi alunni, pur
essendo privi di certificazione, si caratterizzano come soggetti BES.
I BES nel nostro Circolo riguardano:
alunni con disabilità;
alunni con deficit del linguaggio;
alunni con disturbo oppositivo provocatorio
alunni con disagio socio-culturale.
Il PIANO DI INCLUSIONE
Si propone di assicurare a tutti gli alunni BES la piena soddisfazione del diritto
all’educazione e all’istruzione.
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Come ogni anno scolastico la nostra scuola si è già attivata con interventi metodologici e
pratiche didattiche mirati a favorire, nel miglior modo possibile, l’inclusione di questi alunni.
In particolare nel nostro Circolo sono presenti:
Disabilità certificate (Legge 104/92 art.3, commi 1e 3) psicofisici.
Disturbi evolutivi specifici
Svantaggio
• -socio-economico
• -linguistico culturale
• -disagio comportamentale/relazionale.
Degli alunni sopra citati 39 sono alunni diversamente abili regolarmente certificati tutti EH.
Ad oggi la scuola è in possesso di 3 certificazioni DSA.
Al momento 12 alunni BES.
FINALITA’
Offrire agli alunni diversamente abili la possibilità di acquisire maggiore consapevolezza
delle proprie potenzialità.
Rendere le famiglie più consapevoli e quindi orientarle verso progetti realistici sul futuro
dei propri figli.
Favorire l’accoglienza o l’integrazione degli alunni diversamente abili attraverso percorsi
comuni o individualizzati che fanno coesistere socializzazione ed apprendimento.
OBIETTIVI GENERALI
Favorire negli alunni processi di apprendimento e di acquisizione di competenze.
Rendere il soggetto D.A. il più autonomo possibile.
Passare da un modello di crescita” protettivo”ad uno di crescita”autonoma” facendo si che
l’alunno possa sperimentare più spesso possibile attività svolte autonomamente al fine di
aumentare il livello di autostima.
OBIETTIVI SPECIFICI
- Attivazione dei GLI (Gruppo di lavoro l’Inclusione) per redigere e monitorare il
Piano di integrazione inserito nel POF e per coordinare la programmazione dei
servizi scolastici con quelli sanitari, socio-assistenziali.
- Attivazione del G.L.I. per ciascun alunno disabile, al fine di favorire contatti e
passaggi d’informazioni tra le scuole e tra scuola e territorio.
- Formulazione del P.E.I. e della programmazione didattico-educativa finalizzata
all’integrazione.
- Organizzazione di spazi capaci di garantire comunicazione, socializzazione,
collaborazione e quindi motivazione attraverso l’organizzazione di attività ludico-
laboratoriali che consentano il recupero di opportunità di apprendimento anche attraverso
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l’uso di linguaggi non verbali.
Nel piano didattico personalizzato per tutti gli alunni con BES, in aggiunta agli obiettivi
didattici specifici devono essere indicati anche gli “obiettivi di sistema” di carattere
trasversale:
- accoglienza di natura socio-affettiva nella comunità scolastica;
- accoglienza in ragione del proprio stile cognitivo;
- abbattimento delle barriere architettoniche e non interne ed esterne alla scuola;
- comunicazione didattica: oltre che per effetto di contenuti disciplinari e metodologici
opportunamente selezionati.
La comunicazione didattica dovrà risultare”inclusiva”anche rispetto alle variabili di
“stile comunicativo” comprendenti la valutazione incoraggiante, l’attenzione per le
preferenze dell’alunno,la cura della prossemica, l’ascolto,il “registro” e il tono della
voce, la modulazione dei carichi di lavoro ecc….
PUNTI DI FORZA
Presenza di ambienti dotati di LIM.
Disponibilità di docenti alla formazione permanente in merito ai BES CONCLUSIONE
Ogni alunno DA ha un proprio PEI.
Ogni alunno BES ha un proprio P.D.P.
TEMPO SCUOLA La questione del “tempo della scuola” rappresenta un preciso indicatore del
progetto che una istituzione educativa intende perseguire, l’organizzazione dei
diversi momenti che caratterizzano la giornata e l’anno scolastico, le modalità
di accoglienza, delle routine, l’alternanza tra attività ad alto e basso carico
cognitivo, sono la spia di una buona organizzazione scolastica, della qualità
del progetto educativo, ma anche una sfida non facile da gestire.
La flessibilità organizzativa e didattica prevista dall’autonomia delle istituzioni
scolastiche riaffermata anche dalla L. 107 del 2015, consente, compatibilmente
alla disponibilità di risorse materiali e professionali, di ripensare, da una
diversa prospettiva, la “regia” dei tempi della scuola attraverso l’elaborazione
di un unico disegno progettuale integrato, all’interno del quale sperimentare
forme più incisive di organizzazione del TEMPO SCUOLA, con un’ampia libertà
di manovra quali:
- adattamento del calendario scolastico, nel rispetto del monte ore annuale
obbligatorio complessivo e di ciascuna disciplina, del numero
obbligatorio dei giorni di scuola, delle funzioni di competenza delle
Regioni in materia di determinazione del calendario scolastico;
- distribuzione del monte ore annuale complessivo del curricolo anche in forma diversificata nelle diverse settimane dell’anno scolastico, ferma
restando l’articolazione delle lezioni in non meno di cinque giorni
settimanali;
- articolazione dell’orario complessivo di ciascuna disciplina anche in
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forma diversificata nel corso dell’anno scolastico;
- definizione di unità di insegnamento non coincidenti con l’unità oraria, fermo restando l’orario obbligatorio annuale complessivo e delle singole
discipline e gli orari di servizio dei docenti previsti dai vigenti istituti
contrattuali.
La Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria, viste le richieste delle famiglie
all’atto dell’iscrizione per l’a. s. 2015/16, e considerata la disponibilità di
organico assegnata all’Istituzione scolastica dagli Organi competenti, sono
organizzate secondo i seguenti modelli orario (orario che subirà modifiche
organizzative nel prossimo triennio in virtù del Piano di Miglioramento):
Scuola Primaria: La scuola primaria del C.so Europa e la sede di Via Lussemburgo funzionano per 27 ore
settimanali suddivise in 5 giorni :
- dal martedì al venerdì dalle ore 8,15 alle ore 13,15; - il lunedì dalle ore 8,15 alle ore 15,15. Scuola dell’Infanzia: 40 ore settimanali per tutte le sezioni. Per meglio qualificare l’Offerta Formativa erogata, sia per gli alunni di Scuola
dell’Infanzia che per quelli della Scuola Primaria, e per valorizzare le
competenze professionali di ciascun docente, ritenendo la pluralità degli
interventi un valore aggiunto, importante e da salvaguardare, l’assegnazione
dei Campi d’Esperienza e degli Ambiti Disciplinari ai docenti è realizzata per
sezioni o per classi, parallele o verticali, prevedendo una contitolarità di più
insegnanti su più sezioni o classi e una modalità di lavoro laboratoriale per
classi aperte.
Inoltre vengono considerati momenti qualificanti del tempo scuola:
l’accoglienza all’ingresso al mattino;
la pausa per la merenda;
il momento del pranzo e dell’uscita da scuola.
Scuola dell’Infanzia:
La scuola dell’infanzia Rodari accoglie circa 262 alunni divisi in undici sezioni di composizione prevalentemente omogenea; risulta, però, carente di spazi interni da adibirsi a laboratori o da sfruttarsi per attività comuni.
NUMERO DOCENTI CURRICOLARI 20
NUMERO DOCENTI DI SOSTEGNO 3
NUMERO DOCENTI DI RC 2
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SCUOLA PRIMARIA Il plesso di scuola primaria del corso Europa accoglie 535 alunni circa, comprende ventuno aule, distribuite su due piani e dispone di spazi liberi sia esterni che interni. La struttura è dotato di un laboratorio di informatica e di un laboratorio di ceramica permanenti. Il plesso di scuola primaria di via Lussemburgo accoglie 229 alunni circa, è composto da
tredici classi e dispone di ampi spazi interni; entrambe le strutture sono circondate da un
ampio giardino,
NUMERO DOCENTI CURRICOLARI 46
NUMERO DOCENTI DI SOSTEGNO 16
NUMERO DOCENTI DI RC 4 Calendario Scolastico Regione Campania
Inizio Lezioni: 14 settembre 2015 Termine Lezioni: 8 giugno 2016 Ponte di "Ognissanti": dal 1 al 2 novembre 2015 Festività Natalizie: dal 23 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016 Vacanze di Carnevale: 8 e 9 febbraio 2016 Festività Pasquali: dal 24 marzo al 29 marzo 2016 Note: La scuola dell'infanzia termina le attività educative il 30 giugno 2016
Da aggiungere le seguenti Feste Nazionali:
tutte le domeniche; il primo novembre, festa di tutti i Santi; l’8 dicembre, Immacolata Concezione; il 25 dicembre Natale; il 26 dicembre; il primo gennaio, Capodanno; il 6 gennaio, Epifania; il lunedì dopo Pasqua (Pasquetta); il 25 aprile, anniversario della liberazione; il primo maggio, festa del Lavoro; il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica
la festa del Santo Patrono (se ricade in periodo di attività didattica);
CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO Il C.D., già da moltissimi anni, effettua azioni per assicurare la continuità educativa nel
passaggio dalla Sc. dell'Infanzia alla Sc. Primaria e da questa alla Sc. Secondaria di
Primo Grado. I l D . S . , l e F.S. e lo Staff del Dirigente predispongono il profilo, in
uscita ed in entrata degli alunni dei due ordini di scuola, progettano anche attività
didattico-formative a cui partecipano docenti ed alunni di Sc. Primaria e dell'Infanzia
con l'obiettivo di garantire, in modo più unitario, graduale e coerente possibile, il
percorso formativo e limitare il disagio degli alunni durante il passaggio da un ordine di
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scuola all'altro.
Vengono programmati, inoltre, incontri tra insegnanti di Sc. dell'Infanzia e di Sc. Primaria e tra questa e la Sc. Secondaria di Primo Grado che ins i s tono su l te r r i to r io per uno scambio di informazioni utili oltre che alla conoscenza degli alunni anche alla formazione delle classi, così da renderle eterogenee al loro interno. Particolare attenzione viene posta, infine, nella progettazione finalizzata ad accompagnare il passaggio degli alunni diversamente abili, per i quali si predispongono anche forme di inserimento graduale e di adattamento al nuovo ambiente scolastico.
La scuola trasmette, infine, tutta la documentazione degli alunni nel passaggio da un grado di scuola all'altro e, per gli alunni in uscita dalle classi V, anche la certificazione delle competenze. Il percorso di orientamento inizia già nella scuola dell’infanzia e prosegue e si amplia nella Scuola Primaria.
L'obiettivo è quello di portare gli alunni ad assumere, gradualmente, autonomia operativa, pensiero critico e spirito di iniziativa; ad interiorizzare regole di comportamento sociale e personale, promuovendo la prima alfabetizzazione culturale, nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali e sociali.
La scuola osserva le inclinazioni peculiari di ciascun alunno, le coltiva e le valorizza attraverso attività interdisciplinari, manifestazioni, incontri, colloqui coinvolgendo le famiglie ed attivando un costante canale comunicativo finalizzato alla conoscenza ed al potenziamento delle inclinazioni dei singoli bambini.
Allo stato manca un dettagliato monitoraggio delle scelte e dei risultati conseguiti
dagli alunni della scuola nel corso degli anni (vedi RAV allegato).
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
La D.D. sta utilizzando forme standardizzate di verifica e di valutazione periodica, con
prove in ingresso, per la verifica dei prerequisiti, su cui predisporre la programmazione
educativo-didattica e prove quadrimestrali, intermedie e finali, riferite sia ai livelli di
apprendimento acquisiti sia al comportamento.
Gli insegnanti utilizzano criteri comuni di valutazione per l'ambito linguistico-espressivo e
logico-matematico; l’interclasse predispone le prove, comuni e strutturate per classi
parallele con l'obiettivo di verificare, per l'ambito linguistico, la capacità di leggere e
comprendere il testo, l'arricchimento lessicale e l'aspetto morfologico- sintattico della
lingua; per la matematica, le abilità di calcolo, il problem solving e verificare le abilità
logiche. Le prove sono strutturate sul modello
delle Prove INVALSI e si svolgono in tutte le classi del Circolo utilizzando una griglia
con indicatori, criteri comuni di correzione e livelli di valutazione. I risultati delle prove
vengono utilizzati sia per una valutazione oggettiva degli apprendimenti sia per
riprogrammare le attività didattiche secondo i bisogni formativi degli alunni.
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PROVE INVALSI L’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di
Istruzione) sulla base del contesto normativo (Legge n. 1/2007; Dir. 74/2008),
effettua la valutazione nazionale degli apprendimento degli studenti.
In particolare, sono interessate, nella Scuola Primaria, tutte le classi II e V che
svolgono prove di Italiano e di Matematica.
RISULTATI nelle PROVE STANDARDIZZATE Dall'analisi dei risultati delle Prove INVALSI, come chiaramente espresso anche
nel RAV della scuola pubblicato su SCUOLE IN CHIARO, emerge quanto
segue:
Il punteggio di italiano e/o matematica della scuola alle prove INVALSI e' inferiore
rispetto a quello di scuole con background socio-economico e culturale simile.
I punteggi delle diverse classi in italiano e/o matematica sono molto distanti e la
varianza tra classi in italiano e/o matematica e' decisamente superiore a quella media.
La quota di studenti collocata nei livelli 1 e 2 in italiano e in matematica e' notevolmente
superiore alla media nazionale.
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Il C.d.D. ha un proprio modello per la certificazione delle competenze delle classi V, anche se dal corrente a.s. ha deciso di aderire alla sperimentazione avviata dal MIUR nell' a.s. 2014/2015 e in prosecuzione per quest'anno scolastico(C.M. 3 del 13 febbraio 2015).
La certificazione delle competenze come viene declinata dalla CM n. 3/2015:
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ha la sua base normativa nelle Indicazioni nazionali;
ha stretta connessione con le competenze chiave europee;
evidenzia gli indicatori di competenza da conseguire al termine della scuola
primaria e del I ciclo di formazione;
struttura in quattro i gradi di livelli di acquisizione delle competenze e non prevede
livelli negativi.
La circolare è completata da due modelli di scheda per la certificazione, uno per la
scuola primaria ed uno per il completamento del primo ciclo e da Linee Guida, di
seguito sintetizzate:
la scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel
profilo dello studente al termine del primo ciclo;
le competenze da certificare sono quelle contenute nel profilo dello studente;
le competenze devono essere oggetto di osservazione, documentazione e
valutazione;
le discipline devono essere affrontate attraverso una didattica trasversale;
il focus sulle competenze facilita lo sviluppo del curricolo del primo ciclo in una
logica di continuità educativa;
la progettazione delle attività didattiche per lo sviluppo delle competenze
deve partire dai traguardi per lo sviluppo delle competenze, dichiarati
“prescrittivi” dalle Indicazioni;
la didattica deve essere centrata sul soggetto che apprende ed essere di tipo
attivo e laboratoriale;
la valutazione delle competenze non può essere fatta utilizzando gli strumenti
tipici della valutazione delle conoscenze;
la valutazione si sviluppa lungo tutto il processo didattico e implica la raccolta
“in corso d’opera” di documentazione sugli elementi della competenza
dimostrata.
Coerentemente con quanto fin qui riportato, considerato che L’APPRENDIMENTO
per COMPETENZE sposta l’attenzione sul risultato da raggiungere, da misurare
attraverso PRESTAZIONI OSSERVABILI E CERTIFICABILI, la definizione di un
Curricolo d'Istituto, prevede tempi lunghi per la condivisione tra i docenti di un
impianto generale sostanzialmente diverso da quello tradizionale; pertanto il lavoro
già fatto nei decorsi anni viene integrato ed approfondito e. con esso, le
modalità di verifica, dando priorità alla valutazione delle competenze chiave e di
cittadinanza che rappresentano la strada maestra per agganciare la verifica di
obiettivi meramente disciplinari.
In questo percorso, i docenti di scuola di Scuola Primaria sono impegnati
nell’approfondimento della Certificazione delle Competenze per gli alunni delle classi
V, mentre quelli di scuola dell'Infanzia sono interessati nel miglioramento degli
strumenti attualmente utilizzati per descrivere in uscita il profilo dell'alunno che si avvia
alla classe prima.
Il C.d.D., inoltre, comunica alle famiglie, la valutazione, periodica e annuale, degli
apprendimenti, così come previsto dal D.L. n° 137/08 convertito dalla L. 30 ottobre
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2008, n. 169 all’art. 2 - D.P.R. 122/09. La valutazione è espressa in decimi e
illustra, con giudizio analitico, il livello globale di conoscenze/maturazione
raggiunto dall’alunno; la valutazione del comportamento, invece, viene espressa da
un giudizio.
Giudizio Descrittore
Ottimo 9/10 Pieno e completo raggiungimento degli obiettivi tale da consentire
una completa autonomia in situazioni nuove e complesse;
comprensione, applicazione, spiegazione di procedimenti e
strategie in modo sicuro e corretto; capacità di collegamento,
organizzazione e rielaborazione dei contenuti; uso preciso e corretto
del linguaggio specifico.
Distinto 8 Completo raggiungimento degli obiettivi tale da consentire
autonomia operativa in situazioni nuove di apprendimento;
comprensione, applicazione, spiegazione di procedimenti e
strategie in modo sicuro e corretto; capacità di collegamento dei
contenuti; uso preciso e corretto del linguaggio specifico.
Buono 7 Approfondito raggiungimento degli obiettivi tale da consentire una
autonomia operativa in situazioni simili di apprendimento;
comprensione, applicazione, spiegazioni di procedimenti e strategie
in modo corretto; uso preciso e corretto del linguaggio specifico.
Sufficiente 6 Obiettivi raggiunti; conoscenze essenziali; autonomia operativa
parziale in situazioni semplici e/o guidate di apprendimento; uso
generalmente corretto del linguaggio specifico
Non Sufficiente 5 Obiettivi non raggiunti; m a n c a n z a d i autonomia in situazioni
semplici e/o guidate di apprendimento; uso generalmente n o n
corretto del linguaggio
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PIANO INTEGRATO
Progetti di ampliamento dell’Offerta Formativa
Già dai precedenti anni scolastici il C.d.D. e il C.d.C. del 2° C.D. “G. Falcone”, alla luce
di un costante miglioramento della qualità della scuola, hanno radicalmente rivisitato il
modo di progettare le iniziative formative orientandosi verso una programmazione
didattico-finanziaria sempre più integrata, che consenta l’utilizzo delle differenti risorse
economiche disponibili, in maniera più sinergica, per una efficiente ed efficace loro
valorizzazione.
Si distinguono di seguito i seguenti Progetti di Arricchimento dell’Offerta Formativa,
studiati e calendarizzati tra loro in maniera integrata, per offrire ai bambini e alle loro
famiglie una qualificazione del Tempo Scuola e una estensione delle iniziative nell’arco
dell’anno
Progetti in extrascuola finanziati dal FIS
Si svolgono esclusivamente in orario extrascolastico, sia per gli alunni che per i docenti
e hanno come prioritaria finalità, la padronanza ed il controllo di abilità, capacità e
conoscenze da conseguire attraverso una progettazione flessibile, che prevede libertà
di scelte in ordine ai tempi ed ai contenuti. Essi si caratterizzano per la scelta di
metodologie quali il “Learning by doing” e di interventi in situazione. In sostanza si
pongono come momento integrato nel curricolo di istituto, in quanto strettamente
correlati ai percorsi disciplinari ma al tempo stesso si differenziano dalle attività
curricolari in senso stretto, per assicurare maggiori garanzie di successo e di
opportunità ad entrambe le categorie (alunni/docenti),
Ascolto il mio corpo (ed. motoria)
Tale progetto, proposto e realizzato ormai da molti anni, è il più seguito dagli alunni che
amano il movimento e il divertimento. Attraverso il gioco-sport questo progetto si propone
di avviare gli alunni ad una pratica sportiva e non già ad una specializzazione disciplinare,
utilizzando la strategia del gioco. Esso offre la possibilità di sviluppare il rispetto per gli
altri, osservare le regole, socializzare con i compagni. Attraverso l’attività mimica-gestuale,
inoltre, i ragazzi esprimono i propri stati d’animo , le proprie emozioni, scaricando tensioni
accumulate nell’ambito familiare e scolastico.
La nave dei sogni ( ed. musicale)
Questo progetto viene riproposto in quanto utile per sviluppare, nei ragazzi, la capacità di
concentrazione e di ascolto: attraverso linguaggi diversi, corporei, sonori , visivi, l’alunno
riesce ad esprimere la sua affettività e a rafforzare la stima di sé ed impara il rispetto per
l’altro.
Piccoli lettori dipingono (ed. alla lettura/pittura)
Il progetto ha come fine quello di far appassionare i bambini alla lettura e alla pittura. Si
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tratta di un approccio al libro non visto più come oggetto ostile e tedioso, ma come
strumento di divertimento. Si vuole anche dare la possibilità ai bambini di esprimere con
creatività, tutto il loro mondo interiore, attraverso la realizzazione di un libretto con
illustrazione da loro create.
Piccoli artisti crescono ( ceramica)
Il progetto si propone di valorizzare la comunicazione non verbale. Il laboratorio di
ceramica diventa laboratorio creativo e luogo di apprendimento attivo di norme sociali,
regole comportamentali, nonchè delle fasi salienti della lavorazione dell’argilla e della
decorazione di oggetti legati alla tradizione artistica italiana.
In orario curricolare i docenti svolgono le seguenti attività progettuali:
ACCOGLIENZA
Per accogliere i piccoli di tre anni e gli alunni delle classi prime il primo giorno di scuola
che costituisce un momento di grande emozione per i bambini. Grande festa con
musica, festoni, girotondi per l’accoglienza dei bambini delle sezioni dei 3 anni, a cura dei
compagni più grandi e di tutto il personale della Scuola dell’Infanzia e, per gli alunni delle
classi I, da parte dei Docenti della Scuola Primaria.
“HALLOWEN, CARNEVALE”
Manifestazioni per festeggiare questi particolari momento dell’anno mediante attività
varie e sfilate a tema.
“NATALE INSIEME”
E’ tradizione della nostra scuola, in occasione del Natale, organizzare recite, canti, mostre
e tanto altro insieme ai genitori e a tutta la comunità.
Da quest’ a.s. la scuola ha aderito al progetto comunale “Concerto di Natale” che si svolge
presso la Parrocchia S. Ludovico e riunisce, attraverso canti a tema, tutte le scuole del
territorio di ogni ordine e grado.
NOI E LA LIM (tutte le classi)
PARTECIPAZIONE ALL'INIZIATIVA "PROGRAMMA IL FUTURO"(coding per
alunni di classe V)
A WORLD ON YOUR PLATE - AWP(E_twinning)
La scuola ha aderito al progetto europeo "E- Twinning" attraverso il quale è possibile
creare progetti e gemellaggi tra classi dello stesso ordine di istruzione, in lingua inglese.
Fine dell'attività proposta è scoprire e apprendere le differenze e le affinità con i coetanei
anglosassoni, attraverso un’accurata riflessione sulle abitudini alimentari delle due culture.
“PREPARIAMOCI ALLE PROVE INVALSI” (classi II)
“METTIAMOCI ALLA PROVA…INVALSI” (classi V)
“LA GIORNATA DELLA MEMORIA” per ricordare l’eccidio degli ebrei, il 27 gennaio.
“FESTA DELLA LEGALITA’” per commemorare l’uccisione di don Peppino Diana il
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19 marzo.
SPORT DI CLASSE
La D.D. del 2° Circolo già da alcuni anni partecipa al Progetto bandito dal MIUR "SPORT DI CLASSE".
Tale progetto, promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
(MIUR) e dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), con il sostegno del Comitato
Italiano Paralimpico (CIP) e di diverse Regioni ed Enti Locali, ha come obiettivo principale
" la valorizzazione dell’educazione fisica e sportiva nella scuola primaria per le sue
valenze trasversali e per la promozione di stili di vita corretti e salutari, favorire lo star bene
con se stessi e con gli altri nell’ottica dell’inclusione sociale, in armonia con quanto
previsto dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del 1 ciclo
d’Istruzione, di cui al Decreto Ministeriale 16 novembre 2012, n. 254".
Il progetto coinvolge le classi dalla I alla V e vede i docenti di classe, impegnati per 2h alla
settimana nello svolgimento delle attività di Educazione Fisica, accompagnati, per 2h
mensili, da un Tutor Sportivo per migliorare e completare l'intervento didattico-disciplinare
prevedendo anche percorsi d’inclusione degli alunni con “Bisogni Educativi Speciali” (BES)
e con disabilità.
Il Progetto prevede, inoltre, anche alcune specifiche iniziative :
Giochi di primavera, nella seconda metà del mese di marzo.
Giochi di fine anno scolastico che si terranno in occasione della settimana dello
sport scolastico programmata dal 29 maggio al 4 giugno 2016.
PROGRAMMA IL FUTURO.
Il MIUR, in collaborazione con il CINI – Consorzio Interuniversitario Nazionale per
l’Informatica e la TIM, ha avviato questa iniziativa (che fa parte del programma
#labuonascuola) con l’obiettivo di fornire alle scuole una serie di strumenti semplici,
divertenti e facilmente accessibili per formare gli studenti ai concetti di base
dell'informatica. Per essere culturalmente preparato a svolgere qualunque lavoro, uno
studente di oggi deve conoscere e comprendere i concetti di base dell’informatica,
esattamente com’è accaduto in passato per la matematica, la fisica, la biologia e la
chimica.
Il lato scientifico-culturale dell'informatica, definito “pensiero computazionale”, aiuta a
sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed
efficiente, qualità che sono importanti per tutti i futuri cittadini. Il modo più semplice e
divertente di sviluppare il pensiero computazionale passa attraverso la programmazione
informatica (coding) svolta in un contesto di gioco.
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Progetti di ampliamento dell’Offerta Formativa MIUR
(in fase di autorizzazione)
SCHEDA DI PROGETTO
Denominazione Progetto CAPOLAVORI
Priorità cui si riferisce
Educazione alla cittadinanza attiva e rispetto delle regole.
Promozione della cultura della legalità e del senso di
appartenenza alla comunità.
Le arti intese come mezzo per trasmettere e condividere
emozioni e nuove forme di comunicazione.
Traguardo di Risultato
Valorizzare e promuovere l’instaurarsi di relazioni;
Relazione, come mezzo per veicolare emozioni in grado di
generare sviluppo tra gli utenti, tra gli utenti e gli operatori, tra
utenti, operatori e contesto sociale;
Incentivare la partecipazione e le cooperazione nel