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Direzione Didattica Direzione Didattica -- IVIV circolo circolo –– PIACENZAPIACENZA
Anno scolasticoAnno scolastico 20082008--20092009
APPROCCIO ALAPPROCCIO AL COOPERATIVE LEARNINGCOOPERATIVE LEARNING
NELLA SCUOLA DELL’INFANZIANELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
“G. RODARI”“G. RODARI”
Presentazione della scuola Presentazione della scuola
• 4 sezioni di età eterogenea (2 per ogni ala) • 28 bambini per sezione
• 8 insegnanti
I TULIPANI
LE VIOLE
I PAPAVERI
LE MARGHERITE
I MOMENTI DELLA I MOMENTI DELLA GIORNATAGIORNATA
• Accoglienza
• Attività di sezione
• Colazione
• LABORATORI (dalle 10.30 alle 11.50)
• Mensa
• Riposo
COSA SONO I LABORATORI?COSA SONO I LABORATORI?
Momenti di attività svolte a livello di intersezione, all’interno dei quali le
esperienze attivate vengono proposte tramite
il metodo denominato
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
(cooperative learning)
Nel metodo "tradizionale“…
…. solitamente viene utilizzata una struttura di apprendimento di tipo frontale,
dove l'insegnante trasmette le proprie conoscenze utilizzando quasi esclusivamente un'unica modalità espositiva, talvolta con scarse possibilità di poter tenere in considerazione il ritmo e le modalità di apprendimento
che possono essere diverse per ogni bambino.
In queste condizioni, i tempi di apprendimento dei singoli e le eventuali difficoltà sono, in alcune circostanze,
difficilmente individuabili.
Nel metodo “cooperativo“…
… l’elemento caratteristico è dato dalla modalità del “lavorare in
gruppo” ottenendo il coinvolgimento attivo dei bambini nel
processo di apprendimento, con lo scopo di promuovere:
• un miglioramento delle relazioni interpersonali tra i bambini, indipendentemente dalle differenze dovute alle capacità e alle caratteristiche di ciascuno;
• il rispetto e il riconoscimento di ciascuno quale persona competente;
• una maggiore consapevolezza dei punti di vista e delle diverse prospettive;
• il pensiero creativo, perché facilita la comunicazione e la condivisione di molte idee;
• il successo di tutti i bambini del gruppo, in modo tale che ciascuno si senta competente
"Cooperare significa lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni.
All'interno di situazioni cooperative l'individuo
singolo cerca di perseguire dei risultati che vanno a vantaggio suo e di tutti i
collaboratori.
L'apprendimento cooperativo è un metodo didattico che utilizza piccoli gruppi in cui gli
studenti lavorano insieme per migliorare reciprocamente il loro apprendimento."
(da "Apprendimento cooperativo in classe, migliorare il clima emotivo e il rendimento",
David W. e Roger T.Johnson - Edythe J. Holubec)
I BAMBINI POSSONO GODERE AL I BAMBINI POSSONO GODERE AL MEGLIO DELL’ESPERIENZA SOCIALE MEGLIO DELL’ESPERIENZA SOCIALE
CON I COETANEI ….CON I COETANEI ….
... se si trovano in una condizione di gruppo
ristretto e stabile
…. se di tali gruppi è responsabile e animatore un adulto con il quale i bambini hanno instaurato un legame affettivo duraturo
….. se l’adulto è capace di interagire nel corso delle attività e del gioco favorendo gli
scambi tra i bambini
IL RUOLO DELL’ADULTOIL RUOLO DELL’ADULTO
L’insegnante diventa un facilitatore, un organizzatore e un osservatore
dell’apprendimento
perchè
è presente e rassicurante,
capace di ascoltare e di guardare,
responsabilizza i bambini,
rende trasparente il progetto e il percorso operativo
(sia all'inizio del lavoro che in itinere),
sostiene il lavoro dei singoli e il lavoro e l'equilibrio del gruppo.
Costituendo gruppi omogenei per età
Suddividendo ogni gruppo in piccoli gruppi eterogenei tenendo conto delle risorse
individuali
Proponendo attività idonee all’età di ogni gruppo
Creando un ambiente che predispone ad un apprendimento più efficace ed
autonomo
Rispettando le potenzialità dei bambini
Attribuendo ruoli all’interno di ogni piccolo gruppo
…. perché consente maggiori possibilità di integrazione delle diversità, valorizzando
la ricerca di punti di vista diversi, attraverso il conflitto socio-cognitivo che favorisce l’apprendimento dei contenuti.
La “forza” del gruppo
La costituzione dei gruppi ispirata all’insegnamento
cooperativo predilige il gruppo eterogeneo al suo interno per
capacità cognitive, sociali, sesso, etnia …
la narrazione, la conversazione, il gioco,
la manipolazione, l’esplorazione e l’osservazione diretta,
che hanno contribuito a sviluppare le conoscenze dei bambini tenendo
conto dei loro vissuti, formulando ipotesi, cercando soluzioni e strategie d’intervento, per giungere infine a proporre soluzioni.
… è stata attuata per migliorare le relazioni interpersonali, promuovere l’autonomia, favorire l’autostima e
costruire il benessere personale di ogni singolo bambino all’interno del gruppo
attraverso
FORMAZIONE DEI GRUPPI
IDENTIFICAZIONE DEI PICCOLI GRUPPI
ABBINAMENTO DELLE DUE SEZIONI PRESENTI IN
OGNI ALA
DIVISIONE DEI BAMBINI
IN GRANDI GRUPPI IL PIU’
POSSIBILE OMOGENEI PER ETA’
IDENTIFICAZIONE DEI GRANDI
GRUPPI
SUDDIVISIONE DEI GRANDI GRUPPI IN PICCOLI GRUPPI
ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZIORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI
LO SPAZIO PER L’ATTIVITA’
E’ IL LUOGO …
… DI RIFERIMENTO DOVE OGNI GRUPPO HA IL SUO TAVOLO DI LAVORO CON POSTI FISSI
… IN CUI I PICCOLI GRUPPI SI RITROVANO PER DISCUTERE, DECIDERE, LAVORARE
… DOVE I BAMBINI TROVANO MATERIALI E STRUMENTI PER FARE E CREARE CIO’ CHE HANNO IDEATO
… DOVE SI LAVORA INSIEME O A TURNO DIVIDENDOSI I COMPITI
LO SPAZIO PER IL GIOCO E’ IL LUOGO … … DOVE I BAMBINI CHE AL MOMENTO NON SONO IMPEGNATI POSSONO SVOLGERE UN’ATTIVITA’ TRANQUILLA A SCELTA … DOVE I BAMBINI TROVANO LIBRI, FOGLI E PENNARELLI, PUZZLES, COSTRUZIONI E ALTRI GIOCHI DI SOCIETA’ CON CUI GIOCARE DA SOLI O IN COMPAGNIA … IN CUI SI GIOCA, SI DISEGNA, SI LEGGE, SI COSTRUISCE …. IN ATTESA DI ESSERE CHIAMATI A FARE IL PROPRIO LAVORO PER IL GRUPPO … IN CUI SI PARLA A BASSA VOCE PER NON DISTURBARE I COMPAGNI CHE STANNO LAVORANDO
ORGANIZZAZIONE DEI GRUPPI / ATTRIBUZIONE DEI RUOLI
1 GRUPPO 3 anni
2 GRUPPI 3/4 anni
1 GRUPPO 4 anni
2 GRUPPI 4/5 anni
1 GRUPPO 5 anni
20 bambini divisi in 2 sottogruppi
14 bambini per gruppo, ognuno diviso in 3
sottogruppi
21 bambini divisi in 2 sottogruppi
14 bambini per gruppo, ognuno diviso in 3
sottogruppi
15 bambini divisi in 4 sottogruppi
I gruppi sono organizzati in modi diversi nelle due ali a seconda delle problematiche emerse nelle sezioni
corrispondenti
All’interno di ogni piccolo gruppo l’assunzione dei ruoli aumenta ed evolve progressivamente in relazione alle età
1 ruolo all’interno di ogni gruppo: • custode dei materiali
1 ruolo all’interno di ogni gruppo: • custode dei materiali
2 ruoli all’interno di ogni gruppo: • capogruppo • custode dei materiali
4 ruoli all’interno di ogni gruppo: • custode dei materiali • custode della parola • custode dei giochi • custode delle regole
4 incarichi all’interno di ogni gruppo: • custode dei materiali • custode della parola • custode dei giochi • custode delle regole
IL CUSTODE DELLA PAROLA RIFERISCE AI COMPAGNI DEL GRUPPO
LE CONSEGNE DELL’INSEGNANTE, SPIEGA IL LAVORO DEL SUO GRUPPO
AI BAMBINI DEGLI ALTRI GRUPPI
IL CUSTODE DELLE REGOLE RICORDA AI COMPAGNI LE REGOLE STABILITE INSIEME, IMPORTANTI PER LAVORARE BENE IN GRUPPO
IL CUSTODE DEI MATERIALI PROCURA E RIORDINA
I MATERIALI DA UTILIZZARE DURANTE L’ATTIVITA’
IL CUSTODE DEI GIOCHI AL TERMINE DI OGNI ATTIVITA’ CONTROLLA E RIORDINA I GIOCHI UTILIZZATI NEI MOMENTI
“LIBERI”
IL CAPOGRUPPO
CONTROLLA CHE I BAMBINI SIANO NEL GRUPPO GIUSTO, CHE ABBIANO TUTTO IL MATERIALE A DISPOSIZIONE E DA’ IL VIA AL LAVORO
LE ABILITA’ SOCIALI E COGNITIVE PER LA COSTRUZIONE DELLE CARTE T
STARE NEL GRUPPO •Non litigare
•Non fare confusione •Alzare la mano
•Parlare uno alla volta
ASCOLTARE
•Stare seduti bene •Non fare confusione
•Alzare la mano •Parlare uno alla volta
LAVORARE BENE NEL GRUPPO
• Stare seduti al proprio posto
• Parlare sottovoce • Rispettare i ruoli
• Decidere tutti insieme
SAPER ASCOLTARE
•Stare seduti composti •Fare silenzio
•Usare bene il gettone della parola
•Parlare uno alla volta
FARSI I COMPLIMENTI
• Essere gentili
• Fare gli applausi • Abbracciarsi
LAVORARE BENE NEL GRUPPO
• Non fare confusione
•Mettersi d’accordo •Impegnarsi per fare il
proprio lavoro •Rispettare il proprio
ruolo •Non disturbare chi sta
ancora lavorando
che permettono ai bambini di “leggere e ricordare” quotidianamente le regole stabilite insieme
3 a n n i
4a n n i
5 a n n i
Laboratorio: “BIBLIOTECANDO” Esperienza : COSTRUZIONE DI UN LIBRO Gruppo : PENNE BIANCHE ( 4/5 anni)
“TANTE STORIE IN TASCA”
Un gruppetto ha il compito di scegliere le immagini sulle riviste e i giornali …
il secondo gruppo incolla a piacere le immagini sui dischetti già pronti…
il terzo gruppo, prendendo i dischi a caso, inventa una storia.
Ora il libro è pronto e possiamo divertirci a inventare tante storie
Laboratorio: “CANTARE GLI ALBERI" Esperienza : COSTRUZIONE DELL’ALBERO AZZURRO Gruppo : PENNE ROSSE ( 4/5 anni)
“L’ALBERO AZZURRO”
c’è chi prepara il fondale ….
… e chi colora il tronco e i
rami
chi colora per fare le foglie …
chi mette la colla e sistema i pezzi …
… E L’ALBERO AZZURRO È PRONTO
Laboratorio: “IL CORPO PER RACCONTARE” Esperienza : STORIA INVENTATA Gruppo : PENNE ROSA ( 3/4 anni)
“LA LUPETTA ROBERTA E I TRE ORSETTI”
Tre orsetti abitano in una casetta nel bosco
la Lupetta Roberta, sempre affamata, li segue perchè sa
che a cena mangiano il miele
così gli orsetti, salvi, mangiano il loro miele in santa pace
Ed ecco la storia inventata dai bambini mentre eseguono un percorso
ma gli orsi quando entrano in casa mettono sempre una trappola... la lupa Roberta non la vede e ci finisce dentro
Laboratorio: “ASCOLTA, TI RACCONTO UNA STORIA” Esperienza : BUONANOTTE PICCOLO SONNO Gruppo : PENNE GIALLE ( 3/4 anni)
“BUONANOTTE PICCOLO SONNO!”
Guido adora giocare agli indiani … al lavoro, dunque, per preparare un prato per giocare …
qui Guido litiga con il compagno pellerossa …
… alla fine della giornata va nella vasca per fare un bel bagno …
… e poi a dormire e a sognare …. gli indiani, naturalmente!
Mentre un gruppo lavora per preparare la storia, gli altri bambini aspettano il loro turno giocando tranquilli
Laboratorio: “ I “SENSI” COLORATI” Esperienza : COSTRUIAMO “CAPPUCCETTO ROSSO” Gruppo : ORSETTI ( 3 anni)
“IL COLORE ROSSO”
C’è chi strappa pezzetti rossi per riempire le bottiglie che serviranno per fare il corpo...
… e chi mette tanta forza per fare le teste rotonde di Cappuccetto …
Che
… che vengono poi colorate da un altro piccolo gruppo,
mentre chi non sta lavorando costruisce il puzzle
Ed ecco, … i Cappuccetti Rossi sono quasi terminati
Laboratorio: “VIAGGIO NEL MONDO DEI COLORI” Esperienza : REALIZZIAMO L’AMBIENTE “BOSCO” Gruppo : PESCIOLINI ( 4 anni)
“I COLORI SECONDARI RITROVATI NEGLI AMBIENTI NATURALI”
Mentre il gruppo delle farfalle prepara le parti che servono per costruire il tronco e i rami …
… il gruppo dei fiori ritaglia le foglie nella carta colorata con il verde
poi le “farfalle” costruiscono l’albero …
.. e i “fiori” aggiungono le foglie
… e finalmente
il bosco è completato!
Laboratorio: “TUTTI I COLORI DEL SORRISO” Esperienza : COSTRUZIONE DEL PLASTICO DI UNA CASA Gruppo : DELFINI COLORATI ( 5 anni)
“OGNI BAMBINO HA IL DIRITTO DI AVERE UNA CASA”
Ogni gruppo dopo avere diviso i vari compiti (dipingere, disegnare, cercare e ritagliare,
incollare) realizza la stanza che ha scelto tra •cucina •bagno
•camera •sala
Al termine del lavoro di ogni singolo gruppo, le quattro stanze ultimate vengono unite insieme per costruire il plastico di un’unica casa
Preparazione della cucina …..
Preparazione del bagno …..
ORGANIZZAZIONE DEI LABORATORI
• Diversità numerica nei gruppi omogenei • Risorse umane
• Problematiche emerse
sono i fattori che hanno condizionato la diversa organizzazione dei laboratori nelle due ali
ALA A (sezione A e sezione B)
4 laboratori 4 gruppi di 14 bambini ciascuno
(2 gruppi di 3/4 anni e 2 gruppi di 4/5 anni ) 1 insegnante fissa per laboratorio i gruppi ruotano nei 4 laboratori
ogni 5 settimane inizio laboratori: gennaio 2009
ALA B (sezione C e sezione D)
3 laboratori 15 bambini di 5 anni 21 bambini di 4 anni 20 bambini di 3 anni 2 insegnanti fisse nel gruppo dei 3 anni 1 insegnante e un’assistente fisse nel
gruppo dei 4 anni 1 insegnante fissa nel gruppo dei 5 anni ogni gruppo resta nello stesso laboratori
per l’intero anno inizio laboratori: novembre 2008
VARIANTE EMERGENTE
ALA A Ogni gruppo ruota nei 4 laboratori ogni 5 settimane
ALA B Ogni gruppo resta nello stesso laboratorio
per tutto l’anno
PUNTI DEBOLI
• Meno possibilità di confronto tra le insegnanti in merito ai bambini e alla loro crescita
• Limitazione per i bambini che si rapportano con un’unica insegnante e un unico stile educativo
• Scarsa conoscenza dei bambini degli altri gruppi da parte delle insegnanti che non li seguono nel
laboratorio
PUNTI FORTI
• Possibilità per le insegnanti di conoscere tutti i bambini sotto i diversi aspetti
• Possibilità per i bambini di rapportarsi con più figure e stili educativi diversi
• Possibilità di maggior confronto e scambio tra le insegnanti
PUNTI DEBOLI
• Necessità di un periodo di “adattamento” tra bambini e insegnante ad ogni cambio di
gruppo nel laboratorio • Tempi ristretti che talvolta non permettono
di esaurire gli argomenti trattati e/o di sviluppare appieno gli eventuali imput dei
bambini
PUNTI FORTI
• Più tempo a disposizione per approfondire gli argomenti sviluppando anche gli input proposti
dagli stessi bambini • Possibilità di stabilire un rapporto più stabile e
costante tra insegnante e bambini • Migliore gestione di problematiche e conflitti
grazie all’adozione di un’unica strategia educativa • Maggiore possibilità di seguire la “crescita” del
singolo e del gruppo
VALUTAZIONEVALUTAZIONE
GRAZIE AL METODO COOPERATIVO
I bambini sono stati coinvolti attivamente nel ragionare sui problemi e nell'interagire gli uni con gli altri
Hanno imparato che esistono diversi punti di vista e che unendo le forze si possono
ottenere risultati migliori
Sono riusciti in diverse situazioni a gestire, da soli, piccoli conflitti durante la divisione dei ruoli e l’affidamento degli incarichi
La “forza del gruppo” ha sostenuto i bambini in difficoltà aiutandoli a contenere la propria
ansia da prestazione, condividendola con i compagni
migliorando
i rapporti, l’autostima, l’autocontrollo, la partecipazione e l’impegno
A Marco Polo che sta descrivendo un ponte, pietra per pietra, Kublai Khan chiede:
“Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?” “Il ponte - risponde Marco Polo - non è
sostenuto da questa o quella pietra ma dalla linea dell'arco che esse formano“
(I. Calvino – Le città invisibili)